Il Foglio Italiano n146/2014

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L’Arte di Ugo NESPOLO La Grande Made in Italy La Cucina di Massimo BOTTURA Monte-Carlo • Atene • Berlino • Bruxelles • Ginevra • Londra • Madrid • Milano • Parigi • Roma MAGAZINE PER GLI ITALIANI NEL MONDO N° 146 • Marzo 2014 • 10€ Anno XVIII n°2 • www.iliomasprone.com • Sped. in Abb. Post. 45% comma 20/b art. 2 Legge 662/96 • Filiale Poste Imperia 19 settembre 2014 Hotel de Paris Monte Carlo Bellezza del

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IL Foglio Italiano è un periodico italiano, tradotto anche in francese ed inglese, dedicato ai connazionali che vivono all’estero. Partito circa 16 anni fa con sole 1.500 copie a numero oggi traguarda una tiratura ad uscita di 15.000 copie. Il magazine è una realtà territoriale che tocca la Costa Azzurra, in particolare il Principato di Monaco, ma soprattutto alcune capitali europee, oltre ad essere distribuito in Italia.

Transcript of Il Foglio Italiano n146/2014

L’Arte diUgoNESPOLO

La Grande

Made in Italy

La Cucinadi MassimoBOTTURA

Monte-Carlo • Atene • Berlino • Bruxelles • Ginevra • Londra • Madrid • Milano • Parigi • Roma

MAGAZINE PER GLI ITALIANI NEL MONDON° 146 • Marzo 2014 • 10€

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19 settembre 2014Hotel de ParisMonte Carlo

Bellezza del

MONTE-CARLO SANREMO

Monte Carlo27, Avenue de la Costa (Park Palace )

Tél. +377 97 98 42 [email protected] - www.carloramello.com

SanremoVia Cavour 11 - Via Matteotti 27

Tel. +39 0184 53 35 [email protected] - www.carloramello.it

MONTE-CARLO SANREMO

Monte Carlo27, Avenue de la Costa (Park Palace )

Tél. +377 97 98 42 [email protected] - www.carloramello.com

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A cura della Regione Calabria - Dipartimento Turismo-Sport-Spettacolo www.regione.calabria.it

La Fortezza di “Le Castella” Isola di Capo Rizzuto (Crotone) Campagna 2014 BRONZI DI RIACE

A cura della Regione Calabria - Dipartimento Turismo-Sport-Spettacolo www.regione.calabria.it

La Fortezza di “Le Castella” Isola di Capo Rizzuto (Crotone) Campagna 2014 BRONZI DI RIACE

6101620283642

Il Made in Italyla risorsa che può salvare la nostra economiadi Ilio MASPRONE

Luci e ombredel “Made in Italy” di Fausto TAVERNUITI

“La Grande Bellezza” di Sorrentino: un Made in Italy da festeggiaredi Marisol BERTERO

L’eccellenza italianasbarca negli Emirati Arabidi Sourour MEJRI

UGO NESPOLOla vita, le operedi Silvana RIVELLA

La famiglia De Nigris125 anni di storia

Radwan KhawatmiFautore del Made in Italy nei Paesi Arabi

sommairesommario

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Valerio De Molli,manager di geopoliticadi Marichele BRUSA

Federico Groma Monte-Carlo per il “Made in Italy”

Massimo Bottura:big Chef big mandi Marichele BRUSA

Massimo ColombanDa Venezia il manager pluri premiato

Utopia Europa:il sogno nel cassettodi Ely GALLEANI

Marco Sarlo:il “direttore” dei Vip e delle teste coronatedi Tiziana PAVONE

sommairewww.iliomasprone.com

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editoriale

Diciotto anni fa nasceva nel Principato di Monaco Il Foglio Italiano; il primo numero era composto da un foglio piegato a formare quattro paginette, interamente dedicate agli italiani residenti a Monte Carlo. Nato da una scommessa tra me e l’attuale Presidente del Com.It.Es (Comitato degli Italiani all’Estero), Conte Niccolò Caissotti di Chiusano, e caldeggiato dal caro amico scomparso, il giornalista di Radio e Telemon-tecarlo, Roberto Biasiol, il magazine da allora ha fatto molta strada, crescendo in maniera esponenziale fino a diventare l’organo informativo di riferimento non solo degli italiani resi-denti a Monaco, ma di tutti i nostri connazionali che risiedono all’estero. Anche se negli anni sono nati altri progetti editoriali locali, Il Foglio Italiano resta indiscutibilmente il primo in assoluto; sono infatti diciotto gli anni consecutivi che l’intera equipe giornalistica ed editoriale lavora con serietà, impegno e competenza, facendo del nostro magazine il portavoce della Professionalità Italiana nel Mondo.Questo è anche il titolo dell’evento da noi organizzato da quat-tordici anni all’Hotel de Paris: un premio che aggiunge presti-gio ad un giornale da sempre teso a promuovere e tutelare la produzione italiana. Ora, questo Numero Speciale del Fo-glio è dedicato proprio al Made in Italy, marchio protagonista del 1° Forum Internazionale del Made in Italy dal 14 al 16 marzo al Grimaldi Forum: un evento che documentiamo am-piamente nelle pagine interne. Ancora una volta e per primo, il Principato si elegge a portavoce della produttività e della creatività di un Paese amico da sempre.Il nostro magazine è e resta, almeno per ora, l’unico a promuo-vere su carta e sul web gli italiani che sanno farsi apprezzare all’estero; nelle pagine interne i nostri lettori potranno seguire in italiano ed in inglese parecchi interventi, che testimonia-no quanto sia determinante valorizzare le migliori realtà im-prenditoriali del nostro Paese e tutelare i nostri prestigiosi ed inconfondibili Brand nazionali, una vera risorsa per l’econo-mia italiana. Ci auguriamo perciò che questo Forum, promos-so dall’Ambasciatore d’Italia a Monaco, il vulcanico Antonio Morabito, e organizzato dai professionisti della “The European House -Ambrosetti“, abbia il meritato successo così da essere

ripetuto negli anni. Chiudo questo mio editoriale ringraziando chi ha avuto sempre fiducia in noi, ed in particolare un grande amico dell’Italia: l’Ambasciatore monegasco Henri Fissore, che nel 2005 mi candidò per l’onorificenza a Cavaliere dell’“Or-dine al Merito Culturale del Principato di Monaco”, un’insigne riconoscimento che io ebbi l’onore di ricevere di-rettamente dalle mani di Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto di Monaco e della Principessa Carolina di Hannover.

S.A.S. il Principe Alberto II, patrocinatoredell’evento Made in Italy, conl’Ambasciatore italiano a MonacoAntonio Morabito, ideatore del Forum.

Il Made in Italy,la risorsa che può salvare la nostra economia

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di Ilio [email protected]

“Il Foglio Italiano” was the first magazine entirely devoted to the Italians residents in Monte Carlo and it was founded eight-een years ago in the Principality of Monaco. The first number was just a four pages magazine and it was due to a bet between me and the current President of the Com.It.Es (Committee of Italians Abroad), Count Niccolò Caissotti of Chiusano. I also re-ceived a lot of support from my late friend, the journalist of Ra-dio and Telemontecarlo, Mr. Roberto Biasiol. Since then, the

magazine has grown exponentially, to become the information’s source of reference not only for Italian citizens residing in Mo-naco, but for all our compatriots living abroad.Even if, in the meantime, some other local publishing projects have been edited, Il Foglio Italiano remains the first-ever. In fact, we are working as a team for eighteen consecutive years, showing publishing and journalistic professionalism, commit-ment and expertise. Our magazine is the spokesman of the Ital-ian Professionalism in the World.This is also the title of the event organized by us at the Hotel de Paris. Beyond adding prestige to our magazine, since fourteen years the Award is looking forward to promoting and protect-ing the best of the Italian production. Today, we are dedicating this Special Issue of Il Foglio Italiano to the “Made in Italy”. The brand is the protagonist of the “1st International Forum of Made in Italy”, taking place from 14th to to 16th March at the Grimaldi Forum. We are documenting extensively the event in the inner pages.Once again, the Principality of Monaco is the first to state in such a prestigious way the productivity and the creativity of Italy, its friendly country ever. Our magazine is, and at least for now it re-mains, the only one to promote on paper and on the web, Italy’s capacity to be appreciated abroad. Our readers will be able to follow, both in Italian and in English, several interventions. The Forum will show how much it is crucial to value at its best our country’s produce and to protect our national distinctive brands, as they are a worthy asset to the Italian economy.The Forum is heartily sponsored by the Italian Ambassador in Monaco, Mr. Antonio Morabito, and it is organized by the profes-sionals of the “The European House- Ambrosetti”. It will surely report the deserved success, so to be replicated over the years. I close this editorial by thanking those who always trusted us. Especially, I will forever be grateful to a great friend of Italy, the Monaco Ambassador, Mr. Henri Fissore, for sponsoring me in 2005, when I had the honor to be elected knight of the “Order of Cultural Merit of the Principality of Monaco”, a recognition that I received from the hands of H.S.H., the Prince Albert of Monaco and of H.R.H, the Princess Caroline of Hanover.

L’ambasciatore monegasco Henri Fissoreispiratore del primo Forum Made in Italyin compagnia di S.A.S. la PrincipessaMaria Gabriella di Savoia.

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Il Made in Italy,la risorsa che può salvare la nostra economia

The “Made in Italy”is the resource to save the Italian economy

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Venerdì 19 Settembre 2014 - Hotel de Paris (ore 20 aperitivo, ore 21 dinner gala)

ALBO D’ORO: 1° 2000: Monica BELLUCCI (Artista Internazionale)

Fernanda CASIRAGHI (Imprenditoria)

Andrè Rolfo FONTANA (Comunicazione)

2° 2001: Katia RICCIARELLI (Artista Internazionale)

Emilio FEDE (Comunicazione)

FIORUCCI (Imprenditoria)

3° 2002: Camilla Di BORBONE (Costume & Società)

Mike BONGIORNO (Carriera)

Ezio GREGGIO (Artista Internazionale)

4° 2003: Maria Franca FERRERO (Sociale)

Paolo LIMITI (Carriera) Roberto BETTEGA (Sport)

5° 2004: Max BIAGGI (Sport)

Ornella MUTI (Artista Internazionale)

Sergio PININFARINA (Imprenditoria)

6° 2005: Salvatore ADAMO (Artista Internazionale)

Giulio ANDREOTTI (Politica)

Roberto BOLLE (Danza&Cultura)

Evelina CHRISTILLIN (Management)

Gualtiero MARCHESI (Carriera)

Enzo ZANOTTI (Imprenditoria)

7° 2006: Lorena BIANCHETTI (Costume & Società)

Marcello LIPPI (Sport)

Pierfrancesco VAGO (Management)

Umberto VERONESI (Ricerca Scientifica)

Francesco ZERBI (Imprenditoria)

8° 2007: FRECCE TRICOLORI (Istituzionale)

Caterina MURINO (Artista Internazionale)

Alberto HAZAN (Imprenditoria)

9° 2008: Amedeo MINGHI (Artista Internazionale)

Patrizia MIRIGLIANI (Costume & Società)

Claudio MARZOCCO (Imprenditoria)

10° 2009: E. Filiberto di SAVOIA (Personaggio dell'Anno)

Sabrina BRAZZO (Danza & Cultura)

Franco ZEFFIRELLI (Cultura)

Peppino DI CAPRI (Carriera)

Valentina VEZZALI (Sport)

11° 2010: L. PERICOLI e N. PIETRANGELI (Carriera)

Enrico DE WAN (Imprenditoria)

Melissa e John MARTINOTTI (Imprenditoria)

Banca EDMOND DE ROTHSCHILD (Fedeltà)

12° 2012: Remo GIRONE (Artista Internazionale)

NAIR (Artista Internazionale)

N. CAISSOTTI di CHIUSANO (Pres. Italiani di Monaco)

Ugo NESPOLO (Artista Internazionale)

G. Piero MANZETTI e M. Rosa CECCON (Imprenditoria)

13° 2013: Sospeso14° 2014: ...

[email protected]

Media PartnerXIV PREMIO

Il Magazine Il Foglio Italiano presenta il

Venerdì 19 Settembre 2014 - Hotel de Paris (ore 20 aperitivo, ore 21 dinner gala)

ALBO D’ORO: 1° 2000: Monica BELLUCCI (Artista Internazionale)

Fernanda CASIRAGHI (Imprenditoria)

Andrè Rolfo FONTANA (Comunicazione)

2° 2001: Katia RICCIARELLI (Artista Internazionale)

Emilio FEDE (Comunicazione)

FIORUCCI (Imprenditoria)

3° 2002: Camilla Di BORBONE (Costume & Società)

Mike BONGIORNO (Carriera)

Ezio GREGGIO (Artista Internazionale)

4° 2003: Maria Franca FERRERO (Sociale)

Paolo LIMITI (Carriera) Roberto BETTEGA (Sport)

5° 2004: Max BIAGGI (Sport)

Ornella MUTI (Artista Internazionale)

Sergio PININFARINA (Imprenditoria)

6° 2005: Salvatore ADAMO (Artista Internazionale)

Giulio ANDREOTTI (Politica)

Roberto BOLLE (Danza&Cultura)

Evelina CHRISTILLIN (Management)

Gualtiero MARCHESI (Carriera)

Enzo ZANOTTI (Imprenditoria)

7° 2006: Lorena BIANCHETTI (Costume & Società)

Marcello LIPPI (Sport)

Pierfrancesco VAGO (Management)

Umberto VERONESI (Ricerca Scientifica)

Francesco ZERBI (Imprenditoria)

8° 2007: FRECCE TRICOLORI (Istituzionale)

Caterina MURINO (Artista Internazionale)

Alberto HAZAN (Imprenditoria)

9° 2008: Amedeo MINGHI (Artista Internazionale)

Patrizia MIRIGLIANI (Costume & Società)

Claudio MARZOCCO (Imprenditoria)

10° 2009: E. Filiberto di SAVOIA (Personaggio dell'Anno)

Sabrina BRAZZO (Danza & Cultura)

Franco ZEFFIRELLI (Cultura)

Peppino DI CAPRI (Carriera)

Valentina VEZZALI (Sport)

11° 2010: L. PERICOLI e N. PIETRANGELI (Carriera)

Enrico DE WAN (Imprenditoria)

Melissa e John MARTINOTTI (Imprenditoria)

Banca EDMOND DE ROTHSCHILD (Fedeltà)

12° 2012: Remo GIRONE (Artista Internazionale)

NAIR (Artista Internazionale)

N. CAISSOTTI di CHIUSANO (Pres. Italiani di Monaco)

Ugo NESPOLO (Artista Internazionale)

G. Piero MANZETTI e M. Rosa CECCON (Imprenditoria)

13° 2013: Sospeso14° 2014: ...

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Media PartnerXIV PREMIO

Il Magazine Il Foglio Italiano presenta il

il Punto

Anche lo strumento della “Comunicazione di succes-so”, che adegua le caratteristiche di un prodotto in fase di elaborazione a profili di altri articoli che già registrano una sicura rilevazione di gradimento, si avvale oggi di tanti ri-ferimenti che provengono dalla creatività e dall’estro italia-no. Sempre più la matrice del successo è quindi “Made in Italy”. Così accade per la progettazione di una prestigiosa autovettura, per l’esclusivo design di un gioiello o per l’in-confondibile stile di una borsa, così come per beni di largo consumo. All’estero ci apprezzano più di quanto sappiamo fare noi. L’Oscar al film “La Grande Bellezza” di Sorrentino è soltanto l’ennesima riprova. Il marchio “Made in Italy” è considerato tra i più noti insieme a quelli di Coca Cola e Visa. Però, analogamente ad altre sigle come ad esempio il marchio UE, il brand “Made in Italy” dovrebbe essere apposto secondo precisi requisiti. Purtroppo non è sempre così. Sino a pochi anni fa si consentiva, addirittura per leg-ge, che un prodotto si potesse fregiare del “Made in Italy” purché fosse gestito in una sua qualunque fase da un im-prenditore italiano.Nel 2009 il Decreto Legge 135/09 e la Legge di conversione 166/09, erano già intervenuti a tutela del marchio italiano, chiarendo che sono classificabili come “Made in Italy” merci per le quali il disegno, la progettazione, la lavorazio-ne ed il confezionamento siano compiuti esclusivamente sul territorio nazionale, prevedendo anche sanzioni penali per l’uso indebito di tali riferimenti. In seguito, nel 2010, per la commercializzazione di tessuti, calzature e pelletteria, la legge Reguzzoni-Versace-Calearo ha previsto un sistema di etichettatura obbligatoria dei prodotti finiti ed intermedi destinati alla vendita, idoneo non soltanto ad evidenziare il luogo di origine delle diverse fasi di lavorazione, ma anche ad assicurare la tracciabilità dei prodotti. Ma la legge è sta-ta poi giudicata incompatibile con il diritto comunitario e la stessa Agenzia Nazionale delle Dogane non considera ap-plicabili le norme. L’attuale conseguente confusione potrà essere superata soltanto se l’Unione Europea imporrà defi-nitivamente l’obbligo di indicare l’origine geografica della

merce. Le due proposte normative comunitarie presentate nel 2013 sono in discussione in Parlamento e nel Consi-glio Europeo e l’eventuale entrata in vigore è prevista per il 2015. Nel frattempo alcuni imprenditori italiani hanno anche costituito un Istituto per la Tutela del prodotto con relativo bollino di certificazione. Ma si tratta evidentemente di un’iniziativa spontanea, non riconosciuta sul piano legi-slativo. Una specifica competenza sulla tutela del “Made in Italy” è, invece, attribuita al Consiglio Nazionale Anti-contraffazione, un organismo interministeriale recentemen-te rinnovato che, oltre a vigilare sui casi di usurpazione del marchio in Italia e all’estero, ha competenza sui controlli e la repressione delle violazioni e sulla contraffazione via Internet. Nel frattempo la fantasia italiana progetta e vara comitati e consorzi di tutela e persino un Master in Mana-gement del Made in Italy. Ma una buona notizia la troviamo negli annunci del programma del nuovo Governo di Matteo Renzi: il “Made in Italy” vuole rappresentare finalmente una chiave strategica di attrazione. E si palesa l’intenzio-ne di un marchio unico da presentare durante la prossima Expo 2015 di Milano per far risaltare al meglio l’unicità stilistica dei nostri prodotti.

LIGHTS ANDSHADOWS OFTHE “MADE IN ITALY”

In businesses, the so called “Factors for Successful Commu-nication” is an instrument employed to adapting the characteris-tics of a new product to those items that already have recorded a worldwide appreciation. Everybody admit that the Italian crea-tivity is inspirational and that the matrix for the success of a quantity of products around the world is “Made in Italy”. Cel-ebrated Italian items go from a prestigious car to the unique de-

Luci e ombredel “Made in Italy”

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di Fausto [email protected]

sign of a jewel, but also they are just consumer goods. “Nemo propheta in patria” is the expression that indicates the difficulty of the persons to emerge in familiar atmospheres, and that it is easier to make to be worth abroad the own abilities and qualities. The Oscar winner movie “The Great Beauty” by Sorrentino proves it. The label “Made in Italy” is considered one of the most well-known along with those of Coca-Cola and Visa. However, like other acronyms such as the EU label, the brand “Made in Italy” should be applied according to specific requirements. Un-fortunately and even bylaws, until a few years ago a product could be labeled “Made in Italy” as long as it was run by an Italian entrepreneur. In 2009, the Law Decree 135/09 and the Conversion Law 166/09 had already intervened to protect the Italian brand, making it clear that it is classified as “Made in Italy” an item for which the drawing, design, processing and packaging are made exclusively on the national territory, while also providing penalties for the misuse of those references. Subse-quently, in 2010, for the marketing of fabrics, leather and shoes, the law Reguzzoni-Versace-Calearo had a system of mandatory labeling of finished products and intermediates for sale, suitable not only to highlight the place of origin of the different phases, but also to ensure the traceability of the products. This law was later found inconsistent with the Community bylaws and the

standards were not considered applicable by the National Cus-toms Agency. The current resulting confusion can be overcome only if the European Union will impose an obligation to defini-tively indicate the geographical origin of the goods. The two pro-posed EU legislations made in 2013 are under discussion in the European Council and Parliament, to entry into force in 2015. Meanwhile, some Italian entrepreneurs have also established an Institute for the Protection of the product with its stamp of certi-fication. But this is clearly a voluntary initiative, not recognized on the legislative front. Specific expertise on the protection of “Made in Italy” is, however, attributed to the National Council for Anti-Counterfeiting. This inter-ministerial body, recently ren-ovated, in addition to overseeing the cases of usurpation of the brand in Italy and abroad, has jurisdiction over the controls and the repression of violations and counterfeiting on the Internet. Meanwhile in Italy, committees and associations for the protec-tion of the brand are founded almost everywhere and even it ex-ists a “Masters in Management of Made in Italy”... The good news comes from the program of the new Government, as Mr. Renzi seems to know that the brand represents a strategic key for our economy. It seems also that, during the upcoming Expo 2015 in Milan, the “Made in Italy” will be presented as the best dis-tinctiveness and unique brand of our products.

The best brand in the world: Ferrari in Abu Dhabi.

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MONTECARLO. “L’Italia guarda con grande attenzione ed interesse alle opportunità che il Principato di Monaco offre al mondo delle piccole e medie imprese italiane, e a nome del Governo ita-liano l’ho ribadito al primo ministro Michel Roger. E la decisione di svolgere dal 14 al 16 marzo a Mo-naco, nella pre-stigiosa sede del Grimaldi Forum, il 1° Forum Internazionale del Made in Italy, promosso dai ministeri degli Esteri e dello Sviluppo Economico con il sostegno del Governo monega-sco, ne è un segno tangibile”. E’ quanto ha affermato la senatrice Simo-na Vicari (nella foto), Sottosegretario allo Sviluppo Economico, in visita ufficiale nel Principato di Monaco, nel corso della quale ha incontrato, oltre al premier mo-negasco, anche il ministro delle Finanze e dell’Economia Jean Castellini.“Quello di marzo - prosegue Vicari - è un evento al quale dobbiamo guarda-

re non solo come a una vetrina, ma piuttosto come l’occasione per rilan-ciare in maniera decisa le nostre im-prese. É questa anche la volontà de-

gli imprenditori che ho incontrato insieme all’amba-sciatore Antonio Morabito e che hanno deciso di costituire il Comi-tato Organizzati-vo del Forum. Ed in questo conte-sto sono convin-ta che le nostre

imprese debbano puntare sullo stru-mento del contratto di rete, che può rappresentare una soluzione vincen-te come furono, decine di anni fa, i distretti industriali. Perció - conclude l’esponente del Governo - non dobbia-mo perdere questa grande occasione che può consentire alle imprese di affrontare le sfide della globalizzazio-ne, vivendole come una ricchezza. I contratti di rete sono un formidabile strumento, spetta allo Stato soste-nerlo ma è il momento che le aziende lo colgano seriamente”.

MONTECARLO. “Italy looks with great attention and interest to the op-portunities that the Principality of Mo-naco offers to the small and medium-sized Italian companies. I have stated so on behalf of the Italian Government to the Monaco Prime Minister, Mr. Michel Roger. The decision to carry on, from 14th to 16th March, at the pres-tigious Grimaldi Forum in Monaco, the “1st International Forum of Made in Italy”, sponsored by the Italian Minis-tries of Foreign Affairs and Economic Development with the support of the Government of Monaco, is a tangible sign of our common commitment.”The Italian Senator, Mrs. Simona Vicari, Secretary for Economic Development, so expressed herself, during her official visit to Monaco. There, she met the premier of Monaco and the Minister of Finance and Economy, Mr. Jean Castellini.

“We must - Mrs. Vicari continued - live this event not only as a showcase, but rather as an opportunity to revive our businesses in a very resolute way. This is also the will of the entrepreneurs that I met with our Ambassador, Mr. Antonio Morabito, who has decided to form the Forum’s Organizing Committee. In this context, I am convinced that our com-panies should aim to exploit the endear-ing instrument of the network contract, just as, decades ago, they operated with the industrial districts. Therefore - added the representative of the Italian government - we must not miss this great opportunity, through which businesses could meet the challenges of globali-zation and structure bigger assets. The network contracts are a powerful tool. It is up to the Government to support it, but it is also time for the companies to seize it.”

“Una grande opportunitàper il Made in Italy”

PRINCIPATO DI MONACO

FORUM MADE IN ITALY

Official statement of the Italian Senator, Mrs. Simona Vicari

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Cerimonia 2014

“La Grande Bellezza” di Sorrentino: un Made in Italy da festeggiare

ITALIANI NEL MONDO

FORUM MADE IN ITALY

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LOS ANGELES. Era dal 1999 con “La vita è bella” di Roberto Benigni, che l’Italia non agguantava quella statuetta così prestigiosa. E adesso l’Italia può van-tare anche di aver sconfitto rivali temibili come il belga “Alabama Monroe” di Fe-lix Van Groeningen (vincitore del César) e il danese “Il sospetto” di Thomas Vin-tenberg.Il regista de “La Grande Bellezza”, Pao-lo Sorrentino, visibilmente emozionato, è dunque salito sul palco americano il due febbraio scorso insieme al protagonista Tony Servillo e al produttore Nicola Giu-liano, per ritirare l’Oscar e ha detto “Gra-zie a Toni e Nicola, grazie agli attori e ai produttori. Grazie alle mie fonti d’ispirazione, i Talking Heads, Fede-rico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Mi hanno in-segnato tutti come fare un grande spettacolo. Che è la base per il ci-nema. Grazie a Napoli e a Roma, e alla mia personale grande bellezza, Daniela e i nostri due figli. Questa vittoria era tutt’altro che scontata. Gli altri film erano forti, mi sento fe-lice e sollevato”.E intanto impazzavano i festeggiamenti anche sui social media di tutto il mondo, mentre è arrivato il messaggio di congra-tulazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha detto: “Si è giustamente colto nel film di Sorren-tino il senso della grande tradizione del cinema italiano e insieme una nuova capacità di rappresentazione creativa della realtà del costume del nostro tempo. E’ uno splendido ri-conoscimento, è una splendida vitto-ria per l’Italia”.Una vittoria tutta italiana che giunge a confermare che gli italiani, nonostante le avversità, la crisi, e le carenti istituzioni culturali, quando vogliono sanno raggiun-gere traguardi a volte insperati. Restiamo, tra l’altro, l’unico Paese al mondo ad aver vinto più Oscar di ogni altro continente, ma non riusciamo purtroppo a valorizza-re al massimo queste risorse. Anche il cinema rappresenta dunque un altro fio-re all’occhiello, un filone felice, ma non soltanto perché abbiamo vinto l’Oscar quale Miglior Film Straniero, ma perché dimostriamo quella creatività e quell’in-gegno che il mondo ci invidia. E siccome a Monte-Carlo, in queste giorni, si parle-rà di “Made in Italy”, auguriamoci che questo Brand cinematografico venga ri-cordato e riconosciuto.

“La Grande Bellezza” di Sorrentino: un Made in Italy da festeggiare

di Marisol [email protected]

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Sopra,Tony Servillo ePaolo Sorrentino.

A destra unascena del film.

LOS ANGELES. After 15 years, when “Life is Beautiful” by Roberto Benigni won the prestigious statu-ette, Italy has defeated formidable rivals such as the Belgian “Alabama Monroe” (winner of the César) and the Danish “Suspicion” by Thomas Vintenberg, winning the Oscar as Best Foreign Language Film.The director of “The Great Beauty”(La grande bellezza), Paolo Sorrentino, was visibly very excited

onstage, on the last 2ndFebruary, along with the protagonist Tony Servillo and the producer Nicola Gi-uliano.As he collected the Oscar, he said: “Thanks to Toni and Nicola, thanks to actors and producers, to my source of inspiration, the Talk-ing Heads, Federico Fellini, Mar-tin Scorsese, and Diego Armando Maradona. They taught me how to make a great show. Thanks to

ITALIANI NEL MONDO

FORUM MADE IN ITALY

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Naples and Rome, and to my great personal beauties, Daniela and our two children. This victory was quite unexpected, because other films were sound. Now, I feel happy and relieved”.Meanwhile, the social media around the world were on fire. Sorrentino also received a message of congratu-lations from the President of the Ital-ian Republic Giorgio Napolitano, saying: “The Sorrentino’s movie

represents the great tradition of Italian cinema, together with a new capacity for creative representation of the reality and of our times. It is a wonderful recognition and a great victory for Italy”.An all-Italian victory confirming that the Italians are able to achieve the top, despite the adversities, the economic crisis, and the sometimes flawed institutions. Also if we got more Oscars than any other country,

filming in Italy is still very difficult, expensive, and sometimes unfeasible. Thus, “La grande bellezza” repre-sents another “Made in Italy” high-light. Winning the Oscar as Best For-eign Language Film, Italy has shown unbeatable creativity and genius. Since in these days the “Made in Italy” is celebrated in Monte-Carlo, we are sure that this Italian beauti-ful movie will be fully recognized by everybody.

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L’eccellenza italiana italiana sbarcanegli Emirati ArabiNostra intervista con Luigi Cremonini“Patron” dell’omonima azienda

ITALIANI NEL MONDO

FORUM MADE IN ITALY

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MODENA. Tra le eccellenze italia-ne, continua l’espansione internazionale del Gruppo Cremonini: Inalca, la società del Gruppo specializzata nella produzio-ne di carni bovine e nella realizzazione di piattaforme distributive alimentari all’estero, ha appena siglato un’impor-tante partnership con Emirates Advan-ced Investment Group (EAIG), holding specializzata per gli investimenti negli Emirati Arabi, per lo sviluppo del busi-ness agroalimentare nei paesi del Golfo. L’accordo è stato siglato il mese scorso ad Abu Dhabi alla presenza del Primo Ministro italiano e del Ministro dell’E-conomia degli Emirati Arabi H.E. Sul-tan al Mansouri dai CEO di EAIG, H.E. Obaid Al Mansouri e per Inalca da Luigi Scordamaglia. L’obiettivo è di costituire

e gestire una Joint Venture per la com-mercializzazione di prodotti alimentari (specialmente di origine italiana), nel fo-odservice e negli altri canali distributivi nel territorio degli Emirati Arabi Uniti e, più in generale, negli altri paesi del Consiglio per la Cooperazione dei Paesi Arabi del Golfo. Cremonini, attraverso Inalca, vanta una presenza consolida-ta a livello internazionale. Sono infatti cinque le piattaforme distributive e uno stabilimento per la produzione di ham-burger in Russia (Mosca, San Pietrobur-go, Rostov, Novosibirsk e Katerinenburg) mentre in Africa i centri di distribuzione salgono a 13 e sono presenti in 6 paesi: Algeria, Angola, Congo, Rep. Democra-tica del Congo, Mozambico e Costa d’A-vorio. L’Inalca nel 2012 ha realizzato

un fatturato di 1,54 miliardi di euro e di questi il 50% deriva da attività interna-zionaliCav. Cremonini, con questo accordo vi aprite a un nuovo mercato: cosa farete esattamente? “Il primo passo dell’accordo preve-de la costruzione di una piattafor-ma distributiva nell’area di libero scambio (free trade zone) di Abu Dhabi per l’importazione e la di-stribuzione di prodotti alimentari, basata sul modello delle analoghe strutture realizzate da Inalca in Russia e in diversi Paesi africani. In una seconda fase, le stesse parti va-luteranno eventuali opportunità fu-ture per organizzare anche attività di produzione alimentare in loco. Il

di Sourour [email protected]

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tutto è in linea con il piano di svi-luppo “Abu Dhabi Vision 2030” e con l’obiettivo di accompagnare la continua crescita dell’economia de-gli Emirati: il nostro partner, EAIG, considera il business agroalimenta-re e la sicurezza alimentare come una delle principali priorità, insie-me allo sviluppo delle competenze locali nel settore”.E’ un ulteriore segno che le eccellenze italiane nel mondo hanno grandi oppor-tunità?“Non c’è alcun dubbio: vista la for-te domanda di specialità alimentari del Made in Italy nel territorio de-gli Emirati Arabi Uniti e conside-rato l’obiettivo di creare una forte cooperazione nel settore agroali-mentare tra Emirati Arabi Uniti e l’Italia, Inalca è stata prescelta per la sua consolidata esperienza speci-fica nel settore. Inalca, infatti, ha già costruito e organizzato in altre aree del mondo diverse piattafor-me logistiche per la distribuzione di prodotti alimentari al mondo del Foodservice e dell’Ho.Re.Ca (Hotel Ristoranti e Catering). Questo mo-dello di business consente al Grup-po Cremonini di valorizzare non soltanto i propri prodotti, ma anche quelli di migliaia di piccole e medie aziende italiane, in grado di produr-re le migliori eccellenze alimentari al mondo, ma la cui dimensione inadeguata impedisce qualsiasi di-stribuzione autonoma al di fuori del confine del nostro Paese”.Si può dire che questo accordo ha un valore anche “di sistema” per il nostro Paese? “Certamente. Il modello Inalca uni-sce aggrega e distribuisce sul mer-cato Mondiale il meglio dell’Italian food & Beverage. E’ un modello ideale di internazionalizzazione, senza delocalizzazione, che oggi sembra non avere limiti nella possi-bilità di replicarsi in tantissimi altri mercati del mondo. Non è un caso che l’accordo sia stato firmato alla presenza del massimo responsabile del nostro Governo, proprio a sot-tolinearne il valore per il sistema Paese”.L’Inalca ha da poco festeggiato 50 anni di storia, ma il suo gruppo si è svilup-pato anche in altri settori, arrivando a chiudere un fatturato complessivo di 3,42 miliardi di euro nel 2012, siete la terza azienda italiana nel food: qua-li sono i driver dello sviluppo futuro dell’azienda?“Con l’Inalca è cominciato tutto nel 1963, quando avevo l’ambizione di

realizzare la prima industria italia-na della carne bovina, poi ci siamo ampliati al settore della distribuzio-ne al foodservice, con la Marr, e al mondo della ristorazione, con Chef Express e la catena di steakhouse Roadhouse Grill. Sono tre settori che gestiamo con aziende autono-me e indipendenti tra di loro, con amministratori molto capaci e che hanno logiche di sviluppo differen-ziate. La Marr, per esempio, pur essendo il leader italiano, opera in un settore molto frammentato e ha

possibilità di crescere ancora nel mercato domestico per molti anni. Nella ristorazione abbiamo avuto una espansione internazionale nei servizi di ristorazione a bordo tre-no nell’alta velocità e siamo in Gran Bretagna, in Francia, in Belgio, Olanda, mentre abbiamo ancora grandi potenzialità in Italia nel mer-cato delle concessioni, soprattutto negli aeroporti e nelle stazioni fer-roviarie. Roadhouse Grill ha oggi una cinquantina di locali e contia-mo di arrivare al raddoppio nei prossimi anni.L’Inalca ha le prospettive più affa-scinanti: come dicevo prima, è un modello di business molto replicabi-le e possiamo accompagnare la cre-scita di tantissimi paesi, in Eurasia, Medioriente e in Africa. Proprio in Africa ci sarà la prossima tappa: realizzeremo un grande impianto

di macellazione nel Sudan, quindi un mercato nuovo, in un’area che ha la più grande concentrazione di bovini di tutta l’Africa: produrremo carne locale da distribuire in vari paesi africani attraverso la nostra catena logistica già operativa. Per me, che come sapete sono un ap-passionato di zootecnia, sarà una sfida emozionante”.

Italianexcellence

The international expansion of the Cremonini Group continues: Inalca, the company of the Group specialised in the production of beef and the creation of food distribution platforms, has just

Luigi Scordamaglia e Obaid Al Mansouri alla firma del contratto per la Cremonini. A de-stra la sede Russa del Gruppo Cremonini.

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signed an important partnership with Emirates Advanced Investment Group ( EAIG ), a holding company specialised in investments in the United Arab Emir-ates, for the development of the agri-food business in the Gulf States. The agreement was signed in Abu Dhabi in the presence of the Italian Prime Minis-ter, Hon. Enrico Letta and the Minister of Economy of the UAE, H.E. Sultan al Mansouri, by the CEO of EAIG, H.E. Obaid Al Mansouri and by Inalca’s Dr. Luigi Scordamaglia. The objective is to establish and operate a Joint Venture for the marketing of food products (es-pecially of Italian origin) in the foodser-vice and other distribution channels covering the United Arab Emirates ter-ritory and, more in general, in the other countries of the Gulf Cooperation Coun-cil.Cremonini, always with Inalca, al-ready has an established presence with

local structures in Russia, with five distribution platforms and a plant for the production of hamburgers, and in several African countries : Algeria, An-gola, Congo, Democratic Republic of the Congo, Mozambique and the Ivory Coast. Inalca in 2012 had a turnover of 1.54 billion Euro and of which 50% comes from international activities. In-alca represents about 40% of the total turnover of the Cremonini Group.According to Mr. Cremonini, the first step of the Agreement provides for the construction of a distribution plat-form in the free trade zone area in Abu Dhabi for the import and distribution of food products, based on the model of similar structures built by Inalca in Russia and several African states. In a second stage, the same parties will as-sess any future opportunities to organ-ise also activities of food production.

Given the strong demand for Made in Italy specialty products in the UAE and considering the goal of creating a strong cooperation in the agri-food sector between the United Arab Emir-ates and Italy, Inalca was chosen for its proven, specific experience in the sector. Inalca, in fact, has already built and organised in other parts of the world numerous logistic platforms for the distribution of food products to the foodservice industry and of participat-ing hotels worldwide HO.Re.Ca ( Ho-tels, Restaurants and Catering). This business model allows the Cremonini Group to enhance not only its own products, but also those of thousands of small and medium-sized Italian com-panies that are able to produce the best food excellence in the world, but whose inadequate size impedes any distribu-tion whatever outside Italy.

Sourour MEJRI

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Viaggio musicale crossover di pezzi classici, lirici e pop scelti tra i più celebri autori della Musica Italiana

con NATASHA KORSAKOVA (violino) - NAIR (voce e piano)

ROMOLO TISANO (tenore) - MARCOS MADRIGAL (pianoforte)Lucia Colosio e Giulio Galimberti (danzatori)

Orchestra Sinfonica del XXI SecoloDirettore d’Orchestra

STEFANO SALVATORIRegia e CoreografieMAX VOLPINI

Consulenza ArtisticaKATIA RICCIARELLI

TestimonialANTONIO CAPRARICA

Produzione: Associazione No Profit Cultura & Comunicazione - Sanremo - Italy - Presidente Ilio Masprone - Contact: [email protected]

Tour Mondiale 2014-15

ANTEPRIMA MONDIALECittà di Biella

Regione PiemonteOrchestra Sinfonica e Coro LiberArtisti

Teatro Sociale(Piazza Martiri Libertà 2)

Sabato 24 Maggio (ore 21)www.teatrodode.it

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UGO NESPOLOla vita, le opere

di Silvana [email protected]

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TORINO. Nel 1963, mentre entra-vo in Accademia, credo che Ugo frequen-tasse ormai l’ultimo anno. Quando noi allievi, riuniti nella stessa aula magna nonostante le differenze di età, ascolta-vamo le infuocate lezioni di Aldo Mondi-no, avevamo la netta impressione che al giovane colto e preparatissimo Ugo Ne-spolo, classe 1941, i banchi dell’Acca-demia Albertina di Belle Arti di Torino stessero non poco stretti... Ancora oggi ricordiamo con ammirazione come Ne-spolo fosse tra i pochi, se non l’unico, ad intervenire sovente con analisi limpide e folgoranti. In varie discussioni, ricordo come amasse citare Blake sostenendo, al pari del grande visionario, che «…l’im-maginazione non è uno stato mentale: è l’esistenza umana stessa». Credo leg-gesse in VO, perché gli era familiare un saggio quale “The doors of perception” di Aldous Huxley, un evidente omaggio al pensiero di Blake. Insomma, genial-

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mente poliedrico, non gli è stato difficile e non gli è bastato diplomarsi con lode in Accademia con Enrico Paulucci perché poco dopo si è anche laureato in Lettere Moderne presso l’ Università di Torino, con una tesi su una delle sue materie preferite, la semiologia. Appassionato dello studio dei segni, condivideva con entusiasmo la rivoluzionaria tesi del 1964 di Roland Barthes, secondo il qua-le solo nel linguaggio è possibile con-cepire e identificare il significato delle diverse forme di significazione che s’in-contrano nel contesto sociale e culturale: cinema, pubblicità, moda, televisione. In effetti, l’arte di Nespolo interessa tutte queste discipline, e tra queste in par-ticolare, come vedremo, il cinema. Per quel che riguarda pittura e scultura, a parte la Pop Art, che stava diventando popolare in Italia in quegli anni, il suo lavoro artistico, iniziato nel 1960, è stato influenzato dai movimenti torinesi di arte concettuale e di arte povera e, dopo un primo viaggio negli Stati Uniti, dal mo-vimento neodadaista Fluxus, che fu tra i primi a rivendicare l’intrinseca artisti-cità dei gesti più comuni ed elementari, promuovendo lo sconfinamento dell’atto creativo nel flusso della vita quotidia-na. In quegli anni esaltanti, in nome di un’arte totale che prediligeva come am-biti elettivi d’espressione soprattutto la musica, la danza, la poesia, il teatro e la performance, nascono gli Happening, luoghi dove l’arte assume diverse for-me e dove anche il fruitore assume un ruolo diverso. Tipico a questo proposito

è l’episodio del 1973, legato al breve soggiorno di Nespolo presso l’ospedale psichiatrico di Volterra dove, con l’aiuto dei degenti, realizzò due opere: una pira-mide carica di disegni, pupazzi ed ogget-ti personali dei malati e una gigantesca pillola di cartapesta, simboleggiante le cure farmacologiche: una sorta di gesto purificatorio teso a denunciare l’abuso della terapia farmacologica e al contem-po sensibilizzare la cittadinanza, totem che sarà bruciato in una piazza della cit-tà. Possiamo affermare che fin da subito, le varie forme dell’espressione artistica di Nespolo sono fortemente antidogma-tiche e libertarie. Divertimento, ironia e trasgressione fanno da sempre parte in-tegrante della sua vita e della sua arte, caratterizzando tutta la sua opera negli anni a venire. Dopo un primo viaggio nel 1967, Nespolo ha visitato regolarmente gli Stati Uniti, dove ha trascorso lunghi periodi, specialmente tra gli anni ottan-ta e novanta. Nel 2010 è stato nominato membro del Comitato d’Onore di Imma-gine & Poesia, un movimento letterario artistico fondato a Torino, con il patro-cinio di Aeronwy Thomas, la scrittrice figlia del poeta gallese Dylan Thomas. Dicevamo quanto sia importante nel suo percorso il cinema, artistico e sperimen-tale: a partire dal 1966, data di “Grazie, mamma Kodak”, suoi amici e artisti come Lucio Fontana, Enrico Baj, Miche-langelo Pistoletto e altri, sono apparsi nei suoi film. In particolare, riteniamo importante ricordare il film “AG” del 1968, che documenta la visita a Torino

del grande poeta americano della Beat Generation, Allen Ginsberg e la sua conferenza stampa alla libreria Hellas. Da allora, in oltre quarant’anni, di film Nespolo ne ha girati una ventina, ormai esposti in istituzioni come il Beaubourg di Parigi, il Philadelphia Museum of Mo-dern Art, la Varsavia Filmoteka Polska e la Galleria Civica d’Arte Moderna di Ferrara. Un altro campo che lo ha visto particolarmente attivo è quello delle arti applicate: ha prodotto ceramiche e og-getti in vetro soffiato, ha creato oltre cin-quanta manifesti di mostre e altri eventi, ha fatto campagne pubblicitarie - di cui quelle per Campari e Azzurra sono le più famose - e sequenze di titoli e videosigle realizzate per spettacoli della Rai Tv na-zionale. Infine, particolarissimo è il suo lavoro con i Palii: dalla fine degli anni novanta fino a recentemente, Nespolo ha creato i Palii per le tradizionali Giostre della Quintana di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto, dove sul lungo-mare ha lasciato un’importante, colorata scultura che narra “Lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare” e un’al-tra intitolata “Allegro”, vari sendalli per il famoso Palio di Asti e per il Palio del-la Giostra della Quintana in Foligno, e il Drappellone per il Palio dell’Assunta agostana. Nel 2002, Nespolo è stato no-minato coordinatore artistico per la Me-tropolitana di Torino, con l’obiettivo di realizzare il primo “museo sotterraneo di arte moderna” e diverse stazioni del-la metropolitana sono decorate con sue incisioni in vetro e altre immagini. Nel teatro, fin dalla metà degli anni ’80 Ugo Nespolo è stato chiamato a progettare le scenografie per molte opere in vari teatri in Europa e negli USA e nel 2011 è stato nominato presidente del Museo Nazio-nale del Cinema di Torino, il più visitato dei molti musei di Torino e uno dei più visitati d’Italia. Nespolo è un artista di livello internazionale: le sue opere, pit-ture, sculture e installazioni sono cono-sciute in tutto il mondo, apprezzate da collezionisti privati ed esposte nei più importanti musei di arte contemporanea.

Ugo Nespolo:life and works

In 1963, when I applied to the Acad-emy, Ugo was frequenting the last year. Listening in the auditorium all together, despite the differences in age, to the pas-sionate lessons by Aldo Mondino, I had the distinct impression that to the culti-vated, trained Ugo Nespolo, born in 1941, the banks of the “Albertina Acade-my of Fine Arts” in Turin were positively

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tight ... I still remember with admiration as Ugo was one of the few, if not the only, to intervene frequently with clear, daz-zling analysis. In various discussions I remember how he loved to quote Blake arguing, like the great visionary, that “...imagination is not a state of mind: it is the human existence itself.” I think that he could read in VO, because he was famil-iar with the disruptive essay by Aldous Huxley, “The Doors of Perception”, obvi-ous homage to the thought of Blake. In short, being brilliantly versatile, he grad-uated with honors from the Academy with Enrico Paulucci and shortly after, he also obtained a degree in Modern Lit-erature at the University of Turin, with a thesis on one of his favorite subject, the Semiology. He shared with enthusiasm the revolutionary thesis exposed in 1964 by Roland Barthes, according to which only by language you can understand and identify the significance of the differ-ent forms like cinema, advertising, fash-

ion, television. In fact, Nespolo’s art was interest-ed in all these dis-ciplines and among them in particular, as we will see, in the cinema. His ca-reer as an artist started in the 1960s and his work was influ-enced by Pop Art, conceptual art, Arte Povera and Fluxus.He met and appreciated these movements during his fre-quent trips to the

United States.After the first trip in 1967, he regularly visited the States. Since then, irony and transgression are part of his art and characterize Nespolo’s work in the years to come. Since 2010 he has been member of the Honor Committee of Immagine & Poesia, an artistic literary movement founded in Turin, with the patronage of Aeronwy Thomas, Dylan Thomas’s daughter.Happenings were born in those stimulat-ing years, in the name of a total art that favored some areas as elective expres-sion, especially music, dance, poetry, theater and performance. Nespolo was appreciated also for his work with Pal-ios. In 1998, he was committed the Palio for the Giostra della Quintana, Ascoli Piceno. In 2000, he was awarded for his work for Palio di Asti and in 1991 and 2009 for the Palio of the Giostra della Quintana in Foligno. He was chosen to design the Palio (Drappellone or ban-

ner) at the Palio dell’Assunta in August 2007. We were saying how important is in its path the artistic and experimental cinema: since 1966, the date of “Grazie mamma Kodak”, his friends and artists such as Lucio Fontana , Enrico Baj, Mi-chelangelo Pistoletto and others, have appeared in his films.In particular, I think it’s important to remember the 1968 movie “AG”, which documents the visit to Turin of the great American poet of the Beat Generation, Allen Ginsberg. Nespolo’s films have been exhibited in institutions like the Beau-bourg in Paris, the Philadelphia Museum of Modern Art, Warsaw’s Filmoteka Pol-ska and Ferrara’s Galleria Civica d’Arte Moderna. He has done about twenty films over forty years. Regarding applied arts, Nespolo made ceramics and blown

glass objects, created over fifty posters for exhibitions and other events, did ad-vertising campaigns - the ones for Cam-pari and Azzurra are the most famous - and realized title sequences for shows on the Italian television RAI. In 2002, Ne-spolo was appointed artistic coordinator for the Metropolitana di Torino, with the aim of realizing the first “underground museum of modern art”.Several underground stations are deco-rated with his glass etchings and images. As for theatre, since the mid 80s Nespolo was called to design the sets for many works in various theaters in Europe and the USA. In 2011 he was appointed presi-dent of the National Museum of Cinema in Turin. Ugo Nespolo is an artist of in-ternational standing: his works, paint-ings, sculptures and installations are known throughout the world, prized by private collectors and exhibited in major museums of contemporary art.

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italian technology

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MODENA. Bisogna tornare indietro di ben due secoli, al lontano 1889 per individuare l’anno di nascita dell’Acetificio NOME ? de Nigris, per opera di Armando, il fondatore. Da allo-ra l’azienda, con passione e competenza, continua ad impegnar-si e ad investire in sperimentazioni e innovazioni, a conquistare nuovi target di consumatori che oggi, come sempre, vedono in De Nigris l’essenza della qualità e della tradizione.Per celebrare questo speciale anniversario, l’azienda ha fatto ideare uno Logo commemorativo che rievoca la grandezza dei Maestri Acetieri. L’aquila, emblema storico del marchio De Nigris, campeggia sul numero 125, gli anni della storia azien-

dale, risplendendo di un intenso color oro. Una combinazione di elementi d’alto valore simbolico a raccontare una storia im-pareggiabile, un immenso orgoglio. Da quel distante 1889, la storia di questo grande marchio perdura ad imporsi sul mercato e nel cuore dei suoi consumatori come ambasciatore nel mondo dell’industria alimentare Made in Italy, quello stesso che sarà il protagonista del 1° Forum del Made in Italy che si terrà a Monte-Carlo, nei giorni dal 14 al 16 marzo. E di cui Arman-do De Nigris sarà uno dei principali relatori. Il gusto dell’aceto balsamico De Nigris, goccia dopo goccia, rappresenta il sapore autentico di una tradizione lunga 125 anni.

La famigliaDe Nigris:125 anni di storia

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MODENA. We have to go back to 2 centuries, 1889 to iden-tify the year of birth of Acetificio M. de Nigris, by hand of Ar-mando, the founder.Since then, the company, with passion and expertise, continues to  commit and invest in experimentation and innovation, to con-quer new consumers target that today, as always, see in De Ni-gris the essence of quality and tradition.To celebrate this special anniversary, the company made  a com-memorative logo that revokes the greatness of the Acetieri exper-

tise. The eagle, historical symbol of De Nigris brand , stands on the number 125, years of our company history, shining with an intense gold color. A combination of elements with a high sym-bolic value which tells a unique story, an immense pride.From that distant 1889, the history of this great brand continues to penetrate the market as well as the hearts of its consumers, as a world ambassador of Italian food industry.The De Nigris balsamic vinegar taste, drop by drop, represents the authentic flavor of 125 years long-lasting tradition.

125 years of theDe Nigris History

Armando De Nigris

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Piedmont is really a unique place. Here everything turns into fl avour. Like the white truffl e or the precious rice, up to the grapes which turn into renowned wines such as Barbaresco and Barolo. The rest is due to the food culture, deeply ingrained in the history of the region.In Piedmont the best way to savour the hidden magic of this land is therefore by sitting down to eat. Simply a delight for all dedicated foodies.

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Piedmont is really a unique place. Here everything turns into fl avour. Like the white truffl e or the precious rice, up to the grapes which turn into renowned wines such as Barbaresco and Barolo. The rest is due to the food culture, deeply ingrained in the history of the region.In Piedmont the best way to savour the hidden magic of this land is therefore by sitting down to eat. Simply a delight for all dedicated foodies.

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ROMA. Il Dott. Radwan Kha-watmi, di origine Siriana, dottore in economia industriale. Ha diretto il Dipartimento Medio oriente del Cen-tro “Pio Manzu”, organo consultivo delle nazioni unite. Vincitore del pri-mo premio Moneygram 2009 come imprenditore straniero dell’anno.Vincitore del premio “Franca Florio - Regione Sicilia” 2010 come uomo internazionale dell’anno. Fondatore del Movimento Nuovi Italiani.Fondatore e Presidente della Hirux International Spa, società Italiana specializzata nella produzione di elettrodomestici e leader europeo del settore. Nel 2010 la società si è aggiudicata il prestigioso marchio francese Thomson, diventando unico licenziatario. Vero fautore del Made in Italy, grazie al suo impegno oggi in tutti i mercati del medio Oriente gli elettrodomestici italiani sono di-ventati un punto di riferimento nei Paesi Arabi. Candidato al Premio Eccellenza Italia indetto dal Forum Internazionale del Made in Italy che si svolgerà nel Principato di Monaco dal 14 al 16 Marzo 2014.

Mr Radwan Khawatmi, of Sirian origin, has a degree in Economy. He was director of the Middle East Department of “Pio MAnzu” Centre, a consultative agency of the United Nations. He won the first Moneygram Award for Foreign Businessman of the year in 2009.He won “Franca Florio - Regione Si-cilia” Award in 2010 as International Man of the Year. Founder of Movimen-to Nuovi Italiani - Movement for the New Italians. Founder and President of Hirux International Spa, Italian Com-pany specialized in the production of home appliances, and leader in Europe for this branch. In 2010 the company obtained the prestigious French brand Thomson, becoming sole licensee.True promoter of Made in Italy, thanks to his efforts today Italian home appli-ances have become a benchmark in all Arabian and Middle East markets.He is nominee for the Eccellenza Italia (Italian Excellence) Award, promoted by the International Forum for Made in Italy, that will take place in the Princi-pality of Monaco from the 14th to the 16th of March 2014.

Radwan KhawatmiFautoredel Made in Italy nei Paesi Arabi

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MILANO. L’Amministratore Dele-gato Valerio De Molli fin dal 1999 è Se-nior Partner di The European House-Am-brosetti, società di consulenza per le alte direzioni, nota in particolare per l’orga-nizzazione di grandi eventi internazionali. Responsabile dell’Area Scenari e Strate-gie è, dal 2005, anche Managing Partner.Dal 1997 è anche Amministratore De-legato di Ambrosetti Group Limited con sede a Londra. De Molli collabora con The European House-Ambrosetti dal 1990: entrato in qualità di assistente di Alfredo Ambrosetti, si è poi occupato di progetti di consulenza per grandi e medie aziende ed istituzioni. Tra queste, ricor-diamo, in ordine alfabetico: Areva, Baril-la, Bayer, Boots Healthcare, Enel, Falck, Ferragamo, Ferrero, Ferrovie dello Stato, Gefran, IFIL, Illy caffè, Novartis, Pfizer, Sara Lee, Shell, Sumitomo, Technogym, Valagro. In seguito ha realizzato docenze

VALERIODE MOLLI,manager di geopolitica

A destra,Valerio De Molli

con il S.A.S. ilPrincipe Alberto II

di Marichele [email protected]

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su tematiche di strategia e di sistemi di governo per Imprese, Associazioni e Uni-versità. Ma è anche autore di interessanti pubblicazioni come “Verso l’eccellenza. I Consigli di Amministrazione: uno stru-mento per un efficace Sistema di governo societario. Proposte e indicazioni”, edito da Sperling & Kupfer nel maggio del 2005 e del volume “I Riferimenti Fondamenta-li della Gestione Strategica - I paradigmi del Sistema Impresa”, edito da IPSOA nel gennaio 2009. Dal 1992 è responsabile operativo del workshop The European House-Ambrosetti “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competiti-ve”, che si tiene ogni anno in settembre in quella stupenda location che è la Villa d’Este di Cernobbio.Valerio De Molli è laureato in Economia e Commercio all’Università Luigi Bocconi. All’AD abbiamo posto tre domande: dalla sua biografia si direbbe che lei sia un vero stratega di internazionalizzazione... cosa significa per noi poveri mortali?“Un sogno senza un piano è solo un desiderio, occorre avere piani d’a-zione dettagliati. Nel nostro caso, l’Internazionalizzazione si realizza con una presenza diretta di uffici e di persone nostre in quei merca-ti che combinano alta potenzialità di sviluppo con elevate difficoltà di

introduzione (ad esempio, in Cina – dove abbiamo 10 persone, e a Sin-gapore per l’Asean Market, con un ufficio che abbiamo aperto da poco) e poi anche con rapporti di recipro-cità in esclusiva con organizzazioni in altri mercati (Corea, Giappone, Russia e Turchia). La nostra visione internazionale si manifesta inoltre anche grazie agli oltre 300 incontri all’anno con gli oltre 2000 esperti che mobilitiamo ogni anno nei nostri programmi e nel fatto che assistiamo molti imprenditori nei loro percorsi di crescita internazionale”.La sua esperienza è vastissima ed ha occu-pato posti importanti in numerose aziende anche internazionali; cosa l’ha portata ad arrivare da Ambrosetti?“Ero l’analista finanziario nel dipar-timento di corporate finance di Pa-ribas-Amsterdam, poi per uno degli agenti di cambio migliori di Milano, Belloni & Tedeschi, e per l’ufficio di ricerca della Banca Popolare di Lu-ino e Varese. Dopo tanti anni come analista sono stato veloce a dare le dimissioni per cogliere una sfida. La-sciai tutto per entrare in Ambrosetti e farla crescere. Allora Ambrosetti era una piccola entità. Poi, a capo della Divisione Internazionale tra il

1995-2000, ho guidato la crescita di The European House - Ambrosetti in Europa, Giappone e Stati Uniti”.L’Ambrosetti ha “sposato” l’idea di questo primo Forum, cosa ne emergerà secondo lei alla fine dei tre giorni? “Abbiamo colto una sfida, sarà un momento per l’Italia di riflessione e di valorizzazione in terra semistra-niera. L’ambizione è quella che il progetto possa radicarsi. E che gli imprenditori possano fermarsi un at-timo e riflettere. Credo che siamo ri-usciti a coinvolgere i più top nel loro settore e nel loro ambito. Anche se si tratta ancora di un progetto pilota, che però stabilisce ambizioni e obiet-tivi. Sul piano dei contenuti sareb-be stato difficile poter fare meglio. Il nostro team ha lavorato molto bene in ambito monegasco. Si è integrato perfettamente. L’ultima ambizione sarebbe quella di avere una Cernob-bio a Monte-Carlo. L’ormai radica-to Forum Ambrosetti di Cernobbio rappresenta uno scenario economi-co e geopolitico. Ideale sarebbe rea-lizzare nel Principato di Monaco uno scenario della manifattura e della produzione, un vero e proprio Think Tank per nuove imprese che si affac-ciano sul mercato globale”.

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CEO Valerio De Molliis a multi-assetts, geopolitical manager

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MILAN. Since 1999, CEO Valerio De Molli is Sen-ior Partner of The European House-Ambrosetti, a consult-ing firm for highly valued companies, known in partic-ular for organizing big inter-national events. Head of Sce-narios and Strategies, Mr. De Molli is also Managing Part-ner since 2005 and since 1997 he is the CEO of Ambrosetti Group Limited, headquar-tered in London. In 1990, Mr. De Molli joined as an assis-tant to Alfredo Ambrosetti at The European House- Am-brosetti. Later, he worked on consulting projects for large and medium-sized companies and institutions. Hereby we are quoting in alphabetical order some important brands like Areva, Barilla, Bayer, Boots Healthcare, Enel, Fal-ck, Ferragamo, Ferrero, Ferrovie dello Stato, Gefran IFIL, Illy coffee, Novartis, Pfizer, Sara Lee, Shell, Sumi-tomo, Technogym and Vala-gro. He also made lectures on issues of strategy and govern-ance systems for companies, associations and universities. He is also the author of inter-esting publications such as “Towards excellence. The Boards of Directors, a tool for an effective system of cor-porate governance. Propos-als and directions”, published by Sperling & Kupfer in May 2005 and the “Fundamentals of Strategic Management Reference-Paradigms of the Enterprise System”, published by IPSOA in January 2009. Since 1992 he is chief operating officer of The European House- Ambrosetti workshop “Scenarios of today and tomorrow for competitive strategies”, which is held every year in September in the beautiful Villa d’Este in Cernobbio. Mr. De Mol-li graduated in Milan in Economics at the Bocconi University. We asked the CEO three questions: From your biography we would say that you are a geopolitical, multi-assets manager ... what more exactly does it means?“A dream without a plan remains just a wish. It is necessary to have detailed action plans. In our case, the internationalization is achieved with a direct presence of our offices and our peo-ple in markets that combine high growth potential with high difficulty of introduction (e.g., in China we have 10 people and our Singapore’s just opened office is covering the Asean

Market).We also have recip-rocal exclusive relationships with similar organizations in other markets (Korea, Japan, Russia and Turkey). Every year we are holding more than 300 meetings, mobilizing more than 2,000 experts in our programs, and we are carefully follow-ing the international growth of many entrepreneurs. This is giving to us an evi-dent international outlook.” Your experience is vast. You occupied important positions in several companies, also in-ternational. What led you to Ambrosetti?“I was a financial analyst in the corporate finance de-partment of Paribas - Am-sterdam, then in one of the best brokers in Milan, Bel-loni & Tedeschi, then in the research office of Banca Popolare di Luino and Var-ese. After many years as an analyst, I was quick to re-sign to pursue a challenge. I left everything to enter Am-brosetti and make it grow, because Ambrosetti was just a small entity. Heading the International Division in the years1995-2000, I led the growth of The European House-Ambrosetti in Eu-rope, Japan and the United States.”

This first forum has caught Ambrosetti’s total attention. What do you think will emerge at the end?“It is a challenge. The ambition is that the project will take root. We think that is good for Italy to be appreciated in Mo-naco, a neighbor country, where the entrepreneurs can stop for a moment to make their reflections.about “The Made in Italy”. I think we succeeded in getting here the top companies in every field and area. Although this is still a pilot project, it establishes goals and ambitions. In terms of contents it would be difficult to do better. Our team has worked very well in the Principality, integrating perfectly. The ultimate ambition would be to have a Cernobbio in Monte- Carlo. The well-es-tablished Ambrosetti’s Forum in Cernobbio is economic and geopolitical. It would be fantastic to accomplish in the Prin-cipality of Monaco a scenery of manufacturing and produc-tion, a veritable Think Tank for the new enterprises facing the global market.”

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Serata di GalàMonte-Carlo

SportingDomenica 16 Marzo (ore 21)

“Note d’Italia” con l’Ensemble Orchestra Filarmonicadi Monte-Carlo, Maestro Gian Luigi Gelmetti

Per informazioni:[email protected]

Costo di partecipazione Euro 300

GROM, il gelato torinese nel mondo

Dopo una laurea in economia e al-cuni anni di lavoro come manager finan-ziario, nel 2003 inaugura, insieme all’a-mico e socio Guido Martinetti, la prima gelateria Grom, in Piazza Paleocapa a Torino. Oggi le gelaterie Grom sono 64 in Italia e nel mondo e i due amici possono contare su circa 600 collaboratori. Per Grom, Federico gestisce la finanza aziendale e si occupa dei luoghi in cui potete assaggiare il gelato, i negozi, e del benessere dei ragazzi che vi lavorano. Nel 2012 Guido e Federico hanno raccontato la loro avventura nel libro “Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori”, edito da Bompiani.

GROM, the icecream in the world

After an economics degree and a few years as finance manager, he opened in 2003, together with his friend and busi-ness partner Guido Martinetti, the first Grom store in P.za Paleocapa, Torino. Today the gelaterie Grom in Italy and around the world are 64 and the collabo-rators of Guido and Federico about 600. For Grom, he is in charge of the finance and deals with the gelaterie, the places where you can taste the gelato, and with the comfort of their employees. In 2012 Guido and Federico told their adventure in the book Grom. The story of a friendship, some gelato and lots of flowers.

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Federico Groma Monte-Carlo per il “Made in Italy”

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ARTEITALIANI NEL MONDO

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di Marichele [email protected]

MassimoBottura:big Chefbig man

MODENA. Dopo avere iniziato a lavorare come grossista di prodotti petro-liferi nell’azienda di famiglia, nel 1986 rileva una trattoria di campagna nei din-torni di Modena. Alla Trattoria delCam-pazzo lavora al fianco della “rezdora” Lidia Cristoni, quindi fa un periodo di apprendistato presso George Cogny per apprendere i fondamenti del mestiere in una combinazione di cucina regionale italiana e formazione classica francese. Nel 1994 compie una grandissima espe-rienza lavorando al Louis XV di Monte-carlo con Alain Ducasse che lo aveva in-vitato per uno stage nella sua cucina dopo una visita a sorpresa alla trattoria. In quel periodo imparò ilvalore delle materie pri-me del mediterraneo e la reinterpretazio-ne “alleggerita” delle ricette classiche. Dopo aver proseguito la formazione a New York, nel 1995 rientra a Modena e

L’esclamazione dello Chef:“Come to Italy with Us!”

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rileva una trattoria tradizionale, l’Osteria Francescana, che ottiene la prima stella Michelin nel 2002 e la seconda quattro anni dopo, e la terza nel 2011. Il risto-rante è stato votato il migliore in Italia negli ultimi 3 anni consecutivi. L’Osteria Francescana si è avvicinata alla perfezio-ne, col più alto voto mai assegnato (19,75 su 20) dalla Guida dei Ristoranti de L’E-spresso. È membro de Le Soste e de Les Grandes Tables du Monde.Massimo Bottura fa parte del Consiglio del Basque Culinari Center, l’università internazionale di gastronomia ideata da Ferran Adrià. Nel Gennaio 2011 ha ri-cevuto il “Grand Prix de l’Art” dall’Ac-cademia Internazionale della Cucina di Parigi. Più tardi è stato insignito della Medaglia D’Oro del Comune di Mode-na per il suo contributo alle Arti e alla Cultura della città. Ancora nel 2011 è stato “Chef’s Choice” dei S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurants di Londra. Nel 2012, secondo The Daily Meal e la sua lista dei 101 ristoranti, l’Osteria Francescana è il migliore d’Europa e Massimo Bottura lo chef internazionale del 2012.Nell’Aprile 2013 l’Osteria Francescana si è aggiudicata il terzo posto nella clas-sifica dei “50 World’s Best Restaurants” Chef, ci può dare la definizione della sua cucina?

“Il piatto è una stazione di un percorso che è la mia cucina. Quindi descrive o rappresenta un momento creativo. Talvol-ta è pittura, talvolta è scultura, talaltra è teatro o musica.Il mio stile di cucina è minimalista ma soprattutto contemporaneo. Ogni piat-to sul menu nasce da un’idea, qualcosa che voglio esprimere col cibo. Può essere un’idea di colore, musicale, del territorio, della memoria, un’esperienza o la sovrap-posizione di una cultura su un’altra.La mia è una cucina di territorio e di tra-dizione, una tradizione vista da 10Km di distanza. Questo significa che non credo che le tradizioni vadano prese e poste in una teca di vetro sigillata, in un museo… La tradizione è il risultato diesperimenti di successo, per questo le tradizioni do-vrebbero essere in costante evoluzione.Dal mio canto cerco di dare il massimo supporto ai prodotti del mio territorio che deve esprimersi in sistema di autososten-tamento. Mi sta molto a cuore questo: riuscire a fare “sistema” sul territorio, accorciando la filiera per fornire un im-magine solida e ben caratterizzata della nostra terra.” Quali sono i valori e le tradizioni della cucina italiana che lei ha recentemente portato a New York, Washington e Los Angeles, con tre appuntamenti dedicati alla cultura del nostro Paese?

“Abbiamo presentato un progetto “Come to Italy with US” che è un viaggio alla riscoperta delle meraviglie dei nostri prodotti italiani, dalla Sicilia alla To-scana, dal Veneto all’Emilia Romagna, dai nostri mari alle nostre montagne. Un percorso per far innamorare ancora una volta gli americani della qualità dei no-stri artigiani e della varietà delle nostre tradizioni”.Quindi, secondo lei esiste un rapporto tra arte e cucina?“Credo che l’arte sia qualcosa di ben preciso che attiene ai più profondi biso-gni umani e che costituisce il frutto di un complesso processo creativo. Io non mi ri-tengo un artista, e ci tengo a sottolineare questo principio, ma un artigiano capace di concettualizzare le proprie realizzazioni che nascono dall’incontro di idee, culture, tecniche e gesti. Ciò significa non carica-re il nostro lavoro di eccessive aspettative, ma al tempo stesso riconoscere che non vi può essere ricerca in cucina senza la vo-glia di esplorare e percorrere nuove strade in un processo che può esseredefinito cre-ativo: solo in questo senso si possono rico-noscere delle analogie rispetto al lavoro di un architetto, un poeta o un musicista».Man mano che ho imparato nuove tecni-chee ho imparato a conoscermi meglio, la mia cucina si è evoluta approfondendo i concetti utilizzando spesso l’ironia e per

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cercare di abbattere barriere e preconcetti. Il mondo della cucina sta cambiando: c’è stato un grande mutamento negli ultimi 10 anni evolvendosi verso un modello ric-co di contaminazioni che lasci spazio di crescita ai giovani chef di tutto il mon-do. Penso che sia un periodo molto inte-ressante e stimolante per questo lavoro. I miei colleghi danesi, New Yorkesi, Pa-rigini, ’Italiani, Sud Africani, Australia-ni o tedeschi stanno tutti reclamando un proprio spazio e una propria identità nel mondo della cucina spostando l’attenzio-ne dauna cucina istituzionale e pomposa a una cucina stagionale, fresca ed emo-zionale connessa al proprio territorio e alla propria anima.La cucina Italiana del futuro racconterà la storia di ogni singolo produttore. La cucina tornerà a valorizzare le identità culturali regionali, provinciali, dei vil-

laggi, dei borghi che portano avanti una tradizione millenaria.Non bisogna cadere nel tranello delle scorciatoie e perdersi nelle difficoltà della crisi.”.Così parla l’emiliano Massimo Bottura, Chef insignito di ben tre Stelle Miche-lin per la sua “Osteria Francescana” di Modena, in controtendenza alla crisi che rischia di schiacciare questo nostro Bel Paese. Il settore enogastronomico è sempre stato uno dei fiori all’occhiel-lo dell’Italia, ma con le difficoltà in cui verte l’Italia si rischia di perdere in competitività e qualità dei prodotti. Bottura è famoso in tutto il mondo per la sua cucina raffinata, basata sull’an-tica tradizione emiliana riletta con un tocco di modernità, e sui prodotti della sua zona d’origine: aceto balsamico e parmigiano reggiano sono protagonisti di piatti fortemente innovativi. Persino l’Huffington Post, il media digitale fon-dato da Arianna Huffington e il primo a vincere il prestigioso Pulitzer Price, ha raggiunto Bottura mentre era impegnato in una serie di appuntamenti organiz-zati nell’ambito dell’anno della cultura italiana negli Stati Uniti, per riflettere sullo stato del settore enogastronomico italiano e sulla fama del Made in Italy. Un importante risultato, ottenuto grazie a grandi protagonisti come lui, che di-stribuiscono cultura nel mondo intero dimostrando a tutti che, nonostante le asperità, le migliori tradizioni del nostro Paese sono indistruttibili.www.osteriafrancescana.it

Marichele BRUSA

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MODENA. In 1986 Massimo Bottura he took over a trattoria on the outskirts of Modena. Little did he know what this almost caprious gesture would lead to. At “Trattoria del Cam-pazzo” Bottura learned Modenese tra-ditions from the “rezdora” Lidia Cris-toni. During the early years at Campazzo, Bottura apprenticed him-self to chef Gorge Cogny to build his cu-linary foundations, a combination of regional Italian cooking and classical French training.In November of 1993 Bottura received a surprise visit from three-star Michelin chef Alain Ducasse. He was then invited to work as an apprentice with Ducasse

at Louis XV in Montecarlo . From Du-casse he perfected his culinary skills as well as learned the value of the Mediter-ranean ingredients and how to reinter-pret the classics.After a brief period in NYC, he returned to Modena to open Osteria Frances-cana in 1995. Located in the medieval center of Modena, Bottura focused on a contemporary Italian cuisine that coudl be called: “Tradition in evolu-tion”. The restaurant was awarded its first Michelin star in 2002, his seond four years later and the coveted third Michelin star in November 2011.Osteria Francescana was voted the best restaurant in Italy for the 3rd year run-

ning. Osteria Francescana was close to perfection with the highest rating ever awarded (19.75/20) from the Espresso restaurant guide.2011 was an incredible year for Oste-ria Francescana and the chef Massimo Botura. In January he received the “Grand Prix de l’Art” from the Interna-tional Academy of Cooking in Paris. He was then awarded with the “Medaglia d’Oro” from the city of Modena for his contributions to the Arts and the Cul-ture. Later that spring he was awarded “Chef’s Choice” from the World’s 50 Best Restaurants guide and placed 4th in the world for International ranking. And at the close of the year, 16 years

Chef Massimo Bottura sings “Come to Italy with US!”

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after his humble beginnings at the Trat-toria del Campazzo, he received his third Michelin star. In 2012, accord-ing to The Daily Meal and its list of the 101 restaurants, Osteria Francescana was the best restaurant of Europe and Massimo Bottura was the Internation-al Chef of 2012. In April 2013, Osteria Francescana placed at 3rd in the rank-ing of the World’s 50 Best Restaurants.Massimo Bottura is on the council of the Basque Culinary Center, the In-ternational University of Gastronomy founded by Ferran Adrià. The chef is an active member of the restaurant association “ Le Soste “ as well as “Les Grandes Tables du Monde”.Chef, can give us the definition of its cuisine?“My cooking style is minimalist and contemporary. Every dish from the

menù comes from an idea. It can be an idea about color, music, the landscape, a memory, an experience or cultural contamination.My kitchen is about territory and tra-dition, but Tradition seen from 10 km away. Traditions should not be sealed in a glass case in a museum of natural history because our culinary traditions are the result of successful experiments. Thus to keep our traditions alive they need to be in continual evolution.I am a big suporter of locally sources products. I must thank again and again the heroic artisans who provide us with only the best ingredients.”What are the values and the traditions of the Italian cuisine that you brought recently to NYC, Washington and LA during the three events dedicated to the Italian Culture in America?

“We presented a project: “Come to Italy with US” which is a journey to discover the wonders of our Italian products: from Sicily to Tuscany, from Veneto to Emilia Romagna, from our seas to our mountains. A journey to fall in love once again with the quality of our in-gredietns, the braveur of our artisans and the variety of our traditions.”So, in your opinion exists a relationship between the art and the cuisine?“Art comes from the deepest human de-sire to create. It is the result of a com-plex creative process. I’m not an artist and I want to underline this concept. I am an artisan but I am influenced by culture: both the world around me and the creative proces of artists, musicians, and writers. In my opionon Culture is the motivational force the evolution of the contemporary kitchen. Recipes are

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the synthesis of an idea, a technique, knowledge and humility. Recipes can be social gestures and they can be con-ceptual ideas. Recipes can be a travelog or a diary of one’s life. They can trans-port you from Modena to Thailand in an instant or make reference to his-tory. Never underestimate the power of food. It is not only life-giving but can be transformative.As I learned new techniques and I learned to know myself better, my kitchen has evolved deepening the con-cepts of irony and trying to break down barriers and prejudices.My collegues from Denmark, NY, Paris, Italy, South Africa, Australia, or Germany are demanding their own identity in the world of cooking moving the attention from an institutional and lavish cuisine to seasonal, fresh and emotional cuisine connected to their territory and their soul.In the future Italian kitchen will tell the story of each and every unique artisan. The kitchen will value the cultural iden-tity of each region, district and village.”Massimo Bottura is famous around the world for his unique take on Tradition in evolution.Emilian traditions and products from Traditional Balsamic Vinegar from Modena and Parmigiano Reggiano cheese are praised but not only. Ingre-dients from the entire penninsula, from the island of Siciliy to the Gulf of Na-ples, from the Adriatic sea along the Po River to Piedmont, over the Emil-ian-Tuscan Appenines to Tuscany and Ligura, bring his recipes to life with unique landscapes and folklore known only to Italy. “Come to Italy with US” was more than just a series of culinary events, but call to re-discover the beau-ty and pageantry of a country that has influenced the world with its rich culi-nary heritage.In fact, The Huffington Post , famed online news founded by Arianna Huff-ington, reached the chef while he was in Washington, DC for the Year of the Italian Culture in the United States. Bottura expressed his views that “Ital-ian culture and culinary heritage are one and the same.. Made in Italy not only a link to our past but the key to the future.”Important messages like these create hope and encouragment for the next generation of chefs, farmers, cheese-makers, winemakers, and artisans. Thanks to a protagonist like Massimo Bottura Italian culture shines around the world and despite the difficulties, the best traditions of our country are unbreakable.

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Marco Aimo Boot - Responsabile Scientifico progetto Industria 2015, Gruppo IvecoMario Boselli - Presidente, Camera Internazionale della Moda

Giorgio Caire di Lauzet - Presidente, Prima Classe ItaliaGiovanni Castellaneta - Presidente, Sace

Antonio Cellie - Amministratore Delegato, Fiere di ParmaMarco Checchi - Amministratore Delegato, Pelliconi & C.

Massimo Colomban - Amministratore Unico, Quaternario Investimenti; fondatore di PermasteelisaMassimo Costa - Amministratore Delegato, WPP Italia

Giovannella D’Andrea - Esperta in diritto internazionale, Studio Legale Mora e AssociatiArmando de Nigris - Amministratore Delegato, Acetifici Italiani Modena

Gianluca Maria Esposito - Dipartimento politiche competitive, Ministero delle Politiche Agricole e ForestaliCarlo Ferlito - Direttore Generale, Fabbrica d’Armi Pietro Beretta

Stefano Folli - Giornalista, Il Sole 24 OreMarco Fortis - Fondazione Edison e Responsabile Studi Economici Edison; Prof. Università Cattolica di Milano

Fabrizio Giugiaro - Vice Presidente, Italdesign GiugiaroFederico Grom - Fondatore, Grom

Renzo Iorio - Presidente, FederturismoRadwan Khawatmi - Presidente, Hirux International

Enrico Loccioni - Presidente, Gruppo LoccioniRoberto Luongo - Direttore Generale, Ice

Renato Missaglia - Progetto Artistico Agroalimentare ExpoRoberto Moncalvo - Presidente, Coldiretti

Antonio Morabito - Ambasciatore d’Italia a MonacoJacopo Morelli - Presidente dei Giovani di Confindustria; Presidente e Ceo, Emme e Emme

Mario Moretti Polegato - Presidente, GeoxStefano Pessina - Executive Chairman, Alliance Boots

Enrico Pisino - Direttore Research & Innovation, Fiat Chrysler AutomobilesGuido Polito - CEO, Baglioni Hotels

Livia Pomodoro - Presidente, Fondazione Pomodoro; Presidente del Tribunale di MilanoPaolo Pozzi - Managing Director, A. Agrati

Paolo Preti - Professore di Organizzazione piccole e medie imprese - Università BocconiPaolo Ramadori - Chairman and CEO, Oerlikon Graziano Group

Stefano Ricci - Stilista e Presidente, Stefano Ricci S.p.A.Michel Roger - Primo Ministro del Principato di Monaco

Flavio Sciuccati - The European House-Ambrosetti, responsabile area Strategie e Politiche IndustrialiDanilo Taino - Corriere della Sera

Fabio Vaccarono - Country Manager, Google Italia

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M VENEZIA. Massimo Colomban è

il Fondatore ed è stato Presidente del gruppo Permasteelisa.com dal 1974 al 2002; inoltre è stato Presidente di Svilup-po Italia Veneto - Invitalia.it, di VEGA PARK Venezia, professore al Politecnico Leonardo Milano, nel Board di Harvard, GDS, MA e nel Board di GehryTechno-logies.com, LA (USA). Ha acquistato, re-staurato e rilanciato CastelBrando.it ed una serie di altre società nazionali ed int.li. Dal 2007 è primo Console Onorario d’Australia a Venezia; dal Maggio 2009 è Comandante Onorario USAF di Aviano, 724th AMS; e da agosto 2012 Civic Le-ader Air Mobility Command, Scott, ILL.Attualmente fa l’Angel Investor (l’inve-stitore) per i giovani talenti, Start Up ed in imprese innovative.Nel frattempo fonda e Sviluppa, dal 1974 al 2002, il gruppo Permasteelisa che è diventato fin dal 1998 il più grande e prestigioso gruppo industriale di Archi-tettura al mondo; 28 anni di successi, coronati da bilanci sempre in utile, 40 società presenti in 4 continenti, 20 sta-bilimenti di produzione, 5000 dipenden-ti dei quali più di mille tecnici, mai nes-sun dipendente licenziato, mai un giorno di sciopero; da 10 a 20 milioni all’anno spesi in R&S, collaborazioni con MIT & Harvard, un miliardo di euro il fatturato consolidato con utili netti fra i 20 ed i 50 milioni all’anno. www.permasteelisa.com (Permasteelisa ha realizzato negli ultimi venti anni le più monumentali e prestigiose architetture mondiali).Nel 2002 lascia il gruppo in mano a 83 manager ai quali aveva dato il 40% delle

azioni del gruppo (20% distribuite attra-verso stock option e l’altro 20% regalate in concomitanza della quotazione in bor-sa). Presidente di Sviluppo Italia Veneto.it (da novembre 2003 ad aprile 2006) società che viene rilanciata e riportata in utile. Nel periodo 2003-2006 ammini-strato da Colomban, Sviluppo Italia Ve-neto favorisce e finanzia la nascita “Start Up” (grazie alla legge 185/2000) di oltre 150 imprese nel Veneto.Da Ottobre 2006 a luglio 2009 presiden-te del Parco Scientifico e Tecnologico PST “VEGA”, il più grande parco italia-no (200 imprese insediate, 2000 occu-pati); coinvolge i privati in un progetto di rilancio ed ampliamento decennale progettando e sviluppando un allarga-mento del Parco a 1000 imprese, 10.000 occupati; Nel 2006 Colomban riceveva il Vega fortemente indebitato (oltre 20 mi-lioni di euro) lo risana, risparmiando il 20% sulla manodopera e fino al 40% sui costi dei servizi, restituendo una società, dopo meno di tre anni, con cassa positiva e zero debiti.Acquista, restaura e rifunzionalizza Ca-stelbrando.it, un castello di 20.000 mq., 260 stanze, 9 livelli con 2000 anni di storia stratificata e recuperata. I visi-tatori sono più di 200.000 all’anno. Ac-quista, restaura e rifunzionalizza Villa Marcello Marinelli, una villa veneta del 1400-1800, situata nella piazzetta stori-ca di Cison di Valmarino (TV).Professore e Commissario d’esame al Politecnico Leonardo Milano-anni 2000-2001 (Facoltà di Architettura); Membro dal 2000 al 2007 nel CdA (Board of

Overseers) Facoltà di Architettura, Univ.HARVARD-GDS-Massachusetts-USA; nel Board di GehryTechnologies.com, LA-USA; Premio Leonardo (Qualità Italia) consegnato al Quirinale dal Pre-sidente della Repubblica; Premio Leo-nardo Paul Harris-Rotary International; imprenditore dell’anno-1997; Keynote speaker ICBEST 1994 Singapore - 1998 Uk - 2002 Canada; Lectures in molte università internazionali fra cui HAR-VARD, MIT-Boston, Bocconi... Unitamente ad HARVARD ed al MIT di Boston ha creato un progetto di knowled-ge in architetture sostenibili. Massimo Colomban & Permasteelisa sono case-study in diverse università fra le quali Harvard e Bocconi; analisi e storie rac-contate in oltre 50 libri recuperabili dal web (google book); docenti della Bocco-ni con Insedi hanno pubblicato un libro “Massimo Colomban e la Permasteelisa 1974-2002” in vendita nelle librerie.E’ stato ed è attualmente nel Board di importanti aziende; è stato vicepresi-dente degli industriali della Regione Ve-neto, nel Board di quella Europea, per più anni in Europe ‘500 ed Europe Grow Plus (fra le 25 aziende europee a più alto tasso di Innovazione e Crescita) speaker nel World Economic Forum, responsabi-le Networking e finanza per l’Innovazio-ne di APSTI (l’associazione Italiana dei 31 Parchi Scientifici e Tecnologici) ha creato il Metadistretto Digital Mediale e Del Turismo Veneto (MDM e MDTV) con oltre 2.000 aziende; L’Associazione Claudia Augusta; il Kyoto Club, ed è fra i fondatori di Symbola.

Da Veneziaassimo Colomban il manager pluri premiato

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21 Rue Princesse [email protected]. 00377 93504202

Vecchia Firenze 2La cucina toscana di Jacopo La Guardia

25, Bd. Albert [email protected]

Tel. 00377.93309910

JackGran Cucina di Gala

Route de la PiscinePort de Monaco

Huit et demieLa cucina del Mezzogiorno

4 Rue Princesse Caroline

Tel. 00377 9350402

San SouciL’Italia in tavola di Massimo La Guardia

42, Bd d’[email protected]

Tel. 00377.93501424

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PERSONAGGI

UTO

PIA

UROPA:

il sogno nel cassettoE

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Incontro con il Professor Louis Godart

ROMA. Leggere il curri-culum del professor Louis Go-dart è davvero stupefacente, imponente: laureato, tra l’altro, in Leters et Sciences Humaines alla Sorbona è socio dell’Ac-cademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia di Francia, di Atene e dell’Accademia Ponta-niana; cattedrato in numerose Università, archeologo, specia-lista della civiltà del Mediter-raneo ricopre, da due mandati, la carica di consigliere del Pre-sidente della Repubblica Ita-liana per la Conservazione del Patrimonio Artistico Italiano. Autore di 59 monografie e di 250 articoli scientifici che trat-tano dell’Europa, delle civiltà del Mediterraneo, della storia dei diritti umani e della storia dell’arte. Il profes-sore ha presentato da poco tempo il suo ultimo libro “Omaggio all’Europa”. In quell’occasione Claudio Scajola, amico di lunga data di Godart, prima del suo intervento, aveva anticipato i punti sa-lienti del prezioso volume riassumendo-ne in primis i molteplici meriti letterari ed illustrando la poliedrica personalità dell’illustre professore. Per noi il pia-cere di conoscere il Professor Godart è stato durante un’altra sua conferenza organizzata dall’Ambasciata Italiana del Principato di Monaco nel Teatro Prin-cesse Grace, qualche tempo fa, durante la quale spiegava, appunto, il volume “Omaggio all’Europa”, realizzato dal-la casa editrice UTET Grandi Opere. Si tratta di un ampio saggio dedicato ai momenti fondamentali della storia e della formazione dell’idea europea con l’aggiunta di un’antologia di testi fir-mati dai padri fondatori del progetto di unificazione europea. Un importante ed intenso viaggio alla scoperta delle radici del nostro continente Europa. Un’opera che ripercorre 5 mila anni di storia, in cui vengono analizzati grandi conflitti, storie di re e regine e soprattutto storie di popoli. Concetto che Godard preferisce a quello di nazione e che ribadisce in ogni occasione, in special modo nelle lezioni scaricabili dal sito www.uninettuno.tv In occasione dell’inaugurazione dei Mar-tedì Letterari organizzati il mese scorso al Casinò di Sanremo abbiamo posto al professore alcune domande.

Può spiegarci l’importante differenza tra il concetto di nazione e quello di popolo?“I regnanti di una volta non usava-no mai l’espressione - la mia nazio-ne - dicevano - il mio popolo - Il fatto di sostituire la parola nazione alla parola popolo non è stata una grande conquista. Le nazioni sono organismi forti, egoisti che vogliono affermarsi a discapito delle altre na-zioni. La nazionalità, mero prodotto delle nazione, fa emergere imman-cabilmente due concetti terribili: il primo è quello della razza, potenza animale ed antinomica, cioè contra-ria, a qualsiasi essere umano escluso dal branco; il secondo vede il passa-to come giustificazione del primato della propria razza che è per ciò in grado di soffocare il presente”.L’Europa, in questi tempi è scossa da una tremenda crisi economica, ed è spesso oggetto di accese polemiche. E sono numerosi coloro i quali che metto-no in discussione l’idea stessa dell’unità europea. Può spiegarci l’importanza del concetto dell’Europa?“Si, il concetto dell’Europa è molto antico, proviene dall’Oriente, dalla costa assiro palestinese e si manife-sta come realtà nell’isola di Creta, 3.000 anni A.C. E; fin da allora riassume la capacità di ribellione dell’individuo all’ingiustizia oltre ad un alto concetto di democrazia. Fin dall’infanzia, desideravo vivere in un’Europa unita e fraterna ed ho capito molto presto quanto siano

artificiali i confini tra le na-zioni. Da una parte e dall’al-tra della frontiera, la lingua, la religione, gli usi e costu-mi sono identici. Da allora è nata la decisione di scopri-re le radici europee attra-verso lo studio delle civiltà che hanno plasmato il volto del Vecchio Continente. Ap-pena laureato, nel 1967, sono partito alla scoperta dell’Italia, della Grecia e so-prattutto del Mediterraneo, culla della civiltà europea. L’Italia mi ha affascinato. Questo Paese accogliente e caloroso, le cui radici affon-dano nella storia millenaria del Mediterraneo, possie-

de oltre il sessanta per cento delle opere d’arte dell’intera umanità. Se Atene è stata la scuola della Gre-cia, Roma e l’Italia sono all’origi-ne della grande avventura europea. Inoltre il concetto di Europa ha animato le menti degli uomini illu-stri del nostro secolo con l’intento di trovare una pace duratura fra i popoli e questo progetto, ancorché incompiuto, da più di mezzo secolo in effetti mantiene la pace nel no-stro continente”.Quale rischio comporta la perdita dell’Europa?“Il rischio di un ritorno al naziona-lismo e quindi all’acuirsi di un sen-timento di divisione fra i popoli,il rischio di un ritorno all’antisemi-tismo, al razzismo. È di estrema importanza salvaguardare i valori fondamentali. Si deve prendere co-scienza dell’importanza dell’eredità che ci deriva dalla cultura del no-stro continente e dell’opportunità di difenderla uniti. L’ Europa rap-presenta una vera forza economica, sociale, culturale ...una ricchezza che fa gola a molti! Attualmente una guerra economica è in atto ed i popoli ,stremati dalle difficoltà eco-nomiche, non riescono a compren-dere cosa gli stia realmente acca-dendo e si rivoltano contro l’unica cosa che li mantiene forti ed uniti : l’idea dell’Europa stessa. I cittadini sottoposti ad immensi sacrifici pen-sano che l’unica soluzione sia quella

L’On. Claudio Scajola introduce l’opera del professor Louis Godart.

di Ely [email protected]

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ITALIANI NEL MONDO

PERSONAGGI

di uscire dall’Europa ma così facen-do rischiano di mettersi nelle mani di un ipotetico ‘salvatore’ capace solo di distruggere il paese ren-dendoli definitivamente schiavi del sistema finanziario. Sta accadendo già in Ungheria . Non abbiamo bi-

sogno di frontiere, divisioni e nazio-nalismo ma di rilanciare i principi fondamentali dei padri fondatori, di riscrivere la Costituzione Euro-pea! Alcide de Gasperi, considerato come uno dei padri della Repubbli-ca Italiana, è stato, insieme al fran-cese Robert Schuman, al tedesco Konrad Adenauer, all’italiano Altie-ro Spinelli e a Spaak uno dei padri fondatori dell’Unione europea. La Chiesa cattolica lo venera come ser-vo di Dio ed è in corso la causa di beatificazione. A questi uomini bi-sogna fare riferimento nei momenti di crisi.”Il volume Omaggio all’Europa, pubbli-cato in edizione limitata, è arricchito da un apparato iconografico che compren-de 135 immagini, di cui 23 applicate a mano, raffiguranti opere d’arte, mappe e documenti tutti ispirati all’Europa, ai suoi miti e alla sua storia. Il corpus iconografico si chiude con la riproduzio-

ne integrale dell’opera “Europe a Pro-phecy” di William Blake. Chiediamo a Claudio Scajola, se il volume “Omaggio all’Europa” vedrà un’edizione più acces-sibile al pubblico?“Il volume edito in 999 esemplari sarà pubblicato ad aprile in un for-

mato più accessibile al pubblico che conterrà l’intero testo della versio-ne pubblicata dalla casa editrice UTET”.Ferdinando Scajola, padre di Claudio, fondò ad Imperia, in Liguria, la Demo-crazia Cristiana nel ‘44, nella difficile stagione della clandestinità imposta dal regime fascista e dall’occupazione nazi-sta, ed ebbe il privilegio di conoscere e frequentare Alcide de Gasperi. Chiedia-mo a Scajola di riassumerci i valori che la generazione di suo padre ha traman-dato ai posteri.“L’impegno politico vissuto come missione e servizio alla comunità. La partecipazione alle scelte come sale della democrazia. Il desiderio di costruire una società fondata sulla pace, la prosperità, la tolle-ranza, la libertà. L’idea di Europa non può limitarsi all’economia, è un ideale che si nutre di valori e di una fede, incrollabili nelle nor-

me politiche, sociali ed economiche che fondano la nostra economia di mercato sociale. E’ folle chi ritie-ne che un’Europa più debole ren-derebbe più forte il proprio Paese. E’ solo un’Europa unita, autorevo-le ed aperta, che può far crescere i cittadini europei. Occorre ritro-vare la passione che animava i Pa-dri Fondatori, memori del dramma della seconda guerra mondiale e persuasi della necessità imprescin-dibile dell’unione politica fra i Pa-esi d’Europa che condividono gli stessi valori e sono impregnati della stessa cultura! Abbiamo bisogno di più Europa, noi Italiani in partico-lare che non riusciamo a modificare da soli le nostre istituzioni. Ma sia ben chiaro, deve essere un’Europa grande per le grandi cose e piccola per le piccole cose; da mercato uni-co a unione europea per avvicina-re istituzioni e cittadini e questi tra loro, porre in sostanza, la persona al centro della sua azione. L’Euro-pa oggi appare più ostacolo che non strumento di crescita. Tutto questo può e deve cambiare con il coin-volgimento diretto dei cittadini, più partecipato, affrontando la vigilia di questo quinquennio senza estre-mismi, caricature e populismi. In particolare per il rilancio dell’Italia dovremo essere capaci di trasfor-mare le risorse messe a disposizio-ne dall’Unione come volano per la

ripresa della nostra economia e per lo sviluppo delle nostre comunità”.Ringraziamo il professor Godart e Clau-dio Scajola per queste esaudienti rispo-ste con l’augurio che siano sempre difesi i diritti degli uomini e che la pace ne sia l’unica sovrana!

Ely GALLEANI

Sopra, Alcide de Gasperi con Ferdinando Scajola. A destra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Professor Louis Godard.

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O S T E R I A F R A N C E S C A N AVIA STELLA , 22 - MODENA - I TAL IA - PH +39 059 210118

w w w. o s t e r i a f r a n c e s c a n a . i t

Massimo Bottura

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A sinistra,Marco Sarlocon Simona Tagli.

A destra,con la ReginaRania di Giordania.

Marco Sarlo:il “direttore”

dei Vip e delle teste coronate

SANREMO. Il “mega” direttore del RoyalHotelSanremo, Marco Sarlo (a Sanremo dal 2009), prima di entrare a pieno ritmo nelle attività di questa cit-tadina ligure, ha svolto la sua professio-ne in luoghi esclusivi, dove ha potuto ricevere re e regine del nostro secolo. Tanti sono i ricordi che riguardano quest’incontri particolarmente preziosi, e parlarne con lui è stato come viver-li. Vediamo con lui che cosa è stato a portarlo in quei luoghi, ripercorrendo i passi di una folgorante carriera. Nativo di Genova, formatosi alla scuola Alberghiera ad Alassio, Sarlo ha scelto un lavoro ereditato per tradizione dalla sua famiglia che lo ha portato a viaggia-re per il mondo fin dalla sua adolescen-za. Ha cominciato all’Hotel des Bains di Venezia a ricoprire ruoli di spicco come General Manager, ad esempio, presso l’Empire Palace Hotel di Roma; è stato Vice Direttore nei Ciga Hotels in Sardegna, a Romazzino e Cala di Volpe; General Manager allo Sporting di Porto

di Tiziana [email protected]

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Sopra conS.A.S. il PrincipeRanieri IIIe S.A.S.la Principessa Carolina.

In basso,il PrincipeEmanuele Filiberto di Savoia.

Rotondo e al Grand Hotel Roma. Ha poi ricoperto l’incarico di direttore operati-vo di Royal Demeure Hotel Group (Ho-tel d’Inghilterra di Roma, Helvetia & Bristol di Firenze, Park Hotel e Grand Hotel Continental di Siena), DG del-la The Charming Hotels of the World. Sarlo, durante la sua carriera, ha svolto anche un’intensa attività commerciale e conosce i mercati USA, Europeo, Giap-ponese, Cinese e dal 2005 è membro

dello Skal Club, nonché Vice presiden-te della sezione di Roma. Recentemen-te si è associato alla ECHMEC Europe-China Hotel Managers Experts Council, associazione europea cinese con finali-tà di scambio di informazioni profes-sionali riguardanti il mondo turistico alberghiero. Nel giugno 2011 è stato nominato Presidente di Federturismo della Riviera dei Fiori, della Confindu-stria Area Imperia. Nel luglio del 2013 viene costituita, tra le aziende ricetti-ve aderenti a Confindustria Imperia, il Consorzio Turistico Ponente Liguria con la finalità di promuovere lo studio, l’organizzazione, il coordinamento e lo svolgimento di attività promozionali, commerciali e turistiche nell’interesse dei propri consorziati e del territorio. Come si capisce da queste note biogra-fiche, la carriera di Marco Sarlo è po-liedrica, al punto da spingere il sindaco di Sanremo a conferirgli, nel giugno del 2012, l’incarico di Presidente di “San-remo Promotion”, per salvare il bilan-cio della società, deputata alla promo-zione e commercializzazione del settore turistico. Oggi, prima della scadenza del suo mandato, prevista per la fine dell’anno 2014, Sarlo, che ha rispettato le promesse, precisa: “Adesso che ho portato il bilancio in pareggio sal-

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[email protected]/enelsharing

insieme con

QualunQue sia la tua battaglia, hai tutta l’energia per vincerla.anche la nostra.

Investire nella ricerca, finanziare nuove imprese, sostenere la cultura e il volontariato:questo è il nostro modo di combattere.

Al fianco di milioni di italiani che diventano ogni giorno milioni di guerrieri.

Continuiamo a credere nel nostro Paese,nei guerrieri che combattono per farne un posto migliore,

nelle loro piccole e grandi battaglie quotidiane.Battaglie che si possono vincere, se le affrontiamo

#insieMe

vando le sorti di Sanremo Promo-tion, posso dare le dimissioni con largo anticipo, perché voglio fare altre cose, pensare all’azienda per la quale lavoro. Loro possono con-tinuare senza di me”. Un uomo, Sarlo, che non si stanca mai del suo lavoro. Pur dando l’idea di es-sere disilluso, si capisce che ha voglia di guardare al futuro con ottimismo pur vivendo in tempo di crisi. Una persona per bene, con lo sguardo nel particolare senza perdere di vista il macrocosmo, calato completamente dentro il suo tempo, capace di analisi critica e di osservazione del costume di questa so-cietà. Un uomo vispo, acuto, serio, che cura fin nell’immagine impeccabile del suo personale l’azienda, conoscendo da vecchia volpe il vero trucco del succes-so. Sarlo è un vero operatore culturale, competente in tema di Politica del Tu-rismo e compie le sue battaglie quoti-diane in silenzio, investendo diversi incarichi, nel tentativo nobile di inci-

dere su quelle mentalità amministrative statiche, talvolta un pò troppo provin-ciali, che bloccano certi indispensabili restyling che andrebbero a migliorare il rapporto qualitativo tra la città e l’offer-ta turistica. La sua filosofia è semplice: “Creare una visione di insieme con l’aiuto di tutti, per riposizionare Sanremo sui mercati internaziona-li. Sanremo viene nominata ogni giorno, ed è la quinta città più no-

minata d‘Italia. Deve essere all’al-tezza delle aspettative, e attenta a ciò che offre a un turismo trasfor-mato. Oggi la clientela si muove di più, vive la città, non viene solo per stare in albergo a riposare. Io sono un tecnico ho una formazione di marketing e credo nella neces-sità di legare alla promozione del territorio le attività derivanti dalle risorse umane che abbiamo. Alber-gatori, commercianti, associazioni sportive, Casino contribuiscono al successo. Penso alle società spor-tive, molte delle quali non hanno uno scopo economico, ma danno un ritorno di immagine, operando in modo incredibile nello svilup-pando delle loro manifestazioni. Abbiamo così un ottimo Golf, Ippi-ca, Vela, Rally di livello professio-nale. Tutte insieme hanno bisogno di un coordinamento, pur operan-do molto bene da sole.” Intanto, nell’attuale sede il restyling lo ha “dettofatto”. Insieme all’AD Edoar-do Varese, ha potuto riportare a nuova vita molte delle stanze ritenute quasi intoccabili per la storia che si porta-no dietro. Ma questo non ha snaturato l’atmosfera che si respira, entrando, per esempio, nella camera dove ha al-loggiato la Principessa Sissi. Una delle più belle suite del RoyalHotel, dotata di una splendida terrazza sul mare, da fare invidia ai migliori luoghi turistici

A destra,Michail Gorbačëvcon la moglieRaissa.

In basso,il Patriarcadi Gerusalemme CardinaleFouad Twal.

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del pianeta. Che ricordi conserva, del suo incontro con tanti re e regine appar-tenuti a famosi casati reali, irraggiungi-bili dal popolo, così vicini, guardando le foto qui accanto?“Non ho molte foto di quei ricordi, perché mentre si lavora non ci si fotografa. Se esiste qualche imma-gine è grazie ai fotografi che segui-vano gli eventi e in alcune ci sono capitato dentro. Detto questo, la prima cosa che passa alla mente è che il loro comportamento a tutti gli effetti è come quello della gente normale. I re che alloggiavano nel-le suite presidenziali, li ho ricevuti quando dirigevo l’Hotel vicino alla Farnesina: era la sede preferenzia-le per gli ospiti del Capo di Stato. Ho fatto predisporre l’ambiente appositamente adibito ai cerimo-niali d’obbligo e vissuto accanto a qualche stranezza divertente. C’e-rano i passaggi dalla porta princi-pale e alcuni passaggi segreti, dove re o regine uscivano, a volte senza scorta, per andarsi a confondere tra la folla della città ad insaputa di tutti. Proprio come si vede nel film “Habemus Papam”, di Moretti. Alcuni li ho incontrati in Sardegna dove andavano a villeggiare in via del tutto informale. Pertanto non era raro vederli in pantaloncini o in costume. Al contrario di quello che talvolta si crede nell’immagi-

nario collettivo sono persone senza scudi, rispettose, e fanno le stes-se cose che facciamo noi. Spesso e volentieri invece ad avere l’at-teggiamento più sostenuto, sono

gli accompagnatori, e l’entourage che li circonda occasionalmen-te. Diciamo che gli scenari sono due: gli incontri ufficiali e le visite private. In un caso c’è da seguire un protocollo per il cerimoniale, nell’altro si ha a che fare solo con la gestione della scorta. E’ chiaro, negli incontri formali c’è aria di sontuosità, pertanto l’atteggiamen-to non è quello che si tiene stando in vacanza, ma dietro l’apparenza, in generale c’è umiltà, laddove il personaggio regnante potrebbe benissimo essere superiore. E que-sta è una caratteristica costante in tutti: quella di non chiedere mai niente”.Che cosa cambia nel lavoro abitudina-

A sinistra,il PresidenteIranianoMohammadKhatami.

Sotto,il Primo Ministro GiapponeseKeizo Obuchi.

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Sopra,Marco Sarlocon RomanoProdi.

A destra,il PresidenteVenezuelanoHugo Chávez.

rio quando si riceve una personalità di livello mondiale così influente?“Racconto un episodio. Tra i russi illustri, quando organizzavo l’ac-coglienza per Boris Nikolaevič Eltsin i preparativi durarono un mese. Al sottoscritto qualcuno deve aver mandato in albergo un angelo custode per essere in gra-do di predisporre tutto al mas-simo dell’efficienza. Fu allestito ogni angolo, prevista ogni possi-bilità. C’era anche un’infermeria di fianco alla suite del Presidente e una ambulanza nelle adiacenze, in postazione fissa. Si era appena dissolta l’Unione Sovietica, sostitu-ita con la ricostruzione degli Sta-ti Indipendenti. Il clima era teso dopo la destabilizzazione interna. A livello diplomatico c’erano for-

ti mutazioni in atto nello scenario mondiale della Perestroika. Nuove indipendenze, nuove successio-ni, Eltsin guidò la rivolta popola-re, contrastò i golpisti, assunse un immane compito per accrescere la democrazia del dissolto impero sovietico. Da lì a poco ci sarebbe stato, tra l‘altro il riconoscimento di Slovenia e Croazia. Questo era il clima. Anche la diplomazia ita-liana era coinvolta e ci fu l’incon-tro anche col nostro Ministro degli Esteri. Dalla ex Urss si portarono addirittura l’acqua minerale. Non usavano la nostra. Fu davvero un evento incredibile. Sembrava un cambio di scena teatrale, un set del tutto nuovo. Furono predisposte le comunicazioni, tutti i telefoni so-stituiti nelle camere con telefoni collegati al Cremlino. Fu un lavoro risolutivo dei tecnici della Telecom che in pratica fecero in modo che alzando il telefono rispondesse-ro passando dal Cremlino. Al suo arrivo ci furono baci e abbracci. Anche Gorbaciov era gioviale, non era più Capo di Stato quando lo co-nobbi, ma facemmo il cerimoniale di accoglienza con la scorta bloc-cano il traffico e motociclisti. Mol-

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te volte si trattava di visite più rare tra Capi di Stato. Un capo di Stato, Ben Ali, il secondo presidente del-la Repubblica di Tunisia (dal 1987 al 2011, quando un crescendo di proteste popolari, ha condotto Ben Alì all’esilio all’estero, ndr) veniva spesso per i fatti suoi affrontando molte ore di viaggio in compa-gnia di poche persone. Gli dava-mo la solita suite al Grand Hotel di Roma, in via Bissolati, che era l’hotel istituzionale di Stato; veniva sempre in visita privata e quando si trattava di seguire il protocollo ufficiale della Farnesina, si rivolge-va a me: “Ma glielo dica lei che io qui sono di casa!”. Anche il presi-dente di Malta, un avvocato anzia-no, cliente abituale, quando veniva come capo di stato “subiva” il ceri-moniale, piuttosto imbarazzato. La moglie di Gheddafi era una norma-le cliente che veniva per fare shop-ping nella capitale e restava anche una settimana. Me la ricordo mol-to cordiale, gentile nei suoi modi eleganti. Poi c’era l’Emiro del Qa-tar, appartenente alla dinastia al-Thani, praticamente proprietari di mezza Europa. Veniva due volte all’anno. Ho conservato un ricor-do dei suoi biglietti, che lui scrive-va “dal divano di Sua Altezza”. Si, proprio così: nella hall venivano allestiti due grossi gruppi di divani.

Uno lo spostavamo regolarmente quando veniva lui e ne mettevamo uno nuovo perché lui si sedeva sui divani dove si dedicava all’acco-glienza dei suoi incontri. Tutti gli arabi hanno l’abitudine di intratte-nere. Il divano era come la stanza personale dell’ufficio, qualcosa di sacro. Quando si alzava o durante la notte, il divano era occupato dai suoi adepti che si sedevano al suo posto per non far sedere nessuno altro. Il suo biglietto da visita è un bel ricordo, con la firma di suo pugno, che esordisce ricordando proprio quel rituale: “From the di-van” di SA, lui si divertiva, parlava conduceva tutta la sua vita sociale. Tutte le mattine dovevo fare la fila come tutti quelli che per qualsiasi motivo dovevano parlare con lui e poi mi offriva il the, mi racconta-va, mi chiedeva come andavano i lavori di ristrutturazione. Al Gran Hotel avevamo conservato gelosa-mente un ricordo di famiglia, era un angolo. Un giorno lui chiese un permesso, come fosse stato un comune mortale: “Posso andare a vedere il salotto dove si sedeva mio nonno?” Era l’angolo di Jassim Al Thani”.E lei diede il permesso?“Ovviamente si”Le capita ancora di incontrare perso-naggi di tale portata, adesso che è a

Sanremo?“Certo. Al RoyalHotelSanremo ho incontrato Rania di Giordania. C’è stato uno scambio di battute, era una bellissima donna molto genti-le anche col personale. Di Capi di Stato, ne sono passati molti anche qui. Non sempre ero presente, ma questa zona è stata la destinazione ideale, anche come soggiorno sa-lutare per molte personalità affette all’epoca da malattie respiratorie”.I più bei ricordi?“Li ho vissuti in Sardegna. Ricor-do il figlio maggiore del Principe Ernesto Augusto IV di Hannover, ossia il terzo ed ex marito della Principessa di Monaco Carolina di Monaco. Sua Altezza Reale il Principe di Hannover era un clien-te abituale. Per la verità conobbi anche il primo marito Junot, che veniva a Roma. A proposito della famiglia reale monegasca ho anche ricordi di Roma sempre al Grand Hotel. Quando venne Ranieri con la figlia Carolina era appena mor-ta la mamma. Il Principe era stato invitato in Vaticano per il famoso concerto di Natale eseguito verso la metà di dicembre e mandato in TV il giorno prima di Natale, con l’orchestra di Monaco. Siamo an-dati a cercare negli archivi una sua foto e abbiamo trovato il libro d’oro delle firme, con la sua, della moglie e dei tre figli, con pupazzi e disegnini fatti da loro e lui chiese di averla. Feci la copia per conti-nuare a conservare l’originale in albergo. Durante un visita Caroli-na, una donna molto semplice, nel vederla si commosse. Era il ’97”.Se si potesse dare una ricetta per ri-sanare il turismo di oggi, in due righe cosa direbbe?“In Italia negli ultimi 20 anni c’è stata scarsa attenzione per la cul-tura. Abbiamo il 78% del patrimo-nio culturale mondiale, è ridicolo non sfruttarlo: burocrazia, scarsa volontà e ignoranza, rallentano i progetti e ci fanno perdere soldi e immagine”.

Tiziana PAVONE

A sinistra,il PresidenteColombianoErnesto Samper.

The violin ofNATASHA KORSAKOVA

Classic & Chic Pop

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Photo by Marco C

ambiaghi

“A taste of infinity with Natasha Korsakova...the young violinist revives the spirit of Shostakovich with full vibrato and sophisticated violin bow techniques,

turning the tragedy into a painful story told from the depth of her soul...”Corriere della Sera

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L'anima e' il legno, ammorbidito, arrotondato, ondeggiante,la materia e' lo stucco con cui creo texture, colature, intarsi,bassorilievi, e poi il colore, le foglie di oro e argento e rame, e le terre e le cere lo riscaldano, cambiando

faccia alla materia, e confondendo gli occhi e il tatto di chi osserva e tocca.

L'anima e' il legno, ammorbidito, arrotondato, ondeggiante,la materia e' lo stucco con cui creo texture, colature, intarsi,bassorilievi, e poi il colore, le foglie di oro e argento e rame, e le terre e le cere lo riscaldano, cambiando

faccia alla materia, e confondendo gli occhi e il tatto di chi osserva e tocca.

ColophonNumero 146 • Marzo 2014

Magazine per gli Italiani nel Mondo fondato nel Principato di Monaco nel 1997

Direttore Responsabile: ILIO MASPRONE ([email protected])Vice Direttore: Silvana RIVELLA ([email protected])

Direzione Editoriale: Renata RIVELLA ([email protected])Direzione Relazioni Internazionali: Marichele BRUSA ([email protected])

CollaboratoriMaria Rebecca BALLESTRA ([email protected]) • Paolo L. BONAVERI ([email protected])

Silvia BERLINGUER ([email protected]) • Marisol BERTERO ([email protected])Tiziana DANZO ([email protected]) • Feliciana DI SPIRITO ([email protected])

Ely GALLEANI ([email protected]) • Cristina GRIFONI ([email protected])Alessandra LUTI ([email protected]) • Lea PERICOLI ([email protected])

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Collaboratori alla FotografiaPEPE’ • Luca LOMBARDI • Samantha ROSSO • Pier Tommaso PAGLIONI

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perAnna Falchi

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MONTE-CARLO e COSTA AZZURRA • Ambasciata d’Italia e Com.It.Es 17, Av. de l’Annonciade • A.II.M 17, Av de l’Annonciade • Monte Carlo Country Club 155, Av Princesse Grace • Banque EFG 21, Av d’Ostende • Yacht Club Monaco 1, Quai Antoine • Palais d’Eu-ropa Place de Moulins • Banque Edmond de Rothschild Les Terrasses 2, Av de Monte Carlo • Compagnie Monegasque de Banque 23, Av. de la Costa • HSBC Private Bank 15/17, Av. D’Ostende • Banque BNP Paribas Private 15/17, Av. D’Ostende • Banque du Gothard 15/17, Av. D’Ostende • CFM 11, Bd Albert Premier • Credit Lyonnais 1, Av. des Citroniers • Gri-maldi Forum 10, Av Princesse Grace • SG Private Banking, 11 Avenue de Grande Bretagne • Banque du Luxemburg 8, Av. de Grande Gretagne • Banque UBS 10/12, Quai Antoine I • Im-mobiliare Dotta 5 bis, Av Princesse Alice • Montecarlo • Ristorante Amici Miei 16, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Restaurant Lorenzo 7, Av. Princesse Grace • Restaurant Il Terrazzi-no 2, Rue des Iris • La Casa del Gelato 42, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • La Perla Monte Carlo Palace Bd. des Moulins • Hotel de Paris, Place du Casino • Hotel Ambassador 10, Av Prince Pierre • Ristorante La Rosa dei Venti Plage du Larvotto • Stars & Bar 6, Quai Antoine I • Ristorante La Vecchia Firenze 4, Av Prince Pierre • Ristorante La Vecchia Firenze2 - 25, Bd Albert I • Ristorante Sans Souci 42, Bd d’Italie • Casa del Caffé Av. de la Costa • Ristorante Al Vecchio Forno 39, Quai Bonaparte Menton • Hair Stylist Coppola 4, Av. de Grande Bretagne • Athos Palace (Fontvieille) • RM Autosport Av. de l’Annonciade Prince Pierre • Montecarlo Royal Motors 14, Quai Jean Charles Rey 10 • Radio Monte Carlo, 8 Quai Antoine 1er

ITALIA • Hotel Royal Sanremo • Victory Morgana Bay Sanremo • Spinnaker Sanremo • Carlo Ramello Sanremo • Grand Hotel del Mare Bordighera • Grand Hotel Alassio • Hotel Una Scandinavia Milano • Hotel Savoy Bibione (VE) • Banca Intesa San Paolo Bordighera • La Casa del Caffè Bordighera • Eremita Bordighera • Benetton Uomo Bordighera • Stefanel Bordighera • Studio Palmero Bordighera • Farmacia Centrale Bordighera

EUROPA - BERLINO, BRUXELLES; GINEVRA; LONDRA; MADRID; PARIGI • Ambasciate Italiane • Consolati Generali • Camere di Commercio Italiane • Com. It. Es (Comitati Italiani Estero) • Associazioni Dante Alighieri • Istituti di Cultura Italiani • Asso-ciazioni Italiane Regioni d’Italia

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MONTE-CARLO SANREMO

Monte Carlo27, Avenue de la Costa (Park Palace )

Tél. +377 97 98 42 [email protected] - www.carloramello.com

SanremoVia Cavour 11 - Via Matteotti 27

Tel. +39 0184 53 35 [email protected] - www.carloramello.it