Il dolore nel paziente amputato di arto inferiore ... · totale delle amputazioni di arto inferiore...
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Il dolore nel paziente amputato di arto
inferiore: approccio farmacologico
Dott. M. NebbiaDirigente medico 1° livello
U.O. Med. Fisica e Riabilitazione P.O.Riab. “B.V.C.” Fatebenefratelli
San Maurizio C.se-Torino
San Maurizio C.se, 9 Novembre 2013
“Il percorso riabilitativo della persona amputata”
P.O.Riab."B.V.C." Fatebenefratelli S.Maurizio C.se-Torino09/11/2013
�Ogni anno circa 10000nuovi amputati di artoinferiore in Italia
�Circa 4500sono anziani
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�Le amputazioni transfemoralirappresentano circa il 35% deltotale delle amputazioni di artoinferiore
� Il rapporto tra amputazionitransfemorali e transtibiali è dicirca 4:1
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CAUSE
� Patologie vascolari periferiche 70%
� Patologia tumorale ossea 10%
� Traumatologia 17%
� Malformazioni congenite 3%
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COMORBILITA’� Diabete mellito � Ipertensione arteriosa
� Dislipidemia
Aterosclerosi
Arteriopatia obliterante arti inferiori
10-15% amputazione
Il 50% ha malattia cardio-respiratoria
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IL FUMO RADDOPPIA IL RISCHIO DI AMPUTAZIONE
� Circa il 40% degli amputati per causevascolari muore entro 2 anni
� Circa il 30% degliamputati subiscel’amputazione dell’artocontrolaterale
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IL RICOVERO IN REPARTO DI RIABILITAZIONE INTENSIVA
� Spesso precoce (6°/7° giorno post-operatorio)
� Attenta valutazione clinica (anamnesi)
Comorbilità
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OSSERVAZIONE-ABILITA’
� E’ stato mobilizzato?
� Mantiene corretto allineamento posturale?
� E’ in grado di eseguire i passaggi letto-carrozzina?
� E’ stato verticalizzato?
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VALUTAZIONE DEL MONCONE
� Dimensioni
� Ferita chirurgica
� Mobilità
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VALUTAZIONE DEL DOLORE
Scale di valutazione dell’intensità:
1. Scale numeriche (NRS)2. Scale analogiche visive (VAS)3. Scale verbali (VRS)
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NRS (Numeric Rating Scale)
Scala numerica:
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Nessundolore
Il dolore più forte che possa
immaginare
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NRS (Numeric Rating Scale)Vantaggi:� Chiara e semplice per il paziente� Solo il 2% ha difficoltà a compilarla� Significato comune in contesti culturali diversi� Anche in condizioni cognitive limitatamente
compromesse
Svantaggi:� Può essere difficile tradurre in un numero la
complessità di una sensazione dolorosa
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VAS (Visual Analogic Scale)
� Semplice e comprensibile� Di facile somministrazione� Presenta limitazioni nei pazienti con difficoltà
motorie e percettive
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VRS (Verbal Rating Scale)Utilizza un numero variabile di aggettivi per descrivere l’intensità del dolore:
� Nessuno 0� Molto lieve 1� Lieve 2� Moderato 3� Forte 4� Molto forte 5
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SCALE ANALOGICHE
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SCALE DI INTENSITA’ (NRS 0 -10)
� Dolore lieve fino a 4
� Dolore moderato 5-6
� Dolore forte 7-10
UNA BUONA ANALGESIA MANTIENE IL DOLORE <5
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TIPIZZAZIONE DEL DOLOREPOST-AMPUTAZIONE
� Sensazione di arto fantasma
� Moncone doloroso
� Arto fantasma doloroso
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SENSAZIONE DI ARTO FANTASMA
E’ un’immagine viva della parte perduta; èmolto comune negli amputati e diminuiscecon il tempo. Di solito svanisce entro ilprimo anno. E’ una varietà di fenomenisensitivi, primo fra tutti la “presenza”dell’arto mancante, avvertito spesso inposizione distorta.
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SENSAZIONE DI ARTO FANTASMA
Ha delle caratteristiche cliniche: � CENESTESICHE: distorsione
della sensazione di posizionedell’arto mancante
� CINETICHE: movimento dell’artomancante
� ESTEROCETTIVE: punture dispillo, vibrazioni, sensazione difreddo/caldo
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SENSAZIONE DI ARTO FANTASMA
TRATTAMENTO
� Il paziente dovrebbe essereinformato e rassicuratoprima dell’intervento diamputazione
� Non esiste trattamentofarmacologico efficace
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MONCONE DOLOROSO
� E’ un dolore cronico nella regione amputata.� Diffuso o localizzato� Spesso è palpabile un neuroma da amputazione
(proliferazione iperplastica di cellule di Schwanne di fibre nervose conseguente ad azionetraumatica su un nervo periferico che ne abbiacomportato una completa interruzione e cherappresenta l’esito di un tentativo inefficace dirigenerazione)
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MONCONE DOLOROSO
E’ presente con una incidenza tra il 10% eil 25% anche se praticamente tutti gliamputati sviluppano un neuroma daamputazione
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MONCONE DOLOROSO
CAUSE
LOCALI• Trauma diretto
chirugico• Ischemia• Flogosi• Infezione• Trauma cutaneo• Spine ossee
NEUROPATICHE• Neuromi dolorosi• Modificazioni SNC da
deafferentazione
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MONCONE DOLOROSO
SINTOMI E SEGNI CLINICI
� Continuo/intermittente� Focale/diffuso� Attivato dal movimento e/o dalla
palpazione del moncone� Attivato da stress emotivo� Spesso associato ad arto fantasma
doloroso
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ARTO FANTASMA DOLOROSO
� Dolore cronico percepitonella parte mancanteamputata
� Alta incidenza (70% circa)� Possibile correlazione tra
dolore pre-amputazione einsorgenza di artofantasma doloroso
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ARTO FANTASMA DOLOROSO
MECCANISMI FISIOPATOLOGICI
� Periferici: perdita di attivitànervosa periferica e sviluppodi attività abnorme (neuroma)
� Spinali: da deafferentazione� Centrali: da modificazioni
della corteccia cerebrale etalamiche
� Psicologici
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ARTO FANTASMA DOLOROSO
Tutti questi fattori svolgono un ruolo nellagenesi dell’arto fantasma doloroso. Non èchiaro perché alcuni pazienti diventanocronici e altri no. Certamente questofenomeno non può essere attribuito allasola lesione anatomica.
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ARTO FANTASMA DOLOROSO
CARATTERISTICHE
� Subito dopo l’amputazione� Riferito alla parte distale dell’arto amputato� Continuo/intermittente� Intensità variabile, spesso associato disturbi
sensitivi (parestesie)� Variabile (urente, crampiforme, trafittivo,
folgorante, compressivo, sordo o continuo)� Aggravato da insonnia, fatica, stimolazioni del
moncone� Durata imprevedibile
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QUALE DOLORE?� NOCICETTIVOCausato dalla stimolazione dei nocicettori a livello cutaneo, muscolare,
connettivale, periostale. Solitamente descritto come ben localizzato,puntorio o gravativo
� NEUROPATICOCausato da lesione nervosa periferica o centrale. Normalmente proiettato
nell’area innervata dalle terminazioni colpite. Descrittoprevalentemente come urente, trafittivo, a scossa elettrica. Può esserepresente iperalgesia e/o allodinia
� MISTOPresenta caratteristiche nocicettive e neuropatiche
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SCALA DOLORE OMS
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1° GRADINO� FANS• Utili sulla componente infiammatoria• Hanno effetto tetto: aumentando le dosi aumentano effetti collaterali,
non l’efficacia� PARACETAMOLO• In associazione con i FANS ne potenzia l’effetto analgesico.• Fino a 4 gr/die per lunghi periodi (esistono indicazioni di 6 gr/die per
6-7 giorni!!)• Tossicità epatica
DA SOLI NEL DOLORE LIEVE-MODERATO, COME ADIUVANTI,IN ASSOCIAZIONE CON OPPIOIDI DEBOLI e/o FORTI NELDOLORE MODERATO o FORTE
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2° GRADINO� OPPIODI DEBOLI• CODEINAAgonista dei recettori μ, circa 10 volte meno potente della morfina. In
associazione con il paracetamolo ha attività antalgica superiore a quella dei singoli componenti(500 mg + 30 mg, max 6 bust/cp die)
• TRAMADOLOAgonista dei recettori μ e inibitore reuptake serotonina-noradrenalinaMinore depressione respiratoria e stipsiSegnalate crisi epilettiche e disturbi psichiatriciConsigliato dosaggio massimo di 400 mg/die
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3° GRADINO
� OPPIODI FORTI• Non hanno effetto tetto: aumenta dose e
aumenta analgesia• Tolleranza e dipendenza: rotazione degli
oppiodi nei pazienti in trattamento cronico
• Depressione respiratoria, sedazione,allucinazioni, nausea, vomito, vertigini, stipsi
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• MORFINA• Agonista recettori μ• Assunta per via orale, sottocutanea, endovenosa (nel passaggio
da orale a parenterale ridurre la dose a 1/3)• Titolazione: consigliate dosi orali a pronto rilascio ogni 4 h.
• OSSICODONE• Circa 2 volte più potente della morfina• (10 mg ossicodone = 20 mg morfina orale)• Nel dolore severo con componente neuropatica.• Agonista recettori μ, κ, δ dell’encefalo e del midollo• Normalmente 10 mg ogni 12 h• Disponibili associazioni con Paracetamolo - 5,10,20 mg + 325
mg - (indicata nel controllo antalgico rapido, dosaggio massimo80 mg ossicodone/die) e con Naloxone - 5,10,20,40 mg +2.5,5,10,20 mg - (a rilascio prolungato, antagonizza i recettorioppiodi a livello intestinale riducendo la stipsi, dosaggiomassimo 80 mg ossicodone/die)
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• FENTANYL• Transdermico• Raccomandato in pazienti con bisogno di oppioidi
stabile• Pazienti disfagici
• BUPRENORFINA• Transdermico o sub-linguale• Agonista recettori μ, antagonista recettori κ• Non associabile ad agonisti puri
• TAPENTADOLO• Agonista recettori μ e inibitore reuptake noradrenalina
(tramadolo)• Orale, a rilascio prolungato (ogni 12 h.)• Consigliato dosaggio iniziale di 100 mg die (max 500
mg/die)
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Farmaci adiuvanti
Non specificamente analgesici ma che contribuiscono ad ottenere una
riduzione del dolore potenziando l’azione degli analgesici
� STEROIDI� ANTIDEPRESSIVI� ANTICONVULSIVANTI
� BENZODIAZEPINE
� NEUROLETTICI� BIFOSFONATI� ANTIINFETTIVI� ANTISPASTICI
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� Antidepressivi� Depressione correlata al dolore� Dolore neuropatico� Effetto analgesico rapido (4-7 gg) e a
dosaggi inferiori (fino al 50%) rispetto aquanto occorre per effetto antidepressivo
• Amitriptilina (triciclici)10-25-50 mg per os alla sera
• Duloxetina60 mg/die per os
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� Anticonvulsivanti� Indicati nel dolore neuropatico• CarbamazepinaBlocca canali del Na, inibisce scariche neuronali ad alta frequenza. Meccanismo
centrale ma è verosimile che l’azione “antineuropatica” sia anche a livelloperiferico
Dose iniziale 200 mg/die, dose max 600-800 mg/dieEffetti collaterali: sindr. Serotoninergica (agitazione, confusione, letargia, ipertermia,
vomito, diarrea, clonie e tremori), iponatriemia• Gabapentin, PregabalinBloccano i canali del Ca, riducono il rilascio di glutammato e Na, aumentano i livelli
di GABA
Gabapentin: efficace nel dolore cronico tra le 4 e le 6 settimane. Dose iniziale 100-300 mg la sera, poi incrementi ogni 3-4 gg fino a 1800 mg/die (possibile maxincremento fino a 2400 mg/die)
Pregabalin: siginificativa riduzione del dolore neuropatico già dopo 1 settimana;efficacia clinica pari al gabapentin ma migliore profilo farmacocinetico(maneggevolezza). Semplicità posologica: dose iniziale 150 mg die fino a dosemax 600 mg die
Effetti collaterali: sonnolenza, vertigini, edema periferico
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EFNS (Federazione Europea Società Neurologiche)
� 2006 prime line guida sul dolore neuropatico, revisione nel 2010� Raccomandazioni finaliNei vari tipi di dolore neuropatico la prima linea è costituita da TRICICLICI
(25-150 mg/die), dal GABAPENTIN (1200-3600 mg/die) e dal PREGABALIN (150-600 mg/die)
Gli OPPIODI MAGGIORI nel dolore neuropatico non canceroso sono consigliati come seconda/terza opzione per il rischio di dipendenza.
Terapie combinate di GABAPENTIN + OPPIOIDI o TRICICLICI sono indicate quando si hanno risposte parziali ai singoli farmaci
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� Farmaci adiuvanti� L’indicazione all’uso è mal definita
MOLTO PIU’ IMPORTANTE IDENTIFICARE I MECCANISMI
FISIOPATOLOGICI DEL DOLORE E APPLICARE DEI PROTOCOLLI
AD HOCAd esempio…
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Paziente amputato con moncone dolorosoe dolore da arto fantasma concomponente neuropatica prevalente
Modesta o scarsa risposta agli oppioidi e risposta specifica agli anticonvulsivanti
� personalizzare il dolore� personalizzare il trattamento
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“Il dolore non è affatto un privilegio, un
segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il
dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita,
naturale come l’aria”Cesare Pavese
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