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Disastro ambientale nelle acque francesi. Una condotta della Total è stata danneggiata da una scavatrice causando la fuoriuscita di centinaia di litri di greggio. L’incidente è avvenuto nel corso di alcuni lavori di sbancamento del sito sull’estuario della Loira, nella località di "Tragouët", comune di Sainte-Anne-sur- Brivet. Ad essersi danneggiata è una condotta sotterranea che collegava la raffineria Total di Donges a un deposito a Vern- sur-Seiche, nei pressi di Rennes. “Un’importante fuoriuscita di idrocarburi è stata individuata immediatamente, con lo sversamento potenziale di 550.000 litri di greggio nell’area”, ha indicato la prefettura. La Total ha rilevato la fuoriuscita di 380.000 litri. “Sono state evacuate dieci abitazioni ed è stata proposta una soluzione alternativa di alloggio per una ventina di persone. È in corso di definizione un perimetro di sicurezza entro il quale sarà fatto divieto di consumare acqua dei pozzi tanto per le persone che per gli animali”. “È già raccomandato fin d’ora agli abitanti della zona di non fare uso dell’acqua dei pozzi”, ha assicurato la Total. “L’utilizzo della condotta è stato immediatamente sospeso e il troncone in questione è stato isolato per evitare la fuga”. Vespa: 'Per combattere la mafia bisogna conoscerla’. Ma conoscerla non vuol dire cercare di intervistarla in televisione. GabrieleSozzani@twitter Stampato in proprio Il futuro è sulla terra non sotto Cominceremo col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. Non vi promettiamo l’impossibile ma ci proveremo. 328 844 58 55

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Disastro ambientale nelle acque francesi. Una condotta della Total è stata danneggiata da una s c a v a t r i c e c a u s a n d o l a fuoriuscita di centinaia di litri di greggio. L’incidente è avvenuto nel corso di alcuni lavori di sbancamento del sito sull’estuario della Loira,

nella località di "Tragouët", comune di Sainte-Anne-sur-Brivet.

Ad essersi danneggiata è una condo t ta so t te r ranea che collegava la raffineria Total di Donges a un deposito a Vern-sur-Seiche, nei pressi di Rennes. “Un’importante fuoriuscita di idrocarburi è stata individuata i m m e d i a t a m e n t e , c o n l o sversamento potenziale di

550.000 litri di greggio nell’area”, ha indicato la prefettura.

La Total ha rilevato la fuoriuscita di 380.000 litri. “Sono state evacuate dieci abitazioni ed è stata proposta una soluzione alternativa di alloggio per una ventina di persone. È in corso di definizione un perimetro di sicurezza entro il quale sarà fatto divieto di consumare acqua dei pozzi tanto per le persone che per gli animali”. “È già raccomandato fin d’ora agli abitanti della zona di non fare uso dell’acqua dei pozzi”, ha assicurato la Total. “L’utilizzo d e l l a c o n d o t t a è s t a t o immediatamente sospeso e il troncone in questione è stato isolato per evitare la fuga”.

Vespa: 'Per combattere la mafia bisogna conoscerla’.

Ma conoscerla non vuol dire cercare di intervistarla in

televisione.

GabrieleSozzani@twitter

Stampato in proprio

Il futuro è sulla terra non sotto

Cominceremo col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. Non vi promettiamo l’impossibile ma ci proveremo.

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L'agonia infinita del mondo del lavoroDopo tre mesi esatti dall'inizio del nuovo anno è possibile tirare alcune conclusioni definitive sul mondo del lavoro nel 2015. Il giudizio sulle politiche di Governo non può che essere impietoso. Il Jobs Act si è confermato fallimentare, rispetto ai proclami del premier, e la decontribuzione ha gonfiato una bolla di contratti a tutele crescenti che è esplosa appena l'incentivo è stato ridimensionato (gennaio 2016). Come certificato dai dati Istat aggiornati al 10 marzo, nel 2015 i nuovi posti di lavoro sono stati 230.000. I l numero è sconsolante, considerando che il Governo favoleggiava di 1 milione di nuovi posti di lavoro grazie al Jobs Act e che il mondo del lavoro si è ripreso leggermente solo grazie a fattori esterni positivi (crollo del prezzo del petrolio, svalutazione dell'euro e Quantitative Easing). Ma c'è di peggio. Questi 230.000 nuovi posti di lavoro sono di pessima qualità. Non solo il contratto a tutele crescenti, che è indeterminato s o l o d i n o m e , d a t o c h e garantisce estrema facilità di licenziamento al datore di lavoro, ma anche i tirocini e i contratti g i o v a n i l i a t t i v a t i c o n i l programma europeo Garanzia Giovani.

Sui 230.000 nuovi posti di lavoro, infatti, 136.000 sono tirocini non pagati e 32.000 sono giovani pagati una miseria con la scusa del programma europeo che è costato ben 1,5 miliardi di

euro. Garanzia Giovani è stato un fallimento indecoroso. Su quasi 1 milione di giovani registrati, solo 223.800 sono stati presi in carico dai centri per l'impiego, e un misero 3,7% (i 32.000 di cui sopra) ha trovato un lavoro, spesso a condizioni vergognose. Sono i numeri del rapporto Isfol di marzo. Sottraendo ai 230.000 nuovi lavoratori i tirocini e gli occupati c o n G a r a n z i a G i o v a n i , rimangono solo 62.000 occupati legati al Jobs Act. Ma è proprio così? No, se si considera che il Jobs Act non è u n a m i s u r a d i s t i m o l o d e l l ' o c c u p a z i o n e m a d i incentivo alle trasformazioni dei contratti a termine in contratti a tutele crescenti. I 62.000 lavoratori in più, quindi, s o n o o p e r a d e l l a

decontribuzione per le imprese. C'è un solo problema. Questa misura, peraltro depotenziata rispetto alla legge 407/1990 già esistente, è costata alle casse dello Stato 12 miliardi nell'arco di

tre anni. Un'enormità, se si considera che in Italia declinano da anni gli investimenti pubblici p rodu t t i v i , i ng red ien t i fondamentali di qualsiasi r i p r e s a s t r u t t u r a l e d e l l ' e c o n o m i a e dell'occupazione. E se veniamo ai dati del

2016 la musica non cambia, anzi peggiora. Dopo che a gennaio si è sgonfiata la bolla di assunzioni a tutele crescenti, a f e b b r a i o i l t a s s o d i disoccupazione ha ricominciato a salire, attestandosi all'11,7%. Gli occupati sono calati di 97.000 unità e gli inattivi sono saliti di 57.000. Notizie pessime e "ripresina" già finita. L'azione di Governo sul lavoro è stata quindi inclassificabile: peggioramento delle condizioni d i v i t a d e i n e o a s s u n t i , pochissimi nuovi posti di lavoro nonostante le fortunate condizione esterne e spreco i m p e r d o n a b i l e d i s o l d i pubblici per gonfiare una bolla di nuovi contratti già esplosa con l'inizio del 2016.

M5S Senato

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DimetteteviTutti, perché nel governo non se ne salva uno: le lobby le avete direttamente in famiglia, che siano genitori, parenti o fidanzati. L’ultimo caso è proprio quello del compagno del Ministro dello Sviluppo Federica Guidi, che fa approvare un emendamento ad una legge per favorire i suoi business col petrolio lucano. Eppure i l M5S aveva già denunciato tutto: sia con Mirella Liuzzi, che alla Camera alle 4 di notte r iuscì a sventare i l colpaccio opera di Guidi (e Boschi), sia con Andrea Cioffi al Senato che mesi fa aveva già e s p o s t o q u a n t o s t a v a accadendo. Anche il Ministro della Cultura non risparmia figuracce, come ricorda Alessandro Di Battista. Q u a n d o s i t r a t t a v a d e l r e f e r e n d u m c o n t r o Ber luscon i , Francesch in i chiedeva l’election day “per risparmiare 300 milioni di euro” e raggiungere il quorum. Ora che invece il referendum tocca le trivelle tutti zitti e lui per primo, e niente election day. Ricordate poi quell’odiosa norma che inser iva i contr ibut i assistenzial i nel reddito Isee  riducendo sul lastrico migliaia di disabili e anziani, e contro cu i abbiamo tanto combattuto? Il Tar e il Consiglio di Stato hanno dato torto al

governo, e ora il M5S, con Giulia di Vita, ha chiesto in aula alla Camera che la norma sia corretta e le vittime risarcite. Al Senato, invece, Paola Nugnes torna sulle bonifiche nella Terra dei Fuochi. Possibile che ancora non si faccia nulla, dopo mezzo secolo di inquinamento impunito, siti abbandonati e inquinamento attivo? Il sospetto allora è che tanta inefficienza serva proprio a continuare a favorire gli illeciti sui rifiuti urbani e pericolosi. Alla Camera si parla della legge sulla contraffazione. Mattia Fantinati ricorda che le frodi sul Made in Italy costano dai 6 agli 8 miliardi di euro, e 130 mila posti di lavoro in tutta Europa. Il governo s i è l im i ta to ad affrontare il tema ma senza risolverlo, riducendo tutto ai soliti spot. Per questo il M5S sul provvedimento si è astenuto: qui n o n c ’ è l ’ i n t e n z i o n e d i combattere seriamente. Intanto, l’Europa chiede l’avvio di hotspot per i migranti. Uno di questi, denuncia Marta Marzana, è stato previsto nel porto commerciale di Augusta, un porto strategico che non può ridursi a campo di accoglienza. Inol t re, r icorda Mar ia lucia Lorefice, c’è anche un’inchiesta della procura sulla gara di appalto. Il Ministro Alfano finalmente ci risponde: l’hotspot di Augusta non si farà!

Al Senato arriva la legge sul Te r z o S e t t o r e . E , c o m e denuncia Giovanni Endrizzi, un settore che doveva essere etico diventa a vocazione finanziaria: la maggioranza ha approvato una norma che consente alle fondazioni di usare denaro pubblico per iniziative private. E’ così che il governo tutela il no profit? Si avvicina la data dal 17 Aprile, in cui tutti saremo chiamati a votare al referendum contro le trivelle. Maria Rita D’orsogna, s c i e n z i a t a a b r u z z e s e all’Università di California, è stata nostra ospite e ci ricorda che la domanda vera del referendum non è se vuoi le trivelle, ma “Che tipo di Italia vuoi?”. Vuoi un’Italia votata al fossile fino all’ultima goccia, oppure un Paese disposto a cambiare e ad usare le fonti energetiche del futuro? Per finire, David Borrelli da Bruxelles annuncia che è il momento per tutti i cittadini di d i re NO al la Cina come economia di mercato, una scelta che metterebbe a rischio 3 milioni di posti di lavoro. www.meschinawhynot.eu è il sito dove collegarsi per partecipare alla consultazione online, dire la nos t ra e fa r sapere a l la Commissione Europea come la pensiamo.

M5S Parlamento

Tutto in una settimanaNotizie dal parlamento Notizie dal parlamento Notizie dal parlamento Notizie dal parlamento

Questa settimana ho avuto la fortuna di conoscere i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo Tamini, la

storica Verbano Trasformatori caposaldo dell'industria novarese e non solo. Dopo che nel 2014 Terna Plus S.p .A. , soc ie tà cont ro l la ta interamente da Terna S.p.A., ha acquisito interamente l'azienda e nonostante la stessa Terna ai t e m p i dichiarasse che la Tamini poteva rappresentare "un'opportunità di valorizzazione di una storica realtà industriale i t a l i a n a , r i c o n o s c i u t a come eccellenza d e l s e t t o r e elettrico in Italia e a l l ’es te ro" , negli ultimi giorni

l a p r o p r i e t à h a c o m u n i c a t o praticamente senza preavviso che entro 75 giorni vi saranno 48 esuberi

su un totale di 77 fra lavoratrici e lavoratori attivi nello stabilimento di Corso Risorgimento. Una si tuazione già di per sè insostenibile resa ancora più grave dal fatto che parrebbe che tali "esuberi" n o n g o d r e b b e r o d i a l c u n ammortizzatore sociale.

L'ennesima "ristrutturazione" sule spalle di lavoratori e delle lavoratrici che hanno investito

decenni ne l la p r o p r i a azienda. Parlando con i ragazzi e le ragazze della Verbano una f r ase m i ha colpito fra le t a n t e : " N o n s o n o arrabbiato. E ' c o m e s e fossi sfrattato da casa mia. Come se mi s t e s s e r o

privando della mia dignità”. Il Movimento Cinque Stelle di Novara è vicino al lavoratori della Verbano e faremo tutto ciò in nostro potere per portare il loro caso in tutte le sedi istituzionali competenti.

Ennesima Ristrutturazione