il granulo19

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Vuoi leggere gli altri numeri de il granulo? Vai sul sito www.fiamo.it, clicca su “rivista pazienti” e potrai leggerli tutti, scaricarli e inviarli ad amici PRIMO PIANO 2 Terremoto Emilia-Romagna 3 Un pediatra su 4 prescrive MNC 3 Rimini – Denaro ai pediatri per vaccini facoltativi OMEOPATIA E SOCIETà 4 Riconoscimento internazionale per G. Bernardi 5 Ospedale di Pitigliano: bilancio dopo un anno OMEOPATIA E RICERCA 6 Granuli sotto esame – XII parte OMEOPATIA VETERINARIA 10 Una giornata da veterinario omeopata in campagna 14 L’importanza dell’osservazione diretta 15 Omeopatia veterinaria per grandi e piccini GLOSSARIO OMEOPATICO 16 Medico - Paziente CHE COS’è… 19 Arsenicum album RIFLESSIONI, DIVAGAZIONI, CONSIGLI… 22 Fumare! 24 Acqua in questo numero RIVISTA OFFERTA DALLA FIAMO TRAMITE: anno VII numero 19 estate 2012 Granulus ©Giuseppe Velocci Photo Emiliano Pinnizzotto Agenzia Graffiti Press

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rivista di omeopatia

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Page 1: il granulo19

Vuoi leggere gli altri numeri de il granulo?Vai sul sito www.fiamo.it,clicca su “rivista pazienti” e potrai leggerli tutti, scaricarli e inviarli ad amici

primo piano

2 Terremoto Emilia-Romagna

3 Un pediatra su 4 prescrive MNC

3 Rimini – Denaro ai pediatri per vaccini facoltativi

omeopatia e Società

4 Riconoscimento internazionale per G. Bernardi

5 Ospedale di Pitigliano: bilancio dopo un anno

omeopatia e ricerca

6 Granuli sotto esame – XII parte

omeopatia veterinaria

10 Una giornata da veterinario omeopata in campagna

14 L’importanza dell’osservazione diretta

15 Omeopatia veterinaria per grandi e piccini

GLoSSario omeopatico

16 Medico - Paziente

che coS’è…

19 Arsenicum album

rifLeSSioni, divaGazioni, conSiGLi…

22 Fumare!24 Acqua

in questo numero rivista offerta dalla FIAMO tramite:

a n n o V I I n u m e r o 1 9 e s t a t e 2 0 1 2

Granulus ©

Giuseppe V

elocci

Photo Emiliano PinnizzottoAgenzia Graffiti Press

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3n. 19 eState 2012

Sono stati diffusi lo scorso Maggioi dati di un’inchiesta svolta tra1233 pediatri italiani, iscritti alla

SIP, Società Italiana di Pediatria.L’inchiesta condotta dal Gruppo diStudio sulle Medicine Complementaricostituito all’interno della SIP con loscopo di valutare l’entità della diffusionedelle Complementary and AlternativeMedicine (CAM) tra i pediatri italiani, dimonitorare l’insorgenza di eventualieffetti avversi al loro impiego, di dare aipediatri e ai genitori informazioni sullecorrette modalità di utilizzo. Risultati: il23% dei pediatri italiani (uno su quat-tro) dichiara di far ricorso alle CAM.Tra di essi è maggiormente diffuso l’usodella fitoterapia (82,5%) e dell’omeopa-tia (74,9%), segue l’agopuntura di moltodistanziata (5,8%). L’81% dei pediatriutilizzatori preferisce associare le CAMalle terapie convenzionali anziché usarleda sole (il 19%). Secondo i ricercatori,però, i dati emersi rappresenterebberosolo in parte la situazione: è netta la sen-sazione che siano molti di più i pediatriche fanno ricorso alle CAM, ma chehanno titubanza a dichiararlo. Questa la composizione del campionedi 1233 pediatri intervistato: ospedalieri 46,8%; medici di Asl 35,2%; liberi professionisti 14%; universitari 7,8%. Il 77% dei pediatri intervistati conti-nua a non usare le CAM. Perché? Il 63,8% le ritiene inefficaci; il 33,7% dichiara di non essere interes-sato all’argomento, il 2,5% le ritiene dannose.Spesso sono i genitori a chiedere alpediatra di utilizzare le CAM : per scelta personale il 62,7%, su consiglio di parenti e amici per il13,7%, su consiglio di un medico per il 13,4%, su consiglio del farmacista il 4,8%,

in modo da poter esprimere una sceltamotivata, razionale e non basata su pre-giudizi e sentito dire?

fonte: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parla-

mento/articolo.php?approfondimento_id=2067 

l

su consigli letti su libri o riviste per il5,5%. Dall’inchiesta risulta che i genitori chehanno scelto le CAM siano molto sod-disfatti: - addirittura il 74,7% afferma che laqualità della vita sia migliorata graziealla scelta delle CAM; - il 24% afferma che nulla è cambiato, - l’1,3% risponde che è peggiorata. Interessante un altro dato: i pediatri chenon utilizzano le CAM, quando i geni-tori richiedono questo tipo di tratta-mento e chiedono loro consiglio:nel 25% non si oppongono alla scelta edichiarano di voler ampliare le proprieconoscenze sulle CAM; nel 30,8% non esprimono un parereperché non conoscono l’argomento; nel 19,2, non esprimono parere e lascia-no il paziente libero di scegliere senzaimporre il proprio punto di vista; nel 17% cercano di convincere ilpaziente che sono inefficaci o dannose;nel 7,9% cercano di dissuaderlo.Nell’indagine manca un dato fonda-mentale: quanti degli intervistati, sia chifa uso sia chi rifiuta le CAM, hanno unavera conoscenza di omeopatia, agopun-tura, fitoterapia? Quanti hanno seguitocorsi di formazione validi e accreditati

primo piano

2 il granulo

Iltragico evento del terremoto cheha recentemente colpito l’EmiliaRomagna e le province di

Mantova e Rovigo ha rimesso in motola catena di solidarietà che già si era atti-vata dopo il terremoto dell’Aquila nel-l’aprile 2009, dove la FIAMO, in colla-borazione con l’AssociazioneOmeopatica Internazionale, la LIGA,aveva gestito con risultati molto positiviun ambulatorio omeopatico per lepopolazioni colpite (vedere n. 11-15-18de il granulo)In Emilia Romagna molti operatori delmondo del Non Convenzionale hannosentito il bisogno di dare un propriocontributo professionale e per unirequeste iniziative si è autonomamentecostituito Mediciomeopatixlemilia, un

gruppo di volontari che intende dare uncontributo in forma di termini di tera-pie omeopatiche e non convenzionalialla popolazione terremotata. Il gruppoè principalmente costituito da mediciomeopati, ma comprende anche omo-tossicologi, agopuntori, osteopati, psi-coterapeuti e altri volontari che preste-ranno il loro servizio fino a che sarànecessario. Tutti i medici e i terapeutiche fanno parte di questo gruppo sonoprofessionisti con anni di esperienza cli-nica alle spalle, che provengono princi-palmente dall’Emilia Romagna, maanche da altre parti d’Italia. Le prestazioni fornite sono tutte gratui-te: sono gratuiti sia le visite mediche siai medicinali.Mediciomeopatixlemilia non ha alcun

rapporto con partiti, gruppi religiosi,associazioni mediche o altro.L’intervento si rivolge prevalentementeai disagi emersi in questa situazione diparticolare emergenza per pazienti ditutte le età, e va quindi oltre l’eventotraumatico in sé. L’attività è partita con un gazebo, sottouna bellissima quercia, presso CampoPascoli, in via Martiri delle libertà, a SanFelice sul Panaro, in attesa dei necessaripermessi per montare una casetta dilegno, costruita con principi antisismici,ecologici e rispettosa del migliore rispar-mio energetico possibile, che è già adisposizione del gruppo di volontari.

il numero della segreteria cui rivolgersi è 334 796 5360,

il sito www.mediciomeopatixlemilia.it

primo piano

Terremoto del maggio 2012nelle province di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto

antoneLLa ronchipresidente fiamo

Pediatri e MNCIn Italia, uno su quattro le prescrive

pietro GULiamedico-chirurgo omeopata

La rocca estense di San felice sul panaro prime del terremoto del maggio scorso.

Rimini – Premi in denaro a pediatri per i vaccini facoltativi Secondo quanto pubblicato dal Corriere di Rimini e San Marino, a pag. 5 del numero del 19 giugno2012, l’aUSL di rimini è pronta a gratificare con un premio fino a tremila euro quei pediatri che riusci-ranno a convincere quanti più genitori a far vaccinare i loro figli con i vaccini in commercio “raccomanda-ti” e a stabilire “penalità” in denaro per quei pediatri che risulteranno avere pochi assistiti vaccinati.L’articolo, firmato da patrizia cupo, ha il titolo: “Premi ai pediatri che fanno vaccinare” e per sotto-titolo: “A Rimini troppi bimbi non sono protetti. Incentivi fino a tremila euro per i medici. Chi ha pochi pazientisottoposti a profilassi può perdere fino a cinquemila euro”.è opportuno ricordare, giacché sconosciuto alla quasi totalità dei genitori, che in Italia sono obbliga-torie solo 4 vaccinazioni: antipolio, antidifterite, antitetano, anti-epatite B. Tutte le altrevaccinazioni sono facoltative, raccomandate ma non obbligatorie. Quindi, consigliate ma non pos-sono essere imposte: non sono obbligatorie, infatti. Senza scendere nella discussione se sia valido o menospingere i genitori ad accettare anche le vaccinazioni raccomandate, è bizzarro che un’aUSL, anziché cerca-re di convincere i pediatri con dati epidemiologici e clinici sull’efficacia e sicurezza dei vaccini raccomandati,imbocchi la scorciatoia della gratificazione economica, forse ritenendo che, in un periodo di crisi, 3.000euro possano far gola a più di qualche pediatra, senza forse rendersi conto di quanto offensiva e lesivadella dignità della professione medica agli occhi dell’opinione pubblica possa essere quest’iniziativa, tantopiù grave se valutiamo le parole riportate nell’articolo citato e attribuite al dott. maurizio Bigi, primariodella pediatra territoriale: “…altre aziende (sanitarie, nota de il granulo) adottano questo tipo di incentivi”. èauspicabile una smentita al contenuto intero dell’articolo o, almeno, un saggio ripensamento.

il granulo

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5n. 19 eState 2012

Trascorso poco più di un annodall’inizio dell’iniziativa d’in-tegrazione di cure omeopati-

che o agopuntura su pazienti ricovera-ti presso l’ospedale di Pitigliano (Gr),(vedere n. 16 - estate 2011 de il gra-nulo) sono stati resi noti i primi dati.Sono state erogate 5.000 prestazionisanitarie di medicina complementare(MC); ne hanno usufruito soprattuttocittadini dei ceti meno abbienti.Inoltre, mentre a livello nazionale ilprofilo statistico di chi fa ricorso allaMC corrisponde più spesso a una per-sona di sesso femminile, di media etàe medio-alto livello culturale e socio-economico, al Centro ospedaliero di

Pitigliano sono stati principalmenteadulti e anziani di basso livello socio-economico e culturale a usufruirne.Risultati clinici registrati presso ilReparto di Medicina di Pitigliano e ilCentro di Riabilitazione Ortopedica eNeurologica di Manciano: a) le prestazioni ambulatoriali inomeopatia e in agopuntura hannoportato una riduzione del sintomodolore, causa limitante l’attività lavo-rativa, dal 47% (prima dell’uso diomeopatia o agopuntura) al 2%, convalori sovrapponibili per entrambe lediscipline; b) recupero della funzionalità neuro-motoria dopo ictus o gravi interventiortopedici (secondo quattro scale divalutazione) è passato dal 55% del-l’epoca precedente l’integrazione conomeopatia o agopuntura al 90%attuale; c) il consumo di farmaci convenziona-li antidolorifici nella struttura di recu-pero di Manciano è passato, dopol’utilizzo delle cure omeopatiche oagopunturistiche, dall’82% al 13%.

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omeopatia e Società

4 il granulo

Loscorso Marzo è stato asse-gnato a Gios Bernardi ilpremio dell’Associazione

Americana per la Ricerca sul Cancro(AARC) per l’importante impegno diservizio pubblico nella sua qualità diPresidente Onorario della FondazionePezcoller. Nel corso della presentazione,in un contesto scientifico di grande pre-stigio, è stata citata la competenza diGios Bernardi in MedicinaOmeopatica. Presidente dell’Ordine deiMedici di Trento negli anni ’80,Bernardi è stato presidente della neo-nata FIAMO negli anni ’90, un radio-diagnosta prestato all’omeopatia, comeama definirsi.

giato la sua quasi trentennale avventuranella Fondazione Pezcoller che, da unacittà di provincia, ha portato l’impegno diuna realtà trentina in molti centri inter-nazionali di scienza, ringraziando anchecoloro che vi hanno collaborato e garan-tendo una continuità d’impegno nellalotta contro i tumori”.http://webcast.aacr.org/console/player/18311?mediaty

pe=podiumvideo

Questo il commento di AntonellaRonchi, attuale Presidente FIAMO: “Intutti questi anni, Bernardi ha continua-to a seguire da vicino il cammino dellaFIAMO e dell’omeopatia, felice per iltaglio interdisciplinare che ha riscontra-to nei Congressi ai quali prende partecon rara fedeltà, a dimostrazione delfatto che scienza e omeopatia possonotrovare comune terreno d’interesse e didiscussione. Credo che Gios incarni lospirito del vero scienziato: curioso,aperto, generoso, instancabile ricercato-re … se il clima è profondamente cam-biato e con la Federazione Nazionaledegli Ordini dei Medici-Chirurghi eOdontoiatri il confronto è, ora, su unpiano d’interesse e rispetto, molto lodobbiamo all’azione di mediazione dipersone come Gios … Chi ascolterà lapresentazione potrà sentire che di Giosviene citata la competenza in medicinaomeopatica, un riferimento moltoimportante in un contesto così presti-

gioso! Un altro con-tributo di Gios allacredibilità e alladignità della nostramedicina”.

Al nostro Past-President le congra-tulazioni e il caloro-so ringraziamentode il granulo

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Ha accompagnato l’evento il seguentecomunicato stampa:Al McCormick Convention Center diChicago, nella cerimonia di apertura delCongresso Annuale dell’AssociazioneAmericana, alla presenza di alcunemigliaia di scienziati di tutto il mondo, laPresidenza dell’AACR ha assegnato il suoimportante premio annuale al dott. GiosBernardi con una motivazione moltosignificativa. Al premiato è stato ricono-sciuto il merito di aver offerto all’umani-tà il suo lodevole servizio con instancabilecoinvolgimento personale, forte impegno eaffermata leadership, assolutamente deter-minanti nell’incrementare la ricercainternazionale sul cancro, promuovendola

con varie e diffusecol laborazionieuropee e ameri-cane, precisandoche “il lavoro diBernardi haavuto implicazio-ni di vasta porta-ta per il progredi-re della ricercasul cancro e permigliorare le curedegli ammalati.”Nell’applauditodiscorso di rin-graziamento ilvincitore ha bre-vemente tratteg-

omeopatia e Società

Prestigioso riconoscimento internazionaleper Gios Bernardi, ex-presidente Fiamo

Ospedale di Pitigliano:bilancio dopo un anno

pitigliano (Gr), palazzo orsini

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7n. 19 eState 2012

prof. Bellavite ha recentemente pubbli-cato su Evidence-Based Complementaryand Alternative Medicine .2012;2012:954374. Epub 2012 Apr 4.:Testing homeopathy in mouse emo-tional response models: Pooled dataanalysis of two series of studies.(Verifica dell’omeopatia in modelli dirisposta emozionale nel topo: analisi deidati aggregati di due serie di studi.) diBellavite P, Conforti A, Marzotto M,Magnani P, Cristofoletti M, Olioso D,Zanolin ME. Riprendendo e ampliandoi dati della prima ricerca, anche rivaluta-ti con nuovi test statistici, si confermal’efficacia del rimedio omeopatico e lariproducibilità dell’effetto prendendo inconsiderazione due diverse serie di testsperimentali effettuati nel corso di quat-tro anni per un totale di 14 esperimentiognuno dei quali ha richiesto un mese dilavoro circa. Il rimedio è stato confron-tato con placebo e con i farmaci di rife-rimento diazepam e buspirone.Considerati i parametri di riferimento inmodelli comportamentali ed emozionalisu cui si basano i test su cui sono valuta-ti anche i farmaci chimici convenziona-li, è stato confermato in questo studiol’effetto positivo di Gelsemium sia indiluizioni fino alla 9 CH ed anche alladiluizione 30 CH, un’alta diluizione incui, secondo le conoscenze attuali, nonvi è più alcuna molecola del principioattivo di partenza. Le proprietà delle altediluizioni, evidenziate e confermate instudi come quelli sopra citati, suscitanonotevole interesse e discussione nellacomunità scientifica e si spera che possa-no contribuire ad aprire un ponte con laricerca di base che permetta di com-prendere meglio l’omeopatia.

VETERINARIAIn Medicina Veterinaria l’omeopatiarappresenta una terapia valida e senzagli effetti collaterali provocati dai far-

rio locale con alte dosi di antibiotico,antinfiammatori non steroidei e, infi-ne, con una preparazione a base di cor-ticosteroidi senza beneficio. La terapiaomeopatica con Thuja occidentalis 30CH, in 15 giorni, ha ridotto del 75% ledimensioni delle verruche più grandimentre quelle più piccole sono cadutecompletamente. Dopo un’altra settima-na, al 22° giorno dall’inizio della tera-pia, tutte le verruche erano cadute e lemammelle erano completamente libe-re, normali per dimensioni e peso consolo le cicatrici delle verruche stesse. Laterapia omeopatica non ha avuto alcuneffetto collaterale. In sintesi: il tratta-mento omeopatico s’è dimostratomolto più efficace della terapia chirur-gica e dei trattamenti convenzionalirisparmiando al proprietario l’incom-benza delle medicazioni quotidiane,compreso l’uso del necessario abbiglia-

maci chimici convenzionali sugli ani-mali da compagnia e da allevamento,come illustrato anche in questo numerodalla rubrica di Veterinaria. In Effectsof Thuja occidentalis as an alternativeremedy in the treatment ofPapillomatosis in Cattle (Effetti diThuja occidentalis come rimedio alterna-tivo nella terapia della Papillomatosi nelbovino) di Sharook A. et al pubblicatosu Veterinary World, 2012, Vol.5(2):118-120 Thuja occidentalis è stata uti-lizzata nella terapia delle verruche indue bovini con verruche di dimensionivariabili fino a quelle di una pallina datennis sulle mammelle e con il caratte-ristico aspetto a cavolfiore. Le verrucheerano in parte dure e nere e in parte sof-fici e rossastre, segno di alta vascolariz-zazione. Si erano progressivamente dif-fuse su tutte le mammelle negli ultimi 4mesi ed erano state trattate dal veterina-

omeopatia e ricerca

6 il granulo

MEDICINA SOCIALENel numero 18 avevamo dato notizia diuno studio sulle caratteristiche deimedici che s’interessano alle MedicineNon Convenzionali (MNC): principal-mente giovani donne (meno di 54anni), che si aggiornano in corsi post-universitari, fanno attività fisica e cura-no la loro alimentazione, in sintesi cul-tura + stile di vita. Presentiamo, ora,una recentissima ricerca che ha eviden-ziato ciò che contraddistingue in modospecifico gli omeopati. Pubblicato sulJournal of Alternative andComplementary Medicine 2012Jan;18(1):42-7 di Rise MB, Langvik E,Steinsbekk A, con il titolo The perso-nality of homeopaths: a cross-sectionalsurvey of the personality profiles ofhomeopaths compared to a norm sam-

aperte alle nuove idee, che si fanno cari-co dei pazienti che a loro si rivolgono.Questi tratti di personalità devonoavere avuto un ruolo importante nellascelta di diventare omeopati; speriamoche queste motivazioni siano sempremantenute nel tempo e che siano pre-senti allo stesso modo anche in Italia.

RICERCA SPERIMENTALEAnche in Italia si fa ricerca in campoomeopatico! Dopo la pubblicazionesulla rivista scientificaPsychopharmacology degli effetti delrimedio omeopatico Gelsemium nellamodulazione delle risposte comporta-mentali legate all’ansia in modelli speri-mentali animali (vedere granulo n. 13 –estate 2010), il gruppo di ricercadell’Università di Verona guidato dal

ple (La personalità degli omeopati: unostudio trasversale dei profili di personalitàdegli omeopati in confronto ad un cam-pione normale) lo studio effettuato dalDipartimento di Sanità Pubblica e diMedicina Generale norvegese, mediantetest di personalità, ha preso in conside-razione 128 (39%) membridell’Associazione Norvegese degliOmeopati in confronto alla popolazionegenerale. Risultati: fatto riferimento aun valore di 50 per la popolazione gene-rale, tra gli omeopati sono stati registra-ti valori più alti rispetto a AperturaMentale (54.7) e Affabilità (58,0).Differenze più piccole, ma significative,si sono avute su Coscienziosità (52,3) eun punteggio più basso su Estroversione(48,3). Più in generale gli omeopatisono apparsi come persone altruiste,

omeopatia e ricerca

Granuli sotto esameLa ricerca in Omeopatia nelle pubblicazioni scientificheDodicesima parte

nUnzio chiaramidamedico-chirurgo omeopata

Bergen (norvegia)

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8 il granulo

mento antisettico, con notevole rispar-mio di denaro rispetto al costo dei trat-tamenti convenzionali.

AGRONOMIAÈ noto che l’Omeopatia è efficace anchenel trattamento delle piante e potrebberappresentare una risorsa in alternativaalle sostanze comunemente utilizzate inagricoltura. Un’interessante e recentetestimonianza di ciò è The effect ofhigh dilutions of Pulsatilla nigricans onthe vigour of soybean seeds subjectedto accelerated aging (L’effetto di altediluizioni di Pulsatilla nigricans sul vigo-re di semi di soia sottoposti a invecchia-mento accelerato) pubblicato su ActaScientiarum. Agronomyhttp://dx.doi.org/10.1590/S1807-86212012000200012 di Da Silval H.A.Et al. Sono state somministrate a cam-pioni di semi di soia diluizioni 6, 12, 18,24 e 30CH di Pulsatilla oppure acquadistillata di controllo (ogni campione haricevuto una sola diluizione del farmacoomeopatico o solo acqua distillata). In

seguito, i semi sono stati sottoposti ainvecchiamento accelerato (48 ore a 42°C) in una camera di crescita (25 ± 2° C).Sono stati valutati: la germinazione, lalunghezza delle radici primarie e germo-gli, il peso delle radici e dei germogli el’attività enzimatica della perossidasi deicampioni. La germinazione e il peso diradici e germogli delle piantine trattatecon Pulsatilla nigricans erano superiori alcontrollo, con l’eccezione del campionetrattato con CH 30 in cui non è statoregistrato un incremento significativodel peso dei germogli mentre i campio-ni trattati con diluizioni 12, 18 e 30 CHhanno prodotto una maggiore lunghez-za dei germogli stessi. Questi studi evi-denziano gli effetti dei rimedi omeopati-ci nel mondo vegetale in cui sarebbemolto difficile avere effetto placebo.

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omeopatia e ricerca

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11n. 19 eState 2012

ne della bovina; ne approfitto per accet-tare il canonico caffè già preparato incasa e per allentare la tensione perchésono realmente ansioso di vedere ilrisultato. Non a caso, una delle primecose che mi ha affascinato dell’omeopa-tia è vedere il risultato di una correttadiagnosi e prescrizione in terminiimmediati, veloci, direi istantanei.Dopo circa mezz’ora rientro nella stallae la vacca appena stimolata e con il nonrichiesto aiuto di Renzo, si alza, traballaun po’ ma è in piedi, fa dei passi. O.Ksono stato anche fortunato perché hoeseguito una prescrizione omeopatica supochi sintomi e valorizzando molto unacausa eziologica indiretta: però, la leggedei simili è veramente notevole.Quando è possibile realizzare una pre-scrizione in cui l’analogia della patoge-nesi del rimedio somministrato con lapatologia è simile, il risultato non puòmancare. Sono passati altri dieci minuti e ora labovina si muove tranquillamente, bensalda anche sulla parte posteriore. È oradi andare e il sorriso di Renzo miaccompagna per un po’ di strada. In realtà sono appena le sette del matti-no e sulla via, accanto al fiume, l’erba èancora bagnata dall’umidità della nottee il pallido sole che si affaccia sembranon essere ancora completamente sve-glio. Ecco l’azienda di Alfredo dovevoglio controllare una giovane bovinatrattata alcuni giorni fa. Quest’aziendaproprio ultimamente ha subito delletrasformazioni: tra difficoltà economi-che e, forse l’età, ha eliminato tutte lebovine lattifere. Alfredo mi disse cheera stanco di fare l’allevatore, era diven-tato troppo difficile, complicato ed eraora che si godesse la pensione. Il risulta-to è stato la vendita di tutte le vacche edopo un po’, per compensare la nostal-gia e l’abitudine …. al lavoro sono arri-vati in azienda una ventina di vitelloni

venuto, la manza mangia normalmente,non tossisce quasi più, anzi meno maleche siete venuto perché non so se conti-nuare o no con quei pallini”. Visito attentamente la giovane bovina,ma per quanto mi sforzi, non riesco apercepire più nessun sibilo, nessunfischio sull’emitorace destro, né all’api-ce del polmone che era maggiormenteinteressato. Eppure qui i rantoli li hoascoltati io stesso! La manza è davanti ame, mangia tranquillamente e per ricor-darmi che è reale s’inarca facendo lapipì gratificandomi di qualche schizzo!Si lo so. L’omeopatia è una disciplinarigorosa, richiede veramente grandisforzi intellettuali per l’applicazionema quando riesci ad apprezzare certirisultati, ti senti veramente contento,come adesso io. Poi rendere soddisfattoun brontolone come Alfredo non è cosafacile, forse ci voleva l’omeopatia. Proseguo il mio giro della mattina,adesso la temperatura è decisamente piùcalda inoltre devo andare da “Saro” lamia prima “vittima” omeopatica. Comenon ricordare che la prima bovina cura-

charolais da ristallo e una decina di pez-zate rosse austriache da utilizzare soloper la produzione di carne. Il motivodella mia visita di controllo è dovutoproprio all’introduzione di questi nuovisoggetti. Appena arrivati, sono stati tutticurati per una sindrome respiratoria euna manza, nonostante la terapia a basedi sulfamidici, antibiotici, vasodilatatoried espettoranti non riesce a migliorare,anzi sta peggiorando per cui il proprie-tario chiede l’aiuto “ai pallini omeopati-ci”. Alla visita trovai un soggetto con iclassici sintomi riscontrabili sull’appara-to respiratorio nel corso di un’infezionevirale. Tuttavia mi avevano colpito alcu-ni sintomi particolari per cui mi erastato agevole prescrivere un rimedioomeopatico già ampiamente utilizzatodai pediatri nei bambini. Tutto questoera avvenuto quattro giorni fa e adessoero veramente curioso di verificare ilrisultato. Appena entrato nel cortile, ilvocione di Alfredo e il modo con cui misaluta mi confermano che è tutto aposto e mi toglie il gusto della sorpresa:“Caro dottore già dal giorno dopo che siete

omeopatia veterinaria

10 il granulo

D rin, drin…drin…. sì, è il tele-fono. Accidenti, dopo tantianni di professione ancora

non riesco ad abituarmi alle sveglieimprovvise. E poi oggi è domenica!Assaporo ancora per qualche secondo iltepore del letto e poi rispondo al diabo-lico marchingegno. Una voce conosciu-ta, dal tono concitato, mi chiede direcarmi d’urgenza perché una bovinapartorita da tre giorni, è “a terra” e nonha nessuna intenzione di alzarsi. È solola prima telefonata di una giornata che,a dispetto della festività, si preannunciaparticolarmente intensa. Dopo un po’sono al caldo di una stalla e in un boxuna frisona di circa sei anni mi guardadistaccata, quasi annoiata, ruminandolentamente. La sua storia è semplice: è

ho come quel particolare odore dell’uri-na che avverto. Una rapida anamnesirecente mi conferma che l’asciutta(periodo di riposo dalla produzione dilatte – nota de il granulo) della bovina èstata impropria e, inoltre, osservo chenonostante gli arti posteriori e anteriorisiano freddi alla palpazione, la testa e laparte del dorso dell’animale sono umidecome se avesse sudato abbondantemen-te. Preparo una soluzione del rimedioomeopatico ad alta potenza sommini-strandola per via orale; dopo cinqueminuti ripeto la stessa operazione conuna potenza maggiore. Adesso si trattadi aspettare un po’ per vedere la reazio-

al quarto parto e da tre gironi è in pare-si; la terapia classica farmacologica nonha dato i risultati sperati e …. eccomiqua per vedere se i “pallini” (è il nomecon cui gli allevatori chiamano i rimediomeopatici) riescono ad alzarla. La visi-ta clinica non evidenzia niente di parti-colare ad eccezione della mancata sensi-bilità degli arti posteriori. Le grandifunzioni sono conservate, temperaturanormale, frequenza respiratoria e polsonella norma: è la classica paresi atipicapost-partum dovuta molto probabilmen-te a errori dietetici. Rifletto che i sinto-mi per una prescrizione omeopaticasono veramente pochi. Renzo, l’alleva-tore interessato, interrompe i miei pen-sieri: “Dottore, questa notte ha provatomolte volte ad alzarsi senza riuscirci, è un

peccato, perché è un animale che famolto latte. “Ecco una di quelle situazioni in cuila filosofia conta veramente poco,c’è solo da guarire una paziente chese ne infischia delle infinite discus-sioni sulle tecniche e metodologieterapeutiche, ma chiede semplice-mente di ritornare in … piedi. Devo tentare, nonostante nonabbia sintomi clinici peculiari, percui devo valorizzare quel poco che

omeopatia veterinaria

Una giornata da medico veterinarioomeopata di provincia

Lorenzo roSSimedico veterinario omeopata

Terremoto Emiliail tragico evento che ha colpito le provincedell’emilia-romagna ha avuto gravi ripercus-sioni sul tessuto sociale ed economico dellezone interessate. per contribuire a dare sol-lievo alle popolazioni colpite, così come fufatto per L’aquila, nella zona è stato subitoattivato un servizio volontario di assistenzamedica omeopatica (vedi pag. 2). ci augura-vamo che l’esperienza maturata a L’aquilanon sarebbe stata più ripetuta: purtroppocosì non è stato. nei prossimi numeri de ilgranulo vi aggiorneremo sulle problematichedal punto di vista sanitario e sull’attivitàsvolta dal servizio di assistenza medicaomeopatica.in questo numero, ospitiamo due articoli delcollega Lorenzo rossi, medico-veterinarioesperto in buiatria (medicina veterinariache si occupa dei bovini), che esercita pro-prio in provincia di modena.

il granulo

vincent van Gogh Raccolto nella piana di La crau, amsterdam, van Gogh museum

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12 il granulo

ta omeopaticamente è stata la sua. Sonopassati parecchi anni e ricordo tuttoraquella bovina con un papilloma sulcollo, grande come un’arancia e unaserie di altre piccole neoformazioni sullepalpebre e nelle mammelle. Come nonricordare lo sguardo scettico, pieno didubbi (che erano anche i miei) con cuimi osservava mentre preparavo il rime-dio e con cui chiaramente mi diceva: “ma ... se proprio ci tieni prova, però misembra tanto una fesseria”. E come nonricordare, dopo circa venti giorni dallasomministrazione, la sua e mia sorpresanel vedere sparire i papillomi piccoli enell’osservare la progressiva diminuzio-ne con totale scomparsa del papillomagrande. La visita di oggi è per una vecchia cono-scenza, si chiama Panda ed è una bovi-na di circa dieci anni affetta da reticoli-te traumatica di vecchia data che, inoccasione dell’asciutta e del parto, ripre-senta i sintomi del corpo estraneo. Inpiù c’è una vacca partorita da poco che

so usufruisca di tutti i vantaggi del-l’omeopatia, dal costo ridotto dei rime-di alla completa assenza di residui far-macologici nel latte e carne che si tra-duce in un consistente guadagno econo-mico per non avere latte antibiotato cheovviamente non può essere conferito alcaseificio. Andrea mi aspettava, tanto è vero che labovina è già sulla travaglia con il piedelesionato in evidenza, pronto per la visi-ta. È una bella ulcera soleare, non com-plicata, con delle lesioni che interessanola parte centrale della suola dell’artoposteriore. In questa patologia degli artiormai ho una casistica notevole: tre dosiin successione del rimedio adatto aiute-ranno la bovina alla risoluzione del suoproblema. È ora di tornare a casa: mentre scendodalla collina, mi sorprendo a pensareche in questo mondo in continua evo-luzione e con cambiamenti radicalianche la mia professione si è modificataradicalmente. Certo, anche gli allevato-ri si sono trasformati, ormai sono degliimprenditori che devono confrontarsicon le regole dell’economia. È giustoche sia cosi: però, rimane il rammaricodi quel calore umano tanto caro ainostri “vecchi” della campagna; rimaneil rammarico che la “visita” è uno stru-mento professionale in cui si avvertesempre meno quel rapporto profondodi compartecipazione che si traducevanel sostare accanto al cammino acceso,nel parlare e sentirsi raccontare tantiepisodi di vita vera, vissuta dignitosa-mente e con tanto buon senso. Chissà, forse anche per questo studio epratico omeopatia, la medicina dell’es-sere vivente nel suo insieme, dove ènecessario considerare il malato nellasua completa entità biologica psichico –fisica, non solo un fegato malato, uncuore malato o una mammella malata.

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manifesta un quarto della mammellagonfio, duro, molto doloroso con secre-zione lattea alterata. La vecchia Panda,quest’anno, ha iniziato il suo problemaun po’ in anticipo perché è gravida solodi cinque mesi, però l’algia al garrese èmanifesta e non si alimenta. Con unasola dose ad alta potenza del suo rime-dio ritornerà alla norma, com’è sempresuccesso negli ultimi anni. Per la vacca con la mastite il problema èdiverso, dopo il rimedio dell’acutodovrò rivedere tutto il quadro per cerca-re il suo rimedio definitivo. La mattinata è quasi passata, però devocontrollare ancora una bovina diun’azienda che ho visto crescere dallasua nascita ad adesso che è diventata unallevamento leader della zona.Veramente anche quest’azienda è statatra le prime ad accettare l’omeopatia,anzi è stata quella che non si è arresa aiprimi risultati deludenti, dandomi sem-pre la possibilità di sperimentare e pro-vare. Mi sembra quindi giusto che ades-

omeopatia veterinaria

SEGUE / omeopatia veterinaria›

paul Gauguin, Il porcaro, Los angeles, county museum of art

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omeopatia veterinaria

14 il granulo

INTRODUZIONELa Medicina omeopatica veterinaria, perla sua peculiarità, è tra le discipline sani-tarie quella che deve valorizzare almeglio, la semeiologia classica integratada quella omeopatica per pervenire alladiagnosi clinica e di rimedio. Nella pratica professionale degli animalida reddito, frequentemente, è richiestol’intervento terapeutico su soggetti incui, sia per le tecniche di allevamento siaper la turnazione delle maestranze, glielementi anamnestici e comportamenta-li di particolare interesse omeopatico davalutare sono modesti, se non assenti. Inquesti casi, tramite l’osservazione e lavalorizzazione della semeiotica omeopa-tica è possibile, in ogni modo, fare un’efficace prescrizione omeopatica comenel caso della papillomatosi bovina. Il Papillomavirus causa lesioni cutanee cheappaiono dapprima come escoriazioni e,poi, come masse a forma di cavolfiore, sec-che, cornee e biancastre. In buiatria, ilvirus Bovine Papilloma Virus (BPV- virus aDNA della famiglia Papillomaviridae ) neisuoi vari sottotipi, causa lesioni di tiponeoplastico dell’apparato tegumentario edel tratto digestivo superiore: sono tumo-ri benigni e, generalmente, regrediscono,ma a volte persistono e possono essere ilpunto di riferimento per trasformazionemaligna di carcinoma a cellule squamose,in particolare in presenza di cofattoriambientali. Nell’uomo è causa di varieneoplasie, generalmente verruche sullacute e papillomi sulle mucose.Esperiena diretta - Una bovina presentauna notevole massa, doppiamentepeduncolata, localizzata nella parte api-cale della scapola destra, diagnosticataclinicamente come papillomatosi. Il trattamento dei papillomi, almenoquelli di notevoli dimessioni è di strettapertinenza chirurgica risultando impro-babile, anche se teoricamente possibile,il riassorbimento spontaneo.

RISULTATIIl riassorbimento della massa si è realiz-zato nell’arco di poco più di tre mesicome documentato dalle immagini sot-tostanti nelle varie fasi regressive.

ConclusioniLa metodologia omeopatica veterinaria,applicata esclusivamente con l’osserva-zione diretta dei sintomi del quadro patologico con-sente un’efficace terapia e riesce arimuovere la massa, sempre neoplasticaancorchè benigna, senza ricorrere all’in-tervento chirurgico decisamente piùimpegnativo e invasivo.

Bibliografia/Sitografia

http://en.wikipedia.org/wiki/Bovine_papillomavirus

radar repertory program – homeopathic software

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l

Basandomi esclusivamente sull’osserva-zione della lesione come la consistenza,la durezza, la localizzazione, ho prescrit-to il rimedio omeopatico in data28.08.2011.

omeopatia veterinaria

La medicina omeopatica veterinaria sul campoLa conferma della semeiotica nella ricerca e individualizzazione dei segni e sintomi per una corretta prescrizione del rimedio omeopatico

Lorenzo roSSimedico veterinario omeopata

fig. 1

fig. 2evoluzione del papilloma a 60 gg

fig. 3evoluzione a 94 gg

fig. 1 – particolare

fig. 1 – particolare

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Omeopatia veterinaria per grandi e picciniI granuli omeopatici sono stupendamente efficaci nel curare cavalli, mucche e finanche elefanti(vedere il granulo n.2) ma per i nostri amici di dimensioni più ridotte? Il breve esempio che seguerisponde in modo eccellente alla domanda.L'omeopatia può essere di aiuto in medicina veterinaria in special modo in situazioni di emergenza e di pron-to soccorso anche su animali molto piccoli e non facili da gestire e curare con le terapie convenzionali. comeesempio presento il caso di un criceto dorato rimasto incastrato con la zampetta nella ruota all'interno dellagabbia. il figlio del proprietario nel tentativo di liberarla ne ha provocato la frattura e, ora, la zampa presentaanche necrosi intorno ai monconi. poiché si tratta di un animale molto piccolo, non si può eseguire un inter-vento ortopedico per ridurre la frattura e applicare delle placche, né tantomeno applicare bendaggi o stecca-ture. anzi, in questi piccoli animali c'è il grande rischio che si abbia un’auto-amputazione: l’animale si toglie coni denti l'arto diventato solo un intralcio e che dà dolore oppure si procede, di solito, per un’amputazione chi-rurgica in anestesia generale, intervento che ha comunque un costo per i proprietari e non è privo di rischiconsiderate le dimensioni ridotte dell'animale.in questo caso ho utilizzato subito arnica montana per alleviare il dolore provocato dal trauma e dalla frattu-ra; in una seconda fase, pyrogenium per ridurre l'infezione e la necrosi e impedire la cancrena che avrebbedecretato la perdita dell'arto. il criceto non ha mai smesso di mangiare e non si è amputato da sé l'arto. evitatala necrosi nel tempo di una settimana, avendo l'arto ripreso un colore normale e non più nerastro, ho sommi-nistrato Symphytum per far consolidare la frattura, che nel giro di venti giorni si è saldata, se pur non in asse. ilcriceto ha conservato la sua integrità e, anche se leggermente claudicante, se ne va in giro tranquillo nella suagabbietta per la gioia dei proprietari, in particolare dei loro figli che avevano tanto sofferto per questa vicenda.

Luca Pecchia, Medico Veterinario Omeopata

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del tuo medico. Per una filosofia dellamedicina” Ed. Laterza, Bari 1995): “Lamedicina non è una scienza, è una prati-ca basata su scienze e che opera in unmondo di valori. È, in altri termini, unatecnica (...) che differisce dalle altre tecni-che perché il suo oggetto è un soggetto:l’uomo”. Ciò che rende peculiare la pro-fessione medica è che il medico ha a chefare con l’uomo. Questa verità – ovvia –viene troppo spesso dimenticata, occul-tata o peggio mistificata da chi esercitala professione medica. Che senso puòavere una medicina con un’elevataimpronta tecnologica (si pensi allarobotica applicata alle tecniche chirur-giche), quando ognuno di noi, nellapropria esperienza di paziente, avverte ildisagio dell’estraneità, della mancanzadi empatia, quando interagisce con unmedico, anche bravo, ma troppo spessosoltanto un tecnocrate?

PAZIENTEPaziente è colui che soffre. Ma cos’è lasofferenza, il dolore? Il dolore è unsegnale, un sintomo, una sensazionelocalizzata a una parte del corpo concoinvolgimento del fisico e/o della psi-che che porta la persona dal medico espesso dà inizio a tortuosi itinerari dia-gnostici e terapeutici. La sofferenza haper ognuno di noi un significato diver-so. Non è detto, anzi è molto improba-bile, che un paziente si comporti sem-pre allo stesso modo 24 ore su 24 e intutte le situazioni relazionali: i compor-tamenti hanno specifiche motivazioni enon costituiscono caratteristiche fisse eimmutabili delle persone; le motivazio-ni a loro volta sono collegate a emozio-ni (paura, ansia, irritazione), alla storiapersonale del paziente, alle sue aspetta-tive, a ciò che sa o crede di sapere, alcontesto sociale e culturale, alla situa-zione specifica e così via. Conoscere ilmondo del paziente, conoscenza che

GLoSSario omeopatico

16 il granulo

Cominciando da questo numeroe proseguendo nei prossimi, proveremo ad affrontare la definizione di: medico, paziente,relazione medico paziente, sceltaterapeutica, visita omeopatica.

MEDICONel corso della storia sono state elabo-rate diverse figure di medico: sacerdote,in epoca preistorica; ippocratico, checura razionalmente, osservando il com-plesso dell’uomo; guida autorevole, inepoca medievale e, ultimamente, scien-ziato. La trasformazione dal terapeutaattivo fino a circa il XVIII-XIX secolo,caratterizzato da una relativa impotenza

distanza, freddezza, formalità nelle rela-zioni e per l’uso di concetti astratti.Alcuni aspetti sembrano sbilanciareverso l’aspetto tecnico-scientifico lafigura del medico:1. la crescente specializzazione con laconseguente difficoltà a trovare l’unitàdella visione di tutto l’uomo;2. il rischio di considerare un uomouguale all’altro, costituito da parti di unmeccanismo da ripristinare nel suo fun-zionamento ottimale;3. la tendenza dell’epoca moderna acostruire grandi strutture di diagnosi ecura, con il conseguente rischio di sper-sonalizzazione del rapporto tra medicoe paziente;4. lo smarrimento delle scienze naturalidi fronte all’elemento psichico delmalato.Tutti questi aspetti (e forse altri ancora)hanno fatto sì che il rapporto medico-paziente sia entrato in crisi: ci sonomolti bravi tecnicima, forse, sono pochii medici. A costituire la grandezza delmedico non è solo il progresso scientifi-co della medicina clinica o l’introduzio-ne dei metodi chimici nella biologia. Laprassi medica non può essere considera-ta semplicemente l’aspetto tecnicoapplicativo di una scienza, così come ilcaso clinico non è semplicementel’espressione particolare di una leggegenerale. L’agire del medico di frontealla malattia, infatti, non può esseredettato solo dalle conoscenze scientifi-che e dalle abilità tecniche: egli non puòdimenticare la dignità del malato, lasua autonomia decisionale, il valoreinsostituibile di ogni singolo uomo.Non solo l’oggetto della medicina ècostituito da soggetti ma anche il medi-co stesso, che lo voglia o meno e che nesia o meno cosciente, nel trattamentoterapeutico vede coinvolta nel profondola propria soggettività.Scrive Giorgio Cosmacini (“La qualità

sul piano diagnostico e terapeutico macon un forte legame con il paziente cuilo accomunava uno stesso mondo cultu-rale e in cui in pratica l’attività di cura“coincideva spesso con l’anamnesi”, almedico post moderno capace di accura-te diagnosi ed efficaci terapie ma conpossibilità di contatto umano semprepiù ridotta, ha portato a una medicinasempre più capace di guarire ma dove,sorprendentemente, medici e pazientivivono reciprocamente un rapporto disospetto e delusione. La medicina, oggi,tende a concepire il corpo come unamacchina biologica complessa. Le nostrecure sono meccaniche, impersonali, inostri medici si caratterizzano per

Glossario OmeopaticoSiLvia GreGory

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«Se vi chiedessi di dire il nomedi un veleno cosa rispondereste?»«Arsenico!»

Questa sostanza è stata tante volte pro-tagonista nella storia, nella letteratura,nel cinema: nel celeberrimo film diret-to da Frank Capra “Arsenico e vecchimerletti”, due “adorabili” vecchietteaffittacamere avvelenano i loro clienticon vino di sambuco “corretto” all’arse-nico. I monaci del romanzo “Il nome dellarosa” di Umberto Eco muoiono avvele-nati quando si leccano il dito con lasaliva per sfogliare le pagine avvelenatecon arsenico del libro proibito diAristotele (come fece Caterinade’Medici nel tentativo di uccidere ilmarito della figlia, ma il libro finì inmani sbagliate e… morì il figlio).Anche la morte di Madame Bovary,eroina romantica, nel romanzo diFlaubert è dovuta all’arsenico.L’arsenico deve il suo prolungato suc-cesso poiché può anche dare un lentoavvelenamento che induce uno stato didebolezza progressiva scambiato peruna malattia a esito letale.

lentamente da non destare nessunsospetto (!).Fortunatamente nello stesso periodonascono anche l’analisi chimica e la tos-sicologia chimica, che permetteranno diriconoscere gli avvelenamenti. Nel1836James Marsh mette a punto il test, cheporta il suo nome, in grado di eviden-ziare quantità di arsenico anche moltopiccole e gli avvelenamenti da arsenicodiventano più… problematici. Nonpossiamo omettere che, nel 1786, a 31anni, Hahnemann, (non dimentichia-mo che era un valente chimico: rilegge-te la prima puntata dell’intervista aHahnemann, nel numero zero de il gra-nulo) pubblicò a Lipsia un saggio di 276pagine dal titolo: “Sull’avvelenamentoda arsenico, trattamento e costatazionedal punto di vista legale”. Hahnemann,in base alle sue ricerche, propone altritre test per la rilevazione dell’avvelena-mento da arsenico, chiede la proibizio-ne della vendita di sali arsenicali alloraampiamente usati contro le febbri, dàprecise indicazioni per combattere l’av-velenamento.

Il potere venefico dell’arsenico è cono-sciuto in occidente dai tempi deiRomani, che ne intuirono l’effetto leta-le osservando le morti dei minatori chescavavano nel Monte Amiata.Nella storia di Roma molte morti sonostate attribuite all’uso dell’arsenico,facile a confondersi nei sintomi conmolte delle malattie dell’epoca. Dopouna pausa medievale, dovuta all’eccessi-vo costo dell’arsenico, nelRinascimento con la nascita della chi-mica l’uso dei veleni chimici, non vege-tali o animali, riprende forza. La canta-rella è la pozione cara ai Borgia: si crea-va facendo evaporare l’urina e miscelan-do il residuo con l’arsenico potenzian-done di molto l’effetto.L‘acqua tofana, cosiddetta dal nomedella sua creatrice Giulia Tofana corti-giana palermitana, è l’altra pozione del-l’epoca: era venduta a mariti desiderosidi divenir vedovi, ma nulla impedisce dipensare che fosse usata anche da moglicon lo stesso desiderio. Era una misturadi arsenico e antimonio “cotti” insieme,di nessun sapore e odore, che agiva così

18 il granulo

avviene attraverso l’anamnesi, è impre-scindibile per il medico se vuole crearecon il paziente l’alleanza terapeutica,essenziale per la terapia. L’anamnesi è,inoltre, l’unico strumento che consentedi conciliare l’obiettività con la soggetti-vità, cioè la malattia per come la medici-na la definisce e la conosce e la malattiaper come il paziente la vive. Il mondodel paziente è una complessa e intricatarete di simboli e significati, una vera epropria cultura che definisce la sua iden-tità. Il paziente tende in genere a resiste-re o a opporsi alle prescrizioni, tanto piùquando ne vede con chiarezza gli effettisgradevoli ma non altrettanto chiara-

Pensare che le informazioni del medico,per quanto razionali e sensate, possanoessere accettate e sostituite alle propriesenza difficoltà è ingenuo; tanto più seesse si contrappongono frontalmente aquelle che l’altro ritiene vere. Il coinvol-gimento attivo del paziente nella gestio-ne della propria malattia è importanteper la comprensione della malattia, perlimitarne l’evoluzione, prevenirne lecomplicanze e utilizzare i farmaci inmaniera efficace e sicura. Il malatodiventa, di fatto, un collaboratore, unpartner del medico in un percorso cherichiede scelte e cambiamenti difficili.

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mente i vantaggi. Ciò è molto evidentenelle patologie croniche silenti o ben tol-lerate (esempio tipico è l’ipertensionearteriosa) e nel caso d’interventi di pre-venzione. Com’è stato sottolineato davari autori: “L’estensione e l’importanzadelle restrizioni della libertà e della perdi-ta di controllo che un paziente tipico devesubire hanno ben pochi parallelismi nel-l’intera esperienza umana”. La salute èmultifattoriale: il medico deve deciderecaso per caso quali tra i molti obiettivi disalute possibili sono, a suo avviso, priori-tari e quali risultano comprensibili,accettabili, concretamente condivisibilida parte del paziente.

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SEGUE / glossario omeopatico›

19n. 19 eState 2012

coS’è…

Arsenicum AlbumGiandomenico LUSi

medico-chirurgo omeopata

polvere di arsenico

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20 il granulo

LA TOSSICITÀ DELL’ARSENICO = AsL’intossicazione cronica rende più evi-denti gli effetti del veleno. L’arsenico (il cui simbolo chimico è As)è un semimetallo più tossico quando ècombinato con altre sostanze che allostato elementare. È usato in molte leghemetalliche e nella lavorazione del vetro.È un comune inquinante del carbonepertanto le maggiori fonti d’inquina-mento industriale da As sono le centra-li a carbone e le fonderie. Essendo il car-bone molto utilizzato nei cementifici èprobabile trovare As come inquinantedell’aria anche nelle zone di ricaduta diquesti impianti, insieme al nichel. Èutilizzato anche nella produzione dipesticidi e nell’industria dei semicon-duttori. Piccole quantità di As sono normal-mente contenute nelle acque. È argo-mento di particolare attualità i quanto iresidui ambientali di As possono inqui-nare falde acquifere e rendere l’acquapericolosa.La tossicità si manifesta dapprima con isintomi gastro-intestinali come vomitodiarrea; segue la fase bronchiale contosse catarro, asma, e si presentanoanche eruzioni cutanee con desquama-zioni, gonfiori. In seguito sopraggiun-gono le alterazioni della sensibilità condolori, nevralgie, formicolii; il tutto sfo-cia in paralisi che iniziano agli arti infe-riori per progredire verso l’alto.

lo studio della tossicità delle sostanze ciindica che alle diluizioni omeopatichequelle stesse sostanze possono diventarecurative. Ne va dimenticato che ricerchecliniche hanno documentato l’efficaciadi Arsenicum album nel favorire e accele-rare la disintossicazione da As ambienta-le in persone esposte alla sostanza tossi-ca: lo avevamo segnalato nella rubricaGranulo sotto esame a pag.7-8 del n. 16,estate 2011, citando una ricerca clinicaeffettuata in India dal titolo: “Studio dicontrollo dell’efficacia del rimedio omeo-patico Arsenicum album in volontari resi-denti in aree esposte ad alto rischio di con-taminazione da arsenico”. I più curiosi evolenterosi sono invitati a collegarsi alsito www.fiamo.it, cliccare a sinistra suRivista Pazienti, aprire il n. 16 e leggerel’articolo segnalato poco sopra … eanche gli altri, ovviamente.

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L’USO DELL’ARSENICO IN OMEOPATIA: ARSENICUM ALBUMSiete spaventati? Non ce n’è bisogno.Hahnemann e il suo genio hanno resoquesta sostanza, così tossica, un granderimedio omeopatico che, tutti i giorni,nella nostra pratica clinica di mediciomeopatici si rivela come una delle“armi” più efficaci e importanti a nostradisposizione sia in casi di patologia acutasia cronica. Crisi allergiche, asma, diar-ree, possono essere risolte in brevissimotempo da questo rimedio. Utilissimonegli stati di debolezza, nelle convale-scenze. Adatto a persone di tempera-mento ansioso, inquieto, spesso esagera-tamente pignole e, non di rado, non pro-priamente altruiste e generose. Il sogget-to che ha bisogno di Arsenicum album è,nella maggior parte dei casi, molto fred-doloso. Ancora una volta è evidente che

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23n. 19 eState 2012

virilmente cinico, con impermeabile,bavero e sigaretta, si era sostituita l’imma-gine, più realistica, del povero fumatoresfigato, puzzolente e frustrato, apparte-nente alle classi inferiori. Ma le principali multinazionali delfumo corsero ai ripari; e l’immaginesociale, benché falsa, riprese rapidamen-te quota.Volete smettere anche voi? Ma no, via!È così bello, per chi non fuma, sapereche c’è chi paga – con giuliva sponta-neità - le tasse anche per lui!…

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rifLeSSioni, divaGazioni, conSiGLi…

22 il granulo

L’abitudine di respirare volonta-riamente ciò contro cui prote-steremmo con rabbia se ci venis-

se imposto da altri è una cosa che, perl’essere assai diffusa, non è per questomeno strana e, se ne si considera l’illo-gicità, non facilmente comprensibile.Certo, il fumo è una droga e questospiega in parte l’attaccamento che peresso ha chi lo pratica. Una volta presal’abitudine, esso non è più un piacere,ma è un dispiacere astenersene e smet-

lo è molto di più; a quel gesto,infatti, sono legati: 1) l’assun-zione di un po’ di droga; 2) l’at-taccamento a una ritualità chedifende, sotto il livello coscien-te, il soggetto dalla propria insi-curezza: tutto ciò che fa, dice opensa potrebbe essere ridicolo osbagliato, però la sigaretta siaccende, si fuma e si buttasecondo gesti ritualizzati, pres-soché uguali per tutti. 3) unprezioso diaframma che il sog-getto interpone tra sé e gli altri,che così sono tenuti un po’ lon-tani, ma non troppo né troppopalesemente. 4) Un riflessocondizionato, proprio comequello del cane di Pavlov: se siprende l’abitudine di lavorare odi esorcizzare il nervosismo o dicompiere una qualsiasi attivitàassociandola al fumare, com-piere quell’attività sarà facilefumando e difficile senza fuma-re. Si noti poi che il fumareimpegna più di un organo disenso: il gusto, il tatto e l’olfat-to; in parte anche la vista, se visi ricomprende, un po’ abusiva-mente, l’immagine di sé: l’inte-ra persona dunque ne partecipae ne è legata.Ma perché si comincia?Se riflettiamo sul fatto che la stragrandemaggioranza dei fumatori ha comincia-to da ragazzo, la risposta è oggi quella diieri: per imitare chi è ciò che vorremmoessere; a quell’età, l’adulto, che l’adole-scente ritiene, Dio sa quanto a torto,spigliato e padrone di sé. Non ultimo,paga papà.L’immagine sociale del fumatore ha un’in-cidenza enorme sulla diffusione del feno-meno: negli Stati uniti qualche decenniofa il consumo delle sigarette stava sensibil-mente calando: all’Humphrey Bogart

tere non è facile. Tuttavia sotto i 3 o 4pacchetti al giorno, la quantità di drogapresente nelle sigarette giustifica solo inparte, a livello fisiologico, le vere e pro-prie crisi di astinenza che incontra spes-so chi desideri perdere un’abitudine cheè dannosissima fisicamente e brucia piùquattrini che tabacco (peggio: li regala alfisco). Lo smettere un’abitudine inveterata,quale che sia, è difficile. Smettere ungesto che si compie ogni pochi minuti

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humprey Bogart

Page 13: il granulo19

24n. 19 eState 2012

C’era una volta l’acqua.L’acqua e basta. Si apriva ilrubinetto e veniva, la si

beveva e si chiudeva il rubinetto. Punto.Da quel tempo beato molta acqua (è ilcaso di dirlo) è passata sotto i ponti.Oggi il rubinetto di casa fornisce anco-ra acqua potabile, ma poi accanto adessa ci sono le miriadi di acque in botti-glia: oligominerali, povere di sodio, ric-che di sali, da terreno vulcanico oppureroccioso, addizionate di CO2 per faretante bollicine oppure naturali, da fontilontane o vicine … In genere sono sane, salvo qualche ecce-zione. Potabili? Dipende da cosa s’in-tenda con tale termine. Mortale non ènessuna, si capisce, ma poi un’acquacalcarea che alla lunga faciliti l’insor-genza di calcoli, la chiamiamo potabile

selettivi requisiti. Essa, infatti, è attintain Alto Adige, nel Parco Naturale diPuez da una sorgente posta a un’altitu-dine di 1870 metri, circondata daboschi e da prati adibiti a pascolod’estate e a campi da sci in inverno.Un’acqua la cui purezza è attestata dauno studio effettuato dal nostro stessodipartimento scientifico: per la sicurez-za nostra e dei nostri pazienti. Risultache l’acqua Plose ha un residuo fissoinferiore ai 35 mg/litro con un pH tra 6e 7, contenuto di nitrati inferiore a 2mg/lt. e di sodio inferiore a 3 mg/lt. Èesente da atrazina, da cloro o da altricomposti tossici e pur tuttavia tollerati,per legge, in altre acque consideratepotabili, in misura tale da indurre negliomeopati forti perplessità.La nostra Federazione, dunque, durantequalsiasi trattamento omeopatico scon-siglia acque che potrebbero inficiare,almeno in parte, il trattamento stesso.

l

o no? Con tale precisazione e per quan-to riguarda la sete pura e semplice, l’ac-qua degli acquedotti comunali in genereva anche meglio di certe acque “minera-li” d’infimo ordine. Quando, si parla diomeopatia, però, il discorso cambiacompletamente. L’omeopatia richiedeeccipienti o diluenti il più possibilepuri. In particolare, l’acqua che si bevedurante un trattamento omeopatico e, amaggior ragione, quella che si adoperaper sciogliere i globuli, deve avere carat-teristiche particolari ed essere più chesicura, esente da inquinanti chimici (p.es., residui di anticrittogamici o diser-banti, che possono essere presenti infalde della Val Padana) o da altra conta-minazione, come avviene p. es. per l’ac-qua in contenitori in pvc esposti al soleo alle acque trattate con cloro.

Dal punto divista omeopati-co quindi, l’ac-qua più valida èquella che scatu-risce da sorgentidi alta monta-gna e in luoghilontani da terre-ni agricoli, pur-ché contenuta inbottiglie di vetroe non clorata.Come l’acquaPlose, un’acquaparticolarmentepura che rispon-de bene a questi

rifLeSSioni, divaGazioni, conSiGLi…

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il granulo | anno 7 numero 19 | Rivista quadrimestrale della FIAMO – Federazione Italiana Associazioni Medici Omeopati | Registrata presso il Tribunale di Terni aut. n. 10 del 5 giugno 2006Direttore responsabile: Carlo Fraboni | Amministrazione e pubblicità: FIAMO, sede amministrativa, via C. Beccaria, 22 – 05100 Terni – tel/fax: +39 (0) 744 429900 – [email protected] 19 a cura di Pietro Gulia e Giandomenico Lusi | Hanno collaborato: Nunzio Chiaramida, Mauro Dodesini, Giovanna Giorgetti, Silvia Gregory, Luca Pecchia, Vincenzo Policreti, Paolo Roberti di Sarsina, Antonella Ronchi, Lorenzo Rossi | Progetto grafico e impaginazione: Francesco Bellucci, B&M, via Leopardi, 26 – 05100 Terni | Stampa: Tipografia Economica Moderna, via I Maggio, 15 – 05022 Amelia (TR) Rivista offerta dalla FIAMO

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AcquaGiovanna GiorGetti

medico-chirurgo omeopata