Il cavaliere oscuro

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TEORIA ED ANALISI DELL'AUDIOVISIVO : Stefano Lazzaroni, Nuove Tecnologie dell'Arte IL CAVALIERE OSCURO : introduzione Con Batman Begins il regista inglese Christopher Nolan ha voluto dare una vera e propria svolta alla saga del cavaliere oscuro di Gotham. Allontanandosi sempre di più dall'originale rappresentazione del pipistrello nel fumetto e tralasciando in parte l'elemento gotico molto marcato nella precedente filmografia di Burton, egli ha preferito soffermarsi maggiormente sull'aspetto psicologico dei singoli protagonisti. In particolare con il secondo film il regista inglese ha voluto analizzare a fondo il tema della follia e il rapporto che intercorre tra Batman e Joker , personaggi si di opposta morale, ma al contempo complementari. -L'ispirazione di Nolan Il lavoro che Nolan ha fatto ne Il Cavaliere Oscuro è stato quello di prendere e rielaborare diversi elementi presenti in varie trasposizioni cartacee del paladino di Gotham , unificarli in modo organico, mantenendo inalterate le caratteristiche alla base della serie, e, al contempo, conferire al tutto una propria e, per certi versi, nuova personalità. Sicuramente l'ispirazione maggiore di questo film deriva dalla graphic novel The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland del 1988, anch'essa molto incentrata sul tema della follia e sul rapporto tra i due antagonisti Batman e Joker. Nella novel Joker cattura Jim Gordon con l'intento di farlo impazzire per dimostrare la tesi alla base del suo personaggio: " Non c’è differenza tra me e chiunque altro! Basta una giornata storta per trasformare il migliore degli uomini in un folle ". Sentendo questa frase sicuramente riecheggiano, nella mente di coloro che hanno visto il film, le ultime parole pronunciate da Joker a Batman prima della scena finale della cattura : " La follia, come sai, è come la gravità: basta solo una piccola spinta "; frase che Joker pronuncia per far capire a Batman come egli sia riuscito a far impazzire il simbolo della giustizia di Gotham : Harvey Dent. L' ispirazione più forte Nolan l'ha tratta però per la parte dell'interrogatorio, scena di apertura di The Killing Joke che viene ripresa con forza nel film Il tema dominante dello scambio di battute tra Batman e Joker è infatti, in tutti e due i casi, il rapporto di somiglianza/scontro presente tra i due (approfondita meglio in seguito). Forti accenni anche nei confronti dei comics però, seppur ben nascosti, sono ben presenti. Nel primo numero di Batman uscito nel 1940, numero intitolato The Joker (in tributo ovviamente a quello che sarebbe diventato l'acerrimo nemico del protagonista), il pipistrello deve affrontare un criminale che uccide le proprie vittime sempre a mezzanotte. Non a caso ne Il Cavaliere Oscuro , la scadenza che Joker concede ai passeggeri delle 2 navi per far saltare in aria l'altra (evitando così che la propria esploda) è proprio mezzanotte. Somiglianza non casuale, rafforzata dal fatto che The Joker è stata riscritto e rieditato nel 2005 con il titolo L'uomo che ride, cosa che avrà facilmente riversato l'attenzione del regista inglese proprio su questo episodio.

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TEORIA ED ANALISI DELL'AUDIOVISIVO : Stefano Lazzaroni, Nuove Tecnologie dell'Arte

IL CAVALIERE OSCURO : introduzione

Con Batman Begins il regista inglese Christopher Nolan ha voluto dare una vera e propria svolta alla saga del cavaliere oscuro di Gotham. Allontanandosi sempre di più dall'originale rappresentazione del pipistrello nel fumetto e tralasciando in parte l'elemento gotico molto marcato nella precedente filmografia di Burton, egli ha preferito soffermarsi maggiormente sull'aspetto psicologico dei singoli protagonisti. In particolare con il secondo film il regista inglese ha voluto analizzare a fondo il tema della follia e il rapporto che intercorre tra Batman e Joker , personaggi si di opposta morale, ma al contempo complementari.

-L'ispirazione di Nolan

Il lavoro che Nolan ha fatto ne Il Cavaliere Oscuro è stato quello di prendere e rielaborare diversi elementi presenti in varie trasposizioni cartacee del paladino di Gotham , unificarli in modo organico, mantenendo inalterate le caratteristiche alla base della serie, e, al contempo, conferire al tutto una propria e, per certi versi, nuova personalità. Sicuramente l'ispirazione maggiore di questo film deriva dalla graphic novel The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland del 1988, anch'essa molto incentrata sul tema della follia e sul rapporto tra i due antagonisti Batman e Joker. Nella novel Joker cattura Jim Gordon con l'intento di farlo impazzire per dimostrare la tesi alla base del suo personaggio: " Non c’è differenza tra me e chiunque altro! Basta una giornata storta per trasformare il migliore degli uomini in un folle ". Sentendo questa frase sicuramente riecheggiano, nella mente di coloro che hanno visto il film, le ultime parole pronunciate da Joker a Batman prima della scena finale della cattura : " La follia, come sai, è come la gravità: basta solo una piccola spinta "; frase che Joker pronuncia per far capire a Batman come egli sia riuscito a far impazzire il simbolo della giustizia di Gotham : Harvey Dent. L' ispirazione più forte Nolan l'ha tratta però per la parte dell'interrogatorio, scena di apertura di The Killing Joke che viene ripresa con forza nel film Il tema dominante dello scambio di battute tra Batman e Joker è infatti, in tutti e due i casi, il rapporto di somiglianza/scontro presente tra i due (approfondita meglio in seguito). Forti accenni anche nei confronti dei comics però, seppur ben nascosti, sono ben presenti. Nel primo numero di Batman uscito nel 1940, numero intitolato The Joker (in tributo ovviamente a quello che sarebbe diventato l'acerrimo nemico del protagonista), il pipistrello deve affrontare un criminale che uccide le proprie vittime sempre a mezzanotte. Non a caso ne Il Cavaliere Oscuro , la scadenza che Joker concede ai passeggeri delle 2 navi per far saltare in aria l'altra (evitando così che la propria esploda) è proprio mezzanotte. Somiglianza non casuale, rafforzata dal fatto che The Joker è stata riscritto e rieditato nel 2005 con il titolo L'uomo che ride, cosa che avrà facilmente riversato l'attenzione del regista inglese proprio su questo episodio.

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-Differenze e ulteriori punti di contatto

Molti sono quindi gli accenni riscontrabili ,tuttavia altrettante sono le differenze che Nolan ha voluto inserire. La più rilevante è sicuramente l'importanza data alla figura di Harvey Dent , che ,a differenza del fumetto non viene sfigurato a causa del boss mafioso Salvatore Maroni (numero 66 del 1942, durante un processo Maroni gli butta in faccia una fiala di vetriolo),ma diviene "Due facce" poichè la sua faccia brucia, letteralmente, a causa della combustione della benzina presente sul suo volto. Nel film il personaggio di Harvey Dent diviene ad un certo punto il simbolo della giustizia, tanto da far credere allo stesso Batman di essere la figura giusta per sostituirlo : (Wayne rivolto a Rachel Dawes) W : "Arriverà un giorno in cui Gotham non avrà più bisogno di Batman." R : "Bruce non puoi chiedermi di aspettare quel giorno." W : "Quel giorno è qui Rachel...Harvey..ha mandato in cella metà dei criminali della città e l'ha fatto senza indossare una maschera." Tuttavia una marcata differenza con il fumetto originale è che di Dent non viene narrato il difficile passato, di cui nel film non si fa per nulla accenno. Nel fumetto egli presentava uno squilibrio mentale già preesistente, che dopo l'episodio del processo, lo porterà alla pazzia. Nel film si pone enfasi invece sul fatto che Joker,solo grazie alle sue capacità persuasive e trovando la " giornata storta" di Dent (poco dopo la morte di Rachel Dawes) riesce nell'intento facendolo cedere al caos, perchè quest'ultimo, a differenza di tutto il resto, "è equo"; quel tutto che si era ingiustamente preso la sua povera ed innocente amata. (Il riferimento a The Killing Joke rimane dunque forte anche in questo caso, ecco 2 pagine che presentano un contatto molto forte con i concetti espressi nel film...

... e il link al discorso tra Joker e Dent : http://www.youtube.com/watch?v=-jJZF_oIAEk )

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Nolan si prende inoltre un'ulteriore licenza personale, decidendo di non raccontare nemmeno le origini del Joker. Nel fumetto , così come mostra Tim Burton nel film del 1989 , Joker diviene tale (pelle bianca, capelli verdi) perchè, mentre sta scappando inseguito da Batman, cade in una cisterna di liquami tossici . La pazzia nel fumetto deriva soprattutto da una fragile condizione psicologica dovuta soprattutto alla scomparsa della moglie. Ne Il Cavaliere Oscuro del passato di joker non si sa nulla e nemmeno Batman con i suoi mezzi e le sue tecnologie riesce a scoprire qualcosa. Solo Joker narra qualcosa sulla storia delle sue cicatrici , cambiando però continuamente versione. Ancora una volta il riferimento a The Killing Joke è evidente : (Joker a Batman) "A volte lo ricordo in un modo, a volte in un altro...se proprio devo avere un passato preferisco avere più opzioni possibili ". Nolan non parla quindi di superuomini (buoni o cattivi che siano) , ma di persone normali ,con i propri pregi,i propri valori, i proprio disturbi ,le proprie malattie (soprattutto si concentra sugli ultimi 2 aspetti), dando, come ho già accennato all'inizio, una sterzata più introspettiva e psicologica ai singoli protagonisti e, in generale, un tono più serioso all'intero film.

-Il rapporto tra Batman e Joker

L'aspetto che però Nolan riprende sicuramente di più dalla novel è l'implicita uguaglianza tra il paladino Batman e il criminale Joker. Tale e complesso rapporto raggiunge il maggior punto di profondità e di contatto ,sopratutto nel film, con la scena dell'interrogatorio :

(link alla scena dell'interrogatorio : http://www.youtube.com/watch?v=eNM1fS-t31s )

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Batman : "e allora perchè mi vuoi uccidere ?" Joker : "io non... io non voglio ucciderti, che faccio senza di te...torno a fregare i trafficanti mafiosi ?..no no, no..tu completi me ! " Quest'ultima frase è molto importante perchè descrive e centra appieno la relazione che intercorre tra i due : Batman simbolo dell'ordine e Joker icona del caos che, opposti per natura, si rincorrono e si completano vicendevolmente (Batman verso la fine del film dice a Lucius Fox "Io devo trovare quell'uomo"). Senza Batman che porta l'ordine, Joker non potrebbe portare il caos e viceversa. Joker non può uccidere Batman perchè il caos diverrebbe la normalità e in quanto tale smetterebbe di essere disordine, Batman non può fare lo stesso perchè senza Joker verrebbe a mancare il confine morale che lo distingue da un comune criminale. Sia Batman che Joker utilizzano infatti lo stesso strumento per arrivare al loro obbiettivo : la violenza; gli differenzia una sola regola : Batman non uccide le persone. Fino a quando Batman mostrerà a se stesso di essere in grado di risparmiare il Joker, egli si riterrà un giustiziere e non un criminale. Entrambi i personaggi sono quindi uguali, hanno solo scelto lati diversi della stessa barca. The Killing Joke sottolinea molto bene questa somiglianza durante la scena finale : Joker fa una battuta riguardante la pazzia e sia lui che Batman, all'inizio apparentemente freddo, si mettono a ridere a squarciagola.