IES - Industria e Sviluppo - 2/2014

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ies Industria e Sviluppo trimestrale di informazione, opinione, economia, impresa Confindustria Arezzo, Firenze, Grosseto, Siena Expo 2015: un goal da segnare LUCA SEVERINI Dall’Expo nuovo sprint all’economia GIUSEPPE ORIANA Firenze: è il momento di vincere MARIO CURIA ANNO VI - N. 2 aprile-giugno 2014 OPERAZIONE TOSCANA OPERAZIONE OPERAZIONE T O S C A N A SPECIALE PELLETTERIA Quando l’artigianato è arte e l’arte è artigianato

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  • iesIndustria e Sviluppo

    trimestrale di informazione, opinione, economia, impresa Confindustria Arezzo, Firenze, Grosseto, Siena

    Expo 2015: un goal da segnare

    LUCA SEVERINIDallExpo nuovo sprint alleconomia

    GIUSEPPE ORIANA

    Firenze: il momento di vincereMARIO CURIA

    AN

    NO

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    N. 2

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    OPERAZIONE TOSCANAOPERAZIONEOPERAZIONE TOSCANA

    SPECIALE PELLETTERIAQuando lartigianato arte e larte artigianato

  • Direttore responsabile: Annarosa Pacini [email protected]

    Comitato di redazione: Simone Bettini, Sandro Bonaceto, Paolo Campinoti, Antonio Capone, Andrea Fabianelli, Massimiliano Musmeci, Piero Ricci, Mario Salvestroni

    Coordinatore editoriale: Furio Massi

    Redazione: Luisa Angioloni (Arezzo), Simona Bandino (Firenze), Rossella Lezzi (Siena), Franco Passarini (Grosseto)

    Hanno collaborato a questo numero: Maurizio Abbati, Francesco Butini, Mattia Cialini, Giuseppe Nigro, Paolo Vannini, Manuela Villimburgo

    Impaginazione, grafi ca e foto: Franco Passarini

    Direzione e redazione: Confi ndustria Grosseto, viale Monterosa 196, 58100 Grosseto, [email protected]

    Editore: Assoservizi Toscana Sud Rete dImprese. Via Roma, 18 - 52100 Arezzo

    Stampa: Soluzioni per la Stampa Srl, Corso Carducci 34, Grosseto

    Registrazione: Tribunale di Grosseto n. 1/2009 del 26.03.2009

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    EDITORIALE

    COVER STORY

    TERRITORIALI

    SOMMARIO

    Da Londra 1851... a Milano 2015

    Expo 2015: un goal da segnare

    Arezzo, Grosseto, Siena, lunione fa la differenza

    8

    7

    I corsi di Assoservizi per la formazione obbligatoria

    49 SIENA

    Sanit e scienze della vita: innovazione e conoscenza per lo sviluppo

    46

    30-45

    FIRENZE

    9

    18

    22

    26

    14

    10

    11

    Pronti alla sfida

    Expo 2015, una partita tutta da giocare

    La forza dellimpresa toscana alla prova dei fatti

    Expo 2015, una rotta che porta lontano

    SPECIALE PELLETTERIA

    Firenze: il momento di vincere

    DallExpo nuovo sprint alleconomia

    Arezzo Fiere e Congressi, tra spending review e future sfide

    AREZZO52

    Mario Salvestroni nuovo presidente di MPS Capital Services

    GROSSETO55

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 7EDITORIALE

    di Paolo Vannini, giornalista freelance

    La prima volta fu a Londra, nel lontano 1851. Da allora, ovun-que si sia tenuta, lEsposizio-ne Universale ha lasciato il segno. Non sempre rappresentando unepoca come avvenne con quella parigina del 1889, che coincise con la nascita della Torre Eiffel, ma certo sempre in modo signifi -cativo.

    E quello che tutti si attendono an-che per lappuntamento di casa nostra, lExpo Milano 2015, del quale Banca In-tesa Sanpaolo Offi cial Global Partner, che accender tutti i rifl ettori sulla nostra capitale del nord ma, pi in generale, su tutto il sistema Italia, da maggio a ottobre del prossimo anno.

    E lobiettivo di tutti coloro che, in ruoli diversi, sperano nel grande succes-so e nelle ricadute a pioggia di questo straordinario evento. Il tema centrale Nutrire il pianeta, quindi lalimen-tazione sana e sostenibile, ma anche la ricerca e lo sviluppo per trovare cibo e acqua per tutta la popolazione mondiale; in primo piano saranno dunque le spe-cifi che competenze nel settore agricolo ma anche nella produzione industriale, nel commercio dei prodotti, nella ricerca scientifi ca.

    Loccasione unica per cercare una forte spinta alleconomia del nostro Pa-ese, come spiega Giuseppe Oriana (in-caricato dei rapporti con i territori dalla

    vice presidente di Confi ndustria nazio-nale, Diana Bracco, commissario allEx-po per il Padiglione Italia) nellintervista della pagina che segue. Il past president di Confi ndustria Pistoia parla di un pos-sibile slancio per tutto il nostro sistema. Alcuni numeri dicono che le premesse non mancano: sono attesi 21 milioni di visitatori, dei quali pi di 7 stranieri (al-meno un milione di cinesi gi sicuri ma prevedibile che siano alla fi ne molti di pi), la partecipazione di 140 Paesi, una ricaduta turistica stimabile in 4,5 miliardi di euro. Loccasione ghiotta, inutile sot-tolineare che la nostra regione cercher di svolgere un ruolo di primo piano (an-che se al momento cifre sulla ricaduta specifi ca non se ne danno). La Toscana ha le carte in regola per fare crescere la propria appetibilit turistica ma pu co-gliere loccasione per fare anche qualco-sa di pi.

    Lalleanza fra pi soggetti che stata realizzata qui da noi, che poi diventata un modello anche per le al-tre regioni, dallente Regione al sistema Confi ndustriale a quello Camerale, dalle varie Associazioni di categoria al Sin-dacato fi no alle Universit e ai centri di ricerca, stata pensata per proporre pro-getti innovativi e avanzati nel contesto milanese e attrarre nuovo interesse nei confronti della Toscana. Evitare la disper-sione delle forze, non andare in ordine

    sparso sono state le parole dordine sulle quali ci si mossi: il risultato possibile adesso poter presentare con maggior effi cacia, il prossimo anno al Padiglione Italia, leccellenza toscana in tutte le sue possibili declinazioni; partendo dallam-biente, dalla sostenibilit e dallenoga-stronomia in piena sintonia col tema centrale dellExpo ma ponendosi lam-bizioso obiettivo di attrarre s turisti ma anche, se non soprattutto, professioni-sti. Saranno le imprese a dover aprirsi e mostrarsi grazie alle loro peculiarit. Ha la Toscana eccellenze in termini di tecno-logia ed innovazione? Se vero, com senzaltro vero, questo il momento di evidenziarle, di portarle alla luce.

    Come elemento aggiuntivo, certo non sostitutivo, del patrimonio artistico e architettonico, ambientale e naturali-stico, che il mondo ci invidia. In questo senso probabilmente va intesa la portata di quella che abbiamo defi nito lalle-anza, potremmo chiamarla pure un po enfaticamente, la grande allenza, che stata raggiunta in Toscana, terra di sto-riche dispute fra vicini e invidie campa-nilistiche.

    Questa pu essere la prima vittoria in quella lotta, magari non dichiarata uffi cialmente ma inevitabile, che da pi parti si condotta, e si condurr fi no in fondo, per impedire una manifestazione solo Milano-centrica.

    Da Londra 1851... a Milano 2015

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 8 COVER STORY / EXPO 2015, OPERAZIONE TOSCANA

    Expo 2015, unoppor-tunit da sfruttare al meglio. E non solo per Milano, che sar il cuore pulsante dellevento, ma per tutto il Paese, che ha loppor-tunit di godere di una vetrina particolare. Le stime parlano di 21 milioni di potenziali visita-tori e oltre 34 milioni di bene-fi ci economici per il territorio. Ma come si stanno muovendo le imprese e quale pu essere il ruolo degli istituti di credito? Ne abbiamo parlato con Luca Severini, Direttore Generale di Banca CR Firenze (Gruppo Inte-sa Sanpaolo).

    Si parla tanto di Expo 2015 come unoccasione in grado di mettere una tigre nel motore della nostra econo-mia. Adesso che ci stiamo av-vicinando alla data che aspet-tative ci sono?

    C interesse ed impegno: Expo 2015 rappresenta unoc-casione unica per il nostro Pa-ese, per la nostra regione e le nostre imprese. Personalmente ne sono convinto, ma di fatto cogliamo segnali e richieste che danno il segno di quanto anche le imprese guardino a questo appuntamento. Expo 2015 una vetrina aperta sul mondo e tutti noi sappiamo quanto oggi sia importante, in termini di mar-keting, far conoscere la propria azienda, i propri prodotti, le ec-cellenze del made in Italy.

    Come si stanno muoven-do le imprese toscane in vista dellevento? Ci sono tipologie di imprese pi interessate?

    La Toscana nellambito di Expo 2015 chiamata a svi-luppare il fi lone agroalimentare collegato al turismo. E davve-ro unopportunit importante, possiamo valorizzare e svilup-pare quella che gi oggi rap-presenta una delle eccellenze della nostra regione. Le aziende coinvolte appartengono quindi a questi settori, dipender per da ciascuno di noi, mettendo a fattor comune progettualit e responsabilit, riuscire a sfrutta-re a pieno le occasioni offerte da questo fi lone produttivo.

    Qual il ruolo esercitato in questa fase da Intesa San-paolo?

    Intesa Sanpaolo il global banking partner di Expo 2015. Credo sia evidente e tangibile limportanza che attribuiamo a questo evento: diamo supporto con molteplici servizi bancari allExpo e ai partecipanti pro-prio per contribuire al successo dellevento, offriamo piattafor-me informatiche, promuoviamo innovazione e nuovi progetti imprenditoriali. Come Gruppo e come Banca CR Firenze per quanto riguarda questo territo-rio siamo impegnati inten-samente sul fronte delle attivit legate allExpo, coordinando molte iniziative sia al nostro

    interno che verso le imprese clienti. LExpo un volano di sviluppo, per noi rappresenta un evento assolutamente prio-ritario.

    Cosa offrite alle imprese che vogliono aderire allEx-po?

    Le imprese che vogliono partecipare ad Expo 2015 sono quelle che pongono interna-zionalizzazione, innovazione e qualit del prodotto al centro delle proprie strategie. Linter-nazionalizzazione, in partico-lare, intrinseca alla dinamica di sviluppo che unazienda av-via partecipando allExpo. La nostra banca deve rispondere concretamente a questo impe-gno imprenditoriale. Oltre alle professionalit espresse dal Polo per la Finanza dImpresa del Gruppo attraverso Mediocre-dito Italiano, abbiamo prodotti fi nanziari che rappresentano delle reali opportunit per le imprese. Ad esempio, Export Facile uno strumento grazie al quale limpresa cede alla banca i crediti vantati presso uno o pi clienti esteri. Dopo una specifi ca istruttoria, la banca assegna un plafond di rischio ad ogni de-bitore estero ceduto e tutto ci si traduce, in termini operativi, nella forma di pro-soluto, pur-ch si tratti di crediti esteri con scadenza massima di 150 giorni.

    Per quelli con scadenza su-periore, lintervento della banca

    Unoccasione unica che bisogna saper sfruttare appieno, anche per valorizzare le eccellenze toscane

    di Maurizio Abbati, giornalista freelance

    DallExpo nuovo sprint alleconomia

    Luca Severini

    pu comunque avvenire nella forma del pro-solvendo. Credo si tratti di uno strumento che unisce molti vantaggi, non solo prettamente fi nanziari: perio-dicamente, infatti, Banca CR Firenze aggiorna listruttoria di ogni cliente estero, non solo nel proprio interesse, ma anche dellimpresa italiana che viene cos costantemente aggiornata sullo stato di salute dei propri partner esteri. Un altro interven-to a sostegno dellinternaziona-lizzazione International+, un fi nanziamento a medio-lungo termine concesso tramite Me-diocredito Italiano e utilizzabile dalle imprese per investimenti destinati allo sviluppo delle at-tivit allestero. Lintervento si attesta fi no all80 per cento del progetto, con durata minima di 3 anni e massima di 10 e con la possibilit di un periodo di pre-ammortamento fi no a 24 mesi.

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 9COVER STORY / EXPO 2015 - FIRENZE

    Per non disperdersi in progetti velleitari e scoordinati, abbia-mo ritenuto che la cosa pi fattiva per tutte le categorie economiche della citt fosse quella di affidare alla Came-ra di Commercio di Firenze il ruolo di coordinatore delle iniziative di promozione che il sistema economico e pro-duttivo fiorentino intende mettere in campo per Expo 2015.

    Questo quanto ci il-lustra Mario Curia, edito-re, membro del Consiglio Direttivo di Confindustria Firenze, nonch incaricato dagli industriali fiorentini a seguire le attivit per lEspo-sizione universale di Milano. Che, aggiungiamo noi, non si inaugurer tra un secolo, ma tra meno di un anno: 1 mag-gio 2015.

    Dal saper fare alla cultura: una sofisticata semplicit che vince nel mondodi Francesco Butini Istituto di Studi politici Renato Branzi

    Firenze: il momento di vincere

    Mario Curia

    Abbiamo definito una posizione comune con le altre categorie economiche sotto-linea Mario Curia, perfetta-mente consapevole di come i tempi siano ormai ristrettis-simi ed abbiamo chiesto di affidare un incarico a un con-sulente per predisporre, pos-sibilmente entro settembre, un progetto di promozione, replicabile nel tempo, con in-vestimenti contenuti, avente lobiettivo di attrarre le due categorie di pubblico che ri-sultano dinteresse prioritario per leconomia fiorentina.

    La prima categoria di pubblico il turista, il pri-vato che viene a Milano per visitare lExpo e che pu es-sere attratto dalle bellezze turistiche e paesaggistiche del Paese. Firenze vuole porsi tra le mete privilegiate del visita-tore-turista, a tutto beneficio dellintera filiera turistico-alberghiera fiorentina.

    La seconda categoria di pubblico quella degli ope-ratori del settore. Un pubbli-co quindi pi specializzato, certamente pi orientato al business agro-alimentare, ma anche a settori diversi che contribuiscono con le loro produzioni al mondo econo-mico legato al tema dellExpo (Nutrire il pianeta, energia per la vita): ad esempio, dai produttori di accessori per la-

    gro-alimentare alle macchine e impianti per il settore food e last but not least lartigianato.

    Lobiettivo generale promuovere il nostro stile di vita ci ricorda Curia. Questa la nostra priorit: mostrare al mondo la capacit di resta-re ancorati alla nostra way of life, che per i toscani fatta in buona sostanza di sofisticata semplicit.

    Significa mettere in vetri-na un certo tradizionale sno-bismo fiorentino?

    Mario Curia sorride alla provocazione (anchessa fio-rentina) e spiega la sofisticata semplicit con una metafora architettonica: la Firenze e la Toscana che vogliamo mo-strare al pubblico di Expo 2015 non ha la pesantezza di una chiesa barocca, ma la semplicit di linee di una chiesa romanica. La bellezza e la cultura non abbisognano di pesanti orpelli, ma si esaltano con essenzialit lineari.

    Noi siamo il luogo del saper fare continua Curia il nostro valore aggiunto so-prattutto il saper fare. Non siamo prevalentemente una terra di materie prime: sia-mo soprattutto una terra di capacit, di mestieri, di com-petenze. Un blocco informe di marmo che diventa, con il lavoro e lingegno delluo-mo, un pezzo darte di valore

    mondiale. E quindi dobbiamo e vogliamo farci identificare per i nostri tratti distintivi, per quel che siamo.

    Il progetto di promozio-ne, prevalentemente finanzia-to dalla Camera di Commer-cio di Firenze, vedr linnesto di eventi con aziende aperte al pubblico, come ad esempio itinerari artistico-culturali che non si limitano a far scoprire al visitatore le bellezze del territorio, ma anche a mostra-re la capacit produttiva del saper fare delle aziende.

    Ma in fondo Firenze ha proprio bisogno dellExpo per dare visibilit a se stessa? Nel mondo globale vince chi ha caratteristiche distintive. Per Firenze non c bisogno dellExpo per avere visibili-t, ma Firenze ha bisogno di qualificare sempre di pi la sua offerta turistica, e lEx-po loccasione per farlo. E loccasione per migliorare la fruizione, per distinguerla rispetto al resto delle mete dinteresse mondiale.

    E penso soprattutto alla produzione culturale: la mi-gliore offerta turistica sta in una rinnovata produzione culturale fiorentina. Produrre cultura contribuisce alla di-stinzione della citt e alla fru-izione dellesistente. Questo potrebbe essere il significato dellExpo per Firenze.

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 10 COVER STORY / EXPO 2015 - FIRENZE

    Expo 2015, niente cattedrali nel de-serto. Niente vuoti a perdere. La Toscana scom-mette sulla qualit, facendo leva sui punti forti della pro-pria tradizione, cio lacco-glienza declinata in cultura, arte, natura e soprattutto agroalimentare. Gli ingre-dienti per una esperienza unica.

    Allinsegna di una Expo food anche il progetto va-rato da Confindustria Fi-renze, che scommette sulla capacit attrattiva della no-stra offerta alimentare, come ci spiega Beatrice Gras-si, responsabile marketing dellAssociazione, forte del-la sua esperienza nel settore alberghiero.

    La Toscana come pro-dotto turistico grazie pro-prio ai suoi prodotti, per dirla con un gioco di pa-role?

    S, per non si tratta solo di consentire delle de-gustazioni, ma saperle co-niugare con il territorio, cos da farlo conoscere, e tra-sformarle in motivo di visita alle aziende; siano le piccole imprese artigiane, che resta-no la nostra specificit, che quelle pi a carattere indu-striale ma dove ispirarsi alla qualit dobbligo.

    Avete gi iniziato a la-

    vorare sul progetto?Abbiamo iniziato a fare

    una cernita delle aziende interessate a partecipare e ad individuare i percorsi, gli itinerari del gusto insom-ma, che necessariamente si estenderanno oltre i confini di Firenze. Perch la Tosca-na in questa occasione deve presentarsi come un prodot-to unico, cos da esercitare la massima capacit di at-trazione. Bisogna riuscire ad intercettare quanti vorranno approfittare della loro pre-senza in Italia per vedere al-tri luoghi a vivere altre espe-rienze. E in fondo Firenze dista solo unora e quaranta da Milano. Per questo ab-biamo creato un gruppo di lavoro che rappresenta i vari settori merceologici pi coinvolti dallevento, come lalimentare, lalberghiero, le agenzie di viaggio e anche la promozione, che avr un ruolo importante. Abbiamo pensato inoltre di creare per loccasione un logo ricono-scibile, che ci possa identi-ficare, ma dobbiamo ancora lavorarci.

    Pensate che lExpo possa contribuire in modo determinante allaumento delle presenze turistiche, sulla strada del mitico tutto esaurito?

    In realt lExpo coinci-

    Per conquistare un turismo di qualit necessario sapersi rinnovare anche nelle proposte

    di Maurizio Abbati, giornalista freelance

    Pronti alla sfida

    Beatrice Grassi

    Per sfruttare al massimo

    loccasione offerta da Expo 2015

    la Toscana deve presentarsi come

    un prodotto unico

    de con un momento di nor-male stagione turistica per Firenze. Pi che una sostan-ziale crescita numerica ci aspettiamo dunque uno svi-luppo in termini di qualit. Speriamo di trovarci di fron-te a una presenza pi sensi-bile allofferta del territorio e alla qualit italiana, dispo-sta a spendere per questo. E confidiamo anche in soste pi lunghe, che loccasione spinga ad allungare la nor-male permanenza media.

    Pronti alla sfida in-somma. Ma Firenze sar pronta?

    Confido che ci si renda conto dellopportunit che lExpo rappresenta e si dia la possibilit di creare qualche evento particolare, di grande attrazione. Sono ad esempio diversi anni che ci piace-rebbe realizzare la famosa

    facciata michelangiolesca di San Lorenzo, ma non ci si riesce. Dobbiamo consentire al visitatore di poter vivere unesperienza che vada oltre le classiche visite ai musei, accompagnarlo in un itine-rario del gusto.

    E il settore alberghiero come sta vivendo lattesa?

    Gli alberghi escono da un periodo piuttosto diffici-le e anche il primo trimestre di questanno non andato benissimo. Il problema poi che Firenze ha aumentato molto la sua capacit turisti-ca, intesa come posti letto, e cos siamo stati tutti costret-ti ad abbassare i prezzi, an-dando incontro per, come conseguenza, ad una dimi-nuzione della marginalit e della capacit di investi-mento. Speriamo che lExpo in questo ci dia una mano.

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 11COVER STORY / EXPO 2015 - OPERAZIONE TOSCANA

    Giuseppe Oriana, presidente e Ceo di Montalbano Industria Agroalimentare spa e Montalba-no Technology, fa parte del Comi-tato ristretto del Progetto Specia-le Expo 2015 di Confi ndustria con lincarico di promuovere, allin-terno dellintero sistema Confi n-dustriale, la partecipazione delle imprese al Padiglione Italia. Gi presidente per due mandati di Confi ndustria Pistoia e vice pre-sidente di Confi ndustria Toscana, Oriana da tempo ha concentrato la sua azione sullappuntamen-to di Milano. Oggi, ad un anno esatto dal via, in grado di tirare un bilancio e di fare alcune pre-visioni.

    Dottor Oriana, tempo fa lei ha avuto modo di dire che Expo 2015 pu cambiare il ci-clo economico dalla stagnazio-ne al rilancio. La pensa ancora cos e perch?

    S lo penso anche adesso,

    Unoccasione straordinaria per il Paese e per le imprese, per rilanciare il sistema Italiadi Paolo Vannini, giornalista freelance

    Expo 2015: un goal da segnare

    Giuseppe Oriana

    anzi, ne sono ancora pi convinto dopo i tanti mesi di lavoro, in giro per lItalia, a promuovere la ma-nifestazione e a raccogliere indi-cazioni soprattutto da parte delle imprese. Credo che lExpo possa essere uno straordinario evento per il Paese nel suo complesso ma un appuntamento decisivo per le stesse imprese. Un grande momento di rilancio del sistema Italia.

    Qual il messaggio che ha raccolto nel corso di questa sua esperienza?

    Prima di tutto che facendo sistema si creano ottimi risultati. E ci possibile solo se si parte da un lavoro comune fra diversi soggetti, tenuti insieme da co-muni interessi. Ho raccolto molte idee e creato un network su cose virtuose.

    Questo sistema nato per primo proprio in Tosca-na. E stata la nostra regione il prototipo anche per le altre. E cos?

    Esatto. In Toscana abbiamo messo in piedi quello che poi diventato un modello anche per le altre regioni, partendo da un protocollo dintesa, fi rmato nel 2012, con le Camere di commer-cio di tutte le province, per muo-versi assieme e per non disperde-re nessuna energia.

    Avendo la delega di Confi n-dustria, mi mossi subito in quella direzione creando una stretta col-laborazione con le associazioni datoriali, la Cassa di Risparmio

    di Firenze, i sindacati. Capofi la di questo comitato la Regione, che ha seguito tutto il processo passo dopo passo, grazie allimpegno in prima persona dellassessore alle Politiche agricole, Gianni Salva-dori.

    A che punto lorganizza-zione in Toscana? Come si pen-sa di ottenere il massimo delle ricadute da Expo 2015?

    Esiste un coordinamento fra i vari territori, come in tutta Italia. Sostanzialmente il territo-rio stato suddiviso in tre macro aree: quella di Firenze, la diret-trice Prato-Pistoia-Lucca fi no a Pisa, Livorno e la costa, larea sud composta da Arezzo, Sie-na e Grosseto. Questo non per porre limitazioni geografi che ma per rendere pi facile il coordi-namento delle attivit. Poi, ov-viamente, ogni contesto cerca le sue valorizzazioni. Per esempio Siena con il palio, che si inserisce nel periodo dellExpo, Arezzo con loro e i suoi maestri orafi , Pistoia con il vivaismo, Montecatini con il termalismo, Lucca che punta sulla musica e ancora i tanti bor-ghi antichi e molto altro ancora. Il tutto arricchito dalliniziativa Fabbriche aperte e dalla sottoli-neatura delle grandi capacit ma-nifatturiere della Toscana.

    Come si stanno strutturan-do e attivando le diverse asso-ciazioni degli industriali?

    Le Confi ndustrie territoriali sono costantemente informate sui bandi di Padiglione Italia cos

    come su tutte le attivit. Il loro ruolo fondamentale.

    Esistono delle offerte par-ticolari dalla Toscana per at-trarre visitatori dellExpo? Si pensa a settori merceologici in particolare?

    Diffi cile parlare di settori specifi ci, piuttosto direi che sa-ranno le buone idee a funziona-re. Mi viene in mente quella dei percorsi ciclabili di Siena per un turismo ad hoc. Questa idea piaciuta molto e immagino che possa avere successo. Altre ve ne saranno che potranno fare la dif-ferenza.

    Le sembra che abbia fun-zionato, fi no ad oggi, la colla-borazione tra istituzioni pub-bliche e privati?

    Direi che la collaborazio-ne fra pubblico e privato, anche in questo caso, fa la differenza fra i vari territori e li rende pi o meno virtuosi. Faccio volentieri lesempio di Brescia che da que-sto, come da altri punti di vista, ha dato ottimi risultati. Mi auguro che la Toscana faccia la sua parte.

    Dottor Oriana, il mondo ci guarda: siamo pronti?

    Arriveremo in tempo e fa-remo cose eccezionali. Penso che possa essere una grande occa-sione per invertire una tendenza, interrompere un meccanismo vi-zioso nel quale siamo precipitati, fatto di pessimismo e recessione.

    E le tante polemiche nate intorno ad Expo 2015?

    Fanno parte del gioco.

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 14 COVER STORY / EXPO 2015 - AREZZO, GROSSETO, SIENA

    Formeranno presto la Confi dustria della To-scana Sud, ma ancora possono ragionare da singole Associazioni Industriali: Arez-zo, Grosseto e Siena stanno cos preparando il terreno per il grande appuntamento di Expo 2015. Ogni realt con proposte specifi che, anche se la forza vera dovr essere attinta dallunio-ne. Sono la Regione Toscana e Unioncamere Toscana a dover creare ladeguato rapporto tra specifi che realt territoriali per far marciare compatto il Gran-ducato verso la manifestazio-ne. Manca meno di un anno al

    via dellesposizione universale di Milano Nutrire il pianeta - Energia per la vita, un tema che sollecita particolarmente la Toscana, terra del buon vivere, come la defi nisce il mantra degli amministratori regionali.

    Non solo unimmagine olografi ca di questa regione aveva detto in occasione della-desione della Toscana a Expo 2015 il governatore Enrico Rossi , ma riassume il fatto che la To-scana eccelle in tantissime cose.

    E a proposito della compat-tezza del territorio, Rossi aveva precisato: In occasione dellEx-po saremo sotto gli occhi del

    mondo e in queste circostanze siamo capaci di fare bella fi gura. Come Toscana aderiamo con-vintamente, con tutto il nostro impegno. Sono convinto che la nostra regione far sistema.

    Sar il David di Michelan-gelo (una copia) ad accogliere i visitatori 20 milioni quelli sti-mati per lintera esposizione nello stand toscano da 240 mq allestito sotto la volta del Padi-glione Italia. Quale ruolo inter-preteranno le province di Arez-zo, Grosseto e Siena? A pochi mesi dal via, provano a spiegarlo i direttori delle tre Associazioni Industriali provinciali.

    Dobbiamo arrivare pron-ti, dare limmagine migliore di noi. E si pu fare se c collega-mento tra le parti, se la Toscana coesa, attacca Massimiliano Musmeci, che tiene il timone dellassociazione aretina.

    Arezzo ha gi aderito al protocollo della regione To-scana e di Unioncamere?

    S, attraverso la Camera di Commercio di Arezzo guidata dal presidente Andrea Sereni e dal vice Andrea Fabianelli.

    Che ruolo gioca Confi du-stria?

    Rilevante. Anzitutto An-drea Fabianelli il presidente

    Arte, storia, bellezze naturali, la forza delle imprese e una Toscana del sud con peculiarit uniche: una squadra vincente verso lExpo 2015di Mattia Cialini, giornalista Arezzonotizie.it

    Arezzo, Grosseto, Siena, lunione fa la differenza

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 15COVER STORY / EXPO 2015 - AREZZO, GROSSETO, SIENA

    Il David di Michelangelo accoglier i visitatori del Padiglione Toscana, un simbolo delleccellenza nellarte

    Dalla Toscana a Milano, con lalta

    velocit le distanze non sono pi un

    problema

    Massimiliano Musmeci

    Antonio Capone

    degli Industriali di Arezzo. In secondo luogo la Camera di Commercio ha nominato quale coordinatore a livello territoriale del progetto, Giovanni Inghira-mi, gi membro del Comitato Tecnico di Confi ndustria Na-zionale per il Progetto Speciale Expo 2015. Inghirami, ex pre-sidente dellAssociazione degli Industriali aretini, far parte del gruppo di lavoro formato per sensibilizzare il Paese riguardo alla grande opportunit di cre-scita rappresentata dallExpo.

    Ci sono altri referenti?Giuseppe Oriana, presi-

    dente degli Industriali di Pisto-ia e componente del Comitato Tecnico Confederale degli Indu-striali per lExpo.

    Su cosa pu scommettere Arezzo?

    La Toscana dovr giocare da squadra, ma ci sono temi fon-damentali come lagroalimenta-re, richiamato anche nel titolo dellappuntamento, oppure il biomedicale, o ancora linnova-

    zione tecnologica, in cui Arez-zo esprime realt di particolare rilievo, trainanti. Un discorso a parte, poi, merita lorefi ceria. In un contesto di moda, lusso e sti-le non si pu non far riferimento alloro di Arezzo, sia in ambito toscano che nazionale. C poi la cornice in cui il nostro siste-ma produttivo inserito, fatta di arte, storia, bellezze naturali. Un valore aggiunto.

    Passiamo dunque allin-coming. Come portare i visi-tatori nellAretino? Nel pro-tocollo regionale prevista lorganizzazione di iniziative in grado di valorizzare per-corsi turistici e con fabbriche aperte per mostrare la capacit industriale del territorio.

    Non si tratta solo di attrar-re visitatori in Toscana giunti in Italia per via dellExpo, quanto quello di attrarre in Toscana visi-tatori e proporre contestualmen-te una visita allExpo. Occorre ribaltare il ragionamento. Grazie

    allalta velocit, Firenze e Milano sono collegate in unora e qua-ranta minuti. Occorre trovare la formula migliore, poi, per ren-dere tutte le parti della Toscana appetibili, con percorsi tagliati su misura per il tipo di visitatori e, magari, possibili imprenditori interessati ad investire. Tra lal-tro stata lanciata una call for ideas per meglio promuovere idee e iniziative che sappiano valorizzare eccellenze e capaci-t di innovazione della regione. Infi ne c il bando regionale per un tour operator unico per la To-scana.

    Antonio Capone, direttore dellAssociazione Industriali di Grosseto, sollecita la Regione Toscana che si sta occupando del coordinamento. Ormai i tempi stringono dice la Puglia, ad esempio, si gi portata molto in avanti coi lavori. Dovremmo cercare di fare altrettanto.

    Direttore, a che punto sia-mo coi lavori?

    Dal mio punto di vista, piuttosto indietro.

    Cosa stato fatto e cosa manca ancora?

    Sia in provincia di Siena, che in generale nei territori del-la Toscana del sud stata fatta molta attivit divulgativa. Dal meeting dello scorso anno al resort La Bagnaia, in provincia di Siena, lattenzione sul tema, da parte di Confi ndustria, alta. Sono stati organizzati altri con-vegni, altri se ne terranno, da parte anche di altre associazioni. Adesso serve coordinamento. LExpo un treno cruciale per il nostro paese e per la nostra regione, non va assolutamente perso. Non ripasser.

    Su cosa deve essere foca-lizzata lattenzione?

    Outcoming e incoming. Va curato ogni aspetto. E deve essere fatto sotto la supervisio-ne regionale. La Toscana deve presentarsi unita, dare unim-magine coerente. Altrimenti le singole realt provinciali non

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 16 COVER STORY / EXPO 2015 - AREZZO, GROSSETO, SIENA

    Turismo, nautica, agroalimentare, per la Toscana del sud molti gli assi da giocare

    Passa dalla tuscan way of life la strada Toscana per lExpo

    Piero Ricci

    avranno la forza necessaria per fare promozioni territoriali scol-legate. Oltretutto sarebbe poco produttivo.

    La somma delle parti non restituisce il valore della To-scana intera.

    Esatto. Una promozio-ne diversa avrebbe poco senso. Per quanto riguarda il periodo dellExpo non ci aspettiamo tu-rismo classico. Occorre studiare dei programmi business, parti-colari per il tipo di visitatori che possono essere interessati al no-stro territorio. E poi, dato il tema della manifestazione, la Toscana ha tanti assi da poter giocare. Il problema reale, a questo punto, il passaggio tra il dire e il fare. Trasformare queste intenzioni in azioni concrete.

    La Maremma sul tema Nutrire il pianeta ha tanto da poter offrire.

    La nostra provincia pu vantare un tessuto produttivo che si inserisce in un contesto

    naturale e culturale invidiabile. Ununione perfetta. Ci sono poi tre ambiti, quello turistico, quello nautico e quello agroalimentare, per i quali la Maremma parti-colarmente vocata. Ecco su cosa dobbiamo scommettere.

    Dare lultima pennellata dellaffresco della Toscana del sud compete a Piero Ricci, di-rettore di Confi ndustria Siena.

    Direttore, in vista dellEx-po la Toscana occuper un po-sto chiave nel Padiglione Ita-lia. Come procedono, secondo lei, i lavori di avvicinamento alla manifestazione?

    Tutta la bont del lavoro si gioca nelle prossime settimane. Mancano pochi mesi alleven-to, forse stiamo arrivando con un po di ritardo. Ci vorrebbe-ro idee pi chiare dal punto di vista dellincoming. LExpo unoccasione unica per le nostre aziende. Occorre coordinarsi per gestire al meglio il fl usso di turi-sti. E bisogna fare unottima pro-

    mozione della Toscana nei paesi emergenti.

    Anche Siena ha aderi-to al protocollo di Regione e Unioncamere.

    Le singole province colla-borano, ma la vera forza motrice deve essere al centro, non pu essere delegata alle periferie ter-ritoriali. Certamente a Siena c coordinamento tra associazioni di categoria e Camera di com-mercio.

    Il tema Nutrire il pia-neta. Il settore agroalimen-tare la chiave dellappun-tamento: i punti di forza di Siena?

    La nostra citt e tutta la provincia si candidano forte-mente per le eccellenze enoga-stronomiche che discendono dalla nostra storia contadina. I prodotti senesi e toscani in generale rappresentano una ricchezza che va tutelata e ade-guatamente promossa. Il tema legato dellExpo strettamente legato alla tuscan way of life, se vogliamo.

    Nel Padiglione Toscana sar ospitata una copia del David di Michelangelo: le piace come scelta per rappre-sentare la Regione? C un simbolo che rappresenter Siena allExpo?

    Il David simbolo dellec-cellenza nellarte. Capolavoro

    assoluto, conosciuto nel mondo. Una scelta condivisibile, anche se sarebbe stata pi opportuna una maggiore condivisione. Per Siena non stato individuato un simbolo specifi co. C da dire anche che se la Toscana vuole presentarsi unita, con unimma-gine coerente allesposizione, eccessive specifi cit possono es-sere controproducenti.

    Daltro canto voglio sperare che non ci si fermi ad una pro-mozione Firenze-centrica. La Toscana del Sud, ad esempio, ha delle caratteristiche peculiari e omogenee e andrebbe proposta attraverso percorsi specifi ci. Sie-na, Arezzo, Grosseto sono luo-ghi ricchi di storia, cultura, abi-lit artigiane e agricole. Territori legati al turismo della buona vita perch ci sono il mare, la campa-gna, la montagna.

    La speranza quella di re-cuperare terreno, se siamo un po indietro in vista del 2015.

    La nostra una cultura le-gata al territorio. Prendiamo il vino: dal Chianti, al Brunello di Montalcino, passando per il Mo-rellino di Scansano.

    Prodotti che rifl ettono le qualit di una terra, i saperi di chi la abita. Stiamo parlando, a mio modesto parere, dei luoghi pi belli del mondo.

    E allora: sfruttiamo locca-sione dellExpo.

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 18 COVER STORY / EXPO 2015 - LIVORNO

    Dal patrimonio industriale alle bellezze naturali, integrazione e sinergia per competere sui mercati esteri: work in progress verso la ripresadi Annarosa Pacini direttore IES - Industria e Sviluppo

    Expo 2015, una partita tutta da giocare

    Expo 2015, pi che un evento, una visione. La visione, grande, del valore dellimpresa italiana, della sua possibilit di compete-re sui mercati globali. Unimpre-sa che, dalla grande alla piccola, ha fatto la storia del nostro pa-ese. E si distingue, di regione in regione, con peculiarit inimita-bili. E questo il caso della Tosca-na, il cui made in si distingue nel mondo.

    Di provincia in provincia, un viaggio alla scoperta. Linventi-va, le bellezze naturali, artistiche e culturali, senza dimenticare il nostro prezioso patrimonio in-dustriale, ricorda Umberto Pa-oletti, direttore di Confi ndustria Livorno, sono i punti di forza di una regione capace di conciliare tradizione e innovazione.

    Punti di forza che si ritrova-

    no anche nellarea livornese. Ma da soli non bastano. Occorre la creazione di condizioni capaci di sostenere le imprese, unico vero baluardo contro la crisi.

    Expo 2015, ovvero la To-scana nel mondo. Quale il ruolo, attuale e auspicato, dellinternazionalizzazione, per le imprese della provincia di Livorno?

    Linternazionalizzazione svolge un ruolo indubbiamente importante per il consolidamen-to e lo sviluppo delle imprese.

    Ci sono diversi studi su-gli effetti positivi dellinterna-zionalizzazione sul fatturato aziendale, che dimostrano che lespansione in nuovi mercati rappresenta una valida oppor-tunit per uscire dallimpasse determinata dal perdurare della crisi economica.

    Le piccole e medie imprese industriali della nostra provin-cia hanno avuto storicamente una scarsa propensione allin-ternazionalizzazione, a causa principalmente della tipologia della propria attivit, ovvero di produzione di beni e servizi in-termedi, non destinati quindi al consumatore fi nale, bens ad aziende industriali che hanno gi una propria rete di relazioni e di fornitori, un mercato quindi molto pi diffi cile da aggredire.

    Questo accade ancora oggi?

    In questi ultimi anni ab-biamo assistito ad un aumento considerevole dellinteresse del-le nostre imprese, anche di pic-cole dimensioni, verso linterna-zionalizzazione, anche grazie allimplementazione di un ser-vizio di assistenza pi struttu-

    rato allinterno di Confi ndustria Livorno, che ha istituito uno Sportello Internazionalizzazio-ne e Reti dImprese: attraverso un network di collaborazioni con esperti del Sistema Confi n-dustria e con enti ed istituti di rilevanza nazionale ed interna-zionale, possiamo supportare le aziende nel processo di interna-zionalizzazione, che sempre pi spesso passa anche attraverso forme di aggregazione come le Reti dImprese, che favoriscono lintegrazione e la sinergia del-le competenze aziendali e ne aumentano la competitivit sui mercati esteri.

    Sulla base della vostra esperienza, le manifestazio-ni come Expo 2015, ma anche di dimensioni pi piccole e meno internazionali, aiuta-no il business dellimpresa?

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 19COVER STORY / EXPO 2015 - LIVORNO

    Dalle reti di impresa pi

    possibilit per le imprese che

    accettano la sfida dellExpo

    Dal passato al futuro, nella sue molteplici sfaccettature la forza dellimpresa toscana nel mondo

    Come? Expo 2015 , come noto,

    unesposizione universale in cui preponderante laspetto dellimmagine e dei messaggi che il Paese intende comunicare sui temi dellExpo, rispetto alla parte commerciale tipica delle fi ere espositive.

    Sar dunque uneccellen-te vetrina per tutti i settori del made in Italy, in cui il nostro Paese potr mettere in mostra le proprie eccellenze, nel campo dellinnovazione e della ricerca, ma anche delle bellezze pae-saggistiche e naturali, favorendo dunque lattrazione turistica.

    Le opportunit concrete per le imprese sono innanzitutto quelle derivanti dalla possibi-lit di partecipare alle gare per lavori, servizi e forniture per la costruzione del polo espositivo di Expo, del Padiglione Italia ed anche dei Padiglioni dei Paesi stranieri: per questo Confi ndu-stria ha lavorato con Expo alla progettazione di un Catalogo fornitori, al quale i Paesi parte-cipanti allesposizione potranno attingere per ricercare i servizi di cui necessitano.

    Ovviamente, in conside-razione della dimensione degli importi degli appalti, la costi-tuzione di reti dimpresa con-siderata, anche in questo caso,

    auspicabile e fondamentale.Le altre opportunit sono

    legate allarrivo di venti milioni di visitatori, di cui un terzo stra-nieri, con una ricaduta in termini di valore aggiunto per il settore turistico stimata in oltre 4,8 mi-liardi di euro. La Toscana ha de-cisamente delle ottime carte da giocare per attrarre una parte di queste presenze sul proprio ter-ritorio.

    Il presidente Squinzi lo ha defi nito il primo gran-de appuntamento per uscire dalla crisi. Sicuramente un appuntamento importante. A cui devono affi ancarsi molte altre iniziative. Quali potreb-bero essere, a suo avviso, e in quali ambiti?

    Expo 2015 rappresenta uneccezionale opportunit di

    promozione internazionale per valorizzare le eccellenze e le im-prese del nostro Paese.

    Ma non possiamo pensare che un singolo evento, seppure di tale risonanza, possa risolle-vare il tasso di crescita della pro-duttivit delleconomia italiana.

    Per far questo, occorrereb-bero riforme strutturali del no-stro sistema Paese ed una politi-ca industriale lungimirante.

    Osservando nel quoti-diano la vita delle imprese, se dovesse elencare almeno tre nodi da sciogliere, per la ri-presa, quali indicherebbe?

    Sicuramente fi sco, buro-crazia, costo del lavoro pagato dalle aziende e, in generale, la mancanza di un atteggiamento favorevole al fare impresa.

    Larea livornese ha a di-sposizione molte risorse, sia da un punto di vista territo-riale che imprenditoriale. A volte gli aspetti positivi e i punti di forza sembrano pas-sare in secondo piano, eppure ci sono...

    La tradizione industriale resta basilare punto di forza per leconomia della provincia. Le grandi industrie manifatturie-re e la rete di PMI, sono gli assi portanti del nostro sistema pro-duttivo e bacini occupazionali di portata ineguagliabile.

    Il territorio dispone inoltre di un importante network lo-gistico, con il Porto di Livorno che, grazie al completamento dellautostrada tirrenica e allalta

    Umberto Paoletti

    velocit, pu diventare porta di accesso privilegiata delle merci dirette verso il nord Italia e lEu-ropa.

    Nel panorama dellecono-mia marittima, oltre al settore della logistica portuale, anche il comparto della nautica costi-tuisce un importante punto di forza del nostro territorio: linte-grazione tra cantieristica e porti turistici rappresenta una formi-dabile occasione di sviluppo.

    Infi ne, la straordinaria bel-lezza della nostra costa e dellAr-cipelago, che offrono eccezionali opportunit di sviluppo dellin-dustria turistica.

    Per un Expo della Tosca-na nel mondo, quale potrebbe essere lo slogan da adottare?

    Dovrebbe evidenziare il connubio delle diverse anime della nostra splendida regione, fra passato, presente e futuro: linventiva, le bellezze naturali, artistiche e culturali, senza di-menticare il nostro prezioso pa-trimonio industriale.

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  • publiredazionale

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 22 COVER STORY / EXPO 2015 - PRATO, PISTOIA

    Iniziative, programmi, aspettative: il siste-ma delle imprese si muove per non lasciarsi tro-vare senza vele spiegate per prendere tutta la ventata di interesse e interessi che por-ter, anche lontano da Mila-no, Expo 2015.

    Non ci si pu permet-tere che la solita burocrazia o limiti di visione degli im-prenditori la rendano unoc-casione persa. Ci sono trop-pi interlocutori, quando si allunga la catena e si metto-

    no di mezzo troppe persone, nascono le pastoie. La pro-mozione di Expo 2015 sta-ta affidata alle Regioni, che nel nostro caso ha affidato a sua volta le singole Camere di commercio, linterlocuto-re per tutte le realt locali.

    Poi, siamo ad aprile 2014 e la Regione Toscana ancora non ha stanziato il budget su cui poter fare affidamento per attivit anche di promo-zione. A parlare Andrea Tempestini, vicepresidente dellUnione Industriali di

    Prato. Che con fare costrut-tivo guarda a quello che ancora manca: La Regione Toscana deve esporsi e dire quante risorse mette a di-sposizione delle Camere di commercio che sulla base di questo possano decidere quali eventi portare avanti e quali no.

    Poi ci deve essere una informazione pi capillare e pregnante su cosa Expo e cosa pu portare. A oggi non saprei da chi andare per chiedere informazioni

    su Expo: le opportunit e i costi.

    Lopportunit eviden-temente quella di vetrina mondiale, un traino a cui ag-ganciare leconomia locale: Parliamo soprattutto di un traino indiretto, come ac-cendere un faro nella notte e permettere alle persone di vedere meglio cosa avviene.

    Siccome tutto il mondo sta guardando il fascio di luce, allinterno del fascio di luce vorremo mettere in evi-denza leconomia pratese, le

    La strada verso lExpo parte da lontano, e non si ferma a Milano. Nasce dalla storia e dalle specificit dei territori e, forte delle sue qualit, va verso il mondo di Giuseppe Nigro, direttore Sienafree.it

    La forza dellimpresa toscana alla prova dei fatti

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 23COVER STORY / EXPO 2015 - PRATO, PISTOIA

    Andrea Tempestini

    Dallindustria specialistica al

    turismo passando per lenogastronomia:

    nella qualit del fare e delle risorse umane

    il punto di forza dellimpresa toscana

    Per cogliere loccasione offerta dallExpo necessario evitare strettoie burocratiche: una malattia che ancora troppo affl igge il paese

    sue qualit, il distretto tessi-le, cosa significa per s e per il mondo e altre peculiarit della citt anche al di fuori del distretto tessile. Sfrut-tando la grande attenzione da parte del mondo per Expo 2015, vogliamo comunica-re la citt di Prato nelle sue componenti economiche, compresa lofferta turistica ed enogastronomica.

    Venendo a conoscenza anche della realt pratese e di quello che pu offrire, la gente di Expo pu trarne interesse, venire a visitare e rendersi conto che il pro-dotto fatto a Prato lo ritro-vano in tutte le case di alta moda.

    Lalta moda, ovvero dove Prato c ma non si vede: Noi abbiamo un difetto: non facciamo un prodotto finito bens un semilavorato, ma quel semilavorato che permette agli stilisti di fare grandissime collezioni.

    Da qui il legame molto pi stretto che cerchiamo di fare con Pitti, voler cam-minare insieme per dire che non siamo una realt distin-ta dalla moda, abbiamo un percorso comune. Per Pra-to lobiettivo, per i risultati attesi dopo Expo, innanzi tutto una corretta comunica-zione di se stessa.

    Expo avr dovuto por-tare una percezione da parte del mondo che Prato non

    solo una cosa per cui co-nosciuta, ovvero lillegalit diffusa legata a una comuni-t extraeuropea dice Tem-pestini .

    Ma invece che un di-stretto tecnico che fa ricer-ca e sviluppo e questo il vero motore su cui si basa la moda internazionale. Per noi una grande occasione per poterlo dire. E poi, facendo leva sulla vicinanza fisica, non sarebbe male far visita-re Prato a una parte anche minima, anche il dieci per cento, del flusso di visitatori di Firenze.

    Ecco quindi il cartellone di iniziative, quasi tutte gi pronte o quasi: La Camera di commercio sta facendo un ottimo lavoro con le al-tre componenti cittadine, si gi attivata con incontri sulla progettazione di inter-venti, concentrandosi molto sul fatto di avere una pre-

    senza fisica allinterno di Expo, un luogo fisico in cui presentiamo Prato in tutte le sue componenti: il distretto tecnico, la realt enogastro-nomica e le attrazioni per il turismo.

    Questo perch la citt ha ritenuto pi importante essere fisicamente a Milano piuttosto che trascinare fisi-camente i visitatori di Expo da Milano a Prato, lungo la direttrice del mare indicata dalla Regione una volta por-tata la persona a Firenze.

    Secondo noi pi effi-cace essere noi ad andare allExpo a raccontare chi sia-mo, facendo vedere anche il recupero della manodopera e dellartigianato nella no-stra citt. E poi vorremmo fare eventi tipo fabbriche aperte, eventi in cui alcu-ne realt di livello staranno aperte per i visitatori che verranno a Prato.

    Siamo certi di offrire turisticamente parlando un prodotto molto interessan-te, che si lega tantissimo al tema dellExpo, dice a po-chi chilometri di distanza Massimo Puccinelli, de-legato Confindustria alla Camera di Commercio, In-dustria, Artigianato e Agri-coltura di Pistoia: Dai dati che noi abbiamo, quelli pub-blicati dalla Bocconi, si parla di un impulso notevole alle-conomia italiana, un impatto di 25 miliardi di euro, due-centomila posti di lavoro nel nord dellItalia spiega .

    Per il Paese c una-spettativa enorme, e anche noi ci aspettiamo che la no-stra provincia riesca a inter-cettare parte dei soldi di cui parlano gli studi. Il per-corso scelto qua per evitare intoppi burocratici allin-segna della collaborazione tra categorie, con misure gi delineate: Le pastoie buro-

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 24 COVER STORY / EXPO 2015 - PRATO, PISTOIA

    Fabbriche aperte tra gli eventi che,

    in tutta la regione, accompagneranno il

    periodo dellExpo

    Perch leconomia decolli,le infrastrutture restano un punto cruciale per tutta la Toscana

    cratiche sono quelle di cui il nostro paese malato e che difficilmente verranno supe-rate con Expo 2015.

    Noi come provincia, e come associazione in primo luogo, insieme alla Camera di commercio cercheremo di creare una sinergia tra tutte le associazioni del territorio. Col supporto di tutte le as-sociazioni di categoria, non solo attivit legate al turi-smo, stiamo lavorando alla realizzazione di un portale di tutte le imprese pistoiesi per far conoscere in partico-lare il tessuto produttivo lo-cale con la speranza di apri-re una strada del business. A questo vogliamo aggiungere anche quegli eventi cultura-li e artistici che abbiamo gi nel nostro territorio.

    Si creeranno una serie di percorsi turistici partico-lari in modo che chi venga dal resto del mondo trovi un percorso integrato con le attivit produttive locali. Lidea creare una sorta di fabbriche aperte, una vetrina per gli uomini di affari che vengono a Expo, permetten-do loro di entrare nel mondo delle fabbriche lungo il per-corso turistico pensato per loro.

    Tante le eccellenze che cos verranno messe in vetri-na: Nella nostra provincia abbiamo attivit di primor-dine come il vivaismo (primi

    a livello mondiale), il com-parto del mobile, il compar-to alimentare: non mancano occasioni per creare percorsi turistici legati al business dice Puccinelli . Abbiamo un comparto termale tra i primi al mondo tra Monte-catini e Monsummano.

    Abbiamo un comparto dello sport e del naturale di eccellenza sullAbetone, che si rinnovato negli ultimi anni proprio in funzione di Expo 2015. A questo com-parto pu essere legato il pi grande cratere dEuropa, il Padule di Fucecchio, uno dei pi grandi parchi naturali con percorsi trekking e bike.

    Abbiamo strutture cul-turali di grande fascino, e non dimentichiamo che la nostra provincia la casa di Pinocchio, il cui brand il pi visto nel mondo.

    Nellalimentare poi ab-biamo i percorsi dellolio e

    del vino, la produzione dei sottolii nel Montalbano. Ci manca il mare, poi abbiamo tutto. E buona parte del la-voro gi in corso: Sul por-tale stiamo gi lavorando, i pacchetti turistici li abbiamo individuati, 4-5 percorsi che attraverseranno in lungo e in largo la nostra provincia.

    Il sistema con le attivit culturali e di spettacolo ver-r fatto in un secondo mo-mento. La Regione Toscana sar presente nel Padiglione Italia tutto il mese delli-naugurazione, con unarea molto vasta: lipotesi di un soggetto unico sul fronte turistico per promuovere lofferta deve essere studiata nei particolari.

    Quali risultati Pistoia si aspetta, o auspica, di ritro-varsi in mano finito Expo 2015? Lobiettivo primario la vetrina. Su cosa succeder dopo, gli studi in nostro pos-

    sesso dimostrano che dopo Expo c unonda lunga di business, lo spunto per poi ritornare. Come provincia ci aspettiamo tanta visibilit: abbiamo una grandissima e bella provincia, super orga-nizzata e professionale, con aziende importanti, per onestamente ci manca la vi-sibilit.

    Per questo mi aspetto che questo grande evento internazionale lasci un se-gno. Che la gente pensi alla provincia di Pistoia quan-do parla di Pinocchio, per esempio. E poi onestamente mi auguro che ci lasci anche, come successo ovunque, uneredit di infrastrutture che ci permettano di decol-lare come provincia.

    Mi auguro che la no-stra Regione da qui al 2015 riesca a organizzare infra-strutture permanenti per ri-lanciare la nostra provincia. Siamo ben collegati con i mezzi su gomma, abbiamo due aeroporti vicino, il treno potrebbe essere migliorato. Ma per arrivare ai risultati di domani serve il lavoro di oggi: Ci vuole spirito di sa-crificio di tutti i soggetti che fanno parte delle associa-zioni, lavorare tutti insieme, stare tutti insieme per fare sistema come dice il nostro slogan, per essere vincenti e sfruttare tutti insieme que-sta carta.

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 26 COVER STORY / EXPO 2015 - LUCCA, MASSA

    Se la bellezza, i sapori autentici, lecoturi-smo, il buon vivere sono la promessa toscana ai dieci milioni di visitatori stra-nieri che entreranno in Italia per la porta dellExpo, la Lu-nigiana, le Apuane, la Garfa-gnana, la Versilia e la Lucchesia sanno di avere tanto da dire e da mostrare.

    Qui, come probabilmente in tutti i territori italiani, la pa-rola immediatamente collega-ta allevento del 2015 non occorre pensarci opportunit. Ma come fare a coglierla? Come riuscire ad andare oltre lo spot,

    oltre la mega-suggestione che la Regione e il suo braccio del marketing, Toscana Promozio-ne, stanno allestendo per cattu-rare lattenzione del pubblico?

    Per le imprese delle pro-vince di Massa Carrara e di Lucca tutto il 2014 si trasforma in un cantiere di proposte e di relazioni tra operatori. Perch chiaro a tutti che la mossa da fare, e subito, quella di tessere e programmare occasioni di in-contro possibilmente specifi che e settoriali con buyer, investito-ri, professionisti, reti dimpresa, istituzioni, associazioni di altri paesi.

    Per Franca Severini, im-prenditrice e delegata per Expo 2015 di Assindustria Lucca, la fase delle riunioni preliminari con imprese e istituzioni.

    A che punto la defi ni-zione dei progetti territoriali?

    Limmediato interlocuto-re, oltre a Toscana Promozione, la Camera di commercio pro-vinciale che abbiamo gi incon-trato. Abbiamo naturalmente condiviso lintento di fondo: dare risalto alla ricchissima sto-ria della nostra regione e al no-stro stile di vita che certamente ci avvantaggia, stante il tema dellExpo - Nutrire il pianeta,

    energie per la vita. Ma, come ha sottolineato per primo lasses-sore Salvadori, delegato regio-nale per levento, rappresentare la Toscana in poco tempo e nel mare magno delle sollecitazioni che tutte le regioni lanceranno nella kermesse non per nulla semplice.

    Da dove intendete parti-re per affrontare questa sfi da di comunicazione?

    Una volta chiarito che il tempo medio di sosta di un vi-sitatore in tutto lo spazio di 250 metri quadri occupato dalla To-scana allinterno del padiglione Italia ammonter a qualche mi-

    Unoccasione per trovare nuovo sprint, puntando sul valore primario dellimpresa e del lavoro italiano, qualit e creativitdi Manuela Villimburgo, giornalista, collaboratrice Il Sole 24 Ore

    Expo 2015, una rotta che porta lontano

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 27COVER STORY / EXPO 2015 - LUCCA, MASSA

    Franca Severini

    Innovazione tecnologica e sostenibilit ambientale punte di diamante dello sviluppo industriale

    La cultura dei sapori e del buon vivere, fiore allocchiello dei territori toscani

    nuto, ecco che fondamentale esaminare e valutare tutti i pun-ti di forza del nostro territorio, i fattori strategici, per tradurli in pochi ma effi caci simboli. Ma non vogliamo certo fare un la-voro di scenografi a: non il no-stro compito e non porterebbe risultati solidi e duraturi.

    E dunque?Se ci facciamo guida-

    re dalle nostre eccellenze non potremo mancare lobiettivo. A partire dal distretto cartario che nella provincia di Lucca vanta la pi alta concentrazione di imprese in Europa, e con livelli di innovazione tecnologica e di sostenibilit ambientale tali da offrirci su un piatto dargento un esempio nazionale e inter-nazionale di integrazione tra economia e natura. Non a caso nella nostra provincia accanto allo sviluppo industriale convi-ve e cresce anche il settore tu-ristico.

    Vediamoli uno alla vol-ta. Come portare il cartario, la sua innovativit e sosteni-bilit in uno stand fi eristico? Quale suggestione pu essere vincente in termini di attrat-tivit?

    Credo che uneffi cace rappresentazione possa essere la nostra produzione di riciclati per larredo, sviluppata grazie allattivit di ricerca e trasferi-mento tecnologico, come quella svolta da Lucense di Lucca che ha aperto, tra laltro, la strada dellideazione, lo studio e la

    sperimentazione di usi inno-vativi del cartone, nel settore degli allestimenti dellarredo di interni.

    E il turismo?Il turismo sostenibile che

    caratterizza la nostra campagna e la nostra costa un esempio di come sia possibile dare va-lore al paesaggio coniugando natura, cultura, produzioni eno-gastronomiche fedeli al terri-torio, facendone una leva per loccupazione e leconomia del territorio. Se la Toscana una regione dellanima, Lucca uno dei suoi gioielli pi preziosi. Qui vive una vocazione innata alla bellezza che si manifesta nella musica, nellarte e appunto nel-la natura che, da sola, raggiunge primati di eccellenza in fatto di biodiversit.

    Per esempio?Secondo una recente rile-

    vazione statistica, larea toscana ampia circa 10 chilometri qua-drati pi ricca di biodiversit una superfi cie in provincia di Lucca e a cavallo con quella di Massa Carrara che compren-de il Lago di Porta a sud e le pendici delle Apuane a nord. Questarea pu essere defi nita lArca della Toscana, con ben 139 specie diverse e che loca-lizzabile intorno alla cittadina di Montignoso. Ma oltre alla vegetazione spontanea, Lucca vanta un indice record nel ver-de urbano risultando al primo posto della classifi ca stilata da Ecosistema Legambiente fra le 102 citt italiane con 53 metri quadrati a disposizione di ogni cittadino.

    E sul piano simbolico, come rappresentare tutto questo?

    Stiamo prendendo in con-siderazione lipotesi di portare allExpo il nostro pi grande te-stimonial, Giacomo Puccini che da solo riassume un territorio e una vocazione internaziona-le. Non a caso Assindustria ha contribuito a suo tempo alla ri-strutturazione dei luoghi natali a Lucca, oltre che a sostenere la realizzazione della statua del suo concittadino pi illustre. Ma oltre alla cultura musicale, la nostra provincia non pu di-menticare quella dei sapori e del buon vivere. Solo percorrendo la Strada del Vino e dellOlio di Lucca, Montecarlo e Versilia, si viene a contatto con uno straor-dinario paniere di tipicit di alta qualit. Dai vini di Montecarlo e delle Colline Lucchesi allolio extravergine di oliva, dai pani dei maestri fornai di Altopa-scio alle produzioni artigianali di alta norcineria di Gombitel-li e dei casari di montagna, ai raffi nati piatti a base di pesce della Versilia, nonch le qualifi -cate produzioni ortofrutticole e fl oricole. Il tutto collegato alla apprezzata rete di ospitalit costituita dai nostri hotels, agri-turismi, ristoranti e ville, diffusi nelle citt darte, come nei bor-ghi storici o sul mare.

    Ma, aldil dellallestimento dello spazio della Toscana che accoglier i visitatori nel primo mese di Expo, i diversi territo-

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 28 COVER STORY / EXPO 2015 - LUCCA, MASSA

    Risorse umane e qualit, un punto

    di forza delle produzioni toscane

    Servono condizioni che consentano alle PMI di operare al meglio, o leffetto Expo non durer a lungo

    ri attendono la defi nizione da parte della Regione del soggetto unico al quale fare riferimento per programmare e organizzare incontri mirati con imprendi-tori, professionisti, enti ed opi-nion leader provenienti da tutto il mondo, nel corso di tutti i sei mesi di durata dellevento.

    Come sottolinea anche Giancarlo Tonini, vicepresi-dente dellAssociazione Indu-striali di Massa Carrara e im-prenditore del settore lapideo che presiede il comitato parite-tico nazionale del settore: Gli incontri mirati e le specifi che iniziative che intendiamo co-struire sono il cuore dellExpo. E in quelle sedi che gli ope-ratori dei diversi settori della nostra economia potranno por-tare concretamente le proprie unicit allattenzione dei paesi presenti.

    Come intendete dare se-guito ai momenti di contatto milanesi?

    Siamo ancora alla fase

    preliminare dellorganizzazione e inoltre dobbiamo fare i conti con il problema delle risorse. Non dimentichiamo che le im-prese sono da tempo vittime di una pressione fi scale e burocra-tica senza precedenti che ne li-mita i movimenti. Tuttavia come Assoindustria abbiamo chiaro lobiettivo legato allExpo, vale a dire riuscire a intercettare inter-locutori da invitare e accompa-gnare successivamente diretta-mente nel territorio, a contatto con le nostre eccellenze. Per far-lo occorre mettere a punto un coordinamento tra i momenti dellExpo e unaccurata attivi-t di incoming, avvalendoci di un lavoro sinergico con lIce e le Ambasciate. Naturalmen-te, bisogner anche mettere in piedi degli accordi sul piano infrastrutturale per incentivare e facilitare le visite nella nostra provincia. Pensiamo a pacchetti realizzati in collaborazione con imprese di trasporto su gomma

    e su rotaia.Quali sono i punti di for-

    za del territorio sui quali con-tate di attrarre gli operatori esteri?

    Oltre al lapideo, il settore metalmeccanico, che stretta-mente legato al primo, nonch il turismo che fa leva su una natura straordinaria, sia sulla costa che sulle nostre suggesti-ve montagne. Certamente un terzo del prodotto interno lordo della provincia deriva dal set-tore del marmo e dalle attivit collegate, tanto che quasi ogni famiglia di Carrara ha almeno un componente che lavora nel settore. Esiste poi un indot-to e unintera fi liera che va dai commercianti ai camionisti, dai laboratori che trasformano alle aziende che producono mac-chinari e attrezzature. E grazie a questo articolata economia che la provincia ha potuto contra-stare la crisi, compensando sui mercati internazionali il fattu-

    rato venuto meno sul fronte in-terno, specie a causa del blocco delledilizia.

    Quindi lExpo ha buone possibilit di far bene al la-pideo?

    Lindustria del marmo sta mostrando una grande forza di attrazione nei confronti delle-stero. Il 2013 ha visto ottimi risultati negli Stati Uniti. Anche il mercato cinese cresciuto, cos come il Nord Africa e il Medio Oriente. Limportante che questa tendenza favorevole non venga annullata da pesanti fattori negativi che affl iggono il settore. A cominciare dalla con-correnza sleale di quei paesi che non devono fare i conti con le nostre problematiche, che van-no dai costi del carburante a quelli dellenergia fi no alla tota-le assenza di sgravi fi scali legati alle assunzioni. Ed per questo che possono praticare prezzi al ribasso. La carta da giocare, indipendentemente dallExpo, oltre al nostro materiale che ormai un vero e proprio mar-chio nel mondo, la nostra ma-nodopera che rappresenta sem-pre un valore aggiunto su cui dobbiamo puntare ed investire. Non c dubbio, i lavorati fatti in loco sono i migliori e dobbiamo essere noi per primi a ricordar-celo. Il fatto che nonostante i tanti proclami a sostegno delle imprese, le aziende sono sole e sopraffatte da tanta burocrazia. Una battaglia questa in cui sia-mo fortemente impegnati.

    Giancarlo Tonini

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 30 SPECIALE PELLETTERIA

    Quando stato pre-sentato il bozzet-to della copertina del numero di IES su Expo 2015, si poteva solo pensare che i toscani sono fortunati perch questa regione ve-ramente terra di eccellenze.

    Il prossimo anno, per tutto il periodo dellExpo 2015, milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo avranno la pos-sibilit dincontrare o di rin-contrare lItalia e, nel paese di O sole mio,visitare le terre di Toscana sar come raggiungere le vette himala-yane delle eccellenze.

    Si poteva guardare la copertina con gratitudine e commozione: gratitudine per aver avuto la fortuna di essere in Toscana, commo-zione perch il grafico con poche immagini aveva rac-contato la storia, passata e presente, di questa regione.

    Il David di Piazza della Signoria a Firenze; Siena con la storica corsa del Pa-lio, la cucina, loro e i gio-ielli, luva ed il vino, la pel-letteria.

    Su questo numero i let-tori trovano uno Speciale sulla pelletteria: levento

    della met del mese di giugno, ma trattandosi di uneccellenza si deciso di riproporlo anche ad evento concluso. In occasione del 60mo anniversario di Pitti , Firenze ha ospitato un alle-stimento di artisti, artigiani e professionisti del Fashion: My Vintage Academy.

    Franco Baccani, impren-ditore tra i pi conosciu-ti del settore e presidente degli industriali fiorentini della pelletteria ha usato, nella circostanza, lespres-sione far toccare con mano le eccellenze, in questo caso della pelletteria fioren-tina, sinonimo di lusso.

    Sempre Baccani ne spie-ga il punto di forza: siamo stati e siamo capaci di saper coniugare perfettamente la tecnologia moderna con la vera artigianalit per poi concludere La macchina uno strumento che garanti-sce un processo produttivo pi rapido, ma lartigianali-t sempre al primo posto.

    Quando da tutto il mondo verranno a Firenze i visitatori si accorgeranno che qui, da che mondo mondo, lartigianato arte e larte artigianato.

    Nella regione delle eccellenze, sempre la qualit della risorsa uomo a fare la differenza

    Coordinatore editoriale IES

    Lartigianato arte e larte artigianato

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  • SPECIALE PELLETTERIA

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 33SPECIALE PELLETTERIA

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 34 SPECIALE PELLETTERIA

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 39SPECIALE PELLETTERIA

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 40 SPECIALE PELLETTERIA

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 41

    Via Bernini,35 - 56022 Castelfranco di SottoTel. 0571/480713 - mail [email protected]

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 43SPECIALE PELLETTERIA

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 44

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    SPECIALE PELLETTERIA

  • BLUCLAD una giovane societ nata per soddisfare OH VHPSUH SL VRVWLFDWH ULFKLHVWH GL XQ ULVWUHWWR JUXSSRdi brands operanti nel settore degli accessori per ODEELJOLDPHQWRGLOXVVRFKHULFKLHGRQRXQSDUWQHUGHGLFDWRHVSHFLDOL]]DWRQHOSURSRUUHHG LQGXVWULDOL]]DUH OHQLWXUHGHJOL DFFHVVRULPHWDOOLFL H FKH DVVLFXUL OD ULVSRQGHQ]D DLUHTXLVLWLWHFQLFLVSHFLFLGHOVHWWRUHIl partner deve seguire la delocalizzazione delle produzioni per poter assicurare la delocalizzazione della qualit della QLWXUD

    %/8&/$' GHWLHQH LO NQRZKRZ H OHVSHULHQ]D GLTXDUDQWDDQQLGLVWRULDHGHWLHQHWXWWHOHFDUDWWHULVWLFKHSHUessere il partner ideale; i suoi tecnici formano un gruppo giovane, dedicato, creativo, intelligente, internazionale, comunicativo, esperto, fortemente legato al mercato ed DOODFOLHQWHOD1HOODVHGHGL3UDWRDSRFKLFKLORPHWULGD)LUHQ]HLWHFQLFLdel laboratorio, supportati dalle pi moderne tecnologie e strumentazioni, quotidianamente portano avanti il lavoro GLDQDOLVLGHOOHVROX]LRQLJDOYDQLFKH L WHVWGLFRQIRUPLWjdegli accessori prodotti dalla clientela e la ricerca di nuove WHFQRORJLHHQLWXUH

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    BLUCLAD una giovane societ nata per soddisfare OH VHPSUH SL VRVWLFDWH ULFKLHVWH GL XQ ULVWUHWWR JUXSSRdi brands operanti nel settore degli accessori per ODEELJOLDPHQWRGLOXVVRFKHULFKLHGRQRXQSDUWQHUGHGLFDWRHVSHFLDOL]]DWRQHOSURSRUUHHG LQGXVWULDOL]]DUH OHQLWXUHGHJOL DFFHVVRULPHWDOOLFL H FKH DVVLFXUL OD ULVSRQGHQ]D DLUHTXLVLWLWHFQLFLVSHFLFLGHOVHWWRUHIl partner deve seguire la delocalizzazione delle produzioni per poter assicurare la delocalizzazione della qualit della QLWXUD

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  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 46 CONFINDUSTRIA FIRENZE

    Fare sistema e promuo-vere la collaborazione tra imprese, start-up innovative, centri di ricerca e altri operatori del settore delle Scienze della vita.

    Questo lobiettivo del Meet in Italy for Life Sciences, il primo evento nazionale dedicato al set-tore, che si recentemente svolto a Firenze e ha visto in due giorni oltre 670 incontri B2B, nati per creare visibilit e opportunit in-ternazionali a piccole realt inno-vative con ancora troppe diffi colt a svilupparsi e a trovare sostegni. Eppure solo nel settore dei dispo-sitivi medici sono state censite in Italia oltre 214 start-up, di cui il 67 per cento sono spin-off della ri-cerca pubblica e solo il 3 per cento aziende preesistenti, mentre il re-stante 30 per cento deriva da spin-off aziendali atipici, ovvero da atti-vit di ricerca da parte di aziende consolidate. Quasi il 60 per cento di queste concentrato in Emilia-Romagna e Lombardia, seguite da Toscana (oltre 30) e Piemonte e quasi il 30 per cento opera nella diagnostica in vitro, mentre il 45 per cento si occupa di biomedicale strumentale.

    La partecipata manifestazio-ne stata organizzata da Con-fi ndustria Toscana, contact point dellEnterprise Europe Network, insieme al Distretto Toscano Scienze della Vita, Assobiomedica,

    Assolombarda, Sviluppo Lazio, Assobiotec e Farmindustria, con il patrocinio del Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Toscana, Re-gione Lombardia, Regione Lazio ed ICE. Liniziativa stata inoltre sostenuta da vari altri enti tra i quali Confi ndustria Firenze, Con-fi ndustria Siena, Adott-UP il pro-getto di Confi ndustria rivolto alle start up, nonch diversi contact point della rete Enterprise Europe Network in Italia ed Europa.

    LItalia ai primi posti nel-le classifi che europee del settore Life Sciences e la Toscana vanta eccellenze internazionali sottoli-nea Sandro Bonaceto, direttore di Confi ndustria Toscana e Confi n-dustria Firenze -.

    La tre giorni fi orentina non un convegno ma un nuovo mo-dello di business community che mette insieme istituzioni, enti di ricerca, investitori e imprese, per lavorare concretamente su un modello di sviluppo basato su innovazione e conoscenza. Una via obbligata anche per la Tosca-na perch sono le armi migliori per vincere sul mercato globale; e questa la base su cui impostare la politica industriale capace davvero di portarci fuori dalla stagnazione degli ultimi anni. Un tema rilevan-te anche per ricreare nuovi posti di lavoro qualifi cati e dare cos rispo-ste, anche nella nostra Regione, ai

    Sanit e scienze della vita: innovazione e conoscenza per lo sviluppoFirenze per tre giorni vetrina italiana di start-up innovative e centri di ricerca per cominciare a fare sistema e valorizzare la collaborazione tra gli attori del settore

    dati preoccupanti sulla disoccupa-zione soprattutto giovanile.

    Finalmente si parla di Sanit non come voce di spesa da tagliare aggiunge Stefano Rimondi, pre-sidente di Assobiomedica , ma come settore ricco di eccellenze e di opportunit di sviluppo econo-mico, molto poco valorizzate fi no ad oggi. LItalia un paese che ha enormi potenzialit in campo me-dico-scientifi co grazie a unottima classe medica e a unindustria che produce tecnologie di livello, oltre a una gran quantit di laboratori di ricerca. Questi soggetti oggi sono stati messi in condizione di col-laborare, ma importante anche costruire delle reti nazionali di ec-cellenza, che riuniscano i migliori poli per specifi che competenze.

    Il format dei B2B, stato

    messo in campo attraverso una serie di meeting bilaterali pre-pro-grammati tramite unagenda web appositamente studiata.

    I partecipanti: START-UP innovative, imprese, universit, centri di ricerca pubblici e privati ed investitori, sono giunti a Firen-ze da tutta Italia e da Ungheria, Spagna, Svizzera, Francia, Arme-nia, Finlandia, Ucraina, Canada, Argentina, Giappone e Usa.

    I settori di appartenenza hanno rappresentato in modo esaustivo ogni segmento delle life science, tra cui farmaceutico e nutraceutico, scienze biologiche e biotecnologiche, dispositivi me-dici, nanotecnologie, applicazioni IT per la salute, medicina, micro e nanotecnologie applicate alle scienze biologiche.

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 47CONFINDUSTRIA FIRENZE

    Far conoscere ai ragazzi le necessit formati-ve delle imprese, ma illustrarle anche agli insegnanti e ai dirigenti scolastici che gui-deranno gli studenti nella scelta del loro percorso di crescita pro-fessionale, era questo lobbiettivo delliniziativa Education, giovani, imprese: quali azioni per il terri-torio? organizzata dalla Sezione Territoriale Fiorentina Sud Chian-ti di Confi ndustria Firenze, dalla Scuola Superiore di Tecnologie Industriali e dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confi ndustria Fi-

    renze. La mattinata di lavoro, cui hanno partecipato rappresentanti di studenti dellISIS Leonardo da Vinci di Firenze, dellITIS Meucci di Firenze e dellIstituto Sarocchi Roncalli di Poggibonsi (Siena) accompagnati dai dirigenti sco-lastici, si svolta allo stabilimen-to Laika Caravans a Tavarnelle Val di Pesa. Eccellenza produttiva mondiale del territorio, Laika Ca-ravans, nella formazione, vanta esperienze sul campo perch la-zienda toscana della canina alata da sempre crede che il patrimonio formativo sia alla base per creare

    Education, giovani, imprese: quali azioni per il territorio? Liniziativa organizzata nello stabilimento Laika Caravans ha coinvolto studenti, professori e dirigenti scolastici

    personale competente e motivato. Infatti, pi di un dipendente

    dellazienda entrati in Laika con tirocini e contratti di formazione. La giornata stata una ulterio-re testimonianza dellimpegno dellazienda, che fra le altre cose aderisce a Job in Lab, progetto che mette in comunicazione le aziende con il mondo delle uni-versit, reclutando neo-laureati interessati a svolgere il tirocinio presso varie aziende.

    Qual la fi gura professio-nale che richiedete di pi? Come si fa a lavorare in Laika?

    Che posso fare per mettere su una impresa?: sono stati sot-toposti ad un fuoco di domande i relatori della mattinata che ha consentito di far conoscere le ini-ziative del Gruppo Giovani Im-prenditori di Confi ndustria Firen-ze a sostegno delle neo-imprese e i percorsi della Scuola di Tecnolo-gie Industriali.

    Cresce nei mercati emergenti lexport to-scano trainato dai set-tori tradizionali del made in Italy, a spiegarlo RETHINK, il Rap-porto con le previsioni sui trend dellexport italiano per il 2014-2017, con un focus particolare dedicato al tessuto imprendito-riale toscano, redatto da SACE e presentato nel maggio scorso nella sede di Confi ndustria Fi-renze, in un incontro introdotto dal presidente Simone Bettini.

    Il rapporto rileva che la Toscana si conferma una delle regioni italiane pi orientate ai mercati internazionali e sono ottime le prospettive di cresci-ta per lexport toscano per il 2014-17. Moda, agroalimentare, gioielli, meccanica strumenta-le - ha spiegato da Sace - sono settori che in previsione hanno ottime prospettive, e i mercati di riferimento sono i pi dispara-ti. Caratterizzate da unelevata capacit di riadattamento, in-

    Export, presentato Firenze RethinkLo studio previsionale sullexport stilato dal gruppo assicurativo-finanziario italiano Sace

    novazione e specializzazione, le imprese toscane hanno saputo anticipare i tempi e reagire alle diffi colt congiunturali grazie a un percorso di crescita soste-nuto da elevati volumi di export, diretto soprattutto fuori dallEu-ropa.

    A livello di export naziona-le, si prevede una crescita soste-nuta in settori come alimentari e bevande, meccanica strumen-tale, tessile e abbigliamento. A spiegarlo il Rapporto di SACE, che inserisce quasi tutti que-sti comparti nella classifi ca Top Sector, ovvero la classifi ca dei settori di punta per lexport ita-

    liano nei prossimi quattro anni (2014-2017): lagroalimentare, best performer a livello nazio-nale, con previsioni di crescita dellexport all8,9%, seguito dal-la meccanica strumentale (8,5%) e, qualche gradino pi in basso, dal tessile e abbigliamento (7%). Mentre i migliori margini di cre-scita per lexport di questi settori proverranno dai mercati emer-genti: non solo i Brics, ma an-che diverse destinazioni meno battute (come Arabia Saudita, Angola, Cile, Filippine e Tailan-dia) senza dimenticare i mercati avanzati gi acquisiti (come Ca-nada e Francia).

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 48

    publiredazionale

    CONFINDUSTRIA FIRENZE

    Per le imprese toscane sar pi facile accedere ai mercati arabi

    Le imprese toscane hanno una opportu-nit in pi per arrivare ai mercati dellAfrica del Nord e Sub Sahariana, del Medio Oriente, del Sub Continente Indiano e dei principali paesi CIS, grazie ad un accordo siglato, nei giorni scorsi, da Banca Ubae e Confi ndustria Toscana. Alla base dellaccordo la possibilit da parte delle imprese toscane di servizi bancari specia-lizzati messi a disposizione dalli-stituto di credito e unassistenza professionale tailor made su deter-minati mercati internazionali, ga-rantita anche dal network di con-sulenti allestero di Banca UBAE. Laccordo stato fi rmato dal vice presidente di Confi ndustria Tosca-na Andrea Fabianelli e dal diretto-re generale di Banca Ubae, Mario Sabato. E importante che le no-stre imprese conoscano bene i mercati oggi trainanti sottolinea Andrea Fabianelli, vicepresidente Confi ndustria Toscana con delega allinternazionalizzazione e sia-no accompagnate nei loro progetti di penetrazione da servizi quali-

    fi cati in Italia ed in loco. In alcuni di essi vi sono ancora ampi spazi di crescita, la domanda di nostri prodotti belli e ben fatti Made in Italy e sar ancora forte. Ubae ben presente e radicata su questi territori, ne conosce caratteristiche, rischi, opportunit e peculiarit. Sono molte le aziende italiane, anche di piccola e media dimen-sione, che sono riuscite ad entrare con successo e che ora sviluppano ingenti volumi daffari.

    Con questo accordo ha dichiarato Mario Sabato inten-diamo affi ancare concretamente le aziende toscane nei loro processi di internazionalizzazione, offren-do tutta la gamma di servizi per loperativit con lestero, tra i quali: rilascio di bondistica internazio-nale, emissione e/o conferma di lettere di credito, factoring insieme ad una assistenza e consulenza tecnica qualifi cate. Laccordo stato sottoscritto poco prima dellinizio di un seminario infor-mativo che si tenuto nella sede di Confi ndustria Firenze nel mag-gio scorso.

    Siglato un accordo di collaborazione Banca Ubae e Confindustria Toscana

    Nella foto da sinistra: Andrea Fabianelli e Mario Sabato

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 49CONFINDUSTRIA SIENA

    Lavorare nellindustria alimentare vuol dire prima di tutto, soddi-sfare i propri clienti offrendo loro i migliori prodotti.

    Negli ultimi anni, lattenzio-ne dei consumatori si spostata sempre di pi verso tutti gli aspetti legati alla qualit nel settore agro-alimentare, non solo del prodotto fi nito ma anche dei suoi processi produttivi in tutte le fasi, dal pro-duttore al consumatore.

    I regolamenti comunitari co-stituenti il cosiddetto pacchetto igiene (Regolamenti (CE) 852, 853, 854, 882/2004, e successive integrazioni), approfondiscono e precisano le tematiche della sicu-rezza alimentare e le modalit di applicazione del sistema HACCP in Europa affi ancati da normative, come la UNI EN ISO 22000, gli standard BRC e IFS, che introdu-cono, inoltre, le regole dei Sistemi di Gestione per la Sicurezza Ali-mentare.

    I corsi di formazione organiz-zati da Assoservizi S.r.l. (Societ di servizi di Confi ndustria Siena ac-creditata per la Formazione con-tinua in Regione Toscana - cod. SI0158) nella sede operativa in Localit Belvedere, Ing. 2, a Colle di Val dElsa, permettono di ot-temperare a quanto previsto dalla normativa comunitaria e Regio-nale.

    LHACCP Hazard Analy- sis and Critical Control Points un sistema di autocontrollo alimen-tare igienico che ogni operatore

    nel settore della produzione di alimenti deve mettere in atto al fi ne di valutare e stimare pericoli e rischi e stabilire misure di con-trollo per prevenire linsorgere di problemi igienici e sanitari e tute-lare cos la salute dei consumatori.

    Prima delladozione di nor-me HACCP o autocontrollo ali-mentare per ligiene degli alimenti e HACCP i controlli venivano effettuati a valle del processo pro-duttivo, con analisi sulla salubrit soltanto del prodotto fi nito, pron-to per la vendita al consumatore con uneventuale azione correttiva a ritroso, attuata successivamente alla concretizzazione del rischio in pericolo. Dopo lemanazione del D. Lgs. 155/1997 poi abrogato dal regolamento CE 852/2004, il sistema per ligiene degli alimenti HACCP ha introdotto il concetto di prevenzione e parte dalla ricer-ca dei pericoli verifi cabili durante una qualsiasi fase del processo produttivo e durante ogni altra fase successiva come lo stoccag-gio, il trasporto, la conservazione e la vendita al consumatore.

    In altri termini questo con-trollo si prefi gge di monitorare tutta la fi liera del processo di pro-duzione e distribuzione degli ali-menti.

    In seguito alla modifi ca del Titolo V della Costituzione, che ha trasferito le competenze in materia di salute alle Regioni, il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato la L.R. n 24/2003, che a sua volta ha modifi cato in

    I corsi di Assoservizi per laformazione obbligatoriaIndustria alimentare, la formazione promuove la qualit. Le iniziative di Assoservizi, societ di formazione di Confindustria Siena

    modo sostanziale gli obblighi in materia di igiene per i lavoratori dellindustria alimentare, abolen-do lobbligo del libretto sanitario ed introducendo, con apposita delibera, lobbligo di una forma-zione specifi ca in materia di igiene degli alimenti per tutti coloro che si occupano di preparazione, tra-sformazione, fabbricazione, con-fezionamento, deposito, traspor-to, distribuzione, manipolazione, vendita o fornitura, compresa la somministrazione, di prodotti ali-mentari.

    La formazione degli alimen-taristi in Toscana , quindi, uno strumento essenziale di preven-zione che i responsabili dellim-presa alimentare sono tenuti ad assicurare.

    I titolari di imprese che ope-rano nellintero settore alimentare devono, quindi, assicurare che gli addetti alla manipolazione degli alimenti abbiano ricevuto una

    adeguata formazione. Si tratta di una formazione specifi ca, perma-nente e documentata che confe-risce allintero settore valore ag-giunto in termini di conoscenza e di sicurezza attraverso una pano-ramica completa sulle normative e sulle sanzioni che regolamentano il settore, individuando le linee guida per i corretti comporta-menti e procedure atte a garantire unadeguata igiene alimentare.

    Attualmente la formazione degli alimentaristi nella Regione Toscana disciplinata dalla deli-bera di Giunta Regionale n. 559 del 21 Luglio 2008 e dalla relativa nota esplicativa del 28.11.2008 che ne defi niscono struttura, organiz-zazione e didattica.

    Il corso di formazione HACCP per ligiene degli alimen-ti destinato a tutti coloro che si trovano ad operare in ambienti di lavoro in cui vengono manipolati alimenti o bevande (bar, trattorie,

  • IES | aprile-giugno 2014 | Pagina 50 CONFINDUSTRIA SIENA

    ristoranti, osterie, hotel, alberghi, industria alimentare e ogni altra attivit che comporti la manipo-lazione di generi alimentari) atte-nendosi ad alcuni importanti re-quisiti. Il primo si riferisce al fatto che questa pu essere organizzata e realizzata, tranne poche eccezio-ni (imprese alimentari con propria struttura organizzativa interna che consenta di assicurare la forma-zione per i propri addetti), solo da strutture accreditate presso la Regione Toscana (ai sensi della DGR 436/03 e sue modifi che) se-condo le modalit di attuazione previste ai punti a), b), c), dell art. 17 della L.R. 32 del 26/07/2002 e dal capo III del relativo Regola-mento di esecuzione, approvato

    con decreto del Presidente della Giunta regionale dell8/08/2003, n. 47/R. Nel caso in cui, per lo svolgimento dei corsi, accanto ai sistemi tradizionali, si intenda pre-vedere anche lutilizzo di supporti informatici e multimediali, i corsi medesimi dovranno esser effet-tuati alla presenza del responsa-bile dellimpresa alimentare o del responsabile dellautocontrollo o di un suo sostituto, purch sia-no debitamente formati. Inoltre i contenuti dei corsi effettuati tra-mite supporti informatici e mul-timediali dovranno essere predi-sposti da soggetti aventi i requisiti professionali previsti per i docenti, mentre i supporti stessi dovranno essere realizzati da soggetti esperti

    in materia di formazione multi-mediale, nonch essere costruiti con criteri metodologici ricono-sciuti idonei ai fi ni della forma-zione. Per garantire agli operatori una formazione pi puntuale ed attenta, la formazione di base strutturata sulla base della sud-divisione tra attivit alimentari complesse e semplici. Le prime sono attivit di preparazione e produzione degli alimenti, quelle semplici si riferiscono ad attivit di vendita, somministrazione, depo-sito e trasporto.

    La durata ed i contenuti di-dattici variano, inoltre, a seconda che gli interessati siano addetti o responsabili (la durata va da un massimo di sedici ore per i Titolari di attivit alimentari complesse/Responsabili dei Paini di autocon-trollo ad un minimo di otto per gli addetti con mansioni alimentari semplici).

    La formazione di base sottoposta ad aggiornamento obbligatorio della durata di otto o quattro ore a seconda della sud-divisione tra attivit complesse o semplici, che deve avvenire con periodicit quinquennale. Il per-sonale neoassunto, qualora non gi adeguatamente formato, deve frequentare un corso di forma-zione entro 180 giorni dallinizio

    dellattivit lavorativa dallassun-zione stessa. Nel caso di perso-nale assunto con contratti atipici e stagionali, si ritiene opportuno che lobbligo formativo sia gi stato assolto e opportunamente documentato al momento dellas-sunzione.

    In assenza delle condizioni che permettano lattuazione di quanto sopra indicato, limitata-mente ai contratti di durata infe-riore a trenta giorni, la formazio-ne di tale personale potr essere sostituita da un addestramento mirato e documentato, effettuato dal responsabile del piano di au-tocontrollo e/o dal datore di lavoro (a condizione che siano in posses-so dellattes