Il Dialogo Delle Voci Interiori

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COMUNICATI ANDROMEDA   26.1

Il Dialogo delle Voci è stato introdotto in Italiada poco più di quattro anni. Creato negli USA neglianni ‘70 da Hal e Sidra Stone*, PhD (medici), questometodo di lavoro interiore si è sviluppato nel tempointegrando tecniche diverse, e aprendosi a nuoveprospettive. Nella sua creazione, il Dialogo ha attintoa numerose esperienze: su una base junghiana, hainserito elementi derivanti dalla Psicosintesi, dallaGestalt e dall’Analisi Transazionale, producendo tut-tavia uno strumento unico e originale, di grande fles-sibilità e ricchezza. Proprio per questa sua grandeflessibilità ed efficacia, il Dialogo è facilmente abbi-nabile ad altre tecniche terapeutiche o di lavoro inte-riore, che spesso alla sua luce trovano maggiore inte-grazione e focalizzazione. Uno di questi abbinamentisarà esaminato più avanti, dopo un’esposizione degliaspetti teorici più importanti del Dialogo stesso.

LE VOCI INTERIORI

Il Dialogo parte dal presupposto, comune con lecorrenti psicologiche elencate sopra, che nella nostradinamica interiore sono attive diverse parti, o aspetti

psicologici, che possiamo definire sub-personalità, oenergie, o, appunto, “Voci”. Ognuna di queste Vociha dentro di noi una sua vita autonoma vera e pro-pria, con desideri, tendenze, bisogni e convincimentipropri, e con riflessi sul nostro modo di vedere egestire la nostra vita.

LE VOCI PRIMARIEE LE VOCI RINNEGATE

Con alcune di queste Voci noi ci identifichiamoprecocemente nel corso della nostra vita, che anzi

tendiamo a vivere attraverso questi aspetti. Il Dialo-go le definisce Voci Primarie: sono quelle che costi-tuiscono la nostra “personalità operativa”. Le VociPrimarie si sviluppano nella nostra infanzia, costel-landosi attorno ad una prima energia protettiva, ilProtettore - Controllore. Attraverso questa primaenergia il bambino, che dipende in tutto e per tuttodal mondo degli adulti per essere accudito, protetto,amato ed accettato, comincia a imparare che c’è unareazione esterna ad ogni suo comportamento: diaccettazione o rifiuto, di amore o abbandono. Il Pro-tettore - Controllore, quindi, imparerà precocemente

a “chiamare” a sé” quelle parti che fanno sentire il bambino amato e protetto.

Nel corso del processo di crescita, queste Voci sisvilupperanno a danno delle energie opposte, finen-

do per diventare, anziché una protezione (come eranegli intenti originali), una vera e propria prigione,che ci allontana dalla nostra impronta psichica, dallanostra essenza. Ogni essere umano, identificandosisolo con alcune delle sue parti, si racchiude in unapersonalità limitata, impedendosi di esprimere com-pletamente le sue potenzialità, la sua ricchezza inte-riore. Infatti, per ogni energia che noi abbracciamo,stiamo abbandonando e giudicando la energia oppo-sta: se ad esempio mi identifico con “l’essere razio-nale e responsabile”, abbandonerò (“rinnegherò”,

per usare il termine specifico del Dialogo) i mieiaspetti emotivi, fantasiosi, irresponsabili; se mi iden-tifico con “l’essere fragile, indeciso”, rinnegherò imiei aspetti di forza e determinazione; se sono“mentale ed introverso”, trascurerò le mie voci intui-tive ed estroverse, e così via. Tutte queste energiefiniranno nello “sgabuzzino” della mia psiche:saranno Voci Rinnegate. Esse, tuttavia, dalle profon-dità in cui cerchiamo di tenerle attraverso la prote-zione e il controllo delle Voci Primarie, cercherannodi farsi sentire in tutti i modi, sabotando la nostravita e venendoci incontro attraverso i sogni, gli incu-

 bi, le malattie, i rapporti.ALCUNI ESEMPIDI VOCI INTERIORI

Le nostre Voci sono tantissime; alcune sono uni-versali, come, ad esempio, Il Bambino Interiore: quel-la parte di noi che resta, appunto, sempre bambina, eche porta la nostra giocosità, la creatività, ma anche il

 bisogno, la vulnerabilità, il contatto con l’essenza. Èproprio questa la Voce attorno alla quale si sviluppae ruota il nostro sistema protettivo: che talvolta per

proteggerla finisce per soffocarla, e renderla quasiinaccessibile. È tuttavia proprio il Bambino che rendepossibile l’intimità nei rapporti! È molto importanteimparare a proteggere il Bambino in modo nuovo,più consapevole e vero, e questa è una delle tappefondamentali del Dialogo.

Un’altra Voce a “diffusione internazionale” è ilCritico Interiore: quella parte di noi che ci critica, ciconfronta costantemente con gli altri, e sempre anostro sfavore, facendoci sentire inadeguati, e quindi

 bloccando ogni nostra iniziativa. Il Critico Interiore è

una Voce subdola e potente, così sottile e penetranteche neppure ce ne accorgiamo (gli Stone la chiamano“Radio Crazy”), ma che veramente può soffocare lanostra creatività, avvelenare i nostri rapporti e farciletteralmente ammalare.

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IL DIALOGO DELLE VOCI INTERIORI

E LA DANZA DELLE ENERGIE

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COMUNICATI ANDROMEDA26.2

Quando non lo vogliamo sentire, spesso cadia-mo nella trappola del suo opposto: il Giudice Interio-re, quella parte che ci confronta, questa volta a nostrofavore… In realtà, è sempre la stessa energia, ed èugualmente distruttiva: noi non possiamo mai esse-re, semplicemente, noi stessi. Il confronto è un giocoperdente in ogni caso. Una volta trasformata, questaenergia del Critico/Giudice può essere un validoalleato perché ha grande capacità di discernimento e

di analisi.Altre Voci sono più legate alla cultura e ai valoridi una certa società: ad esempio, una Voce tipica delmondo occidentale è il nostro Pusher (letteralmente,“colui che spinge”): la Voce dell’Attivista, del fare,che ci spinge ad agire, che ha sempre nuovi obiettivie una lista infinita di compiti e impegni… a volte finoall’esaurimento. Come intuibile, in questa Voce c’èuna grande ricchezza, perché ha capacità progettualied esecutive notevoli: tuttavia, se ci perdiamo in essa,può portaci all’esaurimento, ad incidenti fisici, o alladepressione (che può essere la reazione priva di spe-ranza ad un Pusher interiore così potente che prefe-riamo non fare più niente!).

La lista potrebbe continuare, ma questo è forsesufficiente per capire il concetto. Ogni Voce, dunque,possiede un “seme di verità”, che può fiorire e darericchezza alla nostra vita attraverso la trasformazioneoperata dal Dialogo: con esso, possiamo riportareogni Voce più vicina alla sua essenza originaria,quando non era ancora distorta dal mal uso, o dalnon uso.

GLI OBIETTIVI DEL DIALOGO

Il Dialogo delle Voci non è una terapia: non èrivolta a persone psichicamente labili, ma a tutticoloro che sentono di avere quel generico malesseredi vivere, che intuiscono che molte delle loro poten-zialità sono sprecate, che si accorgono di cadere spes-so in schemi ripetitivi, nei rapporti, o nelle scelte dilavoro e di vita.

Il Dialogo è uno strumento di crescita interiore,è un processo di consapevolezza e, una volta integra-to come metodo nella propria vita, un grande aiutonella comunicazione, nella gestione sana e responsa-

 bile dei nostri rapporti. Il Dialogo non privilegia le

Voci Primarie rispetto a quelle Rinnegate, o vicever-sa: ci aiuta a diventare più consapevoli di entrambiquesti flussi energetici. Il primo passo è la separazio-ne dalle nostre Voci Primarie, quelle con le qualisiamo identificati e che costituiscono il nostro EgoOperativo. Il processo di per sé comporta di paripasso lo sviluppo e il radicamento di ciò che il Dialo-go chiama Ego Consapevole, uno stato di essere neu-trale che può “abbracciare” gli opposti ed aiutarci acompiere scelte più libere e consapevoli, e non reatti-ve ed automatiche.

DALL’EGO OPERATIVOALL’EGO CONSAPEVOLE

Il processo di consapevolezza è dinamico, è ilmodo di comprendere e gestire il flusso delle nostre

energie psichiche, e dura tutta la vita. Il Dialogo ciaiuta a padroneggiare diverse tecniche per radicarel’Ego e renderlo più e più consapevole. Il modelloproposto dagli Stone è quello del lemnisco dell’infi-nito:

L’energia fluisce nelle due polarità, che possia-mo vedere come yin e yang, vulnerabilità e potere,maschile e femminile, Voci Primarie e Voci Rinnega-te… Questo processo è archetipico e fa parte dellavita. L’Ego Operativo tende a privilegiare una partedel flusso, perdendosi come abbiamo visto in alcuneVoci privilegiate, per poi essere a volte completamen-te esautorato dall’emergere ribelle e prepotente dellenostre Voci Rinnegate, che chiedono comunque illoro spazio. Il ruolo dell’Ego Consapevole è quello diavere accesso sia all’esperienza energetica ed emoti-va delle Voci (attraverso il Dialogo), sia al livellodella “consapevolezza impersonale”, cioè “quellacapacità di testimoniare la vita in tutti i suoi aspetti,senza valutare e giudicare le energie coinvolte, esenza aver il bisogno di controllare il risultato di unevento” (Stone).

È questa doppia capacità dell’Ego Consapevoleche rende possibile delle scelte vere: altrimenti, ilnostro Ego diviene preda, come abbiamo già detto, dialcune energie che ne svolgono le funzioni in modooperativo e non consapevole. Tornando quindi almodello, l’Ego Consapevole è rappresentato dal cer-chio che, distaccato dal lemnisco, abbraccia e accettale energie dei due poli. Il concetto di Ego Consapevo-le è veramente la chiave di volta del processo delDialogo delle Voci, ed è forse l’innovazione piùprofonda portata dagli Stone, anche perché il Dialo-go fornisce veramente un metodo pratico per attiva-re, radicare e far crescere questo centro. L’Ego Consa-pevole infatti è esso stesso in continuo processo dina-mico: quanto più si esplorano le proprie Voci, tantopiù l’Ego diventa consapevole delle loro dinamiche,

e in una posizione migliore rispetto a scelte reali.

COME SI SVOLGE IL DIALOGO

Il Dialogo si svolge con l’aiuto di un Facilitatoreche aiuta nel processo di separazione dalle Voci Pri-marie, attraverso una tecnica di “intervista neutra”,nel massimo rispetto del sistema protettivo. Paralle-lamente al riconoscimento delle Voci Primarie, il pro-cesso fa emergere, in modo naturale e senza sforzo, leVoci Rinnegate. Ciò comporta una grande liberazio-ne di energia: quanta ne era impiegata, a nostra insa-

puta, per tenerle ben sotterrate. La persona ha quindiuna visione più allargata, è in grado di integrare eutilizzare energie cui prima non aveva accesso, senon in modo distorto e a volte addirittura distruttivoper sé o per gli altri.

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È importante sottolineare il ruolo neutro delFacilitatore, che deve a sua volta vivere costantemen-te l’esperienza di essere a sua volta facilitato, perchénon è possibile sostenere una persona in una energiache non si sia profondamente esplorata a propriavolta. Ancora, è importante sottolineare che il Dialo-go non vuole privilegiare le Voci Rinnegate rispettoa quelle Primarie. Abbracciare una Voce rinnegatanon vuol dire necessariamente viverla, specie se è

contraria al nostro codice morale: significa entrare incontatto con essa nel nostro mondo interiore, inmodo energetico, ascoltando ciò che vuole comuni-carci anche attraverso le fantasie o altro.

Questo costante rispetto delle Voci Primarie(che si applica praticamente in ogni seduta, ad esem-pio chiedendo alle Voci Primarie il permesso di acce-dere a quelle Rinnegate, e accettando il loro parere -finché non si sentono rilassate e tranquille; oppureritornando a parlare con loro dopo l’intervista a unaVoce rinnegata, per sentire come si sentono) è unagrande garanzia della “sicurezza interna” insita nelmetodo. C’è molto rispetto e quindi il processo sisvolge con un ritmo ogni volta diverso, ma in ognicaso sicuro e, soprattutto, permanente: le trasforma-zioni provocate dal Dialogo, attraverso il radicamen-to dell’Ego Consapevole, restano patrimonio definiti-vo della persona. È importante ricordare l’importan-za che il Facilitatore sia persona esperta di questa tec-nica, che abbia ricevuto molte facilitazioni a sua voltae sia costantemente impegnato a confrontarsi perso-nalmente: il Dialogo non può essere sostenuto se ilFacilitatore non ha esso stesso ben esperimentato laVoce che esce nella seduta. Spesso infatti il lavoro,più che parlato, è energetico. La Voce deve sentirsiaccolta soprattutto a livello non verbale.

LO SPECCHIO DEI RAPPORTI

Il Dialogo è uno strumento straordinario perimparare a comunicare consapevolmente. Questonasce innanzitutto dal processo interiore stesso che,creando un centro di consapevolezza, ci permette di“sentire” con maggiore obiettività ed ampiezza divedute i nostri bisogni, ma anche dalla visione parti-colarmente ricca che il Dialogo ha delle relazioni. I

nostri rapporti sono uno specchio del nostro mondointeriore: noi attraiamo (ammirando o giudicando)persone che ci mostrano i nostri aspetti rinnegati.Tutte le persone che giudichiamo con fastidio, sen-tendoci nel giusto e forse superiori, sono uno spec-chio di qualcosa di noi che non vogliamo vedere. Ilgiudizio critico che portiamo non è che la difesa dellenostre Voci Primarie verso quello stesso aspetto chein qualche modo “vibra” dentro di noi.

Questo vale anche per le persone che ammiria-mo: nello sgabuzzino delle Voci Rinnegate finiscono

tanti tipi di energie! Questo ci dà la possibilità diusare ogni nostra relazione come maestra di vita. Ilmessaggio è: “attenzione, non sei in contatto con unaparte di te, non stai riconoscendo la tua totalità”. Tut-tavia, noi spesso non capiamo e preferiamo evitare le

persone con certe caratteristiche, pensando che sial’unica soluzione per evitare il disagio: ma, guardacaso, la vita ce ne riporta di simili davanti… Così, adesempio, se mi identifico con “l’essere pacifico, nonviolento, sempre in armonia con gli altri, spesso sullamia strada incontrerò persone aggressive, di cuipotrò anche essere vittima… Il messaggio è chiaro:sto rinnegando la mia aggressività, la giudico e lavedo solo negativamente, e perdo la possibilità di

usare il “seme” prezioso che c’è dietro: la sanaaggressività naturale, origine e flusso di energia vita-le, e quello che ne deriva: la creatività, la affermazio-ne del mio essere, la possibilità di dire “no”, di porredei confini sani a me stesso nel mondo.

Attraverso questo processo di “riappropriazio-ne” dei nostri aspetti rinnegati, possiamo ripulire inostri rapporti dalle proiezioni e quindi renderli piùveri: è come se togliessimo dei “veli” dall’altra perso-na, attraverso i quali non la vedevamo liberamente:finalmente la possiamo accogliere per come è vera-mente: è facile immaginare come questo possa esseredi grande guarigione nei nostri rapporti più impor-tanti e intimi.

LE ENERGIE TRANSPERSONALI

Molto spesso attraverso il Dialogo emergonospontaneamente Voci di grande saggezza e spiritua-lità di vibrazione molto sottile; esse vengono trattateal pari delle altre, al servizio dell’Ego Consapevoleche è il vero Direttore d’orchestra della nostra psiche.perdersi nell’identificazione spirituale è un rischio alpari degli altri: l’identificazione porta con sé il giudi-

zio, la separazione. Poiché in questo caso il giudizionon è mostrato, a volte neppure sentito (non è “spiri-tuale”…) questo crea molta falsità e mediocrità. Laspiritualità andrebbe vissuta nella consapevolezza diciò che viviamo e siamo su tutti i livelli: fisico, emoti-vo, e mentale, oltre che spirituale.

IL DIALOGO DELLE VOCIE LA DANZA DELLE ENERGIE

L’aspetto energetico nel lavoro è molto impor-tante: ogni Voce è un’energia psichica, che vibra den-tro di noi su tutti i livelli. E ogni Voce è inscritta nelnostro corpo: il nostro corpo, la sua postura sonostati letteralmente modellati e plasmati dalle nostreVoci. Sperimentare le Voci attraverso il corpo e ilmovimento è di grande impatto: il nostro corpo nonmente, il nostro corpo ricorda ed elabora. Un’espe-rienza delle nostre Voci che sia anche fisica ed ener-getica attraverso il movimento del corpo attiva unprocesso più rapido ed intenso, più “radicato” nellanostra struttura.

Il lavoro fisico, energetico ed emotivo attraverso

la danza (libera e guidata), l’espressione creativa, lalettura del corpo fermo e in movimento completanoin modo spontaneo e naturale le tecniche più specifi-che del Dialogo.

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COMUNICATI ANDROMEDA26.4

LE VOCI E IL CORPO:L’AIUTO DEI CHAKRAS

I chakras, o ruote di energia, sono sette centri (iprincipali) disposti lungo l’asse del nostro corpo, cheregolano il fluire della nostra energia vitale sui diver-si livelli. Ogni chakra è deputato a determinate fun-zioni, ed ha una diversa vibrazione. Partendo dalprimo, situato nel perineo e rivolto verso il basso,

deputato alla nostra sopravvivenza, alla sicurezzafisica e materiale, risaliamo lungo la colonna fino alsettimo, situato sulla nostra volta cranica e rivoltoverso il cielo, sede della nostra conoscenza e consa-pevolezza di esseri spirituali. Il corpo e i chakrassono il sistema di riferimento che dà maggiore ric-chezza all’incontro con le nostre Voci. Le spallecurve, il torace un po’ incavato (un quarto chakrachiuso…) sono segno evidente dell’influenza di alcu-ne Voci: quella che “forse”, “la paura di esporsi affet-tivamente”, “di rischiare un’altra delusione”; un ven-tre prominente, aggressivo (un terzo chakra aper-

to…) ci parla di problemi legati al potere e allagestione del potere del mondo: lì molte Voci possonoessere attivate, dalla Vittima al Ribelle, dal Tiranno alCritico… Due gambe sottili su un corpo relativamen-te più saldo (una carenza al primo chakra) forse cimostrano un Bambino Bisognoso che non è ascolta-to… E così via.

Il nostro corpo è il nostro tempio: ogni nostracellula e organo partecipa, con il suo tipo di “intelli-genza” al nostro processo trasformativo. È importan-te imparare a sentirlo con maggiore consapevolezza,

ad ascoltarlo, ad apprezzarne la flessibilità e la ric-chezza espressiva. Il processo è sinergico: attivare ilcorpo attraverso il movimento “invita” le corrispon-denti Voci ad esprimersi maggiormente. Lasciar par-lare le nostre Voci, accettarle, apre il nostro corpo amaggiori possibilità espressive. Tuttavia, il corpo èpiù denso, la sua posture è fissata e rigida, la capacitàdi movimento che ci siamo dati è limitata dal giudi-zio impietoso del nostro Critico e di altri personaggiper i quali il corpo è solo un optional… Per questopuò essere importante partire dal movimento, averemaggior consapevolezza dei blocchi e delle potenzia-lità espressive, sperimentandole in un contesto pro-tetto e sicuro.

ESERCIZI PER “SCOPRIRE”ALCUNE NOSTRE VOCI

1) Potete divertirvi a compiere una piccolaesplorazione domestica e osservare, ad esempio,“chi” ha comprato il vostro guardaroba… vi sarannocertamente molti personaggi, dentro all’armadio! Eanche la casa, avrà angoli arredati da Voci diverse…Fate una lista di almeno sei “personaggi” che abitano

il guardaroba e la casa.

2) Potete continuare l’esplorazione dei diversiaspetti della personalità usando musiche diverse perindurre ed esplorare le Voci. Questa è una cosa cheavviene già naturalmente: ogni tipo di musica ci favibrare diversamente e scatena emozioni diverse.Provate a vivere tutto questo più consapevolmente.Preparate una cassetta con brani di musica ben diffe-renziati, e possibilmente solo musicali (le parole pos-sono distrarre dal “vostro” senso di quella musica,

perché spingono a seguire il loro significato, cheforse è totalmente diverso da quello che la melodia viispira). Ad esempio, usate un pezzo molto ritmato,con percussioni forti; poi, un brano dolce, più melo-dico; poi un brano di tipo sudamericano, infine unpezzo di musica classica…

Nella stanza, sul pavimento, scegliete un puntoche rappresenta il centro di consapevolezza, l’EgoConsapevole (Cfr. il “modello” dell’infinito). Quelloè il punto dal quale partire e al quale tornare, al ter-mine di ogni brano. È il punto del “direttore d’orche-stra”, che può danzare le diverse Voci senza perdersi

in esse. Ora “lasciatevi danzare” dal primo brano,entrando veramente nella musica: e cogliete quelgesto, quella serie di movimenti sempre più intensiche lasceranno emergere un personaggio… con “sue”emozioni… lo conoscete? Lo usate, nella vostra vita?Come sarebbe la vostra vita, se fosse solo lui/lei agestirla? E come sarebbe, se non vi fosse per nulla?Mentre continuate a muovervi entrando sempre dipiù in quest’energia, lasciate che delle immaginiemergano, e che una figura vi venga incontro: com’èquesto personaggio? Uomo? Donna? Di che epoca è?Come è vestito? Come si chiama? Che cosa gli piace

fare? Che cosa detesta?Quando il pezzo di musica finisce, ritornate alpunto della consapevolezza e lasciate andare questopersonaggio: spazzatelo via dal corpo scuotendo

 braccia e gambe, e ritrovando la centratura.Ripetete questo procedimento per ognuno dei

 brani scelti (massimo quattro).

NOTE 

Bibliografia Hal e Sidra Stone: Embracing Our Selves;Embracing Each Other; Embracing our Inner Critic. RobertStamboliev: The Energetics of Voice Dialogue - Edizioneinglese (per ordini DELOS, Inc. PO Box 604, Albion, CA95410-0604. Fax (707) 937.4119) Edizione francese (Le souf-fle d’or, BP 3, 05300 Barret le Bas, France. Fax (92) 650879).Il primo dei tre libri degli Stone è pubblicato in italianodalle Edizioni Amrita.

In Italia, il Dialogo è diffuso attraverso seminari,conferenze e corsi di approfondimento da Voice 

Dialogue  , Associazione Italiana Dialogo delle Voci,via Bellaria 27, 40139 Bologna (Tel. 051. 846896)

.Per qualsiasi ulteriore informazione rivolgersi a:

Soc. Editrice Andromeda - via S. Allende 1 - 40139 Bologna - Tel. ø 051.490439 - 0534.62477Fax 051.491356 - e-mail: [email protected] - http: www.alinet.it/andromeda