II Rivoluzione industriale: SEDICESIMO concorrente

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La seconda rivoluzione industriale

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La seconda rivoluzione industriale

Quattro sono i settori trainanti

• L’industria siderurgica • L’industria meccanica, ebbe uno sviluppo lento

tranne per quella automobilistica rappresentata soprattutto dalla Fiat nata nel 1899

• L’industria chimica • L’industria elettrica che diede vita a grandi

aziende, come la Edison.

Industria elettrica

L’industrializzazione raggiunse la maturità alla fine dell’ottocento. Nel 1869 il fisico italiano Antonio Pacinotti realizzò la dinamo. Nel 1878 l’americano Thomas Alva Edison inventò la lampadina elettrica. Alcuni anni dopo, le strade e le piazze di New York furono le prime dotate di illuminazione elettrica mentre a Londra veniva inaugurata la prima tramvia elettrica.

Le notizie trasmesse in un lampo

L’umo pensò di utilizzare l’energia per comunicare a distanza. Il successo maggiore lo ebbe il telegrafo inventato dall’americano Samuel Morse, era un apparecchio molto semplice, il messaggio era trasmesso con il codice Morse, cioè un codice formato da punti e linee che segnati l’uno dopo l’altro formavano una parola.In seguito Alexander Bell inventò il telefono nel 1871.

L’industria chimica

L’industria chimica permise di creare prodotti completamente nuovi:1. Fertilizzanti per l’agricoltura2. Coloranti all’anilina 3. Prime materie plastiche4. Alcuni medicinale di grande diffusione 5. La refrigerazione 6. L’aspirina 7. L’antibiotico8. Il vaccino contro la malaria

L’industria in Italia

A Milano nel 1872 nacque la Pirelli, le prime industrie alimentari, quali la Cirio, la Rossi, la Branca, nel 1884 iniziarono a produrre la acciaierie Terni. Buona parte dello sviluppo si concentrò nel triangolo industriale, che avevano come sede a Milano, a Torino e a Pavia.

Le colonie nell’Ottocento

La spartizione del mondo tra le grandi potenze fu uno degli eventi più importanti dell’ultimo ventennio dell’Ottocento. La colonizzazione è legata alla seconda rivoluzione industriale perché servì ad ampliare i territori per l’approvvigionamento delle materie prime.

I domini britannici

In Asia l’Inghilterra possedeva:1. Singapore 2. Hong Kong3. India 4. Birmania5. Malesia6. Parte del Borneo7. Parte della Nuova Guinea

I domini britannici

In Africa gli Inglesi controllavano:1. La Colonia del Capo2. Il Natal3. Il Transvaal4. L’Orange

I domini francesi

• In Asia stabilì nel 1885 il protettorato su:1. Tonchino2. L’Annam• In Africa si impadronì dei territori centro-occidentale1. Africa Occidentale Francese2. Africa Equatoriale Francese3. Gabon4. Madagascar5. Gibuti

I domini della Germania

• In Africa furono costruite le colonie:1. Del Togo2. Del Camerun3. Dell’Africa Sud-Occidentale Tedesca4. L’Africa Orientale Tedesca• Nell’Oceano Pacifico si assicurò:1. La Nuova Guinea2. Le Bismarck3. La isole Marianne4. Le isole Caroline

Anche le nazioni minori hanno territori coloniali

• Il Belgio, ottenne il controllo: 1. del Congo• L’Olanda possedeva:1. La Guinea2. L’Indonesia3. La Nuova Guinea• Il Portogallo conquistò:1. L’Angola 2. Il Mozambico3. La Guinea Portoghese

Anche le nazioni minori hanno territori coloniali

• La spagna possedeva:1. Il Rio de Oro2. La Guinea Spagnola3. La zona del Rif• L’Italia si assicurò:1. L’Eritrea

La catena di montaggio

Nel 1913 in America fu inventata la catena di montaggio, ovvero un processo di lavoro dove il lavoro viene portato attraverso dei nastri trasportatori all’operaio, il quale non deoveva far altro che assemblare la parte mancante dell’oggetto. Questa portò dei miglioramenti economici, perché il lavoro era molto più veloce e quindi portava maggior guadagno in meno tempo, tuttavia portò seri problemi alla qualità della vita degli operai.

La catena di montaggio

La catena di montaggio fprevedeva un lavoro monotono perché un operaio faceva solo il gesto che lo portava a completare il lavoro, senza mai cambiare; inoltre la pausa era minima, ci si doveva fermare il tempo necessario per andare al bagno, perché il nastro trasportatore continuava a girare e il cambio di turno doveva essere molto veloce, così fino alla pausa mensa dove le macchine si fermavano e tutti potevano fermarsi a mangiare, ma in un tempo comunque ridotto.

Fonti

• E. Bonifazi, F. Chiara, Civiltà senza frontiere, volume 2B, Ed. Bulgarini, 2009;

• Immagini : www.xtimeline.com, it.wikipedia.org, volleyball-roby.blogspot.com, www.circuitolavoro.it, www.romanoprodi.it, hdwallpaperandroid.com, www.associna.com, www.ilfattoquotidiano.it, viaggiare.miolink.com, it.wikipedia.org, www.mappaspagna.it, www.piazzasanremo.net, www.omniauto.it, milano.corriere.it,