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I SABATO 24 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I CHIESA L’INCONTRO Giovedì la mattina di aggiornamento per il clero, con la presenza del Vescovo L’azione educativa di San Grossi: una biblioteca sotto ogni campanile siologia piramidale tipica dell’epo- ca, affermando che la Chiesa è mo- narchia e non democrazia». Per quanto riguarda, invece, lo stile pastorale, don Bignami ha raccontato dell’incredibile impe- gno a favore degli ultimi, del- l’esempio di vita povera e frugale che il santo adottò in prima perso- na e che cercò di diffondere anche ai suoi confratelli: «Condannò vi- vamente quelli che chiamava i “preti buontemponi”, troppo dediti alla tavola e alla compagnia degli amici e non dei poveri, e poco im- pegnati nello studio: queste de- scrizioni delineano la sua spiritua- lità e la sua visione del ministero». Il suo vescovo, infatti, definì san Vincenzo sacerdote «istruito, ze- lante, di massime eccellenti». Il problema della cultura del- l’epoca, secondo il santo, era l’in- credulità, figlia di un positivismo in cui «la scienza pretende di sape- re tutto, di possedere l’universali- tà». Questa incredulità, secondo il santo, si sarebbe dovuta combat- tere con una importante azione educativa, e con lo studio: «Voleva una biblioteca sotto ogni campani- le». Interessante anche la visione della donna all’interno della Chie- sa: «San Vincenzo era convinto che le donne dovessero rappresen- tare la figura “sacerdotale” all’in- terno della famiglia, come i preti erano sacerdoti per la comunità». Il suo impegno in questo senso portò anche alla nascita delle Fi- glie dell’Oratorio, che monsignor Malvestiti ha ringraziato al termi- ne dell’incontro: «Grazie per tutto quello che fate nella Chiesa, anche tenendo viva la testimonianza di un prete che ha saputo scorgere la novità nel ministero sacerdotale ordinari. Il vangelo è sempre all’al- tezza dei tempi. Riappropriamoci della missionarietà che ci è pro- pria nell’impegno di conversione pastorale a livello personale e co- munitario». n di Federico Gaudenzi Chi era come educatore san Vincenzo Grossi, di cui si celebra il centenario e che il Vescovo ha indicato, insieme a Santa Cabrini, come esempio di vita missionaria nella “Lettera pastorale”…per il mondo”? Giovedì mattina sulla fi- gura del santo come “educatore in pastorale” si è tenuta la mattinata di aggiornamento per i presbiteri diocesani, proprio nella casa ma- dre delle Figlie dell’oratorio, istitu- to religioso fondato dal sacerdote. La mattinata, a cui ha preso parte il Vescovo Maurizio, ha visto la re- lazione di don Bruno Bignami, do- cente presso l’istituto teologico dei Seminari di Crema-Cremona-Lodi- Vigevano e presso gli Istituti supe- riori di Scienze religiose di Manto- va e Crema-Cremona-Lodi (dallo scorso settembre anche direttore dell’Ufficio nazionale per i Proble- mi sociali e il Lavoro). Don Bignami ha ripercorso la vita del santo parroco partendo dal suo atteggiamento nei con- fronti del rapporto tra Stato italia- no e Chiesa, che all’epoca, dopo la breccia di Porta Pia e prima dei Patti Lateranensi, oscillava tra la tolleranza e l’ostilità. «Don Vincen- zo non entra nelle polemiche che di fatto spaccavano la Diocesi di Cremona dell’epoca, e diverse altre in Italia, ma si pone con intransi- genza a favore di una rigorosa or- todossia - ha spiegato don Bignami – e, seguendo la visione dell’eccle- Il relatore don Bignami ha tratteggiato lo stile pastorale del sacerdote che, insieme a S. Cabrini, guida con il suo modello l’anno della diocesi Nonostante spesso la sua penna sia molto sobria e sintetico il suo modo di scrivere, San Marco non manca di riferire con preci- sione alcuni dettagli della vita del Signore. Così nella pagina di oggi, parlando del vesti- to di Gesù, trasfigurato sulla montagna: «Le sue vesti divennero splendenti, bianchissi- me: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche». Tutti i colori sono belli, ma in momenti speciali le Sacre Scritture preferiscono il bianco. La risurrezione di Cristo è annuncia- ta alle donne da un giovane vestito di bian- co. Il libro dell’Apocalisse parla dei martiri che hanno sofferto per la fede e ora sono vittoriosi in cielo, vestiti di bianco. Anzi i IL VANGELO DELLA DOMENICA Il bianco, colore dei signori di don Cesare Pagazzi loro abiti sono divenuti bianchi perché la- vati nel sangue dell’Agnello, con chiaro rife- rimento alla morte in croce del Figlio di Dio. Perché il bianco? Perché è il colore del ricco, del padrone, del signore. Ai tempi di Gesù (e non solo, visto che anche oggi si parla di “colletti bianchi”), abiti bianchi era- no indossati unicamente dai signori che, essendo ricchi, non s’abbassavano ai lavori degli schiavi, occupazioni sporchevoli; le loro attività erano lontane da tutto ciò che macchia e imbratta, sicché potevano per- mettersi vestiti freschi e candidi. Le vesti di Gesù sul monte erano di un bianco impareggiabile, irraggiungibile da qualsiasi operazione mondana. La sua è una signoria e una regalità che sovrasta qualsiasi pretesa altezza umana. Servo di tutti, ma schiavo di nessuno. Più Signore di così! I martiri dell’Apocalisse sono vestiti di bianco non perché detentori di chissà quale schizzinosa purezza, ma perché han- no vissuto da signori, da persone libere, schiavi di niente e di nessuno, nemmeno di chi intendeva impaurirli minacciandoli di morte. Di chi e cosa sono schiavo e, essendo schiavo, con che cosa mi sporco? La Quare- sima ci ricorda che al momento del Battesi- mo abbiamo ricevuto una veste bianca, un vestito da signori. Non sporchiamoci con umilianti fatiche di schiavi. Sopra l’intervento del Vescovo, al tavolo dei relatori don Bignami e don Pagazzi. In piccolo il ritratto di San Grossi, opera di Ceglie per la copertina della lettera pastorale L'agenda del Vescovo Sabato 24 febbraio Ad Arcagna, alle ore 17.00, presie- de la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale. A Montanaso, per la Visita Pasto- rale, alle ore 18.30, incontra i preadolescenti e gli adolescenti. Domenica 25 febbraio II di Quaresima A Montanaso, alle ore 10.30, presiede la Santa Messa di apertu- ra della Visita Pastorale. Nel pome- riggio, alle ore 15.00, incontra i ragazzi dell’iniziazione cristiana e alle 15.30 i genitori. Lunedi 26 febbraio A Montanaso, per la Visita Pasto- rale, alle ore 15.00, prega per i defunti al Cimitero e alle 15.30 visita alcune cascine. A Lodi, nel Seminario Vescovile, alle ore 20.45, presiede il Consiglio Pastorale Diocesano. Martedì 27 febbraio A Montanaso, alle ore 14.30, visita alcuni luoghi di lavoro, alle 16.00 incontra alcuni ammalati nelle loro famiglie e alle 21.00 i Consigli di partecipazione e i gruppi parroc- chiali. Mercoledì 28 febbraio A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 9.45, presiede il Consiglio dei Vicari. A Montanaso, per la Visita Pasto- rale, alle ore 17.30 incontra i Dipen- denti Comunali, alle 18.00 le Asso- ciazioni e alle 18.45 porge il saluto all’Amministrazione Comunale. Giovedì 1 marzo A Montanaso, per la Visita Pasto- rale, alle ore 10.00, incontra i bambini dell’asilo nido, alle 10.30 i bambini della scuola dell’infanzia e alle 11.15 gli alunni della scuola elementare. A Lodi Vecchio, per la Visita Pastorale, alle ore 21.00, incontra le famiglie del Vicariato. Venerdì 2 marzo A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.30, riceve il Parroco di Borgo San Giovanni in preparazione alla Visita Pastorale.

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I SABATO 24 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I

CHIESAL’INCONTRO Giovedì la mattina di aggiornamento per il clero, con la presenza del Vescovo

L’azione educativa di San Grossi:una biblioteca sotto ogni campanile

siologia piramidale tipica dell’epo-ca, affermando che la Chiesa è mo-narchia e non democrazia».

Per quanto riguarda, invece, lostile pastorale, don Bignami haraccontato dell’incredibile impe-gno a favore degli ultimi, del-l’esempio di vita povera e frugaleche il santo adottò in prima perso-na e che cercò di diffondere ancheai suoi confratelli: «Condannò vi-vamente quelli che chiamava i“preti buontemponi”, troppo deditialla tavola e alla compagnia degliamici e non dei poveri, e poco im-pegnati nello studio: queste de-scrizioni delineano la sua spiritua-lità e la sua visione del ministero».Il suo vescovo, infatti, definì sanVincenzo sacerdote «istruito, ze-lante, di massime eccellenti».

Il problema della cultura del-l’epoca, secondo il santo, era l’in-credulità, figlia di un positivismo

in cui «la scienza pretende di sape-re tutto, di possedere l’universali-tà». Questa incredulità, secondo ilsanto, si sarebbe dovuta combat-tere con una importante azioneeducativa, e con lo studio: «Voleva

una biblioteca sotto ogni campani-le».

Interessante anche la visionedella donna all’interno della Chie-sa: «San Vincenzo era convintoche le donne dovessero rappresen-tare la figura “sacerdotale” all’in-terno della famiglia, come i pretierano sacerdoti per la comunità».Il suo impegno in questo sensoportò anche alla nascita delle Fi-glie dell’Oratorio, che monsignorMalvestiti ha ringraziato al termi-ne dell’incontro: «Grazie per tuttoquello che fate nella Chiesa, anchetenendo viva la testimonianza diun prete che ha saputo scorgere lanovità nel ministero sacerdotaleordinari. Il vangelo è sempre all’al-tezza dei tempi. Riappropriamocidella missionarietà che ci è pro-pria nell’impegno di conversionepastorale a livello personale e co-munitario». n

di Federico Gaudenzi

Chi era come educatore sanVincenzo Grossi, di cui si celebrail centenario e che il Vescovo haindicato, insieme a Santa Cabrini,come esempio di vita missionarianella “Lettera pastorale”…per ilmondo”? Giovedì mattina sulla fi-gura del santo come “educatore inpastorale” si è tenuta la mattinatadi aggiornamento per i presbiteridiocesani, proprio nella casa ma-dre delle Figlie dell’oratorio, istitu-to religioso fondato dal sacerdote.La mattinata, a cui ha preso parteil Vescovo Maurizio, ha visto la re-lazione di don Bruno Bignami, do-cente presso l’istituto teologico deiSeminari di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano e presso gli Istituti supe-riori di Scienze religiose di Manto-va e Crema-Cremona-Lodi (dalloscorso settembre anche direttoredell’Ufficio nazionale per i Proble-mi sociali e il Lavoro).

Don Bignami ha ripercorso lavita del santo parroco partendodal suo atteggiamento nei con-fronti del rapporto tra Stato italia-no e Chiesa, che all’epoca, dopo labreccia di Porta Pia e prima deiPatti Lateranensi, oscillava tra latolleranza e l’ostilità. «Don Vincen-zo non entra nelle polemiche chedi fatto spaccavano la Diocesi diCremona dell’epoca, e diverse altrein Italia, ma si pone con intransi-genza a favore di una rigorosa or-todossia - ha spiegato don Bignami– e, seguendo la visione dell’eccle-

Il relatore don Bignami ha tratteggiato lo stile pastoraledel sacerdote che, insieme a S. Cabrini, guida con il suo modello l’anno della diocesi

Nonostante spesso la sua penna sia moltosobria e sintetico il suo modo di scrivere,San Marco non manca di riferire con preci-sione alcuni dettagli della vita del Signore.Così nella pagina di oggi, parlando del vesti-to di Gesù, trasfigurato sulla montagna: «Lesue vesti divennero splendenti, bianchissi-me: nessun lavandaio sulla terra potrebberenderle così bianche».

Tutti i colori sono belli, ma in momentispeciali le Sacre Scritture preferiscono ilbianco. La risurrezione di Cristo è annuncia-ta alle donne da un giovane vestito di bian-co. Il libro dell’Apocalisse parla dei martiriche hanno sofferto per la fede e ora sonovittoriosi in cielo, vestiti di bianco. Anzi i

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Il bianco, colore dei signori

di don Cesare Pagazzi

loro abiti sono divenuti bianchi perché la-vati nel sangue dell’Agnello, con chiaro rife-rimento alla morte in croce del Figlio di Dio.

Perché il bianco? Perché è il colore delricco, del padrone, del signore. Ai tempi diGesù (e non solo, visto che anche oggi siparla di “colletti bianchi”), abiti bianchi era-no indossati unicamente dai signori che,essendo ricchi, non s’abbassavano ai lavoridegli schiavi, occupazioni sporchevoli; leloro attività erano lontane da tutto ciò chemacchia e imbratta, sicché potevano per-mettersi vestiti freschi e candidi.

Le vesti di Gesù sul monte erano di unbianco impareggiabile, irraggiungibile daqualsiasi operazione mondana. La sua è

una signoria e una regalità che sovrastaqualsiasi pretesa altezza umana. Servo ditutti, ma schiavo di nessuno. Più Signoredi così! I martiri dell’Apocalisse sono vestitidi bianco non perché detentori di chissàquale schizzinosa purezza, ma perché han-no vissuto da signori, da persone libere,schiavi di niente e di nessuno, nemmenodi chi intendeva impaurirli minacciandolidi morte.

Di chi e cosa sono schiavo e, essendoschiavo, con che cosa mi sporco? La Quare-sima ci ricorda che al momento del Battesi-mo abbiamo ricevuto una veste bianca, unvestito da signori. Non sporchiamoci conumilianti fatiche di schiavi.

Sopra l’intervento del Vescovo, al tavolo dei relatori don Bignami e don Pagazzi. In piccolo il ritratto di San Grossi, opera di Ceglie per la copertina della lettera pastorale

L'agendadel Vescovo

Sabato 24 febbraioAd Arcagna, alle ore 17.00, presie-de la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale.

A Montanaso, per la Visita Pasto-rale, alle ore 18.30, incontra i preadolescenti e gli adolescenti.

Domenica 25 febbraioII di QuaresimaA Montanaso, alle ore 10.30, presiede la Santa Messa di apertu-ra della Visita Pastorale. Nel pome-riggio, alle ore 15.00, incontra i ragazzi dell’iniziazione cristiana e alle 15.30 i genitori.

Lunedi 26 febbraioA Montanaso, per la Visita Pasto-rale, alle ore 15.00, prega per i defunti al Cimitero e alle 15.30 visita alcune cascine.

A Lodi, nel Seminario Vescovile, alle ore 20.45, presiede il Consiglio Pastorale Diocesano.

Martedì 27 febbraioA Montanaso, alle ore 14.30, visita alcuni luoghi di lavoro, alle 16.00 incontra alcuni ammalati nelle loro famiglie e alle 21.00 i Consigli di partecipazione e i gruppi parroc-chiali.

Mercoledì 28 febbraioA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 9.45, presiede il Consiglio dei Vicari.

A Montanaso, per la Visita Pasto-rale, alle ore 17.30 incontra i Dipen-denti Comunali, alle 18.00 le Asso-ciazioni e alle 18.45 porge il saluto all’Amministrazione Comunale.

Giovedì 1 marzoA Montanaso, per la Visita Pasto-rale, alle ore 10.00, incontra i bambini dell’asilo nido, alle 10.30 i bambini della scuola dell’infanzia e alle 11.15 gli alunni della scuola elementare.

A Lodi Vecchio, per la Visita Pastorale, alle ore 21.00, incontra le famiglie del Vicariato.

Venerdì 2 marzoA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.30, riceve il Parroco di Borgo San Giovanni in preparazione alla Visita Pastorale.

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II I CHIESA I SABATO 24 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI

Anche quest’anno a Lodi, pres-so la Parrocchia di Sant’Alberto, siterranno gli incontri di riflessioneper i genitori che hanno perso ilproprio figlio o la propria figlia, ilfrutto più prezioso delle loro spe-ranze.

Gli incontri, presieduti da donRoberto Vignolo, sono aperti ai ge-nitori provenienti da tutto il Lodi-giano. Spiega don Vignolo: «Più ungenitore si sentisse lontano dallafede, più si sentisse disperato, ar-rabbiato contro Dio e contro ilmondo, più sarà il nostro benvenu-to. Non pretendiamo nulla, offria-

mo un’occasione di incontro».Don Roberto è docente di Sacra

Scrittura presso la Facoltà teologi-ca dell’Italia Settentrionale di Mi-lano e anche presso lo Studio teo-logico dei Seminari riuniti di Lodi,Crema e Vigevano.

Le date degli incontri sono: sa-bato 3 marzo, sabato 10 marzo esabato 17 marzo e l’appuntamentoè fissato per le ore 15 nel saloneparrocchiale sotto la dhiesa. Perchi desiderasse, segue Santa Mes-sa prefestiva ore 17.30.

Questi appuntamenti costitui-scono una concreta possibilità di

riflettere su queste irreparabiliperdite alla luce della Passione,Morte e Resurrezione di Gesù, Fi-glio di Dio, promessa di vita pertutti e unica nostra sorgente disperanza.

Attraverso la condivisione del-le esperienze di vita delle personepresenti all’incontro, si può intra-prendere un cammino comune, peruscire dal tunnel della ricerca disenso. Sono incontri di caratterespirituale e psicologico, a sostegnodelle famiglie che si trovano ad af-frontare questo grande dolore che,se vissuto in solitudine, può esse-

re, a dir poco, devastante per tuttala vita.

Nel gruppo, che si ritrova daparecchi anni a Lodi, ci si capisce,anche senza sprecare mille parolee, soprattutto, ci si sostiene e ci siaiuta, nel rispetto dei tempi di cia-

scuno.«La Parola di Dio che condivi-

diamo e di cui don Roberto svisce-ra sapientemente per noi le più re-condite, confortanti certezze, com-pie sempre ciò che dice, ed è la no-stra vera, unica speranza, quellache fa la differenza!» spiega unapartecipante.

La Pasqua di Resurrezione diGesù getta un fascio di luce sul no-stro cuore e lo inonda di trepidanteattesa di ciò che sarà: rivedremoi nostri figli nel loro massimosplendore e sarà Pasqua per sem-pre! n

Don Vignolo, che guida gli incontri

QUARESIMA Al via sabato prossimo nella parrocchia di Sant’Alberto tre appuntamenti di riflessione per sperare e per credere

Il lutto feroce di perdere un figlio,un gruppo “libero” per condividere

ANNIVERSARI Giovedì sera la celebrazione nella festa della Cattedra di San Pietro

Don Giussani, maestro per i giovanie testimone di ciò in cui credeva

maestro per loro e con GiovanniPaolo II rimase in cattedra nellasofferenza che travolse la carne diambedue affinandone lo spirito efacendone due maestri insupera-bili perché testimoni di ciò in cuicredevano».

Mons. Malvestiti, riferendosiall’immagine della “roccia” citatadalla colletta liturgica, ha richia-mato il vangelo della casa costrui-ta sulla roccia, che non cade, nonteme la pioggia, lo straripare deifiumi e i venti che soffiano e si ab-battono su di essa. Una similitudi-

ne che riguarda chiunque ascoltila Parola e la metta in pratica.«Una similitudine eloquente perla memoria di don Luigi Giussani,intento con tutte le forze a metterein pratica la Parola, convinto cheentrerà nel Regno colui che fa lavolontà del Padre. Abbiamo biso-gno di una voce sicura, di una pro-fessione certa che interpreti e rias-suma il Vangelo in ogni tempo e inogni luogo». Dall’alto della Catte-dra di Roma il Papa «è tenuto aripetere che solo Gesù è il Signore.Dobbiamo ripeterlo anche noi – ha

esortato il Vescovo - nella consa-pevolezza che dal Signore viene alPapa la forza per confermare i suoifratelli nella fede e tenerli unitinella confessione del Cristo croci-fisso e risorto. Ecco perché donGiussani guardava alla società consimpatia e in essa lanciava i suoigiovani col lievito del vangelo». Ilvescovo Maurizio ha conclusol’omelia con una preghiera: « Comei nostri padri erano sicuri attornoai loro Pastori, non temiamo noiche attendiamo il ritorno del Pa-store supremo». n

La celebrazione eucaristica in duomo ha rivolto un’attenzione e una preghiera particolari per le nuove generazioni

di Paola Maria Granata

«Nell’anno del Sinodo dei Gio-vani chiediamo al Signore di vive-re l’intensità di passione educativaper le nuove generazioni che sem-pre ha animato il pensiero e l’ope-ra di don Giussani»: questa l’inten-zione di preghiera che, indicataalla Fraternità di Comunione e Li-berazione, ha accompagnato, gio-vedì sera in Cattedrale a Lodi, lacelebrazione della Messa nel XIIIanniversario della morte di donLuigi Giussani e nel XXXVI del ri-conoscimento pontificio della Fra-ternità di Comunione e Liberazio-ne.

Nella festa della Cattedra diPietro il vescovo di Lodi, mons.Maurizio Malvestiti, che ha presie-duto la Messa concelebrata da donEdmondo Massari, assistente dio-cesano per la Fraternità di CL e damons. Giuseppe Ponzoni, don Gior-gio Croce, don Giancarlo Marchesi,don Davide Chioda, ha messo inluce il legame tra i successori diPietro e don Luigi Giussani «che,in riferimento alla Cattedra petri-na, ha lasciato un insegnamentotra i più luminosi». Il vescovo Mau-rizio ha ricordato che don Giussaninacque a Desio il 15 ottobre del1922, anno in cui era divenuto Pa-pa un suo concittadino, Pio XI eche finì i suoi giorni il 22 febbraio2005, anno in cui Giovanni PaoloII tornò al Padre, «nascita e morte– ha messo in luce il vescovo diLodi - sempre in compagnia deisuccessori di Pietro, quasi a sotto-lineare il vincolo della fede neiconfronti della Cattedra più alta ditutta la terra. Don Giussani condi-vise con San Giovanni Paolo II lasensibilità verso i giovani, fu un

Il Vescovo ha presieduto la Messa nel ricordo della morte di don Giussani e del riconoscimento pontificio di Comunione e Liberazione

CDALUna nuova nominanella Chiesa di Lodi

Il Vescovo ha nominato AntonioColombi Coordinatore della ConsultaDiocesana delle Aggregazioni Laicali(CDAL), dopo che l’Assemblea dellaCDAL aveva eletto la terna che compo-ne la nuova Presidenza. Colombi inizia il suo secondo mandatotriennale come Coordinatore della Con-sulta.

IL 4 MARZO Don Chino Pezzoliospite a Mulazzano

Domenica 4 marzo sarà presente a Mu-lazzano don Chino Pezzoli, fondatoredella comunità di recupero “Promozio-ne Umana” di San Donato. «Una pre-senza speciale - commenta il parrocodon Emilio Ardemani - di un grande edesperto educatore che ha aiutato e staaiutando anche alcuni parrocchiani arecuperare un senso alla vita». Al matti-no, don Chino e don Mario suo succes-sore, celebreranno la Santa Messa delleore 10.30, mentre al termine delle Mes-se di sabato 3 e domenica 4, sul piazza-le della parrocchiale, ci sarà una banca-rella con i prodotti della comunità: salu-mi e formaggi. Alle 15.30, nel salonedell’oratorio, don Pezzoli incontreràtutti i genitori (e nonni) di tutte le classidel catechismo e anche quelli che han-no figli grandi, adolescenti e giovani. «Èun’occasione unica» sottolinea il parro-co, spiegando che don Chino parlerà sultema “Educare e prevenire in famiglia”.Saranno in vendita anche i suoi libri. La parrocchia ha chiesto all’amministra-zione comunale di farsi promotori diquesta iniziativa presso le scuole e leassociazioni locali e l’incontro è apertoa tutti. «Papa Francesco ha detto: “Chi dice disì alla droga dice di no alla vita”. Allora- conclude don Ardemani - si tratta diaiutare la gioventù a dire di sì alla vitae per questo è importante lavorare insinergia: parrocchia-comune-famiglie».

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CHIESA I SABATO 24 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I III

Continua l’impegno della Dio-cesi di Lodi al fianco delle famigliein difficoltà economica. Ecco gliultimi dati disponibili dal Fondodiocesano di solidarietà per le fa-miglie (situazione movimenti delFondo aggiornati al 20 febbraio2018).

Situazione dell’esame delle domandeNell’incontro del Consiglio di Ge-stione del Fondo di Solidarietà del20 febbraio 2018 (60esima torna-ta) sono state esaminate 15 do-mande, di cui ne sono state accol-te 12, con un’assegnazione com-plessiva di euro 14.350,00.

Le domande esaminate finorasono state 2.264. Di queste ne so-no state accolte 1485 di cui 1467contributi mensili a fondo perdu-to, 6 contributi una tantum, 12 confinanziamento microcredito.

Nel corso delle erogazioni so-no intervenute variazioni perchécambiava nel frattempo la situa-zione dei beneficiari dei contribu-ti; ciò ha permesso di trattenererisorse precedentemente asse-gnate: euro 19.800,00 nel 2009;euro 42.750,00 nel 2010; euro15.450,00 nel 2011; euro 24.050,00per il 2012; euro 18.050,00 per il2013; euro 9.000,00 per il 2014, eu-ro 14.600,00 per il 2015, euro3.650,00 per il 2016, euro 6.800,00per il 2017, euro 400,00 per il 2018.

Situazione dei movimenti del fondoRaccolta: 2.694.256,60 euro

Assegnati e in gran parte giàerogati finora: 2.641.800,00 euro

A disposizione per ulteriori as-segnazioni: 52.456,60 euro

Continua la raccolta

delle domande e dei contributiLe domande della prossima torna-ta dovranno essere consegnate algruppo vicariale entro il 7.4.2018,alla Segreteria diocesana del fon-do entro il 14.4.2018; l’esame delledomande con la delibera di asse-gnazione dei contributi avverrànel mese di aprile.

Puoi fare la tua donazione:A. Mediante bonifico su conto cor-rente bancario intestato a:

DIOCESI DI LODIc/c presso la Banca Popolare

di Lodi (Sede di Lodi – Via Cavour)Codice IBAN: IT 09 P 05034

20301 000000183752Oppurec/c presso BCC Centropadana(Sede di Lodi – Via Garibaldi)Codice IBAN: IT 14 M 08324

20301 000000190152(per le imprese è prevista la

del Sacro Tugurio alle 18.30 e lacena. La giornata di venerdì saràdedicata alla città di Assisi, con lacelebrazione al mattino in SantaMaria degli Angeli, mentre sabatoil gruppo lodigiano si sposterà ver-so Roma, in vista dell’incontro conPapa Francesco al Circo Massimo,a cui seguirà un momento di festa.A chiudere il pellegrinaggio saràla tappa conclusiva a San Pietro el’Angelus del Papa, a cui seguirà laripartenza verso Lodi.

«La sollecitazione a partecipa-re è a tutti i giovani perchéun’esperienza simile di pellegri-naggio non è così frequente - sot-tolinea don Enrico Bastìa, direttoredell’Ufficio di pastorale giovanile- e perché saremo accompagnatidal nostro vescovo Maurizio eavremo la possibilità di incontrarePapa Francesco». n

GIOVANI Dal 5 al 12 agosto la proposta diocesana in vista del Sinodo di ottobre

In pellegrinaggiocon il Vescovoper incontrarePapa Francesco

di Rossella Mungiello

Un pellegrinaggio sulle ormedi San Francesco e San Giovanni daLodi. Accompagnati dal vescovodi Lodi, monsignor Maurizio Mal-vestiti, per un’esperienza che cul-minerà nell’incontro con PapaFrancesco a Roma, in preparazioneal Sinodo dei giovani. S’intitola“Camminando”, il percorso orga-nizzato per il prossimo mese diagosto, dal 5 al 12, per far viverel’esperienza del viaggio-pellegri-naggio con momenti di approfon-dimento e preghiera ai giovani del-la diocesi, che potranno iscriversitramite le parrocchie o diretta-mente all’ufficio della pastoralegiovanile della diocesi entro il 31marzo, con una quota di 290 euroche comprende un kit dell’acco-glienza e le spese di viaggio, per-nottamento e quasi tutti i pasti.

La proposta è stata annunciatadal Vescovo Maurizio nella suaLettera pastorale “... per il mondo!”,in cui è indicata come prioritarial’attenzione ai giovani e dove silegge: «Sarà soprattutto il “Sinodoper i giovani” a catalizzarli, insie-me agli operatori pastorali, in unasorta di “missione giovani”, che

Il Papa attende i giovani l’11 e il 12 agosto per pregare insieme per il Sinodo

troverà nel pellegrinaggio lodigia-no ad Assisi-Gubbio-Fonte Avella-na-Roma della prossima estateuna apprezzabile introduzione allacelebrazione sinodale dell’ottobre2018 con papa Francesco e i Vesco-vi del mondo intero».

Il cammino partirà domenica5 agosto alle 13, in punti diversidella diocesi, in base alle adesioni,e la prima tappa sarà Gubbio, doveci sarà un momento di benvenutoe la distribuzione dei kit di acco-glienza, grazie alla collaborazionecon la realtà de “La piccola acco-glienza” di Gubbio. In serata è pre-visto un primo momento introdut-tivo, poi lunedì 6 agosto sarà la vol-ta di Fonte Avellana, luogo simboloper i lodigiani perché proprio quiSan Giovanni da Lodi fu monaco,mentre a Gubbio fu vescovo. Qui iragazzi della diocesi vivrannol’esperienza del monastero, men-tre nel pomeriggio si tornerà aGubbio per un pomeriggio di attivi-tà e una serata animata dalla pre-ghiera. La giornata successiva ilgruppo si dedicherà al percorsospirituale dal titolo “Fratello Lupo”- dall’incontro tra San Francescoe il lupo - e poi alla visita della Ba-silica di Sant’Ubaldo e a un mo-mento di catechesi. La giornata dimercoledì sarà quella dedicata alcammino vero e proprio, con cuisarà raggiunta Valfabbrica, mentregiovedì si arriverà ad Assisi conospitalità in programma a Rivotor-to, con la santa Messa al Santuario

Il cammino sui passi di San Francesco e San Giovanni da Lodi toccherà Assisi, Gubbio e Fonte Avellana prima di arrivare a Roma

detraibilità del contributi versati)FONDAZIONE COMUNITARIA

DELLA PROVINCIA DI LODI –ONLUS

c/c presso la Banca Popolaredi Lodi (Ag. 1 Piazza Vittoria 39LODI)

Codice IBAN: IT 28 F 0503420302 000000158584

(per le imprese e per le personefisiche è prevista la detraibilitàdel contributi versati secondo lenormative fiscali vigenti)

Indicando come causale“Fondo di Solidarietà per le Fa-

miglie – Diocesi di LodiB. Presso l’Ufficio della Caritas Lo-digiana c/o Diocesi di Lodi – ViaCavour 31 LODI

Aperto dal Martedì al Sabatodalle 9.00 alle 12.30

Tel. 0371.544625 – Fax0371.544602 - E-mail: [email protected]. n

I DATI Le prossime domande vanno consegnate al gruppo vicariale entro il 7 aprile, alla diocesi entro il 14

Continua l’impegno del Fondo di solidarietà diocesano:in questi anni sono più di duemila le famiglie sostenute

A Lourdes, dove la Diocesi saràin pellegrinaggio nel prossimo maggio, è ufficiale il settantesimomiracolo. La guarigione scientifica-mente inspiegabile riguarda una suora francese costretta su una se-dia a rotelle con un piede deforme.L’episodio risale al 2008 durante unpellegrinaggio al Santuario, La 70esima miracolata di Lourdes è suor Bernadette Moriau, 78 anni, francescana francese .

Sono 160 anni di emozioni daglieventi di Massabielle. Suor Berna-dette, divenuta religiosa a soli 19 anni, ha vissuto un tunnel clinicodegenerativo senza ritorno, con 4operazioni vane, dosi quotidiane dimorfina, sedia a rotelle, un piede divenuto deforme. Dopo la guari-gione, è tornata a servire i malati.Nel 2008 decise di tornare a Lour-des, come malata fra i malati. Du-rante la benedizione dei malati allaBasilica sotterranea San Pio X, pro-vò intensamente la sensazione in-teriore della «presenza di Gesù». Tornata a casa, in cappella provòun benessere in tutto il corpo, un rilassamento e un calore. Raccontache sentì: «Togli i tuoi apparecchi».E continua: «Ho tolto tutto. Potevomuovermi, senza male. Il piede storto si è raddrizzato. In seguito,una passeggiata di cinque chilome-tri fra i boschi».

Controlli medici e psichiatricihanno confermato l’inspiegabilitàdella guarigione immediata, com-pleta e senza recidive, per l’inter-cessione della di Maria Immacolata.

Di seguito il programma del pel-legrinaggio diocesano in aereo.

Venerdì 25 maggio: viaggio daLodi. Partenza da Lodi ore 4.30 inpullman per l’aeroporto di Orio alSerio. Decollo ore 7.30. Arrivo a Lourdes ore 9 e trasferimento in albergo, sistemazione nelle cameree pranzo. Apertura del pellegrinag-gio. Saluto alla Grotta e partecipa-zione alle celebrazioni religiose. Ce-na e pernottamento.

Sabato 26 e domenica 27 maggio:permanenza a Lourdes. Trattamen-to di pensione completa in albergo.Giornate dedicate alle celebrazionireligiose e alla visita dei luoghi disanta Bernadetta. Celebrazione co-munitaria della penitenza nella cappella della riconciliazione. ViaCrucis sulla collina del Calvario. Peri malati il cammino in piano. Visitaalle basiliche. Visita ai luoghi di santa Bernadetta, Messa interna-zionale, Rosario in italiano. Bagnonelle piscine.

Lunedì 28 maggio: Ultimo gior-no. Colazione. Trasferimento in ae-roporto e decollo ore 9.50 con arri-vo a Bergamo ore 11.20. Prosegui-mento per Lodi.

Informazioni: Quota euro 573,00.Camera singola euro 135,00. Lodi/aeroporto/ritorno: euro 30,00. Ac-conto euro 180,00 Saldo entro il 15aprile.

Iscrizioni: Agenzia Laus, , PiazzaMercato 22/a 26900 Lodi tel. 0371948 155. n

IN MAGGIO La Diocesia Lourdesdopo il 70esimomiracolo

Domenica 25 febbraio invecel’Azione Cattolica, sempre in colla-borazione con l’Ufficio per la Pasto-rale della Famiglia, il Centro Dioce-sano Vocazioni e l’Ufficio di Pasto-rale Giovanile, promuove un pome-riggio di spiritualità per giovani cop-pie e famiglie presso il seminariovescovile dalle 16 alle 18. Il momen-to di preghiera e riflessione è a curadell’Ufficio di Pastorale della Fami-glia.

Per agevolare la partecipazione,è garantita l’assistenza dei bambini.

IN SEMINARIODomenicala giornatadi spiritualitàper le famiglie

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IV I CHIESA I SABATO 24 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI

glimento e di silenzio. Alle 17.15il ritiro giungerà al termine conla Santa Messa conclusiva.

Nell’agenda della sottosezio-ne Unitalsi di Lodi sono peraltrostate già segnate altre date. L’11marzo, ad esempio, cade la Gior-nata Nazionale dell’associazionee la sottosezione lodigiana sarànelle piazze della provincia a pro-porre una piantina di ulivo, sim-bolo di pace e fratellanza (il rica-vato sarà utilizzato per sostenerei progetti di solidarietà in cui l’as-sociazione è impegnata sul terri-torio). La ricorrenza del 90esimodi fondazione sarà invece ricor-

In questi giorni è arrivato nellamia casa il semestrale “Lettere dalMonastero di San Benedetto in Ber-gamo”: con gioia abbiamo saputo che l’amata fombiese Suor Ildefonsa(al secolo Giacoma Quartieri) lo scorso 3 luglio ha voluto ricordarein modo comunitario il 50esimo an-no di Professione religiosa. Il Signo-re l’ha voluta unire a sé in quest’ulti-mo tratto della sua vita, configuran-dola a Lui Crocifisso, eppure la suadonazione rimane un intatto donoper tutta la Chiesa e per i fratelli.

Il confessore Don Gianni Carmi-nati ha celebrato con gioia l’Eucari-stia nella cella di Suor Ildefonsa, ri-correndo la Festa dell’Apostolo SanTommaso, in quanto, per le precariecondizioni di salute la religiosa eraimpossibilitata a scendere nella cappella del professato. Dopo un in-contro personale con il sacerdote,ha avuto inizio la Messa, durante laquale Suor Ildefonsa, (nonostanteil caldo intenso e la stanchezza po-

meridiana) ha seguito tutto lo svol-gimento rispondendo alle preghiere.Per rinnovare i Voti, la madre Abba-dessa Suor Cristina le ha suggeritole parole del Suscipe che lei con si-curezza ha declamato a voce alta.

«Mio Signore e mio Dio»: siamosicuri che anche Suor Idefonsa nelcuore ha ripetuto questo grido di fede, per rendere grazie a Colui chel’ha chiamata e l’ha mantenuta nellasua fedeltà, sigillandola anche conla sofferenza, ma non lasciandolemancare la serenità a cui tutti noiquotidianamente attingiamo.

Nel mese di Maggio del 2006, laparrocchia di Fombio insieme al parroco don Ernesto si unì alla fom-biese durante un incontro personalein monastero, per festeggiare il qua-rantesimo anniversario.

Ripercorriamo la vita di questareligiosa. Suor Ildefonsa, al secoloGiacoma Quartieri, è nata a Fombioil 12 settembre 1934, primogenita didieci tra fratelli e sorelle, figlia di

Ennio e Francesca Giovanetti. Padrecontadino e mamma casalinga era-no accomunati, oltre che dall’amore,anche dalla grande fede che era il filo conduttore della famiglia.

Sin da piccola, Giacoma coltivònel suo cuore una vocazione specia-le verso il Signore. Essendo una gra-ziosa signorina, di certo non le man-cavano i corteggiatori, ma lei avevaun progetto ben preciso di cui eranoa conoscenza sia i genitori, le zie Suor Giuseppa e Suor Domenica e lozio fratel Francesco.

Negli anni Cinquanta la mammaFrancesca, per gravi motivi di salu-te, dovette allontanarsi da casa perparecchi mesi, perciò Giacoma e Francesco, i più “vecchi”, si fecero carico della numerosa famiglia, di-ventando papà e mamma “pro tem-pore”. Nonostante la responsabilitàfamiliare, Giacoma è sempre statagenerosa anche in parrocchia comecatechista, impegnata nell’AzioneCattolica e attenta agli anziani in

difficoltà. Quando la mamma Cec-china ritornò a casa, lei chiese di coronare il suo sogno: farsi monacadi clausura. Sembra che questo suoproposito fu sostenuto anche dal-l’allora parroco don Giuseppe Arioli,il quale suggerì a Giacoma un mona-stero situato a Bergamo, città che ben conosceva, essendo luogo di provenienza dei suoi genitori.

Le amiche ricordano che il gior-no precedente la sua partenza, la nostra Giacoma andò dalla parruc-chiera e ne uscì con un’acconciaturache rendeva ancor più radioso il suobel viso, proprio come una sposa che si prepara per l’appuntamentoall’altare con il futuro marito.

Il DNA della vocazione scorrevanelle vene di questa famiglia: due

zie religiose nelle suore del Buon Pastore (Suor Giuseppa e Suor Do-menica) e uno zio (fratel Francesco)missionario in Cina. Così papà Ennioebbe la grande soddisfazione di ave-re una figlia consacrata al Signore,il cui esempio fu seguito poi dalla sorella Marilena, che è entrata nel-l’istituto delle Suore Apostoline diRoma, ultima realizzazione del Bea-to don Alberione. Così il 29 maggio1965, Giacoma Quartieri entrò nel Monastero di San Benedetto a Ber-gamo, prendendo il nome di Suor Ildefonsa.

Sono 52 anni che la nostra con-cittadina è lontana da Fombio, mala sua presenza è tuttora viva e sen-tita nella nostra comunità: molti sentono il suo amore verso i fombie-si, unendosi spesso in preghiera conlei che non ha mai smesso di pregareper tutti noi. In questi ultimi anni lamalattia ha preso il sopravvento sulsuo corpo, relegandola quasi sem-pre nella sua cella, dalla quale peròella non perde occasione per ricor-dare i suoi parenti, i fombiesi e le persone che a lei si sono rivolte chiedendo una preghiera specia-le. n B.G.P.

GIUBILEO La lodigiana risiede nel monastero di San Benedetto a Bergamo

La fombiese suor Ildefonsa Quartieriha festeggiato i 50 anni di vita claustrale

Suor Ildefonsa Quartieri

visita alle fabbriche. Nel pomeriggio(16.30-18) sempre all’Annunciata confessioni e colloqui e quindi visitaalle famiglie giovani. Alle 18.30, inoratorio, incontro con i giovani dedi-cato a “I passi verso la felicità”. E aseguire, cena. Dalle 21, via ai centridi ascolto presso le famiglie del pae-se che si sono rese disponibili. Stes-so programma nella giornata di martedì 27 febbraio: ad essere visi-tati però saranno i negozi del paesee nella stessa mattinata i missionariincontreranno anche i ragazzi dellascuola media e visiteranno i malatie gli anziani. Mercoledì 28 febbraio,il programma si ripete ma alle 21, inoratorio, “Prometto di sposarti ognigiorno”, momento dedicato alle fa-miglie. Stesso programma giovedì1 marzo, ma alle 19, in oratorio si ter-rà l’incontro con i giovani lungo “Levie del cuore” e alle 21, in oratorio,ancora l’incontro dedicato alle fami-glie, “Prometto di sposarti ogni gior-no”, alla presenza di Ezio Aceti. Alle21, alla chiesa dell’Annunciata, in-contro per separati, divorziati e di-vorziati risposati con Padre Ferdi-nando Campana, Ministro provin-ciale dei frati minori delle Marche.

Venerdì 2 marzo, la mattinata eil pomeriggio proseguono come daprogramma dei giorni precedenti ma alle 21 l’appuntamento è in ora-torio per la partenza della Via Crucislungo le vie del paese. Sabato 3 mar-zo, la mattina, in parrocchia, adora-zione eucaristica e confessioni. Nelpomeriggio confessioni e colloqui.Alle 18, santa Messa conclusiva conconcessione dell’Indulgenza Plena-ria. A seguire, cena di fraternità. n Sara Gambarini

di Luisa Luccini

Un momento comunitario dipreghiera, meditazione e racco-glimento. La sottosezione Unital-si di Lodi si prepara al tradiziona-le ritiro diocesano che vede l’as-sociazione riunirsi ad ogni terzadomenica di Quaresima, giornataquest’anno fissata al prossimo 4marzo.

«Assieme alla processionedell’Ausiliatrice in Diocesi e alpellegrinaggio d’autunno a Lour-des, il ritiro diocesano rappresen-ta da sempre uno dei momentiforti della nostra associazione –sottolinea in proposito il presi-dente provinciale della sottose-zione Unitalsi di Lodi Carlo Bosa-tra - . L’appuntamento quest’annocade poi in una annata per noimolto importante, visto che inquesto 2018 ricorre il 90esimoanniversario della fondazionedella nostra sottosezione. Nondimenticando che sempre que-st’anno ricorre anche il 160esimoanniversario dalla prima appari-zione a Lourdes».

Il ritiro diocesano Unitalsi sisvolgerà a Lodi in Seminario.Stante la concomitanza con l’ap-puntamento elettorale, interesse-rà solo il pomeriggio, seguendoun programma già definito nelsuo percorso. Si partirà alle 15con il ritrovo in Seminario, quiavverrà l’esposizione del Santis-simo e si procederà all’Adorazio-ne. Alle 16 i partecipanti potran-no ascoltare le riflessioni di me-ditazione di don Franco Anelli,seguite da un momento di racco-

QUARESIMA Il seminario ospiterà l’appuntamento di spiritualità

Il ritiro diocesano Unitalsisarà domenica 4 marzo

data il 26 maggio in Duomo alle10, con la Santa Messa presiedutadal vescovo monsignor MaurizioMalvestiti. Giusto ricordare chel’Unitalsi lodigiana movimentanumeri di tutto rispetto: i socieffettivi sono 150, mentre i socisimpatizzanti raggiungono quota500, per una sottosezione che nelLodigiano opera con 12 gruppiparrocchiali, molto attivi nel-l’espletare le varie attività di vo-lontariato e solidarietà sia instrutture specifiche (Rsa, fonda-zioni d’assistenza) che diretta-mente nelle case degli ammalatie degli anziani. n

Missionari per Castiglione…. peril mondo. Ieri sera a Castiglione d’Adda si è aperta la Missione par-rocchiale con la santa messa presie-duta dal vescovo di Lodi monsignorMaurizio Malvestiti che ha conse-gnato il mandato ai missionari.

In questo fine settimana il cam-mino della parrocchia di Castiglionesi intreccia con i passi della Frater-nità Francescana di Loreto, nel solcodel Vangelo, lungo i sentieri indicatidall’ itinerario triennale che la par-rocchia castiglionese vive in comu-nione con la diocesi di Lodi e che quest’anno riguardano il tema dellamissione.

Il programma della Missioneparrocchiale “E camminava con lo-ro…” è intenso. Questa sera (sabato24 febbraio), ore 21, nella sala poli-valente Giovanni Paolo II, la balleri-na Simona Atzori porterà la sua te-stimonianza attraverso i suoi “Passidi luce”. La serata però sarà precedu-to da alcuni momenti di intesa pre-ghiera: dalle 9 alle 11.30 nella chiesadell’Annunciata, adorazione eucari-stica, confessioni e colloqui. Dalle 15.30 alle 18, in chiesa parrocchiale,ancora confessioni e colloqui e neltardo pomeriggio visita alle famigliegiovani.

Domani (domenica 25 febbraio),alle 19, in oratorio “Le vie del cuore”:incontro con i giovani e a seguire cena.

Lunedì 26 febbraio sveglia all’al-ba e alle 7.30, nella chiesa dell’An-nunciata, “sms” a Gesù per i bambinidella scuola primaria prima di en-trare in classe. A seguire, dalle 9 alle11.30 ancora adorazione eucaristica,confessioni e colloqui. In mattinata,

PROGRAMMA Ieri l’avvio con il VescovoCastiglione per il mondo:una settimana intensadi missione parrocchiale

ANNIVERSARIO Presiede il Vescovo di Bergamo

Una Messa per mons. OggioniIl 26 febbraio ricorre il 25esimo anniversario della morte di monsi-

gnor Giulio Oggioni. Domenica sera 25 febbraio, alle ore 18, il vescovodi Bergamo, monsignor Francesco Beschi, presiede la Santa Messa incattedrale, nella cui cripta è sepolto il compianto presule che fu vescovodi Lodi dal 1972 al 1977. Vi prenderanno parte il vescovo Maurizio e ilvescovo emerito Giuseppe.

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CHIESA I SABATO 24 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I V

con ruoli e ambiti specifici, di offri-re al territorio occasioni d’incon-tro, formazione e ricreazione a tut-te le fasce d’età. Arcagna e Monta-naso sono una comunità giovane,dove accanto al “nucleo storico”hanno preso casa i “nuovi residen-ti”, provenienti dalle città e paesilimitrofi ma anche da più lontano.La ricerca di tranquillità e di unluogo equidistante dal posto di la-voro sono tra le principali ragionidi tale sviluppo. Questo tratto delterritorio interpella le Parrocchiead essere costantemente strumen-ti di accoglienza e di comunione.Se la pastorale ordinaria tra le due

parrocchie è stata costantementepensata, preparata e vissuta conimpegno e continuità nel solco del-la tradizione, resta aperto il compi-to della missione tra le nostre vie,in quanto sono comunità che ri-spondono per il 15% alla pratica difede. Resta sempre aperto il campo“della messe” dove far risuonare,portare e condividere la sfida dellafede per la vita buona, personalee sociale, secondo il Vangelo. Allo-ra la visita pastorale sarà occasio-ne per: accogliere nella gioia il Ve-scovo Maurizio quale pastore dellenostre comunità,. Riconoscere inlui, la visita di Gesù Buon pastore

VISITA PASTORALE Questo pomeriggio e domani mattina le celebrazioni eucaristiche di apertura

Il Vescovo a Montanaso e Arcagna

Il parroco don Grecchi

alle 10.30 toccherà alla scuola del-l’infanzia, alle 11.15 la Visita pasto-rale si chiuderà alla scuola primaria.

Ieri mattina, in preparazione al-le intense giornate per le due comu-nità, il Vescovo Maurizio ha ricevu-to il parroco nella casa vescovile. n

La chiesa parrocchiale di Montanaso: la Messa sarà domenica alle 10.30

Il santuario di Arcagna: oggi alle 17 la celebrazione di apertura della Visita

A LODI VECCHIO È in programma il 15 marzo la serata per il mondo del lavoro

Incontri vicariali: giovedì tocca alle famiglieDopo i giovani tocca alle famiglie essere protagoni-

ste dell’incontro vicariale con il Vescovo Maurizio.L’appuntamento per loro è giovedì 1 marzo alle 21 pres-

so la casa della gioventù di Lodi Vecchio e sarà animatodagli incaricati della pastorale familiare. Giovedì 15marzo sarà invece la volta del mondo del lavoro. n

VisitaPastorale del

Vescovo Maurizio

... per il mondo

Incontri VicarialiGiovani

Martedì 20 Febbraio 2018Famiglie

Giovedì 1 Marzo 2018Mondo del lavoro

Giovedì 15 Marzo 2018

Gli incontri si terrannoa Lodi Vecchio, ore 21:00

(Casa della gioventù)

Lodi VecchioDomenica 14 Gennaio, ore 10:30

Sabato 20 Gennaio, ore 16:00 (Basilica)

Tavazzano e VillavescoSabato 20 Gennaio, ore 20:30 (Villavesco)

Domenica 21 Gennaio, ore 11:00 (Tavazzano)

Cerro al LambroDomenica 28 Gennaio, ore 9:00

RiozzoDomenica 4 Febbraio, ore 10:30

Salerano, Casalettoe Santa Maria in Prato

Sabato 10 Febbraio, ore 17:00 (Casaletto)Domenica 11 Febbraio, ore 10:30 (Salerano)

Domenica 11 Febbraio, ore 17:00 (S. Maria in Prato)

Mairano e GugnanoSabato 17 Febbraio, ore 17:00 (Gugnano)

Domenica 18 Febbraio, ore 10:00 (Mairano)

Montanaso e ArcagnaDomenica 25 Febbraio, ore 9:30 (Arcagna)

Domenica 25 Febbraio, ore 11:00 (Montanaso)

Borgo San GiovanniDomenica 4 Marzo, ore 11:00

San ZenoneDomenica 11 Marzo, ore 10:00

SordioDomenica 18 Marzo, ore 11:00

Chiesa di Lodi - Anno 2018Vicariato di Lodi Vecchio

Il 24 e 25 febbraio il VescovoMaurizio aprirà la Visita pastoralenelle comunità di Arcagna e Mon-tanaso. Due parrocchie collocatenel comune di Montanaso, che nelprimo decennio dell’anno 2000 haconosciuto un consistente svilup-po urbano con conseguente au-mento demografico, garantendocomunque a questo territorio lacaratteristica di paese residenzia-le. Sono comunità dentro un conte-sto prevalentemente agricolo maanche con la presenza di piccole emedie imprese. La felice collabora-zione con l’Amministrazione co-munale e la Pro loco permette, pur

alle nostre parrocchie, alle nostrecase e agli ambienti di vita lavora-tiva, scolastica o segnata dalla sof-ferenza. Incontrare la guida dellenostre Comunità, segno di comu-nione con tutta la Diocesi. Ascolta-re il pastore che chiama, ammae-stra, incoraggia e manda il suogregge per il mondo. Ripartire raf-forzati dalla sua parola verso quel-la “messe” che attende la nostraparola, il nostro gesto e la nostrapresenza secondo il Vangelo.

A questo appuntamento ci sia-mo preparati e da questo appunta-mento vogliamo ripartire rafforza-ti nella speranza e nella volontà dicontinuare insieme l’unica e sem-pre nuova missione del Maestro,Crocifisso e Risorto. A san Giorgio,patrono di Montanaso e alla Ma-donna del Gabon affidiamo questigiorni di preghiera, d’incontro e diascolto. n Don Stefano Maria Grecchi

RIFLESSIONE L’invito del parroco don Grecchi rivolto alla gente del paese

In lui riconosciamo Gesù buon pastoree un segno di comunione con la Diocesi

Si apre oggi la Visita pastoraledel Vescovo Maurizio alle parroc-chie di Montanaso e Arcagna, gui-date dal parroco don Stefano MariaGrecchi. Il primo appuntamento èla Santa Messa solenne ad Arcagnaalle 17, seguito alle 18.30 dall’incon-tro con preadolescenti e adolescentiin oratorio a Montanaso.

La Messa presieduta dal Vesco-vo a Montanaso sarà invece doma-ni, domenica 25 febbraio alle 10.30.Nel pomeriggio alle 15 è previsto l’incontro con i bambini e i ragazzidell’iniziazione Cristiana, seguitodall’incontro con i genitori dei bam-bini e ragazzi dell’iniziazione cri-stiana e dei preadolescenti e adole-scenti.

La settimana continua lunedìalle 15.30 con la visita alle cascine,preceduta dalla preghiera al cimite-ro (ore 15).

Martedì 27 febbraio alle 14.30 èprevista la visita alle aziende del territorio, a partire dalle 16 il Vesco-vo si farà vicino agli anziani e agliammalati. La sera, ore 21, è previstal’assemblea parrocchiale a cui sonoinvitati i membri del Consiglio pa-storale, Consiglio affari economici,i catechisti, i volontari Caritas, quel-li del bar, i lettori, gli animatori dellaliturgia e altri volontari attivi in par-rocchia.

La visita del Pastore diocesanonelle due comunità continuano mercoledì 28 febbraio alle 17.30 conl’inconro con i dipendenti comunali,mentre alle 18 è previsto l’ incontrocon le associazioni di volontariato.Alle 18.45 il Vescovo porgerà il suosaluto all’amministrazione comu-nale.

Infine giovedì 1 marzo sarà lavolta dei più piccoli, incontrati dalVescovo nelle loro scuole: alle 10.00comincerà la visita all’asilo nido,

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VI I CHIESA

co riguardano l’attenzione da parte dell’amministrazione co-munale verso le persone anziane e il rapporto di collaborazione con la Caritas e la parrocchia.

«Agli anziani che ne fanno ri-chiesta distribuiamo quotidiana-mente i pasti a domicilio. Inoltre, in palestra, organizziamo appun-tamenti con la ginnastica dolce: sono curati da un professionista e sono molto partecipati. Ed an-che la Pro Loco è molto attiva sot-

mediali e l’estensione della rete WiFi a tutto l’edificio scolastico. Dal punto di vista organizzativo abbiamo istituito il pre e post scuola alle elementari, il servizio gratuito di pullman per i ragazzi delle medie diretti a Lodi e il do-poscuola sempre per gli studenti delle medie. La collaborazione con le scuole è costante anche dalpunto di vista didattico e aggre-gativo. Tutti gli anni, in occasionedell’anniversario dell’Unità d’Ita-lia, abbiamo l’appuntamento con l’alzabandiera, organizzato con l’associazione “Stare Insieme Re-duci e Combattenti”: una tradi-zione che stiamo portando avantiper fare capire ai bambini il signi-ficato della bandiera. Lo scorso anno prima di Natale abbiamo inoltre inaugurato l’Albero della Pace, un pino che abbiamo messo a dimora dopo avere aderito al progetto dell’Unitre “Diamo più senso alla storia” e sotto il quale abbiamo posizionato la targa che l’Università delle Tre Età ci ha consegnato. L’iniziativa ha ri-scosso molto interesse, i bambini delle scuole hanno donato al co-mune un cestino pieno di letteri-ne ispirate al tema della della pa-ce, e alcune di queste sono state appese all’albero».

Associazioni e volontariatoIl capitolo dell’associazionismo, osserva il sindaco, è ricco di real-tà importanti.

«Oltre ai Combattenti e Redu-ci, abbiamo la Pro Loco, la Prote-zione Civile, l’Alao e alcune asso-ciazioni sportive impegnate in varie discipline. Ed anche un gruppo di volontari che non ha nome ma che è di grande aiuto al-l’amministrazione comunale per-ché ci garantisce quotidianamen-te, con un nostro pulmino e con l’aiuto anche di personale comu-nale, il servizio di trasporto delle persone anziane verso le struttu-re sanitarie del territorio. Sono tutte realtà importantissime: penso che ormai la differenza nei piccoli paesi la faccia il volonta-rio, la persona che ha voglia di impegnarsi. E per noi è motivo d’orgoglio il fatto che quattro

ma alla prima circonvallazione del paese».

La cura delle scuole«Tra gli interventi effettuati in questi ultimi due anni in materia di efficientamento energetico - sottolinea Gargioni - vorrei ricor-dare la sostituzione delle caldaie del plesso scolastico, la coibenta-zione e la sostituzione di tutti i serramenti della palestra della scuola elementare. E sempre per quanto riguarda la scuola e la pa-lestra, quest’anno è previsto il ri-facimento dell’impianto di illumi-nazione con l’installazione di lampade a led. Abbiamo inoltre già pronto il progetto della cen-trale termica al centro sportivo che andrà a servire l’intero im-pianto: l’appalto è già stato affi-dato, la spesa prevista è di 67mila euro. Sempre quest’anno, infine, sostituiremo le caldaie dell’edifi-cio del comune: un intervento peril quale impegneremo circa 65mila euro».

In paese ci sono tre scuole: leelementari comunali, l’asilo nido sempre comunale e l’asilo dell’in-fanzia parrocchiale.

«L’attenzione per le nostrescuole è sempre stata alta. Gli ul-timi investimenti, a parte quelli per l’efficientamento energetico, hanno riguardato il rinnovo alle elementari dei personal compu-ter collegati alle lavagne multi-

In queste pagine, alcune immagini del territorio e dell’abitato di Montanaso

concittadini impegnati nel volon-tariato abbiano ricevuto negli ul-timi quattro anni l’onorificenza di Cavaliere».

La presenza dei servizi primariLe attività commerciali e produt-tive si concentrano le une in cen-tro paese e le altre nelle due aree industriali-artigianali alla perife-ria.

«Per quanto riguarda le attivi-tà commerciali, l’offerta soddisfa le necessità della comunità: ab-biamo un piccolo supermercato, tre bar, una trattoria, una pizze-ria, una gelateria, una farmacia privata, altri negozi di vario gene-re e da circa un anno anche un piccolo mercato settimanale. Per quanto riguarda le attività indu-striali ci sono fucine, carpenterie, industrie meccaniche e aziende attive in altri svariati ambiti. Ma nel nostro tessuto produttivo è ancora molto viva l’attività agri-cola, portata avanti da coltivatori diretti perlopiù con piccole colti-vazioni e piccole stalle. Inoltre, restando in campo agreste, vorreiricordare che sul nostro territoriosi sono due maneggi. Ma parlan-do di agricoltura vorrei sottoline-are l’importante attività svolta dadue realtà di studio e ricerca, en-trambe con sede ad Arcagna: l’Azienda agraria didattico speri-mentale “F. Dotti” e il Crea. Sul fu-turo di quest’ultima istituzione siamo un po’ tutti preoccupati. Purtroppo non sta godendo di buona salute, ma è un centro im-portantissimo e io credo che vadaimplementato e sostenuto con decisione. Il futuro è nella ricerca,lo dico da professionista che la-vora in una realtà che ha fatto della ricerca e dell’innovazione il suo punto di forza».

Cultura e bibliotecaAl capitolo cultura il sindaco an-nota tre realtà: la biblioteca, il Museo della radio, il museo con-tadino denominato “Tra un nigul e un rag de sul”. “La biblioteca è una struttura molto attiva e fre-quentata: promuove incontri, la-boratori creativi, gite a carattere culturale. E ogni anno premia i lettori più assidui. È inoltre bellis-sima, al punto che mi piacerebbe che tutti la vedessero. All’interno ci sono gli affreschi realizzati da Marino Cavalloni, che è anche no-stro consigliere: sono uno spetta-colo, rappresentano scorci di Montanaso, ma anche personag-gi della letteratura e dei fumetti. Il Museo della radio e il Museo contadino sono punti di riferi-mento di appassionati e studiosi: custodiscono, con le proprie pe-culiarità, preziose testimonianze del passato».

I servizi socialiLe ultime, ma non in ordine di im-portanza, annotazioni del sinda-

di Andrea Soffiantini

«Stiamo badando al sodo co-me dei buoni padri di famiglia, non facciamo cose eclatanti ma evitiamo gli sprechi e orientiamo gli investimenti con molta atten-zione all’ambiente, al risparmio energetico e alla riduzione di emissioni inquinanti».

Qualità della vita, cura del-l’ambiente, investimenti mirati. È prima di tutto su questi temi che Vittorio Gargioni, sindaco di Montanaso Lombardo dal 2014 alla guida della lista civica “Mon-tanaso Insieme”, 54 anni, respon-sabile product care all’Abb di Lo-di, intende fermare l’attenzione del lettore.

«Qualche tempo fa - dice - nel-le pagine delle lettere al direttore del Cittadino è apparsa una brevelettera di una lettrice anonima che mi ha colpito: diceva più o meno che passeggiare per le vie di Montanaso è come passeggia-re in Svizzera. Ora io non dico che Montanaso sia come la Svizzera, però è vero che, anche per merito delle amministrazioni che hanno preceduto la mia, è un comune ben curato. Non ho avuto occa-sione di farlo prima, però vorrei ringraziare quella lettrice scono-sciuta. Perché anche noi, nono-stante le difficoltà, abbiamo e stiamo facendo la nostra parte. Credo che sia il pregio maggiore di questa amministrazione».

L’attenzione alla viabilità«Penso che quella lettrice - pro-segue il primo cittadino di Mon-tanaso Lombardo - si riferisse in particolare alla cura delle strade, delle aiuole, della segnaletica, del nostro parco giochi. Capitoli sui quali ogni anno facciamo investi-menti. E credo si riferisse anche alla pulizia delle vie: gli addetti dell’azienda che ha in appalto il servizio di raccolta rifiuti passa-no tre volte la settimana. E nei giorni in cui non passano è apertala piazzola ecologica, dallo scorsosettembre accessibile per un maggior numero di ore settima-nali. Per quanto riguarda le stra-de lo scorso anno abbiamo ria-sfaltato tutta via del Sabbione, per una spesa di 68mila euro. En-tro quest’anno asfalteremo an-che quasi tutta via Garibaldi, do-ve, in prossimità delle scuole, sa-rà posizionato un dosso per ral-lentare il traffico: per questo in-tervento la spesa complessiva sa-rà di 180mila euro. Un altro pro-getto che vorremmo realizzare quest’anno è il completamento della pista ciclabile che ora si fer-

DOVE VA LA VISITA PASTORALE Parla il primo cittadino Vittorio Gargioni

«Qualità della vita, servizi sociali, ambiente e investimenti mirati»Il sindaco: «È un motivo d’orgoglio che quattro di noi, impegnati come volontari, siano diventati Cavaliere della Repubblica»

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I SABATO 24 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I VII

za si è rovesciata con 175 arrivi e208 partenze. Il dato è relativo aitrasferimenti avvenuti sul terri-torio nazionale. Il saldo conl’estero è praticamente nullo (14arrivi e 13 partenze), su numeriirrisori. Ampiamente positivo èinvece il saldo naturale. Nelquinquennio considerato i nuo-vi nati sono stati 105, a fronte di78 decessi, con tassi di natalitàin altalena (dal 13 per mille del2012 al 6,5 del 2013), in ripresanel biennio più recente.

Gli stranieriMontanaso è probabilmente ilcomune del Lodigiano con la mi-nor presenza di stranieri. Al 1°gennaio 2017 erano solamente68 (21 maschi e 38 femmine),una quota del 3 per cento dellapopolazione contro l’11,5 pro-vinciale. E anche avendo riguar-do alla massima presenza regi-strata a inizio 2014 (78 residen-ti) non si è mai andati oltre il 3,3per cento. La stragrande mag-gioranza degli stranieri di Mon-tanaso rientra nella fascia “atti-va” (53, pari al 78 per cento),mentre uno su cinque ha menodi 15 anni.

La comunità più rappresen-tata era a inizio 2017 quella ro-mena con 21 residenti, contro 12indiani, 6 albanesi, 5 egiziani, 4peruviani, ucraini e filippini; se-guivano altre 11 nazionalità conuno o due rappresentanti.

TerritorioL’aumento della popolazione re-gistrato negli anni Duemila ha

prodotto un notevole incremen-to della densità demografica,passata da 164 abitanti per chi-lometro quadrato del 1991 a 234del 2011. L’espansione ediliziaha incrementato sia la percen-tuale delle case di proprietà (dal73 ad oltre l’86 per cento) sia laquota di territorio occupata danuclei o centri abitati (in ven-t’anni, tra i due censimenti, si èpassati dal 6,9 al 17,4 di territo-rio urbanizzato). Naturalmenteanche l’indice di espansione edi-lizia ha registrato tali dinami-che: nel 2011 era del 40,4, a se-gnalare l’elevata quota di abita-zioni realizzate nel decennioprecedente. Non a caso l’età me-dia delle case post 1962 è addi-rittura scesa tra il 2001 e il 2011,dal 22 anni e mezzo a poco più di20. E ciò malgrado permanga un5 per cento di abitazioni stori-che occupate: parliamo di casecostruite prima del 1919.

IstruzioneMontanaso si segnala per l’ele-vato livello di scolarizzazionedei suoi residenti. Al censimen-to 2011 il 62,6 per cento degliadulti risultava in possesso didiploma o laurea, una quota chegià nel 2001 era del 45 per cento:siamo sopra gli standar provin-ciali che si attestano attorno al50. Tra i giovani della fascia 30-34 anni, uno su cinque haun’istruzione universitaria,mentre la quota di ragazzi tra i15 e i 24 anni che ha lasciato glistudi dopo la licenza media si èridotta dal 39 per cento del 1991

di Aldo Papagni

Dieci anni di boom, poi lafrenata, ma è ovviamente pre-maturo parlare di declino. La po-polazione di Montanaso ha rag-giunto il top nell’ottobre 2013con 2.321 residenti, scesi pro-gressivamente a 2.292 a inizio2017 e poi a 2.258 al rilevamentoufficio dell’Istat ad agosto dellostesso anno. La vera esplosionedemografica nel comune alleporte di Lodi si è avuta a cavallodei due censimenti del 2001 edel 2011, quando i residenti sonoaumentati di 707 unità (+46,4per cento) passando sa 1.524 a2.231: una rivoluzione che hacambiato il volto del paese.

Dei 2.282 abitanti registratiall’inizio del 2017, ripartiti in 946famiglie, 1.174 erano femmine e1.108 maschi. I celibi (484) pre-valevano sulle nubili (436), levedove (127) erano sei volte i ve-dovi (19), mentre c’era equilibriotra mariti e mogli (579 a 581).

Fasce d’etàL’ultimo quinquennio ha vistouna tendenza alla polarizzazio-ne dei residenti nelle fasce d’etàestreme. Sono cioè aumentatisia i giovanissimi che gli anzia-ni, fenomeno abbastanza in so-lito nel territorio. La categoriadegli under 15 riuniva nel 2012306 persone pari al 13,7 per cen-to della popolazione: nel 2017sono salite a 333, pari al 14,6 percento. Nello stesso periodo gliover 64 sono passati da 392 a481, cioè dal 17,6 per cento al21,1. Un incremento percentual-mente misurabile nell’ordine del22,7 per cento. Tali movimentidemografici hanno ridotto laquota di popolazione cosiddetta“attiva”, cioè tra i 15 e i 64 anni, lacui consistenza è scesa da 1.526unità a 1.468 (cioè dal 68,6 al64,3 per cento).

Gli indici hanno risentito ditale evoluzione. L’indice di vec-chiaia (rapporto tra over 64 eunder 15), che nel 2012 era di128, si è avvicinato agli standardprovinciali, salendo a 144 (149nel Lodigiano). L’indice di dipen-denza anziani (rapporto tra an-ziani e popolazione attiva) è sa-lito da 25,7 a 32,7, l’indice di di-pendenza giovani da 20,1 a 22,7.

Arrivi e partenzeMontanaso è sempre stato unpolo d’attrazione per nuovi resi-denti. Dal 2012 al 2016 ne sonoarrivati in paese 363, mentre so-no stati 336 quelli che si sonotrasferiti altrove. Nei tre annipiù recenti, tuttavia, la tenden-

al 14,4 del 2001 fino al 9 per cen-to del censimento 2011.

Mercato del lavoroStando ai dati di quello stessocensimento, sei residenti diMontanaso su dieci avevano unlavoro o lo stavano cercando.Una quota incrementatasi neidieci anni precedenti, dopo lalieve flessione degli anni No-vanta. L’incremento ha per altroriguardato sia la componentemaschile (dal 62,4 al 67,2 percento) che quella femminile(dal43,4 al 52,2). Restava un 9per cento di giovani inattivi,cioè che non studiavano né la-voravano.

Il tasso di disoccupazione haseguito nel ventennio 1991-2011lo stesso andamento oscillantedel resto della provincia: disce-sa dal 7,1 al 4,1 per cento nel pri-mo decennio, ripresa sino al 5,3in quello successivo. Stesso an-damento per gli uomini (da 5,1 a3,4, poi su a 4,7), che per le don-ne, in questo caso su valori piùelevati (da 10,7 a 5,2 fino al 6,2del 2011). Dati relativamente mi-gliori per la disoccupazione gio-vanile che, sia pur elevata (20,3per cento), era inferiore a quellarilevata nella maggior parte deicomuni lodigiani.

Quanto al tasso di occupazio-ne è invece ripreso nel primo de-cennio del terzo millennio, risa-lendo dal 50,8 al 56,5 per cento. Ilcontributo alla risalita è venutosia dalla componente maschile(da 60,3 a 64 per cento) che daquella femminile (dal 41 al 49per cento). Crollata l’occupazio-ne nell’industria (nel 1991 im-piegava il 41,3 per cento dellamanodopera locale, nel 2011 laquota si era ridotta al 27,3), ilsettore più dinamico è quellodel terziario (48,2 per cento diaddetti nel 2011, contro il 39,3 didieci anni prima). L’agricolturaresiste tra il 4 e il 5 per cento, co-me pure il commercio solida-mente attestato da decenni at-torno al 20. Da segnalare che, aivalori 2011, il 36 per cento deglioccupati di Montanaso era im-piegato in professioni ad alta omedia specializzazione. n

MONTANASO LOMBARDO IN CIFRE Una particolare curiosità, con numeri irrisori

Montanaso è il comune lodigiano con la minore presenza di stranieriAl 1° gennaio 2017 gli “immigrati” erano solo 68, con una quota del 3 per cento della popolazione contro l’11,5 provinciale

to questo aspetto: promuove in-contri e gite, oltre a mettere la suasede a disposizione come ritrovo pomeridiano. Per quanto riguar-da i rapporti con la Caritas e la parrocchia, devo dire che sono sempre stati ottimi, finalizzati al-l’aiuto delle persone bisognose del paese. E sono frequenti le oc-casioni in cui io e il nostro parro-co, don Stefano Grecchi, sempre molto disponibile al dialogo, ci confrontiamo sui temi sociali». n

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VIII I CENTROMISSIONARIO I SABATO 24 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI

La nostra missione diocesana inUruguay continua la sua azione nelleparrocchie di Cardona e di NuevaHelvecia, dove don Marco e don Ste-fano intessono relazioni e smuovonoricordi e nostalgie per aiutare la gen-te dell’entroterra uruguayano a ri-trovare la fede sepolta in decenni diagnosticismo di Stato. L’inizio delcammino pastorale di don Stefanoè stato dolce e senza traumi. Il suocarattere dialogante e l’indole aper-ta della gente si sono ben amalga-mati nella per lui nuova realtà di Car-dona, così diversa dalla sua prece-dente esperienza missionaria inEcuador. Ed anche con don Marco c’èintesa ed amicizia. Due fatti recentihanno coinvolto i nostri missionaried animato la nostra missione. n

ALTRI MONDI Due eventi hanno recentemente animato la vita della missione diocesana a Cardona

Dall’Uruguay segni di speranza

tentativo di cancellare qualsiasi forma di religione tra la gente.

- Questo è un dato inconfutabile,ma non può essere l’unico emer-gente, pena l’impossibilità di poterintervenire come Chiesa. È neces-sario guardare la realtà da un altropunto di vista: sul piano pratico, laChiesa oggi, in tutte le sue manife-stazioni confessionali (cattoliche,protestanti storiche, evangeliche...)non subisce più quell’ostracismo storico di un tempo. Con sistemati-cità infatti si organizzano raduni dipreghiera di fedeli. In capitale ad esempio, sulla “rambla” (la passeg-giata a mare) per la recita quotidia-na del rosario se ne contano anchepiù di 10mila; ed anche il Cardinalevi partecipa senza problemi.

- Si tengono anche buoni rap-porti tra autorità religiose e civili inoccasione di alcune collaborazioni:artistiche, ad esempio il restauro della Cattedrale di San José de Mayo, nella diocesi dove lavora donFederico, è stato finanziato dal go-verno; educative, vi sono conven-zioni tra Stato e parrocchie per l’uti-lizzo di locali parrocchiali ad uso scolastico; sanitarie, analoghe con-venzioni tra Stato e parrocchie perl’utilizzo di un locale parrocchialecome ambulatorio. Il pensiero dellaChiesa e dei suoi esponenti è ascol-tato con attenzione, come dimostrala conferenza stampa che televisio-ni e giornali locali hanno chiesto alla delegazione cremasca al termi-ne della loro visita.

- Rimane una forte mancanza dimezzi e di risorse economiche. I sa-cerdoti sono ridotti al lumicino, proprio quindici giorni fa è manca-to il giovane parroco di una grossae storica parrocchia della diocesi diMercedes (dove lavorano i nostri);alcune parrocchie, senza parroco,

sono amministrate da suore o da diaconi, e i parroci vicini arrivanoqualche domenica al mese per cele-brare la Messa e per le confessioni.Le strutture, costruite nel corso de-gli anni, ci sono ma spesso non so-no adatte per una pastorale in sin-tonia con i tempi. Inoltre la Chiesavive di quello che dà la gente, cheè sì generosa ma non così numero-sa da fornire il necessario per la vita di una parrocchia.

- La diocesi di Crema sta seria-mente pensando all’invio di un se-condo prete, che possa coadiuvaredon Federico, già provato nel fisicoda una recente malattia, nella suaopera pastorale. Si sta pensando anche all’innesto di laici che si inse-riscano alla pari, nella vita della gente. Una concreta possibilità diincontro e di scambio anche con igiovani è data dalla GMG di Panamadel gennaio venturo.

- Il Vescovo Daniele, che è rima-sto positivamente colpito dalla re-altà uruguayana, per la semplicitàdella Chiesa, ma anche per la sua coerenza, costanza e determinazio-ne, ha paragonato la presenza delmissionario a quella del beato Char-les de Foucauld nel Sahara: essereper testimoniare il Vangelo con lapropria presenza. È anche il caloro-so augurio che facciamo ai nostriconfratelli Marco e Stefano. n Centro Missionario Diocesano Lodi

«I raduni di preghierasono sistematici,con le autorità ci sonobuoni rapporti, peròmancano le risorse

di don Marco Bottoni

Nei giorni tra il 29 gennaio e il2 febbraio scorsi si è tenuto in Ar-gentina un incontro dei missionariitaliani presenti nella parte sud delSudamerica, e il delegato don Mar-co ci ha inviato questa breve e sen-tita relazione.

***Ho potuto partecipare all’in-

contro dei Missionari Italiani delCono Sud (Argentina, Cile, Para-guay, Uruguay) organizzato a Bue-nos Aires dalla Fondazione Missio-Cum della Conferenza EpiscopaleItaliana, presente con i suoi re-sponsabili don Michele Autuoro edon Felice Tenero.

Eravamo un gruppo di circa 30tra preti, suore e laici impegnatinei quattro Paesi. Paesi molto di-versi tra loro per estensione, sto-ria, situazione politico-economicaattuale ed anche per come è perce-pita e vissuta la fede e l’apparte-nenza alla Chiesa.

Il tema dell’incontro non pote-va che essere l’esortazione aposto-lica Evangelii Gaudium di PapaFrancesco con le sue possibili ap-plicazioni. Nella riflessione ci haguidati il condividere l’esperienzadelle nostre Chiese insieme allabiblista Maria Soave Buscemi e

Don Marco Bottoni e don Stefano Concardi, missionari lodigiani in Uruguay

Dal 28 gennaio al 5 febbraio, una importante delegazione delladiocesi di Crema ha fatto visita a don Federico Bragonzi, missionariodi quella diocesi che, come è noto,partecipa con i nostri don Marco edon Stefano al comune progetto dimissione in Uruguay, restando an-che qualche giorno a Cardona in vita comune. La delegazione era così composta: con il Vescovo mon-signor Daniele Gianotti, il vicario generale don Maurizio Vailati, il di-rettore del Centro Missionario Dio-cesano Enrico Fantoni con sua mo-glie Mimma.

L’interesse dei visitatori, rag-giunti anche dal vescovo di Merce-des, monsignor Carlos, non è statosoltanto per il proprio prete, che sarà chiamato a gestire una grandeparrocchia alla periferia della capi-tale Montevideo, ma ha spaziato atutta l’équipe, incontrando frater-namente e condividendo con i no-stri missionari i giorni del loro sog-giorno uruguayano.

Hanno avuto modo di approfon-dire la realtà del Paese, anche in vista di una probabile nuova par-tenza missionaria. Ecco le loro ri-flessioni:

- La laicità dello Stato, decretatadal governo di Batlle Ordoñez nel 1917, è entrata in tutte le realtà delloStato uruguayano e si è trasforma-ta col tempo in laicismo, quasi un

IN VISITA Giornate di vita comune con una delegazione della Chiesa sorella

La missione lodigiana a Cardonaha accolto il Vescovo di Crema

«Nonostante il laicismodichiarato dello Stato,la Chiesa in Uruguayoggi non subisce piùun ostracismo radicale

Il vescovo di Crema con monsignor Carlos, don Federico, don Maurizio don Stefano e il direttore del Cmd di Crema

don Alejandro, direttore dell’uffi-cio catechistico della Diocesi diBuenos Aires e stretto collaborato-re di Jorge Mario Bergoglio neglianni argentini. Come sempre, que-sti incontri sono ricchissimi per-ché ognuno arriva con la sua sto-ria personale e di missione, storiain alcuni casi molto lunga, in altriai primi passi... però sempre unastoria che ci ha aiutati a cresceree a camminare al passo del “santopopolo di Dio”.

Ancora una volta ho ringrazia-to Dio per essere suo missionario,per essere arrivato fino a qui cer-cando di seguire i suoi passi e allostesso tempo i passi delle personeche lo cercano.

Ho goduto della testimonianzadi uomini e donne già avanzati ne-gli anni ma con ancora l’entusia-smo del primo giorno e il desideriodi esplorare cammini nuovi insie-me a Gesù e alla sua Chiesa. Peresempio suor Teresina che a piùdi 70 anni continua a visitare lecarceri con un sorriso splendenteche nessuna ruga ha potuto spe-gnere.

Mi sono sentito confermato daSilvia e Nicolas, una coppia di spo-si che lavora in una Villa Miseria(favela) di Buenos Aires tentandodi dare speranza a molti bambini.

Mi sono sentito inviato ancorauna volta dalla Chiesa italiana do-ve sono nato, una Chiesa ricca ditradizioni ma anche desiderosa diincontrare nuovi cammini....

Deborah - una laica consacratache lavora in Paraguay - nell’ulti-mo giorno ricordava come i nostripiedi hanno fatto chilometri nelleterre dove Dio ci ha posto, ma infondo sono sempre al punto di par-tenza. Tutto è stato coronato dalpellegrinaggio al Santuario Nazio-nale di Nuestra Señora del Lujan.La storia racconta che attraver-sando il fiume Lujan i buoi nonhanno voluto continuare il cammi-no fino a che sono stati alleggeritidel carico... più leggero: una imma-gine della Vergine Maria!

Grazie all’intuizione di un abi-tante afrodiscendente del luogo,si è pensato che era desiderio diMaria rimanere lì... in fondo è ilmistero della parrocchia rimaneredove la gente vive, camminare do-ve la gente cammina... Maria aLujan ci ha dato l’esempio. n

INCONTRI

Un frammentod’Italianel Cono Sud