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IL BUDDISMO

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w Il Buddismo, nasce come una deviazione "eretica" della religione politeistica chiamata: Brahmanesimo.

w Si è sviluppato nel lungo periodo di tempo che ha visto sorgere, affermarsi e decadere il sistema sociale basato sulla schiavitù, tra il sec. VI a.C. e l'VII d.C.

w Oggi è praticamente la quarta comunità religiosa mondiale, dopo Cristianesimo, Islam e Induismo, e conta almeno 3-400 milioni di seguaci.

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Il Buddismo non costituisce un corpo unico di dottrine ben definito ma in esso coesistono scuole, tendenze e sette le più diverse ed elementi e credenze in contrasto fra di loro compreso anche un gran numero di credenze magiche. E' inoltre possibile professare il Buddismo insieme ad altre religione.

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Il Buddismo conseguì un immediato successo perché nell'India del VI a.C. la religione brahmanica non solo esprimeva gli interessi delle caste privilegiate, ma anche perché i sacerdoti, soli mediatori tra uomini e divinità, avevano esaltato il ruolo dei riti, complicandoli, al punto da fare dipendere da essi la salvezza.

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Siddartha Gotamaw La letteratura buddista

attribuisce la nascita del movimento al principe indiano Siddharta, poi conosciuto col nome di Gotama, che sarebbe vissuto nel VI sec. a.C. (pare sia nato intorno al 563 a.C.)

w Siddartha era figlio del governatore di uno dei piccoli e bellicosi regni dell'India del nord, tra il Gange e il Nepal. La stirpe guerriera era quella degli Sakya ("potenti").

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Siddartha trascorre la prima parte della sua esistenza nel lusso e nella mondanità della casa paterna, dove riceve un'educazione legata al suo rango, acquisendo anche nozioni di legislazione e di amministrazione. A 16 anni il padre lo fa sposare e dopo 13 anni ha un figlio, ma proprio all'età di 29 anni decide di abbandonare tutto e tutti.

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w Non avendo mai conosciuto alcun aspetto veramente negativo della vita, in quanto non era mai uscito dai confini del proprio palazzo, rimase un giorno letteralmente sconvolto al vedere, in un villaggio, un vecchio decrepito, un malato grave e un corteo funebre. Improvvisamente capì che esistevano anche le malattie, la vecchiaia e la morte.

w Incontrò un povero asceta che aveva rifiutato volontariamente ogni ricchezza e piacere della vita e che errava felice per la campagna: decise così di seguire il suo esempio.

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Siddartha visse per sette anni nella foresta. Poi abbandonò ogni maestro e decise di ricercare da solo la via della Liberazione (mukti). A 35 anni, giunto alla soglia della morte per esaurimento, pervenenneall’Illuminazione (Buddha infatti significa "illuminato" o "risvegliato"). Essa consisteva nel rifiutare sia una vita di piaceri, perché troppo effimera, che una vita di sofferenza volontaria, perché fonte di orgoglio.

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Le Quattro Nobili Veritàw Il "dolore" affligge l'uomo per effetto della

sua nascita immersa nel samsāra e per l'adesione alla credenza in un sé imperituro.

w Il "dolore" non è colpa del mondo, né del fato o di una divinità; né avviene per caso. Ha origine dentro di noi, dalla ricerca della felicità in ciò che è transitorio. Si manifesta nelle tre forme di: brama di oggetti sensuali”; "brama di esistere”; "brama di annullare l'esistenza”.

w "Esiste l'emancipazione dal dolore"Per sperimentare l'emancipazione dal dolore , occorre lasciare l'attaccamento alle cose e alle persone. Questo stato di cessazione viene denominato nirodha

w "Esiste un percorso di pratica da seguire per emanciparsi dal dolore”. È il percorso spirituale da intraprendere per avvicinarsi al nirvāṇa

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Tutti gli esseri viventi sono destinati alla reincarnazione. Il fine del saggio è non rinascere piu’, ossia estinguersi nel Nirvana (ossia l’annullamento di sé che estingue definitivamente il desiderio). La via che conduce all'arresto definitivo del dolore è la comprensione della dottrina del Dharma.

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I Dharmaw Secondo i buddisti l'io è una

combinazione di particelle diverse (dharma o qualità spirituali), non esiste l'unitarietà dell'io né la sua personale immortalità.

w L’Io e il Mondo sono il risultato dell'unione di vari dharma, che fluiscono continuamente in un perenne gioco di aggregazioni e disgregazioni, guidato dalla legge etica del karman, che è una sorta di principio retributivo (dal Brahmanesimo), secondo cui i dharma sono costretti a reincarnarsi finché l'io non si è purificato.

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L'uomo deve rispondere sia della vita trascorsa che della vita passata nelle generazioni precedenti. Questa circolazione o flusso dei dharma è la ruota della vita, il ciclo della reincarnazione, il samsara, da cui appunto ci si deve liberare.

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Il termine sanscrito saṃsāra(devanāgarī संसार, "scorrere insieme") indica la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita. È talora raffigurato come una ruota.In senso lato e in un significato più tardo, viene ad indicare anche "l'oceano dell'esistenza", la vita terrena, il mondo materiale, che è permeato di dolore e di sofferenza. Il mondo quale noi lo vediamo, altro non è che miraggio, illusione māyā. Immerso in questa illusione, l'uomo è afflitto quindi da una sorta di ignoranza metafisica (avidyā), ossia da una visione inadeguata della vita terrena e di quella ultraterrena.

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Ottuplice Sentiero

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La via della salvezza è descritta negli articoli del "nobile ottuplice sentiero": 1)retta visione; 2)retto proposito; 3)retta parola; 4)retta azione; 5)retto contegno di vita; 6)retta aspirazione; 7)retta meditazione; 8)retta concentrazione.

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Testi Sacriw I testi sacri riconosciuti come autentici

dal Buddismo sono raccolti in due Canoni, denominati, in base alle scritture usate, Pali e Sanscrito. i libri di ogni raccolta, scritti su fogli di palma, potevano essere contenuti in una cesta). Esso rappresenta una sintesi delle dottrine predicate dal Buddha o a lui attribuite e delle teorie elaborate dalla scuola Hinayana.

w La prima cesta (Vinaya) comunica le regole da osservare nelle comunità monastiche; essa si compone di tre raccolte di libri: sono talmente voluminosi che per leggerli tutti, al Concilio di Rangoon (1954), ci vollero 169 sedute in 46 giorni;

w la seconda cesta (Sutra) parla delle conversazioni di Buddha coi suoi discepoli ed è il doppio della prima; la recita dei sutra è la base del culto e della meditazione di monaci e laici

w la terza cesta (Abhidarma) fornisce la spiegazione dei principali dogmi del Buddismo contenuti appunto nel Sutra(metafisica).

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Regole etiche di vitaw non uccidere alcun essere vivente, w non prendere l'altrui proprietà, w non toccare la donna altrui, w non dire menzogne, w non bere bevande inebrianti. w non mangiare cibo nei tempi non dovuti; w astieniti dal canto, dalla danza, dalla musica e da ogni spettacolo indecente; non ornare la tua

persona con ghirlande, profumi e unguenti; w non usare sedili alti e lussuosi. w Gli ultimi due precetti morali sono: w non adoperare letti grandi e confortevoli; w non commerciare cose d'oro e d'argento. w Naturalmente questi precetti diventano tanto più esigenti quanto più uno cerca di purificarsi

spiritualmente: il divieto di uccidere si estende fino a tutti gli animali, nessuno escluso; l'acqua può essere bevuta solo se filtrata; non si può usare l'aratro perché potrebbe ferire i vermi della terra; la castità sessuale deve essere completa; la povertà dev'essere assoluta ecc.

w È bene però precisare che per raggiungere la Liberazione, più che una vita moralmente ineccepibile, la quale al massimo può dar luogo a un buon karman, il buddista deve dedicarsi alla Meditazione, che comporta un'energica disciplina ascetica (yoga), la cui esperienza in un certo senso va al di là di ogni morale. L'io deve liberarsi dell'Illusione circa la realtà del mondo e soprattutto circa la sua personalità, per sprofondare nel "non-io", nel "non-essere".

w Ciò tuttavia non ha impedito a molti monaci d'impegnarsi attivamente a favore delle rivendicazioni democratiche e dell'indipendenza nazionale (vedi p.es. in Vietnam al tempo della guerra contro gli USA).

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Taoismo

E’ una delle tre religioni fondamentali della Cina, insieme con il Buddismo e il Confucianesimo. Oggi il Taoismo è diffuso nelle comunità cinesi sparse per il mondo, ed in particolare a Taiwan, Vietnam e Singapore.

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Il fondatore del Taoismo fu LAO-TZU, conosciuto come Lao-Tan. Stanco della corruzione della vita pubblica, abbandonò la patria e giunto al confine occidentale, fu implorato dal suo amico Confucio di donargli un libro che contenesse l’essenza della sua dottrina. Fu così che venne scritto il TAO TEH-CHINGin due parti e cinquemila parole. Pare che Lao-Tzu sia morto all’età di 84 anni nel 520 a.C.

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La parola “TAO” significa propriamente via e quindi anche modo di condursi. Il Tao indica la legge universale della natura, lo spontaneo modo di essere e di comportarsi dell'universo. In questo senso è indicibile, ineffabile, indeterminato.Il “TAO” è prima di tutte le cose e dona loro l'esistenza. Tutte le cose esistono nel Tao e il Tao è presente in tutte le cose.

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Il Tao viene rappresentato come un cerchio diviso da due spirali: lo Yin (l’oscurità, l’elemento femminile identificato con la luna) e lo Yang (luce,l’elemento maschile identificato con il sole). Questi sono complementari tra di loro e il loro alternarsi determina tutte le cose.Del Taoismo si può affermare che esso mette insieme filosofia, scienza medica e crescita spirituale.

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L'uomo, se vuole vivere felice, deve seguire il Tao senza ostacolarlo. In questo senso, egli non deve agire, nel senso che non deve modificare l'armonia dell'universo. Se lo fa, allora non è più in accordo col Tao. La vita è vissuta bene solo quando l'uomo è in completa armonia con tutto l'universo e la sua azione è l'azione dell'universo che fluisce attraverso di lui. Il bene non viene compiuto dall'azione spinta dai desideri, ma dalla inazione (wu wei).

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Il Taoismo è diffuso anche in Giappone, la sua apparizione si può far risalire all’epoca della dinastia dei Chou. Due furono i momenti principali del suo sviluppo:Il Taoismo sviluppatosi fra il VII e il V secolo a.C. rappresentato da tre filosofi: Lao-tzu; Chung-tzu e Lieh-tuz.Il Taoismo religioso o popolare che nacque sotto la dinastia Han (184 a.C.). Nel V secolo il Taoismo si consolidò come “chiesa” opposta a quella buddista e confuciana. A capo della “chiesa” taoista vi era il “il Maestro Celeste”, mentre le comunità erano presiedute dai Shih (maestri).

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Se il legislatore si attenesse alle norme del Tao, il governo procederebbe in modo spontaneo e naturale e non ci sarebbe bisogno di leggi severe e di guerre. Quando si governa un paese, si dovrebbe badare a non opprimere troppo la gente, portandola a ribellarsi. Perciò la semplice norma del governare consiste nel dare al popolo ciò che vuole, e nel rendere il governo conforme alla volontà del popolo, piuttosto che tentare di rendere il popolo conforme alla volontà di chi governa.

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Nel Taoismo esiste una triade, costituitadai Tre Puri i quali risiedono nei TreCieli, formatisi durante il processo diformazione dell’universo.I Tre Puri sono:Il “PURO GUADA”, sovrano del cieloIl “PURO SUPERIORE”, regolatore delcosmo e del tempoIl “PURO SUPREMO” è lo stesso Lao-Tsu, predicatore della dottrina salvifica.

Vi sono varie liturgie (la liturgia dellapioggia, dell’acqua, del Nuovo Anno) peresprimere il ringraziamento o la richiestadi fiducia al Tao, tali liturgie erano vere eproprie feste religiose, spesso preceduteda digiuni o da isolamento. La praticaascetica portò allo sviluppo di“COMUNITA ’ MONASTICHE”, ilmonaco ha come scopo raggiungerel ’ immortalità, evocare gli spiriti deidefunti.

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Il Tai Chi è un’antica disciplina nata in Cina oltre 300 anni fa come arte marziale e basata sui principi filosofici del taoismo e su tecniche respiratorie.Integra l’esercizio del movimento (noto per essere fluido, lento e quasi danzato), la pratica di autodifesa e la meditazione. L’arte del TaiChi si basa su quattro principi di base:a) Rilassamento.b) Separazione di Yin e Yang. Questo principio si riferisce alla filosofia degli opposti in natura ad esempio sforzo/rilassamento, velocità/lentezza e così via.c) Flessibilità del giro vita. Un giro vita forte e flessibile è ritenuto essenziale per connettere la parte superiore e la parte inferiore del corpo.d) Schiena eretta. Tenere il corpo perpendicolare al terreno per raggiungere equilibrio, rilassamento ed energia ottimale.

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E’ la religione nazionale del Giappone, nasce in epoca preistorica ma assume caratteri distintivi verso la fine del VI°sec. A.C. Il termine deriva da SHIN (dei) e TO (via) quindi la religione che segue la “Via degli dei” o KAMI. I KAMI sono venerati nei templi o anche in santuari. Le pratiche religiose sono in gran parte individuali. Lo Scintoismo è una religione praticata da 80 milioni di persone.

Scintoismo

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Caratteristica dei santuari shintoisti sono i Torij, le simboliche e tradizionali porte d’ingresso giapponesi. Il Torij porta ad un jinja (santuario o tempio shintoista).È formato da due colonne di supporto verticali e due pali orizzontali sulla cima. Come suggerito dai caratteri giapponesi kanji (tori = "uccello”, j = luogo), un torij è progettato perché gli uccelli vi si posino per riposare;lo shintoismo considera gli uccelli come messaggeri degli dei.

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Lo Shintô, che non riconosce un Dio supremo, è un culto politeistico della natura e degli antenati. All'origine lo Scintoismo era aniconico, non aveva cioè nessuna immagine degli Dei; solo a seguito della commistione, nel Medioevo, di questa religione primitiva con il Buddismo del Grande Veicolo, si cominciarono a diffondere statuette rappresentanti le Divinità.Nello Scintoismo si incontrano un gran numero di divinità della natura a cui si aggiungono, in epoca più tarda, le divinità terrestri, locali e familiari. Si parla di un numero di divinità che va da 80 a 800 mila , da ciò deriva la definizione del Giappone Shinkoku che vuol dire per l’appunto «paese degli dei».

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Il culto dei defunti è una delle principali caratteristiche dello scintoismo. Il giapponese, crede che i morti continuano a vivere come spiriti buoni o spiriti maligni, in un paese chiamato Yomi, che corrisponde all'antico Ade dei greci. Non esiste il paradiso o l'inferno. Per quanto riguarda le tombe, queste sono visitate dai parenti che comunicano all'antenato defunto gli avvenimenti più importanti della famiglia. L'anima è custodita in un piccolo scrigno di legno detto Mitamaegliya(casa dell'anima illustre), che si pone nella casa della famiglia prima del funerale. Ogni famiglia scintoista possiede un Kami-dame (mensola per gli dei).

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義, Gi: Onestà e Giustizia

勇, Yu: Eroico Coraggio

仁, Jin: Compassione礼, Rei: Gentile Cortesia

誠, Makoto o信, Shin: Completa Sincerità 名誉, Meiyo: Onore

忠義, Chugi: Dovere e Lealtà

"Bushido" significa "via del guerriero" (bushi = guerriero do = via).E' il codice di comportamento che i samurai si dettero per disciplinare la loro casta.

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Un giorno, Zhuang Zi si addormentò in un parco: sognò di essere una bellissima farfalla. Vola di qua, vola di là, alla fine la farfalla, stanca, si addormentò. Anche la farfalla fece un sogno: sognò di essere Zhuang Zi. In quel momento Zhuang Zi si svegliò: ma non riusciva a capire se in quel momento era il vero Zhuang Zi o il Zhuang Zi che la farfalla aveva sognato. Non sapeva più se era Zhuang Zi ad avere sognato di essere una farfalla, o se era una farfalla ad aver sognato di essere Zhuang Zi.

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Confucio è il nome latinizzato di Kung Fu Tse(maestro Kung), nato nel 551 a.C. a Lu, l'odierna Qufu, nello Shandong.Confucio storico insegnante, letterato fu ministro e saggio con un seguito di cinquemila seguaci, riverito da tutti. Confucio non volle né essere un riformatore religioso (credeva nel Dio Cielo) né pronunciarsi sulla sopravvivenza dell’anima.

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Il confucianesimo più che una religione è una filosofia che ha lo scopo di formare uomini saggi.Il confucianesimo assume un carattere ufficiale solo alcuni secoli dopo la morte di Confucio,quando, per decreto dell’imperatore cinese Wu Ti 156-187 d.C, venne dichiarato fondamento dello Stato.

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I suoi tentativi di mediazione politico-filosofica fallirono ben presto, risultò poco incisiva l’idea di conciliare gli ideali pre-feudali (ad es. di benevolenza e pietà filiale) con quelli tipici della sua epoca, dominata da forti contrasti territoriali e politici che portarono allo smembramento del suo regno in diversi Stati feudali. Deluso e disgustato tornò all'insegnamento privato, peregrinando nei diversi Stati della Cina, raccogliendo discepoli sempre più numerosi (fino a tremila, dice la tradizione) e dedicandosi alla raccolta di testi antichi

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I concetti religiosi su cui si basa il Confucianesimo portano a credere nel Cielo, concepito come entità suprema, negli spiriti degli antenati, negli spiriti partecipanti al governo universale del Cielo chiamati dunque Spiriti celesti e terrestri in base alle loro attribuzioni, infine all’anima umana, composta di una parte spirituale o Shen e di un’alta parte quasi materiale o P’o.

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Confucio affermava che "il diritto di governare non l'hanno i nobili di nascita, ma soltanto chi ha capacità e nobile comportamento".L'estrema fiducia nei mezzi della persuasione ragionata portò Confucio e molti suoi discepoli, per non pochi secoli, a disprezzare l'attività militare, determinando così la debolezza della Cina di fronte alle invasioni dei mongoli.

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I confuciani concepivano lo Stato come una grande famiglia al cui vertice stava il re ("mandato dal cielo"), mentre più in basso tutti osservavano i diritti-doveri della loro condizione sociale, secondo un codice prestabilito che regola i rapporti tra signore e vassallo, tra padre e figlio, tra il primogenito e gli altri fratelli, tra marito e moglie, tra amici e compagni.

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I due concetti-chiave del Confucianesimo sono il rito e la benevolenza: entrambi presuppongono il retto agire e il buon governo. I "riti" sono la forma dell'agire, la "benevolenza" ne è il contenuto. Il rito dipende dalla benevolenza: senza questa diventa formale, vuoto, falso.

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“Non affliggerti se nessuno ti conosce; cerca di essere degno di essere conosciuto”.

(Confucio)