IL CREDIT DEFAULT SWAP NELLA GESTIONE DEL RISCHIO...

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IL CREDIT DEFAULT SWAP NELLA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO Corso in Economia del Mercato Mobiliare a.a. 2014/2015 Dott.ssa Alessandra Ortolano Dipartimento di Economia - Università degli Studi “G. d'Annunzio” e-mail: [email protected]

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IL CREDIT DEFAULT SWAP NELLA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

Corso in Economia del Mercato Mobiliarea.a. 2014/2015

Dott.ssa Alessandra Ortolano

Dipartimento di Economia - Università degli Studi “G. d'Annunzio”

e-mail: [email protected]

La misurazione del rischio di credito

Il rischio di credito, insito in ogni transazione finanziaria, deriva dal dif-ferimento temporale della prestazione della controparte, che potreb-be, dunque, risultare inadempiente o insolvente.

I credit derivative, essendo strumenti per una gestione dinamica ed otti-male del rischio di credito, implicano necessariamente un precedente processo di VALUTAZIONE e QUANTIFICAZIONE del rischio stesso. Cit. Angelini (2013).

Si propongono, dunque, alcune delle metodologie di MISURAZIONE del rischio di credito, che differiscono nei relativi presupposti concettuali.

I modelli di misurazione del rischio di credito

➲ I modelli di scoring➲ I modelli fondati sui dati del mercato dei capitali➲ L'approccio VaR (Value at Risk)

I modelli di scoring(consentono una misura QUANTITATIVA di AFFIDABILITA' del soggetto,

sulla base di determinate variabili di input)

➲ Modello Z-score di Altman (il più noto): analisi multivariata che sinte-tizza in un unico valore Z, il valore di più indici di bilancio, da confron-tare con un valore limite Zc, definito punto di separazione o cut off.

CLASSIFICAZIONE DI UN'IMPRESA COME SANA O

INSOLVENTE

LIMITI:➢ perdita, nel tempo, della rilevanza

previsionale dei dati storici contabili utilizzati;

➢ valutazione di tipo binario (i clienti sono meritevoli o non lo sono).

maggiore utilità nella fase di moni-toring, come early warning per po-tenziali crisi dell'impresa.

I modelli fondati sui dati del mercato dei capitali (si caratterizzano per l'OGGETTIVITA' e per il fatto di basarsi sui DATI DI

MERCATO)

➲ 1. Modelli basati sulla struttura a termine del premio per il rischio: basati sulla struttura a termine dei premi per il rischio, ovvero degli spreads rispetto a tassi privi di ri-schio che fanno da benchmark, cui si associa una distribuzione di probabi-lità d'insolvenza.

ASPETTI POSITIVI:➢ inserimento della problematica del

rischio di credito in un contesto di-namico di analisi dell'orizzonte del finanziamento.LIMITI:

➢ difficoltà a raccogliere i dati ed in-formazioni sufficienti a costruire la possibile struttura a termine dei ren-dimenti dei titoli appartenenti alle diverse classi di rating ;

➢ rigida relazione probabilità di de-fault e variazione degli spread di rendimento, trascurando altri fattori.

I modelli fondati sui dati del mercato dei capitali

➲ 2. Modelli basati sul tasso storico di mortalità: analisi delle esperien-ze storiche di default di un gruppo di obbligazioni omogenee, con l'o-biettivo di determinare un indicatore di probabilità futura di insolvenza.

Calcolo di un tasso di mortalità o marginal mortality rate (MMR), dato dal rapporto tra il valore delle obbligazioni non onorate nell'anno di riferimento ed il valore totale del-le obbligazioni che compongono la popolazione in esame.

LIMITI:➢ riferimento ad una popolazione pas-

sata (backward looking);➢ difficoltà nel reperire i dati utili al

calcolo dei tassi di insolvenza;➢ maggiore idoneità ad individuare

gruppi di prenditori potenzialmen-te problematici, piuttosto che a sti-mare la probabilità di default di singole imprese.

I modelli fondati sui dati del mercato dei capitali

➲ 3. Modelli fondati sulla teoria del-le opzioni: si interpreta la posizione dell'azionista di un'impresa, come un acquisto di un' opzione call implicita sul valore dell'impresa, ad un prezzo pari al valore nominale del debito

il rischio di perdita si stima in fun-zione del rapporto tra il valore de-gli assets e l'ammontare del debito e della volatilità attesa del valore degli assets.

ASPETTI POSITIVI:➢ soluzione sofisticata al calcolo dello

spread creditizio e della probabilità di insolvenza.LIMITI:

➢ difficoltà nello stimare il valore di mercato degli assets e la variabilità dello stesso (soprattutto per le im-prese che non hanno titoli di capitale trattati in mercati liquidi).

L'approccio VaR (Value at Risk)(determinazione del VALORE A RISCHIO DEL PORTAFOGLIO, o mas-sima perdita potenziale, calcolata assumendo un determinato intervallo di

confidenza ed un'ipotesi di distribuzione di probabilità)

Individuazione di una variabile sottoposta ad una fonte di rischio (prezzo di attività finanziarie).

Tali modelli di differenziano attraverso:➢ la variabile di cui viene stimata la distribuzione di probabilità (valori di merca-

to, oppure tassi di perdita);➢ le modalità con cui si ottiene la misura del VaR, con un determinato intervallo di

confidenza (approcci che specificano la forma funzionale della distribuzione, approcci che non formulano alcuna ipotesi a riguardo);

➢ definizione dell' orizzonte temporale di riferimento (dipende da un fattore ogget-tivo, e da un fattore soggettivo; nella pratica, tuttavia, riferimento generale ad un anno).

Gli strumenti di gestione del rischio di credito: i credit derivatives

Consentono di SEPARARE il rischio di credito dalle altre componenti di rischio di un'attività o di effettuare un TRASFERIMENTO dello stes-so, sul mercato.

Resta la probabilità d'insolvenza dei debitori, ma il rischio è trasferito da una controparte ad un'altra.

Il derivato creditizio è per sua natura uno strumento, il cui valore dipen-de da quello dell'underlying, ma il derivato ed il suo sottostante, restano delle entità distinte.

I principali credit derivatives

➲ Credit Default Swap (CDS)

(di cui si tratterà nel prosieguo)

➲ Total return swap (Tror): con-siste nella transazione in cui un soggetto (total return payer), detentore di un'atti-vità finanziaria, trasferisce l'intera per-formance di tale attività (reference asset) alla controparte (total return receiver) in cambio di pagamenti fissi o variabili.Con il Tror, oltre al rischio di credito, si trasferisce anche il rischio di mercato.

➲ Credit linked note: è uno stru-mento derivato strutturato, costituito da un titolo e da un credit derivative. Il pay off dipende dalle variazioni del merito creditizio di un reference entity. La più diffusa credit linked note, è la credit de-fault note, costituita da un'obbligazione ordinaria e da un Credit Default Swap.

➲ Credit spread option: si tratta di un'opzione, il cui sottostante è dato dal credit spread nei confronti di un deter-minato benchmark; tale spread andrà ad impattare sul prezzo dell'asset di riferi-mento, dunque l'andamento di una credit spread option è speculare a quello delle opzioni classiche.

Cos'è un Credit Default Swap (CDS)?

Il CDS è un contratto bilaterale mediante il quale una parte (il protection buyer), at-traverso il pagamento di importi predeterminati e a scadenze fisse, trasferisce al pro-tection seller il rischio di credito inerente lo strumento finanziario sottostante (refe-rence entity); la controparte, in cambio dei premi periodici, si impegna a pagare al protection buyer una somma di denaro nell'eventualità in cui si verifichi, entro un determinato arco temporale, uno specifico credit event. Cit. Angelini (2013).

Confronto con altre tipologie di contratto

➲ CDS vs contratto di assicurazione

vale il principio del “prezzo contro rischio” o “premio contro indenniz-zo” (comune a molti derivati), ma è fondamentale il fine SPECULATI-VO

➲ CDS vs fideiussione

lo swapper non assume direttamente e solidalmente alcuna obbligazione: NON C'E' ACCESSORIALITA'

➲ CDS vs opzione

nel CDS l'obbligazione di pagamento scatta AUTOMATICAMENTE al momento del credit event, nell'opzione oltre al verificarsi dello stesso, è necessario l'esercizio del diritto da parte dell'acquirente

Il CDS è un contratto personalizzato

➲ determinazione del premio ➲ definizione del credit event➲ durata del contratto➲ meccanismo di regolamento nel caso in cui si verifichi il

credit event

Determinazione del premio (calcolato applicando sul valore del nozionale sottostante, un tasso o spread, espresso in basis points, pari alla differenza tra il rendimento

dell'obbligazione sottostante ed un tasso risk-free)

1. tasso di recupero o recovery rate del reference asset, caratteriz-zato da forte VOLATILITA'

2. merito creditizio dell'emittente, ovvero probabilità che si verifi-chi il credit event ( generalmente valutata tramite agenzie di ra-ting per le obbligazioni negoziate nei mercati)

3. rischio di credito della controparte

Mercato di riferimento deregolamentato: over the counter (OTC)

RISCHIO DI CONTROPARTE

● Wrong-way risk

RISCHIO SISTEMICO

Wrong-way risk (consiste nella correlazione tra la solvibilità della reference entity e la capacità del venditore del CDS di effettuare la controprestazione: un caso tipico, è dato dalle

banche che vendono CDS sui debito dei Paesi in cui è locata la società madre)

Definizione del credit event

Definizione dell'evento incerto e futuro che esprime il deterioramen-to del profilo creditizio, da cui scat-ta il pagamento da parte dello swapper.

Necessità di effettivo deterioramen-to del valore del titolo sottostante (materiality)

Definizione di soglie di rilevanza, per ridurre la discrezionalità Un esempio della complessità della de-finizione del credit event, è dato dal caso dei CDS sul debito sovrano greco.

Nel 2012 controversa fu la questione le-gata all'esecuzione di 3,25 miliardi di CDS sul debito sovrano greco.Sinteticamente, dati 14,4 miliardi di tito-li del debito ellenico in scadenza nel Marzo di quell'anno, senza che vi fosse-ro i fondi affinché fossero onorati, il Paese sarebbe incorso in un default co-siddetto “disordinato”. Al contrario si propose un default pilotato, che attraver-so uno swap di titoli con allungamento di scadenze e riduzione delle cedole, avrebbe portato ad una perdita effettiva del 75%. Particolarmente travagliata fu la decisione di ritenere tale ristruttura-zione del debito, un credit event. Se ciò non fosse avvenuto, vi sarebbero state importanti ripercussioni su tutto il mer-cato dei CDS, venendo meno l'essenza stessa dello strumento Credit Default Swap.

Definizione della durata del contratto

Durata più comune 5 anni, ma data la bassa standardizzazione (so-prattutto in passato), possibili anche contratti a 1, 2, 3,7 e 10 anni

Meccanismo di regolamento del contratto

1) Pagamento di una somma di denaro prestabilita (binary payout): alla stipula del contratto le parti concordano su una percentuale di nozionale da corrispondere in caso di credit event. VANTAGGIO: determinazione certa della somma da corrispondere sin dalla sti-pula del contratto.SVANTAGGIO: possibilità di incorrere nel cosiddetto basis risk.

2) Pagamento della differenza fra prezzo nozionale e prezzo di mercato post defaultdel reference asset (cash settlement): necessario conoscere il prezzo di mercato dell'asset sottostante, dopo l'evento di default.SVANTAGGIO: prolungamento del regolamento per volatilità del prezzo; ne-cessario ottenimento di quotazioni per un determinato lasso temporale

3) Pagamento del prezzo nozionale contro consegna dell'asset (physical settlement): meno frequente; lo swapper riceverà in cambio della sua prestazio-ne, uno specifico asset.VANTAGGIO (per lo swapper): possibilità di gestire in prima persona il credi-to, con l'obiettivo di ottenere un importo superiore a quello di acquisto.

Le opportunità derivanti dall'utilizzo dei CDS➲ Copertura(hedging)

trasferimento del rischio del sotto-stante e dissociazione della gestione del rischio di credito da altre strate-gie di business.

➲ Speculazione (trading)

scommesse sull'evoluzione al ribas-so del prezzo dell'underlying, con l'obiettivo di ricavarne profitto (CDS naked ).Preponderante negli ultimi anni, so-prattutto nei riguardi del debito so-vrano.

➲ Arbitraggio

sfruttamento del momentaneo disallineamento tra l'andamento del prezzo del derivato e quello del sottostante, dovute a:

➢ sbilancio della domanda e dell'offerta sia sul mercato a pronti che su quello dei derivati;

➢ presenza di costi di transazione;➢ differenti costi di raccolta, dovuti al differente merito creditizio.

Le opportunità derivanti dall'utilizzo dei CDS

In definitiva attraverso i CDS si separa il rischio di credito dallo stru-mento che lo rappresenta, consentendone la trasferibilità.

Sviluppo del mercato giustificato da:➢ possibilità di diversificare i rischi da parte degli investitori;➢ superamento della segmentazione dei mercati, riducendo le inefficienze

nei prezzi della raccolta finanziaria➢ aumento della liquidità dei mercati;➢ riduzione dei costi presenti nelle forme tradizionali di assunzione di ri-

schio di credito➢ possibilità di attuare speculazioni e arbitraggi sul profilo creditizio di ter-

zi.

Nuove sedi di negoziazione per i derivati OTC

Il sistema di regolamentazione dei derivati predisposto dalla Commissio-ne Europea prevede due importanti proposte:

➢ Una nuova direttiva (MiFID II) per la revisione della Direttiva 2004/39;

➢ Un nuovo regolamento relativo ai mercati degli strumenti finanziari (MI-FIR)

L'impianto normativo rielaborato dall’istituzione Comunitaria stabili-sce che tutti gli strumenti derivati negoziati over-the-counter, caratte-rizzati da un sufficiente livello di liquidità e le cui negoziazioni posso-no essere soggette ad un sistema di regolamento secondo procedure standardizzate, siano trattati su mercati regolamentati, su sistemi multi-laterali di negoziazione (MTF), oppure su sistemi organizzati di nego-ziazione (OTF)

Il sistema di clearing per mitigare il rischio di controparte

Casse di Compensazione Centrali (Central Clearing Houses o CCPs) (soggetti giuridici che si interpongono tra le controparti di una transazione finanziaria)

maggiore LIQUIDITA' E TRASPARENZA

Le Casse si coprono dal rischio di inadempienza attraverso il versamento di margini di garanzia e richiedendo le opportune integrazioni sulla base delle oscillazioni giornaliere delle quotazione.

La compensazione centralizzata si contrappone alla compensazione bilatera-le, in cui le controparti concludono accordi di garanzia che prevedono il monito-raggio periodico del valore del contratto, in modo da gestire le reciproche espo-sizioni creditizie.

L'evoluzione del mercato

La capacità segnaletica dello spread

tipicamente il CDS spread esprime la rischiosità dell'underlying (maggiore è il valore dello spread, maggiore è la rischiosità del sottostante, PERCEPITA dal mercato )

Rapporto di lead -lag (confermato empiricamente sia nel settore corporate che pubblico)

vs

mercato obbligazionario annunci agenzie di rating

ma importante tener conto dell'uso SPECULATIVO dei CDS, che ne inficia l'EFFETTIVA valenza informativa

Cenni di analisi comparata tra indicatori di bilancio e CDS spreads

ROE (Return On Equity)= Rn/Cp

Relazione INVERSA con i CDS spreads, confermata empiricamente sia nel settore industriale, che in quello bancario (se vi è un' elevata redditività del capitale di rischio della reference entity, il mercato per-cepisce una bassa rischiosità dell'underlying, espressa da livelli di CDS spread, inferiori).

Rapporto di indebitamento (Leverage ratio)= (Cp+Cf)/Cp

Relazione DIRETTA con i CDS spreads, evidenziata empiricamente nel settore industriale (un elevato livello di in-debitamento, determina la percezione di mag-giore rischiosità, espressa da CDS spreads più

alti), ma non in quello bancario (nono-stante le banche registrassero livelli di levera-ge estremamente elevati, non si sono riscon-trati CDS spreads altrettanto alti; dunque il mercato, erroneamente, non riscontrava nel-l'indebitamento del settore bancario, un fatto-re importante di rischiosità, probabilmente a causa della regolamentazione presente); la re-lazione tra CDS spreads e leverage delle banche, inizia a mutare con lo scoppio della crisi finanziaria.