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i nostri cooperanti cartabianca dicembre 2016 14 La principale attrattiva della regione di Somoto, nel nord del Nicaragua, creava dissapori tra gli abitanti. Grazie al turismo comunitario promosso da Mirko Pichierri, ora tutti ne beneficiano Testo: Priscilla De Lima Foto: COMUNDO Il Cañon di tutti D i indole modesta, quando ci rac- conta del progetto di ecoturismo comunitario a Somoto, Mirko Pichierri impiega un po’ di tempo a sciogliersi. Difficile però non entusiasmarsi de- scrivendo tutto quanto sta succedendo nella regione, dopo la costituzione di COTUCPROMA (Cooperativa de turismo rural comunitario protectores del medio ambiente) a fine 2014: un’intera zona si sta organizzando attorno a un grosso progetto, trovando nuovi modi per af- frontare l’insicurezza generata dagli ef- fetti devastanti del cambiamento clima- tico. Grazie al suo sostegno si promuove un modello di turismo sostenibile e co- munitario, coinvolgendo le famiglie con- tadine più vulnerabili e valorizzando le risorse già presenti. Guide turistiche, artigiani, rappresentanti delle istituzioni e delle comunità lavorano ora in rete

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i nostri cooperanti

cartabianca dicembre 201614

La principale attrattiva della regione di Somoto, nel nord del Nicaragua, creava dissapori

tra gli abitanti. Grazie al turismo comunitario promosso da Mirko Pichierri,

ora tutti ne beneficiano

Testo: Priscilla De LimaFoto: COMUNDO

Il Cañon di tutti D i indole modesta, quando ci rac-conta del progetto di ecoturismo

comunitario a Somoto, Mirko Pichierri impiega un po’ di tempo a sciogliersi. Difficile però non entusiasmarsi de-scrivendo tutto quanto sta succedendo nella regione, dopo la costituzione di COTUCPROMA (Cooperativa de turismo rural comunitario protectores del medio ambiente) a fine 2014: un’intera zona si sta organizzando attorno a un grosso progetto, trovando nuovi modi per af-frontare l’insicurezza generata dagli ef-fetti devastanti del cambiamento clima-tico. Grazie al suo sostegno si promuove un modello di turismo sostenibile e co-munitario, coinvolgendo le famiglie con-tadine più vulnerabili e valorizzando le risorse già presenti.

Guide turistiche, artigiani, rappresentanti delle istituzioni e delle comunità lavorano ora in rete

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Autorità, comunità locali e associazioni internazionali lavorano ora in sinergia:la combinazione ideale

COMUNDO in NicaraguaSe volesse sostenere finanziaria-mente il lavoro di COMUNDO in Nicaragua, lo può fare con una donazione: Conto postale: 69-2810-2IBAN: CH74 0900 000 6900 2810 2Specificare: Mirko Pichierri, Nicaragua

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La flessibilità è indispensabileQuando è arrivato in Nicaragua nel 2014 i suoi obiettivi erano ben diversi: il suo primo progetto puntava all’elaborazione di prodotti agroalimentari locali per pro-muoverli nei supermercati. Dopo una ra-pida valutazione dei costi di produzione, si è ben presto capito che non c’era mer-cato per tale iniziativa. Con grande prova di flessibilità, durante il suo primo anno di interscambio Mirko Pichierri si è quindi occupato di un progetto legato alla con-servazione dell’ambiente: si sono piantati 60’000 alberi, si sono promosse delle cam-minate ambientali e si sono formati dei giovani ambientalisti. Questi mesi di lavo-ro hanno permesso di gettare le basi affin-ché l’associazione continuasse a vivere.

Il 2014 è stato un anno particolarmente difficile per il Paese: una siccità spaven-tosa e la malattia che ha colpito le pian-tagioni di caffè hanno portato 100’000 famiglie contadine in situazione di in-sicurezza alimentare. Bisognava quindi trovare delle fonti di reddito alternative e delle strategie per uscire dall’emergenza alimentare. UCANS (Unione di coopera-tive contadine del nord de Las Segovias), grazie al sostegno del nostro cooperante, si è quindi lanciata in una importante fase di ricerca e raccolta dati che è dura-ta diversi mesi, ma che ha permesso di avere un’immagine più completa della zona e delle sue potenzialità.

Dalla concorrenzaalla gestione comunitariaIn sostanza l’attrattiva turistica della municipalità di Somoto era all’origine di difficoltà e potenziali conflitti: la prin-cipale attrazione, il Cañon del Rio Coco che porta ogni anno quasi 30’000 visita-tori, creava un clima di tensioni, dissa-pori e rancori tra la popolazione locale: «Solo la località d’entrata del Cañon ne approfittava e si assisteva a una specie di corsa al turista, caratterizzata da molta

improvvisazione e mancanza di profes-sionalità: ognuno cercava di guadagnare il più possibile, favorendo solo la propria famiglia», ci spiega Mirko Pichierri.

Vi è stato quindi un enorme lavoro di comunicazione e sensibilizzazione per coinvolgere le comunità e i beneficiari, convincendoli a collaborare invece di far-si concorrenza. Il tutto in alleanza con le istituzioni locali. Ne è nata una coopera-tiva tra le più grandi in Nicaragua per nu-mero di associati (ben 68, 42 uomini e 26 donne), che riunisce guide turistiche, ar-tigiani, rappresentanti delle istituzioni e delle comunità. I pacchetti turistici sono stati elaborati con la partecipazione di tutti gli abitanti, stabilendo regole di ro-tazione, qualità dei servizi offerti, prezzi e politiche di sviluppo sociale, in modo da poter redistribuire i redditi economici a più attori e contribuire a uno sviluppo comunitario integrale.

L’ecoturismo come strumento strategico«Il grande limite delle associazioni loca-li sta nella scarsa capacità di formulare progetti, per poter impiegare efficace-mente i fondi che provengono dal nord», ci spiega Mirko Pichierri, di formazione chimico, con un master in politica inter-nazionale e cooperazione allo sviluppo e uno spiccato interesse per la gestione di progetti e il ciclo di vita dei prodot-ti. A Somoto si sono combinati proprio i fattori ideali: il turismo era infatti già contemplato nel piano di sviluppo dipar-timentale – in quel momento esistente ancora solamente sulla carta – e Mirko Pichierri è stato il collegamento ideale tra autorità, comunità locali e associazio-ni internazionali: «Questo ha permesso di ampliare notevolmente il progetto : le istituzioni si sono convertite in partner e cofinanziatori». Attualmente il progetto di turismo co-munitario e sostenibile è stato presenta-to all’assemblea dei deputati ed è stato riconosciuto come priorità nazionale, di-ventando uno strumento strategico per affrontare il problema del cambiamen-to climatico. Le famiglie più vulnerabi-li ad esempio sono state coinvolte nella costruzione di infrastrutture turistiche,

ricevendo in cambio un compenso che ha permesso loro di affrontare la crisi ali-mentare. In questo modo hanno costrui-to dei punti panoramici e due negozietti, che permettono di commercializzare i prodotti artigianali della regione.

La via è tracciataGrazie alla ricerca scientifica si è scoperto moltissimo e il progetto si sta sviluppando in tutte le direzioni: dall’archeologia alla gastronomia, dall’artigianato all’agricoltu-ra, dal turismo alla musica tradizionale… Tante iniziative distinte che si realizzano contemporaneamente e che contribuisco-no a completare l’offerta turistica della zona, sperando di aumentare il numero di pernottamenti attualmente fermi al 10%: le comunità rurali sono state abbellite gra-zie al progetto Murales, con cui si sono for-mati giovani artisti; la ricerca ha permesso il recupero e la tutela di siti con interesse geologico e archeologico nella regione, ora in fase di catalogazione; madri sole e giovani sono state formate in artigianato e gastronomia per permettere loro ottene-re un reddito economico complementare all’agricoltura di sussistenza…

La via è tracciata, le potenzialità sono enormi. Si va tutti nella stessa direzione. «Potremmo essere il primo sito in Ameri-ca centrale ad essere riconosciuto come degno di conservazione da parte dell’U-NESCO», precisa Mirko Pichierri.