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I SISTEMI ELETTORALI

Quando i voti diventano seggi

GABRIELE MAESTRIUniversità di Roma Tre

I SISTEMI ELETTORALI:cosa sono?

VOTI SEGGI

Strumenti tecnici ad alta valenza politica

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GLI ELEMENTI COSTITUTIVIDEI SISTEMI ELETTORALI

• Tipo di scelta (e tipo di scheda)

• Dimensioni del collegio

• Formula di trasformazione dei voti in seggi

GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:IL TIPO DI SCELTA

MEZZI PERSONALI MEZZI MATERIALIMEZZI PERSONALI MEZZI MATERIALI

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GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:IL TIPO DI SCELTA (la scheda)

Scheda di partitoScheda di Stato

GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:IL TIPO DI SCELTA (la scheda)

Scheda categorica (voto “in blocco”) Scheda ordinale

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GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:I COLLEGI

Elezioni politiche(Camera)

Elezioni regionali

Elezioni regionali (circoscrizioni)

UNINOMINALI PLURINOMINALI

GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:I COLLEGI (e la loro grandezza)

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GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:I COLLEGI (e la loro forma)

Disegno distorsivo delle circoscrizioni

Gerrymandering (ritaglio artificioso) Malapportionment (rapporto squilibrato tra elettori e seggi)

10milaelettori

30milaelettori

1 seggio ciascuno

GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:LA FORMULA ELETTORALE

MAGGIORITARIA PROPORZIONALE(o non maggioritaria)

Meccanismo di trasformazione dei voti in seggi

A B C D E

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FORMULE MAGGIORITARIE PURE• Plurality (first-past-the-post)

Maggioranza relativa, turno unicoIl candidato (o il partito) che ottienepiù voti vince il seggio (o i seggi)

• MajorityMaggioranza assolutaPer vincere, il candidato (o il partito)deve raccogliere almeno il 50%+1dei voti espressi, altrimenti si va aun secondo turno di ballottaggio(double ballot o doppio turno)

• Maggiore attenzione ai candidati• Sistema poco rappresentativo

(dispersione dei voti delle minoranze)• Teorica maggiore stabilità

FORMULE PROPORZIONALI PURENei collegi plurinominali concorrono piùliste; la distribuzione dei seggi permette larappresentanza delle minoranze.

• Metodo del quozienteI seggi spettanti a ogni partito sono dati dalrapporto tra i voti del partito stesso e ilquoziente, che si ricava dividendo i votitotali espressi nel collegio per il numero deiseggi da assegnare; vari metodi per distribuire iseggi non attribuiti in prima battuta

• Metodo delle divisioni successiveLa cifra elettorale (voti) di ogni partito vienedivisa per una serie di numeri successivi; iseggi spettano ai partiti coi quozienti più alti

• Più attenzione ai partiti• Sistema rappresentativo• Rischio di frammentazione e di instabilità

Divisori Lista A Lista B Lista C1 500 120 3702 250 60 1853 166,6667 40 123,33334 125 30 92,55 100 24 74

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CORRETTIVI AL PROPORZIONALE

• Clausola/soglia di sbarramentoLa legge esclude dalla ripartizionedei seggi le liste/coalizioni che,all’interno del collegio, non abbianoraggiunto una certa percentuale divoti

• Premio di maggioranzaPer dare stabilità al partito (o allacoalizione) di maggioranza relativa,si attribuisce ad esso/a un“pacchetto” variabile di seggiperché raggiunga la percentualeprestabilita dalla legge

Adottati solitamente per consolidarela maggioranza e “semplificare” il sistema

A B C D E F G

I SISTEMI ELETTORALI IN ITALIA

• Europee: sistema proporzionale (sbarramento)

• Regionali: ogni Regione determina la propria legge elettorale (e la propria forma di governo)

Disciplina cedevole: elezione diretta e congiunta del Presidente e del Consiglio, eletto per l’80% col sistema proporzionale e per il 20% con il sistema maggioritario (il cd. “listino”)

• Provinciali: Ora elezione di secondo grado da parte di (e tra) sindaci econsiglieri comunali; in precedenza sistema maggioritario (doppio turno) per ilPresidente, sist. proporzionale uninominale con premio di maggioranza per ilConsiglio

• Comunali: dal 1993 sist. maggioritario per il Sindaco (turno unico < 15mila ab., doppio turno > 15mila ab.); sist. proporzionale con premio di maggioranza per il Consiglio

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I SISTEMI ELETTORALI IN ITALIA

Elezioni politiche

• 1946 – Costituente: sistema proporzionale

• 1948-1992: sistema di fatto proporzionaleSenato: sistema teoricamente maggioritario, ma solo se in un collegio un candidato otteneva almeno il 65% dei voti; in mancanza, scattava il riparto proporzionaleCamera: 1953 “legge truffa” con premio di maggioranza del 65% per coalizione di maggioranza assoluta - quorum non raggiunto

• 1994-2001 (cd. “legge Mattarella”): sistema misto, a prevalenza maggioritaria (75%) con correzione proporzionale (25%)

I SISTEMI ELETTORALI IN ITALIA

A B C D E F G

SBARRAMENTO

APPLICAZIONEDEL PREMIODI MAGG.

ASSEGNAZIONE DEI SEGGI

- Lista bloccata

- Previa indicazione

del candidato Presidente

2006-2013 (“l. Calderoli”): proporzionale corretto …o maggioritario con rappresentanza di minoranze?

RIPARTODEI SEGGI

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I CAPISALDI DEL PORCELLUM• Possibilità di coalizioni, da dichiarare dall’inizio • Liste bloccate alla Camera e al Senato• Strumenti “correttivi”: soglie di sbarramento

differenziate e premio di maggioranza del 55%

• Soglie su base nazionale:

–Liste sciolte: 4%–Coalizioni: 10%–Liste in coalizione: 2%

(“miglior perdente” ripescato)

• Premio nazionale (340)

CAMERA SENATO• Soglie su base regionale:

– Liste sciolte: 8%– Coalizioni: 20%– Liste in coalizione: 3%

• Premio regionale (tranne che VdA, TAA e Molise)

LA SENTENZA N.1/2014

• Premio di maggioranza, attribuito senza una soglia minima di voti(sacrifica troppo la rappresentatività del Parlamento e altera/ribalta la formula proporzionale)

• Meccanismo diverso e incoerente del premio tra Camera e Senato

• Liste bloccate, «nella parte in cui non consentono […] di esprimere una preferenza per i candidati»

I PUNTI BOCCIATI DALLA CORTE COSTITUZIONALE

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LA SENTENZA N.1/2014

• Sistema proporzionale “quasi puro”

• Mantenimento delle soglie differenziate di sbarramento, diverse per liste sciolte e coalizioni (resta perfino il ripescaggio)

• La coalizione conviene ai partiti piccoli (per una soglia più bassa), ma per entrarvi sono “sotto ricatto” dei partiti maggiori.

• Reintroduzione di fatto della preferenza unica, anche con la citazione del referendum del 1991

COS’ERA RIMASTO IN PIEDI? (c.d. Consultellum)

LA SENTENZA N.1/2014

• Preferenza unica: come ci si è arrivati?– Il giudice a quo non l’ha chiesta (e le “rime obbligate”?)

– Il referendum del 1991 vale più di quello pro-maggioritario del 1993?

• La preferenza al Senato non c’è mai stata (quali norme?)

• … e comunque… dove la metto??? (la scheda non è stata cambiata… e per cambiarla serviva una legge o una legge delega)

COS’ERA RIMASTO … E I PROBLEMI

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LA SENTENZA N.1/2014

• Premio di maggioranza– Evitare la regionalizzazione– Introdurre una «ragionevole soglia di voti minima»– E se non viene raggiunta? (doppio turno? no premio?)

• Sfiducia per sistemi misti? (v. trib. cost. tedesco)

• Liste bloccate:– Evitare soluzioni che privino l’elettore «di ogni margine

di scelta dei propri rappresentanti» e rendano poco conoscibili i candidati

– Censura (troppo) lieve alle multicandidature– “Salvezza” possibile per liste bloccate solo su parte dei

seggi o su circoscrizioni piccole (e su liste corte)

NUOVA LEGGE: DA DOVE RIPARTIRE?

2015: ARRIVA L’ITALICUM

• Vale solo alla Camera, essendone stata immaginata l’applicazione dopo l’entrata in vigore della riforma;in caso contrario (se non si fa un’altra legge), al Senato ancora elettivo si applicherà il «Consultellum»

618 seggi12 seggi riservati alla Circoscrizione Estero(sistema proporzionale)

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ITALICUM: CARATTERI PRINCIPALI

• Divieto di coalizioni, solo liste singole• Premio di maggioranza di 340 seggi

per la lista più votata• Premio al 1° turno se la lista supera

il 40%, altrimenti ballottaggio tra le due più votate (no apparentamenti)

• Sbarramento al 3% per tutte le liste• Territorio nazionale suddiviso in 100

collegi plurinominali (tranne quelli collegi uninom. di Valle d’Aosta, Trento e Bolzano)

• Capolista «bloccato» in ogni collegio, può candidarsi al max in 10 collegi; in Regione, tra i capilista un sesso può essere rappresentato non oltre il 60%

• L’elettore può esprimere una o due preferenze (in tal caso, uomo e donna)

• Grandezza collegi: da 3 a 9 seggi• Firme per lista in collegio: 1500-2000

• Liste di minoranza: seggi assegnati proporzionalmente, in base ai voti ottenuti da ciascuna

• Distribuzione dei seggi a livello locale: prima si determina il numero di seggi che, alle varie liste, spettano in ciascuna Regione, poi si fa lo stesso collegio per collegio (quoziente e più alti resti)

ITALICUM: CARATTERI PRINCIPALI

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EFFETTI DEI SISTEMI ELETTORALI

• Italia paese a vocazione proporzionale – in unquadro di parlamentarismo compromissorio; necessitàdi correggere i risultati meno apprezzabili del sistema (apartire dall’instabilità dovuta ai molti partiti)

• Sistema maggioritario tipico di società più compatte;sistema proporzionale richiesto in società frammentate(necessità di patto sociale)

• Col sistema a prevalenza maggioritaria la logicacompromissoria si affievolisce, nel sistema politico siavvia una (bi)polarizzazione (progressiva scomparsadel centro), ma continua la polverizzazione partitica

EFFETTI DEI SISTEMI ELETTORALI

• L’indicazione del candidato Presidente e dellecoalizioni prima del voto fanno tramontare molti residuicompromissori tipici dei primi 40-50 anni di storiarepubblicana (problema delle maggioranze diversesorte “in corso d’opera”)

• L’ultima riforma elettorale, pur tornando a un sistemaproporzionale, introduce varie correzioni (premio dimaggioranza, soglie di sbarramento) per tentare distabilizzare e semplificare il quadro politico

• Sostanziale fallimento degli sforzi in senso bipolareo addirittura bipartitico