Il Giorna lino Numero 1 - 30 giugno...

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Il Giorna ino Numero 1 - 30 giugno 2017 l Un professore, un paese, una ricetta Gestualità italiana Noi siamo la Scuola Italiana LORENZO BORGOTALLO SCUOLAITALIANAMIDDLEBURY.COM Studiare con noi è un investimento da sfruttare al massimo, ma con la consapevolezza che... Benvenuti alla Scuola Italiana! tutti i docenti sono qui per aiutarvi ma che spetta a voi partecipare e cercare il loro aiuto e seguire i loro consigli con il massimo ri- spetto. Da parte nostra il ri- conoscimento che la scuola ha nei confronti dei propri allievi che si sono distinti è tangibile nel fatto che tra i docenti ci sono tanti nostri ex studenti. Personalmente questi anni passati a programmare le nostre estati assieme e le La tradizione di cucinare la focac- cia è antichissima: già le popolazioni di epoca pre-Romana che abitavano l’arco alpino occidentale fino alle coste della Liguria (i Liguri) ne andavano ghiotte! La produzione della focaccia dolce (cou- roun, nel dialetto locale) è tipica della zona di Susa, impor- tante città di confine “Se vuoi far star zitto un italiano, legagli le mani!” recita un famoso detto ame- ricano... In effetti, la gestualità è parte in- tegrante della cultura e della “lingua” ita- liana ed ha, in realtà, origini antichissime, legate probabilmente alla posizione geo- grafica dell’Italia, da sempre crocevia tra popolazioni molto diverse, desiderose di comunicare tra loro. Lo studioso ottocen- VAI A PAGINA 04 VAI A PAGINA 05 Indice Benvenuti alla Scuola Italiana ANTONIO VITTI 1 Un professore, un paese, una ricetta LORENZO BORGOTALLO 1 Gestualità italiana ANNA CLARA IONTA 1 Se la lingua di Dante conquista anche Pechino LAURA MONTANARI 1 Perché studiamo l’italiano? GLI STUDENTI DEI LIVELLI 2 Pensieri e parole RUBRICA 3 Oroscopo ROB BREZSNY 6 Foto della settimana I FOTOGRAFI DELLA SCUOLA 7 ANNA CLARA IONTA Se la lingua di Dante conquista anche Pechino LAURA MONTANARI fonte: repubblica.it RALLENTA nei Paesi della vecchia Europa, la lingua italiana, cresce in aree che vanno dall’Est europeo, Russia in testa, al Magreb, fino ai Paesi arabi e al Viet- nam. Cambia la geogra- fia e forse si allontana un po’ dalle radici e dai luoghi della nostra im- migrazione, che pure, vedi Germania e Stati Uniti, restano numeri- camente di gran lunga in cima alla classifica. L’italiano conquista terre nuove e il saldo, assicurano dal minis- tero degli Affari esteri, è positivo. “Siamo la quarta o quinta lingua più studiata al mondo, e in crescita” sostiene il sottosegretario Mario Giro. È lui che ha voluto il nuovo censimento delle scuole di italiano oltre confine. I risultati saranno presentati nel corso degli Stati gener- ali della Lingua italiana nel mondo in program- ma domani e mercoledì a Firenze. Nel 2012 erano circa 570mila gli allievi che imparavano È il quarto idioma più studiato nel mondo. E in quel milione e mezzo di appassionati crescono russi e asiatici settimane passate prima a Middlebury e poi a Mills sono indimenticabili e spe- ro che anche per voi questa esperienza possa essere un momento di incontro ANTONIO VITTI da coltivare con grande passio- ne. Per me il vero significa- to della vita è conoscere altri e scoprire nuove cose per cui l’e- sperienza estiva middleburiana per molti versi può essere o diventare una sua raffigurazio- ne emblematica come il simbo- lo scelto per il 2017 . VAI A PAGINA 03

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Il Giorna inoNumero 1 - 30 giugno 2017

l

Un professore, un paese, una ricetta

Gestualità italiana

Noi siamo laScuola Italiana

LORENZO BORGOTALLO

SCUOLAITALIANAMIDDLEBURY.COM

“Studiare con noi è un investimento da sfruttare al massimo, ma con la consapevolezza che...

Benvenuti allaScuola Italiana!

tutti i docenti sono qui per aiutarvi ma che spetta a voi partecipare e cercare il loro aiuto e seguire i loro consigli con il massimo ri-spetto. Da parte nostra il ri-conoscimento che la scuola ha nei confronti dei propri allievi che si sono distinti è tangibile nel fatto che tra i docenti ci sono tanti nostri ex studenti.

Personalmente questi anni passati a programmare le nostre estati assieme e le

La tradizione di cucinare la focac-cia è antichissima: già le popolazioni di epoca pre-Romana che abitavano l’arco alpino occidentale fino alle coste della

Liguria (i Liguri) ne andavano ghiotte! La produzione della focaccia dolce (cou-roun, nel dialetto locale) è tipica della zona di Susa, impor-tante città di confine

“Se vuoi far star zitto un italiano, legagli le mani!” recita un famoso detto ame-ricano... In effetti, la gestualità è parte in-tegrante della cultura e della “lingua” ita-liana ed ha, in realtà,

origini antichissime, legate probabilmente alla posizione geo-grafica dell’Italia, da sempre crocevia tra popolazioni molto diverse, desiderose di comunicare tra loro. Lo studioso ottocen-

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IndiceBenvenuti allaScuola ItalianaANTONIO VITTI 1

Un professore, un paese, una ricettaLORENZO BORGOTALLO 1

Gestualità italianaANNA CLARA IONTA 1

Se la lingua di Dante conquista anche PechinoLAURA MONTANARI 1

Perché studiamo l’italiano? GLI STUDENTI DEI LIVELLI 2

Pensieri e parole RUBRICA 3

Oroscopo ROB BREZSNY 6

Foto della settimanaI FOTOGRAFI DELLA SCUOLA 7

ANNA CLARA IONTA

Se la lingua di Dante conquista anche Pechino

LAURA MONTANARIfonte: repubblica.it

RALLENTA nei Paesi della vecchia Europa, la lingua italiana, cresce in aree che vanno dall’Est europeo, Russia in testa, al Magreb, fino ai Paesi arabi e al Viet-nam. Cambia la geogra-fia e forse si allontana un po’ dalle radici e dai luoghi della nostra im-migrazione, che pure, vedi Germania e Stati Uniti, restano numeri-camente di gran lunga in cima alla classifica. L’italiano conquista terre nuove e il saldo, assicurano dal minis-

tero degli Affari esteri, è positivo. “Siamo la quarta o quinta lingua più studiata al mondo, e in crescita” sostiene il sottosegretario Mario Giro. È lui che ha voluto il nuovo censimento delle scuole di italiano oltre confine. I risultati saranno presentati nel corso degli Stati gener-ali della Lingua italiana nel mondo in program-ma domani e mercoledì a Firenze. Nel 2012 erano circa 570mila gli allievi che imparavano

È il quarto idioma più studiato nel mondo. E in quel milione e mezzo di appassionati crescono russi e asiatici

settimane passate prima a Middlebury e poi a Mills sono indimenticabili e spe-ro che anche per voi questa esperienza possa essere un momento di incontro

ANTONIO VITTI

da coltivare con grande passio-ne. Per me il vero significa-to della vita è conoscere altri e scoprire nuove cose per cui l’e-sperienza estiva middleburiana per molti versi può essere o diventare una sua raffigurazio-ne emblematica come il simbo-lo scelto per il 2017”.

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2 Il Giornalino scuolaitalianamiddlebury.comgiornalino@scuolaitalianamiddlebury.com

Perché studiamo l’italiano?

Intervista aGiuseppe (Joe) Tamagni

(ex-studente, ex-stagista, ex-assistente e attuale Coordinatore della Scuola Italiana di Middlebury)

Come sei entrato in contatto con la lin-gua italiana?Sono originario del New Jersey meridiona-le e ho avuto la fortuna di frequentare un liceo che all’epoca offriva corsi d’italiano. Poi ho proseguito con gli studi a Trenton State (il college, non la prigione!), dove, a differenza di altri miei amici, ho avuto una professoressa bravissima, Simona Wright, che mi ha spinto ad approfondire ulterior-mente la lingua, anche attraverso un corso estivo a Treviso: un posto bellissimo e ide-ale per fare pratica, perché c’erano pochis-simi americani! Poi ho studiato al Franklin College a Lugano, nella Svizzera italiana, il che mi ha permesso di rinsaldare il legame con i miei cugini svizzeri (da cui proviene il cognome Tamagni). Un’esperienza, devo dire, molto simile a quella dei miei primi giorni come Coordinatore della Scuola Italiana: un senso di novità e di familiari-tà, di appartenenza e al tempo stesso di estraneità, avendo comunque già lavora-to per molti anni, in altri ruoli, all’interno

della Scuola Italiana di Middlebury… E poi, niente, al rientro dalla Svizzera volevo mettere a frutto l’esperienza acquisita e, un po’ per caso, ho iniziato a insegnare italia-no nelle scuole pubbliche del New Jersey;

Perché hai deciso di studiare alla Scu-ola Italiana?Perché mi piace l’italiano e voglio miglio-rare perché andrò in Italia la primavera prossima. Inoltre, la mia professoressa mi ha detto di venire qui.Cosa ti aspetti da questo programma?Tutto!Hai mai studiato italiano prima?Sì, per quattro semestre a William & Mary CollegeChe cosa ti piace fare?Mi piace dormire, bere vino e birra, suon-are la chitarra e scrivere poesie

Allie Widener – Abingdon, VA

Perché hai deciso di studiare alla Scu-ola Italiana?Perché nella mia università studio italiano per la mia professione.Cosa ti aspetti da questo programma?Il Professore Antonio Vitti mi ha parlato di questo programma alla mia università.Hai mai studiato italiano prima?Sì, ho studiato italiano nella mia univer-sità per le mie lezioni.Che cosa ti piace fare?Mi piace cantare e giocare a tennis con la mia famiglia.

Leeza Yorke – Rancho Cucamonga, CA

Perché hai deciso di studiare alla Scu-ola Italiana?Ho deciso di studiare alla Scuola Italiana perché voglio leggere i libretti di Carlo Goldoni, un drammaturgo molto famoso del Settecento.Cosa ti aspetti da questo programma?Mi aspetto di incontrare nuovi amici ital-iani e di divertirmi a imparare.Hai mai studiato italiano prima?Sì, ho studiato italiano a Firenze per tre mesi, due anni fa.Che cosa ti piace fare?Mi piace scrivere articoli, storie e poesie, e leggerei libri sulla storia dell’arte a Venezia.

Hayley Eaves – Coventry, UK

Perché hai deciso di studiare alla Scu-ola Italiana?Adoro la lingua italiana! Ho deciso di stu-diare alla Scuola Italiana perché spero di parlare con la mia famiglia in Sicilia.Cosa ti aspetti da questo programma?

MI aspetto di apprendere molte cose. Voglio parlare meglio e imparare la grammatica italiana.Hai mai studiato italiano prima?Sì! Prima di venire qui, ho studiato per tre mesi da sola. Sono molto emozionata di imparare dai professori.Che cosa ti piace fare?Mi piace imparare! Mi piace leggere i libri e passare del tempo con la mia famiglia.

Francesca Robinson – Valparaiso, IN

“Italiano, perché?”Studio italiano perché voglio capire di più della storia dell’arte e le sculture della Contro-Riforma. Perché hai deciso di studiare alla Scu-ola Italiana?Ho deciso di tornare alla Scuola Italiana perché andrò a Milano quest’anno per fare la ricerca e voglio avere la capacità di capire tutte le cose che troverò negli archivi e biblioteche. Cosa ti aspetti da questo programma?Mi aspetto di imparare molto quest’anno, della lingua e la cultura italiano. Spero anche di trovare nuovi amici chi possono spingermi di crescere durante l’estate e anche dopo torniamo a casa. Hai mai studiato italiano prima?Si, ho cominciato di studiare italiano du-rante l’università, quando passavo sette settimane a Firenze. Pure sono stata qui alla Scuola Italiana l’anno scorso. Che cosa ti piace fare? Mi piace leggere durante l’estate e andare in Nuova Scozia con mia famiglia.

Forte Kennis

“Italiano, perché?” Perche capire la lingua e la cultura dell’altra persona è la forma di amore più profonda.

Mary Reed DaviesItaliano perché ... io voglio leggere docu-menti storici in loro lingua originale e partecipare nel mondo degli studi ital-iani.

Jeremy FruscoStudio italiano perché mi piace la cultura italiana, specialmente il cinema e il cibo; perché divento una persona più vicino al miovero me stesso quando parlo questa lingua; e perché mi identifico con gli aspetti creativi dell’italiano come le arti storiche in Italia più di ogni altra cultura. L’italiano è il migliore per me.

Pietro Winnard

LORENZO BORGOTALLO

Conosciamo gli studenti delle 7 settimane

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3 scuolaitalianamiddlebury.comgiornalino@scuolaitalianamiddlebury.comIl Giornalino

Pensieri e ParolePhantomas

Se la lingua di Dante conquista anche Pechino...

Il Fantasma della Scuola ItalianaMiddlebury a Mills è un programma molto interessan-te, secondo me.  Io non sono mai andato all’estero, però questo campus sembra come un altro paese.  L’archi-tettura e l’atmosfera contribuiscono a questo effetto.  Tutte le persone qua sono molto gentili, come se venissero da una cultura diversa.  Forse questo è così perché noi parliamo in una lingua stra-niera.  Parlare sem-pre italiano è facilis-simo per me perché

lo preferisco all’in-glese e ci sono tante persone con cui fare conversazione!   C’è potere nella lingua; credo che la lingua che noi parliamo può de-terminare le nostre azioni.  Nonostante io non abbia visitato l’Italia, questo posto sembra come l’Ita-lia.  Le mie compe-tenze della lingua stanno migliorando rapidamente e non vedo l’ora di vedere cosa succederà nel futuro! 

Era il giorno più lungosprofondato nel cieloc’era sole e qualche nuvolama il blu era bucato.

Ora siamo giovanidi nuovo vicino la fontanacon pesci rossi nuotandocome diavolinella melma verde aspettando.

Tutto in attesa.Il cielo sopra e l’acqua laggiùdivisi perfettamente o forse per niente.Ma in quale saremo lasciati?In quale possiamo perderci?Forse solo galleggiando e solo librando siamo liberi, siamo noi.Un occhio nell’azzurro infinitol’altro nell’abisso sempre più.

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http://rapaccini.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/06/17/racconta/

“RACCONTA”di CHIARA RAPACCINI

ANONIMO

la lingua italiana all’estero. Sec-ondo la nuova mappatura tripli-cano: si arriva a un milione e mezzo perché nei conteggi sono stati ag-giunti scuole private, associazioni e istituti che prima sfuggivano al censimento.

L’italiano come risorsa, come veicolo culturale, turistico ed eco-nomico di promozione del Paese. È l’idea del ministero degli Esteri, che intende rilanciare e riorganiz-zarne lo studio. Sfida complicata in tempi di spending review, di tagli agli istituti di cultura e alle cattedre.

Si punta al web: in agenda c’è la creazione di un portale dell’italiano che metta insieme l’offerta dei corsi, lezioni online, formazione a distanza per i prof e un osservatorio permanente. L’Indire, l’istituto nazionale di documentazione e ricerca del ministero dell’Istruzione ha già pronto un progetto i cui contenuti sono stati realizzati in collaborazione con l’Accademia della Crusca. “Finalmente ci si muove con decisione per promuovere la conoscenza della nostra lingua non soltanto come vettore culturale, ma anche economico “ dice il presidente dell’Accademia Claudio Marazzini.

“Agli studenti che arrivano dalla Cina nei nostri politecnici adesso si impartiscono lezioni in inglese, io proporrei di offrire loro anche corsi di italiano e di arte. È un modo - sostiene - per legarli al ricordo del nostro Paese”. A proposito di Cina, uno dei soggetti più attivi nella diffusione dell’italiano estero è la società Dante Alighieri (423 sedi): “Stiamo lavorando con l’istituto Con-fucio - dice il segretario Alessandro Masi - per potenziare gli scambi”.

Va bene Dante e Michelangelo, ma non di-mentichiamo il design, la moda, il cibo, la musica lirica, il turismo, quel pacchetto che va sotto la targa made in Italy e che può essere un richi-amo: “La promozione linguistica - si legge in una relazione preparatoria della due giorni fiorentina - non avrà il successo sperato se non è connessa allo scenario culturale simbolico”. Suggerisce Mirco Tavoni, presidente del consorzio Icon che riunisce diciannove atenei e organizza corsi di e-learning: “Usiamo come vettori per diffondere la lingua le grandi aziende italiane già impegnate all’estero e magari anche la Chiesa cattolica”. C’è invece chi pensa di qualificare le cattedre puntando sugli italodiscendenti, “perché - sibila un prof - con tutti i tagli che ci sono, chi paga più un docente italiano per andare all’estero?”.

PETER WINNARD

Ciao amici 

Sono tornata da voi, mia famiglia secon-da. Torno dopo un anno bellissimo in cui ho studiato a casa. È stato bellissimo. Era libera di seguire il mio cuore. Seguivo un curriculum tutto mio mentre facevo domanda per il dot-torato. Mangiavo dal vivo i libri alla velocità di due o tre al giorno. Ogni tanto uscivo con i miei genitori. Parlavo sempre con voi via email o sul Messenger dì Facebook. Vorrei ringraziarvi per le lettere e messaggi e l’affetto continuo. Voi siete la mia seconda famiglia già da cinque anni. A gennaio finivo le domande e poco dopo arrivare i sei rifiuti. Con ogni rifiuto il mio sogno di diven-tare, almeno questo anno, mi è sfuggito. Ho perso il sogno almeno per ora e an-cora sono un pochino ferita. Ma sempre al settimo cielo. Ma nella

vita le cose brutte suc-cedono e dobbiamo sempre sorridere e io rido e do affetto a tut-ti. Dobbiamo fare del nostro meglio per far diventare il mondo un posto migliore. Dob-biamo non mollare mai la presa. Dobbia-mo ballare sia sotto la luce del sole che sotto la pioggia. 

Dobbiamo conservare ogni momento insie-me. Dobbiamo fare mille cose. È ricordate che se doveste avere bisogno di una spal-la e una mano basta chiedermelo. 

Buon lavoro e buon divertimento a tutti 

Buona estate a tutti 

Con tantissimo affetto e stima. 

GESSICA GARTEN

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4 Il Giornalino scuolaitalianamiddlebury.comgiornalino@scuolaitalianamiddlebury.com

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Un professore, un paese,una ricetta...

con la Francia. Una ricetta manoscritta risalente al 1870 testimonia la longevità di questo dolce, oggi riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale. 

INGREDIENTI: farina tipo 0 500 gr Burro 50 gr uova n 2 zucchero 30 gr lievito di birra 20 gr sale

PREPARAZIONEDisporre a corona la farina sulla tavola, versare al centro il lievito sciolto nell’acqua e mescolare, aggiungendo il burro, i tuorli sbattuti e gli albumi montati a neve. Impastare bene con acqua tiepi-da e un pizzico di lievito di birra. Formare delle palle della grandezza di una mela. Infarinarle leg-germente e coprirle con un canovaccio. Lasciar lievitare per circa 2 ore. Quindi, appiattire le palle di pasta formando dei cerchi spessi circa 1 cen-timetro e mezzo e lasciare riposare per un’altra ora. Disporre poi le focacce su una teglia da forno e spolverarle con lo zucchero semolato. Sulla superficie si possono inoltre incidere varie deco-razioni, a seconda delle occasioni, come croci, stelle, ferri di cavallo, cuori, colombe, ecc. Cuoce-re in forno già caldo a 200 °C. Sfornare quando la superficie avrà assunto un bel colore brunito e lo zucchero sarà caramellato. Le antiche ricette del-la Focaccia di Susa utilizzavano il miele al posto dello zucchero. Provate a ripercorrere la tradizio-ne: scaldare il miele a bagnomaria, quindi pen-nellarlo sulla superficie della focaccia. Curiosità:

Per la festività dell’Epifania, si usa mettere nell’impasto una fava... Chi la trova, avrà un anno fortunato!

GLOSSARIO

tuorlo = parte gialla dell’uovoalbume = parte bianca dell’uovo

pizzico = una piccolissima quantità, tra due ditacanovaccio = asciugamano da cucina

ferri di cavallo = le “scarpe” del cavallobagnomaria = cottura per induzione in acqua calda

Intervista a Giuseppe (Joe) Tamagni...un’esperienza non facile! Ma è stata la mia supervisor ed ex insegnante, Cesarina DeCesero, a parlarmi per la prima volta dei corsi estivi di italiano in un piccolo paesino sperduto del Vermont... Quindi hai iniziato a frequentare la Scuola Italiana di Middlebury come studente di Master nel lontano 2000. Com’è cambiata la scuola da allora?Moltissimo. All’epoca, per esempio, non avevamo neanche un sito inter-net, ma solo dei foglietti con il pro-gramma settimanale scritto al compu-ter e il mantra della scuola era: studio, riflessione, riposo. C’erano molte conferenze e pochi film, ad esempio; nonché pochissimi laboratori interatti-vi, ma questo è dipeso anche dai cam-biamenti avvenuti nel frattempo nella didattica delle lingue straniere… E poi le partite di calcio tra scuole di lin-gua! Quelle erano indubbiamente un appuntamento molto sentito, in cui il tifo sfociava spesso in forme di fana-tismo radicale… Oggi gli studenti tendono a essere più concentrati sullo studio. Nel 2004 sei diventato assisten-te bilingue. Cos’ha rappresenta-to per te questo passaggio?All’epoca insegnavo ancora nella scuola pubblica durante l’anno, quindi lavorare per Middlebury in estate era un po’ come una vacan-za per me. E comunque era obiet-tivamente meno impegnativo come lavoro, rispetto ad oggi. Ricordo che avevo tempo di assistere a molti degli eventi serali e di organizzarne addirit-tura altri per conto mio. Nel 2005, ad esempio, coinvolsi ben 60 persone per girare un film che poi venne proiettato nell’auditorium più grande del Colle-ge alla fine dell’estate! Oggi sarebbe impensabile, anche solo per la mole di email che ricevo ogni giorno... E pensare che la posta elettronica quasi non esisteva all’epoca! Tre anni fa, un altro grande cam-biamento: la Scuola Italiana di Mid-dlebury si è trasferita qui a Mills. Come ti trovi in California?L’ultima estate in Vermont è state un po’ strana. Dopo tanti anni, ci trovava-mo perfettamente a nostro agio lì, con lo staff del college, il nostro network di conoscenze e di amicizie, ecc. Quindi eravamo un po’ tesi all’idea di trasferirci altrove. Poi ricordo, invece, il grande entusiasmo all’arrivo a San Francisco: una città davvero spettaco-lare. E adesso che siamo alla quarta estate, mi sento già perfettamente a casa. È un po’ come in Vermont: non siamo né indigeni, né turisti, ma sem-plicemente “residenti estivi”. Entrambi i campus hanno i loro vantaggi e svan-taggi, ovviamente, anche se adesso,

vivendo tutto l’anno a Middlebury come Coordinatore della Scuola Italiana, sono ben felice in spostarmi in California ogni estate! Vista la tua lunga esperienza, in ruoli diversi, nella Scuola Italiana, qual è il maggiore punto di forza di questo programma, secondo te?Senza dubbio le persone. Dal diret-tore Vitti, che è il capo, ai professori, che sono tutti di altissimo livello. Per non parlare dei grandi ospiti che si sono succeduti nel corso degli anni; tutti nomi di altissimo profilo, anche se non sempre così conosciuti qui negli Stati Uniti: da Beppe Severgni-ni, a Vittorio Zucconi, da Giuseppe Tornatore a Dacia Marini, da Fran-cesco Rosi a Letizia Battaglia. E poi il grande impegno da parte degli studenti, che vengono qui da ogni angolo degli Stati Uniti e non solo, per dedicarsi allo studio dell’italiano, rinunciando in pratica alla propria estate. Davvero ammirevole!

 Un’ultima domanda: Joe e Giu-seppe sono la stessa persona o sono due identità diverse?Anni fa, al liceo, ogni studente do-veva adottare un nome italiano in classe e quindi io diventai Giuseppe. Quando poi mi sono iscritto a Mid-delbury, ho iniziato a presentarmi come Joe, ma tutti gli altri usavano nomi italiani, quindi ho finito per tornare anch’io ad essere Giusep-pe (tranne che nell’estate del 2002, quando improvvisamente hanno cominciato a chiamarmi Beppe, ma è durato poco!). Da assistente a Middlebury, poi, il mio è diventato quasi un nome di famiglia: Joe era il personaggio che impersonavo prima e dopo l’estate e Giuseppe era il mio personaggio estivo. Invece, con l’ar-rivo in ufficio di Antonino e Salvo, il nome Joe ha ricominciato lentamen-te a prendere il sopravvento, perché secondo loro era più figo… Ma Giu-seppe resta quello con cui mi iden-tifico di più qui. Anche se, a volte, è facile confondersi e confondermi: da quando sono diventato Coordina-tore, mi firmo sempre Joe Tamagni e molti studenti che arrivano per la prima volta a Middlebury non sanno che Giuseppe e Joe sono in realtà… la stessa persona! (…O no?) 

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5 scuolaitalianamiddlebury.comgiornalino@scuolaitalianamiddlebury.comIl Giornalino

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Gestualità italianatesco, Andrea de Jorio, autore del volume “Gesture in Naples and Gesture in Classical Antiquity”, ne ha catalogati più di 350!Durante i due laboratori organizzati dalla Professo-ressa Anna Clara Ionta, gli studenti hanno imparato a riconoscere (e a riprodurre!) alcuni dei principali gesti italiani ancora molto usati al giorno d’oggi. Eccone alcuni esempi:

L’ULTIMA CENA Leonardo da Vinci, 1495-1498

Santa Maria delle Grazie, Milano

E ora provate voi ad abbinare le seguenti frasi ai gesti presenti nell’immagine!

“Ebbene sì, uno di voi mi tradirà…”

“Che cosa?!?” “Uno solo, sì?”“Ehi, spostati un po’!” “Ma è assurdo!”“Oh, mamma mia!” “Io giuro che non c’entro!”“Io me lo sentivo, sai…” “Ma se lo dice lui!”“Che tristezza!” “Che ti avevo detto, eh?”(“Noo! Mi ha già beccato?”) “Si starà sbagliando…”

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6 Il Giornalino scuolaitalianamiddlebury.comgiornalino@scuolaitalianamiddlebury.com

L’oroscopo di Rob Brezsny21 marzo-19 aprileÈ un momento perfetto per una nuova tradizio-ne, Ariete. A intuito, sai

già come trasformare una delle tue ultime conquiste in una buona abitudine capace di garantirti con-tinuità e stabilità per molto tempo. Puoi migliorare per sempre la tua vita sfruttando una scoperta casua-le che hai fatto durante un evento spontaneo. In altre parole, è ora di trasformare l’aiuto temporaneo che hai ricevuto in un vantaggio a lungo termine, di usare un colpo di fortuna per assicurarti un piacere duraturo.

29 giugno/5 luglio 2017

ARIETE

20 aprile-20 maggioSu Wired il fisico Free-man Dyson ha ribadito la fondamentale impor-

tanza d’imparare dai propri errori, e come esempio ha portato l’in-venzione della bicicletta. “Prima di trovare quello che andava bene davvero costruirono migliaia di mo-delli fantasiosi”, ha detto. “E ancora oggi non è chiaro perché le biciclet-te funzionano. Ci siamo arrivati per tentativi ed errori, e gli errori sono stati essenziali”. Spero che lo terrai a mente, Toro. Il tuo ciclo astrale è nella fase del successo attraverso il fallimento.

TORO

21 maggio-20 giugnoSecondo la mia analisi dei presagi astrali, do-vresti affittare una limou-

sine con autista, nove televisori e una vasca da bagno. Faresti bene anche a comprare una bottiglia di bordeaux Château Le Pin da cin-quemila dollari e qualche coppa di Golden opulence sundae, un dolce ricoperto di oro commestibile a 24 carati. Se tutto questo non è possi-bile, l’alternativa migliore sarebbe concepire un piano a lungo termine per attirare più soldi nella tua vita. Nelle prossime settimane, ogni atti-vità finalizzata ad aumentare il tuo benessere sarà favorita dagli astri.

GEMELLI

21 giugno-22 luglioQuando i Leoni si eleva-no al di sopra del loro io abituale e prendono il

comando diventando rigorosamen-te se stessi, io li chiamo Re o Regine del Sole. Quando voi Cancerini fate la stessa cosa, trionfate su qualsi-asi condizionamento e diventate padroni del vostro destino, vi chiamo Re o Regine della Luna. Nelle prossime settimane molti di voi si avvicineranno alla conquista di questo titolo, perché state per reclamare una quota maggiore di quel “potere morbido” e di quella forte sensibilità che vi consente di sentirvi a vostro agio qualsiasi cosa facciate e in qualsiasi luogo del pianeta vi troviate.

CANCRO

23 luglio-22 agostoForse non te ne rendi conto, ma in questo mo-mento sei più in grado

che mai di compiere magie. Non sto parlando dei trucchi alla Hou-dini ma di quelle magie pratiche che ti permetteranno d’introdurre cambiamenti importanti nella tua vita. Alcune delle possibilità che hai sono: liberarti da una situazione difficile senza offendere nessuno; tirar fuori dal nulla una nuova opportunità; superare una prova anche se non ti senti preparato ad affrontarla. In quale altro modo ti piacerebbe usare la tua magia?

LEONE

23 agosto-22 settembreLa scrittrice e femminista Gloria Steinem ha detto: “Scrivere è l’unica cosa

che non mi dà la sensazione che sarebbe meglio se facessi altro”. C’è un’attività che ti fa lo stesso effet-to? Se non l’hai ancora trovata, è arrivato il momento di scoprirla. E se hai davvero una passione simile, nelle prossime settimane dovresti dedicartici più che puoi. Stai per fare grandi progressi nel tuo rap-porto con questa gioia della vita. Per passare alla fase successiva della sua capacità di ispirarti, ci vor-ranno tutto l’amore e l’intelligenza che ci puoi mettere.

VERGINE

23 settembre-22 ottobreUna delle scoperte arche-ologiche più divertenti del ventunesimo secolo è

stata il ritrovamento dello scheletro del re inglese Riccardo III, morto nel 1485. Il luogo in cui il re era sepolto era da sempre un mistero. A trovare i suoi resti non è stato un archeologo ma la sceneggiatrice Philippa Lan-gley, che aveva fatto una lunga ricer-ca storica fino a ridurre le possibilità a un parcheggio di Leicester. Mentre si aggirava in quello spazio, a un certo punto ha avuto la sensazione di stare camminando sulla tomba di Riccardo. E in seguito quella sensa-zione si è rivelata corretta. Ho idea che nel prossimo futuro ti capiterà un’avventura simile. Avrai successo in un campo che non è ufficialmen-te di tua competenza. La tua acuta capacità analitica ti porterà al punto giusto, e un colpo di genio meno razionale farà il resto.

BILANCIA

23 ottobre-21 novem-breL’onda del destino non ti sta più solo sussurrando

il suo messaggio. Te lo sta urlando. E sta dicendo che devi cominciare subito la tua coraggiosa ricerca. Non hai più scuse per rimandare. Cosa dici? Non puoi permetterti di imbarcarti in una coraggiosa ri-cerca? Sei troppo impantanato nei mille dettagli della routine quoti-diana? Be’, se è proprio necessario ricordartelo, l’onda del destino non arriva quasi mai nel momento più conveniente. E se non colla-bori spontaneamente, alla fine ti costringerà a farlo. Ma la buona notizia, Scorpione, è che l’onda ti metterà a disposizione un aiuto che adesso non puoi immaginare.

SCORPIONE

22 novembre-21 dicembreHo sognato che tessevo per te una coperta incantata

con la morbidissima lana delle speciali pecore merino della regina. Volevo che fosse un portafortuna da usare nella tua crociata per raggiungere un livello più profondo d’intimità sentimenta-le. Ci avevo cucito sopra le scene più piene d’amore del tuo passato. Era meravigliosa. Ma quando l’ho finita, ho pensato che forse era meglio non dar-tela. Avevo sbagliato a farla così perfet-ta? Non doveva anche rappresentare i momenti più difficili dei tuoi rapporti? Per trasformarla in un simbolo più appropriato, ci ho versato del vino in un angolo e ho disfatto alcuni fili in un altro. La mia interpretazione di questo sogno è che sei pronto a considerare la difficoltà un ingrediente essenziale della tua ricerca di un’intimità più profonda.

SAGITTARIO

22 dicembre-19 gennaioIn questo momento la tua parola magica è “supplica”, cioè l’atto di

chiedere sinceramente e umilmen-te quello che desideri. Se usata nel modo giusto, la supplica è un segno di forza, non di debolezza. Significa che sei un tutt’uno con il tuo desiderio, che non ti senti in colpa, non te ne vergogni e intendi esprimerlo con libero abbandono. Supplicare ti rende flessibile perché ti spinge a fare quello che serve per ottenere la benedizione che invo-chi, e più intelligente perché ti aiuta a capire che non puoi avere quello che vuoi solo con la forza del tuo ego caparbio. Hai bisogno di grazia, fortuna e aiuto da parte di fonti che sono fuori dal tuo controllo.

CAPRICORNO

20 gennaio-18 febbraioNelle prossime settima-ne, il tuo rapporto con gli antidolorifici sarà

particolarmente dolce e intenso. Non sto parlando dell’aspirina, dico in senso metaforico. Prevedo che avrai una speciale capacità di cer-care esperienze che riducono la tua sofferenza. Avrai un sesto senso che ti dirà dove andare a trovare il tipo di sollievo e di guarigione migliore. Il tuo intuito ti porterà a compiere atti di espiazione e di perdono che medicheranno le tue ferite.

ACQUARIO

19 febbraio-20 marzoNon startene lì a fan-tasticare di diventare il Prescelto di una persona

o un’istituzione. Sii il Prescelto di te stesso. E non vagare senza meta in attesa del momento giusto, speran-do che alla fine ti sia assegnato un qualche premio o un regalo da una fonte prestigiosa. Datti un premio o fatti un regalo. E ti do anche un altro consiglio: non rimandare le tue iniziative a quando arriverà il mitico “momento perfetto”. Crea il tuo momento perfetto.

PESCI

fonte: www.internazionale.it/oroscopo

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LA REDAZIONE

Ufficio stampa coordinato da Valentina Morello con la collaborazione di Lorenzo Borgotallo.Hanno partecipato a questo numero: Anna Clara Ionta, Antonio Vitti, Giuseppe Tamagni, gli assistenti e tutti gli studenti della

Scuola Italiana.Impaginazione: Antonino Riggio e Valentina Morello.