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L’Assemblea dei Soci per il rinnovo del board a pag. 14 LUGLIO 2013 il giornale della banca Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% - CN/RE - Trimestrale del Credito Cooperativo Reggiano Anno 2013

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L’Assembleadei Sociper il rinnovodel boarda pag. 14

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EconomiaImprese e mercati4 Editoriale del Presidente5 Scelta di continuità6 Le linee guida Federcasse per la definizione del catalogo dei prodotti finanziari8 L’ABC della finanza, alcune regole basilari per investire i propri risparmi

il giornale della banca

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CCR News Il giornale della BancaPeriodico trimestrale di informazione reggiano

Autorizzazione del Tribunaledi Reggio Emilia N. 2098/2011

Proprietario/Editore:Credito Cooperativo Reggiano via Prediera, 2a

S. Giovanni di Q.la – Viano (RE)

Redazione presso la sede di ScandianoVia Pellegrini, 16 - Scandiano (RE)Tel 0522 764711 - Fax 0522 859390

[email protected]

Direttore responsabile:Michele Campani

Coordinamento editoriale:Piergiorgio Munarini

Capo redazione:Giulia Sacchi

Assistente redazione:Luca Marconi

Fotografie:James Bragazzi, Virginio Spalanzani,

Paola Morini, Pietro Margini,Foto Studio Artioli

Progetto grafico e impaginazione:Partner Comunicazione e Marketing

Stampa:Tipolitografia Moderna – Rivalta (RE)

Riproduzione vietata senzal’autorizzazione in forma scritta dell’editore.

NUMERO 5 – LUGLIO 2013

Eventi30 I Cronisti in classe del Resto del Carlino diventano...banchieri!31 CCR e A.N.P.AS. Emilia Romagna, insieme per aiutare i territori colpiti dal sisma32 Fiera di S. Giuseppe a Scandiano33 Mercatini di Natale Roteglia 8 Dicembre 201234 L’Acquedotto Rurale35 CCR al Patrono di Reggio Emilia 24 novembre 2012... S. Prospero

Il personaggio del mese10 Vasco Montecchi L’azienda del mese12 Casa della Sposa di Viano

Focus on

14 L’Assemblea dei Soci per il rinnovo del board16 Credito Cooperativo Reggiano: approvato dai soci il bilancio 2012

Attualità

Arte e cultura18 1° Cammino del Perdono 201320 Matilde di Canossa: regina potente, donna infelice

Spazio giovani24 CCR torna a scuola...26 Il Credito Cooperativo Reggiano incontra il Liceo Spallanzani27 Una stagista...coi numeri!

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Credito Cooperativo Reggiano:approvato dai soci ilbilancio 2012

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Al serviziodel nostro territorioLe cronache economiche di queste settimane portano alla ribalta il tema della qualità e della competitività del nostro territorio. Esso è alle prese con pressanti esigenze di ammodernamento richieste da un mercato sempre più globale e selettivo. Siamo rea-listi: il momento è difficile per le nostre imprese, in particolare per le piccole, dietro le quali abbiamo sempre delle famiglie con le loro speranze e i loro progetti.

Cari Soci permettetemi ora di provare ad uscire dalla quotidiana retorica del declino.

Etimologicamente crisi significa decisione, scelta. Ecco allora che la nostra banca, definita da uno slogan “differente per forza” ha deciso di essere “differenze per scel-ta”. La scelta è quella della piccola dimensione e della autonomia, che coltiva in via prioritaria il rapporto con la famiglia, che ci affida i suoi risparmi, e l’impresa che ci racconta i suoi progetti. Noi vogliamo continuare a fare “Banca del territorio” per scelta e non per forza, sostenendo quelle persone che da sempre fanno parte e fanno grande la nostra reggianità, tutt’altro che decaduta ed orgogliosamente vitale. Certo, i tempi sono cambiati: se il vino di ieri non era molto lontano dalla mano che aveva vendemmiato, quello stesso vino viene oggi esportato in tutto il mondo grazie alla creazione di nuove filiere distributive rese possibili dalle reti d’imprese. In tutto que-sto la nostra Banca deve avere un ruolo chiave nel sostenere l’eccellenza del piccolo imprenditore locale e la capacità progettuale che le reti d’imprese possono esprime-re. Raffaele Mattioli ricordava sempre ai suoi collaboratori: “Prima viene l’impresa, la finanza segue sempre”. Questo vuol dire davvero fare banca del territorio per lo sviluppo della sua economia reale e non della finanza fine a se stessa, che tanti danni ha fatto negli ultimi decenni.

“Differente per scelta” significa anche dissentire dal pensiero a senso unico che la grande dimensione sia la soluzione all’uscita dalla crisi. La grande dimensione non è garanzia di efficienza allocativa delle risorse. Occorre piuttosto ricercare economie di scala e solidità patrimoniale. Per questo la nostra banca, da sempre, aderisce al Sistema Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo che, con le sue 394 banche e i 3 istituti centrali di categoria, garantisce l’erogazione del 10% di tutti i prestiti alle famiglie e alle imprese italiane. Una adesione che permette di coniugare il rispetto della totale ed assoluta indipendenza decisionale e di allocazione delle risorse pro-prie della Banca del territorio con la solidità patrimoniale della holding. Un sistema a rete che garantisce e garantirà relazioni, coesione sociale e rapporti di fiducia, nel solco dei valori, dei principi mutualistici e degli scopi statutari della nostra Banca Cooperativa di Credito.

Il mio impegno e quello del Consiglio di Amministrazione sarà quello di continuare ad essere attenti interpreti delle esigenze territorio, affiancandolo e sostenendo nel processo di trasformazione delle idee in progetti concreti.

Carlo MaffeiIl Presidente

Carlo MaffeiPresidente CCR

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Scelta di continuitàPierluigiGanapini

il giornale della banca

Il 3 giugno 2013 ha segnato il passaggio di consegne alla nuova Direzione della nostra Banca, che guardando con atten-zione al futuro, valorizza il suo passato attraverso una precisa scelta di “conti-nuità” nella gestione della sua struttu-ra, dato che il nuovo Direttore Generale Pierluigi Ganapini vive la nostra realtà da ben 17 anni ed è consapevole che l’obiettivo primario è quello di consoli-dare e dare ulteriore impulso al ruolo che la nostra Banca deve avere per la conservazione e lo sviluppo del territo-rio di cui siamo espressione.

Mio compito sarà quello di proseguire nel percorso delineato, volto a ricer-care sempre maggiore efficienza della Banca, anche attraverso una prudente gestione e riduzione dei costi che con-tribuisca in maniera incisiva nel ritor-nare ad un risultato d’esercizio positivo che, d’altro canto, non potrà non tenere conto della difficile congiuntura econo-mico-finanziaria che stiamo vivendo e, specificatamente, la crisi del lavoro che penalizza soprattutto le nuove idee im-prenditoriali e i giovani. Nel quinto anno consecutivo di crisi congiunturale, CCR si accinge a mantenere e consolidare la posizione conquistata in questi 25 anni di storia dell’Istituto, in particolar modo attraverso l’incremento della compagi-ne sociale. Oggi, possiamo contare su oltre 6.300 Soci che rappresentano un patrimonio fondamentale: sono i nostri principali clienti e i loro suggerimenti sono preziosi per migliorare l’attività della Banca. Dedicata a loro è la prima delle nuove iniziative che presentiamo nel magazine per premiare la fedeltà e la fiducia che hanno riposto in noi. Af-fronto questa nuova sfida con ottimismo e fiducia, sicuro di poter contare su una

squadra coesa, dinamica e determinata a sostenere l’identità territoriale della nostra banca. Ringrazio la Presidenza e il Consiglio di Amministrazione per la fiducia che mi è stata accordata e assi-curo il mio massimo impegno nel contri-buire al successo della nostra Banca e alla crescita dei Collaboratori, dei Soci, dei Clienti e di tutta la realtà economica e sociale del nostro territorio.

Direttore Generale

• Mutui per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa a condizioni di favore e con massima personalizza- zione per i Soci.• Prestiti al consumo a tassi contenuti per acquisto auto, arredamenti, elettrodome- stici e altri beni di consumo.

FINANZIAMENTI

• Gratuitamente, Polizza assicurativa a copertura dei rischi derivanti dalla Responsabilità Civile verso Terzi della famiglia fino ad un massimale di euro 250.000,00.

ASSICURAZIONI

• Sconti e agevolazioni su acquisti presso esercizi convenzionati della città e della provincia.• I punti convenzionati sono riconoscibili da apposita vetrofania “Punto io Socio” e da bollino applicato sul POS.

ACQUISTI

• Rilascio gratuito di Telepass Family, dispositivo che consente il pagamento automatico dei pedaggi autostradali evitando le code ai caselli.

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SALUTE• Esami specialistici, cure e terapie presso Ambulatori convenzionati con agevolazioni sulle prestazioni sanitarie pari al 30% del costo sostenuto fino ad un massimale di euro 50,00 per anno solare.• Prestiti per spese mediche e odontoiatriche sino ad un importo massimo di euro 15.000,00 rimborsabili in 24 mesi, al tasso agevolato pari alla quotazione Euribor 6 mesi senza maggiorazione.

• Invio CCR NEWS, periodico di informazione redatto dalla Banca.

INFORMAZIONE

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La Consob ha richiamato l’at-tenzione degli operatori affinché nella definizio-ne della propria politica commer-ciale avessero

cura di valutare la compatibilità dei singoli strumenti inseriti nel catalogo prodotti, avu-to riguardo alla loro complessiva configu-razione, con le caratteristiche ed i bisogni della clientela a cui vengono offerti. Inoltre, la stessa Autorità di Vigilanza ha più volte posto enfasi sul principio, disciplinato dal Testo Unico della Finanza, di tutela degli in-teressi degli investitori e sulla definizione di efficaci modelli relazionali fra intermediario e cliente. Per far ciò le banche devono attua-re il passaggio da un modello relazionale con il cliente di tipo transazionale (di distribuzio-ne/vendita) ad un modello relazionale basato sui contenuti e sulle modalità di prestazio-ne dei servizi. In tal modo le banche, salva-guardando le proprie esigenze di raccolta, possono garantire un maggiore livello di tutela degli interessi della propria clientela. Affinché il citato modello possa tradursi in un radicamento operativo, ovvero in proce-

dure, sistemi, tecnologie che consentano di attuare un comportamento concreto nella singola transazione, gli intermediari devono adottare scelte strategiche che abbiano ad oggetto precisi indirizzi quali, ad esempio, l’analisi e la segmentazione della clientela (principio del Know your Customer – Cono-sci il tuo Cliente), la definizione dei servizi e della gamma dei prodotti offerti, la selezione dei canali distributivi, la definizione di sistemi di budgeting/retributivi/incentivanti in linea con il citato principio di tutela. Le Linee Gui-da interassociative ABI-Assosim-Federcasse in tema di rapporti tra la funzione di com-pliance e le funzioni commerciali orientano l’architettura del processo decisionale delle banche volto a definire politiche commerciali rispettose della ratio del quadro normativo vigente. Il presidio del potenziale conflitto tra obiettivi commerciali, di liquidità e di raccolta delle banche e conformità agli orientamen-ti dell’Autorità di Vigilanza ed alla normativa di riferimento trae necessariamente origine da una corretta pianificazione finanziaria che bilanci politiche commerciali e interessi della clientela. In particolare, le banche sono chia-mate a definire, nel rispetto degli obiettivi strategici prefissati, un corretto piano delle emissioni obbligazionarie che tenga conto degli effettivi profili di rischiosità e di cono-scenza ed esperienza della propria clientela. Pertanto, gli intermediari devono definire i processi aziendali idonei a consentire, già in astratto, lo svolgimento di valutazioni circa le esigenze finanziarie che i prodotti inseri-ti nella propria offerta dovranno soddisfare. Questo potrà avvenire utilizzando semplici strumenti di organizzazione ed analisi delle informazioni già in possesso delle banche, riducendo in tal modo i rischi reputazionali, legali e di vigilanza legati a comportamenti non conformi con la normativa di riferimento. A tal fine, il documento emanato da Feder-casse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigia-ne) fornisce principi ed importanti linee di in-dirizzo per consentire alle Banche di Credito Cooperativo di attuare i sopra citati processi, focalizzandosi sull’analisi della clientela e dei prodotti al fine di definire la propria offerta commerciale e quindi il proprio catalogo pro-dotti in linea con le esigenze degli investitori.

ResponsabileServizio Controlli Interni

Mario MauroMontecchi

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Amministrare i propri capitali personali non sempre può risultare semplice, soprattutto se di finanza non si conoscono molti termini e nozioni. Ecco perché è buona norma, nella maggior parte dei casi, affidarsi a persone esperte del settore, Consulenti che possano dare quell’aiuto in più, utile a non commet-tere errori e ad investire in maniera efficace i propri risparmi. È comunque indispensabile avere chiare alcune delle regole di base e gli elementi fondamentali per poter gestire il proprio patrimonio con criterio, nonché af-fidarsi consapevolmente ad una Banca e ad un Consulente di provata e conosciuta se-rietà e professionalità. Integrare le decisio-ni economiche personali ad una qualificata consulenza porta a buoni risultati e rende più indipendente e consapevole l’investitore. Il motto è “imparare, investire consapevol-mente e guadagnare”: un perfetto esempio di come, con l’aiuto e la consulenza opportu-ni, sia possibile prendere in mano le proprie finanze e farle fruttare al meglio. Per prima cosa, è necessario focalizzare chiaramente

perché si investe, i c.d. OBIETTIVI D’INVE-STIMENTO, e suddividere il patrimonio se-condo i diversi bisogni reali. Potrà sembrare banale, ma i principali problemi accadono proprio perché non è chiaro come si vuole e a che fine vengono investiti i propri patri-moni. I risparmi non vanno considerati come un unico indistinto portafoglio, ma spezzet-tati secondo le concrete e future esigenze. In secondo luogo, occorre porsi degli obiettivi raggiungibili: non ha senso definire obiettivi fantasiosi e irrealizzabili, se non per sognar-li e risvegliarsi all’improvviso scoprendo che non si sono realizzati. Gli obiettivi non de-vono essere astratti, ma legati ad esigenze reali. Non bisogna investire solo per fare più soldi, perché questa non è una motivazione che aiuta a razionalizzare e capire. Certo, si investe per guadagnare, ma occorre fare un passo successivo, che è fondamentale per trovare il giusto mix di prodotti e per non ri-trovarsi in balia dell’emotività e dei mercati. Si diceva che è opportuno considerare le di-verse parti del proprio portafoglio in modo

L’ABC della finanza,alcune regole basilari per investirei propri risparmi

Direzione Commerciale

Andrea Bertani

distinto, è indispensabile cercare di capi-re per quanto tempo i soldi non servano e debbano rimanere investiti per raggiungere l’obiettivo. E qui entra in gioco una seconda regola basilare per chi si vuole approcciare in maniera corretta ai mercati finanziari, e cioè DEFINIRE PREVENTIVAMENTE QUAL E’ IL PERIODO DI TEMPO PER IL QUALE SI DESIDERA MANTENERE L’INVESTIMENTO.Se si sta accantonando parte dei risparmi che serviranno tra 10/15 anni in un prodot-to azionario, ad esempio un PAC (piano di accumulo del capitale), l’obiettivo di investi-mento è la crescita del capitale nel medio/lungo periodo, quindi non bisogna preoccu-parsi troppo se nel breve periodo l’investi-mento potrebbe avere oscillazioni di valore. Risulta logico che se si ha in programma una spesa tra 6/12 mesi l’obiettivo dell’inve-stimento deve essere la conservazione del capitale, quindi l’investimento sarà indiriz-zato su operazioni monetarie a basso rischio e rendimento. Una volta chiariti gli obiettivi d’investimento e il periodo nel quale lo stes-so rimarrà in vita, è importante analizzare il proprio PROFILO DI RISCHIO, ovvero quan-to si è disposti a sopportare la volatilità dei differenti mercati finanziari. Rischio e ren-dimento sono indissolubilmente connessi, ed una variabile che mitiga molto il rischio di portafoglio è il fattore tempo. Più a lun-go viene detenuto un portafoglio finanziario, più alte sono le possibilità di avere un rendi-mento virtuoso. Nel costruire un portafoglio è decisivo considerare il grado di correlazio-ne tra le asset class (asset class possono essere azioni, obbligazioni, valute, materie

prime ecc.). Va, infatti, verificato se le stesse tendono a muoversi assieme, nella stessa direzione o in direzione contraria, o se sono indipendenti tra loro. Minore è la correlazio-ne, minore è il rischio e maggiori le possi-bilità di rendimento. E qui entra in gioco il ruolo del Consulente e un’altra importantis-sima regola, la DIVERSIFICAZIONE del por-tafoglio. Diversificare il portafoglio tra asset class non correlate porta a ridurre il rischio e ad aumentare i rendimenti. Semplificando ed a puro scopo di esempio la diversifica-zione di un portafoglio si può realizzare af-fiancando una piccola percentuale di azioni e di valute a un portafoglio obbligazionario, la de-correlazione tra le diverse asset class (storicamente quando le azioni guadagna-no le obbligazioni perdono e viceversa) può aumentare i rendimenti, ed al tempo stesso ridurre rischio. Per raggiungere un mag-gior profitto è necessario anche RIVEDERE E RIBILANCIARE periodicamente il portafo-glio, in modo da averlo sempre investito in modo coerente con la propria propensione al rischio ed i propri obiettivi di investimento. L’ultima regola, ma di grande importanza, è la DISCIPLINA. Rimanere coerenti con le scelte assunte, confrontarsi periodicamente col proprio Consulente, rivedere e ribilancia-re il portafoglio quando necessita, aumenta le possibilità di maggiori rendimenti e assi-cura la necessaria coerenza nell’esecuzione della propria strategia.

Vasco Montecchi

Nasce nel 1938 a Baiso e trascorre l’infanzia a contatto con un mondo contadino tanto aspro quanto ricco di tradizioni e genuini valori che non mancheranno di riemergere puntuali nella sua scultura e nella sua pittura. Nel dopoguerra è costretto a emigrare in Francia ancora adolescente. E ritornando in Italia si stabilisce a Scandiano, dove comincia a disegnare e a dar corpo alla passione per la scultura che aveva manifestato fin dall’infanzia. Seguono anni di altre migrazioni in tutta Europa fino al rientro, nel 1963, a Scandiano. E torna realizzando la sua prima mostra personale di pittura nel 1970. Lo incontriamo negli uffici della nostra Sede per iniziare con lui un dialogo che ben presto si mostra colmo di suggestioni, in un susseguirsi e rincorrersi di reminiscenze nostalgiche e generosi slanci rivolti al presente e al futuro prossimo.

Vasco, la sua arte è stata riconosciuta e premiata anche attraverso collaborazioni con illustri colleghi d’oltreoceano, tra i quali l’architetto Phillipe Starck . Dove ha studiato, quali le sue basi formative?“Ho fatto l’università a Castagneto di Baiso. Dove ho le mie radici, dove la mia mente si nutre di schiettezza, semplicità, natu-ralezza. Tengo ben a mente una frase, che ricordo spesso ai miei allievi della Scuola di Canossa: “set vo’ ander avanti smesda poc la còva!” Queste sono le mie origini, umili. E questo è il mio approccio alla vita e all’arte.“

La scultura, rispetto alla pittura, esercita su di lui il richiamo più forte. Inizia così a modellare la creta e la sua ricerca plastica evolve ra-pidamente, così come al suo “primo materiale” si aggiungono, via via, il legno, la pietra, il cemento e, infine, il marmo. E’ il 1980 quando viene iniziato a Carrara nel Laboratorio di Luigi Corsanini e nel marmo trova il mezzo espressivo ideale per i suoi nuovi volumi plastici, tendenti all’astrazione. Da quel momento inizia la pioggia di commissioni per opere pubbliche da svariate nazioni così come cresce, al contempo, il numero delle mostre personali, in Italia e all’estero. Gli anni Novanta sono quelli della sua consacrazione.

Cosa ricorda con maggiore nostalgia del periodo e quale progetto l’ha più entusiasmato?L’emozione di vedere che la tua arte viene osservata, studiata, compresa è impagabile. Questo di Carrara, è il periodo dove ho aperto la mia mente alla creatività uscendo dal mio paese, ricevendo e facendo mie le energie che incontravo lungo il percorso. Lavoravo giorno e notte, senza sosta; appagato dalla creatività che fluiva e mostrava sempre nuove forme di espressione. Una sera, davanti al Tg con mia moglie, ascolto una triste vicenda avvenuta in un condominio. L’acre odore derivante dall’ap-partamento aveva destato l’attenzione dei vicini di piano che, chiamando i soccorsi, avevano confermato l’atroce morte dell’uo-mo, dopo numerosi giorni. Le interviste mi lasciarono un profondo vuoto dentro: pare fosse un tipo solitario, nessuno lo cono-sceva, nessuno sapeva di lui. Mia moglie esclamò: “E’ una morte assurda!”. Oggi la tecnologia ci permette di comunicare con l’altra parte del mondo e noi nemmeno conosciamo il vicino di casa. Mi sono rifugiato in silenzio a creare, nel mio laboratorio, per tutta la notte. L’indomani mattina mia moglie osservò l’opera: “E’ una denuncia!”. Aveva compreso il senso del mio lavoro. Quest’opera, visibile ora lungo la passeggiata del Lido di Camaiore, forse arriverà a mostrarsi in una piazza a Scandiano.

Espone, promuove simposi e realizza opere monumentali a Napoli, Reggio Emilia, Brno (Repubblica Ceca), Almansa Albacete (Spagna). Del 1992 è l’opera “Migratori” in marmo bianco di Carrara e rosso Francia, una stele alta più di tre metri collocata nella piazza di Monte-cavolo. Nel 1999, nell’ambito della X edizione di “Etruria arte” a Venturina (LI) vince il concorso artistico Internazionale per la realizzazio-ne di un importante monumento in marmo bianco di Carrara sul tema “La pace, la santità e l’apertura del III millennio”, collocato nella città di Piombino (LI) che l’8 ottobre del 2000 viene inaugurato dal Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi. Soltanto un mese dopo una sua importante opera in marmo dal titolo “Forma” è inaugurata negli ambienti del Parlamento Europeo di Bruxelles.

Gli occhi brillano quando si riprende a parlare del suo libro: “Il Castagneto visto da un bambino”. Ci parli di questa espe-rienza che ha riscontrato successo e grande approvazione da parte dei concittadini e del Territorio.L’opera, che dedico a chi mi ha spronato nel dargli vita, Silvia Serri Prati, mostra e racconta i posti più cari alla mia memoria. Qui ci sono le mie radici. Qui racconto la vita e i momenti della mia infanzia nel Borgo. E proprio al Borgo sto dedicando un progetto culturale per valorizzarlo e promuoverlo: la ristrutturazione della casa in cui ho avuto i natali. E la mia gioia è immen-sa nel constatare la partecipazione e il sostegno da parte dei miei concittadini. L’opera, una volta realizzata, farà parte della Fondazione di Renza e Vasco Montecchi.

Ascoltarla nel racconto della sua vita è un’emozione continua che cresce e trae linfa e suggestioni sempre nuove. C’è qual-cosa che si rimprovera o che sente di non aver compiuto?L’unica cosa che mi rimprovero è non aver saputo dedicare il giusto tempo a mia moglie. Mi ha seguito in ogni luogo e soste-nuto in ogni battaglia. Con la sua sensibilità e moderazione mi ha permesso di superare la visione comune e di oltrepassare gli ostacoli che la vita ci poneva di fronte. Il suo freno timoroso era lo sprone per farmi proseguire, perché sapevo che la sua prudenza ci avrebbe guidato. Questo il mio più grande rammarico.

Prima di congedarla, ci racconta come nasce l’esperienza con Padre Marco?Lo conoscevo come amico, è sempre stata una persona pratica. Un gruppo di concittadini decide di formare un’associazione per la raccolta di fondi per l’Uganda e in quell’occasione mi chiedono di divenirne Presidente. Sono al secondo mandato e lo dico con fierezza e orgoglio, perché attraverso questa esperienza ho avuto la possibilità di appagare un bisogno che ho sempre sentito forte in me, quello di aiutare il prossimo. Ricordo i discorsi che si facevano con Padre Raffaele negli anni ‘68/’70, il quale mi ripeteva spesso: “Ricorda Vasco che far del bene non fa mai male”. Mi gratifica poter contribuire, assieme all’Associazione, a questo progetto. Sono un gruppo di persone, uomini e donne, sempre presenti ed estremamente disponibili con cui ho stretto un rapporto umano vero e stimolante.

Ci congediamo con la sensazione di aver incontrato un uomo di un’umiltà e “grinta” non comuni, un uomo le cui mani possenti plasmano la tenace materia in forme lievi e sinuose, in una danza spirituale ed eterea che continua a forgiare il suo cammino.

Roberta Ferrari Vicedirettrice Filiale di Scandiano

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Piombino, 8-10-2000

Il Presidente Ciampi dopo l’inaugurazione del monumento dedicato alla Pace,realizzato dallo scultore

“Il Silenzio”Marmo Bardiglio e Bianco di Carrara

per lavoro, avendo in programma il matrimonio, vengono da noi ed acquistano l’abito. La nostra filosofia è l’abilità di confezionare un abito su misura anche in pochissimo tempo: infatti tante sono le spose che ritirano l’abito anche in giornata arrivando da paesi lontani. Abbiamo molti clienti esteri, in particolare vengono dagli Emirati Arabi e dalla Russia, però abbiamo vestito anche spose Newyorkesi, nordamericane e brasiliane. Fra la nostra clientela possiamo anche annoverare personalità importanti non solo italiane e cantanti famosi.

Quanti sono stati secondo Voi gli sposi che sono entrati alla “Casa della Sposa” di Viano?Direi tantissimi…. Non saprei quantificarli… dovrei fare una rapida indagine…. In ogni caso, la verità e che per noi questo lavoro oltre che una passione è un vero e proprio divertimento; finchè non smetteremo di divertirci, probabilmente non smetteremo di realizzare abiti!!!

La Casa della Sposa come ha pensato di abbattere la crisi?In un momento storico come questo, avere tanto lavoro lo consideriamo un lusso e per questo abbiamo pensato di realizzare delle prime linee, per offrire la possibilità a tutti gli sposi che entrano alla “Casa della Sposa” di realizzare il loro progetto di matrimonio… abbiamo pensato di eliminare i costi pubblicitari, riuscendo così a rimanere ancora più competitivi, poi abbiamo pensato ad un espe-rimento: come si faceva nell’alta moda degli anni ’50 e ’60 invitare nelle nostre sartorie le future coppie di sposi accogliendoli con una piacevole sfilata e questa è diventata per noi una fonte di pubblicità ancora più efficace anche se la pubblicità più importante è quella che arriva dai nostri clienti e dal passaparola.

La “Casa della Sposa” prepara il matrimonio a 360°?In un prestigioso e moderno atelier accogliamo le spose con le nostre 62 griffes dal mondo dell’alta moda nazionale ed internazionale con oltre 1.200 abiti in esposizione, sempre presentati in negozio con un occhio rivolto all’alta moda italiana, con la collezione privata “Le Spose di Paola” interamente disegnata da Valentina Bertoni e prodotta dalla stessa Casa della Sposa di Viano realizzandola con sete pure di Como e pizzi pregiatissimi. Impeccabile l’uomo Casa della Sposa di Viano che si riconosce per stile ed eleganza, curato direttamente da Ugo Bertoni ed il suo staff. Abiti da cerimonia per testimoni e genitori, damigelle e paggetti. Partecipazioni e bom-boniere con tante soluzioni equo-solidali o abbinamenti a prodotti tipici locali per valorizzare il nostro stupendo territorio.

Un sogno nel cassetto?Riuscire a creare una scuola di moda aperta a tutti coloro che hanno voglia di riscoprire la bellezza di creare con le proprie mani.

L’intervista

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Con Ugo e Paola titolari della Casa della Sposa di Viano abbiamo fatto quat-tro chiacchiere per scopri-re più da vicino il mondo del matrimonio.

Quando è stata fondata la “Casa della Sposa”?La “Casa della Sposa” nasce nell’agosto del 1986 nel negozio in piazza Roma a Viano. Anima della Casa della Sposa sono Ugo e Paola, allora giovanissimi, che intraprendono l’attività supportati dai genitori, gestori del Ristorante “La Villetta”, famoso per i matri-moni, con il quale fu un abbinamento vincente. Il primo giorno, mi ricordo benissimo, fu un sabato mattina in cui vestii la mia prima sposa…. Da lì è stato un crescendo; non ci siamo più fermati…. Qualche anno dopo, nel 1989, il negozio non bastava più e ci siamo quindi allargati nei due appartamenti nei piani di sopra. Nel 1990 abbiamo aperto anche il settore uomo nel negozio sul retro e nel 1998 ci siamo trasferiti nella sede attuale della quale è in fase di ultimazione l’ampliamento.

Quanto è grande la vostra struttura?La “Casa della Sposa” sorge su un’ area di 1.900 mq disposta su 3 piani, di cui l’ ultimo è interamente dedicato allo sposo.

Qual’è secondo Voi il segreto per essere rimasti in tutti questi anni il punto di riferi-mento per le coppie di sposi?Avere degli obiettivi da raggiungere: fondamentale sapersi evolvere, seguire le correnti e soprattutto mettersi in sintonia con le nuove generazioni. La competitività, la continua ricerca di nuovi modelli orientata alla soddisfazione del cliente, grazie ad un servizio completo e “su misura”, a seconda delle diverse esigenze di stile ed originalità. Il no-stro Staff e la nostra sartoria interna, cuore pulsante della Casa della Sposa di Viano,

puntano alla valorizzazione artigianale, alla cura dei dettagli e sull’unicità dell’approccio sartoriale che rende ogni abito un’opera unica ed esclusiva. Questo penso che sia la nostra forza, oltre all’amore ed alla passione per il nostro lavoro. Il Vostro bacino d’utenza esce anche dalla nostra provincia, vero?La Casa della Sposa è ben conosciuta: oltre che dalle nostre province di Reggio Emilia, Modena, Parma e Bologna arrivano anche clienti da tutte le parti d’Italia e non solo. Ci sono clienti che arrivano in Italia

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Direttore Filialedi Viano

CristianSilvestri

Casadella Sposadi Viano

“Come una poesia, felice di essere sposa, protagonista di un giorno

speciale, unico ed indimenticabile: “Casa della Sposa” di Viano.

I Soci del Credito Cooperativo Reggiano, riuniti in Assemblea domenica 10 marzo, hanno provveduto al rinnovo integrale delle cariche sociali. Il nuovo Consiglio e il nuovo Collegio Sindacale, eletti dalla maggioranza dei Soci presenti, sono degna espressione imprenditoria-le e professionale del Territorio.

Qui a fianco si riportano le nuove nomine >

L’Assemblea dei Sociper il rinnovo del board.

14 15il giornale della banca

Negli anni, questa banca si è rinnovata in funzione delle esigenze espresse dal territorio, – ha affermato il Direttore Generale di CCR, Claudio Gianferrari - mantenendo sempre la propria identità e il proprio spirito di servizio verso la comunità locale; e sarà anche in futuro questo aspetto, imprescindibile, a rappresentare il valore aggiunto determinante della nostra BCC.

All’Assemblea, la cui rilevante affluenza di Soci ha riconfermato la solidità della compagine su cui poggia la Banca, hanno partecipato anche l’Ing. Giulio Magagni, e il Dr. Daniele Qua-drelli, rispettivamente Presidente e Direttore Generale della Federazione delle BCC dell’Emi-lia Romagna, cui l’Istituto da sempre aderisce in maniera convinta. Gli interventi hanno posto l’accento sulla valenza della Banca del territorio quale protagonista nella crescita e sviluppo dello stesso, ricordando più in generale gli obiettivi e il ruolo delle BCC che non mancano di concedere credito all’economia reale, nonostante il difficile scenario attuale.

“ ”Presidente Consiglio Sindacale

Renzo Bartoli

Presidente CDA Vicepresidente CDA

Consiglieri

Sindaci Effettivi

Carlo Maffei Emanuele Guidetti

Alberto Bertolani Paolo Chiussi

Giuliano Anceschi Enrico Cocchi Tiberio Filippi

Francesco Fontanili Davide Frascari Ivano SciantiMassimiliano Fontani

I Soci del Credito Cooperativo Reggiano, ri-uniti in Assemblea il 19 maggio, hanno ap-provato i risultati del bilancio 2012. Risultati soddisfacenti, conseguiti in un periodo non facile per il settore, durante il quale la Banca ha continuato ad assicurare il proprio soste-gno creditizio all’economia locale, nel rispet-to di una oculata e prudente gestione, unita a un sempre maggiore controllo dei costi. Dati che confermano la fiducia che i Soci e i Clienti risparmiatori ripongono nella Banca, così come ampiamente dimostrato durante l’ultima assemblea di marzo per il rinnovo del board. Un volto nuovo, quello di CCR, che ha mostrato da subito nei fatti grande unità, compattezza e valore professionale. Il bilan-cio si chiude con impieghi alla clientela in crescita del 4,74%, nonostante la diminuita

Credito Cooperativo Reggiano:approvato dai soci il bilancio 2012

16 17il giornale della banca

capacità di risparmio delle famiglie e le difficoltà finanziarie delle imprese. I risultati di gestione evidenziano una raccolta diretta che cresce del 13,45%. In aumento anche il capitale sociale attestatosi a 27,9 milioni (+4,5%), accompagnato dalla crescita contestuale del numero dei Soci, giunti a quota 6.179 a fine 2012 (+8,40%), a testi-monianza della fiducia riscossa derivante dalle numerose iniziative loro dedicate. “Il bilancio sociale riferisce di un esercizio in cui i Soci, gli Organi di Governo e la Struttura Tecnica sono stati impe-gnati, ciascuno nel proprio ruolo, a sostenere e a risolvere situazio-ni di particolare delicatezza e complessità, con crescente intensità rispetto agli ultimi esercizi. – ha affermato durante l’assemblea il Presidente Carlo Maffei – In questo contesto, fondamentale è stata la fiducia che i Soci e i Clienti mai hanno fatto mancare alla nostra Banca. Essa ha potuto continuare a stabilizzare e a sostenere le famiglie e le imprese del territorio Reggiano, coniugando un’ulte-riore crescita nella erogazione del credito con la necessità di sal-vaguardare la sua stabilità patrimoniale, così come richiesto dai regolamenti nazionali ed europei sempre più rigorosi.”

18 19il giornale della banca

L’atmosfera era davvero magica, quel-lo che si è svolto il 27 gennaio non è stato solo uno spettacolo, ma davvero un qualcosa che si avvicina a ciò di cui oggi abbiamo più che mai fame: un rito, e dunque si avvicina alle origini, al vero senso del teatro. Gabriele Parrillo, dopo aver frequentato i teatri di tutta Italia per più di 25 anni, ideando questo pro-getto, cerca di ritrovare la forza essen-ziale di questa antichissima forma di incontro fra gli esseri umani, nella felice comunione di paesaggio, uomo, e storia, che il castello di Canossa offre in tutta la sua bellezza. Il percorso che partiva dalle basi della strada per il castello e ritorno nella calda ed accogliente sala del centro info, culminava nella possi-bilità dei nostri camminatori di lasciare tracce del loro passaggio: sono disegni, pensieri, emozioni, riflessioni preziose, perchè l’incontro, il fare piazza, è l’altro senso primo, che Il CAMMINO si pro-pone di riattivare; risvegliare il nostro essere animali sociali, così mortificato, dal proliferare di centri commerciali, dove l’uomo solo, dialoga con i prodotti. Parrillo invoca la musa con le strofe del primo canto del Paradiso, e invita i cam-minatori a portare con sè una domanda nel principiare l’ascesa, insieme al dan-zatore Ambrose Laudani, fido compagno di viaggio, custode del silenzio. Sì c’è silenzio in questa giornata, benedetta dal sole, e gli uomini e le donne che sal-gono fra il sentiero ricavato nella neve, hanno voglia di ascoltarlo, si rendono conto da subito di essere loro stessi i protagonisti di questo evento, insieme a Parrrilo e Laudani. Arrivati in cima, abbagliati dalla luce a trecentosessan-ta gradi della vista, dall’alto della mae-stosa rupe, ecco i camminatori giunti in un teatro naturale scolpito nella neve, dove vengono invitati a lanciare in cie-lo la loro domanda, con un esercizio di vocali insieme a movimenti, semplice quanto efficace, per cominciare il viag-gio all’interno del museo, e all’interno dell’animo dei personaggi che Parrillo interpreta: i due fratelli di Pascoli, Franz Kafka che scrive al padre per cercare un dialogo quanto mai necessario, ed infine il Renzo e il Frà Cristoforo di Manzoni, che ascoltandoli verrebbe voglia di ria-prire il libro persino a un Lucignolo delle scuole superiori.

Ed eccoci arrivati al momento più toccante dello spettacolo, affrontando il monologo del Re Claudio dell’Amleto. Parrillo si to-glie gli stivali, li depone sotto il gigantesco arazzo di Enrico IV, e parte con i piedi nudi

1° Cammino del Perdono 2013

sulla neve, alla ricerca del perdono e del pentimento, ma con sua grande amarezza scopre che “parole vuote di pensiero non arrivano al cielo”. In questo vero e proprio rituale dei calzari, mentre il re è costretto a tornare al suo stivale del potere, Ambro-se Laudani, si scalza e danza la sua anima, che fra la neve lanciata in cielo assapora la libertà di sentirsi tutt’uno con la natura. Scendiamo giù e al caldo, e qui accompa-gnati da una tisana, corroborante quanto la voce e la forza delle parole di Marco Mete, voce di Robin Williams, primo ospi-te dell’edizione 2013 del CAMMINO, siamo invitati a lasciare tracce del nostro sen-tiero. Leggendole ci rendiamo conto che quella del 27 gennaio è stata una giornata indimenticabile per molti, degno prologo della prima edizione del CAMMINO 2013 ideato da Gabriele Parrillo.

Aldo Gatri

20 21il giornale della banca

Matilde di Canossa è un personaggio la cuifama ha valicato i secoli ed è entrata nellaleggenda. Fu proclamata vice regina d’Italia,dal 1632 è sepolta nella cattedrale di San Pie-tro in Roma con un grandioso monumento, opera del Bernini. Il padre Bonifacio III era di statura gigantesca, bruno di capelli e di barba. Potente altezzoso e originale. All’ingresso del suo palazzo di Mantova teneva due leoni legati alla catena. Era il vica-rio in Italia dell’impe-ratore Enrico III.

L’imperatore gradiva quel particolarissimo aceto balsamico, che i monaci con procedi-menti segreti preparavano nella cantina di Canossa. Bonifacio provvedeva inviando una botte di quel denso nettare su un carro d’ar-gento. Aveva anche numerosi nemici, tant’è che durante una battuta di caccia fu ferito al collo da una freccia avvelenata. La vedo-va Beatrice, bella e di nobili natali tedeschi, è costretta per ragioni dinastiche a fare un contratto con Goffredo il barbuto di Lorena. Il matrimonio non sarà consumato ma la fi-glia Matilde dovrà sposare il figlio del barbuto Goffredo il Gobbo. Beatrice e Matilde vengono condotte prigioniere in Germania alla corte di

Enrico III. Vengono trattate con deferenza e Matilde ri-

corderà con nostal-gia quel cuginetto,

suo compagno di giochi, che di-venterà Enrico IV. Goffredo il Gobbo è picco-lo e deforme.

Matilde di Canossa:regina potente, donna infelice

Dal matrimonio nasce una figlia che muore in fasce. Matilde disgustata fugge in Italia. Una notte mentre tutti dormivano, Goffredo si recò in un bosco e, colto di sorpresa, una spia in agguato lo colpì tra le natiche, lasciandogli la spada nella ferita. Matilde non portò il lutto. Nel 1073 Matilde e Beatrice vanno a Roma ad assistere all’elezione del nuovo Papa. Grego-rio, né vescovo né prete, viene eletto a furor di popolo. E’ piccolo, magro, occhi nerissimi. Matilde ne rimane affascinata. Tra i due na-scerà un rapporto molto intenso. Si vedevano spesso. Si ricorda che il Papa le scriveva lette-re affettuose. Nelle corti d’Europa si alimen-tavano però le maldicenze. Ma il loro mistici-smo religioso, che raggiungeva sublimazioni estatiche, porta ad escludere ogni debolezza umana. Nel 1088 è costretta ad un secondo matrimonio, Guelfo di Baviera, detto Il Pin-gue, ha diciassette anni. Si narra che fosse di scarsa virilità. A conferma di quanto, una sera Matilde si fa trovare in camera da letto in deshabillé, ma il marito scoppia in un pianto dirotto. Per questo, umiliato, fugge in Germa-nia e non si vedranno più. Matilde è bella, e la vicinanza continua del giovane e prestante Arduino della Palude, capitano delle sue mili-zie, le fa trovare la sua dimensione di donna. Il loro rapporto fu intenso e ricco di passione, ma la contessa volle tenerlo riservato e non era felice. Un giorno, immersa nella vasca da bagno, la dama di compagnia le chiese: “Una donna così bella non è mai stata innamorata? Lo sono sempre stata di un uomo bello, alle-gro e coraggioso. Fin da quando ero bambina giocavo con lui alla corte di Germania. Sono innamorata del mio acerrimo nemico Enrico IV.” Matilde aveva una buona cultura. Sapeva il tedesco, francese, italiano e scriveva in latino. Viaggiava moltissimo, in media trenta chilo-metri al giorno. Visitava castelli, chiese, città, conventi. Ogni evento la vedeva partecipe. Nel 1098 Goffredo di Buglione conquista Geru-salemme, Matilde vi partecipa inviando una flotta da Pisa. Nel 1106 era presente alla con-sacrazione del Duomo di Modena e alla riesu-mazione del corpo di San Geminiano. La gran donna aveva una veste di seta vermiglia, sopra lo strascico regale un manto di colore verde.

Gossip medioevali

Piergiorgio Munarini

Sul capo un pileo cerchiato di gemme. Il Papa, al suo fianco, mette nel sarcofago gli oggetti preziosi donati da Matilde. Un giorno a Maro-la dopo aver pregato con l’abate nella grande abbazia da lei fatta costruire volle conoscere il monaco benedettino che nella cucina del monastero faceva cuocere il latte di vari coloni e produceva il formadio, che confezionava in contenitori di vimini. Matilde intuì l’importan-za della scoperta e lo nominò “Magister For-madarius”, era nato il miglior formaggio del mondo. Intenzionata a regalare al Papa una tovaglia ricamata per l’altare di San Pietro, commissionò l’opera a due ricamatrici esper-tissime: Cunegonda di Beleo e Angelberga di Bergogno. Matilde curava molto il suo corpo e la salute dei suoi soldati. Lei e Arduino era-no sempre in prima fila nelle numerose bat-taglie. Il barbiere-cerusico estraeva la punta delle lance con fasce imbevute di aceto e sale. Quando una vena non cessava di sanguinare veniva applicata una polvere che conteneva sangue umano, peli di lepre e sterco di mulo. Mentre era assediata nel castello di Monteve-glio, Matilde fu colta da una febbre violentis-sima. Un villano fece bollire dell’acqua in una ciotola con dentro una grossa biscia. Per Ma-tilde ignara quel brodo fu miracoloso. Al suo seguito erano sempre presenti “medichesse” che le confezionavano medicamenti di erbe. Il vescovo Anselmo di Lucca, noto pranote-rapeuta, le alleviava i dolori cervicali. Il casto abate Donizone di giorno, con la penna d’oca, scriveva madrigali per la sua contessa e nelle notti insonni intingeva la piuma in un denso nettare balsamico per lenirne le prurigini epi-dermiche. Matilde non cacciava ma nei ricchi banchetti mangiava molta carne, selvaggina e pavoncelle selvatiche. La fine giunse nel 1115 per cedimento del cuore, dovuto alla gotta e all’artrosi. Aveva quasi settant’anni. Venne se-polta nel cenobio di San Benedetto Polirone. L’incontro famoso del 1077 tra il Papa Grego-rio e l’Imperatore Enrico, gli uomini più poten-ti del mondo, fu un capolavoro di diplomazia, ma per Matilde fu il coronamento di un sogno: vedere a Canossa al suo cospetto, stretti in un abbraccio di pace, i due soli uomini che aveva sempre amato nella sua vita.

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CCR torna a scuola...

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ConsulenteFiliale Reggio Ovest

LucaMarconi

...e i colleghi fanno scuola!Per i colleghi sono stati tre giorni di in-tensi incontri con oltre 125 studenti della scuola primaria di Arceto e dell’Istituto Motti di Reggio Emilia. Hanno dialoga-to con loro in merito ai valori fondanti della nostra Bcc, toccando argomenti come la solidarietà, la mutualità e la co-operazione, l’educazione al risparmio e agli strumenti finanziari di base. Al Motti abbiamo sposato la partnership con una associazione che ha lo scopo di “edu-care ai sentimenti contro la violenza, la prostituzione e l’intolleranza”, operan-do da 12 anni con l’obiettivo di generare riflessioni su temi quali la tolleranza, il rispetto della diversità, la non discrimi-nazione e le relazioni. Attraverso incontri con le scuole superiori, conferenze nel

Sabato 23 marzo il CCR è tornato a scuola… e ha fatto scuola!Grazie ad una bella iniziativa denominata “La Banca al Liceo!”, organizzata dal Liceo Classico e Scientifico Ariosto - Spallanzani di Reggio, i colleghi della filiale di Reggio Emilia Ovest Luca Marconi e Simone Gio-vani, capitanati dal direttore Ariano Vacon-dio, hanno potuto incontrare 100 ragazzi e ragazze del 4° anno nelle aule dei due licei reggiani. Gli incontri hanno permesso di presentare il CCR e il movimento del Credito Cooperativo, spiegando perché siamo, e non è solo uno slogan, una “banca differente”. Non sono mancate nozioni di tecnica ban-caria, soprattutto relativamente alle nuove possibilità offerte da internet, e consigli su come risparmiare qualche soldino, imparan-do a dare il giusto valore al denaro. Vivace e molto apprezzato è stato l’interesse da parte dei ragazzi: più interessati al lato umano e alle esperienze personali i ragazzi e le ra-gazze del Liceo Classico; più concentrati sui contenuti gli studenti dello Scientifico, che non hanno risparmiato ai nostri domande più tecniche e perfino un po’“spinose”. I più attivi nell’interagire sono stati premiati con i nostri maialini salvadanaio e con il bellis-simo peluche CCR Cuor di Leone. Bilancio dunque ampiamente positivo per questa pri-ma collaborazione con i licei reggiani, che speriamo possa aver insegnato ai ragazzi qualcosa di utile e costruttivo per il loro pre-sente e il loro futuro.

territorio e laboratori artistici e teatrali, l’associazione si avvale anche di profes-sionalità legate alla psicologia, alle di-scipline giuridiche, alla medicina e alla sessuologia. Nell’ambito di questo pro-getto, che ha avuto spazio presso l’Istitu-to Motti, CCR ha voluto portare la propria voce attraverso l’espressione dei propri valori e ideali fondanti. Diversi gli alunni che hanno riconosciuto la nostra banca, che hanno i genitori clienti o sono loro stessi titolari di rapporti. Grande la par-tecipazione e l’interesse riscontrato ver-so le forme di risparmio e finanziamento loro dedicate. Sono poi stati consegnati loro i libri del “Credito Cooperativo” per erudire i più giovani al risparmio e tanti piccoli omaggi a ricordo delle giornate.

Ringraziamo i colleghi che si sono prodigati per rendere possibili - e divertenti - queste attività in classe:Ganassi Stefano, Giordano Elena, Righi Elena e Alvaro Vitali ... pardon Berselli Fabio!

Il Credito Cooperativo Reggiano incontrail Liceo Spallanzani

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Una stagista...coi numeri!Dopo essermi laureata, nell’ottobre 2010, con un punteggio di 107 su 110, in Scien-ze della Comunicazione, corso di laurea triennale della facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia, presso l’Università degli Studi di Modena e Reg-gio Emilia, ho avvertito il bisogno di dare un taglio probabilmente più “pratico” in senso professionale e in chiave economi-ca alla mia formazione. Ho deciso, così, di iscrivermi al corso di laurea magistrale in Economia e Diritto per le Imprese e le Pubbliche Amministrazioni, offerto dalla stessa università. Le aspettative che avevo in riferimento a tale corso di studi si sono realizzate e, mese dopo mese, ho ampliato le mie conoscenze, soprattutto in ambito economico, aziendale e amministrativo. Una preparazione teorica senza una prova pratica resta, però, incompleta; fortuna-tamente, nell’autunno del 2012, ho avuto la possibilità di svolgere uno stage univer-sitario all’interno di Credito Cooperativo Reggiano, grazie innanzitutto a Fabio Ber-selli, con cui ho avuto il primo contatto, e a Pierluigi Ganapini. La mia esperienza si è svolta, precisamente, all’interno dell’Uf-ficio Anagrafe e Documentazione Formale, al secondo piano della filiale Reggio Est, in via Emilia Ospizio. Fin da subito ho re-spirato un clima informale e amichevole, più di quanto (perdonatemi!) mi aspettassi entrando nell’ambito bancario. Ciò è stato possibile, innanzitutto, grazie alle simpa-ticissime Ilaria Ruozzi, Cristina Gorieri e Gianna Franzoni, le quali mi hanno illu-strato e affiancato in quelle che sono le loro mansioni lavorative quotidiane. Nel corso dello stage ho poi avuto occasione di conoscere i simpaticissimi ragazzi dei cre-diti, Antonella Scalabrini, e tutti gli addetti allo sportello, oltre al direttore della filia-le Alessandro Franzoni e al suo vice Dario Ovi. Con la maggior parte delle persone conosciute sono rimasta in contatto anche dopo che lo stage si è concluso e anche dopo il conseguimento della laurea ma-gistrale, avvenuta lo scorso 18 aprile 2013 con un punteggio di 105 su 110. Alla laurea ho discusso la tesi dal titolo “Mutualità e Competitività nelle banche di Credito Coo-perativo: le BCC operanti nelle province di Reggio Emilia e Modena”. Ho fatto questa scelta proprio in seguito al proficuo stage svolto all’interno di Credito Cooperativo

Reggiano e grazie al prezioso aiuto del mio docente e relatore Mario Minoja. Durante la mia permanenza all’interno della banca è, infatti, sorta in me una spontanea cu-riosità sulle banche di Credito Cooperati-vo e, in particolare, sul peculiare rapporto che esse puntano ad instaurare coi propri soci e clienti, sul forte legame che le lega al territorio di riferimento e sulla loro av-versione nei confronti della finanza spe-culativa. Sul loro essere, in fine dei conti, banche “genuine”. La mia tesi parte da un capitolo generale sul sistema del Credito Cooperativo, sulla sua storia e sulle sue caratteristiche particolari, con un’atten-zione specifica alla sua triplice vocazio-ne, composta da mutualità, localismo e cooperazione. Ho poi svolto un’analisi di bilancio volta ad indagare il recente anda-mento economico, ma non solo, delle BCC (in particolare quelle operanti nelle pro-vince di Reggio Emilia e Modena, tra cui ovviamente Credito Cooperativo Reggiano) mettendole a confronto col sistema ban-cario italiano nel suo complesso. Infine, ho terminato la mia trattazione intervistando tre rappresentanti di altrettante BCC, os-sia Fabio Berselli per Credito Cooperativo Reggiano, Roberto Bellini di Banca Reg-giana e Giuliana Braido di Emil Banca, in-terviste volte ad approfondire il tema della mutualità, della crisi e delle prospettive di sviluppo futuro. Ciò che emerso dalla mia analisi ha confermato quelle che erano le mie ipotesi iniziali, ossia che le banche di Credito Cooperativo traggono la loro forza, anche in tempo di crisi, dalla loro stessa vocazione mutualistica, vocazione che non è stata trascurata neppure in tempo di cri-si, in quanto rappresenta parte di ciò che differenzia tali istituti di credito dagli altri e che attrae costantemente nuovi soci e nuovi clienti. Mi riferisco in particolar modo al costante sostegno che le BCC rivolgono alla comunità e al territorio di riferimento, ai servizi e ai prodotti dedicati ai soci e alla sicurezza offerta a quest’ultimi e ai clien-ti. In definitiva, quella vissuta all’interno di Credito Cooperativo Reggiano è stata per me una proficua esperienza, la quale, ol-tre ad avermi dato un prezioso spunto per la tesi di laurea, valutata con ben 7 punti su un massimo di 9, mi ha permesso di conoscere delle bellissime persone e un bell’ambiente lavorativo.

Esperienze di stage in CCR

Stagista CCR

Laura Menozzi

4a D Liceo Spallanzani

GianlucaMassa

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soci

soci

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I Cronisti in classedel Resto del Carlinodiventano...banchieri!

Per il terzo anno conse-cutivo la nostra banca è stata sponsor dell’ini-ziativa a carattere na-zionale “Cronisti in classe”, promossa da “Il Resto del Carli-no”. Le premiazioni,

tenutesi presso il Centro Malaguzzi di Reggio, sono culminate in una vera e propria festa carica di entusiasmo, al termine di un lavoro durato l’intero anno scolastico, durante il quale le scuole della provincia sono state protagoniste sulle pa-gine del quotidiano esprimendo il loro pen-siero e offrendo un punto di vista acuto e disincantato sulle vicende del nostro Terri-

torio. Il Campionato di giornalismo è molto sintonico con la mission del nostro Istitu-to, perché pone le basi di una buona abi-tudine: quella di partecipare attivamente alla vita del proprio territorio. E’ un’espe-rienza formativa che resterà patrimonio di ogni studente, utile per qualunque tipo di professione si intenda intraprendere. CCR quest’anno ha dato loro uno spunto in più, offrendo la possibilità agli studenti di im-medesimarsi nel ruolo di direttore genera-le della banca. La scuola media Guglielmo Marconi di Correggio è stata premiata per l’articolo “Se fossi Banca…aiuterei i gio-vani” che ha saputo cogliere importanti e attuali tematiche presentando un progetto dettagliato e ben costruito.

CCR e A.N.P.AS. Emilia Romagna, insieme per aiutare i territori colpiti dal sisma

A.N.P.AS. Emilia Romagna è formata da 111 Pubbliche Assi-stenze e quasi 20.000 volontari e fa parte di A.N.P.AS. Nazio-nale che, grazie alle oltre 860 Pubbliche Assistenze operanti soprattutto in ambito socio-sanitario presenti in 19 Regioni, è la più grande Associazione Nazionale di Volontariato. La missione etica del CCR è da sempre quella di valorizzare e sostenere l’economia, la cultura e i valori del nostro terri-torio. Insieme, una banca e un’associazione di volontariato possono fare molto. Dando il loro contributo, prima di tut-to ponendosi obiettivi razionali, ponderati e possibili. In un lasso di tempo davvero limitatissimo l’impegno del Credito Cooperativo Reggiano si è focalizzato nel realizzare, in un doppio abbinamento, due iniziative capaci di assicurare, nell’im-mediato, la raccolta di generi di prima necessità per le terre colpite dal sisma e, al contempo, prevedere l’apertura di un conto corrente per la raccolta di fondi mirata a ricostituire, attraverso le donazioni, i danni cagionati dal sisma negli edifici delle pubbliche assistenze. Tutto questo attraverso un messaggio semplice e diretto a tutti: “Aiutiamo ANPAS ad aiutarci”. Questi i numeri della raccolta dei generi che ha visto come nostri partner nomi illustri tra i quali: Catto-lica Assicurazioni, Comics for Emilia, Polizia Municipale di Scandiano e tanti altri. Più di 1.000 kg tra pasta, verdure in scatola e omogenizzati; più di 500 litri di detersivo, the e succhi; 27 quintali di acqua minerale. E poi ancora tanti giochi e decine di kg di Nutella per i più piccini, anche un 1 generatore di corrente. Con la raccolta fondi invece abbiamo voluto mirare a un obiettivo preciso e tracciabile: un unico progetto da monitorare in maniera diretta ed efficace, attraverso i mede-simi soggetti con cui abbiamo collaborato nelle attività di questi mesi, in un filo diretto denso di costanti aggiornamenti con ANPAS EMILIA ROMAGNA. Abbiamo raccolto la cifra ragguardevole di 50 mila euro, che verrà ripartita tra le pubbliche assistenze colpite dal terremoto con le seguenti sedi danneggiate o distrutte: Croce Blu Mirandola; A.V.PA. Croce Blu Concordia; Croce Blu San Prospero; Croce Blu Cavezzo; A.V.PA. Croce Blu San Felice sul Panaro – Medolla – Massa Fina-lese. Un particolare ringraziamento alla Famiglia Canelli, nella figura del nostro ex Presidente Emmore e di suo figlio Simone, consigliere regionale ANPAS Emilia Romagna e ad Alessandro Bertoldi, coordinatore di Reggio Emilia, nonché vicepresidente regionale.

Comunicazionee Relazioni Esterne

GiuliaSacchi

I risultati raggiunti.

32 33il giornale della banca

CCR presente come sempre alla Fiera di San Giuseppe a Scandiano!Il Santo Patrono, celebrato ogni anno il 19 marzo, è un appuntamento importante per tutti gli Scandianesi e non solo, vista la forte affluenza di persone da tutta la provincia. Non poteva mancare la casetta del CCR, tra l’altro a pochi passi dalla storica filiale di Scandiano, presidiata costan-temente da volenterosi colleghi, che hanno sfidato le intemperie di un meteo inclemente, per portare omaggi e sorrisi a grandi e piccini. L’at-tenzione è stata calamitata come spesso accade dalla nostra mascotte, l’ormai celebre “CCR Cuor di Leone”, protagonista di innumerevoli scatti con tantissimi bambini! Ovviamente non sono mancati i regali, palloncini colorati targati CCR e i nostri utilissimi maialini salvadanaio, primo in-centivo a tutti i bimbi a iniziare a risparmiare, anche partendo da poche monetine! Ma la Fiera di Scandiano è anche shopping e tanta, ottima, gastronomia, grazie ai numerosi espositori, che ci hanno piacevolmen-te stuzzicato per tutto il giorno con i profumi più invitanti che esistano. Un’ultima nota di colore: diversi visitatori si sono divertiti a indossare i

panni di CCR Cuor di Leone, e a farsi fotografare con i propri bambini, felici più che mai del loro papà, Re della foresta per un giorno!

Fiera di S. Giuseppe a ScandianoCCR Cuor di Leone:la star incontrastata della giornata!

La Squadra CCR col Sindaco di Scandiano, Alessio Mammi

ConsulenteFiliale Reggio Ovest

LucaMarconi

Questo appuntamento molto atteso dalla co-munità di Roteglia e non solo, ha visto la nu-merosa presenza di famiglie provenienti dalle frazioni del comune di Castellarano e dai pa-esi limitrofi che hanno partecipato agli eventi organizzati dall’Associazione Commercianti e Artigiani di Roteglia grazie anche al supporto del Credito Cooperativo Reggiano sempre atti-vo verso le iniziative promosse all’interno della comunità locale. L’allegra giornata è iniziata

avvolta in una cornice tipica-mente natalizia, imbiancata da una spolverata di neve che nella notte ha decorato tutto il paese, senza però compro-mettere l’incessante lavoro di allestimento dei gazebi e delle bancarelle. Nel giro di un paio d’ore Piazza Pertini, Piazza S.Anna ed il sagrato della chie-sa si sono trasformate in luoghi conviviali dove i commercianti, hobbisti e volontari, con i loro banchi addobbati, insieme agli stand gastronomici e ai chioschi musicali, hanno mostrato tutta la loro bravura ed il loro impe-gno per garantire una giornata davvero piacevole e “low cost” a tutti i visitatori. Particolare attenzione è stata dedicata ai più piccini, infatti, il pezzo for-te dei mercatini è stato senza dubbio il trenino di babbo nata-le; il magico convoglio, condot-to da un Babbo Natale autista, ha transitato lungo il centro del paese, chiuso al traffico

per l’occasione, per tutta la giornata fino a sera, garantendo diverti-mento e socializzazione a grandi e piccini i quali hanno potuto godere gratuitamente dell’attrazione straordinaria. Molto graditi gli stand ga-stronomici che offrivano gnocco fritto, frittelle di baccalà, la rinomata stria con la panna, i ciacci farciti in diversi modi e le caldarroste, tutte prelibatezze gustate in compagnia di vin brulé, parampampoli, lam-brusco e prosecco, senza dimenticare la cioccolata calda per i bam-bini. Sempre molto scenografica la preparazione dei ciccioli e la clas-sica grigliata di carne, che tra aromi e battute in compagnia segnano sempre in modo positivo i ricordi dei presenti. Ha esordito in mostra lo spazio delle moto d’epoca, ricca di esemplari molto belli e di valore, angolo in cui gli appassionati han-no avuto modo di scambiare le loro impressioni e commenti poten-do ammirare e toccare con mano

MERCATINI DI NATALERoteglia 8 Dicembre 2012

“ingegneria di altri tempi”. Un ulte-riore spazio magico è stato creato a Casa Maffei, dove, all’interno di due sale distinte, hanno trovato posto la mostra dei “Presepisti da Oriente” con presepi di vari autori fra cui il Maestro Pigozzi e il 1° Pa-lio dei presepi, concorso riservato alle Scuole primarie di vari paesi limitrofi delle colline del Secchia. Le due mostre sono state frequentate da più di un migliaio di persone. Questa parteci-pazione così numerosa e’ stata segno di grande

interesse da parte del pubblico che ha potuto votare i presepi realizzati dai bimbi e deter-minare la classifica finale. Oltre a queste due mostre si poteva visitare anche l’esposizione fotografica del presepe vivente di Bebbio 2011, un appuntamento biennale molto seguito nel-le nostre zone. Casa Maffei ha lasciato spazio ai visitatori anche Domenica 9 Dicembre, dove nel pomeriggio si è tenuta la premiazione del-le scuole partecipanti con attribuzione dei vari premi a sostegno delle attività didattiche, con-segnati alla presenza del sindaco Gianluca Rivi e del nostro Direttore della Filiale di Roteglia Marco Landini. Bilancio quindi molto positivo per tutti, espositori, volontari, visitatori, genitori e bambini, che hanno potuto fare tesoro di una splendida giornata, organizzata in modo molto accurato dall’Associazione Commercianti e Ar-tigiani di Roteglia con il Patrocinio del Comune di Castellarano e della Proloco di Roteglia. Ci preme ricordare ancora che la riuscita di questa iniziativa si deve anche al contributo del Credito Cooperativo Reggiano Filiale di Roteglia ed altri sponsor locali che hanno potuto dare un forte slancio a questo evento che si e’ dimostrato po-ter diventare un classico nell’agenda del paese. Senza la presenza, il contributo ed il lavoro di chi sostiene in modo continuativo queste ini-ziative non avremmo potuto far assaporare alla comunità di Roteglia e a tutti i partecipanti que-sta meravigliosa atmosfera pre natalizia piena di cultura e divertimento.

Direttore Filiale di Roteglia

MarcoLandini

34 35il giornale della banca

CCR al Patrono di Reggio Emilia24 novembre 2012... S. Prospero

Anche quest’anno il team del CCR ha par-tecipato alla festa per eccellenza della città di Reggio Emilia, il suo Patrono, San Prospero. Un’intera giornata a contatto con la popolazione reggiana che, come sempre, ci ha accompagnato con la sua inconfondibile cordialità. L’installazione della ormai storica casetta gonfiabile in corso Garibaldi, a fianco della Basilica della Madonna della Ghiara, ha suscitato molta curiosita’ tra la folla, ed ha soprat-tutto attirato tanti bambini, che grazie alla vista dei palloncini CCR hanno fatto sì che i loro genitori si avvicinassero a noi, dandoci così la possibilità di farci co-noscere a chi ancora non lo avesse fatto. Questa è stata una grande occasione per promuovere il marchio CCR sul territorio reggiano che i dipendenti hanno colto al volo, ritenendosi infatti molto soddisfatti dei risultati ottenuti. Non rimane che rin-graziare tutti i partecipanti alla bella gior-nata passata insieme e dare l’arrivederci al prossimo Patrono di Reggio Emilia.

L’Acquedotto RuraleCon CCR, un sodalizio di oltre 20 anni

L’acquedotto Rurale di Roteglia è nato nei lontani anni ‘60 per volere del Prof. Dario Gino Ovi che, recepita l’esigenza di ali-mentare con acqua potabile le abitazioni di Roteglia (suo paese natale) e le numerose stalle della campagna, riesce, tramite l’al-lora Ente di Bonifica, a realizzare le prime strutture di pozzi e depositi di quello che diventerà il futuro “Acquedotto Rurale di Roteglia”. In seguito, gli abitanti di Roteglia si sono costituiti in cooperativa per gesti-re le strutture e continuare lo sviluppo e l’espansione dell’acquedotto. Nel tempo, l’acquedotto, da poche centinaia di per-sone servite, ora distribuisce acqua a più di tremila abitanti di Roteglia oltre ai vari complessi artigianali e industriali.Nel corso degli anni, l’acquedotto, grazie anche alla fattiva e dedita direzione del presidente Ovi Licino Rossano ed all’impe-gno e disponibilità del Sig. Piccinini Pietro, artigiano locale, si è costantemente mi-gliorato per offrire all’utente un servizio sempre più efficiente. L’acquedotto col-labora attivamente anche con le scuole di

Marco LandiniDirettore Filiale di Roteglia

Roteglia acquistando ogni anno attrezzatu-re didattiche quali computer per le scuole elementari e medie o ludiche per la scuola materna. Attualmente l’acquedotto è gesti-to da un consiglio d’Amministrazione ed è composto da undici consiglieri di Roteglia e dal presidente Ovi Licino Rossano. Sono ormai oltre 20 anni, da quando nel 1988 il CCR ha aperto la propria sede a Roteglia, che continua la proficua collaborazione tra l’Acquedotto Rurale e la Banca che attra-verso una convenzione permette l’incasso dei canoni d’acqua e offre un servizio all’in-tera cittadinanza e ai numerosi soci BCC. Si può quindi affermare che il Credito Coope-rativo Reggiano e l’Acquedotto Rurale han-no svolto un ruolo di rilievo nello sviluppo economico di Roteglia e del Comune di Castellarano, valorizzando un paese e una cittadinanza che sicuramente lo meritava.

Ovi Licinio RossanoPresidente Acquedotto Rurale di Roteglia

Il collega Paolo Carobbi...un goleador ...con tutti i numeri!

Grazie bimbi!

Bravi bimbi!!!Sono proprio tutti

bellissimi!!!

Passa in filiale a ritirare il tuo

CCR Cuor di Leone