Identificare e valutare una buona pratica

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PON Governance e Azioni di Sistema 2007-2013 Piano Formez PA 2011-2014

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Diapositive dell'intervento della dottoressa Claudia Onnis del Formez PA, presentate nel corso del Seminario “Trasparenza e visibilità degli interventi finanziati con il FESR: esperienze, lezioni apprese e nuove regole per il periodo 2014-2020”, organizzato dal progetto Capacity SUD lo scorso 8 maggio 2013 a Palermo

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PON Governance e Azioni di Sistema 2007-2013

Piano Formez PA 2011-2014

CONTESTO

• cosa: attività di assistenza tecnica al Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, nell’ambito del Progetto ETICA pubblica nel Sud

• quando: aprile 2012 – gennaio 2013

• perché:

� individuare un modello da seguire per identificare e valutare come buona una determinata pratica riferita al PO FESR 2007-2013

� e attraverso la selezione e pubblicazione su web di esempi positivi di utilizzo dei fondi, innescare un processo di apprendimento tra pari e contribuire a migliorare la conoscenza dei risultati raggiunti.

Identificare e valutare una buona pratica

METODOLOGIA

• Affiancamento in presenza e a distanza

• Gruppo di lavoro misto esperti Formez PA/Regione Siciliana:

� Michela Vecchia - Esperta in valutazione e analisi delle politiche pubbliche

� Dipartimento regionale della Programmazione Area 2 – Coordinamento, Comunicazione, Assistenza Tecnica

� NVVIP - Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici

� Rete dei Referenti della Comunicazione PO FESR 2007-2013

Identificare e valutare una buona pratica

CARONTE

Identificare e valutare una buona pratica

• Le raccolte di buone pratiche si collocano solitamente al

termine della realizzazione degli interventi previsti dal

programma operativo

• sono attività che andrebbero previste e pianificate già nella

fase di programmazione degli interventi, in modo da

prevedere un sistema di raccolta dati (qualitativi e

quantitativi) funzionali all’analisi che conduce

all’individuazione delle buone pratiche.

PROBLEMA

• le attività svolte sono state considerate come l’inizio di un processo di medio-lungo periodo che consentirà, per la prossima programmazione, di mettere a regime il sistema e renderlo parte integrante delle azioni di trasparenza ed apprendimento che sono state avviate.

• Il ragionamento è stato guidato dalla disponibilità di una serie di strumenti di disseminazione già esistenti (EuroInfoSicilia) o in corso di sviluppo presso la Regione Siciliana con il supporto del Progetto Etica pubblica nel Sud (ad esempio l’applicazione per la georeferenziazione dei progetti) dai quali ricavare le informazioni necessarie alla fase di selezione dei progetti.

ALTERNATIVE

FASI

1) :

� definizione condivisa di buona pratica;

� identificazione dimensioni di analisi;

� predisposizione scheda descrittiva progetti

2):

� selezione progetti

� validazione modello

� linee guida condivise

Identificare e valutare una buona pratica

Costruzione modello

Validazione modello

• FASE 1) definizione condivisa di buona pratica

Flessibile e coerente col contesto di applicazione: PO FESR Sicilia 2007-2013

Identificare e valutare una buona pratica

� Commissione europea – Programma Interreg IV C,

[…] una buona pratica è definita come un’iniziativa (metodologie, progetti,

processi, tecniche) sviluppata in una delle priorità tematiche del

programma che ha provato di avere un buon esito e che ha il potenziale

per essere trasferita in altre aree geografiche. Si è evidenziato un buon

esito quando una buona pratica ha già fornito risultati tangibili e misurabili

nel raggiungimento di un obiettivo specifico.

Identificare e valutare una buona pratica

� “La catalogazione delle buone pratiche FSE: lo

scenario europeo”[2]

[…] Definiamo buona pratica un’iniziativa che: sia efficace nel raggiungimento dei risultati attesi; sia sostenibile ed efficiente; presenti elementi di innovazione; sia riproducibile in altri contesti geografici e/o settoriali; sia coerente nella sua formulazione progettuale; presenti elementi concreti che possano contribuire alla riformulazione e al miglioramento delle politiche settoriali e di programmazione

• [2] pubblicazione del progetto “Catalogo nazionale delle buone pratiche del Fondo sociale europeo e dei Programmi e Iniziative comunitari e realizzate in Italia” realizzata da Irs, Cles, Conform, Engineering –Ingegneria informatica e Fondazione Brodolini

Identificare e valutare una buona pratica

FASI

1) :

� definizione condivisa di buona pratica;

� identificazione dimensioni di analisi;

� predisposizione scheda descrittiva progetti

2):

� selezione progetti

� validazione modello

� linee guida condivise

Identificare e valutare una buona pratica

Costruzione modello

Validazione modello

Identificare e valutare una buona pratica

Criteri per differenziare le tipologie di buone pratiche

BP validata

attraverso la

ricerca

⇒ Provata efficacia nell’affrontare un problema comune;

⇒ Provata efficacia in più di un contesto;

⇒ Replicabilità su larga scala;

⇒Elementi di giudizio finali basati sulla comparazione tra benchmark oggettivi ed i

risultati (positivi) raggiunti;

⇒ Elementi di giudizio finali basati su una valutazione condotta da un soggetto qualificato

ed esterno.

BP testata sul

campo

⇒ Efficacia nell’affrontare un problema comune;

⇒ Efficacia in più di un contesto;

⇒ Replicabilità su scala limitata;

⇒ Dati di supporto basati sulla comparazione tra benchmark oggettivi ed i risultati

(positivi) raggiunti;

⇒ Dati di supporto basati su una valutazione interna o esterna.

Pratica

promettente

⇒ Potenziale efficacia nell’affrontare un problema comune;

⇒ Efficacia in un contesto specifico;

⇒ Potenziale per la replicabilità;

⇒ Dati di supporto basati sulla comparazione tra benchmark oggettivi ed i risultati

(positivi) raggiunti limitati;

⇒ Dati di supporto basati su una valutazione interna limitati.

FASE 1) identificazione delle dimensioni di analisi

Dimensione Descrizione

Innovatività Identifica la capacità di trovare soluzioni nuove e creative a problemi comuni

Efficienza Identifica l’esistenza di un buon rapporto tra risultati raggiunti e risorse utilizzate

Efficacia Definisce l’impatto positivo e tangibile rispetto ai target di riferimento, ad esempio

territorio, popolazione, problema specifico, …

Sostenibilità Identifica l’esistenza di benefici duraturi per i soggetti che sono stati coinvolti, ad esempio

la comunità, il sistema socio-economico, gli individui, …

Riproducibilità Definisce la potenzialità dell’intervento per essere riprodotto in contesti simili,

costituendo un modello per la creazione di iniziative e politiche analoghe altrove

Trasferibilità Identifica l’esistenza di elementi che possano essere trasferiti in contesti diversi e/o

utilizzati in relazione a problematiche differenti senza essere necessariamente modificati

Adattabilità Definisce la capacità di trovare applicazione attraverso cambiamenti minimi rispetto alla

pratica originaria

FASE 1) identificazione delle dimensioni di analisi

Dimensione Descrizione

Efficienza BP = di mostrare un buon rapporto tra risultati raggiunti e risorse utilizzate;

Innovatività BP = fornire soluzioni nuove e creative a problemi comuni;

Sostenibilità BP = produrre benefici duraturi per i soggetti coinvolti (comunità, sistema socio-

economico, individui, …);

Riproducibilità/

Trasferibilità

BP = dimostrare il potenziale per essere riprodotta in contesti simili costituendo un

modello per la creazione di iniziative e politiche analoghe altrove.

focus group giugno 2012: quale rilevanza per le diverse dimensioni?• limitare il modello a quattro caratteristiche/dimensioni:

FASE 1) identificazione delle dimensioni di analisi

Macro dimensione Peso

Innovatività 15%

Sostenibilità 50%

Riproducibilità/trasferibilità 35 %

Dal repertorio progetti alla scheda descrittiva delle buone prassi

FASE 1) scheda descrittiva progetti

CARONTE

� Sezione 1 - Dati anagrafici del progetto. In questa sezione vengono raccolti tutti i dati relativi alla tipologia di progetto, alla tematica ed al territorio di riferimento, ai soggetti attuatori, ai beneficiari, al periodo di

implementazione, etc. ricavabili dai sistemi di monitoraggio in uso;

� Sezione 2 - Descrizione del progetto. In questa sezione sono riportati gli elementi relativi agli obiettivi ed alle attività previste dal progetto, ai risultati attesi e raggiunti, se già disponibili, alle eventuali criticità.

� Sezione 3 - Elementi di successo. In questa sezione vengono descritti gli elementi di buona pratica riscontrabili nelle diverse dimensioni (con particolare riferimento all’innovazione, alla sostenibilità, ed alla riproducibilità/trasferibilità) ed alle lezioni apprese attraverso l’implementazione del progetto (elementi metodologici, processuali, di coinvolgimento degli stakeholder, …).

FASE 1) scheda descrittiva progetti

• clusterizzazione: ovvero individuazione di alcuni settori

tematici del PO FESR sui quali sperimentare l’applicazione del modello di selezione delle buone prassi

• individuazione, all'interno del cluster, di progetti con potenzialità di configurarsi quali buone pratiche;

• interviste ai beneficiari dei progetti individuati quali potenziali buone pratiche e applicazione della griglia di valutazione.

FASE 2) selezione e validazione del modello

• 10 grandi progetti infrastrutturali afferenti agli Assi 1 Reti e

collegamenti per la mobilità, 2 Uso efficiente delle risorse

naturali e 6 Sviluppo urbano sostenibile del PO FESR;

• 6 progetti cosiddetti “significativi” (ovvero progetti già

segnalati dall’Amministrazione regionale alla Commissione

europea) afferenti all’Asse 4 Diffusione della ricerca,

dell’innovazione e della società dell’informazione del PO

FESR.

FASE 2) selezione e validazione del modello

• FASE 2) selezione e validazione del modelloProgetto schedato Asse FESR

Recupero e valorizzazione dei vitigni tradizionali siciliani Progetto significativo Asse 4

Innovazione per la Cerealicoltura in Sicilia (I.C.S.) Progetto significativo Asse 4

Mail-Security - monitoraggio sostanze illecite nella corrispondenza Progetto significativo Asse 4

Potenziamento mediante raddoppio della linea ferroviaria Palermo–aeroporto di Punta Raisi con funzione di metropolitana

urbana e territorialeGrande Progetto Asse 1

Velocizzazione della linea ferroviaria Palermo-Agrigento Grande Progetto Asse 1

Chiusura dell’anello ferroviario di Palermo Grande Progetto Asse 1

Circumetnea: completamento tratte urbane e avvio interventi sulle nuove tratte, fino all’aeroporto di Catania Grande Progetto Asse 1

Costruzione di tre linee tranviarie nel Comune di Palermo Grande Progetto Asse 1

Completamento Autostrada Siracusa-Gela: lotto 6+7+8 “Ispica-Viadotti Scardina e Salvia – Modica” Grande Progetto Asse 1

Itinerario Agrigento – Caltanissetta – Progetto di adeguamento a 4 corsie della SS 640 di Porto Empedocle nel tratto dal km

9+800 al km 44+400Grande Progetto Asse 1

Interporto di Termini Imerese Grande Progetto Asse 1

Lavori di ricostruzione dell’acquedotto Gela-Aragona Grande Progetto Asse 2

Rifacimento dell’acquedotto Montescuro Ovest Grande Progetto Asse 2

Centro di Adroterapia Grande Progetto Asse 6

SPERIMENTAZIONE:

emerge un modello in 3 fasi (individuazione dei progetti,

applicazione della griglia di valutazione, interviste)

replicabile solo in un contesto organizzativo in cui i flussi

informativi siano gestiti il più possibile attraverso procedure

digitalizzate

RACCOMANDAZIONI

avviare una procedura regolare di identificazione,

comunicazione e disseminazione delle BP richiede

all’amministrazione regionale un duplice investimento:

• nella formazione dei soggetti coinvolti

• nella reingegnerizzazione del sistema attualmente in uso per

il monitoraggio dei progetti che tenga necessariamente conto

delle dimensioni di analisi più idonee a identificare i progetti

di successo all’interno degli interventi del PO

RACCOMANDAZIONI

• avviare un processo di standardizzazione dei dati raccolti

dai Dipartimenti regionali, sia per quanto riguarda le

modalità di inserimento che le tipologie di informazioni da

inserire, in modo da uniformare le informazioni disponibili e

renderle così più facilmente confrontabili e fruibili anche

centralmente;

RACCOMANDAZIONI

• predisporre documentazione e reportistica standard,

utilizzabile da parte di tutti gli attuatori di progetto, che

consenta sia la presentazione delle domande di

finanziamento su formulari standardizzati (che includano

informazioni chiave utili per la successiva compilazione

delle sezioni 1 & 2 della scheda progetto), sia la

presentazione dei risultati intermedi e finali dell’azione

attraverso una descrizione qualitativa del processo di

implementazione e dei risultati/prodotti sviluppati;

RACCOMANDAZIONI

• interagire in maniera più sistematica con i soggetti attuatori

dei progetti, in modo da poter aver un quadro completo del

processo di attuazione ed implementazione, come anche

degli step successivi di raggiungimento degli obiettivi.

RACCOMANDAZIONI

• Es: i soggetti attuatori possono essere tenuti a rispondere

ad alcune richieste da parte dell’Amministrazione (ad

esempio la presentazione di rapporti intermedi e finali,

relazioni sull’attuazione e l’andamento dell’intervento, o

altro, su formulari standardizzati) o ad intervenire

direttamente nell’aggiornamento delle schede progetto

pubblicate attraverso una clausola contrattuale specifica

(come accade per molti dei programmi di iniziativa

comunitaria);

RACCOMANDAZIONI

• accompagnare questo sistema con azioni di trasparenza e

comunicazione quali la pubblicazione, ad esempio sul sito

web EuroInfoSicilia, dell’elenco dei progetti che comprenda

la descrizione dettagliata di tutti gli interventi finanziati

indipendentemente dalla loro potenzialità di divenire buone

pratiche, in formato aperto.

RACCOMANDAZIONI