II Rivoluzione industriale: DECIMO concorrente

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I CAMBIAMENTI DELLA COSCIENZA POLITICA Antico regime volge al termini In Europa durante l’800 entrò in crisi in modo irreversibile. La nobiltà non recuperò più il ruolo dominante. Lo stato per ordini fondato come sappiamo sulle distinzioni di sangue , in aree marginali. Contemporaneamente le corporazioni delle arti e dei mestieri, avevano agito da freno sulla mobilità della manodopera. Nella prima metà del secolo vennero aboliti i diritti feudali cioè; alcuni riconoscimenti onorifici ed determinati privilegi.

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Questa presentazione è il frutto di un lavoro di uno dei miei alunni, viene pubblicato a mio nome per partecipare a un mini-concorso indetto nella mia classe III a.s. 2013 2014 e viene pubblicato a scopo didattico.

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I CAMBIAMENTI DELLA COSCIENZA POLITICA

• Antico regime volge al terminiIn Europa durante l’800 entrò in crisi in modo irreversibile.La nobiltà non recuperò più il ruolo dominante.Lo stato per ordini fondato come sappiamo sulle distinzioni di sangue , in aree marginali.Contemporaneamente le corporazioni delle arti e dei mestieri, avevano agito da freno sulla mobilità della manodopera.Nella prima metà del secolo vennero aboliti i diritti feudali cioè; alcuni riconoscimenti onorifici ed determinati privilegi.

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• Le costituzioni sono le leggi fondamentali degli stati

Questi diritti vennero sanciti nelle costituzioni.

Nello stesso tempo le norme costituzionali precisavano come dovevano essere esercitata la funzione di governo.

Le costituzioni stabilirono il principio della sovranità popolare cioè, che trasferiscono ai propri rappresentanti eletti al parlamento.

Le costituzioni stabilirono anche i limiti del potere del re, segnando così la fine del assolutismo monarchico .

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• Numerosi diritti riconosciuti ad ogni cittadini

I diritti più significativi riguardavano la libertà personale e l’inviolabilità del domicilio, la possibilità di esprimere le proprie idee e la possibilità di professare qualsiasi religione.

I doveri si riassumevano nel rispetto delle leggi e nell’obbligo di pagare le imposte.

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• Permangono le disuguaglianze sociali e politiche

Uno dei principi fu quello dei cittadini di fronte la legge.

Tutti senza distinzione di nascita di ricchezza e di titoli, devono osservare le stesse norme, essendo sottoposti a subire le stesse pene.

• Nasce e si sviluppa il senso di nazione

La nazione è una comunità unita animata da sentimenti e valori condivisi da tutti oltre che da radici storiche comuni.

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ASPETTI DELLA PRIMA INDUSTRIALIZZAZIONE EUROPEA

• l’industria trasforma la vite economica e sociale

IL secolo XIX vide il trionfo dell’industria in Europa, in particolare nella parte nord occidentale del continente.

La rivoluzione industriale determinò determinati cambiamenti radicali e profondi:

• Trasformò il modo di produrre e lavorare

• Esaltò il ruolo degli imprenditori che entrarono a far parte della classe dirigente

• Comportò la concentrazione della manodopera nelle fabbriche

• Determinò la nascita della classe operaia

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•Inizia la costruzione delle ferrovieIntorno al 1840 in Europa e negli Sati Uniti iniziò la costruzione su larga scale delle ferrovie.Il treno innescò una catena di trasformazioni che nell’ambito dei trasporti si estesero all’intero sistema economico.Le locomotive con caldaia a vapore divennero sempre più potenti e veloci.Negli stati Europei più avanzati si dotarono ben presto di reti ferroviarie che collegavano le vecchie città con quelle nate nei distretti industriali.Le stazioni che sorsero lungo le strade ferrate più importanti, divennero a loro volta centri di smistamento merci.

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• L’Inghilterra è la prima “ officina del mondo “

Intorno al 1820 la prosperità economica della Gran Bretagna si basava soprattutto sulla produzione di filati e tessuti, sulle miniere di carbone e ferro, costruzioni meccaniche.

L’Inghilterra raggiunse il massimo della produzione siderurgica nel 1870.

Un altro importante settore industriale era rappresentato dai cantieri navali.

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• Il Belgio si specializza nell’industria ferroviaria

All’inizio dell’800 il Belgio era il paese più industrializzato d’Europa. I motivi del suo sviluppo furono tre:

• Posizione geografica

• La lunga tradizione artigianale

• Le grandi risorse minerarie

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• L’industria Francese si sviluppa gradualmente

La Francia imboccò la strada dell’industrializzazione durante il blocco continentale imposto da Napoleone.

Le innovazioni più importanti si verificarono:

• Nell’industria tessile

• Nelle raffinerie di zucchero da barbabietola

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• Una forte accelerazione si verifica in Germania

In Germania l’industrializzazione si verificò dopo l’abolizione delle barriere doganali interne, iniziata nel 1818 e completata nel 1834.

Nella Renania si sviluppò l’industria metallurgica, nella Westfalia l’industria tessile, in Sassonia la lavorazione del ferro, del vetro, della porcellana e della ceramica, nella Slesia e in Turingia l’industria mineraria, siderurgica, armamentale e dei giocattoli.

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• L’Italia resta un paese industrialmente arretrato

Alla metà dell’800 l’Italia era ancora un paese con l’economia quasi esclusivamente agricola.

Tuttavia, timide iniziative erano apparse in Piemonte, in Liguria e soprattutto nel Lombardo-Veneto che vantavano tradizioni secolari nella lavorazione tessile e dei metalli.

Nell’industria siderurgica continuava a produrre attraverso modesti impianti con attrezzature e metodi antiquati.

L’industria meccanica era frantumata in tante piccole officine a conduzione famigliare.

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La seconda rivoluzione industriale

• Nasce la “civiltà della luce”

Nel 1869 il fisico Italiano Antonio Pacinottirealizzò la dinamo, un generatore di energia elettrica a corrente continua.

Dopo alcuni anni l’Americano Thomas AlvaEdison inventò la lampadina elettrica.

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• Le notizie trasmesse in un lampo

Il successo maggiore lo ebbe il telegrafo inventato dall’Americano Samuel Morse, si trattava di un apparecchio assai semplice, dotato da un apparato registratore: il messaggio trasmesso in codice, il famoso codice Morse.

Un passo fondamentale della comunicazione a distanza venne compiuto con la realizzazione del telefono da parte dello Statunitense Alexander Bell, che l’Italiano Antonio Merucciaveva brevettato nel 1871.

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• Il petrolio invade i mercati mondiali

Nel 1870 negli Sati Uniti nacque la Standard Oil Company che in pochi anni riuscì ad assicurarsi il controllo del 90% della produzione nazionale.

Anche in Europa nacquero grandi compagnie petrolifere, come l’Inglese Shell e l’Olandese Royal Dutch ma la realizzazione del motore a scoppio fu da parte dei tedeschi Daimler e Benz con la costruzione delle prime automobili.

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• Si afferma la grossa industria chimica

La conservazione dei cibi raggiunse traguardi inaspettati mediante la refrigerazione degli alimenti.

La malaria trovò nel chinino uno dei suoi più efficaci rimedi; nel 1886 il francese Luis Pasteur mise appunto il vaccino contro la rabbia, nel 1899 fu messa in commercio l’aspirina e dopo 10 anni nel 1909 nacque il primo antibiotico.

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L’INDUSTRIALIZZAZIONE IN ITALIA

• L’ industria nazionale muove i primi passi

A Milano nacque nel 1872 la Pirelli , l’industria della gomma destinata a svolgere un ruolo molto importante nell’economia nazionale.

In varie parti d’Italia nacquero le prime industrie alimentari la Cirio, la Rossi, la Branca, davano vita a moderne organizzazioni commerciali.

Nel 1894 iniziarono a produrre le acciaierie Terni il più importante complesso siderurgico Italiano.

Buona parte dello sviluppo si concentrò nel triangolo industriale i cui vertici erano Torino, Milano e Genova.

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• I quattro settori trainantiL’industria siderurgica si giovò dell’entrata in funzione degli altiforni a carbon coke che permisero di trasformare in ghisa i profilati d’acciaio il materiale ferroso dell’isola del’Elba e rottami di ferro.L’industria meccanica:

• La Fiat nata 1899 • L’ Ansaldo

L’industria chimica nacque praticamente dal nulla, i primi passi furono fatti nel settore dei fertilizzante ma l’Italia dovette continuare ad importare dalla Germania medicinali, coloranti e d esplosivi fino alla prima guerra mondiale.La prima industria elettrica fu la Edison.

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L’ultima corsa alle colonie

• I domini britannici sono sparsi in tutti i continenti• In Asia l’Inghilterra possedeva Singapore, la penisola di

Malacca, il porto di Hong Kong e l’india. L’espansione coloniale riprese poi alla fine del XIX secolo con la conquista degli altri territori: Birmania, Malesia, parte del Bormio e della Nuova Guinea.

• In Africa gli inglesi controllavano la Colonia del Capo, Natal, Transvaal e l’Orange. Venne costituita così l’unione del Sud Africa.L’Inghilterra assunse il controllo: dell’Egitto, Kenia, Nigeria, Uganda, Sierra Leone, Ghana, Sudan e Somalia.

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• La Francia controllava il Sud-est Asiatico e l’Africa Equatoriale.

• In Asia stabilì nell’ 1885 il proprio dominio sul Tonchino e Annam (odierno Vietnam) creando l’ Unione Indocinese a cui poi fu unito il Laos.

• In Africa s’impadronì dei territori centro occidentali (Africa Occidentale Francese) della parte centrale (Africa Equatoriale Francese), il Gabon e l’isola del Madagascar.

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• La Germania ha possedimenti in Africa e nell’oceano Pacifico

• In Africa furono costituite le colonie del Togo del Camerun, Namibia,Ruanda,Burundi e Tanzania.

• Nell’Oceano Pacifico si assicurò parete della Nuova Guinea, Arcipelago delle Bismark, Isole delle Marianne e le Isole Caroline.

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• Anche le Nazioni minori hanno territori coloniali

• Il Belgio ottenne il controllo del Congo.

• L’Olanda possedeva la Guyana (attuale Suriname), l’Indonesia e parte della Nuova Guinea.

• Il Portogallo conquistò l’ Angola e la Guinea.

• La Spagna possedeva il Rio de Oro, Guinea Spagnola e la zona del Reef.

• L’Italia si assicurò l’Eritrea e la Somalia e la Libia.

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FONTI

“Civiltà senza frontiere ”

Elio Bonifazi Francesca Chiara

Ed. Bulgarini