Il cambiamento ambientale Cap. 2 Edoardo Sabbadin.

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Il cambiamento ambientale Cap. 2 Edoardo Sabbadin

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Il cambiamento ambientaleCap. 2

Edoardo Sabbadin

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L’Ambiente e l’impresa

• Il macroambiente

• L’ambiente specifico può essere identificato con il settore o il mercato.

• Il testo distingue tra ambiente naturale, sociale, culturale, politico legislativo tecnologico economico.

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Il settore

• Nella tradizione economica manageriale la concorrenza è riferita al settore, alle imprese che operano nello stesso settore.

• L’insieme dei produttori di un determinato bene costituiscono un settore.

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Il settore

• Il settore si analizza mediante lo schema:

• Struttura-condotta e performance.

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Il settore

Struttura condotta performance

Insieme di caratteristiche

stabili (per es. n° venditori) che influenzano le

condotte

Le politiche delle imprese che

possono essere competitive o

collusive

Risultati di mercato e reddituali

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Il settore

Struttura(più in particolare:)

condotta performance

Concentrazione dei produttori

Grado di differenziazione

Condizioni di entrata

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Il settoreStruttura condotta performance

Grado di concentrazione

Grado di differenziazione

Politiche di prezzo

Politiche di prodotto

finanziarie

Grado di integrazione Politiche di innovazione

Stabilità della produzione e

dell’occupazione

Grado di diversificazione

Barriere all’entrata

Struttura dei costi

Politiche comunicazione

Grado di coordinamento

collusivo

Di mercato: andamento della quota di mercato all’esportazione

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• I primi economisti industriali americani insistono su una connessione diretta tra:– Struttura e performance

Le imprese di fatto avrebbero obiettivi simili.

s P

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• Agli economisti industriali europei attribuiscono un maggiore rilievo alle condotte.

• L’attenzione si concentra sulle politiche di prezzo, sulle politiche di prodotto e sui cartelli.

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L’approccio strutturalista (S-C-P) evolve nell’approccio strategico

• E’ l’impresa con le proprie strategie è in grado di condizionare gli assetti strutturali del settore.

• Per esempio il livello di integrazione non è un elemento strutturale, esogeno, ma è una scelta strategica delle imprese.

• Anche la differenziazione è una scelta delle imprese per conseguire vantaggi competitivi.

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La condotta strategica

Performance

Struttura del settore

Il paradigma strutturalista viene rivisto e si pone al centro la strategia delle imprese

Caves e Porter ad Harvard analizzano i contenuti della strategia competitiva all’interno di un settore.

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I raggruppamenti strategici oGruppi strategici

• Un gruppo strategico (o Raggruppamento strategico costituisce un gruppo di imprese, che all’interno di un settore, adottano strategie competitive simili. (Porter 1982).

• La costruzione di mappe dei Raggruppamenti strategici consente di visualizzare la concorrenza.

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• Concettualmente l’attenzione dell’analisi economico aziendale si sposta dal mercato all’impresa.

• L’impresa assume un ruolo specifico

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Concentrazione• Il processo di concentrazione indica un aumento

della misura in cui l’attività economica e controllata dalle grandi imprese

• Sono i vantaggi dimensionali, di scala che portano ad aumentare le dimensioni.

• Il rapporto di concentrazione misura la quota di mercato (Q) detenuta dalle N maggiori imprese.

• C= Qii= 1

N

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Concentrazione

• L’indice relativo alla sommatoria della quota di mercato, considerando le imprese in ordine decrescente di grandezza, ha il pregio della semplicità.

• Il fatturato e la quota di mercato sono utili nello stabilire la quota di mercato, ma non considerano il grado di integrazione.

• Consente di definire la forma di mercato.

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Analisi del progresso tecnologico di un settore

INDICATORI:

• Spesa in R&S sul totale del fatturato del settore (o costo del personale o n° dipedenti in R&S );

• Numero di brevetti registrati.

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Barriere all’entrata

Difficoltà o costi elevati per riprodurre l’attività di un’impresa che opera in un certo settore.

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Barriere all’entrata

1. Economie di scala

2. Ostacoli legali

3. Differenziazione del prodotto

4. Vantaggi assoluti di costo

5. Elevato fabbisogno iniziale di capitale

6. Particolari tecnologie

7. ………

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Economie di scala

• Riduzione dei costi medi unitari all’aumento della dimensione produttiva

• Il problema è connesso all’esistenza di una dimensione ottimale minima degli impianti o dell’impresa.

• Si registrano anche diseconomie di scala: i costi medi unitari aumentano oltre una certa soglia dimensionale

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Economie di scala

• Esistono diversi metodi di misurazione delle economie di scala:

1. La tecnica della sopravvivenza

2. L’approccio ingegneristico

3. Le curve statistiche di costo

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Differenziazione del prodotto

Capacità di fornire un valore superiore in termini di qualità,di caratteristiche del prodotto e di servizi di post vendita.

Di solito consente di applicare prezzi superiori.

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Analisi del progresso tecnologico di un settore

INDICATORI:

• Spesa in R&S sul totale del fatturato del settore (o costo del personale o n° dipedenti in R&S );

• Numero di brevetti registrati.

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L’intensità della concorrenza interna ad un settore è determinata da:

1. Il numero dei concorrenti

2. La loro dimensione– Per esempio la presenza di un leader potrebbe

diminuire l’intensità della concorrenza.

– Mentre la competitività potrebbe essere maggiore in presenza di concorrenti con le stesse dimensioni.

3. Il grado di utilizzo degli impianti.

……….

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FATTORI SOTTOSTANTI IL CAMBIAMENTO AMBIENTALE

ODIERNO:

1. La tecnologia (la nuova tecnologia microelettronica, che trova impiego soprattutto nel trattamento dell’informazione);

2. La globalizzazione dell’economia

3. La crescente autonomia decisionale di diverse soggettività ambientali.

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PROGRESSO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO

• La scienza viene applicata alla produzione industriale

• E’ crescente l’impiego di metodi scientifici nella soluzione di problemi tecnologici.

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LA NUOVA TECNOLOGIA

• L’evoluzione tecnologica odierna ha la sua base nello sviluppo dei microprocessori.

• La rivoluzione microelettronica ha permesso la sostituzione dei dispositivi elettromeccanici con quelli microelettronici.

• L’information technology è impiegata nel controllo dei processi produttivi.

• Il costo di gestione e trattamento dell’informazione si è ridotto drasticamente.

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Siamo nel pieno di una vera e propria nuova rivoluzione industriale.

• Determina radicali cambiamenti nei costi comparati di numerosi beni e servizi.

• Genera consistenti aumenti di produttività

• Crea nuove opportunità imprenditoriali.

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PROGRESSO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO

• Pluralità, velocità e intensità del cambiamento• Facilità nel trasferimento della tecnologia, sia a

livello settoriale che territoriale.• Rapida obsolescenza degli impianti e dei

macchinari• L’innovazione è sempre più diffusa, riduce la

possibilità di innalzare barriere tecnologiche

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A LIVELLO MACROECONOMICO LE NUOVE TECNOLOGIE STANNO DETERMINANDO:

• Cambiamenti nei confini settoriali. La concorrenza non agisce più all’interno dei un settore.

• Cambiano i confini dei mercati. L’internazionalizzazione è facilitata e stimolata dalle nuove tecnologie per il trattamento delle informazioni.

• Cambia il mercato del lavoro.

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A LIVELLO MICROECONOMICO LE NUOVE TECNOLOGIE STANNO DETERMINANDO:

• Cambiamenti nelle modalità produttive: produzioni modulari, per piccoli lotti a costi contenuti.

• Cambiamenti nei criteri di localizzazione delle unità produttive. Il problema della distanza fisica è reso sempre meno importante dalle N.T. ( Internet).

• Cambiamenti organizzativi nelle imprese. Decentramento delle attività e accentramento del controllo.

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LA GLOBALIZZAZIONE

• Globalizzazione della concorrenza• Il progresso dei mezzi di trasporto e delle

telecomunicazioni hanno ridotto le distanze. Si sono ridotti anche i tempi di propagazione dei nuovi fenomeni, delle innovazioni.

• La crescente interdipendenza dei soggetti economici delle economie-paese del mondo.

• Le informazioni e le conoscenze circolano a livello mondiale.

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LA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI

• Le nuove tecnologie dell’informazione hanno ridotto i costi di coordinamento internazionali dell’attività di impresa.

• La globalizzazione ha provocato l’omogeneizzazione di alcune aree del pianeta, ma rimangono differenze economiche tra singoli Paesi.

• Si considerino le differenza legislative, dei modelli di consumo, delle caratteristiche dello sviluppo tecnologico, delle caratteristiche delle infrastrutture.

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LA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI

• La crescente interdipendenza fra i sistemi economici nazionali e fra le imprese dei diversi Paesi è riconducibile anche alla nuova tecnologia microelettronica dell’informazione (che contrae spazio e tempo).

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LA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI

• Cresce l’omogeneità di comportamento di alcuni segmenti di consumatori.

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LA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI

Prodotto universale tre accezioni:

1. Un prodotto standardizzato

2. Un prodotto standardizzato per immagine e posizionamento, differenziato in relazione del diverso contesto nazionale.

3. Progettazione e realizzazione con il concorso di più imprese operanti in diversi Paesi.

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LA CRESCENTE AUTONOMIA DECISIONALE DI DIVERSE

SOGGETTIVITÀ AMBIENTALI.

• Per esempio i consumatori finali sono sempre più autonomi.

• Il mercato del consumo si va frammentando in segmenti sempre più ristretti.