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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PAVESE:
ANALISI DELLA DOMANDA, DELL’OFFERTA E DEI POSSIBILI SCENARI
FUTURI NEI PERCORSI CASA-LAVORO 1
Lorenzo Minetti
Università di Pavia, Collaboratore Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
Questo documento ha l’obiettivo di descrivere l’attuale situazione del Trasporto Pubblico
Locale a Pavia nei percorsi Casa-Lavoro, definendone l’offerta e la domanda inerente agli
studenti ed ai dipendenti dell’Università, ai dipendenti del Comune, della Provincia e del
Policlinico, cercando di delineare possibili scenari futuri di intervento.
Sul versante dell’offerta dei servizi pubblici, Pavia rappresenta oggi un importante nodo
ferroviario, punto di incontro dell’asse nord-sud Milano-Genova e dell’asse Alessandria-
Cremona-Mantova. Nella stazione principale di Pavia effettuano servizio treni che si
muovono lungo le seguenti tratte:
- (Genova)-Voghera-Pavia-Milano
- Pavia-Torreberetti-Alessandria
- Pavia-Mortara-Vercelli
- Pavia-Casalpusterlengo-Codogno (Cremona)
- (Milano)-Pavia-Broni-Stradella-Piacenza
Nell’area urbana pavese sono inoltre presenti le seguenti stazioni della rete ferroviaria:
1 Documento prodotto dall’Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) nell’ambito del progetto “Pavia Mobility Manager”, co-finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del Bando 2010 “Promuovere forme di mobilità sostenibile alternative all’auto privata”.
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- S.Martino-Cava, sulla tratta nord-sud Pavia-Voghera/Broni/Stradella;
- Cava Carbonara, sulla tratta est-ovest Pavia-Alessandria/Mortara/Vercelli;
- Certosa di Pavia, sulla tratta nord-sud Pavia-Milano;
- Pavia-Porta Garibaldi, sulla tratta est-ovest Pavia-Casalpusterlengo-Codogno (stazione
in zona urbana che garantisce il raggiungimento pedonale del centro storico in 15-20
minuti, nonché l’interscambio con le linee urbane di forza del servizio bus).
- Belgioioso, sulla tratta est-ovest Pavia-Casalpusterlengo-Codogno.
Figura 1: Linee ferroviarie in esercizio nella zona di Pavia e provincia, 2014
Fonte: Sito internet: http://www.rfi.it/cms-file/allegati/rfi/ITA_Rete_Esercizio_1.pdf Legenda: - Linea rossa: linea fondamentale - Linea blu: linea complementare - Linea arancione: linea nodo
Sono presenti canali di adduzione praticamente da tutti i principali assi cardinali, con tempi di
percorrenza compresi tra i 5 e i 20 minuti, e con costi decisamente contenuti (Tabella 1), che
non assumono però, se non in maniera ancillare, un ruolo nel contesto della mobilità urbana e
periurbana2.
La ferrovia è infatti attualmente percepita dalla popolazione come una barriera, un elemento
di frattura nel tessuto urbano, ma può diventare, se diversamente utilizzata, un elemento in
2 http://mobility.unipv.it/mobility/wp-content/uploads/2012/04/Rapporto-3-La-mobilit%C3%A0-a-Pavia-Analisi-criticit%C3%A0-e-prospettive1.pdf di Sabrina Spaghi
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grado di unificare Pavia, poiché mette in gioco la possibilità di accedere ai diversi punti della
città integrando ancor più il servizio extraurbano con quello urbano.
Tabella 1: Esempi di tempi di percorrenza di tratte ferroviarie fra Pavia e alcuni Comuni di periferia e provincia (dati aggiornati al Gennaio 2014)
Fonte: nostre elaborazioni su fonte Ferrovie dello Stato.
In particolare il treno è il mezzo di trasporto prediletto dai pendolari pavesi che si recano
giornalmente a Milano per lavoro, da una parte a causa delle difficoltà di parcheggio e di
circolazione in auto nell’hinterland milanese e in Milano città, dall’altra per l’efficienza del
servizio in sé, ancor più rafforzato grazie all’introduzione della linea S133.
La linea S13, attiva da dicembre 2011 e che di recente ha aggiunto alle sue fermate quella di
Pieve Emanuele, mette in collegamento diretto Pavia con il centro di Milano, Malpensa e
l'area Nord-Milano attraverso lo snodo di Rogoredo.
3http://www.trasporti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Infrastrutture%2FDetail&cid=1213473916208&pagename=DG_INFWrapper
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Figura 2: Linea del Passante S13 Pavia-Milano, 2014
Fonte: Sito dei Trasporti Regione Lombardia.
Da Rogoredo i treni si immettono nel Passante ferroviario di Milano, intercettando tutte e tre
le linee della metropolitana ed effettuando in tutto 7 fermate urbane fino ad attestarsi a Milano
Bovisa, sulla rete Ferrovie Nord.
Nella fascia tra le 5.30 e le 23.30 tra Pavia e Milano circola un treno ogni mezz'ora, che ferma
in tutte le stazioni, e un treno di lunga percorrenza ogni ora, più veloce, che ferma nelle
stazioni principali. Vale la pensa soffermarsi sulle tariffe settimanali, mensili ed annuali per
avere un idea dei costi inerenti l’utilizzo del treno, ed inoltre sulle tariffe integrate treno +
mezzi pubblici. Gli abbonamenti ferroviari base variano a seconda della percorrenza4 .
Secondo il Documento di Piano del PGT del Comune di Pavia5, sarebbe utile la
rilocalizzazione della linea ferroviaria esistente lungo un tracciato che si affianca al lato ovest
dell’area ex-Necchi, poi costeggia la tangenziale e all’altezza del polo industriale si riconnette
all’attuale sedime in corrispondenza del Bivio Vela, recuperando l’attuale tracciato per una
nuova mobilità urbana collettiva e/o dolce.
La tratta Mantova-Cremona che passa a nord del Castello è realizzata in trincea ed in galleria
in corrispondenza di Piazza Emanuele Filiberto e di Porta Milano.
4 http://www.trenord.it/media/847229/avvisotrenord_2013_280_tariffe_in_vigore_-_trenocitt__01-11-2013_a4.pdf 5 Comune di Pavia, PGT – Documento di Piano, 2010, pp. 65-66.
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Tabella 2: Prezzi degli Abbonamenti Ferroviari (in vigore dal 1°Settembre 2013)
Fonte: Sito di Trenord.
Vi è poi l’opportunità di usufruire dell’offerta Trenocittà6, ossia una tariffa mensile integrata
per i pendolari che usano il treno e i mezzi pubblici in città: si risparmia il 30%
sull’abbonamento urbano e ci si muove con un solo documento di viaggio. Questo è il caso
di chi prende il treno a Pavia e poi deve spostarsi con i mezzi pubblici a Milano o in qualsiasi
altra provincia lombarda, o per chi fa il percorso opposto. In questi casi le tariffe mensili
previste, che dipendono sempre dai km percorsi, sono:
6http://www.trasporti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Infrastrutture%2FDetail&cid=1213409343019&pagename=DG_INFWrapper
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Tabella 3: Abbonamenti Trenocittà (treno + mezzi pubblici)
Fonte: Sito dei Trasporti Regione Lombardia.
Il trasporto su gomma si articola nel sistema di autobus extraurbani e nel sistema urbano. Il
primo è di competenza della Provincia di Pavia ed annovera 74 autolinee che sviluppano
annualmente 11.285.647 bus/Km, con un’offerta media giornaliera di 1.860 corse. Le
autolinee sono organizzate per sottoreti, corrispondenti alle 3 aree in cui si distingue il
territorio provinciale: Sottorete Pavese, Sottorete Lomellina, Sottorete Oltrepò7. Le tariffe
sono flessibili in base ai chilometri percorsi e al tipo di abbonamento8.
7 http://www.provincia.pv.it/index.php?option=com_content&view=category&id=212&Itemid=202&lang=it 8 http://www.provincia.pv.it/attachments/article/274/Tariffe%20in%20vigore.pdf
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Tabella 4: Autobus extraurbani in Provincia di Pavia
Fonte: Sito internet Provincia di Pavia.
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Tabella 5: Tariffe degli Autobus extraurbani in Provincia di Pavia
Fonte: Sito internet Provincia di Pavia.
Sono presenti 8 linee di autobus diurni di “rete urbana”, a cui si aggiungono 12 linee di “area
urbana” che coprono non solo il territorio cittadino, ma anche territori extra-comunali,
creando così collegamenti con i principali paesi di cintura al capoluogo.
Nel dettaglio le linee urbane con prolungamento in Area Urbana sono:
Linea 1 direzione Nord: 1C San Genesio, linea 1 direzione Sud: 1B San Martino
Siccomario Centro, 1C San Genesio;
Linea 4A Torre d'Isola;
Linea 7A Cura Carpignano Poma e 7B Cura Carpignano Prado (una solo coppia di
corse al giorno per studenti).
Gli autobus di rete urbana passano in media ogni 15 minuti. Quelli di area urbana, che
fuoriescono dal perimetro cittadino, passano con frequenza minore: a seconda delle linee,
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possono passare ogni mezz’ora nelle ore di punta, ogni ora negli altri momenti della giornata
(in alcune tratte sono ancor meno frequenti).
Le tariffe si distinguono tra quelle valide sulla rete urbana e quelle estese all’area urbana che
cambiano in base alla tratta percorsa, distinguendosi in Area 1 e Area 2. L’intera tariffazione9
a partire da Settembre 2013 è rappresentata nella Tabella 6.
Recentemente la Line S.p.a., società che fornisce alla città di Pavia i servizi di trasporto
pubblico locale, ha rinnovato la convenzione con l’Università di Pavia in tema di agevolazioni
per la mobilità dei lavoratori. La convenzione ha come scopo offrire al personale universitario
(strutturato e non10) un servizio di trasporto pubblico a tariffa ridotta, allo scopo di
incoraggiare l’uso dell’autobus per gli spostamenti casa-lavoro. La convenzione fra Line
S.p.a. e Università permette di stipulare abbonamenti semestrali e annuali a tariffe agevolate.
Lo sconto previsto è maggiore quanto più è elevato il numero degli abbonamenti sottoscritti
dai lavoratori dell’Università11, come è evidenziato nella Tabella 7. Ad esempio, nel caso di
oltre 400 sottoscrizioni ad abbonamenti annuali, il risparmio sarebbe del 45%, e quindi i costi
per i singoli lavoratori praticamente dimezzati.
La stessa Tessera Unipass è offerta, grazie ad una contribuzione diretta da parte del bilancio
universitario, a tutti gli Studenti ed ai Dottorandi dell’Università al prezzo di soli 13 euro con
validità per tutto l’anno accademico.
9 http://www.lineservizi.it/biglietteria/Tariffario_Settembre2012_PV.pdf 10 Sono inclusi, oltre al personale docente,al personale tecnico-amministrativo e ai collaboratori linguistici, anche collaboratori coordinati e continuativi, i professori a contratto, i borsisti e gli assegnisti di ricerca. 11 www.unipv.eu/site/home/naviga-per/tecnico.../documento12520.html
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Tabella 6: Tariffe autobus urbani “Rete Urbana” e “Area Urbana” – In vigore da Settembre 2013
Fonte: Sito internet Line S.p.a.
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Tabella 7: Tariffe Convenzione Tessera Unipass (Università di Pavia – Line S.p.a.)
Fonte: Line S.p.a.
Come evidenziato dalla tabella sottostante il riscontro presso i due insieme di potenziali utenti
è stato sinora assai diversificato. Solo 53 dipendenti hanno infatti sottoscritto l’abbonamento
nel 2012, di cui 11 semestrale: un valore irrisorio, corrispondente a meno del 2% degli aventi
diritto, che rende certamente auspicabili iniziative di maggiore diffusione e valorizzazione.
Circa il 45% degli studenti ha viceversa sottoscritto la tessera Unipass, a testimonianza del
gradimento dell’iniziativa, favorito dall’entità ragguardevole dello sconto, ma anche dalla
minore disponibilità del mezzo privato presso questa categoria di utenti.
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Promozioni tariffarie sono presenti anche per i trasporti extraurbani. C’è la possibilità di
ottenere, attraverso l’offerta Io Viaggio Ovunque in Lombardia, un abbonamento che – al
prezzo mensile di 102,00 euro oppure annuale di 1027,50 euro - permette viaggi illimitati, in
2° classe, su tutta la rete Trenord e su tutti i trasporti pubblici in Lombardia. A queste tariffe si
aggiungono poi una serie di agevolazioni per Famiglie, Ragazzi Under 14, Disabili ed
Anziani12.
Dopo aver analizzato nel dettaglio l’analisi dell’offerta dei servizi pubblici, vale la pena
soffermarsi sulle risposte al questionario degli spostamenti casa-lavoro13, per trarre delle
indicazioni sulla domanda di trasporti pubblici presente nel territorio pavese.
Focalizzando l’attenzione per prima cosa sulle scelte di mezzi utilizzati negli spostamenti
casa-lavoro (Grafico 1), appare evidente come la scelta dei mezzi pubblici risulti limitata:
sommando le persone che usano l’autobus urbano (8%), l’autobus extraurbano (2%) ed il
treno (5%) raggiungiamo il 15 % della popolazione in esame.
Grafico 1: Mezzi utilizzati nel tragitto casa-lavoro
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico,
Comune e Provincia.
12http://www.trasporti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Page&childpagename=DG_Infrastrutture%2FDGLayout&cid=1213408180831&p=1213408180831&pagename=DG_INFWrapper 13 http://mobility.unipv.it/mobility/tag/questionario-spostamenti-casa-lavoro/
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Profondamente diversa risulta invece la situazione negli spostamenti casa-università: la
percentuale degli studenti che utilizza un mezzo pubblico per recarsi in sede (bus urbano o
extraurbano, treno) risulta essere il 35%.
Grafico 2: Mezzi utilizzati nel tragitto casa-università
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-Università degli studenti dell’Università di Pavia.
È interessante provare a capire quali siano le ragioni che spingano 1/5 dei lavoratori ed 1/3
degli universitari ad utilizzare i mezzi pubblici per gli spostamenti da casa a lavoro/università.
Un buon punto di partenza è definire la distanza percorsa quotidianamente (andata/ritorno),
osservano le differenze tra i lavoratori (Grafico 3) e gli universitari (Grafico 4).
Appare evidente come, in entrambi i casi, quasi la metà degli spostamenti coprano una
distanza maggiore di 20 km giornalieri: sono quindi percorsi che, da una parte, risultano
difficilmente sostituibili con la possibilità di andare a piedi o in bici e, dall’altra, possono
determinare significativi risparmi rispetto all’uso dell’auto. A conferma di questo dato è stato
chiesto agli stessi fruitori di mezzi pubblici quali fossero le principali ragioni di tale scelta.
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Grafico 3: Numero totale dei km percorsi quotidianamente con il TPL negli spostamenti casa-lavoro
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e
Provincia.
Grafico 4: Numero totale dei km percorsi quotidianamente con il TPL negli spostamenti casa-Università
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-Università degli studenti dell’Università di Pavia.
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Grafico 5: Motivi di utilizzo del TPL nel tragitto casa-lavoro
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e
Provincia.
Grafico 6: Motivi di utilizzo del TPL nel tragitto casa-università
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-Università degli studenti dell’Università di Pavia.
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Come era presumibile, la fetta maggiore sia di lavoratori (24%) che di universitari (25%) che
sceglie il mezzo pubblico lo fa per un motivo di economicità rispetto all’utilizzo del mezzo
proprio, in connessione a fattori di costo crescenti (es. prezzo della benzina) ed in ragione dei
dati mostrati pocanzi, dove circa una persona su due effettua tragitti medio-lunghi.
In entrambi i casi la seconda principale ragione di scelta dei trasporti pubblici sta nella
mancanza di un mezzo proprio e la terza nella difficoltà di parcheggio vicino al luogo di
lavoro. Si tratta di due condizioni “negative” che, se rimosse, darebbero luogo ad un ulteriore
spostamento verso il mezzo privato.
Per i lavoratori le principali ragioni “positive” che spingono ad utilizzare il mezzo pubblico
riguardano il minore stress nello spostamento (10%), il buon livello del servizio (9%) e la
presenza di un collegamento diretto (8%); mentre per gli universitari i fattori “positivi” sono il
buon livello del servizio e il rispetto dell’ambiente (entrambi col 9%).
Poiché emerge come l’economicità sia la prima motivazione nell’uso dei trasporti pubblici,
può risultare significativo concentrarsi sullo strumento che garantisce un’ulteriore
agevolazione sulle tariffe, ossia la stipula di un abbonamento.
A tal proposito, per effettuare un analisi efficace, è necessario differenziare la situazione di
ogni singola categoria presa in esame, soprattutto in ragione della presenza o meno di
convenzioni per gli abbonamenti, evidenziando non solo quanti possiedano un abbonamento,
ma anche che tipo di validità contraddistingua tali abbonamenti e su quali mezzi pubblici
ricada la scelta di essi.
Ricordando infatti come per gli universitari sia possibile avere un abbonamento annuale
urbano per soli 13 euro, non stupisce il fatto che il 53 % possieda un abbonamento annuale, a
cui si aggiunge il 24% che ne possiede uno mensile e l’11% uno settimanale, raggiungendo
così circa il 90% degli studenti che utilizzano abitualmente tale mezzo Stupisce, viceversa,
osservare come una quota considerevole degli utenti abituali del trasporto collettivo di
Provincia, Policlinico e Università non possieda abbonamenti. Una situazione che può essere
spiegata da un uso non continuativo (che rende meno vantaggioso il ricorso all’abbonamento)
ma anche da deficit informativi che possono essere colmati con apposite iniziative.
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Grafico 7: Quanti possiedono un abbonamento per il trasporto pubblico e che tipo di validità ha l’abbonamento
Dati in % sul totale degli universitari e dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia.14
Grafico 8: Per quali mezzi pubblici si è in possesso di un abbonamento
Dati in % sul totale degli universitari e dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia.
14 In tutti i grafici possibili dati distorti si possono riscontrare a causa del basso numero dei rispondenti della Provincia e del Comune
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L’efficacia della convenzione per gli studenti è avvalorata dalla disamina rispetto al tipo di
abbonamento che viene sottoscritto: infatti ben il 63 % di universitari che possiede un
abbonamento, risulta averlo per gli autobus urbani.
Riguardo le altre categorie, osserviamo come i dati siano piuttosto eterogenei sia rispetto alle
percentuali di persone aventi un abbonamento, sia rispetto al tipo di abbonamento prediletto.
L’unica costante sembra essere lo scarsissimo ricorso all’abbonamento integrato.
Tornando ad occuparci dell’economicità - ragione principale di scelta dei trasporti pubblici -
merita un’analisi puntuale anche la spesa mensile effettuata per il TPL. Anche da questo
punto di vista la situazione risulta molto variegata.
Mentre in nessuna categoria la spesa mensile > 90 € incide particolarmente sulle percentuali
di scelta, emerge in maniera preponderante come la maggioranza dei dipendenti della
Provincia (62%) ha una spesa mensile tra 30 e 60 € mentre la maggioranza dei dipendenti
comunali una spesa tra 61 e 90 €.
Grafico 9: Spesa media mensile per raggiungere il posto di lavoro col TPL
Dati in % sul totale degli universitari e dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia.
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Conclusa l’analisi generale sulle scelte e sullo stato di fatto riguardanti la domanda di trasporti
pubblici, per valutare la soddisfazione delle persone rispetto al servizio ricevuto è stato
chiesto un giudizio su dieci caratteristiche, esprimendosi attraverso la seguente scala di
valutazione: carente, sufficiente, buona o ottima.
Grafico 10: Giudizi complessi sul livello del TPL negli spostamenti casa-lavoro
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia.
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Grafico 11: Giudizi complessi sul livello del TPL negli spostamenti casa-Università
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-Università degli studenti dell’Università di Pavia
Lo scenario mostrato dal grafico è eloquente: la maggior parte delle caratteristiche prese in
considerazione risultano avere per più dei 2/3 sia dei dipendenti che degli universitari una
qualità carente o solo sufficiente. Le caratteristiche qualitativamente peggiori risultano essere
in entrambi i casi il Confort, la Possibilità di integrazione tariffaria e la Qualità del Servizio
estivo. Giudizi maggiormente positivi per tutte gli intervistati riguardano la Distanza dalla
fermata di arrivo/partenza, l’Economicità (per i soli universitari) e la Durata del viaggio (per i
soli dipendenti).
Con un’indagine più approfondita si è cercato di capire come e se i giudizi si modifichino in
base al fatto che i rispondenti fossero o meno abituali fruitori del mezzi pubblici, per poter
scindere l’effettiva qualità del servizio constatata da chi usa quotidianamente il TPL da quella
sola percepita di chi invece si reca al lavoro o all’Università con mezzi diversi da quelli
pubblici.
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Grafico 12: Distinzione nei giudizi tra dipendenti fruitori e non fruitori del TPL nel tragitto casa-lavoro
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia
I dati mostrano con chiarezza come tra coloro che non utilizzano con regolarità i mezzi
pubblici i giudizi complessivi siano nettamente più negativi rispetto agli abituali fruitori: in
particolare il dato evidente è che per la maggior parte delle categorie la fetta maggiore dei
rispondenti consideri la qualità “carente”, arrivando a percentuali addirittura superiori al 50%
nel caso della Qualità del servizio estivo, della Possibilità di integrazione tariffaria e
dell’Economicità.
Differente è l’immagine del TPL che emerge dai giudizi dei dipendenti che abitualmente
utilizzano tale servizio. La maggior parte di essi, infatti, considera la qualità di tutte le
categorie prese in considerazione almeno “Sufficiente”, ed i giudizi degli utenti soddisfatti –
con giudizi quindi “Buoni” e “Ottimi” - supera spesso la percentuale di quelli che reputano le
stesse qualità “carenti”, come nel caso della Sicurezza personale, del Sistema di interscambio
o della Durata del viaggio.
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Grafico 13: Distinzione nei giudizi tra studenti fruitori e non fruitori del TPL nel tragitto casa-Università
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-Università degli studenti dell’Università di Pavia
Anche per gli studenti, se pur in percentuali inferiori, il trend dei giudizi segue quello dei
dipendenti: nella maggior parte delle categorie, infatti, i giudizi di coloro che utilizzano
quotidianamente i mezzi pubblici sono più positivi rispetto ai Non fruitori.
In particolare l’opinione generale che appare dal giudizio degli studenti che regolarmente
utilizzano i mezzi pubblici per recarsi in Università è decisamente positiva: qui, soprattutto
rispetto ad alcune categorie come il Sistema di interscambio o la Distanza dalla fermata di
arrivo/partenza, le percentuali di coloro che considerano la qualità del servizio “Buona”
raggiungono percentuali specifiche decisamente importanti.
Per provare a delineare delle indicazioni, anche in prospettiva, di future politiche, è stato
chiesto a tutti coloro che preferiscono i mezzi propri a quelli pubblici se sarebbero disposti ad
utilizzare in futuro il TPL ed eventualmente quali condizioni sarebbero necessarie per
motivarli a tale cambiamento.
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Grafico 14: Possibilità di iniziare ad utilizzare il TPL per andare al lavoro
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia.
Grafico 15: Possibilità di iniziare ad utilizzare il TPL per andare in Università
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-Università degli studenti dell’Università di Pavia
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In questo caso le risposte tra universitari e lavoratori differiscono tra di loro. Per i dipendenti
a fronte di un 38% di persone che non sono disposte ad utilizzare il TPL, ben il 62 % degli
interessati sarebbero invece disponibili all’utilizzo dei mezzi pubblici per andare al lavoro.
Tra questi, però, il 38 % legano la scelta solo al verificarsi di alcune condizioni.
Per gli universitari, invece, le possibilità di utilizzare in futuro il TPL appaiono più concrete:
il 47% di loro è disposto ad iniziare ad utilizzare i mezzi pubblici senza condizioni, ed a
questi si aggiunge un 29% disposto a tale scelta solo in presenza di determinate condizioni.
Grafico 16: Condizioni per le quali i dipendenti inizierebbero ad usare il Trasporto Pubblico
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti di Università, Policlinico, Comune e Provincia.
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Le risposte dei dipendenti evidenziano come le due ragioni principali di stimolo all’utilizzo
dei mezzi pubblici potrebbero essere da una parte una Compatibilità degli orari delle corse
con quelli del lavoro (denotando quindi un problema di frequenza delle corse), e dall’altra il
fatto che percorrere il Tragitto coi mezzi pubblici risulti spesso più lungo di una volta e mezza
rispetto al tragitto con mezzi propri.
In particolare queste condizioni risultano particolarmente efficaci in caso di viaggi "lunghi",
se si lavora su turni o si devono effettuare più viaggi all’interno della stessa giornata.
Terza motivazione viene indicata la possibilità di ottenere un contributo per l’acquisto di un
abbonamento. Qui però il discorso diventa più articolato: l’esperienza negativa della
convenzione Line S.p.a. con i dipendenti di Pavia ha infatti evidenziato come difficilmente
incentivi economici riescano a cambiare abitudini radicate, se essi non sono collegati ad
importanti interventi urbanistici e di disincentivo all’auto privata.
Grafico 17: Condizioni per le quali gli universitari inizierebbero ad usare il Trasporto Pubblico
Dati in % sul totale degli spostamenti casa-Università degli studenti dell’Università di Pavia
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I dati che emergono dalle opinioni degli universitari sono in linea con quelle dei dipendenti: le
tre condizioni principali risultano infatti essere le stesse, soltanto che al primo posto pesa agli
studenti il fatto che il Tragitto coi mezzi pubblici risulti spesso più lungo di una volta e
mezzo, seguito dalla Compatibilità degli orari delle corse con quelli del lavoro e dalla
possibilità di ottenere un contributo per l’acquisto di un abbonamento
A fronte di tutto ciò è necessario trarre delle Conclusioni Finali sull’indagine fatta.
Il TPL pavese risulta oggi sufficientemente ramificato sia per i servizi su ferro che su gomma.
Il servizio ferroviario comprende collegamenti sia verso Milano, sia verso altre zone del
territorio provinciale e risulta significativamente rinforzato dal nuovo passante S13 e dal
conseguente riassetto delle altre direttrici afferenti al nodo pavese.
Il trasporto su gomma si divide nel sistema extraurbano e nel sistema urbano. Il primo è di
competenza della Provincia e si sviluppa attraverso 74 linee divise principalmente in 3 reti:
Sottorete Pavese, Sottorete Lomellina, Sottorete Oltrepò.
Il servizio urbano è diviso su due reti: le linee di rete urbana (che coprono la città) e le linee
di area urbana (che coprono anche zone esterne della città, fino ad alcuni paesi limitrofi).
La buona efficienza del sistema di trasporti pavese è avvalorata anche dai dati del “Rapporto
Ecosistema (2013) ”,15 che evidenzia come Pavia si posizioni, tra le piccole città16, in seconda
posizione rispetto al numero di passeggeri17 e in quarta rispetto all’offerta del servizio
pubblico18.
Nonostante quindi l’offerta di TPL sia stata caratterizzata da un miglioramento dei servizi e
da una crescente ramificazione, la domanda è ancora scarsamente sviluppata, e le ragioni
di tale condizione possono essere collegate parzialmente alla mentalità e alle abitudini dei
lavoratori. Infatti oggi solo in parte le persone guardano al mezzo pubblico come alternativa
in caso di mancanza di mezzo proprio o come mezzo utilizzato da chi non possiede la patente
o non è in grado di guidare.
Prima di tutto circa ¼ di coloro che scelgono di utilizzare il trasporto pubblico per recarsi al
lavoro afferma che l’economicità sia la ragione primaria di tale decisione. A questo si
aggiunge il dato che il 18% di coloro che non usufruiscono di tale servizio sarebbero disposti
in futuro a “convertirsi” al TPL in caso di un contributo per l’acquisto di un abbonamento.
Proprio la diffusione di agevolazioni sugli abbonamenti e l’integrazione tariffaria
sembrano essere due strategie efficaci per l’incremento nell’uso dei mezzi pubblici. Rispetto 15 Rapporto “Ecosistema Urbano” di Legambiente (2013), XX Rapporto sulla qualità ambientale dei Comuni capoluogo di Provincia 16 Città con popolazione inferiore a 80.000 abitanti 17 Passeggeri trasportati annualmente per abitante dal trasporto pubblico (Passeggeri/ab) 18 Percorrenza annua per abitante del Trasporto Pubblico (km-vetture/ab)
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alle prime, andrebbe sicuramente potenziato il modello di convenzioni tra Enti e Società di
Trasporto, cosi come è avvenuto tra Line S.p.a. ed Università.
Tabella 8: Dati sul numero di passeggeri e sull’offerta del servizio pubblico tra le piccole città italiane
Fonte: Rapporto “Ecosistema Urbano” di Legambiente (2013)
Proprio questo caso ha però dimostrato che la convenzione può essere tanto efficace – nel
caso degli abbonamenti universitari - quanto non suscitare l’interesse dei possibili fruitori –
infatti meno del 3% dei dipendenti dell’Università ha sottoscritto tale abbonamento.
Questo divario può essere spiegato - al di là delle evidenti differenze di abitudini/reddito, di
possesso di mezzi propri e di differenti tariffe tra studenti e dipendenti - col fatto che queste
convezioni rischiano di avere scarsi impatti se non sono accompagnate da altrettanti interventi
tangibili sulla gestione del territorio e degli spazi urbani.
Altro chiaro problema della diffusione di agevolazioni e convenzioni è dato dalla mancanza
di adeguate campagne informative. Motivazione che può essere addotta anche alla
situazione paradossale creatasi rispetto alle integrazioni tariffarie.
Mentre infatti, da una parte, negli ultimi anni c’è stato un aumento ed un miglioramento delle
offerte sul trasporto integrato (per esempio le iniziative Trenocittà, Io Viaggio Ovunque in
Lombardia, Io Viaggio Ovunque in Provincia), dall’altra la “Possibilità di integrazione
tariffaria” risulta essere tra le caratteristiche più criticata dai fruitori – sia tra gli universitari
che tra i dipendenti.
Per tali motivi alla base di ogni futuro intervento dovranno esserci dei momenti di diffusione
delle informazioni, campagne di sensibilizzazione ed eventi pubblicitari che permettano a tutti
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i lavoratori di acquisire una piena consapevolezza delle opportunità e devi vantaggi
nell’utilizzo del trasporto pubblico.
Inoltre per coloro che utilizzano abitualmente il TPL per andare a lavoro la mancanza di
confort risulta essere l’altra criticità del servizio. Questo dato è in linea con l’indagine di
customer satisfaction redatta dalle Line S.p.a. nel 2010, dove il confort era (insieme alla
pulizia e l’ordine) la caratteristica meno apprezzata dagli utenti.19
Per attirare, invece, nuovi passeggeri le risposte mostrano che si dovrebbe intervenire
innanzitutto sull’aumento/modifica della frequenza delle corse – essendo la possibile
compatibilità con gli orari di lavoro la motivazione che spingerebbe il 38% dei non fruitori a
cambiare idea. Sarebbe utile estendere l'orario di esercizio, in particolare per venire incontro
agli orari dei lavoratori non impiegatizi.
Infine trovare soluzioni urbanistiche in grado di abbattere i tempi di percorrenza dei mezzi
pubblici – intervenendo con opere di viabilità urbanistica (come lo spostamento delle aree di
sosta in zone periferiche) – spingerebbe il 26% in più della popolazione a utilizzare il TPL.
In particolare queste esigenze sono irrisolte per il servizio di “Rete Urbana” e di “Area
Urbana”, da quando tale servizio ha subìto dal maggio 2010 una serie di tagli e
razionalizzazioni (anche consistenti nel numero di corse e nei percorsi) giustificati dai
mancati trasferimenti da parte dello Stato agli enti Locali. 20
Ancora oggi ne risentono tutte le linee, anche se si è cercato di mantenere un elevato livello di
servizio almeno sulle linee di forza 1 e 3.
19http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDUQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.comune.pv.it%2Fsite%2Fhome%2Fcanali-tematici%2Fmobilita-e-trasporti%2Ftrasporti-urbani%2Fdocumento6983.html&ei=6N3OUr6YHcjbygOK14GQCw&usg=AFQjCNF7b-QJRVi7ktekS4KOdAbAilx9MQ&sig2=V5daAPxSgJ3tmKiyQaTpMA 20 Dati presenti nella Nota integrativa e di aggiornamento a cura di Fulvio Piazza, Consulente tecnico del Coordinamento pendolari della Provincia di Pavia