i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I...

80
1

Transcript of i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I...

Page 1: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

1

Page 2: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

2

i.C. “Leonardo da Vinci” - Ispica

ProGeTTo “SULLe orMe di Leonardo”

A.S. 2018/19

Raccolta di favole ideate e scritte

dagli alunni dellE classi PRIME

della Scuola Secondaria di Primo Grado

“Una ScUoLa da faVoLa”

Page 3: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

3

PREFAZIONE

Questa raccolta di favole nasce dall’adesione dei docenti al

progetto intitolato “Sulle orme di Leonardo” che la nostra scuola,

l’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci di Ispica, ha scelto di

sviluppare nell’anno scolastico 2018/19, in occasione del

cinquecentenario della morte del grande genio del Rinascimento.

Leonardo fu infatti non solo celebre pittore, architetto e

scienziato, ma anche poeta e scrittore, e precisamente autore di

numerose favole.

Proprio prendendo spunto dalla lettura e dall’analisi delle favole di

Leonardo, oltre che di quelle di Esopo e di Fedro, gli alunni delle classi

prime dell’istituto hanno ideato e scritto una propria favola inedita, che

fa parte di questa originale raccolta.

Nei loro lavori i nostri giovanissimi scrittori hanno cercato di

rispettare le regole del genere favolistico antico e si sono sforzati di

suggerire un personale insegnamento, la “morale” della favola; alcuni

testi presentano i personaggi e le situazioni tradizionali, altri invece

cercano di reinterpretare la tradizione e inseriscono le vicende

favolistiche in un’ambientazione più moderna.

Il progetto ha coinvolto gli alunni dell’intero istituto in vari lavori

ispirati alla vita e alle opere di Leonardo ed ha molto appassionato e

incuriosito gli studenti delle classi prime; con le loro favole i più piccini

hanno voluto distribuire infatti preziose perle di saggezza non solo ai

ragazzi più grandi, ma anche a noi adulti. Le favole infatti sono testi per

Page 4: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

4

lettori di tutte le età, perché nascondono, dietro un’apparente

semplicità, le risposte alle numerose domande della vita, che spesso

trovano soluzione nell’equilibrio e nella giusta misura.

Il primo ringraziamento va senza dubbio a questi piccoli grandi scrittori

che hanno liberato tutta la loro creatività e hanno dimostrato grande

entusiasmo ed interesse verso questo lavoro.

Un doveroso “grazie” va rivolto anche alle famiglie degli studenti, che

hanno rivestito un ruolo indiretto ma determinante nella riuscita di

questa attività.

Un particolare e sentito ringraziamento infine va al nostro Dirigente

scolastico, il professor Giuseppe Fava, che ha condiviso con noi le finalità

del progetto ed ha creduto fin dall’inizio in questa iniziativa,

incoraggiandoci a lasciare un segno tangibile nei cuori dei “nostri”

ragazzi.

Le docenti di Italiano

Carmela Donzello

Barbara Gregni

Rosalba Raimondo

Page 5: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

5

introduzione

La favola è un genere letterario molto antico, che ricorre nella

cultura di ogni paese e affonda le proprie radici nei racconti popolari

tramandati oralmente già in tempi molto lontani.

Il termine “favola”, spesso erroneamente usato come sinonimo di

“fiaba”, deriva dal latino “fabula”, che significa “parlare”. La favola è infatti

un breve racconto in prosa o in versi, i cui protagonisti sono perlopiù

animali umanizzati, che parlano, pensano e si comportano come uomini.

Spesso i personaggi sono pochi, limitati a due o tre, e con i loro

comportamenti rappresentano simbolicamente pregi e difetti tipici degli

uomini.

Le storie sono semplici e si risolvono rapidamente; le favole infatti

hanno un fine moralistico, ovvero trasmettono un insegnamento, che

attraverso una breve storia serve ad ammonire e a far riflettere il

lettore.

La morale di solito è esplicita, cioè viene espressa chiaramente

dall’autore alla fine o, più raramente, all’inizio del racconto. A volte però

può essere implicita o nascosta, e in questo caso spetta al lettore

ricavarla dal testo.

Le favole più antiche sono quelle scritte in greco nel VI secolo a.C.

dallo schiavo Esopo. Erano così celebri che venivano insegnate a scuola

dai maestri; grazie a questi brevi e piacevoli racconti, i giovani studenti

imparavano un complesso di regole comuni, come la fedeltà, l’amicizia,

la gratitudine, il sacrificio, la sincerità, la moderazione.

Page 6: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

6

Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante

in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in

versi; Fedro, mettendo in risalto le prepotenze e i soprusi della società

romana, presenta la favola come lo strumento con cui i più deboli

possono denunciare le ingiustizie dei potenti.

Dopo Fedro, la favola torna in auge solo nel Rinascimento; sono di

questo periodo le favole di Leonardo da Vinci che furono composte

tra il 1490 il 1494, probabilmente per allietare le serate alla corte

milanese di Ludovico il Moro.

A differenza della tradizione, i personaggi delle favole leonardesche

non sono fissi e stereotipati. Il protagonista di queste favole è sempre

la natura insieme a tutti i suoi elementi: acqua, aria, fuoco, pietre, piante

e animali. Tra questi, le piante sono i soggetti prediletti e a ciascuna di

esse Leonardo attribuisce un carattere umano. Gli animali presenti nei

testi sono invece quelli più ignorati dalla tradizione, come il ragno, la

farfalla, il granchio e l’ostrica.

Il filo conduttore di queste composizioni è il rapporto tra l'uomo

e la natura: Leonardo invita spesso a non superare i limiti della natura;

l’uomo è infatti visto quasi sempre come un intruso, “il guastatore di ogni

cosa creata”.

Le vicende raramente contengono un lieto fine, ma si concludono

spesso con la sconfitta o la morte di un personaggio, che l’avversario è

riuscito a prevaricare perché più furbo o semplicemente più prepotente.

In tempi più recenti la favola è stata rivalutata grazie al francese

Jean de La Fontaine, che con i suoi dodici volumi di Favole scrisse un

vero capolavoro.

Page 7: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

7

Il genere favolistico ha ispirato anche nel Novecento molti autori,

che hanno scritto favole adattandole ai nostri tempi e creando il genere

chiamato favola moderna; tra questi ricordiamo gli italiani Trilussa,

Gianni Rodari e Alberto Moravia.

In qualsiasi epoca esse siano state scritte, le favole rappresentano

un salto indietro nel tempo, simboleggiano un viaggio nel mondo della

fantasia e costituiscono un momento di evasione per ogni tipo di lettore,

piccolo o grande che sia.

Carmela Donzello

Page 8: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

8

Classe 1 A

Scuola Secondaria I Grado

“Leonardo da Vinci”

a.s. 2018/19

Page 9: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

9

chi La fa L’aSPeTTi

di Giuseppe Avveduto – 1 A a.s. 2018/19

In una foresta africana c’erano due volatili, un’aquila e un

falco. I due litigavano sempre

per chi fosse il più bravo a

cacciare.

Un giorno il falco decise di fare

un dispetto all’aquila. Le disse

che vicino all’albero centrale

della foresta c’era molta cacciagione per dei prelibati pasti.

L’aquila incuriosita si recò sul posto, ma vi trovò un

bracconiere che le rivolse contro ripetuti spari. Per sua

fortuna, l’aquila riuscì a sfuggire agli spari e si salvò. Ma,

indispettita, escogitò a sua volta un piano per vendicarsi del

falco.

Così un giorno portò il falco vicino

ad una grande foresta. Qui gli

lanciò una sfida: gareggiare per chi

fosse riuscito a volare più in basso.

Il falco volò così in basso che,

preso dalla competizione, non vide un leone affamato che lo

azzannò e lo inghiottì in un sol boccone.

L’aquila realizzò così un’atroce vendetta.

Page 10: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

10

iL PeTTiroSSo, iL corVo e L’aqUiLa

di Andrea Bordonaro – 1 A a.s. 2018/19

Questa favola ci insegna che chi vuole strafare non fa niente

di buono; chi, invece, fa il giusto

si accontenta e gode.

Un giorno d’inverno un

pettirosso e un corvo andarono

alla ricerca di cibo.

Dopo qualche minuto di caccia, il

pettirosso disse: “Andiamo via

da qui, abbiamo preso tutto il cibo che potevamo”.

Il corvo, vanitoso, rispose: “Io sono abbastanza forte da poter

prendere altro cibo”.

Il pettirosso gli spiegò: “È

pericoloso proseguire perché si

sta facendo buio; io vado a casa,

tu continua pure”.

Mentre il corvo cacciava,

incontrò un’aquila che lo divorò e

prima di essere mangiato disse:

“Aveva ragione il pettir…”.

E morì.

Page 11: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

11

La VoLPe e L’USiGnoLo

di Chiara Caruso – 1 A a.s. 2018/19

Un giorno una volpe affamata vide un usignolo piccolo e

indifeso. Aveva un pezzo di carne in bocca, allora la volpe

astuta gli fece un bel complimento.

Così l'usignolo si mise a cantare e il pezzo di carne cadde.

La volpe allora prese la carne e l’usignolo rimase a bocca

asciutta.

La morale è che non bisogna dare importanza ai complimenti

degli altri.

Page 12: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

12

LEONI A DUELLO

di Giuseppe Colombo – 1 A a.s. 2018/19

c’erano un giorno due leoni di diversa età.

Uno si chiamava Fil ed era un leone molto vanitoso, da anni

imbattuto nel combattimento; era considerato ormai da tutti

il più forte, sebbene fosse il più anziano.

Invece Achille, l’altro leone, era ancora giovane, ma già molto

forte.

Fil voleva sempre essere al centro dell’attenzione, così sfidò

Achille a duello. Achille sapeva benissimo che Fil era ancora

troppo forte per lui, ma ci volle provare lo stesso e accettò la

sfida.

Così iniziò il duello e, dopo circa dieci minuti, Achille era quasi

sfinito e dal momento che non ce la faceva più abbandonò la

sfida.

Certamente Fil era contentissimo della vittoria e si vantava

sempre e con tutti. Invece Achille incominciò ad allenarsi, fin

quando non diventò veramente forte. Allora sentì che era

arrivato il momento di sfidare nuovamente Fil, il quale nel

frattempo non aveva fatto altro che vantarsi.

E così iniziò il secondo duello. Fil notò subito che qualcosa era

cambiato, ma era ancora convinto di essere il più forte.

Page 13: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

13

Purtroppo però Achille era ormai diventato bravissimo grazie

ai numerosi allenamenti e questo portò Fil ad abbandonare il

duello. Achille recitò infine queste parole: "Chi dorme non

piglia pesci".

Questo vuol dire che chi si impegna, prima o poi arriverà al suo

traguardo, per chi invece non fa niente quel momento non

arriverà mai.

Page 14: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

14

IL CERVO E LA VOLPE

di Giulia di Benedetto – 1 A a.s. 2018/19

Un cervo aveva catturato e ucciso uno scoiattolo. La volpe lo

guardava gustarselo e quando il cervo se ne accorse la volpe

scappò via. Quindi il cervo se ne andò portando con sé lo

scoiattolo.

Il giorno seguente il cervo andò a casa della volpe con la pelle

dello scoiattolo, ma dentro, invece della carne, c’era la terra.

La volpe, pensando che fosse un gesto carino da parte del

cervo, la prese e la mangiò, senza accorgersi di quello che c’era

dentro.

Il giorno dopo andò dal cervo e lo invitò a cena offrendogli un

cinghiale ricoperto di salsa piccante.

Morale della favola? CHI LA FA L’ ASPETTI.

Page 15: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

15

il cane che aiuta il lupo

di Carmelo Distefano – 1 A a.s. 2018/19

Il lupo Pippo stava giocando con i suoi amici a pallavolo. Ad un

certo punto sbucò da un cespuglio Leo, un cagnolino.

Leo gli chiese:" Posso giocare anch'io?'' e il lupo gli rispose:

"No, non puoi giocare perché sei troppo basso". E concluse con

una risata.

Il cane triste se ne andò più

in là a giocare da solo. Il

gatto Ciccio lo incontrò e

incominciarono a giocare

insieme.

Ad un certo punto si

sentirono le urla di Pippo. Leo e Ciccio gli chiesero: “Pippo,

perché urli?" e il lupo rispose: "La mia palla è andata a finire in

una grotta molto stretta dove io non riesco ad entrare!''

I due animali andarono a vedere e il cane, essendo piccolo,

riuscì a passarci e riprese la palla. Così il lupo capì di aver

sbagliato e non prese più in giro nessuno.

Questa favola insegna che non bisogna mai prendere in giro

nessuno, perché chiunque può aiutarti nelle cose che non riesci

o non puoi fare.

Page 16: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

16

L’aSineLLo e i Libri

di Martina Fava – 1 A a.s. 2018/19

Morale: nulla si ottiene senza sacrificio.

Al piccolo asinello non piaceva per niente studiare. Invece di

andare a scuola come tutti i suoi compagni, si divertiva a

passeggiare nel bosco.

"Leggere tutto quello che è scritto nei libri é molto facile. Se li

mangiassi tutti,

imparerei molte

cose e non dovrei

andare più a scuola.”

E, senza pensarci

due volte, cominciò

a inghiottire i suoi

libri fino all’ultima

pagina.

Subito l’asinello si

sentì molto più

saggio e fiero di

tutto il sapere che aveva divorato. “Andrò a scuola e farò

sfoggio di quello che ho imparato davanti ai miei compagni.

Non crederanno alle loro orecchie!"

Page 17: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

17

A scuola i compagni stavano aspettando impazienti quello che

l’asinello aveva da dire ma, quando aprì bocca, gli uscì solo un

versaccio. Tutti cominciarono a prenderlo in giro e venne

cacciato dall’aula.

Dopo la brutta figura che aveva fatto davanti ai suoi compagni,

il piccolo asinello capì che se voleva imparare, avrebbe dovuto

fare come i suoi amici: studiare tanto.

E da quel giorno non perse neanche una lezione.

Page 18: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

18

LA GARA NELLA GIUNGLA

di Lorenzo Ferro – 1 A a.s. 2018/19

c’era una volta una gara in una giungla, a cui avevano

partecipato molti animali: un coccodrillo, un camaleonte, un

leone, una lepre e una tartaruga.

Lo scopo della gara era vincere un pezzo di carne.

Tutti gli animali si sfidarono, tranne la tartaruga, che riuscì a

scappare via in tempo per evitare lo scontro.

Alla fine della gara, la tartaruga tornò indietro e vide che tutti

gli animali si erano fatti male.

Allora la tartaruga cercò di aiutarli portando loro del cibo e

delle erbe per curare le loro ferite.

Gli animali si rialzarono e la tartaruga disse: “Perché vi

scontrate se sapete che vi farete male?”

Gli animali risposero: “Per avere un pezzo di carne”.

Allora la tartaruga esclamò: “Non capite che il cibo si può

trovare anche senza gara e senza farvi male?”

Così la tartaruga convinse gli altri animali ad arrivare al

traguardo con la calma e dividere tra loro la carne.

La morale di questa favola è che l’importante è partecipare,

non vincere.

Page 19: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

19

LA CICALA E TALPA MALEFICA

di Vincenzo Gambuzza – 1 A a.s. 2018/19

Un giorno una talpa invitò una cicala a casa per fare i compiti

insieme. La cicala, arrivata a casa della talpa, bussò ed essa

sbucò subito fuori e insieme decisero di andare nella collina lì

vicino.

La talpa si nascose sopra un albero e la cicala spaventata chiese

aiuto ad una formica, che la ignorò. La cicala continuò a

cercare la talpa, poi impaurita tirò fuori il telefonino e

piangendo chiamò sua madre.

Il giorno dopo la cicala era arrabbiata e a scuola davanti ai suoi

compagni abbassò i pantaloni alla talpa per dispetto, ma invece

di farla piangere, la talpa scoppiò a ridere.

La cicala, arrivata a casa, prese il computer e hackerò l’account

della talpa. Iniziò a vedere di cosa aveva paura e trovò tra le

sue paure quella del buio.

Il giorno dopo la cicala invitò la talpa a casa sua, la rinchiuse in

una stanza senza luce e scappò. Finalmente fu felice e rideva

all’impazzata perché la sua vendetta era stata perfetta, mentre

la talpa capì che “Chi la fa l’aspetti”.

Da quel giorno la cicala e la talpa furono nemiche e non si

parlarono più.

Page 20: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

20

IL LEONE E IL MONTONE

di Daniel Giliberto – 1 A a.s. 2018/19

un giorno un leone discuteva con un montone su chi fosse il

più forte.

Così il leone sapendo di poter vincere facilmente, lo sfidò a

braccio di ferro. Il leone utilizzò quindi il minimo delle sue

forze, prendendosi gioco del suo rivale.

Il montone, che era molto più astuto, usò le sue corna al posto

della zampa. Mettendoci tutta la forza che aveva riuscì a

battere il leone.

Questa favola ci insegna che la forza non è solo nei muscoli, ma

anche nel cervello.

Page 21: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

21

Il lupo e il pastore

di Gabriele Granata – 1 A a.s. 2018/19

Un lupo andava dietro a un gregge di pecore senza far

loro nulla di male.

Il pastore da principio si guardava da lui come da un

nemico e lo sorvegliava pieno di sospetto.

Ma poiché quello continuava a seguirli e non faceva

nemmeno un tentativo di rapina, finì col considerarlo un

guardiano più che un nemico in agguato.

Quando ebbe bisogno di recarsi in città, prima di partire,

affidò le pecore a lui; ciò fu però una vera disgrazia, perché

al momento giusto il lupo mangiò buona parte del gregge.

Quando al suo ritorno il pastore vide il gregge distrutto,

esclamò: “Povero me! La colpa è tutta mia: perché ho

affidato delle pecore a un lupo?”

Così anche tra gli uomini è più che naturale che chi affida

un deposito a una persona avida non lo riabbia più indietro.

Page 22: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

22

LA FARFALLA E IL RAGNO

di Antonino Leontini – 1 A a.s. 2018/19

C'era una volta in un bosco bellissimo una farfalla di una

specie rarissima. Un giorno in cui soffiava un vento molto forte

e c’era un brutto temporale, la povera farfalla non riusciva a

volare. Fu invece travolta dalla tempesta e fortemente

trascinata in un dirupo gelido e freddo e cadde proprio nella

ragnatela di un ragno.

La farfalla, molto spaventata ed intrappolata, pregò il ragno di

non ucciderla e di ridarle invece la libertà perché prima o poi

lui avrebbe potuto avere bisogno di lei. Il ragno non era affatto

convinto della sua idea, ma decise comunque di liberarla.

Qualche mese dopo il ragno uscì in giro per il bosco, ma

involontariamente cadde in una profonda buca.

Allora pensò alla sua amica farfalla e alla promessa che gli

aveva fatto, ossia che se lui avesse avuto bisogno, lei sarebbe

presto intervenuta.

Così la chiamò: “Amica vieni a salvarmi, ho bisogno di te,

questo vortice mi travolgerà!”. Così lei, come fedelmente

aveva promesso, subito arrivò con le sue ali incantevoli ed

accoglienti e si offrì per poterlo salvare.

Da quel giorno i due furono amici per sempre.

Page 23: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

23

Il Cardellino

di Osama Mabrouk – 1 A a.s. 2018/19

Un giorno un cardellino ritornò nel suo nido con un verme in

bocca, ma non trovò più i suoi figli. Qualcuno durante la sua

assenza li aveva rubati.

Il cardellino preoccupato iniziò a cercare piangendo e

gridando, ma nessuno rispose.

Un giorno si incontrò con un fringuello e gli disse: “Mi pare di

aver visto i tuoi figli nella casa del contadino”.

Quando il cardellino arrivò nella casa del contadino si posò sul

tetto, ma non trovò nessuno. Allora scese sull’aia: era deserta.

Alzando la testa vide una gabbia appesa fuori dalla finestra e i

suoi figli che erano prigionieri.

I figli quando videro la madre iniziarono a pigolare dicendo:

“Facci andare via da qui” e cercavano di rompere la gabbia.

L’indomani il cardellino portò loro da mangiare per l’ultima

volta, ma il pasto era avvelenato.

Così gli uccellini morirono.

La morale della favola è “meglio morti che perdere la libertà”.

Page 24: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

24

Il ghiro e lo scoiattolo

di Angelo Maucieri – 1 A a.s. 2018/19

Ai piedi dell’albero, abitava un ghiro che, pur essendo pigro,

raccoglieva provviste per l’inverno.

Lo scoiattolo, che era un furbacchione, gli fece un dispetto:

gettò giù da un ramo una ghianda e gridò per salutarlo: “Salve,

signor ghiro! Guardi cosa le sta accadendo in testa!”

Il ghiro pensò che fosse uno scherzo e non si spostò.

Da lì a qualche secondo, la ghianda gli piombò addosso. Lo

scoiattolo si mise a ridere e il ghiro si girò.

“Non sono scherzi da

fare!” disse allo

scoiattolo.

“Mi hai fatto male!”

Qualche settimana

dopo, lo scoiattolo

stava sistemando le

ghiande nella sua

tana. Ad un tratto il

ghiro suonò alla

porta tenendo un cestino.

“Aprimi la porta, sono il ghiro, ti ho portato un regalo!”

esclamò.

Page 25: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

25

Lo scoiattolo aprì subito, senza indugio, ansioso di sapere quale

regalo lo aspettasse, il ghiro gli diede il cestino, poi si defilò.

Lo scoiattolo aprì il cestino e dentro trovò molte noci, ma

erano tutte marce.

Il ghiro che era rimasto ai piedi dell'albero, gridò per farsi

sentire dallo scoiattolo: “CHI LA FA L'ASPETTI!”

Page 26: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

26

IL LUPO E IL FENICOTTERO

di Leonardo Meli – 1 A a.s. 2018/19

Il lupo e il fenicottero erano grandi amici, però si facevano

sempre dispetti.

Un giorno il lupo invitò il fenicottero a casa sua per una cena.

Mise in un piatto stretto e troppo poco profondo una zuppa a

base di lenticchie, il piatto preferito del fenicottero. Mentre il

lupo mangiava tranquillamente, il fenicottero restò a bocca

asciutta.

A sua volta, il fenicottero invitò il lupo a mangiare a casa sua e

mise in un vaso dal collo lungo prelibati bocconcini di pesce. Il

fenicottero mangiò bene, mentre il lupo restò a bocca asciutta.

Morale della favola: nella vita non si fanno dispetti perché

tornano sempre indietro.

Page 27: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

27

I due topi

di Anita Nigro – 1 A a.s. 2018/19

Due topi erano sdraiati sotto una panca.

Ad un tratto il topo femmina disse: “L'inverno è ormai

arrivato! Dobbiamo costruirci un piccolo rifugio”.

Il topo maschio rispose: “Non disturbarmi, c’è ancora tempo

per questo”.

Il topo femmina allora pian piano se ne andò e si mise a lavoro.

Dopo il topo maschio si svegliò dal suo riposino e non

trovandola si mise a cercarla.

Quando la trovò, notò che aveva già costruito il rifugio. Il topo

maschio stava subito per entrare, ma il topo femmina esclamò:

“Tu non hai voluto lavorare, ora dormirai sotto la panca!”.

Il topo maschio, senza dir niente, se ne andò.

Dopo iniziò a piovere e il topo maschio, non sapendo dove

rifugiarsi, morì per la troppa pioggia.

Page 28: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

28

IL LEONE E LA CARNE

di Lisa Nigro – 1 A a.s. 2018/19

Un leone molto affamato ordinò agli altri animali di portargli

un carico di carne, così gli animali si affrettarono a portarlo.

Il carico di carne venne depositato in una barca per

attraversare un fiume e la barca fortunatamente resse a

questo carico. Il leone non fu contento, perché voleva più

carne, così gli animali andarono a prendere dell’altra carne.

Il carico si fece più pesante e la barca lo resse a malapena, così

portarono anche questo carico al leone.

Egli però non era ancora soddisfatto, perché la carne che gli

animali avevano portato gli sembrava poca.

Gli animali cercarono di spiegare al leone che la barca non

avrebbe reso al carico troppo pesante, ma il leone insistette,

così gli animali obbedirono.

Il carico era diventato così pesante che la barca, mentre

attraversava il fiume, si spezzò in due parti e la carne cadde nel

fiume e venne trasportata dalla corrente fino a una cascata.

Gli animali arrivarono a mani vuote dal leone affamato e lo

avvisarono dell’accaduto, così egli restò a bocca asciutta.

Questa favola insegna che chi vuole troppo, nulla stringe.

Page 29: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

29

Il gatto e il topo

di Ilaria Sarta – 1 A a.s. 2018/19

Un gatto tranquillo guardava la televisione sopra il suo

comodissimo divano. Un topino nel frattempo gli faceva gli

scherzi telefonici e il gatto urlava “Pronto! Pronto!”, ma

nessuno dall’altra parte rispondeva.

Questo accadde per tre volte finché, alla quarta volta, il gatto

vide il topo riflesso sullo schermo del televisore.

Allora per vendicarsi prese un pezzo di scotch, lo arrotolò e lo

mise dentro il pulsante del citofono della casa del topino;

quindi il campanello non smise piú di suonare.

Il topino, come impazzito, inizió a correre per tutta la stanza.

Alla fine disperato, prese un martello e ruppe il campanello che

finalmente finì di suonare.

Il gatto divertito lo riprendeva con il suo telefonino. Infine gli

invió il video tramite WhatsApp con su scritto: “CHI LA FA

L'ASPETTI!”.

Page 30: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

30

UN CUCCIOLO DI LEONE CON LA

MACCHIA ROSSA

di Gioele Spadaro – 1 A a.s. 2018/19

Quel giorno in Africa faceva particolarmente caldo, ma ai vari

cuccioli di volpe della foresta non dava fastidio.

Giocavano a palla e ad un tratto da un cespuglio sbucò fuori un

cucciolo di un leone che chiese agli altri cuccioli se poteva

giocare, ma tutti risposero di no perché aveva sul suo viso una

macchia rossa. Così, rattristato il cucciolo di leone si diresse

verso l’esterno della foresta.

Allora in un albero vide uno scoiattolo con il quale fece amicizia

e giocarono insieme. Ad un tratto gli animali che si trovavano

all’interno della foresta gridarono aiuto, perché c’erano delle

persone malvagie che volevano catturare gli animali presenti.

Piano piano queste persone malvagie si avvicinarono al

cucciolo di leone per catturare anche lui. Tutti gli animali,

ormai circondati dalle persone crudeli, erano nel panico, ma al

cucciolo di leone venne la splendida idea di attaccare

aggressivamente le persone che, spaventate, scapparono.

Una volta salvati, tutti gli animali si abbracciarono l’un l’altro

pieni di gioia e di felicità. Abbracciarono anche il leone con la

macchia rossa, così diverso da averli salvati tutti.

Page 31: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

31

L’ aGneLLo e La VoLPe

di Zaira Spadaro – 1 A a.s. 2018/19

Un giorno un agnello, mentre giocava con il telefono, scoprì

che un animale aveva il suo numero e gli aveva inviato un

messaggio su WhatsApp.

La sua immagine-profilo era la foto di una volpe. L’agnello

rispose al messaggio e la volpe, dopo avergli spiegato come

aveva avuto il suo numero, gli chiese di incontrarsi.

La volpe aveva escogitato un buon piano per “papparsi”

l’agnello, ma quello, avendo capito tutto, saggiamente andò

dalla volpe con il suo amico toro.

La volpe, che

pensava d’avere

una preda facile,

scappò e così

l’agnello esclamò:

“Fidarsi è bene, ma

non fidarsi è

meglio”.

E se ne andò via con

il suo amico.

Page 32: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

32

Classe 1 B

Scuola Secondaria I Grado

“Leonardo da Vinci”

a.s. 2018/19

Page 33: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

33

IL LUPO E IL TORO

di Manuel Agosta – 1 B a.s. 2018/19

Un giorno un lupo affamato andò in cerca di cibo. Dopo aver

gironzolato in lungo e in largo giunse in una fattoria; disteso

vicino ad un albero vide un toro mezzo addormentato e ne

approfittò per mettere in atto una delle sue trappole.

Il lupo si avvicinò al toro e gli domandò: “Mi faresti compagnia,

visto che sono solo soletto?”. Il toro, sentendo la proposta

allettante, si destò e si sollevò da terra, pronto a seguirlo.

Camminarono a lungo e il toro cominciò ad avere un brutto

presentimento, poi però cambiò idea perché, tutto sommato,

il lupo con lui si comportava bene.

Dopo qualche ora, finalmente, raggiunsero il luogo in cui il lupo

aveva preparato la trappola. C’era un enorme fuoco acceso e

il toro insospettito chiese al lupo: “Cosa hai intenzione di

fare?”. Il lupo rispose tranquillamente: “Una grigliata tra amici,

Page 34: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

34

noi siamo arrivati per primi! Ora ci raggiungeranno gli altri.

Vedrai come ci divertiremo!”.

Il toro iniziò davvero ad avere paura perché temeva fosse

giunta la sua ora, soprattutto quando il lupo, con una scusa, lo

fece avvicinare al grande fuoco.

A quel punto il toro non ebbe più dubbi, capì l’inganno e la vera

intenzione del famelico lupo. Così cominciò a correre a

perdifiato, fuggì lontano e si salvò la vita.

La favola insegna che fidarsi è bene, ma non fidarsi è anche

meglio!

Page 35: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

35

LA LEPRE E LA FORMICA

di Paola Betta – 1 B a.s. 2018/19

Un giorno una lepre e una formica si sfidarono: l’obiettivo era

costruire la casa più bella in meno tempo possibile.

La lepre, sicura della sua bravura, lavorò velocemente e si

divertiva a ripetere alla povera formica: “Cosa credi di fare?

Non vedi? Io sono molto più brava di te!!”

La formica, invece, era più cauta e attenta a non commettere

errori.

Così, allo scadere del tempo, la formica aveva fatto un vero

capolavoro e vinse la sfida. La lepre, invece, aveva combinato

solo un gran pasticcio.

La favola insegna che non bisogna mai sopravvalutarsi perché

gli altri potrebbero essere migliori di noi.

Page 36: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

36

L’aSineLLo e La VoLPe

di Simone Brafa – 1 B a.s. 2018/19

Una volpe molto furba e astuta aveva il compito di

sorvegliare la foresta abitata da asini, scimmie e altri animali.

Un giorno un asinello, lungo il suo cammino, incontrò una

volpe che gli domandò: “Dove vai così di fretta? Fermati un

attimo, vedo che sei stanco. Avvicinati, ti faccio rilassare un

po’, so che sei un animale buono e pacifico. Sarà un piacere

averti come amico!”

Quindi gli propose un gioco, ma aveva già in mente di fargli un

brutto scherzo. Gli chiese di aprire le mani e quando l’ingenuo

asinello lo fece, gli cadde a terra una lama.

La volpe furba si finse sorpresa e furiosa. Poi aggiunse. “Cosa

avevi intenzione di fare? Volevi approfittarti della mia

gentilezza? No, non puoi essere mio amico, vattene via!”.

Page 37: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

37

E fu così che l’asinello venne cacciato anche da tutti gli altri

animali della foresta e visse per sempre da solo.

La favola insegna a non fidarsi mai dei più furbi che dietro ogni

gesto nascondono l’inganno.

Page 38: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

38

L’aPe e L’orSo

di Diego Domenico Cappello – 1 B a.s. 2018/19

In un bosco un’ape era intenta a produrre il miele quando un

orso si avvicinò all’alveare e se lo mangiò tutto.

Allora la poveretta chiese aiuto alle amiche api che inseguirono

l’orso per il bosco e lo punsero lungo tutta la schiena.

Così il golosone dolorante si mise a correre a perdifiato e,

trovato un laghetto, si buttò nell’acqua, placando l’ira delle api

inferocite.

La favola insegna che non è bene rubare ciò che appartiene agli

altri.

Page 39: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

39

IL GATTO FUGGITIVO

di Giorgia Cicero – 1 B a.s. 2018/19

Un gattino che abitava in una campagna sperduta veniva

preso in giro dai compagni per il suo corpicino estremamente

piccolo e per il suo carattere molto dolce e sincero. “Oh,

povero me, perché tutti mi prendono

in giro? Come vorrei vivere felice e

rispettato!” Un giorno vide un carro

gigantesco che trasportava del cibo

per animali diretto alla fattoria più

grande del paese. Velocemente, senza

farsi vedere, scappò via dalla

campagna per inseguire quel carro e, subito, con movimenti

svelti, ci salì su.

Arrivarono a destinazione e il gattino, un po’ confuso, andò in

giro per le strade a cercare un padrone. Un uomo lo vide in un

cantuccio tutto tremante e spaventato e disse tra sé e sé:

“Com’è dolce, piccolo e indifeso questo cucciolo. Sembra

anche impaurito, poverino”.

Così lo prese in braccio, lo accarezzò dolcemente e lo portò

nella sua accogliente e comoda casa, trattandolo proprio come

un figlio.

La morale è: “Fuggi via da chi ti fa stare male, stai sempre

accanto a chi ti fa sentire bene e ti strappa un sorriso!”.

Page 40: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

40

LA VOLPE E IL CIGNO

di Francesca Denaro – 1 B a.s. 2018/19

Una volpe affamata vide un bel cigno che nuotava nello

stagno, gli si avvicinò e gli disse: “Come sei bello! Com’è

candido il tuo piumaggio! Sicuramente, passare un po’ di

tempo con te sarebbe altrettanto stupendo!! Vuoi fare una

passeggiata?”.

Il cigno, tutto lusingato, rispose: “Certo, volentieri!”.

Ma, arrivati a metà strada, in un luogo isolato ed appartato, la

volpe, in un sol boccone, se lo mangiò.

Questa favola insegna che non dobbiamo farci ingannare dagli

altri. “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!”

Page 41: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

41

IL CAMALEONTE

di Clelia Di Gregorio – 1 B a.s. 2018/19

Un camaleonte veniva deriso da tutti gli animali della foresta

per il suo aspetto e per questo stava sempre da solo.

Un giorno tutti gli animali del bosco organizzarono una gara:

avrebbe vinto chi fosse riuscito a non farsi trovare.

Il camaleonte decise di partecipare, ma i suoi amici gli dissero:

“Tu sei strano, non puoi giocare con noi” e il povero

animaletto rispose: “Scoprirete che, proprio grazie alla mia

stranezza, alla mia diversità, riuscirò a battervi”.

E fu così che alla fine il camaleonte si mimetizzò e riuscì a

vincere la gara, lasciando tutti esterrefatti.

La favola insegna che non bisogna mai sottovalutare gli altri e

giudicarli solo per il loro aspetto esteriore.

Page 42: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

42

iL GaMbero e L’aGneLLo

di Daniela Di Martino – 1 B a.s. 2018/19

Un agnello beveva il latte dal cocco caduto dagli alberi. Arrivò

un gambero e chiese all’agnello: “Perché ti accontenti di un

cocco troppo maturo, quando puoi arrampicarti e prenderli

tutti? Quelli sì che sono buoni e saporiti!!”.

L’agnello rispose: “È troppo pericoloso, potrei cadere e farmi

male, non sono bravo a risalire il tronco!”.

Il gambero allora, fin troppo sicuro di sé, si arrampicò, ma

dopo alcuni istanti, cadde a testa in giù e a mani vuote. Per

fortuna il suo guscio lo riparò dall’urto.

La favola insegna che “Chi troppo vuole, nulla stringe”.

Page 43: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

43

chi La fa L’aSPeTTi

di Giuseppe Dimartino – 1 B a.s. 2018/19

Il toro Tonino e l’agnello Ginetto stavano facendo una

passeggiata lungo il fiume.

Il lupo Roberto avrebbe voluto mangiare l’agnello, ma era

consapevole che il toro, potente e grosso, glielo avrebbe di

certo impedito.

Allora andò dal leone Leo e dalla

volpe Romina e chiese loro: “Mi

dareste una mano a catturare

l’agnello e il toro?” “Con grande

piacere” risposero prontamente i

due amiconi.

Così si prepararono per l’ardua

impresa, con l’intento di colpirli proprio durante la loro

consueta passeggiata quotidiana. I tre misero in atto una

manovra a tenaglia per ucciderli, ma lo scaltro e furbo toro

riuscì a proteggere l’agnello, anche se, durante lo scontro,

rimase ferito.

Una volta guarito, però, il toro raggiunse la casa del lupo e la

distrusse.

Quest’ultimo, piangendo, se ne andò con la coda tra le zampe,

mentre il toro gli ripeteva: “Chi la fa, l’aspetti!”

Page 44: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

44

LA SCIMMIA E IL LAMA

di Giulia Donzello– 1 B a.s. 2018/19

La scimmia dalle zampe bianche, un giorno, decise di fare uno

scherzo a un lama.

Lo scherzo consisteva nel rubargli tutte le provviste per poi

fargliele ritrovare dentro una pozzanghera.

Il perfido intento venne messo in atto. Il lama, dal suo

cantuccio, vide la scimmia ridere di lui mentre fissava la

pozzanghera; così gli si avvicinò, guardò le provviste ormai

perse e gli disse: “Lo so che ti stai divertendo un mondo, ma

pensa se lo avessero fatto a te!”.

La scimmia cancellò il sorriso dalla faccia e si girò

scomparendo mesta mesta tra i rami della foresta.

“Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te!”.

Page 45: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

45

La VoLPe e L’aGneLLo

di Giovanni Fava – 1 B a.s. 2018/19

Una volpe, lungo un ruscello, vide un agnello e pensò tra sé e

sé: “Com’è tenero! La sua carne sarà squisita, lo devo

mangiare!!”.

Così disse all’agnello: “Guarda come brilla l’acqua, avvicinati”.

L’agnello si avvicinò al ruscello, ma ben presto capì che era un

tranello. All’improvviso il ramo sotto cui si era riparata la

volpe, si staccò dall’albero e l’agnello, accortosi del pericolo,

urlò: “Allontanati, veloce, sei in pericolo!!”

La volpe, con uno scatto fulmineo, si allontanò dall’albero e fu

salva. Così ringraziò l’agnello e gli risparmiò la vita.

La favola insegna che bisogna sempre essere grati a chi ci dà

una mano.

Page 46: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

46

LA RANA E IL CONIGLIO

di Salvatore Gennaro – 1 B a.s. 2018/19

Un giorno, in uno stagno, una rana stava inseguendo una

libellula. Ad un tratto cadde, come al solito, nella tana del

coniglio che tranquillamente stava mangiando le carote.

La rana gli disse. “Ahi, mi sono fatta male!” E il coniglio rispose.

“Devi stare attenta a dove metti i piedi! Non è la prima volta

che disturbi la mia quiete!”

“Ma io guardavo in alto perché inseguivo la libellula, non l’ho

fatto volutamente.” Il coniglio ormai stufo ed arrabbiato

decise comunque di vendicarsi.

Si recò presso lo stagno e vi gettò tutti i resti delle sue carote.

Così lo stagno divenne invivibile per la povera rana che fu

costretta ad andarsene lasciando il coniglio in pace.

La favola insegna che si deve stare sempre attenti a dove si

mettono i piedi per non incorrere in spiacevoli conseguenze.

Page 47: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

47

WOLF E BETTY

di Felisia Giudice – 1 B a.s. 2018/19

Due cani randagi di nome Wolf e Betty erano da sempre

amici. Un giorno decisero di andare in campagna per una

passeggiata, fecero il bagno nello stagno e si rotolarono nel

fango.

Ad un certo punto pensarono di

giocare con un legnetto, ma non

riuscirono a trovarne neanche

uno. Così Wolf disse: “Betty,

aspettami qui, lo vado a cercare

io”.

Poco dopo giunse in quel luogo l’accalappiacani che portò via

Betty. Wolf, accortosi dell’accaduto, provò ad aiutarla ma non

ci riuscì; allora corse abbaiando sempre più forte verso la

fattoria del suo vecchio padrone Robert per chiedergli aiuto.

Robert lo accompagnò al canile e Wolf, una volta entrato,

riuscì a mettersi d’accordo con Betty. Appena l’uomo la afferrò

per metterla in gabbia, lei gli diede un morso, mentre Wolf

faceva rotolare a terra vari barili che crearono un gran fracasso

nella stanza. A quel punto i due amici riuscirono a scappare e

andarono a vivere felici nella fattoria di Robert. Questa è la

vera amicizia: aiutarsi a vicenda nei momenti di difficoltà.

Page 48: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

48

LA SCIMMIA TESTARDA

di Francesca Giuliana – 1 B a.s. 2018/19

In una foresta una piccola ed inesperta scimmia affamata

cercò di prendere un frutto in cima ad un albero.

Tentò in diversi modi, ma invano. La prima volta smosse il

tronco per far cadere il frutto, poi, non ottenendo alcun

risultato, prese una pietra e la lanciò contro un ramo, ma

anche questo tentativo fallì. Demoralizzata, pensò tra sé e sé:

“Come posso fare? Ho troppa fame e questo albero è pieno di

banane mature e gustose!!”.

Si disperò, ma non si

arrese. Così provò con

un altro metodo ancora

e cercò di arrampicarsi.

Anche se ci mise molto,

alla fine ci riuscì e prese

un frutto.

Il giorno dopo non ripeté più gli errori del precedente. “Questa

volta so come fare!” pensò pregustando il lieto pasto. Subito si

arrampicò come un fulmine e raccolse molto rapidamente e

con facilità tante banane.

Questa favola insegna che non bisogna arrendersi subito,

perché sbagliando s’impara.

Page 49: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

49

LA LUMACA E IL TOPO

di Silvia Incatasciato – 1 B a.s. 2018/19

Un giorno un topo si recò in giardino per procurarsi del cibo.

Dopo il lungo pomeriggio trascorso a raccogliere bucce,

molliche, resti di formaggio e verdura di vario genere, il topo

incontrò una lumaca curiosona, intenta a guardare tutti i suoi

movimenti e le disse: “Cosa vuoi? Cibo non te ne do!”.

La lumaca rispose: “Va bene, allora resto qui ad osservarti”. La

lumaca, che era furba, aspettò con calma che il topo, stanco, si

addormentasse, per prendersi tutto ciò che aveva raccolto,

senza alcuno sforzo. E così fu.

La favola dimostra che bisogna sempre stare attenti a chi si

approfitta del lavoro altrui.

Page 50: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

50

IL LUPO E LA LEPRE

di Andrea Lorefice – 1 B a.s. 2018/19

In un bosco molto lontano viveva un lupo affamato.

Ad un tratto, correndo come un fulmine, arrivò una lepre e il

lupo la rincorse. Quando la lepre, ormai stanca, si fermò, il lupo

la raggiunse e disse. “Ti ho presa finalmente!”.

Proprio mentre stava per agguantarla, arrivò il padre della

lepre che, velocemente, la afferrò e la portò via con sé, per

trovare rifugio nella loro tana sicura.

Il lupo, nel tentativo di entrare, si chiuse la coda tra le ante

della porta. E gridò: “Ahi, povero me, che dolore!” e cominciò

a tirare per liberarsi. Ma tirando, tirando e tirando ancora, la

coda si staccò e il lupo corse via saltellando per il gran dolore.

La favola insegna che prendere di mira qualcuno può causare

solo guai.

Page 51: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

51

I LUPI E GLI AGNELLI

di Skander Maalel – 1 B a.s. 2018/19

Tanto tempo fa, in un luogo non precisato, c’erano due lupi e

sei agnelli. Quando i lupi incontrarono due di essi, decisero di

fare loro un brutto scherzo, addirittura pensarono di

mangiarli.

Uno dei due lupi si nascose e l’altro disse ad un agnello: “Là c’è

un bel prato e l’erba è molto buona!”. Così i due agnelli vi

andarono di corsa, ma il lupo saltò fuori dal suo nascondiglio e

ne mangiò uno in un sol boccone. Poi, con la pancia piena, si

sdraiò all’ombra di una grande quercia e si addormentò. L’altro

agnello, tutto impaurito, disse tra sé e sé: “Devo andare a

chiamare i mei amici agnellini, solo con il loro aiuto riuscirò a

sconfiggere i lupi cattivi”. Ma alla fine i due lupi riuscirono a

mangiarli tutti e sei.

La morale di questa favola è che non bisogna fidarsi molto delle

persone, persino di quelle che sembrano amiche”.

Page 52: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

52

LA SCIMMIA, IL CAMALEONTE E IL

GATTO

di Nicolas Portochese – 1 B a.s. 2018/19

Un giorno una scimmia, mentre passeggiava serenamente

per la giungla mangiando una banana, lungo il suo cammino

incontrò un camaleonte che prendeva il sole, così gli disse:

“Vuoi fare una partita di calcio?” Il camaleonte rispose

prontamente: “Sì, volentieri!”.

La scimmia, nota a tutti per i suoi scherzi, portò il camaleonte

credulone in una grotta e lo lasciò là dicendogli che sarebbe

andato a chiamare i suoi compagni.

Dopo un po’ arrivò un gatto che, vedendolo tutto solo e triste,

gli disse: “Cosa fai al buio solo soletto?” Il camaleonte rispose:

“Sto aspettando la scimmia, mi ha detto che dobbiamo fare

una partita di calcio”.

Page 53: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

53

Allora il gatto replicò: “La scimmia è una

burlona! Ma tu credi a tutti? Andiamo, vieni

con me, lascia perdere, torna alle tue

attività, ascoltami”.

E lo accompagnò fuori dalla grotta. È

proprio vero che è meglio non fidarsi di chi

non si conosce!!

Page 54: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

54

LA LEONESSA E LA GAZZELLA

di Bruna Rabbito – 1 B a.s. 2018/19

Nella savana una leonessa e una gazzella erano acerrime

nemiche. La leonessa tentava di sbranare la gazzella, ma lei

fortunatamente riusciva sempre a

sfuggire.

Un giorno i cuccioli della leonessa

stavano giocando vicino a un dirupo, ma

si erano avvicinati troppo al precipizio e

stavano per cadere. Così la leonessa,

tutta agitata, chiese alla gazzella: “Ti

prego, tu che sei agile e scattante

anche sulle pendici rocciose, salva i

miei piccoli che sono in pericolo!”

La gazzella, tenera di cuore, le

rispose: “Certo, stai tranquilla, ci

penso io”. Così la gazzella con abilità salvò i cuccioli e le due,

finalmente, diventarono buone amiche.

La leonessa fu sempre grata alla gazzella che trovò in lei una

fedele compagna di giochi.

La favola insegna che “anche la regina della foresta ha avuto

bisogno di un suo suddito, quindi, anche i grandi e i potenti

possono trovarsi in situazione di bisogno!”

Page 55: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

55

IL GATTO BUGIARDO E IL TOPO

di Gaia Zocco – 1 B a.s. 2018/19

Tanto tempo fa, in una vecchia fattoria, viveva un contadino

insieme al suo gatto. Di tanto in tanto il contadino tagliava del

lardo e lo lasciava sul tavolo della cucina pronto per il pranzo.

Un giorno, ritornato a casa, si accorse che il quantitativo del

lardo era inferiore a quello da lui tagliato.

Passarono i giorni e, visto che il fatto succedeva spesso, il

contadino si rivolse al suo gatto

dicendogli: “Sei stato tu a

mangiare il lardo o qualcun

altro?!”

“Io? Assolutamente no!” Rispose il

furbastro prontamente. Il gatto non solo negò di essere stato

lui, ma addirittura diede la colpa ai topi affamati.

Il contadino, allora, di notte, preparò la trappola per i topi,

però il giorno seguente vide, con grande stupore, che a

rimanere incastrato nella trappola non era il topo ma la

zampetta del gatto.

La morale di questa favola spiega che chiunque compia

ripetutamente un’azione proibita, alla fine rischia di subirne le

conseguenze; da qui il detto “Tanto va la gatta al lardo che ci

lascia lo zampino”.

Page 56: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

56

Classe 1 C

Scuola Secondaria I Grado

“Leonardo da Vinci”

a.s. 2018/19

Page 57: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

57

IL LEONE E LA GAZZELLA

di Sofia Buffa Calleo – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta un leone che voleva dominare gli animali della

savana.

Un giorno si presentò davanti a loro e disse: “Ho deciso di

mangiare tutti partendo dal più

piccolo fino al più grande! Quindi il

primo sarà il cucciolo di tigre”.

Il cucciolo di tigre cominciò a

tremare, ma nessuno intervenne

per salvarlo. Solo una gazzella si

impietosì e, presa la rincorsa,

infilzò con le sue corna il cuore del

leone.

Gli animali della savana si guardarono stupefatti e capirono che

essere grandi e grossi non significa essere i più forti. Invece

conta di più avere degli amici pronti a tutto per te.

Per questo chi trova un amico trova un tesoro.

Page 58: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

58

IL FALCO CACCIATORE

di Alessio Cicciarella – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta un orso che viveva in montagna. Mentre

mangiava il miele incontrò un cinghiale e per gentilezza l’orso

gli disse: “Vuoi mangiare un po’ di miele?”

Il cinghiale rispose: “Sì, grazie”. E diventarono amici.

Mentre l’orso e il cinghiale ritornavano nello stesso posto a

mangiare le bacche, incontrarono un riccio e gli dissero: “Vuoi

mangiare con noi un po’ di bacche?”

Il riccio rispose di sì, molto contento dell’invito.

Un altro giorno il cinghiale, l’orso e il riccio incontrarono un

falco che pensò: “Che pasti squisiti sarebbero tutti e tre!”

Ma poi pensò che non era giusto, allora disse ai tre animali: “E’

meglio che non vi mangi!” E diventarono amici per sempre.

Un amico vale più di un pasto.

Page 59: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

59

IL PICCHIO SOLITARIO

di Michelle Cicciarella – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta un picchio di nome Boris che era molto solo

perché con chiunque parlava non

andava d’accordo.

Un giorno nella foresta arrivò un

altro picchio di nome Jampiere.

Jampiere andava d’amore e

d’accordo con Boris dopo che gli

aveva salvato la vita sconfiggendo

con coraggio il grosso leone cattivo;

da quel momento erano diventati

inseparabili.

La morale è chi trova un amico trova un tesoro.

Page 60: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

60

IL CAMALEONTE E LA LUCERTOLA

di Amalia Civello – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta una lucertola che aveva da fare le valigie.

Un giorno un camaleonte incontrò la lucertola e le domandò:

“Dove vai con queste valige?”

Rispose la lucertola: “Vado in Italia in vacanza”.

Il camaleonte domandò: “Posso venire con te?”.

“Sì” e tutte e due andarono all’aeroporto insieme e salirono

sull’aereo.

E quando arrivarono in Italia vissero felici e contenti.

Page 61: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

61

I TRE AMICI DEL BOSCO

di Michele Di Giorgio – 1 C a.s. 2018/19

Nel bosco viveva una comunità di lepri. Uno dei leprotti,

Tom, veniva deriso perché giocava con due strani animali: una

gallinella zoppa e un topolino nero nero che faceva ribrezzo a

tutti. I tre si riunivano nel tardo pomeriggio nel loro albero

segreto e trascorrevano dei momenti spensierati.

Col tempo Tom fu costretto dalla sua famiglia a giocare solo

con altri leprotti e non più con i suoi veri amici.

Un giorno mentre giocavano a nascondino, Tom finì dentro

una trappola.

“Aiuto! Aiuto! Aiuto!” gridava Tom disperato, ma i suoi

compagni che avevano paura di finire anche loro nella trappola

del cacciatore, rimasero immobili e terrorizzati.

“Andate a chiamare il mio amico topo e la mia amica gallina!”,

chiese Tom ai suoi compagni.

“Loro sanno come aiutarmi e non hanno paura di nessuno”,

aggiunse il leprotto.

Con velocità fulminea giunse Black il topolino e solo dopo un

po’ arrivò la gallina Cornelia. In quello stesso momento, il

cacciatore stava sparando al leprotto, ma Cornelia senza

pensarci due volte si mostrò al cacciatore, che così pensò:

“Stasera potrò farmi un bel brodo di gallina!”

Page 62: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

62

Intanto il topolino con i suoi denti aguzzi rosicchiò la rete

dov’era intrappolato Tom che, una volta libero, tirò un sasso

al cacciatore e lo fece cadere. I tre amici si riabbracciarono

felici.

Questa favola contiene due insegnamenti. Il primo è che gli

amici non si scelgono in base alla razza o all’apparenza, perché

i veri amici sono quelli che si aiutano nel momento del bisogno.

Il secondo insegnamento è che chi troppo vuole, come il

cacciatore, nulla stringe.

Page 63: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

63

IL GATTO E IL TOPO

di Gaia Fidelio – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta una casa abbandonata dove spesso andava un

gatto a cercare la sua preda.

Un giorno, mentre gironzolava per tutta la casa, all’improvviso

avvistò un topo molto grosso. Subito pensò di rincorrerlo per

mangiarselo, ma quando il topo si accorse della sua presenza

fuggì verso la sua tana, dove si trovavano tutti gli altri topi.

Successivamente, quando il gatto stava per catturarlo, tutti gli

altri topi uscirono dalla tana, lo accerchiarono e cercarono con

tutte le loro forze di aggredirlo. Così il gatto si impaurì e scappò.

Questa favola insegna che l’unione fa la forza. Infatti un solo

topo è debole, ma quando stanno tutti insieme diventano forti.

Page 64: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

64

Il lupo invidioso

di Sofia Fidelio – 1 C a.s. 2018/19

C’era una volta una volpe molto conosciuta tra gli animali e

un lupo geloso di lei.

Il lupo, preso d’invidia, tese una trappola alla volpe ed essa ci

cascò.

Infastidita dal comportamento del lupo, la volpe decise di

ricambiarlo con la stessa moneta.

Il lupo, a sua volta, ci cascò e venne deriso per sempre.

La favola insegna che chi la fa l’aspetti e che non bisogna essere

invidiosi delle cose degli altri.

Page 65: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

65

LA PECORA E IL LUPO

di Antonino Floridia – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta in un bosco un gregge. Ogni volta che le

pecore passeggiavano, incontrava un

lupo solitario e quando lo vedevano

scappavano sempre.

Un giorno una piccola pecora si perse

nel bosco. Ad un certo punto vide il

lupo e iniziò a correre, ma cadde

dentro una trappola costruita dai

cacciatori. Il lupo si avvicinò subito,

aprì la bocca e la tirò fuori dalla

trappola.

La piccola pecora ringraziò il lupo e da allora capì che

l’apparenza inganna.

Page 66: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

66

La Regina zanzara

di Francesco Fronte – 1 C a.s. 2018/19

Tanto tempo fa, prima della comparsa degli uomini, il pianeta

Terra era popolato solo da ragni e insetti.

Per evitare un possibile scontro, i due popoli decisero di

stanziarsi in due zone diverse. Da una parte c’era il regno degli

insetti, sempre ricco di vita e vegetazione, dall’altra parte il

regno dei ragni, sempre e stranamente poco illuminato e pieno

di arbusti.

Una cosa che accomunava i due regni, oltre al fatto di essere

retti da una monarchia con a capo un re o una regina, era che

entrambi erano ricoperti di fiori.

Nel regno degli insetti erano stati sovrani: la delicata farfalla, il

gentile bruco, il saggio grillo e la severa ma giusta ape. Poi fu il

turno della zanzara.

La nuova regina era molto prepotente e desiderava tanto

possedere i colori delle farfalle. La regina zanzara, pertanto,

costringeva i suoi sudditi a portarle i petali dei fiori per potersi

agghindare e somigliare ad una farfalla.

Nel regno degli insetti i fiori cominciarono a scarseggiare.

Questo voleva dire meno nutrimento per molti insetti. Per

questo, tutti gli insetti del Regno decisero di riunirsi per

Page 67: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

67

risolvere il problema. L’unico che ebbe un’idea valida fu Leo il

moscerino. Leo andò dalla regina e le disse:

“Oh mia Regina! I fiori nel regno sono finiti. Gli unici rimasti si

trovano nel Regno dei ragni, ma … nessuno ha il coraggio di

metterci zampa!”

“Fifoni!”, urlò la regina, “me li

procurerò da me!”.

La regina raccolse molti fiori

ma, scontenta, ne voleva

ancora di più e perciò si

addentrò sempre più nel

territorio dei ragni. Distratta,

rimase bloccata in una

ragnatela.

Nessuno ebbe più notizia della regina. Per ringraziare il

moscerino che aveva spronato l’avidità della regina zanzara e,

quindi, posto fine alla sua arroganza, tutti gli insetti decisero di

proclamarlo re.

Morale: “Chi troppo vuole nulla stringe!”

Page 68: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

68

Il leone viziato

di Giovanni Fronte – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta, in un deserto lontano, un leone che abitava

vicino ad un fiume e che aveva molta acqua e un dromedario

che non beveva da diverse settimane e aveva solo una piccola

botte d’acqua, ma si accontentava di quello che aveva.

Il leone, che non si accontentava mai, escogitò un piano per

rubare la piccola botte del dromedario. Il piano consisteva

nell’andare di notte a rubare la botte mentre il dromedario

dormiva.

Allora, quando il dromedario si addormentò, il leone andò a

rubargliela. Appena si avvicinò, però, sprofondò nelle sabbie

mobili vicino alla botte e morì.

La morale è: “Chi si accontenta, gode!”

Page 69: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

69

LA CICALA E LA FORMICA

di Rosy Galifi – 1 C a.s. 2018/19

Un giorno, come tutte le mattine, la cicala cantava di

continuo e la formica, ormai stanca di sentire la sua voce, bussò

alla sua porta e le disse: “Cortesemente, potresti smetterla di

cantare sempre?”

Lei rispose: “Scordatelo! Io non smetterò di farlo, questo è il

mio lavoro!”.

Quindi litigarono per alcuni giorni, però poi la formica bussò di

nuovo alla sua porta e le disse: “Scusa per il comportamento

di una settimana fa, ero molto arrabbiata e me la sono presa

con te.”

Alla fine diventarono amici e, come si dice, “Chi trova un

amico trova un tesoro”. Quindi si aiutarono sempre a vicenda

e uscivano insieme per fare delle lunghe chiacchierate.

Un giorno si costruirono una casa vicino ad un albero e vissero

per sempre felici e contenti.

Page 70: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

70

Il cane affamato

di Marcello Gambuzza – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta in un bosco un cane che era temuto da tutti

gli animali di quella zona.

Un giorno il cane era affamato e si incamminò alla ricerca di

cibo. Ma a fine giornata riuscì a prendere solo un pezzo di

carne. Quel pasto non gli sembrò sufficiente e, prima di

mangiarlo, andò di nuovo a cercare altro cibo.

Passò tutta la notte fuori, ma al suo ritorno non trovò più il

pezzo di carne né era riuscito a prendere altro da mangiare.

La favola insegna che chi troppo vuole, nulla stringe.

Page 71: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

71

Chi trova un amico trova un

tesoro

di Mariavittoria Giuliana – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta una pecora che voleva diventare amica del

lupo, ma il lupo la considerava debole.

Un giorno la pecora, mentre pascolava, incontrò un orso, i due

iniziarono a parlare e capirono di avere tante cose in comune.

Così, ben presto, i due diventarono amici.

Tutte le volte che all’orso o alla pecora serviva aiuto, i due si

aiutavano a vicenda, invece quando il lupo chiedeva aiuto non

veniva nessuno a soccorrerlo.

La favola insegna che “Chi trova una amico trova un tesoro”.

Page 72: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

72

La volpe fannullona

di Ayman Khemissi – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta una volpe fannullona che rubava la carne del

suo vicino, un vecchio leone.

Un giorno il leone morì, quindi la volpe dovette cambiare i

piani per procurarsi il cibo senza lavorare.

Trovò un orso dall’apparenza ingenua e provò a rubare dei

pezzi di carne che erano vicini alla zampa dell’orso, ma per sua

sfortuna l’orso si accorse di lei a la uccise.

La morale di questa favola è “Prima il dovere poi il piacere”.

Page 73: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

73

Il pesce che si credeva furbo

di Martina Latino – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta un pesce di nome Rosso, che non voleva amici

perché non ne aveva bisogno e diceva che era il più forte.

Un giorno se ne stava tutto solo mentre gli altri si divertivano;

un pescatore che stava pescando lo prese e Rosso, che era

incastrato, non riusciva a liberarsi e diceva che non avrebbe

avuto aiuto dagli altri.

I pesci se ne accorsero e lo videro incastrato mentre cercava

di liberarsi. Dapprima non lo volevano aiutare perché lui si era

comportato male, ma poi lo aiutarono e si misero d’accordo

per liberarlo.

Rosso era stato salvato e capì cosa voleva dire avere degli

amici. La favola insegna che l’unione fa la forza.

Page 74: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

74

L’UcceLLino e La rana

di Alessandro Musco – 1 C a.s. 2018/19

c’erano una volta in uno stagno un uccellino e una rana.

Un giorno scoppiò un temporale accompagnato da un vento

molto forte e il povero

uccellino non riuscì a

volare. Il vento lo fece

cadere nello stagno di

una rana.

L’uccellino impaurito

dall’acqua pregò la

rana di aiutarlo a

nuotare cosicché lui

avrebbe ricambiato l’aiuto.

La rana diffidente pensò al peggio, temendo che questo non

sarebbe mai accaduto. Invece si sbagliò.

Un giorno la rana uscì dal suo stagno per fare una passeggiata

e mentre saltellava venne attaccata da un uccellino dal becco

lungo; allora l’altro uccellino rispettò il patto e mandò via

l’uccellino dal becco lungo.

La morale della favola: “Chi crea un patto deve rispettarlo”.

Page 75: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

75

I TRE FRATELLI DISPETTOSI

di Alessandro Oddo – 1 C a.s. 2018/19

Un cagnolino di nome Jack andava a scuola e ogni giorno tre

cani, che erano fratelli ed erano più grandi di lui, lo

bullizzavano: gli toglievano la

merenda, l’acqua, gli

rompevano la penna e gli

strappavano i quaderni.

Queste cose le subivano pure

gli altri cagnolini.

Allora un giorno Jack lo disse

ai suoi genitori, che

preoccupati chiesero ai

genitori degli altri cagnolini,

se pure i loro figli venissero bullizzati.

Un giorno tutti i genitori andarono a casa dei tre fratelli per

chiarire il fatto.

Da quel giorno i tre fratelli non fecero più dispetti a nessuno.

Page 76: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

76

L’aiUTo di fifÌ

di Aya Rial – 1 C a.s. 2018/19

Un giorno un uccellino stava volando serenamente.

Ad un certo punto sbatté contro un palo e cadde. La vide un

cane di nome Fifì e da una parte pensava: “Se lo mangio, mi

sfama” e dall’altra: “Se lo aiuto, mi aiuterà lui quando

succederà a me.”

Fece la cosa migliore e lo aiutò.

Un giorno mentre Fifì camminava sbatté contro un muro e

venne aiutato dall’uccellino.

La favola insegna che l’aiuto va sempre ripagato.

Page 77: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

77

La VoLPe e L’orSo

di Diamante Terribile – 1 C a.s. 2018/19

c’era una volta un orsetto che era goloso di miele.

Un giorno la volpe va da lui e gli dice: “Vuoi venire con me? Ti

porto dove c’è tanto miele”. Così l’orsetto andò.

Una volta arrivati, invece di tanto miele, ci fu un branco di volpi

che lo sbranarono.

La favola insegna che la golosità è un vizio e in quanto tale è

causa di numerosi guai per molte persone.

Page 78: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

78

Indice

Prefazione (Docenti di Italiano) p. 3

Introduzione (Carmela Donzello) p. 5

Classe I A

Chi la fa l’aspetti (Avveduto Giuseppe) p. 9

Il pettirosso, il corvo e l’aquila (Bordonaro Andrea) p. 10

La volpe e l’usignolo (Caruso Chiara) p. 11

Leoni a duello (Colombo Giuseppe) p. 12

Il cervo e la volpe (Di Benedetto Giulia) p. 14

Il cane che aiuta il lupo (Distefano Carmelo) p. 15

L’asinello e i libri (Fava Martina) p. 16

La gara nella giungla (Ferro Lorenzo) p. 18

La cicala e la talpa malefica (Gambuzza Vincenzo) p. 19

Il leone e il montone (Giliberto Daniel) p. 20

Il lupo e il pastore (Granata Gabriele) p. 21

La farfalla e il ragno (Leontini Antonino) p. 22

Il cardellino (Mabrouk Osama) p. 23

Il ghiro e lo scoiattolo (Maucieri Angelo) p. 24

Il lupo e il fenicottero (Meli Leonardo) p. 26

I due topi (Nigro Anita) p. 27

Page 79: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

79

Il leone e la carne (Nigro Lisa) p. 28

Il gatto e il topo (Sarta Ilaria) p. 29

Un cucciolo di leone con la macchia rossa (Spadaro Gioele) p. 30

L’agnello e la volpe (Spararo Zaira) p. 31

Classe I B

Il lupo e il toro (Agosta Manuel) p. 33

La lepre e la formica (Betta Paola) p. 35

L’asinello e la volpe (Brafa Simone) p. 36

L’ape e l’orso (Cappello Domenico Diego) p. 38

Il gatto fuggitivo (Cicero Giorgia) p. 39

La volpe e il cigno (Denaro Francesca) p. 40

Il camaleonte (Di Gregorio Clelia) p. 41

Il gambero e l’agnello (Di Martino Daniela) p. 42

Chi la fa l’aspetti (Dimartino Giuseppe) p. 43

La scimmia e il lama (Donzello Giulia) p. 44

La volpe e l’agnello (Fava Giovanni) p. 45

La rana e il coniglio (Gennaro Salvatore) p. 46

Wolf e Betty (Giudice Felisia) p. 47

La scimmia testarda (Giuliana Francesca) p. 48

La lumaca e il topo (Incatasciato Silvia) p. 49

Il lupo e la lepre (Lorefice Andrea) p. 50

I lupi e gli agnelli (Maalel Skander) p. 51

La scimmia, il camaleonte e il gatto (Portochese Nicolas) p. 52

Page 80: i.C....6 Nel mondo romano la favola trova il suo massimo rappresentante in Fedro, vissuto nel I secolo d.C., che compose cinque libri di favole in versi; Fedro, mettendo in risalto

80

La leonessa e la gazzella (Rabbito Bruna) p. 54

Il gatto bugiardo e il topo (Zocco Gaia) p. 55

Classe I C

Il leone e la gazzella (Buffa Calleo Sofia) p. 57

Il falco cacciatore (Cicciarella Alessio) p. 58

Il picchio solitario (Cicciarella Michelle) p. 59

Il camaleonte e la lucertola (Civello Amalia) p. 60

I tre amici del bosco (Di Giorgio Michele) p. 61

Il gatto e il topo (Fidelio Gaia) p. 63

Il lupo invidioso (Fidelio Sofia) p. 64

La pecora e il lupo (Floridia Antonino) p. 65

La regina zanzara (Fronte Francesco) p. 66

Il leone viziato (Fronte Giovanni) p. 68

La cicala e la formica (Galifi Rosy) p. 69

Il cane affamato (Gambuzza Marcello) p. 70

Chi trova un amico trova un tesoro (Giuliana Mariavittoria) p. 71

La volpe fannullona (Khemissi Ayman) p. 72

Il pesce che si credeva furbo (Latino Martina) p. 73

L’uccellino e la rana (Musco Alessandro) p. 74

I tre fratelli dispettosi (Oddo Alessandro) p. 75

L’aiuto di Fifì (Rial Aya) p. 76

La volpe e l’orso (Terribile Diamante) p. 77