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Classe 2B Anno: 2015/2016 Scuola: A.Marzio IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA I GIOVANI E L’ALCOL

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Classe 2B

Anno: 2015/2016

Scuola: A.Marzio

IL GIOCO DELLA BOTTIGLIA

I GIOVANI E L’ALCOL

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Che cos’è l’alcool?........................................................................................................1

Gli effetti dell’alcool…………………………………………………………………………………………………2

Metabolizzazione dell’alcool…………………………………………………………………………………....5

Alcool: la piaga giovanile…………………………………………………………………………………………………………7

Binge-drinking e drunkoressia…………………………………………………………………………………………………9

L’alcool in gravidanza………………………………………………………………………………………………………………12

Come calcolare il tasso alcolemico nel sangue…………………………………………………………................14 (Abbassare il tasso alcolemico nel sangue è possibile?)

(Numeri e statistiche)

L’alcool nei luoghi di lavoro…………………………………………………………………………………………………….17 (I problemi legati all’assunzione di alcool nei lavoratori)

Indice: L’alcool & gli adolescenti

introduzione

Aspetti scientifici

Aspetti sociologici

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Cosa dice la legge?...................................................................................................................................18 (La legge riguardante l’alcool denaturato)

Le leggi rigurado la somministrazione di alcool ai minori………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..20

La vendita di alcool dopo un certo orario………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….22

L’alcool in viaggio………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..23

Le sanzioni…………………………………………………………………………………………………………………………………………..25 (Termini tecnico-giuridici)

Aspetti normativi

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Che cos’è l’alcol?

L’alcol, presente in diversa concentrazione nelle bevande alcoliche, è una sostanza che deriva dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nella frutta (il vino), o degli amidi dei cereali (la birra) e dei tuberi. L’alcol possiede un proprio valore energetico e quindi deve essere considerato un nutriente anche se le sue calorie vengono in gran parte disperse sotto forma di calore. L’alcol ingerito viene assorbito dall’apparato digerente ed entra nel sangue, diffondendosi in tutto l’organismo (cervello compreso). L’ elaborazione dell’alcol avviene a carico di enzimi specifici. Si calcola che, in condizioni normali, in una persona adulta sana, il fegato trasforma circa mezza dose di alcol ogni ora. L’eliminazione avviene invece tramite i reni, i polmoni e la pelle. Dosi abbondanti di alcol alterano il metabolismo, possono influire sulla

pressione sanguigna e causare intossicazioni, anche gravi. Attraverso il

sangue l’alcol raggiunge anche il cervello e influenza il sistema nervoso

centrale, che controlla la maggior parte delle funzioni vitali.

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Gli effetti dell’alcol

1) SUL SISTEMA NERVOSO

Il consumo di alcol, anche in una singola occasione, può portare fuori controllo il delicato equilibrio dei neurotrasmettitori. -L’alcol può rallentare le informazioni da parte dei neurotrasmettitori, per i quali ci si può sentire molto assonnati. Le interruzioni neurotrasmettitoriali causate dall’alcol, invece, possono anche innescare: cambiamenti di umore e di comportamento, depressione, agitazione, perdita di memoria, e anche convulsioni. -L'uso di alcol a lungo termine altera i neuroni, riducendoli nelle dimensioni. Si riduce, inoltre, la massa cerebrale e i ventricoli del cervello diventano più grandi. Questi cambiamenti possono influenzare una vasta gamma di abilità, tra cui la coordinazione motoria, la regolazione della temperatura, il sonno, l’umore, e le varie funzioni cognitive, compreso l’apprendimento e la memoria.

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Un neurotrasmettitore particolarmente suscettibile anche a piccole quantità di alcol si chiama glutammato. - Il glutammato influenza la memoria. L’alcol interferisce con l’azione del glutammato, e questo può causare in alcune persone temporanei “black out”, o il dimenticare ciò che è accaduto durante una notte di pesanti bevute. -L’alcol aumenta il rilascio di serotonina, un altro neurotrasmettitore, che aiuta a regolare l’espressione emotiva, e le endorfine, che sono sostanze naturali che potrebbero innescare sensazioni di relax e di euforia. -Per compensare queste interruzioni i neurotrasmettitori possono adattarsi per ricreare un equilibrio nel cervello, nonostante la presenza di alcol. Ma questi adattamenti possono avere risultati negativi, compreso lo sviluppo della tolleranza, della dipendenza e i sintomi di astinenza da alcol. 2) SULLA PSICHE I disturbi dell’alcol incidono pesantemente sulla funzione psichica. Quelli che si incontrano con maggiore frequenza sono: depressione, ansia, attacchi di panico, insonnia, disturbi della personalità, disturbi del comportamento e delle relazioni. Soprattutto nelle fasi più avanzate deliri, allucinazioni, demenza (che sono gravi sindromi psichiatriche). Chi soffre di depressione o di disturbi ansiosi potrebbe cercare conforto nell’alcol per stare meglio, una specie di autoterapia. Effettivamente questi disturbi dell’alcol all’inizio possono dare dei “momentanei” sollievi perché, a piccole dosi, l’alcol possiede un’azione disinibente, riducendo l’ansia, ed euforizzando alcuni soggetti. Ma presto, questi disturbi provocati dall’alcol scatenano un’ulteriore fase depressiva molto pericolosa, producendo un’altalena di high e down per il bevitore. Per esempio sul piano psichico il disturbo della depressione è caratterizzato da uno stato d’animo triste, apatico, pessimistico accompagnato da perdita di interesse e può arrivare a trascurare le più

semplici attività quotidiane. Il disturbo procurato da alcol può anche

diventare “ansiogeno”, ovvero può scatenare ulteriori attacchi che

spingono a bere ancora di più. Mentre per quanto riguarda il sonno,

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aumentando le dosi di alcol, questo disturbo scatena fenomeni come

micro risvegli e sogni angosciosi che alterano la più importante fase del

riposo, la fase Rem.

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Metabolizzazione dell’alcol

Quando una persona assume una bevanda alcolica, l'alcol in essa contenuto viene subito assorbito, senza bisogno di digestione a causa del suo basso peso molecolare, in parte nello stomaco (20%), ma soprattutto (80%) nel primo tratto dell'intestino e passa direttamente nel circolo sanguigno. Con molta facilità entra nelle cellule sciogliendo i lipidi delle membrane, ne altera la struttura delle proteine funzionali e provoca lesioni anatomiche e disturbi funzionali. L’alcol può essere assorbito anche tramite i polmoni, se i suoi vapori si trovano nell’aria che viene aspirata. Piccole quantità di alcol possono essere assorbite anche attraverso la mucosa del cavo orale o tramite ferite della cute. La velocità di assorbimento aumenta se si è a stomaco vuoto, se si assumono bevande gassate, se le bevande sono ad alta gradazione e in caso di gastrite, mentre è più lento se si è a stomaco pieno, soprattutto se i cibi sono ad alto contenuto di grassi.

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Trasportato dal sangue, l'alcol riesce a raggiungere tutti gli organi del nostro corpo, in tempi diversi: dopo 10-15 minuti arriva al fegato, al cervello, al cuore e ai reni, dopo circa un'ora ai muscoli e al tessuto adiposo, dove tende a concentrarsi.

Il metabolismo si caratterizza per l'ossidazione completa del 90-98% dell'alcol assorbito, avviene durante il metabolismo che0 l’alcol si ossida (principalmente nel fegato) e si trasforma in acetaldeide per opera principalmente nel fegato, con la trasformazione dell'alcol in acetaldeide ad opera dell'enzima alcol deidrogenasi (ADH). L'acetaldeide si unisce alla dopamina formando le tetraidrosochinoline, oppiacei endogeni. Essendo l'alcol una sostanza tossica per il nostro organismo, deve essere metabolizzato dal fegato per essere reso inoffensivo. Il resto viene eliminato attraverso l'urina, le feci, il latte materno, il sudore e l'aria espirata. La scomposizione dell'alcol in altre sostanze più tollerabili avviene grazie a diversi meccanismi che entrano in azione in base alla quantità di alcol assunto, per cui il nostro fegato si abitua a smaltire quantità sempre maggiori di alcol se è costretto a farlo (aumento della tolleranza). Tuttavia una maggiore quantità di alcol danneggia le cellule epatiche fino

a farle ammalare o addirittura a ucciderle, e accelera anche il

metabolismo dei farmaci degli ormoni e delle vitamine, per cui i bevitori

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possono sviluppare delle patologie gravi causate dalla carenza di queste

sostanze.

Alcol: la piaga giovanile

Il numero dei giovani alcolisti è in costante aumento: bere l’alcol diventa un rito d’iniziazione per accedere ad alcuni gruppi di ragazzi, e spesso sfocia in gare dove si beve fino allo sfinimento. In questi casi, i genitori, in quanto tutori dei propri figli, dovrebbero stare più attenti, evitando prediche inutili e facendogli capire d’essere disponibili e pronti ad offrire il proprio aiuto. I giovani sono sempre più attratti dall’alcol e, a volte, organizzano giochi stupidi e nocivi, come versarsi l’alcol negli occhi, restare a stomaco vuoto per gustarsi appieno il gusto del liquore o filmarsi mentre ne ingurgitano grandi quantità. Il rapporto tra un giovane e le bevande alcoliche è talmente complesso che nessuno sa di preciso il motivo che spinga un adolescente a cominciare a bere alcolici e come i genitori riescano a capire quando il loro figlio si incammina verso quella strada, prima di aver compiuto l’età matura per consumare alcol. Secondo gli esperti, i giovani bevono anche perché influenzati dalle usanze del nostro paese: da sempre l’Italia ha una grande tradizione di alcolici, strettamente legata allo stile di vita alimentare, questa è la causa per la quale molti giovani cominciano a bere in un’età compresa fra 6 e i 10 anni mentre ormai, i più grandi, bevono lontano dai pasti, alle feste o ai raduni. Poiché gli alcolici sono strumento di socializzazione e un passaggio alla maggiore età, è determinante, in questa parte, il ruolo dei genitori. Cosa possono fare i genitori in questi casi? La cosa migliore è sicuramente

parlare con il proprio figlio, tentando di non essere troppo duri o severi,

per evitare che il giovane sia spinto verso quella strada dalla quale lo si

vorrebbe allontanare. E’ bene anche che i genitori sappiano dove sono

andati i propri figli se e quanto hanno bevuto, non mostrandosi stupefatti

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se rientrano a casa stanchi o brilli: si devono dettare delle regole, senza

che, però, queste stressino ulteriormente i giovani. Fondamentale è

l’affetto che i genitori dimostrano nei confronti del figlio, a partire

dall’inizio dell’adolescenza, in modo che integri, con il passare del tempo, i

concetti più facilmente. I problemi dovuti all’alcol sono più che evidenti ma

c’è sempre un modo per rimediare, per esempio contattando esperti o

altre persone, specializzate in relazioni famigliari.

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Binge-drinking & drunkoressia

Le campagne di prevenzione per l’abuso di alcol hanno sortito effetti positivi: il consumo di alcol pro-capite è diminuito. Il 16 Aprile, In occasione dell’Alcohol Prevention Day di quest’anno, il 16 aprile, si parla delle categorie di alcoldipendenti che sono recentemente emerse: le donne e i giovanissimi. In Italia il numero dei consumatori a rischio, (coloro che bevono più di uno o due bicchieri di alcolici al giorno), raggiunge i 7 milioni e 850 mila tra tutte le fasce di età. Difficile tracciare un identikit dell’alcolista-tipo. La rivista inglese “The Lancet” pubblicò un articolo che denunciava l’alcol come una sostanza, il cui danno, a livello sociale, è maggiore dalle sotanze come la cocaina, l’eroina, il da gran parte delle droghe illegali, soprattutto per i giovani. Questa considerazione, è rimasta negli anni, pressoché invariata, tanto che, in Italia oggi l’alcol alla guida è ancora la prima causa di mortalità tra i giovani,

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Le stime parlano di quasi un milione di giovani italiani a rischio di alcolismo: sono almeno 400 mila quelli che ricorrono al ‘binge drinking’, ossia bere più di sei drink in locali diversi e in un’unica serata, e 6 mila le ragazze che praticano la drunkoressia, un nuovo fenomeno in cui le adolescenti scelgono di sostituire il cibo con l’alcol anche per non ingrassare. «Oggi l’1% degli alcoldipendenti che usufruiscono di recupero ha meno di 18 anni, giovani che hanno avuto modo di consumare in modo rischioso l’alcol per anni senza mai essere fermati da un medico, un famigliare, il pronto soccorso o le istituzioni», specifica Emanuele Scafato, Direttore Osservatorio Nazionale ALCOL – CNESPS dell’Istituto Superiore di Sanità. «Se assistiamo a questo tipo di problema è perché, al pronto soccorso spesso non vengono previsti protocolli gestionali attraverso cui “agganciare” la persona prevedendo la possibilità di parlare con un medico o psicologo per riuscire a distinguere la gravità della propria situazione. Si fa poco per sottrarre i giovani dai rischi dell’alcol. Nonostante le norme e i richiami delle strategie europee, è considerata accettabile l’organizzazione di eventi musicali o sportivi per i giovani sponsorizzati da bevande alcoliche per la cui pubblicità si spendono in Italia oltre 300 milioni di euro. Quando il piacere di ‘farsi un bicchierino’ lascia il posto a un problema di

dipendenza? La risposta non è semplice, soprattutto perché l’alcol agisce

lentamente sul sistema nervoso centrale e la vera dipendenza fisica, quella

riconoscibile dalle crisi di astinenza con tanto di tremori, dolori ossei e

muscolari e brividi freddi, può subentrare dopo molti anni di eccessi. «Il

punto critico è nell’approccio all’alcol. Si può essere spinti a bere da

motivazioni ‘sane’, legate al piacere di gustare un buon vino, un brindisi per

festeggiare o un momento sociale e conviviale in un’occasione

particolare», spiega Luigi Janiri, dell’istituto di psichiatria e psicologia

dell’Università Cattolica di Roma. «Chi ha un approccio insano, invece,

ricorre alla bottiglia per smorzare l’ansia, togliere le inibizioni. Alcuni lo

usano come apparente antidepressivo, molti cocainomani come calmante

quando sono ipereccitati dalla droga. Alla base di questa relazione

sbagliata con l’alcol vi sono disagi psicologici che, se non curati

adeguatamente, diventano cronici, si amplificano e fanno sembrare l’alcol

come un’autocura. Con queste motivazioni il passo verso la dipendenza

può essere breve».

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Se nel secolo scorso l’alcolismo era considerato un vizio e chi eccedeva,

diventandone schiavo, rischiava di essere internato in manicomio, oggi

esso è riconosciuto come un fenomeno complesso dal forte impatto

sanitario e sociale, al pari di una malattia. L’approccio all’alcoldipendenza

sta cambiando, tanto che l’American Psychiatric Association, che traccia

per le linee guida per le malattie mentali e dipendenze, non fa più

differenza tra i forti bevitori (donne e uomini che bevono rispettivamente

più di 3 o 5 bicchieri di alcolici al giorno) e gli alcolisti: che si beva tanto o

tantissimo, oggi si preferisce parlare di ‘forme di dipendenza’ di diversa

entità. «La dipendenza fisica si riconosce quando non si riesce a ridurre la

quantità di alcol consumata nemmeno se lo si desidera, su richieste altrui

o su consiglio medico. Conclude lo psicologo. «I segnali più evidenti sono

le crisi d’astinenza e l’aumento della tolleranza, ovvero l’organismo

sopporta quantità di alcol sempre più crescenti. Molti alcoldipendenti,

però, non arrivano a questo punto ma hanno solo dipendenza psicologica,

con desiderio compulsivo nei confronti dell’alcol e la perdita di controllo

del bere».

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L’alcol in gravidanza

Quando si parla con le donne italiane del consumo di alcol durante la gravidanza appare chiaro quanto siano necessarie più informazioni. Infatti intervistando più di 800 donne tra i 18 e i 44 anni, solo 7 su 10 hanno almeno un timore legato alla salute del feto, ma non tutte sanno che per non avere problemi è necessario prima di tutto, non assumere alcolici. Un esperto sostiene che il 59% delle donne pensa che il rischio di malformazioni o di aborto siano legati al consumo di almeno un bicchiere di alcol al giorno e l'8% ritiene che il limite da non superare sia di una-due volte a settimana.

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Gli esperti non hanno ancora individuato un livello massimo di consumo. Ciò che è sicuro, invece, è che non esistono protezioni che difendono il feto dall'alcol e che quest'ultimo può portare alla comparsa di patologie fetali, a volte associate a danni permanenti. Per questo motivo il consumo d’alcol è assolutamente sconsigliato durante la gravidanza e anche durante l'allattamento al seno. Infatti l'alcol assunto dalla neomamma, oltre a interferire con la produzione di latte, provoca inappetenza e alterazione del ritmo del sonno del bambino. Gli esperti hanno riassunto ciò che le donne in gravidanza dovrebbero sapere:

Bere alcol in gravidanza può danneggiare il bambino nella pancia della mamma

L'alcol può essere dannoso già nelle prime settimane di gravidanza

I danni causati dall'alcol, sul bambino non sono curabili

I danni possono essere completamente evitati non consumando alcol

Nessuna dose di alcol è considerata sicura durante la gravidanza

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Come calcolare il tasso alcolemico

nel sangue

Il tasso alcolico viene indicato, in Europa, misurando la massa di alcol contenuto nel sangue; lo 0,8%0 corrisponde a 0,8 gr di etanolo in un litro di sangue (questo ha un peso specifico prossimo a quello dell'acqua di 1,055 gr/cm³). Si può misurare anche con sottomultipli del grammo; a 80 mg. Nel plasma corrisponde a 92 mg/litro, nell'urina a 107 mg/litro e nell'aria espirata a 36-38 mg/litro. L'alcool viene assorbito dal corpo umano per circa il 20% attraverso la parete dello stomaco, il resto, molto rapidamente, dai tessuti intestinali. La velocità di assorbimento varia con la gradazione alcolica e secondo il contenuto dello stomaco. A stomaco vuoto si raggiunge la concentrazione massima di alcol nel sangue, bevuto in una sola dose, entro 35 minuti per i superalcolici ed entro 50 minuti per birra o spumante. Quando lo stomaco non è vuoto, il cibo ritarda il passaggio di parte dell'alcol all'intestino e il picco massimo del tasso alcolemico viene raggiunto, molto indicativamente, dopo un'ora, se si era fatta una piccola colazione, dopo 90 muniti se si era fatto un pasto normale, dopo due ore se si era fatto un pasto molto abbondante. Un calcolo esatto è ovviamente impossibile, specialmente se si beve durante il pasto: l'aperitivo viene assunto a stomaco vuoto e passa direttamente nel sangue, i vini ed i digestivi vengono assunti mentre si mangia e mentre la digestione è in corso. Parte dell'alcol assunto comincia ad essere elaborato dal fegato e ciò comporta un leggero aumento del tasso alcolemico.

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L'alcol assorbito dai tessuti entra nel sangue, e da questo viene trasportato direttamente al cervello in quantitativi e tempi che sono influenzati dalla costituzione fisica, la quale è correlata all'età ed alla struttura corporea. L’alcol, infatti, si distribuisce nei tessuti liquidi e, perciò, ai fini del tasso alcolemico, è essenziale il quantitativo totale di acqua contenuto nel corpo; a parità di peso una persona con molto grasso ha meno acqua di una persona muscolosa e quindi, con la stessa dose di alcol, raggiungerà un tasso alcolemico superiore. È per questo motivo (oltre ad una probabile diversa metabolizzazione da parte del fegato) che le donne sono ritenute più sensibili all'alcol degli uomini; avendo, normalmente, un maggior quantitativo di tessuti adiposi. Alcune persone, specialmente di popoli asiatici, sono geneticamente incapaci di metabolizzare l'alcol e quindi presentano reazioni ben più gravi. Non è chiaro quanto influisca sul tasso alcolemico l'abitudine al bere; secondo certi studi le persone alcolizzate riuscirebbero a smaltire più rapidamente l'alcol e riuscirebbero a controllare meglio le manifestazioni esteriori dell'ebbrezza. Persone astemie sono indubbiamente sensibili a dosi minori di alcol, ma è probabile che si tratti di un effetto principalmente psicologico poiché esse percepiscono come anomale sensazioni che per il bevitore sono normali e gradite. Non esistono metodi o sostanze che consentano di eliminare o mascherare gli effetti dell'alcol o di alterare il risultato delle analisi. ATTENZIONE: Molti medicinali possono rendere più rapido l'assorbimento dell'alcool o aumentarne gli effetti. Chi assume tranquillanti o psicofarmaci NON deve bere alcol. Per altri medicinali leggere attentamente il foglio illustrativo. Abbassare il tasso alcolemico è possibile? Su internet si leggono spesso metodi e soluzioni per abbassare il tasso alcolico e non essere colti dalla polizia in stato di ebbrezza. C’è chi consiglia di masticare cicche o caramelle alla menta, chi dice di sciacquare la bocca con del collutorio, bere un caffè potente, bere tanta acqua, deglutire un paio di cucchiai di olio extravergine, fare una corsetta per smaltire l’alcol o addirittura mangiare un paio di uova crude. Su alcuni siti compaiono poi delle “pozioni magiche” per “ingannare” l’etilometro.

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Numeri e statistiche

L’alcolismo, in Italia, riguarda circa 1 milione e mezzo di persone ed è responsabile di 2 milioni e mezzo di morti ogni anno. L’alcool è la prima causa di mortalità tra i giovani sotto i 25 anni. I paesi, in cui si beve di più, sono: la Russia, il Canada, l’Australia, gli Stati Uniti e il Portogallo. Tra i giovani, invece, le statistiche parlano chiaro:

Fasce d’età Non bevitori Bevitori

11-13 anni 1198 66,4% 824 32,1% 14-15 anni 567 31,4% 1494 58,3% 16 anni e più 40 2,2% 248 9,7% Totale 1805 100% 2566 100%

Tra i giovani di 11 anni, il 2,7% beve ogni giorno, il 4,1% ogni settimana, il 3,4% ogni mese, il 25,6% beve raramente e il 64,3% non beve mai. Mantenendo lo stesso ordine, le statistiche dei tredicenni sono: 3,2%, 9,6%, 7,9%, 38,1% e 41,2%. Infine, i risultati dei ragazzi, intorno ai 15 anni, sono: 6,4%, 25,6%, 35,2% e 20,4%. Inoltre, più del 50% dei ragazzi tra i 13 anni e i 15 anni, beve il Sabato

sera.

770 mila ragazzi e ragazze consumano alcool al di sotto dei sedici anni. 25 mila decessi, ogni anno in Italia, sono associati all’alcool.

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L’alcol nei luoghi di lavoro

Il consumo di alcol sul posto di lavoro costituisce un fattore di rischio aggiuntivo, rispetto a un rischio lavorativo pre-esistente, legato ai comportamenti erronei dei lavoratori, che può danneggiare il lavoratore e le persone a lui vicino. I PROBLEMI LEGATI ALL’ASSUNZIONE DI ALCOOL SONO:

Aumento del rischio infortunistico, soprattutto nel caso di compiti complessi, come i lavori in altezza, la conduzione di mezzi o la richiesta di conduzione o vigilanza; Danno a terzi; l’interazione con sostanze presenti nell’ ambiente di lavoro: sostanze tossiche che interagiscono con l’etanolo e con altri agenti biologici; produttività ridotta: errori nelle procedure, danno ai macchinari. Necessità di assistenza alle famiglie di lavoratori con problemi di alcolismo.

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Cosa dice la legge?

La normativa attuale italiana stabilisce come valore limite legale il tasso di alcolemia di 0,5 g/litro: guidare un veicolo oltre questo limite - e quindi in stato di ebbrezza - costituisce un reato, punito, oltre che con la perdita di 10 punti della patente, con le severe sanzioni previste dagli articoli 186 e 186 bis del Codice della Strada: Guida con tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 g/l - ammenda da 500 a 2000 euro, - sospensione patente da 3 a 6 mesi. Guida con tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l - ammenda da 800 a 3200 euro, - arresto fino a 6 mesi, - sospensione patente da 6 mesi ad 1 anno. Guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l - ammenda da 1500 a 6000 euro, - arresto da 6 mesi ad un anno, - sospensione patente da 1 a 2 anni, - sequestro preventivo del veicolo, - confisca del veicolo (salvo che appartenga a persona estranea al reato). Non possono guidare dopo aver assunto sostanze alcoliche (in nessuna misura): •I conducenti con età inferiore a 21 anni; •I neopatentati (primi tre anni dal conseguimento della patente di guida); •I conducenti professionali, nell'ambito della loro attività (autisti di autobus, taxi, NCC, autoarticolati, autosnodati, autocarri con massa a pieno carico superiore a 3,5 t e complessi di veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 t). Per queste categorie, in caso di accertamento di un valore corrispondente ad un tasso alcolemico non superiore a 0,5 g/l, è prevista una sanzione da 155 a 624 euro e la decurtazione di 5 punti sulla patente; nei casi più gravi, tasso superiore a 0,5 g/l (sanzione aumentata di 1/3), tasso superiore a 0,8

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g/l (sanzioni aumentate da 1/3 alla metà). Inoltre, in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l è prevista la revoca della patente; a tale regola non sono soggetti i neopatentati, gli autisti di taxi e NCC, per i quali la sanzione si applica in caso di recidiva nel corso di un triennio. Il conducente di età inferiore a 18 anni che ha tasso alcolemico maggiore di zero ma non superiore a 0,5 può conseguire la patente categoria B solo al compimento del diciannovesimo anno di età. Il conducente di età inferiore a 18 anni che ha tasso alcolemico maggiore di 0,5 può conseguire la patente categoria B al compimento del ventunesimo anno di età. La legge riguardante l’alcol denaturato

L’alcol denaturato è il risultato del processo di denaturazione nel quale l’alcol da banco, su cui gravano varie imposte, viene reso imbevibile ed inadatto per uso farmaceutico ed industriale mediante l’aggiunta di sostanze denaturanti, che vengono aggiunte generalmente ai prodotti cosmetici contenenti l’alcol etilico, che gli conferisce un gusto sgradevole. Le principali leggi che regolano la produzione e la vendita di alcol denaturato sono: n. 524 del 26/09/1995 art. 27 comma 3, n 524 del 09/07/1996. gli alcolici denaturati sono designati con denominazione INCI «Alcohol Denat», che è un alcol etilico denaturato con uno o più agenti denaturati conformemente alla legislazione nazionale in vigore in ciascuno stato dell’Unione Europea.

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Le leggi riguardo la

somministrazione di alcol ai minori

Gli incidenti stradali del sabato notte sono spesso la prova di alcune bravate eseguite dai giovani per mostrare al gruppo di amici il proprio coraggio per non farsi emarginare dagli altri. Di solito il motivo è questo, anche se alcune percentuali dimostrano che in buona parte la causa è l’immagine di gioia e dello star bene che provoca l’alcol. Sarebbe opportuno ridurre l’uso di bevande alcoliche e favorire quest’iniziativa con l’introduzione di un bonus per quelle analcoliche; avere cioè la possibilità di poter consumare a prezzo ridotto le bevande prive di alcol. Un’altra limitazione a questo problema arriverebbe se i padroni dei pub decidessero di limitare l’uso di alcolici ai soli maggiorenni, ma come si può ben intuire sarebbe contro producente. Statistiche dimostrano che in Europa il primo bicchiere è stato consumato tra i 12 e i 14 anni. Per la somministrazione il codice penale prevede l’età minima di anni 16, per la vendita per asporto è prevista l’età minima di anni 18. Legge 30/03/2001 , n. 125 Art. 14 ter Introduzione del divieto di vendita di bevande alcoliche a minori. 1. Chiunque venda bevande alcoliche ha l'obbligo di chiedere all'acquirente, all'atto dell'acquisto, l'esibizione di un documento di identità, tranne che nei casi in cui la maggiore età dell'acquirente sia manifesta. 2. Salvo che il fatto non costituisca reato, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro a chiunque vende bevande alcoliche ai minori di anni diciotto. Nel caso in cui il fatto sia commesso più

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volte si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2.000 euro con la sospensione dell'attività per tre mesi. Codice Penale 19/10/1930 , n. 1398 Art.689 Somministrazione di bevande alcooliche a minori o a infermi di mente. L'esercente di un'osteria o di un altro pubblico spaccio di cibi o di bevande, il quale somministra, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, bevande alcooliche a un minore degli anni sedici, o a persona che appaia affetta da malattia di mente, o che si trovi in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di un'altra infermità, è punito con l'arresto fino a un anno. Se il fatto di cui al primo comma è commesso più di una volta si applica anche la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro a 25.000 euro con la sospensione dell'attività per tre mesi. Se dal fatto deriva l'ubriachezza, la pena è aumentata. La condanna importa la sospensione dall'esercizio. Pertanto il quadro normativo risulta così composto: 1. Divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 16 (art. 689, comma 1, c.p.); 2. Divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 16 per mezzo di distributori automatici (art. 689, comma 2, c.p.); Divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di anni 18 per mezzo di distributori automatici (art. 14 ter L. 125/2001);

Divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni (art. 14 ter L. 125/2001). In pratica, un esercente potrà somministrare al tavolo o al banco una birra in bottiglia assicurandosi che il cliente abbia più di 16 anni, mentre se vorrà vendere la medesima bottiglia per asporto, dovrà assicurarsi che il cliente abbia più di 18 anni. La somministrazione è sempre connotata da una attività di servizio che può andare dal mescere una consumazione al banco al portare un bicchiere o una bottiglia al tavolo. In questo caso si parla di vendita poiché una volta in possesso del recipiente chiuso il consumatore può farne l’uso che vuole.

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La vendita di alcol dopo un certo

orario

-Pubblici esercizi: divieto somministrazione e vendita alcolici e superalcolici dalle 3 alle 6 (art. 54 riforma Codice Strada 2010) -Circoli privati: divieto somministrazione e vendita alcolici e superalcolici dalle 3 alle 6 (art. 54 riforma Codice Strada 2010). -Distributori automatici sia in PE sia in altri luoghi: divieto somministrazione e vendita alcolici e superalcolici dalle 24 alle 7 (art. 14 bis L. 125/2001). -Spazi e aree pubblici: divieto somministrazione e vendita alcolici e superalcolici dalle 3 alle 6 (art. 54 riforma Codice Strada 2010). -Esercizi di vicinato: divieto vendita alcolici e superalcolici dalle 24 alle 6. -Aree di servizio sulle autostrade e strade di tipo A (superstrade): divieto somministrazione superalcolici, divieto vendita per asporto superalcolici dalle 22 alle 6, divieto di somministrazione alcolici dalle 2 alle 6 (Art. 14 L. 125/2001 ).

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L’alcol in viaggio

Norme per il trasporto di alcool in automobile Per poter parlare delle norme che regolano il trasporto di alcolici in auto bisogna prima conoscere l'accordo ADR (Accord Dangereuses Route), ovvero l'accordo europeo composto da 17 articoli relativo al trasporto di merci pericolose su strada. Questo accordo divide i materiali pericolosi in 9 classi che vanno dalle materie e oggetti esplosivi (classe 1) alle materie ed oggetti pericolosi diversi (classe 9). L'ADR ha quindi lo scopo di informare riguardo agli atteggiamenti da tenere quando si trasporta un qualche tipo di materiale pericoloso. Detto questo, andiamo a vedere quali caratteristiche deve possedere un bevanda alcolica per essere soggetta alle prescrizioni dell'ADR: -le bevande alcoliche contenenti al massimo il 24% di alcool in volume: non sono soggette alle prescrizioni ADR; Il trasporto è quindi libero. -le bevande alcoliche con una concentrazione di alcool tra oltre il 24 ed il 70% in volume, ADR classe 3, Non sono soggette all'ADR per recipienti fino a 250 litri; mentre i quantitativi compresi fra 251 litri e 1.000 chilogrammi di massa lorda, hanno la necessità del solo rispetto delle disposizioni ADR previste per gli estintori, l’etichettatura e l’identificazione dei colli ed il documento di trasporto, che deve contenere anche la frase “Trasporto che non oltrepassa i limiti liberi prescritti nel 1.1.3.6”. -Le bevande alcoliche contenenti più del 70% in volume di alcool, ADR classe 3, non sono soggette alle prescrizioni dell’ADR se sono trasportate fino a 5 litri per imballaggio interno. Queste quantità̀ di materie devono essere trasportate in imballaggi combinati, e non vi è alcuna limitazione relativamente al peso massimo dei colli. In alternativa è possibile trasportare la merce su imballaggi interni dal contenuto massimo di 1 litro in vaschette con involucro restringente o fisso dal peso massimo di 20 kg. Ogni collo deve riportare in modo durevole il numero di identificazione della merce, preceduto dalle lettere UN; tali iscrizioni devono essere contenute

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all’interno di un’area a forma di diamante (losanga) circondata da una linea della misura di almeno 10 cm. Di lato, invece, sono solo parzialmente non soggette all'ADR fino a 333 kg. Devono infatti rispettare le disposizioni previste dal capitolo 8.1.4 riferito agli estintori (deve essere presente un estintore da almeno 2 kg. di polvere),

l'etichettatura e l’identificazione dei colli (l'imballaggio deve essere di tipo omologato). La spedizione deve essere accompagnata dal documento di trasporto che deve riportare anche la frase “Trasporto che non oltrepassa i limiti liberi prescritti nel 1.1.3.6”. Per quantitativi superiori, devono essere rispettate tutte le prescrizioni dell’ADR. Se il trasporto è soggetto alla normativa ADR nella sua interezza, ovvero per quantitativi oltre i limiti di esenzione, è obbligatorio osservare una serie di prescrizioni riguardo alla dotazione del mezzo, alle etichette e pannelli di pericolo esterni, alle istruzioni di sicurezza per l'autista in caso di incidente (consegne scritte), al documento di trasporto, alla formazione professionale del conducente.

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Sanzioni

Il 23 settembre 2008 è entrato in vigore un nuovo decreto legge che ha previsto che all’interno dei pubblici esercizi fosse obbligatorio esporre le tabelle che riportano i rischi derivati dall’assunzione di bevande alcoliche. Queste devono contenere sia la descrizione dei sintomi ai diversi livelli, sia la quantità degli alcolici più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza. Peso, sesso ed età influenzano il metabolismo dell’alcol. Provato che 12 grammi di alcol, che comportano una concentrazione di 0,2 grammi di alcol nel sangue di una persona di circa 60 chili di peso a stomaco pieno corrispondono in linea di massima a: 1 bicchiere da 125 ml di vino, 1 lattina da 330 ml di birra, 1 bicchiere piccolo da 40 ml superalcolico, 1 bicchiere da 80 ml di aperitivo. Alcol test: valori tra 0,5 g/l e 0,8 g/l. Un veicolo non può essere condotto da una persona in stato di ebbrezza, perciò le sanzioni che si rischiano nel caso in cui il tasso alcolemico sia compreso tra 0,5 g/l e 0,8 g/l sono un’ammenda da 500 a 2000 € e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Inoltre è prevista la sottrazione di 10 punti dalla patente, 20 per chi ha preso la patente da meno di 3 anni. Alcol test: valori tra 0,8 g/l e 1,5 g/l Le sanzioni che si rischiano nel caso in cui il tasso alcolemico sia compreso tra 0,8 g/l e 1,5 g/l sono un’ammenda da 800 a 3200 € e l’arresto fino a 6 mesi con sospensione della patente per un periodo di tempo variabile tra 6 mesi e 1 anno. Se la stessa persona compie più violazioni durante un biennio o se la stessa violazione è commessa da un conducente professionista, come autisti di autobus e di veicoli con rimorchio, la patente viene revocata e quindi ritirata e trasmessa entro 10 giorni al Prefetto.

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Alcol test: valori oltre 1,5 g/l Le sanzioni previste nel caso il tasso alcolemico sia superiore a 1,5 g/l sono un’ammenda tra 1500 e 6000 € e l’arresto da 6 mesi a 1 anno. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l, inoltre, è disposto anche il sequestro preventivo del veicolo. Alcol test: rifiuto Un conducente che senza giustificato motivo rifiuta di sottoporsi al controllo dell’etilometro commette un illecito penale con le seguenti sanzioni: arresto da 3 mesi a 1 anno, un’ammenda da 1500 a 6000 €, la sospensione della patente per un periodo da 6 mesi a 2 anni con revoca nel caso in cui il conducente sia stato condannato per il medesimo reato nei 2 anni precedenti e la confisca del veicolo, salvo che lo stesso appartenga a persona estranea al reato. Secondo nuove ordinanze la Cassazione ha stabilito che l’automobilista cui viene chiesto di sottoporsi all’alcol test può rifiutarsi di seguire la pattuglia in un’altra sede distante. Alcol test: lavoro, come fare? Nel caso di ritiro della patente perché positivi all’alcol test, si può salvaguardare lo svolgimento della propria attività lavorativa chiedendo la c.d. patente a ore. E’ il Prefetto che decide e a cui va inoltrata la richiesta. Si può richiedere la “patente a ore” solo se l’alcol test è stato effettuato senza che fosse stato causato un incidente stradale. Il permesso a guidare potrà essere rilasciato per al massimo 3 ore al giorno.

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Termini tecno-giuridici

AMMENDA: In diritto, pena pecuniaria stabilita per le contravvenzioni, consistente nel pagamento allo stato di una determinata somma, e convertibile nell’arresto in caso d’insolvenza del condannato. PECUNIARIO: che riguarda il denaro. QUADRO NORMATIVO: leggi aventi validità sull’intero territorio statale. CONTRAVVENZIONE: trasgressione, violazione di un divieto; notifica di tale reato e somma da pagare per estinguerlo. ETILISMO: sin. Alcolismo= è una patologia cronica per cui l’organismo diventa dipendente dall’alcol. Gli alcolisti non riescono a controllare il loro rapporto con l’alcol: non hanno il controllo del momento in cui bere, della quantità ingerita, del numero di bicchieri bevuti in ciascun’occasione. Quando si soffre di alcolismo si continua a bere anche quando si sa perfettamente che l’alcol causa problemi relazionali, di salute, lavorativi o economici. SANZIONE: misura punitiva predisposta da un ordinamento normativo da applicare in caso di inosservanza. Es.: sanzione penale, amministrativa, disciplinare. RATIFICARE: approvare, convalidare un atto o una decisione.