LIC III Semestrul I

25
INDICE 1. Che cos’è la semantica? ovvero l’oggetto di studio della semantica 2. Che cos’è il significato? 2.1. Definizioni del significato 2.2. Tipi di significato 2.2.1. Significato denotativo e significato connotativo. 2.2.2. Significato linguistico e significato sociale 2.2.3. Significato letterale e significato non letterale 2.2.4. Significato lessicale e significato grammaticale 3. I rapporti semantici 3.1. I rapporti paradigmatici 3.1.1. Sinonimia 3.1.2. Le relazioni di opposizione 3.1.3. La relazione gerarchica di iponimia/iperonimia 3.1.4. I campi lessicali 3.2. I rapporti sintagmatici 3.2.1. Le collocazioni 3.2.2. Le restrizioni di selezione 4. Omonimia e polisemia 4.1. Omonimia 4.2. La polisemia 5. L’analisi componenziale

description

Lingua Italiana Contemporanea. Corso per i studenti di lingua italiana

Transcript of LIC III Semestrul I

INDICE

1. Che cos’è la semantica? ovvero l’oggetto di studio della semantica2. Che cos’è il significato?

2.1. Definizioni del significato2.2. Tipi di significato

2.2.1. Significato denotativo e significato connotativo.2.2.2. Significato linguistico e significato sociale2.2.3. Significato letterale e significato non letterale

2.2.4. Significato lessicale e significato grammaticale3. I rapporti semantici

3.1. I rapporti paradigmatici3.1.1. Sinonimia3.1.2. Le relazioni di opposizione3.1.3. La relazione gerarchica di iponimia/iperonimia3.1.4. I campi lessicali

3.2. I rapporti sintagmatici3.2.1. Le collocazioni 3.2.2. Le restrizioni di selezione

4. Omonimia e polisemia4.1. Omonimia 4.2. La polisemia

5. L’analisi componenziale

Ch. Morris (1901-1979) nella teoria generale dei segni o semiotica distingue tre diversi livelli di analisi:

• la semantica riguarda il rapporto dei segni con i referenti;• la sintassi studia il rapporto dei segni tra loro;• la pragmatica si occupa delle relazioni tra i segni e di chi li usa.

Il termine semantica fu coniato nel 1883 dal linguista francese M. Bréal a partire dal verbo greco semaino ‘indicare, significare’, derivato, a sua volta, da sêma, ‘segno’.

- Nella definizione di Bréal, la semantica si occupa con lo studio delle leggi che regolano i cambiamenti di significato delle espressioni linguistiche.

- Si tratta dunque di una concezione diacronica della semantica, un’impostazione che domina gli studi linguistici dell’ Ottocento fino agli inizi del Novecento.

La semantica diacronica

La semantica ottocentesca, espressa oltre che nei lavori di Bréal in quelli di Herman Paul, Wilhelm Wundt, Antoine Meillet, Arsène Darmesteter studia i tipi di mutamento semantico che subiscono le parole nel corso della storia di una lingua o nel passaggio da una lingua all’altra e delle cause di tali mutamenti (fattori di ordine linguistico, storico, sociale e psicologico).

I cambiamenti di significato sono classificati in base alle conseguenze che producono:• restringimento di significato (lat. cubare, “giacere”> it. covare; francese viande

“cibo” > “carne”);• ampliamento di significato (lat. panarium “cesto del pane” > it. paniere > “cesto”; lat.

causa “processo”>it. cosa)• trasformazione in senso migliorativo (il lat. minister ‘attendente, servo’ è diventato

‘ministro’) o peggiorativo (il lat. captivus ‘prigioniero’, per influsso della locuzione captivus diaboli è diventato l’it. cattivo, fr. crétin “cristiano” > “cretino”).

Osserviamo insieme:Lat. adripare “giungere alla riva (lat. ripa)” > it. arrivare (“giungere in qualsiasi luogo”)Lat. cognatus “parente” > it. cognato (“fratello della moglie”)Lat. necare “uccidere” > it. annegare (“ucciedere nell’acqua”)

Che cos’è la semantica? ovvero l’oggetto di studio della semantica

Oggi, si registrano degli studi dedicati prevalentemente alla semantica sincronica, che potrebbe essere definita come

• il settore della linguistica che si occupa dello studio del significato delle parole, delle frasi, dei testi.

Che cos’è il significato?

La difficoltà di dare una definizione chiara al significato dipende dal fatto che la nozione di significato si trova all’intersezione della relazione tra linguaggio, pensiero e realtà.

4 approfondimenti del significato

• A. Un primo gruppo di definizioni è di tipo referenziale. - nasce nel campo della filosofia. Un interesse particolare viene accordato al

linguaggio, in quanto gli studiosi sono convinti che i problemi filosofici vanno affrontati anzitutto analizzando il linguaggio in cui sono formulati. In particolare si deve a G. Frege, matematico e fondatore della logica matematica, la cosiddetta “svolta linguistica” che segna la nascita della filosofia analitica del linguaggio; oltre al nome di Frege, capostipite di questo approccio, ricordiamo Bertrand Russel, Rudolf Carnap, Ludwig Witgenstein, Saul Kripke.

- al centro dell’interesse della semantica filosofica c’è la relazione che si instaura tra il linguaggio e il mondo extralinguistico al quale esso si riferisce o che denota; da qui il nome di semantica referenziale o denotazionale. Nell’approccio referenziale il significato viene rapportato alla relazione tra il linguaggio e la realtà, tra le espressioni linguistiche e i loro referenti extralinguistici.

- ad es., il significato di un nome proprio come Dante Alighieri è l’oggetto particolare del quale esso è il nome (l’individuo Dante Alighieri, quella persona in carne e ossa), mentre il significato di un’espressione come La montagna più alta del mondo è l’oggetto che essa descrive, cioè l’Everest.

• B. Altre definizioni fanno riferimento a modelli comportamentali. Secondo questi approcci (il rappresentante più importante è L. Bloomfield), il

significato viene rapportato alle situazioni in cui si producono dei messaggi e le reazioni che essi provocano nell’ascoltatore: il significato di ho fame si deduce dal fatto che l’interlocutore, come risposta, porge una mela, quello di ho sete, dal fatto che l’interlocutore porge un bicchiere d’acqua, quello di ha freddo, dal fatto che gli si porge un maglione, etc.

• C. Le definizioni contestuali o operazionali si fondano sull’uso: il significato di una parola coincide con l’uso che se ne fa in una lingua. È quanto afferma il filosofo austriaco L. Wittgenstein (filosofo e matematico austriaco: meaning is use, “senso significa uso”).

• D. Le definizioni strutturalistiche riguardano le strutture interne della lingua. - I principi fondamentali dello strutturalismo sono contenuti nel famoso libro Corso di

linguistica generale (Cours de linguistique générale). Il libro, appartenente all’altrettanto famoso linguista, Ferdinand de Saussure, segna l’avvio della linguistica teorica moderna in quanto la semantica trova una dimensione sincronica e una salda base teorica che ne condizioneranno tutta la successiva evoluzione.

- L’assunto centrale della concezione saussuriana e delle teorie semantiche strutturalistiche che a essa si ispireranno è che il significato sia un’entità puramente linguistica, cioè qualcosa che non nasce dal rinvio a un elemento esterno al linguaggio – gli oggetti o i concetti – ma che si crea all’interno del sistema linguistico. Pertanto il significato di una parola si può stabilire solo in rapporto con il significato delle parole di significato uguale o simile (macchina, veicolo, automobile), di significato opposto (caldo-freddo, piccolo-grande) e così via. Fa parte di questo indirizzo di studi anche la cosiddetta analisi componenziale, con la quale si scompone il significato delle parole: per es., bambino equivale a [+umano], [-adulto] e [+maschio].

Significato denotativo e significato connotativo Significato denotativo - detto anche descrittivo, referenziale o cognitivo.- si intende il contenuto che un segno oggettivamente esprime o descrive. Si potrebbe anche dire il significato “neutro”, quello in virtù del quale quel segno identifica un’entità o un concetto. - per es., la notte è il «tempo durante il quale una località non è illuminata né dal Sole né dalla luce solare diffusa dall'atmosfera terrestre » (Zingarelli). La grande maggioranza dei parlanti si trova d’accordo nell’individuare questo significato descrittivo di base.

Significato connotativo - si intendono i contenuti non oggettivi che un segno può trasmettere, l’insieme dei valori affettivi e simbolici che può suscitare o evocare. - alla stessa parola, notte, possono essere associati valori, impressioni, suggestioni che variano da persona a persona, quali: paura, solitudine, disagio, ma anche pensieri romantici. Ess.: La nostra notte; «Rimasi sola nella stanza, io e / con la mia notte. Cominciai a gridare...»

Il significato connotativo

• non è fisso, ma può variare sia nel corso del tempo sia da un individuo all’altro o da un gruppo di parlanti all’altro.

Per es., la parola gatto («mammifero domestico dell'ordine dei Carnivori, con corpo flessuoso, capo tondeggiante, occhi fosforescenti e unghie retrattili, con un gran numero di razze») può essere associata per alcune persone a:

- animale grazioso che suscita simpatia e tenerezza (connotativi “positivi”)- animale infido che suscita fastidio (connotazioni “negative”)Nel significato connotativo si distinguono diversi tipi: • significato affettivo, emotivo, evocativo quando il contenuto connotativo riguarda

le sensazioni e le emozioni che la parola può destare (per es. madre, deserto);• significato espressivo o stilistico quando il contenuto connotativo è marcato

stilisticamente. Nella coppia cavallo/destriero, il secondo vocabolo ha una connotazione letteraria e poetica che manca nel primo.

• Questi due tipi di connotazione spesso si sovrappongono: nella coppia gatto e micio, l’ultimo ha sia un valore affettivo (micio connota l’animale in senso positivo e affettuoso) sia un valore stilistico (micio è una parola di uso familiare mentre gatto è stilisticamente neutra).

destriero / o (poet.) destriere[ant. fr. destrier, da destre ‘destra’, perché lo scudiero lo teneva con la mano destra ☼ 1213]s. m. (f. -a, raro)● (lett.) cavallo da battaglia | cavallo da sella di pregio: lieto spronò il destrier per lei seguire (A. POLIZIANO) | (est.) cavallo |

Significato linguistico e significato sociale

SIGNIFICATO LINGUISTICO: significato denotativo + connotativo (di un segno);SIGNIFICATO SOCIALE: il significato che una parola può assumere in relazione ai

rapporti fra i parlanti all’interno di un gruppo sociale o di un’intera società.Esempi:1. L’espressione Buongiorno significa dal punto di vista strettamente linguistico

“auguro una buona giornata”, ma quando è usata, in un’interazione tra parlanti, come formula di saluto, assume un significato sociale di tipo “riconosco come interlocutore la persona cui mi sto rivolgendo e manifesto l’intenzione di stabilire con essa una forma di interazione.

2. I pronomi tu e LeiIl significato linguistico - “pronome di 2-a persona singolare” e “pronome di 3-a

persona singolare femminile”, Il significato sociale - tu - “allocutivo che segnala la confidenza”; Lei – “allocutivo che segnala la deferenza”.

Significato letterale e significato non letterale

SIGNIFICATO LETTERALE - il significato linguistico;SIGNIFICATO NON LETTERALE - significati aggiuntivi che una parola può acquisire in

contesti particolari. Rientrano in questa categoria la metafora, la metonimia, le espressioni ironiche, le

espressioni idiomatiche.1. La metafora si verifica quando una parola o un’espressione sono usate per

esprimere una sorta di somiglianza o di analogia tra due entità o due concetti. Esempi:«L'uomo non è che una canna, la più debole della natura; ma è una canna pensante....», Homo homini lupus (letteralmente "l'uomo è un lupo per l'uomo")Marta è una volpe/ un fiore/ una balena Marco è un coniglio/ un cane / un maiale/ un asinoIl significato metaforico e’ basato su un’analogia tra certe caratteristiche degli animali/piante e

certe caratteristiche degli esseri umani. La lingua comune è piena di espressioni metaforiche, riconosciute come tali dai dizionari.

fiutare 1 aspirare col naso per percepire odori, anche assol.: il bracco fiuta la preda | †fiutare le orme, seguirle SIN. annusare. 2 aspirare qlco. col naso: fiutare il tabacco, la cocaina 3 (fig.) intuire o presagire qlco. da indizi vaghi e imprecisi: fiutare un imbroglio, un buon affare; noi uomini civili udendo e fiutando alcune cose, ci turiamo naso ed orecchie (F. DE SANCTIS)

fiorire 1 far fiori, coprirsi di fiori (+ di): la pianta, il ramo, il giardino, la campagna fioriscono; Invano / fiorisce di viole il colle e il piano (G. GOZZANO) | il grano fiorisce, fa la spiga2 (fig.) essere nel pieno vigore, floridezza, rigoglio e sim.: la giovinezza fiorisce; le arti e i commerci fiorirono nell'Italia rinascimentale | (est., lett.) essere adorno (+ di): fiorire di virtù, di bellezza, d'innocenza SIN. prosperare3 (fig.) giungere alla fama, diventare illustre: Dante fiorì alla fine dell'Evo Medio; Roma fiorì per le armi e per il diritto | (fig.) nascere, affermarsi, svilupparsi: la civiltà minoica fiorì oltre 4000 anni fa4 (fig.) prendere forma, manifestarsi: un sorriso le fiorì sulle labbra | PROV. se son rose, fioriranno, .....

“La metafora della bocca”

Espressione Significato proprio Significato figuratoessere di b. buonarestare a b. asciuttafare la b. a qlco. avere la b. amara, cattiva rifarsi la b

far venire l'acquolina in b togliersi il pane di b. avere tante b. da sfamare

mangiare di tuttosenza mangiare o bereabituarsi a un certo sapore sentire un cattivo gusto

mangiare qlco. di gustoso per togliere un sapore sgraditosolleticare l'appetito

accontentarsi facilmentenon ottenere nienteprendere un'abitudine, in genere piacevoleessere amareggiati da dispiaceri o delusioni

cercare una compensazione

suscitare desiderio, voglia di possesso

fare straordinari sacrifici

molti familiari a carico

non aprire bnon chiudere btogliere la parola di b chiudere, cucire, tappare la b mettere le parole in b. a qlcu lasciarsi scappare qlco. di bpassare, correre di b. in b cavare, strappare le parole di bessere sulla b. di tuttiparole che riempiono la bacqua in bocca!*

non parlareparlare in continuazioneanticipare ciò che stava per dire un altromettere un bavaglio, far tacere, zittire

suggerire ciò che qlcu. deve dire o attribuire a qlcu. parole non suedire ciò che non si dovrebbedetto di notizia trasmessa sollecitamente da una persona all'altraottenere una risposta con faticaa conoscenza di tuttipompose, a effettosilenzio assoluto

La metonimia è un caso di significato non letterale basato sempre sull’assunzione di un significato aggiuntivo ma, a differenza della metafora, in virtù di una relazione di

contiguità con l’entità o il concetto che designa il senso letterale:

• Contenente per contenuto - Ha bevuto/ si è scolato tutta la bottiglia (il contenuto della bottiglia); Ha bevuto un bicchiere in piu’ / di troppo;

• Autore per opera - Ho letto tutto Joice; Mi piace molto Pirandello, ma non sopporto Manzoni.

• Luogo per istituzione: Palazzo Chigi*** ha rilasciato una dichiarazione; L’universita’ ha eletto un nuovo rettore.

• Prodotto per il produttore: La FIAT ha licenziato 1000 dipendenti.• Materia per oggetto – Le ha regalato dei begli ori / argenti (oggetti, gioielli

d’oro o d’argento); "lucidare gli ottoni"=gli oggetti di ottone – SINEDDOCHE

***la sede del governo e residenza del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Altre metonimie:

• l'effetto per la causa - "guadagnarsi la vita con il sudore"= con un lavoro pesante, che fa sudare;

• la causa per l'effetto - "sentire le campane"= i rintocchi delle campane; «avere quattrini» = essere ricchi

• l' astratto per il concreto - "la giovinezza è spensierata"= i giovani; • il concreto per l'astratto - "avere del fegato"= del coraggio; «avere un gran

cuore»; «parlare col cuore in mano»• il luogo dove una persona si trova per la persona stessa - "una decisione

della panchina"= dell'allenatore della squadra che, durante la partita, è seduto sulla panchina.

3. Nelle espressioni ironiche, il significato letterale della frase è opposto a ciò che con essa si vuole intendere. Per es, Bella giornata oggi! (per riferirsi a una giornata piovosa o fredda);Bell’amico che sei! (per riferirsi a un amico che non si e’ comportato come tale).

4. Le espressioni idiomatiche sono locuzioni fisse dotate di un significato figurato: vuotare il sacco “rivelare ciò che si sa”, tirare i remi in barca, “smettere un’attività”, all’acqua di rose, “in modo superficiale”, notte in bianco “passata senza dormire”, “giorno e notte” (continuamente), peggio che andar di notte “ di male in peggio”

Espressioni idiomatiche

Mettersi in assetto di guerra,Affilare le armi

Essere / stare in assetto di guerraEssere / stare sul piede di guerraStare con le armi / arma al piedeStare con l’arco tesoStare con il fucile / mitra spianatoTenere le polveri asciutte

Espressioni idiomatiche in italiano e romeno - confronto

- Avere dei grilli per la testa/in testa

- A avea gândaci/gărgăuni/sticleți la cap, - a avea o păsărică la cap

“avere idee strane, essere sventato”

- Avere del pancotto al posto del cervello- Avere stoppa nel cervello/al posto del cervello

- A avea tărâțe/grăunțe în cap

“essere poco assennato, sciocco”

- Avere il cervello nei calcagni

- Avere la testa/capo nei piedi

- Avere il cervello/giudizio nelle

scarpe (sotto la suola delle

scarpe)

- A fi căzut în cap, a fi bătut

(cu leuca) în cap

- a nu-l ajuta capul

- a nu fi cu mintea întreagă

- a nu fi întreg/zdravăn la

minte

- a nu fi în toate mințile

“essere poco assennato”

- Avere il cervello sopra il cappello

- Avere il cervello nella lingua

- A nu fi întreg la cap

- “vorbeşte gura fără el”

“essere poco assennato”

“parlare sventatamente”

Significato lessicale e significato grammaticale

È una distinzione di natura diversa rispetto a quelle esaminate sopra, perché non riguarda tipi diversi di significato che una parola può avere, ma tipi di significato che individuano classi diverse di parole.

- hanno significato lessicale le parole che esprimono entità o concetti, come i nomi o i verbi;

- hanno significato grammaticale le parole che esprimono relazioni grammaticali o indicano funzioni grammaticali:

- le congiunzioni (siccome introduce una sub. causale, affinche’ una finale, ecc.)

- gli articoli («il» indica il maschile singlolare, ...). - anche i morfemi hanno un significato grammaticale: il suffisso –ino ha un

valore diminutivo e affettivo (ragazzo – ragazzino), mentre il suffisso –iamo si riferisce alla prima persona plurale dell’indicativo presente.

a) Primitivi vs derivati• I nomi primitivi sono costituiti soltanto dal morfema lessicale (radice) +

morfema grammaticale (desinenza): ragazzo, uomo, gatto o cane, fiore. • I nomi derivati si sono formati (“sono derivati”) dalla radice di altri nomi: fiorista, fioraio, fioreria, fioritura.b) I nomi alterati - ai nomi viene aggiunto un suffisso che lo modifica

lievemente per esprimere particolari sfumature quantitative (libro – libreto - librone) o qualitative (libro - libraccio).

I nomi alterati ragazzino, ragazzone, ragazzaccio designano tutti, ugualmente un “ragazzo”, ma ogni nome alterato esprime una particolarità: ragazzino indica un “ragazzo minuto e/o molto giovane”, ragazzone, indica un “ragazzo grande e grosso”, indica un ragazzaccio “ragazzo cattivo o maleducato”.

Esercizi – metonimia (X per x)

1. Palazzo Chigi smentisce: Berlusconi non ha cantato canzoni (Le agenzie raccontano di una serata del premier trascorsa con performance canore insieme ai Responsabili sulle note di un "Se mi lasci non vale" ispirato a Fini e alla casa di Montecarlo. E un comunicato ufficiale si affretta a smentirla)

2. Siamo pronti a modifiche: con queste parole il ministro del Lavoro ha annunciato che il governo è pronto a modificare la norma riguardante il blocco della rivalutazione delle pensioni di 13 milioni di cittadini, contenuta nella manovra economica presentata al Quirinale.

3. Riguardo al Lodo Mondadori, Tremonti commenta: "Ne parlera' ufficialmente Palazzo Chigi".

4. L'ANNUNCIO DI LETTA: IL QUIRINALE HA FIRMATO - Il capo dello Stato ha firmato questa mattina il testo della manovra finanziaria, ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, aprendo la conferenza stampa.

Esercizio

• Seminario 1.Osserva con il dizionario cinque nomi e cinque verbi dotati di

significato proprio e figurato (cf. gli es. FIUTARE, FIORIRE).