IL COLLEGIO SINDACALE Fonti normative...Denunzia di fatti censurabili (art. 2408 c.c.) Il collegio...

CACCIAVILLAN ROMITO ZANETTI DOTTORI COMMERCIALISTI-REVISORI LEGALI

IL COLLEGIO SINDACALE

Fonti normative:

Codice Civile Norme di comportamento del Collegio Sindacale emanate dal CNDCEC

CACCIAVILLAN ROMITO ZANETTI DOTTORI COMMERCIALISTI - REVISORI LEGALI

Il Collegio Sindacale nelle s.p.a.

E' organo obbligatorio (art. 2380 c.c.)

Si compone di 3 o 5 membri effettivi e 2 supplenti

Almeno un membro effettivo ed uno supplente devono essere iscritti al registro dei revisori legali

Se lo statuto non dispone diversamente e se ricorrono le condizioni per la redazione del bilancio in forma abbreviata ai sensi dell'art. 2435-bis, le funzioni del collegio sindacale sono esercitate da un sindaco unico, scelto tra i revisori legali (art. 2397 in vigore da 10 febbraio 2012) ABROGATO DA DDL N.3194 DI CONVERSIONE DL 5/2010 APPROVATO 29.3.2012 IN SENATO

IL COLLEGIO SINDACALE Vicenza, 31 marzo 2012


L'organo di controllo nelle s.r.l. (art. 2477)

Può essere previsto dall'atto costitutivo

Se lo statuto non dispone diversamente l'organo di controllo e' costituito da un solo membro effettivo

(in vigore da 10 febbraio 2012)

Controlli facoltativi Controlli obbligatori

Organo di controllo o revisore



L'organo di controllo nelle s.r.l.

La nomina dell'organo di controllo o di un revisore e' obbligatoria:

Se il capitale sociale non e' inferiore a quello minimo stabilito per le s.p.a.;

Se la società e' tenuta alla redazione del bilancio consolidato;

Se la società controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti;

Se per due esercizi consecutivi la società ha superato due dei limiti previsti per la redazione del bilancio abbreviato;



La nomina del Collegio Sindacale

I candidati sindaci devono fornire all’assemblea dei soci adeguate informazioni sugli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti presso altre società

dichiarazione di trasparenza

Se il professionista, successivamente alla nomina, accetta un incarico di amministrazione o controllo che possa incidere sulla scelta effettuata dall’assemblea, è opportuno che tale informazione venga comunicata alla società, nonché agli altri sindaci.

Tali disposizioni si applicano anche ai sindaci supplenti.



Accettazione e cumulo degli incarichi Il sindaco deve dedicare allo svolgimento dell’incarico impegno e tempo

adeguati. Il sindaco valuta attentamente l’impegno e il tempo richiesto per il diligente svolgimento dell’incarico.

Al momento di esprimere la formale accettazione della nomina, e quando ricorrano variazioni, i sindaci devono:

aver reso la dichiarazione di trasparenza

aver verificato che:

• non sussistano cause d’ineleggibilità, decadenza o incompatibilità (art.2399 c.c);

• la nomina sia conforme alle disposizioni dello statuto;

• siano state osservate le disposizioni delle leggi speciali per quanto riguarda i requisiti per le società operanti in particolari settori;

• aver valutato la propria capacità di svolgere adeguatamente il loro incarico.

Nella prima riunione, i sindaci dichiarano di essere in possesso dei requisiti previsti dalla legge e dallo statuto



Accettazione e cumulo degli incarichi La valutazione dell’impegno e del tempo richiesti dall’incarico

deve tener conto dei seguenti fattori:

ampiezza e complessità dell’incarico in relazione anche alla natura, alla dimensione, al settore di attività, all’assetto organizzativo e alle altre caratteristiche della società;

composizione e funzioni del collegio sindacale (attenzione alla circostanza che il collegio sindacale svolga anche la funzione di revisione legale dei conti);

dimensione, struttura e organizzazione di cui si avvale il sindaco (ad esempio, possibilità di utilizzo di ausiliari);

specializzazione del sindaco e degli ausiliari.



Accettazione e cumulo degli incarichi

Se il sindaco ha assunto un numero di incarichi sindacali superiore a venti

E' tenuto ad implementare un’attività di autovalutazione periodica che consenta di accertare che il suddetto livello di impegno sia rispettato

comply or explain



Cause di ineleggibilità e decadenza

(art. 2399 c.c)

Il Sindaco non può essere eletto e se eletto decade dall'ufficio se:

• è interdetto;

• è inabilitato;

• è fallito;

• è stato condannato a una pena che comporta l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici;

• è amministratore della società;



Cause di ineleggibilità e decadenza • è amministratore delle società controllate dalla società, del

le società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;

• è coniuge, parente o affine entro il quarto grado degli amministratori della società;

• è coniuge, parente o affine entro il quarto grado degli amministratori delle società controllate dalla società, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;

• è legato alla società, alle società da questa controllate, alle società che la controllano e a quelle sottoposte a comune controllo da un rapporto di lavoro o da un rapporto continuativo o da altri rapporti di natura patrimoniale che ne compromettano l'indipendenza.



Obiettività e indipendenza

I Sindaci devono svolgere l'incarico con obiettività, integrità e nell'assenza di interessi, diretti od indiretti, che ne compromettano l'indipendenza.

Il Sindaco adotta un sistema di valutazione dei rischi per la propria indipendenza in relazione agli specifici incarichi.

Il rischio per l'indipendenza viene sottoposto a periodiche verifiche.

Il Collegio sindacale vigila sull'indipendenza dei propri componenti valutando le informazioni che essi comunicano al collegio



Obiettività e indipendenza

La compromissione dell'indipendenza del sindaco può derivare da:

Rischi derivanti da interesse personale;

Rischi derivanti da auto-riesame;

Rischi derivanti da prestazione di attività di patrocinio o assistenza tecnica dinanzi alle commissioni tributarie ovvero di consulente tecnico di parte;

Rischi derivanti da eccessiva familiarità o confidenzialità;

Rischi derivanti da intimidazione.



Misure di salvaguardia

acquisizione di informazioni e loro documentazione in relazione ai rapporti e alle relazioni rilevanti intrattenute direttamente e indirettamente con la società o con altra società del gruppo dal sindaco o da altro professionista appartenente alla medesima rete;

periodico monitoraggio di dette situazioni e relazioni;

periodica valutazione dell'adeguatezza e dell'efficacia delle misure di salvaguardia eventualmente già adottate;

adeguata comunicazione e discussione con l'organo di controllo e con l'organo amministrativo della società;

modifica, limitazione o cessazione di taluni tipi di relazioni o rapporti con la società o con altre società del gruppo o con la rete.



Cessazione dall'ufficio (art. 2400 c.c.)

Le cause di cessazione dei sindaci sono:

la scadenza dell'incarico;

la decadenza;

la revoca da parte della società;

la rinuncia;

la variazione nel sistema di amministrazione e di controllo;

il decesso.

Altre cause possono essere previste da norme di legge, statutarie o regolamentari.



Funzionamento del collegio sindacale (art. 2404 c.c.)

Il Collegio Sindacale si riunisce almeno ogni novanta giorni.

Deve essere redatto apposito verbale delle riunioni, da trascriversi nel libro delle adunanze e deliberazioni del Collegio Sindacale sottoscritto dagli intervenuti. Il sindaco assente prende visione del verbale e di ciò è opportuno che dia atto sottoscrivendo lo stesso per presa visione.

Il collegio sindacale è regolarmente costituito con la presenza della maggioranza dei sindaci e delibera a maggioranza assoluta dei presenti.

Il sindaco dissenziente ha il diritto di fare iscrivere a verbale il proprio dissenso, indicandone i relativi motivi.



Doveri del collegio sindacale (art. 2403 c.c.)

Il Collegio Sindacale vigila:

sull'osservanza della legge e dello statuto;

sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;

sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento;

sull'adeguatezza e sul funzionamento del sistema di controllo interno;

sulla redazione del bilancio di esercizio e sulla relazione sulla gestione.



Partecipazione alle riunioni degli organi sociali

Ai fini dell’adempimento dei doveri di vigilanza, i sindaci devono partecipare alle assemblee dei soci, nonché alle riunioni del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo.

Il collegio sindacale può impugnare le deliberazioni degli organi sociali che non siano assunte in conformità della legge o dello statuto.

In caso di omissione o ingiustificato ritardo degli amministratori il collegio sindacale deve convocare l’assemblea ed eseguire le pubblicazioni previste dalla legge.



Poteri del collegio sindacale

I sindaci possono, in qualsiasi momento procedere, anche individualmente, ad atti di ispezione e di controllo.

Il collegio sindacale può chiedere agli amministratori notizie, anche con riferimento a società controllate, sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari.

Può altresì scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo ed all’andamento generale dell’attività sociale.



Responsabilità del collegio sindacale

(art. 2407 c.c.)

I sindaci devono adempiere i loro doveri con la professionalità

e la diligenza richieste dalla natura dell’incarico; sono responsabili della verità delle loro attestazioni e devono conservare il segreto sui fatti e documenti di cui hanno conoscenza per ragione del loro ufficio.

I sindaci sono responsabili in solido con gli amministratori per i fatti o le omissioni di questi, quando il danno non si sarebbe prodotto se essi avessero vigilato in conformità degli obblighi della loro carica.



Rapporti con il revisore legale Il Collegio Sindacale e i soggetti incaricati della revisione legale dei

conti si scambiano tempestivamente le informazioni rilevanti per l’espletamento dei rispettivi compiti.

In occasione delle fasi conclusive di verifica del bilancio, il collegio sindacale richiede al soggetto incaricato della revisione legale:

• la comunicazione del piano di revisione applicato e delle procedure svolte;

• le notizie in ordine a problematiche relative al bilancio e alla relazione sulla gestione;

• il contenuto della relazione che intende emettere.



Rapporti con l’organismo di vigilanza

In presenza dell’organismo di vigilanza il collegio sindacale deve

acquisire le informazioni relative al modello organizzativo adottato dalla società e al suo funzionamento, per valutare l’operatività dell’organismo di vigilanza, la congruità delle valutazioni e l’adeguatezza delle indicazioni adottate.

Rapporti con la funzione di controllo interno

Il collegio sindacale acquisisce informazioni relative al sistema di controllo interno e al suo concreto funzionamento.



Relazione all’assemblea dei soci

Il collegio sindacale deve riferire all’assemblea sui risultati

dell’esercizio sociale e sull’attività svolta nell’adempimento dei propri doveri, e fare le osservazioni e le proposte in ordine al bilancio ed alla sua approvazione, con particolare riferimento all’esercizio della deroga di cui all’art. 2423 co.4.

Relazione collegio sindacale senza revisione legale.doc

Relazione collegio sindacale con revisione.doc


Relazione collegio sindacale senza revisione legale.doc

Relazione collegio sindacale con revisione.doc


Denunzia di fatti censurabili (art. 2408 c.c.)

Il collegio sindacale può, previa comunicazione al presidente del

CdA, convocare l’assemblea qualora nell’espletamento del suo incarico ravvisi fatti censurabili di rilevante gravità e vi sia urgente necessità di provvedere.

Ogni socio può denunziare i fatti che ritiene censurabili al collegio sindacale, il quale deve tener conto della denunzia nella relazione all’assemblea.

Se la denunzia è fatta da tanti soci che rappresentano 1/20 del capitale sociale (1/50 se la società è quotata), il collegio deve indagare senza ritardo e presentare le sue conclusioni ed eventuali proposte all’assemblea.

Lo statuto può prevedere percentuali minori per la denunzia.



Denunzia al tribunale (art. 2409 c.c.)

Il collegio sindacale provvede alla denunzia al tribunale, in caso di

fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possano arrecare danno alla società o a una o più società controllate.

Le violazioni devono riguardare la legge, lo statuto e i principi di corretta amministrazione. I comportamenti integranti gravi irregolarità devono essere idonei a produrre un danno patrimoniale alla società o alle sue controllate anche potenziale purché oggettivamente determinabile e imminente.

È legittimato alla denunzia al tribunale il collegio, inteso come organo, e non ciascuno dei suoi componenti.



Azione di responsabilità (art. 2393 c.c.)

Il collegio può promuovere l’azione di responsabilità nei confronti

degli amministratori quando,nell’esercizio dei suoi poteri di vigilanza, riscontri il compimento di gravi irregolarità nella gestione sociale che abbiano cagionato ovvero continuino a cagionare un danno concreto alla società.

La deliberazione per promuovere l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori è assunta a maggioranza dei due terzi dei componenti del collegio.



Pareri e proposte del collegio sindacale

Il collegio sindacale è chiamato a svolgere, nei casi previsti dalla legge, funzioni di natura sia propositiva che consultiva.

Tale attività è dovuta nei seguenti casi:

√ nomina per cooptazione di amministratori (art. 2386 c.c.);

√ determinazione del compenso degli amministratori investiti di particolari cariche (art. 2389 c.c.);

√ conferimento e revoca dell’incarico di revisore legale dei conti (art.13 D.Lgs.n. 39/2010);

√ iscrizione nell’attivo patrimoniale dei costi di impianto ed ampliamento, ricerca, sviluppo, pubblicità e avviamento (art. 2426, n. 5 e 6, c.c.);



Pareri e proposte del collegio sindacale

√ congruità del prezzo di emissione azioni in caso di aumento di capitale con esclusione/limitazione del diritto di opzione (art. 2441, comma 6, c.c.);

√ congruità del valore delle azioni da liquidare al socio receduto (art. 2437-ter c.c.);

√ relazione predisposta dagli amministratori per la perdita del capitale sociale di oltre un terzo (artt. 2446 e 2482-bis c.c.);

√ pareri prescritti dalla legge per società che operano in specifici settori (per esempio istituti di credito).

In occasione della nomina del revisore legale, fatta eccezione per le società di nuova costituzione, il collegio sindacale deve presentare all’assemblea una proposta motivata sul conferimento dell’incarico di revisione.



Operazioni straordinarie e rilevanti

Aumento di capitale

Il collegio vigila sulla corretta esecuzione dell’aumento di capitale, sollecitando gli amministratori alla regolare e puntuale esecuzione delle formalità e degli adempimenti previsti dalla legge.

In particolare, il collegio sindacale accerta che, nelle società per azioni, le azioni in precedenza emesse siano state interamente liberate (art. 2438 c.c.) e, nelle società a responsabilità limitata, i conferimenti precedenti siano stati integralmente eseguiti (art. 2481, comma 2, c.c.).




Riduzione del capitale per perdite

Il collegio sindacale, in caso di durevole diminuzione del capitale sociale di oltre un terzo in conseguenza di perdite verifica che l’organo amministrativo provveda alla convocazione tempestiva dell’assemblea ed alla presentazione alla stessa di una relazione sulla situazione patrimoniale della società (art. 2446 e 2482-bis c.c.).

Se il capitale si riduce per perdite al disotto del limite legale, il collegio verifica che l’organo amministrativo provveda alla convocazione tempestiva dell’assemblea affinché deliberi la riduzione del capitale sociale ed il contemporaneo aumento ad un valore non inferiore al minimo legale, ovvero la trasformazione della società.




Trasformazione

In ipotesi di trasformazione della società, il collegio sindacale verifica che:

√ la deliberazione di trasformazione sia assunta nel rispetto degli obblighi formali di convocazione dell’assemblea e con la presenza dei necessari quorum costitutivi e deliberativi (incluso la verifica del consenso dei soci nella trasformazione regressiva in società di persone);

√ siano tempestivamente adempiuti tutti gli obblighi pubblicitari connessi alla delibera di trasformazione;

√ a ciascun socio venga attribuita una partecipazione proporzionale al valore della sua quota o delle sue azioni.




Fusione e scissione

In caso di fusione (scissione) di società, il collegio sindacale verifica:

√ la completezza e la conformità alla legge dei contenuti dei documenti previsti dalle disposizioni applicabili all’operazione di fusione (o di scissione);

√ il rispetto delle norme sul deposito e la pubblicazione degli atti;

√ la completezza dell’atto di fusione (scissione) e la sua concordanza con il progetto con la delibera assembleare di approvazione;

√ la correttezza degli atti di esecuzione della fusione (scissione) e, in particolare, dell’assegnazione di azioni o quote.




Scioglimento e liquidazione

Il collegio verifica:

√ la conoscenza della causa di scioglimento da parte dell’organo amministrativo;

√ la convocazione senza indugio del consiglio di amministrazione affinché accerti la sussistenza della causa di scioglimento e iscriva la relativa delibera pesso il registro delle imprese;

√ la gestione della società ai soli fini della conservazione dell’integrità e del valore del patrimonio sociale;

√ la convocazione dell’assemblea per l’assunzione delle delibere di cui all’art. 2487, co.1. c.c..



Il collegio sindacale nella crisi d’impresa

Prevenzione ed emersione della crisi

Il collegio sindacale, ove rilevi elementi che possano compromettere la continuità aziendale, lo comunica agli amministratori e può richiedere l’adozione di opportune misure la cui realizzazione va monitorata al fine di verificarne l’efficacia.

Nel caso in cui tali misure non vengano adottate, il collegio sollecita l’organo di amministrazione affinché intervenga tempestivamente, ricorrendo se del caso anche a uno degli istituti di composizione negoziale della crisi di impresa previsti nella legge fallimentare.

In caso di inerzia degli amministratori il collegio può convocare l’assemblea o, se ne ricorrono i motivi, presentare denunzia al tribunale.




Adozione del piano di risanamento ex art. 67, co.3 lett.d) L.F.

Nel caso in cui la società decida di predisporre un piano di risanamento ai sensi dell’art. 67, comma terzo, lett. d), L.F., il collegio sindacale vigila che il professionista incaricato di attestarne la ragionevolezza sia in possesso dei requisiti di professionalità previsti dalla legge e sia iscritto nel registro dei revisori legali.

Quando la società adotta il piano di risanamento, il collegio sindacale vigila sulla corretta esecuzione del piano da parte degli amministratori.




Accordo di ristrutturazione del debito ex art. 182-bis L.F.

Nel caso in cui la società decida di accedere ad un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi dell’art.182-bis, L.F., il collegio sindacale vigila che il professionista incaricato di attestarne l’attuabilità sia in possesso dei requisiti di professionalità previsti dalla legge e sia iscritto nel registro dei revisori legali.

Dopo l’omologazione da parte del tribunale, il collegio sindacale vigila sulla corretta esecuzione dell’accordo da parte degli amministratori.




Accordo di ristrutturazione del debito ex art. 182-bis L.F., concordato preventivo e fallimento

In caso di accordo di ristrutturazione del debito ai sensi dell’art.182-bis L.F.,o di concordato preventivo ai sensi dell’art. 160 L.F., il collegio sindacale vigila che il professionista incaricato di attestarne l’attuabilità o la fattibilità sia in possesso dei requisiti di professionalità previsti dalla legge e sia iscritto nel registro dei revisori legali.

Dopo l’omologazione da parte del tribunale, il collegio sindacale vigila sulla corretta esecuzione dell’accordo da parte degli amministratori.

Durante la procedura di fallimento le funzione del collegio sindacale sono sospese.



IL SINDACO UNICO

Le prime modifiche della Legge di Stabilità 2012

La rivisitazione operata dal c.d. «Decreto Semplificazioni»

Decorrenza delle nuove disposizioni



CRONOLOGIA DELLA NORMATIVA

Legge 12 novembre 2011, n. 183, art. 14, commi 13 e 14 (cosiddetta «Legge di Stabilità 2012»);

Decreto legge 22 dicembre 2011, n. 212, art. 16, comma 1, lett. b) (convertito con modificazioni dalla Legge 17 febbraio 2012, n. 10);

Decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5, art. 35, commi 1 e 2 (cosiddetto «Decreto Semplificazioni», DdL di conversione approvato al Senato il 29/3/2012 e tornato alla Camera per la terza lettura).



Le modifiche della Legge di Stabilità 2012

L’art. 14 della Legge di Stabilità modifica la composizione dell’organo di controllo:

organo collegiale sindaco unico

S.r.l. (comma 13)

distinguendo tra:

S.p.A. (comma 14)




S.r.l.

Sostituzione dell’art. 2477 c.c. ed eliminazione di ogni riferimento al collegio sindacale

sindaco unico forma obbligatoria

(permangono tutte le altre condizioni e la normativa applicabile)




S.p.A.

collegio sindacale forma obbligatoria

(secondo DdL 3194 di conversione DL 5/2012)



La rivisitazione del Decreto Semplificazioni

L’art. 35 del Decreto (in corso di conversione) distingue di nuovo tra:

S.r.l. S.p.A.

(comma 2) (comma 1)




S.r.l.

importante novità può scegliere se dotarsi di

organo di controllo revisore

in caso di superamento dei limiti di cui ai commi 2 e 3 dell’art. 2477, è obbligatoria la nomina, alternativamente:

dell’organo di controllo

del revisore




S.r.l.

eliminazione della disposizione che conferisce l’incarico della revisione legale dei conti all’organo di controllo

può non essere svolta la revisione legale se è nominato solo l’organo di controllo

l’atto costitutivo può comunque affidare la revisione legale all’organo di controllo




S.r.l.

conseguenza importante:


alternatività tra nomina dell’organo di controllo o

del revisore

non attribuzione automatica della revisione

all’organo di controllo

la S.r.l. di grande dimensioni può essere soggetta solo a vigilanza o a revisione




S.r.l.

organo di controllo forma naturale è

il sindaco unico

la forma collegiale è facoltativa e deve espressa nello statuto

in caso di nomina dell’organo di controllo (collegiale o monocratico) si applicano le disposizioni sul collegio sindacale previste per le S.p.A.




S.p.A. (testo originale attualmente in vigore del D.L.)

regime naturale collegio sindacale

se ricorrono le condizioni per la redazione del bilancio in forma abbreviata (art. 2435-bis)

sindaco unico (obbligatoriamente revisore)

opzione: statuto può adottare la forma collegiale, se non sussiste l’obbligo di redazione del bilancio in forma ordinaria




S.p.A. – probabile ritorno al collegio sindacale

al momento il testo in corso di conversione già approvato al Senato e tornato alla Camera per la

terza lettura non prevede più il sindaco unico per le S.p.A.

indipendentemente dalle dimensioni della società

si rimane comunque in attesa della definitiva conversione




S.r.l.

comma 13-bis dell’art. 14 della Legge di Stabilità 2012, introdotto dal D.L. n. 212/2011

i collegi sindacali nominati entro il 31/12/2011 rimangono in carica fino alla scadenza naturale

del mandato


esplicito riferimento al collegio sindacale

permane l’organo collegiale

riferimento generico alle norme del c.c.

sindaco unico/revisore



S.r.l.

Necessario verificare cosa prevede lo statuto.

Se è presente:




S.p.A.

si ritiene che il comma 13-bis sia applicabile anche alle s.p.a. → il collegio rimane in

carica

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