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MOVIMENTO CINQUE STELLE DI SALERNO: PROGRAMMA “URBANISTICA E TERRITORIO” 1. PREMESSA Salerno è la nostra città……è un bene comune e bisogna salvaguardarlo!!!!! Noi cittadini di Salerno abbiamo la città che vogliamo? Le decisioni dei nostri amministratori comunali sono veramente a vantaggio e a favore di tutti noi cittadini salernitani? Queste sono le domande che ci siamo posti....... Per questo ci siamo attivati per comprendere e vedere da vicino la politica di sviluppo urbano adottata dall’attuale amministrazione comunale……Noi non vogliamo rimanere indietro e né aspettare passivamente che altri, al posto nostro, prendano le decisioni più importanti per la nostra città…….Noi vogliamo partecipare attivamente alla realizzazione del bene comune!!! Occorre una nuova rotta, immaginare un nuovo orizzonte di cambiamento, insomma vogliamo una nuova Salerno…...la città che vorremmo!!!! Per fare questo dobbiamo ricordare un unico e imprescindibile principio: tutte le nostre proposte e idee devono essere solo a vantaggio esclusivo di tutta la collettività e non a favore di una sola minoranza privilegiata di cittadini o della casta. Da cittadini abbiamo capito quanto le scelte urbanistiche influenzino la nostra salute, i nostri spostamenti e le nostre relazioni con gli altri. E noi, come possiamo influenzare queste scelte? La crescita economica di per sé non basta, lo sviluppo è reale solo se migliora la qualità della vita in modo duraturo. Il concetto di sviluppo sostenibile si sostanzia in un principio etico e politico, che implica che le dinamiche economiche e sociali delle moderne economie siano compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e la capacità delle risorse naturali di riprodursi in maniera indefinita. Quindi, la città che vorremmo è una città con un’alta qualità della vita, una città senza cemento, una città piena di verde pubblico, una città senza automobili, una città accessibile a tutti……insomma, una città a misura di uomo-pedone e non una città a misura del dio automobile, una città in cui si ritorni al rapporto biunivoco tra uomo e natura. Secondo Edward Wilson (sociobiologo americano, padre della biofilia, ossia la teoria della predisposizione dell’uomo a stare con la natura), non si può vivere una vita sana e completa lontano dalla natura. Perciò, abbiamo 1

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MOVIMENTO CINQUE STELLE DI SALERNO: PROGRAMMA “URBANISTICA E TERRITORIO”

1. PREMESSA

Salerno è la nostra città……è un bene comune e bisogna salvaguardarlo!!!!!

Noi cittadini di Salerno abbiamo la città che vogliamo? Le decisioni dei nostri amministratori comunali sono veramente a vantaggio e a favore di tutti noi cittadini salernitani? Queste sono le domande che ci siamo posti.......

Per questo ci siamo attivati per comprendere e vedere da vicino la politica di sviluppo urbano adottata dall’attuale amministrazione comunale……Noi non vogliamo rimanere indietro e né aspettare passivamente che altri, al posto nostro, prendano le decisioni più importanti per la nostra città…….Noi vogliamo partecipare attivamente alla realizzazione del bene comune!!!

Occorre una nuova rotta, immaginare un nuovo orizzonte di cambiamento, insomma vogliamo una nuova Salerno…...la città che vorremmo!!!!

Per fare questo dobbiamo ricordare un unico e imprescindibile principio: tutte le nostre proposte e idee devono essere solo a vantaggio esclusivo di tutta la collettività e non a favore di una sola minoranza privilegiata di cittadini o della casta.

Da cittadini abbiamo capito quanto le scelte urbanistiche influenzino la nostra salute, i nostri spostamenti e le nostre relazioni con gli altri. E noi, come possiamo influenzare queste scelte?

La crescita economica di per sé non basta, lo sviluppo è reale solo se migliora la qualità della vita in modo duraturo. Il concetto di sviluppo sostenibile si sostanzia in un principio etico e politico, che implica che le dinamiche economiche e sociali delle moderne economie siano compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e la capacità delle risorse naturali di riprodursi in maniera indefinita.

Quindi, la città che vorremmo è una città con un’alta qualità della vita, una città senza cemento, una città piena di verde pubblico, una città senza automobili, una città accessibile a tutti……insomma, una città a misura di uomo-pedone e non una città a misura del dio automobile, una città in cui si ritorni al rapporto biunivoco tra uomo e natura. Secondo Edward Wilson (sociobiologo americano, padre della biofilia, ossia la teoria della predisposizione dell’uomo a stare con la natura), non si può vivere una vita sana e completa lontano dalla natura. Perciò, abbiamo bisogno del contatto diretto con le forme di vita e con la complessa geometria delle forme naturali, e non con gli squallidi surrogati che vediamo oggi in così tante opere architettoniche…..ma purtroppo la cementificazione selvaggia in tutta Italia e soprattutto a Salerno, ha comportato la creazione di città senza identità, città vuote riempite dal cemento con speculazioni edilizie camuffate con opere firmate dalle archistar (architetti di fama internazionale), un modo di usare l’autorità mediatica dei personaggi per manipolare la percezione pubblica. Ci viene in mente un film del 1963 dal titolo “Le mani sulla città” di Gianfranco Rosi, un film premonitore, anticipatore degli eventi futuri, che fa una spietata denuncia della corruzione e della speculazione edilizia dell'Italia degli anni sessanta. All'inizio del film un uomo guarda il paesaggio, indica i palazzi sullo sfondo e dice ai suoi collaboratori che la città si sta muovendo verso una data direzione, che è quella stabilita dal piano regolatore. Loro sono su un terreno ad uso agricolo, e l'idea è quella di comprare la terra, cambiare il piano regolatore per deviare la crescita della città su tale terreno e costruirvi, guadagnando, con il cambio di destinazione d'uso, 70 volte tanto la spesa.

Ecco, questo è quello che non vogliamo che succeda più……mai più!!!!1

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2. LE ATTIVITÀ SVOLTE DURANTE LE RIUNIONI CITTADINE DEL GRUPPO “URBANISTICA E TERRITORIO”

Nei mesi passati si sono svolte, quasi a cadenza quindicinale, riunioni composte da un gruppo di cittadini con l’intento di voler affrontare argomenti di carattere urbanistico e territoriale. Per questo abbiamo formato insieme il gruppo tematico “Urbanistica & Territorio” proprio per concentraci su un argomento così ampio e difficile quale è, appunto, lo sviluppo urbano della città di Salerno. Prima di qualsiasi proposta o idea programmatica è stato importante analizzarne gli aspetti positivi e negativi dell’attuale trasformazione urbana di Salerno e comprenderne in maniera approfondita la strategia di sviluppo urbano adottata dall’attuale amministrazione comunale. Da queste analisi ne è venuto fuori, innanzitutto, che le scelte urbane di Salerno sono state letteralmente imposte ai cittadini, che sono i primi attori, infatti tutti i progetti di sviluppo urbano di Salerno sono stati pianificati solo all’interno del Consiglio Comunale senza nessun tipo di coinvolgimento, confronto o condivisione con i cittadini. Qualcuno potrebbe obiettare a ciò dicendo che nel programma elettorale del sindaco De Luca erano ben note le intenzioni progettuali di trasformazione urbanistica della città ma, altrettanto, possiamo affermare che la definizione puntuale e precisa di un programma elettorale, durante le elezioni, non è mai percepita in maniera completa e chiara da tutta la popolazione. Inoltre, considerato che l’attuale amministrazione comunale di Salerno ha fatto come bandiera del suo programma elettorale la realizzazione di grandi opere progettate dalle archistar (architetti di fama internazionale) che potessero rappresentare, a parere del sindaco De Luca, gli elementi attrattori del turismo internazionale, facendo diventare Salerno una città “europea”, noi abbiamo ragione di credere che dietro la realizzazione di tali grandi opere, di discutibile bellezza estetica, si nascondono delle vere e proprie operazioni di speculazione edilizia con conseguente aumento abnorme della cementificazione soprattutto sul “Fronte del mare”. Infatti per garantire la vivibilità del cittadino nel proprio territorio è necessario che quest’ultimo assicuri al cittadino un tot minimo di spazio collettivo, un tot minimo di verde pubblico secondo gli standard minimi urbanistici¹ ai sensi del D.M. n. 1444/1968. Indubbiamente, nelle zone che presentano un’alta densità edilizia, tali parametri non vengono rispettati per effetto delle leggi regionali che permettono, mediante i comparti perequativi, gli scambi e trasferimenti di cubatura e standard urbanistici in altri comparti. Quindi, per esempio nella zona del Monte Stella in cui sono presenti elevati standard urbanistici si ha la possibilità, mediante i comparti perequativi, di trasferire il diritto edificatorio nelle zone carenti di standard urbanistici, laddove è necessario collocare un’opera di “pubblico interesse” (vedi Crescent).

Non è possibile svendere la nostra città, regalare agli speculatori immobiliari, senza scrupoli, suoli e immobili di proprietà pubblica (quindi nostri!!!).

Non è possibile perdere le nostre terre, i nostri suoli, i nostri immobili, solo perché un gruppo di politici con a capo De Luca credono che per lo sviluppo della città è necessario svendere Salerno a speculatori edilizi che, in cambio del loro denaro, hanno il potere di decidere il futuro assetto urbanistico di Salerno.

A tutto ciò, il Movimento Cinque Stelle di Salerno è fermamente convinto che solo con semplici ed economici ma necessari interventi ecosostenibili si può migliorare la qualità della vita a Salerno e restituire finalmente Salerno ai salernitani.

¹ gli standard minimi urbanistici rappresentano i rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e gli spazi pubblici riservati alle attività collettive, all'edilizia scolastica, a verde pubblico o a parcheggi. Il concetto di standard è stato introdotto dal decreto interministeriale 10 aprile 1968 n. 1444 che valutava in 18 m²/ab la quantità minima di spazi pubblici suddivisi in: 9 m²/ab di "verde regolato", 2,5 m²/ab di "parcheggi", 4,5 m²/ab per l'istruzione e 2 m²/ab per "attrezzature di interesse comune".

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3. LA VISIONE GUIDA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE DI SALERNO E LE PROPOSTE

Il Movimento Cinque Stelle di Salerno crede che lo sviluppo urbano di Salerno si deve necessariamente basare su quattro principi fondamentali:

1) Le scelte urbane della città di Salerno devono essere condivise da tutti i cittadini;2) Salerno deve diventare una città a misura di uomo-pedone e non a misura del dio automobile;3) Lo sviluppo di Salerno non deve basarsi sulla cementificazione ma sull’espansione del verde pubblico;4) La città di Salerno deve diventare una città per tutti, accessibile a chiunque.

I vincoli da porre a tutela del paesaggio non dovranno essere considerati dei limiti per la città e per il vivere dei cittadini, ma dovranno essere immaginati come un’opportunità, un momento di riflessione e di ripartenza da cui nasceranno nuove e diverse iniziative, potenzialità, energie che incrementeranno la crescita economica e sociale del territorio a vantaggio di iniziative produttive.

Di seguito descriviamo le proposte e le scelte urbanistiche del programma elettorale del Movimento Cinque Stelle di Salerno:

PROPOSTA N. 1: PROMUOVERE L’URBANISTICA PARTECIPATA

Il Movimento Cinque Stelle di Salerno introduce la responsabilità diretta delle azioni amministrative promuovendo modalità di redazione di piani e progetti che assegnano un rilevante valore alle proposte che emergono dal basso, espresse da cittadini in forma libera o associata e da portatori di interessi locali; si promuove, così, l'urbanistica partecipata che è la sostenibilità ambientale degli interventi di pianificazione da promuovere tramite forum con gli attori del territorio per svolgere azioni condivise come indicato dall'Agenda del ventunesimo secolo (Agenda 21) ratificata in occasione della Conferenza di Rio de Janeiro su ambiente e sviluppo indetta dall'ONU nel 1992 e come sancisce la più recente direttiva 35/2003 che individua la necessità di attivare processi di partecipazione territoriale.

Per coinvolgere i cittadini alla cosa pubblica e per renderli partecipe delle decisioni sullo sviluppo urbano di Salerno è importante utilizzare vari canali di comunicazione:

la “guida informativa della partecipazione” che ha l’obiettivo di spiegare, attraverso un linguaggio semplice e diretto, “il programma di lavoro”, di individuare le caratteristiche fondamentali del territorio comunale. Sarà importante leggere attentamente la guida: il suo obiettivo è infatti quello di assicurare ai partecipanti un buon livello di conoscenza riguardo ai temi posti al centro della discussione, in modo che il dibattito si possa svolgere il più possibile in modo “informato” e consapevole.

Il web del Comune con forum in cui i cittadini potranno informarsi anche sul sito web del Comune dove sarà possibile scaricare la guida e tutto il materiale relativo alla partecipazione e alla pianificazione territoriale;

E-mail da inviare al comune; Collegamenti in hang-out; Assemblee pubbliche in cui i cittadini si confrontano direttamente con il Consiglio Comunale; recandosi all’”Ufficio dei Cittadini per l’architettura ed il territorio”che svolgerà la funzione di studiare e

proporre azioni sostenibili di controllo, monitoraggio e trasformazione del territorio; questo ufficio potrà essere organizzato in forma di forum in rete con obbligo per associazioni civiche, comitati di quartiere e singoli cittadini di iscrizione e registrazione ed accreditamento per mezzo di votazione delle proposte o

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azioni di monitoraggio formulate che verranno poi rivolte ufficialmente in seno al consiglio comunale cui è fatto obbligo di inserirne le proposte negli ordini del giorno;

la “Mappa della partecipazione” in cui i cittadini possono direttamente descrivere le loro opinioni sul link specifico del portale ufficiale del comune.

Inoltre il cittadino, le associazioni civiche, i comitati spontanei avranno diritto di partecipare alla fase ideativa e di orientamento dei bandi e dei regolamenti dei concorsi proponendo e riportando i risultati di consultazioni popolari di quartiere; ogni decisione su ogni area o quartiere o edificio della città avrà precisa rappresentazione e sarà oggetto di comunicazione sulla rete tramite lo sportello web per il cittadino; azioni di comunicazione dei risultati dei concorsi di progettazione e di idee saranno oggetto di manifestazioni pubbliche aperte a tutti i cittadini. Si implementano livelli di tutela del territorio e della città per mezzo di proposizione di nuovi vincoli ad opera dei cittadini che potranno per mezzo dell'”Ufficio dei cittadini per l'architettura ed il territorio” proporre vincoli specifici su singoli immobili o su aree del territorio di cui il consiglio, sottoposta a votazione la proposta si farà portavoce presso le autorità o i livelli di governo competenti. Il percorso di partecipazione sarà aperto per un dato periodo fino all’accoglimento di tutte le idee arrivate da cittadini propositivi. Nella prima assemblea pubblica verranno illustrati lo stato di avanzamento del lavoro e i principali contenuti delle proposte di sviluppo urbano, e lo svolgimento successivo della partecipazione. Esso prevede l’apertura di tavoli tematici che saranno invitati i cittadini nelle forme organizzate, ossia rappresentanti delle categorie sociali, economiche, culturali. Al termine verranno illustrati gli esiti del percorso di partecipazione. Nelle assemblee pubbliche è importante nominare il “Garante della Comunicazione”, che segue e garantisce che la comunicazione sia svolta con efficacia e facendo uso di una pluralità di canali informativi. E’ importante comprendere che l’Amministrazione comunale non deve rispondere puntualmente alle proposte, ma garantire che esse siano considerate. Ogni fase della partecipazione avrà, a tal fine, un verbale, del quale garantiscono la struttura comunale del garante della comunicazione e gli incaricati della partecipazione. I cittadini avranno a disposizione un’altra fase di partecipazione, durante la quale potranno presentare osservazioni entro il procedimento urbanistico. A queste l’Amministrazione risponderà formalmente una per una.

Azioni da intraprendere

- Nomina di un figura professionale che assumi il ruolo di “Garante della comunicazione”- Nomina di un segretario - Previsione di localizzazione all’interno del comune di un “Ufficio dei cittadini per l'architettura ed il

territorio” (tale ufficio può essere anche virtuale)- Assemblee pubbliche da tenersi nella sala del consiglio comunale- Divulgazione della “guida informativa della partecipazione”- Inserimento link “la mappa della partecipazione” sul portale del comune

Reperimento delle risorse finanziarie

I costi per tale proposta sono irrisori in quanto si pensa di impegnare personale e organico già in servizio e utilizzare un ufficio presente all’interno stesso del comune o un ufficio virtuale. Solo i costi di stampa e divulgazione della guida informativa e l’inserimento link sul portale del comune possono rappresentare costi irrisori di ordinaria amministrazione.

Obiettivi

La pianificazione urbanistica della città è finalmente condivisa con tutta la cittadinanza

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PROPOSTA N. 2: BLOCCARE E REGOLAMENTARE IL CONSUMO DI SUOLO

Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone di limitare il consumo di suolo comunale, una pianificazione della città non espansiva, prevedendo che le nuove occupazioni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali siano consentite esclusivamente qualora non sussistano alternative di riuso e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti; es.: saranno coordinate azioni tese a creare infrastrutture informatiche che permettano la smaterializzazione delle funzioni solitamente agganciate al principio di spostamento individuale: ciò che può farsi in un luogo fisico può essere proposto in ambiente virtuale con evidente risparmio in termini di impronta ecologica, di suolo, di qualità ambientale. Insieme alla perimetrazione dell’edificato, infatti, si intende individuare e catalogare tutti i diritti edificatori fino ad allora maturati sul territorio salernitano. Come è ampiamente noto, nella legislazione urbanistica italiana si intende per “diritto edificatorio” quanto maturato fino alla emissione del provvedimento abilitativo, lasciando tutte le previsioni edificatorie contenute nei piani urbanistici alla legittima potestà comunale di cancellarle sulla base di rigorose e imparziali motivazioni. Il comune di Salerno in questo caso dovrà dimostrare con dati ufficiali e organici l’entità dei fabbisogni abitativi o produttivi da realizzare e dimostrare altresì sulla base della ricognizione esaustiva del numero degli immobili dismessi o abbandonati esistenti all’interno del territorio comunale, che non è possibile soddisfare tali esigenze all’interno del perimetro dell’area edificata. L’Amministrazione comunale, sulla base di specifiche e effettive esigenze abitative o infrastrutturali e accertata l’assenza di alternative di riuso e riorganizzazione degli immobili e delle infrastrutture esistenti, può prevedere nuove aree edificabili. Le previsioni di espansione edificatoria dovranno essere giustificate sulla base di indicatori statistici relativi alla dinamiche demografiche, economiche ed occupazionali elaborati dall’Istat o da istituti di ricerca pubblici. Le previsioni di nuove urbanizzazioni devono altresì essere giustificate dall’impossibilità di poter essere soddisfatte all’interno delle aree interstiziali urbane non edificate o in edifici esistenti inutilizzati così come individuati dal censimento, l’Amministrazione comunale elaborerà il “Censimento degli edifici sfitti, non utilizzati o abbandonati” esistenti sul proprio territorio, quantificandone caratteristiche e dimensioni. Ad ogni immobile sarà allegato il certificato catastale e l’indicazione della destinazione d’uso dell’immobile medesimo, al fine di creare una banca dati del patrimonio disponibile.

Azioni da intraprendere

- Elenco tecnici comunali con compito di elaborare una catalogazione dei diritti edificatori;- Verifica standard urbanistici;- Censimento immobili di proprietà pubblica;- Censimento immobili privati sfitti;- Censimento immobili non utilizzati e abbandonati;- Censimento immobili privati locati all’amministrazione comunale.

Reperimento delle risorse finanziarie

I costi per tale proposta sono irrisori in quanto verrà impegnato esclusivamente personale tecnico comunale con l’ausilio di giovani tecnici esterni che hanno la possibilità di essere inseriti in uno stage formativo all’interno dell’ufficio tecnico comunale.

Obiettivi

Diminuire la realizzazione di costruzioni ex novo e quindi arrestare la cementificazione e di conseguenza incentivare le ristrutturazioni e manutenzioni edilizie.

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PROPOSTA N. 3: INTRODURRE IL“BILANCIO ECOLOGICO TERRITORIALE”

Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone anche l’introduzione del "Bilancio Ecologico Territoriale", strumento che permette di misurare il livello di naturalità e lo stato delle risorse naturali. Il bilancio dovrà rimanere sempre positivo non essendo mai aggravato in senso negativo. Tale bilancio dovrà essere migliorato per obiettivi e non potrà mai essere aggravato nemmeno temporaneamente. In sostanza il Bilancio Ecologico Territoriale (BAT) è uno strumento di raccolta dati e di analisi che serve a quantificare, in una data area territoriale, i consumi di risorse naturali, energia e acqua ed i livelli globali di emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo, individuando i casi di superamento del carico ambientale sostenibile. Quindi a differenza della proposta precedente basata prettamente su misure per bloccare il consumo del suolo, il Bilancio Ecologico Territoriale tende a monitorare ed equilibrare qualsiasi componente naturale e non (acqua, energia, emissioni inquinanti) presente nel territorio. Al fine di avere una caratterizzazione completa dello stato ambientale di un territorio, si esaminano sia le “matrici ambientali”, intese come unità fondamentali che costituiscono l'ambiente naturale (aria, acqua, suolo e biodiversità), che le attività antropiche, cioè tutte le attività di uso del territorio e delle sue risorse da parte dell’uomo (attività produttive, agricoltura e zootecnia, turismo, ambiente urbano, trasporti) che inevitabilmente consumano le matrici ed esercitano delle “pressioni” su di esse. Le pressioni si estrinsecano attraverso tutti i fenomeni fisici temporanei o legati all'attività umana (rumori, rifiuti, energia, campi elettromagnetici, odori, emissioni, ecc.), che a loro volta possono causare conseguenze indesiderate sulla popolazione. Le matrici ambientali e le attività antropiche, nella loro modalità di interazione, influenzano e determinano la qualità dell’ambiente. Dopo aver individuato i temi da trattare, si selezionano gli indicatori rappresentativi di ogni tema, valutando la reperibilità e la significatività dei dati. I dati possono essere raccolti da fonti note, ricavati mediante elaborazioni cartografiche, calcolati attraverso opportuni campionamenti e analisi di laboratorio o stimati mediante modelli matematici. In questo modo si crea una banca dati con tutte le informazioni necessarie a valutare lo stato dell’ambiente di quel territorio. E’ stato messo a punto un modello matematico di tipo soggettivo, per la sintesi di tutte le informazioni raccolte in un indice sintetico di qualità ambientale (BAT) del territorio studiato. Si tratta di un indice sintetico comparativo che consente di confrontare tra loro territori della stessa tipologia amministrativa (Comuni, Province, ecc.), per valutare la presenza di criticità ambientali e individuare le priorità di intervento. La situazione ambientale (BAT) viene suddivisa in 5 classi, in cui BAT = 1 rappresenta la situazione ambientale migliore e BAT = 5 la peggiore. Tutti gli indicatori e gli indici sintetici calcolati sono riportati su cartografia digitale e costituiscono la base del sistema informativo territoriale ambientale del territorio studiato. Un modello di esempio di Bilancio Ecologico Territoriale è stato applicato al territorio del Patto Territoriale Sangro-Aventino. In una prima fase, è stato individuato un set di 156 indicatori, suddivisi per i diversi tematismi ambientali. La struttura del BAT del Sangro-Aventino si è composta dai seguenti capitoli tematici: attività produttive, aria, acqua, suolo, rifiuti, energia, ambiente urbano, biodiversità, caccia e pesca, agricoltura e zootecnia, mobilità e trasporti, turismo e costa. La raccolta dei dati è stata effettuata utilizzando fonti bibliografiche, elaborazioni cartografiche, rilevamenti e analisi di laboratorio fatti dal Centro di Scienze Ambientali del CMNS. Sono stati poi organizzati degli incontri tra esperti dei vari settori ambientali del territorio e rappresentanti degli Enti Competenti (Comuni, Comunità Montane, Consorzio Rifiuti, ecc). Gli indicatori ed i pesi attribuiti ad ogni indicatore sono stati archiviati in un database ed è stato messo a punto un foglio di calcolo per la stima dell’ indice di qualità ambientale complessivo (BAT). Il foglio di calcolo utilizza il modello matematico descritto nei materiali e metodi, restituisce un valore di BAT per ogni comune del Sangro-Aventino e i valori di qualità parziali relativi ai vari tematismi ambientali. Per una migliore visualizzazione della situazione rilevata nel territorio studiato, i risultati sono stati riportati su cartografia digitale GIS. L’analisi ha evidenziato e

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confermato una tendenza all’urbanesimo e in generale allo spostamento verso le zone a maggiore crescita economica, che ha maggiormente penalizzato i comuni delle aree interne. Queste, d’altra parte, presentano alti valori di naturalità e buoni livelli di qualità ambientale (BAT=1 e 2), ad eccezione di quelli più sfruttati per il turismo invernale. Un esempio è il Comune di Roccaraso, che presenta BAT= 4, soprattutto a causa della presenza di impianti sciistici (BAT Turismo=5), che comportano anche elevati consumi energetici (BAT energia=5).

Le finalità del Bilancio Ecologico Territoriale sono:

- Fornire un modello di supporto decisionale volto a valutare l’efficacia delle politiche in campo ambientale;

- Articolare le diverse tipologie di interventi ed azioni più idonee alla realizzazione di un sistema di pianificazione territoriale;

- Fornire uno strumento di previsione di impatto ambientale;

Le fasi del lavoro:

1. Individuazione dei temi ambientali (attività produttive, aria, acqua, suolo, rifiuti, biodiversità, agricolturae zootecnia, ambiente urbano, mobilità e trasporti, turismo);

2. Individuazione degli indicatori per ogni tema;3. Creazione di una banca dati a livello di dettaglio comunale;4. Realizzazione del bilancio e calcolo del Bilancio Ecologico Territoriale;5. Analisi dei risultati attraverso modelli matematici e statistici;6. Elaborazione di un software tramite excel che permette il calcolo automatico del Bilancio Ecologico

Territoriale;7. Elaborazione di carte tematiche tramite l’uso di cartografia digitale (GIS).

Azioni da intraprendere

- Elenco tecnici comunali con compito di elaborare una catalogazione degli indicatori;- Accordi di collaborazione con comuni limitrofi (Pellezzano, Pontecagnano, Baronissi, ecc);- Accordi di collaborazione con l’Università di Salerno;- Verifica standard urbanistici;- Raccolta dati ambientali e chimiche (qualità dell’aria, acqua, ecc.)- Redazione del GIS (Sistema Informativo Geografico).

Reperimento delle risorse finanziarie

I costi per tale proposta sono rappresentati dalla raccolta dati e dalla redazione del GIS. Tale costo può rientrare nei costi di ordinaria amministrazione o con fondi economiche da parte dell’Università di Salerno.

Obiettivi

Avere una visione immediata della situazione ambientale e naturalistica individuando specifici indicatori.

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PROPOSTA N. 4: MIGLIORARE LA FRUIZIONE DELLA CITTÀ PER I PORTATORI DI HANDICAP

Con tale proposta del Movimento Cinque Stelle di Salerno si prevede di migliorare la fruizione della città per i portatori di handicap in modo che Salerno diventi una città accessibile per tutti. Per fare questo occorre eseguire un censimento delle barriere architettoniche presenti in città e individuare l’installazione di nuovi elementi al fine di rendere fruibile per tutti la città di Salerno.

Inoltre è importante fare un programma di abbattimento delle barriere architettoniche e urbanistiche come di seguito descritto:

Innanzitutto per barriera architettonica deve intendersi non più semplicemente un salto di quota da superare con una rampa, ma qualsiasi elemento, della più svariata natura, che può costituire una barriera fisica alla normale deambulazione. Le norme devono garantire la piena utilizzazione di un ambiente costruito rispondente alle esigenze di tutti i cittadini, indipendentemente dall’età, dalle caratteristiche psico-fisiche e senso-percettive, al fine di garantire a ciascuno l’esercizio autonomo di ogni attività. Si tratta dunque di andare a considerare una estesa gamma di problematiche che non si limitano ai soli handicap fisici. In effetti, per questa analisi deve essere considerata, non il solo portatore di handicap fisico ma bensì una utenza ampliata (anziani, donne in gravidanza o con bambini piccoli, convalescenti in genere) che comprende più del 20% della popolazione complessiva. Dalla normativa regionale si stabilisce che i Comuni destinino una parte dei proventi annuali derivanti dalle concessioni edilizie e dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia alla realizzazione di interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. Ciò di fatto è accaduto in pochi Comuni Italiani e non certo a Salerno dove sono presenti rampe con pendenza non adeguata ed episodiche presenze di pavimentazioni tattile, spesso interrotte senza una ragione plausibile. Nella maggior parte dei casi, tali interventi sono stati realizzati sulla base di singole segnalazioni senza una vera e propria programmazione. A ciò si propone una specifica programmazione in grado di migliorare l’esecuzione dell’intervento nello spazio pubblico, finalizzandolo all’abbattimento delle barriere architettoniche intese come qualsiasi ostacolo fisico che impedisce la normale deambulazione a persona con capacità ridotta di deambulazione. Per una corretta programmazione degli interventi, ed anche al fine di ottimizzare le risorse finanziarie disponibili, occorre una corretta individuazione di tutti i luoghi e servizi pubblici in cui sono presenti barriere architettoniche.

Quindi sarà necessario:

Fase 1: effettuare un censimento delle barriere architettoniche presenti sul territorio che riguarda tutti gli spazi, le infrastrutture e le strutture pubbliche o comunque aperte al pubblico;

Fase 2: elencare gli interventi da realizzare per adeguare tali spazi o strutture pubbliche ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

Si procederà quindi ad una indagine conoscitiva delle situazioni di fatto esistenti per quanto riguarda: la viabilità pedonale, i parcheggi, gli spazi di verde pubblico, gli edifici pubblici principali, i lidi balneari effettuata sia con sopralluogo diretto che tramite la visione degli atti presso l’Ufficio Settore lavori Pubblici Comunale.

Nell’indagine conoscitiva, l’attenzione sarà focalizzata principalmente in merito :

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a) qualità delle Strade: sarà valutata la presenza o meno di marciapiedi lungo l’asse viario e se questi erano a norma o meno (un marciapiede a norma deve avere larghezza 1,50mt, con un minimo 0,90 m e slarghi di almeno 1,50 mt per lo scambio; inoltre la pavimentazione deve essere liscia e continua e ci dovrebbero essere guide tattili per i non-vedenti).

b) qualità dei Parcheggi: sarà valutata la presenza ed il numero di posti auto per portatori dihandicap e le effettive condizioni di accesso ed uscita dal parcheggio.

c) qualità delle Aree verdi e comunque di godimento pubblico: sarà presa in esame l’effettiva accessibilità e fruibilità di parchi verdi attrezzati.

d) qualità degli Edifici pubblici: saranno considerati quegli edifici di proprietà pubblica che necessariamente devono essere accessibili a tutti: uffici pubblici, biblioteche, scuole, chiese, cimiteri, lidi balneari.

Azioni da intraprendere

- Elenco tecnici comunali con compito di elaborare il censimento e la progettazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche;

- Censimento delle barriere architettoniche presenti sul territorio;- Redazione del GIS (Sistema Informativo Geografico) per individuazione presenza di eliminazione delle

barriere architettoniche.

Reperimento delle risorse finanziarie

I costi per tale proposta sono rappresentati dalla redazione del GIS. Si utilizza l’organico dell’ufficio tecnico comunale. Per quanto riguarda gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche i lavori saranno programmati e finanziati secondo le disponibilità finanziarie derivanti da una parte dei proventi annuali ottenuti dalle concessioni edilizie e dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia.

Obiettivi

Rendere la città accessibile a tutti soprattutto ai portatori di handicap.

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PROPOSTA N. 5: REGOLAMENTARE LA POLITICA DEGLI ORARI

Molto spesso noi cittadini di Salerno abbiamo avuto bisogno di accedere a strutture e servizi pubblici in orari della giornata trovando questi chiusi o non accessibili al pubblico. Basti pensare, per esempio, all’ufficio delle Agenzie delle Entrate dove se non si arriva in tempo, ad un certo orario (entro le ore 10,00), non è possibile più prenotare il servizio di accesso allo sportello desiderato. Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone di modificare il Regolamento Urbanistico inserendo una regolamentazione dei criteri per il governo del tempo e dello spazio urbano e per la pianificazione degli orari sulla base dei seguenti principi e obiettivi:

- miglioramento dell’accessibilità dei servizi socio-sanitari, scolastici, per il tempo libero, garantendo la loro raggiungibilità con mezzi di trasporto pubblico in modo da rendere congruenti tempi, orari e localizzazioni delle singole strutture, in relazione ai tempi di vita deicittadini;

- armonizzazione graduale con le attività lavorative degli orari di servizio, secondo una pluralità di offerte, in modo da favorire l’autodeterminazione del tempo, e l’adozione di modalità di lavoro attente a conciliare gli orari con gli impegni di cura consentendo una più ricca qualità della vita.

In relazione alle dimensioni socio – economico-demografiche del comune di Salerno, il R.U.E.C., attraverso la sua strategia urbanistica, verificherà l’accessibilità dei servizi socio-sanitari e comunque tutte le attività pubbliche, indicando gli elementi da risolvere mediante interventi anche di modesta consistenza. La localizzazione delle nuove funzioni, sia pubbliche che private, sarà decisa in modo da prevedere il loro raggiungimento anche con servizi pubblici e limitando al massimo la necessità di spostamento con mezzi privati. Grande attenzione sarà posta nel dimensionamento e nell’ubicazione dei parcheggi pubblici, studiati in modo da garantire una facile fruibilità dei servizi. L’Amministrazione comunale dovrà intraprendere una regolamentazione degli orari di apertura al pubblico delle proprie strutture in maniera da conciliare i tempi di lavoro e di vita dei propri cittadini.

Azioni da intraprendere

- Elenco dei servizi pubblici con orari di apertura e chiusura e verifica accessibilità mezzi di trasporto pubblico.

Reperimento delle risorse finanziarie

Si utilizza l’organico dell’ufficio tecnico comunale.

Obiettivi

Migliorare l’accessibilità nelle strutture e servizi pubblici anche sulla questione tempo e non solo di spazio.

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PROPOSTA N. 6: INCENTIVARE IL SISTEMA DEI “RIFIUTI ZERO”

Si intende incentivare il sistema dei rifiuti zero, introducendo anchenelle norme di attuazione urbanistiche delle aree obbligatorie per l'alloggio di carrellati per la raccolta differenziata e di opportune aree a verde in cui posizionare compostiere domestiche o locali; le norme avrebbero immediata validità anche per le concessioni rilasciate di cui i lavori sono in corso, mentre azioni attente di pianificazione saranno intraprese per l'individuazione obbligatoria di aree per il compostaggio locale/condominiale meccanico laddove non vi fossero gli spazi o le condizioni minime per la pratica del compostaggio "naturale".

Azioni da intraprendere

- Individuazione delle zone e aree a verde in cui posizionare compostiere domestiche o locali.

Reperimento delle risorse finanziarie

Si utilizza l’organico dell’ufficio tecnico comunale.

Obiettivi

Incentivare la raccolta differenziata per il progetto “Rifiuti zero”.

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PROPOSTA N. 7: REGOLAMENTARE LE OPERAZIONI DI COLORITURA, PULITURA E RESTAURO DI EDIFICI STORICO-ARCHITETTONICO CON UN PIANO DEL COLORE E DEL DECORO URBANO

Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone una gestione responsabile e partecipata del decoro cittadino, sostenuta da opportune campagne di sensibilizzazione e di comunicazione finalizzate alla riappropriazione dello spazio urbano e periurbano inteso come bene comune da tutelare e salvaguardare ad opera di tutti; in questo quadro rientra ad esempio la creazione ed attivazione del servizio Decoro Urbano, strumento civico fondamentale che estende la rete di controllo e di monitoraggio ufficialmente esistente del territorio con un supporto ed implemento fattibile autosostenibile a costo zero.Si propone di eseguire un “Piano del Colore”, cioè un progetto di riqualificazione e salvaguardia dei caratteri morfologici e materiali del centri storico e regolamenta le operazioni di coloritura, pulitura e restauro di edifici e di manufatti di arredo urbano. Viene attuato attraverso specifici schemi d’intervento, con piani particolareggiati per le tinteggiature e progetti del colore per zone e ambiti, nel pieno rispetto della lavorazione e dei colori originari del patrimonio storico edilizio.Il Piano regola l’uso del colore applicato ai fabbricati, nella consapevolezza che esso sia uno degli elementi costitutivi dell’immagine paesistica dei luoghi e un importante strumento di riqualificazione, pertanto, fornisce delle indicazioni riguardo alle tinte da applicare, ai possibili abbinamenti, alle finiture, ai materiali, alle tipologie da utilizzarsi per tutti gli elementi (funzionali, decorativi e tecnologici) che compongono le facciate e le sistemazioni esterne degli edifici. Le indicazioni fornite sul colore cercano di tutelare in particolare due aspetti: da un lato l’identità storica del fabbricato, dall’altro la percezione visiva del contesto nel suo insieme con particolare attenzione non solo all’ambiente costruito ma anche a quello naturale. Un ulteriore obiettivo che il Piano si propone è quello di riportare l’attenzione di progettisti, committenti e cittadini sull’importanza dell’aspetto esterno dei fabbricati in quanto componenti essenziali della scena urbana.Il Piano si basa essenzialmente sui seguenti principi:A. Normare l’uso del colore, degli elementi architettonici e delle opere esterne nel caso di:

Nuove costruzioni ed interventi su edifici esistenti; Elementi di arredo urbano;

B. Valorizzare e salvaguardare il territorio mediante l’adozione di norme e prescrizioni differenziate per zone omogenee e per edifici ed ambiti particolari quali: Edifici o manufatti edilizi di interesse storico, artistico, architettonico; Edifici appartenenti a contesti urbani caratterizzati da unitarietà d’intervento; Edifici appartenenti a nuclei per i quali è riconoscibile una specifica identità storica e culturale.

C. Conservare, valorizzare e recuperare le caratteristiche fisiche e funzionali di: Spazi pubblici (vie o piazze) di particolare interesse storico - scenografico; Ambiti urbani particolarmente degradati; Aree interessate dal fenomeno dell’abusivismo

D. Esigere dai progettisti la conoscenza dell’edificio e del contesto in cui esso si colloca, attraverso la compilazione della modulistica e la redazione degli elaborati richiesti dalle presenti norme, al fine di pervenire alla scelta più appropriata del colore e degli elementi caratterizzanti l’aspetto esterno del fabbricato.

Il piano, per una migliore consultazione ed applicazione, sarà elaborato per circoscrizioni all’interno delle quali saranno individuate aree omogenee per caratteristiche ambientali ed edilizie; nell’ambito di tale aree

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saranno redatte le Tabelle e Schede Colore che tengono conto delle tipologie edilizie presenti, dei colori in uso, dell’inserimento delle tinte nel contesto ambientale e quindi del rapporto più o meno esistente con i colori dell’ambiente naturale (le terre, il verde, i colori di Salerno....).Attraverso l'uso di uno spettrofotometro, si effettuerà un'analisi colorimetrica puntuale su un significativo campione di edifici del comune di Salerno che ancora conservano colori originali. Sulla base di questa indagine sarà possibile definire una cartella di colori storici e tradizionali; questa, insieme alle note generali d'indirizzo, alle norme tecniche e alla scheda tipo d'intervento costituiranno gli strumenti operativi del Piano.

Azioni da intraprendere

- Schedature cromatiche per redazione piano del colore;- Analisi spettrofotometriche.

Reperimento delle risorse finanziarie

Si utilizza l’organico dell’ufficio tecnico comunale.

Obiettivi

Riqualificazione urbana del centro storico, regolamentando i cromatismi dei fabbricati e ritornando ai colori naturali tradizionali.

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PROPOSTA N. 8: PREVEDERE AREE PUBBLICHE E PRIVATE DEL TERRITORIO DA ADIBIRE IN “ORTI URBANI”

Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone di modificare il Piano Urbanistico Comunale e il Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale per prevedere l'adozione di aree a verde pubbliche già strutturate o da strutturare su proposta di cittadini, associazioni, comitati di quartiere, imprese i quali dovranno sottostare al R.U.E.C. rispettando il principio di uso pubblico e di uso a beneficio comune delle aree a verde incrementando la presenza sul territorio di orti urbani liberi dall'uso di prodotti chimici per la coltivazione. Si prevede la concessione quasi gratuita a persone fisiche, associazioni civiche, comitati di quartiere, di vuoti urbani privi di destinazione urbanistica (aree bianche), aree residuali, aree interne, aree comunali pertinenziali di edifici pubblici e privati per l'impianto di orti urbani da coltivare secondo i criteri dell'agricoltura biologica, sinergica, naturale previa iscrizione in pubblico albo dei coltivatori con la possibilità di vendita in loco dei prodotti di cui è vietato il trasporto al di fuori del perimetro urbano. Infatti si incentiva l’utilizzo di aree pubbliche e private trasformate in orti urbani con annessa area per la commercializzazione dei prodotti agricoli raccolti a Km 0. Molte aree urbane marginali risultano in un totale stato di abbandono e degrado oppure vengono utilizzate abusivamente da privati trasformando il paesaggio della città. Spesso la causa è la totale o parziale assenza di intervento, da parte dell’Amministrazione Pubblica, nella regolamentazione dell’utilizzo di tali spazi.Si definiscono orti urbani i piccoli appezzamenti di terra per la coltivazione ad uso domestico, eventualmente aggregati in colonie organizzate unitariamente. Nelle aree ad orti urbani, si prevede che l’indice di utilizzazione fondiaria (Uf) previsto per la realizzazione di tutte le opere edilizie è pari a 0,05 mq/mq, comprensivo degli edifici esistenti.

Gli orti urbani sono comunemente costituiti da:

• Superfici coltivabili • Elementi di servizio (strutture per il ricovero degli attrezzi e per la raccolta dei rifiuti vegetali, servizi igienici e spogliatoi, strutture per la socializzazione e la didattica, cartelli informativi) • Elementi di protezione/delimitazione (tettoie e pensiline, arbusti e cespugli, recinzioni e cancellate…) • Impianti di irrigazione • Percorsi di distribuzione interna • Aree di parcheggio, piazzole di carico/scarico.

Azioni da intraprendere

- Censimento aree pubbliche dismesse o abbandonate;- Preparazione bandi pubblici per affidamento aree da adibire ad orti.

Reperimento delle risorse finanziarie

Si utilizza l’organico dell’ufficio tecnico comunale.

Obiettivi

Espansione del verde pubblico e incentivare il ritorno delle tradizioni agricole richiamando i giovani ai mestieri agricoli.

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PROPOSTA N. 9: REGOLAMENTARE LA GESTIONE DEI CONSUMI IDRICI CON IL RECUPERO DELLE ACQUE PIOVANE AD USO CIVILE MEDIANTE LA PREVISIONE DI AREE PERTINENZIALI ADIBITE AD ACCUMULO DI ACQUA PIOVANA

Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone che per le nuove costruzioni si prevedono delle aree pertinenziali in cui vengono interrati sistemi di accumulo di acqua piovana. Al fine della riduzione del consumo di acqua potabile, si obbliga, fatte salve necessità specifiche di attività produttive con prescrizioni particolari, al riutilizzo delle acque meteoriche, raccolte dalle coperture degli edifici, per l’irrigazione del verde pertinenziale, la pulizia dei cortili e dei passaggi, per il lavaggio delle auto e per l’alimentazione delle cassette Wc. Le coperture dei tetti debbono essere munite di canali di gronda impermeabili, atti a convogliare le acque meteoriche nei pluviali e nel sistema di raccolta per poter essere riutilizzate. Tutti gli edifici di nuova costruzione ad uso residenziale o ricettivo, con una superficie destinata a verde pertinenziale e/o a cortile superiore a 50 mq, dovranno dotarsi di una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche di dimensioni non inferiori a 1 mc perogni 25 mq di superficie a tetto, considerando la proiezione orizzontale dello stesso. Tutti gli edifici di nuova costruzione artigianali, industriali ed agricoli, devono dotarsi di una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche di dimensioni non inferiori a 1 mcper ogni 35 mq di superficie a tetto considerando la proiezione orizzontale dello stesso. Le acque provenienti dai drenaggi delle superfici impermeabili suscettibili di contaminazione non potranno essere convogliate al sistema di raccolta. Il sistema di distribuzione dovrà prevedere come minimo una bocchetta da localizzarsi nei passaggi comuni. Rimane a discrezione del progettista prevedere ulteriori punti distacco in funzione della conformazione planimetrica dell’edificio in progetto. La cisterna sarà dotata di uno scarico di troppo pieno collegato, tramite uno sfioratore sifonato, ad un pozzo perdente (ove idrogeologicamente possibile) il quale a sua volta sarà dotato di uno scarico di troppo pieno collegato alla pubblica fognatura bianca ounitaria. La cisterna di raccolta dovrà essere dotata di un adeguato sistema di pompaggio per fornire l’acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti. L’impianto idrico così formato non potrà essere collegato alla normale rete idrica e le sue bocchette dovranno essere dotate di dicitura “acqua non potabile”. Lo schema dell’impianto dovrà essere presentato agli uffici tecnici comunali in allegato alla richiesta di permesso a costruire o denuncia di inizio attività per la costruzione o la ristrutturazione degli edifici. Le disposizioni del presente regolamento si applicheranno a tutti gli edifici oggetto di nuova costruzione o di ristrutturazione la cui domanda di Permesso di Costruire o Segnalazione Certificata di Inizio Attività verrà presentata dopo l’entrata in vigore dello stesso.

Azioni da intraprendere

- Modifica del Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale.

Reperimento delle risorse finanziarie

Risorse finanziarie provenienti da privati richiedenti della concessione edilizia.

Obiettivi

Risparmio idrico e incentivare lo sviluppo dell’ecosostenibilità nelle nuove costruzioni.

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PROPOSTA N. 10: IMPLEMENTARE UN SISTEMA DI CONTROLLO NEI CANTIERI EDILI LA CUI SOSTENIBILITÀ ECONOMICA VIENE INDIVIDUATA IN UNA ECO-CAUZIONE

Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone di implementare un sistema di controllo nei cantieri edilila cui sostenibilità viene individuata in una eco-cauzione con cui il privato anticipa le spese di controllo da parte dell'amministrazione con un controllo ad inizio cantiere ed a fine cantiere (ad opera di funzionari sempre diversi accompagnati su prenotazione da esponenti di associazioni civiche no profit, ambientaliste, interessate alla promozione della legalità sul territorio); detto controllo avrà la funzione di azzerare le pratiche illecite in edilizia innescando un sistema di autocontrollo che si sosterrà economicamente con l'aumento di entrate dovute all'emersione del nero e con la spinta alla regolarizzazione.

Azioni da intraprendere

- Individuazione personale tecnico da adibire ai controlli sui cantieri edili.

Reperimento delle risorse finanziarie

Risorse finanziarie provenienti da privati richiedenti della concessione edilizia.

Obiettivi

Migliorare il controllo qualitativo dei cantieri edili

PROPOSTA N. 11: INCENTIVARE IL SISTEMA DI PRETTATAMENTO FOGNARIO NELLE NUOVE COSTRUZIONI

Sono 1.808 gli agglomerati urbani italiani, sparsi in tutte le regioni, che stanno facendo rischiare all’Italia una condanna per inadempimento degli impianti di depurazione delle acque reflue. Secondo l’Europa, in pratica, un impianto su 4 sarebbe irregolare. Dopo 13 anni di ritardi sull’obbligo di messa a norma dei depuratori e dei sistemi fognari (la prima scadenza era il 1998) e dopo l’avvio di più procedure di infrazione, sono arrivati gli ultimatum della commissione europea relativi, in particolare, a 143 impianti che scaricano le acque reflue in bacini considerati sensibili e a oltre 1650 che li scaricano in bacini tecnicamente definiti normali. Una condanna che potrebbe comportare una sanzione che va da un minimo di 11.904 euro ad un massimo di 714.250 euro al giorno per ogni giorno di ritardo oltre che ad un risarcimento forfettario in base al nostro Pil che è quantificabile in 9,9 milioni di euro”. In pratica, se i comuni italiani non si adegueranno negli strettissimi tempi imposti dalle intimazioni l’Italia potrebbe essere condannata al pagamento di sanzioni che vanno da un minimo di 66milioni di euro ad un massimo di 3,4 miliardi di euro. Un colpo durissimo per il nostro paese che potrebbe risultare anche fatale vista e considerata l’attuale situazione di grave crisi economica che stiamo attraversando. La situazione più critica è come sempre nel Mezzogiorno dove non sono in regola città come Agrigento, Avellino, Benevento Campobasso, Crotone, Isernia, Napoli, Reggio Calabria e Salerno. Sì…proprio Salerno fa parte di quelle città italiane che possono indurre a pesanti sanzioni l’italia. Noi siamo convinti che una città come Salerno che vuole diventare un grande polo turistico internazionale, deve necessariamente salvaguardare il suo bene più prezioso quale è il mare, in modo da renderlo il più possibile un mare pulito con acque blu e cristalline.

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Oltre alla necessità di operare sulla sistemazione generale dell’impianto di depurazione gestito dalla S.I.I.S. di Salerno e sulla manutenzione della fognatura comunale, il Movimento Cinque Stelle di Salerno ritiene che un intervento può essere effettuato direttamente alla fonte pretrattando lo scarico fognario dei fabbricati prima di arrivare ai depuratori comunali, soprattutto per le nuove costruzioni. Per questo gli impianti di pretrattamento delle acque fognarie devono prestare particolare attenzione alle sostanze trattate in quanto sono altamente contaminate e non batteriologicamente sane. Diversamente, le acque che invece derivano, ad esempio, da una prima pioggia in seguito al dilavamento di superfici pavimentate, non richiedono particolari accorgimenti poichè vengono depurate con una tecnica più elementare. Le cosiddette "acque di prima pioggia" vengono infatti convogliate alla fase di depurazione, verso una o più vasche di trattamento specifico, per la rimozione degli agenti sedimentanti. Le acque in eccesso (di seconda pioggia) vengono invece mandate direttamente all'uscita dell'impianto principale che collegandosi, tramite un'apposita tubazione, agli impianti secondari possono subire dei post-trattamenti, per migliorarne l'efficienza depurativa complessiva. Gli impianti di pretrattamento delle acque fognarie, necessitano invece di un passaggio in più, e spesso si tratta di una fase di pre-trattamento delle acque reflue di origine civile prima di confluire nella pubblica fognatura. In questi tipi di impianti di trattamento delle acque fognarie sono nettamente distinti due comparti, uno superiore ed uno inferiore che funge da accumulo e dissolvimento dei fanghi e/o delle sostanze melmose. Tali serbatoi dovranno essere svuotati periodicamente da una ditta specializzata.

Azioni da intraprendere

- Individuazione personale tecnico da adibire ai controlli sui cantieri edili.

Reperimento delle risorse finanziarie

Risorse finanziarie private.

Obiettivi

- Prettattamento iniziale degli scarichi fognari civili; - Miglioramento della depurazione delle acque;- Miglioramento dell’acqua del mare.

PROPOSTA N. 12: INCENTIVARE IL SISTEMA DI FITODEPURAZIONE

Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone di incentivare gli impianti di fitodepurazione soprattutto per le nuove costruzioni, laddove è possibile. La fitodepurazione è un sistema di depurazione naturale delle acque reflue domestiche, agricole e talvolta industriali, che riproduce il principio di autodepurazione tipico degli ambienti acquatici e delle zone umide.L'etimologia della parola (phito = pianta) potrebbe far ritenere che siano le piante gli attori principali del processo depurativo, in realtà le piante hanno il ruolo fondamentale di creare un habitat idoneo alla crescita della flora batterica, che poi è la vera protagonista della depurazione biologica.

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Gli impianti di fitodepurazione, a livello internazionale, vengono chiamati constructedwetlands e possono essere utilizzati o come trattamento secondario, cioè come un vero e proprio processo depurativo, a valle del trattamento primario o come trattamenti terziari a valle di impianti di depurazione tradizionali il cui effluente non raggiunge i limiti imposti dalla normativa.Oltre per il trattamento dei reflui domestici, la fitodepurazione può essere utilizzata con successo anche per trattare:

scarichi discontinui o irregolari come quelli provenienti da hotel, campeggi, villaggi turistici, rifugi

reflui in uscita da impianti di acquacoltura reflui in uscita da aziende zootecniche reflui in uscita da caseifici e cantine di vinificazione acque di dilavamento stradale percolati di miniere e discariche derivazioni da corsi d'acqua eutrofizzati.

I vantaggi della fitodepurazione sono: costi minimi di costruzione e manutenzione rispetto a quelli degli impianti di depurazione

tradizionali assenza di odori e di proliferazione di insetti nei sistemi a flusso sommerso totale abbattimento della carica patogena creazione di un'area verde al posto di manufatti in cemento possibilità di riutilizzo dell'acqua depurata a scopi irrigui riduzione dei consumi di energia elettrica rispetto ad un depuratore tradizionale assenza o ridotta necessità di apparecchiature elettromeccaniche effluente finale conforme alle norme vigenti (tabella 1,2 D.lg. n152/2006) funzionamento depurativo indipendente dall'assenza di energia o sovraccarico idraulico

fondamentali per il funzionamento dei processi di depurazione tradizionali.Gli svantaggi della fitodepurazione sono:

richiesta di maggiori superfici rispetto ai depuratori convenzionali costi di acquisizione del suolo sul quale costruire l'impianto

Azioni da intraprendere

- Individuazione personale tecnico da adibire ai controlli sui cantieri edili.- Modifica del Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale.

Reperimento delle risorse finanziarie

Risorse finanziarie private.

Obiettivi

- Prettattamento iniziale degli scarichi fognari civili; - Miglioramento della depurazione delle acque;- Miglioramento dell’acqua del mare.

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PROPOSTA N. 13: PROTOCOLLO CHECK UP EDIFICIO

Come gli ultimi tragici eventi, purtroppo, ci dimostrano, il parco edilizio italiano, soprattutto quello di Salerno, ed in particolar modo molti edifici pubblici, risultano sia a livello strutturale che energetico inadeguati, obsoleti e carenti di manutenzione. Inoltre, negli ambienti interni di molti edifici pubblici sono presenti concentrazioni elevate di radiazioni elettromagnetiche e di alcuni gas potenzialmente dannosi per la salute degli individui.

Tutti gli edifici e quindi anche quelli pubblici sono degli organismi soggetti al “naturale” invecchiamento e come tali possono trasformarsi in organismi “ammalati”.

Le malattie diagnosticate a moltissimi edifici appartenenti al “costruito” con età superiore ai cinque anni sono sostanzialmente di quattro diversi tipi:

1. non idoneità statica soprattutto dal punto di vista “sismico” visto che gran parte del nostro territorio è stato classificato sismico negli anni recenti e la maggioranza dei “nostri” edifici non è stata costruita con criteri antisismici.

2. non idoneità dal punto di vista energetico che in tempi di “rigore economico”, come quelli attuali, porta a classificare tali edifici come “energivori” con alti costi di gestione per tutta la collettività senza contare tutte le problematiche relative al maggior inquinamento prodotto dalla mole di energia “perduta”.

3. non idoneità dal punto di vista elettromagnetico che per la presenza, nei luoghi pubblici, di numerosi apparecchi elettrici (computer, stampanti, cellulari, stazioni telefoniche, wireless, ecc) comporta un’esposizione prolungata sull’uomo di onde elettromagnetiche a bassa ed alta frequenza che possono comportare seri rischi per la salute.

4. non idoneità dal punto di vista della qualità dell’aria che soprattutto negli ambienti chiusi la presenza di uno degli agenti chimici inquinanti più comuni (l’anidride carbonica) può essere potenzialmente dannosa all’uomo.

Molto spesso, infatti, tramite una attenta analisi dell’esistente si possono migliorare le prestazioni statiche, energetiche, elettromagnetiche e della qualità dell’aria del sistema edilizio con interventi mirati e localizzati. Grazie alle ultime tecnologie sia in fatto di diagnostica, monitoraggio e analisi è possibile programmare interventi mirati e specifici senza aggravare il bilancio della spesa pubblica.

Il Movimento Cinque Stelle di Salerno propone un servizio tecnico denominato “Protocollo check-up edificio” basato sul controllo completo di un edificio, mediante accurate analisi ed indagini non distruttive e non invasive, per verificare lo stato di salute generale del sistema edilizio dal punto di vista strutturale, energetico, elettromagnetico e della qualità dell’aria negli ambienti chiusi.Il Movimento Cinque Stelle di Salerno intende implementare tale servizio iniziando con analisi su edifici pubblici e poi eventualmente passare secondo una precisa programmazione anche con indagini su edifici privati. Si dispone così di un fascicolo tecnico completo contenente informazioni e indagini approfondite in tutti i punti di vista su quel dato edificio. La documentazione prodotta fotografa lo stato di salute dell’edificio oggetto di indagine, costituisce il punto di partenza per la programmazione di eventuali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e riassume le situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità dell’edificio. Le indagini non distruttive strutturali proposte nell’ambito del programma “Protocollo check-up edificio” possono essere eventualmente integrate con altre indagini, per esempio, del tipo distruttive (prelievo “in situ” di campioni di calcestruzzo per prove a compressione in laboratorio) in modo da ottenere le necessarie correlazioni (il 50% delle prove distruttive possono essere sostituite dal triplo delle prove non distruttive, tarate su quelle distruttive) e valutazioni dei livelli di conoscenza (Lc) e corrispondenti fattori di

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confidenza (Fc) come ai sensi del capitolo 8 delle “Norme tecniche per le Costruzioni” del 14 gennaio 2008 e l’appendice C8 della circolare esplicativa n. 617 del 02/02/2009.

Per ogni singolo edificio verranno eseguite, nell’ambito del programma “Protocollo check-up edificio”, le seguenti indagini non distruttive e non invasive:- indagine termografica ad infrarossi: tale indagine serve per individuare i dettagli costruttivi, eventuali dispersioni energetiche ed anomalie strutturali ed energetiche di ogni genere (lesioni, impianti, ponti termici, ecc.)- indagine termoigrometrica: misura della temperatura e umidità del materiale a punti e a zone. Tale indagine serve anche per individuare origine e causa eventuale presenza di umidità. - indagine pacometrica (DIN 1045): rilievo della posizione e stima del diametro delle barre d’armatura. Tale indagine è utile per comprendere la struttura dell’edificio con la valutazione, la misura dell’armatura metallica, il posizionamento e la misura dello spessore dei tondini ferro di armatura delle travi e pilastri.- indagine sclerometrica (UNI EN 12504-2): tale indagineindica la durezza superficiale e la qualità del calcestruzzo. - indagine ad ultrasuoni (UNI EN 12504-4): tale indagineconsente la determinazione delle caratteristiche del calcestruzzo, omogeneità e uniformità del materiale, modulo di elasticità, resistenza del materiale.- Indagine combinata sclerometro-ultrasuono (metodo SonReb): stima indiretta della resistenza cubica a compressione con correlazioni dei risultati sclerometro/ultrasuoni ed eventuali risultati da laboratorio.- diagnosi della carbonatazione: tale analisi permette di misurare la profondità di carbonatazione del calcestruzzo in atto mediante il CarbonTest.- indagine endoscopica: tale indagine permette di poter controllare visivamente, mediante un oculare collegato a una sonda flessibile, la composizione della stratigrafia muraria in cavità o fessure.- indagine termoflussimetrica: tale indagine permette attraverso un termoflussimetro di misurare in maniera analitica il valore “U” trasmittanza termica delle varie stratigrafie murarie che compongono l’edificio.- indagine sulla tenuta all’aria degli infissi esterni: tale indagine viene eseguita, mediante termoanemometro, per verificare eventuali dispersioni e la tenuta all’aria degli infissi esterni.- indagine elettromagnetica: tale indagine individua negli ambienti la presenza di eventuali fenomeni di elettromagnetismo nocivi all’uomo.- indagine di rilevamento della qualità dell’aria: tale indagine individua negli ambienti interni l’eventuale presenza e concentrazione di CO² (biossido di carbonio).

Azioni da intraprendere

- Utilizzo di personale tecnico previa frequenza corso specialistico di indagini non distruttive;- Acquisto di strumentazioni specialistiche (termocamera ad infrarossi, termo flussimetro, ultrasuoni, ecc)

Reperimento delle risorse finanziarie

- Risorse finanziarie da fondi europei.

Obiettivi

- Controllo e garanzia della sicurezza statica degli edifici;- Risparmio energetico;- Precisione nella programmazione di eventuali lavori di manutenzione;- Controllo sicurezza nelle scuole.

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PROPOSTA N. 14: PROMOZIONE E REALIZZAZIONE DI PARCHEGGI PERIFERICI DI INTERSCAMBIO PER BLOCCARE IL FLUSSO VEICOLARE IN INGRESSO ALLA CITTA’

Per pianificare la città di Salerno a misura di uomo – pedone e non a misura del dio automobile è necessario, in primis, bloccare l’ingresso del traffico veicolare nelle zone esterne alla città nei pressi delle uscite auto stradali. Inoltre tali zone devono rappresentare anche nodi di interscambio con il trasporto pubblico in servizio 24 ore su 24 per mezzo di navette elettriche e/o ibride, in modo che l’utente parcheggia l’auto in tali aree periferiche e prende la navetta elettrica o altro mezzo condiviso per poter entrare in città. Le aree destinate a parcheggi intermodali possono essere aree con parcheggi a raso o mediante la costruzione di parcheggi multipiani. E’ previsto che tali parcheggi possano contenere strutture ricettive, centri commerciali, palestre, bar, ristoranti, ecc, il tutto alimentati il più possibile con fonti energetiche rinnovabili. Tale situazione comporterebbe non solo che le automobili, provenienti da altre città, non entrino nel centro di Salerno ma si provocherebbe anche la tendenza di un flusso inverso veicolare cioè dal centro città ci si dirige verso tali aree attrezzate proprio per la presenza di vari servizi e strutture. Tale pianificazione si propone due obbiettivi: da un lato, creare un nodo polifunzionale di interscambio che regoli il traffico veicolare in modo logico e funzionale, contribuendo a risolvere il problema dell’accessibilità di Salerno. Dall’altro, riqualificare aree ai bordi della città che occupano posizioni di estremo rilievo mediante la creazione di simboli, elementi identificativi della “porta” di Salerno, che possa diventare riferimento di un luogo. In quest’ottica è estremamente importante affiancare all'offerta di nuove strutture e servizi un'attenta progettazione paesaggistica e ambientale degli spazi aperti, così l’ambizione di trasformare uno spazio complesso in un luogo urbano di relazione (nodo di interscambio), su cui gravitano molteplici flussi (pedonale, carrabile, acqueo) di diversa natura (il turista, il cittadino, il pendolare), si concretizza nell’articolazione degli spazi aperti e chiusi. In questo rientra la partecipazione del cittadino che contribuisce alla stesura del bando di procedura aperta ai soli tecnici della provincia di Salerno per l’affidamento di progettazione organizzazione aree e nodi di interscambio. Ovviamente, è importante che per realizzare tutto questo occorre prima di tutto la riorganizzazione o meglio la rifondazione del trasporto pubblico esistente, sostituendo anche il parco mezzi a disposizione con navette elettriche e/o ibride.

Azioni da intraprendere

- Stesura bandi pubblici di affidamento progettazione e realizzazione lavori;- Concorso pubblico di progettazione riservato ad architetti iscritti alla provincia di Salerno;- Riorganizzazione del trasporto pubblico.

Reperimento delle risorse finanziarie

- Risorse finanziarie da fondi europei.

Obiettivi

- Evitare ingresso in città del traffico veicolare proveniente da fuori; - Incentivazione all’utilizzo del trasporto pubblico o mezzi condivisi;

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Di seguito si individuano le aree di interscambio modale:

Nodo di interscambio via Ligea che intercetta i flussi veicolari provenienti da Cava dé Tirreni, costier amalfitana, autostrada Salerno-Napoli

Nodo di interscambio via Salvatore Allende che intercetta i flussi veicolari provenienti da Pontecagnano Faiano, dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria, dalla litoranea e dalla zona industriale

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Nodo di interscambio via ???????? che intercetta i flussi veicolari provenienti da Baronissi e Pellezzano

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PROPOSTA N. 15: GESTIONE DEL REGOLAMENTO DEL VERDE

Nel programma del Movimento Cinque Stelle di Salerno si propone di realizzare e gestire un regolamento del verde pubblico e privato (regolamento d'uso del verde); un regolamento per la corretta progettazione delle aree verdi. Il regolamento individuerà e selezionerà opportune metodologie di progettazione del verde puntuali. Si incentiva la sostenibilità del verde urbano con l’introduzione di “orti urbani” (degli orti urbani se ne è descritto precedentemente); le aree verdi pubbliche (ma anche quelle private a mezzo di incentivi) saranno regolate ed improntate al principio di massima sostenibilità, prevedendo l'utilizzo di biotipi ed essenze della fascia mediterranea quindi autosostenibili con minimi apporti idrici e manutentivi. L'intero sistema del verde urbano viene inteso come un grande sistema didattico all'aperto fruibile a mezzo di sistemi di lettura informatici come la "realtà aumentata" che per mezzo di sovrapposizione di livelli informativi riconosce le informazioni della realtà circostante e le restituisce al fruitore per mezzo di dispositivi mobile di ultima generazione sempre più diffusi e alla portata di tutti. Le stesse informazioni saranno parzialmente riportate in loco con grafica relativa alla storia dei giardini o alle essenze in essi presenti. Si istituirà un regolamento per lo sviluppo degli interventi privati di inverdimento con prescrizioni in materia di inverdimento dei cortili interni, di facciate, di tetti e di giardini prospicienti le case (sul modello di quelli già operanti a Colonia, Berlino, Barcellona). L'inverdimento delle facciate e dei tetti come strumento di controllo del clima e di riqualificazione di brani di città in cui non è possibile implementare le superfici a verde. Detti sistemi di inverdimento possono essere implementati grazie ad incentivi e sgravi fiscali oltre ad essere introdotti in edifici pubblici con apposita programmazione che consenta l'accesso ad eco-finanziamenti previsti in ambito europeo.

Azioni da intraprendere

- Modifica del Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale;

Reperimento delle risorse finanziarie

- Risorse finanziarie da fondi europei e privati.

Obiettivi

- Espansione del verde pubblico e privato.

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PROPOSTA N. 16: ESPANSIONE DEL VERDE PUBBLICO CON REALIZZAZIONE DI PARCHI URBANI

Il Movimento Cinque Stelle di Salerno, al contrario dell’attuale amministrazione comunale, intende incentrare lo sviluppo urbano della città aumentando gli spazi verdi pubblici e quindi garantire ed aumentare, in tutti i comparti, gli standard urbanistici ai sensi del D.M. n. 1444/1968, senza ricorrere al trasferimento dei diritti edificatori al centro cittadino. Inoltre la volontà è quella di aumentare gli spazi verdi anche per instaurare un rapporto biunivoco con la natura e incentrare lo sviluppo in una forma urbana più a misura di uomo e non a misura del dio automobile. In pratica l’uomo deve riconquistare i suoi spazi, invasi ormai dalle automobili e dal cemento. Per questo, il Movimento Cinque Stelle di Salerno intende riqualificare il fronte sul mare di Salerno individuando alcune aree che, per natura tipologica e per garantire la vivibilità dei cittadini, abbiano una vocazione naturale finalizzata alla realizzazione di parchi urbani. Per quanto riguarda i parchi urbani realizzati dall’attuale amministrazione comunale c’è da segnalare il Parco del Mercatello (via Angrisani – quartiere Europa, Mariconda e Mercatello), dove manca la manutenzione e qualsiasi rapporto o dialogo con il resto della città. Lo stesso vale per il Parco Pinocchio-Irno (Lungoirno – quartiere Terme Campione) e il Parco del Seminario (via Valerio Laspro – quartiere Carmine Alto). Si apprezza, invece, la sistemazione della Villa Comunale anche se essa poteva essere inserita in un contesto migliore data la decadenza indecente del Lungomare, popolato per lo più da ratti e scarafaggi. Si segnala il Giardino della Minerva (via Sanseverino – centro storico alto). A ridosso del rione Carmine, nell’area antistante la chiesa dei Salesiani sono stati inaugurati nell’agosto 2010 i giardini di via San Giovanni Bosco, un intervento di inserimento di qualche misera piantumazione di piante. A Torrione Alto si trova il Parco del Galiziano, un intervento isolato senza nessun dialogo con la città. Un intervento sterile è quello dei Giardini del Torrione a ridosso del forte La Carnale. Attualmente il Parco Montestella (via Montestella – quartiere città collinare) si trova nell’assoluto abbandono, divenuta ormai una vera e propria discarica. Ancora interventi sterili sono i Giardini Mariele Ventre (via Rocco Cocchia – quartiere Pastena). Scomparsi i giardini del Parco Arbostella sostituito da una scuola. Ovviamente tutti questi parchi realizzati dall’attuale amministrazione comunale non rappresentano altro che piccoli interventi marginali anche se dovevano essere i principali motori di una pianificazione urbana volta all’ambiente.

Quartieri di Salerno

Il Movimento Cinque Stelle di Salerno propone di realizzare parchi urbani nei vuoti urbani, nelle zone specialmente abbandonate e dismesse in quanto l’unico intervento per poter integrare i quartieri sono la riqualificazione delle strade e l’espansione del verde pubblico. A tal uopo si propone di qualificare i vuoti urbani delle aree interne come quelle di Mariconda, di Matierno (zona collinare di Salerno) in cui in quest’ultimo quartiere si incontrano prefabbricati edificati dopo il terremoto del 1980, vuoti dal 2011 che sono diventati una vera e propria “bomba ecologica” in quanto non sono stati demoliti e lasciati all’impeto degli agenti atmosferici e al tempo e la conseguenza di tutto questo è che tale zona è diventata una discarica a cielo aperto. Per questo si propone di realizzare parchi urbani previa bonifica dei luoghi nei vuoti urbani di Matierno di via degli Etruschi (sotto la sede dell’Anas) e nelle case cosiddette dei “Puffi”. Solo così è possibile riqualificare un quartiere che fino ad ora è considerato un quartiere ghetto di Salerno.

Fronte del Mare di Salerno

L’attuale amministrazione comunale intende realizzare nell’area di Piazza della Concordia una vela avveniristica protesa verso il mare, progettata da un altro archistar Ricardo Bofill. La vela sarà alta 72 metri e ospiterà, nei suoi 17 piani, uffici e un albergo sul mare. Come dichiarato dal sindaco non saranno previste residenze private (noi lo dubitiamo!!!!) ma parcheggi interrati. Il progetto prevede l'interramento di via Lungomare, nel tratto compreso tra piazza della Concordia e Piazza Mazzini, realizzando un sottopasso in

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modo da permettere il flusso veicolare nel tratto di via Lungomare Trieste e via Lungomare Marconi. Tale opera può essere realizzata solo svendendo ai privati speculatori i diritti edificatori del suolo pubblico (quindi nostro!!!) in cui insiste Piazza della Concordia e Piazza Mazzini, con conseguente aumento della cementificazione e della congestione di tale area per la realizzazione di ulteriori e inutili parcheggi interrati. Inoltre la torre è un progetto fotocopia di Bofill già ripetuto altrove, di discutibile bellezza estetica, senza nessun nesso logico con l’ambiente circostante. Il Movimento Cinque Stelle, invece, è convinto che per ripristinare gli standard urbanistici e il livello di naturalità della città è necessario che nell’area di Piazza della Concordia e Piazza Mazzini venga realizzato un parco pubblico. Si immagina che tale parco possa essere il simbolo della città facendo diventare Salerno veramente una città-giardino dove la naturalità (verde pubblico) prenda il sopravvento sull’artificialità (costruzioni in cemento). Si pensa che stesso i cittadini e quindi gli attori principali delineano le linee guida per la definizione del bando pubblico per affidare il servizio di progettazione architettonica del parco pubblico in cui si pensa anche alla possibilità di creare all’interno di esso spazi che possano comportare redditività per il comune di Salerno. Per esempio si immagina di collocare all’interno del parco delle zone adibite a orti urbani con annesso mercato ortofrutticolo con prodotti a Km 0 (introito affittando tali aree); si propone di realizzare una piccola zona del parco per il cane e il piccolo animale, comprensivo di canile, attività di supporto e di servizio, di accoglienza e di avvicinamento dell’uomo all’animale, di terapie e di vendita di prodotti correlati; si pensa di costruire una zona di teatro all’aperto, e così via. Per il tratto di collegamento del flusso veicolare tra via Lungomare Trieste e via Lungomare Marconi, al posto del progetto dell’attuale amministrazione di realizzare un sottopasso (opera onerosa), noi riteniamo di eseguire in quel tratto e non solo (in tutta la città) delle isole ambientali (così senza fare opere interrate, costose e invasive) che possano risolvere sia il problema di decelerazione del tratto lungomare sia l’aumento di zone pedonali e ciclabili. Quindi il Movimento Cinque Stelle di Salerno propone di realizzare un parco pubblico comprendendo Piazza della Concordia e Piazza Mazzini con isole ambientale (di cui se ne descriverà nei paragrafi successivi) per permettere il flusso veicolare su via Lungomare.

Riqualificazione urbana di Piazza della Concordia e Piazza Mazzini con realizzazione di un parco urbano

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Riqualificazione urbana via Fratelli de Mattia e via Giovanni Santoro zona di fronte ex Nave Concord con realizzazione di un parco urbano

Riqualificazione urbana area ex area cementificio (attualmente adibita a parcheggio) nei pressi del Grand Hotel Salerno con realizzazione di un parco urbano

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Previsione di realizzazione parchi urbani in altre zone e quartieri di Salerno

Riqualificazione urbana area Forte La Carnale e Chiesa Santa Maria de Martires con realizzazione di un parco urbano

Riqualificazione urbana area Piscine Comunali lato Lungomare di fronte Scuola Elementare M. Mari

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Riqualificazione urbana area via Lungomare Marconi con realizzazione di un piccolo parco urbano

Riqualificazione urbana zona Pastena nei pressi della caserma Angelucci con realizzazione di un parco urbano

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Riqualificazione urbana zona Mercatello nei pressi del lido Mercatello con realizzazione di un parco urbano

Azioni da intraprendere

- Stesura bando pubblico di affidamento progettazione e realizzazione lavori;- Concorso pubblico di progettazione riservato ad architetti iscritti alla provincia di Salerno;- Programma di manutenzione ordinaria del parco

Reperimento delle risorse finanziarie

- Risorse finanziarie da fondi europei e con Project Financing;- Risorse finanziarie per la manutenzione ordinaria e straordinaria del parco.

Obiettivi

- Espansione del verde pubblico;- Garantire gli standard urbanistici.- Incentivazione all’utilizzo del trasporto pubblico o mezzi condivisi.

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PROPOSTA N. 17: RISTRUTTURAZIONE LUNGOMARE TRIESTE DI SALERNO

Il Lungomare Trieste di Salerno è uno dei luoghi simbolo della città. Una passeggiata pedonale direttamente sul mare, articolata su più corsie e lunga oltre 2 km, dal centro storico fino al porto turistico di piazza della Concordia. Il Lungomare cittadino accoglie, in estate e in inverno, moltissime persone: è il luogo privilegiato dei giovani che qui si ritrovano ad ogni ora del giorno e della notte, degli sportivi che preferiscono praticare attività fisica all’aria aperta e delle famiglie che amano fare una passeggiata a diretto contatto con il mare. Il Lungomare si anima durante tutte le festività primaverili con attività di animazione per i più piccoli, con il tradizionale teatro dei burattini e con mercatini e fiere. Nei pomeriggi di sole, il caffè postprandiale in uno dei punti ristoro del lungo viale è una consuetudine salernitana ormai radicata. Purtroppo attualmente possiamo solo segnalarne la completa e assoluta decadenza del Lungomare con panchine rotte, alberi secchi e soprattutto la maggior parte delle palme potate a tronchi mozzati a causa dell’infezione del punteruolo rosso, nessuna cura e manutenzione alle aiuole, pavimentazioni disconnesse, sporcizia e soprattutto la presenza di ratti e scarafaggi. Per questo il Movimento Cinque Stelle di Salerno propone come principale intervento del suo programma la ristrutturazione e il rifacimento del Lungomare con nuova pavimentazione, nuova sistemazione degli arredi, insomma una nuova progettazione del Lungomare ritornando anche agli antichi splendori del Lungomare stesso, un lungomare che possa rappresentare un'unica entità con i parchi urbani circostanti che si intendono realizzare. Si pensa di lanciare un bando di affidamento di progettazione del Lungomare riservato ad architetti iscritti alla sola provincia di Salerno. Naturalmente la definizione dei punti del bando devono essere condivisi con tutta la cittadinanza.

Azioni da intraprendere

- Stesura bando pubblico di affidamento progettazione e realizzazione lavori;- Programma di manutenzione ordinaria del Lungomare

Reperimento delle risorse finanziarie

- Risorse finanziarie da fondi europei e con Project Financing;- Risorse finanziarie per la manutenzione ordinaria e straordinaria del Lungomare.

Obiettivi

- Espansione del verde pubblico.

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PROPOSTA N. 18: RISTRUTTURAZIONE VIARIA CON INSERIMENTO DI “ISOLE AMBIENTALI” (VIA LUNGOMARE, LUNGO IRNO E STRADE INTERNE IN TUTTI I QUARTIERI)

Durante le riunioni del gruppo Urbanistica abbiamo analizzato anche la struttura stradale di Salerno composta principalmente dall’asse stradale che costeggia il lungomare (via Lungomare Trieste, via Lungomare Tafuri, via Lungomare Colombo e via Lungomare Marconi), due strade parallele interne di cui una pedonale (via Roma e corso Vittorio Emanuele) intersecate ortogonalmente da strade che vanno verso l’interno della città. Considerato che la strada principale e la più bella via Lungomare è attualmente una strada a scorrimento veloce, costituita da una larga carreggiata con due corsie con direzione da nord a sud e una corsia con direzione da sud verso nord, essa è stata, negli ultimi mesi, protagonista di vari incidenti anche mortali. Il Movimento Cinque Stelle di Salerno, constatando che l’attuale struttura viaria è ancora organizzata secondo schemi tradizionali, progettata per l’automobile e non per il pedone, data la mancanza di piste ciclabili e zone pedonali, propone di operare una ristrutturazione viaria delle strade impiantando un tipo di strada progettata soprattutto per l’uomo-pedone, una progettazione che tutte le città nord europee si sono già da tempo adeguate (Svizzera, Germania, Austria, ecc). Innanzitutto, il Movimento Cinque Stelle di Salerno ritiene che via Lungomare, per renderla meno pericolosa, è necessario che diventi Zona 30 (vedi programma Mobilità) perché se è vero che essere investiti a 50 Km/h è come cadere dal 3° piano con danni mortali, è altrettanto certo che essere investiti a 30 Km/h è come cadere dal 1° piano con danni non gravissimi, quindi così già facendo si smorzano gli effetti di un eventuale impatto. Ma ciò non basta perché sappiamo che se una strada lunga e rettilinea con una carreggiata larga come quella di via Lungomare, nonostante la presenza di qualsiasi limite di velocità, invita e induce l’automobilista a correre e superare facilmente il limite di velocità senza accorgersene. Quindi oltre alla zona 30 è importante modificare la conformazione della strada in modo da far indurre e costringere l’automobilista a guidare con attenzione e guidare secondo il limite di velocità richiesto. Infatti è verificato che due mezzi pesanti che si incrociano a 50 Km/h hanno bisogno di una carreggiata larga 6.25 m, mentre due mezzi pesanti che si incrociano a 30 Km/h necessitano di una carreggiata larga 5.25 m, circa un metro in meno e quindi si desume che minore velocità comporta minor spazio necessario per i veicoli. Quindi rendere tutta via Lungomare solo una zona 30 non risolve nessun problema ma occorre considerare interventi semplici, economici e soprattutto che tutelano l’uomo-pedone. Per questo nei punti strategici della via Lungomare vengono collocate le cosiddette “Isole Ambientali”. Le Isole Ambientali sono delle zone circoscritte, in genere delimitate da assi della viabilità principale, in cui prevale la funzione residenziale; sono parti di città interessate da particolari regole di circolazione che limitano le velocità eccessive. Non si tratta di zone riservate ai pedoni, tutte le auto possono circolare liberamente e parcheggiare solo negli stalli indicati; l’attraversamento pedonale è possibile e reso sicuro su tutta la rete stradale interna. I vantaggi sono il minor traffico, minor rumore, il piacere di camminare, la sicurezza nell’andare in bicicletta, costruire la socialità nel quartiere attraverso l’uso frequente dello spazio pubblico. Avere una sosta ordinata, più verde, più sicurezza stradale e sociale, cresce il valore delle abitazioni. Si tratta di introdurre un insieme di tecniche di progettazione e gestione della circolazione volta a consentire la promiscuità in sicurezza delle

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diverse componenti di traffico. Nelle isole ambientali, come indicato dalle direttive, deve essere impedito l’effetto by-pass al traffico veicolare e deve essere organizzato un sistema circolatorio secondo il quale i veicoli escono in prossimità a dove sono entrati. L’effetto by-pass deve essere consentito solo alle biciclette. Particolare attenzione, complementare rispetto alle motivazioni principali, ma comunque di particolare importanza per la qualità dell’intervento, deve essere data alla scelta dei materiali che si vanno a porre in opera per un’integrazione e, se possibile, un miglioramento dell’arredo urbano: la strada deve essere non solo sicura ma anche piacevole, introducendo arredo funzionale ad una buona qualità dello stare su di essa (verde, panchine, illuminazione, …) e non solo del transitare. Le “isole ambientali” non sono stanze stagne, prive di collegamenti con quanto c’è al di fuori di essa. Al contrario, i quartieri di una città sono in genere costituiti da molteplici isole ambientali, che da un lato sono collegate da un intreccio di spostamenti dall’altro sono separate da strade con funzione primaria. Ulteriore obiettivo progettuale quindi è quello di diminuire detta separazione: gli interventi di moderazione del traffico devono quindi essere estesi, nelle modalità permesse dalle norme, anche alla viabilità primaria in modo di renderla permeabile alla mobilità lenta e alle utenze deboli. Quindi si evitano strade monotone a “canale” e si propongono strade a situazione variabile con isole ambientali in modo da avere strade scorrevoli ma lente e belle, rotonde, chicane, piattaforme rialzate, riordino della sosta, isole salvagente, attraversamenti rialzati, ciclabilità in sede. Con le isole ambientali si aumenta il verde, la sosta, gli spazi accoglienti. La strada riacquista così la funzione sociale, ritorna ad essere il centro della comunità, il luogo di incontro e disocializzazione. Si passa dalla separazione all’integrazione e convivenza “pacifica” delle diverse componenti ditraffico. Quindi nel caso di via Lungomare oltre a mettere zona 30 occorrerà intervenire e modificare l’asse stradale con restringimenti della careggiata con dissassamenti orizzontali e chicane, creando così delle isole ambientali con arredo urbano e verde pubblico. Solo in questo modo avremo una strada in cui il vero protagonista è il pedone, poi il ciclista e infine l’automobilista tutti in pacifica convivenza. Si tratta, quindi, di introdurre un insieme di tecniche diprogettazione e gestione della circolazione volta a consentire la promiscuità in sicurezza delle diverse componenti di traffico. I disassamenti orizzontali della carreggiata sono traslazioni planimetriche dell’assestradale finalizzate alla rottura della linearità del tracciato.

Il disassamento della strada può essere ottenuto:

inserendo un’isola centrale spartitraffico; con il restringimento laterale della carreggiata; alternando gli stalli di sosta sui due lati della strada introduzione di una chicane con inserimento diuna isola salvagente per l’attraversamento pedonale

protetto.

I disassamenti orizzontali della carreggiata possono essere combinati con spazi di sosta, arredo a verde e spazi pedonali.Se, come detto, la moderazione del traffico è volta a consentire la promiscuità in sicurezza delle diverse componenti di traffico, il tema degli attraversamenti pedonali è estremamente delicato. In una isola ambientale, costituita da una rete locale, in parte di strade residenziali, il pedone ed il ciclista devono avere la precedenza sulle altre componenti di traffico: la permeabilità dello spazio strada al pedone si concretizza in questi ambiti con la possibilità di muoversi da un lato all’altro delle stessa senza che questi percorsi vengano confinati in precisi e limitati ambiti. Sulle strade residenziali quindi non vanno segnati gli

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attraversamenti pedonali, lasciando così la libertà al pedone di attraversare ovunque (e di occupare ovunque lospazio strada). Saranno installati modalità di protezione degli attraversamenti pedonali (una terza modalità, quella con la predisposizione di una impianto semaforico a chiamata, non viene qui trattata): l’attraversamento pedonale rialzato e l’isola salvagente. L’isola salvagente agisce anche da elemento di moderazione delle velocità dei veicoli in marcia e può organizzare anche gli spazi di una intersezione per esempio mettendo in sicurezza le svolte a sinistra delle biciclette. La realizzazione dei marciapiedi costituisce elemento fondamentale nella progettazione delle strade locali. Poiché la progettazione dell’isola ambientale deve essere sviluppata nell’ottica di superare la specializzazione degli spazi in nome di una promiscuità in sicurezza che ridia l’uso dello spazio strada anche alle utenze deboli, risulta fondamentale superare il concetto di necessità dello spazio marciapiede. Le strade residenziali soprattutto sono nella loro totalità spazio per il pedone e quindi non si dovrà percepire in modo netto la presenza di un marciapiede. Gli elementi più negativi della soluzione classica di realizzazione dei marciapiedi sono:

la rilevante altezza dal piano stradale diventa una barriera architettonica; l’altezza del marciapiede canalizza la strada e induce gli automobilisti adaumentare la velocità esiste minor permeabilità fra i due fronti della strada; vi è discontinuità del percorso pedonale per la presenza di rampe, passecarrai, ecc lo spazio pedonale è quasi sempre sacrificato in favore dello spazio pergli autoveicoli.

Per questo nelle strade locali di nuova progettazione (ben più difficile pensare diadeguare l’esistente) vengono proposti marciapiedi realizzati con modalità diverse:

altezza contenuta, o assente, per dare alla strada la sensazione “a raso”che elimina l’effetto canale continuità del marciapiede anche presso accessi laterali, passi carrai larghezza elevata, con possibilità di promiscuità delle funzioni.

La necessità di evitare flussi in attraversamento nelle isole ambientali siconcretizza spesso con la realizzazione di strade chiuse a “cul de sac”. Inquesto caso risulta fondamentale progettare in modo corretto le piazzoleterminali per l’inversione di marcia, soprattutto quando bisogna tener contodella necessità di svolta anche dei mezzi della nettezza urbana.Si propongono infine dei moduli attrezzati pensati con una doppia funzionalità diprotezione ed accoglimento del pedone che qui trova anche delle panchine sucui sedersi, che come elemento di moderazione del traffico. Questi moduli sono progettati sfruttando tre elementi tipologici molto semplici:

Alberi di essenze autoctone, con chioma media a foglia caduca per avere un buon ombreggiamento estivo ed il massimo irraggiamento invernale, incluso e protetto da una griglia in ghisa valicabile a raso dellastrada.

Panche con sedute doppie o singole. Eventuale lampione per illuminazione pubblica qualora l'area diintervento risulti poco illuminata.

Si possono realizzare strade con isole Ambientali apartire da un asse interquartierale, dotato di pista ciclabile bidirezionale, si entra in unastrada di quartiere con una prima porta di accesso realizzata con una pedana arretrata. Sulla strada continua la pista bidirezionale. Ci penetra poi con un esempio di continuitàdel marciapiede in una strada locale interzonale, dove sparisce la pista ciclabile perché sussistono maggiori condizioni di sicurezza per la promiscuità, grazie a una serie dichicane che contengono la velocità dei veicoli. Infine si entra nella strada residenziale realizzata senza presenza di marciapiedi ma con uno spazio promiscuo per pedoni eveicoli a motore, dove trova spazio anche la sosta. Si introduce una pavimentazione differenziata a raso (porfido o autobloccanti cls) sui margini, che definisce gli spazi pedonali privilegiati con assenza delle barriere architettoniche. Tale pavimentazione si estende ad occupare l’asse

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stradale in piùpunti, con disegni geometrici che aiutino il conducente del veicolo a percepire lapeculiarità della strada ove vige a precedenza ai pedoni e cicli. Gli spazi per i veicoli intransito e sosta infatti, in asfalto, vengono continuamente interrotti, rompendo la continuità della marcia sia con disassamenti, che con materiali e cromatismi differenziati. Il progetto della strada va poi completato con inserimento di moduliambientali, con seduta, verde e illuminazione, spazio di gioco ed eventualmenteaccesso all’acqua potabile.

Si pensa di programmare tali interventi su tutto il territorio cittadino, in tutti i quartieri prevedendo anche zone 20 (zone residenziali) e zone 10 (zone nei pressi delle scuole) e strade “cul de sac” con una programmazione dei lavori ben definita e soprattutto secondo le disponibilità finanziarie disponibili. Le zone 30, 20 e 10 con isole ambientali saranno previste in tutte le zone di Salerno anche sulla Lungoirno.

Esempio di isola ambientale (con restringimento della carreggiata e inserimento di alberi e arredo urbano)

Ante operam Post operam

Esempi di Isola Ambientale ante e post operam

Ante Operam Post Operam

Esempi di Isola Ambientale

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Realizzazione di isola ambientale

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Azioni da intraprendere

- Programmazione lavori di ristrutturazione viaria;- Gerarchizzazione delle strade

Reperimento delle risorse finanziarie

- Risorse finanziarie da fondi europei;- Risorse finanziarie per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle isole ambientali.

Obiettivi

- Espansione del verde pubblico;- Espansione delle piste ciclabili e pedonali;- Valorizzazione delle strade e vie;- Sicurezza stradale;- Migliore accessibilità.

PROPOSTA N. 19: RITORNO DEL MERCATO A PIAZZA FLAVIO GIOIA

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Il Movimento Cinque Stelle di Salerno propone di riscoprire la città con le tradizioni ormai perdute come il ripristino del mercato antico a Piazza Flavio Gioia alla Rotonda. Ovviamente tale ipotesi non significherebbe il ritorno al degrado e alla sporcizia della piazza derivante dal mercato come quello di una volta ma si propone soprattutto una regolamentazione e un controllo delle attività che si intendono ripristinare.

Azioni da intraprendere

- Programmazione attività mercato;

Reperimento delle risorse finanziarie

- Nessuna risorsa finanziaria necessaria anzi rappresentano entrate nelle casse comunali.

Obiettivi

- Ritorno alle tradizioni tipiche di Salerno;- Nuovi introiti per le casse comunali.

PROPOSTA N. 20: RIQUALIFICAZIONE URBANA ZONA COMUNALE TRA SALERNO E PELLEZZANO (SP 219)

PROPOSTA di Raffaella Vitale

Il Movimento Cinque Stelle di Salerno intende riqualificare, secondo una precisa programmazione, i quartieri di Salerno, con l’obiettivo di renderli coesi l’uno con l’altro, evitando quartieri ghetto o quartieri privilegiati.

Sulla SP129 dal sopralluogo effettuato, sono presenti varie classi di rifiuti (solidi urbani, speciali da demolizione e ricostruzione, pericolosi -amianto), e le proposte del Movimento Cinque Stelle di Salerno per arginare il problema dello sversamento illecito possono essere le seguenti:

una campagna di volontariato di pulizia per sensibilizzare l'opinione pubblica; denuncie alle autorità competenti (Provincia); richiesta di un sistema di videosorveglianza, almeno all'ingresso e all'uscita della strada provinciale; idee progettuali che promuovono l'area, e fanno sì che la stessa venga salvaguardata e protetta.

La strategia urbanistica deve assicurare equilibrio e omogeneità nella struttura territoriale. Pertanto, un ente, gruppo o proponente per affrontare i processi di crescita e di gestione di un dato territorio deve cercare di cooperare in modo sinergico con gli enti/territori circostanti ad esso.

PROPOSTA N. 20: ALTRE PROPOSTE DI RIQUALIFICAZIONE URBANA NEI QUARTIERI DELLA CITTA’

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Il Movimento Cinque Stelle di Salerno propone ulteriori soluzioni per riqualificare, secondo una precisa programmazione, alcune zone dei quartieri di Salerno, con l’obiettivo di renderli coesi l’uno con l’altro, evitando così quartieri ghetto o quartieri privilegiati.

Zona collinare (Matierno e Ogliara)

Fratte

?????

Arbostella

?????

Mariconda

?????

Mercatello

?????

Pastena

?????

Torrione Basso

?????

Torrione Alto

?????

Sala Abbagnano

Carmine Basso

?????

Carmine Alto

?????

Centro

?????

Centro Storico

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Fronte sul Mare L’Ostello della Gioventù --------Area a posto della Nave Concord – Area Marzotto – Area De Filippis?????

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4. COSA FAREMO DELLE GRANDI OPERE INCOMPIUTE INZIATE DAL SINDACO DE LUCA

Il Movimento Cinque Stelle di Salerno ha analizzato tutte le opere iniziate dal sindaco De Luca e di seguito ne elenca tutti gli interventi definendone la propria posizione. Ovviamente, il principio base del Movimento Cinque Stelle di Salerno è quello di continuare e completare tutte le opere riguardanti la ristrutturazione e il restauro di edifici storici, la messa in sicurezza sismica e la manutenzione dei sottoservizi, mentre le opere di nuova costruzione se sono state considerate non in regola, il Movimento Cinque Stelle di Salerno non intende impegnare nuove risorse e addirittura procedere alla demolizione a spese del costruttore. Per le grandi opere iniziate come il Crescent, la posizione del Movimento Cinque Stelle di Salerno è molto chiara: impegnerà tutte le forze per poter impedire il completamento di questo mostro in cemento, sperando anche in una sentenza di demolizione da parte del Consiglio di Stato.

Le opere iniziate dall’Amministrazione Comunale di De Luca che il Movimento Cinque Stelle di Salerno intende portare a compimento sono quelle indicate di seguito in grassetto:

RIQUALIFICAZIONE URBANA E VIABILITA’ Allargamento e arredo urbano via P. del Pezzo Sistemazione ed arredo urbano via Martiri Ungheresi Sistemazione e arredo urbano via Acquasanta Parcheggio multipiano via Flacco Sistemazione e arredo urbano via A. Capone Sistemazione via Pio XI Sistemazione via SS. Martiri Sistemazione via Marini (ex SITA) Sistemazione via Dalmazia Realizzazione pensilina carcere Fuorni Sistemazione via R. Mauri (mariconda) Sistemazione via Zarra Sistemazione via S. Leonardo Sistemazione viaria variante Ogliara Sistemazione e allargamento via Monticelli II tratto Sistemazione stradale scuola Severi Sistemazione area residuale lungomare Marconi Realizzazione acquedotto S. Eustachio Parcheggio via Irno su area demolizione Urbanizzazione Casa Manzo II lotto Realizzazione ascensore scuola Montevergine Sistemazione via Torino e strade adiacenti –Mariconda ERP S. Eustachio - realizzazione alloggi Rimozione prefabbricati Marchiafava Ristrutturazione immobile via Centola - 25 alloggi Manutenzione impianti termici Impianti elettrici Arechi Impianti TV Arechi Manutenzione scuola Tafuri Manutenzione scuola Montessori

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Manutenzione scuole - I lotto Messa in sicurezza stadio Arechi Realizzazione nuova piazza via B. Gaeta Completamento P.I. via P. Harris Sistemazione archivio giudiziario via Testa Sistemazione via Ligea (Autorità Portuale) Sistemazione locali piazza Fasano (via Gelso) Lungoirno - tratto ex cementificio Lungoirno - tratto ex SALID Completamento lungoirno (ponti e muri spondali) Palasalerno - sistemazione area commerciale Ristrutturazione Umberto I Manutenzione alloggi comunali I lotto Manutenzione alloggi comunali II lotto Risanamento strutturale viadotto Gatto Collegamento stradale Brignano - Casa Manzo Ristrutturazione edificio scolastico via Bottiglieri Realizzazione nuovo edificio scolastico via Gaeta Realizzazione nuovo edificio scolastico via Picenza Ampliamento Cimitero Cittadino - II stralcio Ristrutturazione Cimitero - I stralcio Viabilità e arredo via Vecchia Picenza Collegamento viario metro' Mercatello - via Limongelli Realizzazione piazza Madonna del Rosario Installazione telecamere centro storico Arredo urbano via gen Clark Collegamento pedonale Pio XI-via Bellelli Arredo urbano S. Eustachio Arredo e sistemazione belvedere via B. Croce Sistemazione e allargamento via Galloppo Sistemazione e allargamento via Picarielli Sistemazione via Manganario e via Lanzalone Sistemazione via R. Cavallo Sistemazione via A. Trucillo Realizzazione piazza chiesa Rufoli Realizzazione parcheggio via Iannicelli Demolizione magazzini generali Demolizione inceneritore porto Demolizione palazzina comunale via Belvedere Demolizione capannone via Ligea e ampliamento parcheggio Pubblica illuminazione via S. Leonardo Pubblica illuminazione viale delle Ginestre Nuova illuminazione parco del Mercatello Sistemazione area scuola Gatto Adeguamento palestra scuola Pirro Demolizione prefabbricato ad uso scolastico in via Picenza Manutenzione straordinaria impianti P.I. - I lotto Manutenzione straordinaria impianti P.I. - II lotto

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Sistemazione ed allargamento viaria Giovi casa Fasulo Urbanizzazioni PEEP S.Eustachio - lotto A e parte lotto B Urbanizzazioni PEEP S.Eustachio - lotto B

MANUTENZIONE IMPIANTI Adeguamento norme antincendio scuola materna Matierno Adeguamento norme antincendio scuola elementare Tafuri Adeguamento norme antincendio scuola materna De Leo Adeguamento norme antincendio scuola media Torrione Alto Sistemazione e arredo sagrato S. Pietro in Camerellis Adeguamento norme antincendio scuola materna Giovi Piegolelle Adeguamento norme antincendio scuola media Giovi Piegolelle Adeguamento norme antincendio scuola media Vernieri Adeguamento norme antincendio plesso Alfano I Adeguamento norme antincendio scuola elementare via Pasubio Adeguamento norme antincendio scuola Monterisi - I lotto Adeguamento norme antincendio scuola Monterisi - II lotto Adeguamento norme antincendio scuola "Vicinanza" Adeguamento norme antincendio scuola media Monticelli Ristrutturazione scuola via XX Settembre Ristrutturazione aree esterne scuola XX Settembre Sistemazione palestra scuola Medaglie d'Oro Adeguamento norme antincendio scuola Medaglie d'Oro Sistemazione idrogeologica torrente Fuorni Ampliamento fognatura via Robertelli Ampliamento fognatura via D. Vietri Realizzazione isola ecologica Fratte Realizzazione isola ecologica Arechi Rete fognaria fognario Rufoli Rete fognaria fognario Brignano Rete fognaria fognario Casa Roma Rete fognaria fognario Fuorni Rete fognaria fognario via Benedetto Croce Rete fognaria fognario via Velia Rete fognaria fognario via Fangarielli Rete fognaria fognario S. Eustachio - Mariconda– Arbostella Interramento cassonetti su c.so Garbaldi angolo via Velia Sistemazione idrogeologica torrente Sordina e torrente Fuorni Risanamento ex discarica via Allende e sistemazione lungomare Realizzazione impianto di compostaggio Sistemazione zona in frana strada provinciale per Giovi Realizzazione rete fognaria fognario Fuorni - via delle Calabrie 33 Sistemazione isola trasbordo su via Ligea Realizzazione sito trasbordo su in località Ostaglio Messa in sicurezza sismica scuola "Buonocore" - via S. Calenda Messa in sicurezza sismica scuola "Giacomo Costa" Trasformazione n. 7 centrali termiche da gasolio a metano Sistemazione idrogeologica torrenti Conca, Palmentiello Orefice

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Realizzazione fognatura a Giovi Casale Risistemazione idrogeologica torrente Cavolella Risanamento idrogeologico frana in loc. Fratte II lotto Sistemazione idrogeologica torrente Mariconda Sistemazione idrogeologica torrente Marziello Risanamento idrogeologico frana in loc. Fratte I lotto

PROGETTI DI FINANZA Parcheggio e palazzina produttiva ex cementificio Parcheggio lungomare Tafuri alt. via Testa Parcheggio piazza Amendola Parcheggio piazza Cavour Riqualificazione ad attività'88 produttiva complesso ex Carceri Ampliamento e sistemazione parco del Mercatello Parcheggio area ex FS lungomare Marconi Parcheggio e piazza La Carnale Parcheggio via Risorgimento

OPERE DI PUBBLICO INTERESSE Riqualificazione urbana area Fratte – MCM Realizzazione parco Play Garden Albergo ex cementificio Albergo ex cementificio - opere spiaggia Riqualificazione urbana area pastificio Amato Realizzazione piazza centro commerciale Q.Italia Ristrutturazione piazza XXIV Maggio Realizzazione boxes via Parmenide Realizzazione boxes via Martiri Ungheresi e struttura sociale Realizzazione boxes via Kennedy Ristrutturazione e risanamento palazzo Sabetta Stabilimento balneare per disabili Riqualificazione urbana ex fabbrica via Della Monica Riqualificazione urbana ex Marzotto Riqualificazione urbana area ex SALID

5. CONCLUSIONI

Rispetto agli scenari per molti versi inquietanti che si profilano all’orizzonte, l’idea che sostanzia il programma proposto dal Movimento 5 Stelle di Salerno per il governo della città è quella del “partir dai cittadini”, ossia di ripensare e immaginare una trasformazione virtuosa di Salerno facendo perno sulle risposte possibili ai problemi delle persone di oggi pensando ai bisogni di quelle di domani. Il Movimento Cinque Stelle di Salerno ritiene che con le sue proposte descritte abbia ben definito le idee, concrete e reali, che disegnano un nuovo modo di considerare la propria città……………………………….la città che vorremmo!!!!

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