I tagli Eccoilpasticcioburocratico Losquilibriodeicontiè ... · VENERDÌ 11 GENNAIO 2013 la RR e p...

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Il rapporto Deloitte Ecco il pasticcio burocratico che ha provocato la voragine nei conti della sanità piemontese Nuove fibrillazioni in Consi- glio regionale. Il “match” si è svolto in commissione Sani- tà, dove l’assessore Paolo Monferino ha illustrato la ri- cognizione di “Deloitte & Touche», società incaricata dalla giunta di perimetrare il “buco” da quasi 900 milioni: quello che fino a pochi giorni fa faceva paventare il com- missariamento della Regio- ne. Le rassicurazioni del mi- nistro Balduzzi hanno scon- giurato il peggio, ma ora si tratta di capire come rime- diare. Il rapporto Il disciplinare di gara, redatto a giugno, prevedeva da parte della società l’analisi delle riduzioni d’impegno operate nel 2006 e nel 2008 dalla Regione: fondi tagliati o stornati, ma mantenuti dalle Asr nei loro bilanci. Ricognizione “top-secret”: al punto che l’assessore ha chiesto ai consiglieri di fir- mare un documen- to che li impegna alla riservatezza. Richiesta re- spinta dalla mi- noranza. Ecco le voci principali: 2 mi- liardi e 69 milioni i crediti indistinti iscritti dalle Asr al 31 dicembre 2008 come bilanci d’esercizio, cifra che sale a 2.228 milioni conside- rando 159 milioni di “poste mo- netarie” (perdite 2004 senza co- pertura). Due i passaggi cardi- ne. Il primo nel 2007, con una ri- duzione di impegni (riferiti al 2006) pari a 693 milioni da parte della Regione, seguita dal rein- tegro di 84 milioni sui bilanci 2007-2008. Il saldo, in negativo, è stato di 609 milioni. Il secondo nel 2007, con l’estinzione di 268 milioni di residui passivi: opera- zione seguita da un reinte- gro di appena 5 milio- ni. Il saldo negati- vo, in questo caso, è stato di 263 mi- lioni. Non a ca- so, i residui pas- sivi della Regio- ne al 31 dicem- bre 2008 erano di 1.356 milioni. Sottraendo questa cifra ai 2.069 milioni dei crediti indistinti iscritti dalle Asr alla stessa data, aggiungen- do i 159 milioni delle perdite (non coperte) riferite al 2004 e altri 11 milioni di ulteriori di im- pegni relativi a crediti vincola- ti,si arriva a 883 milioni: vale a ALESSANDRO MONDO Nei bilanci delle Asr crediti per milioni che la Regione aveva cancellato I tagli Lo squilibrio dei conti è all’origine di molti dei tagli varati dalla Regione negli ultimi mesi: tagli che hanno suscitato forti proteste come quella del Valdese, che però non è approdata a nulla. Il vero cardine del piano di rientro del disavanzo, però, saranno i fondi immobiliari dire, l’entità del buco che minac- cia di inghiottire la sanità pie- montese. Caos burocratico La relazione è emblematica an- che perchè dà conto del caos bu- rocratico-amministrativo dal quale sono stati isolati, non senza fatica, gli importi: assenza, talora, degli allegati di dettaglio cui fanno riferimento le “check-list”, attivi- tà di controllo dichiarate come co- sa fatta ma talvolta non documen- tate, risposte non esaustive da parte di alcune Asr alla richiesta di chiarimenti della Regione. Ma può anche capitare che il control- lo venga dichiarato come “non svolto”, nonostante sia presente la documentazione. Lo scontro Resta la necessità di capire da do- ve origina lo squilibrio tra i bilanci delle Asr e quelli della Regione, e soprattutto come rimediare. Pole- mico Reschigna, Pd: «La riconci- liazione tra i bilanci delle Asl e i crediti vantati verso la Regione e i bilanci della Regione medesima è avvenuta prendendo per buoni i dati forniti dalle aziende sanitarie e dalla Regione». Nè viene indivi- duato il periodo di formazione del disallineamento tra i bilanci Asl e quelli regionali, aggiunge il capo- gruppo, «anche se a detta dell’as- sessore risalirebbe agli anni 2004- 2006». Quindi non solo at- tribuibili alla giunta Bresso. Per- plessità condivise tra i consiglieri di maggioranza. «Strumentaliz- zazioni - replica Monferino -. Le Asr hanno mantenuto iscritti nei loro bilanci crediti, cioè soldi atte- si dalla Regione, che negli anni passati la Regione ha tagliato o di- rottato altrove, cancellandoli pu- re dalla voce “debiti”». In altri ter- mini, nei bilanci delle Asr sono ri- masti i crediti mentre da quello dello Regione sono spariti i debiti. Il piano di rientro Quanto al piano di rientro, già presentato al Ministero e prossi- mamente ai consiglieri, l’assesso- re non ha dubbi: «L’unica leva di cui dispongo per garantire un flusso di liquidità in entrata sono i fondi immobiliari». 900 milioni È il buco che ha fatto paventare il commissariamento della sanità subalpina

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Il rapportoDeloitte

Eccoilpasticcioburocraticochehaprovocato lavoragineneicontidellasanitàpiemontese

Nuove fibrillazioni in Consi-glio regionale. Il “match” si èsvolto in commissione Sani-tà, dove l’assessore PaoloMonferino ha illustrato la ri-cognizione di “Deloitte &Touche», società incaricatadalla giunta di perimetrare il“buco” da quasi 900 milioni:quello che fino a pochi giornifa faceva paventare il com-missariamento della Regio-ne. Le rassicurazioni del mi-nistro Balduzzi hanno scon-giurato il peggio, ma ora sitratta di capire come rime-diare.

Il rapportoIl disciplinare di gara, redatto agiugno, prevedeva da parte dellasocietà l’analisi delle riduzionid’impegno operate nel 2006 e nel2008 dalla Regione: fondi tagliatio stornati, ma mantenuti dalleAsr nei loro bilanci. Ricognizione“top-secret”: al punto chel’assessore ha chiestoai consiglieri di fir-mare un documen-to che li impegnaalla riservatezza.Richiesta re-spinta dalla mi-noranza.

Ecco le vociprincipali: 2 mi-liardi e 69 milioni icrediti indistinti iscrittidalle Asr al 31 dicembre 2008come bilanci d’esercizio, cifrache sale a 2.228 milioni conside-rando 159 milioni di “poste mo-netarie” (perdite 2004 senza co-pertura). Due i passaggi cardi-ne. Il primo nel 2007, con una ri-

duzione di impegni (riferiti al2006) pari a 693 milioni da partedella Regione, seguita dal rein-tegro di 84 milioni sui bilanci2007-2008. Il saldo, in negativo,è stato di 609 milioni. Il secondonel 2007, con l’estinzione di 268milioni di residui passivi: opera-

zione seguita da un reinte-gro di appena 5 milio-

ni. Il saldo negati-vo, in questo caso,

è stato di 263 mi-lioni. Non a ca-so, i residui pas-sivi della Regio-ne al 31 dicem-

bre 2008 eranodi 1.356 milioni.

Sottraendo questacifra ai 2.069 milioni dei

crediti indistinti iscritti dalleAsr alla stessa data, aggiungen-do i 159 milioni delle perdite(non coperte) riferite al 2004 ealtri 11 milioni di ulteriori di im-pegni relativi a crediti vincola-ti,si arriva a 883 milioni: vale a

ALESSANDRO MONDO

Nei bilanci delle Asrcrediti per milioniche la Regioneaveva cancellato

I tagliLo squilibrio dei conti èall’origine di molti dei taglivarati dalla Regione negliultimi mesi: tagli che hannosuscitato forti proteste comequella del Valdese, che perònon è approdata a nulla. Ilvero cardine del piano dirientro del disavanzo, però,saranno i fondi immobiliari

dire, l’entità del buco che minac-cia di inghiottire la sanità pie-montese.

Caos burocraticoLa relazione è emblematica an-che perchè dà conto del caos bu-rocratico-amministrativo dalquale sono stati isolati, non senzafatica, gli importi: assenza, talora,degli allegati di dettaglio cui fannoriferimento le “check-list”, attivi-tà di controllo dichiarate come co-sa fatta ma talvolta non documen-tate, risposte non esaustive daparte di alcune Asr alla richiestadi chiarimenti della Regione. Ma

può anche capitare che il control-lo venga dichiarato come “nonsvolto”, nonostante sia presentela documentazione.

Lo scontroResta la necessità di capire da do-ve origina lo squilibrio tra i bilancidelle Asr e quelli della Regione, esoprattutto come rimediare. Pole-mico Reschigna, Pd: «La riconci-liazione tra i bilanci delle Asl e icrediti vantati verso la Regione e ibilanci della Regione medesima èavvenuta prendendo per buoni idati forniti dalle aziende sanitariee dalla Regione». Nè viene indivi-

duato il periodo di formazione deldisallineamento tra i bilanci Asl equelli regionali, aggiunge il capo-gruppo, «anche se a detta dell’as-sessore risalirebbe agli anni2004- 2006». Quindi non solo at-tribuibili alla giunta Bresso. Per-plessità condivise tra i consiglieridi maggioranza. «Strumentaliz-zazioni - replica Monferino -. LeAsr hanno mantenuto iscritti neiloro bilanci crediti, cioè soldi atte-si dalla Regione, che negli annipassati la Regione ha tagliato o di-rottato altrove, cancellandoli pu-re dalla voce “debiti”». In altri ter-mini, nei bilanci delle Asr sono ri-masti i crediti mentre da quellodello Regione sono spariti i debiti.

Il piano di rientroQuanto al piano di rientro, giàpresentato al Ministero e prossi-mamente ai consiglieri, l’assesso-re non ha dubbi: «L’unica leva dicui dispongo per garantire unflusso di liquidità in entrata sono ifondi immobiliari».

900milioni

È il buco che ha fattopaventare il

commissariamento dellasanità subalpina

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CRONACATORINO ■ IIVENERDÌ 11 GENNAIO 2013

llaa RReeppuubbbblliiccaaVERSO LE ELEZIONI

Chi prenota il Parlamento

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE I

Andrea OliveroAnna ChiusanoGiovanni MonchieroMaurizio Baradello

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE II

RenatoBalduzziMariano Rabino

COLLEGIOSENATOPIEMONTE

GianlucaSustaMarco Calgaro

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE I

Laura CastelliSilvia ChimientiEleonora BechisIvan Della Valle

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE II

COLLEGIOSENATOPIEMONTE

Scibona MarcoCarlo MartelliAlberto AirolaFabrizio Ghirardi

Pd

Sel

Lista Monti

Movimento 5 Stelle

Udc Fli

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE I

CesareDamianoPaola BragantiniMimmo Portas (Moderati)Francesca BonomoEdo PatriarcaAnna RossomandoAndrea GiorgisAntonio BoccuzziSilvia FregolentUmberto D'OttavioDavide MattielloRoberto Tricarico

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE II

MinoTariccoLuigi BobbaMassimo FiorioFlavia NardelliEnrico BorghiCristina BargeroFranca BiondelliFrancesco BonifaziGianluca BenmatiChiara Gribaudo

COLLEGIOSENATOPIEMONTE

IgnazioMarinoStefano LepriVannino ChitiDaniele BorioliElena FerraraElena FissoreNicoletta FaveroNerina DirindinPatrizia ManasseroMagda ZanoniStefano EspositoMauro MarinoFederico Fornaro

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE I

GiorgioAiraudo Celeste Costantino Michele Curto

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE II

FabioLavagnoGiorgio Airaudo

COLLEGIOSENATOPIEMONTE

MonicaCeruttiMaria Chiara Acciarini

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE II

DeodatoScanderebech

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE II

Daniele GalliDeodato Scanderebech

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE I

Giorgio GuerriniMarco Calgaro(in alternativa lista unica Senato)

Marco Balagna o Alberto Goffi

COLLEGIOCAMERAPIEMONTE I

Mario CataniaGiuseppe Delfino

Fabiana DadoneDavide CrippaMirko BustoPaolo Romano

CAMERA SENATO

DIEGO LONGHIN

PARE che il governatore ab-bia fatto un balzo sulla se-dia. Il suo assessore tecni-

co, Paolo Monferino, candidatonella lista Monti? Il sudore fred-do è durato qualche ora nel po-meriggio, il tempo concesso altitolare della Sanità di puntua-lizzare. «Non c’è nessuna candi-datura. Ho iniziato un lavoro eintendo portarlo a termine finoa quando mi sarà concesso difarlo». Caso rientrato, anche se ilProfessore ha provato a tiraredalla sua parte l’ex manager Ive-co e a piazzarlo in lista. Contattiiniziati un mesetto fa, ma chesecondo le persone vicine aMonferino non avrebbero pro-dotto nemmeno un «ci penso».Le parole dello stesso ministroalla Sanità Balduzzi (lui sì candi-dato con il professore), rispettoai conti e alla situazione dellaSanità in Piemonte, dove si èevitato il commissariamento,sono state lette da molti comeun modo per invogliare Monfe-rino a ripensarci.

Nulla da fare. L’assessore re-sta al suo posto. Anche perché ilrischio è che fra un po’, dopo il25 febbraio, se non ci sarannostravolgimenti nelle ipotesi di li-ste di candidati, saranno diversiquelli in Regione della maggio-ranza di centrodestra che po-trebbero lasciare. Non è esclusoche a sorpresa il numero unodella Lega, Roberto Maroni, im-ponga a Cota di capitanare la li-sta in Senato del Carroccio perfare da traino. Sarebbe una can-didatura di servizio, il governa-tore ha spiegato più volte che«tiene al Piemonte e che nonvuole lasciarlo». Questione cheieri sera è spuntata fuori in unariunione nel quartier generaledel Carroccio durante una riu-nione di preparazione delle li-ste, ma il tutto si deciderà laprossima settimana. Però, unavolta eletto, potrebbero semprecambiare le situazioni, visto an-

che lo stato di salute della mag-gioranza di piazza Castello.

E la coda di assessori che vor-rebbero prenotare un bigliettoper Roma di sola andata è lungaanche nelle file del Pdl: ClaudiaPorchietto, Alberto Cirio, Mi-chele Coppola. Insomma, unasorta di fuggi fuggi. E anche Va-lerio Cattaneo, che ieri era datoin posizione attendista, si muo-ve tra il partito di Berlusconi e lesirene di Fratelli d’Italia, dove ilticket dell’ex sottosegretario al-la Difesa Guido Crosetto e delparlamentare uscente AgostinoGhiglia potrebbe essere presen-te in tutti i collegi piemontesi.

Quello che manca sono gliimprenditori. Anche Berlusco-ni ne sta cercando uno per Tori-no e Marco Boglione dice «di

re l’invito. È stato sondato an-che Paolo Vitelli dell’Azimut,yacht di lusso ad Avigliana, l’expresidente dell’Unione indu-striale, Giancarlo Carbonato.All’inizio sembrava certa la can-didatura del ministro ed ex ret-tore del Politecnico, FrancescoProfumo, ma anche questa èsaltata. Rifiuto? Questa è la ver-sione ufficiale. In realtà si diceche Monti abbia frenato, forsepensando a qualche altro inca-rico per Profumo in futuro. Ecausa incertezza sui nomi dellasocietà civile i possibili capili-sta, come Andrea Olivero e Re-nato Balduzzi, ballano da uncollegio all’altro del Piemonte.Ieri sera qualcuno ipotizzavaanche una candidatura di Al-berto Bombassei anche su Tori-

no. Difficile. Di sicuro sotto laMole ci dovrebbero essere AnnaChiusano, Giovanni Monchie-ro, ex delle Molinette, e Mauri-zio Baradello, mondo dell’asso-ciazione. Paolo Briziobello diOfficine Democratiche, invece,ha detto «no, grazie». Conti-nuerà a collaborare e dare con-tributi, ma non in prima linea.

Acque agitate nell’Udc. Pareche su Torino arrivi la candida-tura di Giorgio Guerrini, ex pre-sidente di Confartigianato na-zionale. Sarebbe un catapultatoda Roma. A seguire Marco Cala-garo, se non entrerà nella listaunica al Senato. Situazione chefa indispettire il consigliere re-gionale Alberto Goffi che conta-va su una possibilità.

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Monferino resiste a Monti: “Resto qui”

stato chiesto a diversi rappre-sentanti del mondo produttivoe delle professioni. Ultimo in or-dine di tempo Pier Giorgio Re,che aveva militato in area libe-rare, e che ha preferito declina-

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«ÈUN effetto del lowprofile torinese e del-la crisi economica».

Giorgio Marsiaj, numero uno diItalia Futura in Piemonte, unodei registi a livello locale dellafutura area Monti, prova a tirarele somme dopo giorni passati asondare possibili candidature.

Perché c’è tutto questa reti-cenza a salire in politica, comedirebbe il professore?

«Non la chiamerei reticenza.Torino è una città, storicamen-te, in cui ci si impegna. A modonostro, con un basso profiloperò, senza clamori. Sarà che ioho una formazione salesiana,ma basta pensare ai santi socia-li. Oppure all’associazionismo,da don Ciotti a Ernesto Olivero,sono molte le persone che si

buttano in prima fila. E quandolo si fa ci si impegna al massi-mo».

Meglio non farlo quando sitratta di candidarsi?

«Qui non si sta parlando dipartiti organizzati, ma di unprogetto nuovo, di una listanuova, tutta da costruire. È unimpegno grosso e per molti, so-prattutto se imprenditori, non èil momento. Se devono sceglie-re, scelgono l’azienda, dove la-vorano full time. Per loro sce-gliere la politica, dove si impe-gnerebbero sempre a tempopieno vorrebbe dire lasciarel’attività. È un passaggio che fapaura, in un certo senso. “Devoandare e venire da Roma, le riu-nioni, non potrei seguire tutto”.Sono ragionamenti che ho sen-

tito e risentito in questi giorni. Èun atteggiamento responsabi-le, preferiscono privilegiarel’impresa e chi lavora dentro».

Il richiamo alla società civilenon funziona?

«È un processo più lento euno degli effetti è quello di con-tinuare a lasciare spazio a chi lapolitica la fa di professione, sen-za nessun giudizio negativo.Siamo all’inizio. In queste setti-mane ho sentito molto soste-gno, da parte di tutti, anche daparte di chi non è pronto a pro-varci in prima persona. E sonoconvinto che il successo di que-sta area che si sta formando saràpiù ampio di quello che indica-no previsioni e sondaggi».

(d. lon.)

Marsiaj, numero uno di “Italia Futura” in Piemonte tira le somme dopo giorni passati a caccia di nomi

“Sui no al Professore pesanola crisi e il basso profilo torinese”

PAOLO GRISERI

IL VOTO di Cl? «Cl non sischiera ufficialmente». E lasua area di riferimento: «In

Piemonte non ci siamo divisicome in Lombardia. Mi hannochiesto anche in alto loco di uni-re i cattolici».

Consigliere Giampiero Leo,Mauro va con Monti, Formigo-ni con Berlusconi. Lei che cosafa?

«La ringrazio per la domandaperché serve a chiarire. Sonoqui in riunione a festeggiare lamia nomina a vicepresidentedella commissione cultura del-la Regione su indicazione delPdl».

Dunque lei resta nel Pdl?«Ho la massima attenzione

L’intervista/2L’intervista/1

‘‘ ,,

Tanti colleghi non se lasono sentita di dividersi

tra azienda e Parlamentoe hanno scelto la prima

Giorgio Marsiaj

Il premier hasondato Re e VitelliBoglione rinunciaa un posto nel Pdl

Ghiglia in tutti icollegi per Fratellid’Italia. Cattaneocerca di accasarsi

Cota potrebbe essere costretto da Maroni alla candidatura di servizio

non essere della partita». I rap-presentanti di Monti a livello lo-cale le stanno provando tutte.Ma hanno ricevuto una sfilza di«no, grazie», che si sono aggiun-ti a quelli della società civile. È

Sabrina
Rettangolo
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CASALE. IL DOCUMENTO ALL’ESAME DEGLI ESPERTI, PRESTO LA VERSIONE FINALE

Pronte le strategie anti-amiantoC’è la bozza del Piano nazionale: dalla ricerca scientifica alla bonifica

Il «Piano nazionale amianto»c’è. Ne circola una bozza, lastanno esaminando centri diricerca, istituzioni e associa-zioni per inviare al ministerodella Salute osservazioni edeventuali correttivi. In tempibrevi - veri, e non intesi se-condo il vetusto linguaggiopolitichese - ci sarà la stesu-ra definitiva. Inevitabile ilconsumato refrain delatorio«sono solo pagine piene diparole»; senza un progetto,però, non si costruisce unacasa.Vero che questo progetto

si sarebbe potuto (e dovuto)fare prima, ma la commise-razione piagnona non è pro-duttiva di nulla. Insomma, sivada avanti, perché la falcedell’amianto continua a mie-tere.La bozza, ancora riserva-

ta, del Piano nazionale, sca-turita dalla Conferenza go-vernativa diVenezia, è uscitanei tempi promessi dal mini-stro della Salute Renato Bal-

duzzi, che aveva indicato an-che un’altra scadenza: il do-cumento definitivo nei primimesi del 2013. Dunque, ci sia-mo. Una traccia snella dime-no di una trentina di pagine,con l’indicazione degli ob-biettivi più urgenti: ricercadi base e clinica, epidemiolo-gia, sorveglianza agli espostie tutela ambientale con lepratiche di rimozione e smal-timento, perché, si legge,«nei Paesi dove la produzio-ne di amianto è stata sospesaprima si sta già riscontrandouna diminuzione di casi dimesotelioma».E’ ovvio che nelle zone

dove le patologie asbestocorrelate si manifestanocon un’incidenza partico-larmente elevata, avvertitacome una maledizione cru-dele, ad esempio il Casale-se, le antenne più sensibilisono rivolte al capitolo del-la ricerca di una cura. Labozza del Piano amianto in-dica la costituzione di una

«rete organizzativa basatasulla condivisione di un data-base clinico e biologico tracentri di alto livello per ladiagnosi e la terapia del me-sotelioma pleurico». Si speci-ficano, in un altro passaggio,le caratteristiche della «retenazionale con partecipazionea un european referencenetwork i cui centri abbianoalcune dotazioni imprescin-dibili: pneumologia anche in-terventistica, anatomia pato-logica con immunoistochimi-ca, conteggio corpuscoliamianto e fibre, chirurgia to-racica, presenza di oncologicon esperienza di sperimen-tazioni cliniche, terapie pal-liative e hospice.Questo il punto di partenza,

con programmi di condivisio-ne, entro la rete di centri d’ec-cellenza, di progetti clinici diricerca traslazionale, studi invitro e in vivo, esplorazione dibersagli molecolari sensibili a

determinate terapie, sviluppodi farmaci antitumorali e bio-marcatori predittivi.L’Afeva chiede anche che si-

ano convocati al più presto(entro i primi di febbraio) i co-mitati di vertice del Centro re-gionale amianto e la Consultatecnico scientifica: prima gliesperti indicheranno progettidi ricerca ritenuti meritevolidi sperimentazione e prima sipotranno assegnare le risorseaccantonate con le transazioniindividuali di Schmidheiny eancora nelle mani dei suoi le-gali. «Non aspettiamo altroche venga detto da chi ha com-petenza scientifica comeème-glio impiegare quei soldi».L’occasione potrebbe essereimminente: il 7 febbraio, all’as-semblea generale dell’Afeva,sette giorni prima dell’avviodel processoEternit in appelloa Torino. Sono attesi gli uomi-ni di scienza: vengano a direche cosa fare da subito.

SILVANA MOSSANOCASALE MONFERRATO In ospedale

AdAlessandriac’è la banca

del materialebiologico

donatoda pazienti

affetti damesotelioma

I repertisono

conservatia bassissimatemperatura

7Febbraio

È la data incui si riuniràl’assemblea

generaledell’Afeva:

7 giorniprima

dell’inizio delprocessod’appello

Eternit

IndicazioniscaturitedallaConferenzagovernativachesièsvoltaaVenezia

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INTERVENTO

Rappresentanti di 8 case di riposo*NELMONREGALESE

«Se l’Aslnoncidà i fondiandremopervie legali»

G li scriventi sono i legalirappresentanti di 8 ca-se di riposo del Distret-

to di Mondovì accreditate conl’Asl Cn1 per l’assistenza sani-taria ad anziani non autosuffi-cienti.

Complessivamente nellenostre strutture ospitiamo 474anziani di cui 330 nei nucleiRsa – persone non autosuffi-cienti - e, anche in una situa-zione economica globale cosìprecaria garantiamo lavoro acirca 400 persone. Abbiamoritenuto necessario incontrar-ci per discutere la situazionedebitoria dell’Asl Cn1 nei no-stri confronti, condizione chesta mettendo a dura prova lerisorse finanziarie di per sénormalmente appena suffi-cienti alla gestione ordinariadelle strutture. Al 31 dicembre2012 vantiamo un credito com-plessivo, nei confronti dellaAzienda Sanitaria Cn1, di qua-si 3 milioni di euro; l’ultimo pa-gamento ricevuto è stato a set-tembre e si riferisce a gennaio2012 (in un caso addirittura anovembre 2011). Tale sommanon incassata sta compromet-tendo la gestione delle nostrecase di riposo: abbiamo rag-giunto il limite massimo negliaffidamenti verso le banche e abreve potremmo vederci co-stretti, nostro malgrado, allariduzione di servizi agli utenti,alla sospensione del pagamen-to dei fornitori e degli stipendi.

Facciamo notare che l’AslCn2, facente parte della Regio-ne Piemonte e operante sulterritorio della provincia diCuneo quanto l’Asl Cn1 di cuigli scriventi fanno parte, risul-ta regolare nei pagamenti deiservizi sanitari alle struttureaccreditate. I nostri enti, nellospirito di collaborazione che cicontraddistingue e per dareun maggior servizio alla popo-lazionedel territorio su cui sia-mo radicati, hanno sempre ac-cettato le richieste di progres-sione nei servizi agli ospiti non

autosufficienti, facendosi caricoa volte di situazioni complicatedal punto di vista sanitario, per-mettendo un notevole risparmioa carico del Servizio SanitarioRegionale laddove il costo di unposto letto ammonta a circa300€/giorno in struttura ospe-daliera, mentre nelle nostrestrutture si può quantificare in80€/giorno. Chiediamo un in-contro urgente, entro il mese,con l’Asl Cn1 per definire tempi emodi certi degli arretrati. Stan-te il perdurare di tale situazione,saremo costretti, nostro mal-grado, ad adire a soluzioni ge-stionali e legali tali da tutelaregli enti di cui siamo orgogliosirappresentanti.

*Michele Quaranta«Fondazione Gallo»Rocca de’ BaldiBruno Lombardi«Sacra Famiglia»,MondovìClaudio BallauriOspedale Civile, CarrùDomenico MilanoCasa di riposo comunaleFariglianoDon Candido Borsarelli«San Giuseppe», VicoforteFranco Bernelli«Don Bartolomeo Rossi»VillanovaMondovìDomenico Michelotti«SanMichele Arcangelo»SanMichele MondovìDon Gianpietro Lovera«Monsignor Eula»Roccaforte Mondovì

Riceviamo e pubbli-chiamo l’interventocon cui 8 rappresen-tanti di case di riposodella Monregalese sol-lecitano un incontrocon i vertici dell’Asl Cn1supagamenti in ritardo

IL METEO