Il barocco nelle arti figurative in Slovenia - eheritage.si · L'architettura stessa e ravvivata da...

20
Nace Šumi Il barocco nelle arti figurative in Slovenia N ell'arte figura ti va il concetto cli barocco abbraccia talune peculiarita che lo clistinguono nettamente dal rinascimento, dal manierismo e ,naturalmente, dal neoclassicismo. 8 Anzi tutto il barocco implica la suborclinazione dell'insieme arti- stico a una comune concezione unitaria. In tal modo cambiano sostanzialmente sia il ruolo che la forma stessa di particolarita, elementi, parti dell'opera d'arte. D'altro canto la mutata situazione postula altresl un diverso modo di vedere, cli vivere !'opera. L'at- tenzione non puo limitarsi ai soli dettagli. I nuovi tempi tra l'altro creano anche granclissimi complessi artistici, l'architettura barocca coi suoi attrezzati parchi e giarclini si integra in insiemi organici in cui le parti verdi spesso superano in grandezza la struttura murata. L'architettura stessa e ravvivata da stucchi, genere scultoreo com- plementare che si conforma al disegno delle pareti per reinterpre- tarlo in sede plastica. Un apporto affatto particolare alia creazione del nuovo, al superamento del reale e pero la pittura illusionistica con la sua creazione cli spazi fittizi che annullano, trapassano pareti, volte e soffitti per cui prende corpo una nuova unita di reale e irreale, di umano e ultraterreno. Se in chiesa lo sguardo si affissa al cielo, piu precisamente al paradiso coi suoi santi abitatori, nelle architetture profane gli occhi si aprono sull'Olimpo e le sue clivi- nita. Una forma del tutto nuova nel barocco e anche la concezione del «movimento» delle pareti, concezione attuata per la prima volta nell'antichita classica. In Slovenia l'architettura «mossa» arriva rispetto a Roma e alcuni altri paesi con un certo ritardo. Il movimento e dapprima riscontrabile negli stucchi e nell'ornamenta- zione, mentre nelle forme grandi compare relativamente tarcli, solo verso la meta del settecento; prima di questo periodo si hanno casi isolati di insiemi mossi, rigide restando le forme . Sempre in tema cli barocco un'altra precisazione. Come noto il barocco si attua con la massima coerenza nei paesi cattolici, nei riformati tale indirizzo e spesso sostituito o cede il campo al classicismo. Almeno esteriormente il classicismo e il suo opposto, in realta le clifferenze sono piuttosto nella diversita cli singole forme, nel !oro linguaggio su scala grande i due poli realizzano progetti affini per cui le due possibilita coesistono parallele. Quali sono le premesse sociali dell'arte barocca? Intanto e scontato che i grandi progetti sono realizzabili soltanto se commissionati dai vertici della societa, dall'aristocrazia ecclesiastica e laica, mentre gli altri ceti possono sviluppare tutt'al piu taluni generi minori della modellazione barocca. Quanto all'ambito temporale, il barocco abbraccia grosso modo due secoli, il sei- e settecento. Ovviamente i suoi inizi rispetto all'Italia, vale a dire al paese che ci ha dato il barocco, tardano a manifestarsi di vari decenni, anche se ben presto dopo il 1600 si hanno talune forme destinate a raggiungere nel barocco maturo la !oro massima fioritura. Per il seicento di regola parliamo di primo barocco, per quanto si abbiano anche in questo secolo varie realizzazioni mature. A partire dal 1700 (alcuni preferiscono riportare quale data cruciale il 1693 , anno in cui muore il poligrafo barone Valvasor e viene fondata a Ljubljana (Lubiana) 1' Accademia degli Operosi) e fino al

Transcript of Il barocco nelle arti figurative in Slovenia - eheritage.si · L'architettura stessa e ravvivata da...

Nace Šumi Il barocco nelle arti figurative in Slovenia

N ell'arte figura ti va il concetto cli barocco abbraccia talune peculiarita che lo clistinguono nettamente dal rinascimento, dal manierismo e ,naturalmente, dal neoclassicismo.

8

Anzi tutto il barocco implica la suborclinazione dell'insieme arti­stico a una comune concezione unitaria. In tal modo cambiano sostanzialmente sia il ruolo che la forma stessa di particolarita, elementi, parti dell'opera d'arte. D'altro canto la mutata situazione postula altresl un diverso modo di vedere, cli vivere !'opera. L'at­tenzione non puo limitarsi ai soli dettagli. I nuovi tempi tra l'altro creano anche granclissimi complessi artistici, l'architettura barocca coi suoi attrezzati parchi e giarclini si integra in insiemi organici in cui le parti verdi spesso superano in grandezza la struttura murata. L'architettura stessa e ravvivata da stucchi, genere scultoreo com­plementare che si conforma al disegno delle pareti per reinterpre­tarlo in sede plastica. Un apporto affatto particolare alia creazione del nuovo, al superamento del reale e pero la pittura illusionistica con la sua creazione cli spazi fittizi che annullano, trapassano pareti, volte e soffitti per cui prende corpo una nuova unita di reale e irreale, di umano e ultraterreno. Se in chiesa lo sguardo si affissa al cielo, piu precisamente al paradiso coi suoi santi abitatori, nelle architetture profane gli occhi si aprono sull'Olimpo e le sue clivi­nita.

Una forma del tutto nuova nel barocco e anche la concezione del «movimento» delle pareti, concezione attuata per la prima volta nell'antichita classica. In Slovenia l'architettura «mossa» arriva rispetto a Roma e alcuni altri paesi con un certo ritardo. Il movimento e dapprima riscontrabile negli stucchi e nell 'ornamenta­zione, mentre nelle forme grandi compare relativamente tarcli, solo verso la meta del settecento; prima di questo periodo si hanno casi isolati di insiemi mossi, rigide restando le forme .

Sempre in tema cli barocco un'altra precisazione. Come noto il barocco si attua con la massima coerenza nei paesi cattolici, nei riformati tale indirizzo e spesso sostituito o cede il campo al classicismo. Almeno esteriormente il classicismo e il suo opposto, in realta le clifferenze sono piuttosto nella diversita cli singole forme, nel !oro linguaggio su scala grande i due poli realizzano progetti affini per cui le due possibilita coesistono parallele.

Quali sono le premesse sociali dell'arte barocca? Intanto e scontato che i grandi progetti sono realizzabili soltanto se commissionati dai vertici della societa, dall'aristocrazia ecclesiastica e laica, mentre gli altri ceti possono sviluppare tutt'al piu taluni generi minori della modellazione barocca.

Quanto all'ambito temporale, il barocco abbraccia grosso modo due secoli, il sei- e settecento. Ovviamente i suoi inizi rispetto all'Italia, vale a dire al paese che ci ha dato il barocco, tardano a manifestarsi di vari decenni, anche se ben presto dopo il 1600 si hanno talune forme destinate a raggiungere nel barocco maturo la !oro massima fioritura. Per il seicento di regola parliamo di primo barocco, per quanto si abbiano anche in questo secolo varie realizzazioni mature. A partire dal 1700 (alcuni preferiscono riportare quale data cruciale il 1693, anno in cui muore il poligrafo barone Valvasor e viene fondata a Ljubljana (Lubiana) 1' Accademia degli Operosi) e fino al

9

17 40 si hanno forme collocabili nel barocco al to, quindi, fino a verso ill760, con l'affermarsi del classicismo barocco, parliamo di barocco tardo. Il rococo e relegato a un ruolo episodico: dopo le prime avvisaglie alia fine degli annni trenta del settecento, se ne avranno manifestazioni sporadiche fino agli anni ottanta. Col sene­cento il barocco sloveno non e ancora del tutto esausto sicche nel secolo successivo possiamo ancora parlare di un nostro «postba­rocco» e verso la fine dell'ottocento ancora di neobarocco. Si tratta ovviamente di un fenomeno che abbraccia un amplissimo periodo. E vi sono studiosi che hanno pensato di stabilire un nesso tra gli inizi del barocco nel tardo Medio evo col «barocco» tardogotico del quattro- e cinquecento. In altre parole, come dice gia il termine, il barocco cresce da premesse medioevali, nel senso sopraindicato , ma senza l'apporto e gli stimoli dell'Italia sarebbe comunque impensabile. Accanto al fattore tempo andra naturalmente rilevato anche l'elemento geografico. La Slovenia, piccola per superficie, e peraltro una terra oltremodo articolata posta com'e a cavallo tra il Mediterraneo e il continente, le Alpi e la Pannonia e il Carso. A questa varieta di configurazione geografica si aggiunga una quantomai variegata storia vissuta dalle sue regioni. Donde l'irnma­gine, anch'essa variegata, dell'arte barocca in Slovenia. Per cui fin nel gotico e nel rinascimentale cinquecento possiamo parlare di vere e proprie costanti regionali.

E' sta to gia scritto che gli inizi del barocco sarebbero da ricollegare con la Controriforma e il rinnovamento religioso cattolico. Cio mal­grada il fatto che non si puo se non consentire con le analisi che

10

constatano il barocco non essere ancora - ne avrebbe potuto essere - l'ideale dei rinnovatori, si potrebbe pero parlare di manierismo. E' vero altresl che in questo periodo si vengono enucleando alcuni moduli fondamentali per il successivo sviluppo dello stile barocco. Al primo posto va indubbiamente collocato il tipo di chiesa gesuita, vale a dire dell'ordine che fu il corifeo e il principale promotore della Controriforma e del rinnovamento chiesastico. Di solito e a prescindere dalle differenze, l'architettura chiesastica gesuita si ricollega alia chiesa madre della Compagnia, Il Gesli di Roma. E' il modello che «impone» una ricchezza della impostazione spaziale della navata la quale trova singolari accenti neUe cappelle (sale barocche) e nel transetto con all'incrocio la cupola, punto in cui l'ambiente culmina. L'opera prima del Vignola si ripete a Roma con modeste modifiche in S.lgnazio per diffondersi poi come modello a cui guardare e raffrontarsi in tutto il mondo occidentale. Non sempre pero si trattera di pedissequo calco degli esempi romani, anzi il pili delle volte incontreremo edifici che si limitano a proporre la navata a sala con le cappelle e l'aggiunto presbiterio e in cui sono omessi transetto e cupola.

La «definizione» di tali pili modeste stutture comportava percio di regola la precisazione che si trattava di versioni ridotte dei modelli romani, mentre le ricerche pili recenti hanno portato alia scoperta che parallelamente, e forse un po' prima, sarebbe nato un tipo pili semplice di chiesa gesuita che si ricollegherebbe al nome di Giovanni Tristano. Una scoperta oltremodo importante perche si spiegherebbe cosll'elevatissimo numero delle chiese di pili modesta fattura e della parallela coesistenza dei due «tipi».

Anche per il barocco sloveno questa risulta essere una spiegazione chiave quando si pensi che la prima chiesa gesuita in territorio sloveno, s.Giacomo a Lubiana, presenta appunto questa impostazi­one pili dimessa (senza cioe transetto e cupola). Il rinvenimento dei progetti della chiesa - costruita nel second o decennio del seicento - ci ha permesso inoltre di vedere anche nel sistema in genere i pili evidenti elementi rinascimentali originali che Ja seconda variante avrebbe poi eliminato. D'altro canto s.Giacomo apre anche la questione dei legami con la tradizione gorica che persiste accanto alle novita. A Lubiana si e evidentemente conservato il vecchio presbiterio coi contrafforti esterni mentre veniva ammodernato !'interno.

S. Giacomo e nuova almeno neila navata che rappresenta in tal modo un tipo diverso di ambiente. Il senso della nuova impostazi­one e neila conformazione del percorso nello spazio. E' noto che proprio i gesuiti hanno aggiunto a Roma uno spazio del genere davanti al michelangiolesco s.Pietro. La sala a cappella (o l'analogo ambiente a tre navate) abolisce l'autosufficienza del precedente spazio centrale per aprire letteralmente la via della salvezza al visitatore che muovendo dall'ingresso procede lungo le cappelle laterali, altrettante stazioni devozionali, verso l'altare maggiore. Una impostazione dello spazio che e anzitutto radicale mutamento di direzione del modo di pensare rinascimentale con l'uomo, essere divino, al centro degli avvenimenti e adcsso relegato al ruolo di

Il

comprimario subordinato e guidato. Ma puo intendersi anche come atto di conquista che mira a un determinato obbiettivo. Un accento del significato caratteristico specie degli edifici profani .

Prima di accingerci a visitare le architetture affmi, sara il caso di menzionare talune soluzioni del genere anche nei rifacimenti barocchi. Nel gruppo rientra la prima ristrutturazione barocca di Stična . Abbiamo davanti un tempio romanico a tre navate di tipo basilicale che gli interventi barocchi hanno profondamente trasfor­mato. Gli elementi portanti diventano barocche paraste, o pilastri, che vengono chiamati a scandire anche le pareti, il soffitto si inarca in volte, all'incrocio viene inalzata una piatta cupola (dipinta gia nel seicento). Come dimostrato dagli studi condotti sotto l'involucro del successivo secondo rifacimento barocco, le paraste erano piatte. Cosl la basilica di Stična neila sua veste del terzo decennio del seicento propone in modo affatto preciso i moduli barocchi del tempo. Lo stesso si dica degli stucchi neila torre est che se non denota tratti barocchi, puo pero collocarsi nel tardo manierismo (possiamo naturalmente immaginare il ricco effetto cromatico di queste sculture murali dipinte in nero a irnitazione della pietra).

Di primi rifacimenti barocchi ve ne sono ancora. Oltre alia variante a volta dell'architettura del tempo sara da rilevare a parte il tipo di ambiente chiesastico a soffitto piano rappresentato dalla parrocchi­ale di s.Giorgio di Pirano. Le ultime ricerche mostrano che il perimetro della navata, nuova, e ampliato mentre la singolare modellazione del presbiterio e da riportare alia presenza di mura piu antiche che vennero poi superate sopraelevando il livello del pavimento. Le pareti della navata sono ritmate da paraste, sopra il pianoterra si apre una speciale fascia lurninosa, l'ambiente si chiude con un soffitto ligneo a cassettoni. In prossirnita del territorio sloveno abbiamo un tipo del genere a Palmanova. La facciata palmanovese differisce dalla piranese anzitutto nel fatto che qui le scansioni sono realizzate da paraste, a Palmanova da sernicolonne. La facciata della chiesa piranese non e affatto semplice e rigida come puo apparirci a prima vista. Anzi, grazie a un diverso dimensiona­mento degli elementi e l'alternarsi di paraste semplici e a erma, la caratteristica tensione si crea malgrado lo scarno profilo dell'insi­eme coronato da una fronte trilatera.

Oltre alia chiesa stessa l'acropoli piranese vanta anche un bel campanile, copia eccellente del s.Marco di Venezia, e un altrettanto splendido battistero della meta del seicento, l'edificio piu recente della cittadella.

Nell'entroterra l'architettura raggiunge un grado analogo gia negli anni trenta, anche se senza l'estro palladiano: cosl neila chiesa della SS .Trinita a monte di Vrhnika (ma con una variante a voha). La chiesa e costruita in chiave manieristica con lo spazio della navata uguale alia somma di due analoghi campi delirnitati da paraste; neila fascia lurninosa finestre come quelle di Pirano. A differenza della piranese, la facciata della SS.Trinita introduce nelle scansioni al posto delle paraste un sistema di nastri che si intrecciano nello stesso piano.

Un'autentica conquista del linguaggio barocco e la chiesa agostini­ana, meta del secolo, oggi chiesa dei francescani di Lubiana. La

12

navata della parte centrale e il presbiterio hanno la stessa larghezza, sopra le cappelle della navata non vi sono logge per cui la chiesa si presenta come architettura di impostazione prettamente italiana. Sili bracci della navata e del presbiterio si ergono due campanili; notevole e specie la navata che si rlia lontanamente al tempio albertiano di Firenze. La articolazione con la forte scansione della fascia centrale coronata con una fronte che si inalza daile volute delle navate laterali e tipicamente barocca. Ma i modelli cw si ispirano sono anche romani. Il periodo in cw la chiesa viene eretta, anni quaranta- sessanta, e caratterizzato da un sempre pili evidente passaggio dagli stilerni manieristici a quelli del barocco maturo. La concezione dello spazio cui ha dato forma l'ignoto architetto degli agostiniani non ha a Lubiana di uguali fino alla fine del secolo. Solo il duomo, eretto ben dopo il 1700, e la prima nostra chiesa ad addottare integralmente lo schema del Vignola.

L'appena descritto indirizzo <mfficiale» neila formazione della rete principale delle chiese del primo barocco si arricchisce verso la meta del secolo di nuove soluzioni spaziali. Attorno alla meta del seicento accanto alla di un po' precedente SS.Trinita di Vrhnika, tipo che ebbe una certa fortuna su un'area piuttosto vasta, fu costruita prima l'ottagonale chiesa di Nova Štifta pesso Ribnica in cui al pianoterra l'originario schema rinascimentale si impreziosisce baroccamente con la modellazione di cappelle «cascanti».

Il vero ideale della modellazione barocca degli ambienti fu ricercato neila fusione degli elementi dello spazio ottagonale centrale col resto della navata rettangolare, realizzato per primo alia fme degli anni cinquanta in s. Giuseppe a monte di Preserje. E' stato accertato che questo tipo si rifa come il tipo di Nova Štifta ai modelli lombardi, anzi milanesi, indubbiamente vicini alla cerchia dell'architetto F. M. Richini. Modelli che il Richini formulo negli anni trenta per cui s. Giuseppe ne ripropone gli accenti nuovi senza grande ritardo. Ne sara alla fme superfluo rilevare l'affinita nella modellazione dello spazio a Nova Štifta e s. Giuseppe. Anche quest'ultima ebbe vasta fortuna e molte irnitazioni se ne hanno nel seicento, in tutto il settecento e oltre.

Accanto alle pionieristiche novita nell'architettura della chiesa di s. Giacomo e delle altre da noi teste descritte e oltre ai primi stucchi di Stična, 1620, andra menzionata l'analoga spinta innovatrice neila pittura. Emi riferisco in primo luogo al famoso soffitto del Vecchio palazzo comitale di Celje. Disegnato non per essere abbracciato con un solo sguardo dal basso ma per variarne la combinazione delle scene facendone tutto il giro (agli angoli sono ritratte le forze del male che attaccano il cielo, sui lati scene di battaglie e allegorie delle quattro stagioni). Il campo centrale con la prospettiva delle colonne dipinte e le figure che vi si appoggiano preannunzia l'illusionismo barocco che dopo l'intervallo della guerra dei trent' anni che agira da freno all'affermazione del nuovo, si diffondera in tutto il territorio sloveno tanto nell'arte profana che in quella sacra. Purtroppo di questa produzione sono andate perdute le testimonianze pili valide (palazzo del vicedornino di Lubiana).

Attorno alia meta del secolo vanno sorgendo quei grandi complessi di palazzine con parchi e giardini che ambedue gli elementi indisso­lubilmente coniugano in sistemazioni integrate. Tra i primi del

G.M. Vischer Hraswvec

G.M . Vischer Puščava

13

GvTE.NHAAG 'W'I~ ~s tl~mm vonJ/aA''!fput;j I:Dmctt~m ~!feiri! mel

genere Goričane presso Medvode fatta costruire come residenza estiva dai vescovi di Lubiana. Il parco e interamente conservato entro la cinta delle mura e grazie alia incisione del Valvasor e al dipinto del Metzinger se ne conoscono anche le due fasi della impostazione barocca. Rispetto ai precedenti scherni rinascimentali risulta mutata anche l'immagine stessa della palazzina. Nucleo architettonico e ancor sempre il rettangolare cortile cintato cui pero si aggiungono sulla facciata due bracci laterali e una torre d'accesso; ne nasce in tal modo un prospetto che prelude alia sistemazione del complesso struttivo e verde con la pianta ordinata lungo l'asse . Pili grande ancora Hrastovec dove la ristrutturazione e l'ampliamento del castello vecchio crea una bipartita struttura murata: la fortifica­toria d'accesso seguita dalla residenziale cui si aggiunge il parco cintato steso sui pendio. Nel Litorale la «nouvelle vague» della modellazione barocca lungo gli assi e egregiamente testimoniata a Velike Žablje dove, in sostituzione del cortile quadrato delle strutture rinascimentali di un tempo, e sistemato un cortile rettan­golare in cui un accento particolare e dato dallo scalone d'accesso e, sui lato opposto del cortile longitudinale, dal belvedere.

G.M. Vischer Turnišče

14

E' staro accertato che tutti gli indirizzi caratteristici della maturazi­one del barocco dal 1670 al 1680 vennero in ceno qual modo convergendo. Stucchi barocchi e pittura illusionistica raggiungono le forme piu alte, l'architettura, suggestivamente integrata da aree verdi, raggiunge Uiia eccezionale plasticita.

Tra gli edifici in cui sono maggiormente evidenti i valori plastici dell'architettura !'interno della chiesa di Puščava sui Pohorje: ricca modanatura dei capitelli, rilievo degli archi, piatta cupola all'incro­cio di navata e transetto. Di notevole effetto plastico anche il coronamento triconco del santuario. Un linguaggio ancor piu moderno denota negli anni ottanta la facciata della chiesa dei minoriti di Ptuj (purtroppo demolita nel dopoguerra). L'alta qualita delle originarie strutture della pa1azzina Turnišče presso Ptuj neila versione trasmessaci dall'incisione del Vischer nella sua Topografia della Stiria l'abbiamo potuta scoprire in seguito al recente incendio (il restauro dell'edificio si e arrestato di fronte all'impossibilita di ricostruirlo nella forma ideale che prevedeva una vera galleria di torrette piccole e grandi).

Neila Slovenia centrale e nel Litorale si ha allora un gruppo di analoghi padiglioni e chiese a pianta centrale. Nel parco del castello di Soteska nel Dolenjsko (Bassa Carniola) viene eretto su un nucleo cilindrico un padiglione quadriconco. Interno decorato da pitture illusionistiche, una pittura presente anche a Dolenja Straža presso Novo Mesto. Neila Carniola Interna e del tempo la chiesetta di Zelše: corta navata d'accesso con conclusione triconca. L'insieme ha un elemento discordante nel posteriore campanile che nasconde pure la parzialmente conservata facciata originaria col campanile a veJa.

Pendant a Turnišče in Stiria e nel Litorale la palazzina Zemono: struttura tipicamente palladiana non senza riferimenti a moduli piu antichi (deambulacro porticato del pianterreno). Nel riassetto e stara allestita la cupola che si suppone coprisse il vano centrale. Il salone e le quattro stanze angolari furono successivamente dipinte, pitture murali adornano oggi anche tre altre saJe.

G.M. Vischer Slovenska Bistrica

15

Notevoli progressi denotano gli stucchi che completano plastica­mente le pareti. In questo periodo e aggiunta alia chiesa di s.Gi­acomo l'ottagonale cappella di s. Francesco Saverio che viene intera­mente arricchita da eleganti stucchi a completamento del disegno generale anche perche seguono egregiamente tettonica e sviluppo delle strutture: a pianoterra forme austere e cornici per le scene della vita del patrono, al piano superiore le paraste sono sostituite da vivaci figure ' la cima della cupola e ravvivata da plastici motivi vegetali. Affme a questa e la cappella del castello di Grm presso Novo Mesto che si ritiene opera dello stesso artista. Neila sistemazi­one delle palazzine integra te da parchi e giardini bisogno nei castelli di pili antica costruzione giungere a compromessi, cosl a Slovenska Bistrica dove il parco si appoggia visualmente alia facciata laterale del castello. Purtroppo quest'area verde , la pili ricca del secolo, e andata del tutto perduta e in parte e stata persino murata. Il complesso verde assieme alia successivamente ristrutturata architet­tura della palazzina si e conservato, almeno come area, a Črnci presso Apače. Come si presentasse originariamente cie illustrato da un'incisione del Vischer neila gia citata Topografia della Stiria.

Analalogamente alle palazzine di campagna vengono rifatti in chi­ave barocca o risistemati ex novo anche vari palazzi cittadini, il pili importante dei quali e indubbiamente il palazzo del vicedomino di Lubiana coi suoi pronunciati elementi aggettanti e l'imponente cortile (del salone dipinto si e gia parlato). Alcune strutture del genere si conservano anche a Capodistria dove proprio nel seicento si viene formando il tipo di residenza signorile del primo barocco.

Prima di prendere commiato dal seicento e d'uopo accennare al manufatto pili massicciamente presente neila produzione artistica che di questo secolo si conservi: le opere d'intaglio rappresentate principalmente dagli altari. E' risaputo che gia attorno alia meta del cinquecento conoscevamo accanto a rari prodotti lapidei di origine o almeno matrice italiana un unico tipo di architettura d'altare, l'«armadio» o altare ad ante ereditato dal gotico. Uno dei piu fastosi esempi del genere l'altare (meta del cinquecento) della Nativita con il famoso albero di Jesse conservato neila chiesa dei ss.Re Magi nelle Slovenske gorice. Neila stessa chiesa si e conservato per puro

16

caso anche il piu antico altare di tipo nuovo che nell'imitazione degli archi di trionfo si ri!a a modelli italiani: l'altare mariano del 1611. Un tipo che servl poi da modello ai vari progetti di altare praticamente fino ai giorni nostri. La prima fase che dall'ambito rinascimentale, superati i modi manieristici, matura nel barocco si ha gia nel seicento. Stando alla spesso citata scala del Železnik, il prevalere del barocco e evidente fin tra il1670-1690 allorche l'altare ridonda tutto di elementi ornamentali, si riveste d'oro per cui l'esperienza popolare conia il termine appunto di «altare d'oro», con la rivincita del fattore architettonico su quello ornamentale lo porta verso un ancora piu deciso indirizzo barocco dopo il 1690 quando contemporaneamente comincia a imitare gli altari lapidei diventati di moda .

17

S iamo cosl giunti alle soglie del nuovo secolo cui a Lubiana da l'impronta piu marca ta l'attivita dell' Accademia degli Operosi. Si suppone che uno dei futuri soci promuovesse gia attorno al 1680 l'iniziativa di costruire un nuovo municipio barocco. Dopo la fondazione del sodalizio nel 1693, maturano rapidamente i progetti di una ristrutturazione in chiave barocca di Lubiana, capoluogo regionale e suo centro di irradiazione. La fondazione dell'Accade­mia eda singoli studiosi considerata tout court ]'anno di nascita del barocco sloveno. Un parere, dopo quanto si e detto, indubbiamente errato, e vero altresl che da allora si puo parlare di nuove iniziative ispirate ai modelli italiani, in un primo tempo romani, iniziative che vengono collegate con la rinascita in terra lubianese della romana Emona. Gli anni succeduti alia istituzione dell'Accademia portano una serie di nuove, da noi fino aUlora ignote forme di alto barocco. In architettura sono ambienti ancor sempre «verticali» ma a con­fronto con quelli della meta del seicento decisamente piu bassi e in compenso oltremodo ricchi nella componente plastica.

In pittura sono definitivamente acquisiti alia produzione nostrana ricchezza cromatica e illusionismo, in scultura si raggiunge il dinamismo in precedenza conseguito nel genere dello stucco di cui abbiamo detto.

Un ruolo particolare in quanto a fervore di attivita ha, come abbiamo indicato, Lubiana. Gli Operosi promuovono la costruzione di tuna una serie di chiese ed edifici pubblici per coinvolgere quindi neila spinta innovatrice anche le strutture chiave nel contado. 1 primi artefici sono italiani, accanto a questi maturano il mestiere gli artisti locali o si naturalizzano gli stranieri, italiani e piu tardi austriaci. Il programma comprende la coerente ristrutturazione dei fondi chiesastici per cui in citta delle chiese piu vecchie se ne e conservata soltanto la cimiteriale di Vič.

Al primo posto tra gli obbiettivi di prestigio nel nuovo indirizzo degli Operosi, anche direttamente legati all'omologo sodalizio romano, e la cattedrale. Sono invitati a prestare la propria opera vari maestri ela scelta cade sui progetto del gesuita Andrea Pozzo. La costruzione del duomo mostra specie nei dettagli il contributo di artefici locali. La cattedrale , edificio in sede architettonica con piii di un tratto conservatore, raggiunge la sua forma compiuta solo con le pitture. Anche queste si volevano cornmissionare al Pozzo. Impegnato costui nella chiesa dei gesuiti di Vienna, !'opera fu affidata al pittore lombardo G.Quaglio che aveva in precedenza lavorato a Gorizia e Udine e che, proprio a Lubiana, porta a termine la sua massima e piu importante fatica. L'illlusionismo del Quagllio parte dalle strutture architettoniche esistenti per sa]jre con gli elementi via via aggiunti dalla pittura verso l'alto riuscendo a supe­rare felicemente i limiti reali dello spazio e a coniugare terreno e ultraterreno. Principio in cui si afferma il Jjvello «reale» del barocco.

Se nel riproporre integralmente Il Gesu la cattedrale lubianese si appoggia programmaticamente a Roma, le altre chiese barocche del tempo rifiutano decisamente tale indirizzo per rifarsi all'architettura veneziana. Per cui nel gruppo piu importante di edifici di culto del tempo - orsoline, Maria Ausiliatrice, s.Pietro - prevale il gusto palladiano. L'orsoliniana chiesa SS.Trinita si ispira indirettamente

18

come s.Pietro alle architetture palladiane di Venezia- Il Redentore, s.Giorgio Maggiore- ispirazione che pero non significa pedissequa imitazione. Cosi rispetto al modello veneziano le orsoline differis­cono tanto nella modellazione degli altari quanto, e specie, nello sviluppo della facciata. Qui motivo centrale e la soluzione ormai affermata di una facciata scandita da colonne di tre quarti, motivo che comunque poggia su una parete oltremodo mossa culminante in un borrominiano fiammeggiante frontone (che ricorda ad es. S.Carlo alle quattro fontane). Ignoto per ora il progettista.

Le orsoline sono un'architettura in cui pitture come ad es. ·quelle della cattedrale sono semplicemente impensabili , come non vi sono immaginabili i «corollari» degli stucchi: sono pura architettura di matrice palladiana. Altrettanto si dica della chiesa di Maria Ausilia­trice, progettata nel disegno originale dall'architetto veneziano -Domenico Rossi, autore tra l'altro della veneziana Stae sul Canal Grande. Della chiesa si conserva il plastico che prevedeva lo schema di un edificio centrale a cupola piatta con pianta di croce greca equilatera. La costruzione fu ovviamente portata a termine con la collaborazione degli artisti locali visto che la pianta e dapprima modificata a favore dell'asse centrale, sul modello degli edifici da noi ormai affermati viene modificata anche la volta.

Pure esteriormente la costruzione si discosta dai modelli veneziani. Dj sicuro il Rossi non progetto la cupola neila versione portata a termine, ondeggiante sopra il nucleo centrale dell'ambiente, ma avra forse disegnato il primo abbozzo della facciata in cui l'austerita del frontone e mitigata dal portale, unico elemento «mOSSO» dell'in­sieme. Cosi Maria Ausiliatrice (o chiesa dell'Ordine Teutonico, sl. Križanke) coniuga in una composizione tipicamente barocca un pianoterra oltremodo severo con una vivace conclusione della co­pertura.

Oltre alle chiese, si devono agli Operosi anche iniziative per la costruzione del nuovo municipio e del Seminario Vescovile con la biblioteca. Per quanto sia noto che a decidere la costruzione (risistemazione) del municipio fosse formalmente un alto funziona­rio del governo regionale, il relativo progetto ebbe un lungo periodo di gestazione cui non poterono non dare il proprio apporto appunto gli Operosi.

Al municipio opero in qualita di architetto dapprima Carlo Marti­nuzzi (che in precedenza aveva progettato il seminario), i lavori furono quindi proseguiti fino al compimento da Gregor Maček che lavorando da capomastro era assurto a costruttore. Il municipio e una struttura dalle linee essenziali con il motivo centrale della palladiana copertura tripartita nel mezzo della facciata e, come insieme, affine alla chiesa di Maria Ausiliatrice. Anche qui la facciata e coronata da un triangolare frontone sovrastato da una pentagonale torretta dell'orologio coperta con un tetto barocco. Altro caratteristico edificio della Lubiana barocca e il Seminario Vescovile. La costruzione inizia nel primo decennio del settecento, del 1714 e il portale coi telamoni, ai primi degli anni venti viene dipinta la volta della biblioteca, negli anni trenta sono portate a termine le vivaci strutture lignee degli scaffali. Che l'edificio voglia apparire massiccio si vede anzitutto nell'esterno con l'impo­nente portale.

19

Parallelamente alia costruzione di chiese ed edifici pubblici a Lubi­ana il barocco si viene affermando anche nel contado. Tra gli artisti di cui si sa il nome, un ruolo di primo piano va al gia menzionato Gregor Maček. Nel progettare le sue chiese il Maček guarda in parte ai modelli lubianesi senza peraltro trascurare il secentesco patrimonio nostrano che poi in sede architettonica sviluppa in altrettanti progetti di impronta altobarocca suggerendovi altresi soluzioni scenografiche. Cosi a Šmarna gora e Dobrova dove riprende l'impianto di Nova Štifta presso Ribnica che pero ammo­derna (eliminazione della fascia luminosa che abbassa la curva ottica, collegamento di navata e presbiterio). Anche a Limbarska gora si rifa alia tradizione secentesca modellando l'oblungo otta­gono dell'ambiente centrale secondo vaghi richiami al s.Giuseppe di Preserje: lungo l'ottagono le cappelle sono esposte alia vista da due punti particolari della navata, mentre sulle logge della cantoria fa cadere una luce discreta. Ho attribuito al Maček anche la paternita della chiesa di Cerkno che potrebbe essersi ispirata alia cattedrale lubianese mentre la facciata non puo nascondere una magari lontana ascendenza con le orsoline di Lubiana.

Tra le chiese piu singolari del Nostro Poljane nad Škofjo Loko, purtroppo demolita nel dopoguerra, e la chiesa di Šmartno presso Kranj. A Poljane la pianta ottagonale si complica in dodecagono (ma all'esterno si riduce a esagono). Ancor piu interessante Šmartno dove la duplicita dell'involucro e da manuale: un interno ovale e racchiuso entro il rettangolo delle pareti esterne. Peculiare· del Maček l'impianto scenografico della composizione degli ambi­enti che pero non eura di collegare in maniera adeguata (neppure a Šmartno). Per concludere, il Maček e certamente un architetto di notevole talento; purtroppo per le modeste esigenze dell'ambiente in cui opera e degli esecutori i suoi progetti risultano meno com pi uti dei suoi edifici cittadini.

Neila fase piu dinamica del tardo barocco sorge a Lubiana una serie, pili di 20, di palazzi barocchi e nel circondario alcune importanti nuove chiese e palazzine. Tra gli architetti del periodo «dopo-Maček» emergono prima un Can di do Zuliani e quindi il contemporaneo di qualche anno pili giovane Matija Perski. Il primo denota una particolare raffinata eleganza neila modellazione dei dettagli in cui nell'architetura austriaca introdotta da noi dal Perski opta per il pili moderno «stile gentile». E citeremo a mo' di illustrazione almeno due caratteristici palazzi: dello Zuliani sarebbe palazzo Schweiger in Stari trg (facciata riccamente profilata), del Perski vediamo invece palazzo Barbo in via Gosposka che si ispira al viennese Daun - Kinsky dello Hildebrandt (ricco scalone ovale, caratteristica facciata con modesti aggetti). Delle palazzine della zona oltre al castello di Tivoli andra menzionata Goričane ristruttu­rata negli anni quaranta e arricchita da eleganti stucchi e dipinti (di A.Werle neila palazzina, di Valentin Metzinger su temi della vita di s.Francesco de Salles neila cappella). A Stična attorno alia meta del secolo vengono restaurati edifici vecchi o costruiti nuovi, cosi la cosiddetta «cappella abbaziale», a Radovljica e portato a termine il grande castello di Thurn (gli stucchi si rifanno a modelli anteriori). Per qualita di produzione e ambiziosita di progetti Lubiana occupa nei primi decenni del settecento un posto centrale anche in scultura. Se si omette nel presente saggio la Slovenia oltreconfine, Lubiana e l'unica ad avere importanti botteghe di scultura lapidea. La pietra

20

e peraltro normale mezzo espressivo degli scultori attivi ai margini occidentali del territorio sloveno mentre altrove, specialmente in Stiria, si privilegia illegno (la pietra viene impiegata esclusivamente per le sculture all'aperto).

Verso la fme del seicento si trasferisce a Lubiana dalla valle di Vipava (Vipacco) la bottega lapidea di Mihael Cussa, elegante esecutore di architetture d'altare in marmo con intarsi policromi (le figure di contorno vengono commissionate altrove). Il Cussa e un imprenditore di successo anche fuori del territorio nazionale: suo tra l'altro il mausoleo grazzese e la sua cosa migliore fuori della Slovenia, il bel pulpito della cattedrale zagabrese.

Un deciso passo in avanti in questa produzione muove il successore del Cussa Luka Mislej che oltre ad eseguire le architetture d'altare le completa con le statue di appoggio anch'esse eseguite nella sua bottega. A questo scopo riesce ad assicurarsi la collaborazione di tre scultori veneziani: Jacopo Contieri, Angelo Putti (Pozzo) e Fran­cesco Robba. Al primo si deve l'altare della cappella di s.Francesco Saverio neila chiesa di s.Giacomo, sono del secondo Je statue dei quattro vescovi emonesi nelle nicchie dei pilastri su cui poggia la cupola del duomo e i telamoni del portale del seminario. ll primo va alia ricerca di una raffinatezza quasi cortigiana, il secondo si ispira ai prestanti personaggi eroici del manierismo italiano . Di gran Junga il pili importante e comunque il Robba, uno dei vertici della scultura tra Venezia e Vienna. Pur derivando dall'italiana, e special­mente dalla veneziana, la scultura del Nostro evidenzia anche talune peculiarita centroeuropee. A Lubiana la produzione del Robba interessa i gruppi di grandi altari della chiesa delle orsoline e dei francescani nonche gli altari a tabernacolo in s.Giacomo e nel duomo. Suo e il bel busto dell'imperatore Carlo VI e due monu­menti pubblici, tra i piu suggestivi di Lubiana: l'Incoronazione della Vergine, gia ad Ajdovščina, adesso davanti alle orsoline, e la fontana dei fiumi carniolani in piazza Mestni trg prospiciente il municipio (per quanto «figlia» del suo tempo, la fontana si ispira chiaramente alia berniniana di Piazza Navona).

La bottega lubianese gode anche ai tempi del Mislej e del Robba di grande prestigio nei paesi vicini: il Putti fu chiamato a fare il monumento a St.Veit a.d .Glan in Carinzia, del Robba sono gli altari laterali della cattedrale klagenfurtese; eretta la fontana in Mestni trg, l'artista si trasferi a Zagabria dove porto a termine alcune importanti opere.

Avanti la prima meta del secolo si stabiliscono a Lubiana anche vari pittori tra cui eccelle Franc Jelovšek, allievo di Giulio Quaglio, che dipinge la chiesa di s.Pietro, la cappella della canonica Codelli di Moste e varie altre opere conservatesi solo in parte. Attivo in Alta Carniola e anche in Stiria, il Jelovšek e il nostro piu fecondo affreschista e tra i maggiori artisti della pittura murale slovena. Neila sua produzione accanto alia matrice italiana si manifestano piu tardi anche richiami medioevali. Altra forte personalita e il lotaringiano Valentin Metzinger, pittore su tavola, che lascia nume­rosi capolavori in tutta la Slovenia. Nel Metzinger e evidente la scuola italiana che si manifesta particolarmente neila colta trattazi­one dei temi cari al barocco, nella rappresentazione di personaggi in atteggiamento ieratico. Fu anche il maestro a cui guardo il giovane

G.M. Vischer Maribor

23

paesi, ad es. della Cina. A Dornava tali «storie» erano riportate su parati (ora temporamente conservati nel museo di Ptuj). Di simili ve ne erano anche a Novo Celje, ora in corso di restauro (allorche gli edifici vengono adibiti ad altri scopi gli arredi finiscono nel Museo Civico di Lubiana). Sorte un po' migliore tocco a palazzine e castelli trasformati essi stessi in musei : ad es. Brežice che vanta il piu ampio salone dipinto della Slovenia, il gia menzionato castello di Ptuj, Maribor (salone centrale dipinto).

Il castello di Maribor ha pure uno splendido scalone barocco aggiunto all'edificio attorno alla meta del settecento e che puo fare da ottimo avvio al discorso suJ «movimento» delle pareti nell'archi­tettura barocca stiriana della meta del secolo (e infatti ondulato su tutti e tre i lati). Aggiunte preziose sono poi le figure, la ricca ornamentazione della ringhiera, gli stucchi. E' anche l'unica strut­tura profana in cui le pareti hanno uno svolgimento cosl mosso, infatti tune le altre testimoniante del dinamsimo barocco sono le chiese.

Le architetture mosse si sarebbero poi affermate esclusivamente nelle forme concave tanto nelle chiese minori come a Gornji grad, la seconda grande cattedrale della diocesi lubianese in Stiria. Quando precisamente iniziassero questi fenomeni non si e potuto ancora stabilire una volta per tutte, ma sicuramente negli anni quaranta del settecento, il gruppo centrale sarebbe poi andato sorgendo fmo alla fine degli anni cinquanta. E proprio il dinamismo delle architetture da noi descritto legittima la individuazione degli anni quaranta e cinquanta quale fase di massimo sviluppo del barocco, fase in cui gli svolgimenti in senso orizzontale sostituiscono il precedente slancio verso J'alto. Si tratta dunque di barocco tardo.

Gia vari decenni fa avevo collocato il centro simbolico di questa modellazione nel santuario di Sladka gora: piccola costruzione con due campanili, facciata ondulata con tre concavita, vivaci pareti e dinamico nucleo ambientale che letteralmente spazza via l'artico­lazione tradizionale lirnitata ai pilastri di supporto della cupola, ai passaggi con eleganti volte tra il nucleo , Je cappelle laterali e gli altari. lmportante rilevare che questo tipo di chiesa si diffuse

24

rapidamente, con diverse varianti, in tuna la Stiria, anche a nord dell'odierno confine di stato. E non so di architettura che superi Sladka gora in vivacita e scioltezza di linguaggio. Il tipo di Sladka gora attecchl anche in Alta Carniola dove pure negli anni quaranta si hanno embrioni atutoctoni di questo genere di modellazione. Molto peculiare altresl il fatto che queste chiese smorzano il dinami­smo proprio dell'architettura stiriana per tradurlo in composizioni solidamente impostate (Groblje, Naklo).

Tra l'architettura stiriana e la carniolana (lubianese) fa da singolare raccordo il maggiore edificio barocco in Slovenia, la cattedrale di Gornji grad , che ci ricollega anche con l'architettura viennese . La chiesa e una sala con cappelle e all'incrocio cupola ovale. Tutto il proflio interno e un continuo ondeggiare delle pareti (che la critica tradizionare non manchera di riprendere). La cattedrale introduce peraltro una versione aggiornata della pianta a croce latina. Forti accenti denota l'architettura nelle colonne e capitelli sotto la cupola, la parte piii caratteristica e pero la facciata , concava nel campo centrale e abbellita da originali sculture. Ai tempi della costruzione la chiesa aveva le pareti spoglie e solo verso la fine del secolo scorso furono aggiunti i dipinti del presbiterio.

L'edificio fu fatto erigere dal vescovo lubianese Attems, architetto probabilmente Matija Perski, immigrato dall'Austria, che era stato precedentemente attivo a Graz per cui vi si possono intravvedere tratti affmi all'opera del grazzese ].Hueber (chiesa di Weizberg). Se non prima, e portata a termine in questo periodo la palazzina Thurn di Radovljica i cui stucchi si richiamano a modelli degli anni trenta. Nella modellazione di chiese del tipo da noi descritto e fondamentale, come si e detto, la singolare fusione delle parti dell'ambiente in nuovi insiemi. A questo scopo si introducono elementi che fanno da trait d'union, archi di trionfo con profilo talora concavo. In AJta Carniola, dove vanno sorgendo chiese come quella che abbiamo detto, caratteristicamente i passaggi non sono ad arco ne lo saranno fino a Groblje (Srednja vas di Bohinj). In Stiria si conoscono di questo periodo vari architetti. Il tipo di Sladka gora si fece a lungo risalire al marburghese Johannes Fuchs mentre poi risulto che il Fuchs aveva iniziato l'attivita che il tipo era bell'e formato. In compenso il Nostro realizzo una serie di impor­tanti progetti di impronta tardobarocca (su cui ci proponiamo di tornare piii avanti). Dinarnismo e scioltezza di linguaggio non sono caratteristici solamente del tipo di Sladka gora. ln Stiria vi sono alcune chiese di impianto piuttosto conservatore ma in cui tuttavia non mancano forme nuove. Cosl as. Pietro sul Kronska gora dove la navata e nobilitata da una coppia di piane cappelle, l'involucro e poi cinto da un ricco cornicione senza uguali da noi.

Dinamismo, scioltezza, estro sono fortemente presenti anche nella scultura stiriana. Evi contribuisce anche il fatto da noi gia rilevato che il materiale privilegiato e il legno, ben altrimenti lavorabile della pietra. Botteghe di scultura sono attive in tutti i centri maggiori, citta e borghi, da Maribor a Celje, a Laško, Slovenj Gradec e Rogatec .

lntanto bisognera premettere che anche la Stiria fa proprio l'altare ligneo che nella fase piii ricca diventa dorato e vanta alcuni splen­didi primi esempi (Puščava sul Pohorje). A questa tradizione si

G. M . Vischer Olimje

richiama pure l'iniziatore del barocco marburghese F .K.Reiss, come dimostra l'altare della cappella di s.Francesco Saverio sui Ptujska gora: leitmotiv l'acanto baroccheggiante con cui si intrecci­ano elementi figurali. Del Reiss e anche la bella statua di s.Bruno (trasferita dal fatiscente monastero di Žiča nel museo di Maribor). Ricchi altari disegna J.J.Schoy formatosi neila bottega del Reiss , poi maestro attivo a Graz: importanti opere l'artista Iascia a Ruše e Slovenj Gradec. A Graz Javora anche M.Schokotnik, oriundo di Gornji grad. Un altro grazzese attivo da noi e M.Leitner. Impor­tante l'opera di J .G . Božič di Laško del quale si ha notizia ancora negli anni venti (Laško, Svetina). Tra gli artisti di vocazione popolareggiante M. eJ .Pogačnik e discepoli .

Molto sopra illivello popolaresco e attorno alia meta del settecento la produzione di un gruppo di scultori stiriani, tra cui gli Straub. Alcuni membri della famiglia operano in Slovenia solo per breve tempo, Jozef Straub invece si stabilisce a Maribor aprendovi una bottega per diventare il personaggio centrale del barocco maturo in Stiria. Artista sensuale, estroso, passionale, lo Straub crea tra l'altro nel cippo votivo di Maribor la massima opera del genere da noi, un pendant alia fontana lubianese del Robba. Suo successore e il marburghese Jožef Holzinger che si rila in parte all'opera del grazzese e scultore di corte V.Koeniger. A Celje e attivo F.Gallo (altare con Ultima cena sull'Oljka). A Rogatec e Slovenj Gradec Javora la famiglia Mersi cui si devono vari altari e pulpiti di impronta popolareggiante per quanto ricchi nell'ornamentazione e di notevole effetto (Ponikva).

Prima di concludere il discorso sulla scultura stlnana conviene sostare nuovamente a Dornava dove ad opera di vari artefici sorge il nostro piu folto gruppo di sculture lapidee all'aperto, sculture che «spuntano» un po' dappertutto: su basamenti, portali, nel parco . La plastica lignea, cosl caratteristica della Stiria, e diffusa anche altrove in Slovenia, cosl pure a Lubiana dove la cosiddetta bottega francescana guarda ai modelli tirolesi e Javora specie per il contado. Ad essa si deve anche una forma estrema di altari non tettonici fatta di sole nuvolette (Škofja Loka): le figure sono di regola oltremodo

26

affusolate, quasi mamensucamente lunghe, il drappeggio tutto svolazzi, l'espressione ieratica. Donde e evidente che la produzione era destinata a un pubblico di gusti semplici, come la produzione di altre botteghe, si veda la Facia di Polhov Gradec da cui escono ottimi lavori per Polhov Gradec stessa e la vicina Dvor. In Bassa Carniola e attiva un'altra bottega, anonima, che produce specie ornatissimi altari (Vesela gora a monte di Šentrupert, Stopiče).

Particolarmente ricca in Stiria anche la pittura.Alla fine del seicento vi si ha un gruppo di eccellenti dipinti del gia citato H.A.Weissen­kircher (Čezanjevci, Rogaška Slatina, Maribor) edi altri artisti. La notevole mole dei dipinti, in primo luogo murali, e stimolata daile commesse della nobilta, cosl i Sauer avrebbero invitato a Dornava J.C.Waginger che vi avrebbe dipinto il soffitto del salone creandovi una delle famose apoteosi di Ercole, eroe particolarmente di moda tra l'aristocrazia. Alcuni anni piu tardi l'artista lavora a Podčetrtek e neila chiesa della Madonna di Pesek. Contemporaneamente gli Attems chiamano a Zagorje presso Planina il grazzese M.v.Goerz. Tuttora sconosciuto resta l'autore dei dipinti di Brežice, la nostra sala piu ampia. Tra gli artisti stranieri il bavarese J.C.Vogel che lavora a Ruše e dipinge le due cappelle laterali di Laško e uno dei massimi, I.Flurer, autore dei dipinti dello scalone, della cappella e della sala del castello di Slovenska Bistrica. Per committenti stiriani lavora anche il pittore grazzese F.K.Laubmann (Ptuj , Slo­venska Bistrica). Ai bordi orientali della Stiria lavora per breve tempo il paolino !.Ranger (Olimje, Rogatec) mentre il campo di attivita dell'artista local~ A.Lerchinger abbraccia un'ampia zona (Petrovče, cappella di s. Francesco Saverio a Olimje) che giunge fino in Croazia e comprende oltre alia pittura murale anche nume­rosi dipinti su tavola. Genere nel quale eccellono pure F .M. e J.A .Strauss di Slovenj Gradec.

Ne possiamo non accennare alla tappa di Sladka gora dellubianese Franc Jelovšek anche perche gli affreschi delle volte integrano egregiamente in un'unita compiuta come poche in Stiria pittura, architettura e scultura.

C osl siamo giunti alle soglie dell 'ultimo periodo che possiamo ancora far rientrare nel barocco e che indichiamo col termine di classicismo barocco. La denominazione dice chiaramente che i motivi , pur

27

derivando dal barocco, si subordinano al nuovo gusto dell'immi­nente classicismo senza programmaticamente aderirvi . L'«auste­rita» delle architture vi e spesso mitigata da elementi rococo.

I primi veri preannunci del nu6vo si manifestano gia attorno al 1760 e mi riferisco concretamente al santuario di s.Anna di Tunjice a monte di Kamnik di chiaro richiamo viennese. Il committente avrebbe voluto che l'a.rchitetto, pare l'oriundo viennese L.Prager, seguisse ii modello della romana s.Agnese , cui infatti si richiama parzialmente .la facciata mentre !'interno segue fedelmente il modello hildeorantiano del s.Pietro di Vienna.Il prospetto fianc heggiato da due campanili, concavo nella parte centrale, chiude uno spazio che rinuncia ai caratteristici effetti scenografici dei prece­denti due decenni. Alia soglia degli anni sessanta (1762) gli ambi­enti si rendono autonomi, vengono abrogati gli elementi connettivi, il nucleo ambientale si isola con una copertura a cupola, i passaggi nelle cappelle laterali sono estremamente rigidi . L'altare maggiore, anni ottanta, integra egregiamente con la severa modellazione delle colonne che concludono la struttura la briosa articolazione delle pareti. Gli altari laterali sono semplicemente dipinti sulle pareti. La nuova fase neila modellazione dello spazio si vede anche nell'abban­dono della pittura murale il che conferisce a Tunjice e ad ambienti del tipo, caratteristici del declino del barocco, un tono di freddo distacco.

Vicina a Tunjice e Velesovo.La costruzione della chiesa dell'ex convento~ iniziata gia ai tempi di G. Maček, ora viene portata a termine. Nell'interno che ripropone una versione ridotta delle orsoline di Lubiana e che fu evidentemente progettato da C.Zuliani predominano ora le pareti nude e bianche con qualche doratura dei capitelli ma in compenso risalta l'arredamento: la cassa dell'organo sulla vivace loggia della cantoria, l'architettura degli altari che nei laterali si riduce alia cornice della pala ·zitutto, l'altare maggi ore. Quest'ultimo e un tipico prodotto >sicismo barocco con una splendida impostazione a colonne . ..:da prosecuzione e il respiro appena barocco dell'attico.

Neila zona di Lubiana e del Dolenjsko (Bassa Carniola) viene allora, anni settanta, costruito un gruppo di chiese peculiari dei tempi nuovi (Cerklje, Postojna, Prežganje, Dobrnič) in cui la cornice di fondo dell'ambiente e di profilo ovale e che allora restano nude, come impone il gusto dell'epoca tardoteresiana e giuseppini­ana. Qui l'autore e Leopold Hofer.

In Stiria, e precisamente a Maribor, viene eretta su progetto di }.Fuchs la chiesa dei gesuiti consacrata a s.Luigi: facciata malgrado l'articolazione geometrica pur sempre ligia al barocco tradizionale, l'ovale ambiente rientra invece nel classicismo (sempre barocco). Piu avanti ancor11 in questo indirizzo muove s.Spirito a Krško e, pure del Fuchs, la cappella del castello di Vurberk presso Ptuj di cui si conserva anche il progetto originale.

Il Litorale rimane fedele alia tradizione dell'architettura austera di matrice veneziana, la testimonianza piu evidente del passaggio al

G.M. Vischer Betnava

28

WINTF.NAV

classicismo barocco si ha neila facciata delle chiese che presentano tutte un prospetto oltremodo severo mitigato appena dalle scansioni delle paraste e chiuso con triangolari frontoni (Kanal, Šempas, Kojsko), scarno e luminoso l'interno.

Nell'architettura profana sorge a Isola il bel palazzo Besenghi degli Ughi: salone a due piani, dipinti illusionistici sui soffitto, cornici a stucco alle pareti racchiudono vedute di suggestivi paesaggi. Sull' esterno stupendi stucchi e grate rococo.

Nell'entroterra sono del periodo varie importanti palazzine. Anzi­tutto Novo Celje dove in aderenza coi tempi il committente pensa di dare un'incurvatura concava a tutta la facciata. Che cosl non si propone piu di ravvivare la parete ma costituisce un segmento del lato piu lungo dell'ovale che accenna un lieve inchino .~1 visi ta tore. Altra nota architettura tardobarocca e Betnava presso Maribor. La ricca ma ancor sempre austera articolazione della facciata testimonia del periodo avanzato della costruzione ma la distanza che la separa dal barocco maturo si puo misurare con grande evidenza confron­tandone il portale col piu antico modello di Dornava. Il rifacimento barocco interessa soltanto il braccio principale, est, conservando gli altri ancora l'impianto rinascimentale.

L'ultimo atto del barocco ormai in via di accomiatarsi si ha pero a Lubiana negli anni settanta e ottanta. E' allora che il gesuita viennese Gabriel Gruber costruisce in via Zvezdarska il suo palazzo con un ricco scalone e una splendida cappella privata. Il palazzo introduce un nuovo modo espressivo nel cosiddetto stile pomposo, come da noi vi ene indicato sulla scorta del modello tedesco ( e che per i francesi e Luigi XVI). Motivo chiave i festoni che adornano le cornici delle finestre , la fronte del portale, le pareti dello scalone e i vuoti delle ringhiere. Ma in palazzo Gruber il motivo non e l'unico e talvolta neanche il principale. La tradizione barocca e ancora talmente forte da riempire i vuoti delle ringhiere con briose cornici barocche intrecciate da festoni . Sullo scalone infine uno scannellato pilastro portante di gusto classicistico con sopra ripro­dotto un vaso con serpe di chiara per quanto freddda ispirazione

29

barocca. Il movimento dell'insieme si placa nel verdognolo pallido delle pareti. Un singolare apporto naturalistico e dato dal motivo floreale del cartoccio centrale in cima allo scalone prospiciente alia volta dipinta. E, caratteristicamente, l'affresco dello Herrlein sulla volta celebra la prosaica attivita dei nuovi tempi.

Sia nel palazzo in gen ere che sullo scalone in particolare si manifesta un altro tratto tipico del rococo: i viticci letteralmente spuntano come esili rampicanti daile pareti per esserne risucchiati (partico­lare che illustrerebbe il carattere frivolo del nuovo stile). Infine neila cappella privata il Gruber reintroduce lo stile pomposo rius­cendo pur tuttavia a salvare del rococo quella sua aura di grazia gentile e delicata. A dipingere la cappella il Gruber chiama uno dei pili affermati pittori austriaci del tempo, J .M.Schmidt (Krem­serschmidt), che dipinge in grisaglia le pareti salvo tre campi a colori su motivi della vita della Vergine. Quello di Kremsersch­midt e un pennello dai toni delicati che crea singolari atmosfere con cui riesce a segnare un originale passaggio dal barocco ai tempi nuovi.

Col suo stile pomposo, palazzo Gruber non manca di esercitare forte influenza anche in citta (ala sud del municipio, vescovado). Piu lontano ancora irraggia l'azione della pittura schmidiana. L'ar­tista dipinge la maggior parte delle pale d'altare di Velesovo e Gor­nji grad. Singole opere esegue per altre localita slovene e sono, oltre alle pale, dipinti su temi mitologici edi genere. Il Kremserschmidt e importante anche perche colma il vuoto creatosi neila nostra pittura alia morte dei quattro grandi lubianesi: Jelovšek, Metzinger, Bergant e Cebej. Una pittura piu dimessa, popolareggiante e pro­dona dai Layer, famiglia di artisti immigrati dal Tirolo, che hanno il rappresentante piu in vista in Leopold. In Stiria e attivo M.Schif­fer, ma anche qui il barocco e ormai esangue.

Di scultura del classicismo barocco qui si e parlato meno; taluni accenni neila sono individuabili neila produzione matura di J .Hol­zinger. La scultura non ha, ne avra per un lungo periodo, opere di rilievo.