I soprannomi di marano 2003

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1 ITALIAN UNIVERSITY LINE CORSO DI LINGUISTICA ITALIANA PROF. PAOLO MARTINO TUTORS : SARA DEODATI ROBERTA ROSADA ANNO ACCADEMICO 2006/2007 I SOPRANNOMI A MARANO DI NAPOLI A CURA DI ANNA DI PALMA

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ITALIAN UNIVERSITY LINE

CORSO DI LINGUISTICA ITALIANA

PROF. PAOLO MARTINO

TUTORS: SARA DEODATI

ROBERTA ROSADA

ANNO ACCADEMICO 2006/2007

I SOPRANNOMI

A

MARANO DI NAPOLI

A CURA DI ANNA DI PALMA

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CAPITOLO 1

L’ONOMASTICA

1.1 Il nome e l’onomastica

Nome /’nome/ [vc. Dotta, lat. Nōme(n) di origine indoeur.] s.m. Parola con la

quale si designano gli esseri animati (persone e animali) e gli oggetti, i sentimenti, le

qualità, i fenomeni.1

… “Mi chiamo Nessuno” disse Ulisse a Polifemo.. e le imprecazioni del Ciclope

accecato contro l’eroe in fuga non ebbero efficacia...2

Tutti abbiamo un nome che ci distingue, ci identifica e ci rende unici. “E’ parte

integrante dell’identità dell’individuo, è elemento caratterizzante di tutte le culture

umane di ogni epoca”.3 Per le culture antiche, il nome rappresenta l’Alter ego della

persona; il semplice chiamare “per nome” presuppone una conoscenza della persona

stessa! E chi conosce una persona può farle del bene o del male…

Sono tanti i nomi, ciascuno con la propria accezione, la propria specificità, una

propria storia. Il nome è, quindi, “informazione”…E sono così tanti e diversi che nasce

l’esigenza di studiarli in modo approfondito, da diversi punti di vista: filosofico, storico,

geografico, linguistico, antropologico, giuridico ecc.

1 Il Nuovo Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana

2 Brown 1966

3 Prof. Paolo Martino, Appunti sul nome proprio, Lumsa 2006/2007

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3

L’onomastica è la scienza che studia i nomi propri: l’appartenenza linguistica,

l’etimo e il significato, la tipologia, l’insorgenza e la diffusione e distribuzione.4 Nato

intorno al 1850, il termine deriva dall'antica parola greca όνοµα-τος (<radice i.e. *nom-

>lat. nomen), ònoma (nome)5

Essa è principalmente una scienza linguistica perché necessita di una esegesi dei

dati, sia in prospettiva diacronica, considerando l’evoluzione dei sistemi onomastici,

l’etimologia.., che sincronica evidenziandone l’articolazione diastratica, le zone di

diffusione…

L’indagine onomastica, pertanto, deve necessariamente essere contestualizzata

all’interno della storia dei popoli e dei gruppi etnico-linguistici presenti nell’area di

appartenenza di un nome, sia per definirne le origini, le modificazioni, sia, al contrario,

per ricavare notizie storiche, culturali di quei popoli stessi.

L’onomastica si snoda in due ambiti principali: l’ Antroponimia , su cui mi

soffermerò nel paragrafo successivo, e la Toponomastica il cui oggetto di studio sono i

nomi di luogo detti toponimi cioè i nomi di paesi e città che hanno generalmente origine

o da una caratteristica geografica locale, o da un nome di persona (il fondatore, il

proprietario di un antico fondo, ecc).

Oltre ai nomi di città e località abitate essa esamina:

gli idronimi , nomi di fiumi e altri corsi d'acqua,

i limnonimi , nomi dei laghi,

4 Emidio De Felice, Onomastica, in R. Lazzeroni (a cura di), Linguistica storica, Roma, Carocci, 2004, pp.

147-179 5 http://it.wikipedia.org/wiki/Onomastica

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4

gli oronimi , nomi dei monti e degli altri rilievi,

i coronimi, nomi di suddivisioni amministrative e strade.6

1.2 Antroponimia

Derivante dal greco ἄνθρωπος "essere umano" e ὄνομα "nome",

l’antroponimia studia i nomi di persona e di gruppi di persone, cui si attribuisce una

personalità e quindi un nome individuale.

Gli antroponimi possono essere classificati a seconda del significato

e dell’uso in:

agionimi, dal nome di un santo (es. Giorgi);

coronimi, dal nome di una regione passata o presente (es. Siciliano);

etnonimi, dal nome di un popolo (es. Tedeschi);

familonimi , dal nome di una famiglia (es. Degli Esposti);

fitonimi , dal nome di una pianta (es. Fiorello);

idronimi , dal nome di un fiume (es. Fiume);

ieronimi , soprannome esoterico (es. ARA)

limnonimi , dal nome di un lago (es. D'Orta);

necronimi, dal tema della morte (es. Dellamorte);

ornitonimi , dal nome di un uccello (es. Colombo);

oronimi , dal nome di un monte (es. Alpi );

6 http://it.wikipedia.org/wiki/Onomastica

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paleonimi, dal nome antico di una località (es. Partenope);

poleonimi, dal nome di un centro abitato (es. Milani);

pseudonimi, nome d'arte (es. Alberto Moravia);

tecnonimi, da una professione (es. Pintor);

teonimi, dal nome di un dio (es. Mercuriali);

zoonimi, o terionimi dal nome di un animale (es. Agnelli).7

L’antroponimia, nello specifico studio dei nomi propri di persona, ha come oggetto

di ricerca i nomi personali o prenomi, i nomi di famiglia o cognomi, e i soprannomi.

Mentre i prenomi hanno la funzione di identificare e distinguere una singola persona

all’interno della collettività e i cognomi hanno la duplice finalità di individuare e

riconoscere una comunità minore o gruppo familiare, all’interno dell’intera collettività,

e/o distinguere ulteriormente un singolo individuo appartenente ad una specifica

famiglia, i soprannomi, che indicano e distinguono un individuo sostituendosi o

aggiungendosi al nome e al cognome, hanno un uso ristretto alla comunità locale o a

gruppi di appartenenza, con minore stabilità e un carattere occasionale.

Praenomen Nomen Cognomen Supernomen

QUINTO FABIO MASSIMO, IL TEMPOREGGIATORE

7 Il termine tedesco per “animale” è das Tier (-e).

La parola deriva dall’indeuropeo *dheus- “respirare”, e designa quindi un “essere che respira”,

differenziandosi così dal mondo vegetale circostante.

http://209.85.135.104/search?q=cache:9jc6B1ltm40J:users.unimi.it/dililefi/Di%2520Venosa/dispense/Di

spensa%2520I%252006-07.pdf+terionimi&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it

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CAPITOLO 2

IL SOPRANNOME

2.1 Origine e caratterizzazione

Soprannome: Terzo nome che si pone sopra a chicchessia per qualche singolarità

notabile di lui, così in bene, come in male (Dizionario Etimologico Online)8

Soprannome: /sopran’nome/ [dal latino mediev. Supernōme(n), comp. di sŭper

‘sopra’ e nōmem, genit. Nōminis ‘nome’ con sovrapposizione di sopra]. Nome

particolare che, specialmente in determinati ambienti, si sostituisce al vero nome e

cognome di una persona (Zingarelli).9

In realtà una definizione esauriente e specifica anche in rapporto al nome e

cognome risulta difficile, soprattutto perché sul piano formale e funzionale il

soprannome e nome personale, e a volte anche il cognome, si fondono, come afferma

De Felice, e si sovrappongono con “processi di formazione identici o analoghi e spesso

interscambiabili”. Infatti, il soprannome può essere un nome o un appellativo aggiunto a

quello proprio o anagrafico, con cui viene designato un personaggio storico o una

persona comune, specie per distinguerlo dagli omonimi o, con valore espressivo,

scherzoso o anche dispregiativo, per alludere a caratteristiche fisiche o morali, a difetti,

ad abitudini, a vicende della vita, a imprese, al luogo di nascita, alla professione ecc.

8 http://www.etimo.it/?term=soprannome

9 Il Nuovo Zingarelli, vocabolario della lingua italiana

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7

Il soprannome, il più delle volte si acquista da qualche accidente, come Scevola,

Paetus o Guercio, Zoppo, Scartellato... o da caratteristiche fisiche: Nasones, Nasicae,

Strabones, biondi, bruni, rossi, corti, lunghi… Talvolta da tali soprannomi derivano i

cognomi delle famiglie o di interi casati, perché si tramandano di padre in figlio e se i

figli sono tanti si acquista il soprannome della madre (L.A. Muratori).10

Nell’antichità romana lo si trova spesso come titolo onorifico derivato in genere da

una vittoria militare (in latino agnomen) o in ogni caso da imprese memorabili: Magno,

Poliorcete, l’Assediatore11, Africanus - Allobrogicus - Asiaticus - Atticus - Augustus

(per gli Imperatori) - Balearicus - Briganticus - Britannicus - Caligula - Creticus -

Dalmaticus - Gaetulicus - Gallicus - Germanicus - Helveticus - Imperator - Isauricus -

Italicus - Macedonicus - Numidicus - Paulus – Sparticus

Caratterizzati dalla non ufficialità e validità in tutta la collettività, dal carattere

occasionale e effimero, i soprannomi risultano riconoscibili solo in un ambiente sociale

e geografico ristretto e solidale (E. De Felice).

10

Ludovico Antonio Muratori, Antichità Italiane Dissertazione XLI dei Nomi e dei Soprannomi.

http://www.classicitaliani.it/muratori/dissert41.htm 11

Demetrio, figlio del Re di Siria

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8

2.2 Marano di Napoli

Prima di affrontare il tema dei soprannomi di Marano, qualche nota geografico-

storica della mia città.

La città di Marano si estende su di un territorio collinoso di 15,45 chilometri

quadrati a 151 metri sul livello del mare.

L’area di Marano è molto giovane, essendosi formata circa 11.000 anni fa

(corrisponderebbe al terzo e ultimo dei periodi geologici della zona flegrea).

La popolazione effettiva è di circa 60.000 abitanti con una densità che è una delle

più alte in tutta la regione, pari a 390 abitanti per chilometro quadro.

L’origine del suo nome è incerta. Molti storici hanno proposto soluzioni partendo

sia dall’evidente accostamento col famoso Caio Mario (nemico di Silla), ma anche dalla

produzione dei maroni (castagne) che fino a non molto tempo fa crescevano sulla

collina dei Camaldoli e nel Vallone di Quarto, oppure si può supporre che il nome

derivi da accostamenti con gli Osci, specificamente da “Maraheis”. 12

L’origine più plausibile è che Marano sia una denominazione comune per territori

(come le altre 14 Marano che si trovano in Italia) situati al centro di vallate (in questo

caso Vallesana e conca di Quarto) e che per tale posizione pur non essendo paludosi,

non sono tuttavia neppure abbastanza fertili. Tale tipologia di territorio prendeva il

nome di “mara” o di “marano” dal verbo greco maràino che significa “lasciar

appassire”, quindi per analogia terreno non troppo fertile. 13

12

Domenico De Luca, Introduzione etimologica alla geomorfologia storica di Marano, Athena 1992 13

Pasquale Orlando, Appunti di Storia Patria – Marano di Napoli dalle origini al 1650, M. D’Auria 1970

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9

Eppure lo stemma di Marano rappresenta una quercia alla quale è appoggiato

un Angelo!

Inoltre, la parte più a Nord di Marano, dove si producono ciliegie, mele, piselli è

caratterizzata da pregevoli aree di verde con paesaggi mozzafiato…

Il centro, invece, appare come un grosso agglomerato urbano, con numerosi negozi,

in particolare di abbigliamento, grandi supermarket e profumerie, un campo di Atletica,

uno di Basket ecc.

14

2.3 I Soprannomi maranesi, o meglio i “CONTRANOMI”

Se l’interesse circa l’origine del nome di Marano ha condotto a diverse

pubblicazioni di testi, come pure per la Toponomastica, riguardo ai Soprannomi, che a

Marano vengono chiamati “contranomi”, forse per indicare come questi siano “opposti”

al nome, non c’è nulla di scritto! Anche perché nei registri comunali, come negli archivi

14

Enzo Savanelli, Marano, Nuove edizioni, Napoli 1986

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10

ecclesiastici (in cui, dopo il Concilio di Trento, furono scritti i nomi dei battezzati, degli

sposi, e dei morti), veniva aggiunto, accanto al nome e cognome, la paternità o la

maternità oppure “NN” nel caso in cui il neonato fosse un trovatello o non fosse stato

“riconosciuto”:

‘…Gaetano De Falco di Giovanni’

‘…Luca Esposito di NN.

Di Onomastica e, nello specifico, dei cognomi di una sola zona di Marano, la

Starza, si è occupato Beppe Barleri, che, dall’esperienza con il Gruppo Archeologico

maranese, è passato a condurre ricerche approfondite tra i documenti di archivio,

dedicandosi, tra l’altro, anche alla stesura di un altro testo sulle arti e mestieri a Marano

a cui mi sono riferita come unica fonte scritta, per i soprannomi che, derivano appunto

dai mestieri.

Per le altre tipologie, sono ricorsa a fonti orali, con interviste a persone anziane, a

personaggi illustri della cultura del mio paese (scrittori, giornalisti, assessori, notai il

Monsignore…), mentre, alcuni alunni con genitori o nonni nativi di Marano hanno

cercato notizie, di cui allego i risultati. Certamente la ricerca non può definirsi conclusa,

in quanto i soprannomi trovati riguardano solo alcune poche zone di Marano, ed

esattamente: Piazza Municipio, Piazza del Plebiscito, via Ranucci, Starza,via Casalanno.

In realtà la popolazione maranese, specie nella zona in cui insegno, è abbastanza

giovane e spesso non indigena, per cui i soprannomi, che maggiormente venivano usati

un tempo anche per distinguere gli omonimi, non sono conosciuti, né tantomeno usati se

non dalle persone anziane alla cui morte sul manifesto, viene inserito, tra parentesi, il

soprannome, rigorosamente in dialetto napoletano “detto ‘o ‘mericano”.

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Quel che è certo, è che molti soprannomi sono spesso riferiti ad un’intera

famiglia, non alla singola persona, sebbene uno dei membri abbia dato vita alla

“dinastia”; cosìcche’ dire “’e cient’anni” oppure ‘e sfregiati, significa far riferimento a

tutto il casato, mentre si antepone il nome proprio seguito dall’articolo ‘o/’a per

intendere lo specifico membro: “Nicola ‘O Paglietto”.

2.4 Prospettiva tipologica

I soprannomi che si riferiscono ai mestieri, o sono relativi all’aspetto fisico, alla

fisiosomia, agli atteggiamenti e caratteristiche psicologiche sono raggruppati sotto il

nome di Tipologia Semantica, mentre i soprannomi costituiti da nomi semplici,

composti, aggettivi ecc., sotto il nome di Tipologia Formale.

TIPOLOGIA SEMANTICA

Mestieri

‘E SEVERAIOLI → lavoratori delle selve

‘E SPORTELLARI → cestai

‘E SCALARI → costruttori di scale

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‘E MASTURASCI → maestri d’ascia – falegnami

‘E VUTTARI → bottai (costruivano botti e riparavano tini, tinozze…)

‘E MASSARI → possessori o affittuari di masserie

‘O SANZANO → sensale o mediatore

‘E CRAPARI → coloro che conducevano le capre al pascolo

‘E PIECURI → conducevano le pecore al pascolo

‘A PUTECARA → bottegaia, riferito in particolare alla salumeria, generalmente era la

donna che “faceva ‘a puteca”

‘O CHIANCHIERE → macellaio

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‘E TRIPPARI → venditori di frattaglie (‘a trippa)

‘E BACCALAJUOLI → venditori di baccalà (merluzzo) e di stocco

‘E PARULANI → fruttivendoli

‘A ZUCCULARA → venditrice di zoccoli e successivamente di scarpe

‘E GRAUNARI → producevano e vendevano carbone

‘E CENNERAIUOLI → cernitori

‘E CUZZECARI → venditori di cozze

‘E CANTINIERI → coloro che “facevano la cantina” ovvero avevano una specie di

bettola dove si mangiava, ma soprattutto si beveva vino

‘A SPIGAIOLA → venditrice di pannocchie bollite (sciabbule e’ pullanchelle)

‘A CAPERA → parrucchiera che andava di casa in casa (oggi sinonimo di

pettegola)

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‘E MUNTESI → famiglia che lavorava nelle Cave di tufo di Marano a “monte” della

zona abitata

‘E STAGNARI → rivestivano con un sottile strato di stagno la superficie metallica delle

pentole

‘E MANNESI → chiamati anche ‘Carrari’, erano costruttori di carri da traino e di

barrocci; usavano la mannaia

‘E FERRACAVALLI → maniscalchi

‘E CARRETTIERI → guidavano carrette o carri per trasportare frutta, legna, “sporte” a

Napoli o nei paesi limitrofi

‘E CUCCHIERI → guidavano la carrozzella per il trasporto da Marano a Napoli e

viceversa

‘E PANNAZZARI → venditori di vestiti

‘E PAGLIETTI → famiglia di avvocati che non avevano completato la laurea

quadriennale per cui potevano occupararsi solo di reati la cui pena prevedeva una

detenzione massima di 3 anni.

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‘O SAPUNARO → chiamato anche “piattaro” perché un tempo in cambio di abiti

smessi, coperte vecchie o vecchi oggetti dava sapone per il bucato o qualche “pezzo”.15

‘E SERPARI → curavano chi aveva subito un morso di serpente, con l’antidoto che

preparavano ricavandolo dai serpenti stessi

‘E SURICIARI → mettevano le tagliole nei campi per catturare i topi

‘O CAMPUSANTIERE → custode del cimitero

‘A VAMMÀNA → ostretica

‘E VURPARI → cacciatori di volpi

‘E MASTRUNI → importanti imprenditori edili

‘E LATTÀRI → possessori di mucche vendevano direttamente al pubblico il latte

appena munto

15

Ancora oggi per precisare che i patti siano chiari si dice: “Cca’ ‘e pezze e cca’ ‘o sapone”

Le foto dei mestieri da cui sono derivati i soprannomi sono stati ricavati dal testo di PEPPE BARLERI, Arte

e Mestieri a Marano di Napoli, Comune di Marano, 2001

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CARATTERISTICHE PERSONALI MARIA ‘A PUPATA → con il viso da bambola

CICCIO ‘O CURTULILLO → basso di statura

MARIA ‘A MUTA → persona timida, restia a parlare

VICIENZO ‘E PIRUCCO → dalla capigliatura riccia, nera e folta

‘O PICCIUOTTO → piccolo guappo

CAPAJANCA → un pescivendolo albino di cui non ci si ricorda neanche più il nome

‘O VURPICIELLO → persona furba e che amava uscire al mattino presto quando era ancora buio16

RAFELE ‘O SCIRUPPO → perché gli piace bere liquori di vario tipo

‘O RICCIULILLO → con i capelli ricci

‘O PIUSSO → con i capelli rossi e le lentiggini

NASECANE → dal naso un po’ schiacciato e con le narici aperte

CAPA ‘E CHIUOVO → testa di chiodo, cioè testardo

‘O SCHIAVUTTIELLO → di pelle scura, come le persone di colore e sempre pronto ad obbedire.

CARUSO → testa pelata

CARUSIELLO → figlio di caruso

A’ PACCONA → dai glutei grandi

A’ PACCUNCINA → figlia della ‘paccona’

‘O CHIANULESE → proveniente dalla contrada di Pianura

‘A QUARTAIOLA → proveniente da Quarto

‘O QUARTAIUOLO → maschile di ‘Quartaiola

MICHELE ‘O MUGNANESE →proveniente da Mugnano

CIMMIRAGLIA → esistono due versioni a tal proposito: una che vuole il termine come dialettizzazione del cognome Smiraglia; l’altra che riferisce del soprannome dato a una persona che amava molto indossare collane, orecchini, bracciali, insomma cianfrusaglie

16

Giovanni Baiano, I figli della Selva, collana poetica campana, aprile 2007

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SCIABULOTTO → poiché possedeva una sciabola

MICHELE ‘E PELLECANE → dalla pelle dura e incline alla violenza

‘A BIZZOCA → single dopo una delusione d’amore, dedita alla chiesa come una bigotta

‘E CIENT’ANNI →famiglia famosa per la longevità dei suoi membri

‘O CAFONE →che proviene dalla campagna

PEPPE ‘O CHIÀVECO → persona che ha fatto della ‘fogna’ un comportamento di vita.

PEPPE ‘O CÀNTERO → uomo di poca considerazione, di poco valore (CANTERO significa pitale, vaso da notte)

‘O SCHIATTAMUÒRTO →becchino

‘A SCARTELLATELLA → persona piccola e gobba

‘O MOMMO → un uomo molto grosso

‘MMOCCAFAVA →persona credulona e non troppo intelligente (da ‘Mmoccare nella duplice accezione di “Dare a bere” e “se l’è mmoccato”ossia, ci ha creduto

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TIPOLOGIA FORMALE

NOMI SEMPLICI

NOMI COMPOSTI

NOMI DERIVATI

NOMI ALTERATI

AGGETTIVI

Sanzano Piecuri Vammana Pupata Pirucco Sciruppo Caruso Bizzoca Cimmiraglia Mommo

Masturascio Ferracavalli Capajanca Nasecane Pellecane Cient’anni Schiattamuorto ‘Mmoccafava

Severaiuoli Sportellari Scalari Vuttari Massari Crapari Putecara Chianchiere Trippari Baccalaiuoli Parulani Zucculara Graunari Cenneraiuoli Cuzzecari Cantinieri Spigaiola Capera Muntesi Stagnari Mannesi Carrettieri Cucchieri Pannazzari Sapunaro Serpari Suriciari Campusantiere Vurpari Mastruni Lattàri Chianulese Quartaiola Quartaiuolo Mugnanese Sciabulotto

Mastruni Vurpiciello Schiavuttiello Carusiello

Curtulillo Muta Picciuotto Ricciulillo Piusso Paccona Paccuncina Chiaveco Cantero Scartellatella

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Nicola De Blasi, Luigi Imperatore, Il Napoletano parlato e scritto, F. Fiorentino, 1998

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2.5 Dal Passato al Presente “storico”

…..”Dopo la curva la traversa s’affossa nel silenzio estivo. Vuoi per l’afa, per l’ora

di prima sera, la stanchezza di doversi opporre al caldo, tutti i movimenti sembrano

quelli di dietro le quinte, muti. Il signor Alfonsino sta seduto sul balconcino a ringhiera

del primo piano. Le gambe rilassate e divaricate, le mani intrecciate sul ventre…”18

Questa scena, tratta dal libro “La Sparizione” scritto da una mia carissima amica

e collega, l’ho rivista spesso in questi giorni, durante i quali, all’uscita di scuola, mi

sono ritrovata per le strade di una Marano che sta sparendo sempre più, come accade in

tutti quei paesi, che diventando città, si “globalizzano”, e a loro volta sono inglobati

dalla fretta quotidiana, dal dover fare tutto e subito, dal dover “avere” per giungere

primi verso chissà quale traguardo…

Come già detto, non ci sono fonti scritte riguardo ai soprannomi usati a

Marano, così, dopo aver avute indicazioni, mi sono recata laddove ci sono ancora i

“resti” di antiche famiglie maranesi, dove ancora si parla di alcune persone,

chiamandole con il “contranome”, specie perché, spesso, non si sa o non si ricorda più

quale fosse il nome e il cognome anagrafico. E l’immagine di queste persone anziane,

felici di poter raccontare il loro passato senza sentirsi dire: “Adesso racconti di nuovo

questa storia!”, mi ha fatto riflettere sull’importanza del doversi, almeno di tanto in

tanto fermare e ascoltare… Così mi sono ritornati in mente visi, voci, nomi della mia

infanzia che credevo di aver definitivamente dimenticato! Così come un po’ di

commozione è sopraggiunta quando, dopo aver letto e visionato diversi testi, ho trovato

all’interno di uno di questi, la foto del mio nonno paterno.

18

Emila Santoro, La Sparizione, Manni, novembre 2006

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E’anche per questo che ho cercato di stimolare i miei alunni nella ricerca di

soprannomi almeno all’interno della loro famiglia. Avendo, però, iniziato alla fine

dell’anno, solo pochi fedelissimi mi hanno seguito e, approfittando del fatto che si

doveva portare a termine la sperimentazione della Classe Virtuale (Open Class sulla

piattaforma Quasar Campania), abbiamo continuato a lavorare insieme, sebbene a

distanza, riuscendo non solo ad ottenere alcune notizie, ma inventando anche un piccolo

testo poetico sui “contranomi”:

19

19

Alunni e insegnante, Classi V A/B del 2° C.D. di Marano di Napoli

‘E CONTRANOMME

Contranomme viecchi e’ na’ vota Ditte mentre fore chiove! E ‘o ricciulill s’arrepara

Din’t ‘a puteca da putecara! Tutte ‘e cceste d’o spurtellaro

Chiene ‘e pasta e chiene ‘e pane ‘o fanno sentere nu Pagliette

Pure si tene bagnata ‘a maglietta. S’affaccia pure ‘a Parulana Va cercanno na’ Vammana, pecchè ‘a figlia e Capajanca,

ca me pare na’ Pupata adda ave’ nu criaturiello

ch è ‘o figlio ‘e Carusiello. “Che journata che è schiarata”

Dice Papele ‘o nasecane Ma ‘o cient’anno Cu ‘o pizzo a riso

Guarda all’ate e s’allegrea Pecchè pe’ isso Pure se chiove

E’ sempe na’ journata Nova

IL SOPRANNOME

Soprannomi vecchi di una volta Detti mentre fuori piove E il riccioluto si ripara

Nella bottega della salumiera Tutte le ceste del cestaio

Piene di pasta e piene di pane Lo fanno sentire un “mezzo”

avvocato Anche se ha la maglietta bagnata Compare anche la fruttivandola

Sta cercando una levatrice Perché la figlia di Testa Bianca

Che sembra una bambola Deve avere un bambino

Che è il figlio di Carusiello. “Che giornata oggi!”

Dice Raffaele naso di cane Ma il signor cient’anni

Sorridendo Guarda gli altri e si rallegra

Perché per lui Anche se piove

E’ sempre una giornata nuova

Page 22: I soprannomi di marano 2003

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Bibliografia e link

Giovanni Baiano, I figli della Selva, collana poetica campana, aprile 2007

Domenico De Luca, Introduzione etimologica alla geomorfologia storica di Marano, Athena 1992 Pasquale Orlando, Appunti di Storia Patria – Marano di Napoli dalle origini al 1650, M. D’Auria 1970

Ludovico Antonio Muratori, Antichità Italiane Dissertazione XLI dei Nomi e dei Soprannomi. http://www.classicitaliani.it/muratori/dissert41.htm

http://www.etimo.it/?term=soprannome

Il Nuovo Zingarelli, vocabolario della lingua italiana

http://209.85.135.104/search?q=cache:9jc6B1ltm40J:users.unimi.it/dililefi/Di%2520Venosa/dispense/Dispensa%2520I%252006-07.pdf+terionimi&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it

1 Emidio De Felice, Onomastica, in R. Lazzeroni (a cura di), Linguistica storica, Roma, Carocci, 2004, pp. 147-179

http://it.wikipedia.org/wiki/Onomastica

Peppe Barleri, Arte e Mestieri a Marano di Napoli, comune di Marano, 2001 Prof. Paolo Martino, Appunti sul nome proprio, Lumsa 2006/2007

Peppe Barleri, La starza e il suo castello, comune di Marano, 2000

D. De Luca, Le strade parlano, edizioni Athena, 1992

INDICE

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23

CAPITOLO 1 : L’ONOMASTICA……………………… pag. 2

1.1 Il nome e l’onomastica…………………………………… pag. 2-4 1.2 Antroponimia…………………………………………… pag.4-5

CAPITOLO 2 : IL SOPRANNOME……………………… pag. 6

2.1 Origine e caratterizzazione……………………………… pag. 6-7

2.2 Marano di Napoli…………………………………………pag. 8-9

2.3 I Soprannomi maranesi………………………………… pag. 9-11

2.4 Prospettiva tipologica:

Tipologia semantica e tipologia formale…………………pag. 11-19

2.5 Dal passato al presente “storico”………………………... pag. 20-21 BIBLIOGRAFIA……………………………………………pag. 22 INDICE…………………………………………………….. pag. 23