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GIOVANNI FUMAGALLI ILLUSTRATORI BRESCIANI DEL NOVECENTO - 1 IL BIBLIOFILO - 2 AAB EDIZIONI

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GIOVANNI FUMAGALLIILLUSTRATORI BRESCIANI DEL NOVECENTO - 1

IL BIBLIOFILO - 2

AAB EDIZIONI

AAB

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COMUNE DI BRESCIACIVICI MUSEI DI ARTE E STORIA

PROVINCIA DI BRESCIAASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI

IL BIBLIOFILO - 2

galleria aab - vicolo delle stelle, 4 - Brescia18 ottobre - 5 novembre 1997

feriali e festivi 15.30 - 19.30lunedi chiuso

AAB EDIZIONI

GIOVANNI FUMAGALLI(1899-1970)

ILLUSTRATORI BRESCIANI DEL NOVECENTO - 1

rassegna a cura di Ugo Spini e Michela Valotti

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Giovanni Fumagalli:linee per un profiloUgo Spini

Una città colorata

In corso Cavour, al numero 4, si trova l’Orfeo Club (è prescritto l’abi-to nero): la serata di beneficenza pro Croce Bianca del 31 gennaio1923 pre senta un programma che comprende “Troppo Fox-trot”,scherzo in un quadro, e “Le falene (sogno di un Pierrot)”; presso il Ri-dotto del Teatro Grande (1925) ha luogo invece il “Ballo dei Cavalie-ri”: non c’è che dire, un inaspettato contraltare gioioso dell’abitualeimmagine grigia e dimessa, tra sacrestie e “caveaux”, della nostracittà, con il tempo scandito dalle uscite dei fascicoli delle “Memoriestoriche della diocesi di Brescia”. Ancora: nei gior ni 4, 5 e 6 aprile1929 nel teatro di palazzo Martinengo Villagana si rap presenta “Hans,il suonatore di flauto”: “la sala presentava per se stessa un magnificospettacolo d’eleganza: assistevano infatti allo spettacolo numerose si-gnore in sfarzose toilettes, che s’erano dato convegno a questa serataaristocratica”. Tra gli interpreti, “graziose le contessine Maria VittoriaMartinoni Caleppio e Anna Maria Sanvitale di Simonetta nella loroposa sta tuaria di bambole”; sul corso principale, il Gran caffè Maffio“è il miglior locale di Brescia, e frequentato dalla migliore società”,mentre il 17 aprile (1927) il maestro di scherma Luigi Colombetti invi-ta alla “Serata di propagan da ginnico-atletica”, che si svolgerà sem-pre nel Ridotto del Teatro Grande e dove si potrà assistere tra l’altroal combattimento di spada tra la squa dra della Legione M.V.S.N. Car-roccio e la squadra della Legione Leonessa... Brevi ma intensi mo-menti di un tempo passato che sono giunti fino a noi anche grazie adun artista appartato e quasi segreto che di quel mondo può essereconsiderato il piacevole, prezioso ed attento testimone-cerimoniere1.Di tutti quegli effimeri accadimenti Fumagalli lascia infatti grafica te-stimonianza, sotto forma di festosi inviti, colorate tessere, estrose e ri-cercate immagini, che passano da stilizzate forme neo-settecenteschea più corposi linearismi déco.Avevamo incontrato la figura, o meglio alcune opere di Giovanni Fu-magalli, in nostre precedenti ricerche sugli illustratori bresciani tra ledue guerre, ammirandone subito la raffinatissima produzione di ex li-bris, cui l’artista stesso sembra voler tramandare la propria fama, ri-servando a questa branca della sua attività grafica la maggior partedel volume che l’amico Restelli gli stampa nel 1934 (“L’arte di Giovan-ni Fumagalli”, Brescia, Unione Tipo-Litografica Bresciana).Noteremo che Fumagalli si schiera tra quanti in questo campo privi-

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legiano il disegno (come G.A. Sartorio o Alberto Martini) rispetto allaxilografia (dove dominano le figure di Adolfo De Carolis, Bruno daOsimo e l’amico Francesco Gamba).Non gli mancheranno anche autorevoli e ripetuti apprezzamenti (co-me si può vedere dalla seguente cronologia), ma con l’attuale mostrapossiamo ammirare non solo l’eso terico creatore di emblemi per icultori del libro, ma un artista che, senza abbandonare il suo trattoaraldico ed aristocratico, si cimenta in meno cere brali fantasie, nellacreazione di messaggi grafici di più immediata lettura come quellipropri della pubblicità.Ritroviamo la “città colorata” richiamata in apertura nelle immaginiideate da Fumagalli per il Garage Vittoria, il Garage Pautasso, l’Auto-rimessa Alea, ed ancora per il Magazzino Lombardo o per più delica-ti prodotti come la Lozione Clio e l’Eau de Cologne d’Orsay o per laProfumeria Soldi, dove stile mi déco si innestano su sfondi che anco-ra risentono di certo gusto “Sezession”. E altre ditte commerciali cit-tadine ricorrono al segno di Fumagalli per la loro immagine pubblici-taria, come Tadini e Verza (tessuti), Silva (arredamenti), l’Agenzia diviaggi Franzini, la Galleria d’arte Campana, la ditta Castelli (fucili dacaccia).Alcuni di questi lavori sono stampati sulla rivista “Brescia”, che inizia lapubblicazione nel novembre 1928, mentre altri sono realizzati sottoforma di calendarietti, locandine, cartoncini, come a sottolineare lacostante natu ra privata, discreta, quasi intima delle ideazioni di Fuma-galli. Questa spicca ta predilezione per il “côté” privato trova espressio-ne in due filoni della sua produzione: i ricordati ex libris ed i cartonci-ni realizzati per parteci pazioni di nozze e nascite, dove incontriamonon pochi nomi del mondo delle professioni e dell’agiata borghesiacittadina tra gli anni Venti e Trenta. In queste creazioni di dimensioniridotte e ridottissime possiamo ammi rare l’innato – e ad un tempo stu-diatissimo – equilibrio con cui l’artista sa racchiu dere armoniosamentecompendiato, o meglio essenzializzato, un mondo fatto di simboli so-gni nostalgie: aquile grifagne e figure mitologiche, Diana cacciatrice trai suoi levrieri, Vergini fanciulle un poco orientaleggianti (La Madonnadegli avia tori) che sembrano uscite da un libro di mons. Celso Costan-tini, neonati che viaggiano lungo la scia di una multicolore cometa, l’i-nopinata apparizione di un elefante indiano, dalle polite forme di pre-zioso amuleto, sul programma del Caffè Maffio.

Tra fox-trot e passo romano

Convivono e quasi si sovrappongono due aspetti nel giovane Fuma-galli degli anni Venti: quella del goliardo delle università di Padova eTorino, tra le cui creazioni spicca l’irriverente tessera del Club dei pa-

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dri gaudiosi (sui cui testi campeggia, in luogo di spirituali parole, ilnome del ballo di moda, il fox-trot); e quella dell’ufficiale della primaguerra mondiale, “ardito” e poi aviatore, un poco dandy, “d’un’ele-ganza inglese”, come ce lo tramanda una poesiola dell’amico DecioCarli.Assai ampia la produzione dell’artista su questo versante d’ispirazionemilitare, che comprende la realizzazione del Foglio di congedo delleforze armate e del manifesto per la trasvolata di De Pinedo (1927). Al-tre crea zioni, nella loro compendiosa emblematicità (come quella perla Squadriglia allenamento Caccia), confinano con esiti da ex libris.Deve essere stato un periodo felice per il nostro artista quello che vi-de Augusto Turati segretario del Partito e Alfredo Giarratana (tra iprincipali sostenitori della creazione di piazza della Vittoria) primo di-rettore della rivista “Brescia”, alla cui redazione partecipa lo stessoFumagalli2: di en trambi esegue il ritratto inciso, ma le due opere, al dilà delle lodi del tempo, non rivestono che un valore documentario,confermando come le doti migliori dell’artista si manifestino senz’al-tro nella creazione di capric ciose fantasie piuttosto che nell’interpre-tazione della realtà.Aleggia su questo mondo la figura del “Comandante”, di Gabrieled’Annunzio ormai confinato nel Vittoriale di Gardone Riviera, cui Fu-magalli chiede ripetutamente di poter offrire la sua opera e al quale ilPoeta risponde, come gli capitava, un poco distrattamente...Non poter lavorare per il suo “Comandante” sarà stato motivo dicruccio per Fumagalli, che intanto andava abbellendo la propria casadi via Callegari.Casa d’artista e, per dirla con Mario Praz, “casa della vita”, quella cheFu magalli viene modificando, arredandola e plasmandola a sua mi-sura con una cura gelosa, in ogni elemento: dal mobilio alla decora-zione delle pareti, facendo sfoggio di mattonelle policrome, legnipreziosi, vetri iridescenti.Scorrendo le pagine devotamente dedicategli dall’amico Restelli nel-la mo nografia del 1934 sembra di visitare un piccolo ma emblemati-co museo del l’arte déco, dove troviamo tra l’altro una Venere in ce-ramica dorata di Ercole Drei, un vaso, in cristallo opalino, decoratocon passeri e pampini d’uva, di Lalique; la vetrata a tutto sesto, legatain piombo, è opera di Zecchin, mentre una statuetta in legno policro-mo e dorato, opera dell’artista tirolese Ignaz Gabloner, raffigura ilpoeta Minnesinger Walter von der Vogelweide.L’arte orientale, cui si mostrano particolarmente sensibili gli artisti dé-co, è presente con un finissimo vaso giapponese in nero e oro, cosìcome orien tale appaiono i motivi che decorano il lato dello studioadibito a libreria.Ma il nome che ricorre con maggior frequenza è quello di Pietro Me-landri, per il quale Fumagalli mostra una vera predilezione: “nove va-

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si iridescenti costituiscono il fulcro della collezione dei capolavori”3

di questo artista.A fianco di questa ostensione di preziosi oggetti déco non mancanoaltre te stimonianze, di gusto Novecento, come parte del mobilio del-la camera di passaggio, un candeliere ed un orologio cui accenna ilRestelli.Ma “la più alta espressione della tendenza artistica” del nostro, secon-do quanto troviamo indicato, è il soffitto a cassettoni, dove “le riqua-drature sono divise in tre parti, da due travi centrali e, a seconda delleregole della trilogia del Sommo Poeta, ognuna di essa consta di tren-tatré riquadri”4. La grande opera, alla data della monografia, appareancora incompiuta, ma nel gu sto accentuato per i motti latini e gliemblemi (la Chimera col teschio, il melograno, un vaso lambito dallefiamme che reca un germoglio in fiore...) paga l’inevitabile tributo nontanto al padre Dante, quanto piuttosto al più vicino D’Annunzio.Ma quale era la situazione bresciana per quanto concerne il campodell’illu strazione? Il quadro conferma l’eccentricità di Fumagalli chesi differenzia dagli altri (Trainini, Vimercati, Coccoli, Cassa, Salodini):è infatti, e rimane, un autodidatta, un “dilettante”, non frequentascuole d’arte e, contrariamente ad altri illu stratori bresciani, nonsvolge un’attività pittorica ed espositiva, se non saltuariamente e perlo più nelle tecniche dell’acquarello; non colla bora inoltre con unaqualche continuità all’attività di editori locali (si pensi per contro alrapporto tra Vittorio Trainini e l’editrice Morcelliana o alla produzio-ne fluviale di Francesco Salodini per La Scuola editrice).Mantiene però rapporti stretti con l’Unione Tipo-Litografica Brescianadi Enrico Restelli e con la ditta Apollonio (editore, dopo le OfficineGra fiche Lombarde, della rivista “Brescia”): per entrambi esegue dueversioni del relativo logo (per il primo esegue anche un ex libris).Il panorama nazionale dell’epoca, dopo la prima guerra mondiale, èricco di presenze significative nel campo dell’illustrazione: si pensi ainomi che ruotavano attorno a grandi editori quali Mondadori o Ri-cordi (Cisari, Tofani, Nicouline) o alle riviste del Touring Club (Batta-glini, Ventura), al “Corrie re dei piccoli” (Rubino, Tofano). Si fannonon a caso questi nomi perchè Fumagalli, che pure non trascura mo-delli “alti” (da un famoso quadro di Klimt trae una copia, o megliouna riduzione in chiave decorativa), pare derivare sollecitazioni datesti di facile reperimento, e consumo, per così dire domesti ci, comele sopra ricordate pubblicazioni: testuale la citazione del Mercuriovolitante che compare nella pubblicità per Tadini e Verza, ripreso dauna testata di Ventura per “Le vie d’Italia” del Touring Club; così co-me il genietto orientale che decora il pieghevole per “Les parfumsd’Orsay” pare uscire da un sogno di Rubino, mentre la figura del da-merino in monocolo per la pubblicità del Magazzino Moderno po-trebbe essere opera della matita di Sto.

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Andrà poi messa in conto una decisa familiarità con l’“emblematica”dannunziana: l’aquila fulminante che campeggia nell’ex libris Grami-gnola ha non pochi punti di contatto con quella che Adolfo De Caro-lis ideò per la Squadra della Comina (“Co minus et neminus ferit”).Ma non è possibile inoltrarsi troppo nella selva di precisi rimandi,mancan doci anche l’indispensabile riferimento della ricca bibliotecadell’artista (che compare in numerose fotografie della casa), andatadispersa. Al di là di precisi riferimenti andranno dunque ricercate piùsfumate assonanze, ed ecco che altre fonti, meno dirette, si affaccia-no alla memoria: e sono certe scenografie da “Ballets Russes”, certomedievalismo da castello del Valentino, suggestioni di arazzi medie-vali filtrati attraverso la lettura preraffael lita fattane da Walter Crane,ed ancora il teatro “storico” di Sem Benelli e Nino Berrini5 (con i co-stumi di Caramba e le relative illustrazioni librarie di Chini, Annichi-ni, Crespi...). Si potrà osservare come si tratti in alcuni casi di artisti operanti neglianni Dieci, a conferma di un certo gusto “ritardatario”6 del nostro, ele-mento questo che, insie me ad un innegabile eclettismo ed all’indulge-re a “montaggi” con particolari di precedenti lavori (pratica peraltrodiffusa tra gli illustratori), contribuisce a definirne anche i limiti.

Dalla “felicità delle Ali” all’araldica della morte

Ma la sigla sua, riconoscibile. distintiva, può essere individuata nelladanza, nel fervore dionisiaco che avvolge tante statuette déco (e cheritroviamo nel disegno per il Club goliardico “Le Colonne” e in quel-lo per la tesse ra dell’Orfeo Club), nel dinamismo rattenuto che incon-triamo nella figurina di Diana cacciatrice (ex libris Maggi di Gradella),ed ancor più nel volo.Qui, su un sottofondo di inevitabile dannunzianesimo, la mitologiaclassica (Pegaso, centauri, Mercurio alato) si coniuga con le innova-zioni tecnico-scien tifiche dell’aviazione, e la fantasia di Fumagalli sacreare immagini, stiliz zate e muscolose, che si stagliano rapinose sucieli tempestati di stelle, tra affermazione di sè e nostalgia di altre età.L’artista dedica a “Il volo” un articolo (“Brescia”, 4 aprile 1930) in cuinon sarà azzardato scorgere alcune tracce della sua poetica: “Le ani-me rattrappite fra i gialli e polverosi incartamenti delle fisime e deipregiudizi si sen tiranno, dopo un volo, colme di gioia e le pupille ter-se come nell’infanzia; sentiranno un grande, inspiegabile trasportoper le Ali, come verso un’attua zione dionisiaca [...]. La felicità delleAli dà un senso di liberazione, ove si possa essere alti nell’azzurro”.Il costante interesse per il mondo militare gli fa creare poi una sortadi figu rina, calva e nerboruta, che compare in vari atteggiamenti eposture nei dise gni per la Battaglia del grano (1928), per la tessera del

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Partito, per quella della sala d’armi XV Legione M.V.S.N. “Leonessa”.La stessa figurina, triplica ta, campeggia sulla tessera del Corpo ausi-liario delle Squadre d’azione di Camicie Nere (comunemente detteBrigate Nere, 1944) e fa da viatico all’ultima fase della produzione diFumagalli, quella legata alla Repubblica Sociale Italiana7 (dopo laguerra l’artista non realizzerà infatti che pochi, modestissimi disegni).Ci è noto tra l’altro un disegno per l’emblema della X Flottiglia Mas, ilteschio che stringe con i denti una rosa, incorniciato da una coronadi lauri e querce che assume – in volon taria men te? – forme e signifi-cati decisamente luttuosi.Lo stile dell’artista, anche in questo ultimo, postremo radicalizzarsi difune bri dannunzianesimi, mantiene distaccate e nette forme aristo-cratiche (quanto dissimili dai beceri manifesti di un Boccasile!), for-me che paiono sedimen tarsi in una sorta di araldica della morte.E le stelle, che così numerose e intense occhieggiavano alle spalle diMercurio alato e sullo sfondo dell’idrovolante di De Pinedo, diradanoe paiono tramontare in un cielo ormai orfano di miti.

NOTE

1) Nella rivista “Brescia” troviamo addirittura una rubrica intitolata alla “Vita mondana”, che dàconto mensilmente di feste, benefiche e non, raduni, competizioni sportive, serate sociali, che sisvolgono presso salotti e ritrovi, luoghi all’aperto o, di preferenza, presso il Ridotto del massimoteatro cittadino, secondo modi che spaziano da uno snobismo ancora ingenuo a forme meno elet-te di casalingo dopolavorismo.

2) Almeno per i primi numeri. Sicuramente non vi collabora più allorchè la rivista, nel 1931, passanelle sagaci mani di un intellettuale tanto diverso da Fumagalli come Carlo Belli. Nella famosa “Ta-vola degli orrori”, ardito fotomontaggio realizzato da P. M. Bardi per il numero 4 (aprile 1931) ve-diamo infatti, nella rigorosa di fesa dell’architettura razionalista, condannare anche buona parte delmondo figurativo (e non solo) di Fumagalli.

3) “L’arte di Giovanni Fumagalli”, 1934, p. 17.

4) Ivi, p. 12.

5) E il teatro sembra esercitare una forte attrattiva su Fumagalli, come mostrano anche le fotogra-fie con dedica avute da Dino Falconi, Wanda Capo daglio e Paola Borboni, queste ultime di passag-gio a Brescia durante le stagioni 1929 e 1931.

6) Tra le pochissime concessioni a forme vicine a certo futurismo maturo (che tanto influenzerà ilcontemporaneo Vimercati grafico pubblicitario) sono le immagini per la pubblicità della Lavande-ria e stireria elettrica e del già ricordato Garage Vittoria.

7) Su suoi disegni (ben pochi peraltro ne sussistono) vengono realizzati gran parte dei fregi mostri-ne e distintivi dei vari corpi della Repubblica Sociale, in particolare per i reparti della Decima Mas(“Barbarigo”, “Scirè”, “Freccia”, “Fulmine” …). Ma dinnanzi a questa mesta e ad un tempo rutilanteultima fioritura lo studioso di grafica cede il passo a quello di uniformologia.

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Cronologia della vita e delle operedi Giovanni Fumagalli (1899-1970)Michela Valotti

1899 - 10 gennaioNasce a Brescia da Antonio e Ange-la Carpani, ricchi possidenti conabitazione in via Callegari, 4. In ba-se agli studi araldici condotti dal-l’artista, risulta che la famiglia è ori-ginaria di Bergamo, da cui il bi-snonno Giovanni nel 1849 si allon-tanò per prendere dimora nell’anti-co palazzo cittadino. Questi ebbeotto figli, di cui sette maschi tutticombattenti nelle guerre del Risor-gimento; tra essi Guglielmo, nonnodell’artista, partecipò alla spedizio-ne dei Mille e fu ufficiale particolar-mente amato dal generale Garibal-di. Guglielmo Fumagalli ebbe tre fi-gli, tra i quali Antonio, padre del-l’artista, ed Augusto, notaio in Bre-scia.

1917 - 15 febbraioStudente interno nel collegio di De-senzano, ove frequenta la terza li-ceo classico, appena diciottenne,viene reclutato presso il Distrettomilitare; quindi congedato fino al19 aprile, giorno in cui si presentaquale allievo ufficiale presso laScuola d’Applicazione di Fanteria diParma.

1918 - 29 ottobreDopo una serie di spostamenti sullalinea di guerra Friuli -Vene to-Emilia,entra a far parte, dietro sua richiesta,del IX Corpo d’Armata al IX Repartod’Assalto (Fiamme Nere). Quale ar-dito lanciafiamme combatte sullaBainsizza.

l919 - 8 marzoViene trasferito al Campo d’aviazio-ne di Ghedi e di lì a poco promossotenente. Riceve riconoscimenti daparte di numerose personalità. Nellenote giornalistiche apparse su “IlCorriere di Napoli” e “Il Giornale delSoldato” viene apprezzato per la suainnata raffinatezza, “d’una eleganzainglese”.

1920 - 12 ottobreAssegnato al Reggimento FanteriaBrigata “Brescia” di stanza a Catan-zaro, consegue il diploma liceale aCosenza e, due mesi più tardi, vienecongedato.

Giovanni Fumagallicon i genitori, 1901 circa

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1920 - 19 dicembre“Smetto la divisa per indossare ilberretto goliardico all’Università diPadova”. La frase, che conclude ildiario redatto durante gli anni dellaformazione militare, segna l’inizio diuna fervida stagione artistica.

1921 - 16 dicembreLa data si riferisce al suo debuttogiornalistico quale redattore e dise-gnatore de “Il Carroccio”, settimana-le apolitico illustrato interuniversita-rio di Padova.Alfredo Schettini, in due interventigiornalistici del ’33 e ’34, ricorda lasua frequentazione dell’ambienteuniversitario torinese, forse docu-mentato da alcuni disegni per im-prese goliardiche e, in particolare,da un biglietto d’invito per una fe-sta promossa dal Club goliardico“Le Colonne” (3 febbraio 1923).

1923È da credere che l’abbandono delle“pandette e dei digesti” (come ri-porta lo Schettini) sia da collegarsiad una intensa attività di disegnato-re per le associazioni ricreative egli spettacoli teatrali che, anche aBrescia, si vanno organizzando inun rinato gusto per il divertimento,dopo i funesti trascorsi bellici (sivedano il programma per la seratadi beneficenza pro Croce Biancadel 31 gennaio e le tessere per il“Club dei Padri Gaudiosi” e l’“OrfeoClub”).Ciò deve costituire, per Fumagalli,un forte impulso creativo, non con-diviso peraltro dal padre che si oc-cupa di forniture militari.

1923 - maggioAlcuni giornali (“La Provincia di Bre-scia”, “Il Popolo di Brescia”, “La Sen-tinella”) annotano la sua partecipa-zione, con Sottini, Bedeschi, Mutti,

Fieschi, Monti ecc., alla III MostraNazionale, in cui espone i primi ac-quarelli, dei quali peraltro non vienericordato il soggetto, definiti “piace-voli e morbidi” e “dal disegno snel-lo”.

Giovanni Fumagallicon la sorella Anna Maria, 1908

Giovanni Fumagalliin divisa da collegiale, 1916

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1925È forse l’anno più fervido per l’arti-sta, ormai conosciuto e apprezzatonon solo nella ristretta cerchia del-la Brescia “bene” (si segnala l’ele-gante invito per il ballo dei Cava-lieri al Ridotto del Grande, del 13

febbraio). La conoscenza del notodisegnatore Francesco Gamba,presente nella nostra città per la“Mostra della pittura pura” e auto-re di varie xilografie per la Societàdel Romanino, diretta da GiorgioNicodemi, deve costituire un im-pulso ulteriore per il nostro. Lo di-mostrano i suoi primi ex-libris, da-tati appunto 1925, tra cui quelli diAngelo Giuseppe Noventa e di Ce-sare Seccamani Mazzoli. L’amiciziatra i due artisti, di cui non rimanealtra traccia che l’impresa per lostudio d’arte di Fumagalli, forse co-stituisce il tramite per l’ingresso delbresciano nella numerosa cerchiadi collaboratori che fanno capo altipografo bolognese Cesare Ratta,editore della serie de “l decoratoridel libro” e de “L’arte del libro edella rivista”, che, nella secondametà degli anni Venti, costituisco-no non solo il florilegio della piùraffinata produzione grafica italia-na, ma anche il trampolino di lan-cio per molti artisti ancora scono-sciuti.

Giovanni Fumagalli in vacanza a Celle Ligure, 1930

Caricatura di Giovanni Fumagalli,opera di G. Mondaini, 1925

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1925 - 18 aprileUna caricatura di Giacinto Mondai-ni su “Il Giornale del Garda” ricordala sua frequentazione del Savoy Pa-lace Hotel, lussuoso albergo riviera-sco, punto di incontro dei più notipersonaggi della politica, dell’eco-nomia e dello spettacolo italiani estranieri. La data coincide peraltrocon quella riportata in calce ad unalettera indirizzata ad Antonio Ma-speri, in cui Fumagalli chiede, tra-mite l’amico, di lavorare per D’An-nunzio. I toni della missiva certifica-no l’ammirazione che il nostro nu-tre per il Comandante: “il semplicefatto che Egli possa gradire un fron-tespizio, un indice, un fregio deco-rativo qualsiasi, può costituire perme più che una grande elemosinaspirituale, un indispensabile sproneal mio amor proprio”.

1925 - settembreSi iscrive al P.N.F.

Attori in costume per la serata di beneficenza pro Croce Bianca. Al centro Anna Ma-ria Fumagalli, 1923

Foto di Wanda Capodaglio con dedicaall’artista, 1929

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1926 - novembre“Il Popolo di Brescia” annuncia lapubblicazione del calendario artisti-co della bottega d’arte Campana, percui Fumagalli aveva già elaborato il“logo” tuttora in uso.

1927Disegna il manifesto per la crocieraatlantica di De Pinedo e ottiene unriconoscimento dal MarescialloBalbo.Numerosi giornali documentano lavisita di D’Annunzio al Campo diGhedi (11 novembre), per celebrareil conseguimento del brevetto di pi-lotaggio del figlio Veniero. Sono pre-senti, tra gli altri, Adolfo Fiume(l’Aerfero Capo), il questore Rizzo (dicui l’artista esegue una caricatura), ilcapitano Moore e Fumagalli, che,nel marzo precedente, aveva arre-dato gratuitamente il Circolo Ufficia-li del campo (ne rimangono solo fo-to d’archivio). In questa occasioneD’Annunzio dedica una cartolinadella Squadriglia Allenamento Cac-cia al suo autore, Fumagalli stesso,elogiato come colui che “sa la forzadel segno”.

1927 dicembrePer il R.A.C.I. crea il diploma di be-nemerenza per coloro “che hannodato ali alla Patria”, oltre a diversiemblemi aeronautici per l’Aviazionedi Ghedi.

1928 febbraioArreda gratuitamente la sede dellaFederazione Provinciale FascistaBresciana, ottenendo un riconosci-mento da Dugnani. La sua parteci-pazione alla vita politica e socialedella città si fa in questi anni più vi-va. Elabora numerosi emblemi perle feste ginniche della XV Legione“Leonessa”, per “la battaglia del gra-no” e per la tessera del partito, oltre Caricatura di Giovanni Rizzo, 1925

Ritratto inciso di Augusto Turati, 1930

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a un raffinato pieghevole per le se-rate al Caffè “Maffio”.

1928 - 3 giugnoIl Vate, finalmente, risponde all’invi-to di Fumagalli di lavorare per lui:“Mio caro compagno incisore e pit-tore, voglia perdonarmi l’indugio nelrestituirle la raccolta de’ Suoi dise-gni. Fra alcuni giorni potrò alfine ac-coglierLa nel Vittoriale e domandar-Le di lavorare pel ‘Poverello d’Italia’,tanto mi piace la Sua arte acuta esemplice. Ave”.

1928 novembreDopo aver lavorato come corri-spondente e illustratore de “Il Popo-lo di Brescia”, partecipa alla reda-zione della neonata rivista “Brescia”,di cui disegna la copertina del pri-mo numero e l’intestazione dellaprima pagina. La rivista accoglierà,nel corso degli anni, anche diversestrisce pubblicitarie, tra cui quelle

dei garages “Pautasso” e “Vittoria”,del negozio d’abbigliamento “Tadinie Verza”, delle seterie “Silva”, oltread un articolo su “Il volo” (aprile1930).

1928 - 8 dicembreL’artista invia una seconda lettera alVate in cui si legge: “Comandante,memore del suo cortese e benevoloinvito di presentarmi alla soglia delVittoriale, approfitto dell’occasioned’aver portato a Gardone il ten.Minciotti per chiederLe di poter es-ser ricevuto, non già per chiedere dilavorare al ‘Poverello d’Italia’, maper porgergli un modesto dono,dell’arte iridescente del Melandri. llpiù devoto saluto. Giovanni Fuma-galli”. Pare che la frequentazionedel Vittoriale non abbia però porta-to a concreti interventi artistici diFumagalli (almeno da quanto risultapresso l’Archivio del Vittoriale, chegentilmente ci ha trasmesso le sud-dette missive).

1929 - aprileViene premiato dalla Giunta d’Arteper le pubblicazioni dello Stato rela-tive al diploma di congedo col mot-to “Pro Patria et Rege”.

1929 - giugnoRiapre la Sezione dell’Aero Club cit-tadina presso il nuovo edificio dicorso Zanardelli. Fumagalli prendela direzione dell’Ufficio artistico.

1930Alla produzione ex-libristica e pub-blicitaria l’artista affianca una mo-desta attività nell’azienda di fami-glia.

1930 - 4 luglio“Il Popolo di Brescia” annuncia l’u-scita di un rame raffigurante Au-gusto Turati, in vendita presso la

Impresa per lo studio di Giovanni Fuma-galli, xilografia di F. Gamba, 1925

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dit ta De Lucia. In quest i anni(1930-33) riceve numerosi apprez-zamenti dall’ormai anziano JacopoGelli, che gli chiede alcuni ex-li-bris per completare la già riccaraccolta pubblicata da Hoepli eLuigi Servolini, il quale ha mododi conoscere la sua attività tramitel’amico Ratta. Si riporta, qui di se-guito, il giudizio dello studioso ur-binate: “Conoscevo la sua produ-zione ex-libristica varia ed interes-sante. Sono originali concezioni,di un gusto tutto moderno chepoggia tuttavia su una sicura baseclassica, essenzialmente grafiche edecorative. Sempre felice è la ri-spondenza delle composizioni almotto, perfetta la disposizione deimotivi sovrabbondanti e il restrin-gersi in piccolo spazio della com-plessa simbologia. L’esecuzione,

poi, è sempre molto fine e beneaderisce al carattere aristocraticodel gentil segno d’intellettualità” (1maggio 1933).

1931Esegue progetti gratuiti per la co-struzione del Circolo Ufficiali delCampo sperimentale di Montecchio.

1933Invia un biglietto di auguri pasqualial Comandante.

1934Espone alla I Rassegna annuale de-gli artisti bresciani, organizzata nel-la galleria di Dante Bravo, noto fo-tografo e mercante d’arte, amico dimolti artisti della città, tra cui Coc-coli, Trainini e Cresseri. Per la na-scita di Ornella Bravo (22 maggio),

Interno dello studio dell’artista in via Callegari, 4, 1925-30 circa

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Fumagalli crea un biglietto di parte-cipazioni.L’anno segna inoltre l’uscita dell’u-nica monografia sull’artista tutt’og-gi esistente, ad opera dell’amicoRenato Restelli, direttore dell’U-nione Tipo-Litografica bresciana(dal titolo “L’arte di Giovanni Fu-magalli”). Dalle numerose fotogra-fie pubblicate nel testo veniamo aconoscenza delle modifiche ap-portate dall’artista al proprio stu-dio, sito all’interno dell’antico pa-lazzo di via Callegari. Abitato, agliinizi del secolo scorso, anche dalvescovo cittadino Carlo DomenicoFerrari, viene sottoposto, tra glianni Venti e Trenta ad un laborio-so progetto di ristrutturazione, se-condo un gusto eclettico che attin-ge forme e stili “spregiudicatamen-te dal passato, dal presente, dalla

natura e dalla geometria” (p. 9).Numerosi vasi di Melandri e Lali-que, statuette del Drei, una ripro-duzione in legno e stucco del “Ba-cio” klimtiano accanto ad operepersonali come la piccola “Madon-na dei volatori” paiono fare a garacon coeve operazioni, quale quel-la dannunziana al Vittoriale, da cuiFumagalli prende a modello alcu-ni simboli disegnati da Marussig ea loro volta ispirati alla CappellaSistina.È da segnalare infine che l’interno,arredato a queste date secondo unostile razionalista e dèco, viene poi, apartire dagli anni Quaranta, allegge-rito ed uniformato secondo canonineo-rococò che impongono l’im-biancatura delle pareti e l’inserimen-to di specchiere e consòle, a testi-monianza, ancora una volta, di un

Soffitto a cassettoni dello studio dell’artista in via Callegari, 4

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gusto alternante tra revival e moder-nità.

1935Viene nominato consultore delGruppo rionale fascista “Pogliaghi”.

1935-1939Si dedica principalmente a lavori direstauro e abbellimento del palazzodi via Callegari, ispirandosi agliesempi di D’Annunzio al Vittoriale edi Ugo Da Como a Lonato. Vari in-serti di sculture e lacerti musivi, tor-rette e ballatoi si innestano ancoroggi sui muri esterni, secondo quelgusto antiquario che affonda le ra-dici nell’architettura di fine Otto-cento.

1939-1940È richiamato in guerra. Durante il suointervento in Albania il generale Bol-lea, suo alto superiore, esprime il se-guente giudizio: “Ufficiale di educa-zione squisitamente signorile, digrande tatto, di profonda disciplina[…] ha svolto delicata attività nelcampo delle relazioni ufficiali del Co-mando della Divisione con le auto-rità albanesi […] nel periodo di emer-genza alla frontiera albanese greca”.

1944Si arruola col grado di tenente divascello nella X Flottiglia M.A.S. ediviene capo della “Commissioneper l ’uniforme del MinisteroF.F.A.A.”. Realizza numeroseuniformi, fregi, gradi, mostrine edistintivi della neonata R.S.I., oltreal motivo decorativo per la tesseradel Corpo ausiliario delle Squadred’azione delle camicie nere (Briga-te nere).

1945L’esperienza bellica segna fortemen-te la sua persona, sia fisicamente

che artisticamente. Viene internatonel campo di Coltano. Le note didiario rievocano i momenti trascor-si, fotografati peraltro da alcuni ac-quarelli che descrivono con minuziala vita all’interno del campo. Del pe-riodo si ricorda pure un curioso pro-filo psicologico dell’artista scritto daldottor Nian.

1946Fumagalli si trasferisce a GardoneRiviera. Qui, in via Roma, 92 (cuidarà nome di Vicolo Ars), al pianoinferiore della sua abitazione, apreuna bottega d’arte che espone, entrouno spazio non ampio, una enormequantità di oggetti d’arredamento epreziosi. Un gusto ancora dannun-ziano lo induce inoltre a riprogettareil giardino posto sul retro, creandosuggestive architetture floreali, similia quelle del gardonese dottor Ruska,appassionato di botanica.

Ritratto ad acquarello di Junio ValerioBorghese, 1945

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1968Il salto cronologico segna la conclu-sione della sua produzione artistica:è di questo anno, come documentauna missiva, l’ultimo ex-libris per ilmedico Bordoni.

1970 - 23 novembreMuore a Brescia assistito dalla sorel-la Anna Maria e dai nipoti.

Lettera di Gabriele D’Annunzio a Giovanni Fumagalli, 1928

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EX LIBRISEX LIBRIS

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Enrico Invernici - esemplare a stampa P.G. Gramignola - esemplare a stampa

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Renato Gorno - esemplare a stampa Yoska Maggi di Gradella -esemplare a stampa

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Anna Maria Spada Fumagalli -esemplare a stampa

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C. Seccamani Mazzoli -esemplare a stampa - 1925

P. Botturi Polenghi -esemplare a stampa - 1932

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Mario Capretti -esemplare a stampa

A. Giuseppe Noventa -esemplare a stampa - 1925

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Onorato Comini -esemplare a stampa

M. Antonia Avogadro degli Azzoni -esemplare a stampa

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Antonio Masperi - esemplare a stampa Gherardo Monti - esemplare a stampa - 1925

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Antonio Masperi - esemplare a stampa Daniele Ghidoni - esemplare a stampa

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Guido Parenti - esemplare a stampa - 1927 Renato Restelli - esemplare a stampa

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Gianni Colombini - esemplare a stampa - 1927

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PUBBLICITÀPUBBLICITÀ

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Amaro Ferrol - esemplare a stampa

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Bottega d’arte L. Vittorio Campana - cartolina a stampa

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Bottega d’arte P. Campana - cartolina a stampa

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Magazzino Lombardo - esemplare a stampa

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Lavanderia e stireria elettrica - esemplare a stampa

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Garage Pautasso - esemplare a stampa - 1929

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Garage Vittoria - esemplare a stampa

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Profumeria Soldi - esemplare a stampa

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Caffè Maffio - pieghevole a stampa - 1928

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Formaggio Trifolium della Centrale comunale del latte - esemplari a stampa - 1931 circa

Calendarietto della profumeria Soldi - pieghevole a stampa - 1926

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Tadini e Verza - originale a china - 1929

Silva arredi - originale a china - 1929

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GOLIARDIATEATRO

ANNUNCI

GOLIARDIATEATRO

ANNUNCI

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Club goliardico Le Colonne - invito - esemplare a stampa - 1923

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Cartolina con goliardi a cavallo - esemplare a stampa

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La Musica - esemplare a stampa

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Club dei Padri Gaudiosi - tessera - esemplare a stampa - 1923

La Danza - tessera dell’Orfeo Club - esemplare a stampa

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Hans il suonatore di flauto - invito -esemplare a stampa -1929

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La Danza - esemplare a stampa

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Impresa G. Fumagalli (?) - esemplare a stampa - 1923

Brixia Tennis Club - impresa - esemplare a stampa

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Serata di beneficenza pro Croce Bianca - invito - esemplare a stampa - 1923

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Partecipazioni delle nozze Castelli-Pusineri - esemplare a stampa - 1927

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Partecipazioni delle nozze Romani-Rossetti - esemplare a stampa - 1928

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Partecipazioni di nascita - esemplare a stampa

Partecipazioni di nascita per Ornella Bravo -esemplare a stampa - 1934

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EDITORIAEDITORIA

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Brescia. Rassegna mensile illustrata - copertina - a. I., n. 1, novembre 1928

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Le Favole di Fedro - copertina - esemplare a stampa - 1925

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Cartolina per la colonia sanitaria alpina “R. Mussolini” -esemplare a stampa - 1928

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Progetto per copertina (?) - esemplare a stampa

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Ditta Apollonio & C., Brescia - esemplare a stampa

Unione Tipo-Litografica Bresciana - logo -esemplare a stampa - 1927

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La Natura - illustrazione di libro - esemplare a stampa

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Indice di libro - esemplare a stampa

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MILITARIAMILITARIA

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Emblema dell’Aerfero Capo di Brescia -esemplare a stampa - 1927

Emblemi aeronautici della Caccia -esemplari a stampa

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Locandina per la trasvolata atlantica di De Pinedo - esemplare a stampa - 1927

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Foglio di congedo per le Forze Armate - esemplare a stampa - 1929

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Madonna dei Volatori - esemplare a stampa

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Serata di propaganda ginnico atletica -esemplare a stampa - 1927

Tessera del Partito Nazionale Fascista -esemplare a stampa - 1928

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Riconoscimento del R.A.C.I. - esemplare a stampa - 1927

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Emblema aeronautico del 2° Stormo Caccia - esemplare a stampa

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Disegno per tessera di riconoscimento del Corpo ausiliario delle C.C.N.N. - originale a china - 1944

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Fregio metallico dorato e argentatoper spallina da maresciallo dell’Impero (due misure), maresciallo d’Italiae prototipo non terminato di distintivo per ufficiali di Stato maggiore

a pagina 75Ufficiale delle Brigate nere inuniforme ordinaria - acquarello

Progetto di mostrine per le Brigate nere (giugno 44) e teschio metallicoper copricapo

Fregi e prototipi vari

Squadrista delle Brigate nerein uniforme estiva da combattimento -acquarello

Tavola XXVI degli “Allegati” alla“Istruzione provvisoria sull’uniformedell’Esercito nazionale repubblicano con spallina di Marasciallo dell’Impero,Maresciallo d’Italia e Distintivoper ufficiali di Stato maggiore

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Brevetto di parà - Brevetto di nuotatore -Distintivo del Reparto Colleoni -Distintivo del Reparto Fulmine

a pagina 77Progetto e fregi da berretto rigido

Disegni e progetti di fregi da berrettorigido di maresciallo dell’Imperoe d’Italia e di ufficiali superiori

Acquarello (1945) raffigurante barchino d’assalto della X, fregida berretto e distintivo della Marina

Progetto e realizzazione di fregioda berretto rigido per generalein servizio S.M. - Distintiviper avanzamento per merito di guerra

Scudetto della X - Distintivo del Reparto Barbadigo - Distintivo del Reparto Sciré -Distintivo del Reparto Freccia

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BIBLIOGRAFIA

Oltre all’unica preziosa monografia curata da R. RESTELLI, “L’arte di GiovanniFumagalli”, Brescia, Unione Tipo-Litografica Bresciana, 1934, si segnalano,qui di seguito, i più recenti contributi sull’artista:

“Fumagalli Giovanni”, ad vocem in L. SERVOLINI, “Dizionario illustrato degliincisori italiani moderni e contemporanei”, Milano, Görlich, 1955, p. 346.

“Fumagalli Giovanni (Giovanni da Brescia)”, ad vocem in A.M. COMANDUCCI,“Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Con-temporanei”, vol. Il, Milano, Patuzzi, 1971, p. 1312.

“Fumagalli Giovanni”, ad vocem in R. LONATI, “Dizionario dei pittori brescia-ni”, vol. II, Brescia, Zanolli, 1980 (stampa: 1983), p. 49.

“Fumagalli Giovanni”, ad vocem in A. FAPPANI, “Enciclopedia bresciana”, vol.IV, Brescia, La Voce del Popolo, 1981, p. 337.

U. SPINI, “Illustri illustratori. Maestri della grafica tra il 1920 e il 1950. Giovan-ni Fumagalli, Carlo Salodini, Vittorio Trainini”, in “AB”, n. 34, primavera 1993,pp. 68- 72.

IDEM, “Nuove schede per gli illustratori bresciani fra le due guerre”, in “CiviltàBresciana”, n. 4, ottobre 1993, pp. 55-59.

“Fumagalli Giovanni”, ad vocem in R. LONATI, “Dizionario degli incisori bre-sciani”, Brescia, 1994 (stampa: 1996), p. 112.

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IL BIBLIOFILO - 2Illustratori bresciani del Novecento - 1Giovanni Fumagalli (1899-1970)18 ottobre-5 novembre 1997Mostra organizzata dai Civici Musei di Brescia e dall’A.A.B.

Cura della mostra e redazione dei testi: Ugo Spini e Michela Valotti

Cura del catalogo: Ugo Spini, Michela Valotti, Vasco Frati, Martino Gerevini,Francesca Manola

Cura dell’allestimento: Anna Adami, Giuseppe Gallizioli, Silvia Gozzetti,Francesca Manola, Michela Valotti

Referenze fotografiche: Piera Tabaglio, archivio fotograficodei Civici Musei di Brescia; Fabio Emilio Simion

Collaborazioni: Gerardo Brentegani e la squadra tecnica specializzata dei Civici Musei di Brescia

La mostra è stata realizzata per il determinante contributo del dottor Antonio Spada e della signora Anna Maria Fumagalli Spada

L’A.A.B. ringrazia la centrale del latte di Brescia

Stampa: F. Apollonio & C. - BresciaFinito di stampare nel mese di ottobre 1997Di questo catalogo sono state stampate 600 copie