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K ratos Il giornale della Valle del Crati La Valle del Crati come città diffusa Convergenze e intersezioni di un territorio unito verso il futuro per lo sviluppo socio economico. La pianificazione strategica Diffondiamo la cultura della partecipazione L’Officina delle Idee Editore

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Kratos

Il giornale della Valle del Crati

La Valle del Crati come città diffusa

Convergenze e intersezioni di un territorio unito verso il futuro per lo sviluppo socio economico.

La pianificazionestrategica

Diffondiamo la cultura della partecipazione

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Ugo Gravina, sinda-co di Montalto Uffu-go, Comune capofi-la dell’Area vasta “Valle del Crati”, presenta l’esperien-za del Piano strate-gico “Kratos 2010 - 2020”. La Valle del Crati come Città dif-fusa, come un gran-de e partecipato labo-ratorio territoriale, di cui sono protagonisti, in egual misura, enti locali, reti partenariali, reti della cittadinanza attiva. Un labo-ratorio in continua evoluzione perché “lo sviluppo e il futuro de-vono essere l’esito di un progetto con-diviso e partecipato, non calati dall’al-to, decisi a tavolino da pochi. Altrimenti, rischiamo le cattedrali nel deserto di un tempo”.

Sindaco Gravina, come siete riusciti a gestire il processo di pianificazione stra-tegica partecipata tra ben 11 Comuni?Non partivamo da zero. Avevamo alle spalle la stagione dei Progetti integrati, (Piani integrati territoriali) tutto il lavo-ro svolto da organismi quali il Pit, i Gal (Gruppi di azione locale). Esperienze di rete fino a qualche anno fa impensabili. La pianificazione strategica è stata quasi un naturale tassello successivo, più com-plesso, infinitamente più decisivo per noi e per il nostro territorio. È vero, siamo l’Area vasta con il maggior numero di Co-muni, e spesso si tratta di piccoli Comuni. Lo sforzo per coinvolgere in egual misu-ra amministratori, portatori di interessi, istituzioni sovraterritoriali, parti sociali, organismi datoriali è stato consistente, ma necessario. Bisogna però sottolineare che il coinvolgimento e il confronto terri-toriale non sono dati una volta per tutte. È un processo continuo, che deve alimenta-re e nutrire il percorso della pianificazio-ne. Solo così il Piano Strategico sarà vera-mente quell’agenda dello sviluppo e della trasformazione che tutti auspichiamo.

Il vostro piano si intitola “Kratos”, ci spieghi?

Il Piano prospetta alla fine del percorso, un territorio di qualità dove antiche e nuove vocazioni competitività, innovazione, uso equilibrato delle risorse, sostenibilità am-bientale, si sposano perfettamente. Non abbiamo l’ansia del nuovo a tutti i costi, ma la necessità di individuare, in ogni set-tore, le buone economie, i saperi altamen-te qualificati, le dinamiche in sintonia con le vocazioni e ciò che di più interessante si muove a livello globale. Dunque, un siste-ma di sistemi che pensa il territorio come dispositivo per nuove economie e per la qualità diffusa. Un sistema infrastruttura-le che integri l’area vasta Valle del Crati con l’Area Urbana Cosenza - Rende, vedi viale parco (settimo-taverna), delle Aree protette e della naturalità diffusa, stretta-mente collegata a una agricoltura di quali-tà, dei poli tecnologici, degli interventi per l’economia e le imprese, del capitale uma-no, dei trasporti e della logistica, dell’in-novazione e delle tecnologie, per sostene-re sia le imprese che le pubbliche ammi-nistrazioni, della formazione d’eccellenza,

dell’inclusione sociale. Ognuno di questi Progetti bandiera o di sistema ha al suo interno delle punte di eccellenza. Come la, la rigenerazione urbana strettamente

connessa alla valorizzazione dei beni am-bientali e agli interventi culturali, un

sistema gi governance efficiente fi-nalizzato alla costituzione del

soggetto rappresentante giu-ridico dei comuni dell’area

vasta “Valle del Crati” per una gestione integrati dei

servizi, politiche della ri-cerca e dell’innovazio-ne dei sistemi produt-tivi, insieme alla valo-rizzazione e potenzia-mento del polo tecno-logico universitario e delle residenze universitarie, la va-lorizzazione dell’asta fluviale del fiume

crati, la creazione/ammodernamento di

una rete integrata dei distretti socio-sanitari

(zone meno accessibili), la valorizzazione estetica

e funzionale dei centri sto-rici (in chiave turistica), un

laboratorio per la creazione di un distretto produttivo per l’edi-

lizia sostenibile per una nuova qua-lita’ costruttiva, per un utilizzo dei ma-

teriali eco-compatibili, per il recupero del territorio, valorizzando la formazione e la ricerca scientifica, il monitoraggio e la rea-lizzazione ed implementazione del labora-torio territoriale “valle del crati”.

Come vi aspettate che cambi il territo-rio grazie al Kratos 2020?Per anni abbiamo detto che questa comu-nità per crescere ha bisogno di fare siste-ma. Bene, eccolo. Sistema, è riuscire a cogliere gli elementi che collegano il ma-nifatturiero al turismo, che legano l’agri-coltura e la sua rinascita all’industria di trasformazione, alla commercializzazione e al turismo. La Valle del Crati, per storia, vocazione, natura, ha un ruolo regionale, dobbiamo solo lavorare per raffozzarlo e alimentarlo. Lavorare per sostenere le eccellenze, permettere alle qualità e alle potenzialità inespresse di venire alla luce compiutamente, aprirsi al mondo ed esse-re in grado di accogliere, qui, le esperienze più interessanti, innovative. Sapere che il restauro di un bene culturale ha senso se produce nuove visioni, nuove parole, nuo-ve occasioni, se ridiventa bene comune, patrimonio condiviso, nuova economia. Il salto di qualità? Scommettere su un obiet-tivo ineludibile: che al termine del proces-so, questo venga riconosciuto e individua-to come un territorio unito e competitivo.

intervista con Ugo Gravina

La Valle del Crati come città diffusa grande laboratorioterritoriale

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speciale allegatoalla rivistaarea urbana

registrazione presso il tribunale di cosenza del

01/10/2007editore

l’officina delle idee scarlvia Zanotti bianco 30 M

87100 [email protected]

coordinaMento editorialeantonio blandi

direttore responsabilegiovanna comite

Il piano strategico impegna alla costru-zione del futuro in modo fattivo. E’ un piano libero, che non ha quei vincoli dei piani previsti da leggi o dai piani regola-tori. E’ un momento in cui chi propone il piano riflette sul futuro sulla funzione della città, sulle convenienze di un ter-ritorio. Insomma, è un piano che rientra nel flusso delle relazioni globali, serve a rivisitare il modello di sviluppo ed in-dividua le azioni che consentono di fer-mare un processo. I piani strategici sono partecipati e condivisi, sono fatti propri dalle società, sono rivisitazioni di imma-

areavastadel Cratip i a n o s t r a t e g i c o

CONVERGENZE E INTERSEZIONI DI UN TERRITORIO UNITO

VERSO IL FUTURO PER LO SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO … PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DEI SERVIZI … PER …

Montalto Uffugo

San FiliSviluppo

del Territorio

San Pietroin Guarano

Rose

San Benedetto

Ullano

San VincenzoLa Costa

Luzzi

Lattarico

CastiglioneCosentino

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CONVERGENZE E INTERSEZIONI DI UN TERRITORIO UNITO

VERSO IL FUTURO PER LO SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO … PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DEI SERVIZI … PER …

Montalto Uffugo

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PIANO STRATEGICO2020

Francesco Karrer

Presidente Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

il ruolo dei piani strategicinelle aree urbane

gini, visioni condivise. La partecipazione per gli altri strumenti è prevalentemen-te di tipo amministrativo e burocratico: si pensi ai piani regolatori generali. Ci sono interessi in ballo, comunque. Il pia-no strategico viene chiuso da una sorta di patto attraverso un meccanismo par-tecipato. Vi è bisogno di andare nelle scuole, di svolgere forum, focus, inviare newsletter, svolgere incontri mirati con

operatori economici, sindacali, politici. L’Amministrazione sintetizza le proposte, le decisioni vanno prese in una sede più neutra rispetto a quella che è la sede del piano regolatore. In quella sede vi sono i fattori fondiari ed economici che sono de-terminanti, nel piano strategico è tutto un pò più libero. Il piano strategico è anche una grande macchina di implementazione degli altri piani.

Kratos

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La periodica ma sempre utile riproposi-zione delle tematiche riguardanti l’Area Urbana cosentina, ivi compreso il Forum intrattenuto dal Quotidiano della Calabria su iniziativa del Direttore Matteo Cosenza, contribuisce a far emergere con sempre maggiore chiarezza i problemi connessi alla conurbazione dei territori interessati.Da una attenta analisi dei dati disponibili, è dato cogliere i punti di forza e di debolez-za dai quali sarebbe opportuno prendere spunto per formulare fondate ipotesi di la-voro il cui obiettivo finale potrebbe essere l’avvio di eventi di partecipazione demo-cratica che riconducano ogni ipotesi all’ef-fettivo miglioramento della qualità della vita dei cittadini coinvolti e migliorino la forza attrattiva dei territori .L’area urbana cosentina, che si estende lungo una direttrice comprendente oltre trenta comuni ricadenti lungo l’asse sud/nord Rogliano/Montalto Uffugo, è uno sta-tus quo “spontaneo”, la cui fitta rete di in-frastrutturazione stradale e dei trasporti, realizzata negli anni 60/70, ma ormai de-cisamente insufficiente, ha assecondato un processo di enorme urbanizzazione di tipo principalmente residenziale, rispetto al quale l’intervento pianificatorio della Pubblica Amministrazione è stato spesso carente, non essendo riuscito ad arginare l’enorme spreco di territorio.Ne è conseguita la difficoltà nella organiz-zazione dei servizi e nella loro gestione e manutenzione, in ragione della diffusa lo-calizzazione degli stessi, nonché l’esigen-za di avviare un serio processo di riqualifi-cazione per tutte quelle aree compromes-se da fenomeni di abusivismo edilizio.

Nessuno dei Comuni che gravitano at-torno al capoluogo di provincia può dirsi immune da tali problematiche derivanti essenzialmente dalla mancanza di una vo-lontà di coordinamento.Oggi, acquisita piena consapevolezza degli errori commessi, sarebbe imperdonabile perpetrare tale lacunoso modus operandi.Non appare discutibile, il ruolo primario che la città di Cosenza debba avere in un siffatto ambito territoriale, né appare ra-gionevole disconoscere l’innovatività del disegno urbanistico che il comune di Ren-de si è imposto sin dagli anni 70, ma cer-tamente riduttivo per entrambe le realtà, sarebbe pensare di ragionare in termini di dualismo, laddove l’esigenza di governo del territorio spinge verso decisioni coor-dinate con gli altri comuni dell’hinterland, perché regolatrici della vita di una società assolutamente omogenea per stili, capaci-tà economiche e culturali.Per affrontare in maniera più compiuta e coordinata tutte le problematiche connes-se alla suddetta esigenza di conurbazione, il Comune di Montalto Uffugo, quale Ente capofila, unitamente ad altri dieci comu-ni della media valle del Crati (Castiglio-ne Cosentino, Lattarico,Luzzi, Rose, Rota Greca, San Benedetto Ullano, San Fili, San Martino di Finita, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa), ha avviato la pro-gettazione strategica di area vasta deno-minata “Kratos 2020”, nel cui ambito ha già dato vita ad esperienze di rete median-te l’utilizzo del Laboratorio Urbano comu-nale (Urban Center di Montalto).Sarebbe a questo punto certamente inte-ressante sviluppare, proprio nell’ambito della interconnessione dei territori coin-volti, metodi e tecniche di processi deci-sionali di tipo inclusivo, che superino le metodologie tradizionali della concerta-zione tra enti locali, e si allarghino alle

reti della cittadinanza attiva. Quale che sia in futuro, la realizzazione della grande città di Cosenza (intesa come unica real-tà istituzionale rappresentativa del terri-torio su cui pure si è avviato il dibattito), oggi spetta a tutti i Comuni interessati, la responsabilità e l’onere di partecipare al dibattito senza pregiudizio alcuno. La Re-gione Calabria, competente nel dettare gli indirizzi e le strategie, ha al suo atti-vo la previsione normativa della parteci-pazione (art. 11 L.R. 14/06), in materia di pianificazione territoriale, nonché ini-ziative di fondamentale importanza nel-le politiche inclusive e di miglioramento della comunicazione verso gli Enti e verso la cittadinanza attiva. La costituzione di una task force operante in permanenza nel Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio, funzionale alla implemen-tazione dei processi di e-democracy, ri-conducibili alla Mission della Rete Urban Center Regionale, le iniziative avviate nel-la medesima direzione dalla Provincia di Cosenza, protagonista del coordinamento territoriale dell’area vasta, i Comuni tutti coinvolti nella pianificazione strategica, potrebbero utilmente costituire una prima aggregazione per promuovere e facilitare iniziative di partecipazione per dare voce alla collettività organizzata e portatrice di interessi diffusi non altrimenti tutelabili. I cittadini, tecnici e rappresentanti di tut-te le forze sociali e professionali presenti sul territorio, potranno essere chiamati ad elaborare proposte e idee progettuali o anche semplici opinioni, sulle quali man-tenere aperto il dibattito, nell’aspettativa che esso possa assumere contorni sempre più vasti e ramificati e consentire final-mente la realizzazione della partecipazio-ne democratica dal basso alle scelte stra-tegiche che da sola la P.A. ha dimostrato di non saper sempre fare.

Kratos 2020 piano stragico dell’Area Vasta “Valle del Crati”

Diffondiamo La Cultura Della Partecipazione

L’opportunità di Redigere una program-mazione Urbanistica Intercomunale non è stata mai presa in considerazione dai co-muni limitrofi, aventi caratteristiche omo-genee. Anche se più volte evidenziato dal-la nostra Amministrazione, l’esigenza di una programmazione congiunta almeno per sistemi, per dare ordine ad alcune in-frastrutture direttamente connesse fra i territori. Le aree più forti, hanno preferito approfondire il dibattito sola sulla ricerca di individuare l’appartenenza all’area ur-bana ricercando i comuni che la doveva-no delimitare. Durante la redazione degli studi del PSC, si è avvertita l’esigenza , di analizzare un territorio più ampio, poichè in questi ultimi anni, si sono verificate condizioni urbanistiche nuove sulle aree urbane dell’hinterland Cosentino, condi-

Il piano strategico

Alba Mazzotta Comitato tecnico scientifico Piano Strategico di area vasta “KRATOS 2020”

zioni tali da creare disfunzioni, nell’attua-zione e gestione delle attività urbanisti-che–edilizie e delle infrastrutture. Ciò è avvenuto a causa delle trasformazioni ur-banistiche verificatesi nei comuni di Co-senza e Rende. La rapida crescita dell’ur-banizzazione dell’attuale area urbana, ha dato vita alla conurbazione tra Cosenza e Rende, la quale ha generato il fenome-no delle incompatibilità urbane, nel senso che, tutte quelle strutture che presenta-vano attività incompatibili con la residen-za, sono state costrette a spostarsi nelle aree dell’hinterland cosentino, strutture quali gli opifici industriali, gli opifici arti-gianali, i depositi, le attività commerciali all’ingrosso, il mercato generale, ecc. ecc., interessando i comuni limitrofi a Cosenza.Pertanto il territorio circostante all’area

Romolo Gagliardi

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Per uno sviluppo reale e compatibile

la pianificazionestrategica

urbana, continua con più peso a gravitare sulla città e la città su di esso, assumendo così un ruolo di partecipazione attiva alla vita dell’attuale conurbazione, essendo ormai interdipendenti nei vari sistemi ur-bani, produttivi, economici e dei servizi. Infatti a breve si dovrà localizzare anche l’area che dovrà Ospitare il nuovo Ospe-dale, un servizio anch’esso rientrante in quelli che per la loro funzione, sono strate-gici, e rientrando nelle incompatibilità ur-bane, e quindi dovranno trovare ospitalità al di fuori della stessa. Da ciò ne deriva che il territorio dell’hinterland Cosentino insieme alla conurbazione della città di Rende e Cosenza, assume la struttura di una micro area metropolitana. Il Comune di Montalto ha già approvato gli studi del PSC e lo schema di massima, dando inizio così alla fase di concertazione con i citta-dini, ciò è avvenuto anche nei comuni a noi limitrofi . Gli studi e le analisi del PSC, hanno evidenziato sul territorio, la man-canza di una maglia di percorsi gerarchi-camente organizzata con l’area urbana, la mancanza di nodi di interscambio, una carente organizzazione dei trasporti, la mancanza di coordinamento dei servizi

sportivi, l’assenza di un coordinamento delle aree produttive. La mancanza di una programmazione di politica della casa, in modo particolare per “l’edilizia conven-zionata e sovvenzionata” spesso prevista in sedi di localizzazioni improprie, e con un scarsa qualità urbana, spesso dovuta al mancato controllo sulla qualità edilizia delle nuove costruzioni. Da ciò è emersa con urgenza, la necessità di programmare le nuove esigenze del territorio, inquadra-te in un contesto territoriale più ampio, che deve interessare necessariamente l’hinterland Cosentino, posto a destra ed a sinistra del fiume Crati, poiché entram-bi partecipano in egual modo alla crescita di un sistema di sviluppo territoriale in-tegrato dell’area urbana Cosenza-Rende, all’interno del quale ogni comune dovrà giocare un ruolo decisivo nella gestione dei vari sistemi, finalizzati a creare svi-luppo e migliorare la qualità della vita. Da ciò è emerso che Il PSC, non può assolvere per le sue specifiche funzioni assegnategli al ruolo di tale programmazione. Necessi-ta passare dalla Programmazione Urbani-stica, alla Programmazione Territoriale, e quindi, l’esigenza di una programmazione

di area vasta, demandata allo strumento adeguato quale il piano strategico. IL PIANO STRATEGICO E’ un atto volontario di costruzione e condivisione futura di un territorio, indi-viduando obbiettivi e strategie per rag-giungerli mediante interventi pubblici e privati. E’ un patto tra tutti coloro che operano sul territorio, enti pubblici e pri-vati, e lo stesso viene firmato congiunta-mente da chi lo condivide.LE FINALITA’ DEL PIANO STRATEGICO Riprogettare le nostre realtà urbane, met-tendo in atto interventi coordinati nei vari sistemi infrastrutturali del territorio di un’area vasta, quella dell’hinterland cosentino. Coordinando contemporanea-mente investimenti pubblici e interventi di privati imprenditori, scommettendo sull’attuazione dei futuri finanziamenti-infatti: l’Unione Europea, ha dichiarato la sua disponibilita’ futura a sostenere fi-nanziariamente soltanto quelle citta’ che siano state capaci di dotarsi di un piano strategico

Ingegnere Verardi, che differenze ci sono tra i grandi esempi europei di pianificazione strategica e quelli italiani?Ci sono differenze importanti: rispetto al no-stro paese, esiste in Europa e nel Nord Ame-rica una tradizione consolidata di pianifica-zione strategica, di partenariato pubblico/privato e di coinvolgimento civico. Inoltre, in pochi decenni il metodo e gli strumenti della pianificazione strategica hanno subi-to significative revisioni concettuali ed ope-rative, per dare risposte fattive ai continui e radicali cambiamenti socio-economici e spaziali. Oggi in Europa il rilancio della pia-nificazione strategica si accompagna ad un ritorno di attenzione per la pianificazione di area vasta. Come? Fondamentalmente con riforme legislative in materia di piani-ficazione urbanistica e territoriale, di rifor-ma della fiscalità urbanistica, di ulteriore rafforzamento delle procedure interattive e partecipative. In Italia c’è stato un note-vole ritardo. Inizialmente - fine anni’90 - i piani strategici sono nati “dal basso”: sono stati promossi da sindaci e amministrazio-ni locali lungimiranti o molto imprendi-toriali (penso ai casi migliori, come La Spezia o Torino). Ma per estendere la piani-

intervista con Ferdinando Verardi

ficazione strategica, per attribuire un ruolo importante di inquadramento, di coordina-mento, messa in coerenza di scelte locali si è dovuto attendere l’iniziativa del Ministe-ro delle Infrastrutture che, in preparazione al nuovo periodo di programmazione dei fondi strutturali Ue 2007-13, ha promosso il sostegno pubblico, nazionale e regionale, a piani strategici nel Mezzogiorno (un’area che non aveva in passato avviato alcun pia-no “spontaneo”) e in alcune aree del Centro-Nord. L’iniziatore era stata la Commissione Europea con il suo pressante invito a pro-porre per i nuovi Fondi Strutturali progetti inseriti in una visione generale di sviluppo del territorio costruita attraverso processi partenariali partecipati.

La Pianificazione strategica e la Sosteni-bilità: come trasformare un concetto così importante in progetti e azioni concrete?Penso che senza un metodo di pianifica-zione strategica, la sostenibilità rischia di costituire un puro esercizio retorico. Pia-nificare la “sostenibilità” non è semplice: obbliga i territori e le comunità insediate a ragionare sul futuro e a produrre “visioni” di lungo periodo condivise; ad agire a mon-te dei problemi e in una logica di integra-zione anziché di pianificazione settoriale, in una logica di sistema, anziché per parti e per progetti; a realizzare processi decisio-nali orientati non soltanto alla flessibilità e al partenariato ma anche a principi di pre-cauzione e no-regret e a modalità iterattive

di valutazione-decisione-monitoraggio-de-cisione.

Lei è coordinatore del Piano strategico dell’Area vasta Valle del Crati “Kratos 2020”. Pensa che questa Comunità sia pronta per affrontare con successo l’av-ventura della pianificazione strategica?Avendo partecipato ad altre esperienze di pianificazione strategica in altre aree come la Citta di Corigliano e di Crotone, il mio os-servatorio sulla vicenda calabrese è molto parziale. Penso che essa sia stata davvero importante per avviare processi di appren-dimento, sia di tipo culturale che di tipo po-litico e organizzativo. Non vanno però sot-tovalutati alcuni limiti. Il fatto che ai piani di area vasta, e ai progetti conseguenti, sia stato subordinato l’accesso ai finanziamen-ti europei (in sé una scelta assolutamente opportuna) ha talvolta incentivato la fram-mentazione della progettualità, lo scolla-mento fra progetti comunali e visione ter-ritoriale, la perdita di vista del contenuto innovativo in termini di governance terri-toriale.

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Convergenze e intersezioni di un territori o

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Kratos 2020 piano stragico dell’Area Vasta “Valle del Crati”

Linee Strategiche

Linea Strategica 1: Reti e Mobilità dell’Area Vasta “Valle del Crati”Il sistema della mobilità vanno conside-rati nella loro globalità e complessità, sia dal lato dell’offerta, sia dal lato della do-manda. Per quanto attiene l’offerta, van-no considerati la fornitura dei servizi collettivi e la gestione della mobilità in-dividuale, le infrastrutture, la gestione e i regolamenti, mentre per quanto riguar-da la domanda è necessario considerare non solo la quantità del servizio richie-sto, ma anche la qualità e la distribuzione dei flussi espressi dall’assetto territoria-le e socio-economico al fine di meglio con-figurare l’assetto attuale e futuro dei bi-sogni di mobilità. L’area Vasta, presenta talune specificità: difficile geomorfologia territoriale (grande estensione, estre-ma varietà morfologica, pianura, collina, media montagna); incertezze funzionali – posizionali rispetto alle emergenti ipo-tesi dei Corridoi longitudinali e trasver-sali, delle Autostrade immateriali tran-sfrontaliere, le Autostrade del Mare e di tutti gli altri prevedibili flussi nazionali e comunitari; incongruenze strutturali con reti di trasporto non perfettamente inquadrate, mal valorizzate od utilizzate al minimo livello concepibile; mai sele-zionate in termini strategici rispetto alle visioni globali alle varie scale.Obiettivo: L’attuazione del Piano Strate-gico di Area Vasta “Valle del Crati” insie-me alla futura predisposizione del PUM (Piano Urbano Mobilità) ha l’obiettivo ge-nerale del raggiungimento di traguardi reali di competitività degli ambiti sovra-comunali, dalle relazioni di interdipen-denza tra i due strumenti; infatti al Pia-no Strategico spetta declinare gli obiet-tivi e le azioni di medio – lungo periodo atti a rafforzare sia il sistema territoria-le come nodo della rete infrastrutturale della Provincia di Cosenza, all’interno della rete di rango nazionale ed europeo, sia le specifiche linee di azione locali.

Linea Strategica 2: Governance e pro-cessi dell’Area Vasta “Valle del Crati”Sviluppare la Governance territoriale ha lo scopo di promuovere la cultura del cam-biamento e di migliorare le relazioni ter-ritoriali tra i diversi soggetti istituziona-li e non. Obiettivo: L’Area Vasta “Valle del Crati” ha bisogno di razionalizzare e comple-tare l’esistente per mettere in funzione un sistema o una serie di sistemi che in modo sinergico diventano motori di svi-luppo economico, sociale e culturale.

Linea Strategica 3: Produzione e Servi-zi dell’Area Vasta “Valle del Crati” Nel territorio esistono risorse e potenzia-lità che hanno bisogno per svilupparsi ed affermarsi definitivamente di fare “siste-ma” e di diventare luogo di insediamento delle attività connesse più avanzate (ser-vizi, ricerca, produzione, commercializ-zazione) area di concentrazione delle at-tività di organizzazione materiale e im-materiale del trasporto dei flussi di beni e merci, della ricerca e formazione. Obiettivo: Lo sviluppo della competiti-vità territoriale dell’Area Vasta “Valle del Crati” passa anche attraverso una sua maggior capacità di “produrre” valo-ri monetari e territoriali, produrre beni e paesaggi, produrre cultura e know – how, produrre relazioni e capitale umano.

Linea Strategica 4: Ambiente e Terri-torio dell’Area Vasta “Valle del Crati”In questa area gli aspetti paesaggistici, agricoli, produttivi legati all’uso del suo-lo, le condizioni d’uso delle risorse essen-ziali, suolo, acqua, aria, vegetazione, gli aspetti ecologici ed energetici sono tutti diversamente presenti e intrecciati. Obiettivo: Per quanto riguarda gli aspet-ti ambientali e paesaggistici che fanno ri-ferimento alla qualità del territorio e al paesaggio come risorsa, occorre tutelare la qualità degli assetti fisici e ambientali; sviluppare e sostenere la rete ecologica a scala vasta (Parco Nazionale della Sila, aree ZPS, aree SIC); valorizzare e svilup-pare il patrimonio culturale, artistico, naturalistico del territorio.

Linea Strategica 5: Città e Solidarietà dell’Area Vasta “Valle del Crati”Determinare livelli di attrattività e di competitività dei centri urbani e del si-stema insediativo implica operare su di-versi livelli: rivitalizzare le aree urbane attraverso il miglioramento delle loro qualità fisiche, spaziali, materiali e fun-zionali, il che significa anche incidere sulla qualità vita degli abitanti stessi.Obiettivo: raccordare politiche di rinno-vo urbano con politiche di valorizzazione del territorio vuol dire mettere a sistema patrimonio insediativo e territoriale, e allo stesso tempo ridefinizione della rete urbana e della rete dei servizi, recupero dei centri minori e interni

il piano strategico dell’area vasta kratos 2020

Partendo dall’esperienza dei PIT questo è uno dei pochi esperimenti riusciti innanzi-tutto per la volontà dell’amministrazione comunale di Montalto Uffugo e per le ca-pacità tecniche dei tecnici del gruppo di lavoro.

I soggetti protagonisti di questa area vasta sono i cittadini dei vari territori che devo-no essere al centro dell’obiettivo di questo progetto d’unione tra vari comuni.

All’interno di questo progetto sono previ-sti interventi strutturali quali il parco del-la salute una strada di comunicazione che collega la Valle del Crati con la Sila e altre iniziative che rendono centrale questo ter-ritorio in funzione degli ambiti territoriali dell’intera provincia e regione.

L’area vasta non sarà una barriera, sarà invece una cerniera tra l’area urbana di Cosenza e Rende e degli altri centri storici compresi in questa area, per determinare una crescita contestuale di tutto il territo-rio provinciale.

Giovanni Cosentino

Delegato del Sindaco di Montalto Uffugo per l’Area Vasta

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Il Piano strategico di Area Vasta “Kratos 2020” interessa l’area del-la media Valle Crati e ha il Comune

di Montalto Uffugo come ente capofila. Il progetto è stato redatto da un gruppo di professionisti e docenti Universitari e co-ordinato da Ferdinando Verardi: Giancar-lo Priori, Aldo Carbone, Emanuela Dattilo, Angelita Bitonti, Paolo Latino. Organi del Piano sono l’Assemblea dei sindaci, pre-sieduta dal sindaco di Montalto Uffugo Ugo Gravina, ed è costituita dal Sindaco di Castiglione Casentino Antonio Russo, dal Sindaco di Lattarico, Gianfranco Bar-ci, dal Sindaco di Luzzi, Manfredo Tede-sco, dal Sindaco di Rose, Stefano Leone, dal Sindaco di Rota Greca, Roberto Alba-no, dal Sindaco di San Benedetto Ullano, Gianni Carnevale, dal Sindaco di San Fili, Ottorino Zuccarelli, dal Sindaco di San Martina di Finita, Teodoro Santoro, dal Sindaco di San Pietro in Guarano, France-sco Acri e dal Sindaco di San Vincenzo la Costa, Vincenzo Leonetti; il partenariato economico e sociale, così costituito: dal Rettore dell’ Università degli Studi della Calabria, Gianni La Torre, dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provin-ciale, Franco Pietramala, dal Direttore Ge-nerale dell’Aterp, Giuseppe Marchese, dal Presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Gaglioti, dal Presidente dell’ASI Cosenza, Diego Tommasi, dal Presidente dell’Associazione degli Industriale della Provincia di Cosenza, Renato Pastore, dal Presidente di Confartigianato Cosenza, Nicola Baldo, dal Presidente di Confagri-coltura Cosenza, Maria Toscano, dal Presi-dente di Confesercenti Cosenza, Domenico Bilotta, dal Presidente di AGCI Calabria, Francesco Capocasale, dal Presidente di Lega Coop Calabria Giorgio Gemelli, dal Presidente della BCC Mediocrati Giuseppe Paldino, dal Segretario della CGIL Cosen-za, Giovanni Donato, dal Segretario CISL Cosenza, Paolo Tramonti, dal Segretario UIL, Antonio Lento, dal Segretario UGL

Cosenza, Giuseppe Brogli, dal Presidente dell’Ordine degli Architetti Cosenza, Ma-rio Occhiuto, dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Cosenza, Menotti Imbro-gno, dal Presidente dell’Ordine dei Geolo-gi Cosenza, Franco Violo, dal Presidente dell’Ordine degli Agronomi Cosenza, Car-mela Pecora, dal Presidente dell’Ente Par-co Nazionale della Sila, Sonia Ferrari, dal Presidente dell’Istituto di Bioarchitettura Calabria, Giovanni Renda, dal Presidente della Fondazione Mediterranea per l’Inge-gneria, Carlo De Vuono e dall’Arcivescovo di Cosenza – Bisognano, Salvatore Nunna-ri; dovrà far parte della cabina di Regia an-che la Provincia di Cosenza; dal Comitato Tecnico-Scientifico, costituito da: Prof. Karrer dell’Università di Roma, in qualità di Presidente, dal Prof. Gianpaolo Iazzolino dell’Università degli Studi della Calabria, dal Prof. Cesare Pitto dell’Università degli Studi della Calabria, dal Segretario dell’Or-dine degli Architetti di Catanzaro, Anto-nio D’Amato, dal Prof. Pietro Brandmayr dell’Università degli Studi della Calabria, dal Presidente dell’Ordine degli Architetti di Crotone, Francesco Amodeo, dalla Prof.ssa Delly Fabiano dell’Università degli Stu-di della Calabria, dallAvv. Alba Mazzotta del Comune di Montalto Uffugo, dall’Arch. D’Astoli, dell’Università di Roma, dal Prof. Vin; dall’Ufficio di Piano coordinato dal Comune di Montalto Uffugo, attraverso il suo Responsabile Romolo Gagliardi, e co-stituito dagli altri Tecnici Comunali, del Comune di Castiglione Casentino, Anacle-to Giglio, dal Comune di Lattarico, Giusep-pe Durante, dal Comune di Luzzi, Raffaele Cosenza, dal Comune di Rose, Giuseppe De cicco, dal Comune di Rota Greca, Raffaele Meringolo, dal Comune di San Benedetto Ullano, Francesco De Seta, dal Comune di San Martina di Finita, Giampiero Guzzo , dal Comune di San Fili, Franco Spizzirri, dal Comune di San Pietro in Guarano, Gino Pugliese, dal Comune di San Vincenzo la Costa, Rocco Serpe.

La Sostenibilità è un principio ormai acquisito come elemento necessario in qualsiasi azione umana e, quindi, a maggior ragione nelle politiche pubbli-che che intendano promuovere lo sviluppo economico e un miglioramento più

complessivo della qualità della vita, come è il caso del Piano Strategico di Area Vasta “Valle del Crati”. Lo sviluppo sostenibile si incentra sulla necessità di preservare e mantenere la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali allo scopo di non compromettere la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo. Il Piano presenta diverse linee strategiche: la visione futura in termini infrastrutturale dell’Area Vasta “Valle del Crati” deve riuscire ad affrontare in termini nuovi il tema dell’accessibilità, valorizzando ed implementando al meglio le reti viarie (viabilità in-terna, metropolitana e viale parco), un sistema di governance territoriale, che costituisce una prima visibile forma di innovazione istituzionale e di cambiamento che dovrebbe essere sostenuta da forme di pianificazione e di gestione intercomunale, che aiutino ad operare nella logica dell’ “agglomerazione” per governare l’intercomunalità e nello sviluppare un “effetto rete” tra territori diversamente trattati nelle distinte pianifica-zioni in atto, competitività ed innovazione, per migliorare la competitività dei sistemi produttivi locali fra vecchie e nuove economie, qualità territoriale, per migliorare la competitività e l’attrattività dei sistemi urbani e dei sistemi extraurbani del territorio, in chiave turistica.

La sua vision recita: “un

territorio di qualità, in grado

di valorizzare gli aspetti

vocazionali, di competitività e di

uso equilibrato delle risorse, di

convivenza civile e di accoglienza, il tutto in un quadro

di sicurezza e di sostenibilità

ambientale”.

il piano strategicoPiano

strategico

Area Vasta

Kratos 2020

la storia

Page 8: Il giornale della Valle del Crati - UNITEL ok bassa ris.pdf · Il giornale della Valle del Crati La Valle del Crati come città diffusa Convergenze e intersezioni di un territorio

Montalto Uffugo

San FiliRotaGreca

San Benedetto

Ullano

San Martinodi Finita

San VincenzoLa Costa

Luzzi Rose CastiglioneCosentino

SanPietro

inGuarano

Lattarico

17 settembre 2010 • ore 16,30 • Chiostro Municipio MONTALTO UFFUGO

PR

OG

RA

MM

A introduce

modera

intervengono

relazionano

conclusioni

Avv. Ugo GravinaSindaco di Montalto Uffugo

Matteo CosenzaDirettore del Quotidiano della Calabria

I sindaci dei comuni del piano StrategicoArea Vasta Valle del Crati Kratos 2020:

Francesco Acri, Roberto E. Albano,Antonio G. Barci, Gianni Carnevale,

Vincenzo Leonetti, Stefano Leone,Teodoro Santoro, Manfredo Tedesco,

Antonio Russo, Ottorino Zuccarelli

Ing. Ferdinando Verardi Project Manager del Piano

Prof. Giancarlo Priori Università di Roma

Dott. Aldo Carbone Apt urban associati

Arch. Romolo Gagliardi Responsabile del procedimento

Avv. Alba Mazzotta Comitato scientifico Piano Strategico

Dott. Giuseppe Putortì Dirigente Generale Assessorato Urbanistica

Regione Calabria

On. Mario Oliverio Presidente provincia di Cosenza

On. Pietro Aiello Assessore all’Urbanistica Regione Calabria

On. Giuseppe Scopelliti Presidente Regione Calabria

Presentazione Piano Strategico“Kratos 2020” Area Vasta Valle del Crati

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