ia dicembre 2003 · mondo agricolo e dell’agro-alimentare per delineare un’azione...

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Impresa Agricola MENSILE DELLA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI DELLA LOMBARDIA Anno XXIV n. 10 - dicembre 2003 Spedizione in a.p. 45% art. 2 legge 662/96 - DC Brescia Caso Parmalat e trattativa sul prezzo Natale amaro per i produttori di latte Formazione professionale Le proposte dell’Assemblea regionale della Cia Lombardia per l’agricoltura del 2004 Quattro priorità per l’agricoltura lombarda P er il secondo Natale consecutivo i produt- tori di latte lombardi rimangono senza la defini- zione del prezzo: si aggrava così il futuro del più forte sistema lattiero-caseario d'Europa. La delegazione degli industriali, anche nel- l’incontro di fine dicembre, sotto la pressione degli even- ti e dei singoli interessi aziendali ha confermato di non essere in grado di stipu- lare un accordo. Nonostante la disponibilità della parte agricola ad altri sacrifici det- tati dall'interesse generale a governare una situazione di estrema incertezza, gli indu- striali hanno rinunciato a un positivo ruolo interprofessio- nale. Una delle questioni di fondo riconfermata dalla vicenda Parmalat è la fine della stagione di crescita e di sviluppo contraddistinta dal- la cosiddetta imprenditoria "illuminata" italiana. A due anni consecutivi senza la definizione del prez- zo alla stalla si aggiunge ora il tentativo di scaricare sugli allevamenti i danni dello sfa- celo finanziario della Parmalat. Purtroppo si deve ancora constatare che i gran- di gruppi agro-alimentari, dopo avere usufruito di con- tributi comunitari e nazionali destinati a settore agricolo, lasciano tra le macerie i mar- chi storici italiani. Ciò scon- fessa anche l'illusione che la globalizzazione dell'econo- mia e la competizione inter- nazionale sia garante di per sé di trasparenza e di corret- tezza. Di fronte a questa situazio- ne, la Confederazione italia- na agricoltori si augura che chi nell'imprenditoria agro- alimentare lombarda guarda agli interessi generali della filiera legati al territorio abbia la capacità di riaprire un rapporto costruttivo e di chiudere la vicenda del prez- zo del latte con il governo del settore. "Da parte nostra -afferma Mario Lanzi, presidente della Cia Lombardia- mette- remo in campo tutte le azioni e gli strumenti necessari per tutelare i tanti produttori lombardi coinvolti nella vicenda Parmalat, invitando a ricercare alternative imprenditoriali sugli impian- ti, i marchi e i bacini di con- ferimento, con il coinvolgi- mento della cooperazione, e sollecitando le istituzioni a farsi garante del pagamento del latte consegnato". La Cia Lombardia rileva inoltre che in questo frangen- te l'atteggiamento del Consorzio di tutela del Grana Padano sarà decisivo per evitare traumatici cambi di destinazione del latte, giudi- cando insufficiente quanto sin qui condotto. Serve inve- ce -a giudizio della Cia Lombardia- un rafforzamen- to degli aspetti legati al disci- plinare produttivo unito a un più stretto sistema dei con- trolli alle imprese trasforma- trici, insieme alla limitazione rigorosa del ricorso alle lavo- razioni conto terzi. S iccità, diabrotica, afla- tossine, mais contami- nato da Ogm e da ulti- mo il crack Parmalat. La lista delle ememergenze che hanno colpito l’agricoltura lombarda potrebbe continua- re ancora per dare il segno di un anno certamente difficile. Pur nella consapevolezza di questo bilancio che si inserisce in una stagione di difficoltà complessive per l’economia mondiale, i molti interventi che si sono susse- guiti nell’Assemblea regio- nale della Cia Lombardia sono stati caratterizzati da una forte spinta costruttiva e progettuale. La necessità di un progetto articolato per l’agricoltura è emersa dagli interventi di Mario Lanzi, presidente regionale della Cia, e dal presidente nazionale Mas- simo Pacetti, che ha chiuso l’Assemblea del 22 dicembre scorso confermando la vali- dità degli orientamenti del congresso dello scorso anno, sottolineati dalla grande manifestazione del 21 marzo. Di fronte a un quadro com- plesivo in rapida evoluzione Crisi Parmalat: la Cia attiva a livello nazionale e regionale Un Gruppo di coordinamento per affrontare e gestire l’e- mergenza che vivono più di cinquemila allevatori a causa della pesante crisi della Parmalat è stato istituito dalla Cia- Confederazione italiana agricoltori. La decisione è stata presa oggi dalla Presidenza dell’organizzazione davanti ad una situazione estremamente critica per i produttori agricoli la cui esposizione con l’azienda di Collecchio, che non paga il latte conferito da più di quattro mesi, supera abbondante- mente i cento milioni di euro. Il Gruppo di coordinamento Cia, una vera e propria unità di crisi, opererà in stretto contatto con le realtà locali e, soprat- tutto, con gli allevatori interessati, in modo da quantificare i crediti, individuare il percorso più rapido per ottenere il pagamento del latte conferito alla Parmalat e per garantire, nel futuro, la certezza dei rapporti con l’industria parmense. La Presidenza nazionale della Cia ha, comunque, valutato come necessaria una soluzione che assicuri la funzionalità degli impianti e il proseguimento della attività industriali della Parmalat, che sono la garanzia sia per il pagamento del latte già conferito che per quello da conferire che, in caso contrario, avrebbe difficoltà di collocazione con pesanti ricadute sul prezzo. La Presidenza della Cia ha evidenziato che la Parmalat assorbe oggi più del dieci per cento della produzione nazio- nale di latte e che ha un ruolo strategico in una zona agrico- la e zootecnia di grande importanza. Quindi, è necessario che si intervenga con la massima tempestività, evitando ulte- riori contraccolpi per i nostri produttori. Con una lettera alla vicepresidente e assessore regionale all’agricoltura Viviana Beccalossi la Confederazione italia- na agricoltori della Lombardia ha chiesto la convocazione urgente della Cabina di regia del latte lombardo. “In considerazione del ruolo nella nostra regione del gruppo Parmalat, anche attraverso le aziende controllate, ritengo si legge nella lettera di Mario Lanzi, presidente della Cia Lombardia- che sia indispensabile una convocazione urgen- te della Cabina di regia del latte lombardo per affrontare tutte le questioni connesse, relative sia alla salvaguardia dei produttori conferenti che alla tutela della continuità degli impianti e dei marchi, in modo da evitare traumatici cambi di destinazione del latte”. Secondo la Cia Lombardia, a fronte delle iniziative già avviate nelle province, la convocazione, con la più ampia rappresentanza dei soggetti interessati, si rende a necessaria anche tenuto conto dell’impatto che la vicenda Parmalat sta assumendo nella trattativa per il prezzo del latte e per i riflessi sull’andamento del comparto del Grana Padano. e di mutamento anche radi- cale, basti pensare alla nuova Pac, alle riforme del lavoro e all’annunciata riforma previ- denziale, è necessario,ha sot- tolineato Lanzi nel suo inter- vento, individuare proposte e strategie per mantenere com- petitivo il settore agricolo lombardo, ridando slancio e prospettiva alle imprese che vi operano. Il processo di riforma federalista della pubblica amministrazione coinvolge di riflesso anche il sistema dei servizi e delle politiche agricole. Anche sui servizi e sull’accesso agli incentivi e ai finanziamenti pubblici si giocherà una partita impor- tante in termini competitivi. L’esperienza sin qui condotta attraverso il Caa Cia Lom- bardia è stata positiva, in particolar modo per i riflessi sulle aziende agricole, e andrà ulteriormente perfe- zionata nel rapporto con la pubblica amministrazione per garantire che la terziariz- zazione di alcune funzioni diventi veramente un fattore di competizione e non solo un “appalto”, per di più a basso costo, delle attività burocratiche fino a ieri con- dotte dalle istituzioni. L’agricoltura lombarda deve trovare anche un riscontro econonomico dal- l’attività multifunzionale che esercita, in particolar modo nelle zone montane; vanno quindi sollecitati interventi in questo senso, non solo in campo strettamente agricolo, ma in un’ottica più ampia di sviluppo rurale. Sul tema della riforma della Pac, l’Assemblea ha ribadito la necessità che la riforma parta sin dal 2005, auspicando che ci sia un forte coordinamento con le regioni confinanti con cui la Lombardia condivide bacini omogenei per prodotti e modalità produttive. La Cia Lombardia è impe- gnata a verificare con atten- zione tutte le opzioni, in par- ticolare in tema di disaccop- piamento degli aiuti comuni- tari, in modo da elaborare proposte in linee con le atte- se e gli interessi delle impre- se agricole. Molti sono stati infatti gli appuntamenti seminariali e di discussione che la Cia, anche attraverso il lavoro del Cipa-at Lombardia, ha organizzato nel 2003, portando un alto livello di contenuti e di indi- rizzi. L’assemblea regionale, su proposta del presidente Lanzi e della direzione, ha individuato quattro priorità d’azione per il 2004. L’ambiente, innanzi tutto, la cui tutela è condizione pri- maria per l’attività agricola. E ambiente significa anche acqua, una risorsa che va governata e difesa. Altro tema strategico per l’agricoltura lombarda sono delle colture base della com- ponente energetica dell’ali- mentazione animale, in primo luogo il mais. Devono essere affrontare le emergen- ze diabrotica e aflatossine con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Il rapporto con la filiera, terza priorità, va rafforzato con un impegno deciso per la costituzione di Organiz- zazioni dei produttori unita- rie e in stretto rapporto con la cooperazione. Non ultimo va ridefinito il rapporto con le istituzioni locali e con l’amministrazio- ne regionale per elaborare politiche agricole sempre più vicine alle esigenze dell’im- prenditoria e per definire ser- vizi e interventi che costitui- scano un vero fattore di com- petitività. Diego Balduzzi

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Impresa AgricolaMENSILE DELLA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI DELLA LOMBARDIA

Anno XXIV n. 10 - dicembre 2003 Spedizione in a.p. 45% art. 2 legge 662/96 - DC Brescia

Caso Parmalat e trattativa sul prezzo

Natale amaro peri produttori di latte

Formazione professionale

Le proposte dell’Assemblea regionale della Cia Lombardia per l’agricoltura del 2004

Quattro priorità per l’agricoltura lombarda

Per il secondo Nataleconsecutivo i produt-tori di latte lombardi

rimangono senza la defini-zione del prezzo: si aggravacosì il futuro del più fortesistema lattiero-caseariod'Europa. La delegazionedegli industriali, anche nel-l’incontro di fine dicembre,sotto la pressione degli even-ti e dei singoli interessiaziendali ha confermato dinon essere in grado di stipu-lare un accordo. Nonostantela disponibilità della parteagricola ad altri sacrifici det-tati dall'interesse generale agovernare una situazione diestrema incertezza, gli indu-striali hanno rinunciato a unpositivo ruolo interprofessio-nale.

Una delle questioni difondo riconfermata dallavicenda Parmalat è la finedella stagione di crescita e disviluppo contraddistinta dal-la cosiddetta imprenditoria"illuminata" italiana.

A due anni consecutivisenza la definizione del prez-zo alla stalla si aggiunge orail tentativo di scaricare sugliallevamenti i danni dello sfa-celo finanziario dellaParmalat. Purtroppo si deve

ancora constatare che i gran-di gruppi agro-alimentari,dopo avere usufruito di con-tributi comunitari e nazionalidestinati a settore agricolo,lasciano tra le macerie i mar-chi storici italiani. Ciò scon-fessa anche l'illusione che laglobalizzazione dell'econo-mia e la competizione inter-nazionale sia garante di persé di trasparenza e di corret-tezza.

Di fronte a questa situazio-ne, la Confederazione italia-na agricoltori si augura chechi nell'imprenditoria agro-alimentare lombarda guardaagli interessi generali dellafiliera legati al territorioabbia la capacità di riaprireun rapporto costruttivo e dichiudere la vicenda del prez-zo del latte con il governodel settore.

"Da parte nostra -affermaMario Lanzi, presidentedella Cia Lombardia- mette-remo in campo tutte le azionie gli strumenti necessari pertutelare i tanti produttorilombardi coinvolti nellavicenda Parmalat, invitandoa ricercare alternativeimprenditoriali sugli impian-ti, i marchi e i bacini di con-ferimento, con il coinvolgi-mento della cooperazione, esollecitando le istituzioni afarsi garante del pagamentodel latte consegnato".

La Cia Lombardia rilevainoltre che in questo frangen-te l'atteggiamento delConsorzio di tutela del GranaPadano sarà decisivo perevitare traumatici cambi didestinazione del latte, giudi-cando insufficiente quantosin qui condotto. Serve inve-ce -a giudizio della CiaLombardia- un rafforzamen-to degli aspetti legati al disci-plinare produttivo unito a unpiù stretto sistema dei con-trolli alle imprese trasforma-trici, insieme alla limitazionerigorosa del ricorso alle lavo-razioni conto terzi.

Siccità, diabrotica, afla-tossine, mais contami-nato da Ogm e da ulti-

mo il crack Parmalat. La listadelle ememergenze chehanno colpito l’agricolturalombarda potrebbe continua-re ancora per dare il segno diun anno certamente difficile.

Pur nella consapevolezzadi questo bilancio che siinserisce in una stagione didifficoltà complessive perl’economia mondiale, i moltiinterventi che si sono susse-guiti nell’Assemblea regio-nale della Cia Lombardiasono stati caratterizzati da

una forte spinta costruttiva eprogettuale.

La necessità di un progettoarticolato per l’agricoltura èemersa dagli interventi diMario Lanzi, presidenteregionale della Cia, e dalpresidente nazionale Mas-simo Pacetti, che ha chiusol’Assemblea del 22 dicembrescorso confermando la vali-dità degli orientamenti delcongresso dello scorso anno,sottolineati dalla grandemanifestazione del 21marzo.

Di fronte a un quadro com-plesivo in rapida evoluzione

Crisi Parmalat: la Cia attiva a livello nazionale eregionaleUn Gruppo di coordinamento per affrontare e gestire l’e-mergenza che vivono più di cinquemila allevatori a causadella pesante crisi della Parmalat è stato istituito dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori. La decisione è statapresa oggi dalla Presidenza dell’organizzazione davanti aduna situazione estremamente critica per i produttori agricolila cui esposizione con l’azienda di Collecchio, che non pagail latte conferito da più di quattro mesi, supera abbondante-mente i cento milioni di euro.Il Gruppo di coordinamento Cia, una vera e propria unità dicrisi, opererà in stretto contatto con le realtà locali e, soprat-tutto, con gli allevatori interessati, in modo da quantificare icrediti, individuare il percorso più rapido per ottenere ilpagamento del latte conferito alla Parmalat e per garantire,nel futuro, la certezza dei rapporti con l’industria parmense.La Presidenza nazionale della Cia ha, comunque, valutatocome necessaria una soluzione che assicuri la funzionalitàdegli impianti e il proseguimento della attività industrialidella Parmalat, che sono la garanzia sia per il pagamento dellatte già conferito che per quello da conferire che, in casocontrario, avrebbe difficoltà di collocazione con pesantiricadute sul prezzo.La Presidenza della Cia ha evidenziato che la Parmalatassorbe oggi più del dieci per cento della produzione nazio-nale di latte e che ha un ruolo strategico in una zona agrico-la e zootecnia di grande importanza. Quindi, è necessarioche si intervenga con la massima tempestività, evitando ulte-riori contraccolpi per i nostri produttori.Con una lettera alla vicepresidente e assessore regionaleall’agricoltura Viviana Beccalossi la Confederazione italia-na agricoltori della Lombardia ha chiesto la convocazioneurgente della Cabina di regia del latte lombardo.“In considerazione del ruolo nella nostra regione del gruppoParmalat, anche attraverso le aziende controllate, ritengo silegge nella lettera di Mario Lanzi, presidente della CiaLombardia- che sia indispensabile una convocazione urgen-te della Cabina di regia del latte lombardo per affrontaretutte le questioni connesse, relative sia alla salvaguardia deiproduttori conferenti che alla tutela della continuità degliimpianti e dei marchi, in modo da evitare traumatici cambidi destinazione del latte”.Secondo la Cia Lombardia, a fronte delle iniziative giàavviate nelle province, la convocazione, con la più ampiarappresentanza dei soggetti interessati, si rende a necessariaanche tenuto conto dell’impatto che la vicenda Parmalat staassumendo nella trattativa per il prezzo del latte e per iriflessi sull’andamento del comparto del Grana Padano.

e di mutamento anche radi-cale, basti pensare alla nuovaPac, alle riforme del lavoro eall’annunciata riforma previ-denziale, è necessario,ha sot-tolineato Lanzi nel suo inter-vento, individuare proposte estrategie per mantenere com-petitivo il settore agricololombardo, ridando slancio eprospettiva alle imprese chevi operano.

Il processo di riformafederalista della pubblicaamministrazione coinvolgedi riflesso anche il sistemadei servizi e delle politicheagricole. Anche sui servizi esull’accesso agli incentivi eai finanziamenti pubblici sigiocherà una partita impor-tante in termini competitivi.L’esperienza sin qui condottaattraverso il Caa Cia Lom-bardia è stata positiva, inparticolar modo per i riflessisulle aziende agricole, eandrà ulteriormente perfe-zionata nel rapporto con lapubblica amministrazioneper garantire che la terziariz-zazione di alcune funzionidiventi veramente un fattoredi competizione e non soloun “appalto”, per di più abasso costo, delle attivitàburocratiche fino a ieri con-dotte dalle istituzioni.

L’agricoltura lombardadeve trovare anche unriscontro econonomico dal-l’attività multifunzionale cheesercita, in particolar modonelle zone montane; vannoquindi sollecitati interventiin questo senso, non solo in

campo strettamente agricolo,ma in un’ottica più ampia disviluppo rurale.

Sul tema della riformadella Pac, l’Assemblea haribadito la necessità che lariforma parta sin dal 2005,auspicando che ci sia unforte coordinamento con leregioni confinanti con cui laLombardia condivide baciniomogenei per prodotti emodalità produttive.

La Cia Lombardia è impe-gnata a verificare con atten-zione tutte le opzioni, in par-ticolare in tema di disaccop-piamento degli aiuti comuni-tari, in modo da elaborareproposte in linee con le atte-se e gli interessi delle impre-se agricole. Molti sono statiinfatti gli appuntamentiseminariali e di discussioneche la Cia, anche attraversoil lavoro del Cipa-atLombardia, ha organizzatonel 2003, portando un altolivello di contenuti e di indi-rizzi.

L’assemblea regionale, suproposta del presidenteLanzi e della direzione, haindividuato quattro prioritàd’azione per il 2004.

L’ambiente, innanzi tutto,la cui tutela è condizione pri-maria per l’attività agricola.E ambiente significa ancheacqua, una risorsa che vagovernata e difesa.

Altro tema strategico perl’agricoltura lombarda sonodelle colture base della com-ponente energetica dell’ali-mentazione animale, inprimo luogo il mais. Devonoessere affrontare le emergen-ze diabrotica e aflatossinecon il coinvolgimento di tuttii soggetti interessati.

Il rapporto con la filiera,terza priorità, va rafforzatocon un impegno deciso per lacostituzione di Organiz-zazioni dei produttori unita-rie e in stretto rapporto con lacooperazione.

Non ultimo va ridefinito ilrapporto con le istituzionilocali e con l’amministrazio-ne regionale per elaborarepolitiche agricole sempre piùvicine alle esigenze dell’im-prenditoria e per definire ser-vizi e interventi che costitui-scano un vero fattore di com-petitività.

Diego Balduzzi

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Impresa Agricoladicembre 2003 2

Impresa AgricolaMensile della

Confederazione ItalianaAgricoltori Lombardia

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Tel. 02/6705544 - Fax 02/[email protected]

Internet www.cialombardia.orgDirettore

Mario LanziCondirettore responsabile

Diego Balduzzi Comitato editoriale

Diego Balduzzi, Roberto Bigi, PieroBonalumi, Francesco Cazzamali, AldoCipriano, Piercarlo Fabbri, Anna Fotini,Loredana Oldani, Dario Olivero, Chiara

Nicolosi, Corrado Toscani Stampa

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CellofanaturaCoop. Service - Virle Treponti (Bs)

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Realizzato con il contributo congiunto diComunità Europea, Stato Italiano eRegione Lombardia nell'ambito del

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La Cia sollecita un’adeguata politca agraria nazionale e comunitaria

Assemblea Cia: un nuovo progetto per l’agricoltura

Il Governo deve promuo-vere al più presto unmomento forte di rifles-

sione comune sulla politicaagricola nazionale. Unmomento nel quale coinvol-gere tutte le componenti delmondo agricolo e dell’agro-alimentare per delineareun’azione indispensabile peradeguare le nostre politichenazionali e regionali allariforma della Politica agrico-la comune. Un’esigenza cheoggi diventa ancora piùimpellente davanti ai grandicambiamenti internazionali ealle difficoltà della nostraagricoltura che quest’anno ècostretta a registrare pressan-ti problemi dovuti anche aidanni rilevanti provocatidalle avversità atmosferiche,in particolare dalla persisten-te siccità estiva.

E’ quanto emersodall’Assemblea nazionaledella Confederazione italia-na agricoltori svoltasi aRoma e aperta da una rela-zione del presidente Mas-simo Pacetti e da un inter-vento del vicepresidente vi-cario Giuseppe Politi.

Nel corso della riunione,presieduta dal vicepresidenteMino Rizzioli e alla quale hapartecipato il vicepresidenteFrancesco Serra Caracciolo,è stato tracciato un bilanciodi quest’annata agricola cheancora una volta deve far iconti con la carenza di unapolitica agraria realmente

incisiva, con questioni dicarattere strutturale, con dif-ficoltà generate da un’ecces-siva burocrazia, da politichefiscali, del credito, assicura-tive e sociali che non rispon-dono alle esigenze delleimprese agricole. “Occorre -ha detto il presidente Pacetti-uscire al più presto dalleincertezze e dagli equivoci eoperare perché si pensi inmaniera chiara e propulsivaad un nuovo progetto per l’a-gricoltura italiana. Un pro-getto che consenta alleimprese di stare sul mercatocon la dovuta incisività.”

“Oggi -ha aggiuntoPacetti- manca un progettopubblico per la competitivi-tà, per lo sviluppo e la cresci-ta del Paese. Un progetto cheaffronti i fattori della qualità,dei servizi, delle strutture,del fisco, degli investimenti,delle regole per l’introduzio-ne delle innovazioni, a parti-re dagli Ogm, ell’energia,dell’utilizzo di fonti alterna-tive. Un progetto riformatoreche tenga conto dei cambia-menti e orientato all’ammo-dernamento delle infrastrut-ture, alla riscrittura delleregole del diritto dell’econo-mia, alla promozione dellaconcorrenza in senso dina-mico, anche verso gli entilocali, alla correzione degliattuali squilibri territoriali edi distribuzione delle risorse.Un’azione dove l’agricolturasia considerata nel suo giustovalore e sia messa nelleopportune condizioni di svi-luppare tutte le sue grandipotenzialità”.

Pacetti ha sostenuto l’im-portanza di trovare una sinte-si delle politiche nazionali e

regionali e cercare le condi-zioni per porre fine alla con-flittualità tra Stato e Regioni.La sede naturale potrebbeessere la Conferenza dei pre-sidenti delle Regioni.

Un’esigenza evidenziataanche dal vicepresidentevicario Politi il quale, nel suointervento, ha sottolineatoche la grave situazione inter-nazionale, la riforma dellaPac, i problemi posti dalnegoziato Wto e la difficilecongiuntura in cui oggi sitrova l’agricoltura richiedo-no una svolta radicale nellapolitica agraria del nostroPaese. “Serve -ha detto- unapolitica orientata alla qualitàlegata al territorio, alla com-petitività, allo sviluppo rura-le e territoriale. Per questomotivo sollecitiamo rispostepronte e puntuali. Le impreseagricole hanno bisogno direali certezze”.

L’Assemblea della Cia, atal proposito, ha approvatoall’unanimità un articolatoordine del giorno in cui sisostiene, tra l’altro, la neces-sità di una politica in gradodi dare senso e futuro agliagricoltori, di soddisfare ibisogni diversi della societàattuale e delle nuove genera-zioni, di sviluppare il territo-rio rurale, di tutelare e valo-rizzare l’ambiente. Ordinedel giorno nel quale si espri-me anche preoccupazioneper i gravi problemi che stan-no caratterizzando l’’indu-stria agroalimentare italiana,in particolare con le vicendedella Cirio e della Parmalat,rammarico per il fallimentodella Conferenza intergover-nativa sulla Costituzioneeuropea e soddisfazione perla scelta di Parma quale sededell’Authority sulla sicurez-za alimentare.

Panorama Agricoltura

Multifunzionalità e nuovi mercatiper i giovani agricoltori

* eccetto le provincie di Cremona e Lecco

Passione e partecipazio-ne sono state le carat-teristiche distintive

della terza Assemblea nazio-nale dell’Agia, l’associazio-ne giovanile della Cia-Confederazione italiana agri-coltori conclusasi lo scorso il12 dicembre a Roma con lapartecipazione del ministrodelle Politiche agricoleGianni Alemanno. Ampia ladiscussione svoltasi sui temidella multifunzionalità del-l’impresa agricola, dellenuove frontiere del mercato esui problemi e sulle specifi-cità che caratterizzano l’atti-vità dei giovani imprenditori.

Particolarmente vivo èstato il confronto fra il presi-dente dell’Agia GianlucaCristoni ed i presidenti dellealtre due organizzazioni gio-vanili agricole da cui sonoemersi gli elementi distintivi,ma anche e soprattutto lavolontà di perseguire conconvinzione un’azionecomune su temi di interessegenerale e su iniziative con-divise legate dai comuniinteressi dei giovani impren-ditori agricoli.

Molti gli ospiti e partico-larmente apprezzate le pre-senze del presidente Mas-simo Pacetti e dei molti diri-genti della Cia, nonché delpresidente del Ceja HansBenno Wichert.

Nell’ambito dei lavori, unospazio è stato riservato allaconsegna dei diplomi rila-sciati ai partecipanti dei corsidi informatizzazione pro-mossi dall’Osservatoriosull’Imprenditoria giovanileagricola e realizzati dal-l’Agenzia formativa dellaCia su tutto il territorionazionale.

I lavori della giornata con-clusiva hanno visto la rela-

zione di Matteo Ansanelli,segretario generale Agia,sull'attività annuale dell'as-sociazione, l'intervento delvicepresidente vicario nazio-nale della Cia GiuseppePoliti, che ha sottolineatol’importanza dell’iniziativa edel ruolo che svolgono i gio-vani per lo sviluppo dell’a-gricoltura, e la relazioni dellecommissioni assembleari econ l’intervento del ministroGianni Alemanno.

Il ministro, nell’apprezzareil lavoro svolto dall’Agia, hasostenuto l’importanza e lacentralità del settore agricoloed il ruolo che i giovani agri-coltori hanno per il futuradell’economia e della societàitaliana.

Alemanno ha evidenziatoche per rafforzare gli inter-venti sulle filiere agroali-mentari è ipotizzabile lacreazione di un ministero “adhoc” e ha annunciato agevo-lazioni fiscali per alcuni pro-

Assegnazione del carburante agevolato

da gennaio direttamente* agli uffici del Caa Cia Lombardia

dotti agricoli in finanziaria ead interventi sul credito esulle assicurazioni per favo-rire l’imprenditoria giovani-le.

Anche i giovani lombardihanno partecipato all’As-semblea dell’Agia con duedelegati, Marino Martini eMonica Gualtieri, insieme aDiego Balduzzi, coordinato-re regionale per l’imprendi-toria giovanile della CiaLombardia.

Marino Martini, titolare diun allevamento di bovine dalatte in provincia di Mantovae cooperatore nel settore delParmigiano-reggiano, è statonominato nella direzionenazionale dell’Agia.

Anche in Lombardia neiprossimi mesi continuerannole iniziative per arrivare allacostituzione dell’Agia regio-nale con il coinvolgimentodelle realtà già operenti sulterritorio e dei tanti giovaniattivi nella Cia.

III^ Assemblea dell’Agia a Roma

Lombardia

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Impresa Agricoladicembre 2003 Panorama Agricoltura 3

La Cia ha presentato le sue proposte nella Conferenza nazionale zootecnica del 2 dicembre a Bologna

Zootecnia, governare il cambiamentoe favorire lo sviluppo delle imprese

La zootecnia italiana habisogno di un nuovoprogetto. In questi

anni sono intervenuti radica-li e anche traumatici cambia-menti. Si sono susseguitecrisi drammatiche (la vicen-da della Bse prima di tutte) ealcuni problemi (le quotelatte in particolare) hannoreso lo scenario ancora piùcomplesso. Questioni chevanno affrontate attraversopolitiche mirate, con validistrumenti economici e di ser-vizio. Insomma, è necessariocostruire un futuro di certez-ze per un settore di vitaleimportanza non solo per lanostra agricoltura, ma perl’intero sistema economicodel Paese. E’ quanto emersodai lavori della Conferenzanazionale zootecnica che si èsvolta lo scorso 2 dicembre aBologna su iniziativa dellaConfederazione italiana agri-coltori.

All’iniziativa sono interve-nuti il presidente nazionaledella Cia Massimo Pacetti, ilvicepresidente vicario Giu-seppe Politi , i vicepresidentiMino Rizzioli e FrancescoSerra-Caracciolo. Le relazio-ni sono state svolte da PaoloSurace, responsabile del-l’Osservatorio economico

della Cia , su “Gli scenaridella zootecnia”, da VascoBoatto, dell’Univer-sitàdegli studi di Padova, su“Impatti della riforma Pac”,e da Enzo Mastrobuoni,responsabile nazionale Set-tori produttivi della Con-federazione, su “Il progettodella Cia”. Ai lavori hannopartecipato anche esponentidel mondo agricolo, zootec-nico, industriale, commer-ciale e cooperativo.

Il comparto zootecnico ita-liano -è stato evidenziato nelcorso dei lavori- ha una pro-duzione di oltre 14 miliardidi euro (pari al 34 per centodella produzione agricolanazionale) e sta superandocon non poche difficoltà unadelle peggiori crisi sanitarieche abbiano investito gliallevamenti negli ultimianni. Nel corso del 2002 hafatto registrare una lieveripresa produttiva (più 1 percento). Comunque, in dimi-nuzione risulta la produzionedi carne bovina, mentrehanno confermato la tenden-za all’aumento, sebbene aritmi più lenti rispetto al2001, le produzioni di carnesuina e pollame, sulle qualidue anni fa si erano riversatii consumi a seguito dellavicenda Bse.

Pesanti problemi si riscon-trano per gli ovicaprini chehanno avuto un significativocalo produttivo (meno 11,8per cento). Problemi resi

ancora più gravi dall’insor-genza e dalla diffusione del-l’epidemia della “lingua blu”che ha comportato il divietodi movimentazione per glianimali, difficoltà nella com-mercializzazione del bestia-me, danni provocati dallavaccinazione, calo della pro-duzione di carne e aumentodell’import, soprattutto daipaesi dell’Europa dell’Est.

Non meno complessa è lasituazione per gli avicunicolidove, dopo i forte ripresaregistrata in coincidenzadella vicenda Bse, hannodovuto scontare, nel 2002,un eccesso di produzione chesul mercato si è tradotta in uncrollo dei prezzo all’originea cui ha fatto riscontro unacrescita delle importazionida paesi terzi (Brasile,

Thailandia, Cina) a prezzistracciati (meno 40 per centorispetto al mercato europeo).A ciò si devono aggiungere iriflessi negativi provocatidalla diossina e dagli episodidi influenza aviaria.

Scenario sempre difficileper il comparto lattiero-caseario in cui la vicendadelle quote latte (che vasuperata restituendo al setto-re trasparenza, normalitàoperativa e condizioni gene-rali non viziate da comporta-menti illegali), soprattuttoper quello che concerne lasoluzione dei casi di paga-mento delle multe retroattivedalle campagne 1995-96 finoal 2001-2, e la mancanza diun accordo interprofessiona-le sul prezzo hanno provoca-to non pochi problemi.

Per quanto riguarda, infi-ne, il settore apistico, l’anna-ta 2002 si è rivelata disastro-sa per il miele , la cui produ-zione ha subito una perditadel 30 per cento. Situazioneche quest’anno dovrebbeaggravarsi ulteriormentepropri a causa delle cattivecondizioni climatiche, spe-cialmente per la persistentesiccità della scorsa estate.

Davanti a questi problemie soprattutto in presenzadelle importanti novità sca-turite dalla riforma dellaPolitica agricola, è necessa-rio -è stato affermato durantela Conferenza nazionale- unrilancio del settore che abbiacarattere strategico. Dunque,un nuovo modello di svilup-po fondato sulla difesa evalorizzazione dei sistemiterritoriali in grado di com-petere sui mercati, dove lasfida della globalizzazione èsempre più decisiva.

Secondo quanto emersodalla Conferenza della Cia,la sostenibilità ambientale, laqualità, il benessere deglianimali rappresentano glielementi centrali per garanti-re un’effettiva redditivitàdelle imprese. Per centrarequesti obiettivi è però indi-spensabile attivare nuovistrumenti economici, ricon-vertire e rilanciare strutture

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Raccolta latte: gliadempimenti dei pro-duttoriLa Regione Lombardia hafissato i criteri e gli adem-pimenti derivanti dallalegge 119/03 per i produtto-ri e le aziende acquirentinella fase di raccolta dellatteL’utilizzo della registrazio-ne informatizzata della rac-colta del latte viene autoriz-zato laddove il sistemaadottato sia in grado digarantire in ogni momentol’espletamento dei controlliprevisti dalla normativa.IAl momento della raccolta(presso la stalla del produt-tore) il supporto cartaceoemesso (lo "scontrino")deve avere almeno iseguenti elementi:1. Dati identificativi del-l'acquirente ;2. Dati identificativi deldestinatario;3. Dati identificativi delproduttore e relativo codi-ce;4. Dati identificativi del tra-sportatore (Ragione Socialee partita Iva, specificando ilnome e il cognome del con-ducente del mezzo);5. Targa dell’automezzoutilizzato per la raccolta;6. Quantitativo di latte cari-cato con l’indicazione del-l’unità di misura;7. Data e ora in cui avvieneil carico;8. Identificazione univocadello scontrino, attraversoun numerazione o codifica,comunque progressivi econsequenziali;.Lo scontrino deve esserestampato in doppia copia,ognuna delle quali deveessere sottoscritta, in modoleggibile, dal produttore (oda un suo delegato) e dalconducente del mezzo. Unacopia dello scontrino deveessere lasciata al produttoree, se conservata diligente-mente e correttamente, puòcostituire il registro delproduttore (art.12, comma1, Dm 31 luglio 2003).Tuttavia è indispensabileche ogni produttore abbiaun registro vidimato dallaProvincia da utilizzare incaso di mancato rilasciodello scontrino da parte deltrasportatore. I documentisono da conservare per treanni.

già esistenti, adeguare e rin-novare le attività di servizioalle aziende.

In questo contesto, per laCia, è fondamentale unapprofondimento sul mondodelle associazioni di prodot-to e delle loro unioni, poichéil processo di riorganizzazio-ne e trasformazione in orga-nizzazioni di produttori sten-ta ancora. Occorre, infatti,dotare il settore di strutturein grado di “governare” ecommercializzare il prodot-to, nonché di favorire esostenere tutti quei progettivolti a sviluppare percorsi ditracciabilità e qualità.

Inoltre, un lavoro piùintenso e organico -si èsostenuto nella Conferenzadella Cia- va svolto sui con-sorzi di tutela delle Dop eIgp, in modo da far crescereil protagonismo degli alleva-tori e dei loro strumenti eco-nomici e per rendere semprepiù interprofessionali i con-sorzi stessi.

Per quanto concerne lerelazioni interprofessionali edi filiera, la Conferenza dellaCia ha messo in risalto le dif-ficoltà che oggi si incontra-no. Per uscire dallo stallo ecompiere un importante saltodi qualità sarebbe importantecostituire e dare pieno rico-noscimento alle organizza-zioni interprofessionali, perle quali esiste anche un appo-sito strumento giuridico

Con questa Conferenzanazionale, quindi, la Cia si èposta obiettivi precisi: prota-gonismo degli imprenditori,visione strategica delle orga-nizzazioni professionali,capacità di sinergia dellestrutture economiche e diservizio. Ma ciò non basta senon si darà impulso ad unanuova politica agricolanazionale.

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Impresa Agricoladicembre 2003 Formazione professionale 4

Cipa-at: una formazionediversificata e orientata all’impresa

Cipa-at Lombardia,con finanziamentodella Regione Lom-

bardia - Direzione GeneraleFormazione, Istruzione eLavoro sul dispositivo for-mazione professionale2003/04, continua a svolge-re un'intensa attività corsualeper gli agricoltori e per i tec-nici del settore agricolo.

I corsi di formazione sonorivolti ad adulti occupati cheoperano come imprenditorititolari, contitolari o coadiu-vanti e dipendenti di aziendeagricole ed ai tecnici cheoperano presso le varie strut-ture di servizio del settore

Cipa-at Lombardia haottenuto la certificazio-ne di qualità Uni En Iso9001: 2000.Continua l'impegno delCentro di istruzione profes-sione agricola - assistenzatecnica della Lombardiaper il miglioramento dellapropria attività. Per questaragione a partire da settem-bre 2002 abbiamo predi-sposto un progetto per losviluppo di un sistema diqualità, avvalendoci perl'attività di accompagna-mento all'implementazionedello stesso della collabora-zione della società “Lafenice” ed in particolare diPaolo Bordoli.Cipa-at Lombardia ha quin-di ottenuto il 15 aprile2003, da Cisqcert, a seguitodi verifica ispettiva, la cer-tificazione Uni 9001: 2000per le attività EA: 37 - 35 La realizzazione di questoobiettivo ha coinvolto tuttala struttura operativa che hacollaborato con entusiasmoe determinazione per rag-giungerlo.La certificazione ci consen-te di adempiere ad un requi-sito obbligatorio per potercontinuare a realizzareinterventi formativi finan-ziati dalla RegioneLombardia, come previstodal sistema lombardo diaccreditamento, ma anchedi dare ai nostri utenti, oltrela qualità del servizioofferto, anche una serie digaranzie circa la qualità dellavoro svolto e la capacitàdi gestire e controllare iprocessi, questo anche afronte di un cospicuo incre-mento dell'attività formati-va che si sta realizzando.Antonio Lupo Pasinicoordinatore didatticoCipa-at Lombardia

agricolo.Questa attività formativa è

volta prevalentemente allarealizzazione di corsi perl’aggiornamento e lo svilup-po professionale degli opera-tori del settore agricolo, dibreve durata (dalle 24 alle200 ore per corso), caratte-rizzati da una forte proget-tualità legata alle esigenzemanifestate dal territorio edal mondo della produzione.

Nella struttura dei corsi,alle lezioni in aula che resta-no la parte fondamentale, siaffiancano “visite guidate”presso enti, aziende, mostre,fiere, strutture di interesseagricolo.

I corsi svolgono una preci-sa funzione tecnico-formati-va, che, favorendo una visio-ne globale della realtà agri-cola, stimolano fenomeni diammodernamento e l'acqui-sizione di una mentalità

aperta alla realtà esterna.Oltre alle “visite guidate”,

in alcuni corsi si effettuanoanche delle esercitazioni pra-tiche.

L'organizzazione dei biso-gni formativi viene realizza-ta dalla sede centrale dell'en-te che si trova a Milano e aquesta collaborano alcuniformatori dipendenti dell'en-te che operano presso sedistaccate sul territorio oltre acollaboratori appositamenteincaricati che, di concertocon la Confederazione loca-le, si occupano, dell'indivi-duazione dei bisogni forma-tivi, della progettazione e delmarketing necessario per ilcorso.

L'attività di docenza èsvolta prevalentemente dadocenti esterni “esperti”delle singole discipline ap-positamente incaricati e inpochi casi dai formatoridipendenti dell'ente.

Questi corsi vengono rea-lizzati nella quasi totalità acavallo del periodo invernale(tra ottobre e marzo), poichéquesta stagione coincide conun minor impegno lavorativodegli allievi; inoltre le lezio-ni vengono svolte prevalen-

temente in orario serale perfavorire la partecipazione diutenti imprenditori o colla-boratori di aziende con pochiaddetti per cui, sempre impe-gnati a garantire i lavori indi-spensabili al funzionamentodell'azienda.

In quest’anno formativo icorsi coinvolgeranno oltre500 partecipanti, prevalente-mente operatori agricoli atti-vamente impegnati nella loroattività lavorativa, tra cui visono titolari, contitolari,coadiuvanti e dipendenti diaziende agricole ed in picco-la parte tecnici, operatoriambientali e più in generaleoperatori di quella che ormaiviene definita “agricolturaallargata”.

Questi corsi sono finaliz-zati all'aggiornamento ed alperfezionamento delle lorocapacità imprenditoriali,delle tecniche produttive conparticolare riguardo alla qua-lità ed alla sanità delle pro-duzioni ed a quant'altro con-cerne i vari aspetti tecnologi-ci, commerciali socio-econo-mici dell'azienda agricola.

Antonio Lupo Pasini

E’ in corso l’annataformativa del Cipa-atLombardiaPer l'anno 2003/04 la pro-posta formativa del Cipa-at Lombardia prevede larealizzazione di 86 corsidi Aggiornamento/Svi-luppo professionale peroperatori agricoli. I corsi,a supporto dei processi diinnovazione delle impresedel settore primario e, piùin generale, del cosiddettosettore agricolo allargato,si realizzeranno su granparte del territorio lom-bardo (nella tabella a fian-co vengono riportati i tito-li dei corsi previsti nellediverse province lombar-de).Anche per quest'anno for-mativo le caratteristichedei corsi rimangono pres-soché invariate per quantoriguarda la loro durata(24-90 ore) e la loro arti-colazione che continueràa prevedere lezioni colle-giali d'aula, visite guidateed esercitazioni pratiche.

LOMBARDIA

Stand Cipa-at Lombardia alla Fiera Millenaria di Gonzaga

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Impresa Agricoladicembre 2003 Formazione professionale 5

Un’ampia offerta formativa in tutte le province lombarde

TITOLO N. ORE PROVINCIA

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Bergamo

Aggiornamento agriturismo. 30 Bergamo

Vitivinicoltura. 30 Bergamo

La qualità di servizio delle associazioni professionali di categoria 24 Bergamo

La qualità di servizio delle associazioni professionali di categoria 24 Bergamo

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Bergamo

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Bergamo

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Bergamo

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Bergamo

Informatica. 30 Bergamo

Informatica. 30 Bergamo

Arboricoltura. 30 Bergamo

Cura del verde ornamentale. 30 Bergamo

Cura del verde ornamentale. 30 Bergamo

Cura del verde ornamentale. 30 Bergamo

Tecniche di caseificazione. 24 Bergamo

Tecniche di caseificazione. 24 Bergamo

Meccanizzazione agricola. 30 Bergamo

Frutticoltura. 30 Bergamo

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Brescia

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Brescia

La qualità di servizio delle associazioni professionali di categoria 24 Como

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Como

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Como

Cura del verde ornamentale. 30 Como

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Cremona

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Cremona

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Lecco

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Lecco

TITOLO N. ORE PROVINCIA

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Milano

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Milano

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Milano

Aggiornamento agriturismo. 30 Milano

L'autocontrollo igienico sanitario nelle aziende agricole. 24 Mantova

La qualità di servizio delle associazioni professionali di categoria 24 Mantova

La qualità di servizio delle associazioni professionali di categoria 24 Mantova

La qualità di servizio delle associazioni professionali di categoria 24 Mantova

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 30 Mantova

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 30 Mantova

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 30 Mantova

Aggiornamento agriturismoBS./Lingua inglese 30 Mantova

Informatica. 30 Mantova

Informatica. 60 Mantova

Informatica. 60 Mantova

Lingua inglese. 30 Mantova

Lingua inglese. 90 Mantova

Lingua tedesca. 60 Mantova

Tecniche di caseificazione. 24 Mantova

Potatura delle piante fruttifere. 60 Mantova

Agriturismo e piatti tipici. 60 Mantova

Agriturismo e piatti tipici. 60 Mantova

Agriturismo e piatti tipici. 60 Mantova

Agriturismo e piatti tipici. 60 Mantova

Agriturismo e valorizzazione prodotti tipici. 30 Mantova

Agriturismo e valorizzazione prodotti tipici. 30 Mantova

Agriturismo e cucina. 24 Mantova

Agriturismo: preparazione di prodotti conservati. 30 Mantova

Agriturismo: preparazione di prodotti conservati. 30 Mantova

Aggiornamento per operatori di animazione didattica in agriturismo. 30 Mantova

Aggiornamento per operatori di animazione didattica in agriturismo. 30 Mantova

Norcineria. 30 Mantova

Zootecnia da latte. 30 Mantova

Gestione economica dell'azienda agricola. 30 Mantova

Conoscere e far conoscere i vini. 30 Mantova

La comunicazione organizzata per la gestione del consorzio. 24 Mantova

TITOLO N. ORE PROVINCIA

La qualità di servizio delle associazioni professionali di categoria 24 Pavia

La qualità di servizio delle associazioni professionali di categoria 24 Pavia

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Pavia

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Pavia

Acquisto ed utilizzo dei presidi sanitari. 24 Pavia

L'autocontrollo igienico sanitario nelle aziende agricole. 24 Pavia

Aggiornamento agriturismo. 30 Pavia

Aggiornamento agriturismo. 30 Pavia

Vitivinicoltura. 30 Pavia

Vitivinicoltura. 30 Pavia

Informatica. 30 Pavia

Informatica. 30 Pavia

Informatica. 30 Pavia

Lingua inglese. 60 Pavia

Agriturismo e valorizzazione prodotti tipici. 30 Pavia

Aggiornamento per operatori di animazione didattica in agriturismo. 30 Pavia

L'agricoltura collinare. 24 Pavia

L'autocontrollo igienico sanitario nelle aziende agricole. 24 Sondrio

Aggiornamento agriturismo. 30 Sondrio

Agricoltura biologica. 24 Sondrio

della sicurezza per le piccole e medie imprese. 24 Varese

I corsi del Cipa-at Lombardia per l’anno 2003/04

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Agenzia

Impresa Agricoladicembre 2003 Notiziario 6

Nuove norme regionali

Manutenzione del territorio:le opportunità per le aziende

Manutenzione delterritorio rurale emontano: le azien-

de agricole saranno semprepiù coinvolte in queste attivi-tà. La Giunta regionale lom-barda ha infatti ha approvatole “Disposizioni per il coin-volgimento delle aziendeagricole nella manutenzionedel territorio rurale e monta-no”, in attuazione dell’art. 15del D. Lgs. 228/2001 (DgrVII/15276 del 28 novembre2003, pubblicata sul Burl n.50, 1° supplemento, del 9dicembre 2003).

La gestione del territoriorurale è indispensabile per ilmantenimento delle suecaratteristiche.

In considerazione dellariduzione consistente delleimprese agricole lombarde,in particolare nelle areesvantaggiate, la Regione haritenuto opportuno promuo-vere il loro coinvolgimentoattivo nella manutenzione esistemazione del territoriomontano.

La legislazione vigentepromuove il coinvolgimentodelle aziende agricole per larealizzazione di lavori affi-dati dalla Pubblica Ammini-strazione (anche in derogaalla legislazione ordinaria) eper la gestione di terreni diproprietà pubblica .

L’applicazione circolareriguarda in particolare alcuniaspetti delle procedure per larealizzazione dei lavori fore-stali, nelle zone svantaggia-te, previsti dagli aiuti deno-minati “Misure Forestali” e“Misure Forestali eSistemazioni IdraulicheForestali” (notificati conesito favorevole alla Unione

Europea) ai sensi degli arti-coli 23, 24 e 25 della leggeregionale 7 febbraio 2000, n.7 e potrà essere applicata,per lavori analoghi, alrestante territorio dellaRegione Lombardia.

Le disposizioni contenutenel provvedimento potrannoessere successivamente mo-dificate anche sulla basedelle reali esigenze manife-state dalle imprese che ope-reranno sul territorio.

Le imprese possono svol-gere un’azione attiva dimanutenzione del territoriosecondo due modalità:

1) indirettamente comeaffidatarie di lavori pubbliciin applicazione del decretolegislativo 18 maggio 2001,n. 228;

2) direttamente in qualità dibeneficiarie di contributi, inparticolare in quanto conces-sionarie (a titolo gratuito) diterreni di proprietà pubblica.

Per quanto riguarda laprima modalità, la circolarefornisce alle amministrazio-ni pubbliche gli indirizzi acui attenersi ai fini dell’affi-damento dei lavori pubblicifinanziati con i contributisopraccitati. La modulisticapotrà essere eventualmenteadottata da qualsiasi EntePubblico che intende avva-lersi di imprese agricole perla realizzazione di lavori nelproprio territorio, di rurale emontano nel rispetto deld.lgs 228/2001.

Per quanto concerne invecela seconda modalità, vienedefinita la procedura daadottare nel caso un’impresaagricola, in assenza di uncontratto d’affitto o di unaconcessione temporanea atitolo gratuito di terreni diproprietà pubblica, intendaeseguire interventi selvicol-turali finalizzati a migliora-menti ambientali e paesaggi-stici su proprietà pubblicheper avere accesso ad alcunespecifiche misure forestali.

LombardiaAntonio Lupo Pasini è ilnuovo direttore della Cia diCremonaLa Cia di Cremona ha un nuovo diretto-re. Antonio Lupo Pasini, cremasco giàvicepresidente negli anni ‘80, ha assun-to la direzione della Confederazionecremonese dopo una lunga esperienzacome coordinatore didattico del Cipa-atLombardia.

Scuola agraria di Monza,Massimo Benolli riconfermatovicepresidenteIl consiglio d’amministrazione dellaScuola agraria di Monza, storica e pre-stigiosa istituzione nel campo della for-mazione professionale per il florovivai-smo e la manutenzione del verde, hariconfermato alla carica di vicepresiden-te Massimo Benolli, vicepresidenteregionale della Cia Lombardia.

Trasformazione in Organiz-zazioni di Produttori Agricoli:ancora tempoLa Direzione Generale Agricoltura conil Ddg n. 21970 del 09/12/2003“Proroga dei termini di trasformazionein Organizzazioni di ProduttoriAgricoli” ha preso atto che l'articolo 9della Legge 200/2003 proroga al 30 giu-gno 2004 i termini per la trasformazionein Organizzazioni di ProduttoriAgricoli. Le Associazioni di produttori agricoli,riconsciute ai sensi della legge674/1978, devono trasformarsi inOrganizzazioni di Produttori Agricoli, aisensi del decreto legislativo n.228/2001, il quale fissa la scadenza al30 giugno 2003.Essendo però prevista una proroga dallasuccessiva legge n. 200/2003, laDirezione Generale Agricoltura, conquesto decreto, prende atto di ciò e fissa,per la Regione Lombardia, per il termi-ne del 30 giugno 2004 entro il quale leAssociazioni di Produttori agricolidevono adottare le proprie delibere ditrasformazione in Organizzazioni diProduttori, come disposto dalla Dgr n.13898 del 1 agosto 2003.

Pizzoccheri della Valtellina: unaltro prodotto lombardo versoil riconoscimento IgpLa richiesta di registrazione del prodot-to "Pizzoccheri della Valtellina " nelleliste dei prodotti riconosciuti e tutelatinella Comunità europea comeIndicazione Geografica Protetta (Igp) èstata inoltrata dal Comitato per la valo-rizzazione dei Pizzoccheri dellaValtellina, ai sensi del Reg. Cee2081/1992.Per esprimere il parere, richiesto dalMinistero per le Politiche Agricole eForestali, la Struttura OrganizzazioniComuni di Mercato e Qualità ha esami-nato la documentazione presentata.Il prossimo passo per arrivare al ricono-scimento della Igp riguarda l'esamedella documentazione da parte delMinistero per le Politiche Agricole eForestali, per la succesiva trasmissionedella richiesta alla Comunità Europea.

Regolarizzazione vigneti:riaperti i termini per le doman-deIl decreto n. 20705 del 28 novembre2003 riapre i termini per la presentazio-ne delle domande di regolarizzazionedei vigneti. Il nuovo termine ultimo è il30 maggio 2004. Le domande vannopresentate alle AmministrazioniProvinciali, secondo le modalità previ-ste dalla delibera della Giunta Regionalen. 9552/2002.

Nuove procedure per il trasferi-mento dei diritti di reimpiantoSono state approvate dalla Giunta lenuove procedure che disciplinano il tra-sferimento del diritto di reimpianto divigneti.I recenti casi di compravendita – daparte di produttori lombardi – di dirittidi reimpianto di provenienza extraregio-nale, in seguito rivelatisi non validi, nelquadro purtroppo di un fenomeno abba-stanza diffuso a livello nazionale, hannoposto il problema di rivedere le proce-dure per il trasferimento dei diritti direimpianto.La Delibera approvata dalla Giunta pre-vede infatti un sistema più puntuale diverifica dell’autenticità e della validitàdei diritti nonché – a garanzia delle giu-ste richieste dei produttori - tempi certidi istruttoria e rilascio delle autorizza-zioni da parte delle Amministrazioniprovinciali.Con l’occasione, è stata anche aggiorna-ta la modulistica.

La sede Cia di Veniano trasferi-ta ad Appiano GentileDal 9 dicembre la sede della Cia diVeniano (Como) si è trasferita adAppiano Gentile in via Volta, 24. I nuovinumeri di telefono sono 031.970379,031.970380; fax 031.3533392.

ItaliaApprovata definitivamente lalegge finanziaria 2004Il Senato ha approvato definitivamentela legge finanziaria 2004 nel testo tra-smesso dalla Camera. Il provvedimentosarà pubblicato prima della fine dell’an-no dalla Gazzetta Ufficiale e avrà decor-

renza dal prossimo primo gennaio.

Natale: contro il "caro-prezzi"gli agricoltori portano in piazzai prodottiGli agricoltori scendono in piazza.Questa volta non per protestare, ma pertutelare gli interessi dei consumatori,soprattutto per salvaguardare la tredice-sima dal "caro-prezzi" per gli acquisti diNatale e Capodanno. Mercati sono statiallestiti in tutta Italia e i prodotti agrico-li e alimentari (ortaggi, verdure, frutta,formaggi, salumi, vino) sono venduti aprezzi molto ridotti rispetto a quelli pra-ticati dalla tradizionale catena commer-ciale. La Cia-Confederazione italianaagricoltori, che ha aderito all’iniziativapromossa dall’Intesa dei consumatori(Federconsumatori, Codacons, Adusbef,Adoc) “Salviamo la tredicesima”.Iniziativa che prevede appunto, in questigiorni che precedono le feste natalizie,la vendita diretta di prodotti agricoli distagione e di prodotti tipici in diversepiazze del nostro Paese.La Cia è scesa in campo con forza pro-prio per rispondere con efficacia ad unmercato al consumo di prodotti agricoliche, soprattutto dall’entrata dell’euro ein coincidenza con emergenze causatedalle avversità atmosferiche (vedi sicci-tà, alluvioni e gelate), ha fatto registrareaumenti di costo esagerati e in moltissi-mi casi assolutamente ingiustificati.Incrementi insostenibili provocati anchead una filiera troppo lunga ed onerosa:addirittura 6-7 passaggi dal produttoreal dettagliante. Non basta. In questi pas-saggi c’è, purtroppo, chi fa contribuiscealla artificiosa lievitazione dei prezzi.

Parmalat: giudizio sospesodella Cia sul piano di lavoro. Siattendono garanzie per gli alle-vatoriUna dichiarazione del presidenteMassimo Pacetti al termine dell’incon-tro a Palazzo Chigi.“Il giudizio sul piano di lavoro relativoalla soluzione della crisi della Parmalatè sospeso in attesa di conoscere da partedel commissario, che sarà incaricato dalministro delle attività produttive, ilpiano di rilancio dell’azienda diCollecchio sia per quanto riguarda lagaranzia per gli allevatori per il conferi-

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Impresa Agricoladicembre 2003 Notiziario 7

Al via sino al 16 febbraio le misure agro-ambientali

- Le aziende faunisticovenatorie; (solo per ritiro deiseminativi per scopi naturali-stici)- Altri soggetti non impren-ditori agricoli. (solo per azio-ne 5)

L’impegno ha una duratadi cinque anni (salvo che perla tipologia “ritiro dei semi-nativi per scopi naturalistici"per la quale la durata è didieci anni)

Le domande vanno presen-tate alla Provincia nellaquale ricade la maggior partedella superficie sulla quale sidesiderano attivare gli impe-gni, solo attraverso ilSistema InformativoAgricolo della RegioneLombardia (Siarl).

La provincia attribuisce unpunteggio a ciascuna doman-da e predispone una gradua-toria di merito in ordinedecrescente. In base alle pro-prie disponibilità finanziarie,ciascuna provincia ammetteprogressivamente al finan-ziamento le aziende, parten-do da quella con punteggiopiù elevato.

Il punteggio viene attribui-to in funzione di:- localizzazione dell’azienda- tipologia di intervento pre-scelto- coerenza con gli obiettividella programmazione pro-vinciale.

Entro il 1 aprile 2004, leprovince produrranno le gra-duatorie ed entro il 13 aprile2004 i beneficiari riceveran-no la comunicazione difinanziamento e la richiestadi documentazione.

Entro il 10 maggio 2004, ibeneficiari dovranno tra-smettere alleprovince ladocumenta-zione tecnicarichiesta.

Dal 1° gennaio 2004partono le domandeper la misura f

(misure agroambientali)campagna 2004. La GiuntaRegionale ha aperto i terminiper la presentazione delledomande di finanziamentoper la misura f 'MisureAgroambientali'.

Il bando è stato approvatocon Dgr n. 7/15131 del 21novembre 2003, pubblicatoil 9 dicembre 2003 sul Burl,serie ordinaria n. 50.

Le domande possono esse-re presentate dal 1 gennaio2004 al 16 febbraio 2004.

Le aziende che desideranoattuare impegni per coltureautunno-vernine (orzo, fru-mento, ecc.), devono presen-tare alle province entro il 31dicembre 2003 il modulodenominato “manifestazionedi interesse all’adesione allamisura f”.

Ecco le azioni finanziate:- La produzione agricolaintegrata (azione 1); - La produzione agricola bio-logica (azione 2); - Il mantenimento dei prati,dei prati pascoli e dei pasco-li e la conversione dei semi-nativi annuali in prati perma-nenti (azione 3) ; - Gli interventi di migliora-mento ambientale del territo-rio (azione 4). -L’allevamento di razze ani-

mali locali in via di estinzio-ne (azione 5)

Possono presentare ladomanda:- Le aziende agricole chesiano iscritte alla camera dicommercio al registro delleimprese nell’apposita sezio-ne Imprenditori agricoli oColtivatori diretti; (tutte leazioni)- Le cooperative agricoleiscritte alla III sezione del-l’albo prefettizio; (tutte leazioni);- Gli enti pubblici; (soloazione 4)

Da gennaio possibili le domande per la misura f

mento di latte in futuro sia per quello che con-cerne i pagamenti delle spettanze per il pro-dotto già conferito”. E’ quanto ha affermato ilpresidente della Cia-Confederazione italianaagricoltori Massimo Pacetti al termine del-l’incontro a Palazzo Chigi con i ministri dellePolitiche agricole Gianni Alemanno e delleAttività produttive Antonio Marzano.Il presidente Pacetti ha aggiunto, inoltre, chesarà necessario un successivo incontro “nelcorso del quale bisognerà avere le opportunegaranzie anche dal sistema bancario per lariuscita del piano di rilancio della Parmalat”.

Rinnovo delle pensioni Inps perl'anno 2004La Direzione generale Inps ha provveduto arinnovare i mandati di pagamento delle pen-sioni, il prossimo anno 2004 in applicazionedel decreto del ministero del Tesoro, delBilancio e Programmazione economica del20 novembre scorso, pubblicato sullaGazzetta Ufficiale 5 dicembre n.283, chefissa in via previsionale al 2,5 per cento l'au-mento della perequazione da attribuire allepensioni. Il medesimo decreto conferma,inoltre, al 2,4 per cento l'aumento stabilito perlo stesso motivo per il corrente anno 2003,questo significa che per l'anno in corso i pen-sionati non avranno diritto ad alcun congua-glio.Pertanto, dal prossimo 1 gennaio 2004, saran-no questi gli importi mensili:a) l'importo della pensione integrata al tratta-mento minimo (valori previsionali) sarà dieuro 412,18 (valore annuo euro 5.358,34); b) l'importo della pensione sociale, di euro303,25 (valore annuo euro 3.942,25);c) l'importo dell'assegno sociale, di euro367,97 (valore annuo euro 4.783,61).

Chiusura di 5 mila uffici postalinelle zone rurali: grande preoccu-pazione dell’Associazione nazionalepensionatiPreoccupazione è stata espressa dal vicepresi-dente della Associazione nazionale pensiona-ti Biagio Di Bella per la notizia di stampasecondo la quale nel nostro Paese sarebbero arischio 5 mila uffici postali, ubicati nei picco-li paesi che servono mediamente non più di

500 famiglie.La minacciata chiusura sarebbe motivata dalfatto che tali uffici rientrerebbero nella cate-goria dei "diseconomici", perchè il rapportotra costi e ricavi non coprirebbe i costi digestione.La chiusura di 5 mila piccoli uffici postalisarebbe un grave colpo, in primo luogo per glianziani, che hanno maggiore difficoltà a spo-starsi, in particolare nelle aree rurali, dovel'ufficio postale rappresenta un importantepresidio sociale alla pari delle scuole, degliambulatori e delle chiese.Da queste considerazioni, l'invito della Anpai circoli comunali e provincialidell'Associazioni interessate dalla minacciatachiusura degli uffici postali, affinché si mobi-litino insieme alle altre associazioni di pen-sionati, agli enti locali, per difendere e man-tenere aperte strutture, che andrebbero sì,rimodernate e rese meglio accessibili aglianziani, ma non chiusi perché "diseconomi-ci".

Europa - MondoAuthority per la sicurezza alimen-tare a Parma: Pacetti esprime lasoddisfazione della CiaSoddisfazione da parte della Cia-Confederazione italiana agricoltori per l'asse-gnazione a Parma dell'Authority per la sicu-rezza alimentare è stata espressa dal presiden-te nazionale Massimo Pacetti. “Si tratta -haaffermato Pacetti- di una decisione moltoimportante e per noi è motivo di grande orgo-glio. Una proposta in tal senso era stata solle-citata più volte dalla nostra confederazione:Parma e' una città che ha un ruolo di granderilevanza nel comparto agroalimentare diqualità e della tipicità”. “E' una buona conquista dell'Europa -ha sot-tolineato il presidente della Cia- e costituisceun valido riconoscimento all’impegno svilup-pato dal nostro Paese e in particolare dalsistema agroalimentare nello sviluppo dellaqualità e della sicurezza. Ogni tanto -ha con-cluso Pacetti- l'Ue ci dà ragione su qualcosadi importante. Adesso occorre andare avantie, in particolare, proseguire con la massimadeterminazione sulla strada della qualità”.

Suini: è sempre più crisi sui merca-ti. Aiuti dalla UeContinua il trend al ribasso dei prezzi deisuini alla produzione. Secondo le rilevazioniIsmea, i grassi da macello sono scesi attornoa 1,15 euro il chilogrammo. Anche per lecarni, ad eccezione dei lombi ancora in buonaevidenza sui circuiti all'ingrosso nazionali - iprezzi sono aumentati di altri 30 centesimi ilchilo nell'ultima settimana - il bilancio restanegativo per i tagli industriali, con i prosciut-ti in ulteriore difficoltà. Nonostante l'intervento di Bruxelles a favoredel comparto suinicolo - sottolineano gli ana-listi Ismea - la situazione sui mercati è semprepiù critica a causa dei contrasti sul bilancia-mento tra domanda e offerta. Spagna eDanimarca, con l'obiettivo di alleggerire leeccedenze interne, continuano a invadere imercati europei di carni suine, alimentando letensioni sul fronte dell'offerta. Oltre a ciò, idazi di Mosca sull'import dalla Ue non lascia-no margini di manovra ai grossi esportatoricontinentali messi a dura prova anche dalladebolezza del dollaro e dalla forte concorren-za sui mercati russi, soprattutto di marca bra-siliana. Sul versante interno, i forti rincari degli ali-menti zootecnici, che pesano per circa il 50%sui costi degli allevamenti europei, stannoportando a un progressivo appiattimento deimargini operativi. Nel frattempo, un sostegnoal settore è venuto da Bruxelles con il vialibera della Commissione europea agli aiutiall'ammasso privato a partire dal 22 dicem-bre.

Nuove norme sui ticketInsoddisfacenti perAnp e Cia LombardiaA partire dal primo gennaioentra in vigore, dopo unlungo confronto con leforze sociali, la nuova deli-bera della RegioneLombardia, approvata dal-la Giunta regionale il 12dicembre, che estende l'e-senzione dal ticket sui far-maci e sul pronto soccorso.In particolare sono esonera-ti dal pagamento dei ticketper l'assistenza farmaceuti-ca:- i titolari di pensione ed ifamiliari a loro carico pur-chè appartenenti ad unnucleo familiare con reddi-to complessivo riferitoall'anno 2002, non superio-re a 8263,31 euro (incre-mentato fino a 11362,05euro in presenza del coniu-ge e di ulteriori 516,45 europer ogni figlio a carico);- i disoccupati iscritti aglielenchi anagrafici deiCentri per l'impiego, i lavo-ratori in mobilità, i lavora-tori in cassa integrazionestraordinaria ed i loro fami-liari a carico,- i cittadini trapiantati d'or-gano con reddito comples-sivo del nucleo familiare,riferito al 2002, non supe-riore a 36151,98 euro.Per le prestazioni di prontosoccorso sono stati esone-rati dal pagamento del tic-ket tutti coloro che hannopiù di 65 anni.Purtroppo rimangono anco-ra esclusi da queste agevo-lazioni i malati cronici e ilavoratori a basso reddito.Gli uffici del patronatoInac, presenti presso tutte lesedi della Confederazioneitaliana agricoltori, sono adisposizione dei cittadiniper tutte le informazioni el'eventuale attività di assi-stenza necessaria per acce-dere a queste nuove agevo-lazioni. Agevolazioni chedi fatto attenuano solo par-zialmente una situazionenella quale i cittadini lom-bardi sono chiamati a soste-nere costi molto alti per latutela della loro salute. Daqui l’nsoddisfazioneespressa dall’Associazionenazionale pensionati e dallaCia Lombardia. (ChiaraNicolosi)

Page 8: ia dicembre 2003 · mondo agricolo e dell’agro-alimentare per delineare un’azione indispensabile per adeguare le nostre politiche nazionali e regionali alla riforma della Politica

sono di origine industriale eurbana, quanto il contenutodi arsenico che deriva da unaconcentrazione eccessiva diaree civili ed urbane - vistoche le acque superficiali e difalda sono in stretta correla-zione e una consistente partedi pianura padana è irrigatacon acque di canali alimenta-ti da fontanili e risorgive vada se che il peggioramentodelle acque irrigue è imputa-bile essenzialmente alla cre-scente concentrazione di atti-vità industriali e insediamen-ti civili. Oltre a questa rela-zione fra le acque sotterra-nee, c'è anche quella tra ilreticolato artificiale di boni-fica e il reticolato naturaledei corsi d'acqua: le recentialluvioni hanno confermatol'interconnessione tra questi,evidenziando come la sicu-rezza idraulica dei territori dipianura, così densamenteurbanizzati e popolati dipen-de dalla efficienza e manu-tenzione di entrambi. E'quindi evidente come illuogo comune che porta apensare che solamente gliagricoltori debbano contri-buire economicamente alsostegno di queste strutture,sia infondato. Infatti ci deveessere la reale consapevolez-za che tutti i cittadini debba-no essere coinvolti in misuraadeguata, in quanti usufrui-scono dei benefici apportatisia dalla bonifica dei territo-ri, che dallo sgrondodelle acque di fogna e da

organo decentrato dello Statoad Agenzie interregionalicon miglior concertazione edefficienza organizzativa.Subito dopo l'aspetto dellasicurezza da eventi disastro-si, c'è da sottolineare anchequello del risparmio diacqua, con il suo possibileriutilizzo. L'agricoltura hafatto dell'acqua uno strumen-to decisivo di produzionepotenziandosi dal punto divista quantitativo e qualitati-vo. Ma, dato il deficit attua-le, ha dovuto mettere in atto,già da tempo, metodi di riuti-lizzo delle acque reflue urba-ne. Ci sono già molte realtàproduttive di allevamento etrasformazione nelle quali leacque utilizzate per i lavaggivengono filtrate, se necessa-rio, e riutilizzate all'internodella stessa struttura per altriusi dove giungono poi adepuratori dei quali fuorie-scono acque atte all'utilizzoirriguo dei terreni. E' quindigià un buon metodo dirisparmio e riutilizzo, inte-grato poi anche da una signi-ficativa percentuale di acquereflue depurate urbane. Se sipensa che tutti i centri urbanisul bacino del Po devonoessere impianti di depurazio-ne adeguati ai nuovi standardallo scarico per azoto efosforo, e che quindi questeacque possono essere riuti-lizzate nel periodo irriguosenza riversarsi in Po, non ècosa da poco conto. Sorgepoi il problema conseguentedell'inquinamento delleacque. L'agricoltura non è lasola responsabile di ciò, ocomunque solo per certiaspetti. Infatti, se è imputabi-le la responsabilità agli agri-coltori per il contenuto nelleacque sotterranee di nitrati efitofarmaci, non è imputabilead essa il contenuto in triclo-retano e tetracloroetano che

Impresa Agricoladicembre 2003 Attualità 8

D’acqua e di terra: cosa pensano le agricoltrici...

Incontro a Mantova sul tema dell’acqua con le imprenditrici agricole

Lo scorso 15 dicembre si ètenuto l’incontro “D’acquae di terra - le agricoltricipensano che...”, organizzatodalla Cia di Mantova edall’Associazione “Donnein Campo” in occasionedella 4^ edizione del premio“La zucca d’oro”, conse-gnato quest’anno ad AdaGiorgi, presidente delConsorzio di bonifica AgroMantovano Reggiano. Pub-blichiamo di seguito l’inter-vento di Paola Metta,imprenditrice agricola man-tovana, sui temi del conve-gno.

L'anno 2003 dedicatoall'acqua è quasi fini-to, ma ciò non signifi-

ca che i problemi connessi alsuo utilizzo siano stati risolti,ma almeno ci si è soffermatia riflettere e discutere su unbene tanto naturale quantoessenziale, un fattore strate-gico proprio per la sua limi-tatezza ed esaustibilità. Lanostra civiltà non si è maiposta il problema "acqua"come bene "finito" e quindida preservare e utilizzare inmodo non così scontatocome oggi si fa. Infatti,ognuno di noi non pensa,ogni volta che apre un rubi-netto, quale lavoro e tecnolo-gia abbia portato a questacomodità, ma dà per scontatoche questa quotidianità siainfinita. Ma non è così. Lacrisi idrica propria di que-st'anno, correlata anche daquella energetica, hannofatto crollare uno stato didecenni di "spensieratezza"che sono seguiti alla trasfor-mazione imponente del terri-torio dopo la seconda guerramondiale.

Dopo la sottovalutazionecronica delle conseguenze amedio e lungo termine diinterventi massicci di antro-pizzazione con relativi inse-diamenti urbanistici sconsi-derati, e dopo una serie dieventi impressionanti d'e-mergenza, è suonato un cam-panello d'allarme che hamesso all'ordine del giornola questione rapporto uomo-natura, mettendo in primopiano la necessità di ungoverno del territorio inte-grato e sistemico. D'altrondenon si può più ragionare inmodo così ottimistico comesi è fatto fino ad ora, visti i

cambiamenti meteo-climati-ci in corso che ci mettono difronte alla minaccio di una"tropicalizzazione delclima", non più in termini disecoli ma di decenni. Neabbiamo già avuto un assag-gio con una variazione sensi-bile delle modalità di preci-pitazioni con conseguentimomenti prima di emergenzaper alluvione poi per emer-genza di siccità: l'intensità ècresciuta, mentre la frequen-za è calata. Come dimostra-no infatti alcuni studi recentiin Italia settentrionale, chehanno messo in evidenza nonla variazione significativadell'ammontare annuo delleprecipitazioni, ma un aumen-to significativo delle giorna-te con piovosità moderata euna riduzione delle precipi-tazioni a sud delle Alpi nellastagione invernale.

Questo cambiamentorende ancora più urgente lanecessità di governare leacque in modo adeguato persopperire ai fabbisogni ditutti gli utenti.

E' necessario comunqueche sia riconosciuto l'usodell'acqua all'agricolturasubito dopo la priorità per gliusi umani che passi e si con-cretizzi in tutti i cittadiniquesto concetto di preceden-za.

Tanto più che è concreto ilfatto che l'acqua impiegata inagricoltura è restituita indiversi modi al territorio ealle falde acquifere, oltre alposto essenziale che rivestenel sostentamento dell'uma-nità. Va da sé, quindi, chel'acqua debba essere tutelataquale bene primario e ne siagarantito, nel migliore deimodi, il vero pieno e diversi-

ficato utilizzo. Per fare ciòoccorre però che si utilizzinomezzi per contenere lapotenzialità di questa impor-tante risorsa: occorre poten-ziare l'apparato di difesaattuale con continui aggior-namenti tecnico-scientifici,con meccanismi di monito-raggio e sempre più precisi esofisticati e con impegnifinanziari sempre più elevatida parte dei veri Enti prepo-sti, dallo Stato alla Regioneed ai Comuni. E' da ricono-scere, comunque, che è dimolto aumentata la nostracapacità di far fronte alleemergenze, non solo l'attivitàdi protezione civile, maanche con la prevenzione,utilizzando studi, program-mazione e pianificazione dilavori, atti ad aumentare lasicurezza dei bacini naturali.Ciò è potuto succedere anchegrazie alla efficiente organiz-zazione delle varie strutturetecniche sul territorio, pas-sando le competenze da un

opere migliorative conse-guenti. Questo coinvolgi-mento di tutti è ancora piùevidente quando si considerail contesto naturale connessocon l'acqua, quando ci siritrova immersi in quelle oasinaturali che caratterizzano ilnostro ambiente palustre learee così pittoresche dellanostra bella città, che costi-tuiscono un ecosistema cosìforte e nello stesso tempofragile che ci riempie diemozioni quando vi ciaddentriamo: questo ambien-te naturale poggia su unequilibrio delicato e vulnera-bile che è da valorizzare etutelare da parte di tutti i sog-getti interessati. Vorrei con-cludere questo breve inter-vento, chiedendo a tutti noise c'è una specificità signifi-cativa femminile sul tema diquesta mattina. Io credo pro-prio di si: le donne e partico-larmente le agricoltrici,hanno un legame forte con laterra e con l'acqua, che èfonte di vita e di attività deicampi. Più di tutti, nelle atti-vità quotidiane, a noi èambientale idrica, a noi dun-que, il compito non di solatestimonianza, ma di educa-zione al rispetto del bene"acqua", al suo corretto uti-lizzo sia per gli usi agricoliche per stato domandato ilcompito di mantenere unequilibrio corretto con l'am-biente che ci circonda.Questa non è un'immaginebucolica dei bei tempi anda-ti; anche e soprattutto oggi

di noi agricoltori e dellenostre aziende è vitale per lagestione dei territori.

A noi viene riconosciutauna sensibilità più marcataper le regioni della salva-guardia usi civili ed indu-striali, e alla programmazio-ne di interventi professionaliterzi a far si che non vi sianosprechi, inquinamenti ed epi-sodi che nuociano alla saluteinnanzitutto, ma anche alleattività agricole in modo nonsecondario.

Dibattiti come questo ciaiutano sicuramente a nondimenticarci di svolgere, perla nostra parte, il nostroruolo.

Paola Metta