IL COMUNISMO IN RUSSIA E STALIN (192453) · PDF fileIl termine Stalinismo, in senso...
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IL COMUNISMO IN RUSSIA E STALIN (192453)
STALIN – Josif Dzugasvili (18781953, nato in Georgia, non in Russia) – è stato si
curamente uno dei dittatori più sanguinari e più violenti della Storia. Nei trent’anni
della sua dittatura l’URSS precipitò in un baratro di barbarie antidemocratica, men
tre il Comunismo mostrò il suo volto peggiore.
Nel 1927 Stalin abbandonò la NEP e sottolineò che la sopravvivenza e lo sviluppo po
tevano avvenire solo perseguendo il rapido sviluppo dell' industria pesante . Stalin ri
marcò che l'Unione sovietica era "da cinquanta a cento anni più indietro rispetto alle
nazioni avanzate" e che bisognava "assottigliare questa distanza in dieci anni. O riu
sciamo a farcela o verremmo schiacciati".
L'abbandono della NEP diede il via all’economia comunista pianificata, cioè all'econo
mia dei cosiddetti PIANI QUINQUENNALI . Il primo andò dal 1928 al 1932, il
secondo dal 1933 al 1937, il terzo fu interrotto dalla II guerra mondiale. L’obiettivo era
quello di trasformare un’immensa nazione agricola in una superpotenza industriale.
Alla fine questo processo ebbe successo, ma il costo, in termini di vite umane sacrificate
nei luoghi e nei campi di lavoro, costituì una delle più grandi tragedie nella storia dell’
umanità (vedi Gulag).
I contadini arricchitisi con la NEP – KULAKI – vennero costretti a cedere i loro terre
ni privati, a lavorare per le fattorie collettive statali e a vendere i loro prodotti allo Sta
to per un basso prezzo, imposto dallo Stato stesso.
Anche se i piani quinquennali segnarono un incredibile salto nella capacità industria
le del Paese, essi furono durissimi per gli operai; le quote di produzione erano estrema
mente difficili da raggiungere, richiedendo ai minatori di fare giornate lavorative di
1618 ore. Il fallimento nel soddisfare le quote poteva sfociare in accuse di tradimento.
Secondo alcune stime, 127.000 operai morirono durante i quattro anni dal 1928 al
1932. Per non parlare del lavoro forzato nei Gulag in Siberia.
Mentre la Russia si produceva in questo sforzo produttivo enorme (fra l’altro, si badi
bene, proprio negli anni in cui nel resto del mondo il crollo di Wall Street del ’29 creò il
panico e una crisi economicofinanziaria catastrofica), i kulaki vennero deportati in
Siberia. Verosimilmente, solo nel 193031 furono deportati 2,5 milioni di persone.
L'industrializzazione pesante, comunque, contribuì in modo decisivo alla vittoria sovie
tica contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale.
LO STALINISMO
Il termine S talinismo , in senso stretto, indica la politica di Stalin nel periodo in cui fu
a capo dell' URSS , dal 1924 al 1953 .
Mentre la direzione del partito comunista russo fino alla morte di Lenin era a carattere
collegiale, sotto Stalin si caratterizzò come la "dittatura di un uomo solo", cioè la ditta
tura di un unico uomo prima sul Partito e poi sul Paese.
Sotto il governo di Stalin la Č EKA (poi trasformata in NKVD e poi KGB ossia la
famigerata polizia segreta sovietica) raggiunse l'apice del suo potere.
Alcuni giudicano lo stalinismo come una degenerazione patologica del comunismo. E’
stato calcolato che solo nel biennio 193738 il numero di vittime della repressione am
montò a 40.000 morti e/o deportati al mese!
Mentre si svolgeva il processo d’industrializzazione, Stalin consolidò il proprio potere
assoluto con le cosiddette GRANDI PURGHE contro i suoi oppositori politici (so
prattutto nelle file del partito comunista bolscevico ). Le misure adottate contro gli “op
positori” andarono dall'imprigionamento nei CAMPI DI LAVORO (GULAG) fi
no all'assassinio (come quelli di Trockij e di Kirov). Il periodo 193637 viene perciò
chiamato il GRANDE TERRORE.
Lo scopo di tutto ciò era, appunto, seminare il panico in tutto il Paese e dentro lo stseso
Partito comunista, affinché la supremazia del “capo” non fosse messa in discussione.
Riepilogando, in URSS la DITTATURA DEL PROLETARIATO sognata nell'Ottocento
da Marx si trasformò nella dittatura di una minoranza (quella alla guida del partito
comunista bolscevico), che concentrava nelle sue mani tutti i poteri: politico, economico,
ideologico.
Come in tutti i sistemi totalitari e come, per esempio, in Germania sotto il nazismo, lo
STATOPARTITO ordinò ciò che bisognava fare, pensare e dire: il dissenso era
vietato.
Ci si potrebbe domandare perché tutti parlano dei crimini del Nazi
smo e nessuno dei crimini del Comunismo?
In Europa e negli Stati Uniti non fu subito chiaro il significato di quanto stava acca
dendo in URSS. Inoltre, durante la Seconda guerra mondiale i sovietici avevano com
battuto assieme ai Paesi occidentali contro i nazisti. Infine, l'URSS vinse la Seconda
guerra mondiale, Stalin morì appena nel 1953 e il Comunismo crollò soltanto nel 1989
90 con la caduta del Muro di Berlino, mentre Hitler e il Nazismo durarono molto meno
(dodici anni, dal '33 al '45).
Di conseguenza, i crimini di Stalin emersero solo dopo la sua morte (il primo comuni
sta a parlarne fu il suo successore Khruščёv nel 1956. Fra l'altro, gli archivi e i docu
menti dei crimini furono resi pubblici solo dopo la caduta del Comunismo, quindi mol
ti anni dopo che essi si erano verificati (a differenza di quel che capitò per il Nazismo e
i campi di concentramento tedeschi).
Le purghe staliniane furono un episodio di tale vastità e intensità da segnare profonda
mente tutta la società sovietica (e non solo le vittime o i loro familiari), compresi i set
tori più attenti dell’opinione pubblica occidentale. Questo straordinario coinvolgimento
ha trovato espressione anche nel campo letterario , con varie testimonianze e denunce.
L’ARCIPELAGO GULAG
La parola GULAG è un’abbreviazione per Direzione centrale dei campi di lavoro
correttivi.
L’insieme di questi CAMPI DI LAVORO FORZATO fu chiamato ARCIPE
LAGO GULAG dal grande scrittore russo Alexandr SOLZENICYN (premio
Nobel per la letteratura nel 1970, morto nell’agosto 2008), che fu internato in un Gulag
in Siberia e ha scritto la più importante e più bella opera sul sistema concentrazionario
sovietico.
Benché questi campi fossero stati pensati per criminali di ogni tipo, il sistema dei Gu
lag è noto soprattutto come mezzo di repressione degli oppositori politici (o presunti ta
li).
I Gulag erano di diverso tipo:
*) campi di lavoro tradizionali per il lavoro fisico pesante;
*) campilaboratorio di ricerca di base (per internati scienziati);
*) campimanicomio (per internati con problemi d’infermità mentale
o per internati da “trattare”);
*) zone per fanciulli e/o per madri con fanciulli;
*) zone per disabili;
*) campi per i familiari dei “traditori della patria”;
*) campi per i progetti nucleari;
I Gulag furono ufficialmente fondati il 25 aprile 1930 e ufficialmente soppressi il 25
gennaio 1960.
I flussi di entrata e di uscita dai campi erano molto consistenti; di conseguenza, il nu
mero complessivo di detenuti fra il 1929 e il 1953 è di circa 18 MILIONI . Nell'ambi
to più ampio dei lavori forzati, si devono aggiungere anche circa 4 MILIONI di pri
gionieri di guerra catturati durante la Seconda guerra mondiale.
Il numero di MORTI è ancora oggetto di indagine ma una cifra prov
visoria è 2.750.000 circa (il tasso di mortalità in molti campi rag
giunse anche l'80%).
I detenuti erano spesso costretti a lavorare in condizioni disumane. A dispetto del clima
brutale (fino a 70 sotto zero) essi non erano mai adeguatamente vestiti né nutriti né,
naturalmente, curati in modo adeguato.