Idee dal mondo: verso l’inclusione e... · L’inclusione e la partecipazione sono essenziali per...

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Idee dal mondo: verso l’inclusione Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948) afferma il diritto di ogni uomo all’istruzione Conferenza Mondiale sulla Education for All (1990) chiarisce che questo diritto vale per tutti, indipendentemente dalle differenze tra gli individui Regole Standard delle Nazioni Unite sull’Eguaglianza di Opportunità per le Persone Disabili (1993) esorta le Nazioni a fare in modo che l’educazione speciale sia parte integrante del sistema educativo complessivo

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Idee dal mondo: verso l’inclusione

Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948) afferma il diritto di ogni uomo all’istruzione

Conferenza Mondiale sulla Education for All (1990) chiarisce che questo diritto vale per tutti, indipendentemente dalle differenze tra gli individui

Regole Standard delle Nazioni Unite sull’Eguaglianza di Opportunità per le Persone Disabili (1993) esorta le Nazioni a fare in modo che l’educazione speciale sia parte integrante del sistema educativo complessivo

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Idee dal mondo: inclusione

Dichiarazione di Salamanca (1994) sulla

educazione speciale

UNESCO, 92 rappresentanti governativi, 25

rappresentanti di organizzazioni internazionali

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Dichiarazione di Salamanca

Ogni bambino ha un fondamentale diritto all’educazione

Ogni bambino ha caratteristiche, interessi, abilità unici

I sistemi educativi e i programmi didattici devono tener

conto della grande varietà di questi bisogni e caratteristiche

Gli individui con bisogni educativi speciali devono avere

accesso alle scuole di tutti, le quali devono adottare un

approccio pedagogico in grado di rispondere adeguatamente

a questi bisogni

Le scuole di tutti con questo orientamento inclusivo sono i

mezzi più efficaci per combattere la discriminazione sociale e

creare comunità di vita accoglienti

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… ancora …L’inclusione e la partecipazione sono essenziali per la dignità umana, per il godimento e l’esercizio dei diritti umani

Tutti i bambini dovrebbero poter imparare insieme, indipendentemente dalle difficoltà o dalle differenze che essi possono avere.

Una scuola inclusiva deve riconoscere e rispondere ai diversi bisogni degli studenti, assicurando la qualità dell’educazione attraverso appropriati curricula, pianificazioni organizzative, strategie didattiche, uso di risorse e creazione di sinergie con le comunità territoriali

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Negli Stati Uniti e in Canada

il Movimento per la Vita Indipendente

Rivendica diritti

Pretende azioni e interventi

Espone visibilità e presenza partecipativa

DISABILE

E IN SALUTE!

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Adolf Ratzka

Ed Roberts

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I diritti delle persone disabili

1975: le Nazioni Unite hanno stilato la Prima

Dichiarazione sui Diritti delle Persone Disabili.

Veniva fin da allora così riconosciuta la necessità,

per questa popolazione, di un “supplemento di

garanzie” – misure politiche, sociali, culturali,

economiche – ritenute indispensabili per preparare il

terreno al raggiungimento della piena parità

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I diritti delle persone disabili - 2

1993: l’ONU ha emanato le Regole Standard per il

Raggiungimento delle Pari Opportunità per le Persone con

Disabilità.

Nel documento – che non è vincolante a livello

giuridico – viene enunciato il principio secondo il

quale le persone con disabilità, in quanto soggetti

attivi e unici responsabili delle proprie scelte,

devono partecipare direttamente all’elaborazione

delle politiche che le riguardano.

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I diritti delle persone disabili - 3

2000: l’Unione Europea adotta la Carta dei Diritti

Fondamentali

Sottolinea per le persone disabili l’importanza del

principio di non discriminazione

Esso deve essere associato al diritto ad usufruire di

interventi che garantiscano la loro indipendenza,

integrazione e partecipazione alla vita della comunità

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Carta dei Diritti Fondamentali

Unione Europea

Art. 21. Non discriminazione.

È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.

Nell’ambito d’applicazione del trattato che istituisce la Comunità europea e del trattato sull’Unione europea è vietata qualsiasi discriminazione fondata sulla cittadinanza, fatte salve le disposizioni particolari contenute nei trattati stessi.

Art. 26. Inserimento dei disabili.

L’Unione riconosce e rispetta il diritto dei disabili di beneficiare di misure intese a garantirne l’autonomia, l'inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità.

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I diritti delle persone disabili - 4

2002, Congresso Europeo sulla Disabilità

Dichiarazione di Madrid

pari opportunità e non compassione

integrazione, inclusione e non esclusione

visibilità e rispetto dell’eterogeneità presente all’interno

del gruppo

non discriminazione

soprattutto, partecipazione diretta: «niente sui disabili

senza i disabili».

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I diritti delle persone disabili - 5

Il 13 dicembre 2006

a New York

dopo cinque anni di lavori del Comitato ad Hocappositamente istituito

Convenzione Internazionale sui Diritti Umani delle Persone conDisabilità

è stata promulgata dalla 61° Assemblea Generale dell’ONU

sarà, come ha detto il Presidente svedese Jan Eliasson, laprima Convenzione di questa portata del nuovo secolo

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La Convenzione Internazionale sui

Diritti delle Persone Disabili

Nothing about us without us…

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Art. 1 - Scopi

1. Promuovere, proteggere e assicurare il

pieno ed eguale godimento di tutti i diritti

umani e le libertà fondamentali da parte delle

persone con disabilità e favorire il rispetto

della loro dignità

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Art. 1 - Scopi

2. Le persone con disabilità includono quanti

hanno minorazioni fisiche, mentali,

intellettuali o sensoriali a lungo termine che in

interazione con varie barriere possono

impedire la loro piena ed effettiva

partecipazione nella società su una base di

eguaglianza con gli altri.

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Art. 3 – Principi generali

I principi della presente Convenzione sono:

(a) Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale - compresa la

libertà di compiere le proprie scelte - e l’indipendenza delle persone;

(b) La non-discriminazione;

(c) La piena ed effettiva partecipazione e inclusione all’interno della società;

(d) Il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità

come parte della diversità umana e dell’umanità stessa;

(e) La parità di opportunità;

(f) L’accessibilità;

(g) La parità tra uomini e donne;

(h) Il rispetto per lo sviluppo delle capacità dei bambini con disabilità e il

rispetto per il diritto dei bambini con disabilità a preservare la propria identità.

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Articoli

4. Obblighi generali

5. Eguaglianza e non discriminazione

6. Donne con disabilità

7. Bambini con disabilità

8. Sensibilizzazione

9. Accessibilità

10. Diritto alla vita

11. Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie

12. Eguale riconoscimento di fronte alla legge

13. Accesso alla giustizia

14. Libertà e sicurezza della persona

15. Diritto di non essere sottoposto a torture, a pene

o a trattamenti crudeli, inumani o degradanti

16. Diritto di non essere sottoposto a sfruttamento,

violenza, maltrattamenti

17. Protezione dell’integrità della persona

18. Libertà di movimento e di cittadinanza

19. Vita autonoma e inclusione nella comunità

20. Mobilità personale

21. Libertà di espressione, opinione e accesso

all’informazione

22. Rispetto della vita privata

23. Rispetto del domicilio e della famiglia

24. Istruzione

25. Salute

26. Abilitazione e riabilitazione

27. Lavoro e occupazione

28. Adeguato livello di vita e protezione sociale

29. Partecipazione alla vita politica e pubblica

30. Partecipazione alla vita culturale,

alla ricreazione, al tempo libero e allo sport

31. Statistiche e raccolta dati

32. Cooperazione internazionale

33. Applicazione a livello nazionale e monitoraggio

[… altri di regolamentazione]

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Art. 5 – Eguaglianza e non discriminazione

1. Gli Stati Parti riconoscono che tutte le persone sono uguali di fronte e

secondo la legge ed hanno diritto, senza alcuna discriminazione, a uguale

protezione e uguale beneficio della legge.

2. Gli Stati Parti devono proibire ogni forma di discriminazione fondata

sulla disabilità e garantire alle persone con disabilità uguale ed effettiva

protezione legale contro la discriminazione qualunque ne sia il

fondamento.

3. Al fine di promuovere l’eguaglianza ed eliminare le discriminazioni, gli

Stati Parti prenderanno tutti i provvedimenti appropriati, per assicurare

che siano forniti accomodamenti ragionevoli.

4. Misure specifiche che fossero necessarie ad accelerare o conseguire de

facto l’eguaglianza delle persone con disabilità non saranno considerate discriminatorie

ai sensi della presente Convenzione.

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Italia

Legge n. 18 marzo 2009

hanno ratificato la

Convenzione Internazionale dei Diritti

delle Persone con Disabilità

Unione Europea

23 dicembre 2010

http://europa.eu/rapid/press-release_IP-11-

4_it.htm

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Un’ulteriore eco nella nostra

legislazione recente

Legge 67 dell’1 marzo 2006

«Misure per la tutela giudiziaria delle persone

con disabilità vittime di discriminazioni»

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Art. 2. Nozione di discriminazione.

1. Il principio di parità di trattamento comporta che non può essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità.

2. Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga.

3. Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone.

4. Sono, altresì, considerate come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.

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Qual è stato il ruolo dell’Italia

in questa storia?

Ossequiosa spettatrice?

Silenziosamente partecipe?

Esecutrice pedissequa?

Sussiegosa ubbidiente?

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La Costituzione Italiana

https://www.youtube.com/watch?v=qKIwq

I_WzqE

56.58/1.27

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Integrazione:

il primo percorso legislativo

Legge 118, 1971

Decreti Delegati, 1973

Il “documento Falcucci”, 1974

Circolare 227, 1975

Legge 517, 1977

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Legge 118 del 1971

...L’istruzione dell’obbligo deve avvenire nelle

classi normali della scuola pubblica, salvo i

casi in cui i soggetti siano affetti da gravi

deficienze intellettive o da menomazioni

fisiche di tale gravità da impedire o rendere

molto difficoltoso l’apprendimento o

l’inserimento nelle predette classi normali….

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Legge Decreti Delegati - 1973

prevede all’articolo 6

…..la scelta di aprire la scuola ai fanciulli

handicappati e di predisporre dunque

strutture e mezzi per rendere effettivo il

processo di inserimento….

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Documento Falcucci 8 ottobre 1974

Accento sui principi che hanno portato alla

de-istituzionalizzazione

Primato della prevenzione

Idea del bambino propositore

Ruolo trainante della socializzazione

Apprestamento di adeguate misure per

rendere reale l’integrazione

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Circolare Ministeriale 227

8 agosto 1975

In essa si parla per la prima volta di

integrazione scolastica e sociale degli

handicappati e si indicano

….misure e modalità organizzative utili ed

applicabili per facilitare, per quanto possibile,

un sempre più ampio inserimento di detti

alunni nelle scuole aperte a tutti gli allievi…

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Circolare Ministeriale 227

8 agosto 1975 (2)

dichiara che questo obiettivo sarebbe stato possibile

…. dalla stessa trasformazione e dal

rinnovamento delle scuole comuni….

le quali avrebbero dovuto

….accogliere anche i discenti che nell’età

dell’obbligo scolastico presentassero

particolari difficoltà di apprendimento e di

adattamento….

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Legge 517

4 agosto 1977Articolo 7 ultimo comma

abolizione delle classi differenziali e delle

classi di aggiornamento

….. realizzata attraverso una programmazione

educativa collegiale, comprendente anche le

attività scolastiche integrative, nonché le

attività di sostegno e le attività svolte da

insegnanti specializzati

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Legge-Quadro sull’Handicap

n. 104, 1992

Art.8 Inserimento e integrazione sociale

L’inserimento e l’integrazione sociale della persona handicappata si realizzano mediante (…)

c) interventi diretti ad assicurare l’accesso agli edifici pubblici e privati e ad eliminare o superare le barriere fisiche e architettoniche che ostacolano i movimenti nei luoghi pubblici o aperti al pubblico;

d) provvedimenti che rendano effettivi il diritto all’informazione e il diritto allo studio della persona handicappata, con particolare riferimento alle dotazioni didattiche e tecniche, ai programmi, a linguaggi specializzati, alle prove di valutazione e alla disponibilità di personale appositamente qualificato, docente e non docente

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Articoli relativi all’educazioneArt. 12 Diritto all’educazione e all’istruzione

Definisce gli obiettivi dell’integrazione scolastica

Definisce le modalità di individuazione dell’handicap e regola le

procedure di progettazione conseguenti: profilo dinamico-funzionale

(PDF) e piano educativo individualizzato (PEI)

Art. 13 Integrazione scolastica

Definisce gli strumenti e le strategie per la realizzazione

dell’integrazione scolastica: programmazione collegiale e coordinata

fra servizi diversi, dotazione di attrezzature tecniche e sussidi didattici

(compresi incarichi di interpretariato)

Definisce il ruolo e le modalità per la determinazione degli insegnanti

di sostegno

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L’integrazione scolastica ha come

obiettivo lo sviluppo delle

potenzialità della persona

handicappata nell’apprendimento,

nella comunicazione, nelle relazioni

e nella socializzazione

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Gli insegnanti di sostegno assumono la

contitolarità delle sezioni e delle classi in cui

operano, partecipano alla programmazione

educativa e didattica e alla elaborazione e

verifica delle attività di competenza dei

consigli di interclasse, dei consigli di classe e

dei collegi dei docenti

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Art. 12 Diritto all’educazione e all’istruzione

Definisce gli obiettivi dell’integrazione scolastica

Definisce le modalità di individuazione dell’handicap e regola le

procedure di progettazione conseguenti: profilo dinamico-funzionale

(PDF) e piano educativo individualizzato (PEI)

Art. 13 Integrazione scolastica

Definisce gli strumenti e le strategie per la realizzazione

dell’integrazione scolastica: programmazione collegiale e coordinata

fra servizi diversi, dotazione di attrezzature tecniche e sussidi didattici

(compresi incarichi di interpretariato)

Definisce il ruolo e la determinazione degli insegnanti di sostegno

Definisce strumenti e modalità per la frequenza universitaria di

studenti disabili

Articoli relativi all’educazione

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Articoli relativi all’educazione (2)

Art. 14 Modalità di attuazione dell’integrazioneFormazione e aggiornamento del personale docente in materia di integrazione scolastica

Orientamento per la persona handicappata

Organizzazione di un’attività didattica flessibile

Continuità educativa fra i diversi gradi di scuola

Ulteriori norme sugli insegnanti di sostegno specializzati

Art. 15 Gruppi di lavoro per l’integrazione scolasticaIstituisce e regola le funzioni dei gruppi di lavoro provinciale sull’handicap

Art. 16 Valutazione del rendimento e prove d’esameDefinisce criteri e metodi per procedere alla valutazione del rendimento scolastico in relazione al PEI e, per le prove d’esame, riconosce il diritto all’utilizzo di ausili

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DM 226/1995

Tutto il personale scolastico deve essere riqualificato

in funzione della messa in atto di strategie e tecniche

che consentano di realizzare una piena ed effettiva

integrazione scolastica

“Questo arricchimento della potenzialità della

funzione docente dovrebbe riuscire a garantire, in

ogni ordine e grado di scuola, il necessario equilibrio

fra momento educativo e momento di istruzione,

attraverso la costruzione di un efficace ambiente

educativo”

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DM 226/1995 – Le parole-chiave

Non separatezza

Non sostitutività

Annullamento della delega

Capacità progettuali

IndividualizzazioneRicerca dei bisogni personali e sociali degli alunni disabili

Messa a punto di percorsi in grado di valorizzare le loro potenzialità

Conduzione di specifici temporanei e mirati percorsi di apprendimento che non trovano ancoraggi all’interno della classe

Comunicazione

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LINEE GUIDA PER

L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA

DEGLI ALUNNI CON

DISABILITÀ

MIUR, nota prot. n. 4274 del 4 agosto 2009

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3 parti

IL NUOVO SCENARIO. IL CONTESTO

COME RISORSA

L’ORGANIZZAZIONE

LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA

SCUOLA

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PARTE I:

IL CONTESTO COME RISORSA

Art. 3 e Art. 34 della Costituzione

Legge 11/1971 e Legge 517/1977

Legge 104/1992

DPR 24 febbraio 1994

Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità,

2006

La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della

Disabilità e della Salute dell’OMS, 2001

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Costituzione Italiana – Articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali

davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di

lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni

personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine

economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e

l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo

della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i

lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del

Paese.

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Costituzione Italiana – Articolo 34

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è

obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno

diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse

di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che

devono essere attribuite per concorso.

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DPR 24 febbraio 1994

Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai

compiti delle USL in materia di alcuni

portatori di handicap

Competenze nella definizione della Diagnosi

Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale

e del Piano Educativo Individualizzato

… ai fini della realizzazione del diritto

all’educazione e all’istruzione

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PARTE II:

L’ORGANIZZAZIONE

Il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali

Rapporti interistituzionali

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PARTE III:

LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA

Il ruolo del Dirigente ScolasticoLeadership educativa e cultura dell’inclusione

Programmazione

Flessibilità

Il progetto di vita

La costituzione di reti di scuole

La corresponsabilità educativa e formativa dei docentiIl clima della classe

Le strategie didattiche e gli strumenti

L’apprendimento-insegnamento

La valutazione

Il docente assegnato alle attività di sostegno

Il personale ATA e l’assistenza di base

La collaborazione con le famiglie

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Con riferimento all’autonomia funzionale della scuola (L. 59/1997), si

ribadisce che

nel caso in cui le pratiche scolastiche relative all’integrazione degli

alunni con disabilità non si conformassero all’interesse primario del

diritto allo studio degli alunni in questione, potrebbero essere

considerate atti caratterizzati da disparità di trattamento

Mancata partecipazione di tutte le componenti scolastiche al processo

di integrazione, attraverso la collaborazione e il coordinamento di ttte

le componenti in questione nonché dalla presenza di una pianificazione

puntuale e logica degli interventi educativi, formativi e riabilitativi,

come previsto nel PEI

L’obiettivo fondamentale del processo di integrazione è lo sviluppo

delle competenze dell’alunno negli apprendimenti, nella comunicazione

e nella relazione, nonché nella socializzazione

Il ruolo del dirigente scolastico

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Leadership educativa

Un POF è inclusivo quando prevede nella quotidianità

risposte precise ad esigenze educative individuali

La presenza di alunni disabili non è un incidente di percorso,

un’emergenza da presidiare, ma un evento che richiede una

riorganizzazione del sistema già individuata in via previsione

e rappresenta un’occasione di crescita per tutti

L’integrazione scolastica è un valore fondativo, un assunto

culturale, che richiede una vigorosa leadership gestionale e

relazionale da parte del Dirigente Scolastico, figura-chiave

Il Dirigente ha il compito di rendere operative le indicazioni

degli organi collegiali, con proprie azioni

Deve inoltre essere stimolo, promotore di iniziative e di

attività educative, anche alla luce della responsabilità

dirigenziale in ordine ai risultati del servizio di istruzione

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ProgrammazioneLegge 104/1992. «l’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può

essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti

dalle disabilità connesse all’handicap»

Qualora per specifiche condizioni dell’alunno o per particolari condizioni di

contesto non fosse possibile la frequenza scolastica per tutto l’orario, è

necessario prevedere adeguato e pieno intervento anche nei periodi in cui non

è prevista la presenza in classe

Sulla base di tale assunto, è contraria alle disposizioni della Legge 104/92, la

costruzione di laboratori che accolgano più alunni con disabilità per quote

orarie anche minime e per prolungati e reiterati periodi dell’anno scolastico

La socializzazione non esaurisce il ruolo formativo della scuola, ma è uno

strumento di crescita da integrare nelle buone pratiche individualizzate e di

gruppo. Riemerge la centralità della progettazione educativa che deve

individuare equilibrati interventi fra apprendimento e socializzazione,

preferendo che l’apprendimento avvenga nell’ambito della classe e nel

contesto del programma in essa attuato

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La progettazione riguarda tutti gli insegnanti perché tutta la

comunità scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli, a

gestire in modo alternativo le attività di aula, a favorire e

potenziare gli apprendimenti, ad adottare materiali e strategie

didattiche in relazione ai bisogni degli alunni

Il diritto allo studio è diritto al successo formativo per tutti, e

solo in questo modo si può realizzare

Il clima della classe

Le strategie didattiche e gli strumenti

L’apprendimento-insegnamento

La valutazione

La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti

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Il docente assegnato alle attività di sostegno

Testo Unico L 297/94: assegnazione del sostegno alla classe; è

la vera natura del ruolo che svolge nel processo di integrazione.

È l’intera comunità scolastica coinvolta nel processo di

integrazione

Il limite riguarda il fatto che nelle ore in cui non c’è l’insegnante,

non venga tutelato il diritto allo studio

La logica deve essere sistemica. Oltre a intervenire nelle ore in

classe sulla base della sua preparazione specifica, l’insegnante

collabora con l’insegnante curricolare e con il Consiglio di

Classe affinché l’iter formativo dell’alunno possa continuare in

sua assenza

Questa logica deve informare il lavoro dei gruppi previsti dalle

norme

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La famiglia ha diritto di partecipare alla formulazione del

Profilo Dinamico Funzionale e del PEI, nonché alle loro

verifiche.

I rapporti scuola-famiglia devono essere improntati al

supporto nei confronti dell’apprendimento e del processo di

sviluppo

La famiglia è un riferimento essenziale per l’inclusione, in

quanto fonte di informazioni preziose, sia in quanto luogo

della continuità fra educazione formale e informale

La documentazione deve essere sempre disponibile; le

informazioni sul percorso educativo devono sempre essere

esaustive e chiare (percorso secondaria secondo grado)

La collaborazione con le famiglie

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Legge 6 del 2004

Finalità

La presente legge ha la finalità di tutelare, con

la minore limitazione possibile della capacità

di agire, le persone prive in tutto o in parte di

autonomia nell'espletamento delle funzioni

della vita quotidiana, mediante interventi di

sostegno temporaneo o permanente.

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In sostituzione del Titolo XII del

Libro Primo del Codice Civile

Art. 404 - Amministrazione di Sostegno

La persona che, per effetto di una infermità ovvero

di una menomazione fisica o psichica, si trova nella

impossibilità, anche parziale o temporanea, di

provvedere ai propri interessi, può essere assistita da

un amministratore di sostegno, nominato dal giudice

tutelare del luogo in cui questa ha la residenza o il

domicilio.

Nominato dal Giudice tutelare

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…soggetti

Il ricorso per l'istituzione dell'Amministrazione di Sostegno

può essere proposto dallo stesso soggetto beneficiario, anche

se minore, interdetto o inabilitato […]

Se il ricorso concerne persona interdetta o inabilitata il

medesimo è presentato congiuntamente all'istanza di revoca

dell'interdizione o dell'inabilitazione davanti al giudice

competente per quest'ultima.

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Nomina Amministratore di Sostegno

Il decreto di nomina dell'Amministratore di Sostegno deve contenere l'indicazione:

1) delle generalità della persona beneficiaria e dell'Amministratore di Sostegno;

2) della durata dell'incarico, che può essere anche a tempo indeterminato;

3) dell'oggetto dell'incarico e degli atti che l'Amministratore di Sostegno ha il potere di

compiere in nome e per conto del beneficiario;

4) degli atti che il beneficiario può compiere solo con l'assistenza dell'Amministratore di

Sostegno;

5) dei limiti, anche periodici, delle spese che l'Amministratore di Sostegno può

sostenere con utilizzo delle somme di cui il beneficiario ha o può avere la

disponibilità;

6) della periodicità con cui l'Amministratore di Sostegno deve riferire al Giudice

circa l'attività svolta e le condizioni di vita personale e sociale del beneficiario.

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Legge 112 del 2016

La presente legge disciplina misure di assistenza, cura e

protezione nel superiore interesse delle persone con disabilità

grave, non determinata dal naturale invecchiamento o da

patologie connesse alla senilità, prive di sostegno familiare in

quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non

sono in grado di fornire l'adeguato sostegno genitoriale, nonché

in vista del venir meno del sostegno familiare, attraverso la

progressiva presa in carico della persona interessata già durante

l'esistenza in vita dei genitori.

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Istituzione del Fondo per l'assistenza alle

persone con disabilità

grave prive del sostegno familiare

Per le finalità […] è istituito nello stato di

previsione del Ministero del lavoro e delle politiche

sociali il Fondo per l'assistenza alle persone con

disabilità grave prive del sostegno familiare, di

seguito denominato «Fondo». La dotazione del

Fondo è determinata in 90 milioni di euro per

l'anno 2016, in 38,3 milioni di euro per l'anno 2017

e in 56,1 milioni di euro annui a decorrere dal 2018.

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Finalità del Fondo - 1

a) attivare e potenziare programmi di intervento volti a

favorire percorsi di deistituzionalizzazione e di supporto

alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento

che riproducano le condizioni abitative e relazionali

della casa familiare e che tengano conto anche delle

migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie, al

fine di impedire l'isolamento delle persone con disabilità

grave [….]

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Finalità del Fondo - 2

b) realizzare, ove necessario e, comunque, in via

residuale, nel superiore interesse delle persone con

disabilità grave di cui all'articolo 1, comma 2, interventi

per la permanenza temporanea in una soluzione

abitativa extrafamiliare per far fronte ad eventuali

situazioni di emergenza, nel rispetto della volontà delle

persone con disabilità grave, ove possibile, dei loro

genitori o di chi ne tutela gli interessi;

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Finalità del Fondo - 3

c) realizzare interventi innovativi di residenzialità per le

persone con disabilità grave di cui all'articolo 1, comma

2, volti alla creazione di soluzioni alloggiative di tipo

familiare e di co-housing, che possono comprendere il

pagamento degli oneri di acquisto, di locazione, di

ristrutturazione e di messa in opera degli impianti e

delle attrezzature necessari per il funzionamento degli

alloggi medesimi, anche sostenendo forme di mutuo

aiuto tra persone con disabilità;

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Finalità del Fondo - 4

d) sviluppare, ai fini di cui alle lettere a) e c), programmi

di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e

di sviluppo delle competenze per la gestione della vita

quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di

autonomia possibile delle persone con disabilità grave

[…]

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