Coltivatore Pavese num 5/2012

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Poste Italiane S.p.a. Spedizione in a. p. D.L.353/2003 convertito in L. 27/02/2004 n. 46 art.1 comma 1 DCB/PV Dal Palalottomatica la voce di un’agricoltura che guarda al futuro da protagonista periodico di Coldiretti Pavia n.5 2012 ANNO 67 l’Italia che fa l’Italia

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Il Coltivatore Pavese organo di stampa ufficiale della Coldiretti di Pavia

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Dal Palalottomatica la voce di un’agricoltura che guarda al futuro

da protagonista

periodico di Coldiretti Pavia

n.5 2012

ANNO 67

l’Italiache fa

l’Italia

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sommario

in primo piano

SINDACALE

EPACA

VITIVINICOLO

ETICHETTOPOLI

FISCALE

BREVI

ALLEVAMENTO

TECNICO

Questo numero è stato chiuso in redazione il 16 luglio 2012

Il Coltivatore PaveseEdito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA

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SPECIALI

ZONE

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Editoriale: L’Italia che fa l’Italia 5Palalottomatica 2012 6Coldiretti Pavia in Assemblea provinciale pubblica 10Il Papa a Coldiretti: “La vostra sfida contro la crisi” 14Gli Oscar Green 2012 15Giovani per l’Italia 16Michelle Obama, la promotrice di una sana alimentazione 17Catania all’assemblea della consulta risicola: trovare forme... 18Ogm: contadini schiavi delle multinazionali 18Coldiretti Pavia è per la difesa del territorio 19Autorizzazione alle emissioni in arrivo l’esonero per gli essiccatoi 20PAC: Catania “Nessuna Riforma se non ci sarà anche l’Italia a bordo” 21Con Creditagri Italia è nata la prima “banca degli agricoltori” 22

Gli italiani non si fidano della marca: chiedono cibi garantiti... 23

Fabbricati rurali proroga al 30 settembre 2012 per le domande... 36

EPACA: il patronato “sociale” di Coldiretti 40Coldiretti Pavia offre assistenza gratuita per il versamento... 41

(Col)direttamente nel bicchiere 24Distretto agroalimentare dell’Oltrepò: Bonarda e Pinot 25Approvazione piani di controllo DOP e IGP: firmato il decreto 25Eventi del settore vitivinicolo 26Premi e Riconoscimenti - Bandi e Opportunità 27Ocm Vino: la Corte dei Conti Ue chiede misure più efficaci 28OCM Vino-Misura Investimenti 28

Pillole di Coldiretti 42

Lavori in corso per l’applicazione in Italia del Pacchetto Latte 29

Benessere dei suini... adeguamento delle norme sugli allevamenti 30Suini: il falso made in italy tra le cause della crisi 32IMU: le modifiche al DL 6/12/2011 n. 201 “Salva Italia” 38

Coldiretti Paviain Assemblea provinciale

SINDACALE

EPACA

VITIVINICOLO

ETICHETTOPOLI

FISCALE

BREVI

ALLEVAMENTO

TECNICO

Palalottomatica 2012

Pagamenti agroambientali 33SPECIALI

È tornata “Terre Pavesi” 37Festa Regionale dei Pensionati Coldiretti sul Lago di Iseo 37

ZONE

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Coltiviamo gli stessi interessiConsumatori, cittadini, produttori agricoli

Campagna Amica è la Fondazione che sostienel’agricoltura e l’alimentazione “made in Italy”,l’ambiente e il turismo in campagna.Promuove e organizza nuove forme di venditae di consumo che accorciano la filiera agroalimentaree che sono sostenibili, responsabili e vantaggioseper produttori e consumatori.

Ovvero il più grande circuito in Europa,per dimensioni economiche ed estensione territoriale,di produttori in vendita diretta ma anche il più grandecanale di consumo consapevole e sostenibiledel nostro Paese.

Il nostro obiettivo è quello di realizzare una“filera agricola tutta italiana”, capace di crearepiù concorrenza e più trasparenza, più poterecontrattuale per gli agricoltori e più vantaggi per icittadini.

La Rete a marchio Campagna Amica, ad oggi,è già partecipata da migliaia di aziende agricole,agriturismi, cooperative, consorzi agrari e da centinaiadi farmer’s market diffusi capillarmente su tutto ilterritorio italiano.

Promuove la Rete Nazionale di vendita direttadi Campagna Amica

www.campagnamica.itVia Nazionale 89/a - 00184 Roma (Italy)

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Made in Italy. L’agricoltura produce beni etici durevoli in termini sociali e ambientali che non si misurano con il Pil, ma dai quale dipende molta parte della qualità della vita degli italiani”. Ma occorre anche “cogliere l’occasione della spending review per togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono all’atti-vità di impresa vera 100 giorni l’anno. Il vero vantaggio di una spending review possibile non è solo nel taglio del per-sonale pubblico, che sarà difficile per il costo sociale che ne deriverebbe, ma nel recupero di almeno 100 giornate di la-voro all’anno che gli imprenditori perdono per soddisfare la burocrazia. Non vanno certo eliminati quegli adempimenti che garantiscono la sicurezza alimentare ed ambientale che qualificano il nostro Made in Italy ma non c’è dubbio che troppo spesso la burocrazia si inventa pratiche per giu-stificare se stessa. Basterebbe ridimensionare questa mici-diale spinta creativa per recuperare qualche punto di Pil”. Bisogna poi creare un percorso di penetrazione dei mercati internazionali. “E’ assurdo lasciare occupare dai falsi il 200-300 per cento del mercato che potenzialmente potremmo assorbire nel mondo. Il nostro è un modello per tutti. Non s’inventi l’Italia vie di sviluppo che sono lontanissime dal-la nostra storia. Torniamo a fare quello che sappiamo fare bene: grande cibo, grande territorio, grande innovazione, grande creatività. Ci sarà sempre un mercato più vasto che cerca prodotti con queste componenti immateriali. Tornia-mo a fare l’Italia. E’ questa l’Italia che vogliamo. E’ quella che faticosamente stiamo costruendo”.

Sergio Marini

Presidente nazionale di Coldiretti

Sbloccare la legge sull’etichetta d’origine di tutti gli alimenti; attuare la semplificazione per alleggerire un carico burocratico che fa perdere cento giorni di lavoro alle impre-se agricole; concretizzare l’internaziona-lizzazione per aprire nuovi mercati. Sono queste le tre cose da fare entro i prossimi mesi. “Etichetta, semplificazione e interna-zionalizzazione sono alcuni degli impegni assunti oggi dai Ministri Passera (Sviluppo economico) e Catania (Politiche agricole) – ha sottolineato -; impegni che dobbiamo ora portare assieme fino in fondo, ed è su questi che misureremo le azioni della po-litica”. Non è accettabile l’assenza di una legge chiara sull’etichettatura. E l’Europa, cercando la via del compromesso, ha deci-so di metterci altri tre anni per risolvere la questione. Da qui un forte appello al Mini-stro Catania che in altre occasioni si è dimo-strato coraggioso”. Con il recente vertice di Bruxelles la politica ha dimostrato che può recuperare la sua sovranità e l’Italia può tornare ad avere il ruolo che merita nei confronti degli altri Paesi membri. “La po-litica ha battuto un colpo anche grazie alla minaccia di veto dell’Italia, uno strumento che non bisogna avere paura di usare nei momenti centrali, come la riforma della po-litica agricola comune dalla quale dipende molto del futuro del cibo, dell’ambiente, del paesaggio e della qualità della vita del

L’Italia che fa l’Italia

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CRISI: PER BATTERLA L’ITALIA TORNI A FARE L’ITALIA“Noi rappresentiamo un’idea di crescita e di sviluppo completamente diversa da quella dominante: l’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo”. “C’e’ una Italia del buon cibo e di quell’agroalimentare che sa incontrare i bisogni profondi dei consumatori e dei cittadini, del turismo, dell’arte, della cultura, della bellezza, dell’innovazione intelligente. E’ questa l’Italia futura, quella per cui il territorio è una miniera di opportunità, il cui modello di sviluppo è compatibile con la salvaguardia di un capitale umano e sociale unico al mondo e con la sapiente ricerca della felicità e dello stare bene insieme.

SPENDING REVIEW: TAGLI I 100 GG DI BUROCRAZIAOccorre cogliere l’occasione della spending review per togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono all’attività di impresa vera 100 giorni l’anno. Il vero vantaggio di una spending review “possibile”, non è solo nel taglio del personale pubblico che sarà difficile per il costo sociale che ne deriverebbe ma nel recupero di almeno 100 giornate di lavoro all’anno che gli imprenditori perdono per stare

Il Paese parla con

la voce dell’agricoltura

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Palalottomatica 2012

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erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie espressioni culturali, la solidarietà. Vi sono “beni” dalla cui stabilità dipendono le energie stesse e la coesione dell’intera comunità: ci riferiamo alla salute, alla formazione, al concetto di sussidiarietà, alla strumentazione scientifica, a condizioni di lavoro ‘dignitose’ che necessariamente comprendono una soglia di reddito equa per tutti. Noi restiamo impegnati per far sì che l’azione dello stato, delle amministrazioni pubbliche, dei soggetti privati sia avviata in questa direzione.

CRISI: MERCIFICAZIONE CIBO AFFAMA 1 MLD DI PERSONELa mercificazione del cibo accende focolai di rivolte e costringe un miliardo di persone a soffrire la fame. La speculazione non dà ormai riparo da periodiche volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli che è solo uno degli effetti di un sistema economico globale che ha declassato il cibo a merce qualsiasi dimenticandone l’essenza come bene essenziale e, per sua natura, a destinazione universale. E’ sul valore del cibo come bene comune e della produzione agricola come sua premessa primaria che si basa il nostro progetto a sostegno dell’agroalimentare italiano. E’ attorno a questo valore che la nostra agricoltura di qualità concilia gli interessi delle nostre imprese con quelli dei cittadini e della collettività.

UE: POLITICA TORNATA SOVRANA. VETO ANCHE SU PACCon il recente vertice di Bruxelles la politica ha dimostrato che può recuperare la sua sovranità e l’Italia può tornare ad avere il ruolo che merita nei confronti degli altri Paesi membri. La politica ha battuto un colpo anche grazie alla minaccia di veto dell’Italia che non bisogna avere paura di usare nei momenti centrali, come la riforma della politica agricola comune (Pac) dalla quale dipende molto del futuro del cibo, dell’ambiente, del paesaggio e della qualità della vita del Made in Italy. L’agricoltura produce beni etici durevoli in termini sociali e ambientali che non si misurano con il Pil, ma dai quale dipende molta parte della qualità della vita degli italiani.

CRISI: AGROALIMENTARE ITALIANO E’ MODELLO VINCENTE“Nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane”. Questo patrimonio è inalienabile e costituisce la più forte leva competitiva del nostro ‘produrre’, come confermano le imitazioni del nostro Made in Italy su scala mondiale che hanno raggiunto proporzioni gigantesche a riprova della sua assoluta unicità e della sua straordinaria bontà. L’agroalimentare italiano è un riferimento per individuare strategie di sviluppo per l’intero Paese: il modello agricolo italiano è infatti vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana è praticamente il doppio di quella di Germania, Francia e Spagna e il triplo di quella Inglese. Un settore che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro.

dietro alle carte. Non vanno certo eliminati quegli adempimenti che garantiscono la sicurezza alimentare ed ambientale che qualificano il nostro Made in Italy ma non c’è dubbio che troppo spesso la burocrazia si inventa pratiche per giustificare se stessa.

CRISI: C’E’ UNA VIA ITALIANA ALLO SVILUPPO“Il modello delle economie di scala e le leggi del Pil e della finanza da sole stanno impoverendo le nostre famiglie e i nostri territori spingendo a produrre al minor costo senza tenere in alcuna considerazione il prezzo sociale, ambientale ed etico che provocano”. Siamo convinti che il nostro Paese possa ritrovare una via sostenibile di sviluppo e competitività sui mercati locali e globali solo se saprà ripartire dai territori, in primo luogo dal loro patrimonio ambientale e culturale, e dalla creatività delle sue piccole e medie imprese che insieme rendono distintivo il marchio Italia. Una via che saprà reggere anche la competizione globale, contando sulla produzione e su flussi di merci speciali per bisogni speciali, percepiti dai consumatori sparsi in molti luoghi del mondo. E’ tempo di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale.

RIFORME:POLITICA SPESSO HA SMARRITO CAMMINO“Troppo spesso la politica ha smarrito il suo cammino: non media fra le spinte conflittuali dei ceti e degli stati, con sempre maggior frequenza confonde gli interessi particolari con quelli generali. Così in Italia e così in Europa”. Si dice che stiamo vivendo una crisi finanziaria economica globale: questa è una “non verità” perché quella che stiamo vivendo è una crisi “politica globale”. La responsabilità è infatti della politica che ha fatto un passo indietro, accettando la globalizzazione dei mercati senza globalizzarsi. In ciò non è mancata una certa supponenza: l’idea infatti che il mercato si sarebbe autoregolamentato è stata puntualmente smentita dalla storia. La globalizzazione senza regole è diventata globalismo, il mercato senza regole mercatismo dove tutto è merce e il Pil è l’unico misuratore con la speculazione che vince sull’etica e sul lavoro. Dalla politica non si prescinde, oltre c’è il vuoto, lo sappiamo, ma sappiamo anche che “la cattiva politica” rischia di compromettere il destino del paese e il destino dell’Europa.

CRISI: INVESTIRE SU VALORI ETICI E BENI COMUNI“Possediamo una borsa valori che sa misurare con puntualità solo il danaro e la ricchezza”. La crisi in cui viviamo non deve oscurare - come è accaduto in questi anni - la necessità di investire anche su un’altra gamma di valori, che sono valori che non si vendono e acquistano e che quindi non sono misurati dal Pil ma sono durevoli, continuativi che non conoscono

SINDACALE

Palalottomatica 2012

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MARIANO CROCIATASegretario generale CEI

Il primo fra i saluti degli ospiti in sala è stato affidato a Monsignor Mariano Crociata, Segretario generale della CEI, al quale – ha evidenziato il Segretario nazionale Coldiretti Gesmundo – il compito di portare il “respiro di un approfondimento di natura culturale e spirituale”, “buon viatico per i lavori” dell’Assemblea di una grande Organizzazione valoriale qual è la Coldiretti. “Sono particolarmente

contento di ritornare in mezzo a voi in occasione di questa Assemblea nazionale”, ha esordito Monsignor Crociata, nel salutare “i rappresentanti delle Istituzioni, la cui presenza già dice l’attenzione che il Paese nutre nei confronti del mondo agricolo” e nell’esprimere “apprezzamento al Presidente Sergio Marini e ai consulenti ecclesiastici che accompagnano da vicino il cammino della Coldiretti”. “La perdurante crisi economica e finanziaria, con le sue incognite, pone gli imprenditori di fronte a sfide inedite e difficili, che siete chiamati ad affrontare da Cristiani, coltivando rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di condivisione e solidarietà”, ha evidenziato Mons. Crociata, riprendendo le parole stesse del Santo Padre, “che rilanciano con fiducia un appello e un riconoscimento”. Questo l’appello ricordato dal Segretario generale della CEI: “tornare ai valori essenziali, alle stesse radici di fede, valori e radici cui, al di là di ogni sterile retorica, la Coldiretti si è sempre richiamata, in un’identità che ha saputo custodire e far germogliare, operando nel valore della carità e nel solco del magistero sociale della Chiesa”. “Siete portatori di un’agricoltura attenta alla comunità, alla tutela dell’ambiente, del paesaggio, alla salubrità dei prodotti e degli allevamenti, garanzia di qualità”. “Rientra in questa cultura – ha aggiunto – la grande opportunità del progetto di Campagna Amica, che ha saputo creare nuovi rapporti tra chi produce e chi acquista”, ha dato spazio a un’educazione che parte dalla campagne, ha creato spazi, attraverso ad esempio le fattorie didattiche, a bambini, disabili, anziani.

CARLO PETRINIPresidente Slow Food International

“Ringrazio per l’emozione che mi sta regalando l’onore di partecipare a questa Assise e di far parte di un contesto che deve essere amato e che può fornire un’importante chiave di lettura per uscire dalla crisi”. E’ iniziato così l’intervento di Carlo

Petrini, presidente di Slow Food. Dopo aver messo in evidenza il prezioso ruolo svolto dal settore agricolo anche dal punto di vista

ambientale e aver ricordato la considerazione che giustamente merita, Petrini ha puntato il dito contro chi vuole un’agricoltura produttrice di cibo scadente a basso prezzo. Ha inoltre evidenziato come il 50% del cibo venga sprecato e si è soffermato sulla differenza tra prezzo e valore del cibo. “Negli ultimi 50 anni - ha detto – si è purtroppo persa la valorialità del cibo. In ogni angolo del pianeta il cibo ha invece un forte valore per chi lo produce”. In conclusione ha quindi posto l’accento sulla necessità di consolidare il rapporto tra produttore e consumatore nonché di difendere la biodiversità che rappresenta un valore forte e pertanto deve essere mantenuta nei campi. Per il presidente di Slow Food prioritaria deve essere anche la difesa della legalità. “Non è possibile – ha detto – che i contadini nel nostro paese vengano considerati come l’ultima ruota del carro. Essi sono presenti da oltre 10 mila anni e quindi meritano rispetto. Il loro lavoro è simbolo di una nuova economia e di una nuova giustizia sociale”.

VINCENZO TASSINARIPresidente COOP Italia

Noi che associamo milioni di consumatori non possiamo non collaborare con una organizzazione come la Coldiretti che rappresenta milioni di produttori. Viviamo un momento di recessione dei consumi, una recessione – ha esordito il presidente di COOP Italia Vincenzo Tassinari - che riguarda tutte le nostre imprese. Un fenomeno – ha puntualizzato che accomuna tutti i Paesi europei. La stessa Germania ha il segno meno con un -1,5% dei consumi. Il consumatore europeo si sta impoverendo per l’inflazione, un’inflazione che a livello italiano sta superando il 4%. E il reddito dei cittadini cresce meno dell’inflazione. La causa – ha detto Tassinari - è la speculazione che attacca la nostra produzione. Abbiamo una politica economica sbagliata che impoverisce le famiglie italiane. Serve invece una politica economica che punti al sostegno e alla solidarietà, soprattutto dei soggetti più deboli.

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Rilanciando i consumi noi puntiamo al rilancio delle produzioni. Ma il consumatore non ha bisogno di essere abbindolato. Ci siamo messi a sedere con Coldiretti per collaborare insieme. Abbiamo lanciato la pasta “100% Italia”, valorizzando il valore dell’italianità. Il 90% dei cittadini italiani riconosce il valore dell’equo compenso alla produzione. Dobbiamo provare a lavorare attorno ad un progetto, ad un’idea mettendo in rete le nostre conoscenze e le nostre professionalità. Siamo convinti che la distribuzione di Coop italia debba lavorare con il mondo della produzione, lavorare insieme con progetti idee e proposte.

CORRADO PASSERAMinistro dello Sviluppo economico

“L’Italia che fa l’Italia: solo se si ha coraggio e reputazione ci si può proporre in questo modo”. Così ha esordito il ministro delle Sviluppo economico Corrado Passera intervenendo all’Assemblea nazionale di Coldiretti e sottolineando che “bisogna sentirsi parte della classe dirigente del Paese per poter dire una cosa così”. Il ministro ha ringraziato Coldiretti e i coltivatori perché “in un periodo così difficile il vostro mondo ha dimostrato capacità imprenditoriale e unità di intenti. Lo Sviluppo economico – ha detto – si sente impegnato verso il vostro mondo perché voi rappresentate un pezzo molto importante, quantitativamente e non solo, del Prodotto Interno Lordo. La società – ha puntualizzato - è molto più del Pil e molte cose che mandano avanti il mondo non si comprano e non si vendono”.Secondo Passera molti altri settori non ci sarebbero senza l’agricoltura e “molto del ‘marchio Italia’ – ha detto – non esisterebbe senza l’agroalimentare. Passera ha poi sostenuto la necessità di superare la debolezza delle reti di distribuzione perché esiste la possibilità di conquistare i mercati. In questa direzione va la scelta del suo Ministero di ritirare il capitale pubblico dalla Simest.

MARIO CATANIAMinistro delle Politiche agricole, alimentari e forestali

Intervenendo all’Assemblea nazionale di Coldiretti, il ministro delle Politiche agricole Mario Catania ha tenuto a sottolineare che nei suoi lunghi anni al ministero (prima come direttore generale, poi come ministro) ha sempre lavorato insieme con Coldiretti. “Per il futuro – ha detto – dobbiamo definire quale modello di sviluppo vogliamo per il Paese: ci siamo dimenticati quanto l’agricoltura può rappresentare come traino sui mercati mondiali e troppe volte è stata considerata residuale”. Secondo Catania “dobbiamo partire dalla realtà dell’impresa agricola italiana che, come ha detto Marini, è ricca per produzione e occupazione ad ettaro, ma non ha un adeguato riconoscimento economico perché non vengono riconosciuti i prodotti, perché non si riconosce il prodotto italiano”.Catania ha detto che la sua sfida sarà chiedere a Bruxelles una normativa che riconosca in modo evidente qual è l’origine del prodotto fresco e trasformato. “Non faccio deviazioni – ha affermato – e resto sulla strada della tutela della qualità e dell’origine”. “Non sono contento di come funziona la filiera in Italia – ha proseguito il ministro – perché ci sono prodotti ortofrutticoli freschi che arrivano sul mercato a 2 o 3 euro mentre ai produttori vengano corrisposti 30 centesimi. Non è giusto. Bisogna scardinare un sistema dove c’è troppa intermediazione parassitaria. Rimuovere ostacoli per i produttori”. Secondo Catania “tutta la Gdo deve cercare un contatto diretto con i produttori ed eliminare le intermediazione dannose. ”Negli ultimi 30 anni – ha ricordato – ci siamo mangiati 5 milioni di ettari agricoli: è una follia e per questo il 24 luglio presenteremo con Carlo Petrini un dossier su questo ‘delitto’ che dobbiamo fermare”. Catania ha affrontato anche la questione delle energie rinnovabili “che – ha detto – non possono entrare in competizione con l’agricoltura alimentare, facendo lievitare gli affitti dei terreni. Per questo abbiamo riscritto la normativa indirizzando i finanziamenti ai sottoprodotti agricoli e non a produzioni no food”.Il ministro ha poi annunciato che i negoziati della nuova Pac sono molto difficili, ma che è sostenuto da tutto il Governo e che ha bene in mente gli interessi dell’agricoltura italiana e che “la Pac che verrà – ha detto – sarà una Pac in cui le risorse andranno solo a chi fa veramente agricoltura e che lo sviluppo rurale verrà incentrato sulle esigenze delle imprese e non su altri interessi”. Infine, il Ministro ha sostenuto che c’è molto da fare sul fronte della pubblica amministrazione, ma assai presto si cercherà di “girare pagina” su questa vicenda. Per dare risposte alle imprese abbiamo bisogno di buona politica e non di cantastorie e antipolitica.

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in foto, da sinistra, Giuseppe Ghezzi (presidente Coldiretti Pavia), Giovanni Roncalli (direttore Coldiretti Pavia)

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Sabato 23 giugno, all’interno del Castello Visconteo si è tenuta l’Assemblea provinciale di Coldiretti Pavia intitolata “Futuro Sostenibilità e Territorio” in forma pubblica. Alle 9,00 del mattino ha preso avvio la prima parte, in forma privata per l’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea dei presidenti di sezione, quindi dopo l’unanime approvazione, aperte le porte al pubblico, dalle 10.00 si sono succedute le relazioni di Pietro Sandali, capo area azione economica Coldiretti, intitolata “Il nuovo ruolo dell’agricoltura nel panorama europeo”, Domenico Bosco, responsabile nazionale servizio vitivinicolo Coldiretti, che ha parlato delle “Politiche del settore vitivinicolo” e Toni De Amicis, direttore generale Fondazione Campagna Amica” che ha affrontato il “Contributo di Campagna Amica”. Le relazioni hanno sviluppato gli argomenti su cui hanno poi dibattuto in tavola rotonda, dalle 11,45 circa, il presidente della Provincia Daniele Bosone, il vicepresidente della Commissione agricoltura alla Camera onorevole Angelo Zucchi, l’assessore all’agricoltura della Lombardia Giulio De Capitani, il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini e il presidente di Coldiretti Pavia Giuseppe Ghezzi, avvalendosi della moderazione di Pierangela Fiorani, direttore della Provincia Pavese. Al

termine della tavola rotonda i partecipanti sono stati invitati ad un rinfresco realizzato, con prodotti rigorosamente locali, dall’azienda agricola I Dossi di Cesare Bazzano coadiuvati nella presentazione dei vini dell’azienda Bosco Longhino di Marco Faravelli, dalla delegazione Fisar di Pavia. Per l’intera durata della manifestazione, nel parco all’esterno del castello, è stato distribuito il Grana della Solidarietà in favore dei caseifici mantovani danneggiati dal sisma. A chi ha acquistato uno spicchio di grana, Coldiretti ha regalato un sacchetto di pasta 100% Italia o di riso dell’azienda agricola Carenzio garantito a chilometri zero. Dal 21 giugno fino a domenica 24, tre mostre, allestite nel loggiato del primo piano, hanno accolto i visitatori con i colori e le immagini del riso e del grano per chiudere con la fantasia e l’allegria dei lavori dei ragazzi che hanno partecipato al progetto EduCA, Educazione alla Campagna Amica nel corso dell’ultimo anno scolastico.

Sabato 23 giugno, presso il Castello Visconteo di Pavia

si è tenuta l’assemblea provinciale pubblica di Coldiretti Pavia

Coldiretti Pavia in Assemblea provinciale pubblica

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LE POLITICHE DEL SETTORE VITIVINICOLO

La relazione di Domenico Bosco, responsabile nazionale del servizio vitivinicolo Coldiretti, ha affrontato il contesto normativo, l’approccio al mercato e in particolare ha sottolineato la necessità improrogabile della semplificazione. L’attività vitivinicola è rallentata e ingabbiata da una serie spaventosa di norme, spesso in contrasto o capaci di generare confusione. Dall’impianto del vigneto alla vendita della bottiglia l’imprenditore deve sottostare a oltre 70 attività burocratiche nei confronti di ben 20 soggetti diversi Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Regioni, Provincie, Comuni, Agea, Organismi pagatori regionali, Agenzia delle Dogane, Asl, Forestale, Ispettorato Centrale qualità e repressione frodi (Icqrf), Nac, Guardia di Finanza, Nas, Camere di Commercio, organismi di controllo (Valoritalia, Toscana Certificazioni Agroalimentari, Siquria, Imc, Ceviq, 3A Parco Tecnologico Agroalimentare Ambiente Umbria, Ismecert, Istituto Regionale della Vite e del Vino Sicilia), consorzi di tutela, laboratori di analisi. Oltre 1000 norme di settore per un totale di 4000 pagine tra Direttive, Regolamenti, comunicazioni, note e decisioni del Consiglio e della Commissione europea, Leggi, decreti, provvedimenti, note, circolari e delibere nazionali e regionali. La burocrazia nel vino incide in media per 100 giornate di lavoro all’anno pari ad oltre il 20% del tempo lavoro dell’impresa vitivinicola. Il tema della semplificazione è trasversale rispetto alla normativa vitivinicola e per affrontarlo correttamente è necessario guardare oltre la Legge sulle denominazioni e il sistema di certificazione e controllo dei vini a Do e Ig, e intervenire in modo organico E’ necessario armonizzare le norme e l’operato dei vari soggetti pubblici e non che hanno a che fare con la produzione di vino.

LA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE

La prima delle tre relazioni tecniche, curata da Pietro Sandali, capo area azione economica Coldiretti, ha affrontato il nuovo ruolo dell’agricoltura nel contesto europeo, prendendo spunto dalla riforma della Pac ed esaminandone i punti critici. La scelta della SAU come parametro su cui basare il meccanismo della convergenza, che porterà nei prossimi anni ad un livellamento tra le contribuzioni dei vari Stati membri, penalizza troppo l’Italia e non tiene conto del valore prodotto dall’agricoltura italiana in termini di qualità, sostenibilità, sicurezza e occupazione. La definizione di agricoltore attivo, così come sembra essere intesa dalla Comunità è sbagliata perché favorisce ancora le posizioni di rendita fondiaria, mentre dovrebbe essere preso in considerazione il tempo effettivamente dedicato all’impresa agricola. Il Greening tralascia le coltivazioni arboree, mentre la diversificazione non assicura di per sé effetti ambientali positivi. Infine, la nuova Pac non prevede misure di mercato capaci di contrastare la volatilità dei prezzi.

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IL CONTRIBUTO DI CAMPAGNA AMICA

Il passaggio da progetto a realtà, nella la relazione di Toni De Amicis, direttore generale della Fondazione Campagna Amica, è stato affrontato attraverso la realizzazione della prima rete europea di vendita diretta. Il progetto Campagna Amica è partito 4 anni fa per costruire una rete di produttori capace di corrispondere con un’offerta “seria” la forte domanda di “Made in Italy” proveniente dai consumatori, con tre obiettivi sostanziali: • darevaloreaggiuntoagliagricoltori• riequilibrareirapportidiforzaall’internodellafilieraagroalimentare• darenuoveemiglioriopportunitàdiacquistoaiconsumatoriOggi, Campagna Amica è il già il più grande circuito di vendita diretta in Europa e il più grande canale di consumo consapevole e sostenibile del nostro Paese. Il circuito di Campagna Amica è diventato uno straordinario patrimonio materiale dell’«offerta di campagna» dei nostri territori, composto da migliaia di farmer’s market, fattorie, botteghe di prossimità, agriturismi e cooperative in vendita diretta che hanno dalla Sicilia al Trentino stesse regole, stessi valori, stesso format di vendita e stesso sistema di controllo.La rete di Campagna Amica si compone di 1.012 mercati, 5.240 aziende agricole, di cui 731 agriturismi, 178 Botteghe, 97 ristoranti e 106 orti urbani, per un totale di 6.430 punti di incontro tra produttori e consumatori. Oltre 5 milioni di consumatori hanno frequentato i punti vendita di Campagna Amica nel corso dell’ultimo anno.

La revisione della Politica agricola comune, le politiche del settore vitivinicolo e il contributo di Campagna Amica sono stati il fulcro del dibattito che ha rappresentato il momento clou dell’assemblea, grazie alla tavola rotonda cui hanno partecipato Daniele Bosone, senatore, presidente dell’Amministrazione provinciale di Pavia, l’onorevole Angelo Zucchi, vicepresidente della Commissione agricoltura alla Camera, Giulio De Capitani, assessore all’agricoltura della regione Lombardia, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia e Giuseppe Ghezzi, presidente di Coldiretti Pavia. Le domande di Pierangela Fiorani, direttore della Provincia Pavese, storico quotidiano locale, hanno messo in mostra un’ampia condivisione sui temi affrontati nella prima parte della mattinata e la volontà di operare sulla base di quanto indicato da Coldiretti. La semplificazione, la difesa del made in Italy, l’etichettatura d’origine, il chilometro zero, la qualità e il legame forte e stretto con il territorio, sono stati al centro delle repliche sia di Daniele Bosone, nella duplice veste nazionale e provinciale, sia di Angelo Zucchi quale rappresentante centrale. L’importanza dell’azione economica e sociale di Coldiretti è stata sottolineata da Giulio De Capitani

La Tavola rotonda in rappresentanza del Governo regionale, mentre Ettore Prandini e Giuseppe Ghezzi hanno chiarito in modo forte e chiaro l’attività di Coldiretti verso la salvaguardia del made in Italy, della qualità, della sicurezza e del valore dell’eccezionale produzione di cibo nazionale, regionale e provinciale di un’agricoltura che è ormai diventata in Italia, il baluardo del vivere bene.

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“La perdurante crisi economico-finanziaria, con le conseguenti incognite, pone gli imprenditori agricoli e ittici di fronte a sfide inedite e certamente difficili, che voi siete chiamati ad affrontare da cristiani, coltivando un rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di solidarietà e di condivisione. Considerato poi che alla base dell’attuale difficoltà economica vi è una crisi morale, adoperatevi con sollecitudine affinché le istanze etiche mantengano il primato su ogni altra esigenza. Occorre, infatti, portare il rimedio là dove è la radice della crisi, favorendo la riscoperta di quei valori spirituali dai quali poi scaturiscono le idee, i progetti e le opere. Come ho ricordato nell’enciclica Caritas in veritate, «dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valori di fondo su cui costruire un futuro migliore» (n. 21)”. È uno dei passaggi del discorso di Papa Benedetto XVI (leggi il testo integrale) ai dirigenti nazionali, regionali e provinciali della Coldiretti, pronunciato nel corso dell’udienza a cui hanno partecipato in Vaticano i vertici della principale Organizzazione agricola italiana. “La società, l’economia, il lavoro non rappresentano ambiti unicamente secolari, tanto meno estranei al messaggio cristiano, ma spazi da fecondare con la ricchezza spirituale del Vangelo - ha poi ricordato il Pontefice -. La Chiesa, infatti, non è mai indifferente alla qualità della vita delle persone, alle loro condizioni lavorative, e avverte la necessità di prendersi cura dell’uomo e dei contesti in cui egli vive e produce, affinché siano sempre più luoghi autenticamente umani e umanizzanti”. “L’obiettivo che ci proponiamo è quello di garantire un sistema di tutela sociale ed economica in grado di assicurare il giusto reddito alla nostra gente e un cibo sicuro e accessibile a tutti – ha sottolineato davanti al Santo Padre il presidente della Coldiretti Sergio Marini -. La Coldiretti persegue i propri obiettivi alla luce di una sana sussidiarietà e di una fattiva solidarietà tra i soci e verso i cittadini più bisognosi. Valori questi che applichiamo con uguale impegno in ogni parte del Paese con lo scopo di tenere alto il sentimento della coesione nazionale. “Sono soprattutto le parole della Caritas in veritate,

in cui Vostra Santità invita le organizzazioni sindacali a uscire dalla esclusiva difesa degli interessi dei propri iscritti, per individuare nella società civile l’ambito più consono all’azione di difesa e promozione del mondo del lavoro, che ci hanno motivato a dare vita a un progetto che abbiamo chiamato Filiera agricola italiana – ha poi ricordato Marini -. E’ la nostra risposta all’appello che abbiamo letto nelle Vostre parole. E’ il nostro contributo per rispondere alla difficile crisi che attanaglia tutti noi. Un impegno che da un lato va a salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, il rispetto dell’ambiente e della biodiversità; dall’altro garantisce ai consumatori giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza degli alimenti, conciliando i bisogni di consumatori e di produttori. Questo nostro quotidiano impegno, coglie l’obiettivo di ritrovare, per noi tutti e per la comunità in cui viviamo, un diverso equilibrio fra dimensione materiale e dimensione immateriale, agganciata a valori permanenti e non usurabili, soprattutto in questi tempi di crisi. Padre Santo in questa occasione che è per noi di grande festa e di soddisfazione ci teniamo particolarmente ad esprimerle la più sincera solidarietà per le asprezze rivolte alla Chiesa. Le esprimiamo affetto sincero nella certezza che il bene prevarrà. Gli agricoltori delle campagne italiane Le vogliono bene e oggi sono qui per dimostrarglielo. Sappiamo di potere sempre contare sul Suo affetto. Ci ricordi nelle sue preghiere. Ne abbiamo bisogno in particolare oggi, in quanto viviamo una stagione di profonda crisi economica e sociale che colpisce duramente le nostre imprese e ci fa guardare con preoccupazione al futuro”.

“La vostra sfida contro la crisi”Il Papa a Coldiretti:

Cari fratelli e sorelle, sono lieto di accogliervi in occasione del vostro convegno, che ha

come tema: “Agricoltura familiare per uno sviluppo sostenibile”. Questo incontro mi offre

l’opportunità di esprimere alla Coldiretti il mio apprezzamento per l’impegno in favore delle

famiglie che vivono e lavorano nelle campagne italiane. Vi saluto tutti con affetto a partire

dal Presidente nazionale, dottor Sergio Marini, che ringrazio per le parole con cui si è fatto

interprete dei vostri sentimenti. Saluto poi il Consigliere Ecclesiastico nazionale, il Consiglio

nazionale e gli altri dirigenti della vostra benemerita Confederazione.

La società, l’economia, il lavoro non rappresentano ambiti unicamente secolari, tanto

meno estranei al messaggio cristiano, ma spazi da fecondare con la ricchezza spirituale del

Vangelo. La Chiesa, infatti, non è mai indifferente alla qualità della vita delle persone, alle loro

condizioni lavorative, e avverte la necessità di prendersi cura dell’uomo e dei contesti in cui

egli vive e produce, affinché siano sempre più luoghi autenticamente umani e umanizzanti. A

tale proposito, il Servo di Dio Paolo VI osservava che «la Chiesa ha rivolto sempre particolari

premure alla gente dei campi, aprendo la via alla sua elevazione umana e morale ed aiutandola

a realizzare la sua missione con dignità e coscienza del suo valore spirituale e sociale» (Discorso

ai coltivatori diretti, 19 aprile 1972).In questa sua sollecitudine, la Chiesa è ben lieta di coinvolgere anche le varie aggregazioni,

come l

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| 15 SINDACALE

Esportano le tipicità regionali in tutta Europa, ma non dimenticano le scuole dietro casa. Usano internet per controllare a distanza i propri animali, ma cercano di mantenere le colture del territorio. Sono proiettati verso il futuro e hanno una spiccata propensione ad innovare, ma al tempo stesso mantengono uno stretto legame con le tradizioni locali. Sono i giovani imprenditori della Coldiretti, premiati lo scorso 25 giugno a Milano, al Grattacielo Pirelli, con la consegna degli Oscar Green 2012 dell’agricoltura lombarda. Storie di idee e lavoro di coloro che hanno scommesso sull’agricoltura come leva competitiva per il Paese. Sessantasette le aziende provenienti da tutta la regione iscritte alla sesta edizione dell’Oscar Green, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale per evidenziare e dare spazio all’innovazione in agricoltura. Lo slogan della manifestazione di quest’anno era “Oscar Green fa volare l’Italia”. Sette le imprese premiate nelle categorie “Ideando”, “Stile e cultura d’impresa”,

“Non solo agricoltura”, “In Filiera”, “Campagna Amica”, “Esportare il territorio” e “Paese Amico”. Assegnate anche due menzioni speciali: “Tecnologia e tradizione” e “Vigneto storico”. Ecco i vincitori: Marina Bernardi di Mignola Malonno (Brescia), Fabio Bonzi di San Giovanni Bianco (Bergamo), Andrea Marucchi di Valle Lomellina (Pavia), la Cooperativa Latteria di Livigno (Sondrio), Giancarlo Picco di Quinzanello di Dello (Brescia), Francesca Nadalini di Sermide (Mantova), la scuola elementare Salvatore Quasimodo di Brescia, Gianluca Renoldi di Lentate sul Seveso (Monza) e Marco Riva di Abbadia Lariana (Lecco).“I volti e i racconti di questi giovani – ha spiegato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti Lombardia – testimoniano la dinamicità della nostra agricoltura, nonostante un momento di crisi come l’attuale. Il settore primario può essere una delle colonne su cui basare il rilancio dell’Italia attraverso la valorizzazione del nostro territorio e dei suoi prodotti”.

...fa volare l’Italia

Oscar Green2012

Andrea Marucchi accanto al direttore regionale Coldiretti Giovanni Benedetti

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Giovani perLe imprese giovani di Pavia, guidate dal delegato regionale

Stefano Ravizza, all’assemblea nazionale

di Giovani Impresa Coldiretti

Giovedì 17 maggio 2012 all’Auditorium Parco della musica di Roma, sala Sinopoli, si è svolta l’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa dal titolo: “Giovani per l’Italia”. Tra i protagonisti il delegato regionale e provinciale Stefano Ravizza, viticoltore di Stradella, che ha dichiarato: “L’assemblea nazionale ha rappresentato l’epilogo di un percorso che ha coinvolto oltre 2.000 giovani imprenditori nelle assemblee di Verona, Firenze e Napoli. Le assemblee di nord, centro e sud Italia, hanno dimostrato la reale consistenza dell’imprenditoria giovanile di Coldiretti in agricoltura, mettendo in luce le dinamiche e la vitalità del settore. L’assemblea di Roma ha rivestito soprattutto un aspetto politico, dimostrando le opportunità che i giovani, partendo dall’agricoltura, stanno costruendo nel tessuto sociale futuro del nostro Paese. I temi chiave dell’assemblea del 17 maggio sono stati l’occupazione, il lavoro e il credito, in sintesi la crescita. Abbiamo dimostrato che sul territorio ci sono giovani imprenditori e adesso dobbiamo reclamare le corrette politiche che consentano la crescita e quello sviluppo che siamo in grado di progettare”. All’appuntamento dell’Assemblea nazionale di Giovani Impresa, insieme al presidente della Coldiretti Sergio Marini e al delegato nazionale Coldiretti Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio, hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca e il Ministro politiche agricole Mario Catania. Ha aperto i lavori il Sindaco di Roma Gianni Alemanno e sono intervenuti il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo e del Senato Paolo Scarpa Bonazza Buora, nonché il coordinatore degli Assessori regionali all’Agricoltura Dario Stefano ed Ermete Realacci, responsabile green.

l’Italia

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Michelle Obamala promotrice di una sana alimentazione

Da quando, a gennaio 2009, la First Lady Michelle Obama è entrata nella Casa Bianca, si è subito distinta come appassionata sostenitrice di una sana alimentazione e dell’esercizio fisico. Nel febbraio 2010 ha lanciato il progetto “Let’s Move”, una iniziativa nazionale che ha lo scopo di fronteggiare il problema dell’obesità infantile. Il progetto è stato ispirato in parte dall’esperienza della First lady con la realizzazione di un orto nella Casa Bianca coltivato con l’aiuto di ventitre ragazzi di una scuola elementare di Washington. Da allora i prodotti freschi dell’orto sono stati serviti durante i pranzi ufficiali, cene di Stato e nei pasti della famiglia Obama. Inoltre, circa un - terzo di quello che viene coltivato nella Casa Bianca viene donato al “Miriam’s Kitchen”, un’organizzazione che aiuta le persone senza tetto nel territorio di D.C. Nel suo primissimo libro “American grown: The Story of the White House Kitchen Garden and Gardens Across America”, la signora Obama invita i lettori dentro l’orto della Casa Bianca e presenta una straordinaria vista su ogni stagione di crescita dell’orto. “Come madre e First Lady, ero scioccata dai dati sull’obesità infantile e sulle conseguenze disastrose per la salute dei nostri figli”, scrive la Signora Obama,“Speravo che questo giardino aiutasse a iniziare a discutere di questo argomento - che si iniziasse a parlare del cibo che mangiamo, della vita che facciamo, e come tutto questo abbia effetto sui nostri figli.” Uscito contemporaneamente nel formato cartaceo e nel formato e-book, “American grown” è ricco di bellissime foto che ritraggono l’orto della Casa Bianca in ogni stagione. La Signora Obama accompagna i

lettori in un viaggio attraverso il paese, celebrando altri 18000 giardini nazionali comunali che l’hanno ispirata. Seguendo la stagionalità “American grown” contiene 16 ricette create dagli chef della Casa Bianca ed ispirate dai prodotti raccolti nell’orto della Casa Bianca. Nel suo libro la First Lady racconta, inoltre, la storia affascinante dei giardini della Casa Bianca, presentando una ricca storia che inizia dal piccolo bosco di Tomas Jefferson fino alla moderna creazione, nel 1935, del South Lawn nel onore del Presidente Franklin D.Roosvelt, e dal riprogetto del Giardino delle Rose del Presidente John F.Kennedy alla passione della First Lady Bird Johnson per le piante selvatiche “In qualunque direzione vada il mondo, abbiamo ancora il potere di fare le scelte giuste sul come alimentare la nostra famiglia”, scrive la Signora Obama, “ I giardini del Paese hanno un ruolo fondamentale in questo processo, e ho molte aspettative su questi piccoli semi che abbiamo piantato nel terreno della Casa Bianca.” La Signora Obama non ha accettato guadagni per il “American Grown” e tutti i diritti di autore andranno alla Fondazione per i Parchi Nazionali.

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“Le monocolture Ogm non solo contribuiscono a diminuire la biodiversità, ma possono rendere i contadini che le praticano dipendenti dalle multinazionali”. È quanto ha affermato Monsignor Mario Toso segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e pace al convegno organizzato dalla Coldiretti su “Rigenerazione culturale e rigenerazione dell’agricoltura: ruolo della dottrina sociale della Chiesa”. “L’introduzione di una nuova tecnica agricola – ha sottolineato Toso - non deve in nessun modo rendere maggiormente difficile, dipendente e vulnerabile la vita dei più poveri”. “Sovente - ha continuato Toso - si pubblicizzano gli OGM come resistenti a parassiti e a siccità. Ma non si considera adeguatamente che varietà di semi locali resistono da 40 mila anni”. “Da tempo la Coldiretti, alla luce del principio della creazione, nonché dei principi di precauzione e di responsabilità, ma in particolare anche del principio della destinazione universale dei beni, ha optato per una scelta chiaramente contraria alle produzioni transgeniche. Questo, però, - ha sostenuto Toso - non è significato opposizione assoluta ad ogni uso delle tecnologie progredite e nemmeno preclusione alla ricerca e alla sperimentazione. Né è significato un disinteresse per questo tema complesso. Anzi - in un contesto di legislazioni plurali rispetto alle produzioni transgeniche, a fronte dei problemi concreti delle imprese che finiscono per utilizzare prodotti contenenti percentuali di elementi transgenici – la Coldiretti - ha precisato Toso - si è fatta promotrice a livello legislativo di politiche di trasparenza dei processi produttivi e di certificazione della storia, della qualità e dell’origine dei prodotti agroalimentari, agricoli ed ittici, a tutela del diritto all’informazione e alla scelta consapevole del consumatore rispetto alla percentuale di presenza di prodotti transgenici nelle derrate alimentari”.

Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha partecipato a Milano, l’11 giugno, presso il Centro congressi ‘Le stelline’, all’assemblea della Consulta risicola nazionale, presieduta da Paolo Carrà. Nel corso dell’incontro sono state affrontate le principali questioni del settore risicolo, riguardanti sia il mercato che l’impatto della riforma della Politica agricola comune (Pac) sul settore stesso. Dopo la relazione del direttore generale dell’Ente Risi, Roberto Magnaghi, e gli interventi dei membri del Consiglio di amministrazione della Consulta la parola è passata al ministro Catania per le conclusioni. L’intervento del Ministro si è concentrato su due questioni fondamentali: la prima è la capacità del settore di relazionarsi al mercato sul lungo periodo; la seconda è lo stato dei negoziati per la riforma della Pac. Catania ha sottolineato la necessità di trovare forme di aggregazione per il settore che tutto sommato è concentrato in un territorio delimitato e ha un ridotto numero di player nazionali. In particolar modo il Ministro ha auspicato che le parti riescano a concordare la produzione e gli acquisti entro una forbice di prezzi prestabilita.

Ogm: contadini schiavi delle multinazionali

Catania all’assemblea della consulta risicola:

“trovare forme di aggregazione”

Nel corso dell’incontro sono state affrontate le

principali questioni del settore risicolo, riguardanti

sia il mercato che l’impatto della riforma della

Politica agricola comune sul settore stesso.

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“Bene hanno fatto i Sindaci dei comuni di Cava Manara, Travacò, San Martino, Carbonara, Sommo, Zinasco, e Villanova d’Ardenghi, coinvolti nella cava di cemento amianto – dichiara Giovanni Roncalli direttore della Coldiretti di Pavia – ad esprimersi in senso contrario, come apprendiamo dagli organi di stampa, in merito al progetto ripresentato da Risorse Future srl. Se alla prima presentazione non c’erano le condizioni, riteniamo che un semplice frazionamento che, apparentemente, non modifica nella sostanza le cose, non possa far cambiare radicalmente la situazione e pertanto, Coldiretti mantiene la posizione, espressa in precedenza, di contrarietà alla realizzazione di una discarica che potrebbe mettere a rischio una zona particolare del nostro territorio”. Infatti, nella zona interessata esistono ampie aree coltivate a riso, si trova un’azienda agricola a indirizzo biologico e scorre un canale irriguo che difficilmente potrebbe attraversare o lambire la discarica senza risentirne l’influsso e trasportarne gli effetti a valle. “Poco conta – ribadisce Coldiretti Pavia – se i termini di contiguità, confine e prossimità

sembrerebbero rispettare la normativa, in sostanza resta che un territorio fortemente vocato alla coltivazione e in particolare alla risicoltura, verrebbe sacrificato in virtù di modifiche ad un progetto che parrebbero calcolate in funzione delle scappatoie consentite dalla legge”. “La cementificazione violenta del nostro territorio – conclude Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – sta sottraendo aree verdi ad una velocità impressionante. Non possiamo permetterci di perseverare in questo spreco. La Terra è il bene più prezioso che abbiamo e dobbiamo salvaguardarlo al di sopra di ogni altra considerazione. Coldiretti è impegnata in questo senso e di conseguenza non può che dichiararsi contraria, come si è dichiarata contraria alla realizzazione dell’autostrada Broni Mortara”.

è per la difesa del territorioNo alla discarica di amianto tra le risaie

Coldiretti Pavia

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Autorizzazione alle emissioniin arrivo l’esonero per gli essiccatoiEsonero in arrivo per gli essiccatoi dall’obbligo di autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Trasferito dal Senato alla Camera dei Deputati con il nuovo titolo “Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni in materia ambientale”, nel disegno di legge 3162 (ora AC 4240 B) sono stati portati molti degli emendamenti già positivamente valutati nella discussione sulla conversione in legge del decreto legge 25 gennaio 2012, n. 2 e non confermati, per ragioni di urgenza dei lavori, alla Camera dei Deputati. Il provvedimento, che contiene importanti novità sull’esonero delle piccole imprese agricole dal Sistri, dall’obbligo di iscrizione all’Albo dei gestori ambientali ed altri chiarimenti in materia di rifiuti, prevede anche l’esonero dall’obbligo di autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli essiccatoi. L’articolo 12 del disegno di legge introduce, infatti, alcune modifiche all’allegato IV alla Parte V

del codice ambientale (decreto legislativo n.152/06) inserendo nell’elenco degli impianti esonerati dall’obbligo di autorizzazione gli impianti stagionali di essiccazione di prodotti agricoli in dotazione alle imprese agricole, di cui all’articolo 2135 del codice civile, che non lavorano più di novanta giorni l’anno e di potenza installata non superiore a 450.000 chilocalorie/ora per corpo essiccante. La stessa norma inserisce, inoltre, gli altri impianti di essiccazione di cereali, medica e semi tra quelli che possono beneficiare di un regime semplificato, attraverso lo strumento dell’adesione all’autorizzazione generale predisposta dall’autorità competente ai sensi dell’articolo 272, comma 2 del codice ambientale.

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“Abbiamo bisogno di un modello di Pac che difenda e tuteli la redditività delle imprese, il valore della produzione e che aiuti la competitività dell’agricoltura europea. Ebbene, tutto questo lo troviamo solo parzialmente nella proposta di riforma della Commissione”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, intervenendo a Lecce, alla Sesta conferenza economica “Far crescere l’agricoltura per far crescere l’Italia”.

Catania “Nessuna Riforma se non ci sarà anche l’Italia a bordo”

Autorizzazione alle emissioni PAC “Per costruire la nuova Politica agricola comune dobbiamo partire dalle sfide che abbiamo davanti. Siamo in un mercato sempre più globalizzato e competitivo e ci troviamo ad avere una prospettiva di crescita della domanda nei prossimi anni, ma nello stesso tempo il reddito delle imprese si riduce. L’assottigliamento del reddito appare in contraddizione con la crescita della domanda, ma è un dato di fatto dovuto anche al malfunzionamento della filiera. Abbiamo bisogno di un modello di Pac che difenda e tuteli la redditività delle imprese, il valore della produzione e che aiuti la competitività dell’agricoltura europea. Ebbene, tutto questo lo troviamo solo parzialmente nella proposta di riforma della Commissione”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, intervenendo a Lecce, alla Sesta conferenza economica della Cia “Far crescere l’agricoltura per far crescere l’Italia”. “Gli aiuti completamente disaccoppiati – ha aggiunto Catania – sono una risposta sbagliata alle sfide che ci troviamo davanti. Certo, essere riusciti ad evitare almeno il ‘flat rate’ è stato sicuramente positivo, ma non vogliamo una Pac che abbia questo come punto di arrivo finale, come prospettiva storica successiva. L’attuale distribuzione degli aiuti diretti si deve snodare in un lasso temporale che impedisca uno strappo repentino che avrebbe conseguenze traumatiche su molte produzioni. Detto questo, voglio comunque ringraziare il Commissario europeo Dacian Ciolos per non aver avuto, in quest’ultimo periodo in cui il negoziato ha cominciato a fare importanti passi avanti, un atteggiamento dogmatico, per esempio sul ‘greening’. Siamo stati sin dall’inizio tra i paesi più critici di fronte a questo aspetto della Pac per poi ritrovarci recentemente a dover difendere l’impianto del ‘greening’ di fronte ad altri paesi che volevano andare contro le stesse ragioni di fondo, che noi invece condividiamo. È importante – ha proseguito il Ministro – ricordare che la miglior politica ambientale è quella che cerca di mantenere gli agricoltori sul territorio. Per questo non possiamo calare sulle imprese soluzioni che hanno un costo difficilmente sostenibile, bisogna trovare misure che siano tecnicamente adeguate. L’esclusione delle piccole aziende, quelle sotto i 10 ettari, dal ‘greening’ è senz’altro un importante passo in avanti per fare in modo che questa misura sia compatibile con le imprese. Nell’incontro che ho avuto oggi con il Commissario Ciolos abbiamo discusso di questo e di altri aspetti importanti del negoziato, come ad esempio del meccanismo di gestione dello sviluppo rurale che consentirà una compensazione a livello nazionale in caso di disimpegno. Inoltre, altra questione altrettanto importante, vogliamo avere la possibilità di costituire un programma per lo sviluppo rurale a livello nazionale che possa essere impegnato su alcune questioni fondamentali che non possono trovare spazio nei programmi regionali, se non a prezzo di squilibri difficilmente sostenibili, come per esempio le assicurazioni per le crisi di mercato. L’agricoltura italiana parla con una sola voce per far difendere le proprie ragioni. Mai come oggi tutto il mondo agricolo ha avuto una visione comune sulla Pac e credo che questo messaggio sia arrivato chiaramente al Commissario, il quale oggi mi ha confermato che non ci sarà una Pac che non abbia l’Italia a bordo. Credo – ha concluso Catania – che la riforma che ci troveremo ad approvare non sarà quella che l’Italia avrebbe scritto, ma che comunque sarà da noi condivisa”.

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è nata la prima

n.5 2012 | 22

“banca degli agricoltori” È nata la prima “banca” degli agricoltori italiani al servizio di un milione di imprese agricole, cooperative ed agroindustriali che producono il 15 per cento del prodotto interno lordo nazionale (Pil). Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare che con delibera della Banca d’Italia del 5 giugno 2012, CreditAgri Italia è stato abilitato come ente di garanzia vigilato dalla banca centrale e iscritto nell’elenco speciale degli intermediari finanziari ex Art. 107 del Testo Unico Bancario (TUB). CreditAgri Italia è il risultato di un percorso societario che dal 2008 al 2010 ha visto diversi confidi agricoli territoriali impegnati attivamente alla strutturazione di un progetto, promosso dalla Coldiretti al fine di dare vita ad un unico ente di garanzia fidi specializzato nel settore agricolo e agroalimentare. CreditAgri Italia è nato dalla fusione dei 38 consorzi agricoli presenti sul territorio nazionale, attualmente è, tra l’altro, soggetto accreditato per l’attivazione dei fondi pubblici di garanzia Sgfa (Società di Gestione Fondi per l’Agroalimentare) per il rilascio di garanzie dirette contro garantite dallo Stato. Attraverso un ampio sistema di convenzioni col sistema bancario, che vede coinvolti i principali istituti di credito nazionali e locali, le società aderenti a CreditAgri Coldiretti sono in grado di offrire specifici prodotti creditizi appositamente strutturati per rispondere al meglio alle esigenze delle imprese agricole e a condizioni particolarmente vantaggiose riservate alla Rete CreditAgri. Il settore agricolo ed agroalimentare rappresenta per il settore creditizio un universo da 43,5 miliardi di euro impiegati ma il credit crunch ha colpito anche i campi dove sei imprese agricole su dieci hanno difficoltà ad accedere al credito, con il costo del denaro in agricoltura che ha raggiunto il 6 per cento e risulta superiore del 30 per cento a quello medio del settore industriale. Un ruolo determinante per superare queste difficoltà causate dalla crisi può essere svolto ora da CreditAgri Italia, una realtà nazionale presente oggi in tutta Italia con oltre 50 filiali e un volume storico di affidamenti di oltre 2 miliardi di euro distribuiti in 160 banche. “La riuscita di questo percorso si è resa possibile grazie alla Coldiretti e alle Imprese associate che hanno creduto in questo

progetto di crescita in un momento particolarmente delicato per l’economia del nostro Paese, con l’affermazione di un ente finanziario mutualistico che segna un momento di virtuosità nel panorama bancario e finanziario nazionale” ha affermato l’attuale consigliere delegato Roberto Grassa. “Le imprese agricole ed agroalimentari non stanno attraversando certamente un buon periodo – ha sottolineato il presidente di CreditAgri Italia Giorgio Piazza - la nostra struttura anche in virtù di questo prestigioso riconoscimento potrà certamente rappresentare ancor di più un valido riferimento per ogni tipo di richiesta finanziario”. “Siamo impegnati in un progetto economico nei servizi e nelle opportunità offerti alle imprese che operano nell’agroalimentare che è una leva competitiva formidabile per superare la crisi e per trainare il Made in Italy nel mondo” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che il Paese può tornare a crescere solo se investe nelle proprie risorse che sono i territori, l’identità, la cultura e il cibo, coniugando l’innovazione alla tradizione.

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Gli italiani e la qualità dei cibi che mangiano. Interessante

approfondimento sul tema presentato venerdì scorso dalla

Nielsen nel corso di una conferenza stampa di McDonald’s.

Il colosso dei panini annunciava di aver ottenuto la

certificazione Qualivita. La qualità del cibo che mettiamo

in tavola ogni giorno, questo è il dato più significativo della

ricerca, è al terzo posto fra tutti i fattori che incidono sulla

vita degli italiani, preceduta soltanto da aspirazioni quali

la sicurezza economica e la stabilità negli affetti. Che sono

desideri sui quali si può incidere ma fino a un certo punto.

Altra evidenza che deve far riflettere riguarda la

definizione di cibo di qualità che per oltre il 65% degli

intervistati dalla Nielsen dev’essere genuino. Appena dopo

nelle risposte (in un range compreso fra il 40 e il 65%) si

chiedono alimenti made in Italy. Ma è quando si domanda

agli italiani da cosa sia garantita la qualità che arrivano

le sorprese, o le conferme: dipende dai punti di vista. Al

primo posto in assoluto (91%) la lavorazione degli alimenti

in base a rigorosi disciplinari di produzione. Al secondo

(89%) i sistemi di conservazione e al terzo (86%) la

tracciabilità del prodotto. Vale la pena di sottolineare che

soltanto una minoranza dei nostri connazionali, inferiore

al 30%, ritiene credibili i messaggi in cui le aziende

alimentari parlano di qualità. Sollecitati a rispondere

su cosa dovrebbero fare le industrie produttrici per

migliorare la percezione di affidabilità dei cibi, gli italiani

hanno risposto: assicurare che la lavorazione dei prodotti

segua disciplinari di sicurezza (67%) e comunicare più

chiaramente la provenienza geografica degli alimenti

(54%). Lo strumento per farlo è naturalmente uno

solo: l’etichetta. Vale la pena di notare che appena il

35% ritiene importate evidenziare le caratteristiche

nutrizionali: i Soloni della Commissione europea

dovrebbero riflettere visto che contro la volontà

del Parlamento Ue hanno barattato proprio la

tracciabilità degli alimenti (limitata soltanto ad

alcuni) in cambio dell’etichetta nutrizionale. E a

proposito di «Soloni», in questo caso dell’industria

alimentare, ecco la risposta a quanti sostengono che

agli italiani va bene quel che mangiano, visto che

a garantirne la qualità è la marca. Semplicemente

non è così. Non deve meravigliare che a casa della

McDonald’s si parli di qualità e tracciabilità dei cibi.

L’azienda guidata dall’ad Roberto Masi è stata una

delle prime ad avere il coraggio di affrontare il tema

degli ingredienti made in Italy. Ricordate l’accordo

siglato con l’allora ministro dell’Agricoltura Luca

Zaia per inserire nei panini i formaggi Dop? Ora

McDonald’s Italia ha fatto un ulteriore passo avanti:

la certificazione Qualivita (con tanto di ispezioni

a sorpresa nei ristoranti della catena e lungo tutte

le filiere dei fornitori) punta proprio a garantire

che il panino sia tracciabile. Resta in questo senso

ancora un passo da compiere: scrivere in etichetta

la provenienza di tutti gli ingredienti. Oltre a quelli

Dop. Dimenticavo: nell’immagine che compare nel

post ho raccolto le tavole più significative della

ricerca Nielsen.

di Attilio Barbieri

Gli italiani non si fidano della marca:chiedono cibi garantiti e tracciabili

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(COL)DIRETTAMENTE

(Col)direttamente nel bicchiere:

“Bärlafus” Azienda Agricola Valdamonte

cercherò di non “violare” lo spirito di questo vino. Nel bicchiere si presenta con un’effervescenza marcata ma non spinta, come si addice ad un “vivace” che voglia farsi ben riconoscere come

tale; il colore, giallo paglierino con riflessi leggeri di buccia di cipolla, denuncia una lavorazione “filologica” del Pinot Nero, con pochi trattamenti volti a “schiarire” la naturale ed ovvia tendenza a colorarsi, seppur di poco. Al naso, sentori floreali e fruttati freschissimi, sicuramente ancora bisognosi di evoluzione in bottiglia (del resto, con un colore così da un vino 2011 non possiamo aspettarci altro…), ancora troppo compressi dalla tipica nota erbacea del vitigno. In bocca è leggero e conferma la propria etichetta… si fa bere, a dispetto del 12% di alcol dichiarato (ma credo sia un po’ di più); è molto fresco di acidità naturale rinforzata da una gradevole nota sapida, appena bilanciato da una morbidezza non troppo spinta. BÄRLAFUS non è un vino che spicchi per persistenza, appena sufficiente, ma non è certo nato con questo obbiettivo. In tavola sarà ottimo compagno per una serie di antipasti tipici oltre padani, salumi, frittatine, sottaceti, soprattutto se consumato all’aperto (è un vino che mi ha fatto pensare a vivaci tavolate estive sotto il pergolato) dove possa coniugare il proprio carattere gioioso a leggere folate di brezza ed a malandrini raggi di sole. Senza troppi giri di parole, dunque, un vino per far festa, ovunque ci sia una festa.

Roberto PaceDelegato FISAR Pavia

Parla di sé in prima persona, Alberto Fiori, giovane titolare di VALDAMONTE, nella presentazione sul sito internet dell’azienda: segno inequivocabile della volontà di mettersi in gioco personalmente e totalmente, a raccogliere oneri ed onori di una ricca tradizione famigliare di viticoltori che si tramanda da generazioni. Non per niente, Alberto dichiara sul sito che l’Azienda è tra le più antiche della zona, addirittura tra le fondatrici della Cantina Sociale “La Versa”, in data 1905. Alberto, una volta conseguita la laurea in Enologia, apre la nuova Cantina Valdamonte in cui, con attenzione alle nuove tecnologie, ma sempre con le radici ben piantate nella tradizione, comincia la propria personale avventura concentrandosi sulle tipologie più rappresentative del nostro territorio: Bonarda, Barbera, Riesling e Pinot Nero. Proprio quest’ultimo è il protagonista della nostra degustazione; BÄRLAFUS è infatti un IGT Pinot Nero Provincia di Pavia, bianco vivace, tipologia che trova tra le nostre colline caratteristiche uniche. Non è però un Pinot Nero in purezza: la scheda infatti dichiara anche un 5% di Chardonnay ed un 5% di Riesling, segno che anche per la realizzazione di questo vino, per sua natura semplice, è stata applicata una ricerca di equilibrio gustativo. La bottiglia è una classica bordolese, in vetro scuro e l’etichetta (ma con un nome così, non poteva essere diversamente…), pur in un semplice bianco e nero, è gioiosa, sia per la scelta del carattere, sia per il disegno di un uomo che “tracanna” dalla bottiglia in una notte stellata… siamo quindi in presenza di un vino che dichiara onestamente la propria semplicità e invita ad essere bevuto senza troppi giri di parole. A questo punto il compito del degustatore comincia a farsi ingrato… infatti i giri di parole sono il pane di qualunque degustazione…

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Approvazione piani di controllo DOP e IGP: firmato il decreto

Distretto agroalimentare dell’Oltrepò: Bonarda e Pinot

La giunta regionale, con delibera n. 3592 del 6 giugno 2012, pub-blicata sul BURL del 12 giugno 2012 serie ordinaria n. 24, ha ap-provato l’accreditamento del Distretto agroalimentare di qualità del vino dell’Oltrepò pavese. I distretti sono sistemi caratterizzati da interdipendenze produttive delle imprese agricole e agroalimen-tari e possono rappresentare un’opportunità di sviluppo per pro-duzioni certificate e tutelate, per realtà agricole caratterizzate da un’identità storica e territoriale o per comparti agroindustriali ad elevata specializzazione. Con la costituzione dei distretti si inten-de promuovere nuovi fattori di competitività in campo agricolo e incentivare strategie integrate e condivise a livello di intera filiera o di territorio nel settore agricolo e agroindustriale. Promuovendo azioni e programmi destinati all’innovazione delle imprese aderen-ti, all’integrazione della filiera, alla creazione di servizi di sviluppo aziendale nonché alla sostenibilità ambientale, i distretti accreditati possono accedere ad agevolazioni previste dalle leggi regionali, na-zionali o da disposizioni comunitarie gestite dalla Regione. In parti-colare, per l’Oltrepò Pavese e per il suo vino, il Distretto nasce come uno strumento per consolidare e contraddistinguere le piccole e medie imprese che puntano sulla qualità e sul legame vino-territo-rio attraverso interventi volti alla promozione, allo sviluppo tecnico, tecnologico e Commerciale, alla valorizzazione del territorio e alla semplificazione. Durante la fase preparatoria della domanda di ac-

Il decreto, firmato dal Ministro Catania il 14 giugno 2012, apre, dalla prossima vendemmia, ai controlli di filiera anche per le produzioni ad IGT con un sistema sostanzialmente simile a quello dei vini a Do sebbene più semplificato e con percentuali di soggetti sottoposti a visita ispettiva inferiori. Il decreto prevede tra l’altro che, tutte le autorizzazioni rilasciate fino ad ora ai soggetti incaricati di svolgere i controlli, a prescindere dalla loro scadenza, cessano al 31 luglio 2012, pertanto i Consorzi di Tutela Rappresentativi o la Filiera Rap-presentativa dovranno, entro il 14 luglio, individuare le strutture di controllo per tutte le produzioni a Do già sottoposte ai precedenti piani di controllo e per le IGT. In assenza dell’individuazione della struttura di controllo da parte della filiera/consorzio la scelta sarà fatta dalla Regione entro il 31 luglio 2012. In breve non sono pre-viste le richieste di prelievo per l’utilizzo dell’IG, ma sono previste verifiche documentali sul 100% degli utilizzatori dell’IG e verifiche ispettive di processo presso le aziende produttrici di uva (campio-ne del 3% delle aziende iscritte allo schedario vitivinicolo), presso i vinificatori (campione del 3% delle aziende iscritte alla struttura di controllo), presso gli intermediari delle uve destinate a vinifica-

creditamento del Distretto, è stato individuato un gruppo di imprese, il nucleo fondante, che sta per costituire la So-cietà di Distretto, producendo e condividendo il percorso e le azioni che renderanno operativo il Distretto Stesso. Il nucleo fondante è composto dalle seguenti aziende:Bisi San Damiano Al Colle, Buscaglia Andrea Rovescala, Ca’ Montebello di Scarani Luigi Cigognola, Eredi Cerutti Stoc-co di Stocco Davide Zenevredo, Giorgi Luigi Broni, Guerci Casteggio, La Travaglina Santa Giuletta, Marchesi Di Mon-talto Montalto Pavese, SanMichele ai Pianoni Montecal-vo Versiggia, Torti Tenimento Castelrotto di Torti Patrizia Montecalvo Versiggia, Bellaria di Massone Paolo Casteg-gio, Anteo Rocca De’ Giorgi, Ca’ del Ge’ Montalto Pavese, Ca’ di Frara Mornico Losana, Cantine Vistarino Rocca De’ Giorgi, Frecciarossa Casteggio, Giorgi Canneto Pavese, Marchese Adorno Retorbido, Mazzolino Corvino San Quiri-co, Montelio Codevilla, Tenuta Il Bosco Zenevredo, Vercesi Del Castellazzo Montù Beccaria, Bruno Verdi di Verdi Pa-olo Canneto Pavese, Calatroni Montecalvo Versiggia, Cal-vi Davide Castana, Perego e Perego Rovescala, Picchioni Andrea Canneto Pavese, Quaquarini Canneto Pavese, Torti Pietro di Torti Alessandro Montecalvo Versiggia.

zione (campione del 3% delle aziende iscritte alla struttura di controllo), presso gli intermediari di vini sfusi detentori di vini IG (campione del 3% delle aziende iscritte alla struttura di controllo) e presso le aziende di imbottigliamento e confezio-namento (campione del 5% delle aziende iscritte alla struttura di controllo).Tale percentuale sarà comprensiva del controllo sulla rispondenza dei contenitori utilizzati, delle chiusure, dei sistemi di etichettatura e della verifica della rispondenza con i requisiti previsti dal disciplinare per l’immis-sione al consumo con prelievo dei campioni per l’analisi chimica (campione del 2%). In ogni caso, oltre alle considerazioni già espresse in tema di semplificazione ed efficacia dei controlli, è im-portante ribadire la necessità di una adeguata riduzione dei tariffari proposti per i vini a Do e la fissazione di tariffe sensibilmente inferiori per i vini a IGT.

finalmente al via il Distretto di qualità del vino dell’Oltrepò Pavese che sarà lo strumento per risollevare le sorti dell’intero comparto e di tutto il territorio attraverso un vero rilancio delle produzioni di qualità

VITIVINICOLO | 25

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Lunedì 11 giugno il Comune e la Pro Loco di Golferenzo hanno proposto la 4° edizione di GOLFERENZO SAXBE-RE, una serata dedicata alla degustazione di vini e prodot-ti tipici dell’Oltrepò Pavese. Vino, Cibo e Arte sono stati protagonisti lungo le vie del borgo medioevale di Golfe-renzo, con trenta aziende vitivinicole che hanno presenta-to e offerto in degustazione i loro migliori vini in abbina-mento a salumi, formaggi, dolci, pane e miele. Un grande successo di pubblico per un evento che ha saputo valo-rizzare i vini e i prodotti tipici dell’Oltrepò nella splendida cornice dell’Alta Valle Versa in un’atmosfera quasi d’altri tempi, ideale per degustare e apprezzare un patrimonio unico e irrepetibile. Ecco le aziende Coldiretti che hanno partecipato a Saxbere 2012:• Az.Agr.CalatroniEmiliodiCalatroniDaniele(Golfe-

renzo)• PodereScabinidiScabiniLorenzo(Golferenzo)• Az.Agr.BellariadiMassonePaolo(Casteggio)• Az.Agr.MartildediTacciAntonella(Rovescala)• Az.Agr.MontenatoGriffinidiSantambrogioBarbara

(Bosnasco)• Az.Agr.UvaD’OrodiFratelliScarabelli(SantaMaria

DellaVersa)• Az. Agr. Valdamonte di Fiori Alberto (Santa Maria

DellaVersa)• CantinaStoricaIlMontù(MontùBeccaria)• AgriturismoCrevani(Golferenzo).

Le nostre aziende Eredi Cerutti Stocco di Zenevredo, Gravanago di Fortunago, Montenato Griffini di Bosnasco, Bosco Longhino di Santa Maria Della Versa, il Montù-Cantina Storica di Montù Beccaria, La Costaiola 1938 di Montebello della Battaglia, la Società Agricola F.lli Guerci di Casteggio e la Casa Vinicola Torti Tenimenti Castelrotto di Montecalvo Versiggia hanno accolto molti visitatori organizzando un’intera giornata all’insegna del binomio qualità- territorio, una scelta sicura vincente nel mercato attuale.

Golferenzo

Cantine Aperte

SaXbere

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Domenica 27 maggio si è svolta la 20° edizione di Cantine Aperte, il più importante appuntamento dedicato ad appassionati ed intenditori che vogliono conoscere il vino attraverso i suoi luoghi di produzioni e i suoi produttori. Un milione e 200mila enoappassionati, soprattutto giovani e famiglie (+20% sull’edizione 2011), hanno visitato le oltre 800 aziende che in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa. In Oltrepò, molte aziende vitivinicole hanno aperto le loro cantine ai visitatori, raccontando le loro eccellenze, proponendo iniziative, mostre, escursioni nei vigneti e degustazioni di vini in intima soluzione con il cibo, locale e tipico.

Dalla Lombardia a…

Promozione dei prodotti tipici enogastronomici in Brasile, Cina, Russia e Nord America

Progetto Food and Wine 2012

Siamo già entrati nel vivo del percorso di promozione per il 2012, di cui abbiamo parlato nel numero precedente, con alcune impor-tanti iniziative.

Missione Imprenditoriale in Canada-Vancouver & Calgary 22/25 aprile 2012. Ancora una missione in Canada per le nostre aziende che affron-tano, con soddisfazione, il mercato canadese.Tre aziende sono sbarcate oltreoceano per promuovere i vini e il territorio dell’Oltrepò: Ca’ Montebello Di Scarani Luigi CigognolaGravanago di Goggi Paolo Fortunago.La Travaglina Santa Giuletta

Incoming -Maggio 2012.Le venticinque aziende che hanno aderito al Progetto 2012 hanno partecipato agli incontri che si sono tenuti a Milano nelle giorna-te del 14 e del 16 maggio presso Palazzo Affari Ai Giureconsulti catturando l’attenzione dei Buyer presenti :Italian Wine Selection San Paolo Brasile, Vinoteca Ltd Mosca Russia e Meritage Wine Agent Calgary Canada.

Missione Imprenditoriale in Cina-Shangai 2/6 luglio 2012. L’azienda Ca’ Montebello di Scarani Luigi è partita alla volta di Shangai per una nuova missione imprenditoriale per promuovere il vino dell’Oltrepò in Cina.

Ricordiamo che le adesioni al Progetto Food and Wine 2012 sono ancora aperte in vista degli eventi del prossimo autunno, in par-ticolare dell’incoming previsto per fine settembre in cui potremo ospitare in Oltrepò gli operatori esteri e per le missioni/fiere in Russia, Brasile e Cina.

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Premi e

Bandi e

Riconoscimenti

Opportunità

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Concorso “Nuovi fattori di successo”.Stocco Davide, giovane titolare dell’Azienda Agricola Eredi Cerutti Stocco, si è classificato nelle prime posizioni della gra-duatoria finale del Concorso “Nuovi fattori di successo” edi-

zione 2011, concorso finalizzato alla valorizzazione e alla diffu-sione delle Buone Pratiche nello Sviluppo Rurale realizzate dai Giovani Agricoltori, e sarà protagonista del Calendario “Nuovi fattori di successo italiani”.

Premio Imprese Internazionali 2011.Il 4 luglio 2012 l’Azienda Agricola Torti Tenimenti Castelrotto di Torti Patrizia ha ricevuto l’importante riconoscimento della Camera di Commercio di Pavia rivolto alle imprese che rappresentano eccellenze nel processo di internazio-nalizzazione attraverso la valorizzazione sui mercati esteri dei prodotti tipici della nostra Provincia. La famiglia Torti è impegnata da anni nella promozione dei vini e del territorio dell’Oltrepò Pavese nei mercati internazionali, espor-tando i propri vini in Europa, Usa, Asia e Medio Oriente fino a Dubai dove oggi è possibile brindare con i vini Torti nell’Hotel a 7* “Al Burj al Arab”.

XII edizione Premio Nazionale De@TerraL’ONILFA( Osservatorio nazionale per l’imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura) ha indetto la XXII edizione del pre-mio nazionale De@Terra rivolto a donne la cui storia imprenditoriale (continuità generazionale/creazione di nuova impresa) sia caratterizzata da uno o più dei seguenti elementi: creatività ed originalità di idea di impresa - capacità di mettere sul mercato prodotti di alta qualità, caratterizzati da tipicità e salubrità - realizzazione di attività multifunzionali - modalità e tipo di commercializzazione - rispetto e valorizzazione dell’am-biente - utilizzo di strumenti multimediali - apporto significativo alla crescita economica, sociale e culturale delle aree rurali (associazionismo, servizi ecc.).Le domande dovranno pervenire entro il 18 settembre alla Segreteria ONILFA; il testo completo del bando è consultabile nel sito www.oigamipaf.it ed a disposizione nei nostri uffici.

La Camera di Commercio di Pavia, con determinazione n.63 del 06/06/2012, ha aperto il bando in oggetto, stanziando 400.000 euro, per sostenere la partecipazione delle imprese a manifestazioni fieristiche a carattere internazionale in Italia e all’estero realizzate dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2012, ovvero fino al momento della chiusura del bando per esauri-mento delle risorse. Sono escluse le iniziative organizzate da Enti Pubblici, loro Agenzie, Aziende Speciali, Consorzi Export o altre organizzazioni che già usufruiscono di finanziamenti, anche indiretti, della Camera di Commercio. Le spese ammis-sibili a contributo sono esclusivamente quelle relative a:Quote di partecipazione - Iscrizione al catalogo generale della fiera - Servizi di interpretariato - Affitto e allestimento dell’a-rea espositiva - Trasporto merci effettuato da terzi.Il contributo è concesso, in regime de minimis, nella misura del 50% delle spese ammissibili, al netto di IVA, sino ad un importo massimo di:

• Euro3.000perlapartecipazioneafiereinItaliaacarattereinternazionale;

• Euro3.500perlapartecipazioneafiereinPaesidell’Unio-ne Europea;

• Euro4.000perlapartecipazioneafiereinaltriPaesiEsterinon inclusi nel punto precedente.

Ogni impresa può presentare al massimo due domande di contributo. La domanda di contributo deve essere presentata alla CCIAA entro 60 giorni dal termine della manifestazione fieristica alla quale si riferisce, o nel caso di manifestazioni svolte dopo il 1 gennaio e già concluse alla data di pubblica-zione del bando, entro 60 giorni dalla data stessa di pubbli-cazione (05/08/2012). Alla domanda devono essere allegate:Copia delle fatture comprovanti le spese sostenute - Docu-mentazione comprovante l’avvenuto pagamento, ovvero bo-nifico bancario. I nostri uffici sono a disposizione per ogni chiarimento.

Bando per la concessione di contributi per la partecipazione a manifestazioni fieristiche a carattere internazionale e a manifestazioni fieristiche all’estero.

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Ocm Vino: la Corte dei Conti Ue chiede misure più efficaci Valutare l’equilibrio tra l’offerta e la domanda, stabilire criteri per l’estir-pazione, definire le operazioni di ristrutturazione ammissibili, stabilire un equilibrio fra le misure di estirpazione e le misure di ristrutturazione e riconversione, sono le principali raccomandazioni formulate dalla Cor-te dei conti all’indirizzo della Commissione europea, volte a migliorare l’efficacia della riforma del settore vitivinicolo. Attraverso una relazione speciale, la Corte dei conti europea ha valutato i progressi sinora com-piuti nella gestione dell’equilibrio tra offerta e domanda, con la riforma dell’organizzazione comune del mercato (Ocm) vitivinicolo introdotta

nel 2008. L’audit si è concentrato sulle misure “estir-pazione” e “ristrutturazione e riconversione dei vi-gneti”, che rappresentano i due settori di spesa più importanti. La relazione della Corte riporta che, inizialmente, al momento in cui è stata predisposta la riforma, la Commissione stimava che l’eccedenza strutturale di vino fosse pari a 18,5 milioni di ettolitri. Alla fine, il regime di estirpazione ha ridotto la pro-duzione Ue nel periodo 2008-2011 di soli 10,2 milio-ni di ettolitri l’anno, soprattutto perché non si sono concretizzate le ipotesi su cui si basava l’obiettivo iniziale. La Corte ritiene anche che i tassi di aiuto siano stati fissati a livelli troppo elevati e che il re-gime avrebbe pertanto potuto essere più efficiente, conseguendo risultati più significativi con le risorse messe a disposizione. Inoltre, la Corte ritiene che la misura di ristrutturazione e riconversione, che ha l’o-biettivo di accrescere la competitività dei produttori di vino mediante il versamento di compensazioni per la perdita di reddito durante il periodo in cui il vigneto è adattato, e quale contributo alle spese di ristrutturazione e di riconversione, ha avuto un im-patto significativo per grandi superfici a vigneti in tutta Europa. Tuttavia, gli incrementi delle rese de-rivanti da una ristrutturazione senza alcun impatto percepibile sul consumo complessivo hanno par-zialmente compensato gli effetti dell’estirpazione. Pertanto, la Corte dei conti ha formulato una serie di raccomandazioni all’indirizzo della Commissio-ne, volte a migliorare l’efficacia della riforma del settore vitivinicolo: fornire una stima dell’equilibrio tra l’offerta e la domanda nel settore vitivinicolo in base a dati aggiornati, tenendo conto della prevista liberalizzazione dei diritti d’impianto; evitare l’estir-pazione di vigneti ammodernati, stabilendo criteri aggiuntivi di ammissibilità legati ai vigneti stessi e non solo all’agricoltore; procedere a una più precisa definizione delle operazioni di ristrutturazione am-missibili, e in particolare di quelle consentite a titolo di “miglioramento delle tecniche di gestione dei vi-gneti”; fare in modo che sia disponibile un adeguato mix di misure - di estirpazione per ridurre la produ-zione eccedente di vino e dall’altro, di ristrutturazio-ne e riconversione che comportano incrementi delle rese dei vigneti - per risolvere tale contrasto.

OCM Vino-Misura InvestimentiRicordiamo a tutte le aziende finanziate che il termine ultimo per concludere le opere indicate in domanda è fissato al 31 luglio 2012.Per quella data le aziende dovranno rendicontare le spese sostenute presentando le fatture in originale insieme ai relativi adempimenti di quietanza con dichiarazione liberatoria e alle ricevute di pagamento (bonifico bancario). Non è mai ammesso il pagamento tramite assegno, vaglia postale o contanti. La Provincia effettuerà tutti i controlli entro il 10 settembre ed entro il 15 ottobre le aziende riceveranno il pagamento pari al 40% delle spese ammissibili effettivamente sostenute ed ammesse a seguito dell’istruttoria di collaudo.

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ALLEVAMENTO

Lavori in corsoper l’applicazione in Italia del Pacchetto Latte

Il Ministero delle Politiche agricole, insieme ai rappresentanti della filiera lattiero-casearia, sta definendo la normativa nazionale di attuazione del cosiddetto Pacchetto Latte Il Pacchetto Latte è la proposta legislativa della Commissione europea che modifica l’Ocm unica riguardante il funzionamento del settore del latte, in particolare dei rapporti economici tra gli allevatori e gli acquirenti dell’industria lattiero – casearia che in passato sono sempre stata a vantaggio di quest’ultimi. La pro-posta è stata presentata dalla Commissione europea a dicembre 2010 e approvata dal Parlamento europeo a febbraio 2012, come risposta alla crisi che ha investito il settore tra il 2008 e il 2010 e come misura di accompagnamento alla fine del regime delle quote latte. In particolare, gli aspetti salienti del nuovo regola-mento comunitario e della normativa nazionale di recepimento in itinere riguardano: le trattative contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, il riconoscimento delle organizza-zioni professionali (Op) e interprofessionali (Oi), la regolazione dell’offerta di formaggio che beneficiano di una Denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp).Dagli incontri finora svolti nelle sedi ministeriali, sono emersi alcuni orientamenti di massima che verranno esplicitati nelle disposizioni attese entro il prossimo mese di settembre. Nella fase di negoziazione tra allevatori e acquirenti, si profila l’intro-duzione dell’obbligatorietà dei contratti in forma scritta per la compravendita del latte da stipulare prima della consegna, con eventuale obbligo per gli acquirenti di inviare un’offerta scritta (riteniamo che debba essere stabilito un congruo periodo prima della stipula del contratto/offerta). Per quanto riguarda le Op, la proposta è di confermare i parametri previsti dalla legge nazio-nale n.102/2005 prevedendo riconoscimenti regionali a quelle Organizzazioni di produttori con almeno 5 soci, che abbiano una produzione commercializzata di almeno 1 milione di euro e rap-presentino almeno il 3% della produzione regionale. In Francia recentemente, un analogo provvedimento nazionale, ha stabilito

che una Op deve associare almeno 200 produttori di latte, con un quantitativo minimo pari a 600.000 mila quintali di latte, nel caso di materia prima destinata a produzioni a marchio di qualità, le soglie si riducono a 25 allevatori e 70.000 mila quintali di latte; in dero-ga alle disposizioni sul numero degli aderenti e sulle quantità di latte consegnato, il decreto francese ha sta-bilito che una Op potrà essere comunque riconosciu-ta se i suoi aderenti hanno consegnato in media nelle due ultime cam-pagne allo stesso acquirente, almeno il 55% del latte prodotto. Quanto alle Organizzazioni interprofessionali, la re-golamentazione comunitaria ne prevede l’istituzione, affidando loro come compiti principali la valorizzazio-ne della filiera e lo studio dei contratti-tipo. In passa-to queste organizzazioni interprofessionali non sono servite a ripartire equilibratamente il valore lungo la filiera anzi spesso si sono dimostrate un danno per le imprese agricole. È prevista anche la promulgazione di un ulteriore decreto che servirà per la regolamentare il mercato dei formaggi a Denominazione di Origine Pro-tetta attraverso la presentazione di piani di regolazione dell’offerta (della durata massima di tre anni) che in passato hanno avuto limitazioni da parte dell’Autorità garante per la concorrenza. In prima battuta le nuo-ve norme riguarderanno le Dop a lunga stagionatura. Potranno presentare i piani le Op riconosciute, le Oi o i gruppi di operatori che rappresentino almeno i 2/3 degli allevatori che producono latte per la Dop e i 2/3 dei produttori del formaggio oggetto del piano di of-ferta.

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adeguamento delle norme sugli allevamenti Benessere dei suini...

PremessaDal 1 gennaio 2013 entra in vigore la Direttiva 2008/120/CE che introduce sostanziali novità in merito all’adeguamento degli alle-vamenti alle norme sul benessere suino, le principali disposizioni sono:• Lescrofettedopolafecondazionedevonodisporrediuna

superficie pari a 1,64 m2 (di cui 0,95 m2 di pavimento pieno continuo riservato per non oltre il 15% alle aperture di scari-co), e le scrofe di una superficie di 2,25 m2 (di cui 1,3 m2 di pavimento pieno continuo riservato per non oltre il 15% alle aperture di scarico).

• Lescrofeelescrofettedevonoessereallevateingrupponelperiodo compreso tra 4 settimane dopo la fecondazione e 1 settimana prima della data prevista del parto ed i lati del recinto devono avere una lunghezza superiore a 2,8 m (2,4 m se il gruppo è di Le scrofe e le scrofette devono essere al-levate in gruppo nel periodo compreso tra 4 settimane dopo la fecondazione e 1 settimana prima della data prevista del parto ed i lati del recinto devono avere una lunghezza supe-riore a 2,8 m (2,4 m se il gruppo è di meno di sei animali). Tale disposizione non si applica ad aziende con meno di 10 scrofe che, in tal caso, possono essere allevate individual-mente purché il recinto consenta loro di girarsi facilmente.

• Sesiutilizzanopavimentifessuratiincalcestruzzoperisu-ini allevati in gruppo l’ampiezza massima delle fessure è di 11 mm per lattonzoli, 14 mm per suinetti, 18 mm per suini all’ingrasso, 20 mm per le scrofette dopo la fecondazione e le scrofe. L’ampiezza minima dei travetti è di 50 mm per lattonzoli e suinetti, 80 mm per suini all’ingrasso, scrofette dopo la fecondazione e scrofe.

Le proposte di Coldiretti alla Regione LombardiaE’ evidente che la problematica relativa al benessere dei suini non può essere lasciata gravare sic et simpliciter sulle imprese poiché ne determinerebbe la chiusura, non essendovi le condi-zioni finanziarie e operative minime in grado di consentire gli investimenti necessari.Occorre quindi definire una strategia d’intervento istituzionale che, adeguatamente concertata tra i principali Ministeri e Asses-sorati regionali interessati (Sanità e Agricoltura) preveda:

1) un piano di adeguamento gradualeUna soluzione sensata e praticabile potrebbe essere quella di consentire alle aziende – in un triennio transitorio - di adeguar-si “parzialmente” rispetto ai requisiti di benessere dettati dalla direttiva 2008/120/CE e dal decreto legislativo 122 del 7 luglio 2011. In questo modo sarebbe possibile anche attenuare l’impatto economico dell’adeguamento (per le strutture e gli impianti più recenti si potrebbero recuperare tre anni di ammortamento).

Per questo si potrebbe prevedere la possibilità di una ade-sione volontaria ad un programma di adeguamento degli allevamenti: gli allevatori interessati potranno presentare un crono programma di interventi/investimenti previsti nei 36 mesi seguenti al 1 gennaio 2013, precisando bene che In tale periodo, per quanti rispettano gli impegni assunti, le sanzioni vengono ridotte a zero.Importante in questa fase, di concerto con enti e organismi preposti e competenti (CRPA, ERSAF, ANAS, Istituto Zoopro-filattico e quant’altro utile al caso) valutare ed individuare gli adeguamenti effettivamente necessari e utili.Fondamentale far si che gli adeguamenti necessari comun-que non pregiudichino il potenziale produttivo delle aziende, anzi vadano nella direzione di salvaguardarlo.

2) la semplificazione delle procedure e delle autorizzazioniLe norme comunitarie in ordine al benessere animale in am-bito suinicolo (in primis per scrofe e scrofette) porteranno inevitabilmente a dover ristrutturare, sistemare ed in molti casi ampliare le strutture di allevamento ad oggi esistenti ed operanti.Anche ipotizzando e auspicando una applicazione differita nel tempo delle norme comunitarie, è necessario fin da su-bito pensare e creare i presupposti per salvaguardare il po-tenziale produttivo della suinicoltura lombarda e italiana, sia generale che specifico di ogni singola azienda. È evidente come un ridimensionamento della capacità pro-duttiva sia un contro senso rispetto alla necessità di crescita aziendale e di ottimizzazione dei costi di produzione.Pertanto, se vale il principio della salvaguardia del poten-ziale produttivo, ad un imprenditore che deve adeguarsi alle normative comunitarie sul benessere animale e che vuole mantenere gli stessi capi allevati, deve essere garantita la possibilità di ampliamento dell’allevamento prevedendo un iter semplificato di tutte le procedure autorizzative (urbani-stiche, sanitarie, ambientali, ecc.) e di derogare alle norme attualmente in uso sulle distanze.L’intervento deve essere considerato a tutti gli effetti un am-pliamento e non una nuova attività produttiva.E’ quindi necessario coordinare e semplificare tutte le pro-cedure e gli iter burocratico – amministrativi per ottenere le autorizzazioni urbanistiche, sanitarie e ambientali richieste per l’ampliamento aziendale e per la normale attività di al-levamento.

3) Sostegno finanziario e accesso al credito agevolatoLe misure di sostegno per il settore suinicolo in vigore fino ad oggi sono risultate insufficienti ed inadeguate considerato anche che non ha beneficiato di aiuti comunitari (PAC, PSR, ecc.).

TECnICO

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Sarebbe per questo importante individuare risorse autonome regionali da desti-nare a un capitolo di spesa specifico per accompagnare gli investimenti necessari all’adeguamento alle norme del benessere animale.Considerata l’entità del fabbisogno finanziario complessivo è evidente che occor-rerà un intervento istituzionale articolato in diverse azioni sinergiche:a) sostenendo direttamente i Consorzi Fidi, prevedendo un contributo ad hoc per

il fondo rischi da utilizzare esclusivamente (con apposita rendicontazione) per le imprese richiedenti il finanziamento per adeguamento delle strutture.

b) prevedendo un contributo per l’abbattimento interessi per contenere il costo del finanziamento. Tale ipotesi configura un interessante e immediato vantaggio per l’impresa agricola, ma dovrebbe però scontare il fatto che se non viene notificato l’aiuto, l’importo del contributo massimo dovrebbe essere soggetto al “de minimis”, cioè 7.500,00 nel triennio. Considerando il taglio degli inve-stimenti per l’adeguamento delle strutture, il contributo sarebbe quindi poca cosa.

c) prevedendo un contributo per l’abbattimento del costo della garanzia. Quindi l’impresa agricola si troverebbe una garanzia a costo zero, all’interno di un finanziamento alle migliori condizioni di mercato. In questo caso onde evitare la notifica, potrebbe essere erogato in regime del “de minimis”.

direttiva 2008/120/Ce, deCreto LegisLativo 7 LugLio 2011 n.122

Benessere dei suini...

Sede legale e amministrativa: via Piacenza, 53 - 27058 VOGHERA (PV)Tel./Fax 0383.49054 - [email protected] - www.emiferimpianti.it

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n.5 2012 | 32 TECNICO

Nonostante la sua rilevanza tecnico-economica, il com-parto suinicolo versa ormai da anni in una situazione difficile dovuta oltre che a oggettive difficoltà di mer-cato (anche europeo) amplificate da speculazioni extra filiera, dal caro gasolio, dal caro mangimi e da talune storture che influiscono sulle quotazioni dei suini vivi, anche all’azione di altri fattori contingenti (come l’e-mergenza della malattia vescicolare e la psicosi per la cosiddetta influenza suina del recente passato) che hanno ulteriormente messo in difficoltà gli imprenditori e gli allevamenti suinicoli. Inoltre è doveroso ricordare anche gli effetti dei vincoli derivanti dall’attuazione di altre normative, quali per esempio la Direttiva Nitra-ti 91/676/CE. In sostanza sono anni che i suinicoltori italiani producono sostenendo costi mediamente su-periori ai prezzi di mercato del suino vivo con gravi ri-

SUINI Il falso Made in Italy tra le cause della crisi

percussioni di carattere finanziario e creditizio. Le difficoltà economico-finanziarie dei suinicoltori italiani negli ultimi anni hanno portato ad un progressivo abbandono dell’at-tività da parte dei “piccoli-medi” allevatori, che sul fronte dei costi non riescono a sfruttare le economie di scala e sul fronte dei ricavi, in mancanza di un’efficace aggregazione dell’offerta, presentano in un ridotto potere contrattuale verso i clienti: ingrassatori e/o macellatori.Il quadro è poi ulteriormente aggravato dalla pressione competitiva dell’importazione in aumento di suini vivi e di carni suine. Si tratta di un dato molto rilevante che eviden-zia la dipendenza dell’industria di trasformazione italiana dalla materia prima di importazione per le produzioni non DOP (ad esempio, prosciutti crudi non marchiati, prosciutti cotti, mortadelle, speck, ecc.). Purtroppo, oltre ai salumi non marchiati, anche molti prodotti a base di carne suina che si fregiano del riconoscimento comunitario dell’Indi-cazione Geografica Protetta (IGP) (Mortadella Bologna, Speck Alto Adige, ecc.) sono realizzati con materia prima proveniente dall’estero in quanto la normativa comunita-ria ammette che solo una delle fasi produttive (dall’alleva-mento alla lavorazione del salume) sia realizzata all’interno di una determinata area geografica. In Italia si sono pro-dotte nel 2011 solo 24,5 milioni di cosce, mentre ne sono state importate 67 milioni destinate, con la trasformazione e la stagionatura, a diventare prosciutti “Made in Italy” (tra crudi e cotti) perché non è obbligatorio indicare la prove-nienza della carne di maiale in etichetta, a differenza per quello che avviene per quella bovina dopo l’emergenza Bse. Fatta eccezione per i prosciutti a denominazione di origine protetta che garantiscono l’origine italiana (Parma, San Daniele, Toscano, Modena, Carpegna e Berico Euga-neo), sul mercato è facile acquistare prosciutti contrasse-gnati dal tricolore, con nomi accattivanti come prosciutto nostrano o di montagna che in realtà non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. Un inganno nei confronti dei consumatori e danni per i produttori che subiscono una concorrenza sleale perché mentre negli allevamenti italiani i maiali sono alimentati con prodotti di qualità sulla base di rigorosi disciplinari di produzio-ne “Dop”, all’estero si usano spesso sottoprodotti se non addirittura sostanze illegali come è accaduto nel recente scandalo dei mangimi alla diossina prodotti in Germania e utilizzati negli allevamenti di polli e maiali. Una mancanza di trasparenza che favorisce inganni e frodi che deve esse-re superata con l’applicazione della legge per l’obbligo di indicare l provenienza in etichetta recuperando il ritardo accumulato nell’applicazione della legge nazionale sull’ob-bligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i prodotti ali-mentari, approvata all’unanimità dal Parlamento da oltre un anno.

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Il falso Made in Italy tra le cause della crisi

Molte aziende della provincia di Pavia hanno aderito in questi anni alla misura 214 del Piano di Sviluppo Rurale assumendo impegni diversi in base alle azioni sottoscritte, la contropartita è costituita da contributi per ettaro che in molti casi assumono particolare rilevanza nei bilanci aziendali.

Bisogna però prestare la massima attenzione al rispetto degli impegni assunti perché in caso di inadempienza sono previste sanzioni di notevole entità, che possono incidere anche sulle annate trascorse e portare in alcuni casi all’esclusione totale della domanda con la richiesta di restituzione di quanto percepito finora.

Riportiamo una sintesi del bando 2012 per le azioni più diffuse, ulteriori approfondimenti sono disponibili presso gli uffici Coldiretti:

Azione A – FertilizzAzione bilAnciAtA ed AvvicendAmento• Formulareerispettareunpianodiconcimazionebasatosulbilanciodeglielementidellafertilità(azoto,fosforo,

potassio), con il supporto di un apposito dispositivo informatico rilasciato dalla Regione Lombardia• Performulareilpianodiconcimazionebisognadisporredianalisidelterreno,leanalisidevonoessereeffettuate

durante il periodo d’impegno e vanno ripetute ogni 5 anni.• Adottareunpianodiavvicendamentocolturalecheprevedal’alternanzadialmeno3coltureprincipalidiverseogni

cinque anni, di cui almeno una deve essere miglioratrice o da rinnovo. L’avvicendamento deve assicurare che la coltura (principale o secondaria) non sia presente nello stesso appezzamento l’anno successivo né come primo né come secondo raccolto. La successione di frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola e farro è considerata come monosuccessione ed è pertanto vietata.

• NelleareecollinariedipianuraasciuttadellaprovinciadiPaviaricadentinelleareeCeDdell’allegato3alPSR2007-2013 (intendendo dunque escluse le aziende irrigue di pianura), il piano di avvicendamento dovrà assicurare la presenza di almeno una leguminosa e di almeno due colture che mantengano la copertura del terreno nel periodo invernale.

• Effettuareentrolafinedelprimoannodiimpegnoedalmenounavoltaogni5annilaCertificazionefunzionaledellemacchine operatrici (atomizzatori e barre irroratrici). La certificazione funzionale è conforme solo se effettuata presso i centri di taratura accreditati dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia.

• Nonutilizzarefanghi• Nonutilizzarefosforomineralenelcasoincuiilfabbisognocolturaleditaleelemento,determinatotramiteilpiano

di concimazione, sia soddisfatto con lo spandimento degli effluenti di allevamento.• Tenere costantemente e conformemente aggiornato il registro aziendale delle concimazioni e del relativo

magazzino.

Azione b – Produzione AgricolA integrAtA ortoFrutticole e vitivinicole• Rispettareidisciplinaridiproduzionepartegeneraleepartespeciale• Effettuareentrolafinedelprimoannodiimpegnoedalmenounavoltaogni5annilaCertificazionefunzionaledelle

macchine operatrici (atomizzatori e barre irroratrici). La certificazione funzionale è conforme solo se effettuata presso i centri di taratura accreditati dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia.

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

PAGAMENTI AGROAMBIENTALI

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2Pagamenti agroambientaliattenzione al risPetto degli imPegni assunti

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• Formulareerispettareunpianodiconcimazionebasatosulbilanciodeglielementidellafertilità(azoto,fosforo,potassio), con il supporto di un apposito dispositivo informatico rilasciato dalla Regione Lombardia

• Performulareilpianodiconcimazionebisognadisporredianalisidelterreno,leanalisidevonoessereeffettuatedurante il periodo d’impegno e vanno ripetute ogni 5 anni.

• Mantenerel’inerbimentoautunno-vernino,anchenaturale,dell’interfilaneifrutteti,vignetiedoliveti,adeccezionedei primi quattro anni nel caso di nuovi impianti.

• Avvalersidell’assistenzadiuntecnicoiscrittoall’albodegliagronomieforestalioppurealcollegiodeiperitiagrario degli agrotecnici

• Nonutilizzarefanghi• Nonutilizzarefosforomineralenelcasoincuiilfabbisognocolturaleditaleelemento,determinatotramiteilpiano

di concimazione, sia soddisfatto con lo spandimento degli effluenti di allevamento.• Tenere costantemente e conformemente aggiornato il registro aziendale delle concimazioni e del relativo

magazzino.• Gliimpegniprevistidall’intervento1devonoessereapplicatiatuttalaSAUaziendaleinvestitaacoltureorticole

(fragola compresa), frutticole o viticole per tutta la durata dell’impegno ad eccezione di quella coperta da apprestamenti protetti permanenti

Azione b – Produzione AgricolA integrAtA mAis e riso• Rispettareidisciplinaridiproduzionepartegeneraleepartespeciale• Effettuareentrolafinedelprimoannodiimpegnoedalmenounavoltaogni5annilaCertificazionefunzionaledelle

macchine operatrici (atomizzatori e barre irroratrici). La certificazione funzionale è conforme solo se effettuata presso i centri di taratura accreditati dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia.

• Formulareerispettareunpianodiconcimazionebasatosulbilanciodeglielementidellafertilità(azoto,fosforo,potassio), con il supporto di un apposito dispositivo informatico rilasciato dalla Regione Lombardia

• Performulareilpianodiconcimazionebisognadisporredianalisidelterreno,leanalisidevonoessereeffettuatedurante il periodo d’impegno e vanno ripetute ogni 5 anni.

• Nonutilizzarefanghi• Nonutilizzarefosforomineralenelcasoincuiilfabbisognocolturaleditaleelemento,determinatotramiteilpiano

di concimazione, sia soddisfatto con lo spandimento degli effluenti di allevamento.• Tenere costantemente e conformemente aggiornato il registro aziendale delle concimazioni e del relativo

magazzino.• Gliimpegniprevistidall’intervento2devonoessereapplicatiatuttalaSAUaziendaleinvestitaarisoemaisad

eccezione delle particelle a riso e mais non presenti nella domanda di misura 214 – anno 2011.

Azione i – conservAzione dellA biodiversità nelle risAie• Realizzazionediunsolcopercamera.Costituire,inognicameradirisaiaoggettodiimpegno,unsolconelquale

dovrà essere assicurata la presenza di acqua durante le asciutte.• Posizionamentodelsolco:All’internodellacameraepreferibilmenteadiacenteallatodovesitrovalabocchettadi

uscita dell’acqua per raccogliere, durante la fase di asciutta, la massima quantità di microfauna presente nell’acqua di risaia.

• Caratteristichegeometrichedelsolco:deveinteressarel’interalunghezzadellatodellacameraincuièposizionato,avere sezione trapezoidale con base maggiore rivolta verso l’alto di almeno 60 cm ed profondità di almeno 40 cm, al momento della realizzazione.

• Duratadelsolco:ilsolcodeveesserepresenteinrisaiadallaprimasommersionefinoallaasciuttafinaledipre-raccolta del riso.

• Livello dell’acqua nel solco: il solco deve essere mantenuto costantemente pieno di acqua per tutto il cicloproduttivo, dal primo ingresso dell’acqua alla asciutta finale di pre-raccolta, per tutta la sua lunghezza affinché esso costituisca la zona di rifugio per la fauna acquatica durante le asciutte.

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

PAGAMENTI AGROAMBIENTALIPR

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• Manutenzionedelsolco.Perevitareinterferenzenegativesulciclobiologicodellafaunaacquaticanonpossonoessere effettuati interventi di manutenzione dal 15 marzo al 15 agosto, fatti salvi interventi limitati di ripristino della funzionalità idraulica dello stesso

• Inerbimento di un argine per camera di risaia: dall’inizio della stagione di coltivazione del riso e per tutta lastessa, va mantenuto costantemente inerbito un argine per camera soggetta ad impegno, preferibilmente l’argine adiacente al solco, mediante semina o sviluppo della vegetazione spontanea, al fine di preservare un ambiente indisturbato per la nidificazione di alcune specie di uccelli

• Tra il 15marzoed il 15agostodiogniannosonovietateoperazionidicontenimentochimicoomeccanico(es:trinciatura) della vegetazione sull’argine inerbito. E’ possibile durante tale periodo effettuare interventi di sfalcio parziale ad altezza tale da assicurare il rispetto del ciclo riproduttivo della avifauna presente.

Azione i – minimA lAvorAzione• Divietodilavorazionedelterrenoaprofonditàsuperioria15cmecomunque,suiprimi15centimetriditerreno

lavorato, divieto di effettuare lavorazioni che ne provochino l’inversione degli strati (es. divieto di aratura, di livellamento laser, ecc.);

• Divietodieffettuarelavorazionidelterrenosuccessiveallasemina(es.divietodirincalzatura,disarchiatura,ecc.)• Tuttelelavorazionidevonoessereeffettuateconidoneemacchineoperatricicherispondanoallecaratteristiche

tecniche indicate nell’allegato 6 al presente bando.• Qualorasifacciaricorsoall’operaditerziperleoperazionidiseminaepre-semina, lefatturerelativedovranno

riportare la seguente dicitura: “Lavorazioni effettuate con macchine idonee alla minima lavorazione come da allegato 6 al bando di misura 214 del PSR 2007-2013 – anno 2012”. Alla fattura dovrà essere allegata un’autocertificazione congiunta del terzista e del beneficiario che indichi quali particelle sono state lavorate. Tale documentazione dovrà essere presente in azienda al momento del controllo e comunque entro 30 giorni dall’esecuzione delle operazioni colturali.

• Soloincasodicondizionipedoclimaticheparticolarmentesfavorevoli(anossiaradicale,eccessivocompattamentodel suolo o evidenti fenomeni di ristagno) è concesso, previa richiesta alla Provincia, il ricorso a tecniche di non lavorazione profonda mediante l’uso di decompattatori o ripuntatori che non provochino l’inversione degli strati di terreno

• Mantenere in loco i residui colturali delle colturepraticate, inmododaavereuno stratodimateriale vegetalesparso tra le piante o sul suolo a scopo protettivo (mulching).E’ consentita la trinciatura dei residui colturali. E’ consentita l’asportazione parziale delle paglie e degli stocchi purché ne resti un quantitativo sufficiente a garantire la copertura del terreno.

• Somministrareindosifrazionatee/olocalizzateleconcimazionidiazotoefosforodurantelastagionevegetativadella coltura principale, ove possibile.

• Frazionaree/olocalizzaregliinterventidicontrollodelleinfestantisullacolturaprincipale,ovepossibile.• Nonutilizzarefanghi.• Mantenerecostantementeeconformementeaggiornatoilregistroaziendaledeitrattamenti,delleconcimazionie

dei relativi magazzini

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

PAGAMENTI AGROAMBIENTALI

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È stato prorogato al 30 settembre 2012 il termine per presen-tare all’Agenzia del Territorio la domanda di variazione cata-stale per l’attribuzione, ai fini dell’esenzione dell’Ici applicata fino al 31 dicembre 2011, della ruralità agli immobili ad uso abi-tativo – categoria A/6 - e della categoria D/10 agli immobili strumentali all’attività agricola. La proroga è stata introdot-ta dall’articolo 3, comma 19 del secondo decreto legge sulla spending review e va a modificare il termine in precedenza fissato al 30 giugno 2012 dal decreto Milleproroghe (decreto legge 29 dicembre 2011, n. 216). Resta ferma la scadenza fis-sata al 30/11/2012 per l’accatastamento dei fabbricati rurali iscritti al catasto terreni.

Fabbricati ruraliproroga al 30 settembre 2012 per le domande di variazione catastale

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ZONE | 37

Dopo il successo dello scorso anno, riprende la programmazione di Terre Pavesi, la trasmis-sione di ambiente, territorio, cibo e agricol-tura in onda ogni domenica alle 13.00 e alle 20.00 e in replica alle 23.00 di ogni giovedì sul canale 691 del digitale terrestre di Tele Pavia. Dopo le undici puntate del 2011, Tele Pavia e Coldiretti hanno deciso di ripetere l’e-sperienza passata ancora con la conduzione di Chiara Antico, la realizzazione tecnica di Marco Bollati e la collaborazione dell’ufficio stampa di Coldiretti Pavia. Al centro delle riprese il territorio, le sue specialità, l’eccel-lenza dei prodotti e delle aziende agricole pavesi aderenti a Coldiretti. Un maggior coin-volgimento del territorio e delle sue realtà, in questa edizione contestualizza e arricchisce gli argomenti trattati nelle previste quindici puntate che, attraverso un lungo e variegato viaggio, mostreranno a tutti i telespettatori quanto bella, varia e interessante sia la nostra provincia, da scoprire passo passo, attraverso i cibi e la passione e l’inventiva degli agricol-tori della Coldiretti di Pavia.

Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice al tradizionale appuntamento annuale dei Pensionati Coldiretti che si è svolto sul lago di Iseo. Una manifestazione che riesce ad aggregare un sem-pre maggiore numero di pensionati provenienti da ogni angolo della Lombardia, per far trascorrere loro una giornata in compagnia ed allegria. Anche quest’anno i pensionati di Pavia si sono presentati numerosi ed hanno colorato di giallo il gruppo dei partecipanti. Il risalto di colore è stato ancora più evidente nella crociera che, dopo la celebrazione della S. Messa, si è svolta sul lago di Iseo dove l’az-zurro delle acque, il verde del paesaggio circostante si mescolava con il giallo delle bandiere di Coldiretti. Grande soddisfazione per la giornata di festa è stata espressa dai partecipanti e dal presidente provinciale Pierluigi Cerri il quale ha dichiarato che “l’adesione e la

partecipazione dei pensionati di Pavia è frutto dell’im-pegno organizzativo avviato della Associazione che si sta consolidando grazie anche al supporto offerto dalla Federazione Coldiretti”. Accanto alle tematiche sindacali e sociali che interessano la categoria - ha proseguito Cerri – l’Associazione provinciale promuo-ve anche momenti di aggregazione e di svago che consentono i coinvolgere un sempre maggiore nume-ro di pensionati in modo da consolidare la base as-sociativa. Per avere informazioni sulle attività e sul-le iniziative promosse dalla Associazione Pensionati Coldiretti di Pavia è possibile contattare la Segreteria al numero di telefono 0382 518069.

è tornata

Festa Regionale dei Pensionati Coldirettisul lago di Iseo

Riprende la trasmissione realizzata da Tele Pavia in collaborazione con ColdirettiTerre Pavesi

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IMU:Di seguito elencansi, punto per punto, le modifiche apportate al Decreto Legge 6/12/2011 n. 201 c.d. Sal-va Italia dall’articolo 4 del Decreto Legge 2/3/2012 n.16 in materia di IMU. Va ribadito che le seguenti modifiche che hanno interessato il settore agricolo, si sono rese possibili solo grazie all’attività svolta da Coldiretti sia in sede di Tavolo Tecnico istituito dal Governo per affrontare esclusivamente le problema-tiche agricole, sia nella sede parlamentare. Esaminiamo ora le modifiche.• vengonoesentati i fabbricati rurali aduso stru-

mentale (art. 9, comma 3-bis, D.L. n. 557/1993), ubicati nei comuni classificati montani o parzial-mente montani di cui all’elenco dei comuni italia-ni predisposto dall’ISTAT

• gli immobili esentidall’IMUsonocomunqueas-soggettati alle imposte sui redditi ed alle relative addizionali, ove dovute;

• l’esclusionetraleareefabbricabilisullequaliper-siste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale median-te l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura ed all’allevamento di animali terreni vale per quelli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (art. 1, D.Lgs. n. 99/2004), iscritti nella previdenza agricola (art. 2, comma 1, lettera b, D.Lgs. n. 504/1992);

• l’abitazioneprincipalevieneridefinitacomel’im-mobile, iscritto o iscrivibile in catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare ab-biano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale, le agevolazioni per l’abitazione prin-cipale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobi-le;

• labaseimponibileèridottadel50%:a. per i fabbricati di interesse storico o artistico

(art. 10, D.Lgs. n. 42/2004);b. per i fabbricati dichiarati inagibili o inabita-

bili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussisto-

no dette condizioni. L’inagibilità o inabitabilità è accertata dall’ufficio tecnico comunale con pe-rizia a carico del proprietario, che allega idonea documentazione alla dichiarazione. In alternativa, il contribuente ha facoltà di presentare una di-chiarazione sostitutiva di atto notorio (D.P.R. n. 445/2000). Agli effetti dell’applicazione della ri-duzione alla metà della base imponibile, i comuni possono disciplinare le caratteristiche di fatiscen-za sopravvenuta del fabbricato, non superabile con interventi di manutenzione;

• ilmoltiplicatore per i terreni agricoli passa da 130 a135. Inoltre, il moltiplicatore è pari a 110 per i terre-ni agricoli, nonché per quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;

• perifabbricatiruraliadusostrumentale(art.9,com-ma 3-bis, D.L. n. 557/1993), per l’anno 2012, la prima rata è versata nella misura del 30% dell’imposta do-vuta applicando l’aliquota di base e la seconda rata è versata a saldo dell’imposta complessivamente dovu-ta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata. Per l’anno 2012, il versamento dell’imposta complessi-vamente dovuta per i fabbricati rurali accatastati con la recente sanatoria è effettuato in un’unica soluzio-ne entro il 16 dicembre. Con un D.P.C.M., da emanare entro il 10 dicembre 2012, si provvede alla modifica dell’aliquota da applicare ai medesimi fabbricati e ai terreni;

• i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti o daimprenditori agricoli professionali di cui all’art. 1, n. 99/2004 e successive modificazioni, iscritti nella pre-videnza agricola, purché dai medesimi condotti, sono soggetti all’imposta limitatamente alla parte di valore eccedente 6.000 euro e con le seguenti riduzioni:a. del 70% dell’imposta gravante sulla parte di valore

eccedente 6.000 euro e fino a 15.500 euro;b. del 50% dell’imposta gravante sulla parte di valo-

re eccedente 15.500 euro e fino a 25.500 euro;c. del 25% dell’imposta gravante sulla parte di valore

eccedente 25.500 euro e fino a 32.000 euro;• perleunitàimmobiliari,appartenentiallecooperative

edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione prin-cipale dei soci assegnatari, nonché agli alloggi rego-larmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case

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le modifiche al DL 6/12/2011 n. 201

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“Salva Italia”popolari (art. 8, comma 4, D.Lgs. n. 504/1992) non si applicano la riserva della quota di impo-sta prevista a favore dello Stato;

• i comuni possono considerare direttamenteadibita ad abitazione principale l’unità immo-biliare posseduta a titolo di proprietà o di usu-frutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata, nonché l’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata; per tali fattispecie non si applicano la riserva della quota di imposta prevista a favore dello Stato;

• nonèdovutalaquotadiimpostariservataalloStato per gli immobili posseduti dai comuni nel loro territorio;

• adecorreredal1°dicembre2012,èpossibileversare l’imposta anche tramite apposito bol-lettino postale;

• per l’anno 2012, il pagamento della primarata dell’IMU è effettuato, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione previste dall’art. 13, D.L. n. 201/2011; la seconda rata è versata a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata;

• per l’anno 2012, l’imposta dovuta per l’abita-zione principale e per le relative pertinenze è versata in tre rate di cui la prima e la seconda in misura ciascuna pari a 1/3 dell’imposta cal-colata applicando l’aliquota di base e la detra-zione previste dall’art. 13, D.L. n. 201/2011, da corrispondere rispettivamente entro il 16 giu-gno e il 16 settembre; la terza rata è versata, entro il 16 dicembre, a saldo dell’imposta com-plessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulle precedenti rate. Sempre per l’anno 2012, in alternativa, i contribuenti pos-sono optare per il pagamento del 50% dell’im-posta calcolata applicando l’aliquota base e le detrazioni base, in due rate da corrispondere

rispettivamente il 16 giugno e il 16 dicembre;• conunoopiùD.P.C.M.,daemanareentro il 10dicem-

bre 2012, si provvede, sulla base del gettito della prima rata dell’IMU, nonché dei risultati dell’accatastamento dei fabbricati rurali, alla modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione stabilite dall’art. 13, D.L. n. 201/2011 per assicurare l’ammontare del gettito complessivo previsto per l’anno 2012;

• entroil30settembre2012,icomunipossonoapprovareo modificare il regolamento e la deliberazione relativa alle aliquote e alla detrazione del tributo;

• isoggettipassividevonopresentareladichiarazioneen-tro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta, utilizzando un apposito modello che verrà approvato. La dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi sempre che non si verifichino modificazioni dei dati ed elementi dichia-rati cui consegua un diverso ammontare dell’imposta dovuta. Con il decreto verranno altresì disciplinati i casi in cui deve essere presentata la dichiarazione. Restano ferme le dichiarazioni presentate ai fini dell’ICI, in quan-to compatibili;

• pergliimmobiliperiqualil’obbligodichiarativoèsortodal 1° gennaio 2012, la dichiarazione deve essere presen-tata entro il 30 settembre 2012;

• a decorrere dal 2013, le deliberazioni di approvazionedelle aliquote e della detrazione dell’IMU devono essere inviate esclusivamente per via telematica per la pubbli-cazione nel sito del MEF. L’efficacia delle deliberazioni decorre dalla data di pubblicazione nel predetto sito informatico e gli effetti delle deliberazioni stesse retroa-giscono al 1ogennaio dell’anno di pubblicazione nel sito, a condizione che detta pubblicazione avvenga entro il 30 aprile dell’anno a cui la delibera si riferisce. A tal fine, l’invio deve avvenire entro il termine del 23 aprile. In caso di mancata pubblicazione entro il termine del 30 aprile, le aliquote e la detrazione si intendono prorogate di anno in anno;

• ai soli fini IMU, l’assegnazione della casa coniugale alconiuge non titolare di diritti reali sulla stessa, convenu-ta ovvero disposta in sede di separazione o di divorzio dei coniugi, si intende in ogni caso effettuata a titolo di diritto di abitazione.

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COLDIRETTI Pavia, da tempo, ha avviato una stretta relazione con i cittadini, incontrandoli nelle piazze e dialogando con loro sia dei problemi produttivi, sia della qualità, la sicurezza e l’origine dei prodotti alimentari, sia delle opportunità che l’agricoltura offre, in generale, per la tutela ambientale, per l’educazione alimentare ecc. Le molteplici attività realizzate hanno contribuito a riconoscere a COLDIRETTI una valenza di “forza sociale” capace di rispondere alle molteplici sollecitazioni e alle crescenti attese e bisogni provenienti dalla società. I cittadini hanno trovato in COLDIRETTI un interlocutore autorevole capace di accogliere e dare una risposta alle loro esigenze. Un simile contesto non poteva non influenzare anche la funzione ed il ruolo del Servizio alle Persone svolto dal Patronato EPACA fondato da COLDIRETTI e riconosciuto dallo Stato fin dal 1954. In questi anni EPACA, al pari di COLDIRETTI, ha vissuto un progressivo cambiamento e rinnovamento che, mantenendo fermo il rapporto con i lavoratori del mondo agricolo, gli ha consentito di interpretare e di rappresentare anche le necessità e le istanze di altre categorie di lavoratori e dei cittadini in genere. Le finalità ed i compiti di EPACA consistono nella assistenza e nella tutela per il conseguimento di benefici previdenziali, sociali e assistenziali di tutti i cittadini, dei lavoratori e dei pensionati. Sulla materia previdenziale ed

assistenziale la funzione e l’intervento operativo di EPACA destinato a diventare ancora più importante che in passato. Infatti, quanto più cresce la complessità della materia previdenziale e delle norme che ne regolano il funzionamento e quanto più cresce l’esigenza di tutela sociale, tanto più ci sarà la necessità di avvalersi della assistenza dei patronati che per la loro competenza, la capacità di relazionarsi con gli Istituti previdenziali sono in grado di guidare ed orientare i cittadini nella conoscenza dei propri diritti e nell’ottenimento delle relative prestazioni e benefici. COLDIRETTI ed EPACA stanno già guardando con attenzione ai nuovi bisogni causati dalle modificazioni sociali e dalle politiche di welfare che stiamo oggi vivendo.

Epaca: il patronato “sociale” di Coldiretti

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Da quest’anno l’INPS non invierà più al domicilio i MODELLI F24 precompilati per il versamento dei contributi previdenziali. Invierà solo una comunicazione con un prospetto riepilogativo degli importi dovuti e delle scadenze di pagamento. Di conseguenza, ciascun titolare dovrà provvedere, in proprio, alla compilazione dei Modelli F24 di ciascuna rata. Questa novità impegna, certamente, ad un ulteriore onere amministrativo ed ad una maggiore attenzione nell’osservanza degli obblighi e delle scadenze dei contributi previdenziali. COLDIRETTI PAVIA, per facilitare i titolari che da quest’anno devono occuparsi ed eseguire direttamente gli obblighi e gli adempimenti previsti, offre l’assistenza GRATUITA per la stampa e la compilazione dei Modelli F24 da utilizzare per il versamento dei contributi previdenziali Inps. Attraverso questo nuovo servizio offre un supporto concreto a tutti gli imprenditori agricoli ed assicura la garanzia di correttezza dei dati e dei codici di riferimento da riportare nella compilazione dei Modelli F24. Per avere l’assistenza necessaria, occorre recarsi presso gli Uffici Zona territoriali con la lettera inviata dall’Inps.

COLDIRETTI PAVIA offre assistenza gratuita

per il versamento dei contributi previdenziali Inps 2012 (ex-scau)

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n.9 2011 | 42 BREVI

Domenica 17 giugno a Voghera oltre 1500 ciclisti si sono dati battaglia pedalando la Granfondo “Giovanni Lombardi” con uno sprint in più. Nel pacco gara infatti hanno trovato un sacchetto di pasta 100% Italia e uno del miglior riso pavese. La prima pasta, realizzata grazie ad un accordo tra Coldiretti, Coop e Legacoop agroalimentare, autenticamente italiana, prodotta utilizzando i migliori grani del nostro Paese grazie ad una collaborazione tra gli agricoltori di Coldiretti e con il marchio FAI, Firmato dagli Agricoltori Italiani. Insieme alla pasta una confezione di riso, prodotto simbolo della provincia di Pavia, proveniente dalla pavesissima azienda agricola Carenzio, aderente alla rete di vendita di Campagna Amica.

Si conclude con l’apertura della nuova sede di Stradella la pri-ma fase di rinnovamento degli uffici della Coldiretti di Pavia. Dopo la sede provinciale, con gli annessi uffici della UOL di Pavia, Vigevano, Voghera, Casteggio e Mede, anche la zona di Stradella può affermare di avere una sede degna dell’impor-tanza di una di uno dei più importanti territori dell’intera pro-vincia. “I nuovi locali della UOL di Stradella – commenta con grande soddisfazione il segretario di zona Matteo De Ponti – in via Dallagiovanna 19, a Stradella, a pochi passi dal centralis-simo Piazzale Trieste, oltre ad essere estremamente pratici per la viabilità, ci consentiranno di offrire ai nostri associati un’assistenza ancor più qualificata, tempestiva e appropriata”. “Sentivamo l’esigenza – conclude Clementino Paravella, presi-dente di zona Coldiretti – di nuovi e più funzionali uffici. Final-mente anche l’Oltrepò orientale di Stradella e Broni, usufruirà di locali razionali ed accoglienti”.

Sabato 9 e domenica 10 giugno, a Voghera, le squadre di calcio del Centro Sportivo Orione, dai bimbi della scuola calcio fino ai giovanissimi, sono state impegnate in un torneo benefico or-ganizzato dal giornalista Attilio Pompieri. L’obiettivo, coronato dal successo, era una raccolta di fondi da destinare alla cura dei bambini di Haiti. Nella capitale, Port-au-Prince, la Fondazione Francesca Rava ha realizzato da zero l’ospedale pediatrico Sain Damien che ha assistito finora 80mila piccoli haitiani. I fondi raccolti sabato 9 e domenica 10 giugno sono stati destinati a sostenere l’assistenza per le patologie neonatali gravi. Nella mattinata di domenica, alle ore 11, sul terreno di gioco del Cen-tro Sportivo Orione, si e tenuta la cerimonia di consegna alla Fondazione Rava dei primi 5.000 euro raccolti con le manife-stazioni degli scorsi anni. A tutti i piccoli atleti impegnati nel torneo Coldiretti di Pavia ha offerto una merenda a chilometri zero a base di prodotti locali. “Coldiretti ha raccolto con en-tusiasmo l’invito degli organizzatori – ha commentato Monica Rosina, responsabile della UOL Coldiretti di Voghera – perché il binomio sport - alimentazione è una bandiera di vita sana e benessere generale”.

Le partitissime per HaitiNuovi uffici per la UOL di StradellaDal 9 luglio anche la UOL di Stradella ha cambiatosede trasferendosi in via Dallagiovanna 19

Merenda a Km zero ai giovani atleti

La pasta 100% Italia e il riso pavese nel pacco gara dei partecipanti alla Granfondo Giovanni Lombardi a Voghera domenica 17 giugno

Coldirettinbici Pasta e riso tricolori alla Granfondo Giovanni Lombardi

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