Il Brivido Sportivo n.41 del 13.11.2012

COPIAOMAGGIO

Siamo bellissimi

L’editoriale

Segue in ultima

di alessandro rialti

Per adesso: bat-tuta l’Udine-se, battuta la

Lazio, strabattuto il Milan, messa in sof-ferenza una Juve che accetta felice il pari, per il resto normale amministrazione. La Fiorentina fin qui ha perso solo con il Napoli (e non lo me-ritava) e con l’Inter (unica partita in gran parte sbagliata), per il resto è stata... una squadra bellissima.Già perché la squa-dra di Montella non solo ha inanellato grandi risultati e una serie positiva di sei gare con cinque vit-torie e un pari (roba da leccarsi i baffi), non solo ha pure can-cellato le difficoltà in trasferta portandosi via i tre punti da Ma-rassi (sconfitto il Ge-noa) e appunto San Siro (sponda rossone-ra) ma ha fatto tutto questo giocando al calcio. Bene, anzi be-nissimo. Ed è questo che secondo noi più salta agli occhi. Ci sta che una squadra, anche di seconda fa-

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COLLABORATORIAlessandro Rialti, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna, Luca Capanni,Alessandro Latini, Giampiero Tosi,Duccio Magnelli, Federico Pettini.

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Per la serie ‘Sen-ti chi si sente’… tornano a furor di

popolo i cori della curva Fiesole dedicati ai singoli protagonista viola. E’ ac-caduto nell’ultima gara casalinga, quella contro il Cagliari, dopo svariati mesi (se non anni) duran-te i quali il settore più palpitante del Franchi si era dedicato esclusi-vamente ad incitare la squadra in generale (o a contestarla quando lo aveva ritenuto opportu-no). Vincenzo Montella è stato il più gettonato, ma anche i nomi di Ron-caglia, Jovetic, Viviano e Toni hanno riecheggiato fra i gradoni. Ma chi è stato a ‘dare il la’ a queste ovazioni? Non sono stati i ‘non tes-serati’, che approvano questo nuovo corso viola ma rimangono fedeli al loro principio: dai loro megafoni non partiranno cori ad personam. Rumo-re e calore ma solo per Firenze e la Fiorentina come concetti assoluti: «Ora tutti uniti per la maglia», è uno dei loro assunti.

La mini-inchiesta del Brivido Sportivo ha co-munque individuato la scintilla che ha acceso l’impetuosa acclamazio-ne di Montella. Leonar-do Vonci, conduttore di ‘Viola nel cuore’ su Ra-dio Blu, vuota il sacco: «Siamo stati io, il ‘Bracio-la’ che è un tifoso storico sessantacinquenne, ed altri irriducibili sosteni-tori viola collocati nella parte alta della Fiesole vicino alla Maratona. Quando c’era Prandelli, gli bastava indossare il giubbotto per ricevere applausi, quindi ci è sem-brato giusto far partire un coro anche per Mon-tella». Cori per tutti o quasi: almeno per ora c’è infatti un grande assen-te, il patron Andrea Della Valle. «Alla radio stiamo spingendo da diverso tempo - precisa Vonci - per un coro in suo onore. E lo lanceremo presto, magari già questa dome-nica. Io sono abbonato da quando avevo dieci anni, ed ho sempre ritenuto giusto acclamare per nome un personaggio che merita. Allo stadio c’è sempre stata democrazia e chiunque può far parti-re un coro, poi chi lo vuol seguire lo segue. Siamo

ad un passo epocale della storia viola, e mi riferi-sco allo stadio nuovo. Se adesso posso sperare di andare un giorno al ‘Gi-glio Arena’ a godermi la partita al coperto, è gra-zie al mio patron. Quindi penso che i Della Valle vadano riavvicinati alla città, perché se aspettia-mo qualche imprenditore fiorentino… si muore con la voglia». A proposito di tifosi sto-rici, Stefano Sartoni ha guidato il CAV e la curva Fiesole per innumerevoli anni; ora è anche un col-lega radiofonico di Vonci

visto che conduce la tra-smissione ‘Curva Fiesole’ su Lady Radio. «Adesso non ho più in mano la Fiesole - premette Sarto-ni - però credo che i mec-canismi siano sempre gli stessi: certi cori a volte nascono spontanei, non a comando. Se le cose con-tinuano ad andare per il verso giusto, quindi, cre-do che il coro per Andrea Della Valle lo sentiremo molto presto. E’ vero che Firenze abitualmen-te non inneggia i propri presidenti, non l’ha fatto neanche durante gli anni d’oro della Champions.

E’ accaduto invece con Cecchi Gori, ma è stata un’eccezione. Noi fioren-tini siamo sempre un po’ particolari, forse qualcu-no è un po’ scostante per-ché i Della Valle non sono della nostra città, qual-cun altro ancora obietta che loro hanno preso la Fiorentina a zero euro. A chi dice così, vorrei ricor-dare che quando i Della Valle hanno preso la Fio-rentina, fra l’altro non a zero euro, nello spoglia-toio non c’era più nem-meno una sedia, avevamo perso tutto. I Della Valle hanno investito e non so

se ci hanno guadagnato, magari sì, ma chi è che dà niente per niente? A par-te tutto, il mio sentore è che in questo momento la gran parte della gente non veda l’ora di fare un coro per Andrea». E se questo coro lo lan-ciasse la Ferrovia? Wal-ter Tanturli, oltre che presidente dell’ATF, è anche a capo del glorio-so viola club Viesseux, il cui striscione campeggia proprio in quel settore. «Anche dalla Ferrovia partono i cori - conferma Tanturli - soprattutto se siamo un po’ più di quan-ti eravamo nell’ultima gara casalinga. Comun-que, Ferrovia o no, penso che ci sia molta voglia di incitare Andrea Del-la Valle. I ‘non tesserati’ cantano solo per la ma-glia, ma credo che siano una minoranza e penso che lo stadio presto dedi-cherà un coro specifico al patron. Al di là di questo, la cosa fondamentale per me è tornare ad essere tutti uniti. A Milano ad esempio c’erano anche duecento ‘non tesserati’, una quantità importante. Siamo tutti viola, punto e basta».

4 Il Brivido Sportivo - Martedi 13 novembre

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di Michela lanza La Fiorentina di Montella? Godimento puro!Beautiful. Bellissi-ma. Una squadra che sta superando

l’immaginazione, che va oltre ogni limite, anche perché Montella lo ha detto chiaro e tondo: «Non so dove possiamo arrivare. Non credo sia giusto porci limiti. Pen-siamo partita per parti-ta». Una Fiorentina, la sua, che regala soddisfa-zioni e ore di goduria as-soluta ai propri tifosi e agli appassionati di cal-cio. Così, anche domeni-ca a San Siro, i viola han-no strabiliato, vinto ma soprattutto convinto e stracciato letteralmente il Milan di Allegri. Umi-liandolo con una ‘meli-na’ finale, simbolo del potere territoriale che gli uomini di Montella hanno conquistato an-che alla Scala del Calcio. Perché è questo il punto: la Fiorentina ha vinto a Milano anche con Delio Rossi, nella passata sta-gione, ma quella dette l’impressione di essere una vittoria casuale (e fu realmente così, ina-spettata e occasionale). A differenza di quella, anzi di tutte quelle con-seguite quest’anno dalla ‘banda Montella’. Ogni partita della Fiorentina di oggi è ponderata e ogni vittoria è figlia di

un gioco che il tecnico napoletano è riuscito a cucire addosso ai viola. La goduria della vitto-ria di San Siro, quindi, non sta nel fatto in se stesso di aver vinto (o almeno non solo), ma di aver battuto il Milan sul piano del gioco. Di aver visto ‘comandare’ in campo una sola squa-dra, la Fiorentina, con-tro quella più titolata al mondo. Per continuare il volo…SI VOLA CON MON-TELLA. La squadra del giovane tecnico ex Cata-nia, dunque, ha supera-to pure l’esame San Siro, dove ha battuto una grande in trasferta e ha dato continuità di gioco e di risultati. Infatti, con la vittoria di domenica, il filotto di partite da tre punti si è allungato a 4: 12 punti nelle ultime 4 partite (per di più gio-cate bene, benissimo!) sono numeri da vertice. Sono numeri che, nell’e-poca recente della Fio-rentina, erano riusciti a mettere insieme sola-mente Ranieri, Trapat-toni e Prandelli, ovvero gli allenatori che, conti alla mano, hanno por-tato la Fiorentina tra le prime 4 d’Italia facen-

dole giocare le coppe europee poi da protago-nista. Oggi il giovanis-simo Montella si siede dunque al tavolo dei ‘grandi’ dimostrando di avere un talento natura-le, sopra la media, e di fare anche meglio dei suoi predecessori per-ché rispetto alle Fioren-tine precedenti la sua gioca un calcio spumeg-giante. E incanta tutti. È come una piccola Spa-gna: come la nazionale iberica col suo gioco di passaggi palla a terra e il suo giro di palla det-ta legge in Europa e nel Mondo, così la Vio-la lo fa in Italia, anche nei campi più presti-giosi come, appunto, San Siro che ha dovuto ‘sopportare’, oltre alla sconfitta, l’umiliante melina finale dei palleg-giatori viola che hanno letteralmente nascosto il pallone agli ‘sconvol-ti’ rossoneri di Allegri. Adesso arriverà l’Ata-lanta e sarà una partita paradossalmente anco-ra più difficile. I berga-maschi arriveranno a Firenze da sesta forza del campionato, carica-ti dal successo sull’In-ter (brutta domenica, quella passata, per le

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La Fiorentina di Montella? Godimento puro!milanesi!), compatti, e cercheranno di non far ragionare né giocare la Fiorentina che, dal can-to suo, deve restare coi piedi per terra ed entra-re in campo con il piglio giusto e con l’umiltà di chi sa di non aver fatto ancora niente… (anche se a chi tifa Fiorenti-na, giustamente, que-sto ‘niente’ sembra già molto). Ma l’Atalanta di Colantuono, resta comunque una squadra da battere perché c’è la possibilità concreta di perseguire la quinta vit-toria consecutiva e que-sta occasione non può essere gettata al vento. Perché solo così è possi-bile continuare a volare.AL VERTICE CON NU-MERI (E UOMINI) DA GRANDE. Continuare a volare (magari sempre più in alto) anche se i viola sono già al verti-ce della classifica. E ci sono meritatamente. Continuando a ragiona-re in numeri è possibile toccare con mano quan-to la vittoria di Milano abbia, sì, confermato la Viola al quarto posto (per ‘colpa’ di Cavani e Hamsik che hanno ribaltato il risultato a Genova in favore del

Napoli…) ma nello stes-so momento, in chiave Europa League, ha con-sentito alla Fiorentina di allungare il passo sulla sesta in classifica (sono infatti 6 i punti di vantaggio sull’Atalan-ta). Altro dato significa-tivo riguarda il numero dei gol subiti, 9 (come Juventus e Napoli), che fanno della difesa viola la migliore del campio-nato. E gli addetti ai lavori sanno bene che è sì importante saper fare gol, ma anche che le squadre che vincono sono sempre (o quasi) quelle che subiscono il minor numero di reti. Di pari passo con il mi-glioramento del reparto difensivo che dimostra una compattezza in-vidiabile e una perso-nalità che poche altre retroguardie in Italia hanno, migliora anche la fase offensiva. Se fino a dieci giorni fa i viola erano riusciti ad andare in rete con soli sei gio-catori, oggi, grazie alle ultime segnature di Pa-squal contro il Genoa, Cuadrado contro il Ca-gliari e Aquilani, Borja Valero ed El Hamdaoui a Milano, la conta dei marcatori viola si è gon-

fiata a 11. Praticamente una squadra di calcio: solo la Juve di Conte ha, ad ora, più marcato-ri dei viola (12). Anche da questo dato è perce-pibile la crescita della squadra. Fino a poche settimane fa, addetti ai lavori ed esperti giudi-cavano il centrocampo della Fiorentina secon-do solo a quello della Juve, squadra nella qua-le tutti i centrocampisti vanno a rete con regola-rità (cosa che mancava ai viola, appunto). Oggi il solo Pizarro (tra i gio-catori di metà campo considerati ‘titolari’) non ha timbrato il car-tellino, mentre sia gli esterni (Pasqual e Cua-drado, senza dimenti-care il palo di Cassani a Milano e il rigore che lo stesso terzino conqui-stò a Parma, a testimo-nianza dei suoi precisi e puntuali inserimenti in area), sia gli interni (Borja Valero, Aquilani e Romulo) hanno tutti provato la gioia del gol. Alle reti dei centrocam-pisti, vanno aggiunte ovviamente quelle dei difensori perché quel-li viola (Rodriguez e Roncaglia) sembrano proprio avere questo

bel ‘vizietto’, non solo perché hanno già messo a segno 3 gol in due, ma anche perché non c’è gara in cui non si pro-pongano in avanti e non ci provino (soprattutto Roncaglia ci prova spes-so - ed è successo anche a Milano - con le sue ‘saette’ dalla distanza). E poi, là davanti: man-cava solo il sigillo di El Hamdaoui ed è arrivato. Ora tutti gli attaccanti viola si sono sbloccati e sono pronti a darsi bat-taglia e a mettere in dif-ficoltà Montella. Ogni domenica.BELLI ANCHE SENZA JO-JO. Infine un detta-glio, si fa per dire… La Fiorentina a Milano ha vinto e convinto giocan-do un calcio spettacola-re pur non avendo nel suo undici titolare Jove-tic. Il giocatore monte-negrino (che ha seguito i compagni a Milano e che il ds Pradè ha riba-dito essere «il nostro top player») è un cam-pione, ma la Fiorentina di Montella ha fatto in-tendere ancora una vol-ta, anche alla Scala del Calcio, che nella propria filosofia di gioco tutti sono importanti ma nes-suno è indispensabile.

L’unico ele-mento impre-scindibile è il gioco. Tutto il resto sono dettagli (o discorsi). C’è una morale in questa ‘favola’? Sì, ed è semplicissima: la Fiorentina regala gioia, godimento, passione, diverte e incanta tutta l’Ita-lia, anche se c’è chi tende a smi-nuire il lavoro del gruppo, di Montella e del suo staff evidenzian-do sempre i demeriti degli altri piuttosto che i meriti della Vio-la (per esempio, la Juve di Firenze non era la stessa, il Milan è in crisi, etc.). Ma del resto ci sarà sempre qualcu-no che ama andare in controtendenza. Quello che conta, è che oggi a godere è Firenze. E solo Firenze.


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L’ex allenatore della Fiorentina parla in esclusiva al Brivido Sportivo ed incorona Montella: «E� fra i più bravi»

Delio Rossi: «Fiorentina da primi posti, peccato che non ce l’abbia potuta portare iocosì in alto. Borja Valero, Pizarro ed El Hamdaoui li avevo chiesti lo scorso gennaio»

di alessandro latini

Da quel 2 di maggio sembra passata un’era geologica,

eppure di mesi ne sono trascorsi appena cinque. La Fiorentina annaspava in fondo alla classifica e ad un passo dalla fine di una stagione travagliata si spense la luce ad un paio di suoi interpreti. Uno di questi era proprio Delio Rossi (l’altro, ov-viamente, Adem Ljajic), l’allenatore che era sta-to chiamato a furor di popolo in sostituzione di Mihajlovic. Tante, forse troppe, le difficoltà da gestire in un gruppo or-mai poco compatto. Pro-blemi che sicuramente non si aspettava quando ha accettato l’incarico e che comunque credeva di poter controllare dall’al-to della sua esperienza. Oggi la Fiorentina viag-gia che è una meraviglia e stupisce l’Italia intera. Il gioco dato alla squadra da Vincenzo Montella, il suo successore, è ormai preso ad esempio ed è un modello da seguire. Lui aspetta una nuova occasione, un progetto ambizioso che lo possa stimolare e coinvolgere per ritornare protagoni-

sta in serie A. Intanto il Brivido Sportivo lo ha intervistato in esclusiva e tra un po’�di tattica e qualche giudizio sui giocatori della Fiorenti-na c’�è spazio anche per parlare dell’Atalanta, un suo vecchio amore, visto

che i bergamaschi saran-no ospiti al Franchi do-menica prossima.

Rossi, partiamo da que-sta bella Fiorentina. Cosa la colpisce di più guardandola giocare?

«E’� una squadra che ha

sempre voglia di giocare a calcio, questa secondo me è la cosa più bella in assoluto che si possa dire di una squadra di calcio. E’ normale che il bel gioco dipende dai giocatori che vanno in campo. La Fiorentina ha

fatto una scelta tecnica, che io condivido: con questi giocatori a centro-campo non puoi far altro che giocare palla a terra, non vedo alternative. Si sente parlare di un gioco simile a quello del Bar-cellona, o comunque di tipo spagnolo, ma io pen-so che nella mentalità del calcio italiano non ci sia la volontà di copiare il sistema di gioco di un altro paese».

Montella sta riscuoten-do particolari apprezza-menti dalla critica. Se-condo lei è davvero uno degli allenatori più bravi ed innovativi?

«Sicuramente si, lo stan-no dicendo il campo ed i risultati».

A proposito di campo. Pensa che Cuadrado sia la vera arma in più della Fiorentina?

«Nel sistema di gioco della Fiorentina si esalta in questo centrocampo a cinque, anche perché

non è né troppo alto e né troppo basso, è un inter-medio che si adatta bene a quella zona di campo. Montella lo fa giocare nel suo ruolo ideale. Io però credo che la forza di una squadra sia data dall’asse centrale e non dai giocatori esterni, con tutto il rispetto per Cua-drado e Pasqual. Loro possono esprimere le loro qualità perché han-no Pizarro, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez che riescono ad innescar-li. Se non avesse gente di qualità nel mezzo al campo anche uno come Cuadrado farebbe fati-ca».

Il centrocampo è proba-bilmente il reparto più forte della Fiorentina. Fin qui l’ha stupita di più la voglia di continua-re a giocare su alti livel-li di Pizarro o l’impatto con il campionato italia-no di Borja Valero?

«Non mi hanno stupito nessuno dei due, anche


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Delio Rossi: «Fiorentina da primi posti, peccato che non ce l’abbia potuta portare iocosì in alto. Borja Valero, Pizarro ed El Hamdaoui li avevo chiesti lo scorso gennaio»

perché sono giocatori che avevo chiesto io lo scorso gennaio. Ero con-vinto che fossero gioca-tori che potessero fare al caso della Fiorentina. Insieme a loro avevo ri-chiesto anche El Hamda-oui, che poi è arrivato in estate insieme a loro. Per il mio concetto di calcio mi serviva un centravan-ti come lui, piuttosto che un marcantonio da area di rigore. Lui sa giocare a pallone e credevo anche si potesse integrare ve-locemente. Certo, c’ è da dire che se un giocatore a gennaio è sul mercato significa che non gioca nella propria squadra e che ha qualche proble-ma. Però lui è bravo, mi dispiace che ci stia met-tendo più del previsto a ritrovare la condizione fisica, ma quando avrà risolto i suoi problemi la Fiorentina si ritrove-rà un buon giocatore a disposizione (e il gol di Milano ne è la dimostra-zione, ndr)».

Restando nel reparto d’attacco. Secondo lei è più vantaggioso avere un giocatore da 20 gol a stagione o un reparto offensivo in cui segna-no un po’ tutti come sta succedendo alla Fioren-tina con Jovetic, Toni e Ljajic?

«Il problema è che sono pochi i giocatori in giro capaci di fare 20 gol in una stagione. Si parla dei Cavani o degli Ibra-himovic e per prendere gente di questo tipo bi-sogna spendere milio-ni e milioni di euro. Io penso che gli attaccanti che risolvono le stagioni da soli si contino sulla punta delle dita. E poi c’è da dire che il cen-travanti d’area di rigore che una volta spadroneg-giava adesso non esiste più. Detto questo sono convinto che con Cavani al centro dell’attacco la Fiorentina farebbe mol-to meglio, ma questo è evidente».

Parliamo di obiettivi: in città si ricomincia a par-lare d’Europa. Lei è d’ac-cordo?

«Io l’ho detto e lo ripeto, per me la Fiorentina è la vera sorpresa del cam-pionato, anche se in giro sento parlare di altre squadre. Di questo sono molto contento perché so quanto ci tiene la gen-te di Firenze alla propria squadra. L’unica cosa che mi dispiace è che la Fiorentina non l’ho po-tuta portare io nei quar-tieri alti della classifica, anche perché con la so-cietà avevamo impostato un discorso ambizioso. Ho sempre difeso la pro-prietà quando veniva criticata, perché avevo avvertito che questa era gente passionale e che voleva investire. I Della Valle non si sono stan-cati di Firenze e l’hanno dimostrato: io lo sapevo e non avevo dubbi che ciò avvenisse. Per me la Fiorentina può lottare

per le prime posizioni, ha i giocatori per poterlo fare».

Domenica al Franchi ar-riva l’Atalanta. Un’altra squadra in cui lei è stato protagonista

«La forza dell’Atalanta è la concretezza, un po’co-me la sua gente: non ha grilli per la testa, è una squadra pragmatica, che magari non guarda tanto a fare un calcio spettaco-lare ma è un gruppo to-sto. Per una squadra che si deve salvare questa è una dote fondamentale. Nell’Atalanta non c’è da temere un giocatore in particolare, è il gioco corale che gli fa conqui-stare dei punti e quindi secondo me sarebbe un grave errore pensare che il pericolo sia limitato a Denis. Ci sono giocatori come Maxi Moralez, Ci-garini e Bonaventura che in questa squadra rive-stono una grande impor-tanza».

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Dopo i’ capitano, lancia l’amo al nostro allenatore: api scatenatevi su Galliani!

Ci sembra di spa-rare sulla Croce Rossa, ma questa

volta l’api le si mandano a Milano pe’ cominciare a puncicare Galliani che, alla vigilia di uno scontro diretto, ha cominciato a lanciare ami al nostro allenatore. Non conten-to d’averci allamato due anni fa il capitano, ora ci prova con l’allenatore il che è non solo tempisticamente scorrettissimo, ma pure poco conveniente perché certo non dà segnali di compattezza al suo gruppo già traballante per con-to suo. Ci sembra che il Milan da qualche tempo ab-bia un po’ perso la bussola, vende i giocatori migliori (prima Kakà, poi Ibra e Thiago Silva) e, fin qui, visto quanto glieli hanno pagati, potrebbe anche aver ra-gione, ma non sa ricomprare. Corre dietro ai parame-tri zero come una “provinciale qualsiasi”, nel farlo non si perita di creare solchi con le altre società, e non ne indovina più una o quasi. Ha una squadra con una difesa disastrosa perché tecnicamente scadente, un centrocampo privo di personalità ed un attacco privo di peso, fatto di gente anche tecnicamente abi-le ma atleticamente limitata. Butterà fuori l’allena-tore, come di prassi, ma gli errori sono soprattutto a monte. Tutto questo son cavoli prevalentemente, anzi solamente suoi, del dr. Galliani e la cosa non ci fa affatto dispiacere, per usare un eufemismo, ma che, dopo averci fatto rimettere un 10-15 milioni per lo scippo di Montolivo, ora si metta a scatenare le si-rene anche per Montella, rientra nell’orticello nostro e, in misura preventiva, ma ferma, gli scateniamo i pungiglioni roventi delle nostre api.

O chi se lo’ mmaginaadi dagni una lezionedi carcioDa un credici, da dassi e’ piz-

zicotti fino a fassi e venire e lividi, da vole’ torna’ ragaz-

zi pe’ ammazzassi dalle ….(questa forse un me la passano). ‘Nsomma e viola ‘ncredibili! I’nonno gli avea un po’ paura, e l’avea anche detto, che e si pigliasse un po’ sotto gam-ba questo diaolo poco allegro, che ci si facesse monta’ i’capo da com-primenti, arcuni esagerai, quasi a fallo apposta, e che si finisse come e’ famosi pifferai che gli andaan pe’ sonare e tornaan sonati. Qui’ campo, S. Siro, e n’ha viste delle belle, cioè delle brutte, pe’ noi, a parte l’urtima contro e’ soliti diao-li e poche artre perse nella notte de’ tempi. O chi se lo’ mmaginaa che s’andesse ‘nvece a dagni una lezione di carcio, quasi a piglialli pe’ icculo alla fine. Perché gli urti-mi cinque minuti e l’ho registrai e li ‘edo e li riedo. I’palo di Cassani, i’ go’ di’ marocchino, e tutta quel-la ragnatela pe’ non fagliela vede’ mai. Galliani e un ce l’hanno fatto vede’ piue, censurao o forse e s’è andao a nascondere!L’è vero che loro, all’appari’ di’ vero, e son pohino. Allegri e un n ‘ha miha tutti e torti. Davanti una banda di tarpani che sembrano gli abbiano icculo che chiacchera con le mattonelle, dreo e pa’ la banda di’ buho, (i’meglio l’è Bonera! E Mexesse e farebbe meglio a gio-

hare a Pesse!), e ni mezzo i’meno peggio gli è proprio l’ex capitan passatina o i’poero Ambrosini che s’è quasi cominciao a giohare a i’carcio ‘nsieme! E l’arbitro? I’nonno e l’avea man-giao i’baho! E ci ha provao, ma nulla, anche contro dodici dome-niha e s’era troppo più forti. Pri-ma i’solito rigore contro che danno sortanto contro di noi, ora diemi voi: se sartano Facundo e Pato, sgonfiao dalla presidentessa sì che pare una veccia, o chi andrà pe’ le terre? Facundo gli è irruento ma i’ pallone l’ha preso, gli è sartao di sbieho, senza appoggiassi… se quell’artro e un si regge ritto e ne faccia meno! Poi e tiene ‘n campo Bonera che, di già ammonio, e s’at-

tacca a i’collo di Luhone lanciao ‘n contro piede. ‘Nsomma e ci ha provao, ma poi e s’è arreso. “E un posso miha tira’ io” e gli ha detto, un po’ come Tagliaivvento in Juve-Inter. Anche a i’ ‘rubare’ e c’è un limite.Ma veniamo a noi, gli ha marcao Aquila della notte, gli ha marcao i’Borgia (sontuoso anch’oggi), gli ha marcao (e bello) anche i’maroc-chino. E s’è fatto dodici punti ‘n quattro partie, e si gioha bene. Ma che è vero o son briaho? Un n’a-vrà miha ragione i’dottore che vo’ ne’ pazzi? Boh, anche se fosse così e ci sto proprio bene, e pe’ stacci ancora meglio e ribeo: Forza Vio-laaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

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ni sul viale del tramonto utili comunque alla causa viola. Sono diversi i gioca-tori passati dall’Atalanta direttamente alla Fioren-tina. Alcuni hanno lascia-to il segno, altri, invece, in riva all’Arno non sono riusciti ad esprimersi al meglio.RICCARDO MONTOLI-VO. E’ stato l’ultimo ele-mento di spessore ad aver lasciato la maglia neraz-zurra per indossare quella viola. A Bergamo in due stagioni tra serie B e serie A, dal 2003/04 al 2004/05, ha disputato 73 partite, re-alizzando 7 gol. E’ arrivato a Firenze a 20 anni in com-proprietà nell’estate del 2005 per tre milioni e mez-zo di euro. La Fiorentina lo ha poi riscattato per due milioni l’anno successivo. Con la casacca gigliata ha giocato sette stagioni. Al suo attivo in campionato ci sono 219 gettoni di pre-senza con 17 gol (è rima-sto fino a maggio 2012). E’ stato capitano della squa-dra da gennaio 2010 fino a maggio del 2011. Poi gli fu tolta per non aver volu-to prolungare il contratto con la società. Montolivo è diventato a Firenze uno dei centrocampisti italia-ni più forti e da giocatore

viola ha disputato i Mon-diali del 2010 in Sudafrica e gli Europei in Polonia ed Ucraina di quest’anno.GIAMPAOLO PAZZINI. L’attaccante di Pescia, dopo due stagioni a Ber-gamo (2003/04 in serie B e 2004/05 in A fino a gen-naio) dove ha colleziona-to 39 gettoni di presenza, siglando 9 gol, è arrivato a Firenze a 21 anni nel gennaio del 2005 per sei milioni e mezzo di euro. Il suo acquisto passò un po’ in secondo piano, perché fu presentato lo stesso giorno di Bojinov, valutato quindici milioni di euro. E’ stato alla Fiorentina fino a gennaio del 2009, disputando 108 partite di campionato e realizzan-do 25 gol ma non si è mai espresso ai livelli con cui ha giocato in seguito, fre-nato prima da Toni e poi da Gilardino. Ma anche nella stagione 2007/08, quando dopo la cessione di Toni al Bayern, la socie-tà puntò su di lui come ti-tolare (il suo alter ego era Bobo Vieri) non convinse del tutto Prandelli che, in-fatti, avallò la sua cessione alla Sampdoria.CHRISTIAN VIERI. Dopo 7 partite e 2 gol con l’Ata-lanta nel 2006/07 è arri-vato a Firenze a 33 anni a parametro zero nell’estate del 2007 per fare da chioc-cia a Pazzini. Si è ritaglia-to comunque il suo spazio

e ha disputato 26 gare di campionato, realizzando 6 gol. 3 ne ha messi a segno anche in Coppa Uefa, dove ha fatto valere la sua espe-rienza. Peccato solo per quel rigore fallito nella se-mifinale con i Rangers al Franchi.MAURIZIO GANZ. L’at-taccante è arrivato a Fi-renze a 33 anni nel 2001/02 dall’Atalanta con cui nella stagione prima aveva di-sputato 24 partite, segnan-do 5 gol. E’ stata quella la stagione più disgraziata per la società viola. Ganz ha giocato 15 gare, siglan-do due reti (una al 93’ ha regalato una delle poche vittorie di quell’anno con il Brescia).DOMENICO MORFEO. E’ arrivato a Firenze dall’A-talanta nell’estate del 1997 a 21 anni per otto mi-liardi e mezzo. A Bergamo dal 1993/94 al 1996/97 ha collezionato 83 gettoni di presenza, segnando 22 gol. Il fantasista abruzzese, con Malesani in panchina, ha fatto bene. Ha disputa-to 26 gare, siglando 5 reti. Poi, con l’arrivo di Trapat-toni, è andato in prestito prima al Milan e poi al Ca-gliari e al Verona. E’ torna-to nell’estate del 2000 e ha giocato 2 partite. Poi è an-dato di nuovo in prestito all’Atalanta prima di tor-nare nel 2001/02, la stagio-ne della retrocessione pri-ma e del fallimento dopo

(al suo attivo 18 presenze e 2 reti). Alla Fiorentina, a parte la prima stagio-ne, non si è mai espresso al meglio delle sue possi-bilità e delle sue evidenti potenzialità. RINO MARCHESI. E’ ar-rivato a Firenze nell’esta-te del 1960 a 23 anni dopo tre campionati all’Atalan-ta con cui aveva disputato 87 partite, segnando 12 gol. Il mediano lombardo è restato a Firenze per sei stagioni (e solo nell’ulti-ma non è stato titolare), giocando 121 gare di cam-pionato e siglando 9 gol. Ha vinto due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e una Mitropa Cup. Al suo attivo anche due presenze in Nazionale.GIANCARLO DANOVA. E’ arrivato a Firenze a 29 anni nell’estate del 1968 dopo tre stagioni all’Ata-lanta con cui aveva dispu-tato 81 gare di campiona-to, realizzando 16 gol. Alla Fiorentina l’ala lombarda ha giocato solo due parti-te nell’anno del secondo scudetto viola, entrando comunque nella storia del club.GIANFILIPPO REALI. Il difensore è arrivato dall’Atalanta ad ottobre del 1980. Al suo attivo 12 presenze prima di lascia-re la Fiorentina senza mai avere però entusiasmato.


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Giocatori in prestito: per riscattare solo Viviano e Cuadrado servono circa 12 milioni di euro

La Fiorentina si fa i conti in tascadi alessandro latini

Il mercato della Fio-rentina prosegue sottotraccia. Pradè

e Macia sono sempre alla ricerca di un attac-cante, ma la dirigenza gigliata non si sta get-tando a capofitto solo sul mercato delle punte. Il motivo è semplice: da qui a gennaio c’è anco-ra tempo e le priorità della Fiorentina potreb-bero cambiare. La filo-sofia è sempre quella di non comprare giusto per il gusto di farlo e allora viene naturale cominciare a pensare a quale potrebbero essere i rinforzi per la prossi-ma estate, quando la Fiorentina potrà tesse-rare giocatori extraco-munitari che lo stesso Macia sta seguendo con particolare attenzione. Ma proprio in vista di giugno, la Fiorentina deve mettere in conto le spese necessarie per comprare quei giocatori che attualmente stanno contribuendo a render-la così bella e prolifica,

ma il cui cartellino non appartiene ancora alla società dei Della Valle.PEDINE FONDAMEN-TALI. In primo luogo c’è da analizzare la vicenda relativa ad Emiliano Vi-viano. Il portiere è arri-vato a Firenze in prestito (seppur oneroso) dopo un lungo tira e molla tra il Palermo e l’Inter. Adesso i rosanero sono gli unici proprietari del suo cartellino e la pros-sima estate si aspettano da Pradè un assegno di circa 7 milioni di euro. E’ questa la cifra che serve per farlo diventa-re completamente un giocatore viola. Il di-retto interessato ha già espresso la sua volon-tà, che somiglia molto ad una speranza. Vuole essere comprato dalla Fiorentina, su questo non c’è nessun dubbio. Lui, tifoso da sempre, il sogno vuole continuare a viverlo, consapevole che il meglio deve ancora venire e che i prossimi anni potrebbero davve-ro essere esaltanti per la Fiorentina. E Pradè non sembra proprio vo-

ler privare la squadra di un leader come lui, che nello spogliatoio ha un peso specifico signi-ficativo. I tifosi si rico-

noscono nel portiere ed un sacrificio economico per acquistarlo lo gra-direbbero sicuramente. L’altro grande interpre-

te da riscattare è senza dubbio Juan Cuadrado, la freccia colombiana che spacca le difese av-versarie. Per i tifosi è

già un beniamino, per Montella è croce e de-lizia. L’allenatore vio-la riconosce in lui un talento ed una fisicità


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fuori dal comune, ma qualche volta in parti-ta tende ad essere poco inquadrato tatticamen-te. Roba per palati fini, per chi studia il calcio come pochi. Ma per lo stesso Montella lavora-re su un giocatore come Cuadrado è un piacere, i frutti si vedono gara dopo gara. La Fioren-tina ha già fatto sape-re che riscatterà metà cartellino dall’Udinese la prossima estate per 5 milioni di euro e il giocatore ha dichiara-to di essere entusiasta all’idea di rimanere a Firenze. Fin qui tutto a posto, i grattacapi sem-mai arriveranno nell’e-state del 2014, quando Pradè si troverà a di-scutere con i friulani (o magari con un’altra società?) della seconda metà del cartellino. Ma come ha detto lo stesso ds viola ci sarà tempo per pensarci e comun-que vada sarà un affa-re. Per un altro anno e mezzo Cuadrado se lo godranno i tifosi viola. Fin qui, dunque, c’è da mettere in preventivo una spesa estiva di 12 milioni di euro.RISCATTI E COMPRO-PRIETA’. E poi ci sono anche altri giocatori, che se la Fiorentina vorrà tenere dovrà pa-gare. Il primo è Cristian

Llama, che finora ha di-

sputato solo la partita

contro il Cagliari. An-

cora da stabilire quale

sarà la decisione della

Fiorentina, ma per ri-

scattarlo dal Catania

il prezzo è già fissato:

2,8 milioni di euro. Così

come è fissato il prezzo

di Giulio Migliaccio,

che per la Fiorentina

gioca soltanto in pre-

stito. Prezioso anche

lui nello spogliatoio, è

una sorta di uomo di fi-

ducia di Montella, che in quasi tutte le parti-te lo manda in campo nel finale. Esperto ed arcigno, per riscattar-lo dal Palermo occor-rono circa 2 milioni di euro. Diversa, invece, la posizione di Nenad Tomovic, che la Fioren-tina ha già acquisito in comproprietà con il Genoa versando nel-le casse di Preziosi 2,5 milioni di euro. La solu-zione probabile è che la prossima estate la com-proprietà possa essere rinnovata, ma Pradè po-trebbe anche decidere di comprare la seconda metà del cartellino. In questo caso sarà deci-sivo il prezzo che farà il Genoa, anche in rela-zione alle prestazioni di Tomovic in campionato. Diverso da tutte le al-tre è, infine, lo status di Francesco Della Rocca, che a Firenze è arrivato in prestito secco, essen-do già in comproprietà fra due squadre: Paler-mo e Bologna. Su di lui, che per ora abbiamo vi-sto all’opera solo un’o-ra con la Primavera, la Fiorentina può fare ben poco. A giugno saranno le due società detentri-ci del cartellino a deci-dere il suo futuro.

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di Federico pettini

Non sempre i ricor-di più belli sono quelli che fanno

più male. Certe volte, un ricordo è forse la più grande soddisfazione di un intero anno. No,

nonostante una siga-retta stia bruciando un improvvisato pacchetto come posacenere, non si sta parlando dei gran-di problemi della vita. Ma di calcio. Che in un modo o nell’altro della

vita ne fa (molto) parte. Era aprile, si aspettava la Pasqua. Ed ecco che arriva il miracolo di uno che, tra le varie, asso-miglia anche a chi ha milioni di fedeli sparsi qua e là per l’universo.

Forse è stato l’interven-to di qualche persona che ne vuole muovere altre, tipo DDV. Forse è stato l’orgoglio di un gruppo di persone che era chiamato al ‘dentro o fuori’. Fatto sta che il buon Amauri, costa-to tre milioni e mezzo lordi per sei mesi, a un minuto dalla fine fa esultare i sessantasei tifosi presenti a San Siro e urlare quelli che stavano davanti alla tv. La storia cambia. Passa-no poco più di sei mesi. I tifosi a San Siro sono più di duemila. La Fio-rentina gioca e diverte e fa parlare di sé più di quanto s’immagini. E ripete l’impresa: vince-re, ma questa volta con-vincendo. “Dalle Alpi alle Ande”, diceva una vecchia simil filastroc-ca. Intanto, della siga-retta si è bruciato pure il filtro. Sarà il caso di mettere un po’ d’acqua altrimenti la situazione potrebbe diventare bol-lente. L’acqua in casa Fiorentina è arrivata in estate. Ma non con un

bicchiere. Con un vero e proprio fiume in pie-na che ha portato via tutto. O almeno, tutti quelli che in maglia vio-la non ci dovevano stare per quello che avevano combinato. Non ci sono certo le spie, quelli che raccontano tutto magari per mantenere il posto di lavoro, una promo-zione o per far carriera. No, cose che sono venu-te fuori da sole, o con un gestore di una malva un po’ chiacchierone. Adesso la Fiorentina ha un gioco, un’identi-tà, un’anima. Cosa im-possibile da pensare se si pensa alle disastrose stagioni di Mihajlovic e Delio Rossi. Vincenzo Montella è più freddo, e forse per questo più attento a certi partico-lari che altrimenti non farebbero la fortuna di questa squadra. Vedere che Gonzalo Rodriguez ha segnato quanto Vu-cinic o Pandev, è quan-tomeno divertente. La passione che si respi-rava in città negli anni di Prandelli, sembra

rinata. Di quell’epoca, da collante fanno il ca-pitano Pasqual e l’uomo spogliatoio Toni, che per altro ha segnato più di tutti i sopra citati. In molti ora devono capire cosa vuol dire stare in riva all’Arno. A partire dai giocatori, ora cor-teggiati da mezza Euro-pa e arrivati qui come sconosciuti, retrocessi, sempre rotti o “vecchi”. Fino ad arrivare all’alle-natore, che spie raccon-tano di come Galliani vuole prepotentemente al Milan. Per fortuna, chi sta al posto più alto della società, il buon ADV patron presidente tifoso farà di tutto per far capire che Firenze e la Fiorentina, con il bel gioco e uno stadio nuovo, possono arriva-re più alto di quanto si possa immaginare. Ma-gari, con un attaccante da una ventina di reti a stagione.Soundtrack - Smoke on the Water, Deep Purple

Dal Diario di Charlie, 10/11, luogo non definito

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Il Caffè Le Logge si trova nella ridente cittadina di Greve in Chianti, fa-mosa in tutto il mondo per la sua bellezza e la sua nobile storia. Nella piazza Matteotti, peculiare per la sua geometrica asimmetria, il locale apre le sue porte per offrirvi una pausa di gusto in tutto relax.Potrete apprezzare la nostra caffetteria, accompagnata da dolci e pasticce-ria varia, o i nostri spuntini salati, con schiacciate e panini.

Il nostro ristorante propone tanti piatti tipici realizzati secondo le ricette più antiche della cucina toscana. Dagli antipasti, dove spiccano i taglieri di for-maggi selezionati e di salumi artigianali, ai secondi piatti passando per le pappardelle al cinghiale o ancora la ribollita: ogni portata regalerà la felicità al vostro palato.Da segnalare le preparazioni a base di tartufo specialità della casa. Scopri di persona tutto ciò che offre il menù, preparato con prodotti selezionati, tutti italiani di alta qualità, e quando possibile a chilometri “0”.

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Il pranzo di Natale

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Fagotto ripieno con ricotta, salvia e pancettasul letto di ragù di capriolo

Gnocchetti di farina di castagne con cremadi asparagi e taleggio

Filetto di manzo in salsa al tartufocon cipolle rosse stufate e patate vecchia FirenzeSouffle al cioccolato con crema ai frutti di bosco

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Menu di PesCe € 20impepata di cozze allo zafferano

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Sabato 17 novembre presso il Palazzetto dello Sport di Lastra a Signa, alle ore 21:00, il nostro campione affronterà l’abruzzese GIUSEPPE

BERGANTINO che, con al suo attivo 116 match da dilettante, è un valido avversario, ostico e molto ag-gressivo. Ma noi sappiamo che MARCO SCALIA sarà all’altezza dell’incontro e con il sostegno dei suoi tifosi e del suo sponsor Twentysix (con il suo gorillone) riu-scirà a trovare la carica per affrontare l’incontro.

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Il centro ginnastica Firenze al “Trofeo Calissi”

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Serie A1/A2 ginnastica artistica maschile e femminile e campionatodi categoria allieve 1° e 2° livello

6/7 APRILE 2013 NELSON MANDELA FORUM - FIRENZE

Quarta edizione dell’evento organizzato dalla nuova Realtà Camaiore

Il Pipistrellodal 1981

Nell’ambiente accogliente e familiare del no-stro locale potrete gustare diversi tipi di pizze e primi piatti. Tra le numerose varietà a di-sposizione, tutte cotte nel forno a legna e fatte lievitare naturalmente, LA PIZZA CON LA MOZZARELLA BUFALA è sicuramente la specialità e il maggior vanto dei nostri esper-ti pizzaioli. Altrettanto grande è la passione con cui i nostri cuochi preparano per voi, ogni giorno, e selezionando i prodotti migliori del-la nostra tradizione, diversi tipi di ottimi primi piatti, oltre che antipasti, pietanze della cucina toscana e gli imperdibili dolci della casa.

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E’ diventato ormai una tradizione l’appuntamento di

inizio novembre che la so-cietà Nuova Realtà di Ca-maiore (LU) dedica alla memoria di Paolo Calissi, già presidente del comi-tato regionale Toscana della Federazione Ginna-stica d’Italia. Quest’anno, infatti, la manifestazione è giunta alla sua quarta edizione, che si è svolta lo scorso 4 novembre pro-prio presso il Palazzetto dello Sport di Camaiore, e che vede crescere ogni anno di più il numero del-le società partecipanti. Presente – per la prima volta – anche il Centro Ginnastica Firenze con una delegazione di più di venti ginnaste, pratica-mente la sezione di gin-nastica generale al gran completo, formata da pic-cole e grandi atlete dagli 8 ai 16 anni d’età, divise nei tre livelli di difficoltà previsti dal programma di gara. Cinque le ginna-ste iscritte al primo livel-lo: Alice Casaglia, Cateri-na Cicali, Caterina Greci, Giulia Raviglione e Alice Magugliani, che ha otte-nuto il miglior risultato della sua categoria, con la medaglia d’argento

nella classifica delle nate negli anni 2003/2004. An-cora più nutrito il gruppo del secondo livello: alle quattro piccole ginnaste di prima fascia, Elisa Cal-dini, Sofia Giannandrea, Rebecca Levi Micheli e Ludovica Mazzuoli si sono da poco aggiunte, nel team della società di Sorgane, Alessia Burberi (classe 1998), Sara Cam-polmi (2000) e Martina Marazzini (1996). A chiu-dere la giornata di gare ci hanno pensato le ginna-ste del terzo livello, con gli ottimi quinto e setti-mo posto in prima fascia, dovuti rispettivamente ad Alessia Ravenni e Sara Corsini; in seconda fascia i migliori piazzamenti – nel folto gruppo dove troviamo anche Arianna Giannelli, Costanza Mu-gnai, Ricciarda Nencini e Annachiara Sottili – sono stati di Chiara Cortese (quarta) e Camilla Van-nucchi (settima). Infine, quinto posto in classifica per Irene Gensini, prota-gonista in terza fascia in-sieme con Bianca Aterini; assente in pedana per in-fortunio – ma presente in campo gara a fare il tifo per le compagne – l’altra ginnasta di terza fascia Laura Pieri. Al termine

della rassegna, dopo un conteggio che somma il migliore punteggio rea-lizzato da ogni società per ognuno dei tre livelli, il CGF è risultata la società settima classificata, men-tre il Trofeo è uscito dalla Toscana per entrare nella bacheca della lombarda Ginnastica Pavese. Un ot-timo test, comunque, per le ginnaste gigliate, che al rientro dalle vacanze natalizie saranno alle prese come ogni anno con il folto calendario di im-pegni agonistici, tra UISP e Federazione.


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MIDLAND è LO SPORT A 360°Eventi di ogni tipo inerenti al calcio a 5, calcio 7, calcio a 11, femminile e bambini, tennis e altri sport,

ma anche vendita di materiale sportivo (forniture a società) e inoltre trasmissinone TV e redazione internet.

RiSPoSTE DALLA SELEÇAo 2001!

Salve Marco, siete al primo anno in Midland, dopo circa un mese dall’inizio dei campionati può dirci come vi state

trovando?

«Molto bene, l’organizzazione Midland è mol-to ben curata. Abbiamo deciso tutti insieme di iscriverci in questo campionato proprio per es-sere tutelati e per prendere parte ad un torneo di qualità. Per ora siamo senza alcun dubbio fe-lici della scelta fatta».

Siete una formazione nuova oppure dietro a questo nome c’è una storia datata? Ed il nome da cosa nasce?

«In realtà questo team nasce nel 2001, sotto il nome ‘La Seleçao’, con il quale nel corso de-gli anni avevamo partecipato con successo ai campionati C5 CSEN, togliendoci grandi soddi-sfazioni. Dopo un paio di stagioni di inattività (2008 e 2009), è arrivata la fusione con il ‘B&B Stibbert’ che ci ha portato ad un quinto posto nel girone Danimarca proprio della Midland. Chiusa la parentesi con lo Stibbert, insieme a Daniele Giorgetti (storico protagonista tra le file verde-oro fin dagli albori, che ora ricopre il dop-pio ruolo di presidente-giocatore), in occasione del decennale della Seleçao, abbiamo deciso di far nascere ‘La Seleçao 2001’ (per onorare appunto quella magnifica squadra). Nel 2011, anno di rodaggio fondamentale, abbiamo chiu-so al 3° posto nel campionati C5 della Libertas portando a casa anche il trofeo come ‘miglior difesa’, proprio come era successo dieci anni prima con la storica Seleçao. E adesso vogliamo lasciare il segno anche nella Midland!».

Si nota che dopo 3 partite siete a pieni punti nel vostro girone, assieme alla forte compagine del Campone UTD: prevedete già uno scontro a due per la vittoria finale?

«Ci sono molte squadre nuove che non conosco ma credo che alla fine l’esperienza conti molto in questo sport. Si, credo che alla fine sarà una corsa a due, anche se ho imparato che una sta-gione è lunga e gli imprevisti sono dietro l’ango-lo. Oltre al fatto che una squadra può cambiare radicalmente con solo un paio di innesti azzec-cati. In ogni caso credo che, comunque vada, ci sarà da divertirsi...».

Due sole reti subite in questi 3 incontri: sembra che oltre ad un buon attacco avete anche un’ot-tima difesa. Chi sono i vostri pilastri?

«In un team affiatato ognuno diventa il pilastro dell’altro. Un portiere senza linea difensiva non può fare miracoli, esattamente come un bom-ber non può nulla se non ha compagni capaci di servirlo al momento giusto. La nostra forza è questa, giocare l’uno per l’altro».

Il prossimo lunedì avete il primo duro match contro il Campone UTD, come vede questa par-tita?

«Sarà una partita intensa, il Campone è una squadra che ha bisogno di poche presentazio-ni con un palmarès di tutto rispetto, è riuscita dove molti hanno fallito.

Intervista a Marco Albani, responsabile e giocatore della formazione verde-oro che milita nel girone Svezia C5.

Ma tireremo fuori il meglio di noi e giocheremo a viso aperto, per dimostrare quello che sappiamo fare. La prima cosa è rispettare l’avversario, sen-za averne timore. Il resto lo dirà il campo».

SCOPRI LA PAGINA DELLA TUA SQUADRA!

Già inviate le credenzia-

li di accesso alle pagine

personali delle squadre:

da adesso infatti ogni

squadra e ogni atleta

tesserato avranno una

pagina dedicata on-li-

ne, con i propri dati, in

parte modificabili, e la

possibilità di mettere la

propria foto personale.

La pagina della squadra

sarà personalizzabile

con la foto di gruppo, il

logo, lo sponsor, la sto-

ria e l’albo d’oro, ma

soprattutto ogni tesse-

rato potrà dare un voto

all’arbitro e al delegato

delle proprie gare!

Un voto che permette-

rà ai nostri operatori,

alla fine della stagione,

tramite il calcolo della

media di tutti i voti rice-

vuti sia dalle squadre e

dai propri collaboratori,

di percepire o meno dei

premi.

SE NON AVRETE RICEVUTO LE CREDEZIO-NALI ENTRO IL 03/11 CONTATTATE SUBITO LA SEDE.

Già iniziata l’operazione-foto, con gli scatti a tutte le squadre che partecipano ai campiona-ti, che verranno inseriti per primi sulle pagine ‘dedicate’ on-line, per poter poi creare la nuova edizione de L’Almanacco.

Infatti non sarà più necessario inviare il modu-lo apposito, poiché tutti i dati saranno diretta-mente presi dalla vostra pagina.

L’Almanacco 2012/13 sarà mandato in stampa il 15/12/2012. L’opera sarà disponibile come sem-pre gratuitamente, il 100% dei proventi degli sponsor saranno devoluti in beneficenza.

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Hanno preso il via la setti-mana scorsa i campionati di calcio a 5 (maschile e

femminile) e calcio a 7 (maschi-le) del Calcio Toscana. Nel C5 maschile sono 72 le formazioni iscritte che sono state suddivise in 7 gironi di 10 squadre ciascu-no (ad eccezione del girone A che comprende 12 formazioni). Ai nastri di partenza troviamo Stel-la Rossa C5, Amico Pane e Real Cerveza, vale a dire le prime tre classificate nella Top League 2011-2012; non mancano neppu-re I.G.M. e Final Blow, che hanno vinto le due edizioni precedenti della Top League. Nel C7 maschi-le incremento di partecipanti ri-spetto alla passata stagione, con ben 50 squadre al via inserite nei 5 gironi da 10 squadre ciascuno. Non si è iscritto l’AC Peruzzi, campione provinciale in carica, mentre è presente il FC Breccia (finalista nella Top League 2011-2012 e vincitrice dell’edizione 2010-2011): col livello del calcio a 7 notevolmente cresciuto ne-gli ultimi anni, ci si aspetta una stagione combattuta, con i vari raggruppamenti molto equilibra-ti. Infine nel C5 femminile sono 7 le squadre iscritte per il Calcio Toscana: 4 di esse (PGS Torregal-li, ASD Quinto Alto, Pol. San Qui-rico e le campionesse provinciali assolute in carica del Club Sporti-vo Firenze) sono inserite nel giro-ne D (del Calcio Toscana), mentre le restanti 3 formazioni (Sagittae F.T., FC Athena ed Ece Plast, vin-citrici della scorsa edizione della Golden League) si sfideranno nel girone A (dello CSEN, che gesti-sce pure i raggruppamenti B e C).

Campionato C5 maschileSono partiti subito forte i cam-pioni provinciali in carica della Stella Rossa C5 (girone D) che nella gara d’esordio si sono impo-sti (6-3) sulla Polis Multietnic C5. Nel girone A ko per l’Amico Pane (superato 9-7 dal FC Barrettino) e mezzo passo falso per il Real Cer-

veza (che ha impattato 4-4 col GS Tedalda). Dilagante avvio per il FC Devastanti (vincitori del Pre-campionato C5 e dell’ultima edi-zione della Coppa Campioni) che ha terminato sul 22-0 il match del proprio girone (G) con I Gigliot-ti. Hanno risposto alla grande i Final Blow che nel medesimo raggruppamento hanno superato (14-4) il Last Minute Calcio A5. Il maggior numero di reti (24) lo ha realizzato l’AS Tronzi (girone B) contro il Deportivo La Carogna, mentre la gara con meno segna-ture è stata quella (nel girone C) fra Auto Atelier e Gnù Team, con questi ultimi che hanno ottenuto i tre punti grazie al successo per 1-0.

Campionato C7 maschileLa vittoria più netta è stata dell’A.C.A. Galat che ha rifilato un secco 11-0 ai G.S. Ragnoni Co-verciano nel raggruppamento B, nel quale ha ottenuto i tre punti anche l’AC Club 1989 (vincitore della Fase Finale B del Precam-pionato C7) grazie al 3-1 sul FC Montalunga. Ha iniziato molto bene il FC Breccia (girone E) che ne ha fatte 9 al PSV Main-doveh (che ha messo a segno il solo gol della bandiera), anche se quest’anno il FC Breccia dovrà stare attento all’Atletico Bukka-ke (semifinalista della Top Lea-gue 2010-2011) che si è imposto all’esordio per 6-1 sulla compagi-ne dell’A Nastro Azzurro. Solo 4 pareggi nelle 23 gare del primo turno, di cui ben tre per 2-2: nel girone A da segnalare quello fra il Dagnene Secche (squadra rive-lazione della passata stagione) ed il South Florence (ex Antella 92 e passata quest’anno dal calcio a 5 al calcio a 7), due formazioni che sono partite con grandi ambizio-ni.

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scia, sappia partire bene e maga-

ri riesca a portar via punti pure

alle grandi, ma in questo caso la

realtà è ben diversa. La Fioren-

tina non solo sa gestire le gare,

non solo riesce a reggere l’urto

con chi sulla carta dovrebbe es-

sere più forte, oggi la Fiorenti-

na è… semplicemente più forte.

Gara dopo gara salta agli occhi

che di squadre più forti di quella

viola non se ne vedono. La Juve?

Formidabile, cattiva, equilibra-

tissima e con grandi giocatori ma

è poi davvero superiore ai viola?

Forse un po’, ma proprio un po’,

ma adesso che è rientrato Aqui-

lani e adesso che si è messo a se-

gnare pure El Hamdaoui abbia-

mo dei dubbi. L’Inter più forte?

Più esperta e ricca sicuramente,

ma sul piano del gioco i viola fan-

no male e ubriacano chiunque.

Il Napoli ha un grande Cavani?

Vero però anche la squadra az-

zurra ha dei limiti e sono proprio

a centrocampo e al San Poalo si

videro tutti. E allora? Anche la

Lazio è forte, la Roma avrebbe

attaccanti formidabili, però nes-

suna è più bella della Fiorentina.

Bella e con l’anima. Quella che

ha saputo soffiargli dentro Vin-

cenzino Montella. Guardate la

gara di Milano. Il gol di Aquilani,

il rigore per Pato sbagliato, poi

ancora un gol, quello fantasma-

gorico di Borja Valero. Due a zero

ma poi è venuto il gol di Pazzini.

Poteva crescere il Milan e crolla-

re la Fiorentina? No, perché oltre

che bella la Fiorentina ha appun-

to un’anima. Ma oggi si gioca al

Franchi, il fortino, però noi met-

tiamo tutti sull’avviso: arriva l’A-

talanta che ha appena ‘giustizia-

to’ l’Inter. Occhio, sapendo che ci

vorrà la migliore squadra viola.

Certo che adesso si sta volando e

ancora qualche battito vincente

potrebbe anche...farci perdere la

testa. Quella che di solito abbia-

mo sulle spalle e farci immagina-

re quella... della classifica. Una

cosa la sappiamo già: con o senza

Jovetic sarà ancora una grande

Fiorentina. Quella che da tanti

anni ci meritavamo.

di duccio Magnelli

Corre, la Fiorentina. Corre veloce, dopo due anni di esaspe-

rante lentezza. E nessuno − diciamolo pure − riesce a spiegarsi perché una combriccola di ‘inciden-tati’ a cui pochi (almeno all’inizio) davano credito, vada così forte. Anzi, a dir la verità, molti ‘tecnici’ storcevano la bocca all’i-dea di dover concedere la propria fiducia a un paio di spagnoli retrocessi con

La squadra dei miracolichi, e solo come atto di fede, potevano pensare che da un tale gruppo di ‘scalognati’ potesse venir fuori una vera squadra di calcio, in grado di far so-gnare Firenze. Insomma una specie di miracolo, il sangue di San Gennaro che si liquefa all’ombra del Cupolone. O meglio, all’ombra del Franchi, Fa-tima e Lourdes dei nuovi sogni viola.

Segue dalla prima

il Villareal, ex-grande d’Europa, e anche a quel Cuadrado − secondo alcu-ni un ‘dribblomane’ poco disciplinato − che era co-stato troppo e che, comun-que, anche lui era affon-dato con il Lecce. Viviano, poi, secondo gli scettici, non era guarito dal grave infortunio (altrimenti fi-gurati se l’avrebbero dato a noi) e poi la sua fioren-tinità sarebbe stata uno

svantaggio perché l’emo-zione e la curva Fiesole l’avrebbe sicuramente paralizzato. Pizarro, tirato giù a forza dall’aereo che stava decollando verso il Cile, era già dato per ‘fi-nito’ dal Manchester City e dalla Roma. Per non parlare della ciliegina sulla torta: ci voleva un attaccante e ADV che fa? Porta Toni, che (forse) sta-va già pensando alle pan-

tofole e alla ‘pensione’, e che non giocava una par-tita da tempi biblici. Ma il bello è arrivato quando dal profondo delle cata-combe sono usciti Ljajic, Olivera e − incredibile ma vero! − Romulo, con la ‘pretesa’ di giocare, loro, i dimenticati, i fan-tasmi, le ombre, che forse proprio per questa loro ‘trasparenza’ erano stati risparmiati dalle purghe

della campagna estiva. E allora, con uno Jovetic che sicuramente avrebbe fatto il vagabondo per vendicarsi della mancata cessione, cosa potevano aspettarsi i tifosi viola se non un campionato di transizione (e verso dove, poi)? Invece adesso sia-mo certi che lassù esiste davvero un Dio dei campi verdi, che ‘vede e provve-de’. Perché davvero po-

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Il Brivido Sportivo n.41 del 13.11.2012

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