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Mensile di informazione della Provincia Regionale di Enna Anno VI - N. 4 - Aprile 2003 Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale PT Enna Il bilancio di previsione è operativo Il festival dei “CORTI” Droga: un teorema vecchio e nuovo

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Mensile di informazionedella Provincia Regionale di EnnaAnno VI - N. 4 - Aprile 2003

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Il bilancio di previsione è operativo

Il festival dei “CORTI”

Droga: un teorema vecchio e nuovo

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Aprile 2003

Una calorosa stretta di mano

Ci sono diversi modi per salutarsi con i lettori a conclusione di un rapportosaldo, esaltante, duraturo.Io ho deciso di percorrere la via breve e più diretta, entrando a casa vostraper salutarvi e ringraziarvi.Il prossimo 25 maggio sarà una data “canonica”. Circa 190 mila elettorisaranno chiamati ad esprimere le proprie idee, affidando il timone di que-sta Provincia ad una persona consapevole e responsabile che sappiaassumere le scelte più giuste e coerenti. In questa occasione non voglioripercorrere l’operato di questa e della passata Amministrazione, entram-be da me presiedute, desidero solamente accennare allo stato d’animocon il quale ho lavorato e continuerò a lavorare, perchè la politica è unservizio alla collettività ed io ho scelto di assolverlo. E’ stato uno il criteriocui mi sono sempre ispirato: stabilire una sintonia con la gente, trovare leparole giuste a cui fare seguire le azioni, essere vicino, anche con ilcuore, ai cittadini.Non voglio, però, parlare di politica. Avverto,invece, l’esigenza, a finemandato, di stringere simbolicamente la mano a tutti, di farvi sapere cheproprio voi mi avete dato la carica giusta per continuare con la stessauguale passione del primo giorno - quel lontano 1 luglio del 1994 - quandomi fu assegnata per la prima volta la carica di presidente. Non mi sonosentito solo, in questi 9 anni di navigazione “a vista”. Certo non c’è stato iltempo di annoiarsi e neanche di fare soste. Tutti, insieme, abbiamo naviga-to nel mare della politica che ci ha uniti, ci ha resi forti e carichi di energia.Ecco perché oggi mi accingo a lasciare la mia carica con orgoglio efierezza.Ho sempre creduto che i compiti vanno svolti con serietà e chiarezza:solo così ci si guadagna la fiducia.Con questo spirito comincio ora a vivere una nuova avventura.Per il momento, permettetemi di porgervi un saluto carico di stima,ringraziandovi per avere vissuto con me giorni intensi: a volte davve-ro difficili, spesso, però, anche ricchi di gratificazioni, per quei piccolie grandi successi che con gioia abbiamo potuto conseguire e che lestatistiche favorevoli hanno in questi anni via via certificato.Questo mio saluto non vuole, tuttavia, essere un commiato. I com-miati, infatti, hanno sempre il retrogusto triste della nostalgia.Ho probabilmente alcune cose da rimproverarmi, ma un’idea miaccompagnerà con convinzione: ho sempre guardato negli occhii miei interlocutori e con loro ho sempre condiviso la sofferenzae il disagio, l’entusiasmo e le soddisfazioni ……. Arrivederci a presto, dunque!

Foto di copertinaPaesaggio

(di Sandro Libertino)

Direttore responsabileDaniela Accurso

RedazioneRossella Inveninato

Ufficio StampaMina Cannilla

Hanno collaboratoIvana Antinoro

Ass. provinciale degli allevatoriAss. culturale Kori Kori

Ethel ConsiglioSilvana Bonaccorso

Claudio TrovatoMarcella TuttobeneRosa Virardi AlerciRocco Lombardo

Gli alunni del Liceo Linguistico“Abramo Lincoln” di Enna

Giuseppe Potenza, Maria Chiara Graziano,Paola Antieri, Giulia Nicoletti

Referenze fotograficheProspero Galvagno

Repertorio fotograficoOasi Editrice S.r.l.

Archivio Enna Provincia

Progetto grafico e impaginazioneAntonio Cascio

Fotolito e stampaMultigrafica Troinese del V.C.R. S.r.l.

tel. 0935 657398fax 0935 653438

Registrazione del tribunale di Enna n. 90del Registro Periodici Tribunale di Enna

copyright 2003Provincia Regionale di Enna

(tutti i diritti riservati)

Editoriale

Approvato il bilancio di previsione

Un festival in cinemascope

I rifiuti ecologici

Spazio autogestito

Proroga della mobilità per i lavo-ratori della Nuova Intesa

Commissioni Consiliari

Protagonisti del passato

Il Folklore e i suoi gruppi

Un compleanno in festa

Un poliziotto per amico

E’ nato il parco letterario “Nino Savarese”

A spasso tra monumenti e ristoranti

Provincia in breve

Una voce tanti strumenti...e un pezzo di Sicilia

Rubriche

Delibere

Struttura organizzativa

Anche noi giornalisti

Il bollettino del Consiglio

Trovato lascia la Margherita

Al via i lavori dell’auditorium

Si avvia al completamentol’impianto sportivo

Restaurati due gioielli dell’antichità

Prima a Padova...poi ad Enna

Prestito d’onore.Enna la prima in Sicilia

SommarioSommarioMensile di informazionedella Provincia Regionale di EnnaAnno VI - N. 4 - Aprile 2003

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Approvato

il bilancio di previsione

a cura di Rossella Inveninato

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Aprile 2003

Ammonta a circa 79 milioni di Euro ilbilancio di previsione per l’anno 2003approvato, assieme al bilancio plurien-

nale e alla relazione programmatica per iltriennio 2003/2005, dal Consiglio provinciale,con i voti contrari dei gruppi consiliari diAlleanza Nazionale e Forza Italia. Lo stru-mento f inanziar io, predispostodall’Amministrazione, in linea con quantoprevisto dalle attuali normative e, in modoparticolare, dal decreto legislativo n° 267 del2000, prevede, anche investimenti nei settoridell’edilizia sportiva, dei beni culturali e dellaviabilità. Sono stati ridotti i trasferimenti eco-nomici statali e regionali. Le risorse finanzia-re di cui l’Ente può disporre derivano, infatti,esclusivamente dai trasferimenti dello Stato,della Regione, da gettiti d’imposta e dallesomme derivanti dalla dismissione di immo-bili. Nell’esercizio finanziario del 2001 laRegione sici l iana ha assegnato allaProvincia solo 10 milioni di Euro contro, i 42miliardi delle vecchie lire per l’anno 1990.Influisce negativamente sul bilancio di previ-sione la recente norma dell’Assemblea sici-liana che obbliga gli Enti locali a destinarenon meno del 25 per cento della quota finan-ziaria regionale per spese in conto capitale.Attuando una rigorosissima politica di bilan-cio l’amministrazione è riuscita ad assicura-re servizi essenziali e a trasferire risorse neisettori innovativi per lo sviluppo. L’unica stra-da da perseguire, secondo Galvagno, èaccettare la sfida di Agenda 2000.L’acquisizione di risorse come i due PIT(piani integrati territoriali),o i Fondi strutturalieuropei, sono occasioni da non lasciarsiscappare. Come per l’esercizio finanziariodel 2002, il bilancio di previsione di quest’an-no, non prevede l’utilizzazione dei fondi deri-vanti dagli avanzi di amministrazione. Di con-tro sono previsti introiti, pari a circa 7 milionidi Euro, provenienti dalla vendita di alcuniimmobili di proprietà dell’Ente.

Risorse economiche eprogetti per il territorio.

Costruzuione palazzetto dello sport in enna

Lavori di realizzazione palazzetto dello sport di Leonforte - mutuo credi-to sportivo

Dotazione di attrezzature per istituti di istruzione media di 2° grado

Manutenzione edifici di proprietà provinciale

Manutenzione edifici scolastici provinciali

Sostegno per il recupero, il restauro, la tutela, la valorizzazione e la fruizione sociale BB.CC. E AMBIENTALI (L.R.)

Realizzazione di un Visitors center e riqualificazione e valorizzazionedella riserva naturale speciale di Pergusa (L.R.)

Lavori di miglioramento viario delle strade di competenza dellaProvincia

Concessione contributi in conto capitale alle imprese artigiane ex L.R.3/86 - Finanziamento regionale

Progetto miglioramento qualità olio. realizzazione sala Panel - Finanziamento regionale

Lavori di manutenzione sulle strade provinciali

Lavori di ammodernamento S.P. 18 Agira Nicosia

10.329.138,00

2.298.233,20

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638.731,00

20.659,00

370.000,00

8.022.400,00

Le spese più significative

En

na E’ stato il presidente della Provincia Regionale di Padova,

Vittorio Casarin, ad Enna in occasione della presentazionedello sportello telematico E.Labor nell’ambito del gemellaggioEnna Padova, ad inaugurare i nuovi locali del liceo linguisticoprovinciale “Martin Luther King” di Agira, il cui preside èGiuseppe Sammartino.La struttura, di proprietà dell’Ente, che ha ospitato la caserma deiCarabinieri, è stata completamente ristrutturata nel pieno rispettoarchitettonico del centro storico. La scuola, costruita su tre piani,è stata progettata tenendo conto delle esigenze dei disabili. I tec-nici responsabili del progetto, Filippo Patanè e Alfio Musumeci,hanno infatti previsto l’abbattimento delle barriere architettonichee la realizzazione di un ascensore. Non mancano le aule multi-funzionali, che sono 5, ed un grande salone.

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a cura della Redazione

Un festival in cinemascope

Video e cortometraggi per un’iniziativarivolta alle scuole

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Emanuel Padalino

L’Eye School Festival è un invito rivolto a tutte lescuole elementari, medie inferiori e superiori del-l’ennese a scrivere e produrre un video a tema

libero che ruoti attorno all’universo giovanile ed al terri-torio ennese. Promosso dalla Provincia Regionale, incollaborazione con l’associazione culturale KinoHaus,vuole avvicinare i giovani al linguaggio audio-visivo, inmodo da sviluppare creatività.Con il video gli studenti colgono realtà che non sareb-bero evidenti nemmeno usando mille e mille parole. Ilavori presentati interessano i cortometraggi (duratamax 10 minuti), gli spot (durata max 3 minuti), i docu-mentari (durata max 10 minuti), i format (durata max 10minuti).

Scuole che hanno aderito al progetto:

I.T.C. “Duca d’Aosta”, Enna I.T.C.G. “Paxia”, Enna

I. Magistrale “Crispi”, Piazza Armerina Scuola Media Statale “Verga”, Barrafranca

IPSIA-IPSSAR, EnnaIst.Comprensivo “E. Fermi”, Catenanuova

Ist.Comprensivo “L. Capuana”, Piazza ArmerinaIst. di II grado (Magistrale e Scientifico “Falcone”), Barrafranca

Scuola Media Statale “C. Cascino”, Piazza Armerina Liceo classico “N. Colajanni”, Enna

I.T.C.G. “L. Da Vinci”, Piazza ArmerinaScuola Media Statale “G. Pascoli”, Enna*Scuola Media Statale “N. Savarese”, EnnaIst. Comprensivo “G. Verga”, Calascibetta

Scuola Media Statale “D. Alighieri”, LeonforteI.T.I.S. ”E. Majorana”, Piazza Armerina

Scuola Media Statale, Valguarnera

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Vi diciamo chi siamo

La KinoHaus è un gruppo diappassionati di cinema checomincia a produrre ancoraprima di nascere. Realizzadiversi cortometraggi con loscopo di offrire ai giovanidelle scuole l’opportunità diconoscere un mondo nuovo:la cinematografia. Nel 1997,in collaborazione con l’ I.T.C.Duca D ’Aosta di Enna, i lgruppo produce un cortome-traggio sulla corruzione negliuffici pubblici. Coinvolge iragazzi dell’Istituto scolasticoin tutte la fasi della prepara-zione e della realizzazionedel filmato. Li conduce lungoun percorso fatto di creati-vità, di riflessioni profonde esul modo di lavorare in team.Negli anni successivi il grup-po affronta altre esperienzesempre più soddisfacenti, siadal punto di vista dell’entu-siasmo suscitato nei giovani,che della qualità del prodottofinale. Nel 1999, in collabora-zione con alcune istituzioniscolastiche, nasce il progetto“Problematiche psicologichee sociali dell’adolescenza”,che ha subito incontrato ilfavore del pubblico e delleautorità presenti alle varieproiezioni. Sull’onda di que-sto successo si costituiscel ’Associazione CulturaleKinoHaus i cui principali socisono Emanuel Padalino, pre-sidente dell’associazione,Ina Urania e RosangelaScarpulla. Successivamente,con il “Progetto video scuola2000”, la KinoHaus proponedei corsi formativi sulla lettu-ra e sulla realizzazione di unfilm, partendo dall’ABC cine-matografico, sino ad arrivarealla realizzazione di unvideo. Nel 2001 effettua unsalto di qualità e progetta larealizzazione di un Festivalnel quale possano trovare lagiusta luce tutte le produzioniche le scuole del territoriohanno realizzato. LaProvincia Regionale di Ennasposa il progetto e ne pro-muove la realizzazione. Edecco l’ “Eye School Festival”.

KinoHaus

Premi assegnati dalla giuria:

Miglior attore:Ex aequo “Trio merluzzo”, “Basta un gesto”Ist. Comprensivo “G. Verga”, Calascibetta

Miglior attrice:Protagonista di “Quivi trarrem gli auspici”

ITCG “L. Da Vinci”, Piazza Armerina

Menzione speciale I.S.F.A.R.:“Parità: femminile plurale”

IPSIA-IPSSAR, Enna

Premio CSU, Premio degli Studenti:“Perdonami, fratello”

Ist. Comprensivo “L. Capuana”Piazza Armerina

Migliore sceneggiatura:“Sveglia”

I.T.C. “Duca d’Aosta”, Enna

Miglior video Eye School Festival: “Progredi”Liceo classico “N. Colajanni”, Enna

Giuria:

Geppina Gatto – Dirigente Prov. Regionale di EnnaCataldo Salerno – Pres. Consorzio Universitario Ennese

Sergio Russo – Regista e produttore cinematograficoCettina Emmi – Esperta cinematografica

Lucia Giunta – Dirigente ScolasticoAntonio Ortoleva –Redattore Giornale di Sicilia

Franz Cantalupo – AttoreAntonio Sillaro - Sceneggiatore

Mario Li Poma – direttore I.S.F.A.R.Giuseppe Sapienza- giuria I.S.F.A.R.

Francesco Stranera – Presidente Giuria degli studentiFrancesco Noto – giuria CSUGiusy Capizzi – giuria CSUStefania Sgroi- giuria CSU

dei lavori. La struttura sorgerà nella zona Mulinoa Vento, in un’area immediatamente atti-

gua al “Majorana”. L’immobile sorgeràsu tre livelli, avrà una superficie uti-lizzabile di oltre 1.200 metri qua-drati. Le sue dimensioni sonostate calcolate tenendo conto delnumero degli alunni (circa 500ragazzi) e dei professori. Alpiano terra, gli spazi sonodestinati al palcoscenico ealla platea; quest’ultima avràuna capienza di 366 posti asedere. Al pr imo pianosarà realizzata la tribunacon 230 posti. La struttu-ra, progettata secondole norme per la sicu-rezza degli impiantipubblici, prevedel’abbattimento delle

barriere architetto-niche.

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Comincia il contoalla rovescia per ilcompletamento

dell’impianto sportivopolivalente di Leonforte.Sarà, infatti, il CreditoSportivo a finanziare ilprogetto per un importodi circa 2 milioni e 420mila Euro. L’opera , inse-rita nel piano triennaledelle opere pubbliche99/2002, è stata giàcostruita con i fondidell’Ente. La prima fasedel progetto, che ha

a cura di Rossella Inveninato

Al via i lavori dell’auditorium

Il presidente della Provincia, Elio Galvagno, ha consegnato i lavori perla realizzazione dell’auditorium dell’istituto tecnico “Ettore Majorana”.

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rte visto realizzata la strut-

tura in cemento armato,iniziò nel dicembre del1999 e si concluse il 25giugno del 2001. Con ilavori attuali si provve-derà alla sistemazioneinterna dei locali, realiz-zando intonaci, contro-soffitti, pavimenti e rive-stimenti sanitar i.Interventi sono in pro-gramma anche nell’areacircostante. E’ prevista,infatti, la realizzazione distrade di accesso, ampi

parcheggi, e locali per labiglietteria. La strutturasportiva, che sorge incontrada “Mangiafora”,in un’area urbana alla-periferia del paese, èstata progettata concaratteristiche altamenteinnovative per quantoriguarda sia gli impiantielettrici e sia quelli dit e r m o ve n t i l a z i o n e .L’impianto, che poggiasu una superficie circo-lare di circa 8000 metriquadrati, è suddiviso

all’interno da tre sezionidistinte. Nella prima èstato realizzato il campoda gioco ampio 1125metri quadrati con unaaltezza di circa 9 metriper consentire lo svolgi-mento di diverse attivitàsportive quali la pallavo-lo, la pallamano, il calcioe l’atletica. Le altre duesezioni riguardano: lazona dedicata alla gradi-nata con una capienzadi 702 posti e i locali adi-biti agli spogliatoi.

Si avvia al completamento l’impianto sportivo

La cerimo-nia di con-segna è av-

venuta a scuola,alla presenza, tra glialtri, del capo di istitu-to, Carmelo Conticello,degli assessori provincialiai Lavor i pubblici e allaPubblica istruzione , AntonioBarberi e Giovanni Composto,del dir igente del VI settore,Giovanni Petronio. Ad aggiudicarsil’opera, la ditta ATI (associazionetemporanea imprese) Zab costruzionisrl e Livreri Libertino di Favara. Il pro-getto, che ha un costo di circa 788 milaEuro, è inserito nel piano triennaledelle opere pubbliche ed è stato finan-ziato dalla Cassa Depositi e Prestiti,per un impor to di circa 387 milaEuro.La somma restante è stata stan-ziata in un apposito capitolo di bilan-cio dell’Ente. Il progetto è statoredatto dall’ingegnere Alfio Di Costadi Nicosia che assumerà la direzione

Antonio Barberiassessore alla Viabilità

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si hanno notizie di una prima fabbrica quattrocentesca, ma l’at-tuale configurazione nasce con il progetto del 1667, voluto daFrancesco Zuccaro. Si sviluppa su una superficie di circa 540mq. ed in alzato su quattro livelli. La posizione asimmetrica delportale di accesso e l’identificazione di alcuni elementi architet-tonici interrotti fanno ipotizzare che il palazzo non sia mai statoultimato, ma ugualmente ogni evento della storia del paese pareaverne attraversato le stanze, per regalarci oggi un edificio com-plesso, gravido di fascino ed imponenza .Queste sono solo duedelle tante storie che i nostri centri storici raccontano e sonostorie complesse, quasi sempre collegate fra di loro fino a for-mare un panorama generale, un vedere complessivo, che oggi,diventa quello a cui l’Ente vuole ispirarsi , attraverso la logica diun pensare globale, per poi agire localmente.A tal propositoassumono diversa luce, diventando prioritari, gli innumerevoliinterventi diffusi nel territorio, quelli puntiformi, che ci hanno per-messo di normare tanti edifici, consentendone ancora l’uso, lemanutenzioni ordinarie e straordinarie, In questo modo si è evi-tato che molti beni si degradassero ulteriormente. Quindi, risa-nare per usufruire, come logica perseguibile, per arrivare ad unconcetto d’uso allargato, quello che coinvolge l’estraneità e l’ap-partenenza, la conoscenza e la responsabilità. Certo è difficileoperare in tal senso, perché viviamo il retaggio di antiche incurieed abbandoni, e noi sappiamo quanto tristi siano gli abbandoni,intrisi di grandi silenzi, con i muri omertosi che dividono gli invo-lucri delle nostre case, e che ci fanno dimenticare che sonoanche i paramenti esterni delle nostre vie.E’ un viaggio, ma sidice che ogni viaggio, anche il più grande, inizia dal primopasso, ed ogni passo è sempre, assolutamente singolo. Non sisa bene come, ma tutti, devono consapevolmente compiere ilprimo passo, istituzioni e cittadini.

a cura di Silvana Bonaccorso

Restaurati due gioielli dell’antichitàParlare dei monumenti : questol’intento dell’AmministrazioneGalvagno.

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Leonforte - Palazzo Branciforti

Agira - Palazzo Zuccaro

Sono stati aperti al pubblico i palaz-zi Brancifor te di Leonfor te eZuccaro di Agira, restaurati con

contributi dell’Amministrazione provin-ciale. Un brano di storia ritorna così avivere congiuntamente alle possibilità diuso dei rispettivi saloni nobiliari . Perdefinire le modalità relative all’apertura eall’utilizzo è stata stipulata una conven-zione fra la Provincia ed i proprietaridegli immobili. Il primo edificio è ungrande fuoriscala rispetto alla configura-zione leonfortese, che il conte NicolòPlacido Branciforte di Raccuia decise diiniziare a costruire prima ancora di otte-nere la “licentia populandi” per la fonda-zione del paese. Si sviluppa su tre piani,ha pianta quadrata con una grandecorte centrale, ed è il “castello”, perchéimponente e caratterizzato da due fortitorrioni e sul lato nord da mura e fossa-to. Fabio Salviati il celebre scultoreromano avrebbe realizzato nel ‘600 laporta maggiore. Ha raccolto in se’ il lavo-ro delle migliori maestranze locali, rega-landoci preziosi manufatti, maioliche,decori e stucchi. Se il primo edificiosegna incisivamente lo sky line delpaese, il secondo ne caratterizza ilcuore. Relativamente a palazzo Zuccaro

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Continua il confronto tra Istituzioni ed Entiennesi e padovani, nell’ambito del gemellag-gio Enna Padova. Nel capoluogo veneto si è

tenuto un convegno dal titolo “Principali incentiviagli investimenti ed assunzioni ad Enna”, a cuihanno preso parte, tra gli altri, il presidente dellaProvincia, Elio Galvagno e l’assessore provincialealle Attività Produttive, Nicola Gagliardi. I due ammi-nistratori, che hanno partecipato alla prima giornatadei lavori, di ritorno ad Enna, si ritengono soddisfattiper l’evoluzione dell’accordo, sancito il 3 giugno del2002, “Il protocollo -dicono- consolida un rapportoproficuo e vantaggioso per entrambe le province.”Riflettori puntati sulla realtà produttiva ennese, che,

tiene a ribadire Gagliardi “ha un grande potenziale,legato alla sicurezza della legalità, agli incentivi perquanto riguarda gli sgravi contributivi , alle areeindustriali attrezzate e ad una manodopera chepotrebbe diventare altamente qualificata”.Su que-st’ultimo aspetto vogliono soffermarsi i rappresen-tanti dell’Amministrazione “A chi ci accusa di espor-tare emigrazione, rispondiamo che il nostro intentoè quello di creare opportunità di lavoro e di forma-zione, collegandoci ad una realtà più evoluta, sottoil profilo economico, che è quella padovana”. Nelcorso del convegno è stato perfezionato il calenda-rio di 2 corsi di formazione, da tenere a Padova,finanziati dal Fondo Sociale europeo, destinaticomplessivamente a 24 giovani disoccupati del ter-ritorio ennese,( 12 per ogni ciclo di lezioni), il cuiprogramma prevede una parte teorica ed una prati-

ca per creare nuove figure professionali. Le selezio-ni sono aperte a tutti e avverranno entro il mese dimaggio presso l’ Associazione industriali di Enna.La Provincia Regionale ha aderito, inoltre, al proget-to E-labor, a cura della Regione Veneta e di altripartners del territorio, che prevede l’ attivazione diuna rete di sportelli per l’incontro della domande edelle offerte di lavoro, con l’apporto di nuove tecno-logie e l’utilizzo di un software creato dal ministerodel Lavoro.” Lo sportello è già operativo presso l’uffi-cio “Creazione di impresa e occupazione,” in viaChiaromonte, 2.

a cura della Redazione

A Padova un convegno per parlare di investimenti nel nostro territorio.

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La delegazione padovana in visita nelcapoluogo.

“Il rapporto avviato due anni fa con laProvincia di Enna, oggi si consolida.Insieme stiamo sviluppando un valido e

proficuo interscambio nel settore del lavoro edell’economia tra due realtà profondamentediverse, ma accomunate dallo stesso obietti-vo: creare lavoro e sviluppo, mettendo adisposizione la nostra esperienza imprendi-toriale e professionale e le grandi risorseumane e strutturali del territorio ennese”.Con questo spir ito i l presidente dellaProvincia di Padova, Vittorio Casarin, acco-

gliendo l’invito del suo collega Galvagno, avisitare il capoluogo ennese , ha com-mentato la sua visita, tenutasi a metàaprile. Una missione, quella padovana ,che è servita a tenere a battesimo ilprogetto E labor, l’iniziativa telematicacollegata al Sil ( sistema informativolavoro nazionale). “Si tratta di una rete-spiega il dirigente del settore lavoro eformazione di Padova, ClaudioSarcone- che collegherà i 40 centri per

l’impiego della Regione Veneto con i circa200 sportelli attivati nelle imprese, negli entie nei sindacati ”. In questo modol’Amministrazione provinciale vuole creareopportunità di impiego, attraverso un rappor-to diretto tra impresa e manodopera”. I risul-tati del gemellaggio Enna Padova, sono qui,a portata di mano. Un gruppo imprenditoria-le padovano ha, infatti, rilevato un pastificioche si trova a Dittaino e un’altra impresa rea-lizzerà un mobilificio, che darà lavoro a oltre100 unità.

Prima a Padova...

...poi ad Enna

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Il capoluogo è in testa alla clas-sifica siciliana, con il 10,63 percento relativamente all’asse-

gnazione di contributi, nell’ambitodel Prestito d’onore. Secondo unaclassifica, a cura dell’ufficio Studidella Cgia di Mestre.Il prestito d’o-nore è una legge a favore dei gio-vani che vogliono realizzare unlavoro autonomo. Le iniziative afavore dell’autoimpiego, gestite daSviluppo Italia,la società del mini-stero che gestisce il Prestito d’ono-re, hanno l’obiettivo di favorire l’in-serimento nel mondo del lavoro didisoccupati, attraverso la creazio-ne di imprese di piccola dimensio-ne (iniziative di lavoro autonomo,imprese in franchising e microim-prese) nei settori della produzionedi beni, della fornitura di servizi edel commercio. Per accedere alleagevolazioni, fa sapere l’assessoreprovinciale alle Attività Produttive,Nicola Gagliardi, basta inviare unasemplice domanda, contenentedati e recapiti dell’interessato, unadescrizione sintetica del progetto,l’indicazione della sua localizzazio-ne e una stima dell’investimentoprevisto.Non ci sono scadenze per la pre-sentazione delle domande ; nonesistono graduatorie di merito epunteggi: i progetti sono esaminatiin ordine cronologico di arrivo epossono essere tutti agevolati ;nonsono richieste garanzie personali opatrimoniali. Una volta accertatal’esistenza dei requisiti di leggerichiesti, le domande sono sottopo-

ste a un processo selettivo diorientamento e di valutazione chevuole verificare l’attendibilità pro-fessionale degli interessati , lacoerenza e la fattibilità dell’ideastessa; l’individuazione della misu-ra da applicare; la validità tecnica,economica e finanziaria dell’inizia-tiva. Durante questa fase i giovanisono chiamati a partecipare a col-loqui e attività, in aula e sul campo,utili alla predisposizione del pro-getto finale dell’iniziativa (businessplan), elemento principale per ladecisione definitiva di ammissionealle agevolazioni. Una volta con-cluso i l percorso formativo,Sviluppo Italia invia una lettera conl’indicazione di ciò che è necessa-rio fare per la prosecuzione dell’i-ter e la firma del contratto. Inseguito, in funzione dei fondi effet-tivamente disponibili, sono coin-volti coloro che hanno ricevutosolo la prima valutazione delladomanda.L’ interesse nei confronti del“Prestito d’Onore”, ex L. 608, everso le nuove misure microimpre-sa (rivolta a società semplici cheavviano attività nei settori dellaproduzione di beni o fornitura diservizi) e Franchising (che finanziainiziative proposte da singoli ogruppi), è cresciuto in larga misu-ra. Sono tanti i giovani che si rivol-gono allo spor tello, ist i tuitodall’Amministrazione provinciale,“Creazione d ’Impresa edOccupazione” che, nel corso del-l’anno 2002, ha monitorato circa

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Nicola Gagliardiassessore alle AttivitàProduttive

Aprile 2003A cura della Redazione.Ha collaborato lo sportello “Creazione d’impresa e occupazione”

300 colloqui da cui si è rilevata unaspiccata propensione all’autoim-piego, rivolto soprattutto alle atti-vità artigianali e dei servizi, cherichiedono investimenti iniziali nonelevati.Nell’ultima selezione del2002, effettuata presso i localidello sportello, sono state valutatecirca 150 domande. In percentualesono il 25% gli interessati alle atti-vità artigianali; il 60% alle attivitàcommerciali; il 10% ai servizi; il15% ad attività libero- professioni-sti.Il dato elaborato dall’Ufficio Studiviene commentato dal presidentedella Provincia, Elio Galvagno“Questa Amministrazione, in colla-borazione con Sviluppo Italia spa el’agenzia “Enna sviluppo ha messoa punto una vera e propria strate-gia della comunicazione, per sen-sibilizzare i giovani a lavorare auto-nomamente. Sono state promosseiniziative nelle scuole, corsi eseminari, per illustrare gli incentivieconomici.Sviluppo Italia si occupa dellaselezione dei progetti, e decide laloro ammissibilità.L’importo delprestito varia a seconda del tipo disoluzione.Si va da 25 mila Europer il lavoro autonomo, a 300 milaEuro per il franchising, ai 125 milaEuro per la realizzazione dellemicroimprese. L’attività di raccordotra gli interessati e la Società èsvolta dai giovani ex LSU, gliaddetti allo sportello, che fa capoal IV settore, “Programmazione esviluppo”.

Prestito d’onore.Enna la prima in Sicilia. Il successo porta la firma

dall’amministrazione Galvagno

sistemato in appositi contenitori biologici, all’internodei quali avverrà il processo di degradazione dellesostanze organiche, mediante immissione d’aria.Dopo 15 giorni, il rifiuto così ottenuto, non emaneràpiù cattivo odore. Si passa, poi, all’ultima fasedurante la quale il rifiuto, sistemato in apposite areee coperto da un tessuto traspirante, viene fattomaturare per 60 giorni. Per la gestione dell’impiantosarà l’Ato (ambito territoriale ottimale) assiemeall’Amministrazione provinciale a definire le moda-lità per procedere alla relativa gara d’appalto. “Conla realizzazione di quest’impianto - commenta l’as-sessore provinciale all’Ambiente Salvatore Termine-la Provincia Regionale si colloca all’avanguardia nelsistema dello smaltimento dei rifiuti. La finalità ècertamente quella di ridurre la quantità depositatanelle discariche, come previsto dal decreto Ronchi.La realizzazione della struttura sarà inoltre un‘occa-sione di lavoro per almeno 20 unità, con professio-nalità inerenti al settore ambientale”.

Risanare e bonificare l’ambiente,ridurre il numero delle discari-che e potenziare la raccolta

differenziata dei rifiuti. Sono statiquesti i punti cardine di un piùampio piano d’interventi messo incampo dall’assessorato provin-ciale all’Ambiente, per migliora-re la qualità della vita nel terri-torio. S’inquadra nell’ambito diquesta linea strategica il progetto per la realizzazio-ne di un impianto di compostaggio a processo biolo-gico, che ha già ottenuto il benestare della Giuntaprovinciale. I l progetto,redatto da Sici l iaAmbiente, società mista aprevalente capitale pubbli-co che ha curato anche ilPiano provinciale per losmaltimento dei r i f iuti,consiste in un particolaresistema per il trattamentodi quelli esclusivamente dinatura organica che per-metterà di ottenere,mediante decomposizionebiochimica, sostanze dautilizzare come fertilizzantiin agricoltura. L’impianto,unico nel suo genere intutto il territorio, sorgerà aDittaino in un’area di 15mila metr i quadrati.Finanziato con i fondi diAgenda 2000 previsti neiPIT (piani di intervento terri-toriale) n°10 “ Sinergia percompetere” costerà 5 milionie cinquecentomila Euro. Ilprogetto si basa principal-mente sulla raccolta differenziatadei rifiuti. L’obiettivo è, infatti, quello di rica-vare, dalle 67 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani,prodotti mediamente in un anno in tutto il territorioprovinciale, circa 5 mila tonnellate di frazione orga-nica da destinare al compostaggio per la produzio-ne di fertilizzante. Le scorie, che confluiranno nel-l’impianto, sono esclusivamente quelli di naturaorganica, provenienti dalla raccolta differenziata,per evitare, soprattutto, la presenza di sostanze nonorganiche che andrebbero a compromettere la qua-lità del fertilizzante o compost. Questo particolareaccorgimento consentirà, infatti, di ottenere un ferti-lizzante che non contenga tracce di materiale noci-vo per l’agricoltura. Una volta condotto nell’impianto,il materiale organico sarà sottoposto ad una primaselezione. Sarà poi triturato ed omogeneizzato uti-lizzando appositi apparecchiature tecnologicamenteavanzate. Tutto ciò si svolgerà all’interno di uncapannone sottovuoto per evitare la fuoriuscita dicattivo odore. Un adeguato sistema di deodorizzaz-zione permetterà di convogliare i gas maleodorantiverso un biofiltro. Il materiale così ottenuto sarà poi

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a cura di Rossella InveninatoE

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Salvatore Termineassessore al Territorioed Ambiente

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ecologiciIl primo impianto ricaverà dalle scoriefertilizzanti di qualità per l’agricoltura.

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Pronto i l progetto chevedrà realizzato L’Ente,richiesto dagli operatoridel settore, perchè indi-spensabile per avviaresistematicamente, i con-trolli sanitari su tutte leproduzioni legate alla zoo-tecnia. Il comparto è pro-duttivo, ma estremamentefragile, con una elevataincidenza sull’economiagenerale del territorio.Inprovincia si contano millee 500 aziende zootecni-che, con una popolazionebovina di circa 80 milacapi e 200 mila capi ovi-caprini, ed un fatturatoannuo di oltre 250 milionidi Euro. In questi ultimianni la trasformazionedella zootecnia ha portatoad un miglioramento delleproduzioni e della qualità,in una ottica di mercato

a cura di Daniela Accurso

Proroga della mobilità per i lavoratori della

Nuova intesa

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Aprile 2003

Siglato al ministero del Lavoro e dellePolitiche Sociali un protocollo d’intesacon il quale è stata riconosciuta la proro-

ga dell’indennità di mobilità,fino al 31 dicem-bre prossimo, per gli 80 lavoratori della exNuova Intesa di Gagliano Castelferrato. Allariunione, convocata dal sottosegretario alLavoro,Pasquale Viespoli, ha preso parte ilpresidente della Provincia, Elio Galvagno, ilsindaco di Gagliano, Placido Zingale, accom-pagnato dal presidente del ConsiglioComunale, Cataldo Tirolo, i segretari generalidi Cgil, Cisl e Uil di Enna, Sigfrido Fadda,Giuseppe Aleo e Vincenzo Mudaro. Dopo ladichiarazione di fallimento della società, idipendenti di Nuova Intesa sono stati posti inmobilità. Per 13 unità l’ammortizzatore socialeè scaduto il 31 dicembre scorso, per 60 dipen-denti è venuto a scadere lo scorso 13 marzo,mentre per 7 lavoratori scadrà nel correnteanno. Nel corso della riunione è stato fatto ilpunto della situazione.Il sottosegretario alLavoro ha ritenuto che la situazione degli exdipendenti della Nuova Intesa rientri nellanormativa di cui alla legge n.289-2002-leggeFinanziaria 2003, che , all’art.41, prevede laproroga dell’indennità di mobilità fino al 31dicembre prossimo, in deroga alla normativavigente in materia, allo scopo di facilitare ilcompletamento di programmi finalizzati allagestione di crisi occupazionali.

Istituto zooprofilattico provinciale

A cura della Redazione, in collaborazione con l’associazione provinciale degli Allevatori.

Pronto il progetto di massima.

competitivo. Gli allevatoridella provincia hannorecentemente ottenutonotevoli r iconoscimentinazionali ed internazionalisulla qualità dei capi alle-vati.Per contr ibuire amigliorare la qualità e latutela della salute pubbli-ca si realizzerà un’azionecontinua di sorveglianzacapillare. Nascerà, così,l’organismo destinato alleattività tecnico-scientifi-che, nell’ambito del moni-toraggio delle malatt ieinfettive e diffuse tra glianimali domestici, percontrollare la salubritàdegli alimenti di origineanimale e le zoonosi. Inquesto modo tutte le pro-blematiche sanitarie dellazootecnia saranno rileva-te.

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re feroce, che i suoi stessi cittadinihanno avuto il gusto di abbatteremetaforicamente dai suoi piedistallimonumentali, immagini che ci rievo-cano altri dittatori ed altri abbatti-

menti sanguinosi, sconfitte che la storia haconsegnato ai posteri e che taluno ancoradalle nostre parti non vuole riconoscere.Ebbene, se pacificazione (non pacifismo) sivuole raggiungere, essa passa attraverso lademocrazia e la libertà, che sono il terreno sulquale possono germogliare e vivere le popola-zioni, non certamente il fanatismo religioso o ilnemico da perseguire.L’Occidente deve il suo sviluppo e la sua cre-scita soprattutto alla religione cattolica, che neisecoli con i suoi valori di tolleranza e rispettodel prossimo ha consentito il raggiungimentodi livelli di libertà che altrove purtroppo risulta-no ancora da costruire e, difatti, i cristiani nonerano riconosciuti nei regimi totalitari comuni-sti, perché il cristianesimo è nemico dei potentied amico degli umili, perché il cristianesimo èlibero arbitrio, non è costrizione, perché il cri-stianesimo è rispetto del prossimo, non identi-ficazione dell’altro come nemico.La sinistra di questa nazione ed anche di que-sta Provincia ha sbandierato la pace ma forsenon ha capito, né probabilmente voleva capire,cosa questa significhi davvero, come si rag-giunge e come si mantiene; la guerra non èstato altro che uno strumento in più per anneb-biare le coscienze e scendere in piazza urlan-do contro qualcuno o qualcosa, come sempremistificando ed approfittando del sangue inno-cente per speculazioni di bassa lega: ci dispia-ce per loro, purtroppo la guerra è finita, cerca-tevi un altro totem anti governo per i prossimimesi.

del Consiglio Provinciale

Finalmente l’attacco degliStati Uniti a Bagdad sta perterminare ed il regime delRais è sconfitto, occasioneper riflettere, senza l’ecci-

tazione di qualche mese fa e senza le posizio-ni preconcette di parte sul significato che inItalia ha avuto questo avvenimento e sulle divi-sioni che si sono provocate fra partiti e movi-menti.Nessuno è a favore della guerra, che da sem-pre significa morte e distruzione, ma se ciò èvero non ci pare che una parte politica possaavere l’esclusiva della pace ed altri inveceadditati, come anche nel nostro ConsiglioProvinciale è successo, come guerrafondai ecompari di Bush, perché l’America non è solopotenza militare e guardiano del mondo, maanche e soprattutto una democrazia dal fun-zionamento più che secolare, che non ha maiavuto segni di cedimento e che rappresental’esempio cui tutti dovremmo guardare, perchéha consentito lo sviluppo delle libertà e la cre-scita dell’economia propria e di tutto il mondooccidentale.Non va dimenticato che dopo l’attacco alle torrigemelle ed al pentagono gli Stati Uniti si sonosentiti, per la prima volta, martoriati e sfregiatiin casa propria ed hanno deciso di alzare laloro bandiera contro il terrorismo islamico econtro tutti suoi sostenitori e fiancheggiatori,perché esso ci è fondamentalmente nemico etende a sostituire, anche con la forza, la nostraciviltà con la sua.Ci è sembrato, pertanto, inopportuno che tuttele manifestazioni c.d. “pacifiste” si siano con-centrate solo sui missili americani, dimentican-do gli scempi che i terroristi hanno fatto e chelo stesso Saddam altro non era che un dittato-

Gianpiero Cortesecapogruppo F.I.

Guerra e pace

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Aprile 2003

Una delle questioni chesta più a cuore è la fra-zione di Enna bassa e isuoi 10 mila abitanti.Molto ancora si deve fare perché la

zona a maggiore densità di espansione siaresa vivibile sotto ogni profilo. Prendiamo adesempio i collegamenti tra un quartiere ed unaltro. Chi deve spostarsi con i mezzi pubblici,innanzitutto dovrebbe conoscere la toponoma-stica che è ormai un fantomatico miscuglio divie che ieri si chiamavano in un modo e oggi inun altro. Sbagliano addirittura anche i portalet-tere! A proposito di collegamenti urge un inter-vento nelle strade, tutte, o quasi, dissestate,poco illuminate e senza decoro urbano. Mancail verde, mancano gli spazi dove portersi ritro-vare, una piazza, eccetto che quella che sitrova al centro della frazione. Molti ricorderan-no che Enna bassa veniva più comunementeconosciuta come “i quattro stratuna”. All’epocaio andavo alle elementari era l’inizio degli anni’70, erravamo non più di 800 gli abitanti diSant’Anna. Oggi, 30 anni dopo, i residentisiamo 10 mila, e le strade più importanti sonorimaste quelle che delineano il quadrivio, ren-dendo quel tratto invivibile, specialmente nelleore di punta. Che dire ancora? Della zona arti-giana non se ne parla più; non esiste un centrocommerciale, i negozi si trovano tra un quar-tiere e l’altro e per questo non sono valorizzaticome dovrebbero. Quando l’ospedale nuovo,

finalmente sarà aperto, come si tran-siterà in quel budello, reso da dueanni a senso di marcia obbligatorio,che costringe gli automobilisti ad un

percorso spesso poco agevole, per via di ungiro di boa di cui si potrebbe fare a meno, se cifosse un abile ingegnere a tracciare un tragit-to alternativo. Le soluzioni ci sarebbero, dun-que, ma manca la volontà di fare e di farebene. Il guaio è che Enna bassa più diventaoggetto di attenzione da parte della classepolitica al timone del Comune e più crea disa-gi e disservizi. Unico punto a favore della fra-zione, è l’università, volano economico per ilfuturo, i cui benefici sono già in atto.Ma cosasi offre a studenti e professori che praticamen-te vivono cinque giorni su sette ad EnnaBassa? Sfido chiunque a trovare una risposta.Va bene che gli allievi del Ceu saranno imigliori in Sicilia, visto che sono costretti soloa studiare ,senza concedersi distrazioni (delresto ne esistono molto poche). E dunque ilcompito della futura classe politica provincialesarà quello di sollecitare il Comune del capo-luogo affinché Enna bassa diventi un punto diriferimento per i giovani, ma anche per gli atle-ti, se sarà realizzato il palazzetto dello Sport.La frazione potrebbe diventare una cittadelladella cultura e delle attività sportive.

del Consiglio Provinciale

Franco Nasonteconsigliere provinciale SDI

Enna bassa e il suo sviluppo

Commissioniconsiliari

a cura di Rossella Inveninato

Foto in alto: i componenti della II Commissioneconsiliare

da sinistra:Caterina Seminara PresidenteAntonino Fazio Vice presidenteLuciano Gullotta, Fortunato Gatto,Giacomo La Rosa Componenti

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Se il grado di civiltà di una società si misura con iservizi offerti ai portatori di handicap, costretti,purtroppo a dovere superare quotidianamente

ostacoli difficili, tali da condizionare la qualità della lorovita sociale, molto ancora resta da fare. Se si pensa,inoltre, che in Europa una persona su dieci è affetta dauna qualche forma di disabilità ,si comprende beneche la questione assume una grande rilevanza. Gliostacoli strutturali, tra le cause principali d’esclusionedei disabili dalla vita relazionale, che si traducononella mancanza di trasporti, nelle limitate possibilitàd’istruzione e di formazione, nella carenza d’assisten-za adeguata e ancora nell’esistenza di freni nel settoreeconomico e sociale, sono stati i campi d’azione suiquali ha lavorato la II° Commissione consiliare. Unimpegno a 360 gradi che ha permesso di conoscere ilcomplesso mondo della diversità e di prospettare pos-sibili soluzioni. Le disabilità possono essere visibili onascoste, profonde o leggere, uniche o multiple, croni-che o intermittenti con disturbi motori, mentali, cogniti-vi, uditivi, visivi e del linguaggio. Proprio quest’anno,proclamato “l’anno europeo dei cittadini disabili”, la II°Commissione partecipa alla campagna di sensibilizza-zione, promossa su tutto il territorio nazionale, e checonsiste nel promuovere, a tutti i livelli, nuove politi-che d’intervento e di sostegno dei soggetti svantaggia-ti. Altro aspetto ampiamente affrontato dal gruppo con-siliare interessa i disagi che i disabili incontrano nelviaggiare. Visitare luoghi non può essere un’opportu-nità per pochi. E’un bisogno primario, è un diritto ditutti conoscere nuovi mondi e culture, scoprire realtàdiverse dal quotidiano. Per la Commissione occorrepromuovere un turismo di qualità che non escludanessun segmento della popolazione. L’accessibilità deiluoghi e dei percorsi, l’assenza di barriere architettoni-che e culturali devono essere elementi irrinunciabili. E’stato questo un vero e proprio cavallo di battaglia perla II° Commissione che ha promosso un serrato con-fronto tra il mondo della disabilità, l’industria turistica ele istituzioni. Uno degli obiettivi è stato quello di pro-spettare linee d’intervento, coinvolgendo sia le istitu-zioni e sia gli operatori turistici. Al settore turistico ilgruppo consiliare chiede di prendere in considerazionequesta fetta di mercato, che può offrire diverse poten-zialità economiche e alle istituzioni di adempiere alloro compito informativo, promozionale oltre chegestionale. La II° Commissione ha individuato una reted’interventi da attuare a livello provinciale, nazionaleed europeo, affinché il concetto di turismo per disabilisi trasformi in quello di una “ normale” politica del turi-smo, di una “ normale” attività economica in grado diprogettare ed offrire opportunità turistiche integrateper tutti. Non più “ utenti disabili” ma “ clienti con biso-gni speciali”. Promuovere e sostenere “un turismo pertutti” è per la Provincia un’occasione, di crescita “ cul-turale” e “civile”.

a cura di Rocco Lombardo ©

Personaggi del territorio ennese

protagonistidel passato

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Aprile 2003

in passato, per prassi biasimevole, tali dalasciarli “ dottori in medicina imperfetti et igno-ranti” come egli da Protomedico Pretore diPalermo, l’autorità preposta ad “haver cura dellimedici”, deplorava in un suo bando del 1566.Ma i suoi consigli e precetti, pur prestigiosi enecessari, rimanevano spesso inascoltati, confer-mando il detto popolare “privileggi ‘i Missina ecumannamenti ‘ Palermo”, per qualificare gliuni numerosi e invidiati ma senza speranza disuperamento e gli altri blandi ed eludibili senzatimore di coercizione E nonostante che lo svevo Federico avesse aisuoi tempi stabilita la durata dello studio in ottoanni, seguiti da uno di pratica, e l’Ingrassia,emulandolo, prescrivesse anche che non poteva“licenziarsi in tota chirurgia chi non sapessebene di logica e grammatica” e perfino che “fisi-ci e chirurgi ogni cinque anni andassero in qual-che città del regno ad assistere all’anatomia”, gliabusi non si riuscirono ad eliminare fino a quan-do non si vietò, ma ormai era il 1695, l’eserciziodella medicina a chi non si era laureato a Cataniao in altri atenei abilitati e rinomati per il rigoredegli studi.

PPalermo, in continua contesa con Messina cheproprio nel 1550 era riuscita a strappare algoverno spagnolo la concessione di aprire unoStudio, suscitando le proteste di Catania, si sfor-za di non essere da meno e con quella sommaragguardevole attira il celebre medico, che arti-cola il suo programma di lezioni, a sentire ilPitrè, sui testi dei quattro autori allora più stu-diati, gli Aforismi di Ippocrate, l’Arte medicinaledi Galeno, il Canone di Avicenna e l’al-Mansuridi ar-Razi, spaziando dagli autori classici finoagli arabi nella trattazione consueta di nozioni dianatomia e fisiologia, nella discettazione sullefebbri, nella presentazione degli antidoti. Ilcorso, diretto dal ragalbutese personalmente, siteneva nelle ore vespertine nella cappella diSanta Barbara del convento di San Domenico,prima sede dell’effimero “Studium” palermitanoe che il medico eleggerà a luogo di sua sepoltu-ra, ornandola adeguatamente. L’insegnamento pubblico dell’Ingrassia ebbeperò breve durata e neppure fu continuato alungo da altri perché a Palermo l’insegnamento,divenuto ben presto appannaggio dei Gesuiti,ebbe riconoscimento ufficiale dopo l’espulsionedi costoro, con l’inaugurazione nel 1776 dellaRegia Accademia, elevata finalmente al rango diUniversità nel 1806. L’insegnamento nella“Caput Regni” aveva dunque carattere privato etuttavia continuava intensamente, anche se glistudenti erano tenuti a conseguire il dottoratonelle sedi abilitate di Catania e di fuori Regno.L’esperienza didattica, pure se breve, aveva datoagio all’Ingrassia di constatare le grandi lacunedell’arte medica e dei suoi professionisti.Deciderà, perciò, di battersi per estirpare privi-legi, impedire magagne, eliminare omissioni,denunciando ogni pecca nei suoi scritti, in parti-colare nell’opera Constitutiones et capitula,edita nel 1564, dove non si stanca di consigliareai medici di proseguire gli studi anche dopo l’a-bilitazione alla professione, essendo stati questi

un valoroso medico, esempio di scienza e umanità(Regalbuto 1510-Palermo 1580)

Ingrassia

Giovan Filippo

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E se è vero che mal comune è mezzo gaudio, sel’Ingrassia fosse vissuto ai tempi di Molière sisarebbe consolato che altrove, addirittura anche inFrancia, la situazione non era più rosea, apprenden-do che il commediografo nel suo Malato immagi-nario fustigava il costume dei facili esami conden-sandone la fatuità in una breve esilarante scena chevede il laureando affermare, pieno di sussiego manon di dottrina, come il linguaggio “maccheronico”sottolinea, che la sua scienza è infallibile se èsolerte nelle prescrizioni a Clysterium donare,postea seignare, ensuita purgare, incontrando subi-to l’approvazione degli esaminatori che soddisfat-tissimi della risposta con compiacimento esclama-no: Bene, bene respondere/ dignus, dignus estintrare/ in nostro docto corpore, incuranti delle viteche la loro faciloneria avrebbe falcidiato.Casi limite, che con le loro ombre fanno risaltare ilvalore di schiere di medici preparati, dediti all’ag-giornamento continuo per il benessere dell’amma-lato, operosi nel più totale anonimato, di cuil’Ingrassia ben conosceva l’esistenza, senza desi-stere dall’incoraggiarli a migliorare, come gliimponeva sia l’innata dirittura morale sia la respon-sabile funzione di Protomedico, attribuitagli dal1563 dal re Filippo II.In questa sua autorevole veste si distinse con delleinnovazioni nel campo della pubblica igiene inter-venendo con energia ed efficacia nei momenti diepidemie; nell’ambito della veterinaria, cui conferìdignità scientifica autonoma; nell’attività farma-ceutica, che regolamentò imponendo agli “speziali”tenuta di registri e controlli dei medicinali. Fu unprecursore pure nel modo di fornire pareri mediciin ambito forense, scrivendo un’opera che lo fariconoscere il padre della medicina legale moderna,primato un tempo attribuito all’agirino FortunatoFedele che aveva pubblicato a Palermo nel 1602 untrattato sull’argomento, il De relationnibus medico-rum, rifacendosi largamente all’Ingrassia, che l’a-veva illustrato già sin dal 1578 in un manoscrittointitolato Methodus dandi relationes pro mutilatistorquendis, rimasto inedito, tra diverse traversie dismarrimenti e ritrovamenti, fino al 1914, quandoopportunamente vide la luce, restituendo finalmen-te al regalbutese i giusti meriti spettantigli.Le disposizioni contenute nel manoscritto eranoperò ben note ed applicate, tanto che nel 1908,

quando per la prima volta in Italia si avviava unascuola di medicina legale presso l’Università diCatania, Gian Giacomo Perrando, riferendosiappunto ad esso, ben a ragione poteva dire che lacittà etnea ne era la culla, se si intendeva quelladisciplina come “storia della trattazione sistematicadella materia” visto che il medico di Regalbuto nelcompilare la sua opera Methodus risaliva agli scrittie ai decreti emanati sin dal 1420 dal protomedicocatanese Antonio d’Alessandro. Ancora come Protomedico responsabile della salutepubblica, l’Ingrassia dà prova di intuito, tempismo,perspicacia e soprattutto di valore scientifico nel1575 quando scoppia una epidemia di peste che daSiracusa, tramite il contagio portatovi da unagaleotta proveniente dall’Egitto, si diffonde rapida-mente in ogni angolo dell’Isola seminando ovunquemorte e desolazione.A Palermo è la stessa nave a portarla, quando vi fascalo per sbarcare un carico di drappi, evidente vei-colo di trasmissione del morbo letale da cui “fuassalito prima il quartiere di San Domenico, poiquello di San Francesco”. Ed “essendo questacittà- a paragone delle altre popolosissima, piùgrande dovea essere la mortalità: ma le provviden-ze date mercè i suggerimenti del medico Ingrassiala salvarono e i morti non giunsero a mille”,conti-nua a raccontare Giovanni Evangelista Di Blasiche della sciagura ci dà ragguagli nella sua Storiadei Vicerè, luogotenenti e presidenti del Regno diSicilia pubblicata nel 1790.In quella dolorosa circostanza, come prosegue l’au-tore settecentesco palermitano, il medico regalbute-se“ molto si cooperò ad estinguere questo male chenon potè in altro modo fermarsi che col sbarrare lestrade che n’erano infette e col togliere ogni com-mercio fra i sani e gli ammalati”.Dei provvedimenti presi, dello studio fatto, delleosservazioni rilevate egli ci lasciò una dettagliatarelazione che pubblicò a Palermo nel 1576 col tito-lo Informatione del pestifero et contagioso morbo,il quale affligge et have afflitto la città di Palermo emolte altre città del Regno di Sicilia negli anni1575-1576.Nell’opera dà una particolareggiata descrizione cli-nica della malattia e ne imputa la diffusione conserena obiettività alle scarse cognizioni epidemiolo-

protagonistidel passato

Ingrassia

Giovan Filippo

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giche dell’epoca, addebitandola, senza calcare lamano ma con generosa comprensione, all’imperiziae alla negligenza di chi per dovere d’ufficio ha ilcompito di salvaguardare la salute dei cittadini e acui dedica appositi precetti, validi ancora oggi perarginare gli effetti delle malattie infettive.Inoltre con molta risolutezza rivendica il diritto dichi è preposto alla sanità pubblica di esercitare inparticolari frangenti il potere inerente alla caricasenza subire interferenze e condizionamenti danno-si al raggiungimento del pubblico benessere. Erauna sorta di giustificazione del suo atteggiamentointransigente, da alcuni addirittura considerato spie-tato, verso gli sciacalli che approfittavano dell’al-trui sventura per trarne squallidi profitti.Era solito dire, a tale proposito, che in quelle circo-stanze di funerea desolazione occorrevano tre cose:fuoco, oro e forca e cioè: bruciare ogni cosa ritenu-ta focolaio di contagio; investire risorse in opere eattività in grado di prevenirlo e frenarlo; commina-re pene severissime, dalle multe più esose fino allamorte, a chi contravvenendo alle ordinanze delleautorità lo favoriva. E non esitò a mettere in praticai precetti che dava pur di salvaguardare la salute ditutti, modernamente da lui considerata un bene col-lettivo.La Informatione la diede alle stampe per essere dimonito e di esempio in analoghe future circostanze,avvertendo che le cause delle epidemie potevano senon eliminarsi almeno ridursi solo che si fossebadato di più all’igiene personale e pubblica. I consigli contenuti nell’opera furono così efficaci ele indicazioni ritenute così pertinenti e beneficheche, tradotta in latino da Gioacchino Camerario perfacilitarne la comprensione anche fuori d’Italia, nel1583 fu pubblicata a Norimberga, mentre l’edizioneoriginaria palermitana era degnata di ristampa nel1624.E non è un caso che l’Ingrassia per questa secondaedizione aveva preparato una lettera dedicatoriaindirizzata al pontefice regnante Gregorio XIII erimasta autografa: egli era difatti religiosissimo eobbediente alla Chiesa. Inoltre, memore delle angu-stie e ristrettezze patite in gioventù, fu pure ampia-mente generoso, distribuendo in beneficenza unagran parte del suo lautissimo onorario ai poveri emalati, per i quali aveva previsto la concessionegratuita dei medicinali a carico del pubblico erario,

anticipando di secoli alcuni aspetti dei modernisistemi sanitari. Né trascurò nelle sue disposizionitestamentarie i parenti, che grati si incaricarono didare alle stampe, o di sollecitarne la pubblicazione,alcune delle sue opere rimaste manoscritte e facentiparte della sua vasta produzione, riportata nell’e-lenco pubblicato da Giuseppe Mira nella suaBibliografia Siciliana del 1875.Per i suoi resti mortali era stato pure previdente,curando di predisporsi la tomba nella cappella, inti-tolata a Santa Barbara, della chiesa palermitana diSan Domenico, sede dell’Accademia degli Accesi,dove fu, come aveva disposto, tumulato quando il6 novembre 1580 venne a mancare, dopo che, ripe-tendo dal Pitrè, “ dietro il suo feretro andaronomedici, speziali ed ogni classe di persone, andaronoanche i poverelli piangenti il loro Don Filippello,come carezzevolmente lo chiamavano” .In seguito la cappella non fu più come la impreziosìl’Ingrassia, anzi venne privata di ogni decorazionee spogliata dello stesso monumento, la cui assenzarammaricava il Pitrè che pur consolandosi affer-mando “che il monumento maggiore dell’Ingrassiaè nelle sue opere, nella storia della medicina, esoprattutto nel cuore dei Siciliani” che l’onoranointitolandogli strade, piazze, aule universitarie, fucerto ben lieto di dettare il testo della lapide che vifu affissa nel 1910 per commemorare il grandemedico e onorarne il paese natale e che recita così:

QUIDOVE L’ACCADEMIA DEGLI ACCESI

TENNE ALTO L’ONOREDEGLI STUDI LETTERARI DELLA SICILIA

AD INVITO DEL SENATO DI PALERMOLESSE MEDICINA

E QUI VOLLE ESSERE SEPOLTOGIOVAN FILIPPO INGRASSIA

DA REGALBUTOGLORIA DELLE SCIENZE MEDICHE

NEL SEC. XVI——-

NEL IV CENTENARIO DELLA NASCITAIL MUNICIPIO DI PALERMO

POSEE veramente l’Ingrassia è una gloria delle scienzemediche, da lui studiate e praticate quasi in ognibranca, dall’anatomia allo studio degli organi geni-tali maschili, dall’approfondimento delle patologie

Ingrassia

Giovan Filippo

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infettive alla corretta formulazione dei pareri medi-co-legali, ovunque aggiungendo importanti cono-scenze e introducendo prassi innovative. Soprattuttofurono incisivi i suoi interventi nel campo dellamedicina legale e della sanità pubblica, spronatodalla carica di Protomedico, ottenuta da Filippo IInel 1563, sorta di magistratura sanitaria istituita dare Martino il Giovane nel 1397, cioè un anno dopoaver convocato il Parlamento a Catania, destinato asedare i dissidi dei quattro Vicari del Regno(Antonio Ventimiglia, Guglielmo Peralta, AndreaChiaramonte e Artale Alagona) e ad avviare note-voli riforme.Era molto ambita e non mancarono intrighi per pro-curarsela ma in genere, accortamente, fu affidata amedici valentissimi che col loro operato predispo-sero quegli elementi utili all’Ingrassia per la compi-lazione di trattati di igiene sanitaria e di medicinaforense basati appunto sulle cognizioni medicheanteriori, sulle prammatiche dei protomedici prede-cessori, sulle argomentazioni medico-legali sparsein tanti lavori isolati oltre che sulle sue esperienzepersonali.Nelle sue opere, da quella a sfondo legale, stesa percompletare la riforma dei Tribunali avviata dalVicerè Duca di Medinaceli nel Parlamento del 1562con l’intervento del regio Visitatore, il rigorosoMarcello Pignone marchese dell’Orivolo, a quelladi sanità pubblica, non c’è solo profusione di vastaerudizione e di approfondite conoscenze ma vi con-fluisce pure tutto il valore della sua lunga attività di“pratico”, l’interesse filantropico teso al migliora-mento dell’igiene pubblica e degli ospedali, la dirit-tura morale volta al corretto funzionamento dellaprofessione sanitaria e all’onestà delle periziemedico-giudiziarie.E se la prima rimase inedita, pur se ben nota e stu-diata, la seconda invece, una raccolta di costituzio-ni e leggi sanitarie volte a eliminare scandalosiabusi e soprusi, truffe d’ogni sorta, imperizia deimedici, inosservanza delle leggi, col titolo diConstitutiones et Capitula fu pubblicata a Palermonel 1564 e poi ancora nel 1657, segno di persisten-te valore.

Anche in questo campo della salute pubblica, favo-rito dall’esperienza più che decennale, prese inizia-tive tali che si può considerare l’iniziatore di un

protagonistidel passato

Ingrassia

Giovan Filippo

vero e proprio sistema igienico-sanitario dai prin-cipi basilari ancora validi.Già nel 1557, come ricordava un secolo fa GianGiacomo Perrando durante una commemorazionedel grande medico, per arginare un’epidemia cheaveva falciato a Palermo ottomila persone, “ vitti-me di meningite cerebro-spinale”, aveva fattoricorso a provvedimenti drastici e con severità esincerità di giudizio ne aveva rintracciato le causenelle condizioni malsane della città, per cui avviòal mare le acque morte che stagnavano fetide neifossati lungo le mura; prosciugò quelle, paludose eletali, intorno alla Panneria; coprì il corso di quelleprovenienti dal Papireto; eliminò le fanghiglie pro-dotte dal torrente Kemonia e infine, cosa arditissi-ma, fece licenziare gli addetti alla pulizia civica“non buoni a tener monde piazze, vicoli e chias-suoli”.E mentre si prodiga per perfezionare l’attivitàmedica, lottando empirismi e ciarlatanerie e pun-tando sullo svolgimento di periodici corsi clinicied anatomici capaci di conferire adeguata aggior-nata preparazione ai medici, non tralascia gli studidove, nell’ambito delle malattie contagiose, perprimo individuò, distinguendola dal morbillo, lascarlattina, chiamandola “rossania”, vocabolorimasto nel dialetto isolano per denominare questamalattia esantematica che nella terminologia scien-tifica ufficiale dal 1661 ha la definizione di “febrisscarlatina”, divenuta prevalente e dovuta al clinicoinglese Thomas Sydenham (1624-1689).Inoltre individuò, forse per primo, il pericolo deri-vante dai topi e quello scaturente dalla eccessivavicinanza dei pozzi neri ubicati presso le sorgive;indicò l’importanza dell’osservanza delle buonecondizioni igieniche nello smercio di pane, carneed altri generi alimentari; sconsigliò di mettere incommercio, senza sottoporle ad analisi, esami econtrolli, le mercanzie e le medicine che giungeva-no dai porti di Levante. Giustamente, dunque, per lo zelo profondo, glistudi continui, la passione filantropica, il rigorescientifico, l’amabilità didattica e per tante altredoti umane e professionali, come aveva auspicato ilFlaccomio, la fama continuerà a celebrare il valoredi Gian Filippo Ingrassia che, “nato a Regalbuto edassiduo di Agira” come il poeta diceva, onora cosìtanto questo nostro lembo interno di terra siciliana.

tutto una fonte di riflessione critica.L’epoca del libro non è finita e non è desti-nata a finire! Perché sarebbe l’inizio dellaperdita non solo di uno strumento unico nelsuo fascino, ma sarebbe anche la fine diquelle emozioni e sogni che solo un librosa trasmetterci. Non credo che l’individuodi oggi che vive in un ambiente sempre piùcaotico, degradante e poco affidabilepossa rinunciare al proprio estro; pensateche grande fortuna quella di potersi estra-niare dal mondo reale anche per pochiistanti, leggendo avventure fantastiche, checi portino in tempi remoti o futuri, facendocisentire protagonisti di avvincenti storie.Proprio perché i libri hanno il potere disuscitare stati d’animo e suggestioni comu-ni a tutti gli uomini di tutti i tempi,conserva-no immutata, anche nel mondo “plastifica-to” di internet, la loro freschezza e attualità.

Giuseppe Potenza

Ci si chiede se il libro di carta abbiaancora un valore nella società dioggi fatta di plastica, effettivamente

l’invadenza dei computer e dei nuovi mezzitecnologici, sta soppiantando le abitudinicome leggere un libro o svolgere attivitàcreative che stimolino l’inventiva e la fanta-sia di una persona. Ciò accade perché leg-gere è più difficile che occupare la mentecon un film o davanti lo schermo di uncomputer che, cliccando qualche tasto, ciconsente di acquisire informazioni senzastimolare la nostra capacità creativa e lin-guistica.Educare i ragazzi alla lettura significa ren-derli più attenti e responsabili verso unmondo che sarà il loro, per questo è impor-tante far recepire i vantaggi di questa.Difatti la lettura è un’efficace metodo diapprendimento, un piacevole passatempoe fonte di intense emozioni e sentimenti.Inoltre leggendo non siamo passivi nell’as-similazione delle informazioni ma ne siamoparte integrante, in quanto leggere richiedeun maggior uso del cervello nella decodifi-ca del codice, rispetto alla visione di unvideo o all’ascolto di un testo, ed è soprat-

C’era una volta

il libro

Liceo Linguistico

“Abramo Lincoln” Enna

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In tutti questi mesi di ispezioni per il disarmodell’Iraq le nazioni interessate o meno a questaeventuale guerra hanno reso pubbliche le loro

intenzioni, ma l’Italia da che parte sta?Le manifestazioni impazzano in tutta Italia, la parola“PACE” è usata molto più frequentemente dellaparola “MAMMA” e le stesse bandiere ormai si pos-sono vedere esposte fuori da tantissime abitazioni,anche se come tutto il resto delle cose in Italia, que-ste sono diventate solo fonti di guadagno per chi leproduce e niente più; una parola dal significato cosìimportante, che peccato…Da qui notiamo come il popolo italiano abbia giàfatto le sue scelte. Purtroppo, come tutti sappiamo,queste devono essere ufficializzate, in carta scritta,dal Governo.Il Governo stesso, in effetti, possiamo quasi dire, sitrova “FRA INCUDINE E MARTELLO”, quindi fra l’a-micizia con l’America, ormai stretta e duratura, e lapartecipazione attiva a organismi sovranazionali,quali Nazioni Unite, Unione Europea e pattoAtlantico.Inoltre come ci r icorda i l Presidente dellaRepubblica Ciampi, nella costituzione italiana è pre-sente un articolo(articolo 11) che dice: “l’Italia ripu-dia la guerra come strumento di offesa e comemezzo di risoluzione delle controversie internazio-nali”.Questa è la linea dei pacifisti assoluti: no alla guerrasenza se e senza ma.Invece la posizione dei pacifisti realisti, pur nonessendo completamente opposta, in casi eccezio-nali, giudica la guerra legittima, come accadde perquella del Golfo.Di conseguenza l’Italia non può intervenire se noncon una legittimazione formale dell’ONU.Forse ora possiamo dire di avere le idee un pò piùchiare, abbiamo capito che l’Italia formalmente nonpuò entrare in guerra, ma i giochi non sono ancorafiniti e le pedine da usare sono ancora tante percoloro che credono alla giusta guerra; in effettianche i pacifisti realisti trovano giustificazioni nellacostituzione italiana perché questa dice :”l’Italiaconsente…alle limitazioni di sovranità necessariead un ordinamento che assicuri la pace e la giusti-zia tra le Nazioni; promuove e favorisce le organiz-zazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Maria Chiara Graziano Paola Antieri

Pietraperziafù Petra?

Italiaguerra & pace

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Verso la metà degli anni ’80, un gruppo di appassio-nati ricercatori delle antiche tradizioni e delle lontaneorigini dell’odierna cittadina di Pietraperzia, si costi-

tuirono in Associazione e diedero vita alla sezione pietrinadell’Archeo Club D’Italia.I loro studi e le loro ricerche hanno consentito di individuarein tutto il territorio di Pietraperzia numerosi siti ove in tempiremoti esistettero centri abitati più o meno grandi Rocche,Rancitito, Crastos e Runzi di cui rimangono le rovine.Solo a Runzi sono stati eseguiti scavi archeologici; ivi infattidopo i primi saggi di scavo voluti dalla Sovraintendenza diAgrigento, guidati dal professore Ernesto De Miro, furonoeseguite tre campagne di scavo che diedero risultati abba-stanza apprezzabili.Venne messa alla luce una grossa abitazione che avrebbepotuto essere una fattoria di epoca romana o una stazionedi posta. Oltre a Runzi riveste primaria importanza la c/daRocche, caratterizzata da tre grandi picchi fortificati alla cuiloro base probabilmente si trova l’antico abitato. Il primopicco è caratterizzato da una moltitudine di tombe a grotti-cella artificiale, chiaramente appartenenti all’età del rame edel bronzo. Inoltre vi è una grande quantità di tombe acamera riferibili all’età del ferro e del primo periodo greco.Una così grande quantità di tombe a camera denota il fattoche in quel preciso periodo quella località godeva di ungrande splendore e di un elevato tenore di vita.Sono tuttora visibili resti di vani, scale e pithos intagliatinella tenera roccia calcarea.E opinione diffusa che ivi sia esistita l’antica città di “PETRA” di cui parlano numerosi antichi scrittori di linguagreca e latina e particolarmente Cicerone nelle sue “Verrine”. La città di PETRA fu una delle città siciliane chefra la prima guerra punica e la definitiva conquista da partedei romani ,si prodigò ad aiutare la città di Entella i cui abi-tanti erano stati cacciati via dai cartaginesi.Tenuto conto della quantità di grano e orzo che inviò adEntella e dalla decima che pagava a Roma si può dire chePETRA fu una della città siciliane dell’epoca, che produce-va più grano, più orzo e noi potremmo aggiungere più pro-dotti della pastorizia.Era quindi una città ricca, abitata da gente generosa chesentiva il dovere di aiutare una città “ consorella”.Il comune di Pietraperzia, adoperando finanziamenti euro-pei, che ha ottenuto tramite i cosiddetti “ Patti territorialiintegrati” , inizierà fra non molto appropriate ricerche escavi archeologici tendenti a verificare l’esattezza o meno,di quanto ipotizzato dai locali ricercatori, delle possibilitàche i resti di c/da Rocche siano quelli dell’antica “ PETRAdi SICILIA” . In caso positivo sarebbe un ottimo risultato siaper Pietraperzia che per l’intera provincia di Enna, nellaquale risulta già documentata la presenza di antiche cittàquali: Morgantina ed Erbesso”.Ad essa verrebbe ad aggiungersi PETRA, per cui il territo-rio ennese verrebbe costellato dalla presenza di antichecittè Greco-Sicule. Un ulteriore motivo quindi per incre-mentare la presenza di turisti nella nostra provincia attrattidalla bellezza dei siti e dalla presenza di tante località diinteresse archeologico.

Giulia Nicoletti

Il Consiglio Provinciale nella seduta del 9 aprile ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sulla“Rideterminazione della pianta organica degli Uffici del Giudice di Pace di Barrafranca e Piazza Armerina”.

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

- ritenuto che in base a quanto segnalato durante la riunione svolta a Barrafranca nel mese di dicembre u.s alla pre-senza dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Giudici di Pace della provincia e dei Sindaci dei Comunidove sono istituiti, il Ministero della Giustizia ha predisposto una “bozza di studio” finalizzata alla ridetermina-zione della pianta organica degli Uffici del Giudice di Pace in base alla quale vennero soppressi tutti quelli attual-mente esistenti nel distretto della Corte di Appello di Caltanissetta che non siano sedi di Tribunale e quindi anchedi quelli di Barrafranca e Piazza Armerina;

- considerato però che gli uffici del Giudice di Pace di Barrafranca e di Piazza Armerina hanno un carico di lavoronon indifferente e comunque rappresentano una efficiente e solerte risposta alle esigenze di giustizia che proven-gono dai cittadini che ad essi si rivolgono;

- tenuto presente che il nostro territorio, e specialmente, quella parte di competenza dei predetti Uffici del Giudicedi Pace di Piazza Armerina e Barrafranca , è storicamente interessato a fenomeni di criminalità organizzata mafio-sa e non, a fronte dei quali anche a risposta della cosiddetta Giustizia Statale “ minore” , quale quella amministratadai Giudici di Pace , è comunque recepita dai cittadini come rappresentativa dello Stato;

- ritenuto quindi che la soppressione degli Uffici dei Giudici di Pace di Piazza Armerina e Barrafranca rappresente-rebbe un atto di sostanziale ingiustizia venendo a privare i relativi territori di un valido ed efficiente servizio;

FA VOTI- affinchè siano mantenuti ed anzi potenziati gli Uffici dei Giudice di Pace di Barrafranca e Piazza Armerina.

IMPEGNA

- la deputazione nazionale ennese a rappresentare nella sede parlamentare le esigenze e le richieste sopra illustrate.

Il Consiglio Provinciale ha approvato, nella stessa seduta del 9 aprile, un ordine del giorno sugli “ UfficiGiudiziari del Tribunale di Enna, relativa sia alla carenza del personale di cancelleria, sia all’assenza in organicodi Magistrati giudicanti.

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

- Premessa la situazione degli Uffici Giudiziari del Tribunale di Enna, relativa sia alla carenza del personale di can-celleria, sia all’assenza in organico di Magistrati giudicanti;

- Rivelato che nonostante gli inviti e i solleciti rivolti alle autorità competenti, diretti ad ottenere che il Tribunale diEnna possa acquisire un livello di funzionalità dignitoso e riguadagnare il ruolo, importantissimo, sul territoriodell’esercizio della funzione giurisdizionale, di guisa che ci sia anche in Enna una giustizia sollecita ed adeguataalla realtà sociale del territorio, le predette Autorità sono rimaste sorde agli inviti suddetti;

- Considerato che i problemi sociali, ben noti all’opinione pubblica, impongono un’amministrazione della giustizia,sia in campo civile che penale, necessariamente qualificata ed adeguata alle esigenze della collettività;

- Preso atto che nel Tribunale di Enna i Magistrati onorari vengono utilizzati a tempo pieno e con appositi ruoli diudienza, mentre ciò dovrebbe costituire in buona sostanza l’eccezione e non la regola;

FA VOTIAffinchè anche con il contributo delle deputazioni nazionali presenti nel territorio, nonché di concerto conl’Ordine degli Avvocati di Enna, con la Presidenza del Tribunale di Enna e con la Procura della Repubblica pressoil Tribunale di Enna, si possano attivare tutte le iniziative istituzionali nei confronti del Governo per una rapidasoluzione dei problemi di carenza di organico, valutando l’opportunità di istituire la suddivisione in sezioni delTribunale di Enna e l’incremento dell’organico dei magistrati, oramai superato perché concepito in epoche diminori conflitti sociali e di contenzioso di molto ridotto rispetto alle dinamiche sociali odierne, nonché al fine diottenere una pronta copertura dei posti in organico attualmente scoperti.

Il bollettinodel Consiglio

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Il Presidente del ConsiglioSalvatore Bevilacqua

da sinistra:Salvatore Bevilacquapresidente Consiglio Provinciale

Luciano Gullottavice presidente

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Cari colleghi con estremo rammarico vi devocomunicare che da oggi ufficialmente nonfaccio più parte del gruppo della margherita.

Anzi per essere più precisi più che del gruppo, cheattività effettiva non ne ha mai fatto, la mia posizio-ne è nei confronti della margherita come organizza-zione politica presente nel nostro territorio.Non voglio fare un discorso politico e questo è forseun discorso più emotivo che politico, ma le conside-razioni che debbo fare sono comunque dettate dallemie profonde convinzioni.La mia posizione politica ed il mio credo politicosono sempre state quelle del centro moderato e tro-vano radici formative nella cultura cattolica quindi inuna cultura che ha una attenzione particolare allasolidarietà, al raggiungimento di una parità didignità, culturale e di opportunità eguali per tutti edè per questo che ho aderito sempre al centro sini-stra. Polo politico più vicino alle mie idee.Per questo devo ringraziare l’allora partito popolareche 5 anni fa mi ha voluto nelle proprie liste e ina-spettatamente mi ha dato modo di fare questaesperienza molto edificante soprattutto per la gran-de umanità che ho trovato fra noi consiglieri.Voglio sottolineare anche la mia estrema lealtà,onestà e rispetto nei confronti del partito e dellacoalizione di cui faccio parte.E con lo stesso rispetto per i miei principi, che corri-spondono a quelli del centro sinistra, sono costrettoa restare fermo nelle mie posizioni che però sonodiventate distanti dalla margherita dove forse qual-cun altro intende l’appartenenza ad un partito solocome posizione dalla quale gestire il potere e noncome posizione dalla quale gestire il raggiungimen-to di obiettivi rispondenti ad opinioni, principi, idealie ciò insieme ad altri con cui condividerli.E qui arrivano poche ma imprescindibili riflessioniche hanno caratterizzato questa mia decisioni.Condivisione e rispetto dicevo anche per la storiapersonale di ognuno…Ho capito forse in ritardo come sono trattate le per-sone, le stesse che dal mio partito andavano via eciò non è mai stato oggetto di riflessione, chissàperché forse non serviva la riflessione o non servi-vano le persone? Anche oggi nei miei confrontisono sicuro che succederà lo stesso.Ed ancora e soprattutto mi ha fatto riflettere lagestione di questo momento pre elettorale.Oggi che ci accingiamo a rinnovare questo consiglio

provinciale e molte amministrazioni comunali, vedoda vicino come vengono gestite le persone e leidee.E vedo soprattutto l’ottusa ricerca di obiettivi chepoco hanno a che fare con il bene comune, con ilrispetto per le persone che contribuiscono forse inmaniera troppo leale al bene del partito, pocohanno a che fare con il bene delle città e sicura-mente poco hanno a che fare con i principi e gliobiettivi e le alleanze della coalizione di centro sini-stra che invece per motivazioni che non riesco acapire a mio parere vengono qualche volta scardi-nati.Non voglio addentrarmi in discorsi politici adessovoglio solo chiarire la mia posizione.Io sono e rimango cattolico, la mia matrice culturalederiva dalla mia appartenenza all’azione cattolicadove insieme ad altri che oggi ci rappresentanoonorevolmente nella camera dei deputati nelle filedella margherita ho imparato cosa significa impe-gno sociale e politico senza bisogno per questo didover occupare una poltrona, sono moderato,uomo di centro e di centro sinistra ma, ripeto, perrispetto a me stesso ed alle persone che rappresen-to non faccio più parte di questa margherita e daoggi a nessuno delego scelte sul mio futuro e princi-palmente sul futuro della mia città che amo al di làdi ogni qualsiasi posizione di potere e nella quale eper la quale continuerò ad impegnarmi politicamen-te. Ripeto nessuna delega per nessuno. Da oggichiunque per avere il mio appoggio e se vuole cam-minare sulla mia stessa strada dovrà convincermicon fatti chiari e visibili.Per questo e anche perché siamo alla fine delnostro mandato non farò nessuna dichiarazione diappartenenza ad altri partiti. Mi dichiaro indipenden-te. Ma voglio esprimere prima di tutto l’augurio per ilcentro sinistra nel quale continua il mio impegno edelle simpatie, simpatia per gli ex amici del partitopopolare che sono sicuro condividono la mia stessaesperienza, simpatia per l’amico Gullotta con ilquale condivido l’ansia e la speranza di migliori pro-spettive per il mio paese. E voglio esprimere nonl’appartenenza ma sicuramente la mia vicinanza ela mia simpatia a chi è nel centro come me e comeme conduce con coerenza e rispetto degli altri leproprie battaglie politiche e quindi all’UDEUR chein quest’aula è rappresentato dall’amico FortunatoGatto.

Il consigliere provinciale dichiarala sua indipendenza.

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Trovato lascia la Margherita

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L’assemblea provinciale deigruppi folk, che ha rinnova-to il suo organismo, ha un

preciso compito: fare conoscerele nostre realtà, sociali e culturaliche hanno il grande merito ditenere vivo l’attaccamento allanostra terra attraverso lo studiodi canti, balli e tradizioni che necostituiscono un preciso elemen-to identificativo.I Gruppi, con la loro attività diricerca, riscoperta, riproposizio-ne ci consentono di non recidereil legame col nostro territorio e lasua ricca storia, facendocelaconoscere sotto gli aspetti piùpeculiari con tutto il suo bagagliodi insegnamenti e valori, recupe-rati, rivitalizzati e diffusi in grade-voli esibizioni apprezzate perfinooltre i confini isolani.Constatareche nella provincia ennese ope-rano con impegno, abnegazione,professionalità tanti Gruppi folk èsenz’altro motivo di orgoglio;sapere che tra loro ben 2 hannosede nel capoluogo è un segnaleconfortante di quella vivacità cul-turale di cui Enna non può fare ameno di onorare i suoi trascorsiche, grazie alle opere dei variCoppola, Neglia, Savarese, Vetri,la rendono famosa nei vari campidell’arte.Entrambi i Gruppi, comedel resto gli altri i in provincia,sono animati da grande entusia-smo e da vivo interesse nellaloro attività svolta con rigore dimetodo ma pure con spunti diinnovazione. Il Gruppo “Kore”,

ispirato a Proserpina, la pro-tagonista del celebre mitoennese, è composto da ele-menti che privilegianol’aspetto musicale evocale della ricer-ca folcklorica, haportato con esitipositivi già fuoridella Sicilia il suorepertorio, rispetto-so delle forme tradi-zionali caratteristichema presentato conquel br io e quellavarietà che l’atten-ta scelta dei brani,la loro dil igenteesecuzione e la curaamorevole dei dettagli rie-scono a far emergere,assicurando un consensoche è il riconoscimento piùevidente dell’impegno profu-so.Il Gruppo “Dazera”, che sirichiama alla Rocca di Cerere, èprevalentemente formato da gio-vani che da tempo svolgono unaccurato programma di danze e

canti popolari, intro-dotti nell’affascinan-te universo delle tra-dizioni da docentiappassionate ecompetenti. Essi,sorretti dall’esube-ranza giovanile edalla plur iennaleesperienza, sprigio-nano con naturalez-za la loro vitalità inballi che i raffinaticostumi, ripresi daoriginali ennesi difine Ottocento, ren-dono molto sugge-stivi nei var imomenti coreografi-ci eseguiti con vir-

a cura di Ivana Antinoro

I l f o l k l o r ee i suoi gruppi

En

na

tuosistica scioltezza. Sicimentano, inoltre, con lusin-ghieri apprezzamenti nella recita,ricca di spunti ironici e spessoalternata alle melodie, di poesie,filastrocche, “cunti” e brani variche s’innestano nella tradizionema che pure sono frutto di idea-zioni e rielaborazioni creative,artefici anch’esse, assieme allaguida amorevole e alla fervidadedizione, degli elogi entusiasticie delle meritate simpatie chevanno riscuotendo con crescentesuccesso durante le numerosemanifestazioni realizzate perenti, associazioni, club, scuole.I due Gruppi, hanno già, nono-stante la fondazione recente, unricco curriculum di esibizioni eapparizioni televisive, raduni econvegni.

Tanti i gruppi in provincia e duenel capoluogo ennese.

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Li vedi in giro, ormai sono diventati gliamici del rione. Enna come altre 23città italiane ,ha i suoi uomini in divisa

che si alternano in alcune zone del capo-luogo, piazza Matteotti, piazzale Lombardia,vale Diaz, e piazza Europa, secondo obietti-vi e percorsi individuati dal comitato provin-ciale di sicurezza. Si chiamano Poliziotti eCarabinieri di quartiere, queste figure chenon scendono per strada a caso, ma cerca-no,secondo un preciso disegno nazionale,didare una mano ai cittadini, e tentano di sfa-tare quel luogo comune che li fa apparire“sbirri”. Si mescolano tra la gente, passanodai negozi, entrano nei bars, si insinuanonei vicoli dove non è possibile inoltrarsi conle auto. Un percorso, questo, a metà, per ilmomento, perché l’organico delle forze dipolizia è quello che è e dunque sono pochi iquartieri battuti dagli uomini in divisa. Per irioni, “orfani” di questa figura, il questore,Giorgio Iacobone, ha studiato metodologiee tecniche di controllo rigorosamente topsecret. La sua programmazione prevede,tra gli altri, alcuni servizi utili per la gente.Uno è l “Ufficio Relazioni con il pubblico” el’altro si chiama “Ricezione denuncia adomicilio”. La tattica dellaPolizia è quella di avere unapproccio diretto con il ter-ritorio. E così anche se neirioni non stazionano i poli-ziotti, si può sempre com-porre il numero di prontointervento, il 113, per chie-dere l’aiuto delle forze del-l’ordine. A capo dei servizi,Marco Dell’Arte, mentre acoorordinare le attività, è l’i-spettore superioreGiuseppe Anzalone. I poliziotti di quartieresono Giuseppe Ciotta, CalogeroCammilleri, Michelangelo Gagliardo, SilvioChiello e Graziano Lo Faro, tutti scelti accu-ratamente dall’ufficio - fa sapere Dell’Arte -per le loro capacità professionali.

E’stata una grande festa,il151esimo compleanno dellaPolizia. Una novità, gli studenti

più bravi, premiati, nell’ambito di unconcorso indetto nelle scuole di ogniordine e grado, perché hanno elabora-to temi, secondo una traccia attinentealla sicurezza e alla legalità. Poi, il corodegli alunni della scuola santa Chiara, èriuscito a fare intonare a tutti, autorità epubblico, l’inno di Mameli. L’auditoriumdella Cittadella degli studi di Ennabassa era gremito come un uovo. Ilcopione è quello di sempre, con i rico-noscimenti ai poliziotti che si sonodistinti nella loro attività investigativa.Un momento toccante, il ricordo di duecolleghi scomparsi prematuramente, lecui mogli, presenti in sala, hanno rice-vuto un attestato di merito. La relazionedel questore, Giorgio Iacobone, nonpreoccupa. Il territorio rientra nell’ambi-to della normalità. Elenca numeri edate,Iacobone. Operazioni portate acompimento, presenza della Polizia inogni situazione di eventuale pericoloper l’ordine pubblico. Il questore,però,al di là del suo ruolo istituzionale vuoleinculcare l’idea che la legalità è la viada seguire per regolare la convivenzacivile.

a cura di Daniela Accurso

Cinque uomini in divisa in cinquequartieri del capoluogo.

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Un compleanno in festa

Un poliziottoper amico

“Caro Liborio ho cominciato staserauna veglia, a modo mio sul nostrocomune amico.Firmato Anna RosaRestivo”. Comincia così il libro, chesi presenta il 3 maggio, alla salaCerere, sulla vita di AntonioMaddeo, regista ennese d’adozio-ne, mor to prematuramente, afirma di Liborio Coppola. “AntonioSuperotto” è il titolo del libro,edito dal Lunario, scritto con ilcuore dall’autore che ha vissu-to con grande passione unavita carica di esperienze e distimoli. La figura di Maddeo

ha lasciato il segno tra quanti loconoscevano e apprezzavano la sua onestàintellettuale ed il suo estro artistico.

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IParchi Letterari, ideatidallo scrittoreStanislao Nievo, spazi

fisici o mentali, luoghi, vil-laggi, paesaggi dove l’au-tore ha vissuto o haassorbito l’atmosfera nar-rata ed evocata nelle sueopere, sono “fioriti” anchequi , grazie all’iniziativadell’associazione culturaleKori Kori che ha, infatti,istituito il parco letterarioNino Savarese, lo scorso21 marzo, con una iniziati-va tenutasi nella sala deiconvegni dellaSoprintendenza ai Beni

A cura dell’associazione culturale Kori Kori

E’ nato il Parco letterario

Nino SavareseUna cerimonia per tenere a battesimo l’iniziativa.

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culturali. L’inaugurazionesi è svolta con la parteci-pazione, tra gli altri, diSalvatore Termine, asses-sore provincialeall’Ambiente, che ha sot-tolineato l’urgenza di nondisperdere le energie e lavolontà fino ad oggimesse in gioco. Presenti iresponsabili nazionali eregionali della FondazioneIppolito Nievo che gesti-sce e coordina i parchi let-terari, Maurizio Panunzioe Alfio Caramagno.Panunzio, segretariogenerale della fondazione,

ha, in particolare, illustratol’idea di parco letterario e,soprattutto, la natura deiViaggi sentimentali: stru-mento innovativo di pro-mozione turistica e difinanziamento. A battesi-mo anche un evento. Sitratta di una scena, ideatae disegnata dal pittoreGaspare Gentile, che rap-presenta simbolicamenteil percorso del parcocome quello di Savarese,curioso osservatore deifatti della sua città: fra latorre di Federico e ilcastello di Lombardia, un

Un libro su Maddeo

grande libro sul qualesono proiettate immaginidi Enna, antiche e nuove,accanto alla sagoma delcantastorie, che, in ungioco di assenza e pre-senza immateriale, diombre, è la guida musica-le e poetica all’internodelle suggestioni dei luo-ghi e della storia. La regia,come anche le fotografie,sono opera di Luca Alerci,curatore e coautore insie-me a Liborio Coppola del-l’evento e dei testi inennese.

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L’Amministrazione provinciale ha acquistato duenuovi autoveicoli. I mezzi sono stati affidati alpersonale addetto alla manutenzione stradale diEnna, Troina e Barrafranca. Si vuole, così,garantire un servizio più efficiente, attraverso unintervento tempestivo del personale, semprereperibile, in casi di necessità.

convento-orfanotrofio,che un’antica strada,attraverso il giardino,collegava fino al ‘pianodella Matrice’. E’ unodei luoghi più densi dimemoria; qui i monacibasiliani, che erano giàstati protagonisti nellavita religiosa di Ennanell’epoca bizantina,tornandovi al seguitodei Normanni, poneva-no i l loro convento,centro di vita monasti-ca organizzata, paralle-la alle forme di eremiti-ca solitudine che parepraticassero nelle grot-te alle pendici di Enna,

Apochi passidal Duomo,come nasco-sta in una viasecondaria,

così che la devi guada-gnare alla tua attenzio-ne, la Chiesa delSalvatore insiste in uncontesto spaziale chenon si indovina dallastrada, ma solo se varchiil cancello ti rivela tutta lasua originalità: ariosocortile e chiesa piccola epreziosa, par te di uncomplesso monumenta-le, costituito dal palazzoVarisano, dalla chiesa diSan Michele e dall ’ex

Il Santissimo Salvatore

come testimonia la lauradella Grotta dei santinella campagna sotto-stante al Castello.Del convento non riman-gono che due colonnedel chiostro, ancora visi-bi l i nel cor ti le, e lamemoria rimane affidataal “silenzio” dei luoghi ealla piccola chiesa, cer-tamente antica, rifattanel ‘700, dall ’ internobarocco di stucchi ecolori e il soffitto in legnoa cassettoni. Sull’altareMaggiore la statualignea del Salvatore delsecolo XVII: racchiusada due portelli, con pittu-

re del ‘500, la domenicadi Pasqua viene portatain processione, a chiusu-ra dei riti della SettimanaSanta, di cui questa pic-cola e remota chiesa,con la sua attiva confra-ternita (la più antica fraquelle ennesi, costituitasiinfatti nel 1261), è prota-gonista assieme alDuomo e all’Addolorata,giacché in essa si custo-discono il simulacro delCristo Mor to e la sua“vara”, che proprio daqueste arcane vie muoveal suo silenzioso percor-so, il Venerdì Santo.

a cura di Rosa Virardi Alerci e di Marcella Tuttobene

A spasso...

La sosta gastronomica nei pressi della chiesa

Terra Arsa - osteria, enoteca - via Roma, 488

Tiffany- ristorante , pizzeria - via Roma,467

Da Marino - ristorante, pizzeria - via Lombardia, 2

...tra monumenti e ristoranti

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© Marcella Tuttobene

e tradizioni, babele di parole esuoni.” E proprio in questo sensoquella di Mario Incudine è unavisione della sua terra originale,inedita, propria. Un susseguirsi diemozioni e sensazioni che le sug-gestive e coinvolgenti atmosferemusicali veicolano attraverso leparole, talvolta crude e amare, perdisegnare una Sicilia fatta di minie-re, di lavoro, di sangue e sudore,ma anche di sole, di spighe e campidorati, di amori nascosti, sognati,rubati. Mario da sempre è affasci-nato dai racconti delle personeanziane, tristi e gioiose. Canta quel-la Sicilia che non ha mai visto, mache vive nei racconti e neiricordi.Ed è proprio ascoltando isuoi brani si ritorna indietro neltempo, ritrovando i canti dei carret-tieri, le novene suonate durante la

raccolta delle offerte per realizzarele feste di quartiere, o le voci dei“viddrani” durante la “pisatura”, ilamenti dei “pirriatura” dentro lacava di zolfo, la forza espressiva deicanti d’amore. Grazie a particolariarrangiamenti e l’utilizzo di stru-menti tipici, si rispecchia l’anima diuna Sicilia contaminata da diverse

etnie che raccoglie in sél’eco delle chitarre anda-

luse, il ritmo delletammorre e dellechitarre battenti,

il suono inconfon-dibile del viol ino

slavo, dei bouzouki greci edella fisarmonica argenti-

na.E’ il suo inno alla terra,

che non è solo terrabruciata, ma culla

di popoli e cul-

Da “La sai l’ultima?” al Festivaldi Napoli abbiamo imparato aconoscerlo in tutte le sue

sfaccettature. Attore, cabarettista,cantante, musicista, MarioIncudine, giovane artista ennese, sipresenta ora al grande pubblicoanche come compositore con ilsuo cd “Terra”, che raccoglie novebrani inediti in dialetto siciliano,accomunati da un unico filo condut-tore: l’amore per la Sicilia e la musi-ca popolare. Il cd, prodotto dalComune di Enna e realizzato nel-l’ambito del progetto “Radici nelfuturo”, con i l patrocinio dellaRegione Sicilia e la collaborazionedell’ENDASENNA, è stato registra-to nello studio comunale “La casadi Giufà” da Andrea Ensabella,sottola direzione artistica e gli arrangia-menti di Davide Campisi, Angelo

Scelfo e lo stesso Incudine.L’Amministrazione comunale,l ’Assessorato al Tur ismo e laRegione Sicilia, hanno apprezzatoe valorizzato il progetto propostodal giovane cantate che da anni sidedica allo studio della musicapopolare, dai testi agli strumentitipici. Questo cd è il coronamento ditanti studi e sacrifici iniziati unpaio di anni fa e culminati inquesto progetto che riscatta letradizioni, ma che ricordasempre, oggi più dipr ima, che“siamo zonadi frontiera,-s p i e g al ’ar t is ta-croceviadi culture

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a cura della Redazioneha collaborato Rossella Mancuso

...e un pezzo di Sicilia

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ture, terra che ha ancora tanto dadare soprattutto a chi ci vive. Per larealizzazione del cd il cnatante si èavvalso della collaborazione dimusicisti eccezionali, provenienti daesperienze musicali diverse, appa-rentemente lontane dalla musicapopolare, ed è stato forse questoche ha reso ogni brano originale,caratteristico. Tutti bravissimi, daMario Sacco,fisarmonica, a StefanoTermini, violino, a Lucio Giunta flau-ti e bombarda, ad Angelo Sciacca,

“ciarameddra, Franco Barbarino,bouzouki, che ha anche arrangia-to, con l’eleganza e la maturità diun vero decano del la musicapopolare il brano “Pisalora. Ed infi-ne Davide Campisi alle tammorre,tamburelli e percussioni, AngeloScelfo al contrabbasso e bassoacustico e Andrea Ensabella allechitarre acustiche. A fare da coro-na le bellissime voci di RossellaMancuso e Mariangela Vacanti.“Terra” è un disco senza tempoche mescola musica e teatro ,gra-zie alla collaborazione dell’attoreennese Elia Nicosia che ha inter-calato i brani musicali con versirecitati. Mario Incudine, nei prossi-mi mesi si esibirà in alcune cittàsiciliane, per fare conoscere il suoprimo lavoro , che non sarà l’unico.Perché sta già pensando al prosi-simo progetto.

Una voce tanti strumenti ...

Mario Incudine presenta il suo primo cd.

Catenanuova

Enna

Regalbuto

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L’ idea del sindaco Mario Mazzagliae della sua Amministrazione partedal fatto che quel simbolo,fino adoggi stemma comunale, oltre ad essere un’insignificanteeffige, non era stato ai suoi tempi nemmeno riconosciutotramite decreto della Repubblica. Quindi il Comune lanciaun: “concorso idea-progetto disegna il gonfalone del tuocomune”, a cui hanno aderito 12 partecipanti. Alla finel’Amministrazione ha realizzato il nuovo stemma,grazie allepiù significative idee presentate, che raffigura due partidell’antico sigillo comunale gli stemmi della famiglia Statellacon la torre e l’alabarda e della famiglia Riggio con le quat-tro stelle e la str iscia d ’oro, a simboleggiare cheCatenanuova è stato sin dalle sue origini un comune auto-nomo e non come casale dipendente da comuni vicini.Nella parte di destra è riportata la tradizione religiosa conl’immagine del patrono del paese, san Prospero Martire, lecui reliquie furono portate a Catenanuova nel 1752; al cen-tro dello scudo, un libro aperto (cultura e sapere in genera-le), sovrastato da un arcobaleno con i colori delle bandieredella Repubblica Italiana, della Regione Siciliana edell’Europa . Questa parte centrale, incuneandosi tra le altredue raffiguranti le tradizioni civica e religiosa del paese, staad indicare come sia importante che i valori s’innestino nellamemoria storica di una comunità affinché possano essereconcretizzati. Le delimitazioni delle tre parti richiamanoall’interno dello scudo una grande “M” quale iniziale delnome del feudo “Mellijs in ventre”: Melinventre, su cui venneedificata Catenanuova tra il 1727 e il 1733. Infine poi sottol’intero scudo si evince la scritta latina “Lex, Doctrina etLabor, Munus Meum”, che tradotto in italiano significa:legge, cultura e lavoro, questo il mio servizio.

Acura di Luigi Proietto

Destinati ai docenti e agli alunni dei due licei linguisticiprovinciali, i corsi di formazione organizzati per cono-scere ed approfondire le discipline medico sportive.Saranno impartite nozioni teoriche e pratiche necessa-rie per intervenire tempestivamente ed efficacemente,sia in campo sia in palestra, nel caso in cui avvengaun’emergenza. Il programma è stato sottoscritto in unprotocollo d’intesa tra l’Ente, l’Azienda Sanitaria Localen° 4 e la Federazione Medico Sportiva Italiana di Enna.Gli stages che si tengono presso i licei linguistici diEnna e di Agira sono frequentati dai docenti di scienzemotorie, dal personale delle palestre e dagli studentidelle prime classi. Agli insegnanti e al personale dellepalestre saranno spiegate le tecniche di primo soccor-so e di rianimazione mentre agli alunni, impegnati indue corsi di educazione all’alimentazione e allo sport,saranno distribuiti dei questionari che permetteranno dianalizzare le loro abitudini alimentari e lo stile di vita. Idati saranno elaborati dai medici dell’Azienda SanitariaLocale e saranno messi a disposizione dell’Ente.

A cura di Rossella Inveninato

Il 3 e il 4 maggio lo sport del canottaggio approda in provin-cia di Enna. Il Comitato Regionale Sicilia della FederazioneItaliana Canottaggio, con la collaborazione del Comune diRegalbuto ed il patrocinio dell’ente Provincia organizza unaserie di regate di canottaggio che per la prima volta vedran-no in competizione nel lago di Pozzillo quasi tutti i circoliremieri siciliani con i loro 400 vogatori. Gli appassionatipotranno ammirare il campione del mondo, Luca Moncada,della Canottieri Telimar di Palermo e il vice campione delmondo, Dario Cerasola, della società Canottieri palermitana.

A cura di Rossella Inveninato

Festa delle madri, festa d’amore…qualcuna non c’è più ma non c’im-portapoiché una madre viva o mortaresta sempre adagiata in fondo alcuore.

Da bimbo mi diceva: figlio miovedi in cielo tutte quelle stelle?Tutte le mamme morte sono quel-le, un giorno, sai, sarò anch’io.

A notte fonda, ad ogni momento guardo il cielo e scelgo una stella,le mando baci sperando tu siaquella…e mi sorride tutto il firmamento.

Robert Stieltjes

Festa della Madre

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a cura di Ethel Consiglio

ze di emarginazione semprepiù marcate. C’è una altissimapercentuale di recidiva: nelladroga e nella microcriminalità èla più alta d’Europa. E allora ènecessario trovare nuove rispo-ste che diano una speranza,che aiutino a voltare pagina. Ilcarcere dovrebbe essere l’ex-trema ratio e invece rischia diessere un grande contenitore,

un tappeto sotto cui vengononascosti problemi e responsabi-lità.L’unico modo efficace perrilanciare il dibattito sulla tossi-codipendenza è ripartire dallepersone. E’ un mutamento diprospettiva fondamentale cheapre nuovi orizzonti nella politi-ca sulle droghe: i problemi siaffrontano, ma le persone, conle loro storie e le loro comples-sità vanno incontrati, accompa-gnati, posti sempre e comun-que al centro. E’ da loro che sideve ripartire. Dobbiamo avereil coraggio di confrontarci anchecon le situazioni più difficili. Inquest’ottica l’errore diventastrategia di apprendimento,voglia di migliorarsi.Ripartiredalla realtà, dicevo. E’ necessa-rio sganciare il dibattito sullestrategie da un rigido e sterilescontro ideologico. I principivanno affermati non per sestessi, ma per sostenere, aiuta-re e valorizzare ogni individuo.Non vogliamo che in nome dei

“Anni di esperienzahanno insegnato chele dipendenze vanno

affrontate con interventi diffe-renziati e integrati, partendosempre dalla realtà e dai biso-gni delle persone più fragili.Perché è solo la realtà che da’ lamisura dell’adeguatezza, dell’effi-cacia degli interventi.Viviamo inuna società in continuo muta-mento e chi si occupadi problemi sociali devetenerne conto. Questoè tanto più vero nelcampo della droga,dove le certezze rag-giunte sono semprerelative, e i metodi tera-peutici devono ade-guarsi non solo allapersona ma alla suastoria, perché una stessa tera-pia può essere efficace in undato momento e persino con-troproducente in un altro. Perquesto è fondamentale la colla-borazione tra i servizi pubblici eprivati, il lavoro di rete, la possi-bilità di apprestare rispostesempre più articolate, capaci dicogliere le sfumature, la com-plessità e le contraddizioni diquesta realtà. In questi ultimianni la droga ha visto cambia-re radicalmente i suoi scenari:immigrati tossicodipendenti, dif-fusione della cocaina al di fuoridelle sue nicchie tradizionali,droghe sintetiche sono elemen-ti nuovi, da affrontare con rispo-ste mirate. E poi, sempre piùdrammatico, si è imposto i ldramma del carcere. Il numerodelle persone detenute tossico-dipendenti, in Italia ma anche inEuropa, continua a crescere. Cisono persone in una spirale tratossicodipendenza e microde-linquenza che porta a esperien-

principi si dilatino sofferenze ediscriminazioni (personali efamiliari), perchè è questo cheavviene.La strategia dei cosid-detti 4 pilastri punta a : preven-zione, cura, lotta al narcotraffi-co, riduzione del danno. Solosviluppando armonicamentequesti 4 livelli si può tendereall’efficacia degli interventi: conuna visione d’insieme che parta

dai temi, dai mondi,dalle persone toccatedalla droga. Il carcere,ma anche i giovani ela prevenzione, la col-laborazione tra servi-zio pubblico e privato,le “nuove” droghe,che chiedono nuoveriflessioni e strategiesia per i l consumo

che lo stile di vita dei ragazziche ne fanno uso. E poi la vivi-bilità dei centri urbani e l’inclu-sione sociale.Tutto ciò, ricer-cando uno stile non di contrap-posizione ma d’integrazione.Sulla droga, ma anche sui temisociali, non c’è bisogno di slo-gan: bisogna mettersi tutti ingioco, nella coscienza dei pro-pri limiti, alla ricerca di quel “dipiù” che può nascere soltantoda un lavoro di squadra. E con-cludo citando le parole di donCiotti, quando decise provoca-toriamente di non partecipareal vertice di Genova di qualcheanno fa” Vedo segnali inquie-tanti.Dobbiamo avere il corag-gio di essere persone inade-guate, inadeguate a questoorizzonte culturale che ci stafregando tutti”. C’è una visionedel mondo, una politica dentrole sue parole, che, credo nonsia più rinviabile”.

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Persone non problemi

Grande interesse ha riscosso il convegno “Droghe,Coca e Narcotraffico: un’altra linea politica sulle drogheè possibile”, svoltosi alla vigilia del summit Onu sulledroghe di Vienna. Organizzato in collaborazione conl’associazione “Impegnarsi Serve” e con la Diocesi diPiazza Armerina, ha visto la partecipazione di missionariche operano in Colombia e di Umberto Santino, presi-dente del centro “Giuseppe Impastato”.

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56 PROGETTO “CORDONE OMBELICALE”. ATTO DI INDIRIZZO.57 MODIFICA ED INTEGRAZIONE DELIBERAZIONE G.P. N.183 DEL 22/10/2002 RELATIVA A SDEMA-

NIALIZZAZIONE SUOLO PROVINCIALE LUNGO LA S.P.N.18 “AGIRA-NICOSIA”.58 DETERMINAZIONE RISORSE FINANZIARIE PER IL FINANZIAMENTO POLITICHE DI SVILUPPO

DELLE RISORSE UMANE E PER LA PRODUTTIVITÀ. ANNO 2003.59 INCONTRO-DIBATTITO “UNITI PER LA PACE”. ATTO DI INDIRIZZO.

60 LAVORI DI COSTRUZIONE PARCO URBANO DEL CASTELLO DI NICOSIA. APPROVAZIONE VERBA-LE CONCORDAMENTO NUOVI PREZZI.

61 2^ ANTICIPAZIONE RISORSE DELLA PROVINCIA REGIONALE PER LE SPESE DI FUNZIONAMENTODELLE SCUOLE DI COMPETENZA PROVINCIALE. ANNO 2003.

62 ISTITUTO MAGISTRALE DI ENNA. ULTERIORE INCREMENTO FINANZIARIO PER PAGAMENTOTARSU DEL LICEO GINNASIO DI ENNA. ANNO 2003.

63 APPROVAZIONE SCHEMA E RELAZIONE ILLUSTRATIVA AL RENDICONTO DI GESTIONE ES. 2002.64 DELIBERA CIPE 70/98 – 106/99 – STUDIO DI FATTIBILITÀ DENOMINATO “RICONVERSIONE SEDI

FERROVIARIE, PISTE CICLABILI, TRATTE FERROVIARIE E RECUPERO AI FINI TURISTICI DELPATRIMONIO IMMOBILIARE CONNESSO”. APPROVAZIONE DEL CERTIFICATO DI COERENZA

65 DELIBERA CIPE 70/98 – 106/99 – STUDIO DI FATTIBILITÀ DENOMINATO “SCUOLA POLITECNICADI ECCELLENZA”. APPROVAZIONE DEL CERTIFICATO DI COERENZA.

66 DELIBERA CIPE 70/98 106/99 – STUDIO DI FATTIBILITÀ DENOMINATO “PROGETTAZIONEAMBIENTALE INTEGRATA CON FINALITÀ DI SALVAGUARDIA, TUTELA E VALORIZZAZIONEDEGLI HABITAT NATURALI DEL LAGO DI PERGUSA”. APPROVAZIONE DEL CERTIFICATO DI COE-RENZA.

67 LICEO LINGUISTICO DI AGIRA. ULTERIORE INCREMENTO FINANZIARIO PER SPESE DI TRASLO-CO NEI LOCALI EX CASERMA CARABINIERI E STIPULA CONTRATTI UTENZE.

68 PIT 10 “SINERGIE PER COMPETERE”. IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO E PROCESSO BIOLOGICONELL’ASI DI DITTAINO. APPROVAZIONE PROGETTO DI EURO 5.490.342,06.

69 FINANZIAMENTO SERVIZIO “SPORTELLO DI INFORMAZIONE E INTERPRETARIATO PER SORDO-MUTI”. IMPEGNO DI SPESA.

70 CONCESSIONE CONTRIBUTO STRAORDINARIO ALL’AUSL N.4 DI ENNA PER LA REALIZZAZIONEDEL PROGETTO “ANGELI FERITI” – CENTRO PILOTA SPERIMENTALE DI “CARE” E RIABILITAZIO-NE PSICO-SOCIALE PER I MINORENNI CON DISAGIO PSICHICO E MENTALE DI GRADO MEDIO EGRAVE.

71 FINANZIAMENTO ATTIVAZIONE CENTRO DIURNO PER DISABILI MENTALI. IMPEGNO DI SPESA.72 RINNOVO FINANZIAMENTO AL C.S.R. DI BARRAFRANCA PER ATTIVITÀ SOCIO-ASSISTENZIALI.73 CONCESSIONE CONTRIBUTO FINANZIARIO FINALIZZATO ALL’ACQUISTO DI UN PERSONAL

COMPUTER, ACCESSORI E PROGRAMMI DIDATTICI NEI CONFRONTI DELLA SIG.NA MANUELASGRO’.

74 IDEM, ACCIAIO GAETANO.75 IDEM, DI GIOVANNI GIUSEPPE.76 FINANZIAMENTO PROGETTO “CENTRO SOVRACOMUNALE PER DISABILI” SEDE DI PIAZZA

ARMERINA. IMPEGNO DI SPESA.77 CONCESSIONE CONTRIBUTO STRAORDINARIO ALLA “ELISIR” COOP. SOC. A.R.L. DI BARRA-

FRANCA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO A FAVORE DI SOGGETTI PORTATORI DIHANDICAP E GIOVANI A RISCHIO DI DEVIANZA. IMPEGNO DI SPESA.

78 CONCESSIONE CONTRIBUTO STRAORDINARIO ALL’ASSOCIAZIONE SPORT TIME CLUB-ONLUSDI ENNA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO A FAVORE DI RAGAZZI SVANTAGGIATI.IMPEGNO DI SPESA.

Elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta Provinciale

Delibere Del

iber

e

28 Marzo 2003

2 Aprile 2003

8 Aprile 2003

enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provincia enna provinciaenna provincia enna

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Struttura Organizzativa

Region

nome

Via

Cap

Provincia

Città

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4° Settore – Sviluppo EconomicoDirigente Amministrativo: Dr. Luigi ScavuzzoTel. 0935/521427 - Fax 0935/501024Email: [email protected] V. Emanuele, 24 - 94100 EnnaUfficio Agricoltura Tel. 0935/521443Ufficio Artigianato Tel. 0935/521423Ufficio Centro per l’ImpiegoTel. 0935/500827 - Fax 0935/505446Via Chiaramonte, 6 - 94100 EnnaAgenzia Enna SviluppoTel./Fax 0935/504747 Web: www.ennasviluppo.itEmail: [email protected] Europa e dell’ internazionalizzazione delle PMITel. 0935/521422-26876-502491 - Fax 0935/502493E-mail:[email protected]

7° Settore – Socio CulturaleDirigente Amministrativo: Dr. Giuseppa GattoTel. 0935/521205 - Fax 0935/500202Email: [email protected] Garibaldi, 2 - 94100 EnnaServizio Beni Culturali Tel. 0935/521237Servizio Pubblica Istruzione Tel. 0935/521278Servizio Socio Assistenziale Tel. 0935/521344-341Servizio Sport, Turismo e Spettacolo Tel. 0935/521354

2° Settore – PersonaleDirigente Amministrativo: Dr. Ignazio MerlisennaTel. 0935/521400 - Fax 0935/521406Email: [email protected] V. Emanuele, 24 - 94100 EnnaServizio Atti Normativi, Selezione e Concorsi Tel. 0935/521402Servizio Gestione Economica del Personale Tel. 0935/521440Servizio Gestione Giuridica del Personale Tel. 0935/521434Ufficio Contenzioso del Personale Tel. 0935/521401

Segretario GeneraleDr. Giuseppe SacconeTel. 0935/521232 - Fax 0935/500429Email: [email protected]

5° Settore – ViabilitàDirigente Tecnico: Ing. Giuseppe colajanniTel. 0935/521210 - Fax 0935/500429Email: [email protected] Garibaldi, 2 - 94100 EnnaServizio Manutenzione Stradale Zona NordTel. 0935/521217Servizio Manutenzione Stradale Zona SudTel. 0935/521218Servizio Progettazione Opere StradaliTel. 0935/521221Servizio Espropriazioni Tel. 0935/521306

8° Settore - Ambiente, Territorio e Protezione CivileDirigente Tecnico: Ing. Giuseppe ColaianniTel.0935/521213 Fax 0935/503266 Email [email protected] Garibaldi, 2 – 94100 Enna Servizio Inquinamento Atmosferico e Tutela delle Acque Tel. 0935/521290Servizio Tutela del Territorio Tel. 0935/521289Servizio Riserve Naturali e Pianificazione del Territorio Tel. 0935/521241Servizio di Protezione Civile Tel.0935/521225-505956 Fax 0935/23201Ufficio Energia Tel. 0935/521225Sala Operativa Tel. 0935/23201E-mail: [email protected]

6° Settore – Lavori PubbliciDirigente Tecnico: Ing. Giovanni PetronioTel. 0935/521210 – Email [email protected] Garibaldi, 2 – 94100 EnnaServizio Progettazione, Direzione Lavori e CollaudiServizio Atti Amministrativi LL.PP Tel. 0935/521304Servizio Gare LL.PP Tel. 0935/521215Servizio Espropriazioni Tel. 0935/521306

3° Settore – Economico FinanziarioDirigente Contabile:Rag. Alfredo RandazzoTel. 0935/521234 - Fax 0935/501299Email: [email protected] Garibaldi, 2 - 94100 EnnaServizio Bilancio e Conto ConsuntivoTel. 0935/521239Servizio Gestione Entrate e SpeseTel. 0935/521333Servizio Economato Tel. 0935/521271Servizio Gestione Finanziaria del PersonaleTel. 0935/521270Ufficio Tributi Tel. 0935/521265

Massimo Di SeriGianpiero CorteseLorenzo GranataSigismundo Li VolsiFrancesco Nasonte

PresidenteVicepresidenteComponenteComponenteComponente

PresidenteVicepresidenteComponenteComponenteComponente

PresidenteVicepresidenteComponenteComponenteComponente

PresidenteVicepresidenteComponenteComponenteComponente

PresidenteVicepresidenteComponenteComponenteComponente

Caterina SeminaraAntonino FazioLuciano GullottaFortunato GattoGiacomo La Rosa

Angelo MuratoreClaudio TrovatoGiuseppe BarbagalloSebastiano PruitiCaterina Seminara

Antonino CastanoGiovanni Giuseppe MeliAngelo MoceriGiuseppe NaselloFrancesco Oliva

Matteo CarusoGaetano Antonio AdamoMassimo GrecoGiovanni PalermoFrancesco Spedale

U.D.C F.I.A.N.MargheritaS.D.I.

D.S.MargheritaR.C.U.D. Eur.F.I.

D.S.F.I.U.D.C.U.D.CRinnovamento Italiano

D.S.MargheritaF.I.P.D.C.I.D.S.

MargheritaGruppo MistoA.N.U.D.C.F.I.

Prima CommissioneAffari Generali – Problemi istituzionali, del personale e

quant’altro non attribuito espressamente ad altre Commissioni.

Seconda CommissioneBeni Culturali e P.I. – Solidarietà Sociale –

Rapporti con la C.E.E.

Terza CommissioneAttività produttive – Sport.

Quarta CommissioneCostruzione e manutenzione infrastrutture Provinciali.

Quinta CommissioneBilancio – Patrimonio – Parchi e riserve – Politiche giovanili –

Coordinamento servizi di volontariato.

Assessori

Giunta Provinciale

Consiglio Provinciale

nale di EnnaElio Galvagno

Presidente

Antonio Barberi

Costruzione e manutenzioneinfrastrutture, Trasporti

Salvatore Termine

Vice PresidenteTerritorio, Ambiente,Piano Territoriale, Parchi e Riserve

Vincenzo Barbera

Sport, Patrimonio, Autoparco,Innovazioni tecnologiche

Giovanni Composto

Pubblica Istruzione, EdiliziaScolastica, Università,Unione Europea

Giuseppe Saccone

Segretario Generale

Gaetano Giunta

Agricoltura, Ex Comunità Montane, Forestazione

Nicola Gagliardi

Attività Produttive,Formazione,Programmazione

Salvatore Pellerone

Solidarietà, Servizio Sociale,volontariato

Ethel Consiglio

Politiche Giovanili, ProtezioneCivile, Pari Opportunità

Salvatore BevilacquaPresidente

Matteo CarusoMassimo Di SeriAntonino FazioGiuseppe NaselloGiovanni Palermo Claudio TrovatoGiuseppe BarbagalloGiovanni MeliFortunato GattoGaetano AdamoAngelo MoceriAntonino Castano

Sigismundo Li VolsiAngelo MuratoreCaterina SeminaraLuciano GullottaSebastiano PruitiFrancesco NasonteLorenzo GranataMassimo GrecoGiacomo La RosaFrancesco SpedaleGianpiero CorteseFrancesco Oliva

Consiglieri

Commissioni Consiliari

“Aprili fa li iurie maggiu nnavi

l’unuri”

Il Proverbio