Il foglio del Comune di Pinzolo - dicembre 2010

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1 IL FOGLIO di PINZOLO Il Foglio del Comune di PINZOLO anno VI - n. 11 - Dicembre 2010

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Il foglio del Comune di Pinzolo

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IL FOGLIO di PINZOLO

Il Foglio del Comune di PINZOLOanno VI - n. 11 - Dicembre 2010

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AMMINISTRAZIONEVerso il Collegamento Pinzolo-Campiglio 2Nuovo impianto del Tulòt e nuova pista DoloMitica 3Un aggiornamento sullo stato dei lavori 5Mavignola: tra festa dello sport e azzurri 6Polifunzionale ... si parte con il Cinema e la stagione teatrale 8Il sito web si rinnova 10Da Natale sei zone coperte dal segnale wi-fi (hotspot) 11Consiglio comunale in diretta sul sito web 11

COMUNITÀ“Il Parco ha messo radici ma è ancora un albero giovane...” 12Patrizia Ballardini, guida la Comunità delle Giudicarie 16L’abbraccio di Monsignor Bressan alla comunità 20Don Giulio, è tornato 26

GIOVANIEmanuele Bonapace presidente della Consulta degli studenti trentini 28Erasmus, una possibilità che apre al mondo 30Pangrazzi spicca il volo 32

EVENTI3-Tre: un evento da fine del mondo... 34

ASSOCIAZIONI E VOLONTARIATOPro loco Pinzolo: le iniziative invernali 36Dalla Pro loco di Madonna di Campiglio 38In pista con la Pro loco Gs Mavignola 40Campo Scuola Madonna di Campiglio 43Quando il socio diventa protagonista 46

SOLIDARIETÀSolidarietà alpina: una vita per gli altri 48 Insieme si può: Progetto di Inclusione sociale 51

RELAZIONI“Un ponte fra le montagne d’italia” 52A Mantova da San Martino 54

RITIRI PRECAMPIONATORitiro Catania: il perché di questo gemellaggio 56Arrivederci Juve! 57Benvenuta Inter! 58

CULTURA E TRADIZIONEL’importanza di avere una stagione teatrale 60Margherita Hack presenta: Libera scienza in libero stato 61Angelo Dorna, una vita d’artista 62Murales: Pio “Gianaràl” racconta 66

STORIA E TRADIZIONEL’albero genealogico del paese 68

IL RACCONTORemo: Un ragazzo che sognava di volare 70

RIDENDO CASTIGAT MORESUn nuovo gioco 72

SOMMARIO

IL FOGLIO del Comune di PinzoloSemestrale di informazioneIscritto al n. 1265 Registro stampe del Tribunale di Trento dd. 13.12.2005

EDITORE

Comune di Pinzolo (TN)

RESPONSABILE EDITORIALE

Damiano [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE

Matteo [email protected]

COMITATO DI REDAZIONE:Maura Binelli, Sergio Binelli, Maddalena Collini, Sara Maffei, Carla [email protected]

SI RINGRAZIANO PER LA COLLABORAZIONE:Matteo Bonapace, William Bonomi, Anita Binelli, Andrea Busignani, Filippo Collini, Isidoro Pedretti, Nadia Vidi

IN COPERTINA

Località Palùfoto di Matteo Ciaghi

STAMPA:Grafica 5 - Arco (TN)

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IL FOGLIO di PINZOLO

Cari concittadini,l’abbondante nevicata che è scesa fin dalla fine di novembre ha con-tribuito a farci avviare la stagione invernale con fiducia e buona vo-lontà. Ne trarranno beneficio non solo i nostri ospiti o chi opera di-rettamente sul versante turistico, ma l’intera comunità.Mentre ci prepariamo alle feste del Natale, la nostra attenzione va al concludersi di un altro anno. In ognuno, credo, è forte la tentazio-ne di fare bilanci; per l’Ammini-strazione è anche un dovere.

La soddisfazione più grande per noi è l’apertura del PalaDolomiti di Pinzolo, il nostro nuovo centro di incontro con spazi polifunzionali, sale riunioni e soprattutto un tea-tro ampio ed accogliente. Inutile negare che si è trattato del diffi-cile traguardo di un’opera pensata e avviata con l’Amministrazione guidata da Mauro Mancina e da noi completata. Oggi, comunque, costituisce per tutti una nuova possibilità, un punto di partenza, che interpella la nostra capacità di usare la struttura al meglio. L’anno che si chiude diventa però invito a guardare avanti con rinnovato im-pegno. Da parte nostra lo facciamo con entusiasmo, affinché il 2011 possa essere ricco di iniziative e di novità.

Alcune – e non di poco conto – sono già in calendario. Nel nuovo anno, infatti, verrà completato il proget-to di mobilità Pinzolo-Campiglio, che ha già visto l’apertura del Tu-lot e della nuova pista DoloMitica. A Natale 2011 sarà la volta dell’im-pianto di collegamento delle nuo-ve aree sciistiche di Campiglio e di

Pinzolo, costituendo così con Folga-rida e Marilleva una tra le Ski Area più belle dell’intero arco alpino.

Nei prossimi mesi entrerà a pieno regime anche l’edificio Ex- Scuole Elementari dedicato al Sociale ed alla Cultura; la nuova Biblioteca troverà la sua collocazione al Ci-clamino. A Madonna di Campiglio vogliamo muovere i primi passi concreti per la riattivazione della piscina al Reinalter e per lo Stadio dello Slalom. A Sant’Antonio di Ma-vignola si concluderanno i lavori per il primo lotto dell’arredo urba-no, inizieranno quelli per il nuovo edifico al Parco ai Sass e soprattut-to speriamo di poter concludere l’operazione di acquisto dell’area Salesiani.

Non mancheranno tante altre ini-ziative ed attività, che interes-seranno il sociale, la cultura, gli eventi turistici e quelli sportivi. Tra questi segnalo, in particolare, accanto a Wrooom, il ritiro dell’In-ter, la squadra campione d’Italia e d’Europa: anche questa è una nuova occasione per qualificare la nostra località, dopo i cinque anni di felice collaborazione con Juven-tus.Sarà dunque un anno nuovo ricco e positivo anche in un contesto eco-nomico che rimane difficile.

Gli auguri di quest’anno li vorrei fare con l’impegno finale, mio per-sonale come di tutta l’Amministra-zione, di occuparci, nel limite delle nostre capacità e di quanto possibi-le, dei problemi di tutti.

Un Sereno Santo Natale e di un 2011 ricco di soddisfazioni.

di William Bonomi

editoriale

Gli auguri di que-st’anno li vorrei fare con l’impegno, mio personale come di tutta l’Amministrazione, di occuparci, nel limite delle nostre capacità e di quanto possibile, dei problemi di tutti

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Verso il collegamento Pinzolo - Campiglio

amministrazione

Si è lavorato anche sotto la neve per ultimare il Tulot, e per avanzare con i lavori del collegamento via filo tra Pinzolo e Madonna di Campiglio. L’obiettivo è quello di portarsi avanti più che si può in modo da guadagnare tempo in vista degli interventi di completamento del 2011. I lavori sono stati avviati contemporaneamente, ad inizio estate, in cinque cantieri diversi (al Tulòt, alla Puzza dai Fò, in Plàzza, al Colarìn e a Pata-scóss), appena ottenuto il via libera dalla magistra-tura. Il ricorso ai giudici da parte di un’impresa che

si era sentita danneggiata nell’asta dell’appalto, ne aveva ritarda-

to l’inizio di un anno.

Così il tutto, anziché entrare in funzione a Natale insieme agli impianti del Tulòt e alla splendida pi-sta DoloMitica come da programma, verrà inaugu-rato nella stagione invernale 2011. L’appalto è stato fatto da Trentino Sviluppo sotto il controllo di Funivie Pinzolo spa. Queste invece hanno costruito in proprio le infrastrutture del Tu-lòt. Saranno loro a gestire per 20 anni l’intero col-legamento. Vi sono impegnate le imprese Leitner, Misconèl, Collini, Cunaccia e molti artigiani. Sono a buon punto, pressoché ultimate, le stazioni alla Puzza dei Fò (in pratica quella di partenza del col-legamento dal Dòss) e quella di Patascóss a monte di Madonna di Campiglio (la stazione di arrivo); sono state gettate le solette di base della stazione

di Plazza (l’intermedia tra la Puzza dei fò e il Colarìn, all’imbocco di Val Bren-

ta nei pressi di Sant’Antonio di Mavignola) e si sta operan-

do alacremente

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IL FOGLIO di PINZOLO

nella struttura del Colarìn (altra intermedia tra Plazza e Patascóss, dotata questa di biglietteria) ricavata all’entrata del tunnel che bypassa Cam-piglio. Sono già pronti i pali in ferro delle funivie dalla Puzza dei fò a Plazza e da Patascóss al Co-larìn, al servizio delle relative nuove piste; sono in costruzione quelli tra Plazza e il Colarìn, tratto di puro collegamento.Di rilievo la qualità delle strutture, inserite col minor impatto ambientale possibile dato che sono state realizzate dentro il Parco naturale. Quella a Patascòss si stenta a vedere (bassa, al limita-re del pascolo, nascosta da un gruppo di abeti); quella di Plazza sta sorgendo sul fondo di una piccola radura a ridosso di un bosco di abeti ai lati della carreggiabile in prossimità della Sarca. Rilevante è il complesso del Colarìn, all’entrata sud di Madonna di Campiglio, costruito sopra l’in-

gresso della circonvallazione in galleria. Si tratta di un enorme blocco di cemento di diversi piani con destinazioni diverse.Oltre alla biglietteria e alla stazione del colle-gamento, ospiterà un enorme garage multipiano (800 posti macchina), il palazzo della Protezione civile con la stazione dei vigili del fuoco volonta-ri, un modernissimo centro traumatologico, una piazzola per l’elicottero, e la sede del soccorso alpino. I lavori sono a buon punto (pavimenti in piastrelle già sistemati) con impianti elettrici e termici in via di completamento. Una volta portati a termine si provvederà a sistemarlo sull’esterno con opportuni interventi, terrazze panoramiche, giardini pensili ed altri abbellimenti

IL FOGLIO di PINZOLO

Nuovo impianto del Tulòt e nuova pista DoloMitica

GRAZIE AGLI ACCORDI TRA COMUNE DI PINZOLO - FUNIVIE PINZOLO E FUNIVIE CAMPIGLIO PER I RESIDENTI TARIFFE SCONTATE DEL 50% In esecuzione dei contratti di concessione in uso dei terreni, tracce, impianti di risalita e piste da sci di proprietà del comune di Pinzolo alle Società Funivie Pinzolo Spa e Funivie Madonna di Campiglio Spa, si ricorda che le stesse accorderanno a tutti i residenti del Comune di Pinzolo la riduzione del 50% con arrotondamento all’euro superiore per tutti i biglietti di corsa, tessere giornaliere, mattutine o pomeri-diane di tutti gli impianti di risalita di proprietà, previa presentazio-ne di idonea documentazione attestante la residenza.

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AMMINISTRAZIONE

CollegamentoPinzolo - CampiglioConclusione lavori novembre 2011

IMPIANTO COLARIN - PATASCOSSStazione di arrivo e “piloni” su tutta la tratta

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IL FOGLIO di PINZOLO

Approfitto dell’uscita della ri-vista comunale per illustrare quale è stato il mio impegno da assessore in questi ultimi mesi e per fare il punto sui problemi più importanti che sto affrontando a partire dalla Circonvallazione, opera che sta a cuore non solo alla nostra comunità, ma anche ai paesi vicini, e che dovrebbe assicurare a tutti una miglior fruibilità del centro urbano. Non vediamo l’ora che l’intervento prenda il via. Sono in grado di assicurare che tra un mese po-tremo disporre del progetto de-finitivo e che a metà estate 2011 la Provincia indirà l’appalto per la costruzione della strada. I co-muni di Pinzolo, Giustino e Mas-simeno si sono già espressi posi-tivamente sul tracciato ed hanno dato il loro ok, mentre a Cariso-lo, dove è cambiata la guida del comune, i nuovi amministratori si sono presi un po’ di tempo per valutare la situazione. Ho avuto contatti con loro e sto aspettan-do le loro decisioni definitive.

Per quanto riguarda il percorso dell’arteria stradale, si è deciso di realizzare una rotonda a Giu-stino in località Martalàç a servi-zio della zona sportiva, dell’area degli insediamenti produttivi ri-guardanti industria, artigianato e commercio e del caseificio. Mi sono poi occupato delle varianti al Piano Regolatore Generale del comune di Pinzolo. Di que-sti tempi si sta portando a ter-mine la georeferenzazione per adeguarci alle norme provinciali e siamo in attesa della risposta relativa alla variante delle Case da mont. Risolti questi aspetti passeremo all’approvazione del-la Variante Generale al Prg.Per quanto riguarda la qualità urbana, con un assiduo impegno giornaliero cerchiamo di orga-nizzare al meglio tutti gli inter-venti necessari alla vivibilità nel comune. Ci scusiamo per i pro-blemi che abbiamo avuto con l’acqua e per i disguidi creati agli utenti. Siamo sicuri che a con-clusione dei lavori dell’acque-dotto di Cornisello il problema verrà risolto definitivamente.Con l’occasione porgo i miei mi-gliori auguri di Buon Natale e di un felice Anno Nuovo.

*Assessore alla qualità urbana e progetto per la realizzazione circonvallazione abitato di Pin-zolo (cel. 333 1701782).

Un aggiornamento sullo stato dei lavori

“Circonvallazione: sono in grado di assicurare che tra un mese potremo disporre del progetto definitivo e che a metà estate 2011 la Provincia indirà l’appalto per la costruzione della strada”

di Isidoro Pedretti*

VARIANTE AL PIANO URBANISTICOTERMINE PRESENTAZIONE DOMANDE 25 GENNAIO 2011

L’amministrazione informa che sta elaborando la Variante Urbanistica al Prg. Chi non avesse ancora presentato do-manda nel 2010, avrà tempo per farlo fino al 25 gennaio 2011, scadenza e termine utile per qualsiasi richiesta.I moduli sono scaricabili direttamente dal sito del Comune oppure possono essere richiesti in Municipio.

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AMMINISTRAZIONEamministrazione

L’uscita del Foglio mi consente di richiamare due eventi cui mi sono dedicato in quest’ultimo periodo dell’anno quale asses-sore allo sport: il ritiro della squadra Nazionale di sci nordi-co, specialità fondo, ormai al terzo anno da noi, e la Festa dello sport, quest’ultima pro-mossa ed allestita direttamen-te dal comune.Gli azzurri del fondo hanno soggiornato quassù per una settimana, dal 29 agosto al 5 settembre, impegnati nella preparazione a secco svoltasi per lo più nei dintorni di San-t’Antonio di Mavignola. Tanti giovani e molti appassionati di questa disciplina, faticosa ma molto appagante, hanno ap-

profittato dell’occasione non solo per far conoscenza e fami-liarizzare con gli atleti, ma an-che per imparare i “segreti del mestiere” seguendoli e persi-no confrontandosi con loro in qualche sgroppata o nell’effe-tuare taluni esercizi. Il ritiro, organizzato in collaborazione con l’Azienda di Promozione Turistica, che ringrazio di cuo-re, si è rivelato anche un ef-ficace veicolo di promozione turistica per le nostre località e per tutta la Val Rendena. Le riprese video degli allenamenti svoltisi nella stupenda cornice del nostro ambiente naturale sono andate in onda su Sky in uno speciale del programma Icarus.

Mavignola: tra festa dello sport e azzurri

di Filippo Collini*

*Assessore allo Sport, volontariato, viabilità di S. A. di Mavignola

Foto Matteo Ciaghi

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IL FOGLIO di PINZOLO

Domenica 19 settembre si è poi tenuta la “Festa dello sport”, manifestazione con cui il nostro comune ha inteso propaganda-re le diverse discipline sportive tra la popolazione allo scopo di farle praticare, di intenderne le importanti funzioni (salutare, educativa e formativa del ca-rattere), di gustarne lo spirito e di provarne le emozioni. Ma non solo. La festa, con percor-si, che collegavano le tre realtà comunali, da affrontare a piedi o in bike, e con gare tra squadre composte da partecipanti dei tre paesi mescolati insieme, è riuscita a creare momenti di so-cializzazione, particolarmente sentiti, soprattutto dai bambini, e a unire, non solo idealmente, tutta la popolazione. Questo spirito e la bella giornata han-no contribuito alla riuscita di un evento che speriamo si ripeta tutti gli anni e diventi una tradi-zione. Ben 130 sono stati i par-tecipanti, premiati con trofei che riproducevano il campanile di Pinzolo, quello di Sant’Anto-nio di Mavignola e la Stella di neve di Madonna di Campiglio. Un ringraziamento particolare, sentito, devo alle tre Pro loco, ai due Corpi dei vigili del fuoco volontari per l’aiuto offerto-ci e alla Società Bocciofila che ha allestito il pranzo per tutti, molto apprezzato.Mi fa piacere infine portare a co-

noscenza che da qualche giorno nel nuovo sito web del comune è stata inserita una pagina alla voce “sport” “dai un’occhiata” dove compaiono percorsi adatti alla pratica di diverse discipline lungo tutta la valle. Si possono visionare e scaricare.Con grande felicità mi piace ri-cordare che a Mavignola sono partiti molti lavori: l’arredo urbano nel centro storico, che forse ha creato qualche disagio ai residenti ma una volta ulti-mato sarà la degna cornice alla chiesetta appena ristrutturata, la strada nei pressi della “Val del Rastel”, migliorata e mes-sa in sicurezza, riqualificata e trasformata in prato un’area vicino al parco giochi in Via Pridela,Via Val Brenta, abbellita e asfaltata con una nuova area verde all’imbocco. Con l’aiuto della squadra degli operai co-munali sono stati fatti piccoli interventi necessari a migliora-re e mettere in sicurezza alcu-ne strade e fatto fronte a qual-che imprevisto ed emergenza. Nel 2011 partiranno i lavori per la realizzazione di una struttu-ra destinata alle attività della Pro Loco. Inoltre siamo riusciti a dare continuità di servizio e di presenza a Mavignola di un ope-raio, prolungando l’assunzione degli operai stagionali. Conclu-do augurando a tutti fraterni auguri di Buone Feste.

Il nostro comune ha voluto propagandare le diverse discipline sportive tra la popo-lazione allo scopo di farle praticare, di intenderne le importanti funzioni (salutare, educativa e formativa del carattere), di gustarne lo spirito e di provarne le emozioni

*Assessore allo Sport, volon-tariato, viabilità di Sant’An-tonio di MavignolaContatti: [email protected] Orario di Ricevimento: Pinzolo: martedì dalle ore 14.00 alle ore 15.00 S.A.Mavignola: Giovedì dalle ore 18.30 alle ore 19.30 M.di Campiglio: su appunta-mento, Tel. 0465 442652

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AMMINISTRAZIONE

Dopo un cammino tortuoso e pieno di difficoltà, finalmente siamo giunti ad un primo tra-guardo, all’apertura del Cen-tro Polifunzionale, struttura importante che vogliamo pian piano diventi una parte fonda-mentale della vita di Pinzolo,

frequentata da tutti, uno spa-zio aperto a giovani e meno giovani, alla gente del posto e agli ospiti, al servizio delle categorie economiche, delle scuole, delle associazioni cul-turali e del tempo libero, ca-pace di svolgere un ruolo di prim’ordine nel tessuto sociale della nostra comunità. E se di questo per il momento possia-mo dirci molto soddisfatti, non ci nascondiamo il notevole la-voro che ci attende e l’impe-gno che dovremo mettere nel trovare le soluzioni migliori per sfruttare in maniera intelligen-te e razionale tutti gli spazi a disposizione.

Da tempo il palazzo ospita gli uffici dell’Azienda di Pomozio-ne Turistica Madonna di Cam-piglio – Pinzolo – Val Rendena; con questo passo viene resa agibile la splendida cavea (ele-gante nell’arredo, ottima per l’acustica, dotata di una eccel-lente e moderna strumentazio-ne) destinata a manifestazioni di vario tipo (congressi, cine-ma, teatro, riunioni...), di cui tanto si è sentita la mancanza in paese.

Entrerà in funzione con una stagione cinematografica. Per il periodo natalizio abbiamo messo in cantiere un program-

Polifunzionale ... si parte con il Cinema e la stagione teatrale

di Anita Binelli

amministrazione

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IL FOGLIO di PINZOLO

ma di film vario e stimolan-te, destinato ad appagare i gusti e gli interessi più diver-si, con la proiezione di film recenti e accattivanti, che speriamo vengano apprezzati e diano il benvenuto a quan-ti decideranno di trascorrere una serata nel nostro Pala-Dolomiti.

Sarà poi la volta del teatro di prosa, con due appuntamenti in calendario: sabato 5 feb-braio alle ore 21.00 andremo in scena con “Noi, le ragaz-ze degli anni ’60”, uno spet-tacolo comico di e con Gra-zia Scuccimarra affidato alla Compagnia Teatrale il Graf-fio, e martedì 22 marzo con la Compagnia Teatri Possibili, che interpreterà “Novecento” di Alessandro Baricco per la regia di Corrado d’Elia

Da non perdere poi l’appun-tamento del 28 gennaio, ve-ramente eccezionale, dove la celebre astronoma e fisica triestina Margherita Hack pre-senterà il suo nuovo libro “Li-bera scienza in libero stato”, divenuto ormai un bestseller. Si tratta di un argomento par-ticolarmente sentito, specie oggi, in tempi di grande svi-luppo della ricerca scientifica nei campi più diversi, con sco-

perte ed applicazioni capaci di mettere in discussione leg-gi, rapporti etici, convinzioni religiose e comportamenti re-lativi. Pensiamo ne seguirà un dibattito affascinante. Questo ovviamente vuol es-sere solo un inizio, speriamo trainante, in grado di eviden-ziare le enormi potenzialità della struttura, che vogliamo sia usata il più possibile, an-che per ridurne i gli alti costi di gestione. Proprio per questo nei prossi-mi mesi faremo degli incontri con le associazioni e con tutti coloro che hanno qualcosa da proporre per il buon funziona-mento del Centro Polifunzio-nale.

Esso offre possibilità e solu-zioni incredibili a tanti tipi di attività, ma i suoi costi di ge-stione e di manutenzione sono molto alti. La qualità paga, ma, ovviamente, ha anche i suoi costi. Di qui l’esigenza di reperire i fondi necessari cercando di gravare il meno possibile sull’ente pubblico, studiando un piano di pro-grammazione e di gestione che possa trovare compimen-to anche grazie al contributo di associazioni, enti e persone che operano sul territorio. Po-ter contare su idee e conte-nuti per un ottimizzazione di spazi e di programmi aiuterà a rendere “più sostenibile” una struttura di questo tipo.

Ministero per i Beni e le Attività CulturaliDirezione Generale per lo spettacolo dal vivo

Iniziativa realizzata con il sostegno di

ProvinciaAutonomadi Trento

Comunedi Tionedi Trento

Comunedi Pinzolo

Comunedi Spiazzo

SpiazzoPinzolo

Tione di Trento

STAGIONE DI PROSAduemiladieciduemilaundici

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AMMINISTRAZIONE

Una delle novità introdotte nel sito la troverete nel box news-letter dove potrete inserire la vostra e-mail e scegliere l’ar-gomento o gli argomenti di vo-stro interesse.Così facendo, non appena avre-mo raggiunto un certo numero di iscritti, riceverete diretta-mente all’indirizzo lasciato, le notizie, le comunicazioni e gli eventi pubblicati.Altra novità è la nuova sezione sport in Val Rendena, che tro-verete sotto Paese, che invito tutti a visitare.Ecco alcune specifiche riguar-danti il nuovo sito web.

Caratteristiche tecniche e funzionalità principali:- nuova veste grafica, sempli-ce ed accattivante allo stesso tempo- riorganizzazione della strut-tura dei contenuti del sito per

renderli più intuitivi e raggiun-gibili dai navigatori- RSS feed degli eventi e dei documenti inseriti nell’albo pretorio in modo da renderli disponibili in tempo reale agli utilizzatori di questa nuova tecnologia- possibilità di iscriversi alla Newsletter del Comune per ri-cevere periodicamente notizie e contenuti di proprio interes-se scegliendo fra ben 14 prefe-renze- Mappa del sito e ricerca nei contenuti principale e nell’al-bo pretorio- Albo pretorio integrato nella grafica del sito- Box news di immediata visua-lizzazione

Un po’ di statistiche di acces-so al sito www.comune.pinzo-lo.tn.itDa marzo ad ottobre 2010Visite: 78.825Media visite giornaliere: 333,99Pagine visualizzate: 236.746Media pagine/Visita: 3,3Tempo medio sul sito: 1 minuto e 40 secondiProvenienza delle visite: da 81 paesi del mondo diversi (97% Italia)Ottimi risultati, da aumentare grazie all’apporto dei nuovi visi-tatori sempre in aumento (73%)Le altre piccole novità le lascio scoprire a voi.

Il sito web si rinnova

Newsletter e aree gratuite di connessione wireless per migliorare la comunicazione e l’informazione...

diDamiano Rito

amministrazione

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IL FOGLIO di PINZOLO

I computer portatili e gli ipad, i telefonini di ul-tima generazione, blackberry, htc e iphone tan-to per citarne alcuni, sono dispositivi (device) che sono dotati della possibilità data loro dal WI-FI (wireless fidelity) integrato, di collegarsi a reti locali WIRELESS (senza fili), accedendo ad internet senza la necessità di un cavo.Le HOTSPOT sono aree abbastanza circoscrit-te dove è possibile accedere ad internet me-diante reti wireless.Per Natale, salvo problemi insuperabili, saran-no attive almeno sei (hotspot) zone coperte dal segnale wi-fi.Pinzolo: piazza Carera e piazza San GiacomoMadonna di Campiglio: piazza Sissi, piazza Ri-ghi, zona A.P.T e piazza Brenta Alta.Altre zone sono in fase di studio sulla fattibili-tà, o in fase di esecuzione, a Pinzolo a Madonna

di Campiglio e a Sant Antonio di Mavignola.Il tutto al fine di fornire ai residenti ed ai tu-risti nuovi servizi innovativi. Mi sia concesso ringraziare un giovane stu-dente di Pinzolo, Lucas Caola, che venuto a conoscenza del progetto mi ha offerto la sua preziosa e disinteressata consulenza.

Da Natale sei zone coperte dal segnale wi-fi (hotspot)

Consiglio comunale in diretta sul sito web Dal sito del Comune di Pinzolo il prossimo con-siglio comunale sarà trasmesso in streaming.Il termine streaming identifica un flusso di dati audio/video trasmessi da una sorgente a una o più destinazioni tramite una rete te-lematica. Questi dati vengono riprodotti man mano che arrivano a destinazione. Sarà pos-sibile quindi assistere stando a casa, diretta-mente dal proprio computer, alle sedute del consiglio comunale.Dal momento che le prime trasmissioni saran-no in fase di test è probabile che la qualità audio/video possa essere non ottimale.

CURIOSITÀ/ COSA SONO I QR CODE? I QR code sono dei codici a barre. Quanti ne vedete ultimamente sugli annunci pubblici-tari lungo alcune strade o sui giornali? A cosa servono? A trasmettere in modo “co-dificato” informazioni testuali: in esso si può nascondere un breve testo, un SMS, un link ad un sito, un indirizzo email.Come si usa? Il code va ovviamente inter-pretato e per farlo dovete utilizzare un lettore/software di codifica: il miglior di-spositivo per farlo è il vostro telefonino di ultima generazione: iPhone, Htc Android, Blackberry, Nokia ecc. Avviate il vostro let-tore (se non avete l’adeguata applicazione scaricatela gratuitamente dal market di ri-ferimento del vostro telefonino), catturate con la fotocamera integrata del telefono il codice, questo verrà interpretato: potrete aggiungere un contatto alla rubrica, legge-re salvare o inoltrare un testo, e se è una pagina web verrete indirizzati direttamen-te al sito in questione. Non serve stampare la mail, puntate il vostro telefono sul video del vostro computer mirando il codice. Scopri-te cosa contiene il codice qui a fianco, creato per l’occa-sione.

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parco

Antonio Caola, da uomo “con-tro” a uomo “per” il Parco... Cos’è cambiato rispetto a 15 anni fa?Preciso che non sono mai stato contrario al Parco. In passato avevo delle perplessità e dei dubbi, ma non sull’idea di Par-co, piuttosto su come, all’inizio, la Provincia intendeva imposta-re il nuovo Ente. Poi è iniziata l’esperienza di Giunta e anche un nuovo percorso di acquisi-zione di conoscenze nuove, di approfondimento dei problemi,

di soluzioni cercate e trovate. Un momento particolarmente critico è stato quello dell’ap-provazione del Piano di Parco (1998. Da questa data l’Ente di-venta operativo, assume i primi dipendenti e inizia a lavorare). Le amministrazioni comunali fa-cevano presente che non c’era chiarezza. Il Piano di Parco era sovraordinato alle pianificazioni comunali e questo creava degli attriti. Con i comuni si è discus-so, ci si è parlati e alla fine ci si è capiti.

Il Parco Naturale Adamello Brenta è una delle realtà più importanti che operano sul territorio. Quali sono le con-quiste fatte in questi anni e quali sono gli obbiettivi che questo Ente si propone a breve e a lungo termine? Quali sono i progetti?Il Parco ha messo radici, ma è ancora un albero giovane che sta crescendo. Diventerà prospero e rigoglioso a seconda del legame più o meno profondo che riu-scirà ad avere con il territorio.

“Il Parco ha messo radici ma è ancora un albero giovane...”

di Matteo Ciaghi

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IL FOGLIO di PINZOLO

Gli anni dell’approvazione del Piano di Parco sono stati anni complessi, e non poteva essere altrimenti, perché si è dovuto cercare consenso e, soprattut-to, un equilibrio tra le esigenze di protezione dell’ambiente, le istanze di sviluppo del territorio e il protagonismo degli enti ter-ritoriali che sono, poi, i proprie-tari del territorio. Quindi sono seguiti i primissimi progetti di valorizzazione del territorio e di divulgazione ambientale. In-fine, negli ultimi dieci, l’Ente

si è dimostrato propositivo e anche innovativo. Credo abbia fatto molto per il territorio. Gli obiettivi raggiunti passano attraverso i progetti realizzati: quelli di ricerca scientifica sulla fauna, la flora e altri aspetti na-turalistici (condotti spesso con la collaborazione di università italiane, di enti di ricerca e di parchi nazionali e internaziona-li), l’educazione ambientale, la didattica nelle scuole, la manu-tenzione e la valorizzazione del territorio, la realizzazione delle

Case del Parco e degli InfoPar-co, le pubblicazioni a carattere scientifico e divulgativo, l’in-gresso nella Rete mondiale dei Geoprachi, la Carta Europea del Turismo Sostenibile, la pro-posta, ogni estate, di un calen-dario di iniziative per vivere e conoscere l’ambiente, la mobi-lità sostenibile, le certificazioni ambientali ottenute, il progetto di marketing territoriale “Qua-lità Parco”. Con queste iniziati-ve credo si sia dimostrato che il Parco è un valore aggiunto per

Intervista al nuovo Presidente del Parco Naturale Adamello Brenta

Antonio Caola

IL FOGLIO di PINZOLO

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il territorio. Per il futuro c’è la continuazione di tutto questo, ma collaborando maggiormente con il territorio (comuni, asuc, Regole, Sat, associazioni che si occupano di ambiente, attori territoriali di diverse catego-rie…). L’anno prossimo sarà particolar-mente importante e impegnativo perché stiamo proseguendo con la Revisione del Piano di Parco e della sua gente. Dopo l’approva-zione del Piano strategico (2009) si passerà alla discussione e ap-provazione del Piano territoria-le, del Piano socio-economico e degli altri documenti di pianifi-cazione che costituiscono il nuo-

vo Piano di Parco. Per quanto riguarda la Val Rendena sono ini-ziati i lavori per la realizzazione del Centro didattico-faunistico dedicato agli animali a Spiazzo e sarà allestita, a Carisolo, la Casa del Geoparco.

Parco e Territorio. Non sempre un rapporto idilliaco... La mag-gior critica che si sente fare al Parco è la difficoltà di dialogo manifestata in alcune occasio-ni con realtà che operano sul territorio. Come pensa di sana-re questo distacco?L’unico neo di questi anni riguar-da proprio la concertazione con il territorio, la partecipazione della gente del Parco. Abbiamo fatto tanto, ma non siamo stati capaci di comunicarlo. L’obietti-vo del mio programma ammini-strativo è quello di riallacciare il legame con la popolazione, le associazioni e gli enti pubblici che costituiscono il tessuto so-ciale e vitale dell’area protetta. Come primo passo di avvicina-mento ho indetto le prime due giunte allargate, coinvolgendo anche gli assessori supplenti. Inoltre, insieme alla Giunta, ho incontrato sindaci e assessori dei comuni del Parco per illustrare i lavori eseguiti negli ultimi anni e presentare il Programma annua-le di gestione 2011 che stiamo predisponendo. Altri incontri se-guiranno nel corso dell’anno.

... l’obbiettivo del mio programma amministrativo è quello di riallacciare il legame con la popola-zione, le associazioni e gli enti pubblici che costituiscono il tessuto sociale e vitale dell’area protetta...

comunità

Foto Ronny Kiaulehn

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IL FOGLIO di PINZOLO

Mobilità e Parco. Molti i successi ottenuti nella gestione del tra-sporto nelle convalli, ma quali sono gli aspetti da migliorare? Il progetto di mobilità sostenibile è iniziato nel 2003 in Val Geno-va, quindi è stato esteso alla Val di Tovel, poi a Vallesinella, infi-ne a Ritort, con risultati impor-tanti in termini di riduzione del traffico automobilistico in valli dove il turismo di massa rischia di compromettere i fragili equi-libri ambientali. L’iniziativa è stata innovativa e sperimentale al tempo stesso. L’esperienza ha talvolta messo in evidenza delle problematiche che poi sono sta-te risolte. Cercheremo una sem-pre maggiore integrazione con gli altri servizi pubblici attivi nel fondovalle e introdurremo, ove necessario, gli opportuni miglio-ramenti.

L’orso nel Parco. Da molte parti giungono segnali di insofferen-za verso il progetto in corso di reintroduzione dell’orso forse anche per il numero sempre crescente di plantigradi. Quali sono le scelte in merito e quali le prospettive...Il primo orso è stato liberato nel Parco il 26 maggio 1999. Dopo undici anni, la presenza del plantigrado all’interno dell’area protetta è consolidata. Però dob-biamo fare ancora molto sia nel-l’ambito del monitoraggio della

specie che della comunicazione. Occorre comunicare la normalità dell’orso nei nostri boschi, for-nendo maggiore consapevolezza sulla specie. Sottolineo anche che tutti gli aspetti della gestio-ne dell’orso sono attualmente in capo alla Provincia autonoma di Trento, mente il Parco si occupa di monitoraggi, ricerca scientifi-ca e comunicazione.

Mountain bike e Parco. A fianco dell’ottimo progetto del Dolo-miti Brenta Bike, ritiene che si debba migliorare qualcosa per-ché il territorio possa sviluppa-re altre attrattive per il mondo dei bikers?Il Dolomiti di Brenta Bike, nato da un’idea del Parco inserita nella Carta Europea del Turi-smo Sostenibile, è stato impor-tante perché si è dimostrato fortemente attrattivo e perché ha coinvolto, nella promozio-ne, tutti i consorzi e le aziende per il turismo che operano nel-l’ambito dell’area protetta. Si è dovuto fare anche un notevole sforzo per passare dall’iniziale divieto assoluto di transito delle biciclette lungo tutti i sentieri del Parco all’individuazione di alcuni percorsi, considerati i più adatti, ritagliati all’esterno del-le aree più delicate, sui quali in-dirizzare i cicloturisti. I tracciati selezionati sono stati quindi pro-mozionati attraverso specifiche

campagne di comunicazione e informazione, diventando il cuo-re di un’offerta turistica “lenta, dolce e profonda”. In questo modo il Parco ha presentato una proposta attrattiva di fruizione della montagna, superando la logica dei divieti, ma contem-poraneamente salvaguardando la bellezza delle aree di parti-colare pregio naturalistico. Altri progetti potrebbero nascere se sollecitati dal territorio.

Ritiene che il Parco possa di-ventare il volano per favorire un allungamento di una stagio-ne turistica estiva ormai ridot-ta all’osso? Quali le strategie perché il Parco possa giocare questo ruolo.Già ci si è mossi in questa dire-zione attraverso i progetti inse-riti nella Carta Europea del Turi-smo Sostenibile (Cets) adottata nel 2006. Numerose iniziative concertate e realizzate con il territorio di riferimento (turi-smo scolastico, anelli escursioni-stici percorribili e promozionati anche in primavera e autunno, percorsi storico-culturali…) sono andate proprio in questa dire-zione. In questi mesi, attraverso l’organizzazione di una serie di forum territoriali, stiamo lavo-rando al Piano socio-economico e al rinnovo della Cets che do-vrebbero dare altre indicazioni in merito.

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LE OPERE

Una cittadina di Pinzolo che guida la Comunità delle Giudi-carie. Una bella soddisfazione per Pinzolo, una soddisfazione personale...Un impegno ed una grande re-sponsabilità, innanzitutto, a partire da un risultato per il quale desidero ringraziare tutte le Persone della comunità, per l’attestato di stima e fiducia a me e alla Coalizione che mi ha sostenuto. Guidare la fase di avvio della Comunità di Val-le delle Giudicarie rappresenta una sfida certamente comples-sa e al tempo stesso stimolan-te, a fronte degli importanti obiettivi alla base della riforma istituzionale e di quelli più spe-cifici espressi nel programma di governo. Intorno al progetto della Comunità di Valle si gioca il futuro del nostro territorio, a partire dalla valorizzazione del-le specificità locali all’interno di una visione condivisa di svi-luppo sostenibile, sino all’auto-nomia.

Come sono andate le elezioni del 24 ottobre? Crede che l’af-fluenza del 50,07% sia stato un buon risultato?Si può vedere il bicchiere mez-zo pieno o mezzo vuoto. Anche alla luce dei risultati provincia-li e degli altri territori, tenuto conto del percorso tortuoso che la nostra Comunità ha dovuto

affrontare (ma anche la non contemporaneità con le elezio-ni comunali e la scarsa informa-zione sul contenuto della rifor-ma istituzionale) ritengo che il risultato raggiunto in termini di affluenza possa essere conside-rato positivamente. Abbiamo superato la media provinciale di 6 punti e l’affluenza da noi è stata nettamente superiore rispetto ad altre comunità di grandi dimensioni (ndr : Alto Garda e Ledro 31,9%, Vallagari-na 37.9%). Anche in Val Rende-na, dove i trascorsi potevano far pensare ad una bassa affluenza, abbiamo superato la media giu-dicariese. Circa il 70% di coloro che sono andati a votare alle comunali di fatto hanno parte-cipato anche questa volta ed i partiti della coalizione hanno migliorato rispetto al passato anche in termini di numero ef-fettivo di preferenze.Tuttavia, non vi à alcun dubbio rispetto al fatto che una tra le priorità ora è proprio legata al recupero della fiducia di chi non si è recato alle urne ed ha la-sciato prevalere lo scetticismo, insieme alla dimostrazione a coloro che hanno votato che ne valeva la pena, che la loro fidu-cia è stata ben riposta.

Qualcuno ipotizzava che non fosse ben vista la candidatura di una presidente donna, altri

Patrizia Ballardini, guida la Comunità delle Giudicarie

... al servizio della Comunità, della gente, per dare un contributo in prima persona per la costruzione del bene comune, con impegno e passione...

di Matteo Ciaghi

comunità/l’intervista

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IL FOGLIO di PINZOLO

credevano che fuori dalla Ren-dena non avrebbero apprezza-to molto un presidente di Ma-donna di Campiglio... invece Patrizia Ballardini sembra aver messo tutti d’accordo...Credo che ad aver messo tutti d’accordo sia stato innanzitutto il progetto che ho proposto in-sieme alla coalizione “Comunità è sviluppo” che mi ha sostenuto. Un vero progetto di territorio, associato ad un messaggio sem-plice di impegno e responsabili-tà. Un programma essenziale e chiaro, rappresentato da alcune linee guida fondanti dalle qua-li partire per costruire insieme un percorso di sviluppo. Abbia-mo cercato di far avvertire alla Gente un vento nuovo, per ri-trovare la fiducia e la voglia di partecipare; di far comprendere il senso profondo della riforma istituzionale e della Comunità di valle per la crescita sociale ed economica della nostra ter-ra. Abbiamo cercato di far pre-valere la fiducia ed il senso di responsabilità, la visione verso il futuro e la convinzione che “in-sieme è possibile”. La gente lo ha compreso, in tutti gli ambi-ti territoriali delle Giudicarie. A quel punto, e di fronte a questi valori, la mia provenienza non poteva più rappresentare un vin-colo o un ostacolo.

Cosa significa guidare la Co-

munità delle Giudicarie?Significa mettersi al servizio della comunità, della gente, per dare un contributo in pri-ma persona per la costruzione del bene comune, con impegno e passione. Per collaborare alla costruzione di un progetto di territorio che possa dare una reale prospettiva di sviluppo. Prima di ogni altra cosa, si tratta di una grande responsa-bilità. Questa terra è ricca di risorse e di opportunità. Con la costruzione della Comunità di valle la Provincia trasferisce im-portanti competenze più vicino al territorio (in primis l’urbani-stica ed il sociale), mettendo-ci in mano le redini del nostro futuro: dobbiamo prenderle e gestirle, con umiltà, impegno e determinazione, lavorando in sinergia con le Amministrazioni comunali. Significa riuscire ad impostare un nuovo modo di fare amministrazione, ponendo la persona al centro, puntando sul dialogo e sulla partecipa-zione responsabile, per dimo-strare nei fatti che la Comunità può essere davvero la casa di tutti, opportunità preziosa per costruire insieme in una vera logica di sistema.

Cosa crede necessario fare af-finché la Comunità delle Giu-dicarie possa acquistare forza, deleghe, potere decisionale,

operatività e credibilità?Prima di ogni altra cosa è ne-cessario costruire un patto for-te con i Comuni delle Giudica-rie. Considero la Comunità di valle al servizio dei Cittadini e dei Comuni, in un contesto ove proprio questi ultimi co-stituiscono i veri pilastri della Comunità. Solo lavorando in stretta sinergia sarà possibile realizzare un percorso nuovo per questo territorio, a par-tire da un confronto aperto e convinto con la Provincia per il trasferimento delle competen-ze. Peraltro, la stessa Provincia ha sempre affermato la volontà

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precisa di valorizzare al meglio il ruolo e le funzioni delle Co-munità. A noi sta il compito e la responsabilità di crederci e di operare in modo convinto affinché questo disegno possa concretizzarsi quanto prima. Rispetto a questo, confido in una sincera e convinta dispo-nibilità a collaborare da parte di tutti i nostri 39 Comuni, al fine di poter garantire anche in futuro, nonostante la fase che ci attende che vedrà le risorse disponibili sempre in calo, ser-vizi e strutture di qualità a be-neficio della gente. In un con-testo di riduzione delle finanze pubbliche, con un Trentino ove il 95% dei comuni sono di ri-dotte dimensioni (sotto i mille

abitanti), le comunità di valle possono rappresentare l’en-te intermedio con dimensioni adeguate per la pianificazione e l’organizzazione efficiente di molti servizi.

Comunità delle Giudicarie e Comuni. Premesso che ammi-nistrare una comunità dove sono presenti 39 comuni im-plica un rapporto costante ed anche un’intesa con le amministrazioni locali, quali sono, secondo lei, le deleghe che dovranno rimanere si-curamente ai comuni e quali potranno passare, con il loro consenso, alla Comunità.Ci sarà il tempo per affrontare insieme ai Comuni questi ragio-namenti. A me preme sottoli-neare i principi ai quali dovreb-be ispirarsi la nostra azione. Il criterio della sussidiarietà im-plica che ove possibile i servizi vengano assicurati dal soggetto pubblico più vicino ai cittadini. Tuttavia, questo criterio è miti-gato dal principio dell’adegua-tezza, in base al quale devono essere esercitate dall’organo sovraordinato le funzioni che possono consentire un livello di prestazioni qualitativamen-te più elevato e costi minori, sfruttando le economie di scala e le risorse di sistema.Non ho dubbi rispetto al fatto che intorno a questi principi

... la Comunità delle Giudicarie può rap-presentare uno stru-mento reale per fare sistema e concretizza-re politiche integrate di sviluppo, valoriz-zando il ruolo dei Comuni e ponendosi al servizio degli stes-si per razionalizzare azioni e spese...

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IL FOGLIO di PINZOLO

troveremo, insieme ai sindaci, le migliori soluzioni per garanti-re il più alto livello di prestazio-ni a favore dei nostri cittadini.In questo senso, la Comunità di valle delle Giudicarie può rap-presentare uno strumento rea-le per “fare sistema” e concre-tizzare politiche integrate di sviluppo, valorizzando il ruolo dei Comuni e ponendosi al ser-vizio degli stessi per migliorare le sinergie ed i servizi a favore dei cittadini e per razionalizza-re le spese, creando una rete di istituzioni efficiente e sempre più legata al territorio.

Da assessore del Comune di Pinzolo aveva avviato il Proget-to “Piano strategico di Sviluppo Sostenibile della Val Rendena”, sino alla firma del “Protocollo di intesa”. Ritiene necessario pensare ad un tavolo per un Progetto di Sviluppo sostenibi-le delle Giudicarie?Il Piano Val Rendena, con l’annes-so protocollo d’intesa firmato nel maggio 2010, può rappresentare il primo tassello di un percorso di progettazione partecipata che coinvolga l’intera Comunità delle Giudicarie. Il “Piano territoriale di Comunità”, che la comunità di valle è chiamata a costruire per legge, può trovare nel piano strategico di sviluppo un alveo dal quale partire. Il piano Val Rendena ha visto l’attivazione

di un processo di “progettazione partecipata” che ritengo possa essere utile e coerente anche a livello di Giudicarie, anche per favorire una effettiva opportu-nità di partecipazione da parte di tutti i portatori di interesse e dei singoli cittadini. Il percorso “Ascoltiamo le Giudicarie”, che abbiamo organizzato nel mese di ottobre per coinvolgere po-polazione ed amministratori e valorizzare contributi funzionali alla costruzione del programma di governo, rappresenta solo il primo passo in questa direzione.

Cambierà qualcosa nel breve periodo il passaggio di alcune deleghe dalla Provincia alla Comunità delle Giudicarie nel-l’iter per la realizzazione di grandi opere quali la Circon-vallazione di Pinzolo?Per quanto riguarda le grandi opere già programmate e finan-ziate non cambierà nulla. Tut-to procede come previsto. La Comunità delle Giudicarie avrà invece un ruolo importante ri-spetto alle nuove opere di va-lenza sovra comunale, che dal 2011 diventeranno una compe-tenza effettiva, come specifi-cato anche nel recente proto-collo sulla finanza locale, che prevede l’attribuzione alle co-munità di valle anche di risorse finanziarie dedicate. Nell’am-bito di un rapporto sinergico

con le Amministrazioni comu-nali, sarà essenziale riuscire a costruire in modo concertato e responsabile un piano di opere pubbliche funzionale a dare ri-sposte concrete alle esigenze crescenti della popolazione e del territorio nel suo insieme.

Quali sono in sintesi le linee programmatiche sue e della coalizione che la sostiene?Una politica per le persone con “la Persona al centro” (giovani-famiglia-salute-cultura-sport-edilizia abitativa-…) riuscendo a dare una risposta ancora più puntuale alle esigenze delle Giudicarie, grazie al trasferi-mento della competenza dalla Provincia alla Comunità;una politica di sviluppo econo-mico che, partendo dalla valo-rizzazione delle filiere già pre-senti e delle peculiarità locali, giunga ad integrarle in un nuovo modello di crescita;una politica di sistema per il governo del territorio e delle risorse (urbanistica-mobilità-energia-ciclo dell’acqua) per contribuire ad una concertazio-ne delle linee di sviluppo;la realizzazione di servizi con-creti di qualità ed in modo più efficiente, grazie alla messa in rete dei Comuni, in rispondenza a quanto questi delegheranno.

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IL PAESE

Scopo principale di una Visita pastorale è quello di far sì che il Vescovo possa incontrare e avere il diretto contatto con i suoi fedeli.Tutto ciò è successo anche nel-la recente Visita pastorale in Val Rendena. Durante la sua “permanenza” tra noi infatti, il nostro Arcivescovo, Mons. Luigi Bressan, ha avuto modo di av-vicinarci, di ascoltare i nostri desideri, le nostre gioie, ansie o preoccupazioni e di pregare e di riflettere insieme a noi, diventando così immagine viva del Gesù Buon Pastore che, in-stancabilmente, cura il gregge che gli è stato affidato.Per quanto riguarda la Visita del

Vescovo alle nostre parrocchie, ho chiesto a Don Benito Paoli e Don Mario Bravin, di “regalar-ci” alcune loro riflessioni.

DON MARIO RACCONTA: “Martedì 21 settembre il Ve-scovo Bressan si reca nelle scuole di Campiglio per incon-trare i bambini e i ragazzi del-le scuole elementari e medie con i loro insegnanti. E´stato un incontro ricco di entusia-smo dove i nostri ragazzi, in-curiositi soprattutto dai rac-conti dell`Arcivescovo sulle sue esperienze di nunzio in In-docina e Pakistan, hanno fatto molte domande. Lo stesso Ve-scovo ha insegnato loro come

“Io sono il buon pa-store. Il buon pastore offre la vita per le pecore… Io sono il buon pastore, cono-sco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascol-teranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore” (Gv 10,11.14-16).

L’abbraccio di Monsignor Bressanalla comunità

LE OPERE

testi a cura di Maura Binellifotoserviziodi Mariapia Bonapace

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IL FOGLIO di PINZOLO

salutare in varie lingue e i no-stri ragazzi si sono meraviglia-ti di quante ne conoscesse. Al termine dell’incontro c’è stato anche chi ha voluto un suo au-tografo, proprio come si fa con i grandi campioni dello sport! Grande l’entusiasmo anche dei docenti presenti perché hanno avuto modo di confrontarsi e riflettere con lui sul delicato tema dell’educazione.Nella serata del 21 settembre il Vescovo ha incontrato il con-siglio parrocchiale dove, con sua sorpresa, ha potuto consta-tare, che la parrocchia di Cam-piglio, pur essendo turistica, e´una parrocchia viva dotata di tutti quegli strumenti che le permettono un’intensa vita pastorale.Domenica 26 settembre Il Ve-scovo torna a Campiglio per celebrare una solenne mes-sa, durante la quale ha avuto modo di incontrare tutta la popolazione. Erano presenti le associazioni di volontariato e protezione civile, le categorie professionali, le forze dell’or-dine, le autorità politiche, le associazioni pastorali, i ragaz-zi e i singoli cittadini, segno evidente di una Campiglio che ha accolto in massa l´invito dell’Arcivescovo.Nell’omelia il Vescovo ha ri-badito la sua sorpresa nel-l’aver trovato una comunità

viva, sia sul piano religioso che sociale, sottolineando più vol-te che gli sembrava cosa piut-tosto atipica per un paese turi-stico come il nostro. Non sono mancate le sue riflessioni sul “fattore” turismo, accennando alle difficoltà e alle risorse che spesso il turismo porta con sé.Infine si è concentrato sulla fi-gura di Maria Santissima, evi-denziando come Lei da secoli offre accoglienza in questo luogo.”Don Mario fa un accenno anche all’incontro che Mons. Bressan ha avuto a Spiazzo con tutte le associazioni della Valle. Erano invitate le associazioni di pro-tezione civile, culturali, sporti-ve e sociali.“La sera di venerdì 8 ottobre, il teatro dell’oratorio si pre-sentava pieno, segno di una buona partecipazione. Durante questo incontro l’Arcivescovo non solo ha ribadito il suo entu-siasmo e il suo apprezzamento nei confronti del volontariato trentino, ma ha anche invitato tutti a rendersi conto che l’im-portanza del valore del volon-tariato non è scontata (soprat-

tutto per le nuove generazioni) e va quindi trasmessa ricordan-do che il substrato cristiano da dove è nato è ancora la prin-cipale fonte per alimentarlo e rinnovarlo. In conclusione ha invitato tut-ti i presenti a riflettere spesso sulle motivazioni per cui si ope-ra e ha suggerito di imparare come staccarsi dalla mentalità “del campanile”per saper tro-vare strade di collaborazione e aiuto reciproco, sia in valle che all’estero.”

DON BENITO DICE:“La visita del Vescovo alle co-munità della diocesi, per la vastità del territorio e il nu-mero elevato di parrocchie, è un evento che si ripresenta ogni quindici o vent’anni. Un evento, quindi, che esula dalla sfera dell’ordinarietà per di-ventare straordinario. Forse, anche per questo motivo è per-cepito dalla popolazione come evento importante: importan-te come occasione per incon-trare di persona colui che, in nome di Cristo, guida questa porzione di chiesa che vive in

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terra tridentina e importante anche per la propria esperien-za di fede, di relazione e di appartenenza ad un popolo (la Chiesa) che sa di essere stato convocato dall’amore di Dio, sa di essere stato redento e riconciliato dalla Croce di Cri-sto e vive nella consapevolezza di sentirsi abitato dalla grazia dello Spirito, per stare accanto all’uomo da fratello, in piena solidarietà, cioè condividen-done angosce e speranze, ma anche da testimone di una sal-vezza che affonda le sue radici

nell’amore fedele e perenne di Dio per l’uomo.L’incontro del Vescovo con la comunità di Pinzolo è stato da tutti apprezzato per la fami-liarità, la spontaneità, la sem-plicità con cui Mons. Bressan ha saputo presentarsi a noi; è stato apprezzato per le pa-role di incoraggiamento e di sostegno nel non arrenderci di fronte alle difficoltà e alle sfide dell’oggi, nel non smar-rire quei valori che sanno dare un senso al nostro vivere, nel riconoscere alla famiglia un ruolo primario e insostituibile nell’educazione, nell’incorag-giare le molteplici realtà di volontariato, vera ricchezza delle nostre comunità, nell’at-tingere dalla Parola e dall’Eu-carestia quella carica che ci aiuta ad essere accanto al fra-tello nell’atteggiamento della carità e del servizio.Molteplici sono state le occa-sioni di incontro con il nostro Vescovo Luigi: alcune si sono svolte secondo modalità iden-tiche in tutte le parrocchie del decanato (come l’incontro con i fanciulli e i ragazzi della cate-chesi, spontaneo, gioioso, im-mediato nella comunicazione, familiare nel tono, un incon-tro che nell’immaginario di un fanciullo sarà ricordato come l’incontro con un padre;poi l’incontro con il Consiglio pa-

L’incontro del Vescovocon la comunità di Pinzolo è stato da tutti apprezzato per la familiarità, la spontaneità, la semplicità con cui Mons. Bressan ha saputo presentarsi

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IL FOGLIO di PINZOLO

storale e con il Consiglio che presiede la gestione ammini-strativa della parrocchia), al-tre come incontro celebrativo con la popolazione della Valle: così è stato il pellegrinaggio della Rendena alla Madonna di Campiglio, domenica 10 ot-tobre; altre ancora sono state pensate ed organizzate come incontro con specifiche realtà che sono presenti e che ope-rano nel nostro decanato: ad esempio l’incontro con gli inse-gnanti, con le catechiste, con gli operatori della liturgia, con i giovani e gli animatori della vita oratoriana, con le diverse associazioni e gruppi di volon-tariato.Ma voglio ricordare soprattutto quei momenti, forse più spe-cifici, in cui la popolazione di Pinzolo si è stretta attorno al proprio Pastore, Mons. Luigi:-Venerdì 8 ottobre il Vescovo visita gli ospiti della casa di riposo “Abelardo Collini”. È stato un incontro davvero at-teso e preparato con cura dalla Direzione e Amministrazione dell’Istituto, dagli operatori e dagli stessi anziani. I lavori di ristrutturazione e di am-pliamento della struttura non hanno costituito un ostacolo all’accoglienza del Vescovo. Nel tendone eretto all’esterno della casa e adibito a cappel-la è stata celebrata la Messa

e amministrato il Sacramento della santa Unzione ai 73 ospiti e ad altri anziani che dalle loro abitazioni, per non mancare all’appuntamento, si erano re-cati alla Casa di riposo. Si leg-

geva la gioia e la commozione negli occhi dei nostri “fratelli maggiori” che, per esprimere la loro riconoscenza, hanno vo-luto portare all’altare dei doni da loro stessi preparati con

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cura. Un bel gruppo di volon-tari, inoltre, ha animato col canto tutta la celebrazione. “La fragilità – ha detto il Ve-scovo nella sua omelia – s’ac-compagna alla condizione umana e si manifesta nel venir meno le forze, nella sofferen-za e nelle nostre infermità, ma ci conforta la certezza che cri-sto è vicino, è presente in ogni situazione di dolore e di fra-gilità e, nel segno della santa Unzione, dona forza, sollievo e speranza e apre al dono della salvezza.” Gioia e gratitudine traspariva-no anche dagli occhi e dalle pa-role del nostro padre e pasto-re, Mons. Luigi e dalla stretta di mano con cui ha voluto salu-tare tutti gli ospiti e gli opera-tori della casa di riposo.- Altro incontro con la comuni-tà, presente numerosa e par-tecipe, e che si è ripetuto due volte, nel pomeriggio di merco-ledì 22 settembre e di venerdì 8 ottobre, è stata la celebra-zione della liturgia delle Ore con la recita della preghiera dei vespri. È stata un’espe-rienza di vera fraternità dove nonni, mamme, papà, ragaz-zi e adolescenti hanno voluto stringersi attorno al Vescovo per elevare a Dio Padre la pre-ghiera di lode, di supplica e di rendimento di grazie in comu-nione con tutta la Chiesa.

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IL FOGLIO di PINZOLO

- Ma il momento pensato e preparato come incontro con il Vescovo con la popolazione di Pinzolo è sicuramente stato l’incontro attorno alla mensa del Pane e della Parola, cioè l’Eucarestia celebrata nel gior-no del Signore, la domenica 17 ottobre. Una Messa solenne e festosa, partecipata da una folta assemblea raccolta nei banchi e nelle corsie laterali, con i chierichetti che facevano corona attorno all’altare e gli scout che riempivano gli spazi del presbiterio. La chiesa era davvero assiepata e la comuni-tà era rappresentata in tutte le sue componenti: famiglie, anziani, ragazzi, gruppi e as-sociazioni. Il Vescovo è stato accolto alle porte della chiesa dalle note del corpo bandistico e poi con un caloroso applau-so dall’assemblea e dal canto festoso del coro; ha ascoltato le parole di accoglienza e di benvenuto di tutta la comuni-tà rivoltegli dal nostro Sindaco Bonomi, e da Fabio Cereghini come rappresentante del Con-siglio pastorale parrocchia-le. La celebrazione è stata un’esperienza di fede, di fra-ternità e di festa, dove tutta l’assemblea si è sentita par-tecipe e coinvolta attraverso i diversi ministeri, si è sentita concelebrante insieme con il Vescovo. Alla Messa è seguito

un momento simpatico e fami-liare nella sala dell’oratorio.Al sentimento di gratitudine e di gioia di Mons. Bressan, uni-sco il MIO grazie personale a tutti coloro che hanno prepa-rato e lavorato per la riuscita di questo importante evento: la Visita pastorale, un evento che resterà nel cuore di tutti.- Nel pomeriggio di domenica 7 novembre, sempre nella chie-sa di Pinzolo, si è celebrata la solenne Eucarestia a chiu-sura della Visita pastorale. Il Presbiterio di tutto il decana-to, i sindaci di ogni Comune e rappresentanze delle diverse comunità parrocchiali si sono nuovamente strette attorno al Vescovo Luigi per ringraziare il Signore di questo evento di grazia.La gente di Rendena ha accolto con gioia il suo Vescovo, gli è riconoscente per i tanti segni di attenzione, di affetto e di cura pastoraledi cui si è senti-ta destinataria. E il Vescovo sarà rimasto a sua volta contento? Penso proprio

di sì!Comunque, un seme è stato gettato nei solchi dei cuori e della terra di Rendena. Rimane ferma la speranza che questo seme porterà i suoi frutti.”

In conclusione vorrei riprende-re le parole della preghiera del nostro Vescovo, affinché queste possano essere fonte di speran-za per tutti noi:

“Dio nostro Padre,che alla scuoladel Cristo tuo Figlio,ci hai rivelato la speranzache germoglia dalla croce,volgi lo sguardo su tutti noie su quanti si prodigano al tuo servizio;fa’ che sperimentiamola forza vivificante del tuo Spirito,glorifichiamo in parole e opere il tuo santo nomee possiamo contribuire al tuo regno.A Te lode e gloria nei secoli. Amen.”Il Vescovo Luigi

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IL PAESE

Non so come chiamarla, qual è il giusto titolo? Anzi, titoli!Chiamami semplicemente don Giulio, come sempre, come tutti.

Cosa ci può dire del suo ritor-no in Trentino?Ma il mio non è proprio un ri-torno come quello di un emi-grante: a Pinzolo sono tornato tantissime volte in questi anni. Spesso mi avete visto celebrare la Messa in chiesa la domeni-ca o mi avete incontrato sulle strade del paese. In verità devo dire che a Pinzolo ci sono tor-nato sempre, ma fin da piccolo sono stato via.

Ci racconti la sua storia…Qui sono nato ormai 54 anni fa in via Marconi, numero 13, nel-la casa dove c’era il caseificio dove abitavamo e dove papà Aurelio lavorava e dove oggi c’è… “l’inferno giallo”! Nello stesso giorno, il 16 novembre 1956, siamo nati in due nella stessa via io e il povero Paolo Maffei, deceduto in modo tra-gico ormai tanti anni fa. Vicini di casa, anche se lui in realtà era nato a Tione in Ospedale come allora si cominciava a fare. Purtroppo devo ricorda-re che nella stessa via abitava un altro coetaneo e amico, an-che lui prematuramente scom-parso: Fabio Lorenzetti. Dopo

aver fatto le elementari, con gli indimenticabili insegnanti la maestra Amalia Martello e il maestro Romedio Binelli, a 11 anni nel 1967 sono entrato in Seminario a Trento per le scuo-le medie, il liceo e gli studi di teologia. Il 26 giugno 1981 sono stato ordinato sacerdote e per sei anni sono rimasto a Trento alla Parrocchia del Duomo. Per altri sei anni sono stato parroco a Nomi e quindi per 17 anni ho svolto il mio servizio in Vaticano all’Ufficio delle celebrazione li-turgiche del Sommo Pontefice, dei quali 13 come Cerimoniere Pontificio, e negli ultimi cinque anni anche come Cappellano del Corpo della Gendarmeria e di quello dei Vigili del Fuoco dello Stato della Città del Vati-cano. Ora sono tornato a Trento che è il luogo dove, in pratica, ho passato il maggior numero di anni della mia vita tra semina-rio e primo incarico di prete.

Ma a Pinzolo è rimasto il cuo-re…Non c’è dubbio. Io mi sento di Pinzolo a tutti gli effetti, anche se fisicamente ho passato al-trove tanto tempo. La casa, la “Heimat” direbbero i tedeschi è Pinzolo. In questi anni quando dicevo “vado a casa” il riferi-mento era ed è sempre a Pin-zolo, ora in Via Bolognini, dove abita anche mio fratello Silvio.

Don Giulio, è tornato

... ho passato altrove tanto tempo, ma a Pinzolo è rimasto il cuore

persone

di Maddalena Collini

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IL FOGLIO di PINZOLO

Gli altri luoghi erano solo abita-zioni, appartamenti. Poi fin che c’era mia mamma Santa, fino al 2000, anche da Roma, ogni mese cercavo di essere qui. Inoltre sono sempre rimasto le-gato alla nostra bella chiesa di San Lorenzo, dove sono stato battezzato e cresimato, dove ho fatto la I Comunione e dove ho celebrato la mia Prima Mes-sa, come anche a quel patrimo-nio inestimabile che è la chiesa cimiteriale di San Vigilio.

Com’è stato il ritorno a casa?Scherzando, qualche giorno fa, a chi mi chiedeva se è stato difficile il rientro ho risposto: “No, perché il dialetto lo so ancora!”. A proposito ricordo sempre che da bambino “pren-devo in giro” anche mio papà che, essendo di Villa Rendena, aveva delle espressioni diverse dalle nostre che mi facevano sorridere. In tutti questi anni il nome di Pinzolo è sempre stato pronunciato da me con grande orgoglio. Qualche volta a Roma, quando mi chiedevano di dov’ero, da quale località del nord Italia venivo, dice-vo subito: Pinzolo. Se vedevo qualche perplessità, aggiun-gevo: Madonna di Campiglio. Allora i volti si illuminavano, come a dire: “adesso abbiamo capito”. Allora io scherzan-do aggiungevo: “guardate che

Campiglio è frazione del co-mune di Pinzolo!”

Di qui una curiosità: quello di Pinzolo è un nome noto?Sì, come si sa molti romani co-noscono bene la nostra località; nella nostra zona vengono so-prattutto in inverno per sciare. Un luogo noto anche tra molti che lavorano in Vaticano sia lai-ci che ecclesiastici più o meno famosi. Anche io, in tutti que-sti anni, non ho mai mancato di fare qualche bella sciata sul Doss del Sabion....

Vuole aggiungere qualcosa?Vorrei ricordare un fatto simpa-tico. Per più di quindici anni a Roma, cercando di svolgere an-che un po’ di ministero pastora-le come sacerdote, ho seguito (ci incontravano una volta al mese per riflettere e pregare) un gruppetto di coppie di spo-si provenienti dal mondo degli scout dell’AGESCI, che da gio-vani in campeggi o gite erano state o passate da noi. Sai come si chiamava il gruppo, con un nome scelto e voluto da loro? Si chiamava “Gruppo Pinzolo”!

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Cos’è la Consulta Provinciale degli studenti?È l’organo degli studenti di massima rappresentanza a li-vello provinciale, è composto da due rappresentanti eletti in ogni istituto superiore e dalla formazione professionale della nostra Provincia. La consulta ha diversi compiti: rivela bisogni nelle varie realtà scolastiche, progetta attività di formazione ed eventi pubblici, facilita la comunicazione, lo scambio e il confronto tra gli studenti del-le varie scuole, svolge attività riguardanti l’associazionismo, il volontariato e la pace, si oc-

cupa dell’analisi di normative scolastiche. Con chi ti dovrai confrontare?La Consulta interagisce con l’Assessore provinciale all’istru-zione e alle politiche giovanili e con tutti i soggetti che si occu-pano della gestione delle politi-che educative. Per ora ho avuto la possibilità di confrontarmi con il professor Alberto Con-ci, nostro referente e sempre pronto a darci una mano.

Cosa ti ha augurato Marta Dal-maso, assessore provinciale alle politiche sociali?L’ho vista solo il giorno dell’ele-

Emanuele Bonapace presidente della Consulta degli studenti trentini

I punti fondamentali: lavorare concretamente, cercando una veloce realizzazione e una sem-plicità di svolgimento, diffondere informazioni sul lavoro svolto, anche attraverso internet

di Maddalena Collini

giovani

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IL FOGLIO di PINZOLO

zione per alcuni minuti, quando mi ha augurato un buon lavoro. Era felice della mia elezione ed entusiasta per il mio discorso, ci ha detto: “la Consulta è vo-stra e sarete voi ad organizzarvi nel modo migliore e prendere le decisioni che riterrete oppor-tune”. La Consulta è un organo autogestito e sono fiero che sia così, dimostra la fiducia che ci viene data.

Perchè ti sei candidato?Per valorizzare questo organo, per farlo conoscere agli studen-ti e a chiunque abbia a che fare con il mondo dell’istruzione, dalle famiglie agli insegnanti. I punti che per me sono fonda-mentali sono lavorare concre-tamente, cercando una veloce realizzazione e una semplicità di svolgimento, diffondere infor-mazioni sul lavoro svolto, anche attraverso internet. Penso sia importante anche che io conosca realtà diverse, poiché abitando a Pinzolo e studiando a Trento ho modo di conoscere diverse situa-zioni, come l’Istituto Pavoniano Artigianelli, l’Istituto Sacro Cuo-re e l’Istituto Guetti di Tione.

Le prime idee per la tua “mis-sione”?Sicuramente vorrei iniziare un confronto fra noi ragazzi, per far emergere problemi, idee e nuove proposte. Vorremmo in-

nanzi tutto puntare sui mezzi per diffondere l’informazione, ad esempio un giornalino da far arrivare in tutte le classi, spie-gando in qualche pagina tutto quello che abbiamo fatto, cer-cando anche di far arrivare il messaggio sul significato della Consulta. Altro punto importan-te è il sito web, che vorremmo aggiornare: internet deve esse-re al passo con i tempi, soprat-tutto quando ci si vuole rivolge-re ai giovani.

Ti sei subito dimostrato molto disponibile ad ascoltare le os-servazioni dei tuoi “colleghi”. Sto cercando di essere molto disponibile non solo con i miei “colleghi”, ma anche con tutti

gli studenti che sono interessati e che hanno qualcosa da dire: cercare di dare a tutti lo spazio per esprimersi è fondamentale al fine di collaborare al meglio per formare una squadra di la-voro vincente.

A te l’ultima parola...Il lavoro sicuramente non man-ca, ma sono molto fiero della squadra che abbiamo già crea-to. Finisco dicendo che vorrei arrivare a dimostrare le mie capacità, affrontando questo incarico con impegno, voglia e determinazione per arrivare a realizzare un lavoro di squadra, creando un gruppo che possa la-vorare al meglio per ottenere il massimo.

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Il progetto Erasmus, acroni-mo di European Region Action Scheme for the Modility of Uni-versity Student, nasce per ope-ra della Comunità Europea nel 1987, e dà la possibilità agli studenti europei di trascorrere un periodo di studi da 3 a 12 mesi, in un qualsiasi altro pae-se partecipante al progetto. Ad oggi, aderiscono alla rete 2199 istituti universitari prove-nienti da 31 differenti nazioni, e dalla creazione del progetto ad oggi oltre due milioni di stu-denti hanno sfruttato questa possibilità, seguendo gratuita-mente corsi presso un istituto ospitante, per poi vedersi rico-nosciuti all’interno del proprio piano di studi gli esami con-seguiti all’estero. È possibile presentare la domanda di can-didatura a partire dal secondo anno di corso e le possibilità di partecipazione, seppur l’iter di

candidatura risulti abbastanza articolato, sono alte.

In queste righe si farà riferi-mento a quello che sono le mo-dalità di candidatura previste all’interno del regolamento dell’Università degli Studi di Trento, ed è bene sottolineare che tutto ciò potrebbe risulta-re differente in altri istituti.Ogni anno, nel periodo otto-bre-novembre, ogni facoltà bandisce un certo numero di posizioni disponibili per “pe-riodi erasmus” da spendere du-rante l’anno accademico suc-cessivo. Il bando definisce tra il resto quali siano gli istituti ospitanti, quanti i posti dispo-nibili per ciascuno di questi, la durata della borsa di studio e l’area linguistica. La domanda di candidatura deve solitamen-te essere presentata entro la fine gennaio.

L’European Region Action Scheme for the Modility of University Studentdà la possibilità agli studenti europei di trascorrere un perio-do di studi da 3 a 12 mesi, in un qualsiasi altro paese partecipante al progetto

giovani

Erasmus, una possibilità che apre al mondo

di Maddalena Collini

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IL FOGLIO di PINZOLO

Una volta raccolte tutte le do-mande di candidatura, ogni facoltà redigerà delle gradua-torie basate sulle carriere ac-cademiche, le quali costitui-ranno l’ordine di precedenza per l’assegnazione delle desti-nazioni, che avverrà entro il mese di marzo.

Da subito quindi lo studente deve cominciare ad orientarsi nella vasta lista di opportunità proposte. E’ un lungo lavoro, per lo più da passare spulcian-do tra pagine web dei papabili istituti ospitanti. In questa fase si deve operare una prima scel-ta cercando di far incontrare le proprie aspirazioni per quel che riguarda la destinazione, con le esigenze curriculari legate al proprio piano di studi. Si devo-no cioè isolare quelle università nelle quali sia possibile seguire corsi analoghi a quelli previ-sti nel proprio piano di studi. Importante è inoltre tenere in considerazione l’area linguisti-ca delle varie destinazioni e gli eventuali requisiti richiesti. Al fine di evitare spiacevoli sor-prese al momento dell’asse-gnazione, è bene informasi an-che sulle preferenze di quanti eventualmente vi precedono in graduatoria.

Una volta firmato per la propria destinazione, attraverso delle

apposite “Application form” si dovrà inoltrare all’università partner prescelta la propria ri-chiesta di scambio. Documento centrale di tutto il programma è il “Learning Agreement”. Que-sto è il documento attestante il proprio stato di “studente erasmus” e deve essere firmato da tutte e tre le parti in cau-sa: lo studente, la propria uni-versità e l’istituto ospitante. Su tale documento si riporta inoltre l’attività didattica che lo studente si impegna a svol-gere. Tale attività, sostitutiva di quella presente sul proprio piano di studi, deve essere scelta di comune accordo con il delegato erasmus del proprio corso di studi con il quale si do-vrà redigere un piano di studi per gli insegnamenti da seguire all’estero. E’ essenziale sotto-lineare che una volta rientra-ti, solamente i corsi previsti su questo documento verranno ritenuti validi. Si ricorda infine che è possibile spendere il pro-prio periodo all’estero per la stesura del proprio elaborato finale (tesi di laurea).

I programmi erasmus previsti dai bandi sono coperti da borse di studio elargite dall’unione europea (circa 200.00-250.00€ mensili). A queste si devono ag-giungere eventuali piccoli con-tributi da parte dell’università

e del MIUR. Le eventuali borse di studio già percepite come di-ritto allo studio sono da inten-dersi come aggiuntive a quelle sopracitate.

Alcune università garantisco-no il posto alloggio per gli stu-denti internazionali. Purtroppo questo non è sempre possibile e quindi ci si ritrova a dover districarsi all’interno del mer-cato privato. Comunque sia, le segreterie di molte università spesso si adoperano al fine di facilitare il reperimento di al-loggi per gli studenti interna-zionali; inoltre si può sempre fare affidamento alle associa-zioni studentesche internazio-nali che ormai sono presenti presso ogni università.

Infine si ricorda che il program-ma erasmus prevede corsi in-tensivi di lingua EILC per quei paesi la cui lingua è risultata poco diffusa e raramente inse-gnata all’estero. Questi corsi hanno una durata di circa 3 set-timane, precedono l’inizio del-le normali attività didattiche e prevedono una borsa di studio di circa 500.00 € una tantum.

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Classe 1988, Paolo Pangrazzi è il primo ra-gazzo di Campiglio che, dopo tanti anni, riporta “i nostri” nelle gare che contano: da quest’anno, infatti, parteciperà alle competizioni di Coppa del Mondo di sci nella specialità che più gli riesce, la su-percombinata (superG e slalom speciale). Con l’augurio che diventi presto un big dello sci.

Paolo, a che età hai iniziato a sciare?Ho iniziato all’età di 3-4 anni circa, con mio padre.Quando hai capito che le vittorie ti avrebbero portato lontano?Sinceramente non l’ho ancora capito... scherzo! Ogni vittoria è una grande sod-disfazione e ripaga dei sacrifici fatti.Hai mai incontrato momenti difficili?Si, ho avuto dei momenti difficili e anche delle intere stagioni difficili. Ma sono situa-zioni che ti fanno crescere... come si dice: “non tutti i mali vengono per nuocere”.

I successi che più ti hanno soddisfatto?Sono quelli che sono arrivati proprio nei momenti più difficili.A che età l’entrata nella squadra nazionale?A 18 anni, con la vittoria dei Campionati Italiani Giovanili.Il debutto in Coppa Europa: quando e come?

Pangrazzi spicca il volo

di Maddalena Collini

giovani

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IL FOGLIO di PINZOLO

La mia prima gara è stata nel 2006, non ricordo bene dove, il risultato non era da considera-re visto che sono arrivato 68°, e probabilmente era ancora un po’ presto. I miei primi risultati in Coppa Europa sono arrivati in quest’ultima stagione 2009/10, facendo un 2° posto in discesa libera e vincendo la classifica di specialità in supercombinata: è proprio quest’ultima che mi dà il diritto di poter partecipare a tutte le gare di Coppa del Mondo in supercombinata.

La Coppa del Mondo è un tram-polino di lancio per la tua car-riera sciistica?Certo! Bisogna riuscire a sfrut-tare l’occasiane...E qual è il tuo obiettivo?Per questa stagione è riuscire a ritagliarmi un posto nei primir trenta, almeno in supercombi-nata.Se vuoi aggiungere qualco-sa...Vorrei solo ringraziare i miei ge-nitori, per l’aiuto che mi dan-no, i miei allenatori e le per-sone che mi danno una mano e continuano farlo.

IL FOGLIO di PINZOLO

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È uno degli appuntamenti più attesi della Coppa del Mondo. Macchè, è un evento da fine del mondo! E sembra che que-ste parole siano state prese alla lettera dagli organizzatori della mitica gara sul Canalone Mira-monti, che hanno fissato il tan-to atteso ritorno della 3Tre solo due giorni prima della fatidica data: quella che il calendario Maya indica come l’ultimo gior-no di vita del mondo. Si dice che sarà la fine dell’Età dell’Oro, ci saranno cataclismi tali da

far spostare l’asse della Terra e invertire il campo magnetico terrestre e provocare scenari apocalittici. Profeti di tutte le epoche hanno predetto che ver-rà coinvolta una misteriosa divi-nità Maya, Bolon Yokte, associa-ta alla guerra e alla creazione.

Sono innumerevoli le profezie riguardo la fine dell’umanità: c’è chi prevede fiamme e fuo-co dal cielo, chi terremoti e catastrofi naturali, chi l’impat-to di un meteorite, chi parla

Torna in programma per il 19 dicembre 2012 la mitica 3-Tre sul Canalone Miramonti

3-Tre: un evento da fine del mondo...

55a edizione della 3-TRE: a Madonna di Campiglio vince Giorgio Rocca - Foto Matteo Ciaghi

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IL FOGLIO di PINZOLO

di guerre nucleari a cui la raz-za umana non sopravviverà. Ecco che allora il 19 ci sarà la partenza, e il 21 il traguardo.

Che dire... per un soffio! E se la data fosse caduta un paio di giorni più tardi? Allora sì che sa-rebbe stato un problema... sa-rebbero stati inutili tutti gli in-contri, le riunioni, le telefonate, gli articoli, gli appelli televisivi e soprattutto l’impegno e la pas-sione messi in campo dal Comi-tato 3Tre e dalla società Funivie e dall’Apt e da chi più ne ha più ne metta. Tutti lo sperava-no e tutti se lo chiedevano: ma quando torna la 3Tre? Era il 2005 quando il Canalone Miramonti accolse l’ultimo slalom di Coppa del Mondo, con la bellissima vit-toria dell’azzurro Giorgio Rocca.

Però già da anni Campiglio si li-tigava l’appuntamento con Se-striere e, a causa di vicende che a noi comuni mortali rimarranno probabilemnte oscure, lo sla-lom trentino venne cancellato dai calendari dei big dello sci. Per ben sette anni, a nulla sono serviti gli accorati appelli di Paolo De Chiesa, che in diretta tv commentava le competizioni augurandosi che fosse alle porte il ritorno della mitica 3Tre, dove anche lui era salito sul podio ai tempi della Valanga Azzurra. Da quel 2005 il Canalone ha dovuto

per così dire “accontentarsi”, vi-vendo di qualche slalom del cir-cuito Fis e della Coppa Europa, della Coppa del Mondo di free-style e poi del Parallelo di Natale e di qualche gara promozionale, come l’iniziativa del Supersla-lom a sostegno di Telethon e le Olimpiadi del cuore. Inutile sot-tolinearlo: l’attesa per il ritorno della Coppa del Mondo era trop-po grande per potersi consolare con appuntamenti che rimango-no solo al margine del Circo Bian-

co. Ma dopo tanto attendere e sperare, ora è certa una data in cui “la speranza diventerà real-tà”. Sarà il 19 dicembre 2012, data da segnare sul calendario per gli appassionati del grande sci. L’augurio che accompagna l’evento è che quella data, sul calendario internazionale, d’ora in poi ci rimanga. Sempre che, e speriamo che non sia così, i Maya non ci abbiano visto bene...

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Dopo una stagione estiva che ci ha visti impegnati da giugno a settembre con numerosissime manifestazioni siamo a propor-vi le iniziative invernali.D’accordo con l’U.c.a.s. si è programmata l’accensione del grande albero in piazza Liber-tà il giorno 5 dicembre. Il 12 dicembre sarà dedicato all’arrivo di Santa Lucia con tante novità che allieteranno non solo i più piccini ma tutta la piazza San Gerolamo.Dal 23 dicembre, giorno se-guente all’inaugurazione del PalaDolomiti, al 5 gennaio, Pinzolo sarà allietata nelle ore pomeridiane da musica itine-rante tradizionale. In questa

giornata verrà anche inaugura-ta l’esposizione artigiana nelle casette di legno che saranno predisposte in Piazza Carera e nelle quali gli artigiani locali si esibiranno nella creazione delle loro opere.La sera della Vigilia, dopo la Messa di mezzanotte, tradi-zionali auguri sotto l’albero e distribuzione di vin brulè e panettone.Il 29 dicembre al PalaDolomiti si esibirà il famoso Coro SOSAT, che da sempre è fra i più noti e rinomati del Trentino.Una serata dedicata al pittore Sergio Trenti e ai suoi mura-les, sull’orma delle altre due già tenute l’estate scorsa, si

Pro loco Pinzolo: le iniziative invernali

Molte le iniziative proposte per l’in-verno, dalla musica itinerante alle espo-sizioni degli artigiani locali, dal Coro Sosat alla serata dedicata a Sergio Trenti, da Nar par Presepi al concor-so fotografico...

associazioni e volontariato

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IL FOGLIO di PINZOLO

svolgerà ai primi di gennaio.Grande fervore dunque nella preparazione di tutti questi impegni invernali, accanto ai quali stanno partendo una se-rie di progetti culturali che in-tendiamo portare avanti. Avre-mo infatti a breve un piccolo museo, per il momento solo virtuale, delle cose di una vol-ta e la speranza è che presto possa venir creata una strut-tura idonea ad ospitare nella realtà questo museo.Ci stiamo inoltre impegnando nell’organizzazione di un con-corso fotografico sugli angoli nascosti di Pinzolo.Inoltre sono già state raccolte le prime adesioni per la parte-cipazione al 2° concorso “Nar par Presepi a Pinzol” che im-pegnerà i partecipanti nella costruzione ed esposizione dei presepi. Attraverso un pieghe-vole, che stiamo già appron-tando, chiunque potrà visitare tutti i presepi in concorso ed esprimere la preferenza per uno di essi. Il Presepe che ri-ceverà il maggior numero di preferenze verrà premiato du-rante il periodo delle manife-stazioni.Un gran bell’impegno dunque per tutti noi volontari della Pro Loco di Pinzolo, ma il nostro obiettivo di riportare in auge le tradizioni del luogo e crea-

re sempre qualcosa di nuovo e coinvolgente per residenti e turisti, ci dà la carica neces-saria per affrontare anche gli ostacoli più duri e proseguire lungo la strada che ci siamo prefissi.Un Consiglio di Amministrazio-

ne molto unito e partecipe sia nella scelta che nello svolgi-mento delle manifestazioni e tanto entusiasmo da parte di tutti sono il nostro segreto per fare sempre meglio e di più.

il Direttivo

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COMUNITÀ

Questi primi 3 anni sono stati affrontati con creatività, im-pegno e tantissimo sforzo da parte di tutti, e grazie a tutto questo siamo riusciti ad acqui-stare la fiducia e il rispetto del paese ma soprattutto dagli enti locali. Abbiamo operato sia per la comunità che per il turismo della nostra località, rendendo-ci ideatori e promotori di nuovi eventi che hanno migliorato il programma delle manifesta-zioni di Campiglio e talvolta anche migliorato alcuni eventi già esistenti. Il nostro obietti-

vo è stato quello di coinvolge-re tutta Campiglio, ma soprat-tutto di collaborare con tutte le pro loco della Val Rendena, come è successo per la fiaccola-ta Dolomite’s fire. Questi primi anni di pro loco si concludono con un ricco programma per la stagione invernale 2010/2011, il quale si apre il 20 novembre per passare una serata allegra e presentare la nuova autosca-la data in dotazione ai nostri pompieri, prima che la stagio-ne ci tenga tutti occupati. Con l’inizio dell’inverno incomincia

Dalla Pro loco di Madonna di Campiglio

di Andrea Busignani

associazioni e volontariato

Canalone Miramonti: Coppa Europa 2009 - Foto Matteo Ciaghi

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IL FOGLIO di PINZOLO

anche il nostro lavoro, che ci vedrà impegnati per il mese di dicembre a collaborare con il comitato 3-Tre per organizzare al meglio la gara di Coppa Euro-pa, che si svolgerà sullo straor-dinario Canalone Miramonti il 18 dicembre 2010. Secondo la tra-dizione il saluto all’anno nuovo lo diamo con la fiaccolata delle scuole di sci e degli sci club il primo di gennaio sul Canalone Miramonti. Inoltre saranno pre-sentati tutti gli eventi invernali che la nostra località offre. Nel mese di marzo si concentrano i nostri due eventi più importanti: il Carnevale asburgico e la Dolo-mite’s fire. Il carnevale asburgi-co sarà dal 7 all’11 marzo, con una nuova formula che trasfor-merà l’idea di quel piccolo car-nevale in un evento che durerà cinque giorni. L’omonimo co-

mitato collaborerà con le altre associazioni del Trentino, per trasformare Campiglio in quella che era durante le vacanze de-gli imperatori d’Austria di fine Ottocento. La Dolomite’s fire, evento ideato e organizzato da Mario Zanon giunto quest’anno alla terza edizione, è prevista il giorno 26 marzo con la speran-za di battere il record, aiutando i nostri amici di Magica Cleme e coinvolgendo ancora tutte le pro loco della valle. Ci auguria-mo che con l’aiuto dei media, possa diventare l’evento più conosciuto in tutto l’arco alpi-no. L’ultima manifestazione del nostro operato sarà quella della consueta gara di fine stagione chiamata Super Grostè, gara che unisce campigliani e turisti per salutare l’inverno e prepa-rarsi ad un’altra estate.

Non è sempre oro quello che luccica, in quanto la consape-volezza e il realismo che ci con-traddistinguono ci portano ad una considerazione: nonostante la disponibilità di tanti campi-gliani e operatori turistici, non è più sufficiente il volontariato e, per valorizzare in modo siste-matico le iniziative e gli even-ti portati avanti in questi anni, è necessario fare un salto di qualità, quindi è fondamentale l’aiuto di professionisti che pe-seranno sui nostri bilanci. Nono-stante tutto l’impegno sociale della comunità, che ha fatto sì che tutti gli anni queste manife-stazioni siano riuscite al meglio. Per questo ringraziamo di cuore tutta Campiglio e anche le pro loco di Mavignola e Pinzolo, con le quali siamo riusciti a collabo-rare in più occasioni.

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La pro loco Gs Mavignola, innan-zitutto, vuole ringraziare tutti i volontari che hanno collaborato durante tutto l’anno nello svolgi-mento delle varie iniziative pro-grammate.Abbiamo avuto un’estate piena di impegni che vorrei riassumere brevemente.Anche quest’anno abbiamo con-centrato l’attenzione sui bambini proponendo ogni settimana una serie di divertenti attività: Baby Dance, spettacoli di teatro e mu-sica, il magico circo, laboratori di vario genere per creare e diver-tirci con persone preparate, let-tura per bambini a dorso d’asino; in più con la collaborazione del Parco Naturale Adamello Brenta abbiamo fatto alcune uscite per conoscere meglio il nostro parco,

la nostra fauna e anche per sco-prire uno sport un po’ diverso... l’orienteering..Tutti questi momenti sono stati apprezzati sia dai bambini che dai loro genitori, che, grazie a una buona organizzazione e alle attività coinvolgenti e spiritose, si sono divertiti, passando bei momenti insieme, ridendo e sva-gandosi!Ci siamo impegnati su più versan-ti, a partire da due serate inti-tolate: “emozioni sotto le stelle” che prevedevano di osservare le stelle con il telescopio con l’aiu-to di un operatore didattico del Museo Tridentino di Scienze Na-turali di Trento. Non sono manca-te le uscite più storiche guidate da Massimo Collini sui percorsi della Grande Guerra, arrivando

In pista con la Pro loco Gs Mavignola

Dopo un’estate ricchissima di impegni molte le proposte anche per la stagione invernale

di Nadia Vidi

associazioni e volontariato

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IL FOGLIO di PINZOLO

al Forte di Clemp.Una serata molto particolare e apprezzata è stata quella del-la presentazione del libro: “un Sacerdote e basta” dove viene raccontata la vita del nostro caro Padre Ermete Rauzi, dalla Dot-toressa Primavera Fisogni. Una serata dedicata al ricordo di una gran persona che ha passato più della metà della sua vita nel no-stro paese.Abbiamo dato spazio anche a momenti legati alla musica: una serata con il coro Castel Campo di Ponte Arche che ci ha allietato con canti della montagna e una serata diversa con musica leg-gera con la compagnia cantante Ginguruberu. Non ci siamo dimenticati neppure dei più sportivi. Pensando a loro abbiamo organizzato quattro se-rate proponendo la proiezione di alcuni film presentati al filmfesti-val di Trento, con la partecipazio-ne di Egidio Bonapace che ringra-ziamo per la disponibilità.Ecco che arriva l’evento che da anni ci rappresenta nel mondo degli sportivi è la Rampagada, gara podistica di 5 e 14 Km. La partecipazione è stata ancora più numerosa rispetto agli anni pas-sati, a dimostrazione che l’evento è sempre più apprezzato. Infatti, cerchiamo di pensare a tutti, sia agli atleti più competitivi, sia a quelli meno allenati grazie a pre-

mi ad estrazione e alla premiazio-ne del circuito con la Slaifera e la Madonnina che aiuta a coinvolge-re più atleti… poi tutti insieme al parco ai Sass per abbuffarsi con polenta, carni alla griglia, crauti preparati dai nostri sempre attivi volontari.Ci siamo poi attivati ad organizza-re due eventi che coinvolgessero tutti, il primo a ritmo di musica con la Festa Campestre accom-pagnata dall’esibizione del Grup-po Country e il secondo, ormai da anni chiamato “Festa d’Estate” con l’intrattenimento musicale.Per finire in bellezza un’estate così intensa, abbiamo ripercorso le tappe della Via Crucis per rag-giungere l’altare di Clemp. Cele-brata la Santa Messa, vi è stato il desiderato momento conviviale a base di polenta, carne, crauti, formaggio e chiacchiere in com-pagnia! Una bella giornata tra-scorsa assieme al coro S.O.S.A.T. a chiusura dell’estate!Poi non mancano le attenzioni ai nostri soci ed ecco che a fine set-tembre arriva “Giochiamo insie-me”, la manifestazione sportiva per i soci. Si tratta delle partite di calcio e pallavolo tra Mavignola alta e Mavignola bassa. Una gior-nata allegra e divertente in com-pagnia, terminata con una buona pizza alla Botte a Giustino.Per scoprire la gioia del movi-mento ed il ritmo ad ottobre è

iniziato il corso di ballo liscio e latino americano, che proseguirà fino a dicembre e poi nel mese di ottobre proponiamo la ginnastica dolce per i soci.Il 31 ottobre festa della zucca, dove si vedono protagonisti i bambini con le proprie zucche. Il compito è quello di portare la propria zucca decorata con mol-ta creatività e poi ogni bambino è premiato e ringraziato per il suo lavoro. Anche quest’anno sono venuti molti bambini con tante zucche diverse, originali e mol-to belle. Poi la tombola con ric-chi regali per tutti ed infine uno spuntino in compagnia. Per non annoiarsi nel mese di no-vembre abbiamo organizzato per tre venerdi il torneo di carte in tre specialità diverse, sempre in me-moria di Giacomo e Bruno Maffei. Colgo l’occasione per ringraziare il bar Augusto, Hotel Tosa e l’Al-bergo alla Posta per l’ospitalità e la disponibilità.Il 12 dicembre alle 18.00 arriva nella graziosa piazzetta Sant’An-tonio… Santa Lucia con il suo asi-nello a portare a tutti i bambini un piccolo pensierino. Nella notte di Natale, finita la messa intrattenuta ormai da anni dal coro Presanella, la pro loco augura a tutti un buon Natale offrendo il vin brulè e panettoni per tutti. In questo clima natali-zio si possono visitare i mercatini

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di Natale organizzati dalle mam-me e dai bambini di Mavignola e i vari Presepi natalizi. Per la prima volta nel 2011 viene proposta domenica 16 gennaio alla vigilia della sagra di Sant’An-tonio: “Il Canto della Stella”.Quando cala il buio si spengono le luci e con fiaccole che illumi-nano il percorso, una grande stel-la illuminata, con al seguito una schiera di figuranti in costume, percorre le strade del paese. I Re Magi, giungono dalla parte bassa (dall’Oriente), per adorare il bambin Gesù, intonando gli an-tichi canti della Stella. Durante il cammino fanno tappa lungo le stalle, e viene impartita la bene-dizione agli animali, così come vuole la tradizione di Sant’Anto-nio.Il tutto si svolge in una magica atmosfera natalizia, circondati dal calore del fuoco delle fiac-cole che illuminano i Re Magi, e dalle persone che partecipano all’evento attorno ai Magi in ado-razione. Ai piccoli, i magi donano un simbolo, per invitarli a conti-nuare la tradizione.Alla fine della manifestazione segue un ritrovo conviviale nel capannone allestito nel piazzale della Foresteria del Parco Ada-mello Brenta.E il 17 gennaio sagra di Sant’An-tonio. In occasione della festa del patrono vengono organizzate una serie di iniziative: il vaso del-

la fortuna, i giochi per i bambini, il concerto della banda musicale di Pinzolo e gli alpini che accom-pagnano anche la processione, la fiaccolata seguita dallo spettaco-lo pirotecnico e la serata con mu-sica dal vivo e servizio bar. Nei ri-storanti del Paese si prepara per tutto il giorno la tipica trippa e polenta con cotechino e crauti.Il 12 febbraio “Cu li caspi a Mile-gna”, il raduno non competitivo con racchette da neve.Un’esperienza in notturna, al chiaro di luna, nei boschi che circondano Sant’Antonio di Mavi-gnola, il paese tra Pinzolo e Cam-piglio, tra Dolomiti e Adamello, tra valle e monte, tra terra e cielo. Verso metà febbraio l’immanca-bile gita in Alto Adige, per visi-tare nuovi posti e buttarsi in uno sport alternativo, la discesa con gli slittini. A marzo ci concediamo un rilas-samento fisico e mentale, col corso di yoga e per i più atletici proponiamo il corso d’aerobica per mantenersi in piena forma.Per concludere vorrei ringraziare tutti gli sponsor che ci aiutano nei vari depliant e vorrei finire dicendo che la pro loco nel suo piccolo cerca di valorizzare e far conoscere a più persone il nostro territorio e col tempo contribuire a creare un’identità.

Il17 gennaio la Sagra di Sant’Antonio con il vaso della fortuna, i giochi per i bambini, il concerto della ban-da, la fiaccolata, lo spettacolo pirotecnico, la musica dal vivo... la trippa, la polenta

associazioni e volontariato

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IL FOGLIO di PINZOLO

L’idea di creare l’associazione “Campo Scuola” nasce nel 2002 per iniziativa di due amici volon-tari soccorritori, rispettivamente della Croce Bianca di Milano, Se-zione Centro, e dell’Associazione Trasporto Infermi di Madonna di Campiglio. L’obiettivo era e lo è tuttora, quello di calare i soccorritori sa-nitari in un contesto che riprodu-ce fedelmente la realtà di piccole o grandi emergenze.Tutto ciò viene fatto attraverso eventi di carattere non competi-

tivo in cui il soccorritore si trova a testare le sue conoscenze teo-riche, le sue abilità pratico tecni-che e la sua capacità di gestione delle emozioni.È nel 2005 che la cooperazione sul territorio diventa concreta e reciproca e ha portato la Croce Bianca di Milano ad essere invita-ta alla prima giornata formativa.Per questa prima simulazione, nel tunnel che attraversa Campiglio, è stato simulato un incendio in seguito ad un’esplosione tipica di un attentato terroristico. Fiam-

Campo Scuola Madonna di Campiglio

A cura di Maura Binelli Vicepresidente dell’Associazione

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me, fumo, assenza di elettricità e impossibilità di comunicare con l’esterno, sono state le difficili condizioni nelle quali si sono tro-vati ad operare tutti i soccorrito-ri coinvolti.Visto il successo riscontrato, ci siamo messi nuovamente in gio-co...Così nella primavera del 2006 na-sce ufficialmente l’Associazione per la formazione extra ospeda-liera Campo Scuola Madonna di Campiglio.Nel settembre del 2006, in loca-lità “Clemp”, è stato simulato il

crollo di una frana di vaste dimen-sioni che ha travolto un campeg-gio in cui alloggiavano 60 perso-ne. Anche per questa edizione si è scelto di affrontare la gestione degli eventi di massa e l’aspetto emozionale del soccorso.Sempre nel 2006, su richiesta dell’Associazione Misericordia di Livorno, organizziamo una maxi emergenza (incidente in auto-strada) a Livorno. Partecipiamo, inoltre, alla Fiera REAS di Monti-chiari con un nostro stand.Il 2007 ci vede impegnati con due importanti appuntamenti:

Presidente: Aldrighetti AlessandroVicepresidente: Binelli MauraConsiglieri: Boscheri Massimo, Dalsass Mirco, Gallucci Annalisa, Garbaini Albina, Moschini MarcelloDirettore scientifico: Dott. Maurizio Virdia

associazioni e volontariato

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IL FOGLIO di PINZOLO

- a settembre organizziamo la giornata formativa “CRASH 99” dove simuliamo un incidente durante una gara di rally con 40 vittime coinvolte;- a ottobre partecipiamo nuova-mente alla fiera REAS di Monti-chiari, dove abbiamo il compito di organizzare un’esercitazione nel-la quale viene simulato lo scoppio di un’autobomba per un attacco terroristico.Nel 2008 è la volta della giornata formativa “ICE & FIRE”.Un piccolo aereo, partito dall’ae-reoporto di BZ con destinazione Montichiari, nei pressi di Campi-glio si accorge di avere un gua-sto... il velivolo perde quota e si schianta in località “Ponte Cana-le” (Pinzolo). Un pescatore, assi-stendo alla scena, chiama il 118 per dare l’allarme... si mettono così in moto gli equipaggi sanitari e non per fare fronte al disastro.Nel giugno del 2009 a Campiglio organizziamo, su richiesta del-l’Associazione Misericordia di Ri-fredi una simulazione con quattro eventi a rotazione.Nel settembre dello stesso anno, a Caderzone, viene organizza-ta la giornata formativa “WATER GATE”. Qui simuliamo un evento realmente accaduto nell’abitato di Caderzone: la caduta di una frana dalla Val di Casa e i conse-guenti allagamenti.Nel fare tutto ciò, il soccorritore sanitario e non, è sempre segui-

to dai nostri medici, infermieri o istruttori che mettono a disposi-zione, come volontari, il loro la-voro e la loro professionalità.Queste figure sono fondamen-tali per la nostra Associazione, perché servono per correggere eventuali errori o per suggerire le mosse migliori e per aiutare a capire alcune problematiche e come fronteggiarle.Il 2010, invece ha visto i nostri soci impegnati in alcuni percorsi di formazione-informazione, per-ché riteniamo che la strada intra-presa dalla nostra Associazione, risulta vincente, ma non sempre agevole; si è rafforzata così la convinzione che il “valore” della formazione è fondamentale ma non dev’essere fine a se stessa, ma diventare uno stimolo e/o uno strumento continuo per mi-

gliorare la nostra presenza sul territorio... Una buona prepara-zione dà sempre ottimi risultati (in qualsiasi campo!)E’ per questo motivo che da al-cuni anni operiamo in collabora-zione con AiFOS (Brescia), un’as-sociazione senza fini di lucro, impegnata nella valorizzazione del ruolo della formazione per lo sviluppo della cultura della pre-venzione, della salute e della si-curezza negli ambienti di vita e di lavoro, diventandone così uno dei suoi tanti Centri di Formazio-ne.Per saperne di più sulla nostra Associazione, Vi consigliamo di visitare il sito www.camposcuola.com

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Il Socio è stato il protagonista incontrastato dell’appuntamen-to che la Cassa Rurale Pinzolo ha organizzato per festeggiare e premiare la propria base so-ciale. Una festa nata per i Soci e a loro dedicata nell’intento di dare un ulteriore segno di attac-camento alla compagine sociale sottolineando ancora una volta ed in modo concreto la rilevan-za rivestita dai Soci e mostran-do, nel contempo, vicinanza al territorio e alle associazioni lo-cali. L’invito spedito ai Soci, in po-che righe, rivela le intenzioni del neo costituito Comitato Soci e dell’intero Consiglio di Ammi-nistrazione:

“Caro Socio, da sempre ti ponia-mo al centro delle nostre azioni e per questo Ti riserviamo beni e servizi a condizioni di massi-ma competitività. Per noi il tuo ruolo è primario e grazie a Te possiamo mantenere un saldo legame con la nostra comunità. A questo scopo, per dare anco-ra più valore al tuo appartenere alla nostra compagine sociale, vogliamo condividere con Te e i tuoi famigliari uno speciale mo-mento di incontro in una cornice di musica, allegria e amicizia”.La festa ha preso il via alle ore 18.00 con il “Premio allo Stu-dio”: un momento interamente dedicato agli studenti neo di-plomati, universitari e neo lau-

Quando il socio diventa protagonista

di Marzia Maturi

LE OPEREassociazioni e volontariato

Il ruolo primario del socio... è quanto propone la Cassa Rurale di Pinzolo

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IL FOGLIO di PINZOLO

reati che hanno raggiunto un traguardo meritevole. In totale gli studenti premiati sono stati 96: 10 neo diplomati, 70 stu-denti universitari e 16 neo lau-reati. In seguito, per mostrare continuità e relazione tra le di-verse generazioni dei Soci, una delle studentesse neo laureate ha premiato la Sig.ra Maffei Co-stantina, Socia dal 1960 che a sua volta ha premiato la Socia nr. 2000: Valcanover Cristina. Infine, sono saliti sul palco, an-che 25 Soci che hanno parteci-pato al concorso per il calenda-rio dell’anno 2010.Come promesso non sono certo mancati momenti di allegria e musica visti gli apprezzatissimi interventi del comico trentino Lucio Gardin e del gruppo Piano B che hanno allietato l’intera se-rata. Alle 19.30 è stata offerta la cena a tutti i presenti ed infine sono stati estratti, tra i Soci, tre simpatici premi.Segno tangibile che l’iniziativa promossa dalla Cassa è stata apprezzata è il numero dei Soci intervenuti: 700 ai quali si sono aggiunti 300 famigliari per un totale di 1000 presenti; questo numero incoraggiante non può che far pensare, da subito, alla prossima edizione. Sul sito www.cassaruralepinzo-lo.it, recentemente rinnovato si possono visionare gli scatti più belli della prima edizione.

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STORIA

La consegna della Targa d’Argen-to del Premio Internazionale della Solidarietà Alpina rappresenta una della manifestazioni più importan-ti di Pinzolo, di sicuro è quella che esprime meglio lo spirito montana-ro e i valori, di fratellanza e di aiuto reciproco, radicati profondamente nell’anima della comunità. Non per niente qui nel 1952 si costituì la prima Stazione di soccorso alpi-no della Sat, che fu anche la pri-ma in Italia. E qui vent’anni dopo, per iniziativa del cavalier Angiolino Binelli, per lungo tempo anima e responsabile di questa stazione, nasce il premio, un riconoscimento di assoluto valore simbolico asse-gnato non solo a chi ha dedicato la vita ad aiutare alpinisti in difficol-tà, ma anche a tutti coloro che si sono distinti in rischiosi salvataggi

di vite umane. Da allora, e sono già passati 39 anni, la cerimonia della consegna – un vero e proprio even-to – diventa un appuntamento fisso che si tiene a settembre nella sala consiliare del municipio di Pinzo-lo alla presenza di Autorità civili, militari e religiose e di numerose delegazioni provenienti da molti Paesi dell’Europa e dell’America, e persino dalla Cina. Per il suo alto significato morale e civile gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Benedizio-ne speciale del Pontefice. La scel-ta del premiato viene effettuata da un Comitato presieduto da An-giolino Binelli dopo aver valutato segnalazioni provenienti da tutto il globo. Nell’Albo d’oro figurano le più belle figure di soccorritori del mondo accanto a personalità straordinarie come il Dalai Lama, quale rappresentante del popolo montanaro del Tibet, e Giovanni Paolo II, interprete del messaggio di amore verso il prossimo espres-so dal Vangelo di Cristo.La Targa d’Argento 2010, giunta alla 39ª edizione, è andata alla Stazione di Soccorso Alpino dell’Al-ta Val di Fassa “i cui uomini hanno interpretato con slancio generoso, senza pensare a se stessi, fino al-l’estremo sacrificio, lo spirito di solidarietà che anima tutti i volon-tari delle stazioni di soccorso alpi-no, motivo ispiratore e fondamen-

Solidarietà alpina: una vita per gli altri

di Matteo Ciaghi

La Targa d’Argento 2010 è andata alla Stazione di Soccorso Alpino dell’Alta Val di Fassa i cui uomini hanno interpretato con slancio generoso, senza pensare a se stessi, fino all’estremo sacrificio, lo spirito di solidarietà che anima tutti i volontari delle stazioni di soccorso alpino

solidarietà

La delegazione incontra le scuole - Foto Rogato

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IL FOGLIO di PINZOLO

to del nostro premio”. Il pensiero corre a Ervin Riz, Diego Peratho-ner, Luca Prinoth e Alessandro Dantone, a quella loro operazio-ne di soccorso condotta in con-dizioni di estremo pericolo in Val Lasties il 26 dicembre 2009 finita in un’immane tragedia. E’ stata consegnata sabato 18 settembre a mezzogiorno nella mani del loro capostazione Gino Comelli dal cav. Binelli nel corso di una cerimonia toccante e partecipata come poche in passato. La grande folla intervenuta, dopo la S. Mes-sa celebrata da don Stefano Maf-fei, parroco di Canazei, insieme a don Ivan Maffeis, ha costretto gli organizzatori a spostarsi dalla sala consiliare al palco della Pro loco di piazza Carèra. Brani mu-sicali della Banda Auta Fascia e della Banda comunale di Pinzolo, accompagnate dal Gruppo folk di Canazei hanno arricchito l’even-to di emozioni e suggestioni inde-scrivibili. La scelta, caduta sulla stazione Alta Val di Fassa prota-gonista di un’infinità di interven-ti, ha voluto essere un omaggio a tutte le stazioni di soccorso che operano in montagna, tra i peri-coli, con abnegazione, disponibi-lità e professionalità.Di rilievo gli interventi della Au-torità, introdotte con la consueta professionalità da Luciano Impe-radori. “Spetta a tutti – ha tenuto

a dire il presidente Lorenzo Del-lai – tenere vivi ogni giorno, negli impegni privati e in quelli pub-blici, i valori della solidarietà: questo è il messaggio che si trae dall’esempio che ci danno tut-ti coloro che sono impegnati nel soccorso in montagna. Il trentino è orgoglioso della testimonianza, del servizio, delle motivazioni di queste persone, di questa espe-rienza che fa parte della grande famiglia della Protezione civile, una realtà che dà corpo alla natu-rale propensione di questa terra ad aiutare gli altri. Il sacrificio di quanti donano la vita per il pros-simo ci ricorda che i valori non muoiono, ma diventano per tut-ti lo stimolo a fare meglio come cittadini e come amministrato-ri”. “Quella dell’Alta Val di Fas-sa – così si è espresso il sindaco William Bonomi dopo aver porto il saluto della comunità ai pre-senti – è gente semplice, sincera. L’esempio dei ragazzi morti nel prestare soccorso in montagna è la luce che ci aiuta ad andare avanti e a fare del bene”. Parole commosse e commoventi si sono poi ascoltate dai sindaci della Val

di Fassa, dal presidente naziona-le del Soccorso alpino Piergior-gio Baldracchi, dall’on. Giacomo Santini, vicepresidente vicario del Gruppo parlamentare Amici della Montagna, dal presidente del Soccorso alpino delle Dolomi-ti Bellunesi Fabio Bristot.Giuseppe Ciaghi ha ricordato l’in-gegner Ettore Zucca di Milano, “cittadino dal cuore montana-ro”, fra i più convinti e generosi sostenitori del Premio leggendo a nome del Comitato una perga-mena da consegnare alla fami-glia. Sono state assegnate anche 5 “medaglie d’oro alla memoria” ai famigliari di chi ha perso la vita nel correre in aiuto di chi si tro-vava in difficoltà. Una è stata consegnata ai fa-migliari dell’irlandese Ger McDonnell, morto il 2 agosto 2008 durante il salvataggio di tre persone di una spedizione coreana sul K2 mentre era sul-la via del ritorno, dopo aver conquistato la vetta il giorno precedente. Due uomini della spedizione coreana ed il loro sherpa si erano venuti a trovare intrappolati in una corda rotta

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a testa in giù, senza speranza di cavarsela. McDonnell, che faceva parte di una spedizione olandese, dopo averli liberati fu travolto dal ghiaccio di una seracco andato in frantumi. Le altre quattro medaglie sono state consegnate ai congiunti di Stefano Da Forno, Fabrizio Spa-ziani, Marco Zago e Dario De Fi-lip, l’equipaggio di un elicottero caduto durante un’operazione di soccorso alpino e di ricognizione dopo una frana caduta sulle pen-dici del Monte Cristallo il 22 agosto 2009. Formavano una straordina-ria equipe di tecnici, costituita da pilota, medico, infermiere e tec-nico di elisoccorso con alle spalle

un gran numero di interventi per dare sicurezza ed aiutare alpinisti e scalatori sui monti che fanno da cornice a Cortina d’Ampezzo. Come da tradizione l’evento è stato accompagnato da una serie di manifestazioni di contorno: Il venerdì mattina c’è stato il con-sueto incontro del premiato con gli alunni delle scuole del plesso scolastico di Pinzolo, il pomerig-gio con gli scolari del plesso di Caderzone e la sera presso la sala della Protezione civile di Pinzolo una serata alpinistica curata da Carmelo Genetin con la proiezio-ne di un bellissimo film del festi-val della Montagna. A coronamento della giornata di sabato gli invitati hanno potuto gustare sotto una tenda predi-sposta ad hoc un pranzo a base di prodotti tipici preparati con grande professionalità dai cuo-chi del Gruppo Ana di Pinzolo ed apprezzare la qualità del servizio effetuato da un gruppo di dami-gelle in costume caratteristico. Il prossimo anno si celebrerà il 40° anniversario del Premio ed il Co-mitato, la signora Fabrizia Caola, infaticabile segretaria in testa, sta già lavorando sodo per farne un’edizione memorabile.www.solidarietalpina.com

Sono state assegnate anche 5 “medaglie d’oro alla memoria” ai famigliari di chi ha perso la vita nel correre in aiuto di chi si trovava in difficoltà:sono stati così ricordati Ger McDonnell, Stefano Da Forno, Fabrizio Spaziani, Marco Zago e Dario De Filip

solidarietà

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IL FOGLIO di PINZOLO

La comunicazione e il bisogno di relazionare sono elementi fondanti dell’essere umano e spesso in situazioni di disagio vengono a mancare.Insieme si può è lo slogan di un innovativo progetto gestito dalla Cooperativa Bucaneve per incentivare lo sviluppo di rela-zioni sociali positive e costrut-tive tra persone con problemi di salute mentale e la loro co-munità.Il progetto di Inclusione Socia-le nelle Giudicarie, partito da un’indagine della Consulta per la Salute mentale della Comu-nità delle Giudicarie, ha evi-denziato un fatto: la società odierna è caratterizzata da un individualismo dilagante e da molteplici criticità. Le vittime della frenesia, del continuo fer-mento e del veloce mutamen-to della società sono sempre di più. Una depressione, un pro-blema familiare oppure un sen-so crescente di inadeguatezza possono dare vita a patologie pericolose se non identificate in tempi brevi. Il problema oggi è ancora più grave perché la comunità non svolge più il ruo-lo di connettore sociale. Anche le piccole realtà come le nostre ne hanno risentito perdendo quella che per secoli è stata una consuetudine: il saluto.Una nota positiva dell’indagine

è che il “bisogno di comunità” viene in qualche modo assorbi-to dalle associazioni che diven-tano dei veri e propri motori di socializzazione e, proprio per questo motivo vengono con-siderate fondamentali per la buona riuscita del progetto. Le fasi attraverso le quali si cer-cherà di raggiungere l’obbiet-tivo di inclusione sociale sono sostanzialmente tre. La prima vede coinvolti amministratori, cittadini e figure istituzionali quali medici, forze dell’ordine e assistenti sociali nelle veci di osservatori privilegiati in grado di individuare le possibili situa-zioni di difficoltà. La seconda ha come protagoniste le asso-ciazioni che vengono “formate” in merito ai comportamenti da

“adottare” per accogliere per-sone disagiate.La terza, quella più “attiva”, è la fase in cui vengono gettate le basi per il coinvolgimento della persona all’interno dell’asso-ciazione. L’importanza di que-sto ultimo passaggio è cruciale: la buona riuscita di questa fase segnerà la buona riuscita del progetto trasformando l’associa-zione in un luogo privilegiato di inclusione sociale. «Ad affianca-re persone in difficoltà e associa-zioni durante l’intero percorso ci saranno tre animatori di comu-nità, Giampiero, Nicola e Pietro – spiega Laura – Il loro compito è quello di agevolare l’incontro e rendere più stabili le relazioni che si andranno a creare. Perché il progetto funzioni non bastano i nostri consigli: l’intera comunità si dovrà attivare e rendere dispo-nibili». Un progetto ambizioso che si scontrerà, probabilmente, con la noncuranza dei più, ma che ha le potenzialità per mo-dificare lo status quo delle rela-zioni sia nel medio che nel lungo periodo.Per ricevere ulteriori informazio-ni sul progetto, indicare persone bisognose d’aiuto oppure rende-re disponibile un’associazione potete contattare gli operatori presso la sede della Cooperativa Bucaneve.Jessica Pellegrino

Insieme si può: Progetto di Inclusione sociale

CONTATTICooperativa BucaneveVia Trento, 15 38080 - Tione di TrentoTel. 0465.331138 - Fax [email protected] 347 3358743Animatore Val Rendena:Giampiero 329 9060065Animatore Valle del ChieseNicola 346 0038563Animatore Giudicarie EsterioriPietro 347 6114386

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… Con la memoria dobbiamo tornare a quel terribile 6 aprile di un anno fa…Quella mattina, nelle classi con i nostri alunni non si è fat-to altro che parlare di ciò che era successo in Abruzzo…. pia-no piano si è così cominciato a pensare a cosa, noi, scuole della Val Rendena, potevamo fare per aiutare chi, in quel momento, si trovava a vivere una tragedia.È nato così il progetto “Un pon-te fra le montagne d’Italia” a cui hanno aderito tutti i 10 plessi dell’I.C. “Val Rendena” e le tre scuole dell’infanzia pre-senti in valle.La prima fase di tale progetto prevedeva la raccolta di qual-che offerta che sarebbe poi

stata utilizzata per aiutare al-cune scuole abruzzesi.Nel frattempo, grazie all’aiuto del Comandante della polizia municipale di Pinzolo sig. Lore-to Leone (rendenese d’adozio-ne ma paganichese dalla nasci-ta!!), alcune di noi insegnanti sono riuscite dapprima a con-tattare la Dirigente scolastica di Paganica, Prof. Corridore, e poi l’insegnante Raffaella… con loro sono intercorse parecchie telefonate per capire al meglio cosa noi, da quassù, potevamo acquistare per le loro scuole.Passato qualche mese, la nostra collega Raffaella, ci ha fatto sapere che sarebbero stati in-dispensabili libri, sussidi didat-tici e materiale ludico per le 3 scuole primarie e le 6 scuole dell’infanzia di Paganica.Non ci siamo perse d’animo e, in un battibaleno, siamo riusci-te a reperire tutto l’occorren-te…È arrivato così il momento tan-to atteso, la partenza per Pa-ganica!Preparati i bagagli e caricato tutto il materiale, nel tardo pomeriggio di venerdì 16 aprile siamo partite!Un viaggio lungo ma pieno di emozioni e di aspettative, sia-mo arriviate in quel di Pagani-ca la mattina di sabato alle ore 9.00.Ad accompagnarci a scuola da

“Un ponte fra le montagne d’Italia”

... piano piano, nelle classi delle scuole della val Rendena, abbiamo cominciato a pensare cosa potevamo fare per aiutare chi si trovava a vivere una tragedia...

LE OPERErelazioni

di Maura Binelli e Giulia Cantonati insegnanti scuola primaria dell’ I.C. “Val Rendena”

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IL FOGLIO di PINZOLO

Raffaella e dalla Prof. Corrido-re, c’era il nostro caro Coman-dante Leone!Consegnato tutto il materia-le, ci siamo recati nel centro di Paganica e successivamen-te abbiamo visitato Onna e L’Aquila.Tornate in Trentino, nelle no-stre case e nelle nostre classi, abbiamo mantenuto i contatti con gli amici di Abruzzo. Così lo scorso settembre siamo tornate per consegnare a Don Dionisio (sacerdote di Pagani-ca) una casula bianca da ce-rimonia, benedetta dal nostro Vescovo, Monsignor Luigi Bres-

san, in occasione della sua visi-ta pastorale in Val Rendena.L’idea di questo particola-re dono è scaturita grazie al suggerimento di Federico Pal-merini, giovane seminarista di Paganica, all’indomani della consegna della chiesa “Degli Angeli Custodi” da parte dei Comuni della Val Rendena. Questa visita a Paganica è stata anche l’occasione per portare alcuni lavori dei nostri alunni continuando così uno scambio di conoscenze, anche intercul-turali. Abbiamo anche avuto l’occa-sione di partecipare, alla pre-

senza del nostro governatore Lorenzo Dellai, all’inaugura-zione del campo del Paganica rugby: tutto ciò a conferma del fatto che anche lo sport può avvicinare comuntià lontane, ma vicine empaticamente. Resta comunque la certezza che la scuola e lo sport sono luoghi dove si possono veico-lare valori come la pace, il ri-spetto degli altri e la solidarie-tà. Concludiamo, ringraziando di cuore TUTTE le persone che hanno reso possibile la realiz-zazione del nostro progetto!

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STORIA

Una stupenda giornata, non solo per il sole che San Martino ga-rantisce sempre nel giorno della sua festa, ma soprattutto per la partecipazione oltremodo numerosa (dalle autorità civi-li e religiose alle persone più semplici), per lo spirito (fatto di socializzazione, di recupero della memoria, delle proprie ra-dici e dei valori della gente di Rendena), e per il calore del-l’accoglienza dei mantovani ha caratterizzato il tradizionale pellegrinaggio all’altare che gli emigrati rendenesi acquistarono nel 1604 insieme ad un tumulo per la sepoltura dei loro defun-ti nella chiesa di San Martino a Mantova. Ne fecero il luogo ove ritrovarsi a celebrare insieme i sacri riti, l’occasione per rian-

dare con nostalgia alla terra d’origine ripercorrendo con la mente a ritroso il percorso delle acque del Mincio e della Sarca. Ben quattro pullman, quasi 200 persone, fra cui il Coro Presa-nella, oltre a parecchie famiglie su macchine private, hanno la-sciato la valle di buon’ora per portarsi nella città dei Gonzaga e presenziare alla messa in suf-fragio dei loro antenati. Chiesa affollatissima alle 10, quando inizia il rito celebrato dal par-roco don Ruggero insieme ai colleghi di Pinzolo (don Benito Paoli), di Madonna di Campiglio (don Mario Bravin) e di Canazei (don Stefano Maffei, che è di Pinzolo ed ha voluto anche lui prender parte al pellegrinag-gio). A sottolineare i momenti

A Mantova da San Martino

di Giuseppe Ciaghi

... quasi 200 persone, fra cui il Coro Presanella, hanno lasciato la valle di buon’ora per portarsi nella città dei Gonzaga e presenziare alla messa in suffragio dei loro antenati...

relazioni

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IL FOGLIO di PINZOLO

più significativi della messa i cori parrocchiali di Pinzolo, di Sant’Antonio di Mavignola e di Madonna di Campiglio. Al termine, sempre in chiesa, la cerimonia civile introdotta da Italo Maffei dei Lustri con let-tura del messaggio del vesco-vo di Trento mons.Luigi Bres-san e il ricordo dei più assidui partecipanti al pellegrinaggio, ora scomparsi (Fausto Dondi, Battista Dorna, Arturo Binelli Lucìn, Marco Collini Melo, Gia-comino Maffei Cagamél, Gino Maturi, Ervino Amadei..). In loro omaggio il Coro Presanella intona il “Signore delle cime”: un momento di particolare in-tensità emotiva. A sottolineare l’importanza dell’avvenimen-to e i legami che vincolano da

sempre le due comunità inter-vengono le autorità civili: Wil-liam Bonomi, sindaco di Pinzo-lo e quello di Mantova Nicola Sodano, entrambi con la fascia tricolore, il Vicario del vescovo di Mantova mons. Giacomo Sar-tori, il professor Marco Collini (è di Pinzolo ed è primario di maxillofacciale nell’ospedale di MN), la presidente del Con-siglio provinciale di MN. Alle loro spalle gli stendardi del

comune di Pinzolo, retto dagli alpini in divisa, e quello della Provincia di Mantova. A fianco dell’altare dei rendenesi, do-minato in alto dall’ovale con la figura del vescovo Vigilio, una rappresentanza di Schut-zen. Gli alpini depositano sul-l’altare un cuscino di fiori e il simbolico cesto di prodotti no-strani. Viene chiamata davanti alla mensa per un significati-vo riconoscimento la signora Emma, una simpatica vecchina che custodisce l’altare dei ren-denesi durante tutto l’anno. Il pomeriggio ha visto l’omaggio al monumento dell’arrotino a Gazoldo degli Ippoliti – città gemellata con Pinzolo - dove il Coro Presanella ha cantato “Gi-rolemìn”, la visita agli stabili-menti della famiglia Marcega-glia con pranzo per tutti nella loro mensa aziendale, e alle 17 il concerto del Coro Presanella nella basilica di Santa Barbara, situata al centro del palazzo dei Gonzaga.

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Il ritiro pre-campionato del Calcio Catania a Pinzolo, dal 18 al 31 luglio 2010, ha dato il

via ad una strategia di promozio-ne sul mercato siciliano.La strategia di base del progetto mira a raggiungere nel corso di tutto l’anno il target dei sicilia-ni, bacino di utenza molto inte-

ressante sia per l’offerta estiva, ma soprattutto per il prodotto invernale di Pinzolo. “E’ un mer-cato che a noi sta molto a cuore, nel quale abbiamo individuato un concreto target di sciatori e di famiglie interessate alla tipologia di offerta invernale di Pinzolo. Al fine quindi di aumentare il flusso

di turisti siciliani verso il nostro territorio, abbiamo messo in cam-po una strategia di marketing e promozione mirata, per far cono-scere più in dettaglio le proposte di vacanza che siamo in grado di offrire”. Così afferma con grande soddisfazione Anita Binelli, dele-gata del Sindaco di Pinzolo, per i

Ritiro Catania: il perché di questo gemellaggio

ritiri precacampionato

CATANIA STRATEGICA: TRA L’ETNA E TAORMINA

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IL FOGLIO di PINZOLO

ritiri calcistici che ha creduto in questa operazione. Si tratta di un progetto di pro-mozione territoriale davvero im-portante per la località di Pinzo-lo, al quale hanno contribuito il Comune di Pinzolo, l’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena in collabo-

razione con Trentino Marketing e Funivie di Pinzolo Spa.L’Azienda per il Turismo si è im-pegnata a portare avanti e con-cretizzare i diversi strumenti e azioni di comunicazione concor-dati con il Calcio Catania per pro-muovere il nome di Pinzolo suc-cessivamente al ritiro. Le diverse attività di comunicazione si svi-luppano, infatti, durante il cam-pionato di calcio di serie A 2010-11 dove protagonista è il Catania. Nello specifico, la maggior parte delle azioni hanno come location lo stadio del Catania e le parti-te casalinghe della squadra et-nea, attraverso l’esposizione di cartelloni pubblicitari di Pinzolo dall’inizio del campionato fino all’ultima partita di febbraio, l’inserimento del logo di Pinzolo sul backdrop utilizzato per le in-terviste di giocatori e allenatori a fine partita, la comunicazione dell’offerta invernale con azioni di volantinaggio della brochure “Proposte vacanza inverno 2010-2011” e la messa in onda di uno spot promozionale di 30” durante 4 partite importanti del Catania (Catania-Fiorentina il 31.10, Ca-tania-Udinese il 7.11, Catania-Bari il 21.11 e Catania-Juventus il 5.12).Da sottolineare anche l’esposi-zione presso il centro allenamen-

ti dei rossazzurri di due cartelloni pubblicitari di Pinzolo e del Tren-tino, per raggiungere anche quei tifosi che non sono presenti allo stadio durante il campionato.Sul piano editoriale, il capoluogo della Val Rendena ha a disposizio-ne 2 pagine pubblicitarie e 2 re-dazionali su “Il Catania” – mensile ufficiale della squadra distribuito in abbonamento ai tifosi – e una pagina pubblicitaria sul giornali-no distribuito allo stadio durante le partite casalinghe. Con la compagnia Windjet, una tra le maggiori compagnie aeree di collegamento con la Sicilia, sono state concordate 2 pagine pubblicitarie (II° di copertina + I° romana) sul magazine in fli-ght “Check-Out” per tutto il pe-riodo che va da dicembre 2010 a gennaio 2011. Un’ulteriore azio-ne riguarderà il database di tut-ti i tifosi del Catania a cui sarà veicolata una newsletter con l’offerta invernale di Pinzolo, mentre sul sito calciocatania.it ci sarà sempre un link con la pre-senza del logo della località.Una strategia di marketing, dunque, strutturata ed efficace, finaliz-zata a sviluppare al meglio un progetto di incoming turistico e a promuovere la località di Pinzolo e tutto il Trentino presso il mer-cato siciliano.

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Sul matrimonio tra Trentino e Juventus quale mezzo proficuo e vantaggioso per la promozio-ne del nostro territorio avevano “scommesso” Tiziano Mellarini assessore al Turismo della Pat e William Bonomi, quando si era-no recati al cospetto della Mole Antonelliana e si erano spesi con tutte le loro forze per riuscire a portare la Vecchia Signora in Val Rendena, suscitando qua e là critiche e perplessità della stampa per il cospicuo investi-mento necessario a conquistare le simpatie bianconere. A conclusione di un ciclo dura-to cinque anni, si può affermare senza dubbio che l’aver ospitato

la squadra più blasonata d’Italia è stato un ottimo investimento. E non solo per la straordinaria affluenza di tifosi provenien-ti da tutt’Italia che il ritiro ha favorito nella Verde Valle, ga-rantendo moltissime presenze in un periodo, luglio, altrimenti sottotono, ma soprattutto per l’attenzione straordinaria avuta a livello mediatico, sia dalle te-levisioni nazionali sia dai princi-pali quotidiani.Pinzolo saluta e ringrazia chi ha contribuito alla buona riuscita dei ritiri precampionato della Juventus, e si appresta ad af-frontare nuove avventure e nuo-ve sfide.

Arrivederci Juve!

ritiri precacampionato

Cinque anni di matrimonio con la Juventus sono stati sicuramente un grande investimento per la promozione di Pinzolo. Ora è giunto il momento di percorrere nuove strade...

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IL FOGLIO di PINZOLO

«Siamo stati impressionati in modo positivo dalle strutture sportive presenti a Pinzolo e pen-siamo che, dopo alcuni anni di ri-tiri all’estero, quella del Trentino sia la scelta ideale per allenarsi bene e anche per “premiare” i tifosi che verranno a trovarci du-rante il nostro soggiorno in Val Rendena». Ha esordito così l’a.d. neroazzurro Ernesto Paolillo alla firma dell’accordo che lega l’F.C. Internazionale a Pinzolo per due anni suscitando la soddisfazione di William Bonomi che ha aggiun-to: «Questo accordo con l’Inter ci riempie di orgoglio e conferma la nostra terra come un’eccellenza dal punto di vista dell’accoglien-za. Inoltre rappresenta per noi una nuova sfida da affrontare con rinnovato entusiasmo e con la vo-glia di migliorare ulteriormente ciò che di buono avevamo fatto negli scorsi anni».

Con la squadra di Milano da tempo c’è un rapporto privilegiato per i Campus dei ragazzi che hanno visto ogni anno l’afflusso di cen-tinaia di ragazzi in allenamento in val Rendena. Ora l’intesa è decollata con la scommessa della preparazione precampionato al Pineta della prima squadra. Ovvio aspettarsi nuovi canali di visibilità e di promozione per Pinzolo e per l’intera valle; per questo l’Apt di ambito, Trentino Spa e Comune di Pinzolo stanno studiando nuove strategie per far fruttare l’ingente investimento che l’operazione richiede e per accogliere al meglio i Campio-ni d’Italia in carica. Ancora una volta una grandissima squadra si allenerà a Pinzolo, e con essa, arriveranno tifosi, televisioni, giornali... ma anche e soprattut-to emozioni e grande calcio per tutti gli appassionati di sport.

Benvenuta Inter!

Si apre con l’Inter una nuova fase, che ci auguriamo possa portare alla nostra valle visibilità e nuovi canali di promozione ... ma anche emozioni con il grande calcio

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VOLONTARIATO

Sta per iniziare ormai l’atte-sa Stagione Teatrale delle Giu-dicarie, una grande occasione per tutti noi, per riempire quei vuoti che certe serate possono lasciare, per sentire e prova-re delle emozioni indescrivibili, che nessun film, serie televisiva o reality può dare, una grande occasione che non dovremmo perdere.Queste le rappresentazioni tea-trali nel nostro paese in calen-

dario (per chi avesse piacere di sapere delle altre manifestazio-ni teatrali nella nostra valle può andare sul sito www.trentinocul-tura.net): presso il Teatro Pala-campiglio di Madonna di Campi-glio venerdì 17 dicembre 2011, ci sarà lo spettacolo teatrale la “Trappola per topi “di Agatha Christie con Aldo Sassi, Andrea Zacheo, Federica Tabori, Ales-sandro Fornari, Lorenzo Spiri, Guido Ferrarini, Grazia Ghetti, Marcella De Marinis, con la regia di Guido Ferrarini e sempre al Palacampiglio ci sarà nel giorno di martedì 25 gennaio lo spet-tacolo “Sentieri sotto la neve” di Mario Rigoni Stern, adatta-mento teatrale e interpreta-zione di Roberto Citran regia di Titino Carrara; invece presso il Teatro Paladolomiti di Pizolo ci sarà sabato 5 febbraio 2010 lo spettacolo comico “Noi, le ra-gazze degli anni ’60”, scritto di-retto ed interpretato da Grazia Scuccimarra e poi martedì 22 marzo 2011 ci sarà “Novecento” di Alessandro Baricco con inter-pretazione e regia di Corrado d’Elia.Per concludere, ribadisco a voi cari lettori di Pinzolo di cogliere l’occasione ed andare ad assi-stere a questi spettacol... vi as-sicuro non ve ne pentirete.

L’importanza di avere una stagione teatrale

di Sergio Binelli

CALENDARIO STAGIONE TEATRALE GIUDICARIE

cultura

MARTEDÌ 23 NOVEMBRE ore 21.00Teatro comunale di Tione di TrentoIl signore del cane nerostorie su Enrico Mattei

LUNEDÌ 6 DICEMBRE ore 21.00Teatro comunale di Tione di TrentoMandragola

VENERDÌ 17 DICEMBRE ore 21.00Teatro Palacampiglio di Madonna di CampiglioTrappola per topi

MERCOLEDÌ 12 GENNAIO ore 21.00Teatro comunale di Tione di TrentoCiranò e il suo invadente naso

MARTEDÌ 25 GENNAIO ore 21.00Teatro Palacampiglio di Madonna di CampiglioSentieri sotto la neve

SABATO 5 FEBBRAIO 2011 ore 21.00Teatro Paladolomiti di PinzoloNoi, le ragazze degli anni ’60

SABATO 19 FEBBRAIO ore 21.00Teatro parrocchiale di SpiazzoQuesta sera cose turche

VENERDÌ 25 FEBBRAIO ore 21.00Teatro comunale di Tione di TrentoAmleto avvisato mezzo salvato - commedia con fantasma

VENERDÌ 4 MARZO ore 21.00Teatro parrocchiale di SpiazzoSandokan o la fine dell’avventura

VENERDÌ 11 MARZO ore 21.00Teatro comunale di Tione di TrentoQuesta sera si recita a soggetto

MARTEDÌ 22 MARZO ore 21.00Teatro Paladolomiti di PinzoloNovecento

MERCOLEDÌ 6 APRILE ore 21.00Teatro comunale di Tione di TrentoToccata e fuga

LUNEDÌ 18 APRILE ore 21.00Teatro comunale di Tione di TrentoRiondino accompagna Vergassolaad incontrare Flaubert

Per assistere a tutti gli spettacoli in cartellone nei Comuni di Tione di Trento, Pinzolo e Spiazzo è previsto il trasporto gratuito.Info c/o biblioteca comunale di Pinzolo Tel. 0465.503703

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IL FOGLIO di PINZOLO

Ho accettato con piacere di scri-vere queste poche righe per dare alcuni tratti della straordinaria biografia di Margherita Hack, astrofisica e politica che verrà a Pinzolo il 28 e il 29 gennaio 2011 a presentare il suo libro “Libe-ra scienza in libero stato”; se si dovesse scrivere tutta la vita di Marghertia Hack bisognerebbe dedicarle un libro, pertanto mi permetto di riportare solamente i dati essenziali della ecceziona-le vita di questa grande donna.Nata a Firenze il 22 giugno 1922, si è laureata nel 1945 in astro-fisica, diventando poi profes-soressa ordinaria di astronomia presso l’Università di Firenze dal 1964 al 1992, per quasi 30 anni; è stata poi anche direttore del Dipartimento di Astronomia del-l’Università di Trieste dal 1985 al 1991 e dal 1994 al 1997 e mem-bro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA; nel 1997 è andata in pensione, dopo aver studiato a lungo le atmosfere delle stel-le e gli effetti osservabili del-

l’evoluzione stellare, un settore che l’ha sempre affascinata. Ha pubblicato una gran quantità di libri, tra cui ricordiamo Le nebu-lose e gli universi-isole (1959), La radíoastronomia alla scoperta di un nuovo aspetto dell’Univer-so (1960), Una vita tra le stel-le (1995), L’amica delle stelle (1998)) ed ha pubblicato dei la-vori su riviste internazionali, per poi arrivare a fondare nel 1978 la rivista bimensile “L’Astrono-mia”. Da ricordare anche l’ono-rificenza ricevuta nel 1998, la Medaglia d’oro ai Benemeriti della Scienza e della Cultura. Questa la Margherita Hack “scientifica”, ma vi è anche una Margherita Hack “politica”: dopo una breve esperienza nel Partito Radicale, si è attivata molto in politica, candidandosi ad elezioni regionali, nazionali… sempre in liste vicine alla sini-stra (recentemente alle elezio-ni regionali del 2010 è risultata eletta nella Regione del Lazio come consigliere regionale nelle

liste della Federazione della Si-nistra) è in prima linea per i di-ritti della persona e per la difesa di uno stato laico che ritenga lo studio e la scienza delle risorse importanti ed imprescindibili per poter pensare ad uno svilup-po delle menti e a uno sviluppo economico di un paese... Ringraziando il gruppo Laici Trentini, promotore di questo incontro, ricordo a tutti l’ap-puntamento previsto per il 28 gennaio 2011 alle 21.00 al Pala-Dolomiti di Pinzolo.Impossibile perderselo!

Margherita Hack presenta: Libera scienza in libero stato

di Sergio Binelli

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ASSOCIAZIONI

Chi, passando per via Marconi, levasse gli occhi dalle vetrine dei negozi e li alzasse sull’edifi-cio che ospitava il Cinema Dolo-miti, potrebbe ammirare ancora oggi, incastrate a metà faccia-ta, le balaustre in granito di un finto loggiato, alle cui spalle sei finestre ospitano altrettanti af-freschi un po’ rovinati dal tem-po. Le loro luci sono racchiuse da paraste in conci di bugna-to, scolpiti con maestria dagli

scalpellini locali, che fanno da cornice alle pitture. I dipinti rappresentano aspetti dell’am-biente naturale della val Rende-na: un’aquila e un orso ai lati; al centro paesaggi di montagna: la Torre di Brenta, massiccia ed imponente, il Campanil Basso, elegante guglia presa a simbolo dell’intero gruppo dolomitico, la fantasmagoria degli Sfulmini ed un laghetto alpino, probabil-mente lo specchio di Valagola ai piedi del Dòss del sabión. A crearli, così belli, pieni di grazia e di armonia, fu Angelo Dorna nel 1945, pittore dotato di uno stile e di una sensibilità partico-lari, capace di interpretare fin nelle più recondite sfumature la mentalità, le aspirazioni e gli ideali della gente di Rendena. Originario di Javrè, accasatosi a Pinzolo con Casilda Cominot-ti, ha lasciato notevoli tracce del suo lavoro lungo tutto l’asse della valle. Ma non solo. Molte delle sue opere hanno varcato l’oceano nelle valigie degli emi-granti, cari ricordi: immagini di baite con pascoli e alpeggi, angoli di paese, ritratti di per-sonaggi (contadini, boscaioli, guide alpine, malgari, arroti-ni...), fiori, animali del bosco, scorci caratteristici... capaci di evocare il profumo e le sugge-stioni della terra natia a chi era

Angelo Dorna,una vita d’artista

diGiuseppe Ciaghi

cultura e tradizione

Foto Archivio Povinelli

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IL FOGLIO di PINZOLO

costretto a guadagnarsi il pane lontano da casa e ne sentiva nostalgia.Angelo (scomparso nel 1985) era un tipo tutto estro e fan-tasia, sempre allegro, la bat-tuta pronta, arguta. Oggi lo direbbero un creativo, allora lo consideravano un originale. E che lo fosse stato, nessuno, fra quanti l’hanno conosciuto o frequentato, l’ha mai messo in dubbio. Anzi. Per tutti lui era “un artista!”, termine che la dice lunga sul carattere di un personaggio fuori dagli sche-mi, parola usata con rispetto e simpatia nei suoi confron-ti, perché sapeva farsi voler bene, persino dai ragazzini. Coi quali amava intrattenersi, raccontando loro qualche fola, provocandoli con scioglilingua, spesso inventati sul momento,

come “tatapodì podì la tata”, o stimolandone la curiosità con frasi strane quali “sando-sesco!”, “in tal vinieto brant”, “nata caccoatora”, “roncopo-cone” Di mestiere faceva il pittore. Disegnare era sempre stata la sua passione, fin da bambino. A quindici anni riuscì primo in un concorso per giovani orga-nizzato a Rovereto.La sua non fu una vita facile. Eppure fu sempre un ottimista. Le avversità - e furono tante! - anziché piegarlo od incupirlo, ne rafforzarono lo spirito, tem-prandone quanto di positivo era radicato nel profondo del suo animo. Era nato nel 1905 (o 1906?) a Javrè ed aveva un fratello di nome Vito. Rimasero orfani molto presto di entrambi i genitori. Durante il primo con-

flitto mondiale Angelo patisce i gravi disagi, fatti di privazioni, fame e fatiche, provocati dalla presenza dei militari nei paesi a ridosso del fronte. A guerra ultimata compie il servizio di leva fra gli alpini e a congedo ottenuto si trasferisce a Milano, per lavoro. Si occupa presso la Richard Ginori, dove appren-de a decorare la ceramica, e, più tardi, presso la Karampai, una ditta specializzata nell’ab-bellire case ed appartamenti. Alle sue dipendenze, provvede a decorare con stucchi e pit-ture parecchi palazzi della Mi-lano patrizia. A giornata finita frequenta per quasi tre anni i corsi serali dell’Accademia di Brera, dove affina la sua tecni-ca con maestri di prestigio, co-nosce artisti che vanno per la maggiore, si accosta alle mode

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ASSOCIAZIONI

espressive del tempo. Verso i primi anni Trenta torna a casa e si mette alle dipenden-ze dei fratelli Ferdinando, Pao-lo e Francesco Valentini, pittori e decoratori di Javrè. France-sco in zona è il massimo esper-to nella creazione di meridiane. Trova anche il tempo di sposarsi con Casilda e prende alloggio a Pinzolo, in Ruìna. (Casa Collini – Marzoli), paese della moglie, dalla quale avrà tre figli. Con i Valentini restaura gli edifici di Javrè distrutti dal grande incen-dio del 1943. Quindi si mette in proprio. Si può dire abbia dipin-to tutte le insegne dei negozi e

degli esercizi commerciali e ar-tigianali della Val Rendena, che percorre avanti e indietro con la sua giardinetta chiara, ben iden-tificabile! Su entrambe le por-tiere anteriori compare la figura di un pittore, preso di schiena, in piedi sulla cunetta di un’asse elastica, intento a dipingere una parete. Era la sua un’automobile speciale. Sapeva anche dir di no, agli autostoppisti, con le barre dei tergicristalli che Angelo met-teva in funzione come fossero il dito indice di un mano quando ne incontrava qualcuno ai lati del-la strada. Di portamento signo-rile, sempre in ordine, vestiva

Oggi lo direbbero un creativo...E che lo fosse stato, nessuno, fra quanti l’hanno conosciuto o frequentato, l’ha mai messo in dubbio. Anzi. Per tutti lui era “un artista!”

cultura e tradizione

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IL FOGLIO di PINZOLO

in maniera singolare, distinta: cappello elegante, giacca dalle tinte allegre, giovanili, sempre un fiore fresco o un rametto verde nel taschino, cravatta all’infuori con un enorme fioc-co a farfalla, dai colori vivaci. E poi sempre contento, sorri-dente, amabile nelle sue bat-tute simpatiche.Fra le sue opere, oltre ai qua-dri che realizzava nel tempo libero, la maggior parte su commissione per gli emigranti, meritano un cenno lo splendi-do affresco con le Dolomiti di Brenta che decora l’interno dell’Hotel Alpina a Pinzolo, le lunette dipinte nel 1959 den-tro la chiesa dedicata alla Ma-donna di Loreto a Massimeno, i santi raffigurati in numerosi capitelli sparsi lungo la valle, alcuni murales sulle facciate degli edifici.Nel 1954, in occasione della breve vacanza di Luigi Einaudi alla villa Panorama di Madon-na di Campiglio il pittore Dorna regala al Presidente della Re-pubblica una veduta del Grup-po di Brenta, proprio come lui lo vedeva dalla finestra della sua camera. Ne riceve un en-comio scritto ed un ringrazia-mento particolare. Partecipa a numerose mostre, anche collettive: a Pinzolo, Tione, Madonna di Campiglio; ad Arco viene invitato per di-verse edizioni al prestigioso

Premio Segantini, e poi a Tren-to, a Riva sul Garda, alla Fiera di Bolzano.Di carattere estroverso riusci-va a socializzare con persone di ogni età. Come già detto amava scherzare con i ragazzi inventando paradossi, scherzi linguistici e battute sugli even-ti della vita quotidiana, ma non disdegnava confrontarsi con gli adulti sugli argomenti più di-sparati in dialoghi e dibattiti che concludeva immancabil-mente con la frase. “Niente da eccepire!” Ultimamente vede-va il mondo in cui viveva allon-tanarsi dai valori e dai princìpi in cui si era formato, tanto che

si rivolgeva ai suoi amici, qua-si a chiederne conforto con la domanda, che poi era un’affer-mazione: “Non senti il morso della decadenza?!” Originale anche in questo.La padronanza delle tecniche pittoriche, unita ad una gran-de sensibilità, gli ha permesso di cogliere nelle sue opere i risvolti più intimi ed i caratte-ri più interessanti dei soggetti dipinti. Ha amato molto la sua terra d’origine e questo si può notare nella cura con cui ha istoriato i paesaggi che lo cir-condavano. Di grande bellezza sono i lavori eseguiti a carbon-cino.

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Murales: Pio “Gianaràl” racconta

a cura di Maddalena Collinirevisione dialetto Tiziana Collini

In banda ala casa vigniva giù i canai, gh’era la rùgia chi fava girar li turbìni e do möli. Pò l’acqua la nava dintru ‘n tai canai e la fava girar la röda chi fava nar anca al mai

cultura e tradizione

Inauguriamo con questo numero de Il Foglio una rassegna dei mu-rales presenti sulle case del nostro comune. Con un dipinto per numero, vogliamo portare ai nostri lettori le storie che stanno dietro ad ogni casa, vecchia o nuova che sia. Chiunque volesse raccontarci del suo murales, contatti la redazione del Foglio, oppure scriva a [email protected]. Cominciamo oggi con la Fusina dipinta da Toni Mora per Pio Ferrari Gianaral, a Pin-zolo. Il racconto che la accompagna è stato lasciato in dialetto, per non togliere quel sapore di storia, di passato, di territorio… al savor di ‘n bot.

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IL FOGLIO di PINZOLO

In fin dal 1794 gh’era chì la fusìna, par set o òt gene-raziun chì giù bas ià laurà ‘l fèr. I fava di tut: la fe-

ramenta par i car, par i cavai, roba da taiar e manaroç e cur-talaç e zapìn - ca ié chii da ti-rar li bori... In banda ala casa vigniva giù i canai, gh’era la rùgia chi fava girar li turbìni e do möli. Pò l’acqua la nava

dintru ‘n tai canai e a sagunda da ‘ndu ca i laurava i fava nar dintru l’acqua e i fava girar la röda chi fava nar anca al mai – ca l’e cul chi bativa al fèr, l’era ‘n pal cun fò la cima ‘n martél gros. Gh’era du pai e l’acqua la nava dintru e la ciucava giù su du sas e la fava l’aria par far nar al foc. Ghi laurava dintru i me avi, e go amù atrezadori anca dai bisnoni e trisnoni. La fusìna l’à duost sarar su ‘ntal Zinquanta, quant ca ià tut fo l’acqua l’ENEL ià duost ‘mplan-tar lì l’atività. Dop l’e ben nada cul mutor eletrico, gò laurà dintru amù anca me giù bas, ma pò su nà suta naja e quant ca su turnà ‘ndre ò scuminzià a far al latonier cui me fradei. Um ben sighità a laurar al fèr, ma ghivan anca da ‘ndustriali-zarsi e alora favan anca altri robi. Quant ca e rivà li machini la specializzazion dal fèr nu la sirviva pù. In geru ga né amù chi fa ‘l fèr, parò nuaftri um laga lì e um scuminzià a far pur chi aftru i carpinter.

Sicome m’à sempru plasost li robi veci, alora ò fat far al mu-rales. Ghiva na fotografia ve-cia, da difat dop la guera dal ‘14, vers al Vinti crozu, cun su me pupà, Angelo Ferrari Giana-ràl, e ‘n so cusin ca i laurava

‘ntala fusìna. Ga l’ò data al Tony Mora, e ol ‘ntal 2001 l’à fat al murales, ca l’e ‘n ricort dai me trisnoni e bisnoni e noni e di me pupà, ca l’à tignù su la fusìna ‘ntai ultim agn. L’era pu chi aftru me pupà chi laurava giù bas, e ‘nfati l’e stà premià cun ti ‘na mudaia d’oro dala Camera di Commercio di Trent par aver mandà ‘n nanç l’ativi-tà dal fèr. Ades ò fat purtar in sas ‘ntal giardin e g’ò mitù su ‘l mai di me pupà. Ghiva al mai e l’incudine suta, e alora quant ca Giulio di Pladun l’aftru dì l’à disfat fò la so stala, al ma dat al sas dal mai: ò gatà ‘na spunda, ca l’era al sas dal mai, e m’ò fat far in bus ià Pedretti. Ades su dre ca gal motu giù e vurìa motar ‘n tal giardin anca qualchi aftru atrezo di ‘n bot.

Mi sarìa plasost anca avérghi ‘n paìs veç, cun amù vargut di ‘n bot. E ‘nvezi adès nu gh’é pù nienti. Mi displas ca nu la ghi sìa pù la fusìna di me pupà, avrìa vulost lagarla cì come ca l’era, cul mai e cui sas e cun tut cul ghi gh’era dintru. E si-come ca nu ò pudost, alora par mantigner al ricort ò fat far al murales. Ho volust lasàr in ri-cort, sal rastarà...

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STORIA

Dodici anni fa ho cominciato a costruire l’albero genealogico di mio padre. Allora non ave-vo molta speranza. I miei non-ni sono emigrati da Pinzolo nel 1905, e mio padre conosceva poco delle sue origini, neanche i nomi dei suoi nonni. Io non par-lavo italiano e non avevo idea di come cominciare la ricerca.

Poi ho scoperto un tesoro straor-dinario: i registri dei battesimi della parrochia di Pinzolo. Que-sti sono disponibili -come lo sono quelli di tutti i paesi del Trentino – presso l’Archivio della Diocesi di Trento. Ma più importante per me, questi microfilm sono anche

disponibili qui negli Stati Uniti ai Centri della Storia della Fa-miglia della chiesa dei Mormoni. Ho preso due bobine in prestito - i battessimi, i matrimoni e le morti di Pinzolo, 1640-1923 - e da quel giorno questo lavoro è diventato la mia passione più grande.

Ma perché questo lavoro non è finito dopo dodici anni?

Ho scoperto che sebbene è pos-sibile costruire un albero degli antenati paterni, la storia delle nostre famiglie, dei nostri an-tenati, del nostro paese, non è ben servita in questo modo.

L’albero genealogico del paese

di James Caola *

storia e tradizione

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IL FOGLIO di PINZOLO

Quella storia invece deve es-sere raccontata attraverso la rete di rapporti tra gli alberi del paese intero, una storia complessa, ricca e straordina-ria. Gli alberi delle famiglie di Pinzolo sono rami di un albero più grande. Questo albero è ciò che cerco di ricostruire e deve necessariamente includere le comunità di Giustino, Massi-meno e Carisolo poiché tutte le loro storie sono filetti di un unico tessuto.

Al fine di realizzare questo ho creato numerosi strumenti, i quali spero un giorno divente-ranno una parte del patrimonio

della Val Rendena:· un indice intero di tutte le nascite di Pinzolo, Giustino, Massimeno, Carisolo e Campi-glio, dal 1630 al 1924· indici dei nati da ogni cogno-me per gli stessi anni· indici fotografici di tutte le tombe della Val Rendena fino a ottobre 2010, su DVD

Man mano che io completo questi strumenti, li uso per co-struire un database capace di computare i gradi di rapporto tra ogni due individui o di crea-re un albero, grafico o testuale, ascendente o discendente, per ogni individuo nel data base.

Forse un giorno questo data base - ampliato ad includere tutti i comuni della Valle - sarà un punto iniziale per ogni tipo di ricerca - genealogica, socia-le, storica, forse anche medica - riguardo alla gente della Val Rendena.

*James Caola abita a Filadelfia. E’ laureato all’Università di Pennsyl-vania dove ha anche fatto gli studi post-laurea. E’ discendente di Albino Caola (Biatin) e Giovanna Collini (Giuanara), emigrati nel 1905.

Foto Archivio di Sieglinde Köll

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STORIA

Mi piace l’accostamento volo-so-gno. Volare è quello che molto probabilmente si avvicina di più al sogno. Si assiste senza possi-bilità di intervento alla vita che scorre, diventando spettatori pri-vilegiati.Sognare, spesso ad occhi aperti… di volare.In un freddo giorno di gennaio del 1914, precisamente il 2, nacque a Pinzolo, Remo Cazzolli.Non nacque solo, ma nello stesso istante in cui vide la luce, la vide anche il suo sogno.Mi sento di affermare che nac-quero insieme, contemporanea-mente. Erano sempre insieme, lui e il suo sogno. Con lo sguardo estatico, rivolto spesso verso l’al-to, Remo si immaginava in aria dove avrebbe potuto sfrecciare velocissimo, affascinato com’era dal cielo sconfinato.Gli anni pas-savano e con essi scorrevano in-numerevoli le pagine dei libri de-dicati all’aeronautica. Mettendoli uno sopra l’altro avrebbe potuto raggiungere il cielo…In un meraviglioso pomeriggio del 1928, a soli quattordici anni, pre-se una decisione che resterà me-morabile. Si recò munito d’ascia in Val di Genova con la precisa in-tenzione di tagliare un larice.Non voleva certo ricavarne legna da ardere. Il suo sogno gli aveva suggerito di ottenere da quel bel-

l’esemplare arboreo un mezzo vo-lante, un aliante per la precisio-ne. Ognuno di noi dovrebbe, una volta nella vita, trovare qualcuno che assecondi le proprie stranez-ze. Remo fu fortunato perché trovò un bravo falegname, sem-pre di Pinzolo, tale Gacomo Cao-la “Stampun”. Non badando alla stranezza della richiesta, proprio come fece Geppetto, lavorò con cura e passione il tronco, seguen-do le precise istruzioni del ragaz-zo. Dopo qualche tempo il tronco era sparito, al suo posto compar-ve un “coso”, in questo modo molti paesani avevano battezza-to ciò che era scaturito dal legno grezzo: un aliante.Ma si sa che per volare sono fonda-mentali le ali. Affascinato da tut-to ciò il direttore della Famiglia Cooperativa di Pinzolo gli regalò la tela per poterle confezionare. La parte strutturale era ormai fi-nita e nel cortile dell’oratorio di Pinzolo vi era un gran fermento per inserire nel mezzo volante, cloche, comandi e trasmissioni.

I lavori erano giunti a compi-mento e l’aliante era terminato. Remo però girava intorno al ve-livolo pensieroso, convinto che mancasse ancora qualcosa. Ma certo! Concluse ad un certo pun-to, il nome, gli manca un nome. Munitosi di colore e pennello im-

Un ragazzo e il suo sogno

di Damiano Rito

il racconto

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IL FOGLIO di PINZOLO

presse nella fusoliera il nome scelto: “I PINZ”.Il nome lo scelse in ricordo di Pinzolo, superfluo scriverlo ma tant’è. Un velivolo è fatto per volare gli ricordò il suo sogno. L’intento era di trasportare l’aliante fino al Doss del Sabion per poi lanciarsi con esso a ca-pofitto nel vuoto. Ma le cose ahimè non vanno mai come si vorrebbe. Remo fu fermato dal padre e dalle autorità del pae-se. Remo però era tenace e riso-luto. Con l’aiuto di alcuni amici carica l’aliante su un camion e si dirige a Gardolo. Assistito dal ca-pitano Bozzetto e dall’ingegner Zadra, Remo consegna il prezio-so manufatto al pilota Schwabl, il quale tenta il volo.Il velivolo si alza, sobbalza, va su. Per un breve lasso di tempo vola. Poi la coda si spezza e con essa le speranze di Remo. I giorni dell’aliante sono finiti.Remo torna a casa ma contraria-mente a quanto ci si aspettasse, è felice. Il sogno anche se per un breve momento è diventato realtà.Un talento se è tale non sfiorisce ma con il tempo prende maggior vigore. Fu così che il caso e la sua ostinazione gli fecero incon-trare il generale dell’aeronauti-ca Fougier in vacanza a Madonna di Campiglio. Il militare percepì

immediatamente le qualità di Remo e lo spinse ad arruolarsi nell’aviazione e a frequentare il corso ufficiali.Il sogno, come l’albero della Val di Genova, ha mutato forma svelando finalmente il destino di Remo, non costruttore di velivo-li ma pilota dei medesimi. Il suo nome diventa famoso ed il sogno è in perfetta simbiosi con il ragazzo.Arriva il 1940 e con esso la guer-ra. Assegnato al sesto stormo caccia parte per l’Africa e par-tecipa a innumerevoli combat-timenti aerei. Remo e l’aereo sono un tutt’uno, sembra un so-gno, il suo sogno.Un pilota d’ eccezione ed un provetto combattente. Fu ab-battuo, catturato ed incarcera-to nell’alta Scozia.

Riuscì a fuggire ed il 24 apri-le 1943, via Lisbona raggiunse l’Italia.La guerra però lo ha segnato molto profondamente ma lui l’ha scampata, sempre aggrap-pato al suo sogno. Remo Cazzolli ha ricevuto la medaglia d’argento al valor militare per operazioni sul Me-diterraneo. Successivamente è stato nominato “pioniere del-l’aeronautica” ed è entrato a far parte del ristretto numero

di coloro che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia dell’aviazione.Il caso a volte è beffardo. Il suo aereo da caccia era un Reggiane “RE 2001”.REmo è morto a Trento nell’ anno 2001.“Diede, prese, pretese e donò” (Eleonora Duse).

L’ispirazione che mi ha spinto a scrivere, romanzandolo, que-sto breve racconto, mi è venuta leggendo “Storia di un pilota e uomo Trentino” di Flora Zanel-la.

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Molti anni fa un nostro laborioso e saggio concittadino si concesse, cosa assi rara per lui, di recarsi nell’osteria più frequentata di Pinzolo, per bere un buon bicchiere di vino rosso. Persona schiva e di poche parole, si sedette in un angolo appartato del loca-le per gustarsi in santa pace sia il prezioso nettare, sia quel raro momento di ozio.

Nel locale annerito dal fumo degli anni, con le menti annebbiate dai fumi dell’alcool, alcuni avventori si misero a discutere ani-matamente del nuovo gioco che era appro-dato, con grave ritardo a detta di qualcuno, anche a Pinzolo.

Si trattava per la precisione del gioco del lotto.I quattro decantarono a turno il gioco e le varie possibilità di vincita, che bicchiere dopo bicchiere, sembravano sempre più fa-cili e senz’altro alla loro portata.

Si vince con l’ambo disse uno, anche con il terno aggiunse un altro, non dimentichia-moci della quaterna e della cinquina com-pletarono gli altri.Il nostro laborioso e saggio concittadino

ascoltava attento quella frivola discussio-ne. La parola “gioco” nel suo lessico non era contemplata. Col capo chino rifletteva disgustato.

Ad un certo punto i quattro avventori vollero sapere cosa ne pensasse quell’uomo serio e taciturno, seduto in quell’ angolo appartato dell’osteria, di questo nuovo gioco che pro-metteva vincite sicure e cospicue.Dopo aver sentito per l’ennesima volta le caratteristiche del gioco, ma soprattutto la facilità con cui si poteva vincere; senten-dosi ripetere che si vince con l’ambo, con il terno e via dicendo, decise quindi di ri-spondere.

La risposta che uscì dalla sua bocca, nonostan-te i molti anni passati, si addice maledetta-mente bene anche ai giorni nostri, giorni in cui la penuria di lavoro non è ancora ai livelli drammatici del periodo in cui visse il nostro saggio concittadino.

Questa dunque fu la risposta: AMBU LE LAURAR E TERNU LE SIGHITAR!!!

Damiano Rito

Un nuovo gioco

ridendo castigat mores

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IL FOGLIO di PINZOLO

UN COMPLEANNO SPECIALE!A cura di Maura Binelli

23 dicembre 2010.... nonna Maria spegne 105 candeline!Traguardo davvero straordinario quello raggiunto da Maria Vencelj Maggi, ospite alla casa di riposo “Abelardo Collini” di Pinzolo.Ancor più straordinario è vedere come lei, ancora lucida, scherzi sul fatto di ave-re tutti questi anni; di come si ricordi la fame, la paura, la tristezza e la rabbia provati durante i due conflitti mondiali e come, dopo tutti questi anni vissuti in Italia, non si sia dimenticata lo sloveno... per nonna Maria, infatti “La lingua madre non dev’essere mai dimenticata..”. Davvero una testimonianza fantastica, un vero e proprio libro di storia e, per chi come me ha avuto la fortuna di sentire i racconti di nonna Maria, non può fare altro che riflettere e conservare nel cuore e nella mente tutto ciò. La saggezza di nonna Maria sia un augurio di speranza per tutti noi!

“A volte basta un attimo per scordare una vita, ma a volte non basta una vita per scordare un attimo” (Jim Morrison)

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