GLI INDICI ISMEA SUL CLIMA DI FIDUCIA DELL’INDUSTRIA E DELLA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE
Il clima di fiducia delle imprese della Repubblica di San Marino - aprile 2010
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IL CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE DELLA REPUBBLICA
DI SAN MARINO
Aprile 2010
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
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Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
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INDICE Pag.
1. Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
2. Executive Summary . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
3. Il clima di fiducia delle imprese della Repubblica di San Marino . . . . . . . . . . . . . . . 9
4. Nota metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
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INTRODUZIONE
L’analisi congiunturale sull’economia della Repubblica di San Marino,
giunta alla sua terza edizione, si propone di delineare un quadro
articolato ed esauriente del clima di fiducia delle imprese che operano
sul territorio. L’analisi si basa sui risultati di un questionario sottoposto
ad un campione di 500 imprese di San Marino, i cui dati sono stati
opportunamente rielaborati, riaggregati ed organizzati in modo da
costituire un bagaglio conoscitivo essenziale per individuare e cogliere
le dinamiche economiche in atto.
L’analisi è strutturata in 3 parti. La prima, l’Executive Summary, è un
riassunto in cui vengono messi in evidenza gli aspetti salienti
dell’analisi.
La seconda parte, quella più corposa, nucleo centrale dello studio,
verte sull’analisi dei risultati del sondaggio.
Allo scopo di fornire una visione d’insieme del clima di fiducia,
dapprima sono stati messi a confronto gli indici di fiducia della presente
analisi con le analisi precedenti e con gli indici italiani.
Successivamente si sono presi in esame i giudizi delle imprese non
solo sulla propria impresa, ma anche sul sistema economico (e questa
è una novità di quest’analisi). E tali giudizi sono stati valutati sia in una
visione attuale che prospettica.
A seguire, altra novità dell’analisi, è stata l’elaborazione di una
valutazione sull’importanza che le imprese danno alla localizzazione
San Marino, effettuata su classe dimensionale e per settore di
appartenenza. Tale analisi ha permesso di ottenere non solo una
valutazione quantitativa, ma anche qualitativa in quanto sono state
registrate anche le singole cause e i motivi delle valutazioni sia positive
che negative, nonché i suggerimenti per il miglioramento.
L’analisi prosegue quindi con un approfondimento sulla gravità della
crisi in atto per poi elaborare dei focus specifici per settore: industria,
costruzioni, commercio, servizi alle persone, servizi alle imprese,
professionisti e attività finanziarie.
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Il rapporto prosegue con la valutazione delle risposte delle imprese alla
crisi, gli effetti della crisi sull’occupazione, il fabbisogno finanziario e le
reazioni alle crisi. Ed anche queste ultime analisi non si limitano ad
elaborare i risultati in termini solo quantitativi, ma anche qualitativi.
Il rapporto si chiude con le note metodologiche che contengono la
descrizione degli indicatori utilizzati nel lavoro oltre che un’esposizione
dettagliata degli aspetti più meramente tecnici dell’analisi.
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EXECUTIVE SUMMARY
• Due sono le fonti di crisi con cui si stanno confrontando le
imprese della Repubblica di San Marino: la prima accomuna il
nostro territorio alla situazione degli altri paesi industrializzati; la
seconda è specifica del nostro territorio e origina dalle difficoltà
emerse nelle relazioni politiche istituzionali con l'Italia.
• Per quanto riguarda la prima fonte di crisi, è proseguito il
miglioramento della fiducia delle imprese di San Marino, in linea
con la fase di miglioramento che caratterizza l'intero mondo
occidentale. Questa fase di miglioramento e la sua intensità
sono tuttavia ben lungi dal consentire alle imprese di recuperare
velocemente la situazione favorevole del 2007. Quasi
un'impresa su 5 della Repubblica di San Marino dichiara infatti
di lavorare ad un ritmo inferiore al 25% di quello che aveva
caratterizzato il 2007. Solo un'impresa su 4 dichiara di avere
attualmente livelli di attività superiori o uguali a quelli del 2007.
• Si può affermare che gli effetti della crisi non sono attribuibili a
difficoltà di tipo finanziario. Più dell’80% delle imprese
intervistate dichiara di aver fatto fronte al fabbisogno finanziario
senza difficoltà mentre il 15% ha fatto fronte anche se con
qualche difficoltà o ritardo. Solamente un’impresa su 26 si è
trovata in forte difficoltà.
• Dal lato della seconda fonte di crisi, l'indagine sviluppata
segnala la rilevanza dei rapporti con l’Italia nel condizionare il
clima di fiducia delle nostre imprese. Non è possibile, tuttavia,
capire se questo fenomeno si è, nei mesi più recenti, acuito o
meno, perché non era stato oggetto di rilevazione nelle indagini
svolte negli anni precedenti.
• Le aree attuali di maggior malessere, rispetto probabilmente ad
un situazione particolarmente favorevole sperimentata negli anni
passati, sono individuabili nei comparti delle Costruzioni, degli
Alberghi e Ristoranti e delle Attività Finanziarie. A questi, si
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aggiungono, soprattutto, in termini attese per il futuro, il mondo
dei Professionisti. Non vi è dubbio che è entrata in crisi la parte
che per tanti anni ha caratterizzato l'economia di San Marino.
• In discreta salute sembra essere il solo settore alimentare, dove
la maggioranza di imprese segnala un miglioramento della
propria situazione economico-finanziaria. Da registrare, tuttavia,
la velocità con cui la situazione è diventata critica per le poche
imprese del settore che stanno sperimentando difficoltà.
• Un aspetto particolarmente rilevante che emerge è la profonda
differenza nei giudizi che le imprese esprimono rispetto alla
specifica loro situazione di imprese e quella espressa riferendosi
al nostro territorio. I giudizi sulla situazione specifica delle
imprese si caratterizzano per la presenza di elementi sia
negativi che positivi. Viceversa i giudizi sulla situazione nel
nostro territorio sono drammaticamente negativi. Solo 11
imprese sulle 500 intervistate giudica in miglioramento la
situazione economica del nostro territorio, a fronte di 68 imprese
che giudicano in miglioramento la realtà della propria impresa.
Allo stesso modo, a fronte di 117 imprese che si aspettano, nei
prossimi 6 mesi, un miglioramento della loro situazione
economico finanziaria, solo 72 si prevedono un miglioramento
del nostro territorio.
• Il pessimismo che caratterizza i giudizi sull’attuale situazione e
sulle prospettive dell'economia di San Marino è chiaramente il
risultato del forte peggioramento dei rapporti internazionali tra
San Marino e l'Italia. Tre imprese su 4 tra quelle che non
giudicano un vantaggio la loro localizzazione sul territorio della
repubblica, segnalano quali fattori del loro scontento i rapporti
internazionali, con l'Italia in primis, e le scelte della classe
politica.
• Va tuttavia osservato che in termini di valutazione complessiva
la Repubblica di San Marino ottiene dalle sue imprese una
sufficienza, anche se molto risicata. Tra coloro che dichiarano di
avere vantaggi nell'operare nella nostra Repubblica spiccano i
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Professionisti e, anche se in modo meno entusiasta, Alberghi e
Ristoranti, Industria Alimentare e Commercio, segnalando come
la vocazione turistica e la semplificazione normativa siano i
vantaggi comparati percepiti dalle nostre imprese.
• La nostra economia è diventata invece un territorio “neutrale”
per le attività finanziarie e per le imprese di costruzioni. In questi
comparti infatti, le imprese intervistate giudicano
sostanzialmente equivalenti i vantaggi e gli svantaggi derivanti
dalla loro localizzazione nella Repubblica.
• Preoccupante ci sembra il giudizio del mondo manifatturiero che
dichiara siano dominanti gli svantaggi nell'operare sul nostro
territorio.
• Va sottolineata la risposta alla domanda sulla necessità o meno
di interventi strutturali significativi nell’impresa per superare
l’attuale situazione di crisi: tra le imprese che accusano una
significativa contrazione dei livelli di attività rispetto al 2007, più
del 60% ha risposto No, evidenziando una situazione diffusa di
stasi, dove gli operatori restano in attesa di input esterni,
pensando che la crisi non dipenda dalle mosse della propria
attività.
• In questa situazione si individua però circa un quarto delle
imprese che ha intenzione di effettuare degli investimenti,
principalmente rivolti al miglioramento della qualità dei prodotti,
all’aumento della capacità produttiva e alla ricerca di una
migliore efficienza per ridurre i costi.
• Nonostante le forti difficoltà e i problemi con cui si devono
confrontare le nostre imprese, non sembra essere venuta meno
la voglia di crescere e di creare lavoro. Nel medio periodo un
numero significativo di imprese dichiara di voler crescere, a
fronte di una maggioranza che prevede un'occupazione stabile.
Fa eccezione, tuttavia, il settore delle Costruzioni dove una
numerosità significativa di imprese prevede una riduzione della
propria occupazione anche su un orizzonte triennale.
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IL CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
A. Una visione di sintesi
Il primo elemento che emerge dall'indagine è il continuo miglioramento
del clima di fiducia, dopo che questo era crollato a livelli bassissimi
come conseguenza della crisi economico finanziaria che ha
caratterizzato il mondo industrializzato tra la fine del 2008 e l'inizio del
2009. Ponendo a 100 l'indicatore del clima di fiducia misurato a marzo
del 20091, l'indice per la Repubblica di San Marino risulta in aprile 2010
pari a 119, inferiore al valore (124) assunto dal medesimo indice per
l'economia italiana.
Nella tabella 1 sono riportati i valori di questo indice per la Repubblica
di San Marino e per l'Italia per i quattro principali macro comparti
economici. L'analisi di questi dati consente di evidenziare i seguenti
elementi:
1. Guardando ai totali nella tabella 1 si evidenzia come a fronte di
un comune miglioramento nella seconda metà del 2009, nella
prima parte di quest'anno la Repubblica di San Marino accusa
un peggioramento del clima di fiducia mentre l'economia italiana
continua nel percorso di recupero avviato un anno fa. Il
confronto tra i due indici del clima di fiducia sembra indicare che
il peggioramento nella Repubblica di San Marino possa essere
imputato a fattori specifici legati agli eventi che l'hanno
1 La scelta di marzo 2009 come punto di riferimento è giustificata dal fatto che in questo mese si è registrato il punto di minimo assoluto della fiducia degli operatori economici che operano nell'industria manifatturiera italiana. A questo riguardo si veda il grafico relativo al clima di fiducia dell'industria manifatturiera italiana, qui riportato (dati destagionalizzati, 2000 = 100).
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caratterizzata e non a fattori comuni all'economia italiana e più
in generale all'economia internazionale.
2. A livello di industria manifatturiera il miglioramento del clima di
fiducia che caratterizza l'economia italiana sembra interessare
anche la Repubblica di San Marino. Anzi, il livello raggiunto
dall'indice ad aprile 2010 (137) suggerisce un miglioramento del
clima di fiducia tra le imprese manifatturiere molto più
accentuato nella Repubblica che non tra quelle italiane.
3. Il diverso andamento tra un rafforzamento del clima di fiducia e
viceversa una sua inversione, che caratterizza l'economia di
San Marino rispetto all'economia italiana, è imputabile alla
situazione vissuta dal settore del Commercio e soprattutto dai
settori delle Costruzione e dei Servizi.
4. In sintesi quindi il Commercio ma soprattutto Costruzioni e
Servizi sembrano essersi caratterizzati nel periodo più recente
da un peggioramento delle aspettative legato a fenomeni interni
della Repubblica.
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Tabella 1: Clima di fiducia (marzo 2009=100)
(1) Elaborazioni su fonte Isae
Se analizziamo i fenomeni dal punto di vista dei valori assoluti (e non
quindi in termini di dinamica rispetto al valore del marzo 2009) i segnali
che si ottengono sono simili a quelli già descritti. Nella tabella 2 sono
riportati gli indici sintetici in valore assoluto dei macro comparti
analizzati, riferiti alla Repubblica di San Marino e riguardanti le attese
sulla dinamica dei livelli di attività nei prossimi mesi.
Dall'analisi di questi dati emerge infatti come le imprese che operano
nell'industria manifatturiera si caratterizzano per una quota prevalente
di imprese che prevedono livelli di attività in crescita nei prossimi mesi.
Viceversa nel settore delle Costruzioni la maggior parte delle imprese
dichiara di temere ulteriori cali dei livelli di attività anche nei prossimi
mesi.
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Tabella 2: Attese dei livelli di attività a breve termine (1) delle imprese di
San Marino Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte
negative)
(1) nell'indagine di marzo e novembre 2009 le aspettative riguardavano i tre mesi successivi; nell'indagine di aprile 2010 le aspettative riguardano i prossimi 6 mesi
B. Giudizi sull'impresa e sul territorio
L'indagine che è stata svolta ad aprile 2010 ha introdotto non poche
novità rispetto alle indagini precedenti. Il primo elemento di novità è
stato quello di chiedere agli intervistati di esprimersi in modo specifico
rispetto alla situazione economico-finanziaria della propria impresa e
rispetto a quella della Repubblica di San Marino. L'obiettivo era quello
di verificare l'esistenza di differenze significative tra le due realtà (la
propria impresa e il territorio di appartenenza) in termini di percezione
dell’attuale situazione e in termini di aspettative. Agli intervistati è stato
quindi chiesto di esprimere un giudizio sia sulla attuale situazione
economico-finanziaria (comparata a quella registrata sei mesi fa) della
propria impresa e della Repubblica, sia di quella attesa in un orizzonte
di sei mesi. La seguente tabella sintetizza i risultati nella media delle
500 imprese intervistate.
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Tabella 3: Giudizi sulla situazione economico finanziaria dell'impresa e del
territorio
Situazione attuale Situazione attesa
% giudizi
positivi
% giudizi
negativi
Indice
sintetico1
% giudizi
positivi
% giudizi
negativi
Indice
sintetico1
Propria
impresa
14 40 73 23 21 102
Repubblica di
San Marino
2 81 21 17 53 64
1) Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte negative)
I risultati riportati in questa tabella evidenziano uno scarto molto
elevato nel clima di fiducia a sfavore della situazione esterna rispetto a
quella interna della propria impresa. Quasi la totalità delle imprese
(81%) giudicano in deterioramento la situazione economico finanziaria
della Repubblica mentre meno della metà giudica in peggioramento
l'andamento economico finanziario della propria impresa. Ma
soprattutto, la metà della imprese intervistate si aspetta un ulteriore
peggioramento della situazione della Repubblica nei prossimi mesi a
fronte di solo il 17% di imprese che prevede un miglioramento.
Viceversa la quota di imprese che prevede un miglioramento della
situazione della propria impresa supera, anche se leggermente, la
quota di quelle che temono un ulteriore peggioramento.
E' evidente come le imprese tendono a giudicare molto più accentuati i
problemi economico finanziari con cui si confronta la Repubblica
rispetto che a quelli che riguardano la propria impresa. E' doveroso
segnalare come in molte altre indagini si sia registrata una tendenza ad
esprimere giudizi maggiormente positivi per le realtà “interne”, anche
se gli scarti registrati in questa indagine sembrano di entità tale da non
poter essere giustificati dalla sola maggior “benevolenza” in fase di
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autovalutazione.
La tabella 4 riporta i risultati di questa analisi sviluppata per classe
dimensionale.
Tabella 4: Giudizi sulla situazione economico finanziaria dell'impresa e del
territorio.
Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte negative)
A livello di classe dimensionale emerge una fiducia via via meno
negativa al crescere della classe dimensionale, soprattutto in termini di
attese. Le imprese con oltre 50 addetti, infatti, non solo presentano un
indice sintetico dei giudizi espressi significativamente superiore a 100
sulle attese riguardante la situazione della propria impresa
(segnalando quindi una netta predominanza dei giudizi di
miglioramento rispetto a quelli di peggioramento), ma soprattutto
registrano un indice prossimo a 100 per la situazione prevista della
Repubblica. Viceversa, l'indice sintetico della situazione prevista per
la Repubblica è di poco superiore a 60 per tutte le altre classi
dimensionali, segnalando una netta predominanza di attese di un
ulteriore peggioramento nei prossimi sei mesi della situazione
economico finanziaria della Repubblica di San Marino.
Tra le imprese di minore dimensione, un clima di elevata sfiducia
sembra caratterizzare le imprese “familiari“ (con meno di 5 addetti), tra
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le quali non solo prevalgono le attese di peggioramento riferite alla
situazione della Repubblica, ma anche quella riferite alla situazione
specifica della propria impresa.
La tabella 5 riporta infine i risultati di questa specifica analisi sviluppata
prendendo in esame la scomposizione settoriale.
L'analisi di questi risultati consente di evidenziare come i settori che
presentano il giudizio più negativo sulla situazione attuale della loro
impresa sono quelli delle costruzioni, delle attività finanziarie, dei
professionisti e degli alberghi/ristoranti. Un solo settore, quello
alimentare, è in controtendenza. Questa situazione favorevole della
propria impresa porta gli intervistati del settore alimentare ad essere un
po' meno pessimisti sulla situazione del paese, alzando a 38 l'indice
sintetico relativo al loro giudizio sulla situazione del paese. Da
segnalare il giudizio dei professionisti sulla situazione della Repubblica,
dove neppure uno degli intervistati ha espresso la percezione che la
situazione economico finanziaria della Repubblica sia in fase di
miglioramento. Questi risultati confermano in modo inequivocabile la
drammatica situazione della Repubblica colpita da una doppia crisi: la
prima legata alla crisi generale che sta caratterizzando il mondo
industrializzato; la seconda dovuta al forte deterioramento delle
relazioni politiche con l'Italia.
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Tabella 5: giudizi sulla situazione economico finanziaria dell'impresa e del
territorio.
Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte negative)
sulla propria impresa sulla R.S.M.
situazione
attuale
situazione
prevista
situazione
attuale
situazione
prevista
Totale 73 102 21 64
Agricoltura 100 100 0 n.d
Impianti e macchinari 92 113 21 67
Industria alimentare 125 113 38 67
Industria manif.: altri 85 117 34 57
Edilizia 44 94 17 43
Commercio Ingrosso 76 91 23 63
Commercio al dettaglio 72 96 19 83
Attività finanziaria 40 84 8 74
Servizi alle imprese 76 103 12 70
Altri servizi 78 100 24 61
Professionisti 82 71 0 59
Alberghi e ristoranti 45 114 22 86
Alla luce di questi risultati, il giudizio che emerge dall'indagine sembra
segnalare una relativa fiducia nell'avvio di una fase di superamento dei
fattori che hanno determinato la crisi economico finanziaria che sta
accomunando i paesi industrializzati (segnale che emerge
chiaramente anche dalle indagini sul clima di fiducia svolte in Italia e
negli altri paesi industrializzati). Viceversa non appare in via di
soluzione, almeno agli occhi degli intervistati, la crisi che ha
recentemente caratterizzato i rapporti internazionali tra la Repubblica di
San Marino e l'Italia.
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C. L'importanza della localizzazione a
San Marino
Alle imprese intervistate è stato chiesto di esprimere un voto da zero a
dieci sull'importanza attribuita alla propria localizzazione nella
Repubblica di San Marino. La Repubblica è stata “promossa” con un
sei risicato, segnalando come San Marino continui ad essere una
localizzazione “a valore” per le imprese qui localizzate. E' interessante
notare tuttavia, come questa valutazione cambia significativamente sia
in funzione della classe dimensionale che in funzione del settore di
appartenenza. Le figure 1 e 2 documentano questo fenomeno.
Grafici 1 e 2: il valore della localizzazione nella repubblica di San Marino
Voto medio attribuito dagli intervistati
Analisi per classe dimensionale Analisi per settore di appartenenza
Dal lato della dimensione, è evidente come il giudizio sul valore della
localizzazione nella Repubblica tende a diminuire al crescere della
dimensione delle imprese: la maggior parte delle imprese con oltre 50
addetti giudica come penalizzante la propria localizzazione nella
Repubblica.
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Dal lato dei settori, il mondo industriale (inclusi i servizi ad esso legati)
è quello che ritiene che la localizzazione nella Repubblica possa
essere per loro penalizzante. Si differenziano dai propri “colleghi” le
imprese alimentari, dove la prevalenza degli intervistati esprime un
voto positivo alla propria localizzazione nella Repubblica.
Tra le imprese che esprimono di percepire significativi benefici legati
alla loro localizzazione nella Repubblica troviamo i professionisti e i
settori legati al turismo, quali alberghi e servizi, ancora l'industria
alimentare, e il commercio al dettaglio. La Repubblica di San Marino
continua, quindi, ad essere percepita dalla sue imprese come luogo
privilegiato per svolgere le attività professionali e quelle legate al
turismo. Viceversa, è diventato un luogo “normale”, in cui vantaggi e
svantaggi si compensano, per le imprese che svolgono attività
finanziarie e per le imprese di costruzioni, mentre sta diventando un
territorio non attrattivo per le imprese industriali.
Grafico 3, 4, 5: Fattori alla base del giudizio sulla localizzazione
dell'impresa nella Repubblica di San Marino
Graf. 3: Le cause delle valutazioni negative (numerosità delle risposte
delle 204 imprese che hanno attribuito un voto negativo alla
Repubblica)
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Graf. 4: I motivi delle valutazioni positive (numerosità delle risposte
delle 155 imprese che hanno attribuito un voto positivo alla
Repubblica)
Graf. 5: I suggerimenti di miglioramento (numerosità delle risposte
delle 141 imprese che hanno attribuito un voto neutrale alla
Repubblica)
Con riferimento al valore attribuito alla localizzazione sul territorio della
Repubblica di San Marino, alle imprese intervistate è stato poi chiesto
di elencare i fattori considerati causa/motivo di insoddisfazione e di
soddisfazione, nonché suggerimenti per un eventuale miglioramento.
Tra le principali cause di scontento, una quota significativa di imprese
(circa il 50%) annovera i difficili rapporti con l'Italia (Graf. 3), a cui si
aggiunge un 10% che cita i difficili rapporti con l'estero. E' interessante
notare inoltre che una percentuale non esigua di imprese citi la classe
politica tra le cause di insoddisfazione con una percentuale pari a circa
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il 20%.
Tra i motivi invece che portano le imprese ad esprimere valutazioni
positive, ai primi posti troviamo con il 29% la qualità della vita.
Seguono la situazione economica (27,1%) l'amministrazione pubblica e
politica(16,8%) e le agevolazioni fiscali(16,1%).
Infine a conferma dei risultati emersi in particolare dal grafico 3, il
grafico 5 mostra come sia pressante da parte delle imprese la richiesta
di un miglioramento dei rapporti con l'Italia/Europa(con una percentuale
pari al 37,8%), nonché di un miglioramento della situazione politica-
economica del paese (con il 31,9%).
D. Gravità della crisi attuale
Non vi è dubbio che la crisi che sta attraversando l'economia
sammarinese non ha riscontro con nessun altro periodo storico dal
dopoguerra ad oggi. Al fine di quantificare l'intensità di questa crisi è
stato chiesto agli intervistati di definire la caduta dei livelli di attività
rispetto alla situazione pre-crisi del 2007. All'inizio del 2010, quindi a
quasi due anni dall'avvio dell'attuale crisi, il 30% delle imprese di San
Marino dichiara di lavorare ad un ritmo uguale o superiore a quello del
2007. Contemporaneamente il 22% accusa flessioni lievi (inferiori al -
10%). Complessivamente quindi, per circa la metà delle imprese
localizzate nella Repubblica, l'attuale crisi appare relativamente
“leggera”.
A fronte di questo 50% “in salute”, oltre ¼ di imprese dichiarano una
caduta pesante dei propri livelli di attività (tra il -10% e il -25%). Inoltre,
su 480 risposte significative (escluse quindi le imprese che rispondono
“Non so”), 67 imprese (pari al 14%) dichiarano una situazione
drammatica con crolli dei livelli di attività compresi tra il -25% e il -50%.
Infine 27 imprese sono in una situazione insostenibile, con livelli di
attività inferiori di oltre la metà di quelli registrati nel 2007.
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La situazione, quindi, si presenta particolarmente drammatica e
fortemente polarizzata. Nella parte che segue abbiamo sviluppato
questa analisi a livello settoriale.
D.1 L'industria
A livello settoriale, il quadro che emerge dai grafici di seguito riportati
evidenzia una situazione di complessiva difficoltà vissuta dal settore
Manifatturiero. In particolare, il 36% delle imprese operanti nel settore
degli impianti e macchinari (Grafico 6) dichiara di aver subito un
pesante calo dei propri livelli di attività (tra il -10% e il – 25%) rispetto
alla situazione registrata nel 2007. Inoltre una quota pari al 15% versa
in condizioni peggiori in quanto dichiara di aver subìto cali di entità
superiore (tra il -25% e il -50%). Non trascurabile è inoltre la
percentuale di imprese (circa il 7%) che ha registrato drammatiche
flessioni (superiori al 50%). Complessivamente quindi, nell'industria
manifatturiera degli impianti e macchinari oltre il 60% delle imprese
dichiara livelli attuali di attività inferiori di oltre il 10% rispetto ai ritmi del
2007. Versano in condizioni simili le imprese che svolgono altre attività
manifatturiere (Grafico 7). Rispetto a quanto visto per il settore degli
impianti e macchinari, si riduce la percentuale di imprese (28,3%) che
dichiara cali dei livelli di attività inferiori al -25%, mentre aumentano le
imprese che hanno subito cali superiori (tra il – 25% e il -50%). Infine,
migliora la percentuale delle imprese che versano in condizioni di
insostenibilità (3%). Anche in questo caso quindi, la maggior parte delle
imprese ha subito una riduzione dei livelli di attività, rispetto al 2007,
superiore al 10%.
Il settore alimentare presenta invece una situazione migliore (Grafico
8) in quanto una quota consistente di imprese (75%) dichiara livelli di
attività sostanzialmente invariati/migliori rispetto a quelli registrati nel
2007. L'attenzione, tuttavia, cade sul 12% delle imprese che hanno
registrato flessioni di natura preoccupante (oltre il 50%). Il settore
alimentare sembra quindi caratterizzarsi, da un lato per uno stato di
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salute relativamente positivo, ma anche per una forte polarizzazione
dei risultati. Quando le imprese vanno in difficoltà, lo fanno in modo
veloce e “drammatico”.
Grafici 6, 7, 8: Intensità delle riduzioni dei livelli di attività nelle imprese
industriali (quota di imprese per categorie di variazioni percentuali
rispetto ai livelli del 2007).
Graf. 6: Industria Manifatturiera: Impianti e macchinari
Graf. 7: Industria Manifatturiera: Altre imprese
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Graf. 8: Industria Manifatturiera: Alimentare
D.2 Le costruzioni e il commercio
Proseguendo l'analisi, i grafici che seguono illustrano l'intensità delle
riduzioni dei livelli di attività, dichiarati dagli intervistati, rispettivamente
per il settore delle Costruzioni e del Commercio, quest'ultimo distinto in
Commercio all'ingrosso e Commercio al dettaglio.
Grafici. 9, 10, 11: Intensità delle riduzioni dei livelli di attività nelle
imprese di costruzione e commerciali di San Marino (quota di imprese
per categorie di variazioni percentuali rispetto ai livelli del 2007).
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Graf. 9: Costruzioni
Graf. 10:Commercio all'ingrosso
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Graf. 11: Commercio al dettaglio
Nel settore delle Costruzioni, solo una piccola parte delle imprese
(circa il 20%) ha registrato livelli di attività uguali/migliori rispetto al
2007. La stessa percentuale si registra per quelle imprese che hanno
dichiarato di aver subito variazioni percentuali negative maggiori
rispetto al 2007 (tra il -25% e il -50%). Ancora maggiore è il numero
delle imprese che hanno subito flessioni nei loro livelli di attività inferiori
al -25%. Versano in condizioni di particolare preoccupazione (riduzione
dei livelli di attività oltre il 50%) circa il 4% delle imprese.
Per quanto riguarda invece il settore del Commercio, l'analisi grafica
evidenzia come le imprese operanti nel settore del commercio al
dettaglio si trovino in situazioni migliori rispetto alle imprese operanti
nel settore all'ingrosso. Ben il 34% delle imprese dichiara infatti di
lavorare a ritmi uguali o superiori rispetto al 2007 contro il 25% delle
imprese registrato per il commercio all'ingrosso. Ancora, Il 4% delle
imprese del settore al dettaglio si trova in situazioni drammatiche
(flessioni tra il -25% e -50%) contro l'11% registrato nel settore
all'ingrosso. Situazioni preoccupanti si registrano rispettivamente per il
4,3% delle imprese appartenenti al commercio al dettaglio e il 9% delle
imprese che operano nel settore del commercio all'ingrosso.
Infine, pressoché uguale è la percentuale delle imprese che in
entrambi i settori hanno registrato variazioni percentuali negative
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
- 26 -
rispetto al 2007 inferiori al -10 e al - 25%.
D.3 I servizi alle persone
Con riferimento al settore dei servizi alle persone, si evidenzia come
solo il 27% degli alberghi e ristoranti dichiari di lavorare in misura pari o
superiore al 2007, inferiore rispetto alla quota delle imprese (pari al
34%) appartenenti alla generale categoria servizi. A fronte di questa
percentuale di imprese che si trovano in condizioni di “crescita”,
accusano leggere flessioni (inferiori al -10%) rispettivamente il 20%
degli alberghi/ristoranti e il 26% dei servizi. Crolli di intensità superiore
nei livelli di attività (tra il -10% e il -50%) vedono colpite una non esigua
percentuale di imprese sia con riferimento alla categoria della
ristorazione (pari al 17,2%) sia con riferimento alla generale categoria
dei servizi (pari al 14%). Infine, situazioni di maggiore preoccupazione
(variazioni percentuali superiori a -50%) interessano una quota di
imprese pari al 3,4% per quanto riguarda gli alberghi/ ristoranti e il 4%
delle imprese appartenenti ai servizi diversi dalla ristorazione.
Graf. 12, 13: Intensità delle riduzioni dei livelli di attività nelle imprese di
servizi alle persone (quota di imprese per categorie di variazioni
percentuali rispetto ai livelli del 2007).
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Graf. 12: Alberghi e ristoranti
Graf. 13: Altri servizi
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
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D.4 Servizi alle imprese, professionisti e
attività finanziarie
Proseguendo ad analizzare il settore dei servizi, dai grafici emerge un
quadro positivo rispettivamente per i professionisti e le imprese che
rientrano nella più generale categoria dei servizi alle imprese. Più della
metà dei professionisti (circa il 53%) dichiara infatti di non registrare
variazioni negative dei propri livelli di attività rispetto a quanto accaduto
nel 2007. Una percentuale di poco inferiore (44%) interessa tutte le
altre imprese rientranti nel settore dei servizi alle imprese. Leggere
flessioni dei livelli di attività (inferiore al -10%) riguardano il 5,9% dei
professionisti e il 12,9% dei servizi alle imprese. Crolli di intensità
maggiore (tra il -10% e il -25%) si registrano invece per il 35,3% dei
professionisti e il 24,3% delle imprese che forniscono altre tipologie di
servizi alle imprese. Situazioni di maggiore drammaticità con crolli
inferiori al 50% interessano circa il 6% dei professionisti e il 10% delle
imprese che rientrano nella categoria servizi alle imprese.
Diversamente da quanto accade per i professionisti che non registrano
situazioni di estrema drammaticità (livelli di attività inferiori a oltre il -
50%), crolli di tale entità si registrano per una quota pari al 5,7% delle
imprese appartenenti alla categoria servizi alle imprese.
Una situazione più stratificata emerge invece dal grafico relativo alle
attività finanziarie. A fronte di un complessivo 41% di imprese che si
trova in condizioni di “salute” (con livelli di attività in miglioramento
rispetto al 2007 o comunque con flessioni contenute entro il 10%), si
riscontra una percentuale di imprese pari al 46% che dichiara flessioni
comprese tra il -10% e il -50%. Ancora più preoccupante, è la notevole
quota delle imprese (pari al 14%) che registra livelli di attività
drammaticamente inferiori (con crolli superiori al 50%) rispetto al 2007.
Graf. 14, 15, 16: Intensità delle riduzioni dei livelli di attività nei servizi
alle imprese di San Marino (quota di imprese per categorie di variazioni
percentuali rispetto ai livelli del 2007).
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
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Graf. 14: Servizi alle imprese
Graf. 15: Professionisti
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Graf. 16: Attività finanziarie
E. Le risposte delle imprese alla crisi
Allo scopo di capire come le imprese di San Marino hanno fronteggiato
o intendono fronteggiare l'attuale stato di crisi del mercato, agli
intervistati è stato chiesto di indicare i provvedimenti correttivi che
intendono adottare e le azioni previste dal lato dell'occupazione. I
risultati sono illustrati nel grafico 17 e 18.
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
- 31 -
Grafico 17: La risposta delle imprese all'attuale crisi: percentuale di
imprese che attueranno le diverse azioni
Dal grafico 17, emerge come il 62% delle imprese individua nella
riduzione dei costi il principale strumento correttivo da utilizzare,
accompagnato da un 25% che prevede in particolare una riduzione dei
costi del personale. Dal lato del mercato, il 51% delle imprese punta
alla ricerca di nuovi mercati/clienti, seguito da una quota pari al 49,8%
di imprese che intende effettuare un miglioramento della qualità dei
prodotti/servizi e da un 40,4% che punta invece a proporre alla
clientela nuovi prodotti/servizi.
Infine, una percentuale inferiore di imprese dichiara di voler attuare una
semplificazione dell'organizzazione della società (22,2%). L’8%
prevede di ricorrere ad una ricapitalizzazione della stessa. Da
segnalare come solo una percentuale molto piccola di intervistati (2%)
giudica la situazione tanto negativa da ipotizzare la chiusura della
propria impresa.
Con riferimento all'occupazione, dall'analisi grafica (Graf.18) si rileva
come nel breve periodo solo il 7,2% delle imprese dichiara di voler
effettuare dei licenziamenti che riguarderanno in particolare i lavoratori
a tempo indeterminato. Seguono con il 7% delle imprese l'attivazione di
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
- 32 -
procedure di mobilità o sospensione per i lavoratori a tempo
indeterminato e con il 5,4% il mancato rinnovo dei contratti ai lavoratori
inquadrati come dipendenti a tempo determinato.
Infine, il 5% delle imprese prevede l'adozione di politiche volte al
licenziamento dei lavoratori inquadrati come dipendenti a tempo
determinato, seguito dal 4,4% e dal 2,4% delle imprese che
prevedono nel breve periodo il mancato rinnovo dei contratti o il
licenziamento dei lavoratori atipici.
Grafico 18: Azioni previste dal lato dell'occupazione: percentuale di
imprese che attueranno le diverse azioni
Complessivamente sembra quindi emergere un atteggiamento “etico”
delle imprese di San Marino volto a contenere gli effetti delle difficoltà
aziendali sulla situazione personale dei propri collaboratori.
F. Gli effetti della crisi sull'occupazione
nel medio periodo
Allo scopo di capire quali possano essere gli effetti sull'occupazione
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
- 33 -
provocati dalla crisi è stato chiesto agli intervistati di esprimere un
giudizio su quale sia il livello atteso dell'occupazione nel medio periodo
(prossimi 3 anni). I grafici che seguono sintetizzano i risultati ottenuti
per classe dimensionale e settore di appartenenza.
Grafico 19 e 20: Prospettive dell'occupazione nel medio periodo
Indice sintetico = (100 + % risposte positive - % risposte negative)
Grafico 19: Prospettive dell’occupazione per classe dimensionale
(numero addetti in colonna)
Grafico 20: Prospettive dell’occupazione per settore di appartenenza
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A livello di classe dimensionale emerge una situazione non
eccessivamente negativa dal lato dell'occupazione. Le imprese con
meno di 5 addetti presentano un indice sintetico dei giudizi espressi
superiore a 100 sulle attese riguardanti l'occupazione. Di poco inferiore
è l'indice sintetico delle imprese 5-10 addetti e quello delle imprese con
più di 50 addetti. Un clima di minor fiducia sembra invece
caratterizzare le imprese 10-50 addetti, tra le quali le attese di
peggioramento sono superiori.
Dal lato dei settori, alberghi e ristoranti così come il mondo industriale
prevedono nel medio periodo un miglioramento della situazione
dell'occupazione, esprimendo giudizi positivi che portano l'indice
sintetico ad essere significativamente superiore al valore che
rappresenta l'equilibrio tra fiducia e sfiducia. Il settore edilizio è invece
quello con le peggiori prospettive sull’occupazione nel medio periodo,
con un indice ben al di sotto della parità. Il commercio e l’industria
alimentare sono pessimisti in maniera meno accentuata, mentre il
settore servizi e quello dei professionisti si attestano su una
sostanziale parità tra fiducia e sfiducia.
G. Fabbisogno finanziario
Agli intervistati è stato chiesto se l’impresa è stata in grado di fare
fronte al fabbisogno finanziario negli ultimi sei mesi. Dal grafico 21 si
può dedurre che la situazione finanziaria del nostro territorio non è in
cattiva salute. Più dell’80 % delle imprese infatti, ha fatto fronte al
fabbisogno finanziario senza difficoltà mentre il 15% ha fatto fronte
anche se con qualche difficoltà o ritardo. Solamente il 3,8% ha
affermato di non essere riuscita ad arginare questo tipo di difficoltà.
Disaggregando questo 3,8% (Grafico 22) per classi dimensionali
vediamo come le imprese maggiormente in difficoltà siano quelle più
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piccole (1-5 addetti), al salire del numero di addetti diminuiscono le
difficoltà, fino a trovare nessuna grande impresa (più di 50 dipendenti)
che non sia riuscita a far fronte al fabbisogno finanziario.
Grafico 21: Fabbisogno finanziario
Grafico 22: Fabbisogno finanziario negativo: scomposizione per classe
di addetti della quota di imprese in forte difficoltà
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Vediamo ora le stesse imprese da un punto di vista settoriale (Grafico
23). Gli alberghi/ristoranti, così come l’industria manifatturiera (esclusi
impianti e macchinari) sono quelli che si sono trovati in difficoltà di tipo
finanziario.
Grafico 23: Fabbisogno finanziario: scomposizione per settori della
quota di imprese in forte difficoltà.
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- 37 -
H. Reazione alla crisi
La quinta domanda chiedeva alle imprese se, per superare l’attuale
situazione di crisi aziendale, si ritenevano necessari interventi
strutturali significativi dell’attività (ad esempio, cambiamento dei
mercati di vendita, cambiamento dei prodotti/servizi, ristrutturazione
organizzativa, ecc.). Questa domanda è stata rivolta solo alle imprese
in difficoltà, ossia che avevano dichiarato di aver accusato una
diminuzione dei livelli di attività superiore al 10% rispetto ai livelli del
2007. Come mostra il grafico 24 ben il 61,6 % delle imprese in difficoltà
ha risposto di no, a fronte di un 30,6% che dice invece siano necessari
interventi significativi.
L’analisi settoriale sulla risposta “No” a questa domanda mostra invece
che i più restii al cambiamento sono i professionisti, il settore del
commercio al dettaglio seguiti dal settore turistico e dai servizi (Grafico
25). Se, ad esempio, la posizione dei professionisti era a grandi linee
prevedibile, stupisce invece trovare il settore del turismo tra coloro che
non credono necessari degli interventi significativi per rianimare la
propria attività. Particolarmente interessante la situazione del settore
alimentare dove tutte le imprese in difficoltà ritengono di dover attuare
interventi di natura strutturale.
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Grafico 24: Necessità interventi strutturali nelle imprese in difficoltà
Grafico 25: Quota di imprese in difficoltà che non ritiene necessari
interventi strutturali.
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NOTA METODOLOGICA L’indagine
Indagine campionaria è stata condotta da Format srl per conto di
Servàbit srl, che collabora con la Camera di Commercio alla
realizzazione della presente analisi. Il questionario telefonico è stato
condotto nel corso del mese di aprile 2010; l’intervista è stata effettuata
con metodo C.A.T.I. (Computer-Assisted Telephone Interviewing) ed
ha interessato un campione 500 imprese.
Numerosità campionaria
La numerosità campionaria è di 500 interviste valide e a buon fine.
Complessivamente sono state contattate 635 imprese, 135 delle quali
non hanno terminato l'intervista,
Il campione
Il campione è stato definito, partendo da una scomposizione della
popolazione in 12 diversi settori economici:
• Agricoltura;
• Industria Manifatturiera: Impianti e macchinari;
• Industria Manifatturiera: Alimentare;
• Industria Manifatturiera: altri settori;
• Edilizia;
• Commercio all’ingrosso;
• Commercio al dettaglio;
• Attività finanziarie;
• Servizi alle imprese;
• Altri servizi;
• Professionisti;
• Alberghi e Ristoranti;
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Al termine dell’indagine il campione è risultato così distribuito sui
settori:
Calcolo degli indicatori sintetici del clima di fid ucia
Gli indicatori del clima di fiducia sono ottenuti attraverso un indice
sintetico dove a 100 viene aggiunta la percentuale di risposte positive e
sottratta la percentuale di risposte negative.
Indice sintetico = 100 + % risposte positive - % risposte negative
Sono stati calcolati due indici generali sul clima di fiducia.
Il primo è riferito alla situazione specifica dell'impresa intervistata ed è
stato calcolato come media degli indici sintetici calcolati sulle domande
3 e 6 del questionario. Il secondo è riferito alla situazione generale
della Repubblica di San Marino ed è calcolato come media degli indici
sintetici riguardanti le domande 1 e 2.
Elaborazione dei dati
Al fine di rendere confrontabili alcuni dati a quelli rilevati attraverso le
precedenti indagini si è proceduto a normalizzare alcuni risultati. Ad
esempio per alcune domande è stata ricalcolata la quota delle risposte
significative, escludendo dal totale la risposta “Non so”, assente nei
questionari precedenti.
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
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Le principali elaborazioni dei dati risultanti dall’intervista sono state
fatte incrociando le risposte con i settori economici e con la classe di
addetti di appartenenza. Le classi considerate sono 5:
• 1 – 5 addetti
• 5 – 10 addetti
• 10 – 50 addetti
• > 50 addetti
La classe di appartenenza è stata espressamente chiesta alle imprese
intervistate attraverso la domanda 31 e le relative risposte hanno
restituito un campione di imprese così distribuito:
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Il questionario
Di seguito si riporta il questionario utilizzato per l’indagine.
Andamento dell’economia e andamento delle imprese
1. A Suo giudizio la situazione economica generale di San Marino negli
ultimi 6 mesi è…? (Una risposta per ciascun item)
• Migliorata 1
• Rimasta invariata 2
• Peggiorata 3
• Non so 4
2. Ritiene che la situazione economica generale di San Marino nei
prossimi 6 mesi…? (Una risposta)
• Migliorerà 1
• Rimarrà invariata 2
• Peggiorerà 3
• Non so 4
3. L’andamento economico della Sua impresa negli ultimi 6 mesi è…?
(Una risposta)
• Migliorato 1
• Rimasto invariato 2
• Peggiorato 3
4. Rispetto alla situazione ottimale del 2007, il livello attuale di attività
della sua impresa è: (Una risposta)
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• Uguale o Migliorato 1
• Leggermente inferiore (tra -1% e -
10%)
2
• Inferiore (tra -10% e -25%) 3
• Molto inferiore (tra -25% e -50%) 4
• Drammatico (oltre il -50%) 5
• Non so 6
5. (Solo per coloro che rispondendo hanno indicato un valore di 3, 4 o
5). Per superare l'attuale situazione di crisi aziendale, ritiene necessari
interventi strutturali significativi nella Sua impresa (ad esempio,
cambiamento dei mercati di vendita, cambiamento nei prodotti/servizi,
ristrutturazione organizzativa, ecc.) ? : (Una risposta)
• Sì 1
• No 2
• Non so 3
6. Ritiene che l’andamento economico della Sua impresa nei prossimi
6 mesi …? (Una risposta)
• Migliorerà 1
• Rimarrà invariato 2
• Peggiorerà 3
Analisi congiunturale
7. Quale è il livello dell’occupazione della Sua impresa nel periodo
considerato (ultimi 6 mesi)? (Una risposta)
• Superiore 1
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• Invariato 2
• Inferiore 3
• Non so 4
8. Rispetto al livello massimo dell'occupazione registrata dalla Sua
impresa, il numero attuale di occupati è (Una risposta)
• Uguale 1
• Inferiore di 1-2 occupati 2
• Inferiore di 3-5 occupati 3
• Inferiore di 5-10 occupati 4
• Inferiore di oltre 10 occupati 5
• Non so 6
9. Quale è il livello del ritardo nei tempi di pagamento da parte dei
clienti della Sua impresa nel periodo considerato? (Superiore: i tempi di
pagamento da parte dei clienti sono aumentati; Invariato: i tempi sono
gli stessi; Inferiore: i tempi di pagamento sono diminuiti).
• Superiore 1
• Invariato 2
• Inferiore 3
• Non so 4
Analisi previsionale
Commercio
10.1 Ella prevede che il livello dei ricavi della Sua impresa nei prossimi
sei mesi sarà …? (Una risposta)
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
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• Superiore 1
• Invariato 2
• Inferiore 3
• Non so 4
Manifattura e Costruzioni
10.2 Ella prevede che il livello del fatturato della Sua impresa nei
prossimi sei mesi sarà …? (Una risposta)
• Superiore 1
• Invariato 2
• Inferiore 3
• Non so 4
11. Ella prevede che il livello dell’occupazione della Sua impresa nei
prossimi sei mesi sarà …? (Una risposta)
• Superiore 1
• Invariato 2
• Inferiore 3
• Non so 4
12. Ella prevede che il ritardo nei tempi di pagamento da parte dei
clienti della Sua impresa nei prossimi sei mesi sarà …? (Una risposta)
• Superiore 1
• Invariato 2
• Inferiore 3
• Non so 4
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
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Occupazione
13. Quale politica ritiene che la Sua impresa adotterà nei prossimi sei
mesi con riferimento all’occupazione e al personale? (Una risposta per
ciascun item. Sì=1, no=2)
• Non rinnovare il contratto ai lavoratori inquadrati come
dipendenti a tempo determinato
|___|
• Non rinnovare il contratto ai lavoratori inquadrati in
modo atipico (es. contratti di collaborazione)
|___|
• Licenziare i lavoratori inquadrati come dipendenti a
tempo determinato
|___|
• Licenziare i lavoratori inquadrati come dipendenti a
tempo indeterminato
|___|
• Licenziare i lavoratori inquadrati in modo atipico |___|
• Attivare le procedure della mobilità o sospensione per i
lavoratori a tempo indeterminato (Cig, mobilità,ecc.).
|___|
14. Ella prevede che fra 3 anni il livello dell'occupazione della Sua
impresa sarà …? (Una risposta)
• Superiore 1
• Invariato 2
• Inferiore 3
• Non so 4
Politiche delle imprese per fare fronte agli effett i della crisi
15. Nel periodo considerato (ultimi sei mesi) la Sua impresa è stata in
grado di fare fronte al fabbisogno finanziario? (Una risposta)
• Sì 1
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• Si, ma con qualche difficoltà o ritardo 2
• No 3
16. Ritiene che nel prossimo semestre il fabbisogno finanziario della
Sua impresa? (Una risposta)
• Migliorerà 1
• Rimarrà invariato 2
• Peggiorerà 3
• Non so 4
17. (Solo alle imprese che hanno risposto “sì, ma con ritardo” o “no”
alla domanda relativa al fabbisogno finanziario ) Quali sono le cause
delle difficoltà legate al fabbisogno finanziario? (Una risposta per
ciascun item. Sì=1; no=2)
1. Entrate irregolari e/o in ritardo |__|
2. Entrate sicure ma in ritardo |__|
3. Fatturato insufficiente |__|
4. Errori di valutazione delle spese |__|
5. Costi più elevati rispetto a quelli inizialmente previsti |__|
6. Problemi strutturali dell’impresa |__|
7. Altre difficoltà |__|
18. (Solo alle imprese che hanno risposto “sì, ma con ritardo” o “no”
alla domanda relativa al fabbisogno finanziario) Come è costretta a
comportarsi la Sua impresa di fronte alle difficoltà legate al fabbisogno
finanziario? (Una risposta per ciascun item. Sì=1; no=2)
1. Pagamenti ritardati ai fornitori |__|
2. Pagamenti ritardati ai lavoratori |__|
3. Prestiti dai soci, azionisti |__|
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4. Scoperti di conto corrente presso banche |__|
o altri operatori finanziari non bancari
5. Altre modalità di credito bancario |__|
6. Altri canali di finanziamento |__|
19. Quali provvedimenti correttivi ha adottato o comunque intende
adottare per fronteggiare l’attuale stato di crisi del mercato? (Una
risposta per ciascun item. Sì=1; no=2)
1. Riduzione dei costi del personale |__|
2. Riduzione dei costi in generale (ad esclusione |__|
di quelli del personale)
3. Ricapitalizzazione della società |__|
4. Semplificazione dell’organizzazione della società (processi) |__|
5. Proposta agli attuali clienti di nuovi prodotti/servizi |__|
6. Ricerca di nuovi mercati/clienti |__|
7. Miglioramento qualitativo dei prodotti/servizi |__|
8. Chiudere l’impresa |__|
9. Altro |__|
10. Nessuno |__|
Investimenti
20. L’impresa ha realizzato investimenti significativi – materiali
(impianti, attrezzature, macchinari, etc.) o immateriali (brevetti,
software, etc.) – negli ultimi sei mesi?
• Sì 1
• No 2 (andare a dom. 23)
20.1 Se Sì, specificarne il valore (anche indicativo) €
_____________________________
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
- 49 -
21. (Solo alle imprese che hanno effettuato investimenti) Come ha
finanziato detti investimenti? (Una risposta per ciascun item del tipo
Sì=1, No=2)
1. Autofinanziamento (risorse interne dell’impresa) |___|
2. Debiti a breve termine (da rimborsare entro
l’esercizio)
|___|
3. Debiti a medio / lungo termine |___|
4. Apporto di capitale sociale (ricapitalizzazione) |___|
5. Contratti di leasing |___|
6. Agevolazioni pubbliche o accesso al credito
agevolato
|___|
7. Prestiti infragruppo |___|
8. Finanza innovativa (strumenti derivati, ecc.) |___|
9. Altro |___|
22. Nel dettaglio, di quali investimenti si è trattato? (Una risposta per
ciascun item del tipo Sì=1, No=2)
1. Nuove tecnologie produttive |___|
2. Acquisto di mezzi di trasporto |___|
3. Innovazione di processo e di prodotto |___|
4. Sistemi informativi |___|
5. Formazione delle risorse umane |___|
6. Certificazioni di qualità |___|
7. Comunicazione/pubblicità/marketing |___|
8. Processi di internazionalizzazione |___|
9. Acquisto di immobili/terreni |___|
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23. La sua impresa ha intenzione di effettuare investimenti? (Una
risposta)
• No, nessun investimento 1
• Sì, ma in modo molto limitato nel 2010 2
• Sì, ma in modo molto limitato sia nel 2010 che 3
negli anni successivi
• Sì, in modo significativo ma non nel 2010 4
• Si, in modo significativo già dal 2010 5
24. A quali tra i seguenti obiettivi saranno indirizzati gli investimenti
futuri? (Una risposta per ciascun item del tipo Sì=1, No=2)
1. Miglioramento della qualità dei prodotti |__|
2. Aumento della capacità produttiva |__|
3. Realizzazione di nuovi prodotti |__|
4. Aumento dell’efficienza e riduzione dei costi |__|
5. Miglioramento del canale commerciale e del
marketing
|__|
6. Riduzione dell’impatto ambientale |__|
7. Produzione di energia elettrica |__|
8. Altro |__|
9. Non sono previsti investimenti |__|
25. Quali fattori influenzano l’intenzione di effettuare investimenti?
(risposte multiple)
• Aspettative di un aumento della domanda 1
• Disponibilità di risorse finanziarie 2
• Aspettative di un aumento dei profitti/giro d’affari 3
• Fattori tecnici (aspetti normativi, obsolescenza impianti etc.) 4
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
- 51 -
• Altri fattori 5
Politiche di sostegno alle imprese
26. Sulla base delle caratteristiche della Sua impresa, quale forma di
sostegno indiretto considera più efficace? (risposte multiple)
1. Servizi specialistici in campo commerciale/relazioni
con l’estero
|__|
2. Servizi specialistici in campo
contabile/organizzativo - gestionale
|__|
3. Servizi specialistici inerenti la ricerca/contatti con il
mondo accademico
|__|
4. Servizi specialistici in campo finanziario |__|
5. Servizi specialistici per il sostegno al passaggio
generazionale
|__|
Essere un’impresa di San Marino: il valore del vant aggio
competitivo
27. Quanto valore attribuisce al fatto che la Sua azienda risiede nella
Repubblica di San Marino? (Utilizzare una scala da 0 a 10, con
0=nessun valore; 10=massimo valore)
|___|
28. (Solo per coloro che rispondendo hanno indicato un valore tra “0” e
“5”) Perché attribuisce poco valore al fatto che la Sua azienda risiede
nella Repubblica di San Marino? Ovvero quali sono gli elementi della
Sua insoddisfazione? (Domanda aperta, post codificata dopo le prime
120 interviste, fino a 6 post-codifiche)
________________________________________________________
29. (Solo per coloro che rispondendo hanno indicato un valore tra “6” e
Camera di Commercio della Repubblica di San Marino aprile 2010
- 52 -
“7”) Che cosa dovrebbe fare la Repubblica di San Marino per
migliorarsi? (Domanda aperta, post codificata dopo le prime 120
interviste, fino a 6 post-codifiche)
________________________________________________________
30. (Solo per coloro che rispondendo hanno indicato un valore tra “8” e
“10”) Che cosa le piace di più della Repubblica di San Marino?
(Domanda aperta, post codificata dopo le prime 120 interviste, fino a 6
post-codifiche)
________________________________________________________
Dati di struttura
31. Di quale classe di addetti fa parte la sua impresa
• 1-5 addetti 1
• 5-10 addetti 2
• 10-50 addetti 3
• Oltre 50 addetti 4
32. La sua impresa intrattiene rapporti con operatori di paesi esteri
diversi dall'Italia?
• No 1
• Sì 2
33. Se sì, fatto 100 il fatturato della sua impresa, quanta parte è la
quota dei paesi esteri diversi dall'Italia? _________%