Il Centro Giugno 2016

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  • 8/15/2019 Il Centro Giugno 2016

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    Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane Anno XVI - n° 167 Giugno 2016 Giugno 2016 Giugno 2016 Giugno 2016 Giugno 2016

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    Non voglio avventurarmi sullacomplessa proposta di riformadella costituzione su cui si èscatenata, con largo anticipo,una intensa bagarre all’italianache contribuisce soltanto adaumentare la confusione tra lagente comune, annebbiandoneancora di più le idee, del restosempre più distaccata e distantedalla politica come, forse, nonlo era mai stata.E’ proprio un’anacronismo,ormai datato, di questo nostro paese che, su ogni argomento,non riesce più a ragionare condiscernimento e raziocinio: tut-to si trasforma in una polemi-ca senza limiti che poi finiscespesso in rissa.Questo scontro così “tran-ciant” che divide il paese ri-guarda la riforma costituzionalee quella elettorale.In prima battuta non riesco acapire proprio la logica di co-loro, tra cui moltissimi costi-tuzionalisti ormai “stagionati”

    che si ostinano a sostenere il bicameralismo ed a lanciareanatemi per la trasformazionedel Senato in un istituto rappre

    L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba

    [email protected]

    Le ragionidel “Sì” A Firenze cede un pez-zo di Lungarno: due-

    cento metri, tra il Pon-te Vecchio e il Pontealle Grazie. A due pas-si ci sono gli Uffizi, allespalle un quartiere tra i più belli e visitati d’Eu-ropa. È come se aRoma sprofondassero200 metri tra il Colos-seo e Piazza Venezia, aParigi tra il Louvre e Notre Dame, aWashington tra la CasaBianca e il Dipartimento di Stato. A Lon-dra come se il Tamigi si portasse viaWestminster ed un pezzo di Big Ben.Colpa dei tubi usurati, è stato immedia-tamente detto, e non c’è da dubitarne: levoragini si aprono proprio così. Ma quel

    La metafora

    del tubo usuratodi Nicola Graziani

    tubo, così vecchio e così usurato, che sta-va lì dai tempi di La Pira, induce a più diun pensiero, a più di una riflessione. Per-ché, in fondo, è la classica metafora. Non

    Circolo 'Il Centro' - Via Trieste 7 - Livorno

    Conferenza sul tema

    AAMPS, ovverola relazione pericolosatra politica e aziende

    a cura di

    Ing. Cristiano Toncelli già Vice Sindaco Comune di LivornoMODERATORE

    Franco SpugnesiV. Presidente del Circolo “Il Centro”

    Lunedì 27 Giugno, h. 18

    segue a pag. 2

    Circolo 'Il Centro' - Via Trieste 7 - Livorno

    Conferenza sul tema

    Si va versoun populismo vincente?

    a cura di

    Dott. Giorgio Kutufà gia Presidente Provincia di LivornoMODERATORE

    Enrico Dello Sbarba Direttore de “Il Centro”

    Lunedì 13 Giugno, h. 18

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    e-mail: [email protected] Politica

    dalla prima pagina

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    Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7 - 57124 Livorno

    e.mail: [email protected]

    DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello Sbarba

    Giornale chiuso in tipografia il 6/6/2016

    Hanno collaborato a questo numero:Paolo Arzilli, Franco Biancani, Fran-cesco Butini, Sandro Cerri, LauraConforti, Nicola Graziani, Luca Lischi,Mario Lorenzini, Ruggero Morelli,Franco Spugnesi, Giorgio Spugnesi,Lorenzo Taccini.

    COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,

    Laura Conforti Benvenuti,Sergio Cini, Valeria Grillo,

    Luca Lischi,Mario Lorenzini, Angela Simini,

    Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

    STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

    Periodico mensiledel Circolo Culturale

    Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005

    Le ragioni del“ Sì ”

    La metafora del tubo usurato

    sentativo delle regioni e dei comuni con poteri circoscritti e funzionale, ad un rac-cordo tra il governo centrale e le istitu-zioni periferiche.Salutare e apprezzabile la modifica del-l’art. 5 che restituisce al governo cen-trale ed al parlamento una serie di atti sucui, in questi quindici anni, si sono “tra-stullate” le regioni con danni incalcola- bili per lo sviluppo del paese e causa diuna serie continua di vertenze tra Statoe Regioni che hanno finito con l’ingol-

    fare l’attività della Corte Costituzionale.Sulla polemica sempre più accesa chesta infiammando il paese, contribuisceormai lo schieramento delle opposizioniche vedono, in una stretta ed anacroni-stica alleanza, estrema destra, Forza Ita-lia, i resti della sinistra post-comunistae naturalmente il Movimento 5Stelle che persegue, in maniera sempre più pale-se, la pervicace volontà di distruggere ilsistema e combattere, in particolare, il

    Partito Democratico, ed ovviamente an-nullare l’incomoda personalità di Mat-teo Renzi.Si osservano in questa “strana miscel-lanea” - una specie di Armata Brancale-one - delle clamorose inversioni di ten-denza, in particolare, appare patetico ilvoltafaccia di Forza Italia che, fin dal-l’epoca del governo Letta e con Renziallora segretario del PD, concordò unalinea comune sul progetto di riformacostituzionale e di quello elettorale: inquei tempi il tanto vituperato on. Verdi-ni tesseva, per conto dell’ex Cavaliere,le trattative dell’intero progetto riforma-torio.Ed in proposito voglio concludere con

    una breve riflessione proprio sulla ri-forma elettorale, già approvata da en-trambi i rami del Parlamento ma cheverrà egualmente sottoposta all’appro-vazione in occasione, appunto, del re-ferendum conservativo.Sarebbe complesso e scarsamentecomprensibile discernere su un siste-ma elettorale più organico come potreb- be apparire quello maggioritario anzi-ché misto già approvato.Le vere ragioni debbono ricercarsi nel-

    la esigenza di confezionare un progettoin grado di trovare il massimo dei con-sensi tra le forze politiche presenti inParlamento; da qui la rinuncia forzataad un maggioritario secco, magari concollegi uninominali, un sistema, que-st’ultimo, a cui si sono sempre fiera-mente opposti quei partiti minori per ilrischio di scomparire completamentedal Parlamento.La dura opposizione delle altre forze politiche alla riforma elettorale appro-vata, è conseguente anche alla volontàdi mandare “a casa” Matteo Renzi ver-so il quale, ormai, si è scatenata unalotta così dura che non trova precedentinella storia della nostra Repubblica.Questa proposta sta provocando criti-che ma impedirà, se approvata, di insi-stere su una logica perdente di governi,oggetto di ricatti, da parte delle oligar-chie dei partiti piccoli e grandi che han-no condizionato non solo i governi suc-

    cedutisi fin dalla nascita della Repub- blica ma anche, purtroppo, lo sviluppoed il progresso del paese.Ecco perché, cari lettori, sono favore-vole a votare “Sì” al referendum con-fermativo del prossimo ottobre.

    dell’Italia che non sa che farsene dei suoitesori d’arte e li affida ad una Provvi-denza giustamente distratta da ben altretragedie, come quella dei migranti cheaffogano a centinaia nel Canale di Sici-lia.Certo, anche qui ci sarebbe da rifletteresul fatto che i crolli di Pompei metteva-no in croce i governi, imperdonabilmen-te distratti, di qualche anno fa. No, qui i pensieri oziosi degli oziosi hanno ben altre praterie per sbizzarrirsi, per ponderaresu cosa stia accadendo.La prima cosa che viene in mente, èvero, è che il comune di Firenze potevafare qualcosa in più. Nessuno chiede al sindaco di passareogni sera a controllare tutti i tubi citta-dini: non è nemmeno il suo mestiere.Eppure non basta dare la colpa ai con-sorzi vari che avrebbero dovuto sbriga-re la pratica. Il fatto è che se l’acqua diFirenze finisce nell’Arno senza prima passare dai rubinetti della gente comu-ne, è perché di quell’acqua si è avuto,nel corso degli ultimi anni, poco rispet-to. La si è trattata come se fosse unnormale bene commerciale prodotto inun’economia di mercato, e non come il primo dei beni comuni.Un altro sindaco di Firenze, prima di Nardella, ha aderito ad un consorzio in-tercomunale che, mettendo insieme pub- blico e privato, aveva la pretesa di esse-re più efficiente, più redditizio, più al passo coi tempi.Un altro sindaco ancora, al tempo dei

    referendum sull’acqua, ebbe il corag-gio di schierarsi per la sua privatizza-zione. Il tubo usurato del Lungarno,messo lì dai sindaci delle municipaliz-zate, magari da quelli che chiedevanol’intervento dello Stato per salvare il Nuovo Pignone, ha resistito a tutto, per-sino all’alluvione del ’66; ma contro ilmercato e i suoi piccoli profeti alla fineha dovuto cedere. Ad impossibilia nemo tenetur , soprat-tutto quando si ha contro un’intera ge-

    nerazione di personale politico tirato sua libri mal digeriti nell’università cittadi-na e slogan alla moda orecchiati dai so-cial media. A quel punto nemmeno laghisa regge, e Firenze finisce nell’Ar-no.

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 3 Politica

    CHORUS S.r.l.Ingegneria Impiantistica

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    di Francesco Butini

    Un'Europa senza inglesi?L’Europa che gli europei hanno vissutonegli ultimi decenni non è l’Europa pensa-ta e voluta dai tre padri fondatori (De Ga-speri, Adenauer, Schuman). L’Europa deitre grandi leader democristiani del secon-do dopoguerra intendeva affrontare e ri-solvere i nodi cruciali del presente e delfuturo del continente, per pacificarlo e per svilupparlo. Così pensarono di metteresotto una autorità sovranazionale la pro-duzione di risorse energetiche al tempoancora determinanti (il carbone) e di mate-riali critici per la politica industriale di ogniPaese europeo (l’acciaio). Le miniere dicarbone e gli impianti di produzione del-l’acciaio francesi e tedesche erano anchegeograficamente prossime al confine tra idue Paesi, un confine per decenni bagna-to dal sangue dei rispettivi eserciti e dellerispettive popolazioni civili coinvolte inlaceranti conflitti armati. Così nacque laC.E.C.A. tra i sei Paesi europei firmatari deltrattato: Germani Ovest, Francia, Italia,Olanda, Belgio , Lussemburgo.

    Poi i grandi leader democristiani pensa-rono di mettere assieme gli eserciti dei seiPaesi europei, non in contrapposizionealla NATO appena sorta con il Trattato diWashington del 1949, ma proprio comeforma integrata nel quadro della più am- pia alleanza con l’altra sponda dell’ocea-no Atlantico. Le nuove necessità dellaGuerra Fredda erano vissute da De Ga-speri, Adenauer e Schuman dentro un eu-ropeismo fatto di speranza e di concre-tezza. Nacque così il trattato della C.E.D.(Comunità Europea di Difesa) che nel1954 purtroppo abortì per il mancato votofavorevole dell’Assemblea nazionale fran-cese. Mancò il coraggio della politica. Emancò quindi la sua naturale conseguen-za, già prevista nel momento della stesu-ra del trattato della C.E.D., ovvero il fede-ralismo politico tra i sei Paesi firmatari: per mettere insieme gli eserciti, era ne-cessario mettere insieme gli Stati sottouna unica autorità politica federata.

    Da allora è nata una nuova Europa. La

    nascita degli Stati Uniti d’Europa è rima-sta solo nella inutile retorica di classi di-rigenti modeste (rispetto a De Gasperi,Adenauer e Schuman). Nei fatti l’Europaè diventata solo un grande mercato di prodotti e servizi. Un’Europa mercanti-le, non un’Europa politica.Alla fine di questo mese di giugno i cit-tadini britannici saranno chiamati alleurne per esprimere la loro volontà circal’uscita del Regno Unito dall’UnioneEuropea. Si tratta di un referendum para-dossale. Tra i cittadini chiamiamoli “con-tinentali” c’è sempre stata diffusa l’opi-nione che gli inglesi non siano europei-sti, che in fondo il Regno Unito abbiasempre remato contro una maggiore in-tegrazione tra gli Stati europei.Tutto ciò è vero e paradossale al tempostesso. E’ vero perché la storia e la voca-zione europea del Regno Unito è mer-cantile ed atlantica, più che politica econtinentale. Ma è paradossale per due

    motivi: primo, perché l’attuale Europa as-somiglia più agli interessi inglesi che allavisione politica dei suoi padri fondatoridemocristiani; secondo, perché questaEuropa ad impronta mercantile è statacostruita proprio dai Paesi europei cheoggi criticano il Regno Unito.La confusione sembra regnare sovranain Europa. Manca la visione politica,come accadde all’Europa del 1954 quan-do fece abortire il grande disegno dellaComunità Europea di Difesa. Non basta-

    no un paio di twitter per indirizzare ilnostro continente verso un futuro piùintegrato. Intanto gli inglesi decideran-no del loro futuro europeo tra qualchesettimana. Ma il resto dell’Europa è pron-to per gestire il risultato referendario degliinglesi? Adenauer, De Gasperi, Schuman: i tre padri fondatori dell'Europa

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    e-mail: [email protected] 4 Attualità

    Un Comune Uno e TrinoCosì comincia a delinearsi il futuro dei Co-muni Elbani nei media locali con qualcheapparizione anche sulla stampa nazionale,anche se un po’ negletta a dire il vero daquella locale.Si cita ad esempio le vicende della storiadella privatizzazione della TOREMAR contutte le relative appendici giudiziarie con i pesanti interventi della Regione Toscanache prima ammette alla gara e poi,dopo ilribaltamento della sentenza del TAR da parte del Consiglio di Stato, dichiara che lasocietà aggiudicataria, la Toscana di Navi-gazione, non ha i requisiti per svolgere ilservizio. Sembra ci sia un ulteriore appelloal Consiglio di Stato, dopo l’ennesima boc-ciatura del TAR del ricorso di Toscana Navigazione, ma tutto questo si legge suun giornale nazionale mentre all’Elba nonse ne sa più niente, salvo che la Blue Navyha conquistato una linea tra Sardegna eCorsica.Grande clamore invece per la ridicola “que-relle” della tassa di sbarco trasformata, conarguzia tipicamente mediterranea, in con-tributo di sbarco che doveva decorrere dal1° marzo, prima bloccata per le diverse vi-sioni degli otto comuni elbani, sia della ri- partizione che della destinazione dei note-voli proventi di detta tassa, poi riattivatada un’intesa all’ultimo tuffo con il mirag-gio di portarla da E. 1,50 a 3 E., con lo stra-no silenzio degli albergatori e di tutto ilcomparto turistico, come se questo balzel-lo contribuisse, come appunto si era chia-mato, ad incrementare il turismo, contraria-mente alle tante segnalazioni di potenzialituristi come ad esempio quella della fami-glia milanese che dimostrava più economi-co un volo a Barcellona che un traghetto per l’Elba.Ora io che per quasi due anni ho condottonel bene e nel male la campagna per il Co-mune Unico insieme all’apposito Comita-to e ai tanti volontari che con me e con noisi sono impegnati a volte anche al freddo eal gelo per diffondere “la buona novella”, per restare in tema, purtroppo senza suc-cesso forse anche per colpa nostra che nonabbiamo saputo rassicurare gli Elbani suivantaggi che il Comune Unico avrebbe portato, ora io, dicevo, che fra l’altro nonsono stato neanche invitato a questo con-vegno, non voglio certo ricordare tutte lemotivazioni che ci avevano indotto a rac-

    cogliere le quattro mila firme necessarie per richiedere il referendum, né tutti gli apporti professionali e scientifici anche da partedella Scuola Superiore S. Anna di Pisa per ipotizzare un business plan e un ipoteticostatuto del nuovo Comune unico.Poi del resto lo ha fatto bene Mauro che diquel Comitato era vice coordinatore anchese non ha sottolineato lo scarso apportoche le associazioni di categoria, in primis,hanno riservato all’iniziativa e soprattuttola campagna “ negazionista “ di alcuni sin-daci, specie al momento del voto finale, ter-rorizzando i loro cittadini sulla ipotizzatafagocitazione da parte di Portoferraio ditutti gli altri piccoli comuni che non avreb- bero più avuto la loro identità storica e cul-turale e, soprattutto, sarebbero stati priva-ti di un sindaco-babbo della porta accantocui rivolgersi.E pensare che avevamo sempre previsto,sianella proposta di legge che nella bozza diStatuto, la istituzione dei Municipi nellevecchie sedi dei comuni con compiti dameglio definire in sede di realizzazione delComune Unico, anche perché,come cerca-vamo sempre di precisare,il Comitato nonera eletto e sarebbe stato il nuovo Consi-glio eletto del futuro Comune dell’Isola d’El- ba che avrebbe poi fatto le scelte.Tutte queste premesse per ribadire ancorauna volta, come ho sempre cercato di farein questi ultimi tempi, nonostante il cosid-detto responso democratico delle urne, chel’unica riorganizzazione possibile dell’as-seto amministrativo per lo sviluppo eco-nomico, turistico e anche,ma vorrei sottoli-nearlo, sociale dell’isola d’Elba, è il Comu-ne Unico. Non ci sarebbe neanche il problema di comechiamarlo, come invece già stanno discu-tendo gli artefici del Comune di Versanteoccidentale o come saranno chiamati a far-lo quelli del Comune per il versante orien-tale, dato che per ora, almeno, non sembra-no ci siano problemi per Porto Azzurro oCapoliveri che non sembra abbiano inten-zioni di unirsi a nessun altro Comune . Maal di là di queste considerazioni di terzolivello, quello che preoccupa ancora è chedi fronte ad una ragionata proposta delgruppo PD in Consiglio regionale per unalegge di riordino dei piccoli comuni insie-me anche ai grandi accorpamenti per ATOambiente, Acque e quello dei Trasporti giàassegnato, fra l’altro molto lodevolmentesposata dalla CGIL funzione pubblica diManuel Anselmi, il PD riese rilancia la fu-

    sione delle due Rio come se nel frattemponon fosse successo niente e neanche unindirizzo puntuale e forte proveniente dalPartito di riferimento in Toscana fosse ingrado di orientare iscritti e simpatizzantielbani verso una soluzione che peraltronon era stata sostenuto in maniera decisaneanche ai tempi del referendum, anziaveva creato anche a quei tempi alcunesignificative prese di posizione contrarie.E allora questo convegno avrà portatoqualche nuova argomentazione o avrà fat-

    to maturare qualche nuova idea dopo la brutta avventura della tassa di sbarco cheavrebbe potuto contribuire se non altro adimostrare come sarebbe stato semplicese ci fosse stato un Comune Unico?Io ovviamente me l’auguro e continuerò per parte mia a tenere accesa la fiammelladi quest’idea ma vorrei che prendessero parte a questa nuova fase della ormai sen-tita necessità da parte di tutti gli Elbani diun nuovo assetto amministrativo per l’El- ba, anche tutta quella “intellighenzia” lo-cale e foresta che disquisisce su blog lo-cali e nazionali sia sulle magnificenze del-l’isola d’Elba che sui suoi disservizi, acominciare dai trasporti, dall’ospedale,dall’ambiente, dall’urbanistica, dal parcoma quando si tratta di prendere posizioneo di proporre soluzioni latita o ricorre ascelte ormai superate dalla storia come iquattro comuni dell’epoca carolingia o icomuni di versante, pur sponsorizzati datitolati nativi pur con i lombi nobili regio-nali o addirittura dal revival dell’Unione, proprio neanche tre anni fa commissariatae liquidata proprio dal sottoscritto.E allora anche qui ci sono i poteri forti checontrastano la fusione? Proviamo a co-minciare a parlarne e chi sa che qualcosanon venga fuori: sono gli amministratoridegli otto comuni che hanno paura di per-dere la loro seppur piccola poltroncina contutti gli sgabelli collegati o forse la lobbydei pubblici dipendenti preoccupati delcambiamento che un unico ente portereb- be nel loro lavoro e nelle loro carriere op- pure la preoccupazione per i futuri appaltidi un Comune divenuto grande che attire-rebbe ditte foreste oppure tutti insiemequesti fattori e la paura del nuovo in ge-nerale dato che lo status quo rassicurasempre tutti?Ma ora è venuto il tempo di osare, di ten-tare il cambiamento e se anche tre è pur sempre meglio di otto, non è mai risoluti-vo come uno!

    di Gabriele Orsini

    I SOLA D'ELBA

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 5 Attualità

    Alla metà degli anni Novanta dell’altro se-colo la mia cooperativa decise di affidarmil’incarico di direttore AFC. L’incarico uffi-ciale mi venne conferito dopo un percorsoabbastanza lungo e articolato, che preve-deva la frequenza di un particolare corsodi formazione, della durata di alcuni mesi, a

    Milano. La cooperativa esigeva da noi, suoidirigenti, un impegno che potremmo defi-nire, sotto alcuni punti di vista, quasi mo-nacale, e la nostra preparazione dovevaessere molto elevata, sia in campo tecnicoche sociale.Erano indubbiamente altri tempi: eravamo“gli ultimi dei Moicani”; ma era bello, assaimotivante, sentirsi parte di un grande mo-vimento al quale dedicavamo tutto di noistessi.Una delle materie di studio, per me, era an-che l’auditing aziendale che si basava, ol-tre ovviamente su tante altre cose, sullacapacità che dovevo sviluppare di farmi ledomande giuste prima di azzardarmi a tro-vare le risposte. Questa abitudine, da “abi-tus”, ti rimane cucita addosso e non te neliberi più. Il fatto che probabilmente il Dott.Boeri, presidente dell’INPS, non ci raccon-tasse proprio tutto sulla spesa previden-ziale, nel corso dei suoi numerosi interven-ti mediatici, mi ha intrigato più volte finchénon ho trovato risposta alle mie domandenel “Rapporto n. 3, anno 2016” realizzatodal Centro Studi e Ricerche di Itinerari Pre-

    videnziali di cui è a capo il Prof. AlbertoBrambilla, docente di “Economia della Pre-videnza” presso l’Università Cattolica diMilano, già Sottosegretario al Ministerodel Welfare, con delega alla PrevidenzaSociale. Quindi un esperto, uno studiosoche se ne intende.Opportunamente trascrivo qui di seguitoalcuni passaggi del capitolo 13° del Rap- porto:“ La spesa per pensioni di natura previ-denziale: […] nel 2014 la spesa pensioni-stica ha raggiunto i 216.107 milioni di euromentre le entrate contributive sono state pari a 189.595 milioni di euro per un saldonegativo di 26,512 miliardi. Se tuttavia vo-gliamo calcolare la “spesa pensionistica

    previdenziale” cioè quella supportata da

    Fatevi la domandae datevi la risposta

    L'Editoriale di Sergio Costalli sull'ultimo numero di CentrostudiLivorno.new

    contributi realmente versati dobbiamo farela seguente riclassificazione: alle entratecontributive totali sottraiamo la quota GIAS[gestione interventi assistenziali] a caricodello Stato ottenendo così un totale delleentrate da contribuzione effettiva di lavo-ratori e datori di lavoro che si attestano su172.647 milioni.Parallelamente se alla spesa pensionisticatotale sottraiamo le imposte che lo Statoincassa direttamente (salvo ulteriore con-guaglio a fine anno) e che quindi sono sem- plicemente una ”partita contabile di giro”e quindi una “non spesa”, il totale dellaspesa pensionistica (che ingloba ancorale integrazioni al minimo) si riduce a 173.207milioni. A questa cifra, se separassimo dav-vero l’assistenza dalla previdenza, dovrem-mo sottrarre anche l’importo delle integra-

    zioni al minimo che [sono] dipendenti dalreddito e non dal sistema di contribuzione[…] la spesa per pensioni previdenziali siassesterebbe a 163.313 milioni.”In sintesi: spesa pubblica netta per presta-zioni previdenziali pari a 163.313 milioni afronte della contribuzione privata pari a172.647 milioni, quindi, con riferimento al2014, “avanzano” ben 9.334 milioni.Disattenzione, incompetenza o precisavolontà politica per poter continuare a far cassa sulle pensioni per le quali gli italianihanno pagato e pagano contributi rilevan-ti? Come direbbe Marzullo: fatevi la do-manda e datevi la risposta.

    Sergio Costalli

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    Otello

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    e-mail: [email protected] 6 Attualità

    Assegnati i seggi per il nuovo consigliCAMERA DI COMMERCIO DELLA MAREMMA E DEL TIRRENO

    Il 1 luglio 2016 entrerà in vigore la nor-mativa SOLAS (normativa rivolta allasicurezza in mare della nave, dellanavigazione, della vita umana e dellasalvaguarda dell’ambiente marino) cherenderà obbligatoria la pesatura dei

    Con Decreto del Presidente della GiuntaRegionale n. 86 del 27 maggio 2016, per-venuto ieri al Commissario ad acta Pier-luigi Giuntoli, sono stati assegnati i seg-gi alle organizzazioni imprenditoriali e sin-dacali ed alle associazioni di consumato-ri per la costituzione del Consiglio dellaCamera di Commercio della Maremma edel Tirreno. Il nuovo Ente riunirà a brevele CCIAA di Livorno e di Grosseto inun’unica Camera di Commercio, primoesempio in Toscana di fusione e semplifi-

    cazione tra due Enti, in anticipo sulla fu-tura riforma del sistema camerale.Il decreto recepisce i dati forniti dalle or-ganizzazioni stesse, raccolti e validati dalCommissario ad acta, sulla base di calcoliche determinano il “peso” della rappre-sentanza dei settori economici da partedelle varie associazioni di categoria, sta- bilendo l’assegnazione dei seggi nellacomposizione del futuro Consiglio. Vie-ne notificato a tutte le organizzazioni im- prenditoriali, sindacali e alle associazionidei consumatori, che entro trenta giornidebbono rispondere alla Regione indican-do i nominativi, i requisiti professionali ela disponibilità a ricoprire l’incarico.L’ultimo passo, quello che segnerà la na-scita ufficiale della nuova Camera di Com-mercio, sarà ancora una volta un Decretodel Presidente della Regione: quello chestabilirà la composizione del Consiglio coni nomi dei Consiglieri e fisserà la data della prima riunione del Consiglio stesso.Si avvia pertanto alla conclusione un pro-cedimento che ha preso inizio dalla vo-

    lontà delle due Camere di accorparsi, di-chiarata dai rispettivi Consigli camerali afebbraio dello scorso anno. Nel mese diagosto 2015 il Ministro dello sviluppoeconomico ha istituito con proprio decre-to la Camera di Commercio della Marem-ma e del Tirreno, dando il compito ad unCommissario ad acta, individuato nella fi-gura del Segretario Generale della CCIAA

    livornese Pierluigi Giuntoli, di mettere inatto le procedure di costituzione del nuo-vo Ente.Le due CCIAA hanno, come poche altre inItalia, precorso i tempi di una riforma che ètuttora in atto e che prevede la riduzionedelle Camere di Commercio a non più di 60.Livorno e Grosseto hanno accettato, tra le prime in Italia, una sfida difficile, con en-trate ridotte per legge al 50% ma col rinno-vato impegno e con l’orgoglio di riuscire -unico Ente pubblico che può dar voce agli

    operatori economici - a rappresentare vali-damente il mondo delle imprese.

    Il nuovo Consiglio avrà 28 componenti(quelli delle due attuali CCIAA sono intutto 51) di cui uno in rappresentanza del-le organizzazioni sindacali, uno dei con-sumatori ed uno delle libere professioni.Dunque saranno 25 i seggi a cui le asso-ciazioni di categoria faranno riferimento per rappresentare l’economia del territorio(agricoltura, industria, artigianato, commer-cio, cooperazione, turismo, trasporti, cre-dito, servizi alle imprese) sulla base dei rag-gruppamenti e del loro peso in termini di

    associati, occupati, valore aggiunto, enti-tà del diritto annuale versato.

    container prima di essere caricati abordo, da effettuarsi con attrezzatureidonee e certificate. In mancanza ditale dato il container non potrà esserecaricato a bordo della nave.Interporto Toscano e Autorità Portua-le, per rispondere a questa urgente ne-cessità, hanno approntato i lavori,presso l’area interportuale, di instal-lazione di una piattaforma di pesatura

    certificata, che darà un ulteriore servi-zio agli operatori livornesi e non solo.La piattaforma sarà collegata al siste-ma TPCS del Porto di Livorno, per con-sentire la velocizzazione delle proce-dure di imbarco nei terminal portuali.

    Piattaforma di Pesa certificata,al via l’inizio dei lavori

    ALL'INTERPORTO TOSCANO

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7 Attualità

    Delta Air Lines ha riprenso dal 28 mag-gio, i voli estivi stagionali tra l’aeropor-to di Pisa e l’aeroporto JFK di New York.Il collegamento, operato cinque volte allasettimana, è l’unico servizio non-stop trala Toscana e gli Stati Uniti.“L’Italia è una destinazione molto po-

    polare per i viaggiatori leisure america-ni, e il nostro volo stagionale

    per Pisa offre un comodo collegamen-to diretto durante il periodo di puntadelle vacanze estive “ ha detto DwightJames, senior vice president trans-At-lantic di Delta. “ Più di 16.000 passeg-geri hanno volato sulla rotta lo scorsoanno, e le comode coincidenze dispo-nibili dall’aeroporto di New York-JFK ga-rantiscono maggiori scelte di viaggiosia ai turisti italiani che volano versogli Stati Uniti che a quelli americani chevogliono godersi la splendida Toscana ”.Delta opererà cinque frequenze setti-

    Dalla Toscana a Times SquareRiparte il volo Pisa-New York

    E' ripreso il volo stagionale Delta Air Lines

    Già partito il servizio dal 27 Maggio con frequenza bi-settimanaleCapacità aggiuntiva per Pisa-Atene

    AEGEAN, membro di Star Alliance e principale compagnia aerea greca, continua adinvestire in Italia attraverso l’aumento della capacità offerta come parte della propriastrategia di crescita regionale. Al momento, AEGEAN opera su 7 destinazioni in Italiatra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia, Bari, Catania e Pisa. Per quanto riguarda que-st’ultima, la compagnia aerea ag-giunge capacità supplementare co-minciando, in anticipo rispetto alloscorso anno, i propri servizi stagio-nali diretti dallo scorso 27 Maggio.AEGEAN opererà la rotta Pisa – Atene due volte a settimana, ogni venerdì e domenica,operati da aeromobili A320, con l’offerta di un servizio completo a tutti i passeggeri,comprensivo di cibi e bevande gratuiti. Il servizio bi-settimanale fornirà ai passeggeril’accesso diretto alla capitale greca, oltre ad offrire l’opportunità di accedere a comodecoincidenze per numerose destinazioni servite da AEGEAN tra cui Creta, Rodi, Santo-rini, Mykonos, Salonicco, nel network domestico e Larnaca, Beirut, Tel Aviv, Cairo,Tehran, nel network internazionale.Atene è una delle città più antiche al mondo, con la sua storia lunga circa 3400 anni.L’Atene classica è stata un centro per le arti, la formazione e la filosofia, patria dell’Ac-cademia di Platone e del Liceo di Aristotele, nota come culla della civiltà occidentale e patria della democrazia. Oggi la metropoli cosmopolita della moderna Atene è il centro

    economico, finanziario, industriale, politico e culturale della Grecia. L’epoca classica è anco-ra evidente nella città, che brulica di monumenti antichi e di opera d’arte, tra cui spicca ilPartenone, considerato un’attrazione centrale per la civiltà occidentale moderna. Sede didue siti patrimonio mondiale dell’UNESCO, l’Acropoli di Atene e il Monastero di Dafne, èun esempio di monumento storico per tutto il mondo. Atene è stata anche la sede dei primiGiochi olimpici moderni nel 1896 e sede dei Giochi olimpici nel 2004.Partenze e arrivi: Pisa-Atene: partenza 11:10 arrivo 14:30 Atene-Pisa: partenza 09:05arrivo 10:25

    manali tra Pisa e New York-JFK conun aeromobile Boeing 757-200 da 163posti, e offrirà ai suoi passeggeri fino a60 destinazioni in coincidenza dal suohub di New York per città come Los

    Angeles, Miami, Orlando e Las Vegas.Tutti i voli sono operati in collaborazio-ne con il partner di joint venture Alita-lia.Partenze e arrivi:DL210 Pisa New Yor k-JFK: partenza13:20; arrivo 16:59 ogni lune-dì, martedì, mercoledì, giovedì, saba-to.DL410 New Yo rk-JFK - Pisa partenza - 21:21; arrivo 11:50 (giornodopo)ogni lunedì, martedì, mercoledì, vener-

    dì, domenica.Per il Presidente di Toscana AeroportiMarco Carrai “ il successo e la confer-ma del volo Pisa-New York ci rendonoorgogliosi perché ribadiscono la forzadel progetto Toscana Aeroporti. Voglia-

    mo che la nostra Regione sia sempre più collegata con il mondo: unirla allacittà simbolo di movimenti, scambi eincontri continui ci sembra dunque il

    primo passo in questa direzione. D’al-tronde, ‘A New York si ha l’impressio-ne che le cose avvengano più veloce-mente che altrove’”.

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    e-mail: [email protected] 8 Cinguettare

    Cinguettare di Luca Lischi

    @2 giugno 2016: settant’anni della nostraRepubblica! Una data importante che ciricorda anche il primo voto alle donne el’insediamento dell’Assemblea Costituen-te chiamata a redigere la Costituzione, chesarà approvata il 22 dicembre 1947 ed en-trerà in vigore il 1 gennaio 1948. Dopo set-tanta anni è giunto il momento di ri-forma-re la nostra Costituzione. Alcuni pensanoa stravolgimenti, altri a doverosi e neces-sari cambiamenti per rendere il nostro Sta-to democratico capace di attuare quei prin-cipi che ancora, purtroppo, rimangono di-sattesi. La strada delle riforme è oggi unavia indispensabile per superare una situa-zione di stallo che ha frenato e continua afrenare lo sviluppo e la crescita del nostro

    bellissimo paese.

    @ Aver timore degli immigrati che sbarca-no nel nostro mare mediterraneo e per lo più sulle coste italiane è un falso e ingiu-stificato timore. Stiamo sottovalutando la presenza di un “mondo” di persone pove-re che vivono in situazioni di guerra econflitti. Dover lasciare le proprie terresenza poter portare niente con sé e spes-so da soli, senza parenti è esperienza dram-matica e non lo si fa per futili motivi. Il

    problema di fondo è dover salvare la pro- pria vita, ben sapendo che il rischio è tale per cui esiste una alta probabilità di finire i propri giorni “nel cimitero del mar mediter-raneo”. Non si fermeranno facilmente que-ste migrazioni se non si ristabilisce unareale e giusta ri-distribuzione delle ricchez-ze, se non si assicureranno momenti di pace e di sviluppo. Agli esperti di politicaestera suggerire e trovare le migliori solu-zioni (frenando questi barconi della morte) per aiutare e accogliere chi rischia la pro- pria vita per un viaggio di speranza in Euro- pa. A noi, ovattati nel nostro perbenismo,aprire i nostri cuori a questi fratelli, grandi e piccoli, per ri-dare loro speranza e vita.

    @Abbiamo tanto di quel cibo che nell’ab- bondanza senza limiti stiamo rischiando dimangiare quello più industriale e scaden-te. Assistiamo a reportage giornalistici checi propongo no allevamenti intensivi che producono cibo a tonnellate, anche oltre ilnostro reale fabbisogno. Gli animali non siallevano ma si “fabbricano”, tutto si fab-

    brica e diventa industriale. Dominano i gran-di numeri che sfornano sempre cibo concatene produttive che immettono cibo“controllato e certificato” sulle nostre ta-vole. Stiamo mangiando più del dovuto,siamo un popolo obeso e sono in aumen-

    to le malattie dovute ad una non sana ali-mentazione. Questo causa costi socialienormi. Mangiamo meno, mangiamo me-glio , mangiamo sano evitando di mangia-re esclusivamente l’industriale, preferia-mo cibo locale, la filiera corta, il chilome-tro zero, la stagionalità. Ci farà bene e fa-remo bene ai nostri territori, ai nostri pic-coli produttori.

    @ Preoccupa il numero crescente, dianno in anno, di pensionati che lascianol’Italia per trovare all’estero un’accoglien-za capace di farli sentire dei “piccoli na- babbi”. Con la loro pensione, insufficien-te per vivere dignitosamente in Italia, rie-scono a vivere bene in paesi come la Tu-nisia, la Bulgaria, la Romania, il Portogal-lo. Ma gli italiani scelgono anche paesi più lontani quali Le Canarie e la Thailan-dia , ad esempio. Sono circa quattrocen-tomila quelli che riscuotono la pensioneall’estero. Cosa non produce la crisi e laglobalizzazione! Ormai siamo nomadi,sempre meno radicati alle proprie origini.E poi per gli affetti c’è sempre internet!

    @ Livorno città che ha “smarrito” la suavitalità, che attraversa, come sottolinea ilmio prof, sociologo Massimo Ampola“una decresci-ta infelice”: Li-vorno ha ini-ziato a retroce-dere da tantianni! Troppi e“siamo già, a

    suo avviso, provincia pi-sana”. Abbia-mo optato,come altre cit-tà, per allarga

    I settantanni del voto alle donne ricordati in Consiglio Regionale con unamostra delle 21 donne costituenti alla presenza dell'ass. Cristina Grieco.

    re le periferie, per espanderle oltre il cen-tro, nonostante una popolazione in pic-chiata e sempre più anziana. Porta a terra, porta a mare, nuovo centro… Con negozie servizi trasferiti in queste nuove oasi delcommercio. E il centro, quello vero, che èdivenuto sempre più periferia: un desertoin certe fasi del giorno. Si prova tristezzanel vedere il cambiamento repentino diquesti ultimi anni che ha causato la chiu-sura di moltissimi negozi storici che han-no accompagnato la nostra vita di livorne-si.Recentemente ha chiuso i battenti la stori-ca cartoleria De Batte di Largo Duomo ene seguiranno purtroppo altre. Questi sonoanni in cui pullulano pizzerie, negozi fast -

    food multietnici, bazar cinesi. I servizi sonoquasi totalmente emigrati nelle periferie ben raggiungibili da parcheggi gratuiti.L’identità della città svanisce nel buio,omologandosi alla globalizzazione. Il cen-tro diventa periferia e la periferia assumela funzione di centro! Meno male qualcu-no sta pensando ad una funivia per ridarevitalità al nostro centro!

    @ Desidero lasciare un cinguettare per icentenari, in particolare per Francesca, lamadre di una cara e brava collega, che il 22maggio (la nostra Santa Giulia) ha compiu-to i 100 anni! Sì 100 anni per una donna cheha visto il passaggio dalla Monarchia allaRepubblica, che ha potuto assistere ai set-tant’anni della nostra vita Repubblicana,con le sue grandezze e le sue debolezze! Havisto l’avvicendarsi di una miriade di Papi, per non parlare dei Governi. Ha vissuto annidifficili, di guerre sia la prima che la secon-da guerra mondiale, di povertà e di rinasci-ta, di ricostruzione. Ha visto anni di piom- bo, di crescita economica, di rivoluzioni,fino ai nostri anni invasi da internet e dallaglobalizzazione. La signora Francesca havissuto caparbiamente, attorniata dal-l’amore dei figli. A lei “targata” 1916 unaugurio e un abbraccio per questi 100 anni!

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7 Spigolature 9

    E' tornatol'ex CavaliereCon spirito giovanile e battagliero l'indo-mito ex cavaliere si è gettato anima e cor- po nella campagna elettorale, fino a qual-che giorno fa per le amministrative, ma,d'ora in poi, ha dichiarato, che si dediche-rà alla salvezza della patria minacciata dal-le riforme costituzionali ed il cui referen-dum si svolgerà nel prossimo ottobre.Parla addirittura di regime, di perdita dellalibertà, di minaccia alle istituzioni demo-cratiche.Ma si è dimenticato l'ex cavaliere (ormail'età sta inesorabilemte avanzando anche per lui) che quella riforma, insieme a quellaelettorale, sono state concordate da luinella sede del PD al Nazzareno insieme al-l'on.Verdini!!

    Ha bisogno di un addettoal video chi? Ma che diamine il Sindaco!Siccome le sue "comparsate televisive" simoltiplicano senza soluzione di continuità(compare, ormai su tutti i talk-show, è asse-diato, poveraccio, da nugole di intervista-tori, deve correre di qui e di là, si affanna, sispreme) ed allora ci sembra giusto che di-sponga, a tempo pieno, di "un addetto alvideo" naturalmente a spese dei livornesiche se lo sono eletto: lo "spigolatore" nonha di questi rimpianti perchè, tra l'altro, nonvota a Livorno ma a Rosignano.Le RSU si sono naturalmente scatenatedenunciando, tra l'altro, l'assunzione didue dirigenti a tempo pieno e appunto diun comunicatore".Ma, poveraccio, tra un po' avrà bisognoanche di un "buon medico personale" chelo assista "amorevolmente" nelle sue con-tinue scorribande tanto lo pagano i livor-nesi che se lo sono eletto!

    Cancrena Un ometto all’improvviso, mentre stava a fa’ il bide’, scopre che i suoi genitali stan virando al blu caffé.

    Allarmato, corre tosto dal dottore di famiglia che lo fa spogliar del tutto. Questi mostra meraviglia.

    Fa una visita accurata quindi emette la sentenza: “C’è un principio di cancrena, va operato con urgenza!

    O la vita senza palle o con palle al cimitero!” “Faccia lei!” “L’anestetizzo!” Un bucotto, tutto nero.

    Si risveglia da castrato. “Come sta? Or lo dimetto! L’intervento è andato bene, il controllo tra un mesetto!”

    Al controllo dopo un mese il pisello è tutto blu. Il dottore: “Ancor cancrena!” Va tagliato anche laggiù!”“Ma dottore, che mi dice? È fissato col trincetto!” “Lo fo viver ma purtroppo non potrà più fa’ il galletto!

    Se ci tiene a stare in vita anche lì c’è da tagliare. Gli ci metto un tubicino che permette d’orinare!”

    Dopo un mese altro controllo. Mentre giace sul lettino dice l’uomo: “Ma dottore, vien blù anche il tubicino!”

    Il dottore resta assorto poi s’illumina: “Comprendo!

    No cancrena. Sono i jeans che si stanno scolorendo!”

    Ospedale militare Opedale militare. Giunge un giorno un generale a far visita ai feriti. Sosta al primo capezzale.

    “Qual è il male che ti affligge?” “Una gamba va in cancrena. Fui colpito da una scheggia. Il decorso è una gran pena!”

    “Quale cura stai facendo?” “Mi spennellan con tintura con lo iodio sulla parte; è peggior d’una tortura!”

    “Qual è il tuo gran desiderio?” “Di poter presto guarire

    per poter tornare al fronte e la patria ancor servire!”

    Passa a un altro: “E tu soldato?” “Emorroidi. L’affezione, nello sforzo di trainare un affusto di cannone!”

    “Quale cura stai facendo?” “Mi spennellan con tintura con lo iodio sulla parte; è peggior d’una tortura!”

    “Qual è il tuo gran desiderio?”

    “Di poter presto guarire per poter tornare al fronte e la patria ancor servire!”

    Passa a un altro: “E tu soldato?” Quello, con un fil di voce: “Le tonsille. Ce le ho gonfie e mi fanno un male atroce!”

    “Quale cura stai facendo?” “Mi spennellan con lo iodio al mattino ed alla sera. È la cosa che più odio!”

    “Qual è il tuo gran desiderio?” “Che finisca ‘sto flagello o, se dura questo male, che mi cambino il pennello!”

    Franco Biancani

    S p i g o l a t u r e

    Holla! Avremo la funivia legare la Stazione Centrale con il Porto diimbarco delle Crociere per facilitare i turistiche vogliono andare a Pisa, Lucca o Firen-ze.Costruire, a nostre spese, una bella funi-via che colleghi i due punti di arrivo e par-tenza anche per evitare che qualche gitan-te decida di acquistare a qualche banchet-to livornese magari una bustina di "seme".Splendida idea!!

    Le pensano anche di notte questi grillini:evidentemente non dormono sopra ai pro- blemi della città.L'ultima "funambolica pensata" è quelladell'assessore al traffico ed alla mobilità(un certo Vece, peraltro fiorentino) che,naturalmente d'intesa con il nostro Sinda-co, ha avuto una pensata fantastica: col-

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    e-mail: [email protected] 10 Livorno

    Le bacchettate di Mons. Razzauti

    e quelle del giornalista Zucchelli

    SULLE SORTI DELLA CITTÀ

    Don Paolo Razzauti, in occasionedella ricorrenza di Santa Giulia ed apochi giorni dalla "tragica ma larga-mente annunciata" retrocessione delLivorno in serie C, dopo 14 anni, so-stiene con lucida razionalità, che èl'intera città di ad essere retrocessada anni: una valutazione sulla qualeconcordiamo."E' - afferma - una città in disarmo

    morale, sociale ed economico. Attra-verso un'analisi appassionata e du-rissima sullo stato di prostrazioneche Livorno sta attraversando, mani-festa una speranza rivolgendosi aigiovani perchè prendano in mano ilcoraggio e comincino a remare conforza contro i marosi che cercano diinvaderla ed abbiano la forza di farleinvertire la rotta in mancanza rischia-mo di finire in un baratro senza fon-do".Mauro Zucchelli - un giornalista do-tato di acume ed intelligenza - lan-cia, anch'egli un messaggio: "diamo-ci una mossa!"Nella prima parte del suo servizio,

    pubblicato nell'edizione di domenica22 maggio,esordisce con una provo-cazione e cioè che il Pisa Calcio fi-nisca con l'essere promosso in serieB e molto responsabilmente, metten-do una volta in disparte il tenzonesportivo, suggerisce che queste duecittà così vicine, la smettessero conl'esasperare, in tutti i campi, questoarcaico campanilismo e comincias-sero a camminare e collaborare in-sieme. Nel frattempo, al di là del-l’eventuale sorpasso sul calcio, Pisaed il suo hinterland lo hanno già ope-rato dello sviluppo economico.E' anacronistico ed assurdo, per cuinon abbiamo diritto di lamentarci edi protestare, se attraverso la neoco-stituita città metropolitana, che ha unitoFirenze, Prato e Pistoia, si stiano rea-lizzando ampi progetti di sviluppo intutti i settori,con prospettive in ogni

    campo di attività. Sulla costa, invece,si stiamo baloccando con uno scioc-co ed arcaico provincialismo senzaidee e senza prospettive.E giunta l'ora di smetterla, una voltaper tutte, con l'ostracismo che è pre-valente nella realtà livornese, stori-camente indisponibile a trattare edincontrarsi perfino con le altre loca-lità della stessa provincia.

    A Livorno, da due anni, dopo l'avventodella giunta 5Stelle, guidata dal carnea-de Filippo Nogarin, si sta perseguen-do una linea politica opposta che por-ta verso un ulteriore isolamento e quindiverso un disastro assoluto.E' una crisi, quella di Livorno, che col-pisce tutti i settori dall'economia al so-ciale, dalla sanità, ai servizi pubblici,che la sta pericolosamente isolando

    dal contesto regionale e da cui biso-gna urgentemente uscire: ma sarà ingrado di farlo in un contesto così dete-riorato ed ormai quasi completamentecompromesso?Ritornando alla diagnosi di Mauro Zuc-chelli, lui vede un raggio di luce e disperanza elencando alcune eccellen-ze che, malgrado tutto, sono presentinella città: da qui, sembra voler dire,bisognerebbe ripartire ma io, in tuttafranchezza, non vedo come nè dove.E' indubbio che lo "tsunami elettorale"di due anni fa sta provocando una se-rie di effetti negativi e concomitanti, unacircostanza che, certamente, non fa-cilita il rilancio della città: da qui la cre-scente preoccupazione che la situazio-ne possa ancora aggravarsi e che stapericolosamente coinvolgendo larghefasce di cittadini.Io non so, caro Mauro, se "le tested'uovo" presenti nella realtà livornesesiano in grado, o precisiamo meglio,si trovino nelle migliori condizioni per

    operare nella direzione da te giusta-mente e responsabilemente suggerita.Io, ma non sono il solo, ho grosse per-plessità ma i tempi corrono e non pos-siamo attendere ancora.L'intervista apparsa su Il Tirreno del 3giugno del sociologo Massimo Ampo-la suona come una preoccupante con-ferma.

    Enrico Dello Sbarba

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    Padre Mario GiovacchiniVicario provinciale

    Mons. Paolo Razzauti e Mauro Zucchelli

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11 Livorno

    Anticipare la seconda fase della Piatta-forma Europa. Ovvero realizzare non sol-tanto il terminal contenitori da 866 milio-ni di euro ma cominciare a pensare al-l’ipotesi di confezionare al contempo un bando di gara per la costruzione del se-condo terminal della Maxi Darsena, quel-lo destinato alla movimentazione dei ro-tabili.La proposta è stata gettata stamani sultavolo dell’attivo unitario dei delegati diCgil, Cisl e Uil e lanciata dal commissarioGallanti davanti alla folta platea dei par-tecipanti riunitisi per l’occasione nellasuggestiva sala Ferretti della FortezzaVecchia.Per il commissario straordinario della PortAuthority livornese l’ipotesi non è poicosì peregrina: se è vero, infatti, che incittà si registrano ancora oggi episodi diallarme sociale legati alle crisi aziendali, èanche vero che in porto «stiamo regi-strando una situazione opposta: un ec-cesso di offerta. Lo dimostra il fatto chenel primo trimestre c’è stato un incre-mento del traffico dei container pari al14%».I dati, anticipati da Gallanti, sono ancorasottostimati (l’Ufficio analisi economichee statistiche dell’Apl fornirà presto i daticompleti), ma per l’avvocato dei moli sonola certificazione del lavoro svolto in que-sti anni: «Abbiamo approvato il PRP – ha sottolineato - stiamo continuando a in-vestire centinaia di milioni di euro nel por-

    to attuale e presto tutto lo scalo commer-ciale avrà fondali di non meno di 13 metri,cosa questa che ci consente di accoglieresenza problemi le navi da 7-8 mila Teu».

    Ma per quanto si metta mano alla situa-zione ordinaria, il porto presenta a dettadi Gallanti dei limiti infrastrutturali che fre-nano le potenzialità di alcuni settori mer-ceologici, come quello dei rotabili, unodei core business di Livorno. Lo scalolabronico, per la sua stessa conformazio-ne, non ha infatti molti accosti poppierida mettere a diposizione delle navi RO/RO, ecco spiegato perché sarebbe ragio-nevole accelerare sui tempi di realizzazio-ne della seconda Fase della PiattaformaEuropa.«Il terminal destinato ai rotabili avrebbecosti di realizzazione assai inferiori rispet-to a quello dei container – ha detto il pri-mo inquilino di Palazzo Rosciano – vuoi perché per i RO/Ro non sono necessarigrossi investimenti di equipment, vuoi perché le opere foranee le realizzeremo giàdurante la prima fase della Piattaforma

    Europa».Quindi non c’è tempo da perdere: «Stia-mo valutando la situazione, a breve fare-mo delle proposte concrete».

    Pronti ad anticipare la 2ª fase

    della Piattaforma Europa

    La proposta di Gallanti all’attivo unitario dei delegati di Cgil, Uil e Cisl

    Il segretario della Cisl Giovanni Pardini e Giu-lio Gallanti durante il convegno dei sindacati

    Le paroledi Riccardo Nencini

    (r.m.) - Le parole del Vice Ministro Riccardo

    Nencini per delineare il futuro della costadella Toscana sono state nette, e vanno in sin-tonia con quanto ascoltato da alcuni mesianche qui a Livorno. Durante la tavola rotonda organizzata il 27 maggio 2016 da Ance Livorno in occasionedel Building Evolution, alla domanda che fare per migliorare la sorte della nostra area por-tuale ha risposto che occorre riequilibrarel’area della costa rispetto a quella centrale di Firenze, Prato e Pistoia, e che per fare questola prima cosa è la integrazione delle aree di Pisa e. Unione urbanistica, economica e del servizi. La strada per superare i campanili è statatracciata dalla Regione con la nuova com-missione del Consiglio Regionale per la ''ri- presa economica Toscana costiera’’. Infatti già da tempo si è parlato di considera-re come unitario il complesso sistema chevede: Porto, Aeroporto, Interporto, Universi-tà, Centri di ricerca, Industrie come la Piag- gio, la Solvay e le acciaierie di Piombino,Centri sanitari, Fondazioni (Pisa, Livorno, Piaggio).Si tratta di dare una forma, di far funzionarecome un tutt’uno questo enorme patrimoniodi conoscenze. di infrastrutture e di servizi. Mentre nell’accordo di programma per Li-

    vorno è prevista la realizzazione della Darse-na Europa con un finanziamento notevole, sidiscute anche di che fare nel breve periodo. E qui sovvengono più progetti già delineati eche meritano di essere ricordati.Oltre lo scavalco già deliberato, tra Porto ed Interporto, deve essere deciso il raccordo fer-roviario Pontedera-Interporto progettato da Logistica Toscana nel 2013, già sia inseritonel Priim che nel Prg di Pontedera - si veda la presentazione dell ’ing.Vanni Bonadio del-l’aprile 2014 alla Fondazione Piaggio di Pontedera-. Da tempo si discutono sia il raddoppio dalla statale Aurelia tra Pisa e Livorno che il ripristi-no del treno Livorno-Calambrone-Pisa - siveda anche la proposta articolata dall’arch. Daniele Stiavetti, presentata nel novero delle primarie delle idee del gennaio 2014 che pre-vede anche una terza via attraverso Coltano -. Infine è stato valutato con molta attenzione il progetto del gruppo Sant’Anna ''New deal 2.0'', coordinato dal prof. Paolo Dario chedopo la sessione in commissione della costadel 18 febbraio è stato presentato nei localidella Kayser il 21 aprile scorso. Proprio in seguito alla presentazione che a Livorno è stataorganizzata da Confindustria insieme allaCommissione presieduta da Antonio Mazzeo,il progetto è stato integrato con un ampiocapitolo dedicato espressamente al Porto. Atteso che tutti parlano di urgenza in relazio-ne al tema della occupazione, ed in particola-re all’occupazione giovanile, seguiremo conattenzione gli atti che saranno deliberati daoggi in avanti.

  • 8/15/2019 Il Centro Giugno 2016

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    e-mail: [email protected] 12 Livorno

    Fusione tra Livorno e M assa Carrara CONFINDUSTRIA

    E’ stato sottoscritto oggi pomeriggio, pres-so lo studio del Notaio Bianchi di MassaCarrara, l’atto di fusione che formalizzaufficialmente la fusione per incorporazio-ne di Confindustria Livorno e dell’Asso-ciazione Industriali di Massa Carrara al-l’interno del nuovo soggetto unico deno-minato “Confindustria Livorno e MassaCarrara”.“E’ stato un percorso articolato, durato più di tre anni, ma oggi, abbiamo taglia-to questo importante traguardo!” –di-

    chiara con soddisfazione il Presidente diConfindustria Livorno e nuovo Presiden-te di Confindustria Livorno e Massa Car-rara Alberto Ricci – “Le Assemblee Gene-rali degli Associati sia di Livorno sia di Massa Carrara, rispettivamente il 14aprile e il 12 aprile u.s., hanno dato il via libera al progetto di fusione. ll nuo-vo soggetto unico sarà maggiormenteattrattivo e rappresentativo delle nostrerispettive realtà industriali della fasciacostiera della Toscana e quindi ancora più incisivo nelle scelte di politica indu- striale a livello locale, regionale e na- zionale, dotato di forte radicamento ter-ritoriale e di capillarità organizzativa.Vanterà inoltre una maggiore efficienzaeconomica. Siamo orgogliosi di aver dato anche il nostro contributo, attra-verso un processo di aggregazione, ver- so la costituzione di un’unica Confindu- stria Regionale!”.Con l’atto di fusione sono stati designatiinoltre i Componenti della Governance del-l’Associazione unica, che rimarranno in

    carica fino al 2019.Compongono il Comitato di Presidenzadella nuova Confindustria Livorno e Mas-sa Carrara: il Presidente Alberto Ricci (Pro-gramma Costruzioni S.r.l.), il Vice Presiden-te Vicario Erich Lucchetti (Bruno LucchettiS.r.l.), i Vice Presidenti Piero Neri (NeriGroup S.p.A.), Stefano Santalena (HalliteItalia S.r.l.) e Guido Tongiani (Nuovo Pi-gnone S.r.l.), il Presidente del ComitatoPiccola Industria, Maurizio Bozzi (BozziS.p.A) e il Presidente dei Giovani Impren-ditori Saverio Evangelista (Tonic S.r.l.).Oltre ai Componenti del Consiglio di Pre-sidenza sono membri del Consiglio Gene-rale: Giorgio Bianchini (Bencore S.r.l.),Paolo Dello Iacono (Porto S.p.A.), Stefa-no Frangerini (Frangerini Impresa S.r.l.),

    FRATELLI NERIS.P.A.

    LIVORNO - ITALY

    Laura Natali (Terme della Versilia di Un-dulna S.r.l.), Davide Papavero (SolvayChimica Italia S.p.A), Vincenzo Poerio (Azi-mut Benetti S.p.A.) e i Presidenti delle ri-spettive Sezioni merceologiche EugenioFiore (Labromare S.r.l.), Simone Genovesi(Uplink Web Agency S.r.l.), Giovanni Ger-vino (Eni - Refining & Marketing and Che-micals S.p.A.), Riccardo Grilli (Acciaieriee Ferriere di Piombino S.p.A), Gregorio Job

    (Job Mineraria Ligure S.r.l.), Riccardo Pa-nebianco (Express Agency S.r.l.), AndreaRossi (Marmi Carrara S.r.l.), Fabio Selmi(Livorno Terminal Marittimo Autostradedel Mare S.r.l.), Gianfranca Salvadori (Can-tiere Navale Salvadori S.r.l.) e Matteo Ven-turi (Venturi Impianti S.r.l.).Il Collegio dei Revisori è inoltre compostoda Giulio Andreani, Patrizia Politi ed IlioTramonti. Designati anche i Probiviri qua-li Andrea Andrei, Werter Cacciatori, Ame-rigo Danti, Massimiliano Dentini, GiorgioFranceschi e Giovanni Giannone.La struttura operativa di Livorno e di Mas-sa Carrara sarà guidata dal Direttore Ge-nerale, Umberto Paoletti. “Il processo, fortemente voluto, è statoverificato attentamente, con il supporto

    di professionisti specializzati – che rin- graziamo per la preziosa collaborazio-ne – e, infine, è stato validato da Confin-dustria Nazionale per la conformità alla Riforma Pesenti” –continua il Presiden-te di Confindustria Massa Carrara e nuo-vo Vice Presidente Vicario di Confindu-stria Livorno e Massa Carrara Erich Luc-chetti – “Realizzare un più moderno as- setto associativo, attraverso l’integra-

    zione e l’ottimizzazione delle competen- ze e dei servizi offerti agli Associati, harappresentato fin da subito il nostroobiettivo principale”.

    La stretta di mano al momento della firma dell'atto di fusione tra il neo Presidente di Confindustria Livorno Massa Carrara, Alberto Ricci ed il Vice Presidente Vicario di Confindustria Livorno Massa Carrara, Erich Lucchetti.

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    Pagheremo per parcheggiaresotto casa. E le barchette?

    Dal 1 luglio nuovi esborsi per i cittadini

    di Franco Spugnesi

    Si avvicina veloce la data del primo Luglio,cioè il momento in cui noi, poveri abitantidel centro cittadino, avremo il privilegio dirisanare, almeno in parte, il deficit comu-nale. Da quella data, infatti, il permessoutile a parcheggiare sotto casa, in zone sem-

    pre più ristrette, non sarà più gratuito macosterà almeno 60 euro l’anno.

    Non è una cifra spa-ventosa, normalmentese ne spende molte di più per le inevitabilimulte per divieto di so-sta, ma il problema èche i non ci sono posti per tutti. Gli stalli inol-tre sono ridotti per le più svariate ragioni :carico/scarico, traslo-

    Incontro con l'On. Gianni Anselmi(F.S.) - I periodici incontri del lunedì hanno interessato questo mese l’on. Gianni Anselmi,consigliere regionale del partito democratico e presidente dell’importante commissione regio-nale per le attività produttive. Il nostro presidente ha presentato il gradito ospite, che molti giàconoscevano essendo stato per 10 anni sindaco di Piombino, e l’ha invitato a parlare dell’eco-nomia livornese in evidente e persistente crisi.La situazione, ha esordito l’on. Anselmi, si manifesta meno nella provincia di Livorno, piùinnervata di piccole imprese piuttosto che nel capoluogo che risente ancora del disimpegno deigrossi complessi industriali pubblici. Inoltre, Il venire meno di consolidate certezze produttive,oltre a impedire la creazione di valore, ha creato confusione nei modi di pensare e nelle abitudini.È messa in discussione anche l’organizzazione sociale.Il nostro territorio, come tutta l’Italia, risente degli effetti della globalizzazione. La Toscana però nelle statistiche economiche ha retto alla crisi meglio della media italiana. Infatti, è la 2ªregione (dopo il Lazio) anche se il risultato è frutto quasi esclusivamente alla capacità diesportazione dell’area fiorentina.Invece l’area costiera rischia di vedere a breve aggravarsi i problemi derivanti dalla mancanzad’iniziative capaci di dare risposte intanto all’ingente numero di lavoratori sostenuti, ancora per poco, dagli ammortizzatori sociali. Il ricorso agli ammortizzatori, alla lunga non rispetta ladignità dei lavoratori e origina eccessivi oneri sia per la spesa diretta ma anche per i problemisociali e di salute cui questi lavoratori vanno incontro. Occorre un intervento dello Stato per superare questo momento. Positiva la stabilità del governo che può così impegnarsi nel tempoin questi problemi e garantire alle autonomie locali programmi di lunga durata.

    La situazione impone alla politica di trovare dimensioni di dialogo più ampie delle realtàcomunali o provinciali, promuovendo integrazione ed ammodernamento di situazione ormaidatate. L’On Anselmi sollecita la creazione di un’area integrata tra Livorno, Collesalvetti, Pisa,Pontedera e la stessa Lucca capace di attirare investimenti e sostegni dalla Pubblica Amministra-zione. Piombino, a fronte della dolorosa sorte delle acciaierie, è stato un esempio di concordanzanell’individuare obiettivi cambiando indirizzi di politica industriale secolari sul territorio maormai obsoleti, ed anche per superare le croniche carenze delle infrastrutture.Livorno avrebbe bisogno di un sindaco capace di parlare con tutti, dentro e fuori regione, Nogarin invece fa tutto il contrario. Bisogna dare pronte risposte agli imprenditori interessati (einteressanti, che ci sono anche per Livorno). Anselmi ha fiducia che sarà il porto a trainare laripresa della città. Ha incontrato un buon clima tra gli operatori portuali che semmai lamentanoeccessive pastoie burocratiche.La riforma delle autorità portuali è una buona occasione per razionalizzare. Piombino ha una propria specificità, rottami, riparazioni, servizio all’industria della Maremma ed all’altro Lazioche non entra in conflitto, ma s’integra con il porto di Livorno che, oltre alla funzione diaccoglienza delle crociere, continuerebbe a servire l’Italia centro-settentrionale.Gli intervenuti, numerosi ed interessati non hanno fatto mancare interventi e domande. Infine,sollecitato da una domanda precisa l’On. Anselmi, si congeda con l’augurio che sia presto possibile riconsegnare la città ad un’amministrazione dignitosa.

    chi, impalcature, ai cantieri (infiniti) per lerotatorie, buche per posare cavi, tubi ETC,e infine i posti per i disabili (che una voltaassegnati restano per successione eredita-ria a favore di piacenti signore che vanno afare la spesa).Viene spontaneo il confronto con i fortu-nati possessori di una barchetta parcheg-giata cioè ormeggiata, nei fossi cittadini presso uno qualsiasi degli pseudo circolidella pesca.I canali sono un bene demaniale, affidato alcomune che rilascia una concessione ai cir-coli suddetti contro il pagamento di un (mo-desto se non modestissimo) canone. In cam- bio di una cifra irrisoria il socio si troveràun posto tutto suo, non in una rimessa oun garage privato ma sul suolo, in questocaso, acqua pubblica. Neppure si può rite-nere che il beneficio risponda a una funzio-ne sociale? Forse per la barchetta di qual-che pensionato al minimo; di certo non per certi quasi panfili che ingombrano i fossimedicei.

    Che la casta delle barchette goda di un rile-vante privilegio è dimostrato dalle cifre chegirano nella compra vendita delle barchedove spesso il costo di un ormeggio chesupera quello dell’imbarcazione, ed ha an-che un notevole peso politico. Qualcunoforse si ricorda la triste fine di ogni tentati-vo di togliere le troppe barchette che impe-discono un uso turistico dei canali… Que-sta influenza si collegava facilmente e giu-stamente al partito dominante l’amministra-zione della città, cioè la sinistra nelle suevarie denominazioni, ma sembra che si pro-

    lunghi anche con la nuova giunta dei “citta-dini pentastellati”. Se così non fosse il sin-daco Nogarin ha una grande occasione. Ab- bandonare l’iniquo balzello sui parcheggi(inesistenti) degli abitanti del centro e cer-care quei soldi aumentando i canoni degliutenti super garantiti dei pontili sui fossi.

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    A Livorno si è avverato un sogno... La riapertura delle Terme del Corallo anche se solo per una notte

    di Silvia Menicagli

    Le Terme del Corallo ossia lo stabilimen-to termale “Acque delle Salute”, questoil nome di battesimo della imponentestruttura liberty costruita a Livorno nel1904, sono tornate a vivere almeno per una sera proponendo alla città uno spet-tacolo di suoni, luci e acque che ha ra-dunato in un ordine surreale oltre 20.000persone nella giornata di sabato 28maggio.

    Le due associazioni che si sono messein gioco sono la onlus “Terme del Coral-lo” nata appositamente alcuni anni fa per sensibilizzare e promuovere la tutela delmonumento e RESET Livorno, associa-zione di volontariato targata 5 stelle giàin prima linea per interventi di pulizia sualtri siti storici livornesi e per l’operazio-ne “Un tetto per il prato”. Il Comune diLivorno ha deliberato tre concessioni per la pulizia dell’area termale che hannovisto in campo la volontà e l’impegno dicentinaia di cittadini i quali hanno senti-to il dovere di liberare dai rovi il monu-mento da quasi 50 anni di abbandono.La felicità di riappropriarsi di questoemblema di bellezza e funzionalità hacontagiato tutti, tanto che le collabora-zioni sono fioccate: da ASA per il ripri-stino della fontana, a AAMPS, DeltaService per la parte illuminotecnica,Tiemme Rent Srl di Cenaia per i gene-ratori, Ghiomelli per il verde dell’aiuola,MA.GR.AF per le attrezzature di sicu-rezza, Corpo Vigili Giurati SpA, ai Vigili

    del Fuoco, fino a chi ha offerto un risto-ro ai centinaia di volontari come: Ba-racchina Rossa, Cantina Mister Bac-co, il Bar 4 Mori. Inoltre a tutti gli artistiche gratuitamente hanno offerto la loroprofessionalità per la serata evento, inordine, Ensemble Bacchelli, New Choir,alcuni figuranti dell’Associazione La Li-vornina, Esperanto Acoustic Band, Nada

    Al Basha, Alessandra Rossi, MartinaSalsedo, Riccardo Della Ragione, Se-rena Rebua e Teresa Rotondo e alladirezione artistica di Luigi Agostini. Gra-zie all’amministrazione che ha consen-tito lo svolgimento di tutto ciò conce-dendo i permessi, compresa la chiusu-

    ra del cavalca ferrovia che per l’occa-sione si è trasformato in galleria di te-atro.Questa grande festa non solo ha volutocelebrare il compimento dell’operazio-ne “Puliamo le Terme” ma intende fe-steggiare l’inizio di una collaborazionesperiamo più impegnativa tra pubblicoe privato che porti alla riqualificazionedel bene a partire dal Padiglione dellaMescita, primo obbiettivo. Tutte le as-sociazioni cittadine sono invitate a par-tecipare al progetto “Terme aperte” conidee, percorsi e collaborazioni attive,perché le Terme del Corallo apparten-gono a tutti.

    Le Terme del Corallo illuminate a giorno con un fantastico gioco di luci colorate

    Anche l'acqua della fontanella ha ripreso a zampillare....A fianco: la fila delle persone che dalle ore 18 ha preso d'assalto le vecchie terme.(foto Onorati)

  • 8/15/2019 Il Centro Giugno 2016

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15 Livorno

    Si conclude un anno scolastico che havisto l’applicazione della cosidetta BUO- NA SCUOLA i cui effetti sono ancora davalutare. Noi vogliamo ricordare una visita avve-nuta il 5 aprile 1975 del Ministro dellaPubblica Istruzione on. Malfatti (nessunaltro Ministro è venuto a Livorno).La Pira di questa visita ringraziò il Mini-

    stro “grazie per la tua significativa visita alVillaggio Scolastico di Corea,faro di luce edi cultura, che Livorno ha saputo erigere per guidare verso le nuove generazioni”Al Villaggio di Corea il Ministro fu accol-to dal Vescovo Ablondi, dal Prefetto Ca-taldi dal vice Presidente della ProvinciaBarbiero,dal sindaco Raugi dai consiglieriRazzauti, Simoni,Sironi.Don Nesi presentò il Villaggio come un

    luogo per la liberazione e per l’autenticodialogo.“Ci fu un giorno in cui l’Italia scoprì ad un tratto che la scuola non andava piùe non poteva andare così perché era fuo-

    Ricordando la visita di Malfatti Nel lontano 5 aprile 1975 fu l'unico Ministro della Pubblica Istruzione a venire a Livorn

    di Mario Lorenzini ri del problema educativo e della cresci-ta umana quale i tempi impongono. Non è certo pretenzioso intitolare quel giorno al maggio 1967 quando un libri-cino sconvolse il chiuso della scuola ita-liana LETTERA AD UNA PROFESSO- RESSA. Non si improvvisa la scuola della pienaoccupazione, non basta farsi dare del tudagli alunni per avere una scuola nuo-va, non basta scatenare l’aggressività el’eccitazione nelle classi, non basta im-

    provvisare attività che richiedono espe-rienza, non basta bocciare facilmen-te…..”Il Ministro Malfatti non fu da meno so-stenendoLA SCUOLA STATALESCUOLA COSTITUZIONALE SCUOLA PER TUTTI SCUOLA DI TUTTIUn impegnativo intervento che varrebbela pena di farlo conoscere e per questoinvitiamo l’Associazione DON NESI difarsene carico trattandosi di un documen-to veramente importante in questo mo-mento in cui la Scuola è alle prese con unaRiforma di non facile attuazione.Al termine il Ministro Malfatti consegnòagli studenti copia dei DIRITTI DELL’UO-MO E DEL FANCIULLO.

    Franco Maria Malfatti

  • 8/15/2019 Il Centro Giugno 2016

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    e-mail: [email protected] 16 Rosignano

    UNA INIZIATIVA DI GRANDE RILEVANZA

    Il "Comitato sei di Marittimo se...ha adottato la terrazza panoramica

    La sco m parsa d i Stelio

    Montomol i

    E' questo il titolo che il giornale parrocchiale "Al Pozzo della parrocchia di SantaTeresa" a Rosignano Solvay da all'opera di grande rilevanza sociale e cristianache, ormai da molti anni, svolge il gruppo di volontariato Pang'ono Pang'onoappartenente alla parrocchia di S.Croce.Il Malawi è uno dei paesi africani più poveri del mondo e questo gruppo di eccel-lenti volontari ha scelto Balaka - centro della missione di padre Mario.In quella località manca tutto, ma proprio tutto e la situazione di grande carestiamette continuamente a dura prova la stessa sopravvivenza delle comunità.La mancanza di acqua, le difficoltà di trovare qualcosa da mangiare, lo stato disalute, specialmente dei numerosi bambini, sono le cause principali del gravissi-mno "status" in cui vive quella disperate comunità.

    Ed allora assume un'importanza rilevante il ruolo che i volontari di Pang'ono diRosignano svolgono attraverso una presenza frequente a Balaka dove operanoconcretamente per alleviare, con interventi prioritari, sia nel campo della realizza-zione di opere strutturali (pozzi, allacciamenti per la fornitura di acqua, impiantielettrici di emergenza, ed altro).

    Abbiamo voluto ricordare, con queste poche righe, il messaggio che don Matteo- apprezzato parroco di S. Croce - ha diffuso attraverso il giornale parrocchiale piùsopra ricordato.

    Diciamo subito che questa iniziativa del"Comitato sei di Marittimo se") è stata as-sunta in collaborazione con la Pro Loco diRosignano alla cui presidenza si trova lanostra cara amica Silvia Giorgerini che, congrande spirito di attaccamento al Capoluo-go, concorre ad animare questo nostro bel paese che sta rifiorendo.

    Dunque domenica 22 maggio è stato presen-tato "Il Nuovo Volto" della Terrazza Panora-mica in via A. Gramsci.Da tempo avevamo come una stretta al cuo-re, vedere quella struttura, proveniente da unastoria quasi ventennale di interruzioni nei la-vori, rifacimenti e deturpazioni varie, com- pletamente abbandonata.

    Non vogliamo fare polemiche sulle "priorità"dell'Ente Pubblico che a Rosignano Marittimonon toccano mai: ma solo elogiore questo grup- po di cittadini, con prevalenza femminile equesto è un dato ricorrente, che, senza colpoferire, ha assunto la funzione e la nobile mis-sione di custodi di questo magnifico "belve-dere".

    L'INIZIATIVA DEL GIORNALE PARROCCHIALE "AL POZZO DELLA PARROCCHIA DI SANTA TERESA"

    I 55 cinque anni di matr imonio dei coniugi Camil li Non è molto frequente che si possano ricordare e celebrare "cinquantacinque anni di matrimonio.

    Ebbene il 4 giugno, il comm. Evaldo Camilli e la consorte Costantina Masala, affiancati dal figlioPierpaolo, dalla moglie Marina e dal nipotino Andrea, hanno festeggiato questo eccezionaletraguardo.La grande amicizia che mi lega all'intera famiglia ma in particolare "al democristiano non pentito"Evaldo sono state le motivazioni che mi hanno spinto a ricordare questo evento così intimo ma digrande rilevanza umana e morale.Tanti carissimi auguri ed a risentirci e rivederci al sessantesimo.

    E' scomparso, nei giorni scorsi Ste-lio Montomoli, un campigliese matrasferitosi presto a Piombino.Ampio e prestigioso il Suo curri-culum culturale, sindacale, politi-

    co e manageriale.Ha scritto diversi libri, accolti convalutazioni sempre positive dallacritica e nei quali, attraverso varievicende, prevalentemente legatealla lotta contro i nazifascisti o astorie locali, sapeva mettere in rie-lievo la Sua profonda umanità edil suo viscerale attaccamento allaVal di Cornia.E' stato un autorevole esponentedella CGIL, specialmente nellaFIOM durante la grave crisi dellaAcciaierie di Piombino.Nella vita politica è stato esponen-te di rilievo, prima del PCI e poidel PD, sempre di Piombino.Negli ultimi anni ha rivestito l'in-carico di Presidente di TOREMARed anche in questa nuova veste hasaputo difendere la continuità diun'azienda così legata alla storiadei collegamenti via mare traPiombino e l'Isola d'Elba.Era un caro amico.

    Personalmente ed a nome dellaintera redazione de Il Centro, daLui validamente sostenuto, le piùvive condoglianze alla famiglia, alPartito Democratico ed alla TORE-MAR.

    MALAWI:una missione di ricoscenza

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17 Montecatini V. di C.

    PRESENTATO IL LIBRO FOTOGRAFICO DI FRANCESCO SPILA

    La Gente di MontecatinDue eventi culturali importanti e molto par-tecipati si sono succeduti in pochi giorni aMontecatini Val di Cecina.Il primo evento si è svolto Sabato 30 Aprilealla “Sala Calderai” della Miniera di Monte-catini, ed ha riguardato la presentazione dellibro fotografico “La Gente di Montecati-ni”, del fotografo montecatinese FrancescoSpila.Si tratta di un bella e curata pubblicazione,

    riportante le foto di molti abitanti di Mon-tecatini, sia viventi che passati a miglior vita.Belle immagini in bianco e nero, scattate damano esperta quale quella di Francesco Spi-la.Ha introdotto la presentazione Fabrizio Ro-sticci, al quale è succeduto il Sindaco, che haringraziato Francesco per la bella pubblica-zione ed ha evidenziato quanto il libro emo-zioni, soprattutto nelle foto delle personeche non sono più tra noi.Hanno parlato anche i “colleghi” fotografi diFrancesco Spila, Ronnie Sbaragli e Gianfran-

    co Ronconi che, oltre ad esprimere forte ap- prezzamento per il lavoro svolto, hanno an-che esortato Francesco a continuare in que-sta attività ed a continuare quindi a scattarequelle foto così belle ed emozionanti.Ha chiuso la giornata la proiezione del CDche comprende anche altre foto non inserite, per motivi di spazio, nel libro fotografico.Un bel video molto emozionante, con un giu-sto sottofondo musicale, dove sono scorsemoltissime immagini di montecatinesi, e altermine, oltre ad uno scrosciante e meritatoapplauso, è apparsa sui volti dei presenti,anche qualche lacrima di commozione.Il secondo evento culturale si è svolto Saba-to 7 Maggio, presso il locali comunali delCircolo Arci a Montecatini. Si è trattato del-la inaugurazione della prima associazioneculturale di Montecatini: la “Associazione

    Storico-Culturale La Torre”.Si tratta di una Associazione che ha otte-nuto, da parte dell’Amministrazione Co-munale, la sede e gli arredi di una stanza presso il Circolo Arci, di proprietà del Co-mune.Oltretutto, l’Amministrazione Comunaleha deliberato la istituzione della BibliotecaComunale, che è stata allestita a cura della“Associazione La Torre”, alla quale è stataaffidata la gestione.La cerimonia di inaugurazione si è tenutanell’attiguo “Teatro Comunale Aurora”, con

    interventi di Fabrizio Rosticci, Vice Presi-dente, del Presidente Renzo Rossi, del Sin-daco e di Andrea Falorni, consigliere del-l’Associazione.Da parte del Sindaco c’è stato il plausoall’iniziativa ed ha sottolineato l’importan-

    za della costituzione della Biblioteca Comu-nale e quanto la stessa possa essere cultural-mente importante per gli abitanti di Monte-catini, che sono sati inoltre esortati dal Sin-daco a partecipare alle iniziative della Asso-ciazione e frequentare la Biblioteca, già mol-to fornita di libri e pubblicazioni varie.E’ seguita poi la lettura di alcuni brani da parte di alcuni ragazzi e ragazze presenti e siè poi proceduto al taglio del nastro postoall’ingresso della sede, da parte del Sindacoe alla benedizione dei locali da parte del Par-roco Don Enrico.

    La bella iniziativa, partecipata e molto ap- prezzata dai montecatinesi, si è conclusa conun buffet offerto dall’Associazione e con lasperanza che il tutto sia di buon auspicio per una crescente e proficua attività cultura-le in questo storico borgo minerario.

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  • 8/15/2019 Il Centro Giugno 2016

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    e-mail: [email protected] 18 Cultura

    IN UN LIBRO LA SVOLTA INEDITA SULLE SCULTURE DI MODIGLIANI

    La storia delle vere testedi Marisa Speranza

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    Una svolta inedita sulla storia di Modi-gliani scultore. E’ quella segnata dallapubblicazione del libro di MaurizioBellandi “Amedeo Modigliani. Le pietred’inciampo”, edito da Sillabe nella col-lana “Profili”.Per parlarne, un affollatissimo incontropresso il teatro La Goldonetta, anima-to dagli interventi dell’autore , di Fede-

    rica Falchini a cui si deve la prefazio-ne, e dello storico dell’arte VincenzoFarinella (Università di Pisa).La partecipazione di Federico MariaSardelli ha dato vivacità ad un eventopercepito come straordinario dalla pla-tea. Perché “la storia delle vere testedi Modì” non cessa di incuriosire. A far capitolare l’editore, Maddalena Winspe-are, è stata la storia della vita di PieroCarboni, il nonno dell’autore (morto nel1998) di cui il libro pubblica il diario.Una storia lunga, complicata e avvin-cente che attraversa mezzo secolo. Diprofessione carrozziere, Carboni ebbe

    il destino di “inciampare” in alcunesculture che in seguito egli attribuìa Modigliani. La data che è riporta-ta su due delle teste livornesi è il1909, l’anno in cui l’artista tornò si-curamente a Livorno. Prese in af-fitto alcune stanze e una resededi fronte al Mercato Centrale e quilavorò scolpendo alcune figuresolo cefaliche.

    Al momento di ripartire per Pari-gi, le affidò ad un venditore di frut-

    ta e verdura (Roberto Simoncinidetto Solicchio) il cui banchettoera prospiciente al suo labora-torio. Sono queste le “pietre d’in-ciampo” di Piero Carboni chenel 1932 (aveva sette anni), gui-dato da Solicchio, ne intravidele fattezze dopo avere solleva-to l’incerato che le ricopriva. Ladovizia di particolari autobio-grafici e i dettagli relativi al reperimen-to di quelle sculture, rendono avvincen-

    ti le pagine di un diario che ripercorrele fasi di una scoperta di eccezionaleimportanza artistica.Lo ha confermato Vincenzo Farinellaper cui il 1909 è una data da sottoline-are. E’ infatti in quegli anni che Modìstringe amicizia con Brancusi e rima-ne affascinato dal suo primitivismo ra-dicale. Lo studioso è però prudente :“Per studiare bene le teste bisogne-rebbe esporle e confrontarle con leopere certe di Modigliani”. Cosa diffi-cilissima, visto che molte opere si tro-vano in collezioni irraggiungibili. Il li-bro, ha chiarito Farinella, contribuiràad aprire il dibattito.Intanto, quello che si è avviato alla Gol-donetta merita di essere citato per lasua intelligente apertura. “Siamo an-

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    cora spettatori bendati” , ha detto Fe-derica Falchini, e il difficile lavoro del-l’attribuzionismo fa tuttora discutere(Carlo Pepi sostenne per primo l’au-tenticità delle teste).“E’ una questione legata al mondo del-l’arte”, ha poi osservato MaddalenaWinspeare, per cui “questa storia hauna grandissima coerenza : tanti pez-zi di un puzzle che si è andato com-ponendo”. Ma sono queste le teste diModigliani? Risposta secca: “Qualcu-no ci deve dire perché no”.In chiusura dello stimolante evento, siè levata la voce di Vinicio Capossela(accompagnato dalla fisarmonica diMassimo Signorini) che ha musicato ,a suo tempo, la storia d’amore di Modì.Tornato protagonista, ancora una vol-ta, nella sua città natale.

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    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7 Cultura 19

    Omaggio a W. Shakespearedi Laura Conforti Benvenuti

    Da sin.: Angela Simini, Lia Pardelli,Giuseppina Bombaci, Guia Raugi,Dora Finis e Laura Conforti.

    La Sezione di Livorno della Fidapa BPWItaly, sempre attenta alle notizie culturaliimportanti, il 29 aprile u.s, ha reso omaggioa William Shakespeare, nei 400 anni dallamorte avvenuta il 23 aprile 1616.Una scadenza molto importante per ricor-dare il drammaturgo e poeta inglese che intutto il mondo è conosciuto e considerato il più importante scrittore rappresentativo del popolo inglese. Da tutti è ritenuto e affer-mato il più eminente, apprezzato e stima-to commediografo, tragediografo e attore delmondo occidentale. La parte artistica e let-teraria della Fidapa B.P.W non poteva la-sciarsi sfuggire questa occasione.All’ Hotel Palazzo, nel salone sud, si è te-nuta una interessante ed esauriente confe-renza, con lettura di brani scelti della sua produzione lette raria.La presidente Giuseppina Bombaci ha in-trodotto la socia relatrice Angela Lucia Si-mini e quattro socie interpreti delle opereshakespeariane.Shakespeare è nato a Statford-upon -Avor il 23 aprile 1564 e morto il 23 aprile 1616.A 18 anni ha sposato Anne Hathaway, haavuto tre figli. Ha scritto 37 testi teatrali,154 sonetti e alcuni poemi. Le sue opereteatrali sono state tradotte in tutte le mag-giori lingue del mondo e messe in scenamolto spesso. Il suo estro artistico e il suofervore nello scrivere è esploso intorno aiventicinque anni. E’ stato grandioso nellatragedia e nella commedia. Divenne famosodopo la sua morte ed i suoi lavori furonointerpretati e celebrati da numerosi ed im- portanti personaggi.La relatrice Simini ha illustrato la vita emolte opere di Shakespeare, soffermando-si più a lungo sulle composizioni dalle qualisono stati tratti brani salienti per le recite.La conferenza è apparsa molto interessan-te. Una bella manifestazione che ha gratifi-cato non solo la FIDAPA ma pure la relat ri-ce che ha manifestato una profonda cono-scenza della vita e delle opere di Shakespe-are. Per approfondire l’argomento sono stati presentati seguenti brani: dai “Sonetti”, due

    sonetti, recitati da Liafranca Pardelli; dal“Sogno di una notte di mezza estate”, Puck,folletto al servizio di Oberon re delle fate,due brani interpretati da Dora Finis, men-tre la lite fra Ermia ed Elena è stata affidataa Laura Conforti e Guia Raugi; da “La bi-sbetica domata “, la parte Caterina appena

    sposata e poi il suo discorso sull’obbedien-za ai mariti, è stato sostenuto da Laura Con-forti; da “Re Lear” i due pezzi sulla pazziadel Re, sono stati affrontati da Guia Raugi;da “Macbeth”, le parti Lady Macbeth, lacrudeltà, l’ambizione e la manipolazione de-gli altri, sono stati interpretati da Dora Fi-nis; infine da “Le allegre comari di Wind-sor”, monna Page e monna Ford che ricevonoentrambe la stessa lettera d’amore di Falstaff

    e progettano di vendicarsi, sono state im- personate da Guia Raugi e Laura Confort i.Tra il numeroso pubblico, compiaciuto esoddisfatto, oltre alle socie, abbiamo nota-to il nostro direttore, il presidente del cir-colo culturale “Caproni”, la past presiden-te della Fidapa di Cecina e segretaria delClub la Carta, i rappresentanti dell’Uni-versità della terza età, i rappresentanti delCoro Diapason e tantissimi altri.

    In occasione dei 400 anni dalla morte del poeta e drammaturgo inglesead opera della locale sezione della Fidapa BPW Italy

    (Cristina Battaglini) - In occasione di unincontro al Propeller club, presenziato dalla presidente del Propeller Maria Gloria Giani eda dogana listi e soci, si è parlato delle princi- pali innovazioni del nuovo codice doganale edelle strategie in attuazione.“Dopo una lunga attesa, 23 anni, abbiamodegli importanti cambiamenti normativi, chesfoceranno nel testo definitivo dopo alcunialtri anni” ha spiegato Teresa Alvaro, relatri-ce dell’incontro, Direttore Centrale Tecno-logie per l’Innovazione. Abbiamo una situa-zione di passaggio, la dogana elettronica trans-europea è ancora da realizzare in gran parte;tuttavia per l’Italia questa situazione costitu-isce un’opportunità in quanto in UE non c’èancora la firma digitale e il Paese pilota è ilnostro, lo sdoganamento centralizzato italia-no deve andare a regime prima di quello euro- peo e in realtà Rotterdam, che tanto spessoviene presa a modello nel mondo della logisti-ca, non ha uno sportello unico doganale.“Fino al 2019 lavoreremo nel transitorio -ha spiegato la Alvaro. Gli elementi chiavesono principalmente due: un metodo “once”,

    Qui Propeller dove gli operatori devono poter inviare ladocumentazione una volta sola a un soloente, che poi le metterà a disposizione de-gli altri, e inoltre le task-force tecniche lo-cali dell’Agenzia delle dogane devono dia-logare con gli operatori per lavorare in si-nergia sulle problematiche e sul software dasviluppare”.

    La nuova normativa introduce la costitu-zione in AIDA della “Banca dati dei rappre-sentanti doganali”. La task-force “Once”centrale coordina tutte le attività connessealle innovazioni doganali ed è strutturata in7 gruppi di lavoro: allineamento dei sistemiinformativi al codice doganale dell’unione;sportello unico doganale; sdoganamento inmare; corridoi controllati; O.T.E.L.L.O.(rimborso Iva); gate automation e sistemidi tracciamento; programma operativo na-zionale infrastrutture e reti 2014-2020.“Dobbiamo raccordare e condividere, sin-cronizzando i vari gradi di sviluppo dellevarie Autorità Portuali, abbiamo già sdoga-namenti in mare attivi per 16 porti, 17 fastcorridors attivi (pari a 2000 chilometri trastradale e ferroviario) e un controllo auto-matizzato pari al 96% delle dichiarazioni present