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S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO IL CONTROLLO DEL RISCHIO NELLA VALUTAZIONE DEL PORTAFOGLIO ALESSANDRO BIANCHI La congiuntura Economica 20 Novembre 2014

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IL CONTROLLO DEL RISCHIO NELLA VALUTAZIONE DEL PORTAFOGLIO

ALESSANDRO BIANCHI

La congiuntura Economica

20 Novembre 2014

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Indice

– Introduzione: cosa intendiamo per rischio

– Cambiamento del tradizionale approccio nell’investire

– Verso un’asset allocation coerente

– Le diverse fasi del controllo del rischio• Il rischio a livello macro

• Il rischio nella selezione degli strumenti

• Il rischio nella costruzione del portafoglio

• Il rischio nella comunicazione al cliente

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Cosa intendiamo per rischio

L’evoluzione del concetto di rischio

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Cosa intendiamo per rischio

Il rischio è una caratteristica connaturata dell’investimento finanziario

Il rischio è funzionale al rendimento e quindi inalienabile

Se l’obiettivo è la consistenza dei rendimenti nel tempo, il portafoglio va impostato secondo due direttrici:

– controllo della volatilità

– robustezza del portafoglio a eventi limite

(considerando che l’ “evento di coda” è imprevedibile)

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Cosa intendiamo per rischio

La sfida: da rischio generico a rischio specifico

Le banche oggi, in particolare con clientela HNWI e UHNWI, devono fornire supporto al singolo cliente nel

DEFINIRE e COMPRENDERE

il suo specifico livello di rischio

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La sfida è già iniziataIn particolare a partire dal 2008 e in seguito alle recenti crisi economiche e finanziarie, l’industria italiana è stata caratterizzata da:

Riduzione degli AuM;

Profittabilità stagnante, inferiore rispetto al livello pre-crisi;

Ricavi tradizionali dall’attività di Portfolio Management colpiti dalla volatilità del mercato finanziario;

Tuttavia il trend più critico emerso in questi ultimi anni è la perdita di fiducia da parte dei Clienti.

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La sfida è già iniziataDi conseguenza, il contesto generale di riferimento attraversa una fase di forte evoluzione:

Cambiamento del tradizionale approccio dell’investitore italiano

Necessità di una maggiore diversificazione

Nuove regolamentazioni che cambiano “le regole del gioco”

Necessità, da parte delle Banche, di cambiare i loro Modelli di Business

Necessità di controllo del rischio

Utilizzo adeguato e personalizzato dei prodotti di investimento

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Cambiamento del tradizionale approccionell’investire

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Cambiamento dell’approccio nell’investire

Perdita di fiducia nei servizi tradizionali e richiesta di Servizi di Consulenza Finanziaria

L’aumento della volatilità nel mercato e la conseguente riduzione dellapropensione al rischio dei Clienti private ha drammaticamente colpito la“core value proposition” dei modelli di business strettamente collegati allaperformance dei servizi di gestione di portafoglio.

La gestione patrimoniale “tradizionale” non è più percepita come la miglioreofferta per i Clienti che necessitano di comprendere e convalidare ledecisioni di investimento e che richiedono una partecipazione piùresponsabile riguardo alla gestione del patrimonio complessivo.

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Specialmente in mercati come quello italiano, costituito principalmente da imprenditori con “ricchezza liquida recente” e una porzione cospicua di asset illiquidi, le priorità dei clienti HNWI sono molto differenti

a. Accrescimento e conservazione dei Corporate Assetche solitamente consistono nell’azienda di famiglia

b. Accrescimento e conservazione dei Real Estate Asset che rappresenta il principale e più comune investimento per la diversificazione del rischio nell’ambito dell’attività di famiglia

c. Costruzione di adeguate Strutture per Ottimizzare la Governance e la Protezione del PatrimonioBisogno percepito finora dal mercato italiano principalmente al fine di schermare la ricchezza familiare dall’eccessiva pressione fiscale, negli ultimi anni è diventato sempre più importante a causa dei crescenti rischi imprenditoriali, familiari e regolatori

d. Gestione di Asset FinanzariIl bisogno che questi asset soddisfano riguarda la conservazione/diversificazione del capitale nel tempo e la sua de-correlazione rispetto alle dinamiche corporate e real estate

Cambiamento dell’approccio nell’investire

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Asset Class

Domestiche

AssetClassGlobali

Dall’attuale Asset Allocation domestica al Portafoglio Globale

25,4%

74,6%

45,0%

55,0%

Attuale Asset Allocation Asset Allocation Globale Attesa

AssetClassGlobali

Asset

ClassDomestiche

L’attuale Asset Allocation è sbilanciata verso asset class domestiche, a scapitodella diversificazione dei portafogli.

CONCLUSIONE: l’asset allocation spesso non è coerente con le esigenze deiclienti ma principalmente dettata dal “compro quello che conosco”

Cambiamento dell’approccio nell’investire

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Verso un’asset allocation coerente

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BANKER

ASSET ALLOCATION MODELLO

ADVISORY FINANZIARIA

Profilazione cliente:

• rischio tollerato

• rendimento atteso

Analisi di Scenario:

• analisi congiuntura

• valutazioni/momentum

• andamento mercati

Relazione di lungo termine Comitato investimenti

PORTAFOGLIO

CLIENTE

Selezione strumenti

(analisi quant. e qual.)

Composizione portafoglio

(rispetto vincoli ex ante)

Costruzione portafoglio

Personalizzazione:

• Richieste specifiche• Preferenza di singoli

temi di investimento, ...

Informazioni contingenti

Verso un’asset allocation coerente

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Il modello Banca Esperia

Trattare il Cliente Private come se fosse un Cliente instituzionale

– Prendendo spunto dalle logiche tipiche di una fondazione bancaria, piuttosto che di un fondo pensione si vuole assistere il Cliente Private con competenze e tecnologie riservate alla clientela istituzionale in termini di asset allocation e controllo del rischio

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Il modello Banca Esperia

Come ? Gli elementi fondamentali sono:

– Approccio Top Down con focus sui livelli valutativi delle Asset Class

– Ottimizzazione di portafoglio alla “Black-Litterman”

– Controllo del rischio pro-attivo (VaR, stress testing...)

– Implementazione in “open architecture”

– Approccio tematico per l’individuazione di specifici temi di investimento coerenti con il contesto

– Comunicazione e revisione mensile delle allocazioni e degli strumenti proposti

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Identificato il livello di “rischio” desiderato occorre:

– Definirlo a livello Top Down

– Definirlo nella scelta degli strumenti

– Rispettarlo nella fase di costruzione del portafoglio

– Monitorarlo nel continuo (da rischio ex-ante a rischio ex-post)

Il modello Banca Esperia

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Le diverse fasi del controllo del rischio

Il rischio a livello macro

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La lettura del contesto all’interno del quale ci si trova ad operare è semprepiù complessa a causa dei fenomeni di globalizzazione e,paradossalmente, dall’eccesso di informazioni di cui disponiamo.

Al fine di “riordinare” tale moltitudine di informazioni e poter prenderedecisioni sulla base di elementi razionali e non emozionali riteniamoutile in Banca Esperia, su base periodica, focalizzarci sull’analisi di tre aspettiper delineare uno “scenario base”

livelli valutativi/momentum delle asset class

andamento congiunturale SCENARIO BASE

performance dei mercati finanziari

Definito lo “scenario base” si possono associare allo stesso dei rischi, discenario e di coda e tradurre il tutto in termini di rendimenti attesi perelaborare un’asset allocation e delle tematiche di investimentoappropriate

Le diverse fasi del controllo del rischio

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Le diverse fasi del controllo del rischioLo scenario – un esempio

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Portafogli modello – il processo di costruzione– Le Views sui mercati di Banca Esperia, approvate in Comitato

Investimenti, sono tradotte mediante un processo di ottimizzazione (implementazione proprietaria del modello di Black-L.) in 5 portafogli modello

– Il modello prevede: approccio bayesiano di Black-Litterman per la generazione degli input dell’ottimizzazione e metodologie di ricampionamento per la costruzione dei portafogli modello al fine di considerare l’incertezza legata agli input dell’ottimizzazione

– I portafogli efficienti sono ottenuti usando metodologie di ricampionamento

Le diverse fasi del controllo del rischio

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Le diverse fasi del controllo del rischioI portafogli modello – un esempio

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Il modello Banca Esperia

Il controllo del rischio nei portafogli modello

– OTTIMALITA’ l’universo investibile del cliente è rappresentato da tutti i portafogli “efficienti” che possono essere costruiti utilizzando prodotti accessibili ai clienti

– ADERENZA i portafogli ottimizzati devono essere coerenti, in termini di rischio ed esposizione, alle asset allocation target previste per i profili di rischio MiFID dei clienti

– ADEGUATEZZA i portafogli modello ottimizzati devono essere adeguati rispetto ai limiti Mifid previsti per i singoli profili di rischio

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Le diverse fasi del controllo del rischio

Il rischio nella selezione degli strumenti

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La selezione degli OICR – l’esempio Advisory in BE

Le diverse fasi del controllo del rischio

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La selezione degli OICR

Le diverse fasi del controllo del rischio

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La selezione degli OICR – un esempio

Le diverse fasi del controllo del rischio

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Le diverse fasi del controllo del rischio

Il rischio nella costruzione del portafoglio

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Le diverse fasi del controllo del rischio

I portafogli in strumenti – un esempio

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Le diverse fasi del controllo del rischio

Il rischio nella comunicazione al cliente

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Obbligazionario 68.8%

Azionario 18.0%

Monetario 13.2%

Asset Class

Esposizione valutaria

La diversificazione consiste nella riduzione della rischiosità allapresenza in portafoglio di più attività finanziarie, caratterizzate darendimenti non perfettamente correlati (positivamente) tra loro.

L’indice varia tra 0% (nessuna diversificazione) e 100% (massimadiversificazione possibile): più l’indice è alto, maggiore è la riduzionedel rischio e di conseguenza sono maggiori i benefici delladiversificazione.

61.7%

36.8%

1.6%

EUR USD Altro

Il VaR (Value at Risk) è una misura che aiuta a comprendere la perditapotenziale di un portafoglio in caso avvengano eventi di mercato“estremi” (ad es. default Lehman Brothers, crisi debito italiano, ecc.).E’ quindi una misura complementare alla Volatilità, che invece descrivemovimenti nella performance di un portafoglio in condizioni di mercato“normali”.

Nel nostro caso, un VaR pari a 12.72% (52,470 Eur) su un orizzontetemporale di 1 anno indica che esiste l’1% di probabilità che la perditasia maggiore del 12.72% (52,470 Eur) qualora accadano eventi “choc”sul mercato.VaR, volatilità e cono di Ibbotson danno una misura deltrade-off tra rischio-rendimento che ci si può attendere da unportafoglio.

Le diverse fasi del controllo del rischio

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-2.4%

8.5%

94%

96%

98%

100%

102%

104%

106%

108%

110%

Il cono di Ibbotson è uno strumento di natura quantitativa che permette di valutare la probabilità di raggiungerecerti obiettivi di investimento sotto determinate ipotesi. In particolare, si considera una distribuzionenormale/gaussiana dei rendimenti a scadenza, quindi si escludono eventi estremi e imprevedibili (c.d. “di coda” o“Black Swan”). Sotto la suddetta ipotesi ci si attende che il montante a scadenza si “muova” all’interno del conocon il 66% di probabilità.

La presente analisi ha puro valore indicativo, quindi non è da intendersi come garanzia di rendimento futuro.

Nota: Il portafoglio è approssimato mediante una style analysis da un “portafoglio proxy” in asset class/indici dimercato. Ad ogni asset class/indice di mercato è associato un rendimento atteso stimato mediante il modellointerno di Black-Litterman.

Le diverse fasi del controllo del rischio

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Lo stress testing viene utilizzato come approccio complementare al VaR per dare un quadro più completo delprofilo di rischio di portafoglio in caso di condizioni “estreme” di mercato, che si realizzano in un’unica giornata, eche quindi nell’arco della stessa vanno a modificare il valore di portafoglio.

Vengono forniti 5 scenari all’interno dei quali sono sottoposte a stress le seguenti variabili di mercato:

• Shift Tassi: viene ipotizzato uno spostamento (shift) parallelo della curva dei rendimenti governativa EURO e/oUSD,

• Spread BTP-BUND: il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi aumenta, anche quinell’ipotesi di uno shift parallelo su tutte le scadenze della curva;

• Equity: MSCI World, indice azionario mondiale in USD di Morgan Stanley Capital International

La tabella riporta i risultati dell’analisi di stress test condotta sul portafoglio aggregato al 6 Marzo 2013. Incorrispondenza degli scenari di stress, sono riportati gli effetti (in percentuale) sul controvalore di portafoglio.

P&L

Scenario Shift Tassi EUR Shift Tassi USD Spread BTP-Bund Equity Portafoglio

1 +0.50% - - - 0.57%

2 - +0.50% - - 1.77%

3 +0.50% +0.50% - - 1.83%

4 - - +0.50% - -0.42%

5 - - - -10.00% -2.80%

* In ciascuno scenario si ipotizza la correlazione tra le variabili di mercato, quindi gli shock influenzano anche fattori/variabili non modificate esplicitamente

Analisi shock di mercato *

Le diverse fasi del controllo del rischio

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