Il Focus Group Approfondimenti

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Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 “ ValeRIA” Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti 1 IL FOCUS GROUP INDICE Che cos’è il Focus Group e a che cosa serve Pag. 3 Metodologia 3 Come utilizzare il Focus Group con diversi target 4 Attenzioni per la realizzazione di un Focus Group 5 Analisi dei dati 6 Report 7 Approfondimenti La conduzione di un Focus Group Il Focus Group è ……… 7 Ambiti di applicazione 8 Focus Group in ambito scolastico 8 Pianificazione del focus group 9 Approcci alla conduzione del focus group 9 Caratteristica delle domande 10 Formato delle domande 10

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Approfondimenti sul focus group

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Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 “ ValeRIA” Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti

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IL FOCUS GROUP

INDICE

Che cos’è il Focus Group e a che cosa serve Pag. 3

Metodologia 3

Come utilizzare il Focus Group con diversi target 4

Attenzioni per la realizzazione di un Focus Group 5

Analisi dei dati 6

Report 7

Approfondimenti

La conduzione di un Focus Group

Il Focus Group è ……… 7

Ambiti di applicazione 8

Focus Group in ambito scolastico 8

Pianificazione del focus group 9

Approcci alla conduzione del focus group 9

Caratteristica delle domande 10

Formato delle domande 10

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Categorie di domande Pag. 10

Fasi del focus group 11

Il clima del focus group 11

Categorie di messaggi che bloccano la comunicazione 11

Le figure professionali del focus group 11

Il ruolo del conduttore/moderatore/facilitatore 12

Il ruolo dell’osservatore in ValeRIA 12

Caratteristiche del conduttore 12

Comportamenti del conduttore che favoriscono la comunicazione 13

Tecniche di conduzione: domande di approfondimento 13

Tecniche di conduzione: tecnica del funneling 14

Alcune strategie per la discussione 14

Conclusioni 14

Bibliografia 15

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IL FOCUS GROUP

Che cos’è il Focus Group e a che cosa serve

Il Focus Group è “una tecnica qualitativa di rilevazione di dati, utilizzata nella ricerca sociale, che si

basa sulle informazioni che emergono da una discussione di gruppo su un tema o argomento che il

ricercatore desidera indagare in profondità”.1

Esso viene utilizzato in diversi ambiti e per molteplici scopi, che in questo contesto interessano

poco e perciò vengono tralasciati.

In questi ultimi tempi l’uso di questa metodologia sta trovando ampia diffusione anche nei

contesti scolastici ed educativi, coinvolgendo le diverse componenti della scuola, in particolare

studenti, insegnanti, genitori, con lo scopo di indagare in profondità alcune tematiche delicate

presenti nel mondo della scuola come, ad esempio: il bullismo, la violenza in famiglia, l’uso delle

droghe e dell’alcool, i comportamenti sessuali, i problemi scolastici riguardanti la relazione con i

docenti, con i compagni, con la famiglia e altre situazioni particolari, su cui si sorvola perché non

riguardanti il contesto del progetto.

Il Focus Group viene utilizzato principalmente per:

ottenere informazioni generali su un tema di interesse scarsamente affrontato in letteratura; generare ipotesi di ricerca che possono essere verificate durante una fase quantitativa della

ricerca; stimolare la produzione di nuove idee e concetti creativi; generare opinioni e impressioni inerenti a particolari temi di interesse; conoscere la modalità di espressione circa un fenomeno di interesse. Questo può servire a

sua volta per la formulazione di questionari che possono essere utilizzati in una fase quantitativa della ricerca;

approfondire l’interpretazione di dati precedentemente raccolti con strumenti quantitativi come: questionari etc..

Metodologia

La metodologia consiste nello stimolare, con apposite domande, l’esplicitazione di opinioni

autentiche dei partecipanti su un particolare argomento, opinioni che entrano in interazione tra

1 Vanda Zammuner (2003), I Focus Group. Il Mulino, Bologna.

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loro e danno luogo a discussioni, discussioni che spesso risultano generative di nuove idee e nuove

opinioni.

La peculiarità del focus group sta proprio nella capacità di generare riflessioni nei presenti e far

emergere pensieri profondi, che talvolta i partecipanti non pensavano nemmeno di avere.

Importanti per l’ efficacia del focus group sono alcuni elementi come:

- la composizione del gruppo

- il setting (cioè l’ ambiente in cui si svolge il focus group)

- il clima

- le competenze comunicativo/relazionali del conduttore

- la collaborazione dell’assistente/i

- la gestione del tempo

- la tipologia e la sequenza delle domande.

Il gruppo può essere costituito da un numero variabile di partecipanti a seconda degli obiettivi da

raggiungere (numero considerato ottimale:8), selezionati secondo criteri prestabiliti.

il setting deve essere adatto a favorire l’interazione di gruppo, perciò sarà scelta un’ aula con una

buona acustica per la registrazione e con una illuminazione adeguata, sufficientemente ampia per

poter disporre in circolo le sedie, in modo che tutti i partecipanti e il conduttore possano vedersi, l’

osservatore occuperà una posizione marginale.

il tempo da dedicare al focus varierà da 90 e 120 minuti, a seconda delle situazioni.

Le domande da porre e il loro ordine saranno modulate in base agli obiettivi e alle reazioni dei

presenti “per dar voce ai partecipanti”e comprendere il loro mondo e le loro esperienze

“attraverso le loro stesse parole”(Rubin 1995).

Importanti, per un focus group di successo, sono, come già detto, la formulazione e la sequenza

delle domande, il tempo preventivato per le risposte e la discussione.

Come utilizzare il Focus Group con diversi target

I Focus Group nella scuola possono essere utilizzati con target diversi, ad esempio: con docenti,

studenti, genitori;

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possono essere omogenei al loro interno, cioè costituiti soltanto da docenti, da studenti o da

genitori, oppure possono essere eterogenei al loro interno, ad esempio: focus group con

insegnanti e studenti insieme; con docenti e genitori insieme; con docenti, studenti e genitori

insieme.

I gruppi omogenei al loro interno hanno il vantaggio di avere una maggiore apertura alla

discussione e un più agevole flusso comunicativo, ma presentano il rischio di fenomeni di

conformismo nelle risposte.

I gruppi eterogenei al loro interno hanno il vantaggio di fornire dati più ricchi e più vari, ma

presentano il rischio che il confronto e la discussione scivolino in un conflitto aperto, poco

funzionale alla raccolta dei dati.

Molto usati sono i focus group su un medesimo tema realizzati con target eterogenei tra loro, ma

omogenei al loro interno, che permettono di raccogliere dati provenienti da punti di vista diversi,

emersi in un clima conversazionale tranquillo.

Attenzioni per la realizzazione di un Focus Group

Per la realizzazione di un buon focus group importante è la fase di pianificazione.

I punti chiave da tener presenti in questa fase sono i seguenti:

Obiettivi dell’indagine e coerenza metodologica - Quali sono le ragioni per cui si è deciso di dare avvio all’indagine? - Quali sono le informazioni che si desidera ottenere? - Chi dovrà usare le informazioni? - Come dovranno essere usate le informazioni? - Chi ci può dare le informazioni di cui abbiamo bisogno?

Popolazione di riferimento - Chi sono i soggetti più adatti a partecipare all’indagine? (Vanno definiti in base all’ oggetto

di studio) - Quanti i partecipanti?

Conduttore - Stabilire quanti e chi - Stabilire presenza /ruolo dell’assistente/i (osservatore/co-conduttore)

Setting - Stabilire quale possa essere il luogo adatto a favorire le interazioni di gruppo

Domande - Griglia di discussione

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- Tipologia di domande atte a far produrre dati e nello stesso tempo a favorire la conversazione di gruppo.

Particolare attenzione merita il clima in cui si svolge il focus group, perché da esso dipenderà la

quantità e la qualità dei dati che emergeranno.

In particolare: un clima teso e giudicante bloccherà l’esplicitazione delle libere opin ioni e il flusso

comunicativo della conversazione, un clima accogliente e non giudicante favorirà l’ emersione dei

pensieri e faciliterà la comunicazione e la discussione.

Sarà compito del conduttore creare e mantenere un clima positivo durante la discussione,

utilizzando abilmente le competenze comunicativo/relazionali, le capacità di osservazione e di

ascolto dei messaggi verbali, paraverbali e non verbali dei partecipanti per decodificarne i

significati ed intervenire opportunamente a correggere il tiro ed orientare le dinamiche

conversazionali in modo funzionale.

Importante sarà anche la capacità del conduttore di monitorare il proprio comportamento

comunicativo, in relazione alle dinamiche di gruppo che si determineranno.

Analisi dei dati

L’analisi dei dati consiste nell’esaminare, categorizzare, tabulare, ricombinare e interpretare le

informazioni emerse durante il focus group, onde poter rispondere ai quesiti posti dalla ricerca e

riportare i risultati ottenuti in un resoconto o report.

L’analisi è un processo complesso perché le informazioni da elaborare derivano da più fonti:

appunti del conduttore, appunti degli osservatori sulle interazioni verbali e sulla comunicazione

paraverbale e non verbale dei partecipanti, trascrizione delle registrazioni, informazioni orali del

conduttore.

Indipendentemente dal metodo di analisi che si usa, è consigliabile tenere presenti alcuni

principi.

L’analisi deve:

- essere sistematica, cioè deve trattare i dati in modo ordinato e sequenziale;

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- essere focalizzata, cioè non deve prendere in considerazione tutta la mole dei dati emersi,

ma concentrarsi sui dati provenienti dalle domande sostanziali;

- permettere un processo di confronto sia tra i partecipanti allo stesso focus group, sia tra i

risultati di più focus group condotti sullo stesso tema;

- chiarire il problema indagato.

Report

Per la stesura del report finale è necessario tenere presenti i seguenti punti:

descrivere accuratamente e in modo logico il lavoro svolto, ponendo particolare

attenzione all’oggetto di indagine, alla motivazione dell’indagine, ai criteri seguiti, alle

modalità operative utilizzate;

comunicare i risultati;

fornire suggerimenti per eventuali successivi interventi.

Approfondimenti

La conduzione di un Focus Group

Alcune definizioni …….

Il Focus Group è

Una discussione attentamente pianificata con l’idea che il processo del gruppo può aiutare le persone a chiarire le proprie opinioni in modo più semplice che in un’intervista individuale, in ambiente permissivo e non minaccioso. (Krueger, 1994)

Una tecnica di ricerca applicabile in approcci valutativi soft, di tipo qualitativo, quando si ritiene opportuno ricorrere a valutazioni, giudizi, opinioni, espressi da esperti o utenti/clienti, per raccogliere i diversi punti di vista su un argomento, un processo, un risultato, un prodotto in senso lato.( Giovanni Bertin, 1996)

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Un tipo particolare di intervista di gruppo, basato sulle potenzialità esplorative della comunicazione interattiva, verbale e non, che permette al ricercatore di ricevere un feedback dal suo pubblico di riferimento. ( Livia Bovina, 1997)

Il focus group è una tecnica qualitativa di rilevazione dei dati, utilizzata nella ricerca sociale, che si basa sulle informazioni che emergono da una discussione di gruppo su un tema o argomento che il ricercatore desidera indagare in profondità. (Zammuner, 2003)

Il Focus Group, in sintesi, si può dire che è:

Una discussione pianificata tra un gruppo di persone, accuratamente selezionate, attivata da

un conduttore che, con domande mirate, crea interazione comunicativa tra i partecipanti e

clima favorevole all’emersione ed alla esplicitazione di opinioni autentiche su un argomento

specifico, indagato in profondità. 2

La peculiarità del focus group sta proprio nella capacità di generare riflessioni nei presenti e far

emergere pensieri profondi, che talvolta i partecipanti non pensavano nemmeno di avere.

Ambiti di applicazione

Ricerca accademica

Ricerca in ambito comunitario

Ricerca in ambito organizzativo

Ricerca in ambito formativo

Ricerca nell’area della salute

Ricerca di marketing

Ricerca in ambito scolastico

Focus group in ambito scolastico

Partecipanti: studenti, insegnanti, genitori.

Finalità: Indagare in profondità tematiche delicate come: bullismo, violenza in famiglia, uso di droghe e di alcool, comportamenti sessuali, problemi scolastici riguardanti la relazione coi docenti, coi compagni, con la famiglia.

2 In grassetto gli elementi caratterizzanti il focus group

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Pianificazione del focus group

Motivazione dell’indagine Quali sono i motivi per cui avviare l’indagine? Obiettivi dell’indagine Quali informazioni si desidera ottenere? Popolazione di riferimento

Chi sono i soggetti più adatti all’indagine? Quanti partecipanti?

Gruppo

Omogeneo? Eterogeneo?

Quanti gruppi? Conduttore/moderatore/facilitatore

Quanti Chi?

Osservatore Quanti? Chi? Con quali funzioni?

Setting Quale il luogo più adatto? Quale la disposizione dei partecipanti?

Domande Quale approccio nella conduzione del focus? Quale la griglia di discussione? Quale la griglia di osservazione?

Approcci alla conduzione del focus Guida per argomenti (è costituita da un elenco di temi da proporre ai partecipanti; è poco

usata)

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Griglia strutturata (è costituita da una serie di domande-stimolo costruite secondo

determinati criteri; è molto usata perché crea un senso di sicurezza nel conduttore e permette il confronto tra i risultati di più focus gruppi).

Griglia strutturata

Caratteristica delle domande

Brevi

Chiare

Adeguate al linguaggio dei partecipanti

Formato delle domande

Aperte

Che non suggeriscano la risposta

Retrospettive

Non intrusive

Chiuse (quando c’è rischio di bias3)

Categorie di domande 4

Domanda di apertura

Domanda di introduzione

Domanda di transizione

Domanda chiave

Domanda finale

3 La parola bias (dal greco bia-as, violenza) indica le distorsioni nelle risposte dovute a condizionamenti dalle persone

presenti o a motivi di desiderabilità sociale. 4 Vedi documento: Focus_Strumenti_Indicazioni pratiche_ Clima 2010

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Fasi del focus group

Fase introduttiva (domande di apertura, di introduzione, di transizione)

Fase sostanziale (domande chiave)

Chiusura (domande, riassunto, schede di riflessione etc..)

Il clima del focus

Un clima teso e giudicante blocca il flusso della comunicazione e l’esplicitazione di libere opinioni.

Un clima accogliente e non giudicante favorisce l’emersione dei pensieri e facilita l’interazione comunicativa.

Categorie di messaggi che bloccano la comunicazione

Valutare/giudicare/criticare

Dare ordini

Interpretare

Rassicurare

Indagare

Risolvere

Le figure professionali del focus group

Il conduttore/moderatore/facilitatore

L’ assistente (osservatore,segretario,co-conduttore)

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Il ruolo del conduttore/moderatore/facilitatore

Attivare e gestire l’ interazione comunicativa e la discussione di gruppo per ottenere informazioni

utili all’indagine.

Il ruolo dell’osservatore in ValeRIA

Aiutare il conduttore nella gestione del focus nel ruolo di

Osservatore della comunicazione verbale

Osservatore della comunicazione non verbale

Caratteristiche del conduttore

Possedere abilità comunicativo/relazionali

Sviluppare capacità di scanning del gruppo, che consiste nel mantenere uno sguardo sul gruppo nella sua interezza e nello stesso tempo fare attenzione a ciascuno dei suoi membri.

Saper osservare Ad esempio: se il conduttore nota segnali non verbali di disaccordo, è bene che intervenga

per aiutare il partecipante a chiarire il proprio pensiero, ricorrendo a domande interpretative del tipo: ho capito bene se dico che ……

Saper ascoltare utilizzando, ad esempio, la tecnica dell’ascolto attivo che consiste nel restituire alla persona il contenuto di quanto ha detto, riformulato con parole proprie, senza nulla togliere né aggiungere.

La parafrasi è per lo più introdotta da frasi come: - Mi sembra di capire che … - In altre parole …… - Intendi dire che …. - Quindi …….

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Saper monitorare il proprio comportamento comunicativo usando un comportamento non verbale che favorisca la conversazione.

Ad esempio: - evitare di fare cenni di assenso o dissenso col capo o con l’ espressione del

viso - fare invece cenni neutrali con la mano che invitino a continuare - controllare ciò che possa essere percepito come giudicante

Saper favorire l’interazione del gruppo evitando,ad esempio, di assumere atteggiamenti autoritari o direttivi e privilegiando atteggiamenti non direttivi, ponendosi in posizione relazionale down rispetto al gruppo.

Saper moderare gli interventi utilizzando tecniche di comunicazione assertiva Ad esempio: Se un partecipante monopolizza l’ attenzione e non lascia parlare gli altri, il conduttore, dopo avergli fatto concludere la frase, gli fa capire che il suo intervento è importante, ma che lo sono anche gli interventi degli altri. Per non interrompere il flusso comunicativo può usare una frase del tipo: Grazie per il tuo intervento. Qualcuno ha un altro punto di vista?

Comportamenti del conduttore che favoriscono il flusso comunicativo

Non dare interpretazioni personali

Non riempire i silenzi in modo tempestivo: le pause servono per scandire il passaggio da un argomento all’altro

Riorientare una discussione che va fuori tema

Moderare gli interventi dei partecipanti in modo appropriato

Non concentrare la propria attenzione sui partecipanti più interessanti o interessati.

Tecniche di conduzione: domande di approfondimento

Il conduttore può chiarire e/o approfondire l’ argomento, rivolgendo ai partecipanti: Domande di specificazione

Es: Cosa hai fatto dopo? Cosa è successo dopo? Domande di follow up

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Es: Se …(fatti, problemi,situazioni) allora quali… (opinioni, cause, soluzioni?) Domande di probing

Es: Su questo vi viene in mente altro? Colpi di sonda

Es: Puoi spiegare meglio? Fa’ un esempio, non ho capito bene …….. Puoi dirmi qualcosa di più?

Tecniche di conduzione: tecnica del funneling La tecnica del funneling consiste nel rivolgere le domande in ordine di importanza, ponendo gli

argomenti chiave in posizione centrale, quando il livello di riflessione e di interazione è maggiore.

Da questa tecnica derivano le seguenti strategie:

Porre le domande dal generale al particolare

Far riflettere sugli aspetti positivi e negativi dell’argomento (ponendo le domande

negative prima e le positive dopo)

Concedere pause (per dare la possibilità di riflettere e per stimolare poi ulteriori

commenti).

Alcune strategie per la discussione

“Rimessa a fuoco” dell’ argomento in caso di divagazioni (interrompendo la persona che divaga, in modo non direttivo):

Es: Siamo maggiormente interessati alla vostra opinione riguardo a …… piuttosto che ….

Approfondire i commenti del gruppo (ad esempio, con colpi di sonda, soprattutto quando i partecipanti sono tutti d’ accordo).

Conclusioni Per poter condurre un Focus Group di successo è necessario utilizzare consapevolmente le proprie capacità comunicativo/relazionali, acquisire o perfezionare alcune competenze specifiche, al fine di favorire momenti di riflessione individuale e creare un clima di interazione positiva tra i partecipanti che consenta la produzione e l’esplicitazione di opinioni utili all’ indagine.

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BIBLIOGRAFIA

Cinzia Albanesi (2005), I Focus Group, Carocci, Roma

Vanda Zammuner (2003), I Focus Group, Il Mulino, Bologna

Sabrina Corrao (2000), Il Focus Group, Franco Angeli.