Emancipazione e Istruzione Femminile Russia

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L’EMANCIPAZIONE E L’ISTRUZIONE FEMMINILE IN RUSSIA Il ruolo della donna nella società russa, è sempre stato fortemente legato all’istruzione: già sotto il regno di Pietro il grande il problema dell’educazione femminile era preso seriamente in considerazione. Le donne che riuscivano ad ottenere una buona istruzione, erano in grado di diventare donne “moderne” e già il ‘700 è caratterizzato da numerose lotte per poter conquistare questo privilegio. Pietro il Grande promosse l’istruzione femminile attraverso delle leggi: una delle più importanti riguardava il divieto per gli uomini di sposare donne non istruite (che non sapessero almeno leggere e scrivere) valorizzando in questo modo il ruolo della donna acculturata come elemento necessario per una società che non fosse soltanto dominata dagli uomini. Erano in molti, però, che si opponevano allo sviluppo dell’istruzione femminile: se una donna sapeva leggere, significava che era in grado di decifrare lettere e documenti segreti. Questo veniva considerato un oltraggio ai costumi russi perché erano solamente gli uomini che si dovevano occupare della burocrazia. Caterina la Grande, si interessò ancora di più all’emancipazione ed all’istruzione femminile (anche perché, essendo una donna, si sentiva coinvolta in prima persona). La zarina era convinta che donne e mogli poco istruite, maleducate ed ignoranti avrebbero solamente influito negativamente sulla società ed avrebbero ostacolato tutti i suoi sforzi per il bene dei cittadini. Decise di creare un sistema di istituti femminili gestiti dallo Stato, in cui le donne avrebbero potuto studiare ed istruirsi.

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LEMANCIPAZIONE E LISTRUZIONE FEMMINILE IN RUSSIAIl ruolo della donna nella societ russa, sempre stato fortemente legato allistruzione: gi sotto il regno di Pietro il grande il problema delleducazione femminile era preso seriamente in considerazione. Le donne che riuscivano ad ottenere una buona istruzione, erano in grado di diventare donne moderne e gi il 700 caratterizzato da numerose lotte per poter conquistare questo privilegio.

Pietro il Grande promosse listruzione femminile attraverso delle leggi: una delle pi importanti riguardava il divieto per gli uomini di sposare donne non istruite (che non sapessero almeno leggere e scrivere) valorizzando in questo modo il ruolo della donna acculturata come elemento necessario per una societ che non fosse soltanto dominata dagli uomini.

Erano in molti, per, che si opponevano allo sviluppo dellistruzione femminile: se una donna sapeva leggere, significava che era in grado di decifrare lettere e documenti segreti. Questo veniva considerato un oltraggio ai costumi russi perch erano solamente gli uomini che si dovevano occupare della burocrazia.

Caterina la Grande, si interess ancora di pi allemancipazione ed allistruzione femminile (anche perch, essendo una donna, si sentiva coinvolta in prima persona). La zarina era convinta che donne e mogli poco istruite, maleducate ed ignoranti avrebbero solamente influito negativamente sulla societ ed avrebbero ostacolato tutti i suoi sforzi per il bene dei cittadini. Decise di creare un sistema di istituti femminili gestiti dallo Stato, in cui le donne avrebbero potuto studiare ed istruirsi. Grazie alla sovrana, nel 1764, venne fondato l'Istituto Smolnyj per Nobili Fanciulle, collocato inizialmente nel monastero Smolnyj, alla periferia della citt e successivamente spostato in un apposito edificio nei primi anni del 1800.Listituto era stato creato (come indicava un decreto apposito) per forgiare delle donne istruite, che fossero buone madri e che potessero contribuire come membri migliori della propria famiglia e della societ. Limperatrice, conoscendo il basso grado di sviluppo della societ russa del tempo, credeva che fosse necessario allontanare le fanciulle in tenera et dalla corruzione e dalla maleducazione degli ambienti domestici per reinserirle dopo la loro formazione nobilitante. Lo statuto di questo ente fu distribuito in tutte le province e i nobili potevano scegliere se far istruire le loro figlie oppure no. Il decreto prevedeva gi la formazione di duecento bambine.

Nel 1765 viene aperta una sezione dellistituto anche per le ragazze di classe media.

Il programma di questo istituto, mirava a far acquisire alle donne una grande quantit di nozioni e per questo era molto ampio: alle ragazze erano insegnate almeno due lingue straniere (il francese e il tedesco) e, facoltativamente, avrebbero potuto imparare anche litaliano. In modo pi superficiale erano insegnate fisica, matematica, astronomia, ballo e architettura, in modo da formarle in modo superficiale ma completo.

Le studentesse dovevano indossare una divisa: marrone in giovane et, blu scuro a met del loro percorso e bianca in et pi avanzata. I colori pi chiari stavano a simboleggiare la crescente educazione mentre quelli pi scuri erano pratici soprattutto per le pi piccole. Allesame finale, le sei migliori studentesse, ricevevano una coccarda con le iniziali della zarina Caterina.Listituto era mirato allistruzione di ragazze nobili che sarebbero diventate poi maestre ed educatrici e prevedeva nove anni di studio: le bambine venivano inviate allet di 5 anni in questo collegio in cui erano mantenute in isolamento dalla propria famiglia. Il fatto che non ci fossero influenze esterne (dato che non era possibile visitare spesso il collegio) permetteva di formare donne russe totalmente nuove.

Jurij Lotman (semiologo russo) si interess dellargomento e pubblic una serie di articoli sullistruzione delle donne in Russia. Sosteneva che listruzione delle donne fosse essenziale e che, anche se meno sviluppata e diffusa, se ne potevano trovare tracce gi nellantichit: a sostenere la sua tesi, ci sono alcune iscrizioni trovate su cortecce di betulla, compiute da donne e risalenti ai tempi di Novgorod.Il ruolo delle donne nella scienza russa, sempre stato in secondo piano rispetto a quello degli uomini, ci sono state per delle eccezioni, delle donne importanti che hanno apportato grandi cambiamenti nella societ.Alla fine del 1800, le donne non avevano ancora completo accesso alluniversit e se si volevano laureare, lo dovevano fare allestero.

La prima donna ad ottenere una laurea in medicina fu, nel 1867, Nadeda Suslova che si era trasferita in Svizzera proprio al fine di studiare chirurgia e ginecologia.

Le donne russe guadagnarono posizione anche nella chimica grazie ad Anna Volkova, Valentina Bogdanovskaya e Yulia Lermontova.

Campionessa di emancipazione e progresso fu la matematica, Sof'ja Vasil'evna Kovalevskaja, la prima donna professore. La sua passione per lo studio e per la matematica inizi molto presto: allet di otto anni prendeva gi lezioni di matematica da un istitutore privato. Allet di 18 anni si spos (per convenienza) con Vladimir Kovalevskij, uno studente con cui ebbe loccasione di lasciare la Russia per proseguire gli studi universitari in Germania. La studentessa prepar tre tesi di dottorato per la sua laurea ma i risultati delle sue ricerche furono cos impressionanti che lUniversit le confer subito il titolo di Dottore in Filosofia. Dopo la laurea ritorn in Russia, i suoi risultati non furono riconosciuti ma nel 1881 fu eletta come membro della Societ Matematica di Mosca.Dopo essere stata assunta alluniversit, il suo talento cominci ad essere riconosciuto (anche se molti erano scontenti del fatto che una donna fosse stata assunta in un posto che era sempre stato visto come maschile. August Strindberg, un celebre poeta svedese, scrive infatti Sof'ja Kovalevskij dimostra, in modo lampante, come due pi due fa quattro, che una donna docente di matematica una mostruosit, e come essa sia inutile, dannosa e fuori luogo) e fu invitata a fare parte dellAccademia delle Scienze russa.

Dopo la morte del marito, decise di trasferirsi a Stoccolma con la figlia: l ottenne la cattedra di matematica e fu obbligata a sostenere lezioni in tedesco e svedese, visti i suoi successi, non ebbe nessun problema ad imparare delle nuove lingue.

Purtroppo Sof'ja mor a 41 anni, colpita da un attacco di polmonite.

Nella seconda met dellottocento, si svilupparono diversi movimenti popolari come il Narodnaja Volja che mirava ad ottenere una democrazia abbattendo lo zarismo.Nel 1881, fu organizzato un attentato ai danni dello zar Alessandro II: tra gli autori cera proprio una donna, Sof'ja Perovskaja che fu impiccata assieme agli altri attentatori (indipendentemente dal fatto che fosse donna o meno).

Da questi movimenti, si svilupparono poi nel 900 i partiti dei socialisti rivoluzionari che puntavano alla rivoluzione della classe contadina partendo dalla comunit rurale obina. Durante la rivoluzione di Ottobre, fu assunto un ruolo molto importante da gruppi di donne che erano intenzionate a lottare per la loro emancipazione ed proprio grazie allOttobre Rosso che le lotte per lindipendenza femminile hanno trovato quella spinta che era sempre mancata. Molte donne assunsero ruoli importanti da dirigente e non furono solamente infermiere o mogli di personaggi famosi.

Sostenitrici di questi ideali rivoluzionari furono molte donne cresciute in campagna tra cui Caterina Brezkovskaja che, nonostante let avanzata (durante la rivoluzione del 1917 aveva gi pi di 70 anni), continu a lottare ed a sostenere i propri ideali, tanto che fu definita la babuka della rivoluzione.

Tra le file dei sostenitori bolscevichi, spunta una figura molto importante: Aleksandra Kollontaj, donna molto coraggiosa e intelligentissima che fu una delle maggiori teoriche femministe oltre ad essere tra i massimi dirigenti del partito bolscevico. Fu commissario del popolo per lAssistenza Sociale, diventando, in questo modo, la prima donna al mondo ministro del governo.La donna, molto giovane (a 20 anni) si separ dal marito, mantenendo per sempre il cognome delluomo.

La Kollontaj scrisse moltissimi saggi, articoli e libri in cui tratt dei problemi che accomunavano tutte le donne dellepoca. Opponendosi a Lenin, fu spedita in esilio allestero.

Nel 1918, Aleksandra Kollontaj, Nadezhda Krupskaya e altre loro compagne, organizzarono il Primo Congresso Nazionale delle Donne Lavoratrici e Contadine. La Kollontaj e le sue compagne volevano creare un movimento che non separasse gli ideali degli uomini da quelli delle donne ma volevano forgiare un gruppo che riunisse tutti gli ideali socialisti. Nonostante questa idea iniziale, il Congresso chiese al Partito Socialista di poter creare una sezione che si occupasse solamente di gestire le donne e che fosse gestita dalle stesse. Le donne sostenevano che questa sezione separata sarebbe servita solamente per ragioni tecniche e si tenevano ben lontane dallusare termini come organizzazione femminista.Il neonato stato sovietico inizi a smuoversi per un miglioramento, seppur minimo della condizione della donna sia nella famiglia che nella societ.Nel 1919 fu quindi creato lo Zhenotdel, la sezione femminile del partito. Questa sezione si occupava principalmente di creare iniziative femminili legate al partito, di promuovere la partecipazione delle donne alla vita politica del Paese e di sconfiggere lanalfabetismo.

I bolscevichi approvarono la creazione di questa sezione perch in questo modo le donne avrebbero supportato i soldati dellarmata rossa ma, soprattutto, perch temevano che se non avessero acconsentito, le donne avrebbero creato dei movimenti rivoluzionari che avrebbero danneggiato pesantemente lo stato.

Grazie allazione della Kollontaj, le donne ottennero il diritto al voto, quello di essere elette, il diritto allistruzione, lassistenza durante la maternit ma soprattutto un salario pari a quello degli uomini.

I primi codici russi sul matrimonio e sulla famiglia furono pubblicati nel 1918 e nel 1926 e costituirono per molto tempo un grande passo avanti non solo per la Russia ma per gran parte del mondo. Il piano di emancipazione della donna russa, si rivel per una delle imprese pi dure dello stato Russo.

La famiglia, fino ad allora, era sempre stata patriarcale (luomo era ritenuto il capo della famiglia, lunico che potesse prendere decisioni e gestire il nucleo familiare mentre la donna doveva occuparsi solamente delle faccende di casa e dei figli, non era necessario che fosse istruita perch comunque non avrebbe dovuto avere a che fare con documenti di qualsiasi genere).

I decreti emanati dallo Stato, provocarono uno sconvolgimento nelle mentalit dei cittadini che fino ad allora erano abituati ad una struttura familiare contadina in cui la donna svolgeva le faccende di casa e non era neanche lontanamente sullo stesso piano delluomo.Il percorso di emancipazione, infatti, non fu per niente facile da svolgere, fu molto contestato e in molti cercarono di bloccarlo.

Nei primi anni del governo sovietico furono emanate molte leggi che condannavano la discriminazione sessuale in ogni campo, sia sul posto di lavoro che in famiglia. Alle donne furono date moltissime possibilit per intraprendere nuove carriere (nuove perch fino ad allora erano sempre state riservate solamente agli uomini) ed alcune agevolazioni permisero loro di conciliare il nuovo lavoro con la vita famigliare. Alcune donne furono addirittura nominate come dirigenti di aziende.Iniziarono ad essere concessi alle donne i permessi per la gravidanza e i posti di lavoro furono messi a norma di sicurezza anche per le donne incinte.

Con le leggi del 1918 avevano conquistato il diritto al divorzio mentre con quelle del 1926 ottennero addirittura il permesso di abortire (cosa che prima non era neanche lontanamente impensabile visto che la donna era sempre stata vista solamente come una macchina per fare figli).

Un ruolo molto importante, lo svolsero le commissioni femminili dei vari partiti (come la Zhenotdel) che dal 1919 tentarono di coinvolgere sempre di pi le donne nella vita politica dello Stato. Le attiviste dei vari movimenti viaggiavano molto, soprattutto per diffondere le loro idee e spesso trovarono riscontri positivi (anche se ancora in fase di sviluppo) in varie parti dellAsia centrale.

A questi anni (esattamente al 23 febbraio 1917, secondo il calendario russo) sembrano risalire anche le origini della festa della donna. Un freddo giorno dellinverno 1917, un gruppo di operaie sfil a Pietrogrado per chiedere il rispetto dei loro diritti, la fine della guerra e pane per i propri figli. Nonostante sulla costituzioni ci fossero numerosi leggi che garantivano alle donne la possibilit di ottenere gli stessi lavori degli uomini, di poter partecipare alla guerra e di poter frequentare luniversit, spesso tutto ci non si realizz del tutto.

La societ post-sovietica continua ad essere fortemente maschilista ma questo non sta a significare che la donna non sia un elemento necessario per mandare avanti la societ. Gli uomini sono devastati dalla guerra, spesso sono alcolizzati e quindi non in grado di lavorare e mantenere la propria famiglia: ecco che entrano in gioco le donne che rinnovano la loro posizione curando i figli ma facendo anche pi lavori e venendo cos omaggiate l8 marzo, durante una festa che in Russia ha acquistato molto pi valore che in tutto il resto del mondo.