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I SABATO 8 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I CAMMINO COMUNE Il 16 dicembre l’inaugurazione contemporanea nelle comunità Nuovi Consigli pastorali parrocchiali al via l’impegno in tutta la diocesi Si concludono in questi giorni in tutte le parrocchie della Diocesi di Lodi le operazioni che porte- ranno alla formale costituzione dei nuovi Consigli pastorali. Do- menica prossima 16 dicembre, ogni comunità vivrà infatti l’im- portante momento dell’inaugura- zione del nuovo quinquennio del Consiglio pastorale. Come per le votazioni dello scorso 18 novembre, l’avvio delle attività degli organismi neoeletti avviene contemporaneamente in tutte le parrocchie della Chiesa di Lodi, per sottolineare «l’impor- tanza dei Consigli e della comu- nione diocesana che essi sono chiamati a promuovere» come si legge nel Sussidio predisposto e disponibile sul sito diocesano in- sieme al Decreto del Vescovo Maurizio per il rinnovo dei consi- gli. È proprio il Sussidio a indicare i motivi che rendono tanto signi- ficativi e importanti questi pas- saggi, che tramite il momento del- le elezioni hanno coinvolto tutta la comunità. «La fede adulta ri- chiede di essere vissuta coral- mente» si legge nel sussidio, che specifica: «La parrocchia deve cessare di essere una comunità “clericale” e diventare una comu- nità di fratelli e sorelle con re- sponsabilità diverse. Tutti sono ugualmente responsabili di fronte al Vangelo, ciascuno secondo il dono e le possibilità della propria condizione di vita». La comunità parrocchiale è infatti soggetto e non oggetto dell’azione parroc- chiale. «Ciò proviene dalla comu- ne radice battesimale dei creden- ti, che li rende partecipi dell’azio- ne pastorale della Chiesa, secon- do la linea di rinnovamento del Dal centro di Lodi fino alle “periferie” della Diocesi il cammino è condiviso L'agenda del Vescovo Sabato 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria A Dovera, per la Visita Pastorale, alle 9.45, prega alla chiesa dell’Ap- parizione della Beata Vergine Maria; alle 10, nella chiesa parroc- chiale, presiede la Santa Messa. Il Parroco di Postino e Amministra- tore pastorale di Dovera è stato ricevuto in Casa Vescovile in prepa- razione alla Visita la mattina di giovedì 6 dicembre col Collabora- tore parrocchiale. A Montanaso, alle 11.45, benedice la prima pietra del nuovo oratorio. A Lodi, in Cattedrale, alle 18, cele- bra la S. Messa e benedice le tesse- re degli Aderenti all’Azione Cattoli- ca nella giornata dell’adesione. Domenica 9 dicembre, II di Avvento A Barbuzzera (Dovera), per la Visita Pastorale, nella chiesa di Sant’Ilarione, alle 9, benedice i partecipanti alla S. Messa; segue il saluto all’Amministrazione Comu- nale. A Postino, per la Visita Pastorale, alle 10.30, prega per i defunti al Cimitero e alle 11, celebra la Santa Messa; nel pomeriggio, alle 15.30, nel teatro dell’oratorio incontra i genitori e a seguire i ragazzi dell’ini- ziazione cristiana dell’unità parroc- chiale; alle 17.15, nella palestra comunale, porge gli auguri natalizi agli anziani. A Roncadello, per la Visita Pastora- le, alle 18, presiede la Santa Messa e saluta tutti i partecipanti. Lunedì 10 dicembre A Dovera, per la Visita Pastorale, nella sala della Comunità San Luigi Gonzaga, alle 20.45, incontra i Consigli di partecipazione e i grup- pi parrocchiali. Martedì 11 dicembre A Dovera, per la Visita Pastorale, dalle 14, incontra gli alunni delle due scuole primarie; alle 15.30, prega per i defunti al Cimitero e alle 16.15 visita il Santuario di San Rocco, un luogo di lavoro e alcuni ammalati. A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 20.45, incontra gli Universitari ospiti di Casa Ravera, Collegio San Francesco e Figlie dell’Oratorio, per lo scambio di auguri natalizi Mercoledì 12 dicembre A Sant’Angelo Lodigiano, alle 9.30, incontra i sacerdoti del Vicariato in preparazione alla Visita Pastorale. A Dovera e a Postino, alle 15.30, visita altri luoghi di lavoro e alcuni ammalati. A Roncadello, per la Visita Pastora- le, alle 20.30, presiede l’Assemblea parrocchiale. Giovedì 13 dicembre A Lodi, nel Seminario Vescovile, alle 9.45, presiede il Consiglio presbiterale. A Roncadello, per la Visita Pastora- le, alle 15.30, prega al Cimitero per i defunti e visita alcuni anziani e malati. A Lodi, nella Casa di accoglienza San Giacomo, alle 19.30, incontra gli ospiti e porge gli auguri natalizi. Venerdì 14 dicembre A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 11.30, riceve il Parroco di Cervigna- no e Quartiano, in preparazione alla Visita Pastorale. A Lodi, nella Casa Circondariale, alle 15.30, celebra la Santa Messa in preparazione alle festività natalizie. A Paullo, in oratorio, alle 21, incon- tra gli atleti e i dirigenti delle Socie- tà sportive della Diocesi per il Natale dello Sportivo. Con la sua riconosciuta abilità di narratore, il vangelista Luca parte da uno sguardo panoramico sulla storia per stringerlo poco a poco fino a mettere a fuoco un solo detta- glio. Egli comincia a nominare l’imperatore romano, evocando il vastissimo territorio del suo dominio e tutte le genti a lui sogget- te. Passa poi a considerare alcune porzioni del vasto impero, governate da re locali e procuratori. Punta l’obbiettivo sulla terra santa e inquadra una delle regioni deserti- che d’Israele, per concentrarsi infine su un uomo, Giovanni, figlio di Zaccaria, sul quale irrompe la Parola di Dio. Evidentemente non si tratta solo di uno scenografico espediente letterario, ma di IL VANGELO DELLA DOMENICA Per scorgere l’arrivo di Dio servono occhi agili di don Cesare Pagazzi un modo di vedere e considerare luoghi e tempi, addestrando lo sguardo a cogliere l’arrivo di Dio. Luca passa con agilità dalla vastità del mondo intero a un piccolo terri- torio, da tutta l’umanità ad un uomo solo. È una visione capace di afferrare con de- strezza l’orizzonte e il dettaglio. All’inizio del suo Vangelo, al sorgere di questo Av- vento, Luca (probabilmente medico) ci chiede di lasciarci curare la vista, esposta alla miopia o alla presbiopia. Come risapu- to, il miope vede bene da vicino, non gli sfuggono i dettagli, ma non coglie le lonta- nanze; lo sfondo e l’orizzonte gli risultano sfuocati, perciò inutili. Per questo il miope si concentra tutto sui dettagli (di persone, di cose, di situazioni), rischiando di essere ossessivamente puntiglioso. La sua appli- cazione ai particolari abitua il corpo a ri- piegarsi, a non star diritto, a non respirare a pieni polmoni. Al contrario, al presbite non sfuggono le distanze, le ampiezze, i panorami. Con la schiena diritta guarda avanti, oltre i confini, rischiando tuttavia di smarrire i dettagli, incapace di cogliere le cose (le persone e le situazioni) che gli sono vicine. Per scorgere l’arrivo di Dio servono oc- chi agili, abituati al vicino e al lontano. Se siamo miopi o presbiti, non temiamo. Sta arrivando chi è perfin capace di guarire i ciechi. CHIESA Un progetto a cui si sta lavorando da quattro anni, ma che finalmente potrà diventare realtà. Stamane, al termine della Santa Messa (all’incirca a mezzogiorno) sarà posata la prima pietra del nuovo oratorio di Montanaso. Per l’occasione sarà presente il vescovo Maurizio, che benedirà questo importante progetto della parrocchia di San Giorgio Martire, guidata da don Stefano Grecchi. L’opera sorgerà dietro la chiesa, e per il suo completamento si renderanno necessari alcuni mesi: la data per l’inaugurazione, ovviamente, non è stata ancora fissata, ma si pensa che il nuovo oratorio sarà pronto per l’autunno. Per la costruzione dell’edificio si è avviata già da quattro anni una raccolta fondi attraverso le attività ricreative della parrocchia, ma si è reso necessario anche un ingente contributo della Cei, che ha investito parte dell’8permille per quella che si costituirà come una risorsa a disposizione di tutta la comunità del paese di Montanaso. n Vaticano II» spiega il documento, nel quale si precisa: «La scarsità del clero è occasione, ma non cau- sa, per riconoscere la comunità parrocchiale come soggetto del- l’azione pastorale. Tutto questo richiede una conversione anche nel pastore circa la sua consape- volezza ministeriale, la sua figura spirituale e il suo servizio eccle- siale». Per tutti questi motivi è im- portante prevedere nelle comuni- tà un momento in cui il Consiglio pastorale parrocchiale venga pre- sentato alla comunità. «Potrebbe essere utile che i componenti del Consiglio pastorale siano sobria- mente presentati alla comunità durante una delle celebrazioni di domenica 16 dicembre. In tal caso non si tratta di conferire un man- dato (questo è già avvenuto con l’elezione e la nomina), ma di far conoscere le persone elette o no- minate alla comunità» si legge nel Sussidio. Ricordiamo tra l’altro che il testo, tra le appendici, pre- senta una scheda con lo schema proposto per la celebrazione del- l’inaugurazione del quinquennio. Inoltre il sussidio indica la neces- sità di prevedere una prima riu- nione del Consiglio pastorale di nuova costituzione per una cono- scenza reciproca. Durante questa prima riunio- ne avverrà anche la designazione di un membro del Consiglio par- rocchiale per gli affari economici. Con il 16 dicembre si apre infatti la quarta e ultima tappa del cam- mino di rinnovo dei consigli par- rocchiali, che porterà alla costitu- zione del Consiglio parrocchiale per gli affari economici, che inau- gurerà il suo impegno il primo aprile del prossimo anno. n CON IL VESCOVO Un nuovo oratorio per Montanaso, sabato la posa della prima pietra

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I SABATO 8 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I

CAMMINO COMUNE Il 16 dicembre l’inaugurazione contemporanea nelle comunità

Nuovi Consigli pastorali parrocchialial via l’impegno in tutta la diocesi

Si concludono in questi giorniin tutte le parrocchie della Diocesidi Lodi le operazioni che porte-ranno alla formale costituzionedei nuovi Consigli pastorali. Do-menica prossima 16 dicembre,ogni comunità vivrà infatti l’im-portante momento dell’inaugura-zione del nuovo quinquennio delConsiglio pastorale.

Come per le votazioni delloscorso 18 novembre, l’avvio delleattività degli organismi neoelettiavviene contemporaneamente intutte le parrocchie della Chiesa diLodi, per sottolineare «l’impor-tanza dei Consigli e della comu-nione diocesana che essi sonochiamati a promuovere» come silegge nel Sussidio predisposto edisponibile sul sito diocesano in-sieme al Decreto del VescovoMaurizio per il rinnovo dei consi-gli.

È proprio il Sussidio a indicarei motivi che rendono tanto signi-ficativi e importanti questi pas-saggi, che tramite il momento del-le elezioni hanno coinvolto tuttala comunità. «La fede adulta ri-chiede di essere vissuta coral-mente» si legge nel sussidio, chespecifica: «La parrocchia devecessare di essere una comunità“clericale” e diventare una comu-nità di fratelli e sorelle con re-sponsabilità diverse. Tutti sonougualmente responsabili di fronteal Vangelo, ciascuno secondo ildono e le possibilità della propriacondizione di vita». La comunitàparrocchiale è infatti soggetto enon oggetto dell’azione parroc-chiale. «Ciò proviene dalla comu-ne radice battesimale dei creden-ti, che li rende partecipi dell’azio-ne pastorale della Chiesa, secon-do la linea di rinnovamento del

Dal centro di Lodi fino alle “periferie” della Diocesi il cammino è condiviso

L'agendadel VescovoSabato 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione di MariaA Dovera, per la Visita Pastorale, alle 9.45, prega alla chiesa dell’Ap-parizione della Beata Vergine Maria; alle 10, nella chiesa parroc-chiale, presiede la Santa Messa. Il Parroco di Postino e Amministra-tore pastorale di Dovera è stato ricevuto in Casa Vescovile in prepa-razione alla Visita la mattina di giovedì 6 dicembre col Collabora-tore parrocchiale.A Montanaso, alle 11.45, benedice la prima pietra del nuovo oratorio.A Lodi, in Cattedrale, alle 18, cele-bra la S. Messa e benedice le tesse-re degli Aderenti all’Azione Cattoli-ca nella giornata dell’adesione. Domenica 9 dicembre, II di AvventoA Barbuzzera (Dovera), per la Visita Pastorale, nella chiesa di Sant’Ilarione, alle 9, benedice i partecipanti alla S. Messa; segue il saluto all’Amministrazione Comu-nale.A Postino, per la Visita Pastorale, alle 10.30, prega per i defunti al Cimitero e alle 11, celebra la Santa Messa; nel pomeriggio, alle 15.30, nel teatro dell’oratorio incontra i genitori e a seguire i ragazzi dell’ini-ziazione cristiana dell’unità parroc-chiale; alle 17.15, nella palestra comunale, porge gli auguri natalizi agli anziani.A Roncadello, per la Visita Pastora-le, alle 18, presiede la Santa Messa e saluta tutti i partecipanti.Lunedì 10 dicembreA Dovera, per la Visita Pastorale, nella sala della Comunità San Luigi Gonzaga, alle 20.45, incontra i Consigli di partecipazione e i grup-pi parrocchiali.Martedì 11 dicembreA Dovera, per la Visita Pastorale, dalle 14, incontra gli alunni delle due scuole primarie; alle 15.30, prega per i defunti al Cimitero e alle 16.15 visita il Santuario di San Rocco, un luogo di lavoro e alcuni ammalati.A Lodi, nella Casa Vescovile, alle 20.45, incontra gli Universitari ospiti di Casa Ravera, Collegio San Francesco e Figlie dell’Oratorio, per lo scambio di auguri nataliziMercoledì 12 dicembreA Sant’Angelo Lodigiano, alle 9.30, incontra i sacerdoti del Vicariato in preparazione alla Visita Pastorale.A Dovera e a Postino, alle 15.30, visita altri luoghi di lavoro e alcuni ammalati.A Roncadello, per la Visita Pastora-le, alle 20.30, presiede l’Assemblea parrocchiale.Giovedì 13 dicembreA Lodi, nel Seminario Vescovile, alle 9.45, presiede il Consiglio presbiterale.A Roncadello, per la Visita Pastora-le, alle 15.30, prega al Cimitero per i defunti e visita alcuni anziani e malati.A Lodi, nella Casa di accoglienza San Giacomo, alle 19.30, incontra gli ospiti e porge gli auguri natalizi.Venerdì 14 dicembreA Lodi, nella Casa Vescovile, alle 11.30, riceve il Parroco di Cervigna-no e Quartiano, in preparazione alla Visita Pastorale.A Lodi, nella Casa Circondariale, alle 15.30, celebra la Santa Messa in preparazione alle festività natalizie.A Paullo, in oratorio, alle 21, incon-tra gli atleti e i dirigenti delle Socie-tà sportive della Diocesi per il Natale dello Sportivo.

Con la sua riconosciuta abilità di narratore,il vangelista Luca parte da uno sguardopanoramico sulla storia per stringerlo pocoa poco fino a mettere a fuoco un solo detta-glio. Egli comincia a nominare l’imperatoreromano, evocando il vastissimo territoriodel suo dominio e tutte le genti a lui sogget-te. Passa poi a considerare alcune porzionidel vasto impero, governate da re locali eprocuratori. Punta l’obbiettivo sulla terrasanta e inquadra una delle regioni deserti-che d’Israele, per concentrarsi infine su unuomo, Giovanni, figlio di Zaccaria, sul qualeirrompe la Parola di Dio.

Evidentemente non si tratta solo di unoscenografico espediente letterario, ma di

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Per scorgere l’arrivo di Dio servono occhi agili

di don Cesare Pagazzi

un modo di vedere e considerare luoghi etempi, addestrando lo sguardo a coglierel’arrivo di Dio. Luca passa con agilità dallavastità del mondo intero a un piccolo terri-torio, da tutta l’umanità ad un uomo solo.È una visione capace di afferrare con de-strezza l’orizzonte e il dettaglio. All’iniziodel suo Vangelo, al sorgere di questo Av-vento, Luca (probabilmente medico) cichiede di lasciarci curare la vista, espostaalla miopia o alla presbiopia. Come risapu-to, il miope vede bene da vicino, non glisfuggono i dettagli, ma non coglie le lonta-nanze; lo sfondo e l’orizzonte gli risultanosfuocati, perciò inutili. Per questo il miopesi concentra tutto sui dettagli (di persone,

di cose, di situazioni), rischiando di essereossessivamente puntiglioso. La sua appli-cazione ai particolari abitua il corpo a ri-piegarsi, a non star diritto, a non respirarea pieni polmoni. Al contrario, al presbitenon sfuggono le distanze, le ampiezze, ipanorami. Con la schiena diritta guardaavanti, oltre i confini, rischiando tuttaviadi smarrire i dettagli, incapace di coglierele cose (le persone e le situazioni) che glisono vicine.

Per scorgere l’arrivo di Dio servono oc-chi agili, abituati al vicino e al lontano. Sesiamo miopi o presbiti, non temiamo. Staarrivando chi è perfin capace di guarire iciechi.

CHIESA

Un progetto a cui si sta lavorando da quattro anni, ma chefinalmente potrà diventare realtà. Stamane, al termine della SantaMessa (all’incirca a mezzogiorno) sarà posata la prima pietra delnuovo oratorio di Montanaso.

Per l’occasione sarà presente il vescovo Maurizio, che benediràquesto importante progetto della parrocchia di San Giorgio Martire,guidata da don Stefano Grecchi.

L’opera sorgerà dietro la chiesa, e per il suo completamentosi renderanno necessari alcuni mesi: la data per l’inaugurazione,ovviamente, non è stata ancora fissata, ma si pensa che il nuovooratorio sarà pronto per l’autunno. Per la costruzione dell’edificiosi è avviata già da quattro anni una raccolta fondi attraverso leattività ricreative della parrocchia, ma si è reso necessario ancheun ingente contributo della Cei, che ha investito parte dell’8permilleper quella che si costituirà come una risorsa a disposizione di tuttala comunità del paese di Montanaso. n

Vaticano II» spiega il documento,nel quale si precisa: «La scarsitàdel clero è occasione, ma non cau-sa, per riconoscere la comunitàparrocchiale come soggetto del-l’azione pastorale. Tutto questorichiede una conversione anchenel pastore circa la sua consape-volezza ministeriale, la sua figuraspirituale e il suo servizio eccle-siale».

Per tutti questi motivi è im-portante prevedere nelle comuni-tà un momento in cui il Consigliopastorale parrocchiale venga pre-sentato alla comunità. «Potrebbeessere utile che i componenti delConsiglio pastorale siano sobria-mente presentati alla comunitàdurante una delle celebrazioni didomenica 16 dicembre. In tal casonon si tratta di conferire un man-dato (questo è già avvenuto conl’elezione e la nomina), ma di farconoscere le persone elette o no-minate alla comunità» si legge nelSussidio. Ricordiamo tra l’altroche il testo, tra le appendici, pre-senta una scheda con lo schemaproposto per la celebrazione del-l’inaugurazione del quinquennio.Inoltre il sussidio indica la neces-sità di prevedere una prima riu-nione del Consiglio pastorale dinuova costituzione per una cono-scenza reciproca.

Durante questa prima riunio-ne avverrà anche la designazionedi un membro del Consiglio par-rocchiale per gli affari economici.Con il 16 dicembre si apre infattila quarta e ultima tappa del cam-mino di rinnovo dei consigli par-rocchiali, che porterà alla costitu-zione del Consiglio parrocchialeper gli affari economici, che inau-gurerà il suo impegno il primoaprile del prossimo anno. n

CON IL VESCOVOUn nuovo oratorio per Montanaso,sabato la posa della prima pietra

II I CHIESA I SABATO 8 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

Un percorso che è iniziato conil lavoro, ha affrontato la famiglia ela scuola, e sabato prossimo tocche-rà il tema del tempo libero. Il tutto,declinato dal punto di vista dei gio-vani, che rappresentano “una risor-sa infinita per la società che non possiamo permetterci di sprecare”come ribadisce costantemente il ve-scovo Maurizio, che ha ideato questiappuntamenti. Lo spirito del ciclodi incontri delle “Sei Città” è proprioquello di aprire le porte ai giovani,ascoltare la loro voce, le loro propo-ste sui temi fondamentali con cui sitrovano a confrontarsi, e aprire cosìil dialogo con le istituzioni.

Gli incontri, come dice il nomestesso, si svolgono nelle sei città delLodigiano, e sabato 15 dicembre l’ap-puntamento è a Casalpusterlengo,dove i giovani si rapporteranno coni rappresentanti del Comune e, comegeneralmente accade, anche di altrerealtà comunali più piccole del cir-condario. Sindaci e assessori, vesco-vo e parroci, ma soprattutto giovaniprovenienti dalle varie comunità delvicariato, per confrontarsi sulle op-portunità e sulle scelte legate al tempo libero.

Il tempo libero, che è ovviamen-te necessario a tutte le età, rappre-senta per i giovani un argomento

chiave, perché racchiude occasionidi aggregazione e integrazione, con-sente di dedicarsi alle proprie pas-sioni – basti pensare alla musica oallo sport -, e permette di ricaricarele energie per affrontare con più grinta gli impegni quotidiani. Il tem-po libero, quindi, non deve essere confuso con l’ozio fine a se stesso,ma con la possibilità di impiegarloliberamente perché dia frutti non meno importanti di quelli conqui-stati con la scuola o il lavoro.

Don Enrico Bastia, referente perquesto incontro, ha fornito una trac-cia di quello che sarà il dibattito cheprenderà il via alle ore 11 in munici-

pio: «Il dialogo che vogliamo affron-tare con i giovani è legato al tempolibero e ai giovani, e abbiamo pensa-to di declinarlo in quattro capitoli diversi e complementari: sport, cul-tura, divertimento e volontariato. Partiremo dal vissuto dei giovani sulterritorio, cercando di offrire anchealcune provocazioni, in modo da rendere davvero protagonisti i ra-

gazzi, avviando quindi un dialogocon gli amministratori per trovarenuove strade e diffondere servizi eopportunità già presenti». Secondoquanto emerso già nei precedentiincontri, è difficile infatti che i Co-muni, da soli, possano offrire chissàquale risposta; l’opportunità offertada questi appuntamenti, però, risie-de proprio nell’incontro, che favori-sce la messa in rete di competenzee idee diverse.

Tutte le proposte nate dagli in-contri delle “Sei Città”, infatti, saran-no elaborate e condivise in un’ulte-riore occasione di dibattito che si svolgerà a gennaio, ed è già stata ribattezzata “Tavoli di Panama, per-ché si svolgerà in concomitanza conla Giornata mondiale della Gioven-tù. n Federico Gaudenzi

La locandina del prossimo incontro

IN ASCOLTO Il tema del tempo libero sarà approfondito nell’appuntamento con i giovani, gli amministratori e il Pastore della Chiesa laudense

Prossimo incontro in Comune a Casaleper l’iniziativa diocesana “Le 6 città”

CONSIGLIO DEI VICARI Monsignor Malvestiti ha dedicato agli ultimi il suo intervento

Povertà, nuovo appello del Vescovo per le emergenze che ci interpellano

Si è radunato mercoledì 5 di-cembre nella casa vescovile il consi-glio dei vicari, sotto la presidenza del Vescovo. Dopo la preghiera e l’approvazione del verbale della pre-cedente riunione, nelle comunica-zioni iniziali mons. Malvestiti ha rinnovato l’augurio di buon lavoroper il nuovo mandato quinquennaledei vicari, affiancati dai rispettivi segretari, uno dei quali verrà desi-gnato come segretario del consiglio,subentrando a don Flaminio Fonte,nominato censore ecclesiastico, cheè stato ringraziato per il servizio svolto. Il pensiero del Vescovo Mau-rizio è andato poi ai sacerdoti anzia-ni e ammalati, che egli sta visitandoin vista del Natale, verso i quali vica-ri sono invitati ad avere tutta la pre-mura possibile.

Il rinnovo dei consigli pastoralie per gli affari economici in tutte leparrocchie della diocesi impegna ivicari in una cordiale verifica circagli adempimenti da compiere. Peri rappresentanti parrocchiali, adultie giovani, si vorrà averte una spe-ciale attenzione. Il consiglio pasto-rale diocesano si è già interrogatosulle possibili sinergie tra gli organi-smi di partecipazione a livello dio-cesano, vicariale e parrocchiale, perfavorire una proficua riflessione eridare vitalità. Punto di riferimentorimane la Evangelii gaudium, nei nn.27-33, con particolare riferimentoal necessario “ripensamento” (cfr.n. 33) che sta impegnando la diocesiin questo anno pastorale.

Il Vescovo ha però dedicato laparte centrale delle sue comunica-zioni alle povertà che interpellanola comunità ecclesiale e civile. Trale emergenze, sulla questione delle

mense scolastiche ha ribadito l’im-pegno chiesto alla Caritas per l’assi-stenza alle famiglie richieste di pro-durre la documentazione del casoe al Fondo Diocesano di Solidarietàper venire incontro puntualmentealle situazioni di difficoltà. Ma ha poi evidenziato il ricorrente proble-ma dei dormitori nella città di Lodi,che richiedono un implemento, an-cor più per l’emergenza freddo e l’aggravamento della situazione nell’ambito della accoglienza. La diocesi ha individuato possibili so-luzioni da sottoporre all’ammini-strazione cittadina, accanto ai duedormitori di sua proprietà gestiti incollaborazione dalla Caritas Dioce-sana ed altri organismi. Dopo la mensa diocesana, e per i due anniconsecutivi l’attenzione come operacaritativa quaresimale ai terremo-tati del centro Italia e ai cristiani del-la Piana di Ninive, ci si potrà orien-tare sull’ulteriore accoglienza not-turna dei bisognosi. Il mondo catto-lico raccoglie varie preoccupazioniper le conseguenze del decreto sicu-rezza. È un problema non locale e siattendono orientamenti più genera-li. Mons. Malvestiti ha ribadito l’ap-pello di questi giorni a considerare“la solidarietà come la vera sicurez-za”. E ha dato mandato alla Caritasdi procedere con ogni impegno al riguardo, potenziando, in attesa dipiù adeguate strutture, tutta l’acco-

glienza possibile a Casa San Giaco-mo e in altri ambienti reperibili. Si-gnificativa al riguardo l’accoglienzada parte della diocesi di Lodi, nel contesto dell’iniziativa nazionale dei corridoi umanitari, di due fami-glie egiziane cristiane in alcuni lo-cali della parrocchia di Sant’AngeloLodigiano resi idonei a conclusionedel centenario della morte di SantaFrancesca Cabrini.

Prosegue positivamente l’inizia-tiva delle sei città, attuata in sempli-cità come eco al recente sinodo suigiovani: si tratta di momenti profi-cui di sereno confronto con gli am-ministratori dei principali centri lo-digiani nella sede municipale, chevedono il coinvolgimento dei giova-ni in vista dei tavoli di Panama, inoccasione della prossima giornatamondiale della gioventù a gennaio,per raccogliere input che conflui-ranno nei “colloqui di San Bassiano”del 19 febbraio 2019 con i sindaci ele autorità civiche del territorio dio-cesano. La visita pastorale procedee trova sempre vasta accoglienza daparte dei sacerdoti e dei fedeli. Neiprossimi giorni verrà preparata lavisita nel vicariato di Sant’AngeloLodigiano, che inizierà domenica 3febbraio 2019, nella giornata nazio-nale per la vita, e in quaresima quel-la al vicariato di Lodi Città, che si terrà a partire da settembre 2019, così da portare a compimento la vi-

sita pastorale in tutti i vicariati perla festa di San Bassiano del 2020. DelSanto patrono della diocesi è statoricordato il programma del centena-rio della nascita, con l’invito alle parrocchie e ai vicariati a valorizza-re a tempo debito momenti di pelle-grinaggio e preghiera in Cattedralee nella basilica dei XII apostoli a Lo-di Vecchio. Dopo la “pentecoste lodi-giana” del 2018, per l’anno prossimosarà possibile invitare in modo par-ticolare i giovani e gli adulti che ne-gli ultimi anni sono stati avviati alcatecumenato e alla celebrazionedella cresima, insieme alle aggrega-zioni laicali che la animano lodevol-mente, oltre che quella auspicata dei padrini e delle madrine. Conti-nua l’alternanza dei responsabili ecollaboratori degli uffici di curia edegli organismi diocesani, a servizioanzitutto degli stessi vicari.

Dopo le comunicazioni del Ve-scovo, il vicario generale ha richia-mato i prossimi adempimenti per ilperfezionamento del rinnovo dei consigli parrocchiali e vicariali, conriferimento al direttorio diocesano.A livello parrocchiale, il 16 dicembreinizierà il nuovo quinquennio dei consigli pastorali e il 1° aprile quellodei consigli per gli affari economici.A partire dal mese di gennaio ver-ranno ricostituiti i consigli pastoralivicariali. I vicari saranno impegnatiad attuare la visita alle parrocchie,prevista dalla normativa canonicauniversale e diocesana, al terminedel biennio dato ad ogni parrocchiaper l’attuazione delle disposizionidel decreto conclusivo della visitapastorale. Sono poi intervenuti i nuovi direttori diocesani di Caritase dell’Ufficio Pellegrinaggi (Carlo Bosatra e don Stefano Chiapasco) per presentare il primo le concreteiniziative sulla emergenza dei senzatetto aggravata dal rigore stagionalee dalla situazione sociale odierna eil secondo sulle prospettive di un ambito pastorale di tutto rilievo e sulle iniziative in programma. n

Dal Vescovo l’invito a potenziare tutta l’accoglienza possibile nella Casa San Giacomo (nella foto) e in altri spazi, in attesa di più adeguate strutture

L’invito a considerare «la solidarietà come la vera sicurezza» e il mandato alla Caritas per l’accoglienza notturna dei senzatetto

A SANT’ALBERTOChi ha figli in cielosi riunisce a Lodi

Un gruppo raccolto, unito dal do-lore per la perdita di un figlio o unafiglia, aperto ai genitori che arrivanocon la loro storia: ecco chi sono i ge-nitori con i figli in cielo, che si trovanonel tempo di Avvento e di Quaresimaper parlare, darsi spazio, ascoltarsi.Sabato prossimo 15 dicembre e anco-ra sabato 22, a partire dalle 15 all’ora-torio di Sant’Alberto in Lodi, si terran-no il secondo e terzo incontro di que-sto Avvento. Al termine, per chi lodesidera, alle 17.30 si potrà parteci-pare insieme alla Messa prefestiva.Agli incontri ci sono mamme e papà,a volte soltanto uno dei due se l’altronon se la sente, e comunque con tan-ti sentimenti differenti. Trovarsi èanche un modo per uscire di casa enon nascondere il dolore soltantodentro se stessi. Per altre informazioni si possonocontattare i referenti: la signora Lau-ra Carlotti di Sant’Alberto (3492262306) e monsignor Roberto Vi-gnolo che segue il gruppo da diversianni (0371 420637).

CON DON CAZZULANIIl 15 dicembreil ritiro dell’UsmiContinuano il programma di forma-zione dell’Usmi (Unione SuperioreMaggiori d’Italia) per l’anno pastorale2019-2019, che per tutta la Diocesidi Lodi è un anno di “ripensamento”.Il prossimo evento in calendario èprevisto per sabato 15 dicembre conla presenza, in qualità di relatore, didon Guglielmo Cazzulani. La mattina-ta di approfondimento sarà dedicatoalla figura di Rut e al tema “Colei cheusa misericordia, trova misericordiae ricerca misericordia”.Il ritiro (come tutti quelli del pro-gramma) sarà ospitato nella casa ma-dre delle Figlie dell’Oratorio (via Gori-ni, Lodi) e comincerà alle 9 con le lodimattutine. Alle 9.15 ci sarà la medita-zione e alle 10 l’adorazione e il tempoper le confessioni. Alle 10.45 sarà in-fine celebrata la Messa.Con l’inizio del 2019, l’incontro del 26gennaio è dedicato a Santa Teresa diGesù, e il relatore sarà di nuovo donGugliemo Cazzulani.

CHIESA I SABATO 8 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I III

di Raffaella Bianchi

Oggi, sabato 8 dicembre, solen-nità dell’Immacolata, l’Azione cat-tolica festeggia la giornata del-l’adesione. L’associazione è pre-sente nelle nostre parrocchie, sulterritorio, nei vicariati e in diocesie in ogni parrocchia ieri sera o nel-la giornata di oggi sono organizza-ti incontri e celebrazioni.

A Lodi città l’Ac partecipa allaMessa solenne che questo pome-riggio, alle 18 in Cattedrale, saràpresieduta dal vescovo monsignorMaurizio Malvestiti. Le tessereverranno presentate all’altare nelmomento dell’Offertorio per poiessere benedette dal vescovo. So-no invitati anche tutti gli aderentidell’Ac della diocesi.

L’icona biblica di quest’annoper l’Ac si rifà a Marta e Maria: “Diuna cosa sola c’è bisogno” (Lc 10,38 – 42). Lo slogan invece recita“Ricàricàti 150 per cento”, con ildoppio accento della ricarica e iltraguardo superato dei 150 anni.

Ma perché far parte di un’asso-ciazione all’interno della Chiesaoggi, quando invece sembrerebbeche ognuno preferisca fare perconto proprio? «Fare le cose insie-me è sicuramente un valore ag-giunto – dice la presidente dell’Acdiocesana Raffaella Rozzi -. Ci sirende conto solo facendo. È fatico-so dover mettersi d’accordo con glialtri, parlarsi, ma sul tempo lungono. Fare insieme significa abituar-si a fare rete e a condividere lascelta di fede e la vita concreta. Da

L’argomento “I giovani tra di-scernimento ed esperienza” tratta-to da Don Enrico Bastia, direttoredella Pastorale Giovanile di Lodi,ha raccolto un grandissimo suc-cesso fra le aderenti al Convegnodi Cultura Maria Cristina di Savoiapresenti che, al termine della pro-lusione, sono intervenute numero-se dando vita ad un dibattito moltocostruttivo su questo tema cosìcoinvolgente. «Quando sono statoinvitato a parlare al Convegno – hasottolineato don Enrico con unapunta di commozione – mi è venu-to alla mente monsignor VirginioAndena, che è stato assistentemolto apprezzato da tutte voi, unsacerdote la cui fede e carità han-no arricchito quelli che l’hanno co-nosciuto. Ero stato il suo chieri-chetto quando don Virginio eraparroco a Sant’Angelo e il suo im-pegno, le sue meditazioni sonosempre state per me una guida».Dopo questa commossa parentesi,Don Enrico ha parlato del Sinododei Giovani, voluto da Papa France-

sco che, nel suo indirizzo ai parte-cipanti venuti da tutto il mondo,aveva fortemente annunciato: «Voirappresentate il nostro futuroprossimo. Io e i miei fratelli Vescovivogliamo diventare collaboratoridella vostra gioia, metterci inascolto della vostra voce, dei vostridubbi, della vostra Fede e anchedelle vostre critiche, un mondo mi-gliore si costruisce grazie a voi, al-la vostra voglia di cambiamento».Così Papa Francesco ha dato l’av-vio ad un anno di riflessione foca-lizzato sui giovani, sul loro rappor-to con la Fede, sul discernimentoche è custode di tutte le virtù. AlSinodo erano presenti giovani udi-tori under 30 anni cui è stata datal’opportunità di intervenire perportare la testimonianza delle tra-dizioni della loro terra, ma anchele esperienze durissime dalle areemartoriate dai conflitti, le criticitàdi paesi, culture e realtà diverse.Fra i partecipanti, ha sottolineatodon Enrico, molto stimolante è sta-ta la presenza del lodigiano Gioele

Anni, 28enne uditore per l’AzioneCattolica. Ogni giorno Gioele ha te-nuto su Facebook il diario delle se-dute del Sinodo, riportando tutti itemi trattati ed esprimendo su disessi il suo punto di vista. Scorren-do questo suo resoconto, si notacome Gioele sia stato colpito dal-l’intervento di un Vescovo del NordAfrica il quale, a proposito del fe-nomeno migratorio, si è richiamatoalle parole del Santo Padre che, inmerito a questo fenomeno, ha rac-comandato di gestirlo con pruden-za. Riflettere vuol dire guardarel’altra faccia della medaglia, quellache non vediamo. Ad esempio, Gio-ele ha annotato come il Vescovoabbia sottolineato che In Tunisianon è in atto alcun conflitto per cuila migrazione in effetti avvienesolo per motivi economici, e Gioeleha sottolineato quanto complessa

sia la questione. I giovani che hanno preso parte

al Sinodo loro dedicato non hannoavuto riserve nell’introdurre temianche scottanti, come quelli relati-vi agli scandali, agli abusi nel mon-do, alle violenze. È stato sottolinea-to come siamo tutti discepoli mis-sionari di una pastorale universa-le, ma che qui ha raccolto numerideludenti. Non è sufficiente espor-re un manifesto di convocazione,i giovani vanno coinvolti perchègià dai 19 anni non intercettanopiù i messaggi della Chiesa. È im-portante intervistarli, sollecitarliad aprirsi al dialogo con la Chiesache a sua volta deve essere prontaad ascoltarli e capirli, senza timoredi vedere le proprie ferite. Il mes-saggio deve giungere fin dentroalla famiglia. Un giovane samoanonel suo intervento ha spiegato:«Noi viaggiamo sulle canoe, i gio-vani remano, gli anziani guidanola rotta. sanno come orientarsiguardando le stelle». Da parte sua,Gioele nel suo diario ha annotato:«É vero che le vocazioni sono incrisi, ma non bisogna mai dimenti-care che il processo di discerni-mento vocazionale inizia in fami-glia, dall’educazione, dalla qualità

della vita con genitori e fratelli,dall’esempio prezioso dell’amorecondiviso. I millenials pare non vo-gliano diventare adulti e alloraquando lo diventeranno? Sonocambiate le soglie e anche l’anzia-no ora è anziano a età molto piùavanzata di quanto intendesserole convenzioni del passato. Però,stando qui mi rendo conto che lescelte che si prenderanno sono ilfrutto di un percorso lungo e arti-colato di confronto e dialogo». Lariflessione sui giovani ha eviden-ziato molte tematiche ed è emersoche un Sinodo sui Giovani è innan-zi tutto un Sinodo sulla Chiesa gio-vane. Il Sinodo ha affidato ai giova-ni molta responsabilità, in primisquella di farsi sentire. Occorre an-che il tempo del silenzio e dellapreghiera per trovare le parole giu-ste. Questi giovani cristiani chenon fanno rumore ci hanno regala-to una grande speranza. Siamo co-sì abituati alle cattive notizie, allaviolenza, ai falsi miti che percorro-no le strade giovanili che dobbia-mo ringraziare il Cielo di averci in-viato un Papa che ha pensato aquesto incontro, un Sinodo davve-ro salvifico. n Maria Mazzoni

DOPO IL SINODO Al Convegno di cultura la relazione di don Enrico Bastia, direttore dell’Upg, che ha dato vita a un intenso dibattito

Le Cristine a confrontosul tema dei più giovani

Don Bastia relatore per le Cristine

ASSOCIAZIONE Oggi in cattedrale la Messa presieduta dal Vescovo

L’Ac vive la festa dell’adesionenell’anniversario dei 150 anni

laici associati nella Chiesa speri-mentiamo nell’associazione quelledinamiche che poi viviamo nellecomunità. L’Ac dovrebbe essere lacasa delle relazioni, ma non perchiudersi, ma per aprirsi. Ci hadetto ad aprile Papa Francesco:“Aprirsi significa portarsi dentrola problematica della vita”. E af-frontare insieme le cose vuol direcostruire insieme le risposte. Siparla di sinodalità: i nostri percor-si ce la fanno vivere sempre, ledecisioni si prendono insieme. Co-me dice il Papa, la santificazioneè un cammino comunitario».

Un cammino che in Ac contaaderenti di tutte le età, a partiredai più piccoli, tanto che ancheuna rappresentanza lodigiana sa-rà a Roma dal 14 al 16 dicembreper il Convegno nazionale educa-tori Acr. Per i nonni invece, dice

Angelo Pagani: «Non siamo sol-tanto destinatari di attenzioni eaiuto ma anche protagonisti. Inonni possono essere ancora atti-vi nella famiglia innanzitutto, enella Chiesa, nella società, in poli-tica. Propositori di valori nei con-fronti degli altri ma anche di solu-zioni ai problemi attuali. Per noisono molto importanti i contattiintergenerazionali: che giovani eanziani si capiscano sempre più.I nonni possono portare il valoredella solidarietà, loro ne hannofatto esperienza, hanno passatoperiodi in cui la solidarietà risol-veva vari problemi di conviven-za».

Infine, per l’Avvento l’Ac pro-pone “La preghiera del deserto”,lunedì 10 e lunedì 17 dalle 19 alle21 alla Casa della Gioventù di Lo-di. n

Alle 18 la Santa Messa in cattedrale presieduta da monsignor Malvestiti, che benedirà le tessere dell’Azione Cattolica

UPG Verso la professione di fedeUn pellegrinaggioper i ragazzidi terza media

Un pellegrinaggio a Roma tutto dedicato airagazzi che faranno la loro professione di fede nel2019. Ad organizzarlo è l’Ufficio di pastorale giova-nile: si terrà da venerdì 29 a domenica 31 marzo,durante il periodo della Quaresima del prossimoanno. La quota di partecipazione è di 175 euro,occorre iscriversi entro il 20 dicembre e in concomi-tanza versare la caparra di 75 euro. Il programmaprevede la partenza, venerdì 29, e l’arrivo a Romaper il pomeriggio. In apertura del pellegrinaggiosarà celebrata la Messa nella basilica di San Paolofuori le Mura. La giornata di sabato 30 marzo saràtutta impegnata nella visita alla città, con gruppisuddivisi a seconda dei pullman e dei vicariati.Domenica 31 tutti si recheranno a San Pietro perpartecipare alla Messa e poi alla recita della pre-ghiera dell’Angelus guidata da Papa Francesco. Chidesidera altre informazioni o vuole iscriversi, puòfare riferimento alla propria parrocchia, che è incontatto con l’Ufficio diocesano di Pastorale giova-nile.

Il pellegrinaggio è proposto a tutti i ragazzi delladiocesi che frequentano la terza media. Insieme,“sui passi della fede”, l’esperienza guarda a quelcammino che per questi giovanissimi e giovanissi-me potrebbe portare alla professione di fede duran-te l’anno 2019: ciascuno la farà, a partire dalla pri-mavera, in tempi diversi secondo quanto organizza-to nel proprio vicariato.

La preparazione alla professione di fede è co-minciata dopo la Cresima, in seconda media, e pro-segue anche quest’anno nei singoli vicariati. Natu-ralmente anche chi non partecipa al pellegrinaggiopotrà fare la professione. Ma per chi può e lo deside-ra, il viaggio dal 29 al 31 marzo prossimi potràessere un momento importante da vivere in gruppoe che nello stesso tempo farà assaporare una di-mensione diocesana e… universale come Romaevoca e rappresenta.

Informazioni sempre aggiornate si trovano sulsito internet dell’Upg. n Raf. Bia.

IV I CHIESA I SABATO 8 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

ISTANTANEE Alcuni flash esprimono il nostro tornare con la mente alla grazia dei giorni di incontro con il Vescovo

Ripensando alla Visita pastoraleCon l’avvento è iniziata la pro-

clamazione nella liturgia del terzociclo delle letture. Siamo nell’annoC e l’evangelista che ci accompagnaè Luca. Da lui è tratta la frase guidadella visita pastorale in atto nei vi-cariati di Paullo e Spino: “Uscirono...evangelizzando”. Ed effettivamentedi parrocchia in parrocchia si con-ferma generosa la risposta al Signo-re nella accoglienza del suo inviato,il vescovo quale successore degli apostoli.

Generosa come la proclamazio-ne e l’ascolto della Parola che salvaperché interpella la vita in tutte lesue componenti mandando i disce-poli dalla liturgia alle famiglie, trale nuove generazioni coi loro lin-guaggi preferiti accanto alla scuolae al lavoro, ossia la dimensione mu-sicale, quella sportiva e associativain genere. Così nell’insieme dei bat-tezzati il mondo può vedere perchénell’insieme ecclesiale dei battezza-ti un popolo che va incontro al Si-gnore portando la notizia della vitabuona del vangelo. Mentre i disce-poli vanno giorno per giorno incon-tro al Signore, sono chiamati alle buone opere da compiere con Lui,la conversione dal peccato, la lode,la carità solidale verso tutti i poveri,i rifugiati, i profughi, gli emarginatie gli esclusi per non emarginare Dioed inesorabilmente noi stessi.

Alcuni flash esprimono il nostroripensare alla grazia dei giorni dellavisita. E ad alcuni momenti rimastiin stand by dopo la cronaca pun-tualmente offerta.

Da MODIGNANO (foto alla portadella chiesa di sant’Andrea), in par-rocchia di Casalmaiocco, viene il richiamo alla Eucaristia nella suacentralità domenicale: da essa sca-turisce e ad essa tende l’intera visi-ta pastorale. Il vescovo Maurizio hafatto sosta a Modignano prima di giungere alla chiesa parrocchialeper la festa patronale di san Marti-no che coincideva con il suo pas-saggio.

BOFFALORA (foto del vescovocol parroco e i protagonisti) ha con-cluso la visita con un incontro di preghiera in una chiesa gremita lasera di s. Andrea, col messaggio diunità e pace che gli apostoli portanosempre con sè. Era animato dal coro

parrocchiale e da oltre venti giovanichitarristi che hanno eseguito branimolto coinvolgenti. Un buon grup-po di giovani del resto si era ritrova-to giorni prima nell’oratorio di Bof-falora (sono ritratti col vescovo) perla catechesi vivacemente parteci-pata e la cena insieme.

TRIBIANO ci consegna qualchealtra immagine dei luoghi di lavoro(nella foto due momenti alla Vorti-ce) con l’amichevole presenza delvescovo Maurizio tra dirigenti ed operai ad incoraggiare l’umano e l’arte del lavoro, che ha distinto quanti hanno avviato esperienze imprenditoriali veramente ammire-

voli, perseguendo il benessere inte-grale dei singoli e delle famiglie, cheformano la società. E ancora i gio-vani di Tribiano e delle altre piccolecomunità storiche dello stesso Co-mune, col vescovo nella catechesiserale (foto in sala parrocchiale), enell’attività calcistica presso gli im-pianti comunali dove si è recato lasera conclusiva della visita pastora-le per un saluto e la benedizione. Maa Tribiano - come in tutte le altre parrocchie - le visite ai luoghi dellavita sono state intercalate da quellenelle case ai malati e agli anziani per ricordare a tutti che la solidarie-tà è la nostra sicurezza. n

Dall’alto i giovani di Tribiano, quelli di Boffalora e la serata che ha concluso la visita nel paese. Due foto alla Vortice di Tribiano e il Vescovo con alcuni giovani calciatori. La visita alla chiesa di Sant’Andrea a Modignano

CHIESA I SABATO 8 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I V

VISITA PASTORALE In questi giorni sono al via gli incontri nelle parrocchie di Postino, Dovera e Roncadello

Continua il cammino del Vescovo

Sarà la solennità dell’Immacola-ta Concezione, oggi, a sancire l’ini-zio della Visita pastorale del vesco-vo Maurizio nelle parrocchie di Do-vera, Postino e Roncadello.

Stamattina, infatti, il vescovosarà accolto alle ore 9.45 presso lachiesa dell’Apparizione della BeataVergine Maria a Dovera, per poi spo-starsi alle ore 10 nella parrocchialedi San Lorenzo, dove celebrerà la Santa Messa.

Domani, invece, il vescovo saràgià dalle nove a Barbuzzera, dove benedirà i partecipanti alla Santa Messa nel santuario di Sant’Ilario-ne, mentre alle 9.15 sarà accolto inmunicipio a Dovera, dove incontre-rà i rappresentanti del consiglio co-munale e i cittadini.

Al termine dell’incontro, sarà ilmomento di spostarsi a Postino, do-ve alle ore 10.30 sosterà in preghieraal cimitero, mentre alle 11 presiede-rà la Santa Messa nella chiesa par-rocchiale dei santi Naborre e Felice,fermandosi poi a salutare i fedeli.

Nel pomeriggio di domani, inve-ce, si terranno alcuni momenti di incontro nel teatro Don GiancarloSali presso l’oratorio San GiovanniBosco. Alle 15.30 il Vescovo incon-trerà le famiglie dei ragazzi dell’ini-ziazione cristiana, alle 16.15 i ragaz-zi dalla prima alla quarta elementa-re con i loro catechisti, mentre alle16.45 incontra i ragazzi della quintaelementare e delle scuole medie coni loro catechisti. Alle 17.15, presso lapalestra comunale, incontrerà infi-ne gli anziani per lo scambio degliauguri natalizi. Alle ore 18, l’intensagiornata del vescovo Maurizio si concluderà con la Santa Messa nellaparrocchiale di Santa Maria Assun-ta a Roncadello.

La Visita pastorale proseguiràil lunedì sera con l’incontro, nel-l’oratorio Luigi Gonzaga, con i consi-gli dell’Unità parrocchiale, i volon-tari, il gruppo liturgico, la Caritas e

il Gruppo missionario, mentre mar-tedì pomeriggio sarà nelle scuole primaria per l’incontro con gli stu-denti, quindi pregherà alle 15.30 alcimitero di Dovera e, a seguire, al santuario di San Rocco. n

Dall’alto la chiesa di Dovera, quella di Postino e quella di Roncadello

Visita pastorale del vescovo MaurizioVICARIATI DI PAULLO E SPINO D’ADDA

Chiesa di Lodi

Celebrazione Eucaristica nelle comunità parrocchiali

Gradella - Reliquiario di San Bassiano in argento

“...uscirono... evangelizzando”

SETTEMBRE 2018SABATO 8 Paullo ore 18.00LUNEDÌ 10 Celebrazione Vicariale al Pratello ore 21.00 DOMENICA 16 Spino d’Adda ore 10.00SABATO 22 Gradella ore 18.00DOMENICA 23 Nosadello ore 10.00 Galgagnano ore 11.15DOMENICA 30 Colturano ore 10.30

OTTOBREDOMENICA 7 Balbiano ore 10.30 Mignete ore 15.15DOMENICA 21 Muzzano ore 9.00 Zelo Buon Persico ore 10.30DOMENICA 28 Tormo ore 9.15 Crespiatica ore 10.30

NOVEMBREDOMENICA 4 Dresano (chiesa Madonna delle Grazie) ore 10.30DOMENICA 11 Casalmaiocco ore 10,30SABATO 17 Mulazzano ore 17.30DOMENICA 18 Cassino d’Alberi ore 10.00DOMENICA 25 Boffalora d’Adda ore 10.00

DICEMBREDOMENICA 2 San Barbaziano ore 9.30 Tribiano ore 11.00SABATO 8 Dovera ore 10.00DOMENICA 9 Postino ore 11.00 Roncadello ore 18.00DOMENICA 16 Quartiano ore 9.45 Cervignano d’Adda ore 11.00SABATO 22 Cadilana ore 20.30DOMENICA 23 Abbadia Cerreto ore 9.30 Corte Palasio ore 11.00

GENNAIO 2019SABATO 12 Marzano ore 17.00DOMENICA 13 Merlino ore 10.30 Comazzo ore 17.00DOMENICA 20 Lavagna ore 10.30

(Lc 9,6)

Prosegue il cammino versol’unità parrocchiale tra le due co-munità di San Lorenzo di Doverae dei Santi Naborre e Felice di Po-stino, dove questa settimana il ve-scovo Maurizio si recherà in visitapastorale. Le due parrocchie sonoguidate da don Marcello Tarenzi,parroco di Postino e amministrato-re parrocchiale di Dovera, suppor-tato da monsignor Giuseppe Rai-mondi, collaboratore pastorale.

Don Marcello, che è anche ret-tore del santuario di San Rocco diDovera, ha vissuto la propria in-fanzia in queste zone, ed ha chiarala situazione: «Da secoli le nostredue comunità hanno camminatoautonomamente, a volte anche concontrapposizioni, sviluppando cia-scuna una propria identità. È il mo-

mento, però, di superare queste di-visioni, di considerare le diversitàcome un’opportunità di crescita edi camminare finalmente insie-me». Un esempio del vissuto diver-so delle due comunità è, ad esem-pio, il fatto che, nonostante la vo-cazione agricola sia comune, la co-munità di Postino si sia costruitasulla piccola proprietà, mentre aDovera è prevalso il latifondo: «Unvissuto diverso che dobbiamo vi-vere come ricchezza reciproca».

Camminare insieme, secondodon Marcello, consente anche disfruttare al meglio occasioni dicrescita che, nei decenni, hannosolo sfiorato questo territorio:«Siamo il polmone verde di questaparte di Lombardia, ma abbiamobisogno di lavoro, perché è difficile

sviluppare una comunità e crearemomenti di aggregazione in unarealtà in cui la maggior parte sonopendolari, e in cui anche l’urbani-stica, con alcuni interventi edilizidei decenni passati, non favorisceaggregazione». Questa consapevo-lezza è alla base del lavoro che donMarcello sta portando avanti nelledue parrocchie e che è alla base delsuo impegno nelle varie dimensio-ni della parrocchia.

Ma a queste due parrocchie siaggiunge una terza piccola realtà,quella di Roncadello, che da decen-ni è guidata da monsignor Bartolo-meo Codecasa. «Ho visto il paesecambiare radicalmente da quandosono arrivato qui – spiega il sacer-dote, che è parroco a Roncadellodal 1976 -. I cittadini di antica resi-

denza rimangono affezionati, mai giovani gravitano più su Dovera,che ormai è praticamente fusa aRoncadello, e qui è rimasto poco:le antiche cascine sono disabitate,e le nuove ville sono a ridosso diDovera». Questo cambiamento hainfluito anche sull’attività pastora-le: «Il giornalino parrocchiale èunico con Dovera e Postino, e moltiragazzi ormai frequentano il cate-chismo nelle parrocchie adiacenti.Il problema di Roncadello è chemancano i bambini: ci sono un pa-io di battesimi all’anno, e la parroc-chia si riduce sempre di più. L’ora-torio rimane frequentato perchéc’è un bel campo da calcio: quelloresiste, ma per il resto il baricentrosi è spostato». n Federico Gaudenzi

LA RIFLESSIONE Intervista alle guide delle tre parrocchie, don Marcello Terenzi e don Bartolomeo Codecasa

Comunità chiamate a cercare l’unità e la collaborazionee a vivere le differenze come reciproco arricchimento

VI I CHIESA

torio in dormitori, vissuti soloda chi ha acquistato casa qua at-tirato dall’oggettiva tranquillitàdella zona e dal verde che la ca-ratterizza ma poi non contribui-sce a far vivere la comunità».

Idee e ricette per far fronte al pro-blema?«Siamo partiti con la volontà diintervenire sulla riqualificazio-ne della viabilità, in particolarelavorando sulla Bergamina, oggiarteria estremamente trafficatache taglia in due il nostro terri-torio. L’obiettivo che ci siamoposti è quello di spostare il traf-fico all’esterno per poter avviareun progetto di riqualificazioneurbana e per attirare attivitàpiccole e medie, artigianato so-prattutto e piccola industria, ca-paci di rivitalizzare il tessutoeconomico di Dovera. Abbiamopoi un altro aspetto che ci sta acuore».

Quale?«È costituito da un grande

patrimonio ambientale da valo-rizzare e far conoscere. Sono i 21fontanili che rappresentano unapreziosa risorsa che intendiamotutelare e trasformare a sua vol-ta in punto di forza capace di ri-chiamare attenzione».

Ci sono poi altri progetti in fase dielaborazione ed ultimazione?«Diversi, certamente. Ad esem-pio stiamo lavorando per porta-re a Dovera una Rsa, una strut-tura di assistenza qualificataper i nostri anziani che, in casodi necessità, oggi devono rivol-gersi a Residenze Sanitarie Assi-stenziali lontane. Abbiamo giàindividuato l’area adatta e stia-mo portando avanti i passi ne-cessari per un intervento che ri-teniamo importante per ridurredisagio e difficoltà che in tanti, aDovera ma anche nei comuni li-mitrofi, si trovano a vivere».

Attenzione alle fasce più deboli dellapopolazione, ma anche lavoro co-stante per la vita quotidiana del co-mune. Quando conta la presenza delmondo del volontariato?

cupazionali. Il nostro comunenon ha vissuto l’insediamentodi grandi gruppi industriali, nonabbiamo zone industriali capacidi offrire lavoro».

La vedo preoccupata.«Quello della disoccupazione èprobabilmente uno dei problemimaggiori per la nostra area, e siporta dietro una serie di altrequestioni. C’è, concreto, il ri-schio di abbandono da parte dichi cerca altrove opportunità la-vorative e, per contro, la trasfor-mazione di zone del nostro terri-

Immagini svariate del territorio comunale di Dovera, Postino e Roncadello

«È certamente fondamentale,abbiamo tantissime associazio-ni che operano in tutti i campi,dallo sport alla cultura, dal so-ciale alle attività ludiche, e tuttesostengono e integrano attiva-mente il lavoro del comune arri-vando anche là dove per noi, acausa anche e soprattutto delleristrettezze cui siamo costretti,faremmo fatica ad arrivare. Ma-nifestazioni, corsi, iniziative di-verse, che contribuiscono a faredi Dovera un comune attivo epropositivo».

Ristrettezze economiche che rap-presentano un leit motiv costanteper tutti i piccoli comuni della pro-vincia, ma per le quali è difficile tro-vare soluzioni.«Esattamente. Del resto, se do-vessi pensare ad un sogno perDovera e per il suo futuro, nonposso non pensare che la solu-zione di molte delle problemati-che che ci troviamo ad affronta-re quotidianamente potrebberotrovare soluzione se ci potessi-mo accorpare a Lodi».

Dovera con Lodi? Questa è una gran-de novità.«Siamo piccoli, e io credo che ilfuturo stia proprio nella capaci-tà di unirsi e di mettere assiemele forze. Penso a Lodi per unaquestione di distanza (4 i Kmche separano Dovera da Lodi, 55quelli da Cremona, ndr) ma an-che per legami storici. Siamo uncomune a cavallo tra due pro-vince, cinque frazioni che con-tano poco meno di 4mila abitan-ti, e che con Lodi forse potrem-mo avere più peso e importan-za».

Nel frattempo Dovera, come tuttal’area, attende la soluzione a quelloche è un altro dei problemi più senti-ti, la mancanza di una linea di tra-sporto ferrata in grado di offrire unarete di trasporto pubblico efficace.«Si, quello che manca è certa-mente un’alternativa al traspor-to su gomma. Anche per noi ilprolungamento della MM3 finoa Paullo potrebbe rappresentareil coronamento di un sogno. Cer-to già la realizzazione della tan-genzialina in grado di spostare iltraffico dalla Bergamina offri-rebbe un primo passo verso lasoluzione al tema del traffico,ma resta quello del trasportopubblico che, seppur funzionaledurante il periodo scolastico, su-bisce una “crisi” nel periodoestivo quando raggiungere Lodio Milano diventa estremamentedifficoltoso. Oggi una parte deinostri concittadini, soprattuttostudenti, gravita attorno a Cre-ma, mentre lavoratori e pendo-lari devono raggiungere o Lodi oMilano, e in questo caso è chiaroche collegamenti più efficientisarebbero i ben venuti». n

di Barbara Sanaldi

Piccolo borgo agricolo d’ori-gine romana, terra di passaggioattraversata da assi viari di vita-le importanza, crocevia tra dueprovince con gli occhi aperti suuna terza, Dovera «dopo anni distallo sta finalmente iniziando amettersi al passo con i tempi».Non fa sconti alle carenze «chene hanno segnato il passato», ealle difficoltà «con le quali ci mi-suriamo quotidianamente», Mi-rko Signoroni, 45 anni, impiega-to, dal 2014 primo cittadino, allatesta di una lista civica, di Dove-ra, comune provincia di Cremo-na, storicamente legato a Lodicon un occhio puntato a Milanoe alla sua vicina area metropoli-tana.

Proviamo a raccontare Dovera a chinon la conosce?«Siamo una piccola realtà chedopo anni di stallo ha finalmen-te iniziato ad essere al passo coni tempi. Il comune è rimasto fer-mo per anni sul fronte di servizie strutture, mancava di una se-ria programmazione capace difar fronte ai cambiamenti nelfrattempo intervenuti in una re-altà che è cambiata e che richie-de attenzione e progettazione.Negli ultimi anni abbiamo pun-tato la nostra attenzione sui ser-vizi per la prima infanzia, sulleesigenze delle scuole e sui servi-zi alla persona in generale. Ab-biamo avviato il rifacimento delplesso scolastico e puntato alsostegno alle famiglie».

Realtà piccola che affronta, cometutti i comuni minori, diverse diffi-coltà su più fronti, se dovesse indi-carne uno, su cosa punterebbe il di-to?«Certamente sulle difficoltà oc-

PARLA IL SINDACO La Bergamina attraversa il centro abitato tagliandolo in due

Da più di mezzo secolo Doveraspera in una nuova tangenzialeLa valorizzazione dei 21 fontanili, «una preziosa risorsa che intendiamo tutelare e trasformare in un vero punto di forza»

I SABATO 8 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I VII

medie lodigiane (rispettiva-mente 32,6 e 21,7).

Migrazioni e natalitàNei sei anni dal 2012 al 2017 Do-vera ha dato residenza a 633persone provenienti da altri co-muni, ma a trasferirsi altrovesono stati in 725, 92 in più, an-che se le singole annualità han-no fatto registrare saldi di se-gno opposto. L’emorragia di re-sidenti è stata in parte compen-sata dagli arrivi dall’estero (99 afronte di sole 42 partenze).

Il tasso naturale nel periodoè lievemente attivo (205 nuovinati contro 198 decessi, +8 nel2017). Il tasso di natalità è risali-to nel 2017 all’11 per mille circa,vicino al massimo dell’11,4 regi-strato nel 2012 e ben lontanodal minimo del 5,9 fatto segnaredue anni più tardi. Più in lineacon il dato lodigiano l’8,5 permille registrato nel 2015 e nel2016.

Gli stranieriIl top era stato raggiunto a ini-zio 2015 con 350 unità (8,9 percento rispetto all’1,7 del 2001).Poi il numero degli stranieripresenti a Dovera aveva comin-ciato lentamente a ridursi finoai 331 (8,6 per cento dei residen-ti) al 1° gennaio 2017. L’annoscorso nuova impennata a 348.La comunità più numerosa èquella romena 100 presenze ainizio 2018), ma è forte anche lacomunità senegalese con 44.Seguivano marocchini (39), egi-ziani (35), 17 i cittadini del Ban-gladesh, 15 gli albanesi e 11 gliindiani. Poi altre 30 nazionalitàcon meno di dieci rappresen-tanti. Oltre il 78 per cento deglistranieri rientra nella fascia dipopolazione cosiddetta attiva,gli under 15 erano 18 per cento,gli anziani poco più del 3.

TerritorioDovera contava al censimento2011 una densità demograficadi 187 abitanti per kmq; diecianni prima erano 169, nel 1991154. La crescita ha seguito iltrend regolare dell’incremento

della popolazione che non haper altro avuto come conse-guenza un eccessivo consumodi suolo: nel primo decennio delsecolo infatti l’incidenza dei nu-clei abitati sul territorio comu-nale è cresciuta solo di tre deci-mi di punto, passando dal 6,1 al6,4 per cento. Anche l’età mediadel patrimonio edilizio recente(post 1962) è cresciuta con rego-larità, di 5 anni ogni dieci fino ai25,5 del 2011, segno di un rinno-vamento discreto che ha subitouna accelerazione con l’iniziodegli anni Duemila (15,3 l’indicedi espansione edilizia del 2001contro il 6,2 e il 5 dei due censi-menti precedenti). Con l’incre-mento della quota di abitazionidi proprietà, arrivate al 77,4 percento del totale (erano il 66,5nel 1991), è migliorata anche laqualità degli edifici: nel 2011quelli considerati in buono sta-to erano il 92,8 per cento controil 73,5 di dieci anni prima. Restaun 6 per cento di abitazioni sto-riche (cioè ante 1919) ancora oc-cupate.

IstruzioneIl livello medio di istruzione deiresidenti a Dovera si è incre-mentato soprattutto dall’iniziodel secolo. I giovani di 30-34 an-ni con istruzione universitariasono infatti passati dal 3,9 al15,4 per cento. Più progressivo

di Aldo Papagni

È in provincia di Cremona,sia pur in diocesi di Lodi, ma percerti versi – sotto il profilo de-mografico – rappresenta quasiperfettamente il profilo stan-dard della provincia di Lodi. Do-vera contava al 1° gennaio 2018,data dell’ultimo rilevamento uf-ficiale dell’Istat, 3.841 abitanti,12 in meno dell’anno prima, 71in meno rispetto al massimo di3.912 registrato nell’ottobre2013. Anche a Dovera, come inmolti altri centri vicini, la cre-scita demografica si è arrestatanegli ultimi anni, dopo quaran-t’anni di crescita regolare, al rit-mo ci circa l’1 per cento all’annoche ha portato i residenti da2.642 del censimento 1971 (livel-lo più basso dagli anni Settantadell’Ottocento) al livello attuale.

La composizione demograficaAll’inizio del 2017 Dovera conta-va una popolazione maschileappena più elevata rispetto aquella femminile (1.931 unitàcontro 1.922), ma nel corso del-l’anno la situazione si è ribalta-ta (1.919 a 1.922). Sempre a ini-zio 2017 i celibi prevalevano de-cisamente sulle nubili (900 con-tro 728), dato per altro compen-sato dalle vedove (210 controsoli 43 vedovi). Sostanzialmen-te in equilibrio mariti e mogli(960 a 952), come pure i divor-ziati (60 di cui 32 donne).

Come dicevamo, Dovera ri-flette quasi esattamente lamappa demografica della vici-na provincia di Lodi. Al 1° gen-naio 2017 i residenti con più di64 anni erano 823, pari al 21,4per cento (nel Lodigiano eranoil 21,7): la quota si è incrementa-ta in cinque anni di 115 unità,pari a 3 punti percentuali. CheDovera stia invecchiando lo te-stimonia la contrazione dellafascia di popolazione attiva,scesa nel quinquennio di 93unità, cioè di 2,3 punti percen-tuali (da 2.591 a 2.498). Tengonosostanzialmente i giovanissimial di sotto dei 15 anni, che al-l’inizio del 2017 erano 532 (13,8per cento) quando cinque anniprima erano 559 (14,5). Nel Lodi-giano sono il 14,1.

Il trend peggiorativo si riflet-te sull’indice di vecchiaia cheha superato quota 150 (154,6contro 126,6 di cinque anni pri-ma). Gli indici di dipendenza an-ziani (32,9) e di dipendenza gio-vani (21,3) - che misurano i rap-porti tra le due categorie di over64 e under 15 con la popolazio-ne attiva - si sono allineati alle

l’incremento degli adulti con di-ploma o laurea: erano il 20,8 percento nel 1991, sono saliti al 32,6dieci anni dopo e al 47,2 nel2011. Al censimento 2011 eranoperò ancora 17 i ragazzi tra i 15 ei 24 anni che avevano abbando-nato la scuola dopo la licenzamedia (contro i 42 di vent’anniprima e i 24 del 2001).

LavoroStando al censimento 2011, 56doveresi su cento avevano unlavoro o lo stavano cercando,dato in lievissimo incrementorispetto alle rilevazioni prece-denti. Ma se tra gli uomini lapercentuale era sostanzialmen-te stabile (anzi in flessione di 3punti rispetto al 1991), tra ledonne si registrava una presen-za sul mercato del lavoro via viapiù consistente (44,2 contro il38,6 di dieci anni prima). Anco-ra relativamente elevata (19 percento) la quota di giovani inatti-vi.

Sempre nel 2011 il tasso didisoccupazione, che era scesoal 5 per cento nel 2001, si era ri-portato ai livelli di vent’anniprima (7,8 per cento). L’incre-mento maggiore si è registratoin campo femminile (dal 6,8 al12,2 per cento), mentre in quellomaschile il peggioramento del-l’indice è stato meno evidente(dal 4 al 4,9 per cento).

Leggermente consolidatoappariva il tasso di occupazio-ne totale (51,6 per cento): stabileper gli uomini (64,1), in lieve au-mento per le donne (38,2 percento, 2,3 punti in più), ma atte-stato su livelli inferiori a quellimedi del territorio.

Il settore con la maggiorequota di occupati era ancoral’industria (39,4 per cento, in lie-vissima flessione), mentre ilterziario aveva preso consi-stenza (dal 31,6 al 37,4 per cen-to) e il commercio si era con-tratto (dal 20 al 17,5 per cento).Ancora discreta (5,8 per cento)la componente agricola che eraperò doppia (12,6 per cento)vent’anni prima. n

DOVE VA LA VISITA PASTORALE Tra gli stranieri i più numerosi sono i romeni

Ha un tessuto socioeconomico simileal Lodigiano, ma è in terra cremoneseUna originalità: negli ultimi sei anni sono arrivate 633 persone da altri comuni, ma a trasferirsi altrove sono state 725, novantadue in più

VIII I CENTROMISSIONARIO I SABATO 8 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

di Eugenio Lombardo

Personalmente, credo che i distac-chi non esistano. Non ci si separamai del tutto. Suor Adriana Bricchi,lodigiana, originaria di Zelo BuonPersico, missionaria in Corea delSud dal 1959, religiosa delle Figliedi Maria Ausiliatrice, cerca di per-suadermi del contrario. Mi dice chela sua vita è stata una continuaeducazione al distacco, soprattuttodalle cose futili.

Mentre conversiamo, la suorasi dirige verso la finestra della cuci-na; osserva l’aia della cascina (èospite dal fratello Ambrogio, ndr),sita alla frazione Cassignanica diRodano. È una giornata di nebbia,la prima della stagione. «Anche aSeul – spiega suor Adriana – c’è lanebbia, ma solo nei pressi dei corsid’acqua. In città, invece, non c’è».

Suor Adriana è una donna cheha sempre avuto una disciplinaferrea verso i propri doveri; questola protegge nei momenti di maggio-re commozione: ci sono cose chesi devono fare, e basta. Adesso, pe-rò, è diverso: «Non so perché que-sta nostra conversazione ha quasiassunto la caratteristica di unaconfessione, quantunque laica. Enon so perché le abbia aperto cosìil mio cuore. È l’ultima volta chevengo in Italia: tra poco ripartiròper la Corea e lì mi fermerò persempre. I distacchi fanno parte del-la vita».

Come fa ad avere la sicurezza che nontornerà mai più in Italia?«Lo dice la mia carta d’identità: va-do per gli 87. Da quando sono inmissione, mediamente ho fattorientro ogni dieci anni. Ho più di unmalanno di salute, e già questoviaggio era in forse. Vuole che a 97anni mi rimetta su un aereo e torniqui? Spero di esserci, ma non credoche avrei le forze sufficienti per unnuovo viaggio. No, questo è statodavvero il mio ultimo rientro».

Quanto le pesa il distacco?«Noi eravamo in cinque, adessosiamo rimasti mio fratello Ambro-gio ed io. Ho provato a cercare qual-che mia amica d’infanzia: sonomorte tutte, anzi un paio sono an-cora in vita, ma hanno l’Alzheimere non comunicano più. D’altra par-te l’esperienza missionaria è unavita di rinunce: alla lingua, alle abi-tudini, persino all’alimentazioneusuale, e quindi anche agli affettioriginari».

E poi, suor Adriana, invecchiare avràpure i suoi prezzi…«Quando ero ragazza e vedevo le

persone con la mia età di oggi, pen-savo: questi vecchi! Adesso, devodire che io, malgrado mi avvicini ainovant’anni, non mi sento assolu-tamente anziana: ho il cuore giova-ne! Eppure nella mia vita più volte,per ragioni di salute, sono stata vi-cina alla morte: si vede che il Signo-re non mi ritiene ancora maturaper il Paradiso...».

Come ha trascorso quest’ultima perma-nenza in Italia?«Ho lavorato tanto al computer, inquanto seguo pure la nostra mis-sione in Mongolia, e vi sono statidiversi problemi di carattere am-ministrativo con la nostra amba-sciata relativi all’apertura di unanuova scuola materna. Ho fatto vi-sita anche ai parenti, che ho sparsiin varie province. Poi, andando aMessa, pure due volte al giorno;pregando; osservando la gente».

Che idea s’è fatta sulla società odierna?«Le famiglie hanno perso di vistal’essenziale. I genitori fanno di tut-to affinché i loro figli siano felici,ma solo nel possesso delle cosemateriali. Non trasmettono la fede,quella capacità di gioire profonda-mente a prescindere dall’idea dipossesso. Ai miei tempi non eracosì. Ho deciso di consacrarmiquando, ancora ragazzina, mi sonoposta una domanda essenziale:perché sono stata creata da Dio?».

Da cosa nasceva questo interrogativo?«Forse dal percepire nettamente

l’inutilità del superfluo e dal volercercare il senso profondo delle co-se: essere creati da Dio significaappartenergli, ed io ho voluto farloin termini totali».

Come si può descrivere questa apparte-nenza?«È come un camminare insieme.Ogni occasione per me è un incon-tro con il Signore. Anche nella pre-ghiera, che è il momento più intimodi questa relazione. Ma questi con-testi si devono esprimere, per cosìdire, alla buona, così come si devevivere la vita. La semplicità è laforma più autentica dell’esisten-za».

L’Italia può ancora dirsi un paese cristia-no?«È il mondo ad avere perso il sensodi Dio. Ma io mi chiedo, proprio apartire dalla bellezza del Creato,come si possa negare la sua esi-stenza? Nel vedere questo persi-stente rifiuto di Dio, provo una sof-ferenza inimmaginabile. Ma, poi,perché le sto raccontando questecose?».

Lei è stata un’animatrice per la gioventùcoreana, da cui è stata molto amata…«Le bambine di ieri sono diventatele nonne di oggi: molte di loro nonavevano una precisa identità reli-giosa, ma noi le abbiamo accolte,e so che tante fra loro sono cattoli-che. Segno che abbiamo seminatobene. Tutt’oggi mi sento molto vici-na alle giovani che frequentano lanostra scuola: per me sono comeuna calamita, perché sono un pon-te verso il futuro dell’umanità».

Anche chi ha una fede diversa mostradi apprezzarvi e volervi bene…«Abbiamo accolto tutte, permet-tendo loro di studiare e di avereun’istruzione, gratuitamente, men-tre in Corea chi non poteva permet-tersi di pagare la retta della scuolaveniva escluso. Contestualmente,abbiamo offerto un pensionato allegiovani che arrivavano dalle cam-pagne, e insegnato loro un mestie-re per quelle che non volevano pro-seguire gli studi».

Lei, suora, in cosa era impegnata?«Nell’organizzazione del pensiona-to, ma svolgevo attività di segrete-ria anche per la nostra scuola nonparificata, ma che dava l’opportu-nità di sostenere un esame esternoper il conseguimento del titolo distudio».

Segue ancora queste attività?«Ancora oggi svolgo il lavoro di se-greteria. Sono depositaria diun’esperienza importante, essendo

la suora più anziana dell’Istituto,più giovane di me c’è solo una con-sorella, ma lei è filippina e quindisi occupa esclusivamente dellagente del suo paese».

La identificano come una suora italia-na?«In realtà, sono una di loro. Mi han-no dato la cittadinanza onoraria diSeul, il sindaco mi ha premiato. Maè solo una cosa coreografica, infattinon chiederò di divenire ufficial-mente cittadina coreana. Io appar-tengo solo al Signore».

Le vocazioni religiose scarseggiano; an-che nel vostro Istituto?«Purtroppo, sì. Abbiamo una reli-giosa 25enne, ma è un’eccezione;d’altra parte in Istituto si entra do-po un periodo di formazione e dicrescita individuale, e anche dopoavere lavorato, in quanto si deveessere sicuri della scelta di rinun-ciare alla vita laica. Piuttosto sonoi numeri ad essere inequivocabili:trent’anni fa avevamo venti, venti-cinque richieste l’anno. Adesso, tread andare bene».

Il 18 dicembre riparte per la Corea…«Si deve andare, è inutile lasciarsistrapazzare il cuore dai sentimenti.Ma i parenti stanno organizzandoun “Bricchi days”, verranno da ogniparte, persino dall’Inghilterra doveho un nipote, originario della Co-rea. Vivrò un momento importante:sarà un giorno di addio, ma devoeducarmi al distacco, e non viverlocome una cosa dolorosa».

Vuole dire qualcosa ai lodigiani?«Sì. Vorrei dire che vivere credendoin Dio significa avere un’esistenzagioiosa. Non si deve rinunciare allafede, neppure quando la strada del-la ricerca si fa complicata, difficile.Il Signore sa farsi trovare, se lo sicerca».

Dopo un delizioso caffè, è l’ora dei con-gedi. Suor Adriana si affaccia sul patio,non indossa il giaccone, l’aria gelida miattraversa il corpo, mentre lei non batteciglio, assorta, anche il freddo le è indif-ferente. Quindi è l’ultima volta che laincontro, ma capisco che non è il casodi convenevoli. Però, bofonchio: «Saròio a venirla trovare in Corea, perché perme non esistono ultimi incontri».Salgo in auto: vedo suor Adrianache mi saluta in pieno stile orienta-le, giungendo le mani, in un gestocosì simile a quando si prega. Necolgo il senso in piena profondità.Stasera, prima di addormentarmi,ravvivo l’incontro con il Signore: miraccomanda suor Adriana Bric-chi. n

Suor Adriana Bricchi è nata a Zelo Buon Persico: ha raggiunto la missione in Corea del Sud nel lontano 1959

TESTIMONIANZE Suor Adriana Bricchi, 86 anni, lodigiana di Zelo, è missionaria in Corea del Sud dal 1959

«Io appartengo solo al Signore»

«Decisi di consacrarmi quando, da ragazzina, mi sono posta la domanda: perché sono stata creata da Dio?

«Il mondo ha persoil senso di Dio:osservando la bellezzadel Creato mi chiedocome sia possibile

«Vivere credendo in Dio significa avere un’esistenza gioiosa:non si deve mairinunciare alla fede