Edoardo Persico e Il Viaggio

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  ALMA MATER STUDIORUM-UNIVERSIT A' DI BOLOGNA SEDE DI CESENA FACOLTA' DI ARCHITETTURA "ALDO ROSSI" CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA CICLO UNICO IN ARCHITETTURA Edoardo Persico e il viaggio . Le case di un uomo libero. Studente Francesca Basil e Relatori Giovanni Leoni Sergio Polano  Annalisa T rentin Sessione I  Anno Accademico 2008-2009

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Siguiendo el percurso de vida de Eduardo Persico

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ALMA MATER STUDIORUM-UNIVERSITA' DI BOLOGNA SEDE DI CESENA FACOLTA' DI ARCHITETTURA "ALDO ROSSI" CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA CICLO UNICO IN ARCHITETTURA

Edoardo Persico e il viaggio.Le case di un uomo libero.

Studente Francesca Basile

Relatori Giovanni Leoni Sergio Polano Annalisa Trentin

Sessione I Anno Accademico 2008-2009

Edoardo Persico e il viaggio. Le case di un uomo libero

L'Italia del nuovo secolo vive tra molteplici contraddizioni. Emarginazion speranza di riscatto. Dai portici di Genova e Napoli, su carrette pericolo mondo. la crisi, iniziata da tempo, nei confronti dello studio canonic cagionevole salute.

I. Edoardo Persico e il viaggio

il fermo terminato. E' libero di agire, nei limiti deg ad attenderlo quattro mura grigie, a volte ap di fuga, una soluzione nuova al male della v

La casa era gi, per Persico, un lu

II.1 Napoli 1900-1926

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II. Le case

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Premessa Allinizio del 1900 lequinte si aprono su una scena di pensamenti radicali, di slanci generosi e utopistici, di ricerche spregiudicate, in cui si riflettono le inquietudini e le impazienze della societ occidentale, che la crisi del liberismo, soprattutto in Europa, la crescita industriale e le tensioni imperialistiche serpeggianti fra le grandi potenze acuiscono fino allesasperazione. I problemi che il secolo precedente lascia si presentano con rinnovata forza, da quello sociale, che lespansione del movimento socialista imponeva

come primario, a quello della spartizione delle colonie e dei mercati internazionali; e ben presto tutti si sarebbero riversati nel bollente crogiuolo della prima guerra mondiale e della Rivoluzione russa. Ein questo clima che larte e la letteratura vedono fiorire le cosiddette avanguardie del Novecento, gruppi, correnti, tendenze e movimenti che si accavallano nel primo ventennio del secolo, imponendo con una urgenza fino ad allora ignota il ruolo dellartista e dellarte nella cultura e nella societ.

Introduzione Alla mente di EdoardoPersico sono stati associati viaggi in terre solo nominate con deferenza dai suoi colleghi: Francia, Russia, America. Egli non cerc mai di smentire le voci, rafforzato da una passione smisurata per lo studio di lingue e terre straniere. I suoi racconti riuscivano a trasportare anche gli ascoltatori, insieme a lui, sulle rive della Senna, o dellHudson, costeggiando le pi degne architetture di quello e di dieci secoli prima, lontani dalla realt di Napoli, Torino, Milano, dove i soldi non bastavano per il pranzo. Ma dai

1.4 Il Baretti, in esilio

1.3 Delitto e castigo

1.2 Sulla soglia

1.1 La culla

ne e miseria connotano la societ italiana. L'emigrazione resta ancora l'unica ose e maleodoranti, si parte per l'America, la terra del sogno, del nuovo

co ed obbligato, porta Persico a entrare nel corpo militare, nonostante la

gli stravolgimenti mondiali e delle intenzioni del padre su di lui. perte da piccoli squarci di luce, attraverso i quali intravedeva una nuova via vita, la schiavit.

uogo senza luce.2.2 Un uomo di buona volont

II.2 Torino 1927-1929

II.3 Milano 1930-1936

3.2 Profeta d'architettura 3.3 Punto ed a capo

3.1 Asse di un triangolo

2.3 La ricerca dell'oro

2.4 Pittore tra pittori

54 56 5868 71 81 83 8789 95 113viaggi doveva fare ritorno; ad attenderlo quattro mura grigie, a volte aperte da piccoli squarci di luce, attraverso i quali intravedeva una nuova via di fuga, una soluzione nuova al male della vita, la schiavit. ruolo al quale era inetta, un giovane di ventanni, educato nellambito di una tradizione cattolica e monarchica a cui, confortato dalla parallela azione francese, ancora si appigliava un certo pensiero aristocratico italiano, dal Piemonte alla Sicilia, dove mai poteva guardare, se, forte di unintima, incoercibile libert, avvertiva linsufficienza di tale contorno, e di tale precettista, per lanima aperta e curiosa, per lanima assetata di verit.

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Fondatore della rivista I Cattolici in una faticosa gavetta Negli anni intorno al 20in cui la crisi di un risorgimento incompiuto e deviato, non risolta dalla guerra, si riacutizzava nei conati reazionari di una timida borghesia, perennemente accanita a pretendere per s un

IV. Bibliografia

III. I progetti

2.1 Una luce

3.4 Le case

I. Edoardo Persico e il viaggio

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PremessaLItalia del nuovo secolo vive tra molteplici contraddizioni. Emarginazione e miseria connotano la societ italiana. Lemigrazione resta ancora lunica speranza di riscatto. Dai porti di Genova e Napoli, su carrette pericolose e maleodoranti, si parte per lAmerica, la terra del sogno, del nuovo mondo.Nel solo 1900 emigrano pi di 350.000 italiani. Molti di essi trovano fortuna in America. LItalia di inizio Novecento un paese prevalentemente agricolo, che comincia a beneficiare dellaccelerazione industriale. Le famiglie censite nel 1901 sono 7.145.000; di esse il 50% sono contadine. La povert e lindigenza continuano ad essere un possibile focolaio di rivolte, specialmente al sud. Anche listruzione difetta: oltre il 42,5% dei maschi italiani totalmente analfabeta. La base culturale, sociale e politica della vita italiana la famiglia borghese. Essa si raccoglie intorno alle donne di casa e si caratterizza per linvadente moralismo di importazione inglese. Nella struttura familiare la donna responsabile dellandamento domestico. Luomo, invece, si preoccupa essenzialmente del lavoro e delle attivit esterne. Nei salotti, regno delleffimero e della frivolezza, non si contano i candelabri di bronzo dorato, i tappeti e gli amorini, le specchiere, i grandi ritratti a olio. E, intanto, laltra faccia della famiglia italiana quella segnata dalle lacrime, dai servizi di assistenza, dalla confusione dei refettori e dei dormitori pubblici. Molti sono i nuclei familiari che si raccolgono intorno al soccorso offerto dalle parrocchie e dalle varie confraternite. Nellarco di dieci anni il Realismo europeo d alcuni tra i suoi segnali pi illuminanti; ma contemporaneamente monta una vigorosa reazione nei confronti della concezione materialistica del mondo espressa dalla cultura positivista, alla quale si contrappone sempre pi il gusto della perfezione formale, lostinato rifiuto dellintellettuale ai miti della societ di massa, la sua tendenza a chiudersi nellinaccessibile torre davorio di unarte apprezzata da pochi, una sensibilit curata fino alla malattia. Questo atteggiamento contribuisce a creare, fra il 1880 e il 1890, latmosfera generale entro cui si svilupp la vasta corrente del Decadentismo europeo, che fu fenomeno per lo pi letterario, ma interess per vari aspetti anche le altre espressioni artistiche. La corrente decadentista vera e propria viene superata poi, verso il 1890, dal movimento simbolista, ma i confini fra le due tendenze rimangono vaghi. Inoltre, Decadentismo e Simbolismo avanzano fino ad estendersi al XX secolo e racchiudono nella loro formula personalit e tendenze disparate. Del resto la supremazia della soggettivit, del sogno, dellirrazionale, dellistintivo o del morboso, che decadenti e simbolisti reclamano nei confronti della piatta razionalit del Positivismo, non un fatto esclusivamente artistico. In campo filosofico e nei settori scientifici pi avanzati matura una diversa coscienza dei problemi, nella quale il malessere degli artisti avrebbe trovato conferme e stimoli intellettuali pi rigorosi. La filosofia europea di questi anni punta ad una rivalutazione dellirrazionale, della volont, inclina verso forme di Neoidealismo, elabora teorie dellazione e genera la scuola storicista. 7

Negli ultimi anni del IXX secolo, Nietzsche pubblica le sue opere maggiori (Umano troppo umano, 1880; La gaia scienza, 1882; Cos parl Zarathustra, 1884; Al di l del bene e del male, 1885): Henri Bergson d alle stampe lEssai sur les donnes immdiates de la conscience(1889); Sigmund Freud pubblica Linterpretazione dei sogni (1889). Inizia il Novecento. Le certezze su cui tutta la precedente cultura si fondava vacillano o si dimostrano illusorie: il senso del vitalismo, la funzione dellinconscio e della vita onirica, il nuovo concetto di tempo e di storia legato alla processualit del divenire, mettono in crisi il modello di razionalit ottocentesco, aprendo la cultura europea a una visione delle cose pi articolata e problematica. La stessa riflessione scientifica, del resto, superava, con gli studi di Planck ed Einstein i vecchi dogmi del meccanicismo, introducendo il concetto di relativit e ponendo in discussione i presupposti stessi della logica scientifica. Allinizio del 1900 le quinte si aprono su una scena di pensamenti radicali, di slanci generosi e utopistici, di ricerche spregiudicate, in cui si riflettono le inquietudini e le impazienze della societ occidentale, che la crisi del liberismo, soprattutto in Europa, la crescita industriale e le tensioni imperialistiche serpeggianti fra le grandi potenze acuiscono fino allesasperazione. I problemi che il secolo precedente lascia si presentano con rinnovata forza, da quello sociale, che lespansione del movimento socialista imponeva come primario, a quello della spartizione delle colonie e dei mercati internazionali; e ben presto tutti si sarebbero riversati nel bollente crogiuolo della prima guerra mondiale e della Rivoluzione russa. Ein questo clima che larte e la letteratura vedono fiorire le cosiddette avanguardie del Novecento, gruppi, correnti, tendenze e movimenti che si accavallano nel primo ventennio del secolo, imponendo con una urgenza fino ad allora ignota il ruolo dellartista e dellarte nella cultura e nella societ.

Il 9 gennaio 1900 nasce Edoardo Persico. Primo figlio della famiglia, mamma insegnante, pap notaio, sottoposto ad attenzioni e aspettative forse eccessive per liberare la propria fantasia. Nellautunno del 1909 gi iscritto al Regio Ginnasio Giuseppe Garibaldi. La salute incostante non permette a Edoardo di diplomarsi nellanno sperato: cambier diversi istituti, com stato dimostrato dalla ricerca nellarchivio della citt. Il diploma arriver solo dopo nove anni al Regio Liceo Vittorio Emanuele, subito dopo liscrizione, probabilmente forzata dal padre, a Giurisprudenza. Il primo esame viene superato col minimo solo a diciannove anni: la crisi, iniziata da tempo, nei confronti dello studio canonico ed obbligato, porta Persico a entrare nel corpo militare, nonostante la cagionevole salute.

la crisi, iniziata da tempo, nei confronti dello studio canonico ed obbligato, porta Persico a entrare nel corpo militare, nonostante la cagionevoleDal primo di agosto 1914 ha inizio la Prima Guerra Mondiale. Alla politica espansionistica degli Imperi centrali, Germania e Austria-Ungheria, si contrappone la difesa degli interessi strategici delle potenze dellIntesa. LItalia, legata alla Triplice Alleanza con gli Imperi centrali da un patto solo difensivo, rimane neutrale fino al 1915, quando, sullonda dellirredentismo, si schiera al fianco dellIntesa; due anni dopo, al ritiro della Russia, sconvolta dalla Rivoluzione, corrisponde lentrata in guerra degli Stati Uniti.

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Il conflitto ottiene come risultato complessivamente otto milioni di morti, un numero impressionante di feriti ed invalidi, distruzione e povert. Le conquiste territoriali sono minime, il volto dellEuropa ormai irriconoscibile. Durante la Guerra e per la Guerra si dispongono tutti i mezzi che la tecnologia moderna mette a disposizione; ma il peso maggiore di quegli anni sostenuto dalle fanterie, consumate in una battaglia di posizione che paga con migliaia di morti ogni metro di terreno conquistato o perduto. Cos, anche gli entusiasmi e le desolazioni che sempre caratterizzano ogni dopoguerra risultano in certi modi diversi dai precedenti. Alla scomparsa dellImpero austro-ungarico e al crollo delleconomia tedesca corrispondono infatti gli enormi problemi finanziari che i paesi vincitori devono affrontare, con i vertiginosi debiti di guerra contratti con le banche statunitensi e i difficili problemi della riconversione dellindustria bellica in industria di pace. n tutta lEuropa i reduci premono per trovare un lavoro che li riporti alla normalit; al tasso di disoccupazione, dovunque altissimo, corrisponde uninflazione che in Germania raggiunge punte assurde, e fulminei arricchimenti a favore di chi nella guerra aveva trovato una non sempre lecita fonte di enormi guadagni. In Italia, dove lo sforzo bellico aveva dato impulso allindustria, senza per risolvere le carenze strutturali del sistema produttivo, la crisi del dopoguerra si trasforma in crisi politica acuta, dalla quale emerge, sullonda di un nazionalismo tradito dalla Conferenza per la pace di Versailles e di conflitti sociali ormai insanabili, il colpo di Stato fascista del 1922, attuato con la complicit della monarchia sabauda e lappoggio dei grandi gruppi industriali e finanziari. Il fascismo cala sulla nazione come tentativo di governare con metodi dittatoriali e antiquati una crisi moderna, fatta di intricati nodi economici ed esasperata dai conflitti di classe che lemergente carattere di massa della societ pone ormai con urgenza. A nulla vale unopposizione divisa fra i tradizionali gruppi del liberalismo italiano e i partiti della sinistra, in contrasto anchessi, del resto, dopo la scissione del 1921 che fa uscire dal PSI il gruppo comunista di Gramsci.

il fermo terminato. libero di agire, nei limiti degli stravolgimenti mondiali e delle intenzioni del padre su di lui.In questi anni Persico ritorna in patria dalla Jugoslavia: il fermo terminato. libero di agire, nei limiti degli stravolgimenti mondiali e delle intenzioni del padre su di lui. Gli eventi si dimostrano favorevoli: vive per conto suo, si mantiene grazie ad un lavoro alla Biblioteca Nazionale ed alle sovvenzioni familiari e inizia a sognare la fuga. Scrive High Flame, edito a Londra nel 1919 per Arts Editions, e Jardins dautomne, 1921, per la casa editrice Shneiderberg, di Berne. I due romanzi vengono esauriti in poche settimane, dando adito a Persico di speranze di evasione.Problemi di crisi e ristrutturazione capitalistica si presentano, in forme diverse, in tutti i paesi. La Francia e lInghilterra, uscite stremate dalla guerra, devono fronteggiare conflitti di classe altrettanto gravi, in parte scaricandoli sul loro impero coloniale e in parte rispondendo alla conflittualit sindacale, sempre pi accesa, con atteggiamenti autoritari.

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Da questi episodi si sprigiona la carica critica di Edoardo Persico, dal febbraio 1924, mese di inizio della collaborazione epistolare con i giornali di opposizione di Piero Gobetti. Il primo scritto politico, pubblicato il 16 dicembre 1924 su La Rivoluzione Liberale, intitolato Lettera dalla Spagna, contiene, gi nel titolo, unaspirazione allesilio in Spagna non and mai ed una dichiarazione dintenti: la scelta del giornale non proveniva da coincidenze od occasioni fortuite, ma era stata pianificata per almeno un anno da corrispondenza cartacea col direttore. Persico desidera non solo un lavoro come reporter da Napoli, ma un posto di lavoro a Torino, nella stessa citt del coetaneo, ai suoi occhi gi realizzato e combattivo. Sorretto da formali complimenti, tradotti in promesse di successo, nel 1925 Persico lascia Giurisprudenza, la Biblioteca Nazionale e la famiglia, diretto a Torino.

aspirazione all'esilio

lascia Giurisprudenza, la Biblioteca Nazionale e la famiglia

Nel viaggio obbligatoria una sosta nei pressi di Roma, a casa dellamico Carlo Curcio: un punto dappoggio per quegli scritti sporadici di teatro ed arte, come La messinscena, settembre 1925 o Craig, novembre 1925, entrambi pubblicati su Il Baretti. In quellanno, purtroppo, la pubblicazione dei giornali di Piero Gobetti viene interrotta dalla censura fascista, e il direttore costretto allesilio, in Francia, dove si ammaler e spegner due anni pi tardi. Persico viene a conoscenza della notizia solo una volta giunto a Torino. Ormai, nella citt dellindustria, con la moglie, Cesira Oreste, sposata da pochi mesi, con la quale divide una soffitta senza luce n acqua.

Si fanno di carta i soldi per il pane

La Bagnante di Valpincon, Auguste Ingres, 1879, Parigi, Louvre; Odalisca, Luigi Spazzapan, 1930, Milano, Civico Gabinetto dei Disegni.

Decide comunque di affidarsi alla propria penna, ma, eccetto qualche scarno intervento su riviste specialistiche, come larticolo Fiat: operai, pubblicato su Motor Italia nel dicembre del 1927, tale attivit non pu mantenerlo. Diventa indispensabile il lavoro alla Fiat: lavaggio dei pavimenti dalle cinque del mattino alle sette di sera. Si fanno di carta i soldi per il pane, per il caff al Caf Diley, in Piazza Vittorio Emanuele, e per il sogno di una casa editrice che porti il nome di Edoardo Persico. La Libreria Edoardo Persico, in effetti, viene aperta il 14 dicembre del 1928, e chiusa dopo due mesi per mancanza di fondi. Sotto lala di Alberto Sartoris, nello studio dello scrittore, in Corso Vinzaglio 24, a Torino, Persico viene assorbito da pittura ed architettura, fino ad ora relegate ad interessi secondari rispetto alla letteratura e alla politica. Entra nel circolo degli intellettuali di Corso Cavour, distinguendosi, da subito per nitidezza di pensiero, serenit dei modi e originalit delle posizioni ideologiche. Viene presto assunto dal gruppo dei Sei pittori di Torino come grafico ufficiale e giornalista in trasferta per le loro mostre. Il gruppo si propone come sostenitore e diretta conseguenza delle tendenze pittoriche francesi dellOttocento ed inizio Novecento. I cataloghi delle mostre associano alla poesia de La bagnante di Valpincon di Ingres, 1808, al Dorso nudo di Chessa, 1932, la natura morta e sospesa di Carlo Levi nel Paesaggio di frutta, 1930, alle impressioni cubiste di Cezanne tra i suoi monti alla fine del IXX secolo. Con lultima esposizione pubblica del gruppo unito si sfalder in seguito allabbandono di Persico il, cosiddetto, pittore si trasferisce a Milano per dirigere la Galleria darte Il Milione, marzo 1929.

I cataloghi delle mostre associano

alla poesia

la natura

sospesa

; Dorso nudo, Gigi Chessa, 1926, Collezione privata.

Le violon d'Ingres, Man Ray, 1924, Los Angeles, Paul Getty Museum.

24 ottobre 1929. La borsa di New York crolla. Il gioved nero trascina tutto il mondo in una depressione economica senza precedenti. Leuforia del facile arricchimento che, soprattutto negli Stati Uniti, aveva prodotto un aumento artificioso del valore dei titoli industriali, e che aveva dato vita al mito dei ruggenti anni Venti, cede il posto alla sfiducia ed alla povert. Il 1930 si apre allinsegna dellincertezza e del pessimismo.

Per Persico il 1930 anno di svolta. Le abitudini di vita il cappotto marrone, la cravatta e la camicia, a contrastare con le spoglie pareti di casa, letto-scrivaniafinestra in Via XXII Marzo- restano le stesse. Le reazioni dei colleghi di vita cambiano.

casa, letto-scrivania-finestra

Nel 1933 due eventi imprimono al corso della storia un andamento decisivo: la vittoria dei nazionalsocialisti di Hitler alle elezioni politiche tedesche e lascesa di Franklin Delano Roosevelt alla presidenza degli Stati Uniti dAmerica. Contemporaneamente, ai confini orientali dellEuropa, lenorme sforzo dellURSS per accelerare il processo di industrializzazione e far superare al paese il livello di degenerazione del sistema sovietico in regime totalitario. Sono questi gli anni pi drammatici di tutto il ventennio. Sono questi i mesi che precedono lo svelamento dellorrore: intercettazioni, perquisizioni, intimidazioni, minacce, sequestri, violenze. La morsa del totalitarismo stringe ormai lEuropa, con la proliferazione di regimi di stampo fascista, in Ungheria, Polonia, Jugoslavia, Bulgaria, Grecia. Nel frattempo la Spagna proclama la repubblica, sullonda di un forte movimento popolare; di l a poco la sua guerra civile, scatenata dai rivoltosi del generale Franco, avrebbe visto il coinvolgimento diretto o indiretto di molti paesi, a cominciare dallItalia fascista, che con la conquista dellEtiopia, aveva proclamato lImpero, e della Germania nazista.

Forme uniche della continuit nello spazio, Lavorare e combattere. Per la patria, p

La spinta al rinnovamento delle forme saldamente integrate del razionalismo ottocentesco assume toni pi precisi, pur senza trovare una visione unitaria che ne rendesse omogenei gli sviluppi. Anzi, da questo momento che la teoria filosofica rinuncia a darsi un assetto sistematico, tentando, con la crescente attenzione ai problemi del linguaggio e delle relazioni logiche che strutturano il pensiero, di cercare le basi fondanti di una conoscenza non assoluta, ma intimamente rigorosa del mondo; in maniera apparentemente opposta, cercano di sottrarsi, attraverso il recupero dellesistenza individuale contemplata con lucido disincanto, allannullamento della specificit del singolo nellanonima massa. Entrambe le tendenze si traducono, in arte ed in architettura, nelle avanguardie. Le vedette, usate nel passato per assicurarsi un discreto vantaggio dai nemici che provenivano dal fronte, nel Novecento prendono parola, impongono il proprio gusto, modellano ideali di libert nel bronzo, per fuggire da un nemico invadente che li attacca alle spalle: il passato. La rivoluzione auspicata dagli artisti in questo momento un acceso dibattito contro un male figurato.

La tortura della parola esercitata dal movimento fascista ancoraPersico diventa co-redattore di Casabella assieme a Pagano nel 1930. I suoi accenti polemici trascinano in fretta la rivista alla fama mondiale. La grafica, curata al millimetro, gli articoli impegnati, larredamento dinterni e la pubblicit si armonizzano a creare unopera darte completa, nella quale i Chiaristi possono trovare lo stesso spazio di Le Corbusier e gli espressionisti una copertina attenta quanto quella dei razionalisti. Gli interventi firmati da Persico negli ultimi anni di lavoro guardano avanti, alla sua maniera, gli artisti chiamati modernisti.

considerata un fastidio sopportabile e, soprattutto, facile da eludere: basta una critica allarchitettura o allarchitetto fascista dalle pagine di Casabella o di Domus.

Umberto Boccioni, 1913, New York, Moma; per la vittoria, manifesto fascista, 1936.

Il Manifesto futurista di Marinetti ha gi compiuto ventanni, ma, nonostante let, ancora quello pi assimilabile al pensiero del direttore di Casabella dal 1933. In SantElia, oggi si trova uno slancio positivo assente in Allestremo della modernit: Le Corbusier. Proprio nel momento in cui Persico accusato di internazionalismo e idealismo, dallo stesso compagno di avventure, Pagano, dimostra, invece, unobiettivit solidale ad entrambi i mondi: sia a quello europeo, accelerato e smisurato, sia a quello italiano, bloccato tra le righe dei manifesti fascisti e le linee dei dipinti puristi. Nemmeno le vicende politiche sembrano incarnare i principi della sua filosofia matura: iscritto al partito socialista a ventidue anni, e di una fede cattolica profonda, si trova ad allestire la Galleria Vittorio Emanuele a Milano, in occasione delle elezioni del partito dei fasci. I tubi Innocenti, da lui scelti, predisposti e dipinti, compongono un monumento aereo animato da altoparlanti e pannelli che espongono la gloria della guerra e del lavoro dei campi. Molti critici vedranno un tradimento di ideali; gli amici pi vicini lo definiranno poesia delluomo moderno: Giulia Veronesi in Tutte le Opere. 1923-1935, Comunit, Milano, 1964. Nella stessa raccolta si trova una testimonianza degli ultimi pensieri del poeta. Il 1934 lega lattivit di Persico ad un evento: la Mostra dellAeronautica, dove ha luogo e riceve i complimenti della critica europea la Sala delle Medaglie dOro, episodio architettonico e artistico di unintensit evocativa difficile da descrivere a parole per gli stessi giornalisti dellepoca. Gropius, che visita la sala il 16 di ottobre, scrive su una cartolina: Sono rimasto incantato di fronte alla Sua meravigliosa opera. Nel 1936, alla vigilia dellallestimento che lo intitoler architetto, il Salone dOnore alla VI Triennale, Persico gi arredatore dinterni a Napoli, per abitazioni, e a Milano, per due negozi della Parker, oggi perduti. Gennaio 1936. La Spagna conosce terremoti popolari che si amplieranno in guerra civile. Lalleanza Italia Germania si rafforza, pronta a sostenere la dittatura franchista contro ogni moto di ribellione. Il quattordicesimo anno fascista porta alla frontiera quella porzione darte che non si era ancora arresa e che vedeva alla linea di partenza una dittatura di pensiero che avrebbe messo in pericolo ogni mezzo di comunicazione, anche il pi intimo. Stretto alla propria onest morale, alla povert dei mezzi, che lo saldava ai pensieri pi autentici, e alla fantasia compositiva che lo tormentava e lo accompagnava dallinfanzia, Edoardo Persico cade nellultima imboscata fascista nella notte del 10 gennaio 1936, un giorno dopo aver compiuto i trentasei anni. Alla chiusura della redazione, si incammina verso casa, assieme ad Anna Maria Mazzucchelli e Giulia Veronesi. Pensando a voce alta, ricorda la vita a Torino, la sua prima tappa, di povert e rinascita. Gli amici si separano. Ultimo testimone il collega Marcello Nizzoli, col quale era solito fare le ore piccole sulla pianta di una casa o di un ufficio. I ricordi dellarchitetto ritraggono il volto di uomo livido e impolverato, appena battuto e confuso. Persico non entra nemmeno nello studio dellamico: lo guarda senza dire nulla e lo saluta. stanco. Torna a casa.

IntroduzioneAlla mente di Edoardo Persico sono stati associati viaggi in terre solo nominate con deferenza dai suoi colleghi: Francia, Russia, America. Egli non cerc mai di smentire le voci, rafforzato da una passione smisurata per lo studio di lingue e terre straniere. I suoi racconti riuscivano a trasportare anche gli ascoltatori, insieme a lui, sulle rive della Senna, o dellHudson, costeggiando le pi degne architetture di quello e di dieci secoli prima, lontani dalla realt di Napoli, Torino, Milano, dove i soldi non bastavano per il pranzo. Ma dai viaggi doveva fare ritorno; ad attenderlo

quattro mura grigie, a volte aperte da piccoli squarci di luce, attraverso i quali intravedeva una nuova via di fuga, una soluzione nuova al male della vita, la schiavit.

Ecco, lidea di un viaggio: un percorso fatto di tappe, di memorie, di scritti. Le parole, di un secolo fa e di oggi, di Persico e di Pagano, di archivisti e scrittori mi hanno guidato in giro per lItalia, in questa collezione. La prima tappa affrontata Napoli: luogo di nascita, di maturazione, di insoddisfazione. Tra le piazze e le strade del centro cresciuto un ragazzo fragile nel fisico e incorruttibile nello spirito. Scuola primaria cattolica, nella quale ha iniziato a mettere radici una fede indiscussa e una incrollabile coscienza religiosa. Il tragitto verso casa era breve, un paio di isolati; poi, in studio, dal padre avvocato, a sperimentare la vita da patriarca. Il modello paterno rimane autoritario e pesante fino al Liceo, classico, ancora a pochi passi di distanza da una famiglia tanto, troppo, vicina. La carriera notarile lo aspetta inevitabilmente a diciotto anni, quando inizia il servizio militare. In questo periodo non si hanno notizie di lui, solo una data discrizione alla facolt di legge: 17 ottobre 1917. In due anni di studio e lavoro - era impiegato alla Libreria Nazionale - passa tre esami.

La spinta data dal padre alla vita autonoma, le sovvenzioni mensili passategli, non bastano a sanare una curiosit di vita che veniva tradita solo dalle ore interminabili di letture dogni genere proprio sul luogo di lavoro, oltre ogni straordinario, al lume di un banchetto consumato.Al 1923 risalgono le testimonianze dei suoi primi veri e propri libri: due, uno in inglese ed uno in francese, dimostrazione che la fuga era stata preannunciata, che i titoli autobiografici racchiudevano molto pi che fantasie adolescenziali. The High Flame, la fiamma, il calore che porta alla grandezza, fu esaurito. Jardins dautomne, altro successo, proclam la sua figura come nuovo talento narrativo, senza considerare che, per Persico, la stagione letteraria stava quasi per terminare. Allarrivo dellinverno, infatti, il giovane autore dichiara di avere in tasca altri tre romanzi, dei quali non viene mai pubblicata nemmeno una pagina, ma che gridano le sue intenzioni nella vita, altre rispetto a quelle spergiurate ad editori di tutta Italia: La vita inquieta, Il Bugiardo, Il porto lontano. Il viaggio alle porte: pubblica La citt degli uomini doggi, un libricino intenso, nel quale chiara la passione per larte e la sua rinnovata spinta a conoscere e a far conoscere. Una sosta intermedia nella residenza di campagna del migliore amico napoletano lo porta alle nozze con Cesira Oreste, insegnante di chimica in un liceo di Pesaro.

La casa era gi, per Persico, un luogo senza luce.

Senza calcoli, ma, ancora una volta, mosso da ideali e sicurezza nella propria missione, si dirige nella citt della speranza. A Torino trova, invece, delusione e dura crescita: non abituato

a vivere del proprio mestiere e nutrito di aspettative rosee nei confronti della culla dello sviluppo industriale e culturale italiano, spera per i primi mesi di campare con articoli sporadici per le riviste pi disparate. Purtroppo, le referenze che portava ai quotidiani non erano diverse da quelle di una segretaria dellufficio assunzioni e Gobetti, costretto alla censura, non era pi in grado di garantirgli denaro e successo. Quando i debiti dal panettiere si fanno insostenibili, decide di piegarsi. Dal 1927 al 1929 svolge il mestiere di lustra pavimenti, assicurandosi un po di libert di pensiero, di respiro economico, ma, soprattutto, un altro paio danni di matrimonio. La vita di coppia nella soffitta senza acqua n elettricit, con un solo lucernaio di via Madama Cristina inizia, dalla fine del Ventennio, a separare ununione intellettuale che agli amici sembrava indistruttibile. A Curcio Persico si confida ammettendo crisi professionali e personali, alle quali Sira era costretta ad assistere e a porre rimedio. Non si conosce la data esatta della separazione, che, quasi sicuramente, non si traduce mai in divorzio. sicuro che dal dicembre del 1929 il pittore ricercato e impegnato al pari di Lionello Venturi, critico darte affermato, assieme al quale si occupa di creare unimmagine al gruppo dei Sei pittori di Torino, degna del migliore agente discografico odierno. Durante una di queste mostre viene notato dai fratelli Bardi, che lo invitano nella capitale lombarda alla direzione della galleria darte il Milione.

Milano , finalmente, la citt della creazione, delle possibilit e dei riconoscimenti.Una maturit artistica che si estende a tutte le filosofie: grafica, critica, pittura, arredamento, architettura. Lamicizia e lo scontro ideologico

con Pagano, la collaborazione fianco a fianco con Nizzoli, le intrusioni in diversi progetti editoriali e le mostre, il suo vero campo di battaglia, il successo da redattore a Casabella. La serie

di eventi politici dellepoca e la salute malferma, che lo portano in ospedale pi volte durante gli ultimi anni di vita, rendono queste vittorie il climax di una vita consacrata allarte e alla conoscenza. Il viaggio un pretesto e una metafora per trattare di attitudine alla verit: la spinta pi profonda a fare dellarchitettura, larte meno immediata ma pi disponibile, uno strumento comunicativo al pari di un cartellone pubblicitario, ma con un livello diverso di complessit grafica e carico simbolico. Il percorso parallelo svolto tra la casa e il viaggio porta ad un medesimo risultato finale: scoprire luomo. Luomo che sta dietro agli scritti e luomo moderno che nascer da questi. Verranno esaminate le pi forti volont e le fievoli brezze della superficialit modaiola, fino ad arrivare alla dichiarazione di identit fra luomo e la propria dimora. La stracitata locuzione sostanza di cose sperate vale per ogni materia:

architettonica, scultorea, spirituale. Un solo motivo: non siamo altro che artefici di ci che siamo. Se la creazione mossa da una volont, la volont trova ragione nella speranza, e la speranza corpo nella materia.

Costruiremo sempre la nostra casa e fabbricheremo sempre le nostre speranze.Sar pi semplice leggere tra il nero e il bianco di queste pagine e capire il significato delle bugie, della storia, della follia e della critica.

Alle recensioni dellepoca si intrecciano i miei commenti, forti di una ricerca e una condivisione di tempi ed intenti. I profili dei tubi Innocenti, utilizzati nelle sue opere, contribuiranno a tracciare il profilo delluomo, fino alla stanza pi riuscita, dove un corridoio fatto di steli e raggi conducono alla Vittoria di Fontana e spicca quasi il volo tanto agognato da Persico. Quel trionfo, quella vittoria, il viaggio che lo ha

portato a vivere con lancora delle tradizioni al piede e una mente virtuosa e sradicata dalla realt della corrente, dei muri, al di l delle apparenze.

Glossario

Gli oggetti della mia ricerca sono state le case nelle quali Persico ha passato la propria vita: in archivio per ritrovare i fabbricati e in viaggio per comprenderli nelle rispettive citt (Napoli, 1900-26; Torino, 1927-29; Milano, 1930-36). Per affondare tra le pagine delle sue critiche sono state indispensabili almeno tre letture di ogni pezzo, che fosse di critica dotta, un pamphlet giovanile, una lettera ad un amico. Le citazioni sono gli strumenti espressivi maggiormente utilizzati da Persico; nella trascrizione dei brani stato necessario adottare un sistema di note che non interferisse con la fruizione dello scritto e che, allo stesso tempo, fosse facilmente consultabile. Molte note contengono traduzioni, spiegazioni, o riferimenti ad eventi, cose e persone, cos da rendere pi vicino il pensiero dellautore, anche alla sola prima lettura. La tesi risulta oggi composta di cinque sezioni. Nellintroduzione sono contenute le motivazioni della scelta di questa persona. La seconda sezione si presenta divisa in capitoli: ogni capitolo una tappa del viaggio. Ogni tappa descrive le aspirazioni e le azioni, sogni e realt di Persico in un certo lasso temporale. Durante le analisi, due sono state le scoperte vincolanti questa impostazione: per prima, la riproposizione di certe costanti durante ogni soggiorno; per seconda, la variazione di interessi e passioni che contraddistinguono una permanenza dallaltra. Ogni citt ha conosciuto un volto di Persico, ferme restando le sue abitudini e necessit puramente umane. ancora da ventenne che confessa il bisogno di un modello diametralmente opposto a quello offertogli del padre. Quando ancora a Napoli, cerca una connessione con quella realt cos piccola; si interessa di politica locale, frequenta lo studio paterno e cerca di proseguire quella campagna informativa che Gobetti aveva iniziato a Torino. Presto, per, si sente soffocare: cerca di aprirsi, sfogarsi in un libro che non verr capito nella sua citt. Allora fugge, prima da amici, poi verso un altro modello di vita, una uova figura paterna. Il ciclo ricomincia: ricerca di modelli, elaborazione di unideologia, realizzazione in un campo artistico ed infine svolta per unaltra citt e una nuova arte. Da queste analisi nasce anche la divisione dei tre capitoli in paragrafi, quattro, che toccano tutte le mete del viaggio, senza, per, esaurire la curiosit del lettore o imporre una lettura univoca. A questo scopo gli scritti non sono stati stralciati ed una prima introduzione , scevra di giudizi, si contrappone alla lettura pi personale, sempre successiva al brano. Nella terza sezione sono presentate Le case, ovvero, le recensioni di ambienti pi o meno familiari da Persico scritte per quelle che furono le sue vere e proprie abitazioni: le redazioni di Casabella e Domus. Anche in questo caso, i commenti dellautore si limitano a seguito del brano, mentre le notizie, attuali o remote, riguardanti ledificio, sono raccolte subito dopo il titolo. Per meglio seguire il testo, la tesi si aiuta di immagini provenienti dagli archivi delle tre citt toccate, di scansioni, o di fotografie. Spesso le immagini risultano impaginate grazie alla tecnica brevettata da Persico su Casabella della pagina unita: due fogli a comporre una figura orizzontale, altrimenti sacrificata.

In alcuni casi, invece, sono state utilizzate immagini pi piccole, ridotte ad un terzo della pagina; unaltra regola del maestro grafico. La quarta sezione chiude la ricerca storica. Ripercorre tutto il viaggio per guidare il lettore alla conclusione. Infine troviamo il progetto di allestimento museale itinerante. Le strutture indipendenti, facilmente componibili, toccano le mete fondamentali del viaggio. La sezione si compone di una relazione progettuale, descrittiva della nascita ed evoluzione degli elementi espositivi, e di tavole in formato A3. Lo scopo presentare un confronto: le disponibilit reali (la casa) contro il sogno (il viaggio) di un individuo slegato dalle circostanze materiali e volto al futuro. La tesi una scommessa sulla validit del suo metodo progettuale, fatto di immersioni nella vita quotidiana alternate a momenti creativi in isolamento. Qualche parola sul lessico: omaggio inevitabile. I primi scritti rivelano una predisposizione allostentazione del sapere, come se il mestiere dello scrittore si associasse a quello del maestro. Seguono pezzi aperti, che non rivelavano il sottotesto. il caso de La citt degli uomini doggi, che presenta contaminazioni letterarie stratificate nel tempo e nello spazio, dalla Bibbia ad Ernest Hello, di interpretazione tuttaltro che immediata. In questi scritti frequente lutilizzo di una doppia anima scrivente, un colloquio interiore, a volte espresso, come nel Dialogo dellautore e di un lettore, a volte sublimato a cambi repentini di argomento o di stato emotivo, come nellarticolo Fiat: operai. Altro caso , poi, costituito dalle due conferenze, Profezia dellarchitettura e Punto e a capo per larchitettura, riportate per intero in modo da lasciare ininterrotto il filo comunicativo tra il lettore e lautore. Proprio perch poste al termine dellultima tappa, nel percorso di interpretazione e traduzione, risultano quasi prive di sottotesto. Le numerose citazioni presenti appartengono al mondo dellarchitettura. Il lessico passa da elementare a tecnico, ma non mai contorto. I riferimenti letterari o architettonici risultano familiari. La lettura immediata e non esistono significati reconditi, se non il solito spirito ironico di invettiva verso il male del secolo. Per facilitare la lettura della tesi opportuno introdurre letimologia che Persico attribuisce ad alcuni vocaboli ricorrenti. Il significato dei termini stato estratto dalla lettura dei testi compresi allinterno della raccolta Tutte le opere (1923-1935), edizioni Comunit, curata da Giulia Veronesi. ARCHITETTURA: non soltanto una rivoluzione artistica [] ma anche una trasformazione della vita []. Costruire una casa che interpreti liricamente i bisogni del nostro tempo. Una villa di Mendelsohn, Casabella, agosto 1932. pu anche essere arte di Stato, ma prima unaffermazione del cittadino e della sua personalit civile. In Italia bisogner dunque non tanto creare unaltra coscienza la coscienza architettonica ma diffondere talune idee della nuova architettura come altrettanti ideali di vita. Una villa di Elsaesser, Casabella, gennaio 1933.

CITTA: con i palazzi signorili e le abitazioni popolari, gli edifici pubblici e le costruzioni industriali [] che serviranno fra laltro a stabilire una specie di clima della citt nuova in Italia. Il vantaggio di questa insistente esplosione sar chiaro pi tardi, quando, tirando le somme, riusciremo a identificare la vera tendenza del rinnovamento edilizio italiano, in cui si riflette non solo un aspetto dellestetica, ma limportanza delle aspirazioni collettive. La citt che si rinnova, Casabella, gennaio 1931. COMMITTENTE: Due umoristi russi, Ilic Ilf ed Eugenio Petroff, si son fatti unintervista con se stessi, e alla domanda: Qual il vostro lettore preferito, hanno risposto: Il viaggiatore in tram. Crediamo che pochissimi architetti italiani abbiano per ideale di cliente il viaggiatore in tram; eppure a lui che i costruttori italiani debbono pensare, pi che a quello delle automobili e degli sleepings. Viaggiatori in tram: operai, impiegati, povera gente per la quale gli architetti italiani prepareranno le case popolari, gli alloggi minimum, i mobili combinabili. Ecco, veramente, un ideale moderno e non umoristico. Un ideale, Domus, settembre 1933. GUSTO: Chi limitasse il desiderio di un gusto nuovo esclusivamente alle forme architettoniche, senza curare laffermazione dello spirito nuovo in tutte le cose pi minute della vita quotidiana, mostrerebbe di non intendere le ragioni che animano un movimento estetico il quale si afferma ovunque giunga lopera delluomo. Il gusto moderno, come ogni altro, un fatto non soltanto della vita spirituale, ma della pratica e della tecnica.Lopera delluomo, Casabella, marzo 1932. STILE: non la mania dello standard o una semplice bizzarria davanguardia; ma lo specchio stesso del nostro tempo, rivolto ad un ordine estetico nuovo al quale tutti gli artisti e tutti i paesi contribuiscono egualmente. Una mostra internazionale della casa a Colonia, Casabella, gennaio 1932. STORIA: continua conversione dal vecchio al nuovo. Sintende: per gli architetti che hanno una viva coscienza dellarte. Una villa rinnovata. il secolo delle automobili, della seta artificiale, delle case razionali. La casa del duca, Casabella, 1931.

I. Le case

I

II.1 Napoli, 1900-1926 In lottaNegli anni intorno al 20 in cui la crisi di un risorgimento incompiuto e deviato, non risolta dalla guerra, si riacutizzava nei conati reazionari di una timida borghesia, perennemente accanita a pretendere per s un ruolo al quale era inetta, un giovane di ventanni, educato nellambito di una tradizione cattolica e monarchica a cui, confortato dalla parallela azione francese, ancora si appigliava un certo pensiero aristocratico italiano, dal Piemonte alla Sicilia, dove mai poteva guardare, se, forte di unintima, incoercibile libert, avvertiva linsufficienza di tale contorno, e di tale precettista, per lanima aperta e curiosa, per lanima assetata di verit.Neppure le lettere, fra DAnnunzio e Marinetti, poich Svevo era ignoto, ed era ignoto Campana, avevano dato gran che, oltre alla rivelazione degli stati danimo inquieti dei vociani. Restava la politica degli oppositori, di coloro che cercavano fuor dai confini lesempio o laiuto: da Gramsci a Gobetti. Allora quel giovane, che non si aggrega a nessun carro, che non pu essere inserito dentro a una corrente, a un movimento (neo-guelfismo, action francaise o un altro qualsiasi), neppure oggi, sente che lapertura altrove. E sembrando cercare luce per illuminare il proprio spirito, oggi vediamo comegli abbia in realt cercato per tutta la vita, dal suo risveglio ventenne fino alla morte, di poter soltanto liberare luce da s, la luce che dentro lo bruciava.

1.1

La culla, 1900-1923A Napoli, Persico nasce, il 9 gennaio del 1900. Cresce nel cortile di casa, un palazzo in stile neoclassico di fine Settecento. La famiglia Persico, pap Giuseppe, avvocato, mamma Laura, insegnante, laureata in teologia, Edoardo, e Renato, fratello minore, occupavano il piano nobile dello stabile. Nella corte, ancora, i bambini a rincorrersi. Sullo scalone di destra la portinaia passa lo straccio e ricorda vividamente di quando, anche lei, giocava a nascondino tra quelle colonne. Non ricorda nulla della famiglia Persico, che, probabilmente, dopo la scomparsa di Renato, ha cambiato domicilio, come risulta dalle carte catastali. Mi conferma, per, che lunico appartamento in affitto del palazzo in fondo al corridoio del primo piano. Un percorso buio solcato dalla luce plastica proveniente dal rosone che sovrasta lingresso allappartamento. Nessuna pedana di benvenuto, nessuna etichetta al campanello. Restando sospesa, fuori dalla porta, mi chiedo se sia mai successo ad Edoardo adolescente, o ventenne, gi solo, di attendere qualche minuto, per abbandonare i propri pensieri e riconciliarsi alla vita di tutti i giorni, quotidianamente uguale a se stessa. Pi probabilmente, avr valicato la soglia disadorna, severa, come il padre, con superficialit, si sar diretto in salone per un breve saluto ai parenti e, frettoloso, in camera, ad annotare i pensieri insorti nel breve tragitto da scuola a casa. Forse, nella sua camera erano gi un paio gli oggetti non superflui: tra i ninnoli impolverati, le penne regalate ed i libri consigliati dal padre, una scrivania ed un letto. Nessun libro sul comodino, ma una libreria datata e incompleta due stanze pi in l, nella quale rifugiarsi ogni volta che il padre avesse chiesto di lui e del suo futuro.

Come spiegare quello che aveva dentro? Non era chiaro nemmeno nei suoi scritti pi temerari. Come controvertere le regole di un mondo animato da inerzia perfetta? Quali alternative avrebbe proposto ad un teatro incrollabile?La citt degli uomini doggi il primo scritto di Persico, di cui si conosca il testo; stato pubblicato in volume a Firenze presso leditore A. Quattrini nel 1923. Vi si trovano pure segnalate dello stesso autore due edizioni fuori commercio, in data precedente, che non stato possibile reperire: The High Flame, Arts Editions, 1919, London (esaurito), e Jardins dautomne, ed. C. Shneiderberg, 1921, Berne (esaurito). In preparazione vi annunciato un romanzo: Il carico di sale, uno dei tre romanzi annunciati da Persico dal 1923 al 1929. Un altro, dato come imminente sul Baretti in febbraio 1925, si intitolava: La vita inquieta, ma era stato precedentemente intitolato in qualche annuncio Il porto lontano. Scritto a Napoli nel 1923, rimaneggiato e riscritto pi volte, una notte del 1927, a Torino, egli distrusse lintero manoscritto sotto gli occhi della moglie. Il terzo, annunciato nel catalogo dei Fratelli Ribet Editori a Torino nel 1928, si intitolava Il bugiardo, e verosimilmente non fu mai scritto. La citt degli uomini doggi , in parte, una succinta rielaborazione nel tono di certa letteratura cattolica di quegli anni ancora impregnati, nonostante tutto, di dannunzianesimo di alcune pagine di Ernest Hello, scrittore particolarmente congeniale al giovane Persico: ma questo, ventiduenne appena, sembra sorvolare su certe profondit ( laddove, per esempio, scambia limmaginazione, di cui Hello ragiona, con la fantasia ), mentre, per converso, anima il proprio scritto di unautentica sofferenza. Persico, scrivendo di queste pagine, giudicava cosa non bella , scrivendone ad un amico nel marzo del 1924: risulta, tuttavia, di particolare importanza per intendere lanimo suo, la sua storia spirituale. Basti riflettere sul titolo stesso, cio sul fatto che dal primo allultimo scritto uno sia stato il movente, uno il fulcro, il fine della sua azione polemica, critica, creativa: contribuire alla edificazione della citt nuova, quando i popolo nuovi fonderanno, nella luce, la citt di vita sulle rovine della citt cimitero. Una pagina essenzialmente lirica e nella quale riecheggiano le voci di San Paolo, di Giovanni Evangelista, di qualche mistico, egli dedica, nel libro, allimmagine della citt cubica - la citt di cielo, emblema apocalittico della nuova Gerusalemme : essa la figura, la traduzione poetica della sua passione. Persico non faceva mistero della derivazione di certe sue pagine di questo libro da pagine di Hello (n di altre derivazioni che abbiano dato vita a pagine sue: nelle quali ci che conta sono, naturalmente, le sue modificazioni); ne parl infatti a Ferdinando Ballo nellatto di donargli una copia del rarissimo volume, quella stessa che Ballo rese conosciuta ripetendo lavvertenza dellautore in un articolo del 1930. e ne parl al pittore Renato Birilli, leggendogli nel 1931 qualche brano del suo scritto; su una breve lettera a lui diretta si trova, annotato a matita, il titolo del libro di Hello, LHomme, a cui di frequente si riferisce, oltre che ad una probabile suggestione di Pguy, La citt degli uomini doggi.

A quella lettura accenna Birilli in una lettera del 14 aprile 1933: Non so perch tho scritto: forse pensando a un tuo scritto, per me indimenticabile, dove mi ti sei aperto, e non a me solo: dove luomo ha guardato gli uomini e il proprio destino; dove ti sei appena reclinato sul tuo passato, considerando il tuo stato attuale di pena.

Luomo moderno che si ritrova su una pietra a guardare lesodo della sua gente come un profeta: ricordi? Ti siamo forse passati davanti anche noi giovani? Eravamo anche noi in quel momento le tue genti? Lo vorrei, perch sento che bello camminare cos stretti sotto uno sguardo che comprende . a Shira Oreste Chiarofonte sorella della mia fedelt PROLOGO Lettore mio caro, fra il momento in cui scrivo e il momento in cui leggerai, che accadr? Un segreto fra la mia penna ed il tuo sguardo. La vita del mondo , oggi, un mistero, e alla soglia di questo mistero io esito a parlare. Quando la gravezza dellaria, quando i turbini della polvere, quando il colore del cielo e della terra, il colore che precede luragano, quando questi segni si rivelano, un silenzio si fa non solo sugli uomini, ma anche sugli animali e le piante. Nessuno ha, da tempo, amato. Tutti hanno scordato che esiste nel mondo lAmore. I morti sono accatastati, gli uni sugli altri, senza pi odio, n bandiera. Nella terra, dove il mondo che muore si unisce sempre al mondo che nasce, i morti stanno faccia a faccia, affratellati. Ormai non v pi che una sola patria ed una sola speranza, come non v che una sola guerra ed una sola vittoria. la gravezza dellaria, quando i turbini Perci oggi tento lArte.

La vita del mondo un mistero e alla soglia di questo mistero io esito a parlare.

della polvere, quando il colore del cielo e della terra, il colore che precede luragano, quando questi segni si rivelano

In un tramonto, lasciai la casa paterna per andare fra gli uomini a creare la mia vita. Bella e disperata, fatta di audacie, ricca di forza, libera. Il mio cuore cantava: lasciatemi andare, io sono come lusignolo, che pi canta e pi triste. Io sono come la vela che va se il vento la gonfia e pi corre con laquilone. Ancora cantava: io sono come la timida cerva che fugge, trepida dellombra. Recai fra gli uomini il mio cuore nel pugno. Lanima diceva: Dio morto! Lamore morto! Sulla terra s fatta la notte e noi pure saremo morti quando nascer lalba. Il corpo diceva: mangiare, bere e dormire, ecco la vita. La vera amicizia il danaro, la parentela serve alleredit, lamore un esercizio fisico. Andavo, andavo come il daino eccitato dalla sete e dicevo, come il pino alluragano: non per me sono addolorato; ma pel nido chera fra i miei rami. Un giorno, sentii quasi un urlo dentro: tutto brucia! In un tempio, i cantori giovanetti melodiavano lenti, lorgano sospirava le voci pi lievi. Larmonia vinse i cuori adolescenti ed i sacerdoti, ritti nelloro delle bianche stole, scorsero negli occhi dei cantori i tristi amori goduti con rosate fanciulle. Le canne modularono cupamente il terrore della morte che regna sulle case. In mezzo alla gente vestita a festa, accidiosa, indifferente, sentii quasi un urlo dentro: tutto brucia!

In un tramonto, lasciai la casa paterna per andare fra gli uomini a creare la mia vita.

Come il vento dautunno, che traversa la selva e giunge al piano gonfio di foglie gialle, di profumo e di gridi duccelli, tornai, in unalba, alla casa paterna, nera e sgretolata, infestata dai topi e dalle zanzare, lestate; nascosta dal gelo, linverno. E mi fu rivelato, miracolosamente, nella bont il senso della vita. Ora, camminer sulle pietre senza ferirmi i piedi, e incontrando la grazia dun fiore, potr fermarmi a intenderne la strana dolcezza. Lettore mio caro, tutto io amo: laridit dei numeri freddi e la magia delle visioni divine. Tutto io ricordo: linferno delle strade popolose ed il profumo dei giardini fioriti. tempo che dica la mia parola. La parola un atto; perci oggi tento l'Arte.

Isacco benedice Giacobbe, Marc Chagall, 1931-1934, Brescia, Museo "Arte e Spiritualit"

il mondo un deserto popolato duomini: vanno, vengono, comprano, vendono, parlano, tacciono, adulano, denigrano, edificano, demoliscono.Ho guardato nel cuore dei contemporanei come in uno specchio ed ognuno stato il mio fratello ed il mio compagno. Perci, so che il mondo un deserto popolato duomini: vanno, vengono, comprano, vendono, parlano, tacciono, adulano, denigrano, edificano, demoliscono. Si direbbe un esercito in rotta: i fuggiaschi si scontrano corpo a corpo e, nel disordine, si sgozzano fra loro, perch combattono nella notte. Ma che fa questa torma di sbandati? Fugge il volto della verit. Ecco la vita interiore degli uomini, lessenza dei loro profumi; il resto dettaglio, ornamento che varia secondo la moda o il capriccio del personaggio. Il mondo la scimmia della saggezza; se n fabbricata una che somiglia alla vera come il gorilla somiglia alluomo. La vera saggezza trova la pace sui culmini, la saggezza del mondo sacquieta nella fossa dove caduta, perch laggi non distingue il bianco dal nero. La vera saggezza tende ad unire, la saggezza del mondo tende ad amalgamare elementi che non possono unirsi, e, quando li ha sovrapposti, crede di averli fusi. Gli uomini conoscono la convenienza ed ignorano larmonia: amano lodio; ma per accoglierlo al banchetto della vita, dove lerrore trova sempre un posto e la verit non ne trova nessuno, necessario che sia travestito, con talune menzogne, da persona dabbene.

Se un uomo vivo esiste, bisogna che divenga insignificante per essere tollerato.Se un uomo vivo esiste, bisogna che divenga insignificante per essere tollerato. Nel mondo si mentisce senza interesse, senza paura, per amor proprio, per vanit, per consuetudine.

Si mentisce come si respira

La menzogna la parola stessa.

Si mentisce come si respira, perch la menzogna, in questa citt disabitata, la parola stessa. Anche la verit diventa menzogna, toccando le labbra degli uomini: quando dicono la verit, credono di esprimere unopinione qualunque e vogliono che viva daccordo con loro, disonorata da immondi contatti. Quando lhanno insozzata, la tollerano perch diventata menzogna, utile ad autorizzare le altre, a confondere il bene ed il male. E gli uomini sono contenti. La grandezza lodio del mondo, la mediocrit ne il fascino; le si aprono le porte ed essa entra con la sicurezza che d il senso del diritto. La mediocrit insolente come il mondo cieco: se la grandezza passa, la mediocrit insulta ed il mondo non guarda. Gli uomini vanno, vengono, comprano, vendono, parlano, tacciono, adulano, denigrano, edificano, demoliscono: quale legame li unisce? La coalizione. Lunit lamore, la coalizione lodio che mescola nemici privati contro un nemico comune. Gli uomini hanno un nemico comune: fuggono il volto della verit.

La vita un viaggio, molti lhanno affermato; ma nessun viaggio mostra alluomo la realt delle cose: egli singanna, perch cerca sempre senza trovare mai.La vita un viaggio, molti lhanno affermato; ma nessun viaggio mostra alluomo la realt delle cose: egli singanna, perch cerca sempre senza trovare mai. Per, in fondo a questo errore una grande verit: il bisogno del flusso e del riflusso. il bisogno del cuore e del sangue, del giorno e della notte, di tutte le armonie che vogliono una pausa fra le loro parole.

Perch, allora, luomo che va e viene obbedisce ad un bisogno e non trova la pace? Perch invece di cercarla nel mondo invisibile, la cerca nel mondo esteriore, che simboleggia laltro ma non lo costituisce. Quello che cerca la verit, lunica cosa necessaria, e linquieto tormento che lo sospinge per tutte le strade la coscienza della sua mancanza. Tutto mendicano gli uomini: il pane del corpo e il pane dellintelligenza. Quando un paese ci ha dato i suoi prodotti, le sue idee, il suo linguaggio, dopo qualche tempo esausto per noi, e andiamo a mendicare altrove. Una nuova contrada sar esausta a sua volta. Noi siamo cos grandi che nulla basta a nutrirci, e cos miserabili da ricorrere a queste cose insufficienti, sempre. Il viaggio d agli sciocchi unistruzione che aumenta la loro stupidit; ma pu dare agli altri una differente istruzione. Ognuno trae dai fatti e dalle cose un succo che non il prodotto dei fatti e delle cose; ma della propria natura. Un uomo in riva al mare, forse, chiner il capo e cercher le piccole conchiglie sparse sul lido. Seguite questo sguardo che fugge il mare e scopre le conchiglie, in cui una piccola eco delloceano: , veramente, lo piccola eco sguardo degli uomini doggi.

locchio delluomo fatto per lo spazio.

dell'oceano

Ma dice lorizzonte: locchio delluomo fatto per lo spazio. Se v un muro a pochi passi dalla tua finestra, il tuo occhio lo distingue; ma saffatica. Va in campagna, il tuo occhio si riposa perch il panorama sallarga. Sali una montagna, il riposo del tuo occhio pi grande. Guarda il mare, il tuo occhio si tranquillizza. la portata dello sguardo che svela la bellezza e la verit. La vista fisica limmagine dellaltra: cos dice lorizzonte. Indovinare: una parola singolare, perch la cosa che esprime pare sia oltre i limiti dellumanit. Tuttavia, essa per luomo duna importanza che fa fremere. La vita mescola le persone con le cose, il bene col male, il sublime con lorrido. La terra, grigia, vela tutto con una cappa di cenere. Un uomo che guardasse una strada popolosa sarebbe spaventato, se riflettesse alle realt che gli passano davanti, coperte, dissimulate. Ma il suo spavento aumenterebbe, se si dicesse: la mia vita dipende, forse, da uno di questi passanti. A qual segno lo riconoscer? La vita degli uomini, quella delle nazioni, listinto, il ricordo del passato, la realt del presente, lattesa dellavvenire, tutto indica alluomo che pu aver bisogno di indovinare. Perci, la sfinge. V sempre nel mondo unincognita da risolvere. La sfinge antica voleva che non vi fosse risposta; ma noi possiamo uccidere la sfinge. Ecco il segreto: amare. Tutti quelli che hanno indovinato, hanno amato. Lintelligenza abbandonata a se stessa arriva in pratica al dubbio, in teoria alla fatalit. La sfinge antica lintelligenza impotente. Lamore conosce meglio la strada: arriva in pratica alla luce ed in teoria alla giustizia. Questa ricompensa, serbata a colui che indovina, contiene una suprema ragione.

a e

L'amore conosce meglio la strada

Colui che indovina ricompensato perch colui che indovina colui che ama.

la forza che rapida, in

d

Pastorale n. 46: L'inconveniente di costruirsi una casa in una piana e vicino a un fiume, Honor Daumier, 1846, Milano, Fondazione Mazzotta.

Luomo raramente guidato dal ragionamento;

e lo regge lassociazione didee. Intendo lassociazione incosciente, nevitabile, che governa non solo lintelletto puro; ma soprattutto la fantasia, terribile potenza.Luomo raramente guidato dal ragionamento; la forza che lo regge lassociazione didee. Intendo lassociazione incosciente, rapida, inevitabile, che governa non solo lintelletto puro; ma soprattutto la fantasia, terribile potenza. Pensate ad un uomo sconvolto da qualche passione profonda: resiste ai consigli degli amici, alle preghiere della famiglia, alle lagrime, alle minacce; ma una parola, un gesto, unassociazione didee potr rompergli il sonno dello spirito. Insegnate a questuomo che bello compiere un delitto, non sarete creduto; ravvivate con la fantasia linfamia e il disgraziato penser che occorra commetterla per essere grande. Evocate le persone che avete conosciuto, interrogate i vostri ricordi, e vaccorgerete che la giustizia non presiede alla loro durata: un uomo vi avr fatto del male e conservate di lui una bella opinione, un altro vi avr beneficato e non ne avrete pi memoria. Perch si crede che il delitto possa essere segno di grandezza: un prodotto dellimmaginazione, niente altro.

delitto

un prodotto dell'immaginazione, niente altro.Il linguaggio umano , sempre, complice di questa menzogna. Se un giovane ha perduto molto tempo, ha fatto debiti, sciocco, annoiato, si dice che ha molto vissuto. Bisognerebbe dire, invece, che molto morto. Allora, perch affermano che ha molto vissuto? per una falsa associazione didee, per la fantasia, che allidea della vita richiama quella del disordine. Il bello il male: ecco la segreta convinzione dei contemporanei, che hanno dissociato la bellezza dalla bont, per trovarla nei delitti temerari e negli scandali clamorosi; ma queste cose sono il male, che sidentifica sempre col brutto, e luomo, che cerca in esso lincanto della bellezza, finisce per proclamare che il bello il male. La falsa associazione didee, per qualche tempo, non osa svelarsi; ma quando lerrore maturo lassurdo si tradisce nominandosi. Il bello il brutto.

Il bello il brutto. La verit e l'errore due regine che vivono in pace

La verit e lerrore sono, pel mondo, due regine che vivono in pace, ciascuna nel suo regno. In mezzo a loro siede lindifferenza con faccia di donna giusta. Lindifferenza una sorta di odio mascherato di tolleranza, lodio inasprito dalla menzogna. La bestemmia non mi meraviglia, mi stupisce la neutralit. Fra quelli che amano e quelli che odiano necessario scegliere il campo: non si tratta del mondo in generale, ma delluomo in particolare, perch tutte le forze morali e materiali a nostra disposizione sono tante armi nelle nostre mani, e bisogna battersi. A meno che gli uomini non si disinteressino di loro stessi, parteggiare per gli uni o per gli altri necessariamente un sacro dovere.

Pastorale n. 47: Un leggero colpo di vento, Honor Daumier, 1846, Milano, Fondazione Mazzotta.

Se siete vivi, svegliatevi!

Se siete vivi, svegliatevi!

Se siete morti, risuscitate!

Se siete morti, risuscitate!

Prendete le vostre idee, le vostre passioni, le vostre preghiere e gettatele sulla bilancia.

Che pensereste di un medico che si rifiutasse di curarvi per i buoni procedimenti dellindifferenza? Questo medico direbbe: Fra la malattia e la salute, sono imparziale. Io sono un eclettico: bisogna ammettere tutto e tutto provare. Provate la peste, vi dar sensazioni che la salute vi nega. Perch giudicare la peste col criterio degli altri e condannarla? Voi sentite la comicit di questo farnetico, perch si tratta della pratica. Ma la malattia un riflesso del male spirituale e, perci, bandite lindifferenza, che vuole il trionfo dellerrore. Io sono per la verit.

Io sono per la verit.

Il disprezzo del bene ed il rispetto del male un sentimento che esiste; ha un nome assurdo come la cosa, un nome che non significa niente, perch esprime il nulla: rispetto umano. Il sentimento, di cui parlo, ha bisogno di unespressione folle, poich soltanto in un manicomio pu significare qualcosa. Immagino un essere, superiore alluomo ed ignorante delluomo, al quale dovrei insegnare la vita del mondo.

Immagino un essere, superiore all'uomo ed ignorante dell'uomo, al quale dovrei insegnare la vita del

Voi sapete meglio di me, gli direi, che cos la verit e la bellezza; ma quello che ignorate il sentimento degli uomini per la verit e la bellezza. Credete che sia lamore? Lodio? Vi sbagliate: la vergogna. Dovrei ripetere, perch mi crederebbe pazzo, ed aggiungerei: Signore, gli uomini sono fieri dignorare la verit e la bellezza. Hanno inventato che la magnificenza dello spirito, questo diamante ch fuoco e profumo, una povera cosa. Voi non capite e nemmeno io; ma cos! Parlerei ancora, e quanto pi intelligente fosse il mio allievo, tanto meno intenderebbe, perch lintelligenza comprende lessere e linintelligenza comprende il nulla. E se gli dicessi: Gli uomini chiamano rispetto luniversale disprezzo di tutto quello che , vedrei lo spirito errante, stanco dellassurdo, spiegare le sue ali lievi e fiammanti, per andare a trovare nelle regioni superiori la chiarezza e la semplicit delle cose intelligibili.

DIALOGO DELLAUTORE E DI UN LETTORE

Un lettore: Persico, che male than fatto gli uomini ch li calunni cos? Io: Nessun male. Io scrivo la verit, perch son di quelli che ancora accedono una lampada davanti a certe fedi. Questo un libro desperienza, che ha solo un protagonista: lautore. Non calunnio il mondo, se parlo di me stesso. Un lettore: ma tu critichi tutti! Finirai collirritare i nemici e disgustare gli amici. Io: Non ti ho detto che mi son visto nel cuore degli uomini come in uno specchio? Perci dico male di tutti. N curo il giudizio della gente; vorresti che mimpensierissi della ragazza in fregola di marito, del deputato, dellautore drammatico fischiato, della donna fatale, del marito indulgente, delladulatore molesto, del contorsionista, del ministro speculatore, della canzonettista, dello studente bocciato, del mio portinaio e di chiss quantaltri? Questa zoologia, ch in fondo il pubblico dei lettori, non mi turba una digestione, n mi fa sputare un capello bianco. Un lettore: pure, dovrai fare i conti con la critica.

la critica non esiste

una chiacchierona slombata e compiacente

Io: Amico mio, la critica non esiste, altrimenti la faccia del giorno sarebbe cambiata in sette giorni. La critica, com praticata oggi, una chiacchierona slombata e compiacente: il signor Tizio, critico, conosce il signor Caio, scrittore; bisogna, perci, che gli usi dei riguardi, qualunque cosa faccia o dic. pu darsi che il signor Tizio, che non hai dee, che non ha stile, che non ha orizzonte, sia ammirato dal signor Caio; dunque, il critico trover facile che lo scrittore gli somigli e lo ammirer a sua volta. Ma accade che il signor Tizio abbia letto nella sua infanzia le poesie di Parzanese, i Reali di Francia, il Libro dei sogni, lAlmanacco di Barbanera, e si sia convinto che dopo Parzanese la lirica non abbia pi le bellezze da cantare, che i Reali di Francia siano un modello di prosa, che nel Libro dei sogni sia consacrata la somma del pensiero umano, che con lAlmanacco di Barbanera le possibilit della scienza siano esaurite. Allora al signor Caio non resta niente da dire. Credi che bisogna tacere, perch esistono dei sordi? Non li curo e parlo a dispetto loro. Io non son legato a nessuno, i cenacoli dei letterati non mi hanno accolto n da pontefice n da iniziato, non ho salito le scale dei quotidiani, nemmeno mhai udito litigare nei salotti intellettuali. Ho amato la Natura, che schiude ai devoti il portico della Bellezza, e le buone compagnie su pei poggi del mio paese. Un lettore: Allora, tu sei un estraneo? Io: Perch lamore, come tu lintendi, delitto. La donna un pericolo sociale, cos lhai voluta: il suo primo dovere dessere madre, e ne hai fatto una cosa pel tuo piacere. Perci ama il sangue e spinge gli uomini in guerra! Io non conosco la tua mummia dal lezzo mortale, io conosco soltanto lamore che mi fa andare. Coro dei morti: Luomo appena una forma che passa Tutti i morti hanno la stessa faccia Pure i fiori avvizziscono fra le nostre braccia Un lettore: Ho paura. Dove, dove mi condurrai?

Io: Verso il giorno che nasce, quando accanto a fontane dacqua pura si apriranno fontane di pane. Ma seguimi, ancora, per le strade buie del mondo, incontro alla bufera delle ombre tragiche. Tutti gli atti, anche i pi impotenti, trovano nella comunit Ogni pluralit si risolve, sempre, in unentit qualunque. La passione del male il numero in cui si acquietano tutti i sentimenti contraddittori dei contemporanei. Parlate ad un uomo del piacere di far soffrire o di veder soffrire, egli creder che occorra risalire alle epoche barbariche per trovarne un esempio; eppure lo stesso uomo lha provato molte volte nella vita senzaccorgersene, attribuendolo alla grande sensibilit della sua anima. Per chi non conosce gli uomini, pare impossibile; ma evidente per chi sa leggere. La passione del male fine a se stessa; voi siete disgraziati, vi affacciate alla finestra gridando: guardate la mia miseria! e portate a spasso il vostro male come una porpora. Ecco tutto. Esistono taluni, i quali credono che la loro vita avrebbe maggiore interesse se il male si mischiasse pi spesso al bene nella pratica cotidiana, e quando sastengono dal male, non lo condannano: provano, anzi, una specie di rammarico! Il fascino dellabisso, la guerra del bene e del male, lindulgenza della neutralit, la seduzione della frode che parla ornato, questi abomini dominano non solo gli uomini posseduti dallerrore; ma sguisciano anche nelle anime che vogliono essere oneste. Queste anime ignorano lunit del vero del bello del bene; ma la giustizia mangia il suo pane. Il male, ch un alimento della vanit, serve a far parlare e piangere, malgrado la dignit della parola e delle lagrime. Per, queste stille somigliano a sacrifici umani. Lavorare semplice; ma difficile riposare. Niente pu procurarsi da s, chi solo: tutto lo minaccia col terrore dellimminenza. La realizzazione dun progetto umano esige un numero infinito di movimenti in una folla di esseri; indispensabile la complicit del mondo, che non dipende da nessuno. Imprendere unopera qualunque, confidando nelle proprie forze, come pretendere di far rotare con la forza del mignolo gli astri nel cielo. Ma lazione del solitario pu unirsi al travaglio del mondo. Tutti gli atti, anche i pi impotenti, trovano nella comunit la vita. Noi operiamo col mondo, ed il nostro lavoro si riposa in esso. Chi misurer la propria azione? occorrerebbe inseguirne leco. Il mondo unalchimia di unit. Perci, laltro comandamento della comunione. Il vello doro , nei secoli, il simbolo della maggiore idolatria. Lamore del danaro ha due aspetti: la cupidigia, di cui si parla spesso perch una passione clamorosa, e lavarizia, di cui si parla pi raramente perch una passione silenziosa. La cupidigia vuole avere pi di quello che ha; lavidit di onori o di denaro minaccia gli altri nei loro egoismi e, perci, si manifesta allattenzione degli uomini. Lavarizia ,invece, una passione segreta, nel principio e negli effetti. Tutte le altre svelano il volto agli occhi dei posseduti e di chi le stia a guardare, si nominano sulle rovine che producono; ma essa, come certe virt, ama loscurit, assume il tono e il nome di previdenza, di economia, perfino di saggezza. Luomo che si esamini, pu riconoscersi tutti i vizi pi infami; ma lavarizia no, perch pare chessa conduca ad una durevole prosperit per una strada di pazienza. Non il benessere uno scopo della vita umana? Eppure, questidolo segreto, mostruoso, reclama il sacrificio di tutta la vita: terribile vedere i centesimi, che si mischiano ai bisogni pi volgari dellesistenza fisica, infiltrarsi nel sangue, invadere lanima, riempire i giorni e le notti. Ogni religione domanda il sacrificio. Lavaro offre al suo idolo, oltre i piaceri, la salute, la vita, il sacrificio della ricchezza: pi lama e pi si condanna alla povert. Questoro per lui il cuore del mondo: un cuore spento. Ancora, al danaro sacrifica il danaro stesso: se per guadagnare molto bisogna spendere un poco, vi rinunzia, perch ha lamore fisico del metallo. Perfino il suono delle monete lo fa tremare, come la voce di unamante.

la vita.

Allora, tu sei un estraneo?

Via Toscanella, Ottone Rosai, 1922, Firenze, collezione privata.

Perch lamore, come tu lintendi, delitto. La donna un pericolo sociale, cos lhai voluta: il suo primo dovere dessere madre, e ne hai fatto una cosa pel tuo piacere. Perci ama il sangue e spinge gli uomini in guerra!

Io non conosco la tua mummia dal lezzo mortale, io conosco soltanto lamore che mi fa andare.

I bagnanti, Cristoforo De Amicis, 1933, Milano, collezione De Amicis.

Niente somiglia allavarizia pi della prodigalit: lavaro pu morire nascondendo il segreto del suo tesoro, il prodigo avendo dissipato la sua fortuna. Gli effetti sono identici, perch le cause sono le stesse. Lavaro nega alla vita lespansione, perch la concentrazione la sua mania. Il prodigo nega alla vita la concentrazione, perch lespansione la sua mania. La realt del mistero evidente. Luomo che apre gli occhi lo scorge. Per non vederlo deve chiuderli; perch il mistero sparisce, se manca la luce. Mistero e luce, questi due termini che lignoranza crede contraddittori, sono per la scienza due termini correlativi. Pi si fa luce e pi il mistero singrandisce: mai gli uomini conquisteranno interamente la verit. Le strade non hanno fine, lorizzonte non ha limite; perci, mistero e verit non sono sinonimi per la gente meccanica. Un secolo ha per caratteristica la negazione del mistero. Questo secolo, che rappresenta una sosta negli animali della terra, appartiene alla famiglia dei mostri, ed giustificato dalla storia come questi sono giustificati dalla zoologia. Si chiama il Novecento. Un pregiudizio, molto diffuso, mostra questepoca come lera del coraggio spirituale, delle ardenti novazioni, ed afferma che gli errori sono il prodotto di grandezza danima e di eccesso di pensiero. Niente di pi pernicioso: perch d al Novecento una certaria di magnificenza, che lo rende interessante agli sciocchi. Vi sono stati e vi sono che vogliono dare a bere che i criminali siano anime generose le quali hanno invaso il dominio del male, perch i confini della bont erano troppo angusti per loro. Questo vinello trova facili bevitori nella taverna allinsegna della bestia trionfante; ma la verit diversa: i criminali scivolano nel fango e nel sangue. Il Novecento scivola nel fango e nel sangue. Questo ci vorrebbero far ammirare e credere: che il male sia la bellezza! Quando una generazione ha perduto lequilibrio disarmata, se ne fa quello che si vuole, la si pu rotolare come gli osti spagnoli rotolavano in una coperta il buon Sancho Panza. Si parla deccesso di pensiero, ed i contemporanei, invece di scoppiare dalle risa, fanno la ruota come i tacchini, con due bargigli gonfi di stupidit. Questa vilt intellettuale, uno dei segni del tempo, frutto dellorgoglio; per esso gli uomini rinnegano la verit e si condannano alle tenebre. Ma lora della giustizia vicina: quando i popoli nuovi fonderanno, nella luce, la citt di vita sulle rovine della citt cimitero.

Ecco una citt come tutte le altre: visi conosciu palazzi, botteghe con ciascuna un mercan Insanipoli:

Io scrittore ho teso la mano e dormito sotto il portico col mendicante, mi son cinto di monili con la donna superba; ho nascosto il tesoro con lavaro, ho pianto sullultimo pane col povero; ho vegliato le lunghe notti nel giaciglio con la meretrice, ho mortificato la mia carne con lasceta; ho costrutto, nelle ore di rivolta, la barricata con linsorto, ho serrato la fabbrica col padrone; ho sognato le belle chimere col poeta, ho goduto al convito col ricco; ho vissuto il tedio dei lunghi giorni con laccidioso, mi sono inginocchiato col sacerdote sullaltare. Il cuore del mondo , veramente, il mio cuore; se in esso rivissero gli odi e gli amori, i peccati e le purit, le esaltazioni e gli scoramenti dei contemporanei. Ma non la mia vita che narro: che conta il mio borgo lontano? Tutto quello ch umano e pratico pu essere superato; io vorr aprire la volta di piombo scuro, che pesa sugli uomini dadesso, alla luce, in cui mi sono inginocchiato allalba della rivelazione della bont. La vita del mondo si svolge come sullinvolucro raffreddato di un oceano di fuoco: io ho rapito, forse, una scintilla di questo fuoco distante. Quando guardo intorno, maccorgo che la situazione degli spiriti si riassume in una sola parola: confusione. Ecco una citt come tutte le altre: visi conosciuti, andature note, voci dogni giorno, chiese, palazzi, botteghe con ciascuna un mercante dentro, fondachi bui e vie colorate. Insanipoli: la Citt. Qui, ogni cosa ha un aspetto notturno e gli uomini sono morti come i trapassati; la vita uninfame pallottola di sterco rotolante sulle poche necessit elementari dellesistenza fisica: odio tenace e bestiale, risse di padri e figli, adulterii di mariti e di mogli, foia di maschi e di femmine. Citt con uomini, con passioni, con mercati, con donne attente alla spesa, con giovani in cerca dimpiego, con lascivie negli angoli oscuri. Citt sorda, citt sfaccendata, citt contenta, citt gonfia di ricchezza accumulata da secoli e ondeggiante come unalterna marea. Citt potente come il traboccare dun letamaio, senza la tragedia della coscienza. Gli uomini doggi sviluppano negli affari facolt considerevoli, scrivono giornali, pubblicano libri, amministrano, governano; ma sono privi dellunico sentimento capitale: lamore per la grandezza e lorrore per tutto quello ch basso. Vanno vanno senzaccorgersi che la vita un orto non vasto , dove sono umili fiori; che vano cercare oltre ogni limite un bene prodigioso, se tutti i doni sono accanto a noi e dentro di noi. Vanno, vanno, cadono per le vie della citt morta, insozzata dalle immondizie della loro fornicazione, e non odono attraverso il cuore la voce profonda della terra che dice: Vieni! Vieni a me!

uti, andature note, voci dogni giorno, chiese, nte dentro, fondachi bui e vie colorate. la Citt.

LA CITTA CUBICA Et civitae in quadro posita est et longitudo eius tanta est, quanta et latitudo et longitudo, et altitudo, et latitudo eius, aequalia sunt . Apocalypsis B. Joannis Apostoli, caput XXI: 16.

Et civitae in quadro posita est et

longitudo eius tanta est, quanta et

latitudo et longitudo, et altitudo,

et latitudo eius, aequalia sunt .

Povert serena, Ubaldo Oppi, 1919, collezione privata.

La citt degli uomini da secoli dura e rigurgita come un mostruoso alveare. Ma, un giorno, essa croller con le sue architetture ed i sui idoli, quando tutti avranno inteso il sermone predicato al mondo da Colui che vi fu crocefisso: Il cielo intorno a voi e forma una citt cubica, limpida come cristallo e piena di luce. L la vostra esistenza reale ed immortale. Il mondo che vi sembra cos sostanziale una vana forma che deturpa lo splendore di questo cristallo celeste. Le vostre vite sono tracce evanescenti: come imparerete la strada a questo cielo di luce e la verit di questa esistenza? il racconto Ascoltate la verit! Pel fatto che il mondo vi appare solido, vi riesce difficile comprendere come possa essere la proiezione di un solido superiore. Ma ciascuno di voi ha il suo corpo celeste che sta in relazione al corpo fisico: lindividuo si manifesta in innumerevoli personalit, la somma delle quali la sua vera esistenza. La nascita e la morte sono vanit; per il corpo celeste esse non esistono, poich non cominci la propria esistenza al momento della sua proiezione nel corpo fisico, n cesser di esistere quando pi non si proietter. Il tempo vanit, perch il corpo celeste non conosce aumento, e solo la sua manifestazione, essendo successiva, crea lillusione del tempo. Imparate ora il segreto dellimmortalit. La coscienza del corpo celeste e quella del corpo fisico sono una e divina. Quindi, possibile identificarle e sollevarsi cos fino alla citt cubica. Questo pu essere fatto per mezzo del desiderio, dellazione, della devozione; ma pi di tutto per mezzo dellamore, come vi insegner. Voi villudete che ogni persona sia differente dalle altre, e che alcune siano migliori e altre peggiori; ma queste differenze sono accidentali, esse non esistono nel mondo celeste, dove tutti sono figli di Dio e possono divenire uno col Padre. Amando i vostri simili, voi accumulate tesori in cielo; unitevi luno allaltro: lamore pu questa congiunzione. Quando sarete fusi in vicendevole amore, lindividuo trasceso, le coscienze si fondono in una e si forma la pi grande unit. Questo pu ripetersi a poco a poco da tutti, e, quando lamore fosse divenuto una legge universale della vita, le anime cesserebbero di lasciarsi portare alla deriva dalla corrente ed entrerebbero nella grande pace. Quandesse fossero unite nella citt cubica, la citt degli uomini svanirebbe. Io vi ho detto queste cose perch abbiate la pace, perch tutti siano uno .

deve

COMMIATO Lettore mio caro, se questo libro ti piaciuto come un dono damore, lho scritto per te. Ho sofferto la fatica, la prigione, le fustigazioni; ho provato le veglie, la fame, la sete, il digiuno, il freddo; posso dire col convertito di Damasco: ecco la mia vita! Io sono un viandante; ma, se non mi scaccerai, induger ancora sulla soglia del tuo cuore, per dire la mia canzone. Veramente, sono una di quelle nature inhabiles tout ce qui nest pas louvre divine . Obbedisco alla Poesia; perci tento lArte. Io ti racconter le favole degli uomini doggi, ed necessario che manifesti i miei propositi. Se il Romanzo Moderno potesse parlare, direbbe: Signori, la vita non ha senso, pesante, stupida, noiosa; io vi allieter, studiando le convulsioni della vostra agonia. Voi che andate verso catastrofi spaventose, avrete il conforto dessere seguiti da qualcuno. Il Novecento un secolo che vive triste nel fondo dun abisso, perch gli negata la gioia della Verit. Gli uomini doggi, che hanno perduto il desiderio, come troveranno le soddisfazioni? Come troveranno la parola di vita, se ne ignorano il senso? Come troveranno, se hanno smarrito listinto di cercare? Il romanzo ha voluto colmare labisso con la passione, che vuota il sangue delluomo.

Il romanzo moderno il tentativo di rendere rapida la vita, allinfuori della verit; ma la sua stravaganza pi noiosa della sua frigidit: esso , veramente, il libro noioso per eccellenza. Il cuore umano fatto per essere colmato damore; il romanzo, caratterizzato dallassenza damore, ha un solo amore: quello del male. Detesta la misericordia ed fiero quando ha messo insieme un certo numero dorrori, quando ha abbattuto sotto i vostri occhi le vittime della fatalit, che, invece della giustizia, presiede alla sua invenzione. Il racconto, come la storia, per svelare la luce deve lasciar sentire nei fatti la presenza della verit, laroma che impedisce alla vita umana di putrefarsi. Bisogna rendere allesistenza la sua forma: sostituire alla fatalit, sovrana della morte, la giustizia, ministra della vita. Non tempo che la Verit appaia come la legge della Bellezza e che tutte le cose si trasfigurino in essa? Perci oggi tento lArte.

svelare la luce

La citt degli uomini doggi, ed. Quattrini, Firenze, 1923La citt degli uomini doggi. La citt: un insieme di case, piazze, municipio e chiesa. La citt degli uomini: un insieme di anime, corpi e cuori, tutti uguali, sotto la mano del destino. Gli uomini doggi: corridori, compratori, mentitori. Oggi: lattimo della scrittura, il momento di cui Persico scrive, il giorno che precede il domani. Nella prima parte del prologo due misteri vengono svelati. Il lettore viene subito messo al corrente della preoccupazione dello scrittore: linterpretazione dellarte, che il messaggio lanciato venga compreso nella sua totalit e che tra i due non si frapponga troppo spazio temporale. La paura di risultare superato, di non rispondere alla necessit del momento, ma, soprattutto, di ritrovarsi solo, con un messaggio in una mano e una lingua incomprensibile attraverso la quale divulgarlo. Si tratta del primo mistero: la comunicazione nellArte. La parola mistero rimanda al vocabolario cattolico e richiama ad un tono di elevatezza quasi sacrale, proprio perch dei pi alti doni di Dio sta scrivendo: arte e vita. Questo il secondo mistero. Persico non ha soluzioni per la vita. Ammette candidamente di avere appena cominciato a camminare solo, ma rende disponibili le proprie piccole verit acquisite. Vorrebbe aiutare, salvare gli uomini: non pu fare a meno di amare. Per questo, oggi, scrive. ancora a Napoli nel 1922. Ha appena terminato il servizio militare e il momento per dichiarare lavversione nei confronti della carriera del padre sembra giunto. costretto da tre anni a studiare giurisprudenza. Nel frattempo, lavora in biblioteca, scrive per la rivista Il Baretti, pubblica due romanzi in lingua inglese e francese, intraprende il sogno di un viaggio. Decide di partire proprio in queste righe: si pu supporre, infatti, che le verit pi grandi le confessasse solo alle pagine dei libri, mentre le parole che laria trasportava racchiudevano lessenza pi giocosa della sua fantasia. In un tramonto, verosimilmente, quello della sua identit dichiarata, costruita, falsa, lascia un tetto non pi suo. La casa dalla quale si allontana definita paterna. Dalle orme del padre,

dalla prigione delle proprie idee di libert, devia.

Da un fallimento inevitabile, dalla prevedibile morte interiore, scappa. Si tratta di un passo. Basta poco per cambiare rotta, per trovarsi al di l di un confine, fino a ieri, invalicabile.Persico sa che la vita degli uomini disperata. Li ha sempre visti affannarsi, ha conosciuto le fatiche del lavoro, ma, pi di altri, conosce la disperazione pi cocente, di diventare un uomo mancato. Sotto legida del padre il passaggio da ragazzo sognante a uomo che vive di sogni sarebbe risultato evidente, a lui per primo. Decide, allora, di mischiarsi alla folla. consapevole della propria diversit: il canto per il quale la gente lo riconosce non di gioia, ma di dolore, per essere legato alla sua stessa indole. Lincompletezza eterna dei poeti romantici si ritrova, a tratti, tra queste righe: la coscienza di una natura e la negazione della stessa, per laspirazione ad unimmensit irraggiungibile; sulle letterature scolastiche verrebbe definita Sturm und Drang, io preferisco animo artistico. Significativa anche la seconda similitudine. La mollezza di una vela a riposo pari alla forza che sprigiona quando si tende al vento: cos, un artista privo di ispirazione, oppure animato e sollecitato da eventi o esempi, che anela a volare proprio come fa laquilone. Lultimo paragone si riferisce ad una situazione che Persico spera di avere lasciato nel passato. Il cuore cantava, come un aedo, come Francesco Petrarca nel Canzoniere, il coraggio di un uomo che non vive e che, di conseguenza, non ha ragione di temere. Il vero animo trepido quello del cervo che esce dallombra del cespuglio per distrarre lattenzione del predatore dagli elementi pi deboli del branco. Il vero animo trepido quello di un uomo che rifiuta la protezione del padre ed affronta la vita.

Il cuore cantava, nel pugno; lanima, invece, diceva che era troppo tardi per lamore, troppo tardi per la vita.

Luomo sarebbe morto.Il corpo rispondeva che la vita era possibile e limitata a tre azioni: mangiare, bere e dormire. Quanto lanima rimpiange e il cuore rincorre risolto in funzioni:

l'amicizia sta al denaro come i genitori stanno alleredit.Lurlo che scuote Persico dai suoi pensieri tuona in una mattina che profuma di antichit. Sembra di camminare tra i canneti del Nilo,

proprio dove nella Bibbia si racconta di Mos; oppure, di votare ci che si ha di pi caro alla dea protettrice di un tempio pagano, sotto gli occhi vigili di sacerdoti in stola bianca. In seguito allavvertimento, che da altri non poteva venire, se non dalla sua coscienza, ritorna a casa, che trova diversa, ma costantemente inaccessibile, destate e dinverno. riportando i propri passi allorigine, tornando indietro nel tempo, ripercorrendo i momenti pi scabrosi e quelli pressoch dimenticati, che scopre il senso della vita. Una rivelazione lo riconduce allinterno di s, nel luogo pi remoto e sicuro, dove il viaggio iniziato, e dove non pu essere raggiunto da insidie materiali, come le pietre, ma da dove riuscir a contemplare la bellezza della natura.

La conoscenza di s porta allamore incondizionato per ogni cosa. Per questo motivo si sente pronto a tentare. Gli strumenti non glimancano, n prevale in lui un qualunque altro stimolo. In queste righe sta la sua Arte. In queste righe ancora assopita la competenza di un architetto, votato allaridit dei numeri e alla

magia delle visioni divine.

Un minimo cenno alla struttura del libro, ignota probabilmente allo stesso autore, risulta in quelle undici mansioni, dirette allunit di un messaggio fondamentale, che, purtroppo, oggi, non dato conoscere. Lultima invocazione pu essere rivolta allArte stessa, a quel soffio unitario, che viene introdotto nel periodo precedente, oppure, potrebbe essere un richiamo allattenzione del lettore, una richiesta di aprire mente e animo e di dedicarsi devotamente ad un nuovo poema salvifico. Il racconto che segue riguarda il viaggio. I toni e le descrizioni sono gli stessi della prosa teatrale di fine Ottocento. Una prima scena collettiva, ad introdurre la protagonista, lUmanit, e, di seguito, il dialogo della voce narrante. Pare quasi anticipare il teatro dellassurdo. Immaginiamo di trovarci seduti in una poltrona, col biglietto ancora in mano, in attesa: sul palco, le premesse di una commedia che debba rivelare la nostra natura. Una voce narrante ci racconterebbe cosa succede: il disegno puro e ingenuo della vita. Una seconda voce, pi disincantata e pi esperta, aiuterebbe la lettura secondaria. In questa immagine, le due voci starebbero a rappresentare lambivalenza di Persico, diviso tra il ragazzo che vede ancora la

vita dallesterno e una coscienza pi adulta, cresciuta solo in un mondo onirico, fatto di aspirazioni e realizzazioni, e arricchito dalla letteratura.

Personaggi: la Paura, il Narratore, gli uomini, lOdio, la Verit. Atto primo. Scena prima: un deserto; gli uomini si muovono veloci, scontrandosi, in disordine, sfogando la loro ira contro altri uomini, senza luce, senza riconoscersi o vedersi. La paura anima gli uomini