Il Kgb e il terrorismo italiano: un memorandum del 1980

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    Fernando Orlandi

    I l Kgb e il terrorismo italiano:

    un memorandum del 1980

    CSSEO Working P aper No. 152

    Novembre 2010

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    Il Centro Studi sulla Storia dellEuropa Orientale (CSSEO), costituitonel 1997, svolge una intensa attivit di studio, di ricerca scientifica edivulgazione sulla cultura e la storia dellEuropa centro-orientale edellex Unione Sovietica.

    Nel corso di questi anni CSSEO ha attivato una serie di rapporti dicollaborazione con numerosi enti ed istituti di ricerca, italiani e stranieri,organizzando progetti di ricerca e convegni internazionali. Questeiniziative, tra laltro, hanno ottenuto il patrocinio della Camera deiDeputati, del Ministero degli Esteri, della Presidenza del Consiglio deiMinistri e goduto dellAlto patronato della Presidenza della Repubblica.

    Dal 2005, a Levico Terme, aperta agli studiosi e agli interessati, evisitabile su richiesta, la biblioteca specializzata del CSSEO, ricca di oltre

    40000 volumi, riviste, materiale in formato elettronico, microfilm emicrofiches, documentazione di archivio e collezioni di giornali russi e dialtri paesi.

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    Fernando OrlandiIl Kgb e il terrorismo italiano: un memorandum del 1980

    CSSEO Working Paper No.152Novembre 2010

    2010 by Centro Studi sulla Storia dellEuropa OrientaleISBN 978-88-87667-16-0

    Printed in Italy

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    Indice

    Il Kgb e il terrorismo italiano: un memorandum del 1980 1

    Rapporto informativo 10

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    Il Kgb e il terrorismo italiano:

    un memorandum del 19801

    Fernando Orlandi

    Viene oggi presentato a Sofia e rilasciato al pubblico il volumeMezhdunarodniyat terorizam v dosietata na DS. Dokumentalen

    sbornik [ . ], pubblicato dalla Commissione per ladivulgazione dei documenti e lannuncio dellaffiliazione di cittadini

    bulgari con la Sicurezza di stato e i Servizi di intelligencedellEsercito nazionale bulgaro [ ].2

    Nel volume sono riprodotti in anastatica 98 documenti (percomplessive 461 pagine), divisi in quattro sezioni:

    1. La Sicurezza di stato bulgara e il terrorismo internazionale.Ordini, istruzioni, riunioni (pp. 19-151). Si tratta di documenti chegettano luce sullorganizzazione interna dei servizi di sicurezza, ad

    esempio sulla costituzione, nel corso degli anni, di divisioni speciali,e sulla loro ristrutturazione in linea con i nuovi compiti loroassegnati nel valutare e contrastare il terrorismo internazionale.

    2. Il terrorismo internazionale e i documenti operativi dellaSicurezza di stato. Memorandum, rapporti informativi (pp. 153-383). In questa sezione sono raccolti documenti che contengonoinformazioni operative e analitiche su oltre cento organizzazioniterroristiche internazionali. Si tratta di materiale ottenuto eelaborato da unit dei servizi di spionaggio e controspionaggio dellaBulgaria, come pure di altro materiale ottenuto nellambito degliscambi informativi con il Kgb dellUrss e con i servizi di sicurezzadegli altri paesi del blocco socialista.

    1 Desidero esprimere il mio particolare ringraziamento a Jordan Baev, pergenerosit con cui ha condiviso la documentazione dii archivio.2 In precedenza sono stati pubblicati i volumi documentari KGB i DS. Vrazki izavisimosti. Dokumentalen sbornik [ . . ], Sofia, 2009, e Darzhavna sigurnost. Struktura i

    osnovni dokumenti. Dokumentalen sbornik [. . ], Sofia, 2010.

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    Fra questi documenti abbiamo, ad esempio, analisisullorganizzazione palestinese Settembre nero (doc. 11, 21 maggio1973), sulla Fratellanza musulmana (doc. 12, 18 giugno 1973; doc.35, 24 aprile 1985; doc. 61, 13 giugno 1990), sullorganizzazione

    armena Asala (doc. 15, 14 dicembre 1982; doc. 30, 26 febbraio1985; doc. 47, 7 aprile 1988; doc. 51, 21 ottobre 1988), sui Lupigrigi (doc. 20, 29 marzo 1984; doc. 44, 13 aprile 1987; doc. 54, 10aprile 1989), sullIRA, Irish Republican Army (doc. 25, 22novembre 1984), sulle organizzazioni terroristiche nella Germaniaoccidentale (doc. 26, 4 febbraio 1985). Un paio di documentiriguardano Ilich Ramrez Snchez, cio Carlos: il primo concerneuna riunione segreta a Sofia cui avrebbero preso parte esponenti diorganizzazioni terroristiche dellEuropa occidentale e arabi, con lapartecipazione di Carlos (doc. 18, 4 gennaio 1984); il secondo

    contiene informazioni raccolte dallintelligence bulgara su Carlos.Nel documento, tra laltro, si suggerisce di impedirgli lingresso nelpaese (doc. 36, 11 settembre 1985).

    In questa sezione si trova anche materiale sullItalia. Il documento14 un memorandum redatto nel 1980 dal Kgb sul terrorismoitaliano (di seguito la traduzione e la riproduzione delloriginale).3Un altro documento della fine del 1984 fornisce informazioni sulleBrigate rosse: piattaforma politica, dirigenza, struttura e attivit(doc. 23, 22 novembre 1984).4 Di qualche mese successivo unmemorandum approntato dalla residenza di Roma sul terrorismo di

    destra e sinistra in Italia e sulla presenza di organizzazioniterroristiche arabe e armene nel nostro paese (doc. 27, 11 febbraio1985).5 Un telegramma in cifra dellautunno 1986, sempreproveniente dalla residenza di Roma, informa del processo dicreazione di nuove cellule delle Brigate rosse e delle attivit dialcuni gruppi terroristici in territorio francese (doc. 42, 8 ottobre1986).6 Infine, un memorandum della primavera 1989 raccoglieinformazioni di intelligence sulle attivit di alcune organizzazioniterroristiche, fra cui le Brigate rosse, e il transito di loro esponentiin territorio bulgaro (doc. 53, 10 aprile 1989).7

    3. Il terrorismo internazionale in Bulgaria (pp. 385-429). Materialein questa sezione riguarda i dirottamenti aerei (doc. 68, 3

    3 AKRDOPBGDSRSBNA [Archivio della Comissione per la divulgazione deidocumenti e lannuncio dellaffiliazione di cittadini bulgari con la Sicurezza distato e i Servizi di intelligence dellEsercito nazionale bulgaro, Sofia], R, FondLiterni dela, Reg. n. 16168, vol. II, pp. 71-80.4 AKRDOPBGDSRSBNA, R, Fond Literni dela, Reg. n. 16167, annesso al vol. I,pp. 1-6.5 AKRDOPBGDSRSBNA, R, Fond Literni dela, Reg. n. 16168, vol. I, pp. 256-259.6

    AKRDOPBGDSRSBNA, R, Fond Literni dela, Reg. n. 16168, vol. III, p. 37.7 AKRDOPBGDSRSBNA, M, Fond VI-L, Arhivna edinitsa 1084, vol. I, pp. 33-34.

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    novembre 1983), lassassinio, a Bourgas del viceconsole generaledella Turchia (doc. 67, 21 settembre 1982), informazione da partedella Stasi della Germania orientale su una supposta riunione digruppi palestinesi a Sofia e richiesta di attivit di controllo (doc. 74,

    19 ottobre 1988; doc 75, 11 novembre 1988). Lultimo documentodella sezione contiene la proposta di terminare le attivit delgruppo operativo di indagini su Carlos e altri terroristi. Ildocumento contiene anche indicazioni sulle loro attivit in territoriobulgaro negli anni 1983-1986 (doc. 76, 30 marzo 1979).

    4. Il mondo nella lotta al terrorismo (pp. 431-485). In questaultima sezione, la documentazione concerne informazioni sullacollaborazione internazionale nella lotta al terrorismo. Si trattasoprattutto di materiali che indicano quali iniziative stannointraprendendo i paesi occidentali. Uno di questi, ad esempio,informa di una riunione del ministro degli interni Oscar LuigiScalfaro con i suoi partner di Germania occidentale, Gran Bretagna,Francia e Belgio, nel corso della quale fornisce informazioni suicontatti delle Brigate rosse nei paesi occidentali e propugna lacreazione di un Segretariato permanente antiterrorismo per lacooperazione fra i paesi membri della Comunit Economica Europea(doc. 91, 30 marzo 1987).

    La maggior parte dei documenti raccolti in questo volume sonostati elaborati da dipartimenti di spionaggio e controspionaggio

    della Bulgaria. Si tratta di file organizzativi e operativi, raccoltisotto letichetta generale Terror.

    Gli archivi bulgari non sono stati preservati nella loro completezza.Nel processo di riorganizzazione dei servizi di sicurezza che hapreso il via nel 1990, una parte dei file stata distrutta.Analizzando i registri degli archivi si evince che i servizi di sicurezzabulgari hanno creato complessivamente 153 file organizzativietichettati Terror. Quarantasei di questi, relativi agli anni 1980-1989 sono stati distrutti negli anni 1991-1993.

    Altri 25 file operativi dello spionaggio (per complessivi 67 volumi)

    sono stati preservati nei documenti dello spionaggio estero. Questicontengono memorandum analitici e rapporti dai centri dispionaggio allestero (rezidentura)

    Sugli stessi temi, nella primavera del 2011, verranno rilasciati altri400-500 documenti, per circa 3.000 pagine, tutti provenienti daifile raccolti sotto letichetta generale Terror.

    * * *

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    Il documento 14 del volume Mezhdunarodniyat terorizam vdosietata na DS. Dokumentalen sbornik un memorandum redattonel 1980 (presumibilmente verso la met dellanno) dal Kgb sulterrorismo italiano.

    Si tratta del primo documento elaborato dal Kgb sul terrorismoitaliano divenuto accessibile. In esso, il Kgb delinea tre tappe chehanno segnato lo sviluppo del terrorismo italiano, ma lanalisi sirivela essere di una grande povert e segnata da ingenuit ecarenza di informazioni.

    Allinizio del 1980 la situazione in Italia particolarmentecomplessa. Al sequestro e allassassinio di Aldo Moro si succedononumerosi omicidi, perpetrati sia dalle Brigate rosse che da altreorganizzazioni terroristiche. Al centro delle iniziative delle Brigate

    rosse si trovano le campagne indirizzate al carcere, contro gliapparati dellantiterrorismo e quelle contro i dirigenti industriali.

    Il 24 gennaio 1979, a Genova, avviene un fatto di importanzastorica: lassassinio di Guido Rossa, sindacalista della Cgil emilitante del Pci, ritenuto responsabile dellarresto delloperaiodellItalsider Francesco Berardi. Questo omicidio segna linizio dellacrisi destinata a sconquassare lorganizzazione terrorista.

    Il 21 febbraio 1980 viene arrestato Patrizio Peci. La suacollaborazione con le forze dellordine porta a centinaia di arresti intutta Italia. Il 28 marzo a Genova, in uno scontro a fuoco con iCarabinieri cadono Lorenzo Betassa, Riccardo Dura, AnnamariaLudman e Piero Panciarelli. Le Brigate rosse sono profondamenteferite, ma reagiscono: alluccisione del vicepresidente del Consigliosuperiore della magistratura Vittorio Bachelet (12 febbraio 1980)segue quella di Girolamo Minervini (18 marzo 1980), in procinto diessere nominato direttore generale degli istituti di prevenzione epena. Altri omicidi avvengono in Veneto e nasce pure la Colonnanapoletana, mentre la Colonna Walter Alasia chiede le dimissionidellEsecutivo brigatista.

    Di tutto questo non troviamo traccia nel documento sovietico.Come non troviamo riscontro della difficile situazione generale incui si trova lItalia nel 1979: non fossero sufficienti le ferite delterrorismo, il sistema politico versa in una profonda crisi, mentre ilpaese martellato dallinflazione. Con una scelta destinata asegnare a lungo la storia politica del paese, Enrico Berlinguer siritira dal governo di solidariet nazionale, facendo cadere ilgoverno di Giulio Andreotti. Fallisce Ugo La Malfa, incaricato dalpresidente Sandro Pertini. Ritenta Andreotti, ma il 31 marzo nonottiene la fiducia e cos le camere vengono sciolte. Alla tornata

    elettorale il Pci indietreggia nettamente, passando dal 34,4 al 30,4

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    per cento. Ma per formare il nuovo esecutivo trascorrono altri mesi,fino a quello balneare di Francesco Cossiga. In questo modo ilpaese resta a lungo senza una vera guida, nella totale incertezza.Le elezioni del giugno 1979 segnano anche il fallimento della

    strategia di Berlinguer.8Anche di questo sfondo politico troviamo poche tracce neldocumento del Kgb.

    Lo stesso giudizio sul Pci, ovvero laccusa di opportunismo, nonrivela niente di nuovo. Alla fine del 1976, Todor Zhivkov, il capo delpartito bulgaro aveva messo leurocomunismo sullo stesso pianodella sovversione ideologica dellimperialismo.9 Gi a partire daluglio 1977, in particolare dai colloqui di una delegazione del Pciguidata da Giancarlo Pajetta (e con lui Paolo Bufalini e Emanuele

    Macaluso) con la troika Mikhail Suslov, Boris Ponomarev e VadimZagladin, le tensioni fra i Pci e Pcus si erano decisamenteaccentuate.10 In parallelo avevano preso il via le prime operazioni

    coperte miranti a screditare il segretario Enrico Berlinguer.11 AMosca monta lirritazione per lattenzione rivolta in Italia aldissenso (ad alcune manifestazioni prendono parte a titolopersonale anche alcuni esponenti del Pci) e per la Biennaleveneziana, in via di organizzazione, sotto la regia di Carlo Ripa diMeana.12

    In novembre Berlinguer si incontra con Leonid Brezhnev. I toni

    dellincontro sono decisamente migliori, ma Berlinguer si opponeallinserimento nel comunicato finale dellincontro del passaggio incui si approva incondizionatamente la politica estera dellUnioneSovietica.13 Ma a dispetto delle tensioni interne, pubblicamenteBerlinguer sottolinea loggettiva funzione e la presenza mondialedi un grande paese, forte e pacifico come lUnione Sovietica, [...]

    8 Silvio Pons, Berlinguer e la fine del comunismo, Torino, Einaudi, 2006, pp. 156-161. Al riguardo vedi anche la discussione in Adriano Guerra, La solitudine di

    Berlinguer, Roma, Ediesse, 2009.9 Todor Zhivkov, Year of Peace, Year of Struggle, World Marxist Review, vol.12, n. 12, dicembre 1976, p. 11.10 APC [Archivio del Partito Comunista Italiano, Fondazione Istituto Gramsci,Roma], Direzione, mf 0299, 127-135, riunione del 17 luglio 1977; e mf 0299,235-248, Note a segreteria; e Pons, Berlinguer, pp. 108-109.11 Christopher Andrew, Vasili Mitrokhin, The Sword and the Shield. The MitrokhinArchive and the Secret History of the KGB, New York, Basic Books, 1999, p. 298.12 Lordinanza della Segreteria del Comitato centrale del Partito comunistadellUnione Sovietica, St-74/6s, del 27 settembre 1977, tradotta con gli allegatiin Carlo Ripa di Meana, Gabriella Mecucci, Lordine di Mosca. Fermate la Biennaledel Dissenso, Roma, Liberal edizioni, 2007, pp. 209-221.13

    APC, Direzione, mf 0309, 61-74, riunione dell11 novembre 1977; e Pons,Berlinguer, pp. 114-115.

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    proprio mentre lintero mondo capitalistico percorso da una crisidi portata e durata eccezionali.14

    Lanno successivo, nellottobre 1978, di nuovo la troika Suslov,

    Ponomarev e Zagladin, in presenza del segretario generaleBrezhnev, torna allattacco di Berlinguer, in particolare sullequestioni di politica internazionale. Lo stesso Brezhnev sostiene cheil governo di unit nazionale in Italia ha legato strettamente ilpaese alla macchina bellica americana e alla Nato.15 Nondimenonon si interrompe il flusso di denari da Mosca verso le casse delPci.16 Allinizio del 1979 Mosca attacca le Tesi preparate dal Pci invista del Quindicesimo congresso, accusando il partito italiano diminare la solidariet comunista internazionale.17

    * * *

    Dalla lettura del documento emerge fin da subito come esso siapregno di stereotipi ideologici, a discapito dellattenzione ai fatti.Fin dallinizio lestensore incorre un errore grossolano, attribuendolattentato di Piazza Fontana a unorganizzazione terrorista disinistra con a capo [Franco] Freda.

    Nel tratteggiare in tre tappe levoluzione del terrorismo in Italia,vengono poi attribuiti al terrorismo di sinistra azioni sanguinose di

    massa, come le esplosioni di bombe in luoghi pubblici (primatappa, fino alla met degli anni Settanta). La terza tappa, poi,dalla seconda met degli anni Settanta al 1980, vede il terrorismodiretto contro le conquiste democratiche dei lavoratori e gliinteressi delle forze politiche di sinistra, del Pci.

    Secondo il Kgb, in Italia il terrorismo si presenta come espressionedella protesta di determinati gruppi di persone contro i pilonipolitico-sociali della societ. Ha preso vita alla fine degli anniSessanta perch in quel periodo si avuto un notevolerafforzamento delle forze politiche di sinistra, del Pci. La destra,con lobiettivo di imporre un regime autoritario alla guida delpaese, si appoggiata alle forze armate e alle forze di polizie, conil sostegno di Washington, per riportare indietro il paese, ai tempi

    14 Enrico Berlinguer, Le vie dellOccidente, Rinascita, 4 novembre 1977.15 APC, Direzione, mf 7812, 78-82, Nota di Antonio Rubbi sullincontro con LeonidBrezhnev del 9 ottobre 1978, allegato al verbale della riunione del 19 ottobre1978; Antonio Rubbi, Il mondo di Berlinguer, Roma, Napoleone, 1994, pp. 141-157; e Pons, Berlinguer, pp. 136-139.16 Valerio Riva, Oro da Mosca, Milano, Mondadori, 1999. Ma vedi altres le

    precisazioni di Gianni Cervetti in Guerra, La solitudine, n. 43, p. 155.17 APC, Estero, 1979, mf 7901, 74-91.

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    del fascismo. Per questo, il Pci deve essere pronto alle situazioni diillegalit, al ritorno alla lotta clandestina.

    Segue poi un riferimento ai gruppi di combattenti [

    ] formati dal partito, probabilmente un richiamo allastruttura di Vigilanza del Pci, ma un richiamo criptico, non chiaronella sua allusione a una dimensione di massa. Il Pci, inoltre, non riuscito ad elaborare un programma costruttivo per un ulterioresviluppo delle conquiste democratiche e ha rinunciato alle formedi lotta armata. Questo elemento di opportunismo nellazione delPCI ha influito decisamente sullideologia e sulla posizione politicadi coloro che erano pronti a dare la vita per il futuro socialistadellItalia e li ha disarmati politicamente, spingendoli sulla via delterrorismo.

    Ancora meno comprensibile il riferimento alle librerie colme ditesti di Andrei Zhelyabov, che non sembra essere mai statotradotto.18

    Anche le osservazioni sul terrorismo di destra sembrano esserepiuttosto il frutto di stereotipi ideologici (i terroristi di destrahanno eseguito uccisioni di massa in locali che ospitavano cellulecomuniste). Ma proprio per questo, il terrorismo di sinistra natoin Italia anche come misura prettamente difensiva delle forze disinistra di fronte alla feroce caccia al comunista.

    Con lassunzione, verso la met degli anni Settanta, di un carattere di massa del terrorismo, si cos manifestatolinteresse di determinate forze politiche nellusare il terrorismo alservizio dei propri interessi politici, indirizzarlo nellalveo della lottacontro il Pci, insomma, per un suo utilizzo politico. In questo sensosi sarebbero mossi i servizi segreti, che operavano in manieraselettiva, reprimendo alcuni gruppi e lasciando mano libera ad altri.

    Lestensore del documento si chiede: perche non sono statiarrestati gli autonomi? Perch a differenza dalle Brigate rosse, checombattevano contro la politica e leconomia di destra attuata in

    Italia dagli esponenti delle forze reazionarie del paese, gli autonomi erano adepti di una strategia, lunico scopo della qualeera il non permettere lavvicinamento del Pci al governo e allaguida del paese. Per il Kgb, le attivit dei servizi segreti contro leBrigate rosse hanno avuto come risultato il rafforzamento dellaposizione degli autonomi e questo ha reso possibile la

    18 Zhelyabov, membro del Comitato esecutivo della Narodnaya Volya, partecipallorganizzazione dellattentato allo zar Alessandro II, ma venne arrestato alcuni

    giorni prima del suo assassinio. Fu condannato a morte nel 1881, assieme ai suoisodali.

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    riconversione della loro azione strategica nella direzione indicatadal loro leader T. Negri.

    Secondo il Kgb, lutilizzo del terrorismo legato ai cambiamenti

    nella scena politica italiana: infatti, si nota una spiccata regolaritnel fatto che il netto aumento del numero degli atti di terrorismo siverifica precisamente in quei momenti nei quali il Pci pone laquestione di un ingresso dei comunisti nel governo.

    Infine, nel valutare i provvedimenti antiterrorismo adottati dalleautorit italiane, c un rimprovero mosso al Pci: queste prevedono

    il rafforzamento di organi repressivi tradizionalmente schierati afianco delle forze politiche italiane di estrema destra. Senza daretroppo peso a questultima circostanza, la direzione del Pci sipronuncia a favore, ma questo rafforza anche la speranza di

    quelle correnti politiche che covano piani per linstaurazione di unregime autoritario in Italia.

    * * *

    Nel nostro paese una vasta letteratura ha alluso alle regie stranieredel terrorismo italiano, creando una vera e propria scuola didietrologia.19 Ricorrenti sono state le discussioni sulla cosiddetta

    pista cecoslovacca, ma su questo argomento ho pubblicato un

    lavoro nel 2009,20 e non avendo nullaltro da aggiungere nonintendo ritornare sullargomento.21

    Nel corso degli anni, tuttavia, in modo ricorrente si fatta allusioneal ruolo sovietico, pi precisamente a quello del Kgb nelle vicendedel terrorismo italiano.22 Il documento che qui presentiamo non facerto pensare a una regia degli estensori. Non va assolutamentedimenticata lorigine: dalla dirigenza del Kgb alle dirigenze deiservizi di sicurezza dei paesi fratelli del Patto di Varsavia.

    19 Al riguardo si veda la brillante analisi di Salvatore Sechi, Il delitto Moro: unesempio di eversione atlantica? Una discussione con Giuseppe De Lutiis, LevicoTerme, Centro Studi sulla Storia dellEuropa Orientale, 2008 (CSSEO WorkingPaper, n. 133); e la versione rivista Il delitto Moro e la teoria comunistadelleversione atlantica, in Salvatore in Sechi (a cura di), Le vene aperte deldelitto Moro, Firenze, Mauro Pagliai, 2009, pp, 245-313.20 Fernando Orlandi, A Praga, a Praga! Storia, leggende e malcostume di unavicenda italiana, in Sechi, Le vene, pp. 121-160.21 Chi scrive ha comunque in preparazione una piccola monografia sul generaleJan ejna.22

    Non prendendo neppure in considerazione la stessa elaborazione ideologicadelle Brigate rosse.

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    In ogni caso, gli apporti storiografici in tema lasciano adesiderare, sofferenti come sono del requisito fondamentale: unatesi la si pu sostenere soltanto quanto si dispone delladocumentazione adeguata. Non posso non ricordare quanto ha

    scritto Victor Zaslavsky: Finch non sar disponibile unadocumentazione specifica in proposito, non sembra averefondamento il tentativo di spiegare il terrorismo italiano come unfenomeno eterodiretto, creato e pianificato dai soliti Kgb e Cia conlaiuto dei servizi segreti satelliti.23

    29 novembre 2010

    23

    Victor Zaslavsky, Lo stalinismo e la sinistra italiana, Milano, Mondadori,2004,p. 224

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    Titolo illeggibile24

    (rapporto informativo)

    Nella letteratura politica italiana comune fissare linizio dellapresente fase della storia del terrorismo nel paese dal 12 dicembre1969, quando nella sede della Banca Nazionale dellAgricoltura inPiazza Fontana a Milano unorganizzazione terrorista di sinistra [sic]con a capo Freda ha fatto esplodere un ordigno di grande potenza.

    Non si pu dire che lavvenimento, definito correntemente Ilmassacro di piazza Fontana, sia stato il primo degli atti diterrorismo compiuti in Italia in questi anni. Tuttavia nel corso delleindagini sul caso Freda sono emersi con chiarezza elementi di

    orientamento politico del crimine, che hanno dato motivo perclassificarlo come un atto di terrorismo politico.

    A quel tempo pochi potevano prevedere che lesplosione a Milanoavrebbe avuto come seguito un inaudito aumento del terrorismopolitico in Italia, ovvero che esso avrebbe segnato linizio di unanuova forma di lotta politica nel paese.

    +++

    Considerando gli sviluppi che hanno avuto luogo nellattivit delleorganizzazioni terroriste e dei vari gruppi negli ultimi dieci anni,occorre notare che essi sono di diverso tipo. Sotto il concomitanteeffetto di fattori legati in primo luogo alla situazione politica internain continua evoluzione, alla crescita di influenza delle forze disinistra nel paese e ad altro ancora, nelloperare del terrorismosono apparsi nuovi elementi e tendenze.

    Per quanto gli scopi finali dellattivit delle organizzazioniterroristiche pi forti in Italia siano difficili da valutare dal punto di

    vista delle loro ricadute politiche, tuttavia, a nostro parere, sipossono distinguere tre tappe nello sviluppo del terrorismo (apartire dal 1969).

    La prima tappa, che dura fino alla met degli anni Settanta, sicaratterizza per lattivit di organizzazioni terroriste di sinistra e perla loro aspirazione ad attirare lattenzione sui problemi della lottadelle forze di sinistra tramite azioni sanguinose di massa, come leesplosioni di bombe in luoghi pubblici.

    24 Traduzione di Davide Zaffi.

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    La seconda tappa che dura fino alla seconda met degli anniSettanta, si pu caratterizzare come il periodo della lottaorganizzata del terrorismo di destra e di sinistra, nella quale iconfini che li separano si erodono, e nel quale avvengono uccisioni

    su vasta scala sia di persone che rappresentano gli interessi delleforze di sinistra sia di esponenti politici della destra italiana.

    La terza tappa, che parte con la seconda met degli anni Settanta egiunge ai giorni nostri, la tappa della inarrestabile crescita delterrorismo quale forza politica unitaria, diretta contro le conquistedemocratiche dei lavoratori e gli interessi delle forze politiche disinistra, del PCI.

    +++

    Sulle cause della comparsa del terrorismo in Italia molti scrivono ediscutono. Sociologi di orientamento di destra tendono a vederedette cause nello scontento delle masse, nellattivit del PCIfinalizzata allorganizzazione di gruppi terroristici, nelle opere diintellettuali progressisti italiani e fanno infine rilevare le tradizionistoriche del terrorismo in Italia.

    A nostro parere il terrorismo, nelle condizioni di ulterioredemarcazione e rafforzamento delle contraddizioni fra le classi in

    Italia, si presenta come espressione della protesta di determinatigruppi di persone contro i piloni politico-sociali della societ.

    Perch la crescita dellattuale terrorismo iniziata precisamentealla fine degli anni Sessanta?

    La caratteristica peculiare della politica interna italiana di questoperiodo il notevole rafforzamento delle forze politiche di sinistra,del PCI. Proprio in questo periodo di molto cresciuto il numerodegli aderenti del Partito comunista italiano, si ampliata la suabase elettorale, cosa che si riflessa soprattutto sulla

    rappresentanza dei comunisti in parlamento. In queste condizioni leforze politiche della destra italiana, che dispongono di una notevoleinfluenza sulle forze armate, sulla polizia, su reparti di carabinieri esoprattutto sui servizi speciali, appoggiandosi sullaiuto degli StatiUniti, hanno messo in atto una serie di tentativi per portare atermine profondi cambiamenti politici nel paese, per minare dal didentro le conquiste democratiche dei lavoratori, riportare indietro ilpaese, ai tempi del fascismo. Il meccanismo dei passati complottidi cui si ha notizia ha dimostrato che nei gangli della societborghese italiana si nascondono forze che covano lidea di imporre

    un regime autoritario alla guida del paese. Per i comunisti italiani

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    questi esempi sono il segnale che nel paese pu ripresentarsi unasituazione nella quale il PCI sar costretto a entrare nellillegalit,tornare alla lotta clandestina, e che deve essere pronto a unpossibile cambio cardinale delle condizioni politiche.

    Nei gruppi di combattenti formati dal partito col compito dipreparare la lotta in condizioni di illegalit in Italia entrata lamaggior parte della giovent progressista italiana che pronta adifendere con le armi in pugno gli interessi del proletariato.

    Tuttavia il successivo corso dellevoluzione degli avvenimenti inpolitica interna ha dimostrato la possibilit che il PCI conquistinuove posizioni per via pacifica, parlamentare. Nello stesso tempoil PCI non riuscito ad elaborare un programma costruttivo per unulteriore sviluppo delle conquiste democratiche, rimasto sulla

    strada delle concessioni parziali, delle riforme limitate, ed harinunciato alle forme di lotta armata.

    Tale elemento di opportunismo nellazione del PCI ha influitodecisamente sullideologia e sulla posizione politica di coloro cheerano pronti a dare la vita per il futuro socialista dellItalia e li hadisarmati politicamente, spingendoli sulla via del terrorismo.Secondo la valutazione di alcuni influenti intellettuali progressisti, ilterrorismo nellItalia degli anni Sessanta nato come corrente disinistra, come una nuova forma di lotta di alcuni gruppi dellagiovent italiana in nome dei suoi diritti sociali.

    Questo fenomeno, al quale stata attribuita la denominazione di terrorismo di sinistra ha avuto origine e si sviluppato in Italiaanche a causa di una serie di altre circostanze: in primo luogo, acausa del debole lavoro ideologico-politico del PCI, che non statocapace di elevare la coscienza della giovent italiana progressistafino a farle comprendere il vero ruolo delle masse nel processorivoluzionario; in secondo luogo a causa della mancanza diesperienza della giovent nella lotta di classe; in terzo luogo acausa dellattivo orientamento della propaganda borghese che hausato il momento dellattrazione della giovent per le idee del

    terrorismo e ha riempito gli scaffali dei negozi con le opere diBakunin, Zhelyabov e degli ideologi del terrorismo in Italia: Negri,Curcio, Piperno.

    In parallelo al terrorismo di sinistra in Italia si compiuto ilprocesso di formazione del terrorismo di destra, delle falangi dicombattenti fascisti che si sono costituite allinizio sulla base dideterminati quartieri ovvero zone delle citt e poi hannoorganizzato stabili strutture e gruppi territoriali. Le organizzazioniterroriste di destra sono composte da una massa di personepiuttosto eterogenee, che corrispondono alle diverse fasce della

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    societ italiana, risultando quindi piuttosto disunite e maleorganizzate.

    Occorre rilevare che gli elementi del terrorismo di destra hanno

    fatto la loro comparsa poco prima dellinsorgere di un terrorismo disinistra. Nella storia della lotta del proletariato italiano per i suoidiritti sociali vi sono stati parecchi episodi di uccisioni di attivisti dipartito e di sindacalisti, di massacri avvenuti durante losvolgimento di manifestazioni, a partire fin dalla seconda metdegli anni Quaranta.

    Apparsi per impedire il rafforzamento della posizione del PCI e delleforze politiche di sinistra in Italia negli anni Sessanta, i terroristi didestra hanno eseguito uccisioni di massa in locali che ospitavanocellule comuniste, hanno inscenato provocazioni durante raduni e

    riunioni, hanno soppresso fisicamente dei comunisti. In altreparole, il terrorismo di sinistra nato in Italia anche come misuraprettamente difensiva delle forze di sinistra di fronte alla ferocecaccia al comunista, agli spari esplosi da dietro langolo.

    La tradizionale distinzione fra terrorismo di destra e di sinistra nonoffre il quadro completo del fenomeno ed un sempliceapprezzamento politico della piattaforma dazione di differentiorganizzazioni e gruppi terroristici. Fin dal suo stadio iniziale alterrorismo politico si unita una quantit di persone, in generalegiovani, che in Italia comune definire malavitosi.25

    Considerando la relativa facilit di ricavare mezzi di sussistenzatramite furti e sequestri di persona con conseguente richiesta diriscatto, la parte violenta della giovent si poco a poco assimilataal terrorismo politico, ha indossato la sua maschera, cosa cherende ancora pi complesso e confuso il quadro, quando si vuolevalutare questo fenomeno.

    Esteriormente i crimini compiuti da gruppi violenti sono analoghi aquelli che compiono i terroristi e la mancanza di preciseinformazioni rende impossibile considerarli separatamente dalfenomeno del terrorismo in quanto tale. Sulla crescita tumultuosa

    del terrorismo in Italia, in particolare, ha senza dubbio fatto sentirela sua pesante influenza la relativa debolezza del sistema politico, ilcontinuo cambiare dei governi, linstabilit della situazione dellapolitica interna del paese; la debolezza della societ civile, incapacedi opporsi ad atti di terrorismo politico, la posizione geopolitica delpaese attraversato dalle vie sulle quali si muovono le armi direttepraticamente in tutti i paesi africani; la facilit con la quale iterroristi se ne impossessano, il tradizionale ammassarsi nel paesedi rifugiati di diverso tipo (arabi, eritrei, armeni), di esponenti di

    25 Nota del testo originale: elementi criminali.

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    piccoli gruppi etnici provenienti da diversi paesi del mondo, i qualinon di rado sono invischiati nel terrorismo e cos via.

    Verso la met degli anni Settanta il terrorismo in Italia ha assunto

    carattere di massa, ha cominciato a considerarsi come una dellecomponenti della vita politica del paese, come un fenomeno ingrado di esercitare in esso una certa influenza. Naturalmente inquesto contesto si manifestato linteresse di determinate forzepolitiche nellusare il terrorismo al servizio dei propri interessipolitici, indirizzarlo nellalveo della lotta contro il PCI, creare lecondizioni che renderebbero possibile fare pressioni per unorientamento politico del terrorismo.

    I fatti testimoniano che precisamente in questo periodo cresciutadi molto lattivit dei servizi segreti allo scopo di penetrare

    allinterno delle organizzazioni terroriste [aggiunta a mano di dueparole illeggibile], e di costituirvi delle leve che ne orientinolevoluzione. Dopo avere ottenuto informazioni su crimini inpreparazione e su chi si preparava ad eseguirli, i servizi segretireagivano soltanto a quelli che non rientravano nei loro pianipolitici, creando in tal modo le condizioni per lattivit di alcunigruppi a loro utili o, al contrario, soffocandone altri.

    Fra gli avvenimenti di maggiore importanza, che hanno confermatola partecipazione dei servizi segreti allattivit di organizzazioniterroriste si usa citare il caso Moro.

    Dai materiali dinchiesta riguardanti i leader delle Brigate rosseCurcio e Franceschini si ricava che il loro arresto nel 1974 furealizzato grazie allagente Silvano Girotto infiltrato dal SID(vecchia denominazione dei servizi di controspionaggio)nellorganizzazione terrorista. Lanalisi dei documenti testimoniache Girotto ha passato ai servizi speciali informazioni non soltantosu Curcio e Franceschini, ma anche sui leader che pi tardi sonousciti dalle Brigate rosse e hanno formato lorganizzazioneterrorista Autonomia operaia.

    Gi nel 1974, dunque, i servizi segreti disponevano di informazionisu Negri, Piperno, Morucci, Faranda e su diverse altre persone dispicco fra i leader di Autonomia operaia e avevano quantobastava per il loro arresto.

    Perch non stato eseguito larresto degli autonomi?

    A differenza dalle Brigate rosse, che combattevano contro lapolitica e leconomia di destra attuata in Italia dagli esponentidelle forze reazionarie del paese, gli autonomi erano adepti diuna strategia, lunico scopo della quale era il non permetterelavvicinamento del PCI al governo e alla guida del paese. Giallora, nel 1974, era nota lintenzione degli autonomi di regolare i

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    conti con quegli esponenti della dirigenza della DC che sidichiaravano a favore dellingresso dei comunisti al governo, fra iquali figurava anche il nome di A. Moro.

    In altre parole, loperazione dei servizi segreti tesa a neutralizzarele Brigate rosse ha avuto come risultato il rafforzamento dellaposizione degli autonomi e ha reso possibile la riconversione dellaloro azione strategica nella direzione indicata dal loro leader T.Negri.

    In questo modo diventa chiaro che, direttamente o indirettamente,i servizi segreti erano coinvolti e portano la responsabilit perluccisione di A. Moro. E si potrebbe allungare la lista di casianaloghi.

    importante sottolineare che, riflettendo gli interessi delle forze

    politiche di destra pi reazionarie dItalia, i servizi segreti hannoassunto la funzione di organi guida dellattivit anticomunista delleorganizzazioni terroriste; hanno creato le condizioni perlappannamento della rivalit fra il terrorismo di destra e quello disinistra; ne hanno reso possibile la formazione come movimentounitario, orientato conto gli interessi del PCI, contro le forzepolitiche di sinistra in Italia.

    Si osserva anche un evidente cambiamento tattico nelloperare deiterroristi, i quali dai crimini di massa sono passati alle singoleuccisioni di personalit che detengono un ruolo importante nellavita politica italiana. A nostro parere, la linea che marca ilpassaggio dalla seconda alla terza tappa nellattivit dei terroristi inItalia il marzo 1979, luccisione di Moro [sic].

    Nella politica interna italiana il problema del terrorismo haacquistato una sempre maggiore acutezza. Lanalisi dellattivitdelle organizzazioni terroriste negli ultimi mesi permette diindividuare una serie di nuovi momenti, caratteristici per ilterrorismo italiano in quanto fenomeno socio-politico.

    In primo luogo importante sottolineare le crescenti dimensioni del

    terrorismo che ormai comprende tutto il paese, laccentuarsidellorientamento politico nellattivit delle organizzazioni e deigruppi terroristi e del loro impatto sul corso dellevoluzione dellapolitica interna italiana.

    Quando si studia il terrorismo normale computare e paragonarele quantit dei crimini compiuti nei diversi periodi di tempo e suquesta base stabilire una tendenza. Se si segue questa via, si vedeallora che nel 1979 gli atti criminosi sono stati nettamente menoche nel 1978 e i primi tre mesi del 1980 confermano la tendenzaalla diminuzione della quantit dei crimini terroristici compiuti inItalia.

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    Si pu comunque ammettere che gli indicatori formali non siano ingrado di fornire una valutazione del terrorismo preciso e completo.Non pu essere messo in dubbio, ad esempio, il fatto che siacresciuta significativamente la base del terrorismo, che ci sia stato

    un afflusso in esso di nuove forze, soprattutto fra le fila dellagiovent.

    Fin dal giorno della sua apparizione, sullorientamento politico delterrorismo in Italia si scontrano diverse opinioni e ci avviene inmaniera tanto pi accesa riguardo al caso Moro.

    Dallintero complesso delle questioni legate ad una valutazionepolitica del terrorismo si vorrebbe qui evidenziarne una in relazioneal bersaglio del terrorismo, Ancora qualche anno fa, le personevittime di atti di violenza da parte dei terroristi provenivano da

    differenti strati della societ, da differenti movimenti politici epartiti. Era praticamente impossibile ricavare una qualsiasi regolasottostante ai crimini compiuti. Oggi il quadro presenta un aspettopiuttosto diverso. I crimini compiuti dai terroristi si iscrivono in unaconcezione unitaria del loro agire, testimoniano di una strategiapolitica unitaria.

    In particolare, una caratteristica dellItalia del 1979 e dellinizio del1980 la tendenza del terrorismo ad attivarsi contro esponenti deiservizi di pubblica sicurezza, degli organi giudiziari e delle procure.

    In secondo luogo, ancora pi nettamente si osserva che tendono ascolorirsi le linee divisorie fra organizzazioni terroriste di destra e disinistra, le quali sono in una fase di avvicinamento e si presentanocome una forza politica autonoma nella societ. importantesottolineare che questo punto di vista sostenuto dairappresentanti dei diversi partiti politici e in primo luogo del PCI edella DC. In questo senso ci hanno parlato uno degli avvocatiitaliani pi in vista, vice presidente della Commissione problemidello stato del CC del PCI, Fausto Tarsitano, e il procuratoregenerale della repubblica De Matteo (DC). Su tale tendenza hannorichiamato lattenzione anche i giornalisti italiani che, analizzando

    le diverse informazioni sui contatti e sugli incontri bilaterali emultilaterali avvenuti fra i dirigenti delle organizzazioni terroristeitaliane, sono giunti alla conclusione che lantagonismo presente asuo tempo nel mondo dei terroristi fra quelli di sinistra e quelli didestra si venuto evolvendo in un rapporto di amicizia ecollaborazione (settimanale Epoca, 2.1.1980).

    In terzo luogo il terrorismo italiano ha superato le frontierenazionali. Nellultimo periodo si avuta notizia di incontri chehanno avuto luogo fra rappresentanti delle organizzazioni terroristedi diversi paesi del mondo, ai quali hanno partecipato anche gliitaliani. Soprattutto esistono numerose prove di contatti bilaterali.

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    In particolare per il caso Moro, si stabilito che alla preparazionedel piano per il sequestro hanno partecipato membri del gruppoterrorista della Germania occidentale Baader-Meinhof; nel casodel famoso terrorista italiano D. Pifano stato provato il legame

    dellorganizzazione terrorista italiana Prima linea conlorganizzazione palestinese FPLP; nel corso di retate eseguite dallapolizia francese sono stati raccolte pesanti prove sui legami delle

    Brigate rosse con terroristi francesi.

    A livello internazionale i terroristi risolvono questioni quali ilprocurarsi armi, lo scambio di esperienze nellesecuzione di diversitipi di crimini, la raccolta di mezzi per il finanziamento dellattivitterrorista. Importante soprattutto laspetto del coordinamentopolitico del terrorismo internazionale, sul quale per, a causa dellamancanza di prove concrete, difficile dare giudizi precisi. Inparticolare Tarsitano esclude la possibilit dellunificazione delterrorismo su scala internazionale, in quanto ogni singolaorganizzazione terrorista di cui si ha notizia, operante in paesioccidentali, agisce sulla base di un suo programma specifico,riunisce persone che esprimono determinati interessi sociali, lontanidai problemi di alti paesi e continenti (ad esempio: lETA basca, laVAS irlandese [ ], le Pantere nere americane ecos via).

    +++

    La strategia scelta dai terroristi nella presente fase, incentrata sullaesecuzione di atti terroristici diretti contro esponenti dei servizi dipubblica sicurezza e di organi giudiziari finalizzata a creare inqueste categorie di persone insoddisfazione per limpotenza delgoverno, incapace di garantire la loro incolumit, e creare lecondizioni per tradurre nella pratica la dottrina della guerra civilecome metodo di soluzione dei problemi di politica interna. In

    condizioni di instabilit interna, lagire dei terroristi introduceulteriori tensioni nello scenario politico italiano.

    Il ricorso alle azioni terroriste in Italia, a nostro parere, laconseguenza dei cambiamenti di politica interna in corso nel paese,caratterizzati dal rafforzamento della posizione delle forze disinistra, dalla volont della destra di utilizzare linfluenza deglielementi neo-fascisti piuttosto forti nellItalia del nord per ampliareil movimento in favore dellinstaurazione di un regime autoritarionel paese. Si nota una spiccata regolarit nel fatto che il nettoaumento del numero degli atti di terrorismo si verifica

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    precisamente in quei momenti nei quali il PCI pone la questione diun ingresso dei comunisti nel governo.

    Su questo sfondo il governo italiano ha elaborato un progetto di

    legge per rafforzare le misure nella lotta contro il terrorismo, haannunciato di voler realizzare una riforma degli organi di polizia delpaese, ha preso la decisione di creare una nuova sezione dei servizidi sicurezza italiani specializzata nella lotta al terrorismo. Valutandonel complesso queste misure del governo, si pu evidenziare inprimo luogo che esse hanno un carattere parziale e non sono quindiin grado di risolvere la questione della lotta al terrorismo; insecondo luogo quelle misure in maniera diretta o indirettaprevedono il rafforzamento di organi repressivi (carabinieri, polizia,servizi segreti) tradizionalmente schierati a fianco delle forzepolitiche italiane di estrema destra.

    Senza dare troppo peso a questultima circostanza, la direzione delPCI si pronuncia a favore delle misure adottate dal governo e dalparlamento italiano, in quanto essa fortemente preoccupata dalleinformazioni riguardanti lampliamento della base clandestina delterrorismo, la consistenza numerica dei vari gruppi, i piani perlattuazione di nuovi crimini, compresi quelli contro comunisti.Linquietudine maggiore presso la dirigenza del PCI provocatadalla prospettiva che insorgano nel paese condizioni diingovernabilit e che si manifestino possibili fenomeni di guerra

    civile.In condizioni nelle quali viene rafforzata la posizione degli organi dipubblica sicurezza e dei reparti di carabinieri, si rafforza anche lasperanza di quelle correnti politiche che covano piani perlinstaurazione di un regime autoritario in Italia. A tuttoggi,comunque, allo sviluppo della situazione in favore delconsolidamento delle forze politiche di destra italiane, sono postiprecisi limiti imposti dal livello delle conquiste democraticheconseguite dalle forze di sinistra e dai lavoratori, dallassenza di unpartito politico influente e di un leader, capaci di unire le forze di

    destra e prendere la guida del movimento che aspira a stabilire unsistema politico autoritario.

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