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06/05/2017 1 Il cantiere in zone colpite dal sisma: scenari di rischio e procedure operative Arch. Salvatore Amaddeo Dal punto di vista operativo, si possono individuare due tipologie di cantieri post – sisma. 1. Una prima tipologia in cui rientrano i cantieri oggetto di interventi urgenti di messa in sicurezza nei momenti immediatamente successivi all’evento sismico e che sono interventi coordinati dalla Protezione Civile e dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Si tratta della realizzazione di opere provvisionali di lavori la cui esecuzione immediata è necessaria per prevenire successivi incidenti imminenti dati causati da ulteriori crolli. La realizzazione di queste opere è effettuata, inizialmente, dal personale specializzato dei Vigili del Fuoco anche sulla base del “Manuale delle Opere Provvisionali – L’intervento tecnico urgente in emergenza sismica” (NCP, VVFF 2010) e del relativo “Vademecum STOP – schede tecniche delle opere provvisionali per la messa in sicurezza post sisma da parte dei Vigili del Fuoco” (NCP, VVFF 2010).

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Il cantiere in zone colpite dal sisma:scenari di rischio e procedure operative

Arch. Salvatore Amaddeo

• Dal punto di vista operativo, si possono individuare due tipologie di cantieri post – sisma.1. Una prima tipologia in cui rientrano i cantieri oggetto di interventi urgenti di messa in

sicurezza nei momenti immediatamente successivi all’evento sismico e che sono interventicoordinati dalla Protezione Civile e dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Si tratta dellarealizzazione di opere provvisionali di lavori la cui esecuzione immediata è necessaria perprevenire successivi incidenti imminenti dati causati da ulteriori crolli. La realizzazione diqueste opere è effettuata, inizialmente, dal personale specializzato dei Vigili del Fuocoanche sulla base del “Manuale delle Opere Provvisionali – L’intervento tecnico urgente inemergenza sismica” (NCP, VVFF 2010) e del relativo “Vademecum STOP – schede tecnichedelle opere provvisionali per la messa in sicurezza post sisma da parte dei Vigili delFuoco” (NCP, VVFF 2010).

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I principali metodi di messa in sicurezza dei fabbricati• Le opere di messa in sicurezza di un edificio sono molteplici e, ognuna delle operazioni

elencate, richiede di per se uno studio approfondito per la corretta valutazione dei rischiprima, durante e dopo i lavori, per la valutazione delle misure di sicurezza collettive eindividuali, per la formazione, informazione e addestramento dei lavoratori.Le più comuni sono:

• CERCHIATURE – TIRANTATURE• STRUTTURE A TUBI E GIUNTI• STRUTTURE IN LEGNO• CENTINE

• PUNTELLI DI SOSTEGNO• STRUTTURE METALLICHE• OPERE PROVVISIONALI DI SERVIZIO• PUNTELLAMENTO DI EDIFICI IN CEMENTO ARMATO

Opere Provvisionali di messa in sicurezza• L’importanza dei lavori di messa in sicurezza delle opere danneggiate dal sisma deriva, oltre

che dal soccorso alle persone e al recupero dei beni primari, anche dalla possibilità diconsentire alle imprese private, che realizzeranno i lavori, e ai tecnici, che effettueranno isopralluoghi, di lavorare in ambienti relativamente sicuri.

Principali scenari di rischio:– attività svolte in ambienti di lavoro ancora in piena fase emergenziale;– viabilità stravolta in cui grava un traffico eccezionale di mezzi pesanti legati all’emergenza;– la presenza di macerie sia nelle strade circostanti i cantieri sia negli ambienti stessi di lavoro;– pericolosità di accesso agli edifici, con elevati rischi di crollo di paramenti murari, solai e volte

e scale non praticabili;– ridotta viabilità dei centri storici e delle frazioni;– alta concentrazione di cantieri attivi in simultaneità in isolati confinanti e caratterizzati

dall’esiguità degli spazi, con conseguente rischio di interferenze esterne;– conformazione dei centri storici di origine medievale caratterizzati da spazi ristretti e da

difficoltà di accesso di mezzi meccanici;– persistente esposizione al rischio sismico che, come avvenne lungo il corso del 2010, provocò

ripetute volte la chiusura e l’allontanamento dai cantieri della Ricostruzione.– esposizione a severissime situazioni climatiche caratteristiche del clima del comprensorio

aquilano.

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Nell’ambito delle opere di messa in sicurezza degli edifici del centro abitato dell’Aquila, il CorpoNazionale dei vigili del Fuoco ha giocato un ruolo di primissimo piano. Con provvedimento del17/04/2009 è stato istituito il Nucleo Coordinamento delle Opere Provvisionali. A tale nucleo è statoaffidato il compito di garantire l’uniformità nella realizzazione delle opere provvisionali effettuatedai VVF e di monitorarne lo stato di avanzamento, in stretta collaborazione con il sistema diProtezione Civile Nazionale.

La struttura ha svolto diverse attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi, tra quali:1. Elaborazione di procedure tecnico-organizzative per la gestione degli interventi da parte del

Nucleo nello specifico contesto operativo emergenziale, sviluppando intese e collaborazioni congli organismi esterni ai VVf (DICOMAC, COM, MiBAC, Università, Comunità scientifiche, Entilocali);

2. Elaborazione di standard progettuali e soluzioni tipo per opere provvisionali;3. Attività di consulenza tecnica, informazione e formazione del personale per l’effettuazione di

lavori di particolare complessità;4. Monitoraggio degli interventi riguardanti la realizzazione di opere provvisionali attraverso

l’acquisizione e la gestione dei relativi dati”.

Ai fini della sicurezza sono state predisposte procedure per:1. L’utilizzo di attrezzature, mezzi privati con o senza operatore (noleggio a caldo o a freddo);2. La realizzazione di opere provvisionali o demolizioni per la messa in sicurezza degli edifici in

fase di emergenza sismica;3. Interventi particolari, quali, ad esempio, il posizionamento del telaio in acciaio (denominato

“polipo”) e della copertura nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio all’Aquila.

Opere provvisionali di messa in sicurezza della copertura nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio all’Aquila.

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Procedure tecnico-organizzative per:1. La gestione degli interventi nello specifico contesto emergenziale (operazioni in quota e/o a

terra);2. La gestione delle interferenze tra i vari soggetti in concorso sull’intervento (VVf – ditte

private – tecnici MiBAC – operatori mezzi di sollevamento);3. L’attività di consulenza tecnica, informazione e formazione del personale per l’effettuazione

di lavori di particolare complessità;4. Il monitoraggio degli interventi riguardanti la realizzazione di opere provvisionali attraverso

l’acquisizione e la gestione dei relativi dati per garantire la continuità operativa e la raccoltae archiviazione della documentazione;

5. La necessità di ricondurre gli interventi in ordine “cantieristico” in un modello operativo inlinea con le procedure operative standard del soccorso tecnico urgente dei VVF;

6. L’elaborazione di standard progettuali e soluzioni tipo per le opere provvisionali;7. La semplificazione della realizzazione delle opere provvisionali secondo standard che non

necessitano del processamento diretto del Nucleo coordinamento opere provvisionali.

• Dal punto di vista operativo, si possono individuare due tipologie di cantieri post – sisma.2. Una seconda categoria riguarda i cantieri edili di ricostruzione (riguardano la cosiddetta

ricostruzione pesante) a seguito degli eventi sismici, che seguono sostanzialmente leordinarie regole del D.lgs. 81/08 e s.m.i., il cd. Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, ma chepresentano scenari di rischio più complessi per la presenza di molteplici fattori di pericologeneralmente non presenti tutti nello stesso luogo e tempo.

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Principali scenari di rischio:Nell’ambito di questa tipologia di cantieri, si inseriscono delle considerazioni che rendonomaggiormente complesse le procedure di messa in sicurezza dei lavoratori.Il contesto ambientale nel quale ci si trova/troverà ad operare durante i lavori di messa insicurezza, soprattutto nelle aree epicentrali, in cui si sono verificati diffusi crolli e in generali danniseveri alle strutture, è caratterizzato da grandi criticità legate a:• presenza di uno sciame sismico ancora in atto;• pericolosità di accesso agli edifici, ancora non in sicurezza e possibilità di cedimenti delle

strutture sulle quali si eseguono/eseguiranno i rinforzi;• presenza di macerie, in taluni casi contenenti amianto, all’interno o all’esterno degli edifici

con possibile ostacolo, in quest’ultimo caso, alla viabilità di accesso all’edificio stesso;• presenza di un contesto caratterizzato da immobili, anche di pregio storico e monumentale,

severamente danneggiati dal sisma;• alta concentrazione di cantieri attivi con forte probabilità di interferenze e problemi logistici

per l’installazione dei cantieri;• esiguità degli spazi e degli accessi dovuti alla particolare conformazione urbanistica dei

contesti, soprattutto quelli storici.

Valutazione del contesto e del manufatto:Secondo i principali studi per la realizzazione in sicurezza degli edifici colpiti dal sisma condotti sui terremotidell’Aquila (2009) e dell’Emilia Romagna (2012), è opportuno che la messa in sicurezza dell’edificio partadall’esterno e che vengano preliminarmente effettuate almeno le seguenti attività preliminari:• Conoscenza del manufatto finalizzata alla valutazione dei danni e al rischio di possibili crolli o

cedimenti;• individuazione delle vie di circolazione per i mezzi di soccorso e dei percorsi di esodo in caso di

emergenza;• individuazione delle zone in cui vi è un pericolo di crollo e individuazione di un punto esterno di

raccolta in caso di emergenza;• individuazione dell’area in cui verranno posizionati i mezzi (gru a torre, autogrù, PLE) tenendo conto del

contesto ambientale (urbanizzato o meno), di eventuali pericoli di crollo;• individuazione dei percorsi e degli accessi in sicurezza al cantiere;• verifica degli edifici limitrofi a quello oggetto di intervento, per valutare eventuali situazioni di rischio

indotto;• verifica di eventuali interferenze con altri cantieri adiacenti, con particolare riferimento alla viabilità e

alla logistica di cantiere;• disattivazione degli impianti tecnologici presenti, ove necessario;• eventuale puntellamento delle strutture perimetrali, compresi i balconi e le sbatacchiature di porte e

finestre;• eventuale rimozione di elementi strutturali/non strutturali pericolanti.A seconda del grado di danneggiamento dell’edificio, e comunque per una maggiore tutela dei lavoratori, leattività sopra indicate dovranno essere eseguite senza posizionarsi sull’edificio stesso, ma servendosi – perquanto possibile – di piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE).

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Durante tutte le fasi di lavoro si dovranno tenere in considerazione i seguenti fattori:• possibilità di cedimenti delle strutture sulle quali si sta provvedendo ad eseguire i rinforzi con

crolli localizzati o estesi;• possibilità di nuove scosse sismiche con il rischio di nuovi crolli (parziali o totali) dell’edificio nel

quale si sta lavorando o di quelli limitrofi;• evidenziazione di criticità strutturali degli edifici che nel corso dei sopralluoghi non era stato

possibile rilevare.

Piano di emergenza• Il piano deve contenere le misure di sicurezza da porre in atto qualora nel cantiere si verifichi

un’emergenza (terremoto, incendio,ecc.). Dette misure devono essere illustrate a tutti i lavoratoria cura del datore di lavoro dell’impresa esecutrice o di un suo delegato e deve essere effettuataalmeno una esercitazione sull’applicazione del piano di emergenza. L’esercitazione dovràconsistere nel percorrere la via d’esodo prevista, simulando quanto più possibile una situazionereale, ma evitando di mettere in pericolo il personale. Nel caso in cui vi siano più vie d’esodo, èopportuno porsi come obiettivo che una di esse non sia percorribile. L’esercitazione avrà inizio dalmomento in cui viene fatto scattare l’allarme e si concluderà una volta raggiunto il punto diraccolta e fatto l’appello dei partecipanti.

• Le vie d’esodo, adeguatamente segnalate, dovranno sempre rimanere sgombere e gli addetti allagestione delle emergenze verificheranno costantemente che le stesse siano percorribili. Se incantiere operano contemporaneamente più imprese esecutrici, il piano di emergenza saràcomune a tutte le imprese, pertanto dovrà essere portato a conoscenza di tutti i lavoratori delleimprese presenti in cantiere.

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Il Piano è teso a soddisfare l’esigenze di tutte le imprese che dovranno operaresimultaneamente in spazi ristretti nei quali la complessità e la delicatezza degli interventi

richiede necessariamente un’organizzazione preventiva e la localizzazione a monte, alivello comunale, di tutti gli apprestamenti logistici e di presidi di emergenza, di pronto

soccorso ed elisoccorso, oltre che alla individuazione di eventuali servizi accentrati ecomuni quali sono i locali refettorio e mensa.

…così come altrettanto sentite sono le esigenze di salvaguardare l’incolumità e lasicurezza delle maestranze che quotidianamente operano all’interno dei cantieri della

ricostruzione.

Attività di supporto alle Amministrazioni:Lo scopo è quello di coordinare le diverse successioni dell’avanzamento lavori fin dallaprime fasi progettuali per garantirne la gestione in sicurezza. Il supporto oltre cheall’Amministrazione Comunale sarà dato alle imprese ed ai singoli lavoratori. I puntiprincipali sono: Indicazioni riguardanti la logistica e le aree comuni; gestione interferenze tra più lavorazioni di più cantieri limitrofi; incontri informativi al fine di rendere tutte le maestranze edotte sui rischi presenti nei

vari cantieri e sulle condizioni particolari del sito.

Prescrizioni per la sicurezza in fase di progettazione:Il Piano Generale di Cantierizzazione dovrà essere adottato dalle imprese nei seguentipunti:• Lay-out di cantiere, con l’ipotesi di localizzazione gru a torre;• aree idonee all’ubicazione di servizi igienico assistenziali comuni;• aree idonee all’ubicazione di locali di refezione comune;• l’individuazione di luoghi di primo soccorso;• viabilità dei mezzi di soccorso, dei percorsi di esodo e punti di ritrovo e di contatto;• aree di organizzazione e stoccaggio materiale di cantiere;• viabilità, zone di pericolo e delle aree comuni;• eventuali interferenze risultanti da più proposte progettuali presentate ( es.

interferenza per l’utilizzo di gru installate in cantieri adiacenti).

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Prescrizioni per la sicurezza in fase di esecuzione:Il CPT (Comitato paritetico territoriale) potrà fornire supporto alle imprese e ai CSE per: la stesura di apposite procedure operative di gestione delle interferenze, tra cantieri

adiacenti, ipotesi operativa: altezza gru a torre differenziate tra loro, blocchi angolarimeccanici dei bracci(es. 180°), dotazione di radio agli addetti nell’utilizzo delle gruinterferenti al fine di un dialogo costante nell’arco della giornata lavorativa;

la eventuale erogazione di formazione integrativa alle maestranze; l’assistenza durante le riunioni di coordinamento; quant’altro necessario per supportare ed assistere le imprese nella fase di

cantierizzazione e durante l’esecuzione dei lavori.

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Misure per il coordinamento della sicurezza avanzate dal Comune de l’Aquila• Per coordinare l’azione di Ricostruzione e limitare quelle attività che, se non gestite

correttamente, potrebbero essere causa di ritardi nei lavori e fonte di pericolo per i lavoratori, ilcomune dell’Aquila ha stato istituito l’Ufficio Super Coordinamento sicurezza e legalità cantieri,denominato USC.

• Il coordinamento avviene suddividendo il territorio per singole frazioni omogenee e considerandoogni singola frazione come fosse un unico cantiere, nel rispetto delle leggi specifiche di settore edei singoli crono programmi di cantiere.

• Tale previsione è frutto anche delle notevoli difficoltà logistiche riscontrate con l’avanzamento deilavori e con il saturarsi di spazi idonei all’installazione dei cantieri

• il Comune de l’Aquila ha pensato di intervenire in materia di sicurezza, segmentando i vari cantieriper aree omogenee e dotandoli di una unica regia che individuasse logistica, organizzazione egestione.

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Misure per il coordinamento della sicurezza avanzate dal Comune de l’AquilaL’azione dell’USC può essere sintetizzata nei seguenti punti:• Attività di coordinamento con indicazioni riguardanti la logistica e le aree comuni;• Gestione delle interferenze tra più lavorazioni;• Riunioni di coordinamento nelle aree di cantiere;• Promozione di specifici incontri formativi al fine di rendere edotte tutte le maestranze sui rischi

presenti nel cantiere.

Al fine di effettuare il “super-coodinamento”, tutti gli interventi oggetto di contributo statale sonotenuti a sottoporre al fine di una validazione da parte dell’USC, il Piano di Sicurezza e Coordinamentoriferito alla logistica di cantiere, proponendo le seguenti ipotesi progettuali:• Ipotesi di accantieramento dell’area di intervento;• Layout di cantiere, con l’ipotesi di localizzazione delle gru a torre;• Crono programma dei lavori.

L’USC fornirà indicazioni relativamente a:• Individuazione delle aree idonee all’ubicazione di servizi igienico assistenziali unificati;• Individuazione delle aree idonee all’ubicazione di locali di refezione unificati;• l’individuazione dei luoghi di primo soccorso;• Individuazione delle aree di organizzazione e stoccaggio materiali di cantiere;• Individuazione delle vie di circolazione, zone di pericolo e delle aree comuni;• Indicazioni della viabilità dei mezzi di soccorso, dei percorsi di esodo e punti di ritrovo;• Verificare le eventuali interferenze risultanti da più proposte progettuali pervenute (es.:

interferenze per l’utilizzo di gru installate in cantieri adiacenti);

Misure per il coordinamento della sicurezza avanzate dal Comune de l’AquilaPer quanto attiene alle indicazioni di carattere generale, si dovrà prestare attenzione ai seguentipunti:• Nello studio per l’accantieramento degli aggregati, i progettisti della sicurezza dovranno tener

conto delle lavorazioni presenti per la realizzazione dei sottoservizi. In virtù di quanto detto, l’USCsarà a disposizione per valutare preliminarmente le proposte progettuali, inerenti la sicurezza, deisingoli CSP;

• Nello studio per l’accantieramento degli aggregati, i progettisti della sicurezza dovranno evitare lachiusura permanente di strade con l’installazione di gru, opere provvisionali ingombranti, depositie apprestamenti di carattere funzionale a servizio del cantiere; con particolare riferimento alleGru potrebbe essere ipotizzato l’installazione delle stesse su idonee strutture rialzate,debitamente progettate, al fine di consentire il passaggio in sicurezza di piccole macchineoperatici e/o pedoni

L’USC sarà a disposizione dei Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione per:• stesura di apposite procedure operative di gestione delle interferenze, tra cantieri adiacenti,

ipotesi operativa;• altezze gru a torre differenziate tra loro;• blocchi angolari meccanici dei bracci (es.: 180°);• dotazione di radio agli addetti nell’utilizzo delle gru interferenti al fine di un dialogo costante

nell’arco della giornata lavorativa.

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Misure per il coordinamento della sicurezza avanzate dal Comune de l’Aquila

Possibilità di richiesta di formazione integrativa alle maestranze;• Riunioni di Coordinamento e Cooperazione;• Al fine della verifica e della gestione delle interferenze di ciascun cantiere, su richiesta dei CSE,

verranno effettuate riunioni nelle aree di cantiere per il coordinamento e la cooperazione dei variCSE con la partecipazione di almeno un componente dell’USC.

In merito ai profili di legalità, oltre ai protocolli obbligatori previsti dalla Legge, L’USC sarà adisposizione dei Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione e dei Datori di Lavoro per leverifiche sulle maestranze:• L’USC vigilerà sulla reale assunzione mediante il riscontro dei documenti UNILAV;• L’USC effettuerà la gestione del tesseramento dei lavoratori, redigendo i pass con l’evidenza della

ditta di appartenenza e di tutta la filiera produttiva attivata ( ditte subappaltatrici, noli e lavoratoriautonomi) in conformità alla Legge 136 del 13/8/2010.

• Nessun lavoratore potrà accedere in cantiere se non è in possesso di apposito PASS