Il Diritto in Schemi · 2018-05-17 · Schemi di DIRITTO DEL LAVORO, ... Riquadro di...

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Il Diritto in Schemi diretti da Roberto GAROFOLI S10

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Il Diritto in Schemi

diretti da Roberto GAROFOLI

S10

Michela GRILLO

Schemi di

DIRITTO DEL LAVORO,

SINDACALE E DELLA

PREVIDENZA SOCIALE

Aggiornato a: - L. 23 dicembre 2017, n. 205 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e

bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020) - L. 30 novembre 2017, n. 179 (Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o

irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato)

- D.Lgs. 15 settembre 2017, n. 147 (Disposizioni per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà)

- D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75 (Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche)

- L. 22 maggio 2017, n. 81 (Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato)

e alla più recente giurisprudenza 2017-2018

V edizione

2018

VI

SOMMARIO

PARTE PRIMA IL DIRITTO DEL LAVORO

I. DIRITTO DEL LAVORO: NOZIONI INTRODUTTIVE 3 1. Nozione 3 2. Finalità di garanzia 3 3. Partizioni 3 4. Evoluzione legislativa 4 Riquadro di approfondimento Quale ruolo assume il diritto del lavoro nella Costituzione? 4 5. Le ultime riforme in sintesi 5 5.1. La L. 183/2014 e i decreti di attuazione: aspetti principali 6 II. LE FONTI NEL DIRITTO DEL LAVORO 8 1. Nozione 8 2. Fonti sovranazionali 8 3. Fonti statuali e regionali 9 4. Fonti contrattuali individuali e sindacali 10 5. La consuetudine 10 Riquadro di approfondimento Cosa si intende per uso aziendale? 10 6. La giurisprudenza costituzionale 11 7. Il principio della lex loci laboris 11 III. IL LAVORO SUBORDINATO E IL LAVORO AUTONOMO 12 1. Nozione 12 2. Caratteri 12 3. La subordinazione 12 4. Differenze con il lavoro autonomo 13 4.1. Nozione 13 Riquadro di approfondimento Quali sono i criteri distintivi tra lavoro subordinato e lavoro autonomo elaborati dalla giurisprudenza? 14 4.2. Il nuovo statuto protettivo del lavoro autonomo 14 IV. LA PARASUBORDINAZIONE E LE COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE 17 1. Nozione 17 2. Differenze 18 3. Caratteristiche 18

VII

4. L’abrogazione del lavoro a progetto: le co.co.co. dopo il D.Lgs. 81/2015 18 Riquadro di approfondimento Jobs Act e superamento del contratto di lavoro a progetto 19 Riquadro di approfondimento Le collaborazioni coordinate e continuative dopo il D.Lgs. 81/2015 19 5. Istituti estesi ai rapporti di lavoro parasubordinato 20 V. ALTRE TIPOLOGIE DI LAVORO: IL LAVORO ACCESSORIO, IL LAVORO OCCASIONALE, IL LAVORO GRATUITO E L’IMPRESA SOCIALE 22 1. Il lavoro accessorio 22 Riquadro di approfondimento Come era cambiato il lavoro accessorio prima dell’abrogazione? 22 1.1. Disciplina 23 Riquadro di approfondimento Come ha colmato il legislatore il vuoto lasciato dall’abrogazione del lavoro accessorio? Il lavoro occasionale. 24 2. Il lavoro gratuito 25 3. L’impresa sociale 26 VI. IL LAVORO NEI RAPPORTI ASSOCIATIVI 27 1. Nozione 27 2. Tipologie 27 Riquadro di approfondimento Quali novità sono state introdotte dalla L. 99/2013 e dal Jobs Act in tema di associazione in partecipazione? 29 Riquadro di approfondimento In cosa si distingueva l’associazione in partecipazione dal rapporto di lavoro subordinato? 29 VII. IL CONTRATTO DI LAVORO 31 1. Teorie sulla fonte 31 2. Caratteristiche del contratto 31 3. Requisiti soggettivi 32 Riquadro di approfondimento Qual è l’interpretazione dell’art. 2 c.c. in tema di capacità d’agire? 32 4. Requisiti oggettivi 33 5. La patologia del contratto 33 5.1. Cause di nullità del contratto 33 5.2. I vizi del consenso 34 5.3. La simulazione come causa d’invalidità 34 Riquadro di approfondimento Quale tutela appresta l’art. 2126 c.c. in tema di invalidità del contratto?

34

Riquadro di approfondimento L’art. 2126 è applicabile alla p.a.? 35

VIII

6. Interpretazione e integrazione del contratto 35 7. Elementi accidentali del contratto 35 7.1. La prova 36 7.2. Disciplina 36 Riquadro di approfondimento Cosa determina il patto di prova per il datore di lavoro?

36

VIII. LA CERTIFICAZIONE DEL CONTRATTO DI LAVORO 37 1. Funzione 37 2. Ambito 37 3. Gli organismi di certificazione 38 4. Procedimento 38 5. Effetti 39 6. Impugnazione 39 IX. IL CONTRATTO A TERMINE 40 1. Nozione 40 2. Requisiti di legittimità 40 Riquadro di approfondimento Come hanno inciso la L. 92/2012 e la L. 78/2014 sul requisito causale?

41

3. Divieti e limiti quantitativi di assunzione a tempo determinato 41 4. Disciplina 43 Riquadro di approfondimento Cos’è il diritto di precedenza? 46 X. IL MERCATO DEL LAVORO: INTERVENTO PUBBLICO E PRIVATO 47 1. Il collocamento 47 2. Assetto organizzativo 47 3. I centri per l’impiego 48 Riquadro di approfondimento Che cos’è lo stato di disoccupazione? 48 3.1. Interventi attivi 49 4. L’intermediazione privata 50 4.1. Le agenzie per il lavoro e gli altri soggetti abilitati 51 Riquadro di approfondimento Cosa accade a livello regionale? 52 4.2. Divieti 52 5. Le depenalizzazioni nel mercato del lavoro 52 XI. LE PROCEDURE D’ASSUNZIONE DEI LAVORATORI 54 1. L’assunzione diretta 54 2. La comunicazione di assunzione 54

IX

Riquadro di approfondimento Cosa sono le assunzioni incentivate? 55 3. Elenco anagrafico e scheda professionale 56 Riquadro di approfondimento Che cos’è la Borsa continua nazionale del lavoro?

57

XII. I COLLOCAMENTI SPECIALI 58 1. Il collocamento mirato dei disabili 58 1.1. Beneficiari 58 1.2. Soggetti obbligati 58 Riquadro di approfondimento Nella quota di riserva vanno computati anche i lavoratori divenuti inabili? 57 1.3. Procedura di assunzione 59 1.4. Disciplina del rapporto di lavoro 60 Riquadro di approfondimento Cosa accade in caso di aggravamento delle condizioni di salute del lavoratore disabile?

61

Riquadro di approfondimento Quali sono le novità introdotte in tema di collocamento mirato di lavoratori disabili dal d.lgs. 151/2015 (e dal successivo decreto correttivo n. 185/2016)?

61

2. L’assunzione di lavoratori extracomunitari 63 2.1. Procedimento di assunzione 63 2.2. Permesso di soggiorno per motivi di lavoro 64 2.3. Stranieri soggiornanti di lungo periodo 64 Riquadro di approfondimento Quali diritti ha lo straniero? 65 XIII. LA PRESTAZIONE LAVORATIVA 66 1. Nozione 66 2. Mansioni, qualifiche e categorie 66 2.1. Obbligo di informativa 66 2.2. Le mansioni 66 2.3. Le qualifiche 66 2.4. Le categorie 67 3. L’inquadramento unico 68 4. Il mutamento delle mansioni (c.d. ius variandi) 68 4.1. Nozione 68 Riquadro di approfondimento Quali sono le differenze rispetto alla disciplina previgente?

69

4.2. Ulteriori ipotesi specifiche di demansionamento 69 Riquadro di approfondimento Quale tutela è prevista per il lavoratore demansionato?

70

X

XIV. OBBLIGHI E DIRITTI DEL LAVORATORE 71 1. L’obbligo di diligenza 71 2. L’obbligo di obbedienza 71 3. L’obbligo di fedeltà 71 3.1. Il divieto di concorrenza 72 3.2. L’obbligo di segretezza 72 4. I diritti del lavoratore 73 5. Il mobbing 73 5.1. La tutela del lavoratore vittima di mobbing 74 Riquadro di approfondimento In cosa si differenzia il mobbing dallo stalking? 74 6. I diritti del lavoratore relativi alle proprie invenzioni e opere dell’ingegno 75 6.1. Tutela giudiziaria 76 XV. POTERI DEL DATORE DI LAVORO 77 1. Il potere direttivo 77 2. Il potere di vigilanza e di controllo 77 Riquadro di approfondimento Come cambia la disciplina del controllo a distanza?

79

3. Il potere disciplinare 80 3.1. Presupposti sostanziali 80 3.2. Presupposti formali e procedimentali 81 XVI. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO: L’OBBLIGO DI TUTELA DELLA RISERVATEZZA 83 1. Tipologie 83 2. L’obbligo di tutelare la riservatezza dei lavoratori (ex D.Lgs. 196/2003) 83 2.1. I soggetti del trattamento 84 2.2 Il trattamento dei dati personali e dei dati sensibili 84 2.3. Conservazione dei dati 85 XVII. L’OBBLIGO DI SICUREZZA 86 1. Fonti normative 86 Riquadro di approfondimento Quali novità sono state previste nel codice dei contratti pubblici?

86

2. Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro 86 3. Le misure generali di tutela 87 3.1 Adempimenti 88 4. I soggetti responsabili dell’obbligo di sicurezza 89 4.1. Il datore di lavoro 89 4.2. Responsabilità di dirigenti e preposti 90

XI

4.3. La responsabilità di fatto 90 Riquadro di approfondimento Il datore di lavoro può delegare i suoi compiti? 90 5. I soggetti tutelati 91 5.1. Disciplina speciale 91 6. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 91 6.1. Nozione 91 6.2. Meccanismi di elezione 92 6.3. Attribuzioni 92 7. La sorveglianza sanitaria 93 7.1. Tipologie di visite 93 7.2. Giudizi 94 XVIII. LA RETRIBUZIONE 95 1. Nozione 95 2. L’articolo 36 Cost. 95 3. Caratteri della retribuzione 96 4. Forme di retribuzione (art. 2099 c.c.) 96 5. Le fonti della retribuzione 97 6. Gli elementi della retribuzione 98 7. L’adempimento dell’obbligazione retributiva 98 Riquadro di approfondimento Cos’è il prospetto di paga? 99 Riquadro di approfondimento Cosa prevede la legge di bilancio 2018 in merito alle modalità di pagamento della retribuzione?

99

XIX. LA PRESTAZIONE LAVORATIVA: LUOGO E TEMPO 100 1. Il luogo della prestazione 100 1.1. La modifica del luogo di lavoro 100 2. Il tempo della prestazione: l’orario di lavoro 100 2.1. Fonti normative 101 2.2. Ambito applicativo 101 2.3. L’orario di lavoro 101 2.4. Il diritto al riposo 102 2.5. Il lavoro straordinario 103 Riquadro di approfondimento In cosa si differenzia dal lavoro supplementare? 103 2.5.1. Disciplina 103 Riquadro di approfondimento In quali ipotesi è possibile il superamento del limite legale massimo?

104

3. Le ferie annuali 104 3.1. Il divieto di monetizzazione 104 3.2. Durata 105 4. I giorni festivi 106

XII

5. Il lavoro notturno 106 5.1. Definizioni 107 5.2. Durata 107 5.3. La tutela della salute 107 XX. RAPPORTI DI LAVORO AD ORARIO RIDOTTO O FLESSIBILE 109 1. Il lavoro a tempo parziale 109 1.1. Tipologie 109 1.2. I requisiti del contratto 109 1.3. Lavoro supplementare e straordinario 110 1.4. Clausole elastiche 111 Riquadro di approfondimento Cosa si intende per diritto di ripensamento? 112 1.5. Il trattamento economico e normativo 112 1.6. La trasformazione del rapporto 113 2. Il lavoro ripartito (c.d. job sharing) 114 2.1. Caratteristiche 114 2.2. Elementi del contratto 114 2.3. La cessazione del rapporto di lavoro 115 3. Il lavoro intermittente 115 3.1. Tipologie 115 3.2. Caratteristiche 116 3.3. Campo di applicazione 116 3.4. Disciplina 117 3.5. Divieti 117 XXI. LA SOSPENSIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO 118 1. Permessi e congedi 118 2. Permessi a titolo di handicap 118 3. La sospensione del rapporto di lavoro 119 Riquadro di approfondimento Che cos’è il principio del referente unico? 112 3.1. Disciplina 119 4. La malattia 120 4.1. Disciplina 120 XXII. APPALTO, DISTACCO E SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO 122 1. L’interposizione di manodopera 122 Riquadro di approfondimento Quando un appalto è considerato genuino? 112 Riquadro di approfondimento Quali novità sono state introdotte in tema di appalto?

122

1.1. Il regime di solidarietà 123

XIII

Riquadro di approfondimento Il regime di solidarietà opera anche in caso di subfornitura?

112

2. Il distacco del lavoratore 124 2.1. Disciplina 125 Riquadro di approfondimento Cosa si intende per distacco transnazionale? 125 3. La somministrazione di lavoro 125 3.1. Elementi del rapporto 126 Riquadro di approfondimento In cosa si distingue la somministrazione dall’appalto?

125

3.2. Il contratto di somministrazione 127 3.3. Il contratto di lavoro 128 3.4. Titolarità dei poteri datoriali 129 3.5. Diritti del lavoratore 129 3.6. Divieto di somministrazione 130 XXIII. IL LAVORO MINORILE 133 1. Fonti normative 133 2. Ambito applicativo 133 3. Requisiti di età per l’accesso al lavoro 133 Riquadro di approfondimento Esistono ipotesi in cui è lecito adibire al lavoro i bambini?

134

4. Le attività vietate per gli adolescenti 134 5. La valutazione dei rischi e la sorveglianza sanitaria 134 6. Il rapporto di lavoro 135 XXIV. LA TUTELA DELLA GENITORIALITÀ 137 1. Fonti normative 137 Riquadro di approfondimento Cosa prevede la legge di stabilità 2015 a sostegno della genitorialità?

137

2. Congedo di maternità 138 Riquadro di approfondimento Cosa si intende per flessibilità del congedo di maternità?

138

3. Congedo di paternità 139 Riquadro di approfondimento Cos’è il congedo di paternità obbligatorio? 139 Riquadro di approfondimento Quali novità sono state introdotte con il D.Lgs. 80/2015?

139

4. Indennità 140 5. I congedi parentali 140 6. Altre ipotesi di sospensione del rapporto connesse alla genitorialità 141 Riquadro di approfondimento Cosa si intende per servizio di baby-sitting? 142 7. La tutela della salute della madre lavoratrice 142

XIV

8. Divieto di licenziamento, dimissioni e diritto al rientro 143 XXV. LA PARITÀ DI GENERE E LE PARI OPPORTUNITÀ 144 1. Fonti normative 144 2. Il Codice delle pari opportunità (D.Lgs. 198/2006) 145 2.1. Funzione 145 2.2. L’organizzazione amministrativa 145 2.3. Le azioni positive 146 2.4. La nozione di discriminazione 147 Riquadro di approfondimento Cosa prevede il Jobs Act a tutela delle donne vittime della violenza di genere?

148

2.5. La tutela giudiziaria 149 XXVI. IL DIVIETO DI DISCRIMINAZIONI PER MOTIVI DI RAZZA, ORIGINE ETNICA, RELIGIONE, CONVINZIONI PERSONALI, HANDICAP, ETÀ, ORIENTAMENTO SESSUALE 151 1. Fonti normative 151 2. La nozione di discriminazione 151 Riquadro di approfondimento Sono legittimi i trattamenti differenziati in base all’età?

148

3. La tutela giudiziaria 153 XXVII. I RAPPORTI DI LAVORO A CONTENUTO FORMATIVO 154 1. Premessa: I rapporti di lavoro speciali 154 2. L’apprendistato 154 2.1. Tipologie 155 Riquadro di approfondimento È possibile l’assunzione di lavoratori in mobilità? 157 Riquadro di approfondimento Quali novità ha introdotto il D.Lgs. 81/2015? 157 2.2. Il rapporto di lavoro 158 Riquadro di approfondimento Quali vantaggi comporta l’apprendistato per il datore di lavoro?

159

2.3. Requisiti 159 3. Il contratto di formazione e lavoro 160 3.1. Ambito applicativo 161 3.2. Il rapporto di lavoro 161 3.3. Tipologie 161 4. Il contratto di inserimento 162 Riquadro di approfondimento Quale ruolo assumeva la formazione nel contratto di inserimento?

162

5. I tirocini formativi 162 5.1 Caratteristiche 163

XV

5.2. Tipologie 163 5.3. Disciplina 163 Riquadro di approfondimento Cosa sono i tirocini curriculari? 164 XXVIII. I RAPPORTI SPECIALI IN BASE AL CONTESTO O ALL’OGGETTO DELL’ATTIVITÀ DI LAVORO 165 1. L’impresa familiare (art. 230 bis c.c.) 165 2. Il lavoro a domicilio 165 2.1 Specialità del rapporto 165 Riquadro di approfondimento Quali sono gli elementi distintivi del lavoro a domicilio?

166

2.2. Divieti 166 2.3. Disciplina del rapporto 167 3. Il lavoro domestico 167 3.1. Le deroghe alla disciplina ordinaria 167 4. Il telelavoro 168 4.1. Disciplina 168 4.2. Caratteristiche 168 5. Il lavoro agile 169 5.2. Caratteristiche 169 5.3. Disciplina 169 Riquadro di approfondimento In cosa si differenzia il lavoro agile dal telelavoro subordinato?

171

6. Il lavoro sportivo 171 6.1 Ambito applicativo 171 6.2. Disciplina del rapporto 171 Riquadro di approfondimento Quali sono le deroghe alla tutela ordinaria? 172 7. Il portierato 173 7.1. Caratteristiche 173 8. Il lavoro giornalistico 173 8.1. Caratteristiche 174 Riquadro di approfondimento Chi è il free lance? 174 9. Il lavoro dello spettacolo 174 XXIX. LA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO 175 1. Le cause di estinzione del rapporto di lavoro 175 1.1. Il recesso unilaterale 175 2. Le dimissioni del lavoratore 176 2.1. La disciplina delle dimissioni dopo il D.Lgs. n. 151/2015 176 3. Evoluzione normativa in tema di licenziamento 178 3.1. Tutela reale e tutela obbligatoria 180

XVI

4. Il licenziamento: caratteri generali 181 4.1. Tipologie di licenziamento 181 Riquadro di approfondimento Che cosa sono le c.d. imprese di tendenza? 183 5. I divieti di licenziamento 183 Riquadro di approfondimento Che cos’è il periodo di comporto? 183 6. L’intimazione del licenziamento 184 6.1. Il preavviso 186 7. Impugnazione e revoca del licenziamento 187 7.1. Disciplina dell’impugnazione 187 7.2. La revoca del licenziamento 188 Riquadro di approfondimento Quale era la disciplina della revoca ante riforma Fornero?

188

8. Tutela in caso di licenziamenti individuali illegittimi 189 8.1. Tutela ex art. 18 Statuto dei Lavoratori 189 Riquadro di approfondimento Come è cambiata la tutela in caso di licenziamento illegittimo dopo la riforma Fornero e il Jobs Act?

189

Riquadro di approfondimento Che cos’è l’offerta di conciliazione prevista dal decreto attuativo?

190

8.2. Tutela obbligatoria ex art. 8 L. 604/1966 196 Riquadro di approfondimento La nuova disciplina dei licenziamenti si applica anche al pubblico impiego privatizzato?

196

Riquadro di approfondimento Che differenza c’è tra reintegrazione e riassunzione?

197

8.2.1. Piccole imprese e Jobs Act 197 9. Il recesso ad nutum 198 10. I licenziamenti collettivi per riduzione di personale 198 10.1. Impugnazione e regime sanzionatorio 201 Riquadro di approfondimento Cosa accade in caso di carenza dei presupposti formali e sostanziali del licenziamento collettivo in base al D.Lgs. 23/2015?

202

XXX. IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (TFR) 204 1. Nozione 204 2. Disciplina del TFR 204 Riquadro di approfondimento Cosa ha previsto la legge di stabilità 2015 sul Tfr in busta paga?

205

2.1. Indennità sostitutiva del preavviso e TFR in caso di morte del lavoratore 206 Riquadro di approfondimento Quale natura hanno le indennità di fine rapporto?

206

3. La tutela del credito di lavoro 206 3.1. Il Fondo di garanzia 207 3.2. Presupposti 207 3.3. Disciplina 207

XVII

4. La devoluzione del TFR alla previdenza complementare 208 4.1. Nozione 208 Riquadro di approfondimento Come è finanziata la previdenza complementare? 206 4.2. La scelta del lavoratore (silenzio assenso) 208 Riquadro di approfondimento Che cos’è il Fondo di Tesoreria? 208 XXXI. GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI 210 1. Nozione 210 1.1. Tipologie di interventi 210 2. Le integrazioni salariali 210 2.1. La Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIG) e straordinaria (CIGS) 211 Riquadro di approfondimento Quali novità sono state introdotte in tema di cassa integrazione?

214

Riquadro di approfondimento In quali casi il lavoratore decade dalla fruizione dei trattamenti di cassa integrazione?

215

3. I fondi di solidarietà settoriali 216 3.1. Caratteri 216 3.2. Disciplina 216 Riquadro di approfondimento Quali novità sono state introdotte in tema di fondi di solidarietà?

217

4. I contratti di solidarietà 218 5. La nuova assicurazione sociale per l’impiego: NASpI 220 5.1. Nozione 220 5.2. Ambito applicativo 220 Riquadro di approfondimento Cosa accade se il lavoratore, in corso di fruizione di NASpI, instaura un rapporto di lavoro (subordinato o autonomo)?

221

Riquadro di approfondimento Cosa è previsto in tema di contribuzione figurativa?

223

6. Altre prestazioni a sostegno del reddito 223 Riquadro di approfondimento Che cos’è il contratto di ricollocazione? 224 7. I lavori socialmente utili 225 8. Gli ammortizzatori in deroga 225 XXXII. LE MODIFICHE SOGGETTIVE DEL RAPPORTO DI LAVORO 226 1. Le modifiche soggettive e oggettive 226 2. Il trasferimento d’azienda 226 2.1. Ambito applicativo 227 2.2. Effetti del trasferimento 227 Riquadro di approfondimento Cosa accade in caso di contratto di appalto avente ad oggetto un ramo d’azienda?

228

2.3. La procedura di consultazione sindacale 229

XVIII

Riquadro di approfondimento Sono ammesse deroghe alla disciplina di cui all’art. 2112 c.c.?

230

3. Fallimento del datore di lavoro 230 4. Morte o estinzione del datore di lavoro 231 XXXIII. IL PUBBLICO IMPIEGO 232 1. Nozione 232 Riquadro di approfondimento Quali sono i riferimenti al pubblico impiego nella Costituzione?

232

2. Caratteristiche 232 3. Evoluzione storico-normativa 233 4. Ambito di applicazione del T.U. 235 5. Le fonti del pubblico impiego 236 Riquadro di approfondimento Qual è il rapporto tra contrattazione collettiva e disposizioni legislative?

237

6. La contrattazione collettiva 238 Riquadro di approfondimento Cosa assicura la contrattazione integrativa? 238 7. Assunzione e mansioni 239 Riquadro di approfondimento Come ha inciso il D.L. 101/2013 sulle assunzioni dei disabili nella P.A.?

239

Riquadro di approfondimento Cosa accade in caso di assegnazione a mansioni superiori al di fuori dei casi consentiti?

241

Riquadro di approfondimento Cosa prevede il D.Lgs. 165/2001 in tema di organizzazione dei pubblici uffici?

241

8. La dirigenza 242 8.1. Caratteristiche 242 Riquadro di approfondimento Cosa si intende con l’espressione “spoil system”?

243

Riquadro di approfondimento Quali novità erano previste in tema di dirigenza pubblica?

244

9. Il ricorso a forme flessibili di impiego 244 Riquadro di approfondimento Cosa accade in caso di violazione di disposizioni imperative relative all’assunzione o all’impiego di lavoratori?

247

Riquadro di approfondimento Cosa prevede la riforma Madia in tema di stabilizzazione dei precari della PA?

247

10. I doveri-obblighi dell’impiegato 249 11. I diritti dell’impiegato 250 Riquadro di approfondimento Che cos’è il whistleblowing? 252 12. La mobilità nel pubblico impiego 253 13. La responsabilità dell’impiegato 254 13.1. La responsabilità disciplinare 255 14. Estinzione del rapporto di impiego 257

XIX

Riquadro di approfondimento Quali novità sono state introdotte in tema di licenziamento disciplinare nella p.a.?

258

15. Il riparto di giurisdizione in tema di pubblico impiego 259 16. Modifiche soggettive e oggettive 260 Riquadro di approfondimento Qual è la disciplina delle assenze per malattia nel pubblico impiego?

261

XXXIV. LA TUTELA DEI DIRITTI 262 1. Inderogabilità delle norme 262 2. Indisponibilità dei diritti 262 3. Il privilegio 262 3.1. Crediti privilegiati (art. 2752bis c.c.) 262 3.2. Tipologie di privilegio 263 4. Il Fondo di garanzia 263 5. Limiti alla pignorabilità e sequestrabilità della retribuzione 263 6. La rivalutazione monetaria e gli interessi 264 Riquadro di approfondimento Interessi e rivalutazione sono cumulabili? 264 7. Rinunzie e transazioni 265 8. La prescrizione 266 8.1. La prescrizione estintiva 266 8.2. La prescrizione presuntiva 266 Riquadro di approfondimento Da quando decorrono i termini di prescrizione? 267 9. La decadenza 267 XXXV. LA VIGILANZA IN MATERIA DI LAVORO 268 1. Nozione 268 2. Gli organi di vigilanza 268 Riquadro di approfondimento Che funzione hanno gli ispettori del lavoro? 269 3. Il coordinamento della vigilanza 269 Riquadro di approfondimento Chi ha il compito di vigilare sull’osservanza delle misure di sicurezza sul lavoro?

269

4. Le ispezioni 270 4.1. Nozione 270 Riquadro di approfondimento Quali poteri hanno gli ispettori degli enti previdenziali?

269

4.2. Il potere di disposizione 271 4.3. Le modalità di svolgimento dell’ispezione 271 5. Il modello unificato di verbale 271 Riquadro di approfondimento A cosa serve la Banca dati telematica? 272 6. Il diritto di interpello 272 7. La conciliazione monocratica 273

XX

8. La diffida accertativa per crediti patrimoniali 274 9. Diffida e sanzione amministrativa 275 10. La prescrizione obbligatoria 277 11. La vigilanza sul lavoro nero e irregolare 277 11.1. Lavoro nero 277 Riquadro di approfondimento A cosa serve la Banca dati telematica? 278 Riquadro di approfondimento Che natura ha la maxisanzione? 279 11.2. Il provvedimento di sospensione dei lavori 280 Riquadro di approfondimento Quali novità sono state introdotte dal D. Lgs. 151/2015?

281

XXXVI. IL PROCESSO DEL LAVORO 282 1. Evoluzione normativa 282 2. I caratteri del processo del lavoro 283 3. Ambito applicativo 283 4. Giudice competente 283 5. Il giudizio di primo grado 284 5.1. Fase introduttiva 284 Riquadro di approfondimento Il tentativo di conciliazione è obbligatorio o facoltativo alla luce della L. 183/2010?

284

5.2. Istruzione e discussione 284 5.3. Decisione 285 Riquadro di approfondimento In base a quali criteri si svolge il controllo del giudice?

284

6. Impugnazioni 286 7. Gli strumenti per la risoluzione stragiudiziale delle controversie 287 7.1. Tentativo di conciliazione 287 7.2. L’arbitrato 287 8. Il rito per le controversie in tema di licenziamento 291 8.1. Nozione 291 8.2. Principi 292 8.3. Giudizio di primo grado 292 8.4. I giudizi di impugnazione 293 9. Il procedimento ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori 294 Riquadro di approfondimento Quali comportamenti integrano una condotta antisindacale?

295

XXXVII. IL DIRITTO DEL LAVORO DELL’UNIONE EUROPEA 296 1. Il diritto dell’Unione Europea 296 2. Fonti di primo grado del diritto UE 297 3. Fonti di secondo grado (c.d. diritto derivato) 297

XXI

3.1. Atti vincolanti 297 3.2. Atti non vincolanti 298 4. Rapporto tra diritto europeo e diritto interno 298 5. Diritto del lavoro dell’UE 298 5.1. La libera circolazione dei lavoratori 300 5.2. Il diritto di soggiorno 300 Riquadro di approfondimento Che ruolo ha il regolamento UE 492/2011 in tema di libera circolazione dei lavoratori?

301

Riquadro di approfondimento Quali sono le novità in tema di ricerca dell’occupazione?

301

PARTE SECONDA

IL DIRITTO SINDACALE XXXVIII. LIBERTÀ ED ORGANIZZAZIONE SINDACALE 305 1. Nozione 305 2. Il sindacato in Italia 305 3. L’articolo 39 della Costituzione 306 Riquadro di approfondimento Da cosa è dipesa la mancata attuazione dell’art. 39 Cost.?

306

4. Posizioni soggettive dei soci 307 5. Tipologie di organizzazione sindacale 307 6. La libertà sindacale 308 7. Lo Statuto dei Lavoratori (L. 300/1970) 308 8. Le rappresentanze sindacali dei lavoratori in azienda 312 8.1. Le rappresentanze sindacali aziendali (RSA) 312 8.2. Le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) 313 9. L’informazione e la consultazione delle rappresentanze aziendali 313 Riquadro di approfondimento Cosa si intende per informazione e consultazione?

314

10. I diritti sindacali nel pubblico impiego 315 XXXIX. IL CONTRATTO COLLETTIVO DI LAVORO 316 1. Nozione 316 2. Evoluzione normativa 316 3. Il contratto collettivo di diritto comune 318 3.1. Nozione 318 3.2. Efficacia soggettiva 318 3.3. Inderogabilità del contratto collettivo 319 Riquadro di approfondimento Che cos’è il principio del favor praestatoris? 314

XXII

Riquadro di approfondimento Qual è il fondamento dell’inderogabilità del contratto collettivo?

320

3.4. Forma ed interpretazione del contratto collettivo 320 3.5. Contenuto del contratto collettivo 321 4. La procedura di stipulazione 322 5. I livelli della contrattazione collettiva 324 5.1. L’Accordo interconfederale del 23-7-1993 324 5.2. L’Accordo quadro sugli assetti contrattuali del 22-1-2009 324 5.3. L’Accordo interconfederale del 28-6-2011 325 Riquadro di approfondimento Che cos’è la contrattazione di prossimità? 327 XL. LO SCIOPERO 328 1. Nozione 328 2. Natura giuridica 328 3. Titolarità del diritto di sciopero 329 4. Legittimità dell’esercizio del diritto di sciopero 329 5. Limiti all’esercizio del diritto di sciopero 330 5.1. Limiti esterni 330 Riquadro di approfondimento Sono legittimi lo sciopero politico, lo sciopero di solidarietà e lo sciopero di protesta?

330

5.2. Limiti interni 331 6. Lo sciopero nei servizi pubblici essenziali 331 6.1. Ambito applicativo 332 6.2. Condizioni per lo sciopero 333 Riquadro di approfondimento Che funzione ha la contrattazione collettiva? 333 6.3. La Commissione di garanzia 334 6.4. Il potere di precettazione 335 Riquadro di approfondimento Che cos’è lo sciopero virtuale? 336 7. Effetti dello sciopero e crumiraggio 336 8. La serrata 337

PARTE TERZA IL DIRITTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE

XLI. LA PREVIDENZA SOCIALE 341 1. Nozione 341 2. Evoluzione storico-normativa 341 3. Previdenza ed assistenza sociale 343 4. Il rapporto giuridico previdenziale 344 5. La prestazione previdenziale 345

XXIII

Riquadro di approfondimento Qual è la natura giuridica delle prestazioni previdenziali?

345

6. Il principio di automaticità delle prestazioni previdenziali 346 XLII. LA CONTRIBUZIONE 347 1. Nozione 347 2. Natura giuridica del contributo 347 3. L’obbligo contributivo 347 3.1. La misura della contribuzione 348 3.2. La retribuzione imponibile 348 4. La costituzione e la prescrizione dell’obbligo contributivo 349 Riquadro di approfondimento Cosa si intende per anzianità contributiva? 349 5. Ricongiunzione e totalizzazione 350 6. La responsabilità del datore di lavoro per omessa o irregolare contribuzione 352 6.1. La responsabilità dell’ente previdenziale nei confronti del lavoratore 353 7. La tutela amministrativa e giurisdizionale 353 8. Tipologie di contributi 353 XLIII. LA TUTELA PREVIDENZIALE DELL’INVALIDITÀ, VECCHIAIA E SUPERSTITI (IVS) 356 1. Regime generale e regimi speciali 356 2. I sistemi di calcolo delle pensioni 357 3. Fasi storico-normative 357 Riquadro di approfondimento Come si calcola la pensione? 358 4. Trattamento minimo e perequazione automatica 358 5. La pensione di vecchiaia 359 5.1. Presupposti 359 5.2. Interventi legislativi in relazione al requisito dell’anzianità anagrafica 359 5.3. Interventi legislativi in relazione al requisito dell’anzianità contributiva 360 Riquadro di approfondimento In cosa consiste il meccanismo di adeguamento alla speranza di vita?

361

6. La pensione anticipata (ex pensione di anzianità) 361 6.1. Nozione 361 6.2. Tappe normative 362 7. La pensione ai superstiti 363 7.1. Nozione 363 7.2. I trattamenti reversibili 364 7.3. I beneficiari (c.d. superstiti) 364 7.4. La misura della reversibilità 365 Riquadro di approfondimento Sono previste tutele per i familiari esclusi? 365 8. Le nuove figure introdotte dalla legge di bilancio 2017 366 8.1. L’APE 366

XXIV

8.2. L’Ape sociale 367 9. I trattamenti per invalidità e inabilità INPS 367 9.1. Evoluzione della disciplina 367 9.2. Invalidità e inabilità 368 9.3. Prestazioni ordinarie e privilegiate 368 10. Il divieto di cumulo 369 XLIV. LA TUTELA CONTRO LA DISOCCUPAZIONE 371 1. Evoluzione della normativa e rinvio 371 XLV. LA TUTELA ASSICURATIVA PER GLI INFORTUNI E LE MALATTIE PROFESSIONALI 372 1. Evoluzione della disciplina 372 2. Il finanziamento della tutela 372 3. Attività protette (requisiti oggettivi) 373 4. I soggetti assicurati (requisiti soggettivi) 373 5. L’infortunio sul lavoro 374 Riquadro di approfondimento Quale danno è indennizzabile? 374 5.1. Elementi dell’infortunio 374 Riquadro di approfondimento Che cos’è il rischio elettivo? 375 5.2. L’infortunio in itinere 375 6. La malattia professionale 376 6.1. Malattie tabellate 376 6.2. Le prestazioni 377 7. La responsabilità civile del datore di lavoro 379 Riquadro di approfondimento Qual è la procedura per l’erogazione delle prestazioni?

379

8. Le altre assicurazioni 380 XLVI. LA TUTELA PREVIDENZIALE DELLA FAMIGLIA 382 1. Fondamento della tutela 382 Riquadro di approfondimento Che natura giuridica hanno i trattamenti previsti a tutela della famiglia?

382

2. Gli assegni familiari 382 3. L’assegno per il nucleo familiare (ANF) 383 XLVII. LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE 385 1. Nozione 385 2. Le forme della previdenza complementare: secondo e terzo pilastro 385 3. I fondi pensione 386

XXV

4. I beneficiari 386 4.1. Il meccanismo del silenzio assenso 387 5. Il finanziamento della previdenza complementare 387 6. Le prestazioni erogate 388 7. Riscatto e trasferimento 390 XLVIII. L’ASSISTENZA SOCIALE 392 1. Nozione 392 Riquadro di approfondimento Qual è il rapporto tra previdenza e assistenza sociale?

392

Riquadro di approfondimento Quali novità sono previste in tema di assistenza sociale?

393

2. Requisiti di erogazione 394 3. I soggetti tutelati 394 4. Gli organi preposti all’assistenza 394 5. L’accertamento dell’invalidità civile 395 Riquadro di approfondimento In cosa si differenziano i trattamenti di invalidità e inabilità erogati dall’INPS e le pensioni di invalidità civile?

395

6. Le prestazioni economiche in favore degli invalidi civili 396 7. Le prestazioni in favore dei soggetti anziani: l’assegno sociale 398 8. Le prestazioni in favore delle famiglie 398 Indice analitico 400

PARTE PRIMA - IL DIRITTO DEL LAVORO

22

CAPITOLO V ALTRE TIPOLOGIE DI LAVORO: IL LAVORO ACCESSORIO, IL LAVORO OCCASIONALE, IL LAVORO GRATUITO E L’IMPRESA SOCIALE

1. IL LAVORO ACCESSORIO

Per lavoro accessorio si intendeva un’attività lavorativa non riconducibile né al lavoro subordinato, né al lavoro autonomo, che era stata introdotta al fine di contrastare forme di lavoro nero e irregolare. Con L. 99/2013 (di conversione del D.L. 76/2013) era venuto meno il riferimento al lavoro occasionale per definire il lavoro accessorio, facendosi riferimento unicamente al parametro retributivo: si trattava di prestazioni che, con riferimento alla totalità dei committenti, non superavano come compenso i 7.000 euro nell’anno civile (limite innalzato, rispetto ai precedenti 5.000, dal D.Lgs. 81/2015, che aveva sostituito, all’anno solare, l’anno civile). La disciplina del lavoro accessorio è stata, tuttavia, abrogata dal D.L. 17 marzo 2017, n. 25, convertito dalla L. 20 aprile 2017, n. 49, che faceva salva la validità dei voucher richiesti alla data del 17 febbraio 2017, che potevano essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017. Detta abrogazione è stata determinata, tra l’altro, dallo scopo di evitare la celebrazione del referendum abrogativo (ritenuto ammissibile dalla Corte costituzionale) sulla disciplina del lavoro accessorio. Ante riforma: si poteva ricorrere al lavoro accessorio sulla base del c.d. doppio criterio: a) del settore merceologico di riferimento o della categoria di appartenenza del lavoratore; b) del compenso massimo complessivo, in relazione al singolo committente, pari a 5.000 euro per anno solare (3.000 euro ed in riferimento a tutti i committenti, nell’ipotesi di prestatori che beneficiassero di prestazioni integrative o di sostegno al reddito). A seguito della riforma Fornero, unico limite era divenuto il criterio del compenso economico: per prestazioni di lavoro accessorio, si intendevano attività lavorative di natura meramente occasionale che non davano luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 5.000 euro nel corso di un anno solare. Nei confronti dei committenti imprenditori commerciali o professionisti il lavoro occasionale poteva essere svolto in favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2.000 euro. Il c.d. decreto crescita aveva poi previsto per il 2013 (ma il Jobs Act e il d.lgs. 81/2015 avevano reso tale previsione strutturale) che i percettori di integrazioni salariali potessero prestare lavoro accessorio, in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali, nel limite massimo di 3.000 euro di corrispettivo per anno civile.

Come era cambiato il lavoro accessorio prima dell’abrogazione?

V. ALTRE TIPOLOGIE DI LAVORO: ACCESSORIO, OCCASIONALE, GRATUITO E L’IMPRESA SOCIALE

23

La legge 183/2014 (Jobs Act), e il relativo decreto di attuazione (D.Lgs. 81/2015, artt. 48 – 50) avevano previsto la possibilità di estendere il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le attività lavorative e occasionali nei diversi settori produttivi, fatta salva la piena tracciabilità dei buoni lavoro acquistati, con contestuale rideterminazione contributiva e semplificazione della disciplina. In particolare, il tetto di 7.000 euro (parametrato sull’anno civile, compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di ogni anno, e non più sull’anno solare, che si riferiva, invece, ad un periodo di 365 giorni, che poteva decorrere da qualsiasi giorno del calendario) restava comunque nei limiti della no-tax area. Era stato poi previsto che i committenti imprenditori non agricoli o professionisti fossero tenuti, almeno 60 minuti prima dell'inizio della prestazione, a comunicare alla sede territoriale competente dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, indicando, altresì, il luogo, il giorno e l’ora di inizio e di fine della prestazione svolta in regime di lavoro accessorio. Si vietava inoltre il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio nell’ambito della esecuzione di appalti, fatte salve specifiche ipotesi da individuarsi con successivo decreto. Come ricordato supra, la disciplina del lavoro accessorio, di cui agli artt. 48 – 50 del d.lgs. 81/2015 è stata successivamente abrogata dal d.l. 25/2017, convertito dalla L. 20 aprile 2017, n. 49. 1.1. Disciplina

Acquisto di buoni lavoro c.d. voucher presso apposite concessionarie da parte dell’utilizzatore, da consegnare poi al lavoratore (in attesa della emanazione del decreto che fissasse il valore nominale dei buoni orario, e fatte salve le prestazioni rese nel settore agricolo, questo era fissato in 10 euro; euro, mentre nel settore agricolo era pari all’importo della retribuzione oraria delle prestazioni di natura subordinata individuata dalla contrattazione collettiva).

Il lavoratore veniva retribuito mediante suddetti buoni, che dovevano essere poi convertiti in denaro dall’apposito concessionario.

Per alcune categorie di soggetti in stato di disabilità, detenzione, tossico dipendenza e beneficiari di ammortizzatori sociali, la L. 99/2013, di conversione del D.L. 76/2013, prevedeva la possibilità di ricorrere al lavoro accessorio secondo una regolamentazione speciale individuata da un apposito decreto ministeriale.

Peculiarità del lavoroaccessorio erano:

PARTE PRIMA - IL DIRITTO DEL LAVORO

24

Con l’art. 54 bis del D.L. n. 50 del 24 aprile 2017 (convertito con L. n. 96 del 21 giugno 2017) il legislatore ha introdotto l’istituto del lavoro occasionale, a sua volta articolato in due nuovi strumenti destinati all'area, caratterizzata da sacche non irrilevanti di lavoro irregolare, delle prestazioni episodiche e occasionali, rimasta priva di riferimenti giuridici a seguito dell’abrogazione della disciplina del lavoro accessorio. Il primo degli strumenti è il "Libretto Famiglia" che è rivolto alle persone fisiche, non nell'esercizio di attività professionale o d'impresa, ed è utilizzabile dalle stesse per il pagamento di piccoli lavori domestici, servizi di assistenza domiciliare e insegnamento privato supplementare. Non si tratta, come facilmente intuibile dal nome utilizzato, di una tipologia contrattuale ma di un libretto nominativo prefinanziato per il pagamento delle prestazioni occasionali appena menzionate. Il secondo strumento, invece, è rappresentato dal "Contratto di prestazione occasionale", destinato alle microimprese (quelle con meno di 5 dipendenti), e definito come il contratto attraverso il quale un utilizzatore può acquisire, con modalità semplificate, prestazioni occasionali e di ridotta entità. In entrambe le ipotesi, pur non essendo le prestazioni inquadrabili né nell'area della subordinazione né dell'autonomia, al lavoratore è riconosciuta una tutela previdenziale assimilata a quella del lavoro autonomo coordinato e il diritto al riposo giornaliero, alle pause e al riposo settimanale, secondo le regole applicabili al lavoro subordinato. In tutti e due i casi, non è necessaria la stipulazione di un contratto in forma scritta. I limiti dall’utilizzo del lavoro occasionale sono molto più stringenti di quelli previsti per l’abrogato lavoro accessorio: si possono intendere per occasionali solo le prestazioni che, nel corso di un anno, danno luogo: a) a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro lordi per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori; b) a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro lordi, per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori; c) a compensi di importo non superiore a 2.500 euro lordi, per le prestazioni rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore. Fermo restando il rispetto dei limiti economici, poi, la prestazione in favore del medesimo committente non può comunque superare il limite di durata massima pari a 280 ore nell'arco di un anno. In caso di violazione del limite sub c) o della durata massima della prestazione, il lavoratore può chiedere al giudice, salvo nel caso in cui l’utilizzatore sia una pubblica amministrazione, la trasformazione del rapporto occasionale in un contratto subordinato a tempo pieno e indeterminato. Infine, non possono far ricorso a prestazioni occasionali l'utilizzatore e il lavoratore che abbiano in corso o abbiano cessato da meno di sei mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa. Per poter accedere a entrambi gli strumenti per prestazioni di natura occasionale, sia gli utilizzatori che i prestatori devono preliminarmente registrarsi all'interno di una apposita piattaforma informatica gestita dall'INPS. Per quanto concerne il Libretto Famiglia, in particolare, è previsto il seguente iter: 1) acquisto del libretto, da parte dell'utilizzatore, attraverso la piattaforma informatica INPS o presso gli uffici postali; 2) svolgimento dell'attività; 3) comunicazione a cura dell'utilizzatore, entro il giorno 3 del mese successivo allo svolgimento dell'attività, attraverso la piattaforma o l'apposito servizio di contact server INPS, dei dati identificativi del lavoratore, del compenso pattuito, del luogo e della durata della prestazione, di ogni altra informazione necessaria alla gestione del rapporto; 4) il

Come ha colmato il legislatore il vuoto lasciato dall’abrogazione del lavoro accessorio? Il lavoro occasionale

V. ALTRE TIPOLOGIE DI LAVORO: ACCESSORIO, OCCASIONALE, GRATUITO E L’IMPRESA SOCIALE

25

lavoratore riceve una contestuale notifica tramite SMS o posta elettronica al momento della comunicazione di cui al punto precedente. Per quanto riguarda, invece, il Contratto di prestazione occasionale, l’iter è il seguente: 1) versamento da parte dell'utilizzatore della somma per compensare la prestazione attraverso la piattaforma informatica INPS; 2) trasmissione almeno un'ora prima dell'inizio della prestazione, sempre a carico dell'utilizzatore e attraverso la piattaforma, di una dichiarazione che contenga l'indicazione dei dati identificativi del lavoratore, del luogo di svolgimento dell'attività, dell’oggetto della prestazione, della data e dell’ora di inizio e termine della prestazione, del compenso pattuito; 3) il lavoratore riceve una contestuale notifica tramite SMS o posta elettronica al momento della comunicazione di cui al punto precedente. 4) svolgimento dell'attività o revoca della comunicazione precedente entro i tre giorni dal programmato svolgimento. Inoltre, con riguardo alla singola comunicazione, il compenso minimo indicato non può essere inferiore a 36 euro e la prestazione non può avere una durata superiore a quattro ore continuative nell'arco della giornata. Il pagamento dei compensi avviene a cura dell'INPS, entro il giorno 15 del mese successivo allo svolgimento dell'attività. La misura oraria minima del compenso è stabilita in 10 euro per il Libretto Famiglia, a cui vanno aggiunti, per determinare il costo totale, a totale carico del committente, 1, 65 euro come contributo previdenziale, 0,25 euro per l'assicurazione infortuni e malattie e 0,10 euro per gli oneri gestionali. Per il Contratto di prestazione occasionale, invece, il compenso minimo orario è pari a 9 euro, a cui devono essere aggiunti, sempre a totale carico del committente, il 33% del compenso come contributo previdenziale e il 3,5% per l'assicurazione infortuni e malattie. Infine, l'1% delle somme versate dall'utilizzatore andrà a coprire gli oneri gestionali. Regole particolari sono dettate per l'utilizzo del Contratto di prestazione occasionale nel settore dell'agricoltura e della pubblica amministrazione e per il calcolo dei limiti massimi di compenso annuo riferiti ad alcune categorie di prestatori.

2. IL LAVORO GRATUITO

In generale la figura del lavoro gratuito è inammissibile, posto che un eventuale accordo in tal senso sarebbe invalido, e sostituito con il diritto alla retribuzione minima prevista dalla contrattazione collettiva.

Un vincolo di cortesia o affetto (c.d. affectionis causa): è quanto accade, per esempio, nel caso di a) lavoro familiare, tra soggetti legati da vincoli di parentela o affinità (esso si presume gratuito salvo prova contraria, ex multis, Cass., Sez. Lav., 20 aprile 2011, n.9043 e 26 gennaio 2009, n. 1833); b) impresa familiare, in cui collaborano con il titolare il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo (e salvo che non sia configurabile un diverso rapporto di natura subordinata).

Uno scopo di solidarietà: ciò accade nell’attività di

Tuttavia, è legittimoin presenza di:

PARTE PRIMA - IL DIRITTO DEL LAVORO

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volontariato, prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà (art. 2 L. 266/1991). Per essa non è ammessa retribuzione ed è incompatibile con qualsiasi rapporto di lavoro intercorrente con l’organizzazione di appartenenza.

3. L’IMPRESA SOCIALE

Produce o scambia beni e servizi di utilità sociale nei

settori indicati dal legislatore del 2005 (ad es. assistenza sociale e sanitaria, educazione ed istruzione, valorizzazione del patrimonio culturale).

Esercita attività d’impresa al fine dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati o disabili.

L’impresa sociale (D.Lgs. 155/2006) è un

soggetto privato,non a scopo di lucro,

che: