IL BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE Il Sistema del Credito...

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IL BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE Riprendendo il famoso discorso di Robert Kennedy sul PIL (“Il PIL non tiene conto del- la salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei va- lori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipenden- ti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL … misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”), ed applicando lo stesso ragionamento ai nostri bilanci civilistici e fisca- li, potremmo dire che la loro struttura non riesce da sola, se non opportunamente inte- grata da altre informazioni, a rendere appieno l’attività svolta dalla nostra Banca di Cre- dito Cooperativo. C’è bisogno di altri elementi, non solo finanziari, spesso immateriali, che descrivano il si- gnificato – reale e tangibile – del fare banca cooperativa, del radicamento nel territorio, del- l’appartenenza alla comunità locale, della partnership con le sue tante espressioni. È d’altronde un’esigenza sempre più avvertita, e non solo all’interno del sistema BCC, quel- la di integrare con altre informazioni “non finanziarie” i sempre più complessi bilanci di esercizio. Per due buoni motivi. Il primo: non parlare soltanto agli addetti ai lavori. Il se- condo: rispondere alle esigenze informative di quegli stessi addetti ai lavori, oggi parti- colarmente interessati agli aspetti connessi alla rendicontazione “dell’immateriale”. L’esigenza di dare conto dei “beni societari intangibili”, che non compaiono nello sta- to patrimoniale o nel conto economico, è ancora più elevata per una BCC, perché una banca di relazione vive dell’interazione con i portatori di interesse. È per questa ragione che abbiamo redatto questo documento. Per parlare più direttamen- te con i nostri interlocutori, per valorizzare un patrimonio di informazioni qualitative e quantitative che è dovero- so “condensare” e non disperdere, per tracciare un filo del nostro dialo- go, dargli continuità, veri- ficarne la coerenza. Ci siamo impegnati que- st’anno, in particolare, ad arricchire la selezione degli indicatori “mutua- listici” per misurare e quindi qualificare anco- ra di più le caratteristi- che peculiari della no- stra cooperativa di credi- to, nella logica della co- erenza tra la nostra azione e la nostra identità. Un impegno che si basa su una convinzione: la forza della nostra Banca risiede in questi fattori. Il Presidente Scuola L’attenzione dedicata dalla BCC alla formazio- ne e alla cultura si è manifestata nel 2011 con l’erogazione di 5.850 euro per il sostegno di 9 iniziative. Sport e ricreazione Rilevante il contributo allo sport nel 2011, con un sostegno di 21.850 euro per 46 inizia- tive. Sanità e assistenza La promozione della sanità e dell’assistenza si è concretizzato con l’erogazione di 21.192 euro a fronte di 14 iniziative. Istituzioni locali e protezione civile Importante l’impegno verso la salvaguardia e protezione del territorio, che ha visto il suppor- to a 52 iniziative per un totale di 60.850 euro. Cultura ed arte Maggioritario Il sostegno della banca al- l’arte e alla cultura che si è concretiz- zato con l’erogazione di 69.350 euro a fronte di 45 iniziative. Tra queste ri- cordiamo il sostegno alla la serata Ballando verso Sud, iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Cul- turali – nell’ambito della rassegna Musei in Musica – e organizzata in collaborazione della BCC di Pale- strina e il patrocinio del Comune di Palestrina. Culto e religione L’impegno rivolto al mondo religioso si è rea- lizzato con 10.750 euro a fronte di 17 inizia- tive. BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE in sintesi 28 BCC 168 sportelli 16 BCC 91 sportelli 21 BCC 133 sportelli 10 BCC 219 sportelli 10 BCC 99 sportelli 46 BCC 805 sportelli 20 BCC 198 sportelli 27 BCC 154 sportelli BZ 48 BCC 197 sportelli 32 BCC 345 sportelli 31 BCC 324 sportelli 23 BCC 437 sportelli 15 BCC 232 sportelli TN 45 BCC 332 sportelli 2 BANCHE REGIONALI POLO ASSOCIATIVO 15 FEDERAZIONI LOCALI FEDERCASSE Federazione italiana delle BBC-CR ICCREA HOLDING POLO IMPRENDITORIALE SOCIETÀ CONTROLLATE “INSTITUTIONAL” Iccrea Banca BCC Gestione Crediti BCC Multimedia BCC Solution “CORPORATE” Iccrea BancaImpresa BCC Private Equity “RETAIL” Aureo Gestioni BCC Credito Consumo BCC Vita BCC Assicurazioni European Association of Co-operative Banks Groupement Européen des Banques Coopératives Europäische Vereinigung der Genossenschaftsbanken Il Sistema del Credito Cooperativo SOCI 1.083.158 La Carta dei Valori del Credito Cooperativo La Carta dei Valori è il “patto” che lega il Credito Co- operativo alle comunità locali. Definisce le regole di comportamento, i principi cardine e gli impegni della banca nei confronti del suo pubblico: soci, clienti, collaboratori. 1. Primato e centralità della persona Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promo- zione della persona. Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che la- vorano per le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano – costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori – per valorizzarlo stabilmente. 2. L’impegno L’impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel sod- disfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramen- to continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi of- ferti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comu- nità locale e “fabbricare” fiducia. Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l’approccio solidale, la cura della professio- nalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale. 3. Autonomia L’autonomia è uno dei princìpi fondamentali del Credito Cooperativo. Ta- le principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel “sistema” del Credito Cooperativo. 4. Promozione della partecipazione Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei soci alla vita della cooperativa. Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali al- la vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuo- ve l’accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità. 5. Cooperazione Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L’unione delle forze, il lavo- ro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della co- operazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraver- so le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l’autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti. 4. Plurale Lavoriamo per una finanza plurale, nella quale abbiano cittadinanza e ugua- li opportunità soggetti diversi per dimensione, forma giuridica, obiettivi d’im- presa. La diversità è ricchezza, consente di essere “complemento” rispet- to alle esigenze delle persone. Garantisce migliore stabilità e una maggio- re, effettiva concorrenza a beneficio del mercato stesso e dei clienti. 5. Inclusiva Lavoriamo per una finanza inclusiva, capace di promuovere e abilitare, di integrare persone, famiglie e imprese nei circuiti economici, civili e par- tecipativi. 6. Comprensibile Lavoriamo per una finanza che non abiti i “templi”, ma le piazze. Che par- li il linguaggio comune delle persone. Che sia trasparente e comprensibi- le, ponendo la propria competenza al servizio delle esigenze di chi ha di fronte, sinteticamente e con chiarezza. 7. Utile Lavoriamo per una finanza non autoreferenziale, ma al servizio. Non pa- drona, ma ancella. Non fine ultimo, ma strumento. Per consentire alle per- sone di raggiungere i propri obiettivi di crescita individuale e collettiva di affrancarsi da destini apparentemente segnati, di mettere a fattor comune le proprie capacità di esperienze. 8. Incentivante Lavoriamo per una finanza capace di riconoscere il merito, di valutarlo e di dargli fiducia. Anche oltre i numeri, le procedure standard, gli automa- tismi. In grado di innescare processi virtuosi di sviluppo e di generare emu- lazione positiva. 9. Efficiente Lavoriamo per una finanza che si impegni a migliorare la propria offerta ed i propri processi di lavoro con il fine di garantire sempre maggiore con- venienza ai propri clienti. Che sia in grado di accompagnare e sostenere progetti di vita, sfide imprenditoriali e processi di crescita complessi. 10. Partecipata Lavoriamo per una finanza nella quale un numero diffuso di persone ab- bia potere di parola, di intervento, di decisione. Che sia espressione di de- mocrazia economica. Nel rispetto della più elementare esigenza degli in- dividui: quella di immaginare il futuro e di contribuire fattivamente a rea- lizzarlo. Roma, 10 dicembre 2011 2011 412 BANCHE LOCALI 4.411 SPORTELLI 36.600 DIPENDENTI Clienti oltre 6 milioni Raccolta diretta 152 miliardi Impieghi 138,6 miliardi Impieghi alle imprese 93,4 miliardi Patrimonio 19,7 miliardi Settembre 2011 Supplemento al periodico Insieme tu e la tua Banca n. 2/2012

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IL BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE Riprendendo il famoso discorso di Robert Kennedy sul PIL (“Il PIL non tiene conto del-la salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loromomenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei va-lori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipenden-ti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fradi noi. Il PIL … misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna diessere vissuta”), ed applicando lo stesso ragionamento ai nostri bilanci civilistici e fisca-li, potremmo dire che la loro struttura non riesce da sola, se non opportunamente inte-grata da altre informazioni, a rendere appieno l’attività svolta dalla nostra Banca di Cre-dito Cooperativo. C’è bisogno di altri elementi, non solo finanziari, spesso immateriali, che descrivano il si-gnificato – reale e tangibile – del fare banca cooperativa, del radicamento nel territorio, del-l’appartenenza alla comunità locale, della partnership con le sue tante espressioni.È d’altronde un’esigenza sempre più avvertita, e non solo all’interno del sistema BCC, quel-la di integrare con altre informazioni “non finanziarie” i sempre più complessi bilanci diesercizio. Per due buoni motivi. Il primo: non parlare soltanto agli addetti ai lavori. Il se-condo: rispondere alle esigenze informative di quegli stessi addetti ai lavori, oggi parti-colarmente interessati agli aspetti connessi alla rendicontazione “dell’immateriale”.L’esigenza di dare conto dei “beni societari intangibili”, che non compaiono nello sta-to patrimoniale o nel conto economico, è ancora più elevata per una BCC, perché unabanca di relazione vive dell’interazione con i portatori di interesse. È per questa ragione che abbiamo redatto questo documento. Per parlare più direttamen-te con i nostri interlocutori, per valorizzare un patrimonio di informazioni qualitative equantitative che è dovero-so “condensare” e nondisperdere, per tracciareun filo del nostro dialo-go, dargli continuità, veri-ficarne la coerenza. Ci siamo impegnati que-st’anno, in particolare,ad arricchire la selezionedegli indicatori “mutua-listici” per misurare equindi qualificare anco-ra di più le caratteristi-che peculiari della no-stra cooperativa di credi-to, nella logica della co-erenza tra la nostra azionee la nostra identità. Unimpegno che si basa suuna convinzione: la forzadella nostra Banca risiedein questi fattori.

Il Presidente

Scuola L’attenzione dedicata dalla BCC alla formazio-ne e alla cultura si è manifestata nel 2011 conl’erogazione di 5.850 euro per il sostegno di 9iniziative.

Sport e ricreazioneRilevante il contributo allo sport nel 2011,con un sostegno di 21.850 euro per 46 inizia-tive.

Sanità e assistenzaLa promozione della sanità e dell’assistenza siè concretizzato con l’erogazione di 21.192euro a fronte di 14 iniziative.

Istituzioni locali e protezione civileImportante l’impegno verso la salvaguardia eprotezione del territorio, che ha visto il suppor-to a 52 iniziative per un totale di 60.850 euro.

Cultura ed arteMaggioritario Il sostegno della banca al-l’arte e alla cultura che si è concretiz-zato con l’erogazione di 69.350 euroa fronte di 45 iniziative. Tra queste ri-cordiamo il sostegno alla la serataBallando verso Sud, iniziativa delMinistero per i Beni e le Attività Cul-turali – nell’ambito della rassegnaMusei in Musica – e organizzata incollaborazione della BCC di Pale-strina e il patrocinio del Comune diPalestrina.

Culto e religioneL’impegno rivolto al mondo religioso si è rea-lizzato con 10.750 euro a fronte di 17 inizia-tive.

BILANCIO SOCIALEE DI MISSIONE in sintesi

28 BCC168 sportelli

16 BCC91 sportelli

21 BCC133 sportelli

10 BCC219 sportelli

10 BCC99 sportelli

46 BCC805 sportelli

20 BCC198 sportelli

27 BCC154 sportelli

BZ 48 BCC197 sportelli

32 BCC345 sportelli

31 BCC324 sportelli

23 BCC437 sportelli

15 BCC232 sportelli

TN 45 BCC332 sportelli

2 BANCHE REGIONALIPOLO ASSOCIATIVO

15 FEDERAZIONILOCALI

FEDERCASSEFederazione italiana

delle BBC-CR

ICCREA HOLDING

POLOIMPRENDITORIALE

SOCIETÀCONTROLLATE

“INSTITUTIONAL”Iccrea BancaBCC Gestione Crediti BCC MultimediaBCC Solution

“CORPORATE”Iccrea BancaImpresaBCC Private Equity

“RETAIL” Aureo GestioniBCC Credito ConsumoBCC VitaBCC Assicurazioni

European Association of Co-operative Banks Groupement Européen des Banques CoopérativesEuropäische Vereinigung der Genossenschaftsbanken

Il Sistema del Credito Cooperativo

SOCI1.083.158

La Carta dei Valori del Credito Cooperativo

La Carta dei Valori è il “patto” che lega il Credito Co-operativo alle comunità locali. Definisce le regole dicomportamento, i principi cardine e gli impegnidella banca nei confronti del suo pubblico: soci,clienti, collaboratori.

1. Primato e centralità della personaIl Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promo-zione della persona.Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che la-vorano per le persone.Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano – costituito dai soci, daiclienti e dai collaboratori – per valorizzarlo stabilmente.

2. L’impegno L’impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel sod-disfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramen-to continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi of-ferti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare

valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comu-nità locale e “fabbricare” fiducia.Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nellarelazione con i soci e clienti, l’approccio solidale, la cura della professio-nalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende delCredito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale.

3. AutonomiaL’autonomia è uno dei princìpi fondamentali del Credito Cooperativo. Ta-le principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel“sistema” del Credito Cooperativo.

4. Promozione della partecipazioneIl Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e inparticolare quella dei soci alla vita della cooperativa.Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali al-la vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuo-ve l’accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità.

5. CooperazioneLo stile cooperativo è il segreto del successo. L’unione delle forze, il lavo-ro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della co-operazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraver-so le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione perconservarne l’autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti.

4. PluraleLavoriamo per una finanza plurale, nella quale abbiano cittadinanza e ugua-li opportunità soggetti diversi per dimensione, forma giuridica, obiettivi d’im-presa. La diversità è ricchezza, consente di essere “complemento” rispet-to alle esigenze delle persone. Garantisce migliore stabilità e una maggio-re, effettiva concorrenza a beneficio del mercato stesso e dei clienti.

5. InclusivaLavoriamo per una finanza inclusiva, capace di promuovere e abilitare, diintegrare persone, famiglie e imprese nei circuiti economici, civili e par-tecipativi.

6. ComprensibileLavoriamo per una finanza che non abiti i “templi”, ma le piazze. Che par-li il linguaggio comune delle persone. Che sia trasparente e comprensibi-le, ponendo la propria competenza al servizio delle esigenze di chi ha difronte, sinteticamente e con chiarezza.

7. UtileLavoriamo per una finanza non autoreferenziale, ma al servizio. Non pa-drona, ma ancella. Non fine ultimo, ma strumento. Per consentire alle per-sone di raggiungere i propri obiettivi di crescita individuale e collettiva diaffrancarsi da destini apparentemente segnati, di mettere a fattor comunele proprie capacità di esperienze.

8. IncentivanteLavoriamo per una finanza capace di riconoscere il merito, di valutarlo edi dargli fiducia. Anche oltre i numeri, le procedure standard, gli automa-tismi. In grado di innescare processi virtuosi di sviluppo e di generare emu-lazione positiva.

9. EfficienteLavoriamo per una finanza che si impegni a migliorare la propria offertaed i propri processi di lavoro con il fine di garantire sempre maggiore con-venienza ai propri clienti. Che sia in grado di accompagnare e sostenereprogetti di vita, sfide imprenditoriali e processi di crescita complessi.

10. PartecipataLavoriamo per una finanza nella quale un numero diffuso di persone ab-bia potere di parola, di intervento, di decisione. Che sia espressione di de-mocrazia economica. Nel rispetto della più elementare esigenza degli in-dividui: quella di immaginare il futuro e di contribuire fattivamente a rea-lizzarlo.

Roma, 10 dicembre 2011

2011412 BANCHE LOCALI4.411 SPORTELLI36.600 DIPENDENTI

Clienti oltre 6 milioniRaccolta diretta 152 miliardiImpieghi 138,6 miliardiImpieghi alle imprese 93,4 miliardiPatrimonio 19,7 miliardi

Settembre 2011

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Dal 1° gennaio 2012 la BCC di Pale-strina ha incorporato la BCC S. Felici-ta M. di Affile. Dunque, i dati riporta-ti nel presente documento si riferi-scono alla Banca post fusione. LaBanca con la propria attività produceun valore a favore di diversi portatoridi interesse (stakeolders): soci, clienti,collaboratori, collettività, comunitàlocali e Cooperazione di Credito.Questo valore prodotto, si evincedalla contabilità sociale, ovvero dauna specifica riclassificazione delConto Economico rielaborato se-condo la logica del valore aggiunto. Il valore aggiunto emerge come diffe-renza tra il valore dellaproduzione e il costodella produzione, ovverogli oneri sostenuti perrealizzare la produzio-ne stessa.Il valore aggiunto glo-bale netto prodotto dallenostra Banca nel 2011 èstato di circa 17 milionidi euro, come riportato diseguito nella riclassifi-cazione del Conto Eco-nomico che ne evidenziala formazione. A questo valore è statopoi ad aggiunto il van-taggio per il socio-clien-te di circa 7,7 milioni dieuro, che è stato calcola-to utilizzando i dati del-le segnalazioni di Vigi-lanza che censisconol’attività della BCC versoi soci, come illustratonello schema seguente:

Il legame della banca con la propriacomunità non è solo una prescrizio-ne normativa, ma una volontà testi-moniata dall’impegno costante nellosviluppo delle aree di riferimentodella BCC.La ricchezza prodotta dalla bancadi Palestrina resta nel territorio, nonsoltanto perché la quasi totalità degliinvestimenti per lo sviluppo dell’eco-nomia è rivolta alle comunità locali,ma anche perché il patrimonio dellaBCC - costituito dal capitale e dalle ri-serve indivisibili - è destinato a ri-manere un bene di tutta le comunità.Cospicue sono state le risorse im-piegate in iniziative di carattere socia-le, culturale, assistenziale, sportivo, di

tutela dell’ambiente, con lo scopodi migliorare la qualità della vitadelle proprie comunità.A fine 2011 la banca complessiva-mente ha erogato circa 190 mila eu-ro alle comunità locali per un totaledi 183 iniziative. Di seguito la tabel-la riassuntiva delle sponsorizzazionie delle elargizioni rivolte alle comu-nità locali, ripartite nei vari settori.

Il valore per lacomunità locale

DISTRIBUZIONE DELLE SPONSORIZZAZIONI E DELLE ELARGIZIONI A FAVORE DELLE COMUNITÀ LOCALI

Settori Sponsorizzazioni Elargizioni

n° Valore n° Valore

Sport e ricreazione 14 8.750 32 13.100Sanità ed assistenza 3 4.800 11 16.392Cultura ed arte 21 28.580 24 40.770Scuola 2 3.000 7 2.850Culto e religione 6 7.400 11 3.350

Istituzioni locali e protezione civile 20 15.750 32 45.100

STIMA VANTAGGIO PER IL SOCIO CLIENTE

1. determinazione della raccolta e degli impieghi a non soci2. determinazione interessi attivi ed interessi passivi a socia. margine d’interesse verso soci = interessi attivi a soci - interessi passivi a soci3. determinazione dei tassi di interesse su impieghi e su raccolta a non socia. tasso di interesse attivo stimato a non soci = (interessi attivi totali - interessi attivi verso soci)/impieghi

a non socib. tasso di interesse passivo stimato a non soci = (interessi passivi totali - interessi passivi verso

soci)/raccolta da non soci4. determinazione interessi attivi e passivi totali stimati = raccolta e impieghi totali*tassi stimativerso non soci

a. determinazione del margine d’interesse totale stimato5. determinazione interessi attivi e passivi verso soci stimati = raccolta e impieghi verso soci*tassistimati verso non soci

a. determinazione del margine d’interesse verso soci stimato6. valore per il socio cliente = margine d’interesse verso soci stimato - margine d’interesse versosoci effettivo

DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO 2011

interessi attivi e proventi assimilati 24.632.890commissioni attive 5.593.802dividendi e proventi simili 107.987risultato netto dell’attività di negoziazione 115.011risultato netto dell’attività di copertura 0utili (perdite) da cessazioni o riacquisto crediti, attività e passività finanziarie 104.472risultato netto delle att. e pass. finanziarie valutate al fair value 9.513altri oneri/proventi di gestione 1.430.928utili (perdite) delle partecipazioni 0Totale ricavi netti 31.994.604interessi passivi e oneri assimilati -5.317.057commissioni passive -752.734altre spese amministrative (al netto delle imposte indirette, elargizioni e beneficenza e pubblicità) -4.714.820rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti, attività e altre operazioni finanziarie -3.259.957accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -297.165rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali al netto ammortamenti 0rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali al netto ammortamenti 0rettifiche di valore dell’avviamento 0Totale consumi -14.341.733Valore aggiunto caratteristico lordo 17.652.871risultato netto valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 0utili (perdite) da cessione di investimenti -2.408Valore aggiunto globale lordo 17.650.463rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -655.747rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali -6.107Valore aggiunto globale netto stimato 16.988.609spese per il personale -7.986.071altre spese amministrative -imposte indirette e tasse -1.742.697altre spese amministrative -spese pubblicitarie -126.653altre spese amministrative -elargizioni e beneficienza -189.842Risultato prima delle imposte 6.943.345imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente -1.697.643utile (perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte 5.245.701utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto imposte 0utile (perdita) d’esercizio 5.245.701

Gli impiegati rappresentano il 74%,i quadri direttivi sono il 24% e il 3%sono dirigenti.

I soci sono i principali portatori diinteresse della BCC, poiché altempo stesso sono i proprietari, iclienti e i testimoni della Banca.I soci della banca a fine 2011 erano3.777 (di cui 3.361persone fisiche e406 persone giuridiche), di seguito iltrend di crescita della compaginesociale negli ultimi 5 anni.

I soci risiedono o svolgono la propriaattività nelle zone di competenzadella banca e, prevalentemente, neicomuni nei quali la BCC è presentecon proprie filiali.

L’impegno della BCC di Palestrinanel rafforzare il legame con i soci ècostante. Basti considerare che l’im-porto di euro 270.000 stanziato per ilfondo beneficienza e mutualità èstato utilizzato per proseguire l’a-zione di sostegno alle iniziative di

carattere sociale e culturale a van-taggio delle comunità locali. Inoltre,sono stati spesi circa euro 580.000 permanifestazioni sociali, incontri epubblicità a carattere territoriale. Insintesi la banca ha distribuito sul ter-ritorio circa 850 mila euro. La BCC ha messo a disposizione deisoci servizi mutualistici loro dedica-ti che ad oggi vedono l’adesione di1.060 persone. Inoltre, periodica-mente viene redatta una rivista in-formativa sulle attività e sulle inizia-tive realizzate e sul sito aziendalesono presenti rubriche volte alla co-municazione e informazione dellacompagine sociale.Diversificata è la composizione del-la compagine sociale per sesso e peretà.

Riguardo all’anzianità del rapportocon i soci, possiamo notare come il53% lo è da meno di 10 anni, il22% ha un’anzianità di rapportocompreso fra 10 e 20 anni, il 16% fra20 e 30 anni e il 10% è socio da oltre30 anni.

I dipendenti e i collaboratori delleBCC sono considerati gli attori princi-pali nello svolgimento delle attività edal loro coinvolgimento e dalle lorocapacità dipende la realizzazionedegli obiettivi aziendali. Valorizza-zione delle competenze e promo-zione della loro partecipazione, sonoper noi un impegno preciso. La gestio-ne del personale è volta a ricercarel’ottimizzazione dei carichi di lavoro,e alla valorizzazione delle attitudiniprofessionali di ognuno, conside-rando le esigenze della banca.I nostri dipendenti formano un grup-po ad alto potenziale, caratterizzatoda un contenuto livello di età me-dia, crescente livello di istruzione,basso anzianità di servizio e quote ro-sa in costante crescita (40% del tota-le dipendenti).Ad oggi, dopo la fusione fra le dueBCC l’organico della banca è compo-sto da 117 persone, 70 uomini e 40donne, 4 le assunzioni nell’anno e 3i contratti part-time.Riguardo all’età del personale, lacomposizione è la seguente:

In un’ottica di qualificazione delpersonale, costante è l’impegno del-la banca nella formazione professio-nale, nel 2011 l’investimento è statodi 29.062 euro per circa 3.000 ore.

2.933 3.0773.227 3.418

3.777

0500

1.0001.5002.0002.5003.0003.5004.000

2007 2008 2009 2010 2011

CRESCITA DEI SOCI

0

100

200

300

400

500

600

Fino a 35anni

da 36 a45 anni

da 46 a55 anni

da 56 a65 anni

Oltre 65anni

Fino a 35anni

da 36 a45 anni

da 46 a55 anni

da 56 a65 anni

Oltre 65anni

Uomini Donne

700

800

DISTRIBUZIONE DEI SOCI PER SESSO ED ETÀ

fino a 35 anni

da 36 a 45 anni

da 46 a 55 anni

oltre 55 anni7%

26%

34%

34%

COMPOSIZIONE DEL PERSONALE PER ETÀ

3

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8

0

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8

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Dirigenti Quadri direttivi

Impiegati 3ª area

Dirigenti Quadri direttivi

Uomini Donne

Impiegati1ª e 2ª area

Impiegati1ª e 2ª area

Impiegati 3ª area

COMPOSIZIONE DEL PERSONALE PER QUALIFICA

11,5%

36,5%

11,2%

3,1%

5,7%

32,1%

ScuolaCulto

e religione

Cultura ed arte

Sanità edassistenza

Sport e ricreazione

Istituzionilocali e

protezione civile

EROGAZIONI PER SETTORE

Il valore per i soci clienti

La contabilitàsocialeIL VALORE AGGIUNTO GENERATO DALLA BCC DI PALESTRINA

1.248

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

Palestr

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193 208266

61 115 87170

91 58 86 69225

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DISTRIBUZIONE SOCI PER COMUNE

6. Utilità, servizio e beneficiIl Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto,è la meta che guida la gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utiledella gestione è strumento per perpetuare la promozione del benessere deisoci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il CreditoCooperativo.Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell’ef-ficienza organizzativa, nonché condizione indispensabile per l’autofinan-ziamento e lo sviluppo della singola banca cooperativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento del-le riserve – in misura almeno pari a quella indicata dalla legge – e ad al-tre attività di utilità sociale condivise dai soci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difende-re nel rispetto dei fondatori e nell’interesse delle generazioni future.I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ot-tenere benefici in proporzione all’attività finanziaria singolarmente svol-ta con la propria banca cooperativa.

7. Promozione dello sviluppo localeIl Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un’al-leanza durevole per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annua-le di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della co-munità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Co-

operativo esplica un’attività imprenditoriale “a responsabilità sociale”, nonsoltanto finanziaria, ed al servizio dell’economia civile.

8. Formazione permanente Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenzee della professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la cre-scita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nel-le comunità locali.

9. SociI soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribui-re allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuoven-done lo spirito e l’adesione presso la comunità locale e dando chiaro esem-pio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà trai componenti la base sociale. Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codi-ce etico fondato sull’onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale,l’altruismo.

10. AmministratoriGli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprioonore a partecipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare va-lore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedicare il tempo ne-cessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazioneprofessionale e formazione permanente.

11. DipendentiI dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a col-tivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della sin-golarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tem-po alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento de-gli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano.

Riva del Garda, dicembre 1999

12. GiovaniIl Credito Cooperativo crede nei giovani e valorizza la loro partecipazio-ne attiva nel suo percorso di innovazione. Attraverso un confronto costan-te, si impegna a collaborare con loro, sostenendoli nella diffusione e nel-la concretizzazione dei principi della cooperazione di credito.

Roma, dicembre 2011

La Carta della Coesione del Credito Cooperativo

La Carta della Coesione inserisce la BCC nel sistemadel Credito Cooperativo, traducendo i principi dellaCarta dei Valori in un contesto di “rete”.

1. Principio di autonomiaL’autonomia della singola Banca di Credito Cooperativo-Cassa Rurale è unodei principi fondamentali del Movimento del Credito Cooperativo. L’au-tonomia si esprime in modo pieno e fecondo se si sviluppa nell’ambito del“sistema”del Credito Cooperativo.1 Tutti i soggetti del “sistema” propongo-no e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell’autonomia della sin-gola cooperativa. L’autonomia della singola BCC-CR deve essere compa-tibile con la stabilità della stessa e con l’interesse generale. Le BCC-CR cu-stodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria sostanziale au-tonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana, prudente ecoerente con la propria missione. Esse sono accomunate da una forte omo-geneità statutaria e culturale. Il “sistema” considera un valore prezioso l’e-sistenza del numero più ampio possibile di BCC-CR e ne assicura lo svi-luppo nel segno della stabilità, della coerenza e della competitività.

2. Principio di cooperazioneLa cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strut-ture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conser-varne l’autonomia e la stabilità e migliorare la loro capacità di servizio aisoci e ai clienti. Il “sistema” del Credito Cooperativo costituisce un fatto-re competitivo indispensabile per le BCC-CR e consente di ottenere e man-tenere un posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale al-trimenti irraggiungibili.

3. Principio di mutualitàLa “mutualità” di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme dimutualità interna (con e verso i soci) ed esterna (con e verso il territorio) pre-viste dalla normativa bancaria e dallo Statuto della BCC-CR. Lo sviluppodi rapporti collaborativi tra le BCC-CR è finalizzato al perseguimento di van-taggi bancari e non-bancari a favore della base sociale, della clientela fi-nale e del territorio*. (* Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Car-ta dei Valori del Credito Cooperativo).

4. Principio di solidarietàLa solidarietà all’interno delle BCC-CR e fra le BCC-CR è un principio ir-rinunciabile del Movimento. Contribuire a creare le condizioni migliori perla nascita, l’operatività e lo sviluppo durevole delle BCC-CR rappresentaun valore prioritario e costituisce interesse primario di ciascuna BCC-CRe dell’intero “sistema” del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime an-che attraverso la condivisione di principi e idee, l’elaborazione e la par-

tecipazione a progetti e iniziative comuni, l’aiuto vicendevole nei casi dinecessità.

5. Principio di legame col territorioLa BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione eal suo servizio si dedica completamente, in modo indiretto (favorendo i so-ci e gli appartenenti alla comunità locale nelle operazioni di banca) e inmodo diretto (favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e so-stenibile del territorio)2.

6. Principio di unitàL’unità del “sistema” rappresenta un bene irrinunciabile per ciascunaBCC-CR. La convinta adesione delle BCC-CR alle Federazioni Locali e diqueste alla Federazione Italiana va perseguita costantemente, pur nel rispet-to della volontarietà delle scelte.

7. Principio di democraziaIl principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC-CR sia le relazioni tra le BCC-CR all’interno delle strutture di natura asso-ciativa – consortile che nel tempo esse si sono date e si danno.

8. Principio di sussidiarietàIl “sistema” del Credito Cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà

e si presenta come un sistema coordinato di autonomie basato su struttu-re operanti a vari livelli con funzioni distinte ma tra loro complementari3.

9. Principio di efficienzaTutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adot-tate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L’efficienza dovrà esse-re valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di co-erenza rispetto alla previsione normativa e statutaria.Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adot-tate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L’efficienza dovrà esse-re valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di co-erenza rispetto alla previsione normativa e statutaria.

10. Principio di trasparenza e reciprocitàLe iniziative e le relazioni all’interno del “sistema” del Credito Coopera-tivo sono improntate al principio di trasparenza e di reciprocità. Traspa-renza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l’acces-sibilità e la circolazione delle informazioni a tutti i livelli. Reciprocità si-gnifica che ciascuna componente si impegna, concordemente alle altre,a contribuire alle attività comuni, nella consapevolezza della responsabi-lità congiunta e nella prospettiva di un mutuo beneficio.Parma, dicembre 2005

La Carta della Finanzalibera, forte e democratica

1. ResponsabileLavoriamo per una finanza responsabile, gestita eorientata al bene comune. Attenta a dove investe ilrisparmio. Governata da persone in grado di interpre-tare i valori nelle decisioni ed essere di esempio.

2. SocialeLavoriamo per una finanza attenta ai bisogni delle famiglie, delle impre-se, degli enti no profit, delle Amministrazioni locali. Capace di guardareoltre se stessa e di dare un senso alle proprie scelte. La finanza che voglia-mo è una finanza di comunità, personalizzata e personalizzante. Se fa cre-scere le comunità, i territori e le economie locali, la finanza diventa essastessa “attrice” di sviluppo.

3. EducanteLavoriamo per una finanza che renda capaci di gestire il denaro con di-scernimento e consapevolezza, nelle diverse fasi della vita. Che accom-pagni con giusti consigli i processi di risparmio, indebitamento, investimen-to, spesa, protezione dai rischi, previdenza. Che educhi a guadagnare e agestire il denaro nel rispetto della legalità e del bene comune.1 Art. 3 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo 2 Art. 34 del Testo Unico Bancario e art. 2 dello Statuto-tipo delle BCC-CR del 2005.

3 Definizione di sistema a rete varata in occasione del 12° Convegno Nazionale delCredito Cooperativo, Riva del Garda 1999.

Il Valore Aggiunto Globale LordoStimato è stato ripartito fra i varistakeholders, tenendo conto dellapeculiare natura delle BCC. Inparticolare la suddivisione dellerisorse create è di fatto, con di zio -nata da normativa specifica e dal -

l’obbligo di destinazione degli utilia riserva, dalle forti limitazioni alladistribuzione di utili ai soci e dalladestinazione del 3% degli utiliresidui al Fondo per la promozionee lo sviluppo della cooperazione.Di seguito la ripartizione del ValoreAggiunto Lordo stimato.

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO STIMATO

Risorse umane 32,3%

Comunità locale 4,4%

Collettività 10,0%

Patrimonio 21,4%

Patrimonio della cooperazione 0,6%

Vantaggio per i Soci-Clienti 31,2%

Negli ultimi anni la crescita com-merciale della Banca è stata accom-pagnata dall’oramai noto motto del-la campagna di comunicazione delCredito Cooperativo “la mia banca èdifferente”; differenza concreta che labanca cerca di dare costantemente al-la propria clientela offrendo un rap-porto trasparente basato sulla dis-ponibilità, la fiducia e la cortesia,ciò che in altre parole, significa pri-vilegiare il rapporto umano.Oggi la banca ha complessivamente39.621 (32.194 nel 2010) clienti, i de-positi in conto corrente sono pari a317.905 mila euro e quelli a risparmiosono 89.062 mila euro.La rete commerciale conta 17 sportel-li, 17 sono anche gli ATM mentre iPOS sono 988. La raccolta direttadella banca a fine anno era pari a483.200 mila euro, di questa, lamaggior parte è formata da depositi inconti corrente (70,7%).

70,7%

0,8% 4,1%

2,0%

21,1%

C/C

Depositi arisparmio PCT

Certificati dideposito

Obbligazioni

COMPOSIZIONE DELLA RACCOLTA DIRETTA

Il valore per icollaboratori

da meno di 10 anni

1.990da 10 a 20 anni814

da 20 a 30 anni589

da oltre 30 anni374

ANZIANITÀ DEL RAPPORTO

Tabelle e grafici riportano la somma dei dati della Banca post fusione.

Collettività10,0%

Comunitàlocale4,4%

Risorseumane32,3%

Vantaggio per i

soci-clienti 31,2%

Promozione della

cooperazione 0,6%

Patrimonio21,4%

RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO