Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

256
PADRONE DEL TUO DENARO Vademecum all’autogestione finanziaria dei propri risparmi ed investimenti 1

description

Vademecum all’autogestione finanziariadei propri risparmi ed investimenti

Transcript of Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Page 1: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

PADRONE DEL TUO DENARO

Vademecum all’autogestione finanziariadei propri risparmi ed investimenti

1

Page 2: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

INTRODUZIONE

Il popolo risparmiatore italiano è ormai abituato a delegare ad altri quasi sempre le proprio scelte finanziarie, e questo vale tanto per gli investimenti quanto per decisioni critiche come la tipologia di mutuo da sottoscrivere per acquistare una abitazione. Questo comportamento di delega alla cieca a promotori finanziari, gestori di patrimoni, sportellisti di banca o direttori di filiale deriva da un retaggio culturale quasi genetico per cui se ci affidiamo alla banca o ai suoi dipendenti possiamo confidare nel nostro intimo di aver effettuato la mossa giusta.

Aggiungiamo a tutto questo inoltre il fatto che il popolo italiano in Europa è il più ignorante a livello di cultura economico finanziaria, pertanto si preferisce mettersi nelle mani di chi si ritiene sia considerato persona preparata e qualificata per meglio consigliarci.

Oltre un decennio di scandali finanziari in Italia e nel mondo in cui è emerso inequivocabilmente come il comportamento degli operatori ed intermediari finanziari sia palesemente in conflitto di interessi con i piccoli risparmiatori dovrebbe aprire definitivamente gli occhi a tutti.

Aggiungo anche come la totale mancanza di intervento punitivo da parte di autorità ed organismi di controllo trasmette un senso di amara rassegnazione se non sconfitta morale della serie ormai piuttosto che affidare i miei risparmi al sistema del risparmio gestito (banche o promotori) preferisco tenermeli sotto il materasso.

Luigi Einaudi diceva conoscere per decidere ed è proprio questo che manca oggi al popolo risparmiatore italiano: la conoscenza di tematiche economiche e prodotti di investimento. Su questa

2

Page 3: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

constatazione è stato scritto questo vademecum ovvero fornire risposte, strumenti, metodo e disciplina necessari a farvi acquisire una significativa dimestichezza a tutto quello che vi servirà d’ora innanzi per prendere decisioni di investimento e gestire il vostro patrimonio. Lungi dal volervi insegnare a diventare un operatore di borsa, il mio obiettivo è dimostrare in primis come non vi potete più continuare a delegare ciecamente ad altri il futuro e l’integrità delle vostre masse di risparmio senza prima aver bene in chiaro quali sono i rischi del mercato che state affrontando, in che scenario macroeconomiche vivrete nei prossimi anni e come seconda finalità trasmettervi un bagaglio culturale che vi servirà ad evitare ulteriori episodi di sodomia finanziaria o ad evitare come un investimento sbagliato si trasformi in un salasso finanziario.

A riguardo perciò sarà basilare conoscere non solo che cosa sono e come funzionano i più diffusi prodotti di investimento presenti e proposti dal mercato, ma anche imparare un modus operandi per affrontare qualsiasi scelta di investimento sia proposta da un soggetto esterno (banca, promotore, sportellista di filiale) sia selezionata con diligenza e pazienza da noi stessi.

Mi piace sempre fare questo esempio per meglio rendere l’idea di come si approccia un piccolo risparmiatore italiano che deve aprire un conto corrente presso una banca: solitamente ci si rivolge presso una filiale vicino la propria abitazione oppure ci si affida al promotore finanziario od al direttore della tal banca solo perché sono nostri parenti o vecchi compagni di scuola.

Purtroppo questo è il peggio che si può fare e durante la lettura capirete il perché, mentre invece se dovete acquistare una nuova automobile provvedete a fare il cosi detto giro delle concessionarie, a provare in test l’auto da acquistare

3

Page 4: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

ed a valutare con periodici di settore i consumi, i costi di manutenzione, assicurazione, tagliando e così via.

Se invece una persona a voi cara si deve sottoporre ad una operazione di microchirurgia in day hospital e andate a verificare quali sono le credenziali del medico chirurgo che effettuerà l’operazione, chiedete almeno tre consultazioni medici ad altrettanti dottori, vi fate consigliare da parenti ed amici sui farmaci, sulla degenza, in alcuni casi arrivate persino a conoscere quali sono le cliniche ed i chirurghi migliori che effettuano l’operazione sul territorio italiano !

A questo punto chiediamoci perché non dedichiamo la stessa cura, devozione ed impegno per scelte strategiche e critiche come l’investimento del nostro denaro, il quale mi potrà servire in futuro per acquistare un’abitazione, sposarmi, acquistare un’automobile !

Nell’immaginario collettivo una persona particolarmente istruita e colta in materia finanziaria ed economica è vista come una sorte di vate, un individuo il cui responso mi indicherà la strada da seguire o l’investimento da effettuare. Questa constatazione trova le sue fondamenta sul fatto che in Italia non esiste l’informazione finanziaria visto che i principali appaltatori pubblicitari dei media nazionali sono compagnie telefoniche ed istituzioni bancarie.

Solo un percorso individuale di crescita e preparazione i cultura finanziaria ed economica potrà migliorare non solo la preparazione dell’italiano medio ma soprattutto impedirà il riverificarsi di spiacevoli episodi di cronaca finanziaria.

Sulla base di questa considerazione questo manuale è pertanto rivolto a chi sente di non essere preparato ed informato finanziariamente, a chi è stanco di vedersi gabbato dall’ennesimo prodotto

4

Page 5: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

finanziario rifilato allo sportello, a chi vuole imparare ad autogestirsi finanziariamente e per finire a chi vuole diventare padrone del proprio denaro.

Eugenio Benetazzowww.eugeniobenetazzo.com

5

Page 6: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Primo CapitoloCONOSCERE PRIMA DI INVESTIRE

Questo libro nasce come risposta alle centinaia di sfoghi che ho avuto modo di ascoltare in questi ultimi cinque anni da parte di piccoli risparmiatori ed investitori italiani che mi hanno raccontato come sono stati gestiti i loro capitali da banche, società di gestione del risparmio, promotori finanziari e persino da loro stessi.

I risultati ottenuti devo dire che sono piuttosto deludenti: si va da gestioni di patrimoni che anno dopo anno erodono il capitale con le loro esose commissioni di gestione ad autentiche asset allocation (suddivisione di un capitale da investire per tipologia di rischio ed orizzonte temporale) completamente inefficienti a realizzare gli obbiettivi di rendimento richiesti dal singolo risparmiatore.

In alcuni casi ho avuto modo di visionare dossier titoli di alcuni milioni di euro stracarichi di obbligazioni a tasso fisso di vari emittenti con varie scadenze e tipologie di rendimento fatte acquistare o acquistate in un arco temporale in cui i tassi di interesse erano in evidente fase rialzista (dal 2002 al 2007): questo naturalmente comportava trimestre dopo trimestre consistenti svalutazioni del prezzo di mercato delle obbligazioni in portafoglio. Non vi preoccupate torneremo più avanti a speigare perché non si deve investire in obbligazioni a tasso fisso in un mercato che vede i tassi salire.

Sono rimasto anche molto colpito da casi di lavoratori autonomi che si inventavano un modo per tirare avanti nella loro nicchia di mercato per portare a casa 20.000 euro all’anno in provvigioni di vendita, quando magari avevano alle spalle un patrimonio mobiliare ereditato di qualche milione di euro, il quale perdeva regolarmente ogni anno il ¾ per

6

Page 7: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

cento. Della serie che senso ha preoccuparsi di un lavoro che non offre più di tanto soddisfazione relazionale oltre che economica, quando si potrebbe vivere di rendita semplicemente amministrando razionalmente un patrimonio milionario (per chi ha la fortuna di averlo ereditato o la bravura di averlo costituito) ?

Rimane paradossale il comportamento tipico del risparmiatore italiano medio che accantona montanti di risparmio a forza di rinunce e sacrifici e poi delega ciecamente senza tante preoccupazioni un terzo soggetto affinché quest’ultimo provveda ad amministrarlo.

Questo saggio economico pertanto non vi vuole trasformare in consulenti finanziari o in gestori di patrimoni per farvi iniziare un nuovo mestiere, quanto punta a fornirvi una formazione ed una capacità di analisi per imparare a gestire il rapporto con il mondo istituzionale del risparmio gestito. L’obiettivo è pertanto di rendervi consci delle scelte che vi verranno proposte allo sportello bancario o dal vostro promotore finanziario e di essere in grado di poterle giudicare in termini di effettiva opportunità per la remunerazione del vostro denaro. Ulteriormente desidero che impariate ad affrontare e gestire il rapporto relazionale con tutte le persone che si occupano di gestire i vostri risparmi.

Non avete idea di quante volte mi sono sentito dire alla domanda “ma perché ti sei rivolto a questa banca o a quella rete di promozione finanziaria” la seguente risposta “perché ci lavora mio cognato o perché il direttore di filiale frequenta la mia stessa palestra o è stato mio compagno di scuola”. Oppure domande tipo “ma perché hai sottoscritto questo prodotto di investimento”, risposta “perché me lo ha detto proposto la banca”.

Situazioni molto più gravi invece possono essere descritte con casistiche di risparmiatori che non

7

Page 8: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

hanno potuto smobilizzare il tal fondo di investimento quando i mercati azionari scendevano vertiginosamente in quanto sempre il personale della banca “sconsigliava” loro di disinvestire in quanto gli indici azionari sarebbero presto rimbalzati. Quanto sin qui raccontato rappresentano chiari esempi di come in Italia la maggior parte dei piccoli risparmiatori non sono padroni del loro denaro, ma casomai banche e promotori fanno i padroni con il vostro denaro ed i vostri risparmi.

Pertanto sulla base di questa constatazione, il percorso di formazione di questo primo capitolo sarà così strutturato: per primo capiremo come si guadagnano da vivere banche e società di gestione del risparmio e per secondo ci soffermeremo sulle performance storiche e sull’efficienza del risparmio gestito negli ultimi vent’anni.

Guadagnare senza rischiare

Non so quanti di voi ne siano a conoscenza, ma il business di gestire il denaro altrui è tra i più redditizi al mondo, terzo dopo la vendita di armi ed il traffico di sostanze stupefacenti, tuttavia questi ultimi contemplano non pochi rischi di mercato.

Il settore del risparmio gestito (banche, società di gestione, società di intermediazione e reti di promozione finanziaria) guadagna spudorate somme di denaro gestendo il vostro e senza esporsi a rischi. I rischi infatti li sostenete solo voi quando conferite le vostre masse di risparmio affinché vengano investite in questo o quel prodotto e nella speranza ti poter ottenere una qualche forma di rendimento

Cominciamo con il fornire alcuni dati per svegliarvi dal torpore innocente in cui stavate sognando: pensate che banche & company forniscano il servizio di gestione ed amministrazione di investimento senza nessuna contropartita ? Purtroppo no, si fanno

8

Page 9: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

pagare e molto profumatamente. In che modo ? Con le cosidette commissioni di gestione, ingresso, smobilizzo e performance.

Facciamo pertanto un esempio concreto che vi aiuterà a comprendere il funzionamento legale di questo salasso che subiscono ogni tre mesi i vostri risparmi. Immaginiamo di investire in un fondo di investimento azionario (non vi preoccupate questo strumento di investimento verrà descritto minuziosamente e tecnicamente più avanti): supponiamo che ci venga proposto un fondo di investimento specializzato in obbligazioni di stato europee.

Questo fondo pertanto investe nei titoli di stato emessi dai principali paesi dell’Unione Europea, se voi sottoscrivete quote di partecipazione al fondo per un controvalore di 100.000 euro sappiate che il vostro investimento sarà soggetto ad una commissione di gestione annua (ma prelevata alla fine di ogni trimestre) dello 0,5 per cento (valore medio di una commissione di gestione per un fondo di investimento di tipologia obbligazionaria in titoli di stato).

Questo significa che ogni anno i vostri 100.000 euro subiscono un prelievo di 500 euro per onorare la gestione e la partecipazione al fondo in questione. Presupponendo che il rendimento dei titoli di stato selezionati dal fondo produca un rendimento medio annuo del 3 per cento, l’incremento netto che il vostro investimento realizzerà sarà di 2.500 euro, quindi un controvalore di 102.500 euro.

Le commissioni di gestione rappresentano l’onere che la società di gestione del risparmio richiede per amministare il fondo: è un compenso dovuto se ci pensiamo un momento, in quanto rappresenta la remunerazione economico a fronte della prestazione di un servizio. Quello che veramente pochi risparmiatori sanno è che questo compenso ha

9

Page 10: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

natura assoluta e non meritocratica: questo significa che la società di gestione applica la commissione di gestione alla consistenza del fondo a prescindere dai risultati che riesce ad ottenere.

Normalmente sono più basse sui comparti con basso profilo rischio (ad esempio lo 0,5 % sui fondi monetari) e aumentano con l’aumentare del rischio (ad esempio 0,8%-1,5% sugli obbligazionari e 1,8%-2,5% sugli azionari e flessibili).

Per chiarire questo pensiero vi porto un secondo esempio molto istruttivo: immaginiamo di investire 100.000 euro in un fondo comune di investimento di tipologia azionaria specializzato nelle nueve tecnologie. In questo caso la commissione di gestione che può essere applicata può arrivare anche al 3 per cento, essendo l’operato della gestione molto più articolato nella selezione delle azioni da detenere nel portafoglio del fondo.

Vediamo a questo punto come vengono applicate le commissioni di gestione su due possibili casistiche di rendimento. Supponiamo ad una performance annua del 20 per cento del fondo, in questo caso il vostro investimento subisce un incremento di venti punti percentuali pertanto si porta a 120.000 euro. Questo controvalore di mercato viene colpito dalla commissione di gestione del 3 per cento per cui verranno addebitati 3.600 euro ed il vostro incremento netto totale pertanto sarà pari a 116.400 euro. Ricordate sempre che lea valorizzazione delle quote che vedete sui giornali finanziari dei fondi di investimento sono al netto di commissioni di gestione e relative imposte.

Dopo un anno pertanto il vostro investimento risulta aumentato di oltre 16.000 euro e presuppongo che vi sentiate molto soddisfatti e contenti. Aspettatet a far festa: stiamo parlando di un fondo azionario ! Il successivo anno infatti il fondo ottiene dalla sua gestione una performance negativa

10

Page 11: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

del 20 per cento, in buona sostanza realizza una performance uguale e contraria al precedente anno (anche se questo è un esempio sappiate che nella realtà è capitato più di una volta). Questo significa che i vostri 116.400 euro adesso sono diventati 90.327 euro ovvero 116.400 euro – 23.280 euro (sono il 20 % di perdita sulla precedente valorizzazione) - 2.927 (sono il 3 % di commissione di gestione).

Queste esempio vi ha appena fornito due grandi insegnamenti: per primo se prima guadagnate il 20 % e successivamente lo perdete, questo non significa che ritornate in situazione di pareggio contabile, e per secondo avete compreso che le commissioni di gestione erodono lentamente nel tempo il vostro capitale a prescindere dai risultati che ottengono.

Quindi per ricapitolare avete investito 100.000 euro in un fondo azionario high tech sono passati 24 mesi e vi ritrovate in equity negativa (significa che avete meno denaro rispetto alla partenza) di quasi 10.000 euro e senza che lo sappiate per vie dirette i vostri 100.000 euro iniziali hanno generato proventi per oltre 6.000 euro alla società o banca che nel frattempo ha amministrato i vostri capitali.

Come si diceva in apertura di capitolo la banca o chi per essa amministrando il vostro denaro ha incamerato un congruo profitto senza esporsi a rischi di alcun genere, anzi facendo esporre voi ed i vostri risparmi alla volatilità e perdite del mercato.

Avete capito perché adesso quando avete 20.000 euro sul conto corrente depositati in pura liquidità vi chiamano al telefono dalla filiale di banca e insistono sul fatto che non sia conveniente mantenere quella giacenza ferma in conto corrente: certo che non è conveniente, ma per loro che non incassano pertanto commissioni di gestione, ricordate infatti che la giacenza di deposito per quanto sia poco remunerata

11

Page 12: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

rappresenta sempre un costo di esercizio per ogni azienda bancaria !

Non ho finito: sappiate che nel 2007 l'Ufficio Studio di MedioBanca ha analizzato il pianeta del risparmio gestito di banche ed affini, emettendo un pesante giudizio di inefficienza. Tanto per fare un esempio lampante, se tornassimo indietro di 20 anni ed investissimo 100 milioni di lire del vecchio conio in BOT ed altri 100 milioni in fondi comuni di investimento nella categoria azionari italiani, ci troveremmo, trascorsi i due decenni, con oltre 420 milioni nel primo caso e con meno di 380 nel secondo ! L'investimento in titoli di stato ha reso notevolmente di più senza esporre a rischio di mercato l'investitore che avesse optato per questa allocazione. Paradossalmente se avessi investito a caso sui primi trenta titoli per capitalizzazione di borsa (che nel loro complesso rappresentavano l’andamento del vecchio indice MIB30) i suddetti 100 milioni, dopo due decenni mi ritroverei con quasi 900 milioni di vecchie lire !

Se qualcuno non l’avesse ancora capito, questo risultato scaturisce grazie all’applicazione delle commissioni di gestione, le quali come abbiamo già fatto notare vengono applicate a prescindere dai risultati di gestione ottenuti: questo significa prelevare sia in caso di performance positive o negative. Evviva la meritocrazia ! Adesso capite perché insistono tanto allo sportello bancario con il celebre motto che la borsa paga nel lungo termine.

Certo che paga ! Solo che paga per la banca e non per il risparmiatore che si è rivolto ad essa: infatti quei 500 milioni che mancano all'appello (380 milioni con i fondi gestiti e oltre 900 con il fai date a caso) rappresentano il profitto che la banca ha realizzato mentre amministrava il vostro denaro durante il periodo in questione !

12

Page 13: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Questo esempio ritengo sia molto istruttivo in quanto fa comprendere palesemente quale sia la portata del business nell’amministrare il denaro altrui. Torneremo tuttavia più avanti sulle commissioni di gestione, soprattutto quando affronteremo come selezionare i fondi di investimento sulla base dei loro costi gestionali: non vi preoccupate non è così difficile come sembra, assomiglia molto all’acquisto di una utilitaria sulla base dei consumi di carburante e i costi di manutenzione ordinaria.

Oltre alle commissioni di gestione esistono altre due tipologie di oneri all’investimento, che tuttavia non applicano tutte le società di gestione (capirete più avanti il perché): mi sto riferendo alle commissioni di ingresso e/o smobilizzo ed alle commissioni di performance. Cerchiamo di analizzarle assieme.

Le prime rappresentano oneri che sostenete qualora desideriate investire in un determinato fondo di investimento, possono arrivare anche al 2 per cento della somma investita. Significa che se investite 100.000 euro in un fondo che ha commissioni di sottoscrizione (chiamate anche di ingresso) al 2 per cento, il vostro investimento effettivo risulta di 98.000 euro in quanto 2.000 euro vengono subito trattenute dalla società che gestisce o distribuisce il fondo.

Mi raccomando adesso che lo sapete che nessuno di voi si sogni si investire in un fondo che presenti questa tipologia di commissioni in quanto il vostro investimento non beneficia di alcun valore aggiunto sostenendo all’inizio questi oneri.

Antitetici alle commissioni di ingresso potete trovare anche quelle di smobilizzo e/o uscita, in buon sostanza dovete sostenere un onere per liquidare il vostro investimento. Possono arrivare anche loro al 2 per cento.

13

Page 14: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

A questo punto dovreste chiedervi ma per quale ragione esistono ? Semplice: consentono alla banca o chi per essa di tenervi molto più vincolati, infatti il risparmiatore stanco di deludenti risultati ci penserebbe più di una volta a trasferire tutto il patrimonio presso una banca concorrente sapendo di dover sostenere quel tipo di onere aggiuntivo ai loss sino a quel momento realizzato.

Mi raccomando pertanto evitate di investire in fondi comuni di investimento che presuppongono commissioni di ingresso ed uscita: quando tratteremo la figura ed il ruolo professionale del promotore finanziario capirete maggiormente la loro finalità !

Come ultima tipologia possiamo trovare anche le commissioni di performance, le quali rappresentano il premio che spetta al gestore, solo nel caso in cui riesca a superare determinati obiettivi di rendimento in un determinato arco di tempo. In buona sostanza questa tipologia di commissioni deve ripagare il gestore qualora ottenga un rendimento superiore alla media del mercato sul quale il fondo investe.

La commissione di performance si traduce perciò in un onere aggiuntivo che grava sul fondo sfruttando due parametri di analisi: la frequenza di calcolo della commissione e il parametro di riferimento per calcolare la performance, quello che in termini tecnici viene chiamato il benchmark

Benchmark: chi è costui ?

Per rendere più ostica la comprensione del loro operato è tipico nel settore del risparmio gestito utilizzare termini e nozioni di difficile comprensione per una persona con una cultura finanziaria mediocre o inesistente. Non vi preoccupate: esamineremo nelo specifico tute quelle voci che vi creano inquietudine quando le leggete o qualcuno ve le menziona.

14

Page 15: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Il benchmark è un parametro oggettivo di riferimento, che rimanda ad indicatori finanziari di comune utilizzo. Consente di confrontare il rendimento del vostro investimento (per esempio all’interno di un fondo) con il rendimento medio che ha realizzato il mercato sul quale avete investito. Un esempio chiarificherà questo strumento. Consideriamo che voi investiate in un fondo azionario specializzato nella borsa italiana, questo significa che tale fondo può investire solo in azioni pescate nel listino italiano. Un possibile esempio di benchmark per questo fondo potrebbe essere l’indice FTSEMIB ovvero l’indice di borsa italiano dei primi quaranta titoli per capitalizzazione di borsa. Pertanto qualora dovrò valutare l’operato del gestore del suddetto fondo confronterò il rendimento del fondo con il rendimento dell’indice sullo stesso arco di tempo. Verranno applicate commissioni di performance (che devono in ogni caso essere menzionate nel documento di sintesi che il proponente vi deve consegnare quando effettuate un determinato investimento) sulla parte eccedente l’eccesso di performance. Quindi ad esempio se nel succitato caso, il benchmark quindi l’indice italiano FTSEMIB realizza in un anno il 10 per cento di valorizzazione, mentre il fondo su cui abbiamo investito realizza il 12 per cento, verranno applicate commissioni di performance secondo quanto previsto dal regolamento del fondo.

Esempio di calcolo della commisione di perfoamcePrendere un esempio concre4to

Proviamo ad individuare il benchmark su un fondo che esiste sul mercato, prendiamo ad esempio il fondo XXXX (non vi preoccupate più avanti vi insegnerò come e dove trovare le informazioni dei

15

Page 16: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

fondi, le loro quaotazioni ed i giudizi degli analisti indipendenti sulla bontà del fondo).

Facciamo un esempio con un fondo preso da morningstar, e vediamo quale è il suo benchmark

Il benchmark per come lo abbiamo sinora descritto offre l’opportunità di una comunicazione oggettiva e trasparente tra chi gestisce e offre il fondo e il risparmiatore, poiché individua il profilo di rischio e le opportunità del mercato in cui tipicamente il fondo investe.

L’applicazione delle commissioni di performance tuttavia genera non poche casistiche di conflitto di interessi con il gestore a fronte della loro frequenza di calcolo in un arco temporale. Esaminiamo un altro esempio.

Ipotizziamo un fondo che prenda molti rischi rispetto al mercato e che attraversi un anno caratterizzato da elevata volatilità con una performance particolarmente positiva per i primi quattro mesi dell’anno, ma negativa per la restate parte dell’anno, producendo nel complesso finale un risultato negativo. Sappiate che con molta presunzione al fondo saranno state applicate commissioni di performance per le frazioni di tempo nel quale il fondo ha fatto meglio del mercato (quindi il benchmark) ! Considerate a riguardo che le commissioni di performance possono venire calcolate su base trimestrale, ma anche su base mensile !

Capite pertanto voi stessi i conflitti di interesse che potrebbero emergere con il gestore del fondo il quale ricerca costantemente rendimenti a breve superiori alla media del mercato, grazie più a probabilità che bravura: il compenso del gestore è in parte rapportato alle commissioni di performance

16

Page 17: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Questo lo spingerebbe a correre rischi eccessivi per ottenere rendimenti di breve termine superiori al benchmark e fa perdere di vista il vero obbiettivo del fondo che deve essere il rendimento nel medio lungo termine. Il mio consiglio rimane pertanto sempre lo stesso: evitate fondi che abbiano commissioni di ingresso, uscita, smobilizzo e performance.

Esiste un gestore che batte il mercato ?

Si, ma non nel lungo termine. Vi sembrerà strano sentirvelo dire ma questi super laureati alla tal università prestigiosa raramente ottengono nel lungo periodo risultati migliori del mercato. Tranne la casistica dei gestori di hedge fund che analizzeremo più avanti, statisticamente la maggior parte dei gestori di fondi comuni di investimento ha performance inferiori addirittura al benchmark (ecco perché non tutti applicano le commissioni di performance).

La spiegazione a questo assunto la si trova per semplice constatazione analizzando le performance dei fondi pubblicati nelle testate giornalistiche di settore. Il lento processo di erosione dei capitali investiti tramite le commissioni di gestione rende nella pratica impossibile superare il rendimento medio del mercato di riferimento.

Vi faccio un altro esempio che nasce dalla applicazione di un metodo di simulazione statistica che si chiama Monte Carlo (tecnica numerica elaborata da due matematici alla fine degli a 40, il cui nome richiama l’aleatorietà del celebre casinò del Principato di Monaco).

Supponete di investire 100.000 euro in un fondo specializzato in azioni italiane e contemporaneamente di investire la stessa cifra in azione italiane in almeno dieci azioni italiane prese a caso tra le quaranta ad alta capitalizzazione.

17

Page 18: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Rimarrete sconcertati nel sapere che il rendimento del metodo Monte Carlo (ovvero il campionamento stocastico casuale quindi lo scegliere a caso le azioni) produce un rendimento superiore a quello realizzato dal fondo amministrato da gestori esperti !

Se non ci credete guardate qui sotto:

fare esempio dei migliori tre fondi italiani nel 2008e prendere a caso 3 volte dieci azioni italiane.Inserire oneri di gestione e commissioni di vendita

Sembrerà un paradosso ma il fai da te a caso si dimostra più redditizio ! Conoscere le percentuali in qualità di commissione che applica il fondo sul quale ho deciso di investire non è sufficiente a valutare la sobrietà dei costi di amministrazione di un fondo: esistono infatti altre tipologie di oneri che annualmente vengono prelevati dalla massa gestita del fondo. Per dare un giudizio di merito complessivo esiste il Total Expense Ratio (TER) il quale include direzione, gestione del portafoglio, revisione dei conti e costi aziendali come pubblicazione delle quote, distribuzione e marketing del fondo. Il TER è indicato in percentuale rispetto al patrimonio del fondo.

Tabellina di TER di alcuni fondi

Sappiate tuttavia che per alcuni aspetti anche il TER non riepiloga nel complesso tutti gli oneri che gravano sulla gestione di un fondo di investimento. Non sono compresi infatti i costi di negoziazione derivanti dalla compra vendita di titoli da parte dei gestori durante la loro opera di stock picking (selezione delle azioni da comprare).

18

Page 19: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Gestione attiva e passiva

Avviene sovente che quando si investe in un fondo di investimento si conosca esclusivamente il nome del fondo, della società di risparmio che lo gestisce e la tipologia che lo contraddistingue (azionaria, obbligazionaria, bilanciata e così via).

Tuttavia sarebbe opportuno soffermarsi a riflettere in che modo è effettivamente caratterizzata la qualità del servizio di gestione.Nell’immaginario collettivo si confida di affidare i propri capitali ad una società specializzata nella gestione del risparmio affinché faccia ottenere risultati il più possibile elevati. Purtroppo questa constatazione fa comprendere come il pubblico risparmiatore non conosca nello specifico che cosa farà la società di gestione con il denaro ad essa conferito. Se leggiamo nei prospetti informativi dei fondi comuni la descrizione dell’obbiettivo, troviamo solitamente questa citazione: il fondo persegue finalità di significativo incremento del capitale investito nel lungo periodo e presenta caratteristiche di elevata rischiosità.

Niente di più generico come potete vedere, pertanto se non si comprende con precisione in cosa consiste il servizio di gestione che soggiace ad una determinata selezione di fondi di investimento non è possibile stabilire se il costi di gestione che saranno imputati al fondo prescelto sono nella media o sono eccessivi.

Tralasciando quello che può pensare il piccolo risparmiatore e indipendentemente da quello che gli viene raccontato dal promotore finanziario o allo sportello bancario, chi sottoscrive un fondo comune di investimento sta chiedendo al gestore di investire il proprio denaro all’interno di un ben preciso mercato finanziario di riferimento, il quale come

19

Page 20: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

abbiamo visto è monitorato da un parametro guida, il benchmark appunto.

Sostanzialmente si sta acquistando un processo di diversificazione che consente di frazionare il capitale conferito nel fondo in migliaia di titoli, sia essi azionari che obbligazionari, a seconda della tipologia del fondo. Questa peculiarità operativa denota che il gestore del fondo persegue una gestione attiva sul capitale investito ovvero seleziona e revisiona continuamente i titoli migliori da mantenere in portafoglio. L’opera di selezione presuppone la conoscenza e l’applicazione di metodologie di analisi tecnica grafica e fondamentale del mercato, oltre a severi criteri di market timing (intuire quando il mercato è in procinto di effettuare un rally oppure è in fase di declino).

La gestione attiva denota pertanto una molteplicità di decisioni di investimento nel tempo, finalizzate a ottenere una performance superiore a quella del benchmark. Per fare questo il gestore deve esporre il portafoglio a un rischio superiore a quello del benchmark sfruttando soprattutto la potenzialità di un cambio di asset allocation ovvero variare nel tempo la quantità ed i titoli in portafoglio al fine di riuscire a cavalcare i trend positivi di alcuni titoli. Statisticamente come abbiamo già avuto modo di vedere sono veramente pochi i gestori che battono il benchmark.

L’opposto della gestione attiva è la gestione passiva che si pone l’obiettivo di strutturare una strategia di investimento con la quale il gestore di un fondo minimizza le proprie decisioni di portafoglio al fine di quasi azzerare i costi di transazione e l'imposizione fiscale sui guadagni in conto capitale.

Nell'ambito di questa strategia è comune replicare l'andamento di un indice di mercato attraverso la creazione di fondi che replicano l'andamento di un

20

Page 21: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

indice azionario (questo è il tipico caso degli Exchange Traded Fund che esamineremo a breve).

Sostanzialmente se un fondo a gestione passiva, ad esempio, ha l’obiettivo di replicare la performance dell’indice italiano FTSE MIB, allora acquisterà tutti i titoli presenti nel paniere dell’indice menzionato esattamente la stessa proporzione.

Uno dei principali vantaggi della gestione passiva è legato al minor numero di operazioni di compravendita di titoli ed attività finanziarie: questo riduce sensibilmente i costi di negoziazione, pertanto a parità di rendimento del parametro di riferimento, un gestore passivo otterrà una performance superiore a quella di un gestore attivo.

Un secondo vantaggio infine è legato al fatto che la minore frequenza delle compravendite permette di rinviare la tassazione dei guadagni in conto capitale, che vengono rilevati nel momento in cui le attività finanziarie sono cedute, come differenza fra il prezzo di acquisto e quello di vendita.

Promotore sei un impostore

Il termine “impostore” deriva dal latino, più precisamente dal participio passato del verbo latino “imponere” il quale ha come primo significato gabbare, ingannare o ricoprirsi con menzogne e false dottrina di probità e saviezza.

Ritengo che nessun aggettivo nella lingua italiana meglio qualifichi ciò che oggi giorno rappresenta la figura professionale del promotore finanziario. Iniziamo a spiegare in che cosa consiste il suo operato e perché è nata questo mestiere prendendo spunto dalle definizioni che vengono fornite ufficialmente dall’ANASF (Associazione Nazionale dei Promotori Finanziari).

Il promotore finanziario è l'unica figura professionale autorizzata ad incontrare i clienti e

21

Page 22: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

potenziali investitori al di fuori della sede di una banca, di una SIM (società intermediazione mobiliare) o di una SGR (società di gestione del risparmio).

Per poter intraprendere questo tipo di professione è obbligatorio iscriversi all'Albo Nazionale dei Promotori Finanziari istituito presso la CONSOB (Commissione Nazionale per le società e la borsa).

La figura del promotore finanziario è nata ufficialmente nel 1991 con l'emanazione della legge 1/91 (la legge che ha istituito le SIM) che ha appunto istituito l'albo sopracitato e l'immediata iscrizione nello stesso di tutti gli operatori che avevano lavorato come "consulenti finanziari" fino a quel momento.

Nella disciplina vigente viene sancito che il promotore finanziario è monomandatario (può cioè operare per una singolo soggetto abilitato) e che può agire solo come persona fisica (non può operare quindi come società).

La società per cui il promotore lavora è responsabile in solido per tutte le operazioni effettuate tramite il promotore stesso, cioè è tenuta a rispondere di qualsiasi azione, anche penalmente perseguibile, compiuta dal promotore finanziario.

Il promotore finanziario non può mai ricevere denaro contante dalla sua clientela per il pagamento dei servizi proposti; le uniche forme di pagamento ammesse sono assegni bancari o circolari intestati alla società per cui il promotore opera (sempre muniti di clausola di non trasferibilità), ordini di bonifico e strumenti finanziari nominativi o all'ordine ( in questo caso devono essere girati alla società per cui opera il promotore).

Il promotore finanziario persegue l'interesse del cliente e si astiene da comportamenti in contrasto con tale obiettivo. Non sono giustificati comportamenti contrari all'interesse della clientela

22

Page 23: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

da parte del promotore finanziario, anche se suggeriti o sollecitati dall'intermediario per cui opera (rileggetevi con molta attenzione questo capoverso perché lo chiameremo in causa in più occasioni) !

Il promotore finanziario ha l'obbligo di informare il cliente sui costi reali, i benefici e i limiti dei servizi e dei prodotti commercializzati e si astiene da affermazioni fuorvianti sui risultati futuri dell'investimento.

Il promotore finanziario presta assistenza continuativa al cliente. E' disponibile ad accogliere richieste di informazioni, chiarimenti o consigli, indipendentemente dal fatto che tale attività possa essere funzionale alla promozione di nuove operazioni. Il promotore finanziario non accoglie richieste del cliente in contrasto con le norme del presente Codice deontologico.

Questo è quello che vi verrebbe trasmesso a livello di informativa istituzionale qualora qualcuno desiderasse comprendere cosa fa un promotore finanziario. Tuttavia l’aspetto più rilevante che si dovrebbe apprendere è come guadagna un promotore o come e da chi viene remunerato il suo operato. Vediamolo allora nello specifico.

Tanto per iniziare, avete capito che il promotore finanziario è legato, attraverso un monomandato di rappresentanza ad una sola banca o da una SIM o da una SGR, nei confronti della quale si impegna a non promuovere o distribuire i prodotti di altri concorrenti. Il promotore percepisce pertanto la sua remunerazione sotto forma di provvigioni di vendita sul volume dei prodotti che riesce a collocare tra il pubblico risparmiatore. Già qui, possiamo fare una prima osservazione per comprendere la loro remunerazione: i prodotti che promuovono (come fondi, pac, index linked e così via) non hanno lo stesso tasso di provvigione, di solito, i più rischiosi per voi sono i più remunerativi per loro: per esempio

23

Page 24: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

se il vostro promotore vi fa sottoscrivere un fondo azionario hightech piuttosto che un fondo monetario questo produrrà per lui provvigioni anche quattro volte più grandi le provvigioni che avrebbe ottenuto se voi aveste invece investito nel fondo monetario.

Il conflitto d’interessi è sin troppo evidente: chi vi assicura che il vostro promotore non vi faccia sottoscrivere quel tipo di prodotto che magari a lui genera il massimo di retrocessione provvigionale ? Nel dubbio, meglio starne fuori.

Rimango a tal proposito piuttosto sconcertato quando leggo nel codice deontologico del promotore finanziario la seguente regola di condotta: il promotore finanziario ha il dovere della trasparenza: fatta salva la ragionevole salvaguardia dei propri interessi e nel rispetto dei propri obblighi e diritti di riservatezza, fornisce ai suoi interlocutori tutte le informazioni in suo possesso necessarie alla salvaguardia dei loro interessi e allo svolgimento dei loro compiti istituzionali.

Vorrei che qualcuno mi spiegasse il termine “fatta salva la ragionevole salvaguardia dei propri interessi” !

Come se questo non bastasse, immaginate che il vostro promotore sia un soggetto dinamico, preparato (ne ho conosciuti solo due sino ad oggi: tra l’altro hanno recentemente abbandonato la professione iniziale per intraprendere quella di consulente finanziario indipendente) e sapiente conoscitore dell’andamento dei mercati finanziari, pur tuttavia, se fosse a conoscenza di un prodotto o forma di investimento particolarmente interessante, offerto magari da una banca o SGR concorrente, non potrebbe proporvelo. Eventualmente, se la sua etica professionale fosse significativamente ineccepibile, vi potrebbe indirizzare da un promotore a lui concorrente (in quanto appartenente ad un’altra rete di promozione e/o banca), ma con il rischio di

24

Page 25: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

perdervi definitivamente come cliente investitore, nel qual caso voi decideste di migrare tutte le vostre disponibilità su quella stessa banca. Farebbe bella figura, ma perderebbe un cliente.

Non dimenticate, a questo punto, le spiegazioni che devono dare gli stessi promotori alle direzioni d’area, quando perdono un cliente per interruzione del rapporto e/o migrazione verso un concorrente.

Nella maggior parte dei casi, invece, ho visto tutto il possibile per screditare l’avversario o il concorrente, arrivando a dire che di quella banca non c’è da fidarsi, che in passato i rendimenti erano stati mediocri, che il suo personale è incompetente e così via.

Come se non bastasse, il promotore risulta essere anche un professionista la cui opera di consulenza non è indipendente, in quanto anche qui, come per il settore bancario, se la direzione di area della sua rete di promozione ha deciso che per il prossimo trimestre si deve raggiungere un determinato budget di raccolta su un nuovo prodotto da poco emesso, state certi che il vostro promotore vi telefonerà, dicendovi che dovete smobilizzare il vecchio fondo di investimento che vi aveva fatto sottoscrivere alcuni mesi fa, per entrare in quello nuovo fresco fresco che sta per uscire. Alla faccia dell’indipendenza e della trasparenza. Con molta probabilità, sarà un prodotto che contempla una commissione d’ingresso per la sua sottoscrizione.

Adesso capite finalmente a cosa servono le commissioni di ingresso di cui abbiamo parlato prima ? Servono a pagare il vostro promotore. Eh sì, perché, quando investite 100.000 euro su un fondo azionario e vi dicono che per entrare su questo fondo dovete pagare una commissione pari al 2-4-5%, quel denaro serve per pagare anche lo stesso promotore !

Mentre per quello che riguarda le commissioni di gestione una parte residua serve a remunerare ed

25

Page 26: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

incentivare anche la rete di vendita (quindi il promotore) in virtù della sua assistenza post vendita.

Accidenti che servizio brillante, pagate per non avere nulla in cambio, anzi, per la verità, pagate per avere una persona che, con il vostro denaro, farà il possibile per massimizzare il proprio tornaconto (raramente coincide anche con il vostro, per non dire quasi mai).

Questo meccanismo di guadagno può spiegare quanto accaduto durante il mese di Ottobre 2008 in coincidenza del fallimento Lehman Brothers, molti risparmiatori, che richiesero al proprio promotore finanziario di smobilizzare gli investimenti in fondi azionari, incontrarono non poche difficoltà, oltre a rassicurazioni che il mercato, più avanti, si sarebbe ripreso e che non era conveniente disinvenstire così, sull’onda dell’irrazionalità e della paura, un’asset allocation in fondi azionari, magari strutturata da più di qualche anno.

Certo che non era conveniente. Ma per chi ? Non di certo per voi, quanto piuttosto per loro che incassavano annualmente una parte della commissione di gestione che gravava sul fondo. Se volete conoscere ulteriori episodi di conflitti di interesse vi invito a leggere il Capitolo 7 del mio primo saggio economico “Duri e Puri: Aspettando un nuovo 1929” in cui è riportata la descrizione di prodotti di investimento che hanno letteralmente truffato migliaia di risparmiatori come i famigerati My Way e 4You.

Quanto vi ho sinora illustrato deve cominciare a farvi comprendere come questa figura professionale a cui magari vi siete appoggiati sino ad oggi presupponga l’instaurarsi di conflitti di interesse che sono simili a quelli che potreste avere se veniste curati da un medico che vi prescrive solo farmaci o medicinali che gli farebbero ottenere delle regalie o degli omaggi dalla casa farmaceutica che li produce.

26

Page 27: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Questo non significa che non dobbiamo mai fidarci dei medici e delle loro prescrizioni o dei promotori e dei loro prodotti di investimento, quanto piuttosto che ora dovrete essere in grado di discernere su quanto vi verrà proposto sapendo a quali meccanismi economici è asservito il mondo del risparmio gestito.

Non sono tutti da mettere alla sbarra: esisteranno sicuramente promotori validi e competenti, sta a voi scovarli e metterli alla prova, evitando di delegare ciecamente a loro le decisioni sulle vostre asset allocation, soprattutto evitate di scegliere il vostro promotore perché lo sono il vostro compagno di scuola o il cugino di vostra moglie.

Questo ultimo suggerimento vi farà magari sorridere ma non immaginate nemmeno quanto sia propedeutico a livello didattico: il rapporto che dovete instaurare con il vostro promotore o con il vostro referente allo sportello di banca deve essere il più distaccato possibile, al limite del glaciale, al fine di evitare pressioni a cui non potete sottrarvi. Sapete in quanti mi hanno scritto dicendomi che avrebbero voluto cambiare promotore o rivolgersi alla concorrenza e non l’hanno fatto perché magari ci giocano assieme a calcetto o per evitare un incidente diplomatico con la famiglia di vostra moglie perché è suo cugino !

Solo con il distacco relazionale è possibile giudicare in completa serenità l’operato del promotore che avete precedentemente scelto e parimenti anche lo stesso gestirà con maggiore riverenza la fiducia che gli avete accordato. Mi raccomando tutto il rapporto e la comunicazione deve essere sempre basato sul “Lei” e mai sul “Tu”.

Non abbiate paura, ricordate che gli avete affidato i vostri risparmi, semmai sarà lui a sentirsi a disagio qualora i prodotti che vi ha proposto non saranno in grado di mantenere le promesse attese. Ad esempio

27

Page 28: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

non aspettate che sia lui a fare la prima mossa nel proporvi un determinato fondo o index linked sui quali puntare, ma convocatelo a casa vostra e chiedetegli quali sono le previsioni attese dall’Ufficio Studi della banca o SGR per la quale lavora, fatevi consegnare un report finanziario, esigete che vi sia fornito un quadro macroeconomico che vi aiuti a valutare lo scenario futuro: ricordate che il promotore è al vostro servizio e non voi al suo.

Se desiderate comprendere come un prodotto che vi viene offerto possa essere in conflitto di interessi fategli le domande di rito ovvero “quali commissioni sono caricate su questo fondo “ oppure “a quanto ammonta la provvigione che percepirebbe se voi sottoscriveste il tal prodotto”. Non sentitevi in colpa, non ne avete motivo: ricordate che in Italia i spiacevoli episodi di cronaca finanziaria si sono verificati a causa di un bassissimo interessamento e conoscenza delle vicende economiche da parte del pubblico risparmiatore italiano.

Prendete tempo prima di decidere su quanto vi viene proposto e soprattutto confrontate le performance ed i costi di gestione del tal fondo che vi verrà proposto con i rendimenti e gli oneri dei primi fondi al mondo (nel terzo capitolo vi insegno anche questo).

Diventate artefici del vostro successo nelle scelte finanziarie e smettete di convincervi che dovete delegare a qualcuno perchè non trovate un paio d’ore ogni quindici giorni per leggervi qualche quotidiano finanziario o per monitorare come si sta evolvendo un determinato investimento.

Se fate vedere a un promotore questo libro ad un appuntamento per gestire il vostro patrimonio, vi dirà che io sono un pazzo, un catastrofista, una persona di cui non ci si può fidare. Strano. Dicevano così anche tra il 2006 ed il 2008 quando molti loro clienti allertati dalle informazioni ed analisi

28

Page 29: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

indipendenti che trovarono scritto sul libro Duri e Puri, riguardanti la circostanziata possibilità che si sarebbe verificato un crash sui mercati azionari, si precipitarono in banca esigendo lo smobilizzo totale del tal fondo azionario e l’estinzione della tal gestione patrimoniale, richiedendo al tempo stesso di spostare tutto l’investimento in obbligazioni di stato, fondi di liquidità, certificati di deposito e cosi via.

Le risposte che ricevettero furono che non ci si poteva fidare di uno scritto di tal fattura (bestseller per tre anni consecutivi) che i loro ufficio studi sostenevano che non ci sarebbe stato alcun crollo, che il mercato aveva i fondamentali sani per continuare a crescere. Sappiamo tutti come è andata invece a finire.

Quanti di voi sono riusciti in quel momento ad essere realmente padroni del loro denaro ? Veramente pochi, la maggior parte ha perduto dal 30 al 50 per cento in meno di un anno. Questo dimostra ancora una volta la mia tesi che rende l’italiano medio succube delle dicerie e congetture che riceve allo sportello o dal suo promotore.

Scordatevi infine l’idea che queste persone abbiano chissà quale preparazione o cognizione sul reale stato dell’economia in quanto la maggior parte del loro tempo è impiegato nella promozione ovvero nel cercare nuova clientela e nel seguire quella già acquisita. Ricordate sempre che se fossero realmente consapevoli delle loro capacità ed autorevolezza di analisi non dedicherebbero un solo giorno a questo mestiere ma si specializzerebbero per diventare consulenti finanziari indipendenti.

In questi anni ho conosciuto molti casi di promotori che hanno abbandonato la cosiddetta professione e si sono buttati nel mondo della consulenza indipendente. Questa strada tuttavia non è per tutti in quanto presuppone un sostanziale

29

Page 30: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

cambiamento di vita ovvero da pseudo dipendenti imbonitori attaccati al capezzolo di mamma banca dovete trasformarvi in imprenditori di voi stessi, sapendo che il vostro futuro tenore reddituale sarà, oltre che aleatorio, anche strettamente correlato ai risultati che farete ottenere a chi richiederà le vostre analisi.

Fee only planner: la consulenza indipendente

Il consulente finanziario indipendente (conosciuto nei paesi anglosassoni con il termine di fee only planner letteralmente consulente a parcella) rappresenta quel tipo di professionista che ottiene la remunerazione al suo operato esclusivamente dal cliente, essendo privo di qualsiasi conflitto di interesse. Il fee only planner infatti non percepisce provvigioni e/o commissioni di alcun genere da banche, SIM o SGR in quanto completamente svincolato dalla vendita di prodotti finanziari o parabancari ed eroga un servizio di consulenza puro al cliente, che continuerà ad operare con il proprio appoggio bancario di fiducia.

Mentre nei paesi anglosassoni è un operatore presente sul mercato da diversi decenni e quindi la sua professionalità è riconosciuta dal mercato dei risparmiatori e investitori, in Europa ed in particolare in Italia questa figura ha iniziato ad essere presente solo negli ultimi anni.

Dal punto di vista formale si può parlare di consulenza finanziaria indipendente qualora sussistano le seguenti circostanze: remunerazione del servizio svolto a parcella, assenza di provvigioni sulle operazioni ed infine nessun legame con alcun intermediario (quindi assenza totale di vincoli circa gli investimenti da consigliare).

Risulta piuttosto evidente pertanto come il fee only planner si trovi in una posizione neutrale nei

30

Page 31: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

confronti della sua clientela rispetto invece alla figura del promotore finanziario il quale come abbiamo visto si preoccupa più di illustrare in generale le caratteristiche del prodotto, che di consigliare talune precise operazioni, avendo un interesse economico personale sugli investimenti promossi.

Alla fine di ogni capitolo ci deve essere una tabellina che dice COSA RICORDARE

31

Page 32: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Capitolo 2IMPARARE AD AUTOGESTIRSI

Adesso che avete compreso come funziona il mondo del risparmio gestito ed a quali leggi si prostituisce è arrivato il momento di imparare che cosa sono e come funzionano i principali strumenti e prodotti di investimento che trovate disponibili sul mercato o che vi possono essere proposti allo sportello al fine di saperli sceglierli e riconoscerli come validi per il raggiungimento dei vostri obiettivi di rendita finanziaria.

Questo capitolo potrebbe sembrare scontato tuttavia non immaginate nemmeno quante persone non abbiano ancora ben presente la differenza sostanziale che esiste tra un’azione ed un’obbligazione.

Negli ultimi dieci anni inoltre il panorama dei prodotti finanziari ha subito un corposo arricchimento sia nell’offerta che nei mercati oggetto di investimento diretto, pensiamo solamente alla possibilità attuale di investire nel mercato delle materie prime con gli ETF o in un paniere selezionato di titoli di stato ancorati all’inflazione. Pertanto iniziamo a passare in rassegna gli strumenti tradizionali, partendo dei titoli azionari.

Che cosa sono le azioni ?

Le azioni di società quotate in borsa sono titoli che rappresentano la personale quota di proprietà di un’azienda: infatti quando decidiamo di acquistare un pacchetto di azioni in quel momento comperiamo una piccolissima fetta di azienda. Pertanto già da questo sintetico incipit possiamo comprendere come investire in azioni significa investire in un attività

32

Page 33: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

imprenditoriale, esponendoci pertanto a tutti i rischi a cui può andare incontro ogni imprenditore.

L’investimento in azioni è un investimento diretto per antonomasia, soggetto ad elevata volatilità causa le attese di profitto che sarà in grado di fare l’azienda su cui si è deciso di puntare (o in alcuni casi letteralmente di scommettere).

Già qui possiamo comprendere la difficoltà: per investire direttamente in azioni devo in primis avere un quadro sui dati fondamentali dell’azienda (fatturato, debiti consolidati, concorrenza e cosi via), dopo devo conoscere la strategia che intende percorrere per aumentare la propria redditività (apertura di nuovi punti vendita, acquisizioni di concorrenti, penetrazione su nuove aree geografiche) ed infine devo essere a conoscenza (o presumere di ipotizzarlo) in che fase di mercato mi trovo: trend rialzista o ribassista.

Immaginate infatti di acquistare le azioni di una società patrimonialmente molto solida e con fatturati in ascesa, tuttavia se il mercato azionario in cui è quotata ha la potenzialità di scendere state pur certi che anche il vostro titolo azionario farà lo stesso. Per farvi un esempio più pratico, immaginate di acquistare azioni ENI a 16 euro con l’indice italiano FTSE MIB a 22.000 punti, qualora l’indice scendesse a 20.000 punti (quindi una perdita del meno dieci per cento) sarebbe molto plausibile aspettarsi una perdita similare anche per il titolo ENI (torneremo ad approfondire i problemi di correlazione con gli indici azionari nel terzo capitolo).

Nell’immaginario collettivo è risaputo che l’acquisto e la successiva vendita di un titolo azionario può generare una profitto chiamato “plusvalenza” dato dalla differenza di prezzo

33

Page 34: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

dell’azione tra l’epoca dell’acquisto e quella della vendita. Su questa constatazione tuttavia è necessario distinguere tra due diversi approcci operativi: il cassettismo (buy & hold) ed il mordi e fuggi (hit & run) che affronteremo entrambi in dettaglio nel terzo capitolo, il primo decisamente un approccio casalingo e speranzoso, mentre il secondo molto tecnico e volto a cavalcare le notizie positive ed il trend di un determinato titolo o settore azionario.

Tuttavia l’investimento o la compravendita di azioni possono anche produrre dei rendimenti periodici nel tempo sfruttando il flusso finanziario derivante dall’incasso dei dividendi. Il dividendo è la parte di utile che viene distribuito da una società ai suoi azionisti in un’unica soluzione annuale o in due soluzioni semestrali.

Hanno diritto alla riscossione del dividendo tutti gli azionisti che possiedono il relativo titolo azionario il giorno prima della data di stacco del dividendo, data che solitamente differisce da quella di effettiva pagamento. Il dividendo viene distribuito in maniera proporzionale al numero di azioni possedute, in quanto ad ogni azione viene assegnato un importo prefissato per ogni azione posseduta dall'azionista.

Per il piccolo investitore che decide di detenere azioni con lo scopo di incassare i dividendi nel tempo è opportuno conoscere che cosa accade al titolo che ha in portafoglio il giorno che stacca dividendo. Infatti il prezzo della quotazione rispetto all’ultima chiusura si contrae di un importo pari al dividendo staccato.

Facciamo un esempio per comprendere questo comportamento di mercato. Supponiamo di acquistare il giorno prima dello stacco dividendi il titolo azionario ENEL al prezzo di euro 5.00. Sapendo che il dividendo erogato sarà di euro 0.40, avremo

34

Page 35: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

come conseguenza che il giorno dello stacco del dividendo la quotazione del titolo si assesterà ad euro 4.60. Quanto sopra è piuttosto intuibile da comprendere infatti chi acquista il titolo ENEL il giorno prima dello stacco acquisisce il diritto di incassare il giorno successivo il dividendo dichiarato, mentre chi lo compra il giorno dopo sconta dall’ultima quotazione il controvalore del dividendo appunto, visto che quest’ultimo è già stato assegnato ad un terzo. Potete rendervi conto di questo fenomeno semplicemente osservando il grafico di borsa sottostante relativo allo stacco dividendi di Giugno 2009.

I titoli azionari non sono tutti uguali, gli operatori istituzionali sono soliti distinguere tra titoli ad alta e bassa capitalizzazione, facendo riferimento con questo termine al numero di azioni scambiate e presenti su un determinato mercato borsistico, nella fattispecie si parla di blue chips e di titoli sottili.

Alcuni esempi di blue chips italiane sono i titoli Fiat, Telecom, Enel, Unicredito, Finmeccanica e cosi via: sostanzialmente sono i quaranta titoli che compongono l’indice italiano FTSE MIB. L’origine del

35

Page 36: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

termine “blue chip” è legata al gioco d’azzardo, in cui la blue chip è la fiche con il valore più alto. Sono invece chiamati titoli sottili le azioni di società quotate che hanno un fIottante molto esiguo, quando con il termine flottante si identificano il numero di azioni presenti sul mercato. Ora considerate che per essere ammessa alla quotazione una società deve emettere in circolazione un numero di azioni minimo pari al 25% del capitale, tale requisito deve poi essere mantenuto dopo la quotazione.

I titoli sottili essendo soggetti a pochi scambi con bassi volumi sono caratterizzati da un’elevata volatilità, questo significa che è piuttosto comune notare sedute di negoziazione con significative performance negative o positive (-7 % oppure + 5%): questa considerazione vi deve suggerire di allocare una parte molto contenuta del vostro portafoglio in un titolo sottile per minimizzare il più possibile il rischio di mercato. Le blue chips invece tendono ad avere all’interno di una singola seduta di negoziazione la usuale volatilità tipica dei mercati azionari, potete fare voi stessi un raffronto dal ticker di borsa postato qui sotto.

Ticker di borsa con blue ckhip ed alcuni sottili

La domanda che mi viene spesso posta ad un seminario o ad una conferenza è: “ma su cosa mi devo basare per comprare un’azione” ? Le analisi cardine sono quella fondamentale e quella tecnica: la prima valuta la società quotata in base alla sua redditività e la seconda esprime un giudizio sul trend che caratterizza i prezzi di un determinato periodo di tempo (tratteremo questa parte nel quarto capitolo).

Stando all’analisi fondamentale, uno degli indicatori più utilizzati per valutare la convenienza di

36

Page 37: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

un acquisto di titoli azionari è il rapporto P/E (price on earnings).

Con questo quoziente viene calcolato il numero delle volte in cui il dividendo erogato sta dentro il prezzo di mercato: per fare un esempio, un valore pari a 13-15 è ritenuto normale (il prezzo dell’azione è pari a 15 volte il dividendo erogato). Se il P/E è superiore a 20 e oltre, questo indica di norma un titolo sopravvalutato, mentre valori attorno a 8-9 sono ricercati dagli analisti, perché indicano titoli ancora sottovalutati dal mercato, che potrebbero avere una ottime possibilità d crescita. Nell’esempio che abbiamo citato prima con il titolo Enel che quota euro 5.00 ed eroga un dividendo di euro 0.40 abbiamo un rapporto P/E di 12,5 volte.

Da un altro punto di vista il P/E esprime anche il tempo necessario perché i dividendi erogati ripaghino il prezzo dell'azione; dopo tale periodo anche una vendita al di sotto del prezzo iniziale (ad esempio se il titolo è in forte calo) è conveniente poiché già dagli utili l'azionista ha realizzato il suo profitto. Se il P/E è 15, servono 15 anni di utili perché la società ripaghi il prezzo versato con gli utili, nell'ipotesi che vi sia sempre un utile all'anno.

Torneremo tuttavia nel terzo capitolo ad approfondire come gestire un titolo in portafoglio e nel quarto capitolo come evitare i classici errori che si commettono durante una compravendita azionaria. Termino questo paragrafo dandovi questo bagliore di luce per chi non ne fosse a conoscenza ovvero che è possibile guadagnare anche investendo in azioni sapendo che il loro prezzo nelle sedute successive sarà caratterizzato da un trend ribassista e quindi sfruttando la discesa dei mercati, anziché subirla passivamente. Abbiate pazienza che nel terzo capitolo la vostra curiosità sarà sedata.

Investire in obbligazioni

37

Page 38: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Le aziende e gli enti pubblici che necessitano di fondi per finanziare le proprie attività possono chiedere finanziamenti presso istituti di credito ma anche rivolgersi al mercato dei risparmiatori emettendo obbligazioni.

Pertanto un’obbligazione rappresenta una singola frazione del prestito contratto da un’azienda direttamente con il mercato. All’emissione, l’azienda debitrice definisce il tasso al quale il prestito è regolato, la periodicità del pagamento degli interessi e la data di scadenza e rimborso del prestito.

Sottoscrivendo obbligazioni il risparmiatore diventa creditore della società che le ha emesse e acquista il diritto alla restituzione del capitale prestato, nel termine e alle condizioni stabilite dall’emittente.

Con cadenza periodica (trimestrale, semestrale o annuale) viene previsto il pagamento degli interessi, calcolati in base ad un tasso fisso oppure variabile. Il tasso di interesse di solito è tanto più alto quanto più lunga è la durata delle obbligazioni e tanto più è rischiosa l’entità del prestito.

I pagamenti periodici degli interessi si definiscono cedole ed il servizio di incasso delle cedole solitamente viene fornito dalla propria banca o dalla SIM attraverso il proprio dossier titoli.

Esistono tuttavia anche obbligazioni senza cedola tecnicamente definite Zero Coupon, in questo caso il rendimento sarà dato dalla differenza tra la somma rimborsata alla scadenza ed il prezzo pagato all’atto della sottoscrizione del titolo. Facciamo qualche esempio: supponiamo di sottoscrivere una obbligazione del Tesoro Italiano chiamata CTZ (Certificato del Tesoro Zero Coupon) in fase di emissione al prezzo di 94 in data 15 Marzo 2009, sapendo che mi verrà rimborsato dopo 24 mesi al prezzo di 100. In questo caso quindi se volessi

38

Page 39: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

investire 10.000 euro in CTZ verserò 9.400 euro in fase di sottoscrizione, mentre dopo due anni me ne verranno restituiti 10.000 euro con un profitto lordo di capital gain di 600 euro (a cui deve essere sottratta l’imposta di 12,5 % pari a 75 euro).

Se volessi calcolare il rendimento effettivo ottenuto dall’investimento è sufficiente rapportare la plusvalenza realizzata (al netto delle imposte) al capitale effettivamente investito per cui 525/9.400*100 = 5.50 %.

Questo tipo di conteggio tuttavia non contempla gli oneri di negoziazione ovvero i costi di acquisto e rivendita che vi addebita la vostra banca, i quali come vedremo nel quarto capitolo in alcuni casi possono ridimensionare notevolmente il rendimento finale a causa della loro esosità. Tanto per darvi un anticipazione sappiate che acquistare un obbligazione o un titolo di stato online con i migliori servizi di banking e trading online italiani costa appena 15 euro.

Le obbligazioni generalmente rappresentano un investimento abbastanza sicuro per il piccolo risparmiatore, perché il valore di rimborso a scadenza è predeterminato al momento dell’acquisto e non dipendente dalle fluttuazioni del mercato. Si tratta, pertanto, di un investimento a basso rischio e basso rendimento.

Tuttavia le obbligazioni, come ogni investimento, non sono completamente esenti da rischi e quindi presuppongono un approccio prudente e consapevole in quanto il cosi detto emittente (il soggetto che emette il prestito) potrebbe non essere in rado di rimborsare il prestito alla scadenza. A tal proposito è sufficiente menzionare l’episodio di cronaca finanziaria legato alle tanto denigrate obbligazioni argentine i cui sottoscrittori subirono sulla propria pelle la proclamazione di default del debito pubblico da parte dello stato argentino (detto

39

Page 40: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

in parole semplici l’Argentina decise di non onorare i prestiti che aveva contratto con il mercato). La storia ha poi dimostrato che le obbligazioni in prima battuta venivano offerte dallo stato argentino alle grandi banche d’affari ed ai fondi di investimento. Quando hanno iniziato ad emergere i primi sintomi di irrequietezza finanziaria a seguito degli interventi forzati del Fondo Monetario, le banche, tra cui anche quelle italiane, hanno capito che dovevano liberarsi di questi titoli che iniziavano a scottare. A quel punto venivano offerti a pensionati, casalinghe e tutti coloro i quali avessero disponibilità liquide sostanziose: nello specifico i risparmiatori credevano di comprare le obbligazioni al mercato invece ricevevano quelle che avevano nei bilanci i gruppi bancari desiderosi di liberarsi quanto prima di un titolo obbligazionario destinato a prendere un bagno di sangue (così si dice in gergo finanziario di un investimento che è destinato a subire consistenti perdite).

Quanto accaduto con le obbligazioni argentine deve spingere il piccolo investitore a dedicare molta attenzione sulla scelta del titolo obbligazionario, approfondendo con rigoroso acume sulla solidità dell’emittente.

Allo scopo di rendere visibile il livello di rischio ai potenziali investitori, le obbligazioni sono sottoposte a rating, ovvero a una misurazione del rischio valutata dalle tre grandi agenzie di rating internazionale, Moody’s, Fitch e Standard & Poors, di cui tratteremo più avanti.

Il rating è espresso con giudizi decrescenti in riferimento all’affidabilità dell’emittente, da AAA a C o anche D, potete vedere voi stessi il rating rilasciato dalle suddette agenzie ad una obbligazione molto peculiare, il titolo di stato italiano a 3 mesi, il BOT.

40

Page 41: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

INSERIRE RATING TRIPLICE DI U BOT PRESO DA SCGEDA BOT

In buona sostanza le scale di giudizio di queste agenzie di rating accertano la capacità di ripagare i debiti da parte degli emittenti. Ad esempio, la tripla A indica il massimo grado di tutela in fatto di sicurezza, mentre il “non investment grade” significa che il rischio di possibile insolvenza è piuttosto elevato. A parità di tutte le altre condizioni, i bond high yield hanno un rendimento superiore, perché implicano un rischio maggiore.

Aspetto non secondario rispetto alla solidità dell’emittente e la tipologia di tasso a cui verranno corrisposte le cedole ovvero un tasso variabile oppure fisso. Facciamo subito questa premessa, se sottoscrivete una emissione obbligazionaria a cinque o dieci anni non è detto che la manterrete in portafoglio per tutta la sua durata sino alla data del rimborso, infatti potrebbero emergere circostanze personali che vi obbligano allo smobilizzo anticipato: in questa eventualità il prezzo di mercato della vostra obbligazione è molto correlato al tipo di tasso che la caratterizza. Infatti nel caso fosse un tasso fisso e dalla data della sottoscrizione il livello dei tassi di interesse fosse salito, il prezzo di mercato dell’obbligazione sarebbe abbondantemente inferiore rispetto al valore nominale. Viceversa il contrario.

Per questo motivo è preferibile non allocare tutto il portafoglio in uno o due tagli obbligazionari, ma preferire la diversificazione che potrebbe garantire un fondo di investimento obbligazionario, il quale mira ad equilibrare sia in solidità che in redditività il patrimonio del fondo a fronte di cambiamenti del livello dei tassi e della diversificazione settoriale e geografica dei titoli da detenere.

Diversificare il rischio con i fondi

41

Page 42: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

I fondi comuni di investimento sono strumenti finanziari (nello specifico vengono definiti Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, indicati con l’acronimo letterale OICR) che raccolgono il denaro di una molteplicità di risparmiatori: la massa di risparmio raccolta (definita patrimonio del fondo) viene affidata per la sua gestione ad una società di gestione del risparmio (SGR) la quale si occupa di effettuare concretamente le operazioni di investimento in base alla tipologia di investimento che caratterizza il fondo stesso.

Investire in un fondo comune di investimento pertanto significa conferire i propri capitali all’interno di un grande contenitore, i quali verranno utilizzati per l’attività di compravendita di azioni, obbligazioni, valute e cosi via.

L’attività di compravendita ovvero la gestione del patrimonio del fondo spetta ad una SGR, società di gestione del risparmio, la quale è separata ed autonoma dal fondo stesso. Gli strumenti finanziari, i prodotti finanziari e le disponibilità liquide che fanno parte del fondo sono custoditi da una banca depositaria che vigila sull'effettiva esistenza di tali valori ed accerta la legittimità e la correttezza delle operazioni di emissione e rimborso delle quote del fondo, il calcolo del loro valore e la destinazione dei proventi dei fondi.

La banca depositaria esegue le istruzioni di compravendita della SGR se queste non sono contrarie alla legge, al regolamento e alle prescrizioni degli organi di vigilanza. Il suo compito è quindi di controllo e di amministrazione. Il collocamento delle quote di partecipazione al fondo può essere effettuato, oltre che dalla SGR, dagli sportelli delle banche e dai promotori finanziari.

Ogni risparmiatore detiene un certo numero di quote del patrimonio del fondo (la quota è la frazione

42

Page 43: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

di patrimonio unitaria del fondo di investimento ed ha un valore che cambia nel tempo in relazione all'andamento dei titoli nei quali il fondo investe).

Indipendentemente dalla tipologia del fondo, tutti i partecipanti hanno gli stessi diritti: i guadagni o le perdite, dal momento che il fondo non garantisce un rendimento certo (a meno di alcune tipologie particolari di prodotti), sono in proporzione a quanto investito, o meglio, in proporzione al numero di quote in possesso.

Assogestioni (ovvero l'associazione di categoria delle società di gestione del risparmio in Italia) ha elaborato una classificazione dei fondi comuni di investimento con l’obiettivo di rendere trasparenti le caratteristiche principali ed i principali fattori di rischio: a tal proposito sono state identificate cinque macro categorie a seconda della percentuale di detenzione di azioni minima e massima all’interno del patrimonio del fondo.

Tipologia Minimo MassimoLiquidità 0 % 0%Obbligazionario 0 % 20 %Bilanciato 10 % 90 %Azionario 70 % 100 %Flessibile 0 % 100 %

Quindi per fare un singolo esempio, se prendiamo un fondo flessibile sappiamo che quest’ultimo può investire sia tutta la totalità del patrimonio direttamente in azioni oppure decidere per strumenti decisamente diversi lasciando a zero la componente azionaria. Ricordiamo inoltre che ogni fondo non è mai investito al 100 % in quanto una percentuale del fondo viene lasciata liquida per far fronte alle richieste quotidiane di smobilizzo.

Investendo attraverso i fondi comuni è necessario avere dimestichezza con termini tecnici come il NAV,

43

Page 44: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

acronimo di Net Asset Value, il quale rappresenta il valore della singola quota di ogni fondo e viene calcolato dalla divisione del valore dell'intero patrimonio del fondo per il numero delle quote in circolazione nel giorno di valorizzazione. Il NAV viene pubblicato nelle principali testate giornalistiche a tiratura nazionale, e di norma il valore pubblicato si riferisce ai due giorni precedenti la data della pubblicazione.

I fondi comuni di investimento nascono con l’obiettivo di consentire un elevato livello di diversificazione con importi solitamente contenuti e, comunque, sempre inferiori a quelli che sarebbero necessari al singolo investitore per realizzare in proprio un simile livello di diversificazione

Diversificare il proprio portafoglio o il capitale investito (di questo parleremo con approfondimento nel terzo capitolo) è la necessità principale che dovrebbe avere un piccolo risparmiatore per ridurre il proprio rischio ed incrementare allo stesso tempo le probabilità di raggiungere i propri obiettivi di rendimento.

Da questo punto di vista i fondi di investimento, consentono di ottenere un elevato livello di diversificazione a più livelli: immaginate a tal ragione di investire sul mercato obbligazionario un importo di 100.000 euro in 20 tranche di 5.000 euro spalmati in titoli di stato di vari paesi, piuttosto che investire lo stesso importo su un unico taglio obbligazionario di un paese che offre un rendimento allettante. Questo è quanto accaduto con il default argentino: il rimprovero che faccio a chi si è trovato vittima di questo scandalo (pur evincendo la complicità del sistema bancario) è di aver conferito la quasi totalità del proprio patrimonio in un'unica obbligazione, mentre si sarebbe dovuto allocare non più del 10/15 % della massa totale esponendosi con un solo emittente.

44

Page 45: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Nel primo capitolo abbiamo già affrontato la penosa questione delle commissioni di gestione e del peso che hanno sul rendimento finale: anche qui il consiglio che mi sento di darvi è quello di imparare a selezionare il gestore del fondo e a non fidarvi del primo che capita. Nel quinto capitolo scopriremo alcuni strumenti che ci possono aiutare in queste scelte.

Termino questo paragrafo ricordando che per quanto riguarda i fondi azionari, il loro rendimento è direttamente correlato all’andamento dei mercati di riferimento, per cui se investo su un fondo azionario specializzato nell’acquisto di azioni quotate sulle borse in Europa e le previsioni per gli indici azionari europei sono di flessione o di accentuata discesa, la quotazione del nostro fondo non farà altro che scendere, in quanto i fondi comuni di investimento sono strumenti unidirezionali.

Per quanto riguarda invece i fondi obbligazionari sarà opportuno avere bene in mente le ipotesi di scenario atteso per i tassi di interesse, infatti la quotazione di un’obbligazione a tasso fisso tende a deprezzarsi di circa il 10 % qualora i tassi di interesse subiscono un incremento di un punto percentuale, e viceversa in caso contrario.

SICAV: ma cosa sono ?

Anche questo è un acronimo che significa società d'investimento a capitale variabile, le quali hanno per oggetto sociale l’investimento collettivo delle risorse finanziarie raccolte presso il pubblico attraverso l’emissione di proprie azioni. La gestione del patrimonio sociale è affidata ad un consiglio di amministrazione.

Le SICAV si differenziano dai fondi comuni d’investimento principalmente per il fatto che il sottoscrittore non acquista quote di partecipazione,

45

Page 46: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

ma azioni della società, con la possibilità di esercitare il diritto di voto. I partecipanti di una Sicav hanno poteri più ampi rispetto ai partecipanti di un fondo comune d’investimento, visto il loro status societario e pertanto possono incidere sulle politiche d’investimento attraverso l’esercizio del diritto di voto.

Il capitale sociale delle SICAV varia quindi in ragione delle richieste di sottoscrizione e/o rimborso, ma anche per effetto delle plusvalenze e minusvalenze realizzate durante la gestione. Le SICAV non dispongono di un capitale nominale, in quanto il capitale della società è rappresentato sempre dal patrimonio netto, il quale è costantemente variabile. Le azioni che vengono emesse sono perciò prive di valore nominale ed il loro valore è determinato in ogni momento dal rapporto tra il valore netto delle attività detenute in portafoglio ed il numero delle azioni in circolazione.

Un’altra caratteristica molto attraente di questi strumenti di investimento che li fanno scegliere all’interno di una gestione patrimoniale o di un fondo di fondi è la possibilità di creare più cassetti con tipologie di investimento dedicate (tecnicamente si chiamano comparti) per ognuno dei quali può essere emessa una particolare categoria di azioni. In questo caso, ciascun comparto costituisce un patrimonio autonomo, distinto a tutti gli effetti da quello degli altri comparti ed una volta aderito ad un comparto si ha la possibilità di trasferire il proprio investimento convertendo le azioni di un comparto in quelle di un altro.

Solitamente i singoli comparti si comportano come se fossero dei fondi di investimento ad elevata specializzazione: si può infatti spaziare da una specifica area geografiche su cui investire ad uno specifico settore, come il settore farmaceutico o minerario.

46

Page 47: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Le anomalie fiscali dei fondi di investimento

I fondi comuni d'investimento italiani hanno una tassazione diversa da quelli di diritto estero, in quanto le tasse vengono pagate direttamente dal fondo e non vengono calcolate sull'effettivo guadagno realizzato dal sottoscrittore.

Pochi sottoscrittori di fondi sanno infatti che pagano, indirettamente le tasse anche su guadagni mai realizzati, o perfino a seguito di perdite. Cerchiamo di spiegarlo con un esempio. Immaginiamo che un fondo comune abbia 100 milioni di euro di patrimonio. Se il patrimonio del fondo a seguito dell’attività di gestione realizza un incremento annuo di euro 10.000.000 allora il fondo dovrà pagare euro 1.250.000 di imposta sotto forma di capital gain (12,5 %), portando il controvalore del patrimonio del fondo in euro 108.750.000.

Attenzione: non abbiamo detto che il fondo ha realizzato un profitto di euro 10.000.000, ma solo che ha realizzato un incremento di valore: questo è possibile in quanto i titoli che deteneva hanno subito una aumento generalizzato del 10 per cento delle loro quotazioni, per cui se il patrimonio del fondo venisse liquidato interamente, esso ammonterebbe ad euro 110.000.000, ai quali poi dovrebbe essere sottratta l’imposta del 12,5 %.

Supponiamo adesso che l’anno successivo la performance realizzata sia di una diminuzione di valore di euro 15.000.000 a seguito di una contrazione generalizzata del prezzo delle azioni che si detengono in portafoglio, a questo punto il patrimonio del fondo ammonterà ad euro 95.000.000, suddivisi in euro 93.750.000 (= 108.750.000 - 15.000.000) in qualità di controvalore titoli ed euro 1.250.000 in qualità di “risparmio di

47

Page 48: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

imposta” (il termine che trovate riportato nel resoconto del fondo).Pertanto una parte del fondo è costituita di un bene intangibile, il possibile futuro risparmio fiscale. Infatti per meglio comprendere questa anomalia ritornando al caso che abbiamo formulato, il nostro fondo da 100 milioni è andato a 110 (guadagno potenziale ma non effettivo, sul quale ha tuttavia pagato imposte reali), e successivamente è ridisceso appena sopra 93 milioni, di conseguenza l’imposta pagata l’anno prima per un profitto potenziale, ma non effettivo, deve essere rimborsata. Il rimborso si manifesta sotto forma di credito per successivi aumenti di valore. Infatti se il controvalore del patrimonio del fondo risale nel successivo anno a 100 milioni, l’imposta sotto forma di capital gain che dovrà essere riconosciuta verrà compensata con il credito di imposta precedente.

La presenza di crediti di imposta nelle pance dei fondi unita all’esigenza di mantenere liquida una parte del patrimonio del fondo per far fronte alle richieste di rimborso quotidiano ci forniscono una chiave di lettura sul perché i gestori dei fondi mediamente hanno molte difficoltà a replicare le performance di un mercato preso a riferimento. Infatti anche qualora il gestore fosse in grado di replicare perfettamente la performance del benchmark e potendo escludere il peso delle commissioni di gestione, il gestore del fondo non investe mai il 100 % del patrimonio dello stesso e questo lo porterebbe ad ottenere una performance sempre meno efficiente.

Il consiglio operativo che mi sento di darvi è sempre quello di verificare preventivamente la composizione e la consistenza del patrimonio del fondo in modo da ricevere dalla società di gestione una prima fotografia sulle anomalie che abbiamo trattato sinora. Quanto sopra è possibile desumerlo

48

Page 49: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

dal documento di sintesi oppure da una relazione trimestrale sull’andamento del fondo, richiedibile alla vostra banca o al vostro promotore.

Il piccolo risparmiatore solitamente non è al corrente di quanto è stato analizzato sopra visto che il valore delle quote dei fondi pubblicate sui quotidiani è al netto di tutte le spese e delle imposte che, per le persone fisiche, sono a titolo definitivo. Questo significa che il risparmiatore che disinvestendo ricava profitto non deve adempiere ad alcun obbligo fiscale, in quanto il fondo ha già provveduto a versare anticipatamente l’imposta dovuta. A mio modo di vedere, tuttavia, dovrebbe essere abbandonata la scelta di tassare i guadagni in conto capitale, se soltanto se effettivamente realizzati e non come avviene oggi se solo maturati. Con l’attuale impostazione l’unico soggetto a guadagnarci subito è l’amministrazione fiscale italiana, che penalizza cosi facendo i risultati di gestione dei fondi stessi a causa di fenomeni distorsivi legati alla gestione dei crediti d’imposta.

Exchange Traded Fund: cosa sono ?

Innanzitutto cominciamo con il dire che il termine ETF è l’acronimo di Exchange Traded Fund, un termine con il quale si identifica una particolare tipologia di fondo d’investimento con due principali caratteristiche: è negoziato in Borsa come un comune titolo azionario ed assicura gli stessi rendimenti del benchmark di riferimento.

Gli ETF sono caratterizzati dalla capacità di replicare in maniera puntuale l’indice od il paniere dei titoli a cui fanno riferimento, inoltre permettono di operare su di un’ampia scelta di strumenti, azionari ed obbligazionari riferiti a diverse aree geografiche. In pratica l’ETF consente, in maniera immediata, di prendere posizione su un indice

49

Page 50: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

azionario, su un indice obbligazionario o su un basket di materie prime, attraverso un’unica operazione di compravendita.

Questo strumento si presta bene anche all’utilizzo da parte del piccolo risparmiatore, visto che il lotto minimo di negoziazione è pari a una singola quota di ETF e per il fatto che i costi di negoziazione sono indicativamente gli stessi previsti per le azioni, quindi se utilizzate una piattaforma di banking o trading online ve la cavata con appena dieci euro ad operazione.

A differenza di un fondo comune di investimento, l'ETF è in grado di offrire un alto livello di trasparenza e di flessibilità, in quanto permette di monitorare costantemente l'andamento del proprio investimento visto che la sua quotazione è conoscibile in tempo reale. Nel caso di un fondo comune di investimento invece la valorizzazione delle quote avviene soltanto a fine seduta di borsa e la sua comunicazione agli organi di stampa avviene solitamente nei due giorni lavorativi successivi.

Per questo la possibilità di poter operare in modo diretto sul mercato attraverso gli ETF consente di ridurre al minimo i tempi morti intercorrenti tra la decisione di investimento e smobilizzo, evitando così di perdere interessanti opportunità di profitto, per mancanza di timing.

Parliamo adesso del profilo commissionale che caratterizza gli ETF: la quasi la totalità dei fondi comuni d'investimento italiani si caratterizza per uno stile di gestione attivo che sì contrappone a quello passivo di un ETF. Quest’ultimo infatti si limita a replicare l'andamento dell'indice di mercato sottostante mentre un fondo comune deve farsi carico di oneri di ricerca e di analisi nel tentativo di offrire ai propri sottoscrittori un rendimento aggiuntivo rispetto al benchmark.

50

Page 51: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

L'assenza del gestore nella scelta dei titoli che compongono il paniere di riferimento, rende l’ETF uno strumento particolarmente conveniente dal lato dei costi di gestione in quanto non sono previste commissioni d'ingresso, d'uscita o di performance e le commissioni di gestione annue sono significativamente molto contenute, a riguardo osservate l’esempio riportato qui sotto

Esempio commissioni etf fondo

Pertanto gli ETF offrono, rispetto ad un fondo comune di investimento, un maggior livello di trasparenza ed efficienza, in termini di costi di gestione, offrendo all'investitore niente di più che la replica di rendimento di un determinato mercato finanziario o paniere di titoli.

A tal riguardo ritengo comunque opportuno soffermarmi ad illustrare con maggiore approfondimento questa capacità che hanno gli ETF di replicare un determinato rendimento. In particolare dobbiamo suddividere gli ETF in due gruppi: i replication based e gli swap based. I primi sostanzialmente replicano un indice perché detengono fisicamente i titoli che compongono nella stessa proporzione il benchmark.

I secondi invece investono in strumenti derivati (gli swaps appunto) con cui due controparti (solitamente banche) sono d’accordo nello scambiarsi due determinati flussi finanziari. In questo caso, senza voler entrare nel tecnicismo di funzionamento di questi strumenti, è opportuno sapere che acquistando un ETF di tipo swap based si acquista un algoritmo matematico e pertanto la bontà dell’ETF risulta strettamente legata alla solidità patrimoniale dell’emittente e le sue controparti: l’esempio qui sotto vi servirà a comprendere meglio quanto sopra.

51

Page 52: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Supponiamo di investire nel seguente ETF Lyxor Euro Cah (ISIN FR0010510800) il cui obiettivo di gestione è quello di replicare l’andamento dell’indice EUROMTS EONIA Investable TM, così si desume leggendo il prospetto completo del fondo: quest’ultimo viene classificato come monetario area euro. Sempre spulciando sulle informazioni riguardanti il collocamento e la gestione del fondo, scopriamo che l’indice di riferimento di questo ETF è il EUROMTS EONIA Investable TM, il quale viene calcolato a partire dall’indice EONIA (European Overnight Index Average) che è il tasso di riferimento quotidiano dei depositi interbancari non garantiti da titoli effettuati di giorno in giorno nella zona Euro (questo tasso è calcolato dalla Banca Centrale Europea). Il benchmark dell’ETF ovvero l’indice EUROMTS EONIA Investable TM è calcolato in tempo reale da EUROMTS con una formula matematica qui sotto riportata che evito di commentare, rimandandovi al prospetto del fondo per conoscere il nome delle variabili in esso contenute. Sulla strategia di investimento inoltre viene riportato quanto segue: il fondo farà ricorso all’acquisto di un paniere di titoli della zona Euro e nel limite del 10 % del proprio attivo ad un contratto di scambio a termine (lo swap appunto) negoziato di volta in volta in grado di trasformare l’esposizione ai titoli che sono nell’attivo del fondo in un’esposizione all’indice EUROMTS EONIA Investable TM.

Tuttavia è nella parte riguardante i possibili rischi che emergono significative preoccupazioni se consideriamo che questo ETF viene fatto rientrare

52

Page 53: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

nella categoria dei fondi monetari area Euro. Attraverso questo fondo, l’investitore si espone infatti in primis al rischio di perdita parziale del capitale investito, nello specifico viene menzionato il rischio di perdita in conto capitale poiché il rendimento dell’indice EUROMTS EONIA Investable TM può essere negativo in condizioni di mercato estreme. In secondo luogo ci si espone anche al rischio di controparte risultante dall’utilizzo da parte del fondo di strumenti finanziari a termine conclusi con un ente creditizio: pertanto il fondo è dunque esposto al rischio che il citato ente creditizio non possa onorare i suoi impegni relativi a tali strumenti.

Quanto fin qui rappresentato vi deve servire per comprendere pienamente la differenza sostanziale tra un fondo comune di investimento ed un ETF, questa differenza infatti va al di là della semplice diversa modalità di gestione, attiva nel primo caso e passiva nel secondo. Per questa considerazione molte società emittenti di ETF hanno iniziato a proporre prodotti “replication based” e non “swap based” per rispondere all’incessante richiesta di sicurezza e trasparenza da parte degli investitori. Dopo tutto investendo in un ETF come nel caso del Lyxor Euro Cash ci si ritrova indirettamente ad avere in portafoglio un algoritmo matematico avendo l’esigenza di investire nel mercato monetario !

Si consiglia, per questo motivo, di prendere prima di investire sempre visione del Prospetto Semplificato e del Documento di Quotazione predisposto dalla società emittente visto che è opportuno conoscere il meccanismo di funzionamento che consente al gestore del fondo di replicare un determinato mercato. Come abbiamo visto questo è reso possibile attraverso il ricorso a contratti swap tra controparti e l’utilizzo di strumenti finanziari negoziati fuori dai mercati regolamentati. Considerate a riguardo che i tre grandi emittenti al

53

Page 54: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

mondo di ETF, rispettivamente Lyxor, X-Trackers e iShares, sono ciascuno di derivazione ed appartenenza bancaria: Societe Generale, Deutsche Bank e Barclays Bank.

Ritornando alla nostra dissertazione iniziale, gli ETF possono trovare impiego all'interno delle gestioni di singoli patrimoni, oltre che in strategie di asset allocation e di bilanciamento di portafogli, rivelandosi anche un ottimo strumento di diversificazione degli investimenti, permettendo al tempo stesso di ridurre il rischio relativo.

L'investitore può acquistarli anche per fare del trading sfruttando così il movimento dello stesso fondo durante sedute particolarmente volatili. Ricordiamo inoltre che molti ETF consentono di ottenere rendimenti speculari rispetto al mercato di riferimento in quanto utilizzano tutte le potenzialità della struttura “swap based”.

Per farvi comprendere anche questo passo prendiamo in considerazione il seguente ETF DB X-Trackers S&P500 Inverse (ISIN: LU0322251520), il quale è collegato in maniera inversa alla performance dell'indice azionario S&P 500, pertanto una variazione positiva di questo indice azionario si rifletterà in una speculare variazione negativa del fondo e viceversa. Quindi se si ritiene che il mercato azionario statunitense possa avere una performance negativa del meno 15 % nei prossimi sei mesi, può essere profittevole investire su questo ETF in quanto quest’ultimo si apprezzerà del 15 %.

Naturalmente se la vostra proiezione venisse disattesa e pertanto l’indice S&P500 anziché scendere salisse del più 20 %, allora il vostro ETF realizzerebbe una performance negativa del meno 20 %.

Essendo questo tipo di ETF basato su una architettura “swap based” possiamo anche qui individuare rischi simili a quelli menzionati per il

54

Page 55: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

precedente ETF e nella fattispecie se ci soffermiamo a leggere il prospetto descrittivo dei rischi del fondo troveremmo questa constatazione: “al fine di realizzare l’obiettivo di investimento, il fondo investirà principalmente in valori mobiliari e farà uso di tecniche relative a strumenti derivati, come i contratti di swap su indici, negoziati a condizioni di mercato con una controparte swap, il tutto conformemente a quanto previsto nei limiti agli investimenti”.

Pertanto viste le loro caratteristiche di funzionamento, gli ETF si prestano a varie modalità d’impiego: sia per investimento a medio/lungo termine e sia per operazioni di vendita allo scoperto (short selling) al fine di prendere una posizione ribassista sull’indice di riferimento. La possibilità di diversificare facilmente il portafoglio, la precisione con cui viene replicato un determinato mercato uniti ai bassi costi di gestione fanno si gli ’ETF siano anche utilizzati per la costruzione di un piano di accumulo attraverso versamenti periodici di modeste entità. Dal punto di vista operativo ricordiamo che per effettuare un’operazione di compravendita di un determinato ETF è sufficiente impartire l’ordine attraverso la propria banca, il proprio promotore oppure utilizzando i canali alternativi quali le piattaforme di trading e banking online, non prima di essersi accertati sui costi di negoziazione del proprio intermediario: a riguardo torneremo nello specifico nel terzo capitolo.

Ritengo doveroso infine verificare il grado di liquidità che ha l’ETF sulla quale si è deciso di investire, infatti oltre al normale rischio di mercato legato all’andamento del sottostante, per gli ETF esiste la possibilità che l’emittente lo liquidi da un momento all’altro a suo piacimento. Questa eventualtà può accadere quanto un ETF è poco liquido ovvero non riscuote l’interesse del mercato.

55

Page 56: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Con la dicitura “poco liquido” si suole far riferimento al numero di compratori e venditori che caratterizzano il mercato dell’ETF per svariati livelli di prezzo.

METTERE BOOK ETF 2 ESEMPIIE fare commento sulo spread tra domanda e

offerta

A tal ragione guardate i due book di negoziazione di due ETF completamente diversi: il primo riguarda il

Accade piuttosto di frequente infatti che ETF poco liquidi vengano cancellati dal listino, dopo essere stati molto propagandati sulla stampa di settore o attraverso banner pubblicitari a seguito di uno scarso successo nelle sottoscrizioni. Pertanto sulla base di queste ultime considerazioni il mio consiglio operativo è quello di preferire ETF sempre molto liquidi ed evitare di posizionarsi su quelli dai sottostanti esotici o di ultima creazione, i quali potrebbero avere uno spread troppo elevato tra domanda ed offerta in caso di smobilizzo oppure essere soggetti a rischio di liquidazione da parte dell’emittente.

ETC: investire con le materie prime

Gli Exchange Traded Commodity (ETC) sono fondi di investimento che hanno lo scopo di replicare un investimento diretto in un paniere di materie prime o in contratti futures su materie prime (in inglese commodity). L’andamento di questi fondi è pertanto legato all'andamento della materia prima sottostante, esattamente come la quotazione di un

56

Page 57: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

ETF è legata al valore dell’indice a cui fanno riferimento.

Attraverso un ETC è possibile accedere direttamente al mercato delle commodities senza che voi ricorriate direttamente ai contratti futures i quali presuppongono svariate problematiche tecniche, come le scadenze, l’effetto leva ed il margine di garanzia, oltre ad una approfondita conoscenza dei mercati di riferimento.

Un ulteriore vantaggio degli ETC è dato dalla possibilità di investire nel mercato delle materie prime senza preoccuparsi degli oneri e responsabilità dello stoccaggio delle stesse. Immaginate infatti di voler investire sul barile di petrolio o un prezzo del grano, se l’investimento fosse puramente materiale dovreste essere dotati di una cisterna per il petrolio e di un silos per il grano. Piuttosto impensabile per un piccolo risparmiatore.

Gli ETC hanno subito una sempre più crescente utilizzazione sia da parte di gestori di patrimoni e sia da parte di piccoli investitori a seguito delle ventate inflazionistiche che hanno colpito i principali mercati di approvvigionamento mondiali riguardanti materie prime tanto metallifere quanto alimentari.

Il crescente assorbimento di materie prime da parte dei due nuovi players gloibali, la Cina e l’India, ha generato un fenomenale rally delle quotazioni di quasi tutte le materie prime. La crisi finanziaria del 2008 che ha minato la stabilità e solidità dei più grandi gruppi bancari del mondo ha spinto moltissimi investitori a riversare le loro attenzione sul bene rifugio per eccellenza ovvero l’oro. Tra gli ETC più trattati infatti abbiamo quelli auriferi e quelli petroliferi.

Per farvi un esempio il seguente ETF LYXOR Commodites CRB (ISIN: FR0010270033) consente di prendere posizione al rialzo su un gruppo diversificato di ben 19 materie prime, suddivise in tre

57

Page 58: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

comparti strategici, prodotti energetici, agricoli e metalliferi (principalmente petrolio, alluminio, gas, rame, soia, grano, oro, zucchero e cotone). A mio modo di vedere gli ETC possono essere considerati strumenti di allocazione e diversificazione dalle notevoli opportunità grazie alla non stretta correlazione delle materie prime con i principali mercati di investimento quali quello azionario, obbligazionario e monetario.

Gli hedge fund: questi sconosciuti !

Con il termine hedge fund possiamo individuare qualsiasi fondo che non sia un fondo d'investimento convenzionale, in altri termini qualsiasi fondo che utilizzi una strategia o una serie di strategie diverse dal semplice acquisto di obbligazioni, valute estere, azioni e quote di altri fondi, il cui scopo è il raggiungimento di un rendimento assoluto e non un rendimento ancorato ad un parametro di riferimento (il famoso benchmark).

Gli hedge fund vengono indicati spesso come strumenti di investimento alternativi o meglio ancora come fondi speculativi, sempre in contrapposizione con le forme di gestione dei risparmio di tipo tradizionale, regolate da leggi e regolamenti specifici che ne limitano l'operatività e il rischio.

Il termine inglese hedge significa copertura o protezione e, in effetti, questi fondi nascono proprio con l'intento di gestire il patrimonio eliminando in gran parte il rischio di mercato. La filosofia di un hedge fund è infatti quella di ottenere risultati di gestione positivi indipendentemente dall'andamento dei mercati finanziari in cui operano. Questo risulta possibile in quanto la loro operatività si caratterizza per il ricorso a tecniche e strumenti di gestione avanzati, spesso non adottabili dai fondi comuni per motivi regolamentari: per questo motivo sono

58

Page 59: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

soggetti ad una normativa meno limitata in termini di prudenza rispetto a quella che vincola gli altri operatori finanziari.

Una tipica operazione effettuata dagli hedge funds è la vendita allo scoperto la quale consente di realizzare un profitto qualora un determinato mercato o strumento finanziario sia oggetto di un trend ribassista (spiegheremo nel terzo capitolo questa tipologia operativa).

Un ulteriore caratteristica degli hedge fund è la struttura commissionale degli oneri di gestione i quali solitamente prevedono solo una commissione di performance al raggiungimento di target di performance prefissati.

Stante il loro grado di rischio e la loro complessità operativa sconsiglio vivamente di investire in questi veicoli a meno di possedere un ingente patrimonio milionario e una elevatissima propensione personale al rischio.

Per finire se qualcuno desiderasse comprendere gli effettivi rischi che questi fondi possono alimentare anche per la stabilità e volatilità dello stesso mercato, vi invito a leggere il libro “Anche i nobel perdono” di Nicholas Dunbar che racconta e descrive del fallimento del più grande hedge fund del mondo nel 1998 (il Long Term Capital Management più conosciuto come il Fondo LTCM).

Il certificati di deposito: un retaggio del passato

I certificati di deposito bancari sono titoli che vengono rilasciati da un istituto di credito a fronte del deposito di una somma di denaro, vincolato ad una scadenza determinata. Sostanzialmente è un prestito a tempo determinato che voi fate ad una banca la quale provvede a remunerarlo con tasso di interesse prestabilito in anticipo. La prassi bancaria

59

Page 60: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

vuole che l’investitore acquisti un certificato dal taglio fisso, ad esempio 50.000 euro, il quale matura a scadenze prefissate, trimestre, semestre o anno, un montante di interessi, ancorati ad un tasso variabile o fisso.

L’emissione di certificati di deposito con scadenze comprese fra tre mesi e cinque anni, viene effettuata sempre nel rispetto della normativa della Banca d'Italia sugli obblighi di riserva. Questo significa che i certificati di deposito godono della garanzia prevista dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a 103.000 euro per investitore.

Dal punto di vista fiscale sono soggetti ad una ritenuta a titolo di imposta del 27 %: questo aspetto ovverro una eccessiva onerosità fiscale, unita alla progressiva proliferazione di prodotti di investimento alternativo come i conti di liquidità online ha lentamente portato a trasformarli in strumenti di allocazione del risparmio ormai obsoleti. Consideriamo infatti che sino a 20/25 anni or sono erano uno dei prodotti più distribuiti presso gli sportelli bancari e propagandati dagli stessi direttori di filiale che desideravano offrire una soluzione di investimento semplice, redditizia e soprattutto priva di rischio per la loro clientela. La trasformazione del panorama bancario italiano ha portato ad abbandonarli preferendone altri molto più redditizi, per la banca e non per voi, come ad esempio le index linked.

Polizze index linked e sai cosa non compri

Sono polizze assicurative che, a fronte di un versamento iniziale, prevedono la restituzione di un capitale alla scadenza prestabilita, con una rivalutazione minima garantita. Vengono spinte a livello commerciale puntando sulla frase ad effetto “capitale protetto e rendimento garantito”. Tuttavia

60

Page 61: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

come vedremo tra poco non vi è certezza né per il capitale protetto e né per il rendimento garantito.

Dal punto di vista tecnico la compagnia assicuratrice (che solitamente è posseduta da un gruppo bancario) ottiene questo prodotto unendo due strumenti finanziari: un'obbligazione ed un contratto derivato (come l’opzione su un indice azionario): nello specifico pertanto viene venduto al cliente è un contenitore di strumenti finanziari.

L'obbligazione provvede a generare un montante di interesse a scadenze prestabilite, pensiamo anche ad una semplice obbligazione di stato oppure ad una obbligazione emesse da una qualsiasi azienda quotata in borsa.

Il contratto derivato, che solitamente risulta un’opzione, serve a creare il potenziale di rendimento della polizza index linked in virtù del verificarsi di un determinato evento. Cercherò di spiegarlo con un esempio. Supponiamo la polizza index linked così composta: una obbligazione emessa da ENEL a 5 anni con una cedola fissa del 5 % ed una opzione CALL sull’indice S&P500 con strike di 1.500 punti. Il sottoscrittore della index linked decide di investire 10.000 euro su questo prodotto: che cosa fanno la banca o la compagnia di assicurazione ? Semplice: prendono 9.500 euro e li investono nell’obbligazione emessa da Enel ed investono 500 euro acquistando l’opzione sopra menzionata.

Ora, la opzioni sono strumenti molto sofisticati a natura finanziaria derivata e senza entrare nelle spiegazione tecnica del loro funzionamento (sapendo che vengono utilizzati maggiormente da operatori istituzionali) possiamo riportare la seguente considerazione: l’opzione CALL acquistata tenderà a rivalutarsi tantissimo se il mercato di riferimento, quindi l’indice S&P500, riuscirà ad avvicinarsi o a superare il livello indicato nell’opzione ovvero 1.500

61

Page 62: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

punti di quotazione. Immaginate infatti che in questo momento in cui scrivo questo indice quota 1.000 punti, pertanto la banca o la compagnia di assicurazione che hanno strutturato la index linked confidano, secondo le loro analisi, che nei prossimi cinque anni questo indice azionario salirà del 50 % (da 1000 punti a 1500 punti).

Se questo si dovesse verificare i 500 euro investiti nell’opzione potrebbero anche triplicare diventando 1.500 euro e di conseguenza la index linked genererebbe una plusvalenza di 4.000 euro (2.500 euro di interessi prodotti dall’obbligazione e 1.500 euro di plusvalenza sull’opzione).

Vediamo invece cosa succede se l’indice di riferimento, quindi lo S&P500, si mantiene invariato o addirittura dovesse scendere contro le aspettative della banca. In questa eventualità l’opzione CALL acquistata tenderebbe ad un valore di mercato prossimo allo zero (è una peculiarità di questi strumenti, ovvero quello di annullare il loro valore qualora il mercato non si muovesse secondo le aspettative dell’acquirente).

In questo caso la index linked produrrebbe un risultato modesto ovvero appena 2.000 euro di guadagno complessivo in cinque anni (dato dalla somma algebrica di 2.500 euro di interessi meno 500 euro di perdita sull’acquisto dell’opzione). Ora capite perché i documenti di sintesi di questi prodotti riportano sempre che il rendimento della polizza index linked varierà da un minimo ad un massimo a seconda del verificarsi di un determinato evento.

Al di là di queste considerazioni prettamente tecniche che spiegano l’architettura di una index linked, desidero soffermarmi sui possibili rischi a cui ci si espone sottoscrivendo un contratto di questa portata. Il rischio principale infatti è l’insolvenza o il default di chi emette la componente obbligazionaria che fa da sottostante il contratto. Nell’esempio

62

Page 63: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

precedente il sottostante era una obbligazione di ENEL e quindi la solidità di questa obbligazione è legata all’azienda ENEL. Ora immaginate di aver contratto una polizza index linked in cui il sottostante era una obbligazione Lehman Brothers (questo è capitato a circa 40.000 risparmiatori italiani): potete intuire voi stessi che fine hanno fatto i vostri risparmi !

Vi faccio un esempio molto più concreto per comprendere questo aspetto tecnico molto critico per comprendere la bontà e solidità di quello che vi viene proposto allo sportello o dal vostro promotore.

Se andate su You Tube e scrivete “Pacchi alle Poste” nell’area di ricerca, vedrete come nell’ottobre 2008, molto prima che scoppiasse lo scandalo su alcuni prodotti distribuiti presso gli uffici postali italiani, allertavo i partecipanti di un mio seminario come verificare la solidità di una index linked. Nella fattispecie si trattava di Programma Dinamico Ideale ovvero un contratto di assicurazione sulla vita in forma mista a premio unico con prestazioni indicizzate al valore di uno specifico titolo strutturato denominato Ideale. Poste Vita (la compagnia di assicurazione del gruppo Poste Italiane) avrebbe investito il premio unico versato dal Contraente nel Titolo strutturato Ideale con rating AAA di Fitch, emesso da Programma Dinamico S.p.A. (l’emittente del titolo obbligazionario) nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione.

Traduco quanto avete letto qui sopra: presso gli sportelli postali vi avrebbero potuto proporre una index linked la quale aveva come sottostante una componente obbligazionaria legato ad una operazione di cartolarizzazione.

Faccio notare che Fitch, la terza agenzia di rating al mondo dopo Moody’s e Standard & Poors, emette un giudizio di affidabilità massima (la tripla A)

63

Page 64: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

sull’emittente, quindi in sostanza ammette che le operazioni di cartolarizzazione sono sicure ed solide.

Addirittura all’interno del documento di sintesi veniva riportato al punto 4) riguardante l’emittente ed il rating del titolo la seguente dicitura: “per incrementare il rendimento del Titolo, l’Emittente stipula dei contratti di trasferimento del rischio credito con Credit Suisse First Boston International (CSFBI) per cui se società italiane e estere, preventivamente identificate dalle parti, subissero eventi di insolvenza, effettivi o potenziali, l’Emittente provvederà a corrispondere un ammontare a CSFBI e a ridurre proporzionalmente l’importo della componente obbligazionaria del Titolo da rimborsare a scadenza”.

Questa index linked, assieme ad altre, è emersa agli onori delle cronache finanziarie perché risultava collegata ai mutui subprime americani (dopo tutto ci si poteva insospettire molto prima che scoppiasse la bolla immobiliare solo per il fatto che il gruppo Poste Italiane intratteneva rapporti con una banca americana citata per l’appunto nel documento di sintesi).

Per chiudere in bellezza non posso fare a meno di menzionare la liberatoria di Poste Vita all’interno dell’art. 7) del suddetto contratto che cita testualmente: “Poste Vita non presta alcuna garanzia in merito all’ammontare delle prestazioni incluso il rischio di controparte”.

Quanto abbiamo esaminato fa comprendere l’importanza di conoscere a fondo la struttura tecnica con la quale viene costruita la vostra index linked: non potete più fidarvi di chi allo sportello vi rammenta che sono prodotti sicuri e privi di rischio. Quello che dovete fare d’ora innanzi e leggere attentamente ed esaminare il documento di sintesi prima di firmare ed aderire alla proposta contrattuale. Recentemente un lettore mi ha inviato

64

Page 65: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

le caratteristiche di una index linked che il suo promotore finanziario gli garantiva essere un prodotto della serie “buona notte e sogni d’oro”.

Andando a spulciare le sue caratteristiche all’articolo 5) veniva riportata la seguente manleva: “ in caso di vita dell’Assicurato, alla scadenza del presente contratto, la Compagnia corrisponderà, un capitale il cui importo si determina con le modalità illustrate al successivo articolo. La Compagnia inoltre non offre alcuna garanzia di restituzione del capitale assicurato, né di corresponsione di un rendimento minimo e/o di nessun altro importo in caso di vita dell’Assicurato, a scadenza e durante la vigenza del presente contratto. Pertanto, l’entità delle prestazioni corrisposte dalla Compagnia può essere inferiore al premio versato, qualora si verifichi un deprezzamento del valore degli attivi destinati a copertura. Il contraente assume sia il rischio connesso all’andamento negativo del Parametro di riferimento che quello relativo alla solvibilità dell’Ente Emittente in relazione alla quale la Compagnia non offre alcuna garanzia”.

Vi mettono per iscritto che non sono responsabili su eventuali default dell’emittente e soprattutto che non è garantito proprio nulla: alla faccia del capitale protetto e del rendimento garantito !

Infine per chiudere sull’argomento verificate in anticipo a quali penali siete soggetti qualora per imprevisti finanziari doveste smobilizzare la polizza prima della sua naturale scadenza: vi sono stati casi in cui le penali viaggiavano a percentuali a due cifre percentuali, ricordate sempre che nel dubbio è il caso di starne fuori oppure di cercare informazioni anche i rete circa la validità del prodotto attraverso forum finanziari o associazioni di categoria.

Il PAC è un pac !

65

Page 66: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Il PAC è un acronimo di Piano di Accumulo di Capitale, esso rappresenta una formula di investimento consistente nell'acquisto di quote di fondi di investimento attraverso versamenti periodici, che possono essere mensili o annuali.

Da un altro punto di vista possiamo concepirlo anche come una sottoscrizione a rate di quote di un fondo e proprio per questo motivo si tratta di un investimento che ha gli stessi rischi del fondo in cui investe. In questi ultimi anni i piani di accumulo sono stati molto sbandierati e spinti a livello di marketing perché permettono di investire anche a chi non dispone di un capitale iniziale consistente, ma anzi desidera costruirne uno confidando nel trend rialzista del mercato borsistico.

Per questa caratteristica, il piano di accumulo viene spesso utilizzato come strumento di previdenza integrativa: infatti versando costantemente importi simbolici (anche 50 euro al mese) per un periodi di tempo significativo (oltre 15 anni) all’interno di un fondo azionario, si accumula un capitale che potrà essere interamente riscattato al momento della pensione oppure reinvestito per generare una rendita finanziaria parallela a quella pensionistica.

Sul piano commerciale, banche e promotori li consigliano vivamente in quanto questi strumenti possono ottenere un rendimento superiore a quello di un investimento in un’unica soluzione. Questo in teoria sarebbe possibile grazie al processo di costituzione del capitale da investire attraverso versamenti periodici che producono, per via dell'andamento oscillatorio del valore delle quote, un abbassamento del loro costo medio d'acquisto. Immaginate infatti anziché di investire 10.000 euro in un'unica tranche in quote di un fondo di investimento, di spezzettare questo capitale in 200 micro conferimenti di 50 euro effettuati alla fine del

66

Page 67: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

mese. Tanto per fare un paragone, osservando il grafico qui sotto, considerate chi avesse investito 10.000 euro ad inizio 1999 e chi avesse investito la stessa cifra in 10 anni acquistando 50 euro di quote ogni mese.

Il secondo si ritroverebbe con un prezzo medio di acquisto notevolmente inferiore grazie ad una media ponderata spalmata su dieci anni di quotazione.

Non è finita. Quanto abbiamo appena descritto si dovrebbe ottenere in teoria, infatti nella pratica dobbiamo considerare i cosi detti caricamenti che applicano le banche e le compagnie di assicurazione ad ogni versamento periodico. Con il termine di caricamento si intende un onere che viene prelevato dal versamento periodico. A tal proposito mi è gradito raccontarmi che cosa mi ha scritto un ex promotore finanziario di una nota banca online riguardo al peso in percentuale dei caricamenti sui versamenti periodici.

Sappiate che sui piani di accumulo offerti da questa banca quando voi conferite ogni mese 100 euro per il vostro PAC, in realtà la banca investe solo 90 euro, in quanto trattiene come caricamento (ovvero come commissione di investimento frazionato) i dieci euro. Adesso capite il titolo di

67

Page 68: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

questo paragrafo ovvero che il pac è un pac ! Se andassimo a conteggiarle questi micro caricamenti applicati ai versamenti periodici producono commissioni di ingresso cumulate superiori rispetto alla commissione di ingresso prevista per un investimento in unica soluzione.

Il mio consiglio in base a quanto visto ora vi deve invitare a verificare con il vostro proponente (sia esso banca o promotore) se sono presenti ed a quanto ammontano queste voci commissionali. A quel punto dovrete richiedere e pretendere a quanto ammonta il loro peso in percentuale sul capitale costituito alla fine del piano di accumulo. Esempio se decidete di versare mensilmente 50 euro per 10 anni avrete costituito un capitale finale teorico di 6.000 euro (pari a 50 euro x 12 mesi x 10 anni): qualora il cumulo dei caricamenti sul totale dei 120 versamenti fosse superiore ai 500 euro, lasciate perdere e cercate dell’altro. Più basso sarà questo importo più elevato sarà il vostro capitale finale.

Pronti contro Termine: su cosa si differenziano ?

I pronti contro termine (indicati anche con le sigle PCT o P/T) sono contratti della durata da uno a sei mesi, con massimo dodici mesi in cui una banca riceve da un investitore un montante di liquidità a fronte della vendita di titoli obbligazionari, impegnandosi nel contempo al loro riacquisto a termine ad un prezzo prefissato.Sono sempre stati considerati tra gli strumenti più utilizzati per investire la liquidità a breve termine vista il loro semplice funzionamento e l’aliquota fiscale contenuta al 12,5 %. Il rendimento di un P/T è generalmente inferiore all'andamento dell'EURIBOR (il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie tra le principali banche europee): in buona

68

Page 69: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

sostanza le banche piuttosto che pagare, per esempio, un 3,00 per cento di EURIBOR indebitandosi con una controparte bancaria europea, preferiscono riconoscere il 2,80 per cento e contrarre il debito con un risparmiatore.

Pur essendo un’operazione di compravendita piuttosto trasparente, è opportuno che sappiate come i PCT non sono esenti da rischi e soprattutto non sono garantiti nella tutela del capitale, infatti non sono coperti dalla garanzia del Fondo Interbancario dei depositi, in quanto ritenuti non operazioni di deposito, ma di puro investimento. Cerchiamo di spiegarlo.

Con il contratto di pronti contro termine la banca cede al risparmiatore un determinato ammontare di titoli di credito (come le obbligazioni) a fronte del versamento di contanti, e si impegna a riacquistarli ad un prezzo prefissato ad una scadenza prefissata. Sulla base di questa architettura si potrebbero verificare delle spiacevoli sorprese: la più plausibile è il fallimento del soggetto che ha emesso i titoli che la banca ci ha venduto.

Immaginate infatti di ritrovarvi le obbligazioni di una società quotata in borsa che fino a un mese fa era considerata solidissima e oggi viene dichiarata fallita (quello che è accaduto con le obbligazioni Lehman Brothers o con le obbligazioni General Motors).

Qualora si dovesse materializzare questa eventualità sappiate che la banca potrebbe ritenersi sollevata dall'obbligo di restituire quanto a noi dovuto, essendo venute meno le condizioni iniziali di stipula del contratto, di conseguenza vi ritrovereste con dei pezzi di carta colorata che sul mercato non avrebbero alcun valore.

A tal ragione molti istituti di credito utilizzano come oggetto della compravendita del PCT titoli obbligazionari di basso rating oppure obbligazioni

69

Page 70: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

emesse dalla stessa banca. La ratio di utilizzare una obbligazione di basso rating è insita nella convenienza di acquisto della stessa, solitamente questi titoli hanno un prezzo di mercato inferiore rispetto al valore facciale, per cui, ad esempio, viene messo a disposizione una obbligazione corporate di basso rating (junk bond) che è stata emessa per 100.000 euro, ma ora ne vale 80.000 sul mercato e la stessa banca se ne è appropriata per 80.000 euro. Questo titolo diviene oggetto di un PCT per un importo di 100.000 euro, in quanto il valore dell’obbligazione a scadenza in teoria è 100.000 euro.

Per evitare di ritrovarsi vittima di questi episodi di sodomia finanziaria, la variabile chiave che dovete esaminare quando vi verrà proposto un PCT è il titolo sottostante, quindi che cosa la banca in quel momento vi vende con l’obbligo di riacquistarvelo successivamente.

Il titolo sottostante pertanto deve essere u titolo di indiscussa solidità, come un titolo di stato di un paese occidentale ed inoltre deve essere separato dalla banca che vi propone l’operazione, in sintesi deve essere un titolo che non risulta collegato in alcun modo con la stessa banca: no quindi a sottostanti come le obbligazioni bancarie emesse dalla stessa banca.

Per accertarsi di quanto sopra sarà sufficiente richiedere l’estratto dell’operazione di PCT in quanto sul contratto proposto dalla banca deve essere indicato l’oggetto della compravendita e quindi il titolo utilizzato come sottostante.

La trasformazione del panorama bancario in Italia

Per capire l’essenza dei prodotti che vi vengono proposti allo sportello bancario o dal vostro

70

Page 71: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

promotore dovete comprendere come le banche sono diventate silenziosamente in pochi anni mere erogatrici di servizi, piuttosto che di denaro, fagocitandosi una con l’altra.

Ma cosa è successo allora al panorama bancario italiano ? Come siamo arrivati noi italiani ad avere un pool di istituti di credito, probabilmente i peggiori al mondo, che si contendono ogni giorno il raggiungimento di posizioni dominanti nel mercato ? Cosa è successo in meno di vent’anni da infrangere per sempre il rapporto fiduciario tra banca e cliente tanto che oggi il piccolo risparmiatore italiano non si fida più di nessuno ? Che cosa ha trasformato le banche nel tuo peggior nemico ?

Per spiegare quello che è successo dobbiamo tornare indietro di oltre quindici anni quando il panorama bancario italiano era costituito da una distesa prateria di piccoli istituti di credito con spiccata vocazione territoriale, nella quale spadroneggiavano anche tre colossi nazionali, la Banca Nazionale del Lavoro, il Credito Italiano e la Banca Commerciale Italiana, tre banche storiche di diritto pubblico che erano presenti per prestigio e diffusione capillare su quasi tutte le piazze provinciali del paese con le loro mastodontiche agenzie di sportello.

In quel tempo non esisteva l’esigenza viscerale di competere tra banche e banche, in quanto ogni istituto aveva trovato una propria dimensione e sviluppo legato alle caratteristiche del territorio ed a una propria vocazione imprenditoriale.

Gli sportelli di banche differenti presenti su una stessa piazza si facevano concorrenza sulle modalità di erogazione del servizio e sul rapporto umano che si instaurava con il personale che vi lavorava. Vent’anni fa sarebbe stato impossibile che un direttore di banca vi proponesse di investire su un’obbligazione strutturata emessa da chi sa chi e

71

Page 72: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

per Dio sa cosa: i prodotti di risparmio tipici proposti erano i titoli di stato, i pronti contro termine, i certificati di deposito oppure le obbligazioni emesse dalla stessa banca: prodotti a capitale protetto e rendimento garantito.

I correntisti ed i risparmiatori erano trattati allora come persone con specifiche esigenze sociali ed imprenditoriali, e non come avviene ora alla pari di insignificanti numeri di conto corrente a cui addebitare costi ed oneri di fantasia congiuntamente all’offerta di una copiosa varietà di prodotti porcheria.

Come siamo arrivati, allora, all’attuale situazione di mercato ? La risposta è piuttosto semplice: ottimizzazionedei costi e massimizzazione dei profitti. Le tanto osannate dottrine sui processi di arricchimento facilitato che si insegnano in quelle fabbriche di replicanti clonati, che vengono definite business schools, hanno trovato prima applicazione proprio nel mondo bancario.

Fu così che alcune banche comprendendo la possibilità di competere sui mercati internazionali in vista della definizione di un grande mercato unico europeo iniziarono ad unire le forze nelle maniere più subdole: fondendosi ed incorporandosi una con l’altra.

Questo processo portava ad aumentare spaventosamente la loro redditività in quanto se gli attivi dei patrimoni venivano sommati, lo stesso non avveniva per i costi, i quali subivano invece un consistente ridimensionamento (pensate solo alla chiusura di filiali doppie sulla stessa piazza e licenziamento del personale in esubero). Lentamente negli anni hanno preso forma i gruppi bancari che conosciamo tutti ed allo stesso tempo si sono verificati i grandi scandali finanziari che hanno

72

Page 73: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

depauperato intere generazioni di risparmiatori italiani.

La necessità di conseguire utili e rendimenti sempre più crescenti ha spinto i grandi banchieri ad individuare nuove aree di profitto senza compromettere o aumentare l’esposizione al rischio della banca: per quanto motivo sono proliferate commissioni, oneri e costi per servizi di base (che in molti paesi sono completamente gratuiti).

Parallelamente si è sviluppato anche uno straordinario mercato di prodotti porcheria per la gestione del risparmio, infatti questi gruppi bancari si sono resi conto che è molto più conveniente per i loro bilanci e per il loro profitto, gestire i vostri risparmi applicandovi oneri e commissioni senza così esporre la banca in alcun modo al rischio imprenditoriale.

Il marcio del sistema ha trovato la sua massima manifestazione quando si è deciso di utilizzare il budget, come strumento di eccellenza per la pianificazione aziendale dei profitti. Con il budget, infatti, si stabiliscono a priori i risultati che il gruppo bancario deve conseguire per massimizzare il suo profitto e a questo dictat si devono prostrare tutti i dipendenti della banca, dai funzionari ai cassieri.

Ecco perché non bisogna stupirsi se esistono banche che concedono in comodato gratuito una Ferrari per una settimana come bonus o incentive per il raggiungimento del budget ad un direttore di filiale, se questo è riuscito a far sottoscrivere un determinato plafond di index linked !

Non mi dilungo sul personale di sportello, soggetto ad un tasso di turnover improponibile (ogni mese avete un referente diverso), nella maggior parte dei casi, vi trovate di fronte a persone frustrate, impantanate in un lavoro che non ha futuro, destinate per anni a contare il denaro e gli assegni, oppure a passare carte su carte tra lo

73

Page 74: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

sportello e la direzione amministrativa. Ecco il motivo per cui non vi dovete fidare di quello che vi propongono: perché quello che vi viene presentato, deve prima portare ricchezza alla stessa banca.

Questa trasformazione del sistema bancario ha tuttavia prodotto o indirettamente causato anche un effetto collaterale, che forse non si era opportunamente valutato: per la prima volta si è venuto ad infrangere il rapporto fiduciario che si riponeva nelle banche o nelle persone che vi lavorano, dubitando profondamente su tutto quello che viene raccontato od offerto allo sportello.

Mai come in nessun’altra epoca diventa una questione di sopravvivenza economica essere realmente padroni del proprio denaro e poterne disporre per esigenze e finalità esclusivamente personali.

MIFID: ma a cosa serve ?

Con questo acronimo si vuole indicare la direttiva comunitaria definita che dal 1° novembre 2007 ha introdotto regole uniformi, a livello europeo, in materia di servizi, prodotti di investimento e mercati finanziari.La finalità è quella di aumentare la tutela degli investitori, offrire la massima trasparenza informativa e sviluppare l’integrazione dei mercati finanziari, rafforzandone l’efficienza.

La MIFID (Markets in Financial Instruments Directive) ha fissato alcuni principi a cui gli intermediari finanziari, e quindi anche le Banche, si devono attenere nelle prestazioni di servizi e attività di investimento. Sostanzialmente diventa un must definire la conoscenza e l’esperienza della propria clientela in strumenti finanziari, i suoi obiettivi di investimento e la sua situazione finanziaria, questo per poter offrire il prodotto di investimento più

74

Page 75: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

idoneo possibile al raggiungimento dei propri obiettivi.

Per garantire la massima tutela agli investitori, la MiFID stabilisce che gli intermediari suddividano la propria clientela in tre categorie in base alla conoscenza e all’esperienza nell’utilizzo degli strumenti finanziari, rispettivamente clienti al dettaglio, clienti professionali e controparti qualificate. Ad ogni categoria viene associato un determinato livello di protezione in termini di informativa da dare e da ricevere: risulta piuttosto evidente che la massima tutela viene riservata ai clienti al dettaglio, i quali normalmente non possiedono approfondite competenze e conoscenze in materia finanziaria.

Infine la MiFID prevede che la Banca e/o il promotore forniscano informazioni, prima di offrire qualunque servizio di investimento, per permettere ai clienti di essere consapevoli della natura e degli eventuali rischi dell’investimento stesso.

Il fondo di tutela dei depositi: stiamo tranquilli ?

Nei precedenti paragrafi lo abbiamo menzionato, ma vediamo di grazia in che cosa consiste. Il nostro paese prevede per legge la presenza di un organismo di garanzia che possa contribuire al mantenimento della stabilità finanziaria evitando appunto comportamenti di bank running (termine inglese che identifica una richiesta contemporanea e massiva di rimborso dei depositi presenti presso un determinato istituto di credito). Le scene che abbiamo visto con i fallimenti delle banche Northern Rock o Lehman Brothers rappresentano un tipico esempio di bank runs ovvero traducendo letteralmente una corsa alla banca per prelevare il contante ivi depositato. La congiuntura

75

Page 76: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

macroeconomica che ha caratterizzato il periodo 2008/2009 ha sollevato non poche considerazioni e perplessità in merito ai sistemi di tutela dei depositi attualmente in essere per contrastare e gestire gli effetti di una crisi strutturale dell'intero sistema creditizio.

In Italia il nome dell’organismo che si prefigge di tutelare il sistema bancario riportato solitamente sull'intestazione di ogni estratto di conto bancario ovvero il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Il nome in sè dovrebbe già rassicurare chi sta leggendo. In teoria dovrebbe essere così. Ma siamo certi che anche una sua estrema applicazione pratica non consenta il salvataggio di quanto depositato ?

Cominciamo con una buona notizia. L'unica, purtroppo, a mio giudizio. L'Italia detiene l'assicurazione con l'importo maggiore (103.000 euro) all'interno dell'Unione Europea a copertura dei depositi presenti presso i suoi istituti di credito. Altri paesi europei sono molto meno virtuosi di noi, in Francia, per esempio, la copertura è di 70.000 euro, in Germania di 20.000 euro e nel Regno Unito circa 45.000 euro. Per una volta tanto l'Italia eccelle sugli altri.

Quello che dovremmo conoscere non è tanto il massimale assicurato dall'organismo di garanzia (che non ha fatto altro che recepire una direttiva comunitaria la quale imponeva un minimo di garanzia di almeno 20.000 euro), ma le modalità di intervento del fondo di garanzia per far fronte alla stabilità e solidità del sistema bancario italiano. Tanto per iniziare, sappiate che questo fondo non è un contenitore di liquidità e risorse finanziarie o meglio ancora non è una cassaforte che detiene oro, euro, immobili e preziosi, come nell'immaginario collettivo si pensa tutt'oggi. Niente di tutto questo.

Nella fattispecie infatti il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è un consorzio obbligatorio di

76

Page 77: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

diritto privato a cui aderiscono le circa 300 banche presenti nel territorio italiano (tranne le banche di credito cooperativo che hanno a loro volta un proprio fondo di tutela dei depositi).

Un eventuale intervento di questo fondo a copertura di un default finanziario di un istituto di credito italiano si configura pertanto come un intervento congiunto in comune partecipazione da parte di tutte le altre banche che aderiscono al fondo attraverso l'immissione di liquidità e/o fondi nel sistema o nella banca sventurata ormai in crisi o insolvenza manifesta. In buona sostanza questo fondo è privo di risorse proprie. Il fondo, che dovrebbe chiamarsi consorzio e non fondo a mio modesto parere, si preoccupa di coordinare, a livello di tesoreria, gli accantonamenti contributivi di cui ogni banca deve rispondere in base al volume dei suoi depositi e ad uno specifico livello di rischio. Questo tipo di approccio presuppone una lentezza di intervento nell'effettuare eventuali rimborsi nel caso del fallimento di un soggetto bancario, a causa della necessità di raccogliere i conferimenti da parte delle varie controparti bancarie, sottolineando invece una preoccupante inefficacia in caso di crisi strutturale dell'intero sistema bancario.

Questa considerazione infatti permette di intuire come agisce il fondo a livello pratico: se una banca fallisce, tutte le altre intervengono per sorreggerla attraverso il ricorso a fondi propri appositamente accantonati (o almeno che dovrebbero essere stati prudentemente accantonati). Mentre nel caso di una crisi strutturale di un grande gruppo bancario, il fondo risulterebbe sostanzialmente incapace di intervenire. Questa incapacità deriverebbe da uno stato di insolvenza che colpirebbe con effetto domino una moltitudine significativa di banche aderenti al fondo incapaci a loro volta di sostenere le prime in default.

77

Page 78: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

In questa eventualità solamente un intervento pubblico potrebbe essere in grado di salvare l'intero sistema bancario. Per l'ennesima volta compare lo spettro del prestatore di ultima istanza che attualmente in Italia ed in Europa è tuttora vacante, mentre in altri paesi ha dimostrato esistere, come il Regno Unito o gli stessi Stati Uniti, rispettivamente con le loro banche centrali.

78

Page 79: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Terzo CapitoloCOSTRUIRE IL PROPRIO PORTAFOGLIO

Dopo aver analizzato la struttura, il funzionamento e le caratteristiche del risparmio gestito e dei suoi prodotti, adesso preoccupiamoci di conoscere quali sono le basi per costruire un portafoglio in base alle proprie esigenze e dimostrare pertanto a voi stessi di essere padroni del vostro denaro.

Quest’ultima necessità potrebbe sembrarvi scontata, tuttavia sappiate che la maggior parte dei risparmiatori italiani investe senza aver bene presente lo scopo del suo investimento. Cerchiamo di fare un esempio per comprendere questo passaggio: siete giovani, avete trent’anni, vi sposerete tra 12/18 mesi, avete per questo accantonato una modesto montante di risparmio che vi servirà per acquistare la vostra abitazione: cosa fareste ? investite sul mercato delle materie prime con un ETF oppure puntate ad un certificato di deposito vincolato a scadenza trimestrale ?

Vi sembrerà una domanda ridicola tuttavia sappiate che ho visto innumerevoli casi di coppie di giovani ragazzi che hanno dovuto rimandare la data delle nozze perché avevano investito su una gestione patrimoniale in azioni durante l’avvento della new economy perché volevano raddoppiare il capitale in pochi mesi e pertanto sposarsi con pochi debiti sul groppone. Purtroppo non è andata così. Anzi, quei quattro soldi che avevano investiti si erano quasi tutti polverizzati con perdite che arrivavano anche oltre il 60 %.

Piuttosto angosciato dai racconti di questi ragazzi, mi sentii di chiedere loro perché avessero investito quasi tutta la loro dote prematrimoniale in un mercato così rischioso e volatile. La risposta avrei dovuto aspettarmela. Il loro promotore ed il

79

Page 80: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

personale della banca avevano consigliato loro di investire in quella tipologia di fondi perché negli ultimi trimestri stavano ottenendo performance a due cifre e la probabilità che continuassero a farlo sarebbe stata piuttosto elevata.

L’aspetto ancora più sconcertante emerge quando a fronte di un cambio di rotta dei trend azionari, chiesero allo sportello di banca di smobilizzare al più presto per evitare di perdere ulteriormente, ma venne loro sconsigliato una tal operazione in quanto frutto di una esuberanza emotiva. Sappiamo tutti come è finita. Ancora una volta si comprende come il conflitto di interessi abbia avuto conseguenze molto deleterie sulle vostre tasche. Infatti era conveniente all’inizio per la banca ed il suo promotore offrirvi quella tipologia di fondi visto il prelievo commissionale a cui erano soggetti, e non era conveniente (sempre per loro) che voi andaste a disinvestirli per passare ad un prodotto più prudente o forse consono alle vostre effettive esigenze.

Adesso capite perché vi telefonano a casa quando vedono che la giacenza del vostro conto corrente supera abbondantemente i 30.000 euro per oltre un trimestre sottolineando che non è conveniente mantenere una tal importo semplicemente sul conto. Conveniente per voi o per loro ?

Cominciate pertanto ad abbandonare l’approccio relazionale che avete avuto sinora con la vostra banca ed iniziate a diventare realmente padroni del vostro denaro, evitando di delegare solo perché non avete il tempo di seguire con maggior rigore e cura la gestione dei propri capitali.

Quali sono i tuoi obiettivi di investimento ?

Poche risparmiatori saprebbero rispondere con convinzione a questa domanda, la maggior parte di loro infatti investe il denaro per non lasciarlo

80

Page 81: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

dormiente sul conto corrente o perché qualcun altro (banca o promotore) gli hanno suggerito di farlo. Partiamo dalla constatazione che non esiste un investimento adatto a tutti perché ognuno di noi ha impegni finanziari, aspettative di rendimento e propensione al rischio diversi uno dall’altro.

A mio avviso, comunque, ogni scelta di investimento dovrebbe presupporre una meticolosa analisi delle proprie disponibilità finanziarie rapportata agli impegni attuali e futuri, al fine di comprendere quale ammontare di denaro potrebbe perdere completamente senza intaccare i vostri progetti di vita. Questa considerazione purtroppo non viene quasi mai affrontata nello specifico. Se è vero che per il piccolo risparmiatore della strada gli obiettivi di investimento sono semplicemente preservare il capitale ed ottenere una modesta rendita finanziaria, non si capisce come mai nei dossier titoli dell’italiano medio ci sono fior di titoli azionari, index linked, obbligazioni esotiche ad alto rendimento e fondi di fondi azionari.

Purtroppo la realtà che si può percepire evidenzia come la più banale esigenza di un investimento venga assolutamente trascurata. Se gli italiani prestassero la stessa attenzione ed acume che hanno quando acquistano un automobile, con molta presunzione potremmo essere il popolo finanziariamente più colto ed efficiente.

Ma torniamo a noi, tre sono le variabili fondamentali che possono permettervi di identificare il vostro obiettivo per i prossimi investimenti: rispettivamente il tempo, il rischio ed infine l’attesa di rendimento. Quanti di voi si interrogano chiedendosi “ma che cosa mi aspetto se investo in questo prodotto” ?

Già la risposta a questa domanda potrebbe indirizzarvi a fare e non fare alcune scelte, se infatti per voi l’obiettivo principe è solo l’esigenza di non

81

Page 82: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

subire perdite in conto capitale, allora la risposta alle vostre scelte di investimento è limitata idealmente a tre possibili soluzioni: titoli di stato, certificati di deposito bancari o semplicemente un conto di giacenza della liquidità. Pertanto nella maniera più assoluta dovrete allocare una parte del vostro patrimonio in un fondo azionario o in una obbligazione index linked (per i rischi possibili che abbiamo potuto evidenziare).

Molto spesso quando siamo incerti e non sappiamo che cosa scegliere innanzi ad un vasto panorama di prodotti ed offerte di investimento, la strada migliore da percorrere è la scelta per esclusione sulla base di quanto abbiamo detto prima. Il mio consiglio operativo è di sedersi e redigere con calma cosa pretendere dall’investimento della propria massa critica di risparmio accantonata. Una volta identificato cosa desiderate ottenere sarà molto più semplice indirizzarsi su determinati prodotti presenti sul mercato.

Mi permetto di elencare alcuni dei possibili obiettivi che potreste avere, ricordandovi anche come questi condizioneranno fortemente il vostro stato emotivo quando investirete a fronte dei risultati che otterrete: preservare il capitale accumulato, proteggersi dall’inflazione, beneficiare di una rendita finanziaria, incrementare ampiamente il capitale o recuperare perdite pregresse subite in passato.

Dalla definizione degli obiettivi personali dipendono tre variabili che definiscono il profilo finanziario di ogni investitore: esse sono l’orizzonte temporale, la propensione al rischio e le aspettative di rendimento.

Qualè il tuo orizzonte temporale ?

Viene definito orizzonte temporale l’arco di tempo nel quale si valuta la bontà di un investimento:

82

Page 83: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

solitamente nella terminologia finanziaria si identificano tre possibili orizzonti, breve, medio e lungo termine. Con breve termine si indica un periodo temporale inferiore ai 12 mesi, per medio inferiore ai 60 mesi ed infine per lungo oltre i cinque anni.

Quando prendiamo una decisione di investimento dobbiamo avere ben presente quanto tempo potrà durare quel tipo di investimento, in quanto l’orizzonte temporale diventa una variabile determinante per la definizione di una strategia di investimento e la scelta di un determinato prodotto. L’orizzonte temporale è determinato da singolari condizioni soggettive quali contingenti impegni finanziari nell’imminente futuro (come l’acquisto di un’abitazione o di un’automobile) e l’età del risparmiatore (un settantenne pensionato ha un orizzonte temporale molto più contenuto rispetto a quello di un trentenne libero professionista).

Breve TermineConti di liquidità

Fondi monetari area euroTitoli Zero Coupon

Pronti Contro TermineCertificati di deposito

Medio TermineObbligazioni Corporate

Fondi bilanciatiCertificati del Tesoro

Index linkedFondi di fondi

Lungo TermineAzioni ed ETF su indici

Fondi flessibiliPiani di accumulo

Fondi azionari

83

Page 84: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Gestioni patrimoniali in fondi

Un fenomeno piuttosto frequente che si riscontra dall’analisi di portafogli ed investimenti effettuati da terzi è la mancanza di coerenza spesso evidenziabile tra orizzonte temporale e propensione al rischio. Tanto per fare un esempio se l'orizzonte temporale è di breve periodo, l'investimento deve essere caratterizzato da un basso livello di rischio, puntando soprattutto alla conservazione del capitale: con poco tempo a disposizione infatti vi potrebbe essere il rischio di non riuscire a recuperare perdite causate da un esposizione al rischio eccessiva.

Chi pertanto dovesse avere un orizzonte temporale di breve periodo dovrebbe puntare su investimenti cosiddetti risk free come i conti di liquidità o i titoli di stato a tre mesi. Al contrario, in un orizzonte temporale di lungo periodo è possibile accettare rischi maggiori al fine di accrescere il valore del capitale investito: quanto più è lungo il proprio orizzonte temporale tanto più elevato può essere il rischio assunto, in quanto è maggiore la probabilità di compensare eventuali perdite dovute ad andamenti avversi del mercato. A tal proposito trovate riportate sulla tabella i prodotti di investimento suddivisi per orizzonte temporale secondo la loro naturale vocazione ed efficacia.

Infine non dimentichiamo che esistono forme di investimento che nascono essenzialmente basate su un orizzonte temporale di lungo respiro come i piani di accumulo: nonostante questo ho avuto tuttavia modo di conoscere numerosi casi di risparmiatori che avevano interrotto un PAC contratto da appena qualche anno per investire la cifra smobilizzata nella tal azione sbandierata in televisione o per sottoscrivere una index linked proposta presso un nuovo sportello di banca.

84

Page 85: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Questo dimostra ancora una volta come non vengano rispettate le basi e la coerenza logica prima di effettuare qualsiasi investimento. Per darvi un’idea ulteriore immaginate che il vostro investimento sia come un piano di studi per scuola superiore: lo dovete scegliere con cura e profonda riflessione perché alla fine vi dovrà portare a conseguire un obiettivo di vita lavorativa o professionale.

Pensate perciò ad uno studente che prima si iscrive ad un istituto tecnico industriale per diventare perito, successivamente abbandona gli studi per iscriversi alle magistrali nella speranza di fare l’insegnate ed infine tenta l’ultima spiaggia con il liceo artistico per lavorare in futuro alle Belle Arti !

Non avendo un obiettivo ben preciso e senza aver pianificato attentamente il percorso temporale dei suoi studi rischierebbe di trovarsi dopo cinque anni appena in terza superiore, se non in seconda, in quanto gli anni di tentato studio precedente non gli verrebbero riconosciuti dal successivo piano di studi.

Se non avete ben chiari i vostri obiettivi ed il vostro orizzonte temporale lasciate perdere ogni tipo di investimento che non sia la giacenza dormiente sul proprio conto corrente: altrimenti rischiereste di fare come lo studente che gira a vuoto tra una scuola all’altra sciupando il proprio tempo, e nel vostro caso a sciuparsi sarebbe il vostro denaro.

Qualè la tua propensione al rischio ?

La propensione al rischio rappresenta la disponibilità di ogni singolo investitore a sopportare eventuali perdite del proprio patrimonio a causa dell'andamento negativo del mercato: quanto più si è propensi al rischio tanto più si è disposti ad accettare che l'investimento non consegua i risultati che ci si attendeva.

85

Page 86: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Nell’immaginario collettivo è consuetudine ritenere che quanto maggiore è la possibilità di guadagno tanto maggiore è il rischio dell'investimento, in quanto il potenziale profitto si può tradurre in una perdita altrettanto rilevante nel caso di andamento avverso del mercato di riferimento.

Prima di effettuare un qualsiasi investimento si dovrebbe pertanto valutare attentamente il rischio che si è in grado di sopportare: non esistono infatti investimenti privi di rischi (anche i semplici titoli di stato potrebbero riservare spiacevoli sorprese, Argentina docet). A fronte dell’investimento selezionato, il valore del proprio capitale può salire o scendere in modo considerevole in virtù degli scenari macroeconomici di mercato. Il grado di oscillazione del controvalore di un investimento viene definito con il termine di volatilità, quest’ultima infatti esprime l’indice della variazione media percentuale del controvalore dell’investimento nel tempo.

In generale, gli investimenti volatili (come la detenzione diretta di titoli azionari) tendono a crescere più velocemente degli investimenti privi di volatilità (come un pronti contro termine), ma sono anche i più rischiosi, dal momento che non esistono garanzie sulla dimensione e proseguo dei movimenti di rialzo rispetto ai periodi di ribasso.

Sembrerà una banalità ma molti investitori non hanno una concreta consapevolezza del concetto di rischio, nella fattispecie avere propensione al rischio significa essere preparati e disposti a subire una o più perdite di grandi o piccole dimensioni. Sulla base di questa constatazione è piuttosto semplice conoscere la propria avversione al rischio: se infatti non siete assolutamente disposti ad accettare una qualsivoglia perdita sul capitale investito, questo fa di voi un soggetto assolutamente avverso al rischio e

86

Page 87: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

questo vi deve indirizzare verso soluzioni di investimento risk free.Assumersi dei rischi, alti o bassi che siano, ha delle implicazioni che influenzano direttamente la nostra emotività e il nostro benessere interiore: parleremo nello specifico più avanti di questo aspetto comportamentale. Non sono rari i casi in cui ci si lascia attrarre dalla possibilità di ottenere rendimenti elevati investendo in mercati ad alto rischio ma, in occasione di una contrazione inaspettata, si liquida il portafoglio ai minimi di mercato realizzando una pesante perdita. La propensione al rischio pertanto oltre che essere soggettiva è anche emotiva in quanto di frequente tende a minare la nostra stessa serenità e pianificazione di vita.Immaginate a tal proposito di aver strutturato una ambiziosa asset allocation in fondi azionari (rischio elevato) ad inizio del 2007 confidando di raccoglierne i frutti dopo 10 o 15 anni (orizzonte temporale di lungo termine): tuttavia a fronte del crollo dei mercati dell’estate 2008 la vostra emotività vi ha spinto a smobilizzare tutte le posizioni azionarie, capitalizzando una ingente perdita ed infischiandone della originaria propensione al rischio che avevate valutato per voi stessi.

Pertanto il mio consiglio operativo è quello di sedervi sul divano di casa vostra con un block notes, effettuare l’inventario delle vostre disponibilità finanziarie ed a quel punto dare una risposta alla seguente domanda: se perdessi il 10/20/30 per cento di questi capitali, la mia vita cambierebbe ? soffrirei intimamente per aver perduto così tanto denaro oppure sono fermamente convinto di rischiare una possibile perdita di queste dimensioni a fronte di altrettante performance positive ?

Non esiste una risposta singola, ma un universo di risposte, proprio perché ognuno di noi ha un’emotività diversa uno dall’altro. Dalla vostra

87

Page 88: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

risposta tuttavia potrete definire degli ambiti di investimento in cui vi sentirete a vostro agio e sereni per le eventuali conseguenze negative in termini di rendimento che potreste ottenere.

Quali sono le tue aspettative di rendimento ?

Il rendimento indica l’incremento o il decremento di un capitale investito solitamente sotto forma di quoziente percentuale. Può essere espresso in termini relativi rispetto ad un indice di mercato oppure in termini assoluti. I rendimenti assoluti non sono molto utilizzati in quanto non contemplano le diverse caratteristiche di investimenti non omogenei: ad esempio, non è corretto confrontare il rendimento di un portafoglio azionario con quello di un portafoglio obbligazionario per ovvie ragioni legate ad un diverso grado di rischio.

Ogni risparmiatore ha delle proprie aspettative di rendimento, le quali però devono essere coerenti con il proprio orizzonte temporale e la propria propensione al rischio. Alla fine è anche una questione di scelta. Quanto desideriate possa essere il vostro potenziale di guadagno in termini percentuali ? Se mi dite una media del sette per cento annuo allora titoli azionari e relativi fondi risultano lo strumento più idoneo a raggiungere questa aspettativa, mentre se vi accontentate di un tre per cento, però almeno sicuro, a questo punto potete puntare sia sui conti di liquidità che sui titoli di stato (naturalmente sempre se il livello dei tassi di interesse lo permette).

Naturalmente questo tipo di scelta dovrà essere rapportata appunto al vostro orizzonte temporale, se potete impegnare il vostro denaro nel lungo termine sarà molto più probabile che l’attesa di rendimento si possa effettivamente concretizzare, soprattutto se le

88

Page 89: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

vostre aspettative di rendimento sono piuttosto elevate.

Proviamo a tal ragione a simulare un ipotetico investimento per comprendere come il rischio ed il rendimento debbano essere strettamente correlati. Immaginate allora di investire 10.000 euro su un determinato titolo azionario, perché avete letto una recensione lusinghiera su un qualche periodico finanziario che descrive le potenzialità di rialzo nel futuro del suddetto titolo (quindi la vostra aspettativa di rendimento è significativamente elevata). Tuttavia nei successivi due mesi il prezzo dell’azione scende di un dieci per cento portando il controvalore del vostro investimento ad appena 9.000 euro. A questo punto sconfortati per il risultato provvisorio ottenuto decidete di liquidare il titolo per evitare che possa deprezzarsi ulteriormente ed al contempo di reinvestire i 9.000 euro residui presso un conto di liquidità online come il Conto Arancio.

Come possiamo interpretare quanto accaduto ? Semplice, un impulso emotivo ha improvvisamente azzerato la vostra propensione al rischio e questa constatazione è entrata in conflitto diretto con l’aspettativa di rendimento che avevate in precedenza.

Parleremo con dovuto approfondimento dell’aspetto emotivo e le sue ripercussioni sulle nostre scelte di investimento, ma tanto per darvi un anticipazione sappiate che due sono i grandi motori che muovono l’economia: l’avidità di guadagnare denaro ed il timore di perderlo, i quali richiamano rispettivamente ai concetti ancestrali di piacere e dolore.

Il dolore è molto più potente ed efficace del piacere, infatti nel caso di prima si preferisce far cessare la “sofferenza emotiva” per un investimento che porta a perdere denaro, piuttosto che pazientare

89

Page 90: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

per gioire del “godimento emotivo” di un investimento molto profittevole.

In linea generale, è consuetudine affermare che ad un elevato rendimento atteso corrisponde un elevato rischio, e viceversa, un investimento a basso rischio ha generalmente un rendimento contenuto. La strada da seguire è quindi quella di valutare congiuntamente le potenzialità di rendimento e rischio finanziario di un investimento, per individuare la combinazione tra questi più adatta alle proprie esigenze, evitando episodi di conflitto emotivo.

Diversificazione e correlazione inversa

Quante volte abbiamo sentito dire di non mettere mai tutte le uova in un solo paniere ? Non vi è proverbio migliore per esprimere uno dei principi cardine a cui attenersi scrupolosamente quando si decide di investire un proprio capitale. In poche parole dobbiamo rigorosamente diversificare il rischio quando affrontiamo l’investimento di un capitale.Diversificare significa investire attraverso il ricorso a differenti comparti di rischio i quali nelle medesime condizioni di mercato, si comportino diversamente e consentano di ridurre le probabilità di perdere. Pensate a tal proposito di come i rendimenti storici del mercato monetario, obbligazionario ed azionario abbiano sempre manifestato differenti livelli di rendimento ed una bassa correlazione fra di loro: questo è possibile proprio per il fatto che le diverse condizioni di mercato favoriscono alternativamente una o l’altra tipologia di investimento, diversificare correttamente il portafoglio in diverse attività risulta premiante ai fini del risultato complessivo dell’investimento.

Ritengo sia abbastanza comprensibile il perché si debba diversificare: inserendo nel proprio portafoglio

90

Page 91: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

diverse tipologie di investimento, si rischia molto meno che impegnando tutto il proprio capitale in un unico tipo d’investimento. L’esempio del paniere colmo d’uova è in se piuttosto intuitivo, basta infatti uno scivolone per rompere tute le uova in un colpo solo e trovarsi improvvisamente senza niente. Questo è quello che è accaduto a chi ha investito tutta la liquidazione in obbligazioni emesse dalla Parmalat: pur riconoscendo la colpevolezza e complicità del sistema bancario, non è comunque accettabile in termini di rischio investire tutto il proprio patrimonio in un solo contenitore.

La diversificazione non si esaurisce tuttavia nella sola riduzione del rischio, deve consentire anche di massimizzare le opportunità potenziali dei mercati. Chi si limita a pochi investimenti limita infatti anche la possibilità di cogliere le opportunità offerte dagli altri mercati. Oltre all’esigenza di diversificare troviamo strettamente collegata anche la necessità di correlare inversamente gli investimenti del nostro patrimonio.

Per correlazione si suole indicare la relazione tra due variabili che porta la prima variabile a variare in funzione della seconda. La correlazione può essere positiva o inversa: nel primo caso al variare della prima variabile anche la seconda varia nello stesso verso, nel secondo caso invece quando la prima variabile varia in un senso, la seconda si muove in senso inverso.

La correlazione che hanno i vostri investimenti è forse più importante della loro diversificazione: un esempio vi chiarirà il tutto. Immaginate di dover investire un patrimonio di 50.000 euro puntando ad avere un rischio medio alto ed una aspettativa di rendimento superiore al 10 % con un orizzonte temporale di cinque anni. A questo punto provvedete ad investire nello specifico come indicato qui sotto nella tabella riepilogativa.

91

Page 92: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Esempio: Diversificazione CorrelataTitoli azionari italiani 10.000Titoli azionari tedeschi 10.000Titoli azionari francesi 10.000Fondi azionari europa 10.000ETF indici azionari europa 10.000Totale investito 50.000

Per quanto possa sembrare diversificato questo piccolo portafoglio, in realtà rivela una diversificazione inefficace a causa della sua correlazione positiva. Questo significa che tutti e cinque i comparti azionari si muoveranno sempre nella stessa direzione, infatti se i titoli azionari italiani salgono, allo stesso modo faranno quelli tedeschi e quelli francesi. Non parliamo dei fondi europei che riprendono a loro volta i panieri degli indici nazionali dei diversi paesi menzionati. Gli ETF infine rappresentano l’apoteosi, in quanto replicano l’andamento dei fondi europei.

In buona sostanza questo portafoglio può salire perché salgono tutti e cinque le allocazioni contemporaneamente oppure scende perché avviene il contrario. In termini finanziari si parla appunto di correlazione positiva, che non consente di beneficiare di tutte le potenzialità del mercato azionario. Un investitore accorto deve infatti puntare ad avere una correlazione negativa al fine di controbilanciare le esposizioni di rischio ed annullarle una con l'altra e non sommarle scioccamente assieme.

Esempio: Diversificazione Non CorrelataAzioni Paesi Far Est 10.000Azioni Minerarie ed Aurifere 10.000Azioni Small Cap BRIC 10.000Fondi Azionari Settore Energia 10.000

92

Page 93: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

ETF Azioni America Latina 10.000Totale investito 50.000

Una soluzione più idonea al raggiungimento di questa esigenza potrebbe essere dato da questo secondo portafoglio che vedete qui sopra rappresentato. Pur essendo indicati fondi e titoli azionari si è riusciti a creare una diversificazione correlata negativamente, infatti ogni singolo comparto ha un andamento slegato a quello degli altri: in caso di recessione economica potremmo assistere alla performance negativa dei comparti che investono nel Far East ed in America Latina, ma contemporaneamente assisteremmo ad un rialzo delle azioni minerarie ed aurifere. Oppure in caso di aumento sensibile del prezzo del petrolio potremmo avere una contrazione dei fondi Smal Cap BRIC (società a bassa capitalizzazione che si trovano in Brasile, Russia, India e Cina), ma al tempo stesso una rivalutazione del comparto azionario energetico per i maggior ricavi che otterrebbero le società petrolifere in seguito al rialzo del greggio.

Come vedete questo è un esempio che ha finalità didattiche, ma che potrebbe tranquillamente essere implementato seriamente nella realizzazione di una propria gestione patrimoniale. Naturalmente il fenomeno della correlazione negativa tra comparti all’interno di una singola gestione deve essere tanto più accentuato quanto più si desidera la stabilità del patrimonio gestito.

La correlazione negativa deve essere ricercata anche tra comparti obbligazionari suddivisi per tipologie di tasso e valuta, non ha senso per esempio essere esposti unicamente con titoli obbligazionari a tasso fisso soprattutto in un momento in cui si ritiene possa essersi esaurito un trend al ribasso di continui tagli dei tassi: abbiamo già visto le conseguenze a

93

Page 94: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

cui sono sottoposte le obbligazioni a tasso fisso in queste occasioni.

La diversificazione pertanto non è da sola sufficiente a garantire la solidità e tranquillità di un portafoglio, deve essere affiancata anche da una efficiente correlazione negativa: su questo tema troverete molti sportelli di banca o promotori piuttosto impreparati.

Il mio consiglio operativo rimane quello di farvi proporre più torte di investimento da più controparti, che provvederete ad esaminare con calma seduti nel divano di casa vostra senza avere l’assillo di qualcuno che vi spinge a firmare in fretta per la relativa sottoscrizione. Ricordate che la fretta è una cattiva consigliere, pertanto dimostrate a voi stessi ed agli altri che siete sempre padroni del vostro denaro: ripeto, potete avvalervi dei suggerimenti e proposte di un consulente esterno, ma dovrà arrivare da voi il dictat finale. Fate capire che esigete un determinato tipo di risultato, non a livello di performance, ma in termini di diversificazione correlata negativamente, al fine di rendere il vostro portafoglio il più possibile immune da eventi avversi le vostre aspettative.

Emozione ed investimenti: la coppia che scoppia

Solitamente quando si investe denaro si convive con due emozioni l’una opposta dell’altra: il desidero di guadagnare denaro e la paura di perderlo. Queste emozioni vi portano a scontrarvi con il vostro peggiore nemico: voi stessi. Il vostro alter ego purtroppo arriva ad avere un ruolo determinante sui risultati che otterrete, infatti è statisticamente dimostrato che le persone molto emotive sono quelle che solitamente perdono denaro con frequenza maggiore a causa dell’impulsività irrazionale che le

94

Page 95: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

porta ad effettuare operazioni di investimento e smobilizzo avventate. Capirete meglio nel quarto capitolo questa problematica, per adesso vi anticipo solo che un buon investitore è tale perché è caratterizzato da una ferrea disciplina che gli consente di dominare le sue paure ed i suoi desideri.

Saper gestire le proprie emozioni non è cosa spesso facile per ovvie constatazioni legate alla natura umana, proprio per questo motivo alcune tipologie di investimento non si addicono a chiunque. La realizzazione di cospicui guadagni o di ingenti perdite ha ripercussioni sulla nostra sfera emotiva oltre che sul nostro portafoglio: come vi può motivare un buon investimento allo stesso modo vi può abbattere uno particolarmente negativo. Sta ad ognuno di noi esaminarsi intimamente e decidere quanto e cosa può generarci degli stati di sofferenza emotiva.

Personalmente ho conosciuto molte persone che hanno vissuto con grande rancore personale le perdite realizzate attraverso investimenti completamente sbagliati: addirittura alcuni hanno subito una separazione matrimoniale con conseguente divorzio a causa di liti con il coniuge per le perdite subite.

L’emozione purtroppo può manifestare tutta la sua potenzialità distruttiva quando decidete di voler autogestire le vostre finanze ed i vostri investimenti in quanto vi fa scontrare con la vostra parte irrazionale (che solitamente emerge quando si è sotto pressione o in una situazione di pericolo). A riguardo le persone che investono si possono dividere in due categorie, gli “speranzosi” ed i “timorati”. I primi sono rappresentati da tutti quelli che non vogliono mai smobilizzare un investimento che sta perdendo perché non sopportano l’idea di realizzare una perdita (magari anche di piccole dimensioni) e sperano sempre che prima o poi la

95

Page 96: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

perdita verrà riassorbita. A livello psicologico la capitalizzazione di una perdita su una determinata operazione finanziaria viene percepita come un fallimento o come una sconfitta personale ed il vostro ego non accetta l’idea che voi vi possiate essere sbagliati su quella tipologia di investimento. In questi casi l’investimento che all’inizio perdeva un meno 5 % può lievitare nel tempo ad un meno 50 % a causa della vostra mancanza di decisione (ovvero lo smobilizzo anticipato con contestuale capitalizzazione della perdita).

La seconda categoria, quella dei timorati, è invece composta da tutti quelli preoccupati nel vedersi una perdita inaspettata nonostante la bontà delle loro analisi o della validità dei suggerimenti ricevuti da terzi (banche o promotori). Chi appartiene a questa categoria tende solitamente ad agire molto razionalmente partendo da un’analisi logica di fondo ineccepibile del tipo: “avevo investito per guadagnare perché l’analisi effettuata dava elevate probabilità di successo, se sin da subito questo non si è verificato significa che la disamina iniziale non era corretta, pertanto è inutile intestardirsi su qualcosa di sbagliato, meglio uscirne subito ora e puntare su qualcos’altro”.

Nella pratica quotidiana sappiate che la maggior parte delle persone che investono appartengono alla prima categoria ovvero a quella degli “speranzosi”, mentre alla seconda solitamente fanno parte gli operatori di borsa, i gestori fiduciari e tutti coloro che hanno una innata capacità di gestione del rischio.

Solitamente il comportamento di un investitore vincente in grado di gestire razionalmente le proprie emozioni tende a fargli sperare che un piccolo guadagno virtuale possa aumentare a dismisura e al contempo teme che una piccola perdita virtuale possa trasformarsi in un perdita ingente. Questo lo porta ad abbracciare il famoso detto di borsa per cui

96

Page 97: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

bisogna lasciar correre i profitti e tagliare subito le perdite (vi assicuro che non è facile rispettare con disciplina questo modus operandi). Di contro invece un investitore improvvisato e senza disciplina tende a fare l’opposto ovvero tagliare subito i piccoli profitti virtuali nella paura che possano svanire velocemente e sperare che una piccola perdita virtuale venga riassorbita nel tempo. Torneremo con approfondimento su questo tema proprio nel quarto capitolo.

Alla fine un buon investitore è anche un ottimo psicologo di se stesso in quanto è in grado di gestire razionalmente anche il suo alter ego: non dimenticate d’ora innanzi quando investirete di considerare quanto abbiamo visto in questo paragrafo, non dobbiamo infatti permettere che un investimento sbagliato o mal ponderato all’inizio possa influenzare il nostro stato d’animo e la nostra serenità emotiva.

Come realizzare un portfolio management

Questo paragrafo ha la finalità di fornirvi dei modelli di allocazione a cui prendere spunto per realizzare un proprio portfolio management. Con questo termine si suole indicare la tipologia di gestione di un portafoglio con più comparti di investimento: abbiamo approfondito le relazioni tra rischio, rendimento atteso, orizzonte temporale e correlazione inversa, ora analizziamo tre tipologie di portafoglio standard per classe di rischio attraverso tre grafici a torta.

Presenteremo tre possibili esempi di portafogli ai quali ispirarsi per costruirsi il proprio a secondo delle proprie aspettative ed esigenze. Naturalmente non pretendo che diventiate tutti consulenti e gestori di patrimoni, tuttavia con questi modelli di portfolio management potrete confrontare le offerte ricevute

97

Page 98: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

da banche o promotori e richiedere determinate modifiche od integrazioni. Alla fine l’obiettivo dichiarato è sempre lo stesso: dovete poter essere in qualsiasi contesto padroni del vostro denaro.

Profilo generico di rischio basso

Titoli di stato 60Obbligazioni corporate 20Liquidità 10PAC 10

Spiegare cosa cè dentro, perché e cosa rischia un portafoglio di questa portata, naturalmente sarà vostra o selezionare i singoli comparti o farveli consigliare dalla vostra banca sempre ricordando quanto appreso nel 1 e 2 capitolo.

Profilo generico di rischio medio

Profilo generico di rischio alto

Queste indicazioni potranno sembrare scontate eppure sappiate che nell’esaminare numerosi portafogli non sono mai riuscito ad individuare dalla loro composizione globale la propensione di rischio del singolo investitore, proprio perché il più delle volte quanto era stato sottoscritto era frutto della casualità o di un turnover di portafoglio. In buona sostanza si compravano titoli, fondi ed obbligazioni perché venivano consigliati di volta in volta che ci si presentava allo sportello chiedendo come investire i tali 20.000 euro di turno che giacevano infruttiferi sul conto corrente o perché venivano proposti dal promotore sulla base di politiche di marketing relazionale. Nessuno aveva bene in mente come

98

Page 99: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

doveva essere strutturato il proprio portafoglio ed a quale torta (di quelle viste prime) doveva tentare di assomigliare.

Vi porto ad esempio il seguente portafoglio di un investitore che si è trovato a d ereditare l’intero asse ereditario della sua famiglia a seguito di un tragico incidente automobilistico, il quale ha delegato in toto la banca che deteneva i risparmi della sua famiglia con una gestione patrimoniale molto dinamica (per non dire sfacciata).

Torta caso pucci

Dopo due anni di gestione dirette potete vedere voi stessi come la banca ha fatto acquistare fior di obbligazioni e fondi azionari quasi di pari importo alle prime: ho scoperto che le obbligazioni sono state cedute dallo stesso portafoglio della banca al suo stesso cliente (probabilmente perché ormai scomode in vista del rialzo dei tassi) e che i fondi azionari facevano tutti parte dei prodotti distribuiti allo sportello. Questa gestione patrimoniale ha un costo annuo del 1,5 % a prescindere dai risultati che riesce ad ottenere: tra l’altro analizzando il contratto di gestione è ben riportata la man leva del cliente circa le eventuali operazioni che venissero effettuate in pieno conflitto di interessi. Un tipico conflitto di interessi è la banca che mi vende i suoi fondi azionari perché deve realizzare volumi di sottoscrizione quando magari la concorrenza ha un prodotto più competitivo e meno oneroso.

Adesso capite perché un modello di portafoglio può essere così importante in quanto vi consente di avere un parametro di paragone e di imitazione qualora desideriate riprodurre un determinato tipo di risultato.

Considerate infatti che nel caso proposto, l’investitore desiderava avere una rendita finanziaria

99

Page 100: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

certa nel tempo e non intaccare il capitale: la gestione ha prodotto esattamente l’opposto.

Le tre pentole di Sir John Templeton

John Marks Templeton è stato un pioniere di successo dell’industria del risparmio gestito e nel settore dei fondi di investimento vissuto durante lo scorso secolo: è stato uno dei primi fund manager statunitensi ad investire a livello mondiale, puntando soprattutto sui paesi emergenti. Ha creato una delle più grandi società di gestione del risparmio del mondo sfruttando le sue strategie di investimento, che ora fa parte della famiglia di fondi statunitensi meglio conosciuta con il nome di Franklin Templeton Invesments. Conosciuto in tutto il mondo anche per le sue iniziative filantropiche come il Templeton Prize, un premio in denaro destinato ai più importanti lavoro di studio e ricerca sulla dimensione spirituale dell’esistenza umana.

PrimaPentola

SecondaPentola

TerzoPentola

Rischio Basso

Rischio medio

Rischio alto

Ipotesi diRendimento

3 %

Ipotesi di Rendimento

7 %

Ipotesi di Rendimento

15 %

Titoli di StatoDepositi

ObbligazioniFondi bilanciati

AzioniHedge Fund

100

Page 101: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

P/T PAC ETF

Patrimonioallocato70 %

Patrimonio allocato20 %

Patrimonio allocato10 %

Una delle sue più celebri citazioni è stata “buy when there is blood in the streets” ovvero compera quando vedi scorrere il sangue nelle strade, riferendosi per similitudine ai momenti di panic selling durante le sedute di borsa con chiusure molto negative, in cui è noto è possibile acquistare a prezzi quasi regalati a causa dell’emotività irrazionale degli operatori di borsa.

Molto conosciuto è anche il piano di investimento e risparmio dei tre pentoloni che Templeton usava raccontare per descrivere come si poteva creare un portafoglio di investimenti strutturalmente solido ed in grado di lievitare in maniera lenta e progressiva nel corso degli anni.

Immaginate a tal proposito di suddividere il vostro patrimonio in tre parti e di investire ciascuna all’interno di tre pentoloni, ognuno dei quali caratterizzato da tipologie di investimento omogenei per grado di rischio e possibile rendimento: potete osservare la tabella soprastante che riepiloga la strategia dei tre pentoloni.

Quello che è interessante da sapere è come vengono alimentati i tre pentolini nel corso del tempo dopo la prima allocazione che come potete vedere non è uguale per i tre contenitori: infatti il 70 % del patrimonio deve essere posizionato nel primo pentolone, che può vantare la protezione totale del patrimonio unita ad una modesta remunerazione.

101

Page 102: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Nella seconda pentola si investirà il 20 % del proprio patrimonio, puntando come potete notare anche voi su prodotti obbligazionari e volendo anche qualche fondo bilanciato: la finalità è quella di poter ottenere una remunerazione almeno doppia rispetto a quella della prima pentola. Infine il terzo pentolone sul quale dovrà essere investito non oltre il 10 % del vostro patrimonio liquido puntando su investimenti piuttosto rischiosi, ma anche molto remunerativi. Non è finita: ora viene il bello. Il profitto annuo che trarrete dal secondo pentolone dovrà essere suddiviso in due parti uguali che dovranno essere reinvestite rispettivamente nel primo e nel terzo pentolone. Così facendo creerete le premesse per una crescita razionale, robusta e redditizia nel tempo, in quanto se vi fermate a riflettere come sono investiti i vostri capitali vi renderete conto che oltre i 2/3 sono investiti in strumenti a protezione del capitale (come ad esempio un titolo di stato europeo) e solo 1/10 è investito in mercati volatili e molto rischiosi.

Attraverso questo meccanismo di allocazione per comparti di rischio diverso, potrete alimentare di continuo il vostro salvadanaio, rappresentato dal primo pentolone, e beneficiare dei forti periodo di rialzo dei mercati azionari (quando questi si verificheranno) sfruttando l’investimento ponderato per epoche temporali diverse.

Sarà infatti il terzo pentolone (quando non ve lo aspettate) ad apprezzarsi notevolmente nel tempo sfruttando la volatilità ed emotività dei mercati: volendo anche qui potete replicare il reinvestimento degli utili del terzo pentolone, allocandone una metà all’interno del secondo pentolone.

La ratio di queste allocazioni vi deve portare a dormire sonni tranquilli visto che supponendo per assurdo che la parte di investimento più rischiosa dovesse azzerarsi, il vostro stile di vita e le vostre

102

Page 103: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

potenzialità di spesa non muterebbero affatto infatti vi trovereste con una perdita complessiva di appena un decimo che può essere recuperata facilmente nel tempo (capiremo successivamente nel quarto capitolo il problema del recupero delle perdite).

Per quanto possa essere avvincente ed al tempo stesso molto banale, sappiate che nella realtà odierna sono pochissimi i risparmiatori che prendono spunto dal sistema dei tre pentoloni di Templeton: solitamente infatti ho avuto modo di vedere situazioni diametralmente opposte ovvero un frazione del patrimonio (20/25%) investito in titoli di stato ed il resto (75/80%) allocato in gestioni di patrimoni a rischio medio alto con fondi azionari o peggio ancora titoli azionari acquistati con il “fai da te” sulla base del “sentito dire”.

Le tre pentole di Templeton possono dare veramente molta soddisfazione e gratificazione personale perché rappresentano con grande facilità come diversificare razionalmente il proprio portafoglio: l’unico onere che vi competerà sarà la selezione specifica di cosa inserire nel secondo e nel terzo pentolone, a riguardo il quarto capitolo ci fornirà gli strumenti per imparare a cercare il prodotto più a voi idoneo.

La strategia Core Satellite

Una strategia di allocazione molto utilizzata dai gestori di patrimoni è la strategia di core satellite il cui obiettivo principale è quello di suddividere il patrimonio da gestire in due parti fra di loro collegate. La parte principale del patrimonio (il core ovvero il nucleo) è investita in comparti a capitale protetto e rendimento garantito (quali possono essere i titoli di stato o i fondi monetari), mentre la restante parte viene a sua volta suddivisa in allocazioni di capitale (i satelliti appunto) correlate

103

Page 104: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

negativamente fra di loro. Immaginate a tal proposito un pianeta ed i suoi satelliti: lo scopo principe di questa strategia è garantire oltre ad una efficiente diversificazione anche una cospicua protezione al patrimonio investito. Il core infatti deve rappresentare il pianeta, e pertanto deve avere una dimensione considerevole rispetto ai satelliti.

Potete esaminare la seguente allocazione di core satellite che avevo proposto durante un seminario finanziario nell’estate del 2007 appena dopo il fallimento della Northern Rock e lo scoppio della bolla finanziaria sui mutui subprime negli States.

Come potete osservare il 40 % del portafoglio era stato allocato nel Bund ovvero il titolo di stato tedesco a dieci anni ritenuto più sicuro al mondo in quel momento: questo investimento rappresentava quindi il core del patrimonio in quanto garantiva il patrimonio protetto ed un rendimento allora piuttosto appetibile.

104

Page 105: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

I satelliti invece erano costituiti da quattro comparti di pari dimensione ma uno disgiunto dall’altro in termini di rischio ed aspettativa di rendimento: sostanzialmente erano correlati negativamente. Lo scopo di questa allocazione era volto alla preservazione del capitale accumulato a fronte di un successivo peggioramento del quadro macroeconomico che alcuni analisti, tra i quali anche il sottoscritto, si aspettavano per i successivi semestri (ricordo che un anno dopo si verificò il fallimento della Lehman Brothers).

Naturalmente per ogni epoca ed ogni propensione al rischio sarebbe ipotizzabile realizzare una allocazione di core satellite una diversa dall’altra. Lo scopo di questo paragrafo è di illustrarvi la possibilità di strutturare per il vostro patrimonio una allocazione di core satellite, partendo da un nocciolo duro attorno al quale vengono affiancati tre o più comparti di investimento non correlato. Sta a voi adesso in poi pretendere dal vostro promotore o richiedere allo sportello della vostra banca di essere soddisfatti in termini di asset allocation, andando a specificare magari che desiderate un modello di portafoglio sul genere core satellite.

Buy & hold oppure hit & run ?

Quando si decide di costruire un portafoglio composto di investimenti di varia natura, oltre a considerare la propensione al rischio ed all’orizzonte temporale, è necessario definire il comportamento di gestione di chi investe, a riguardo infatti possiamo individuare due stili di gestione possibili: il “cassettismo” (buy & hold) oppure il “mordi e fuggi” (hit & run).

Il “cassettismo” si caratterizza per uno stile di gestione improntato su una bassa movimentazione e

105

Page 106: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

rotazione del portafoglio (in alcuni casi anche una volta ogni due anni): viene rappresentato in lingua inglese dalla dicitura “buy & hold” che fa capire letteralmente in cosa consiste ovvero “compra e conserva”. I cassettisti sono investitori che investono senza l’utilizzo di grandi metodologie di selezione, semplicemente acquistano e mantengono in portafoglio quanto è stato loro raccomandato da un analista finanziario oppure perché ne hanno avuto notizia all’interno di un periodico di settore o semplicemente perché ritengono a livello personale che un determinato tipo di investimento può dare soddisfazione nel lungo termine.

Solitamente sono investitori cassettisti tutti coloro i quali puntano ad una remunerazione confidando sulla rivalutazione generica che si ottiene nel lungo termine, soprattutto quando si considerano investimenti di natura azionaria. Per ovvie ragioni tecniche i cassettisti hanno sempre un’aspettativa rialzista sul mercato, proprio perché confidano in un rialzo sistematico delle quotazioni e dei prezzi nel lungo periodo. Possono essere considerati cassettisti anche tutti coloro che non avvertono l’esigenza di dover rivedere le loro scelte di portafoglio nel breve termine in quanto desiderano non vivere settimanalmente con lo “stress da posizione”. Quest’ultimo rappresenta lo stato di tensione mentale ed emotiva a cui è sottoposto l’organismo a fronte di un continuo stato di allerta riguardante gli investimenti effettuati. Questo spiega il perché molti investitori preferiscono delegare in toto la gestione del loro portafoglio visto che non desiderano affaticarsi intellettualmente per conoscere e comprendere le problematiche finanziarie dei loro investimenti, ritenute generalmente ostiche per l’uomo comune.

Di parere esattamente opposto abbiamo gli investitori “mordi e fuggi” che ricercano

106

Page 107: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

continuamente le migliori opportunità che il mercato possa loro offrire: questo può valere tanto per l’investimento azionario tanto per quello obbligazionario, pensate infatti alla volontà di smobilizzare un obbligazione di stato per sostituirla con quella di un altro solo perché considerata più sicura o più redditizia.

Chi sceglie questa strada naturalmente accetta di essere costantemente sotto pressione, in quanto l’obiettivo che si prefigge è quello di trovare il parcheggio più remunerativo o meno rischioso per il proprio denaro.Questa tipologia di investitori a fronte della loro frenetica ed incessante ricerca di maggior rendimento o minor rischio viene tacciata impropriamente di essere fautrice di speculazione finanziaria. In realtà il loro comportamento è perfettamente consono al significato letterale proprio del termine latino da cui deriva la parola speculazione ovvero il participio passato del verbo “specere” quindi “specula” che allora designava l'attività di osservazione e guardia dei soldati legionari. Pertanto il significato etimologico dell’italiano “speculare” deriva dal guardare lontano con attenzione. L’investitore “hit & run” pertanto possiamo dire che specula in quanto è intento ad ottenere risultati positivi sulla base della sua osservazione e delle sue aspettative.

Oggi giorno invece il termine speculazione viene quasi sempre associato erroneamente a fenomeni sociali o di mercato considerati poco etici od in contrasto con il concetto di giusto profitto. Sappiate che il termine speculazione deve essere inteso invece come esclusiva attività di lucro derivante dall’acquisizione e successiva vendita di qualsiasi bene, oggetto o valore mobile caratterizzato da un prezzo di acquisto ed uno di vendita. Pertanto su questa base di giudizio sappiate che chiunque

107

Page 108: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

potrebbe essere tacciato di speculazione, anche chi vuole vendere la propria abitazione ad un prezzo superiore a quello sostenuto per acquistarla tempo prima.

Non confondete a tal ragione lo speculatore finanziario con lo sciacallo finanziario ovvero quel soggetto che non si occupa di incrementare il valore di un patrimonio attraverso una o più forme di investimento, ma piuttosto di appropriarsi di proprietà e beni di investimento in occasione di episodi ed eventi di portata eccezionale sui mercati finanziari

A quali rischi ci possiamo esporre ?

Una ignorata comprensione dei rischi finanziari a cui ci si può esporre in questo o quell’investimento può causare dei risentimenti legati all’insoddisfazione dei risultati ottenuti. Molti piccoli risparmiatori investono senza conoscere nello specifico i rischi a cui si stanno esponendo.

Ritengo doveroso pertanto soffermarmi su questo paragrafo per illustrarvi ed analizzare i vari rischi di mercato su cui è possibile imbattersi. In linea di massima il vocabolo “rischio” rappresenta la probabilità di subire un danno (in questo caso economico) a fronte di un evento inatteso. Quest’ultimo può verificarsi per svariate ragioni, ciascuna delle quali identifica una diversa tipologia di rischio. Vediamole ed analizziamole in rassegna una ad una.

Rischio Emittente: è il rischio specifico legato alle sorti di un emittente di uno o più strumenti finanziari, se investo, per esempio, in obbligazioni di una grande banca d’investimento, le sorti del mio investimento saranno direttamente collegate alle sorti della tal banca di turno. Qualora investa tutto il mio patrimonio in un prodotto finanziario emesso da

108

Page 109: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

un singolo emittente mi esporrei ad un rischio piuttosto elevato in quanto se dovesse fallire l’emittente tutto il mio portafoglio si polverizzerebbe. Per questo motivo come abbiamo già ricordato non si deve mai allocare tutto il patrimonio in un unico contenitore.

Rischio Mercato: rappresenta il rischio connesso all’andamento di un determinato mercato o settore economico (immaginate a tal punto il mercato degli investimenti cartolarizzati collegati ai mutui subprime americani). Questo rischio ha natura generica implicita, non esiste infatti un mercato privo di rischio. Quando si costruisce un portafoglio sarebbe opportuno diversificare anche per aree di Rischio Mercato: considerate a questo punto un investimento nel mercato azionario ma suddiviso per tipologie di titoli: azioni di società farmaceutiche, azioni di compagnie telefoniche e azioni di società petrolifere. Questa diversificazione mi potrebbe consentire di avere una presunzione di rendimenti non correlati e quindi di espormi con tre diversi gradi di rischio in tre aree di business fra di loro separate. Potrebbe infatti verificarsi che se il prezzo del greggio dovesse scendere e quindi diminuire i profitti delle compagnie petrolifere, la richiesta di medicinali potrebbe subire un’impennata per circostanze inattese (pensiamo al bombardamento mediatico creato con l’influenza suina nel 2009).

Rischio Valuta: se effettuiamo investimenti in dollari americani o in sterline inglesi, il controvalore del nostro investimento sarà influenzato anche dall’andamento dei rispettivi rapporti di cambio con la divisa europea. Non è detto tuttavia che il risultato finale possa essere più che positivo a seguito di un’influenza favorevole del rapporto di cambio, tuttavia per evitare spiacevoli sorprese si potrebbero realizzare delle apposite coperture sul rischio di cambio. In ogni caso chi lo desidera può evitare di

109

Page 110: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

esporsi su questo fronte semplicemente evitando gli investimenti in valute estere.

Rischio Liquidità: questa tipologia di rischio non è spesso molto presa in considerazione, in buona sostanza per smobilizzare uno strumento finanziario (obbligazione, azione, index linked e cosi via) è necessario che esistano acquirenti interessati allo stesso. Se possediamo infatti uno strumento finanziario che non viene scambiato sul mercato molto frequentemente (o che magari non viene scambiato affatto) ci si esponiamo al rischio di non poter smobilizzarlo. Per alcune casistiche si riesce a risolvere il tutto svendendo rispetto al prezzo presumibile di realizzo.

Il mio consiglio vi deve portare ad evitare questa tipologia di investimenti, richiedendo sempre al vostro interlocutore che garanzie vengono fornite quando ci si appresta ad investire in strumenti caratterizzati da questo tipo di rischio. Per esempio chi investe in obbligazioni di banche di credito cooperativo o di banche popolari potrebbe trovarsi un titolo non facilmente liquidabile in quanto privo di mercato delle negoziazione: per superare questa problematica molte banche si mettono disponibili a riacquistare il titolo nei limiti di importi prefissati. Il rischio di liquidità può essere presente anche nella compravendita di ETF se gli stessi sono molto peculiari ed esotici come mercati di replica, in questi casi sarebbe vivamente sconsigliato di investire in questi, ma cercare delle alternative da emittenti concorrenti più trattati.

Le agenzie di rating: ma servono davvero ?

E chi non le ha sentite citare almeno una volta, soprattutto dopo i recenti scandali finanziari, Standard & Poor’s, Moddys e Fitch: sono aziende private che si occupano di svolgere attività di

110

Page 111: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

indagine ed analisi finanziaria al fine di poter dare un giudizio di merito (il rating appunto) tanto ad un emittente quanto agli strumenti finanziari che emette.

Standard & Poor’s, Moddys e Fitch sono le agenzie di rating più conosciute al mondo, di fatto dominano il mercato dei giudizi di rating, rappresentando un autentico oligopolio incontrastato: non a caso spesso la stampa di settore le cita come le tre sorelle.

Il rating è una valutazione dell’affidabilità creditizia e quindi del grado di sicurezza che può essere assegnato ad una singola impresa o ad un paese sovrano: questo giudizio viene formulato utilizzando la nota scala di lettere che potete osservare qui sotto. Ogni agenzia ha una propria nomenclatura circa le lettere utilizzate per esprimere un giudizio di rating, tuttavia tutte e tre convergono nell’utilizzo dei rating più utilizzati o richiesti, per esempio la tripla A.

Rating S&P Moody’s FitchSicuro

Pericolo

Sostanzialmente il ruolo dell’agenzia di rating è fornire un’opinione (come vedremo non sempre indipendente) circa il grado di rischio e l’affidabilità a restituire un prestito che possono avere tanto uno stato quanto un azienda che emettono ad esempio un prestito obbligazionario. Pertanto ad un rating elevato corrisponde una elevata probabilità di essere

111

Page 112: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

rimborsati da un debitore a cui ho prestato denaro sotto forma di investimento (attraverso un titolo di stato o una obbligazione decennale).

Attenzione comunque che il giudizio di rating non rappresenta una certificazione assoluta sulla sicurezza dell’investimento, ma solo un giudizio di parte emesso da un interlocutore di prestigio, che ha un approfondita conoscenza e provata esperienza nelle analisi economiche.

Questa leggerezza nell’interpretazione del rating spesso provoca degli spiacevoli episodi di incomprensione soprattutto quando si è investito in prodotti con rating AAA (il massimo rating) rincuorati dalla fraterna dialettica di chi magari lavora allo sportello bancario: “questo prodotto è sicurissimo infatti è AAA, quindi potete stare tranquilli”. Purtroppo le obbligazioni Lehman Brothers erano AAA ed il loro rating elevato (discutibile) non le ha salvate dal bagno di sangue che le ha caratterizzate.

Tuttavia è conoscendo come vengono commissionati i rating che possono emergere fondati dubbi sulla effettiva bontà e validità dei rating assegnati. Infatti a riguardo è opportuno sapere che la richiesta di rating viene commissionata da chi emette il debito. I singoli emittenti pertanto interpellano le agenzie di rating richiedendo loro l’emissione di un giudizio a fronte di un corrispettivo pattuito per l’attività d’esame, d’analisi e di valutazione.Senza essere dei premi Nobel in Economia ritengo che qualsiasi persona di buon senso possa presumere l’esistenza di conflitti di interesse per ovvie motivazioni sul rapporto che si instaura tra chi richiede e paga il rating e chi si occupa di emetterlo sulla base di una richiesta specifica.

Recentemente l’ADUSBEF (www.adusbef.it) ha sollevato non poche perplessità circa il loro operato e soprattutto sulla efficacia dei giudizi emessi

112

Page 113: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

arrivando a sottolineare come sempre più spesso i loro giudizi o le loro valutazioni si siano dimostrate errate o fuorvianti per i risparmiatori che avessero seguito i loro giudizi.

A mio avviso i giudizi delle tre sorelle ormai non sono più tanto credibili e soprattutto imparziali, basta infatti che ci soffermiamo a scrutare chi compone il loro azionariato e chi siede nei relativi consigli di amministrazione per comprendere il loro potere mediatico. Senza appesantire la lettura con nomi e cognomi di questo o quello, sappiate che troverete nei rispettivi ponti di comando un pool di amministratori di banche, società che gestiscono fondi di investimento e multinazionali che vanno dal settore petrolifero a quello alimentare.

Alla fine si comprende abbastanza intuitivamente come le agenzie di rating rappresentino in realtà un’articolata rete di rapporti di potere, attraverso i quali banche e multinazionali controllano il sistema finanziario del pianeta, esercitando un controllo assoluto attraverso la determinazione dell’affidabilità finanziaria tanto di un’azienda che di uno stato.

113

Page 114: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Quarto CapitoloDISCIPLINA E TECNICHE DI GESTIONE

Questo capitolo potrebbe sembrarvi inutile, soprattutto il titolo magari vi suggerisce ilarità: nel vostro intimo profondo infatti siete desiderosi di scoprire ed imparare le tecniche ed i trucchi del market timing (quando è il momento di fare un investimento) oppure come investire in azioni e così via. Niente di più errato. Prima dovete imparare come la maggior parte delle persone perdono denaro a causa di una totale mancanza di disciplina, sia nella gestione degli investimenti profittevoli e soprattutto in quelli perdenti.

Sappiate a questo punto che un buon investitore che riesce a realizzare performance costanti nel tempo dalla selezione di investimenti remunerativi ha come prima qualità intrinseca una sistematica e metodica disciplina.

114

Page 115: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

La torta che vedete riportata fa veramente capire quali sono le risorse vincenti che devono essere oggetto di attenzione e sviluppo al fine di consentirvi di conseguire risultati profittevoli e soddisfacenti. La qualità più importante è la disciplina, concepita come la capacità di dominare i propri istinti e di governare il proprio comportamento. La tecnica di gestione dell’investimento come potete vedere è secondaria in virtù del fatto che esistono molteplici tecniche e strategie, le quali possono far tutte conseguire risultati positivi a patto di essere dotati di una severa disciplina.

Abbiamo già dato nel terzo capitolo alcuni accenni riguardanti il delicato equilibrio tra emozioni e disciplina quando si effettua un investimento: adesso analizzeremo pertanto nello specifico le regole di comportamento operativo (disciplina) che dovranno supportare le vostre decisioni al fine di trasformarvi in padroni del vostro denaro.

Operare sempre con una strategia precisa

Iniziamo con la prima regola di condotta: ogni vostra decisione di investimento non deve essere lasciata al caso, non si deve investire se non si ha bene in mente la triade: aspettativa di rendimento, propensione al rischio ed orizzonte temporale. Mai comprare un fondo azionario o sottoscrivere la tal polizza index linked perchè lo si è letto di sfuggita sul qualche giornale, perchè ne abbiamo sentito parlare in palestra o perché ci è stato proposto allo sportello bancario.

Abbiamo avuto modo di analizzare svariate strategie di investimento, forse quelle più facilmente appetibili possono essere la strategia di core satellite oppure la strategia di allocazione con le tre pentole di Templeton.

115

Page 116: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Il vostro ego o un impulso irrazionale non devono permettere che queste allocazioni strutturate proporzionalmente vengano modificate o smobilizzate per lasciar spazio a qualche consiglio o rumors di mercato che avete udito nell’aria.

Questa prima regola di comportamento costruisce le fondamenta del vostro successo: scegliete pertanto attentamente attraverso analisi e recensioni economiche la strategia che è consona ai vostri obiettivi ed implementatela. Qualora vi serva un aiuto o un supporto alle scelte richiedete l’affiancamento del vostro promotore o di un private banker della vostra banca, ma ricordando sempre che questi soggetti non sempre vi consigliano esclusivamente per il vostro tornaconto personale.

Ricordate che non dovete sentirvi a disagio nel chiedere, questi soggetti hanno le redini del vostro portafoglio, dovete alzare la voce e riprendervele, per imporre voi d’ora innanzi qualsiasi scelta allocativa.

Non dimenticarti mai lo stop loss

Letteralmente stop alla perdita, con questo termine si suole identificare una metodologia operativa finalizzata a salvaguardare il capitale investito in un'attività finanziaria, nel caso in cui l'andamento del mercato avesse una direzione avversa alle aspettative iniziali. Con lo stop loss potete smobilizzare una posizione investita che continua a perdere valore, questo vale tanto per i titoli azionari che per i fondi.

Lo stop loss è il più efficace accorgimento che potete adottare per la gestione del rischio di investimento, può essere conseguito anche attraverso un ordine di vendita condizionata alla propria banca, ad esempio se il tal titolo acquistato a 5 euro ad azione dovesse scendere a 4.80 euro allora

116

Page 117: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

la posizione deve essere liquidata d’ufficio senza interpellarvi. Come vedremo nel quinto capitolo la maggior pate delle piattaforme di trading e banking online forniscono questo strumento operativo. Nel caso invece lo stop loss sia rappresentato dal raggiungimento di un livello di allerta, sarà essenziale per la gestione del rischio rispettare con severa disciplina la strategia di uscita che ci si era prefissata. Vi faccio un esempio: supponiamo che investiate in un fondo azionario o bilanciato, in base alla vostra propensione al rischio potete mantenere queste posizioni in portafoglio din tanto che non arrivino a perdere oltre il 15 %. Qualora si verifichi questa eventualità dovrete prontamente e senza indugio impartire l’ordine di smobilizzo attarverso il vostro promotore o lo sportello bancario, esigendo che vengano rispettate le vostre volontà.

Ricordate quanto abbiamo detto nel primo capitolo riguardo agli intermediari agli investimenti ? Loro saranno i primi che vi diranno di non smobilizzare perché secondo le loro analisi il tal mercato sarà destinato a risalire e cosi via: non dimenticate mai il danno economico che cagionate a questi soggetti quando disinvestite il vostro denaro. Pertanto la missione che avete sarà sempre quella di essere padroni del vostro denaro, in qualsiasi momento.

Lo stop loss ha una funzione protettiva nei vostri confronti in quanto vi deve mettere in condizione di poter recuperare la perdita semplicemente spostandovi in un altro investimento. Supponiamo che voi investiate in un fondo azionario e questo inizi a perdere velocemente il 10 %, poi il 15 %, passando al 25 % e cosi via. Se non interveniamo quanto prima rischiamo di compromettere la possibilità di recuperare velocemente la perdita o addirittura di non recuperarla più affatto. Infatti mentre per riassorbire una perdita del 10 % basta una

117

Page 118: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

performance positiva del 12 %, per un meno 50 % occorre un performance a tre cifre ovvero il 100 %.

Quanto serve per recuperare una perditaad un - 10 % occorre un + 12 %ad un - 20 % occorre un + 25 %ad un - 30 % occorre un + 45 %ad un - 50 % occorre un + 100

%Questo punto viene spesso ignorato o troppo poco considerato, a causa di una scarsa o inesistente disciplina. Sono moltissimi i risparmiatori italiani che si ritrovano sul dossier titoli Telecom Italia a 8 euro (oggi vale un euro), Seat a 2 euro (oggi vale qualche centesimo) oppure Tiscali a 30 euro (oggi vale quasi zero), e lo stesso si potrebbe dire per alcuni fondi azionari o addirittura obbligazionari.

L’applicazione dello stop loss deve essere ferrea e mai negoziabile con se stessi. Ricordate che non otterrete mai un performance del meno 30 % se al meno 5 % vi fermate e cambiate investimento. Purtroppo se dobbiamo applicare uno stop loss discrezionale, vale a dire che dobbiamo essere noi ad impartire l’ordine di smobilizzo alla banca, in quel momento ci scontriamo come abbiamo già visto con il nostro peggior nemico ovvero noi stessi.

Il nostro ego ci porterà a non capitalizzare la perdita e a rimandare a più avanti la chiusura di una posizione in perdita confidando e autoconvincedoci che ci sarà magari un rimbalzo di lì a poco. Certo può capitare, ma solitamente capita che la perdita si amplifica e anziché chiuderla ad un meno5 % la chiudiamo ad un meno 25 % quando ormai rassegnati siamo costretti allo stop loss della disperazione (tra poco approfondiremo questo argomento).

Alla fine comprendete come la disciplina sia l’elemento chiave che evita di rovinarsi e di

118

Page 119: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

compromettere la consistenza del portafoglio: pertanto il mio consiglio è quello di essere intransigenti con voi stessi, se siete sposati, magari fatevi controllare dal coniuge in modo tale che possa farvi pressioni psicologiche al fine di chiudere un investimento che si è dimostrato errato.

Ricordate infatti che il vostro ego tenderà a farvi mantenere aperta la posizione, in quanto a livello subconscio smobilizzare l’investimento viene visto come un fallimento personale che genere dolore emotivo per la realizzazione di una perdita.

Per questa considerazione tanti piccoli investitori e risparmiatori perdono e continueranno a perdere denaro con investimenti di vario genere, in quanto non sanno gestire e governare le proprie emozioni e quindi non sono padroni del loro denaro.

Infine per quanto concerne la dimensione dello stop loss quest’ultima nella maggior parte dei casi è discrezionale, quindi proporzionale alla propensione di rischio di ognuno. Infatti potremmo avere chi una gestione patrimoniale in fondi è disposto a mantenerla anche fino ad un meno 20 % mentre altri metterebbero un tetto più basso. Lo stop loss invece diventa quasi universale per determinate operazioni effettuate nei confronti del mercato azionario, soprattutto con i titoli. Vedremo nel quinto capitolo che esistono dei segnali grafici per gli indici azionari ed i titoli che fanno capire se un rialzo o un ribasso possono proseguire, invertirsi o amplificarsi. Sopprimi il tuo ego: non mediare

Mai mediare: questo è un tipico errore che si commette soprattutto con gli investimenti azionari solitamente in seguito alle pressioni e consigli di promotori e sportellisti banca. Cerchiamo tuttavia di spiegare con un esempio che cosa significa mediare per chi non conoscesse questo termine. Immaginate

119

Page 120: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

di acquistare le quote di un fondo azionario a 10 euro ciascuna, investendo un importo complessivo di 25.000 euro, tuttavia nei successivi tre mesi a seguito di una contrazione degli indici azionari il controvalore della quota si abbassa a 9 euro, quindi con una perdita virtuale del 10 %. A quel punto decidete di investire altri 25.000 euro per abbassare il valore di carico delle quote del fondo che avete in portafoglio, sostanzialmente effettuando un’operazione di mediazione.

Così facendo infatti la media d’acquisto totale diventa di 9.5 euro per quota (nella terminologia finanziaria si parla di un average down): in questo caso la perdita in percentuale si dimezza passando dal meno 10 al 5 %, ma non cambia in termini monetari infatti adesso anche se avete una esposizione per 50.000 euro la perdita ammonta sempre a 2.500 euro.

Quanto sopra si può replicare anche per un qualsiasi titolo azionario, basta infatti sostituire il valore di una quota con la quotazione del titolo che avete in portafoglio.

L’operazione di mediazione espone l’investitore ad un potenziale di perdita solitamente doppia rispetto a quella preventivata all’origine, infatti nel caso presentato immaginate che il vostro livello di uscita in stop loss fosse pari al 10 % dell’investimento: questo significa che la soglia di perdita monetaria che avevate stabilito preventivamente era stabilita in 2.500 euro.

Ora a seguito di un ulteriore aumento dell’esposizione vi ritrovate con uno stop loss sempre del 10 % ma applicato ad un importo investito di 50.000 euro. Se il mercato continuasse nella sua discesa (e di solito lo fa) vi trovereste a smobilizzare il tutto con una perdita di 5.000 euro. Sappiate che esistono investitori impavidi i quali provvedono a calmierare anche una seconda volta ovvero

120

Page 121: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

acquistando altri 25.000 euro di quote e portando l’esposizione complessiva a 75.000 euro, pari a tre volte la dimensione che si era stabilito in anticipo.

Le operazioni di mediazione non devono essere effettuate nella maniera più assoluta, in primis perché alterano profondamente la vostra esposizione al rischio rispetto a quanto avevate precedentemente deciso ed in secondo luogo perché vi state scontrando con voi stessi a livello emotivo ovvero piuttosto che realizzare la perdita preferite alzare la posta confidando che le quotazioni possano riprendersi. Un autentico errore da principianti.

Infatti se un investimento si dimostra controproducente e non conferma la bontà delle vostre analisi o dei suggerimenti che vi sono stati forniti deve essere prontamente liquidato in quanto errato. A tal proposito immaginate di aver ricevuto il consiglio di investimento da parte del vostro promotore il quale vi suggeriva il tal fondo azionario: ebbene se l’andamento delle quotazioni non dovesse confermare la sua validità dovrete appunto essere pronti (ecco ancora una volta la disciplina) a smobilizzare il tutto e a sostituirlo con altro. Non dimenticate che i mercati finanziari abbondano quotidianamente di opportunità, non ha per questo significato intestardirsi con una posizione che delude le aspettative.

Fate attenzione comunque a non confondere l’operazione di mediazione con lo scaling di posizione. Questo termine tecnico individua una strategia di ingresso definita anticipatamente suddividendo l’importo da investire in due o più tranche che saranno investite in epoche temporali separate fra loro. Un esempio pratico vi farà comprendere questa operazione. Supponiamo che abbiate deciso di investire 10.000 euro sul titolo ENEL.

121

Page 122: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Ora al posto di effettuare una sola transazione di controvalore pari alla disponibilità liquida sopra indicata, andremo a spezzare i 10.000 euro in quattro tranche da 2.500 euro ciascuna. Investiremo la prima tranche al momento che riterremo opportuno e la seconda, solo se la prima avrà dimostrato la sua bontà iniziando fin da subito a rivalutarsi. Così si farà per la terza ed infine per la quarta. Qualora invece l’ingresso con la prima tranche dovesse dimostrarsi da subito un’operazione perdente, dovremo abbandonare l’ipotesi di investire anche le tranche successive e pertanto capitalizzare la perdita.

Lo scopo di questo approccio vi deve consentire di realizzare consistenti profitti quando il trend di mercato si dimostra dalla vostra parte, ad allo stesso tempo conseguire perdite di modesta entità in quanto non siete esposti per intero con tutto il capitale. Torneremo con specificità su questa metodologia operativa all’interno del quinto capitolo.

Don’t fight the market

Letteralmente mai sognarsi di sfidare il mercato. Mai intestardirsi su una posizione o un determinato investimento che si dimostra da subito inefficiente o in perdita: la ratio di questa regola disciplinare è non consentire assolutamente che una perdita del 5 % si trasformi in una del 50 %.

Mai operare o mettersi contro il mercato con spirito di rivalsa, perchè le conseguenze sono statisticamente devastanti. Se esce un outlook negativo su un titolo azionario o il quadro macroeconomico di un determinato settore su cui avete investito con fondi azionari paventa un periodo di recessione economica è inutile che continuiate a mantenere aperta la posizione, dovete con freddezza e disciplina smobilizzare e pensare ad altre

122

Page 123: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

opportunità. Non pensate di mettervi contro il mercato quando il sentiment degli operatori improvvisamente si inverte, perché sarete spazzati al pari di uno tsunami.

Questo per esempio è quanto è accaduto durante il settembre 2001 quando un evento assolutamente imprevedibile (gli attacchi alle Torri Gemelli) si sono trasformati in un detonatore ed hanno innescato nelle settimane successive un furioso sell off. In quelle circostanze continuare a rimanere con posizioni rialziste sul mercato si sarebbe dimostrato un suicidio finanziario: quando il clima di borsa muta improvvisamente è necessaria una impeccabile disciplina per evitare di bruciarsi.

Tagliate le perdite e lasciate correre i profitti

Per dirla all’inglese, cut your losses short and let your profits run: questa è la norma in assoluto più difficile da rispettare perchè vi fa scontrare continuamente con due emozioni fra di loro contrastanti: l’avidità di guadagnare denaro e la paura di perderlo. Gli operatori di borsa professionisti temono la paura che una piccola perdita si trasformi in una elevata e confidano nella speranza che un piccolo profitto si trasformi in uno enorme.

Chi opera sui mercati ed investe improvvisando solitamente tende a fare l'opposto ovvero spera che una piccola perdita si riassorba velocemente e teme che un piccolo profitto possa subito riassorbirsi velocemente. Questa errata impostazione disciplinare porta l'investitore non professionista a realizzare spesso pesanti perdite dell'ordine del 40/60 % su comparti di investimento che sono stati mantenuti senza stop loss.

Per implementare questa norma disciplinare dovete avere una precisa strategia operativa, soprattutto se trattate con i titoli azionari, pertanto

123

Page 124: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

ben chiari nella vostra testa un livello ragionevole di profitto ed uno sensato di perdita. Vedremo nel successivo paragrafo come gestire un qualsiasi investimento a carattere speculativo. Per ora iniziate a focalizzarvi nel voler modificare il vostro approccio operativo: per ogni comparto del vostro portafoglio dovrete stabilire dei paletti di uscita sia in profitto che in perdita.

Questa scelta, che potete effettuare da soli sulla base delle vostre convinzioni e analisi o con l’aiuto di un consigliere esterno (promotore, banca, ufficio titoli e così via) vi deve mettere in grado di riuscire a cavalcare un consistente movimento al rialzo.

Come gestire ogni posizione investita

Tratteremo in questo paragrafo come deve essere gestita la posizione su un qualsiasi investimento a natura speculativa, sia esso un fondo azionario, un ETF o un comunissimo titolo azionario. Vi potrà sembrare un paragrafo noioso e superfluo, tuttavia sappiate che la gestione di un qualsiasi investimento speculativo è molto più importante della scelta del timing di ingresso o della scelta della tecnica di ingresso: questo significa, a d esempio, che la disciplina nella gestione di un investimento su un titolo azionario è di gran lunga più strategica della tecnica utilizzata per acquistarlo o selezionarlo. Cerchiamo di entrare nello specifico.

Ricordo ancora una volta che prima di effettuare un qualsiasi investimento speculativo, soprattutto se a breve termine, devono essere definiti in precedenza i vostri obiettivi di profitto e di eventuale uscita in perdita.

L’esempio operativo che andremo a descrivere considera un ingresso su un titolo azionario, tuttavia sappiate che la stessa disamina deve essere

124

Page 125: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

effettuata anche per le quote di un fondo di investimento o la quotazione di un comparto ETF.

Per qualsiasi investimento dobbiamo sempre considerare che il quantitativo della sottoscrizione o dell’acquisto possa essere suddivisibile idealmente in due tranche uguali. Nell’esempio esposto si ipotizza di investire un importo di euro 50.000 acquistando 10.000 azioni ENEL al prezzo di 5.00 euro. Il numero di azioni è pertanto divisibile in due lotti o tranche di 5.000 azioni ciascuno. Se considerassimo invece un ETF o un fondo di investimento, l’analogia sarebbe medesima, solo che al posto del numero di azioni avremmo un numero di quote.

Ma torniamo a noi: una volta effettuata la compravendita per tramite della vostra banca, del vostro promotore oppure grazie alla vostra piattaforma di banking online, sarà necessario subito conoscere quali sono i vostri livelli di uscita sia in profitto che in perdita. Operando direttamente con un titolo azionario siamo avvantaggiati in quanto possiamo inoltrare al mercato un ordine pendente di vendita di 5.000 azioni (metà del portafoglio) al prezzo del primo target ovvero 5.20 euro. Di contro dovremmo invece posizionare anche il livello dello stop loss (ovvero l’ordine di vendita condizionato)

125

Page 126: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

per l’intero pacchetto di 10.000 azioni al prezzo di 4.90 euro.

A questo punto la nostra strategia è pianificata almeno parzialmente in quanto abbiamo fissato due paletti rigidi che ci consentono di dormire sonni tranquilli essendo certo l’ammontare della perdita massima realizzabile: infatti o guadagneremo 1.000 euro (pari a venti centesimi di capital gain per 5.000 azioni ) oppure ne perderemo altrettanti (in caso di perdita infatti abbiamo un loss di dieci centesimi per 10.000 azioni).

Vediamo a questo punto il comportamento da tenere nel caso di entrambe le eventualità: partiamo dalla casistica a noi avversa. Avete acquistato il titolo ENEL in quanto dai consigli ricevuti o dalle vostre considerazioni personali ritenevate che potesse salire, tuttavia il mercato non vi dà ragione ed il titolo inizia a deprezzarsi sino a raggiungere il livello di stop loss. In quel caso uscite dal mercato con una perdita di 1.000 euro, recuperabilissima con un capitale investito di 50.000 euro. A questo punto dovrete rianalizzare il sentiment di mercato e cercare altre opportunità (evitate di rientrare sullo stesso titolo perché saresti mossi da spirito di rivalsa per riassorbire la perdita, meglio puntare su un altro cavallo che intestardirsi su quello perdente).

Qualora invece il trend di borsa si manifesti positivo vedrete le quotazioni salire fino al raggiungimento del primo target di profitto individuato a 5.20 euro che vi permetterà di realizzare un gain parziale di 1.000 euro. A questo punto la partita non si è ancora chiusa infatti avete ancora le altre 5.000 azioni in portafoglio che andrete a blindare con la seguente exit strategy: se il mercato continuerà la sua salita il vostro prossimo target sarà il prezzo di 5.40 euro, mentre qualora si verifichi una contrazione improvvisa ed inattesa ed il

126

Page 127: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

titolo inizi a ripiegare allora lo smobilizzo avverrà al prezzo originario di acquisto ovvero a 5.00 euro.

Grazie a questa impostazione operativa, che blinda la parte residua dell’investimento, la vostra aspettativa si limita esclusivamente ad un possibile ampliamento dei profitti. Infatti in caso di ulteriore rialzo delle quotazioni potrete realizzare altri 2.000 euro di profitto (quaranta centesimi per 5.000 azioni), mentre qualora il mercato dovesse inaspettatamente ritracciare la seconda tranche si chiuderà esattamente al prezzo originario di carico o di acquisto, pertanto senza generare alcuna perdita.

Ipotesi di redditivitàPrimo Target 1.000 euroSecondo Target 3.000 euroPosizione Stoppata - 1.000 euro

Qui sopra trovate riepilogata una tabellina che riepiloga la strategia di gestione così come illustrata. Questo approccio se rispettato con una ferrea disciplina consentirà di gestire al meglio sia il rischio e sia il potenziale profitto che potrete ottenere da ogni tipo di investimento speculativo, anche senza obbligarvi a seguire giornalmente le quotazioni dei prezzi.

Con le agevolazioni della tecnologia odierna potete infatti farvi avvisare con un SMS sul vostro cellulare qualora un ETF, un fondo o un azione raggiungano un determinato livello di prezzo.

Ipotizzate quindi di gestire con la stessa modalità anche un fondo di investimento azionario: se per esempio avete investito 100.000 euro nel Fondo Alfa e quest’ultimo dopo tre mesi dalla sottoscrizione vi sta facendo realizzare una performance del 10 %, sarebbe opportuno smobilizzare 55.000 euro per capitalizzare metà del profitto e lasciar correre i restanti 55.000 euro confidando che il rialzo continui

127

Page 128: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

per la sua strada. Così facendo potrete chiudere senza sostenere perdite la restante parte investita qualora il mercato dovesse ripiegare: pertanto in ogni caso avrete ottenuto un profitto.

Nella maggior parte dei casi che ho analizzato ho visto posizioni su fondi e titoli che sono arrivate prima a guadagnare anche il 30/35% e successivamente a perdere il meno 20%: non si deve MAI consentire che una posizione in profitto si possa trasformare in una in perdita. Se gestirete il vostro patrimonio con disciplina (a prescindere di quello che vi potrà essere consigliato) sarete sempre in grado di poter recuperare eventuali perdite subite.

Purtroppo questa metodologia operativa non è molto utilizzata appunto a causa di una mancanza di disciplina: vi voglio rappresentare a riguardo come si comporta un piccolo risparmiatore quando improvvisa con il fai da te o con i consigli ricevuti da terzi.

XXXXX

Potete comprendere anche voi stessi che cosa accade: la maggior parte delle operazioni consta di profitti dalle dimensioni esigue, mentre le perdite sono sempre piuttosto ingenti e realizzate in preda alla disperazione.

Sovente infatti chi si improvvisa speculatore riesce a realizzare un notevole numero di operazioni con piccoli gain a cui poi tristemente fa seguito anche una sola operazione con una perdita abnorme. Il caso sopra esposto si commenta da sé: si acquistano 10.000 azioni ENEL a 5.00 euro con la speranza di un target molto ravvicinato a 5.10 euro

128

Page 129: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

per un gain complessivo di 1.000 euro, tuttavia per quanto il target price sia così vicino il mercato inizia a scendere e si porta subito sotto il prezzo di carico. Già qui la nostra disamina non avrebbe più motivo di continuare a farci mantenere la posizione, tuttavia si spera che il mercato possa rimbalzare nelle successive sedute per chiudere la posizione almeno alla pari.

La spinta ribassista non si ferma e porta il prezzo in area 4.80 euro, a questo punto confidando in un successivo rimbalzo tecnico, si media la posizione acquistando altre 10.000 azioni con un prezzo di carico complessivo a 4.90 euro ed una esposizione di portafoglio per 20.000 azioni.

Con grande amarezza vediamo il mercato continuare a scendere nelle sedute successive, spinti dallo sconforto e soprattutto desiderosi di levarsi il bubbone dai pensieri quotidiani si vendono tutte le 20.000 azioni a 4.70 euro, capitalizzando una perdita complessiva di 4.000 euro.

La disciplina soprattutto e sopra tutto: se aveste operato con disarmante severità nei vostri confronti avreste posizionato anticipatamente uno stop loss che vi avrebbe protetto da una perdita così ingente.

Imparare a metabolizzare le perdite

Chi di noi non ha perso denaro con un investimento sbagliato o mal gestito ? Tutti. Anch’io. Quello di cui la quasi totalità dei piccoli investitori hanno bisogno è imparare a metabolizzare le perdite realizzate. Sappiate che non esiste un metodo o una strategia che non consentono di perdere, la perdita fa parte della concezione stessa di investimento: per ognuno che guadagna vi è qualcuno che perde, soprattutto sui mercati a forte impulso speculativo, come i mercati azionari.

129

Page 130: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Non possiamo evitare le perdite, possiamo solo imparare a gestirle sia dal punto di vista emotivo che finanziario. Partiamo dal lato umano: perdere denaro non fa bene all’umore ed al vostro equilibrio mentale, infatti tende ad abbattervi ed a vedere insormontabile qualsiasi operazione volta al recupero della perdita. Alle persone particolarmente sensibili fa di peggio: le porta a sviluppare uno spirito di rivalsa con il mercato della serie “ho perso il 10 % investendo in obbligazioni, allora adesso investo il doppio in titoli azionario e faccio il 20%”. Ahimè succede veramente a pochi di realizzare questa missione. Il più delle volte operare con spirito di rivalsa porta ad amplificare le perdite in quanto le azioni che si intraprendono sono spinte da emozioni negative che non consentono di operare con lucidità e razionalità.

Se utilizziamo una disciplina integerrima le perdite non dovrebbero più di tanto preoccuparci in quanto la loro dimensione dovrebbe essere contenuta (grazie all’utilizzo degli stop loss): perdite di modesta entità non sono un problema, si possono recuperare velocemente. Altro discorso invece per perdite ingenti (oltre il 20 % del capitale investito) in quanto richiedono strategie molto rischiose per tentare di riassorbirle, e purtroppo accade spesso di peggiorare la situazione.

La perdita deve essere metabolizzata, quindi accettata ed assimilata dal vostro ego come necessaria per l’ottenimento in futuro di altri profitti. Riflettiamoci un momento: è impossibile pensare di realizzare sempre e solo guadagni, su questa base le perdite devono essere concepite come dei tentativi di individuazione di investimenti profittevoli. Per questo motivo utilizziamo uno stop loss che ci obbliga ad abbandonare un comparto che si dimostra da subito errato. Considerate per questo la perdita anche come una sorta di pedaggio per correre dietro

130

Page 131: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

a opportunità di investimento che si potrebbero dimostrare più che performante. La capitalizzazione di una perdita non deve rappresentare una tragedia personale, è intrinseca all’attività di investimento: immaginate le perdite come i costi di esercizio di un’azienda, senza le perdite non ci sarebbero i profitti.

Chi vive con angoscia l’eventualità di una perdita dovrebbe evitare il più possibile tutti gli investimenti che comportano una percentuale di rischio e concentrarsi sulle poche forme di impiego a rischio quasi nullo.

Purtroppo i nostri risultati finanziari condizionano la nostra emotività e quest’ultima determina le nostre future scelte di investimento: capite pertanto come il tutto rappresenti un giro vizioso in alcuni casi anche autodistruttivo. Se impariamo a gestire con disciplina i nostri investimenti (qualunque essi siano) saremo sempre in grado di controllare la nostra esposizione al rischio e pertanto la dimensione delle possibili perdite.

Vediamo invece che ripercussioni ha finanziariamente la capitalizzazione di una perdita. Premesso che quando si perde, si desidera emotivamente recuperare quanto prima ciò che è andato perduto (questo soprattutto sul mercato azionario), sarebbe invece molto consigliabile effettuare un periodo di riposo o di breve stacco: provvedete a dedicarvi alcuni giorni per studiare quanto è accaduto e su quali altri mercati eventualmente concentrarsi, non abbiate fretta di reinvestire, ricordate sempre che le scelte di investimento devono essere effettuate a mente fredda e senza pressioni alcune.

La domanda che spesso vi viene posta via email è come recuperare velocemente una perdita del meno 20/30%: già le pretese sono fuorvianti perché si tratta di individuare una qualche forma di

131

Page 132: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

opportunità che rende più del 40% in pochi mesi. L’unica strategia che consente di recuperare velocemente una perdita consistente comporta un aumento corposo del volume investito. Vi faccio un esempio: supponete che abbiate perduto 2.500 euro investendone 25.000, ora prima possibilità avete quella di alzare la posta dell’investimento (oltre 50.000 euro) e puntare su un comparto di investimento diverso. Se avete perduto denaro con un investimento azionario su titoli hightech, cercate un filone non correlato, come quello energetico o quello farmaceutico. Se realizzerete almeno un 5% con il nuovo montante investito sarete in grado di coprire abbondantemente la perdita precedente. Sconsiglio tuttavia di abbracciare ciecamente questa tecnica in quanto vi può esporre al rischio di amplificare la perdita complessiva. Il mio consiglio qualora doveste recuperare una perdita ingente è quella di impiegare le rendite finanziarie di investimenti privi di rischio in forme speculative piuttosto audaci. Ad esempio: se avete 100.000 euro di BTP al 4 % utilizzate una volta all’anno i 4.000 euro di interesse su strumenti molto volatili come un ETF in leva o un titolo azionario acquistato in marginazione (quindi con effetto leva) al rialzo: così facendo evitate di compromettere il capitale per recuperare velocemente una perdita, al massimo infatti rischierete di perdere la cedola annua.

Infine guardatevi bene da tutti coloro i quali vi promettono o garantiscono di poter realizzare ingenti profitti in poco tempo o di potervi far recuperare con la stessa velocità perdite che avete già sostenuto: solitamente sono forme di investimento abusive o completamente non regolamentate.

Short o long: due strategie operative a confronto

132

Page 133: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Nell’immaginario collettivo si ritiene che nei mercati azionari si possa guadagnare esclusivamente se il trend è ascendente ovvero se le quotazioni dei titoli azionari continuano a salire. Sappiate che non è così. Anzi, solitamente si può guadagnare molto di più quando i mercati scendono o meglio ancora crollano sotto il peso di notizie o avvenimenti molto negativi.

Tutto questo è possibile grazie alle operazioni di vendita allo scoperto. Dal punto di vista dell’operatività tecnica di borsa le strategie operative si dividono sostanzialmente in due tipologie: la strategia “long” e quella “short”. La prima la conoscete nel funzionamento anche voi: consiste nell’acquisto di un qualsiasi valore o strumento quotato (obbligazione, azione, fondo, ETF) con l’aspettativa della successiva vendita ad un prezzo superiore a quello di acquisto. Pertanto in gergo tecnico sui giornali di settore, sui forum finanziari o sulle piattaforme di trading online sentirete la frase “andiamo long su ENEL” il che significa acquistare il titolo ENEL per rivenderlo in epoca successiva.

La strategia “short” è esattamente opposta consente di realizzare un profitto beneficiano della discesa delle quotazioni o dei prezzi, in gergo tecnico si suole dire “vendere allo scoperto” (oppure short selling) ovvero vendere un titolo azionario che non si possiede (grazie al fatto che qualcuno lo presta temporaneamente) per poi riacquistarlo successivamente lucrando sulla differenza di prezzo. In buona sostanza per chi fa fatica a comprenderne il tecnicismo, immaginate che la strategia short consente di rovesciare il normale processo di acquisto e successiva rivendita. Questo modo di operare consente di poter effettuare un investimento (anche di medio/lungo termine) che mira a speculare sulla possibilità che un determinato comparto perda valore, in quanto si ritiene che il prezzo al quale si

133

Page 134: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

riacquisterà in futuro sarà inferiore al prezzo della vendita.

Il rischio di questo investimento è chiaramente antitetico a quello di un investimento con strategia “long” in quanto se la quotazione del titolo azionario o dell’ETF dovesse salire, allora si realizzerà una perdita acquistando ad un prezzo superiore a quello a cui si è venduto.

Mi rendo conto che non è di facile comprensione questa strategia operativa in quanto inusuale per un piccolo investitore, non si è abituati infatti a pensare di poter guadagnare se un qualsiasi bene oggetto di compravendita perde valore. Cercherò di spiegarvelo con due esempi operativi utilizzando due strumenti di investimento fra di loro affini: un titolo azionario ed un ETF. Ipotizziamo che, a vostro modo di vedere oppure in seguito ai consigli che avete ricevuto da terze parti, il titolo TELECOM ITALIA al prezzo di 1.20 euro ad azione rappresenti un caso di azione sopravalutata. Vi aspettate pertanto che nei mesi successivi la quotazione sia destinata a scendere: a questo punto attraverso la vostra piattaforma di trading o banking online richiedete di poter effettuare una vendita allo scoperto sul suddetto titolo per un controvalore di 10.000 azioni.

A questo punto la vostra banca vi presta (alle condizioni convenute) un pacchetto di 10.000 azioni e voi, avendone il possesso momentaneo, provvedete a venderle alla quotazione attuale ovvero 1.20 euro per azione, incassando 12.000 euro.

Al momento del prestito la banca vi ricorda le condizioni contrattuali di questo prestito titoli: dovrete riconsegnare i suddetti titoli dopo 3/6/9/12 mesi e sostenere commissioni di prestito pari al 1 % del controvalore dei titoli prestati su base annua.

Ricordo che anche in questa tipologia di operazioni la disciplina deve essere ineccepibile, pertanto dovranno essere stabiliti in anticipo un

134

Page 135: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

livello profitto ed uno di stop loss. Per ragioni di semplificazione espositiva, ci concentreremo solo sul tecnicismo dell’operazione.

Nel frattempo le settimane passano e dopo circa un mese, il titolo TELECOM ITALIA inizia a deprezzarsi come da vostra aspettativa portandosi al livello di 1.15 euro per azione. A questo punto soddisfatti del risultato ottenuto decidete di chiudere la posizione di vendita allo scoperto; acquistate 10.000 azioni al prezzo di 1.15 euro per azione realizzando in questo modo un profitto di 500 euro: l’importo è così calcolato: vendita (10.000 * 1.20 = 12.000 euro) – acquisto (10.000 * 1.15 = 11.500). Appena acquistate le azioni provvedete a restituirle alla banca che ve le aveva prestate a tempo determinato e pagate la relativa commissione pari in questo caso ad un mese di prestito quindi 12 euro (120 euro annui/12mesi).

L’operazione è andata a buon fine in quanto il mercato si è mosso secondo le vostre analisi, se invece questo non si fosse verificato ed il titolo si fosse apprezzato portandosi a 1.30 euro per azione, sareste stati obbligati a “ricoprirvi” ovvero acquistare il titolo per estinguere la posizione: in questa eventualità avreste tuttavia realizzato una perdita pari a 1.000 euro. Ecco quindi l’importanza assoluta della disciplina a prescindere dalla tecnica utilizzata. Quanto sopra è stato volutamente semplificato nell’esposizione per consentirvi di comprendere le fasi salienti di questo tipo di operazioni, nella pratica il tutto si riduce a due click di mouse oppure a due telefonate (una per vendere allo scoperto ed una per l’acquisto di ricopertura).

Più semplice dal punto di vista della comprensione è l’implementazione di una strategia “short” attraverso l’impiego di un ETF. Facciamo un esempio, se ritengo che l’indice italiano FTSE/MIB, il quale rappresenta l’andamento dei primi 40 titoli italiani

135

Page 136: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

per capitalizzazione di borsa, possa avere un rendimento negativo nei prossimi semestri, allora posso investire direttamente sul seguente ETF: Lyxor BEAR FTSE/MIB0 (www.lyxoretf.it) il quale ha un’esposizione inversa a quella dell’indice italiano, pertanto se il mercato italiano dovesse realizzare una performance del meno 10% allora il suddetto ETF si apprezzerebbe del 10% e viceversa.

In buona sostanza nel caso di strategie “short” sugli indici azionari è possibile acquistare banalmente (al telefono in banca oppure online con la propria piattaforma di banking online) uno strumento finanziario che è strutturato per apprezzarsi in caso l’indice sottostante subisca una contrazione della sua quotazione.

Rimane a questo punto l’incognita di come comprendere se risulta più opportuna una strategia long oppure una short: di questo tratteremo nel quinto capitolo, fornendo alcuni semplici ed intuitivi strumenti per analizzare l’andamento e la probabile evoluzione di una variabile quotata.

Squali e parco buoi: lo sviluppo di un trend

Mi voglio soffermare ad illustrarvi che cosa accade quando si sviluppa un trend rialzista in borsa: ci soffermiamo proprio sul comportamento del mercato azionario in quanto è proprio quest’ultimo ha provocare ingenti perdite nei portafogli dei risparmiatori italiani e speranzose aspettative. Ho scomposto l’evoluzione di un ciclo rialzista in dodici fasi in modo tale da farvi comprendere che cosa avviene emotivamente al vostro umore e soprattutto tecnicamente al vostro portafoglio investito. Ogni fase di mercato è idealmente rappresentata da una casella colorata che individua anche un determinato sentiment del mercato a seconda del colore di appartenenza.

136

Page 137: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Fase 1: il mercato inizia a consolidare in prossimità di un’area di supporto o resistenza tecnica, solitamente questo avviene al termine di una discesa o alla fine di un periodo ad elevata volatilità delle quotazioni.

Fase 2: momento di incertezza, non ci sono notizie né negative e né positive che possano far presagire una proiezione di direzionalità futura, durante questa fase le recensioni sulla stampa di settore si sprecano, troverete tutto ed il contrario di tutto, analisti che suggeriscono prudenza perché il mercato è destinato a continuare la discesa precedente oppure gestori di nicchia che consigliano di entrare e prendere posizione al rialzo in quanto gli indici azionari sono destinati a salire.

Fase 3: si assiste all’improvviso ad un breakout rialzista ovvero ad un numero di sedute di borsa in cui senza motivazione il mercato irrompe al rialzo e lancia un segnale di svolta, proprio mentre tutti si stavano chiedendo se nei successivi mesi avremmo avuto un mercato orso o toro. Questo si verifica in quanto un gruppo ristretto di operatori istituzionali (grandi banche d’affari o società di gestione del risparmio o come avete più volte sentito le mani forti) ritengono che ci siano le condizioni per una ripresa delle quotazioni e pertanto decidono di muoversi in anticipo comportandosi come autentici arieti. Il mercato a questo punto viene decisamente caratterizzato da numerose sedute molto positive accompagnate da volumi in crescendo di acquisto titoli. Questo elemento rappresenta un dato inequivocabile che i grandi operatori stanno prendendo posizione al rialzo, infatti sono proprio i loro acquisti corposi che scuotono le quotazioni. Immaginateli come un branco di squali che decidono di nuotare in una determinata direzione alla ricerca di qualche preda.

137

Page 138: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Fase 4: a questo punto il mercato comincia ad essere caratterizzato da un mood (umore) rialzista il quale contagia anche altri operatori minori come società fiduciarie, fondi pensioni e società di investimento di nicchia: si assiste pertanto al proseguo del rialzo alimentato da ulteriori acquisti. Nella stampa di settore iniziano a comparire fior di analisi che spiegano il perché del rialzo, come cavalcarlo e su quali titoli puntare. Durante questa fase vengono allertate le reti di promozione finanziaria in quanto i promotori dovranno nei successivi mesi chiamarvi per invogliarvi ad investire sui mercati azionari perché si sta manifestando un trend rialzista.

Fase 5: durante questa fase i piccoli risparmiatori iniziano ad accorgersi che il mercato azionario sta dando grandi soddisfazioni a chi avesse investito qualche mese prima, in rete e sui forum dei siti finanziari si trovano i post di chi ha smobilizzato prontamente il BTP che non rendeva quasi più niente

138

Page 139: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

per impegnare il controvalore in un paniere di azioni che sicuramente dovranno salire ed in una gestione patrimoniale azionaria della tal banca di turno, consigliatagli allo sportello di filiale per beneficiare del rialzo.

Fase 6: l’euforia caratterizza il mercato, i consigli ad acquistare titoli si sprecano, ovunque si reclamizzano le performance degli indici azionari, analisti su analisti parlano di nuovi massimi per la fine dell’anno e che si è innanzi ad uno dei più consistenti rialzi degli ultimi cinque anni. Al bar, in palestra, alla domenica a pranzo dalla suocera, il giovedì sera alla partita di calcetto ognuno riporta e pubblicizza le proprie operazioni: chi ha comprato appena due settimana fa adesso gongola con già un più cinque per cento. Gli ultimi arrivati chiedono ad amici e conoscenti che titolo conviene affrettarsi ad acquistare o a che promotore rivolgersi per farsi seguire nella gestione del portafoglio. Intanto mentre i piccoli investitori continua a comprare a far incetta di titoli per poter partecipare al rialzo che verrà, in silenzio i grandi operatori istituzionali smobilizzano i loro portafogli vendendo i titoli precedentemente acquistati. In gergo tecnico si descrive questa fase di mercato con il termine di “distribuzione” infatti i grandi operatori letteralmente distribuiscono un poco per volta i titoli azionari agli acquirenti retail, cioè voi. Due sono le domande chiave che dovete sempre farvi per capire come funziona la borsa: quando comprate azioni chi ve le sta vendendo ? e viceversa, quando le vendete perché i mercati stanno crollando chi ve le sta comprando ?

Fase 7: dopo innumerevoli rialzi la benzina che alimentava il rally delle quotazioni sempre in salita sembra finire, inizia ad alternarsi il segno delle giornate di borsa, si percepisce una inquietante incertezza, sulla stampa di settore vi è chi parla di una salutare pausa per ridare fiato alla ripresa de

139

Page 140: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

rally, i pochi analisti che suggeriscono cautela o addirittura di beneficiare dell’eventuale profitto sino ad ora maturato vengono zittiti dal coro unanime dei convinti rialzisti. Gli indici azionari faticano a salire perché le mani forti hanno abbandonato l’arena, mancano i loro grandi quantitativi di acquisto che mesi prima avevano mosso le quotazioni, senza i volumi degli operatori istituzionali non vi sono possibilità di proseguire nella salita.

Fase 8: molti piccoli operatori istituzionali che erano entrati in fase 4 fiutano che i grandi players hanno abbandonato la scena e pertanto decidono anche loro di beneficiare dei profitti sino a quel momento maturati. I loro ordini di vendita che si accavallano uno sull’altro provocano un breakout ribassista ovvero si assiste ad una rottura delle trendline che sostenevano il movimento di rialzo iniziato molti mesi prima. La stampa di settore inizia a parlare di salutari prese di beneficio che consentiranno al mercato di riprendere la via del rialzo con uno slancio rialzista più pronunciato. Aumenta la volatilità delle quotazioni infatti iniziano a vedersi giornate di borsa con sostanziose contrazioni delle quotazioni. Il tutto avviene con inaspettata rapidità proprio come un acquazzone in piena estate, l’umore degli operatori cambia repentinamente, quello che sembrava poter essere un rally interminabile comincia a far sollevare alcune perplessità.

Fase 9: lo scarico dei portafogli aumenta di intensità in quanto iniziano ad arrivare anche le richieste di riscatto di fondi di investimento e smobilizzi da parte di altri fondi speculativi. Il clima di borsa inizia a farsi pesante, anche i giornali lanciano moniti sulle recenti discese che sembrano non aver fine, instaurando un clima di panico tra tutti coloro i quali detenevano titoli in portafoglio o si erano esposti direttamente con titoli azionari. Sui

140

Page 141: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

forum finanziari online si alternano i post che predicono i vari livelli di supporto delle quotazioni per quell’indice o per quel titolo. Dal mercato arrivano rumors di borsa che accennano all’esistenza di una bolla speculativa che si era andata gonfiando nei mesi precedenti a causa di una esuberanza irrazionale sui comportamenti di acquisto. I più impavidi che avevano acquistato con il fai da te perché ne avevano sentito parlare al bar o in palestra allora tentano la carta del riscatto calmierando i precedenti acquisti con altri titoli comperati a prezzi che la stampa di settore considera regalati. Sarebbe infatti una follia per tanti analisti, che fino a qualche mese prima parlavano dell’opportunità di un rialzo senza fine, non acquistare ai prezzi attuali per abbassare il prezzo medio di carico e beneficiare in fase successiva dei tanto attesi rimbalzi tecnici.

Fase 10: nonostante si verifichino alcune sedute moderatamente positive per alcuni giorni che consentono un parziale recupero delle quotazioni, il trend ribassista riparte con una violenza ancora più accentuata rispetto a prima. Sulla stampa di settore e persino sui periodici settimanali compaiono copertine che illustrano scene di panico all’interno dei pit (le arene di borsa dove si grida “buy” o “sell”) con i brokers immersi in uno sguardo desolato o con le mani nei capelli.

141

Page 142: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

In più occasioni vengono sottolineati i grandi crash di mercato ricordando che statisticamente dopo un tot percento di discesa si verifica un tot per cento di rialzo. Proprio in questa fase di mercato il pubblico risparmiatore che era entrato in fase 5 o 6 e che aveva successivamente calmierato in fase 9, spinto soprattutto dalla disperazione emotiva, decide di uscire dal mercato capitalizzando le perdite. Gli ordini di vendita per liquidare i portafogli ed i dossier titoli di solito vengono dati al meglio, l’importante è abbandonare la nave che affonda costi quel che costi. L’unica consolazione a cui ci si aggrappa arriva dalla stampa di settore che menziona ancora una volta come le previsioni fatte dalla tal banca o dalla tal agenzia di rating sono state completamente errate. Ancora una volta gli eccessi di mercato hanno portato a comportamenti irrazionali che hanno spinto all’inverosimile in alto le quotazioni dei titoli.

Fase 11: dopo la tempesta arriva la quiete, terminano le giornate con i pesanti segni negativi, abbastanza ovvio pensandoci in quanto anche l’ultimo arrivato in borsa che si è trovato con il cerino in mano ha dovuto svendere per liberarsene e pertanto non ci sono più grandi volumi in vendita che penalizzano le quotazioni. Iniziano a far capolino timidamente alcune sedute positive che rasserenano il clima, pur tuttavia il sentiment che prevale è l’indecisione. La stampa di settore invita a non investire e restare alla finestra per comprendere se effettivamente la discesa è terminata, si sprecano i

142

Page 143: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

consigli che invitano ad investire sui fondi monetari o sui titoli di stato quello che è rimasto dopo aver capitalizzato le perdite subite.

Fase 12: l’incertezza sembra svanire, il mercato e le quotazioni iniziano a lateralizzare con movimenti sussultori sia al rialzo che al ribasso, ritornano i volumi, gli analisti riprendono a sentenziare sul perché è successo quello che è successo e come posizionarsi nel futuro per recuperare le perdite. Chi ha perduto denaro con la precedente discesa chiude i dossier titoli, scioglie il proprio mandato con il suo promotore finanziario, estingue il conto di trading online (dopo il salasso subito) e decide di parcheggiare tutto in un conto di liquidità, nel frattempo continua a leccarsi le ferite.

Cerchiamo adesso di analizzare quanto è accaduto, facciamo pertanto alcuni calcoli: i grandi operatori (gli squali) hanno acquistato in fase 3 ed hanno venduto in fase 6, sostanzialmente hanno acquistato al minimo e venduto al massimo. Gli operatori minoritari, fondi di investimento e società di risparmio, hanno acquistato in fase 4 e venduto in fase 8, con un margine di guadagno in ogni caso lodevole. Gli investitori retail (il parco buoi) ha acquistato in fase 5/6 e venduto in fase 9/10, in ottica perfettamente speculare ai grandi operatori di mercato.

La lezione che si deve imparare è che la borsa non crea ricchezza ma semplicemente la distribuisce: un antico proverbio giapponese citava “la borsa serve a separare gli illusi dal loro denaro”.

Infine dall’osservazione grafica del trend idealizzato potrete notare come l’evoluzione degli umori del mercato non sia proporzionale o temporalmente uguale, infatti durante i trend ribassisti la speculazione dimostra tutta la sua capacità di detonazione grazie alla mancanza di razionalità. Adesso capite perché nel linguaggio

143

Page 144: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

giornalistico si suole parlare di “salire con le scale e scendere con l’ascensore” riferendosi a due epoche temporali fra loro disgiunte.

144

Page 145: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Quinto CapitoloSTRUMENTI E METODI OPERATIVI

Questo capitolo è diviso in due parti: nella prima parte vi illustrerò che cosa sapere per scegliere i strumenti operativi come ad esempio come scegliere il proprio appoggio bancario, dove ricercare notizie ed informazioni ed infine che cosa ricercare nei documenti di sintesi prima di firmare qualsiasi proposta di investimento.

Nelle seconda parte invece forniremo un insieme di conoscenza di base che ogni piccolo investitore dovrebbe imparare per avere un minimo di capacità di lettura su quanto sta accadendo a livello macroeconomico e finanziario. Non vi preoccupate non voglio farvi diventare degli operatori di borsa, ma solo mettervi in condizioni di poter discernere su quanto vi verrà un domani offerto o se il vostro consulente/promotore hanno un minimo di preparazione o sono dei meri venditori.

Nella fattispecie analizzeremo alcuni argomenti proprio dell’analisi tecnica, chi vorrà spingersi oltre potrà trovare vari titoli di approfondimento sulle note in bibliografia.

Come scegliere il proprio appoggio bancario ?

Non vi sembrerà vero tuttavia se la maggior parte di voi dedicasse maggiore cura e devozione alla scelta del proprio appoggio bancario, i risultati delle vostre performance muterebbero decisamente in meglio.

Questo sarebbe possibile grazie ad un contenimento degli oneri che sostenete per esempio quando investite tanto su un’azione quanto in un fondo comune di investimento. Pochi a riguardo hanno ben chiaro a quanto devono ammontare le

145

Page 146: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

commissioni per una determinata operazione bancaria o di investimento.

Senza entrare troppo nello specifico, da più sondaggi che ho realizzato durante alcuni miei seminari, la maggior parte dei piccoli investitori e risparmiatori italiani sceglie il proprio appoggio bancario in base rispettivamente alle seguenti motivazioni:

1) perché nella tal banca vi lavora un amico/conoscente/parente;

2) perché è la banca con la filiale più vicina alla propria abitazione;

3) perché è la banca sulla quale si appoggiavano i loro genitori;

4) perché è la banca convenzionata con il loro datore di lavoro;

5) perché è la banca della vostra provincia o comunità.

Sembrerà assurdo ma non trovo nessuno che scelga il tal determinato istituto perché è quello che propone le condizioni migliori per effettuare e gestire i propri investimenti. L’unica eventualità che si discosta da questa disamina è qualora voi richiediate l’erogazione di un mutuo per l’acquisto della prima casa: in questo caso si tende a non prediligere il primo arrivato ma a ricercare la migliore all’interno di una rosa di proposte di vari istituti di credito nella zona.

Cominciamo pertanto con la prima lezione di questo capitolo: il vostro appoggio bancario nulla è se non un mero strumento. Con esso dovete riuscire tanto a gestire i quotidiani oneri di economia domestica (bonifici, accredito stipendio, emissione di assegni, domiciliazione di utenze e così via) sino ad arrivare alle opportunità di investire nei mercati

146

Page 147: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

internazionali, tanto nella semplice obbligazione italiana tanto al più esotico fondo di investimento.

Tutto questo rappresenta un servizio di prestazioni articolate che va al di là del semplice rapporto tenuta del conto corrente. Dovete dimenticare definitivamente pertanto le cinque motivazioni che avete letto prima che determinano le scelte da a parte del popolo risparmiatore italiano. Il vostro appoggio bancario dovrà essere ricercato tra le migliori opportunità presenti sul mercato, senza tralasciare le offerte del mondo online.

Inoltre esistono numerosi casi di assoluta mancanza di controllo della spesa negli oneri di gestione, con correntisti che pagano oltre 200 euro all’anno per avere quello che molte altre banche offrirebbero loro gratuitamente. Non sarete mai padroni del vostro denaro se non ne potrete disporre nella misura più efficiente possibile senza compromettervi di perdere le opportunità che sono presenti dalla concorrenza. La vostra banca non è vostra moglie, non rappresenta una compagna di vita eterna, qualora non vengano soddisfatte alcune esigenze che ora elencheremo, il rapporto dovrà essere tosto troncato per iniziarne un altro con un partner più conveniente. Ricordate sempre che queste entità hanno la momentanea disponibilità del vostro denaro, ma non la proprietà: il potere di disporne come e quando a proprio piacimento è nelle vostre mani. Mai come in quest’epoca dovete sviluppare un comportamento discriminatorio ed aggressivo nei confronti degli istituti di credito per dimostrare sin da subito la vostra personalità.

Scordatevi l’idea che il conto in banca sia una scelta per sempre, anche perché con la revisione dei processi di merito creditizio a seguito di Basilea 2 voi diventate un numero che consente di trattare il rapporto tra la banca e voi nella massima spersonalizzazione. Non vi è motivo di restare in un

147

Page 148: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

istituto di credito perché si è amici del direttore o perché si gioca a tennis con il responsabile dell’ufficio fidi, tanto primo o poi quella persona sarà destinata ad abbandonarvi. Sono sempre più frequenti i turnover del personale: questo impedisce di stabilire una cosiddetta familiarità con il personale dello sportello sulla quale fare affidamento per l’avvallo o l’ottenimento di particolari benefici.

Abbiamo inoltre già svelato sul primo capitolo molte anomali e conflitti di interesse che caratterizzano chi lavora allo sportello, non serve adesso continuare a puntualizzare quanto. Pertanto il primo controllo che dovete effettuare sulla bontà del vostro conto corrente è verificare quanti e quali oneri gravano su di voi a fronte di determinate operazioni.

Trovate qui sotto una tabellina che riepiloga i costi riferiti ad una determinata operazione finanziaria che può interessare il vostro portafoglio per dare seguito ad una determinata scelta di asset allocation.

Tipologia di operazione

Commissione

Esecuzione Bonifico 3 euroAcquisto BOT 19 euroAcquisto Azioni 10 euroAcquisto ETF 10 euroSottoscrizione Fondo 15 euro

Ad esempio le prime due voci danno già l’idea se la vostra banca è conveniente oppure deve essere abbandonata qualora a fronte di vostra richiesta nella rinegoziazione degli oneri a vostro carico non riuscite a concordare un allineamento ai valori espressi sopra.

Vi faccio questa considerazione la maggior parte delle banche tradizionali esige una commissione di intermediazione per l’acquisto di un BOT pari allo 0,2 % del controvalore dell’operazione, questo significa

148

Page 149: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

che se dovete investire 100.000 euro in un titolo di stato italiano sosterrete 200 euro di commissioni per l’acquisto (e successivamente altri 200 euro quando lo vorrete rivendere). Preambolo: qualcuno di voi è a conoscenza del costo industriale che ha per una banca effettuare questa operazione ? Meno di 50 centesimi (secondo una recente ricerca del Sole24Ore). Ora non vi pare uno sproposito pagare 400 volte di più ? Se effettuaste la stessa operazione con una banca online (che consente l’operatività anche al telefono) il costo si sgonfierebbe a 19 euro, a prescindere dall’importo acquistato, quindi un onere fisso.

Lo stesso si potrebbe dire per le compravendite azionarie che possono costare anche fino allo 0,4 % del controvalore (quindi 400 euro per comprare titoli azionari per 100.000 euro di controvalore). Mentre se la stessa operazione la effettuate voi stessi cliccando con il pulsante del mouse sul servizio online del vostro home banking potreste spuntare una commissione fissa di 5 euro.

Voglio stupirvi ancora di più: nel caso si trattasse di sottoscrivere un fondo comune di investimento (ammesso che la tal banca possa distribuirlo) allora il salasso sarebbe assoggettato anche alle commissioni di ingresso e di successivo smobilizzo che abbiamo trattato nel primo capitolo, il cumulo delle stesse potrebbe portare l’onere complessivo oltre il 2%. Mentre se effettuereste sempre la stessa operazione tramite una piattaforma di negoziazione ve la cavereste con 15 euro per l’andata ed altrettanti per l ritorno.

Quello che ho potuto constatare riguardo alla presenza di oneri eccessivi che gravano sui conti correnti e sulle gestioni patrimoniale è la necessità di far eseguire le operazioni di investimento e smobilizzo al personale bancario in quanto si ha timore di poter sbagliare nelle operazioni di

149

Page 150: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

compravendita. Nella fattispecie la preoccupazione principale è legata alla paura di comprare qualcosa di diverso rispetto a quello che si era pattuito.

Questo come sapete può essere serenamente superato utilizzando il codice ISIN che permette di individuare unicamente qualsiasi strumento finanziario. Quindi se comunicate alla vostra banca il codice ISIN o lo ricercate attraverso la vostro piattaforma di banking online vi verrà restituito solo ed esclusivamente lo strumento finanziario corrispondente all’ISIN inserito.

Ricordo inoltre che la maggior parte delle operazioni di investimento e reinvestimento possono essere effettuate al telefono con il supporto di un operatore che vi aiuta step by step. Se volete ancor di più allora potete ricorrere al vostro promotore il quale dovrà preoccuparsi di dare seguito alle vostre richieste di sottoscrizione. In questo caso prima di procedere negoziate fino all’estremo (paventando anche la chiusura del conto o l’estinzione del rapporto) le condizioni di negoziazione proposte al fine di allinearle il più possibile a quelle indicate sulla tabella precedente.

Non è necessario che cambiate banca in molti casi, qualora disponete di somme in giacenza rilevanti (oltre 100.000 euro) potete pretendere la rinegoziazione delle condizioni iniziali del conto (quindi oneri di gestione e commissioni varie), pena l’estinzione del rapporto e la migrazione verso altro istituto concorrente.

Non avete idea di quanto questo possa rappresentare un fenomenale potere contrattuale che avete nei confronti della banca: tuttavia per realizzare questa strategia non dovete affezionarvi alla tal banca o alla tal persona che lavora allo sportello, né tanto meno al vostro promotore.

Lo ricordo ancora una volta: dovete essere freddi e glaciali, soprattutto mantenere il più possibile

150

Page 151: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

sempre toni e comportamenti riservati, mai dare del TU al direttore, ma sempre del LEI con pacata referenza.

Questo vi consentirà di poter interrompere il rapporto in qualsiasi momento, in quanto non siete legati da sentimentalismi o rapporti umani che vanno al di là del banale formalismo. Io così la penso, se realmente volete essere padroni del vostro denaro.

La convenienza di investire online

Da quanto illustrato nel precedente paragrafo avete intuito l’importanza di usare uno strumento quale un conto corrente a costi ed oneri competitivi, se così non fosse verrebbero compromesse le possibilità di gestire efficientemente i vostri investimenti. Al momento in Italia le offerte bancarie con condizioni di tenuta conto e di negoziazione migliori sono proposte quasi tutte da banche che hanno scelto per strategia aziendale di puntare al canale online. Qui sotto trovate una tabellina riepilogativa a mio modo di vedere dei migliori operatori italiani, la maggior parte dei quali ho avuto modo di testare ed utilizzare personalmente per più anni.

Banche onlineBanca Fineco www.fineco.itBanca Sella www.sella.itIW Bank www.iwbank.itWe Bank www.webank.it

SIM onlineDirecta Sim www.directa.itMillennium Sim www.millenniumsim.itTwice Sim www.twice.itWe Trade Sim www.wetrade.it

Investire online sui fondiOnline Sim www.onlinesim.comBanca Ifigest www.fundstore.it

151

Page 152: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Come primo step, cercate di verificare se la vostra banca propone condizioni similari a quelle dei migliori competitors del mercato, qualora evidenziaste profonde differenze dovete provvedere ad estinguere subito il conto ed aprirlo in uno di questi sopra elencati.

Per farvi un esempio molto pratico con Banca Sella potete acquistare titoli azionari a soli 5 euro per eseguito a prescindere dall’importo della transazione. Con IW Bank potreste vedervi rimborsati parte delle commissioni di gestione sui fondi che sottoscriverete attraverso il loro servizio di intermediazione fondi. Con Online Sim potrete investire su oltre 2600 fondi senza sostenere in molti casi commissioni di ingresso e smobilizzo. Con Directa Sim potete appoggiare l’operatività di negoziazione titoli al vostro conto aperto presso una banca aderente al circuito di credito operativo. Come vedete potete avere ogni genere di facilitazione e miglioramento commissionale, non esiste la banca migliore o la piattaforma preferibile in assoluto ad altre, ognuno si è specializzato su una determinata offerta. Al momento in cui scrivo io utilizzo il servizio di WeTrade e di Millennium Sim.

Non dovete temere nell’affrontare queste scelte, in partenza drastiche, per evitare ulteriori sodomie finanziarie nel futuro dovete rendervi il più possibile indipendenti e consapevoli delle scelte che intraprenderete, anche sulla base di suggerimenti o consigli operativi provenienti da terzi.

Ricordate infine per non scoraggiarvi eccessivamente a fronte di cambiamenti radicali che saresti costretti a fare, che potete anche continuare a mantenere il vostro attuale rapporto bancario con il tal istituto sotto casa vostra, l’importante tuttavia è che utilizziate un servizio di negoziazione dalle condizioni competitive.

152

Page 153: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Questo significa che per non mutare improvvisamente le vostre abitudini, certezze o relazioni sociali, potete utilizzare il vostro attuale conto corrente per il minimo indispensabile tipo l’accredito dello stipendio e la domiciliazione delle utenze, ma affiancare a quest’ultimo un altro conto bancario online per poter godere dei benefici ed opportunità che l’intermediaizone multicanale offre. Quindi gli acquisti di ETF, di fondi, obbligazioni, azioni o altro verrà effettuato con il secondo conto online, diventando perciò uno strumento operativo dalla massima efficienza per gestire il vostro patrimonio.

Dove e come posso informarmi

Una volta appurato come muovervi tecnicamente dovete provvedere al vostro costante aggiornamento finanziario. Attenzione, questo non significa che dovete leggere ogni giorno per due ore il Financial Times in inglese, quanto piuttosto che dovete dedicare all’interno di un mese qualche momento per ricercare informazioni sugli investimenti che avete già effettuato oppure su quelli che avete intenzione di effettuare.

A questo punto molti entrano in una fase di panico, perché devono compiere quello che agli italiani piace molto poco ovvero leggere (a meno che non si tratti della Gazzetta dello Sport) ! Se torniamo indietro a 10/15 anni or sono le notizie finanziarie ed il commento ai possibili scenari economici attesi nel futuro erano argomenti molto tecnici rivolto ad un pubblico di nicchia molto colto ed istruito almeno finanziariamnete parlando.

Oggi è tutto profondamente diverso grazie all’esistenza prima del world wide web (www) e dopo alla proliferazione di migliaia di siti a pagamento e non che offrono grafici, quotazioni, commenti ed analisi sull’andamento dei mercati finanziari.

153

Page 154: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Siti italiani di informazione finanziariawww.morningstar.itwww.fondionline.itwww.wallstreetitalia.itwww.soldionline.itwww.finanza.comwww.finanzaonline.it

Siti americani di informazione finanziariawww.prudentbear.com

www.cbsmarketwatch.comwww.economist.com

?????

Qui sopra trovate un elenco di siti italiani ed esteri che offrono gratuitamente tantissimi servizi propedeutici all’investimento diretto oltre a quello di aggiornamento continuo sul panorama planetario. Potete trovare tanto una o più valutazioni da parte di alcuni operatori circa un determinato titolo azionario quanto l’analisi di rischio per un particolare fondo obbligazionario distribuito dalla tal società di gestione. Se poi mi mettete a cercare in rete per varie famiglie di parole chiave troverete centinaia di forum e blog finanziari che consentono addirittura di interagire con i moderatori e gli altri lettori. Per esempio il forum più conosciuto e frequentato in Italia è quello di Finanzaonline.it, il quale è diviso per sottocategorie ed argomenti di discussione: è possibile pertanto registrarsi gratuitamente e poter postare quesiti, domande o perplessità che vi assillano oppure leggere le risposte a quanto hanno già postato altri lettori.

Prestate sempre comunque molta attenzione a tutti coloro che esprimono pareri o consigli nascondendosi dietro ad un nickname anonimo, lo stesso vale anche per la miriade di bloggers che trovate in rete e che si improvvisano redazionalisti

154

Page 155: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

economici promotori di investimenti a due cifre senza rischio alcuno: solitamente si nascondono fregature o tentativi di gestione del vostro denaro attraverso comportamenti al limite dell’abusivismo economico.

Infine nei confronti dei rapporti di investimento che già intrattenete con le vostre banche, ricordatevi di pretendere ed esigere sempre informative ed analisi di mercato del loro ufficio studi: tutte le banche provvedono a produrre adeguati report informativi, solitamente a cadenza trimestrale, richiedeteli e fateveli spiegare se non li ritenete esaurienti o comprensibili alla lettura.

Conti di liquidità: i più cliccati

Da circa tre anni sono balzati agli onori della cronaca perché prima ci stanno bombardando di pubblicità assillante e secondo stanno spopolando in rete e nei portafogli degli italiani. I cosidetti conti di liquidità o conti di deposito hanno soppiantato molte tipologie di investimento sicure a breve termine come i titoli di stato a tre mesi o i fondi monetari. Hanno il vantaggio di avere alcun tipo di onere (nemmeno l’imposta di bollo) e di garantire la tutela del deposito attraverso la segregazione dello stesso. Sostanzialmente questi conti di liquidità sono dei meri parcheggi di denaro a tempo indeterminato che consentono di ottenere rendimenti superiori alla media di rendimento dei titolo di stato a breve termine.Qui sotto vi ho riportato i cinque conti di deposito online più conosciuti in Italia, ogni tiplogia di conto è collegato ad un gruppo bancario, ad esempio il tanto pubblicizzato Conto Arancio ha come banca di riferimento la banca olandese ING, mentre il Conto Conto è un prodotto della Cassa di Risparmio di Genova.

155

Page 156: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

I migliori conti di liquidità in ItaliaConto Rendimax www.bancaifis.itConto Arancio www.ingdirect.itConto Santander www.santander.itConto Che Banca www.chebanca.itConto Conto www.contoconto.it

La sicurezza di questi conti è direttamente collegata alla protezione offerta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi sino a 103.000 euro (a riguardo rileggete quanto abbiamo sottolineato nel secondo capitolo circa il meccanismo di funzionamento della tutela).

Infine queste forme di investimento a breve termine essendo tutte basate sul canale distributivo online garantiscono la certezza del deposito per quanto concerne le transazioni dei fondi in quanto utilizzano per gli accrediti un unico conto bancario di appoggio con la medesima intestazione del titolare del conto deposito.

Questo significa che in caso di perdita da parte vostra delle password dispositive o di un uso fraudolento il denaro che si trova parcheggiato in questi conti può essere accreditato su un altro conto solo a voi intestato. Questo rende impossibile pertanto la distrazione di fondi a vostro danno, cosa che invece potrebbe accadere con un normalissimo conto online qualora qualcuno si appropriasse indebitamente dei vostro codici dispositivi. Per questo motivo i conti di liquidità non possono offrire altro che il solo servizio di parcheggio dei risparmi in quanto sono dei meri conti di deposito e non di conto corrente.

Imparare a leggere i documenti di sintesi

156

Page 157: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Inserire elenco dei conti corenti se,pliciBanco postaMediolanumBanca perte

Monitorate i vostri investimenti

Tenete la contabilità ! Molti investitori sono impeccabili contabili all’interno della loro famiglia, della loro professione o atività imprenditoriale, sanno sempre quanto stanno guadagnando su quella determinata partita di merce o sulla fornitura disposta per quel cliente affezionato. Purtroppo non si può dire lo stesso per la gestione dei loro investimenti. In molti casi non sanno nemmeno quanto stanno effettivamente guadagnando o perdendo su una determinata allocazione. La risposta che mi sono sentito dare più frequentemente ai miei seminari è che la maggiorparte di accontenta dell’estratto conto o della relazione trimestrale che ricevono qualora abbiano sotoscritto una determinata gestione patrimoniale.

In più occasioni non si era a conoscenza se un detrminato investimento stesse guadagnado o perdendo, esemplare è stato il caso di un investitore di Treviso il quale mi interpellò in quanto non riusciva a spiegarsi il perché un fondo azionario americano che aveva sottoscritto stesse perdendo il 5% quando nello stesso periodo il mercato azionario statunitense stava realizzando oltre il 5% di performance media.

157

Page 158: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Semplice, perché nello stesso arco di tempo il cambio euro/dollaro si era apprezzato di oltre il 10% e questo provocava una svalutazione di tutti gli investimenti quotati in dollari americani. Quindi lui aveva guadagnato con una posizione quotata in USD circa il 5%, ma al contempo doveva contabilizzare anche una perdita valutaria sull’investimento di oltre il 10%, complessivamente quindi contabilizzando il tutto in EURO una perdita del 5%.

Imparate quindi a monitorare ed a contabilizzare personalmente la vostra situazione di portafoglio, non ci vuole tanto, basta un semplice foglio di calcolo stile Excel o Calc (fatevi aiutare da vostro figlio oppure imparate quanto prima come usarli se non avete confidenza con questi programmi di base).

Attraverso un foglio di calcolo potrete mantenere aggiornata anche settimanalmente la situazione del vostro portafoglio, semplicemente riportando le variazioni di quotazione o dei prezzi di mercato tanto di un fondo che di un’azione. Ricordo che non è necessario per questo passare ore ed ore davanti ad un monitor ogni giorno, possono infatti bastare pochi minuti alla fine di ogni settimana per aggiornare il tutto prendendo prezzi e quotazioni da qualsiasi quotidiano nazionale.

Alcuni fondamenti di analisi tecnica

L’attività di studio dei mercati finanziari dal punto di vista grafico al fine di individuare le tendenze future dei prezzi di tutte le attività quotate (azioni, obbligazioni, valute, commodities, fondi comuni), allo scopo di sfruttarle con profitto attraverso l’utilizzo di adeguati strumenti finanziari viene definita analisi tecnica.

Lo scopo dell’analisi tecnica è pertanto molto pratico in quanto volto all’individuazione dei punti di svolta dei mercati finanziari al fine di trarne profitto.

158

Page 159: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

La base dell’analisi tecnica è riposta sulla constatazione empirica che esistono tendenze ben definite individuabili dall’osservazione ed analisi grafica dell’andamento dei prezzi delle attività finanziarie, che presentano in maniera ricorrente formazioni grafiche dalle quali è spesso possibile presumere un certo andamento futuro.

Dalla scontro quotidiano sui mercati finanziari tra compratori e venditori emergono infatti timori ed aspettative discordanti sulle decisioni di posizionamento in acquisto o vendita che non sempre hanno molto a che vedere coi dati economici fondamentali.

L’analisi tecnica utilizza come primo elemento di giudizio l’impostazione e la configurazione grafica che caratterizzano l’andamento delle quotazioni di un determinato valore sottostante, sia esso titolo indice azionario, ETF, obbligazione e così via. Analizzando un qualsiasi grafico è possibile da subito poter evidenziare un movimento al rialzo o al ribasso e come questi movimenti tendano ad arrestarsi in coincidenza di determinati livelli di prezzo o quotazione in grado di interrompere momentaneamente la direzione precedentemente intrapresa.

Tutta l’analisi tecnica, le sue possibili interpretazioni e le sue attuali evoluzioni, poggiano le fondamenta su quattro concetti teorici che servono a descrivere il comportamento dei prezzi e le loro tendenze future: il trend, il breakout, il supporto e la resistenza.

Il trend definisce direzione o la tendenza lungo cui si stanno muovendo i prezzi o le quotazioni a livello grafico: possono esistere tre tipologie di trend che caratterizzano il grafico di un sottostante finanziario in un arco temporale: il trend primario, quello intermedio e quello di breve termine. Il trend primario rappresenta la tendenza espressa

159

Page 160: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

graficamente a salire o scendere delle quotazioni in un periodo di tempo superiore ad un anno. Il trend intermedio può essere individuato attraverso finestre temporali du durata contenuta, all’interno delle quali il trend assume una direzione opposta a quella principale. Infine il trend di breve termine che rappresentano micro oscillazioni che possono interessare qualche giorno od al massimo qualche settimana, possono per questo essere sia in sintonia con il trend primario che avversi allo stesso.

ESEMPIO GRAFICO CON TREND BEN DELINEATI

Il trend viene individuato graficamente attraverso le cosiddette trend line che altro non sono se non linee rette che congiungono massimi e minimi, crescenti o discendenti: per questa considerazione possiamo avere trendline rialziste o ribassiste. Una trendline può essere disegnata collegando almeno due punti in un grafico (due minimi o massimi decrescenti) ed acquisisce sempre maggiore validità ed efficacia man mano che reagisca al raggiungimento delle quotazioni alla trend line stessa.

160

Page 161: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Le trend line sono molto utili in quanto consentono di identificare i canali, i quali rappresentano un possibile sentiero da percorrere nei successivi periodi da parte del trend. Ogni canale si costruisce creando una retta parallela ad una trend line preventivamente individuata. Questa retta parallela tuttavia deve passare almeno per un punto di massimo relativo nel caso di trend rialzista e per almeno un punto di minimo relativo nel caso di trend ribassista. La finalità del canale pertanto è legata alla possibilità di monitorare ed al contempo prevedere l’oscillazione delle quotazioni nel tempo.

IMMAGINE DI CANALE

Quanto abbiamo menzionato per le trendline vale anche per i canali, i quali quindi acquisteranno significativa efficacia man mano che l’evoluzione grafica del sottostante finanziario tenda ad essere respinta ogni qualvolta le quotazioni si avvicinino ai bordi superiori od inferiori del canale.

L’importanza di saper individuare graficamente un canale, sia esso rialzista o ribassista, è strettamente legata alla necessità di avere dei segnali operativi per supportare le nostre decisioni di investimento o

161

Page 162: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

smobilizzo. A riguardo infatti la perforazione o rottura (in termini tecnici breakout) di una trendline è un chiaro segnale che il trend in questione è compromesso.

BREAK OUT DI TREND

Avere ben presente come un trend possa interrompersi consente di implementare velocemnete strategie di uscita in stop loss, in quanto il messaggio che viene trasmesso è un cambio di umore degli operatori di mercato che a seguito di notizie o per considerazioni proprie mutano le loro aspettative circa il futuro delle quotazioni. Quando questo accade ci si trova innanzi a veri e proprie inversioni di tendenza: mercati impostati al ribasso che improvvisamente virano la tendenza al rialzo e viceversa.

Per chi effettua investimenti a medio lungo termine il breakout di un trend primario deve rappresentare un campanello d’allarme che deve spingere a liquidare quanto prima le posizioni sino a quel momento in gain e concentrarsi sul reinvestimento dei profitto conseguiti.

Mi sono più volte imbattutto nellanalisi di portafogli che venivano mantenuti nella loro consistenza iniziale nonostante fossero palesi dei cambi di direzione sui trend primari: questo perché l’investitore di turno mi diceva non seguire il mercato, oppure che la sua banca non gli aveva dato informazioni al riguardo o peggio ancora che confidava che prima o poi le quotazioni sarebbero riprese a salire. Ancora una volta tuto questo

162

Page 163: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

esprime come il piccolo investitore italiano non solo non sia padrone del proprio denaro, ma sia completamente digiuno del minimo indispensabile per muoversi sui mercati finanziari. Chi investe denaro senza essere consapevole di quanto abbiamo trattato nel terzo capitolo allora tanto vale che vada al casinò: la probabilità di guadagno in questi casi è pari a quella di una scommessa in un gioco d’azzardo.

Ma torniamo a noi, dopo il trend ed il breakout, gli altri due concetti chiave sono il supporto e la resistenza: nel caso di un trend discendente, il livello nel quale si assiste ad una interruzione del movimento ribassista si definisce supporto. Un supporto è pertanto un livello grafico (a cui corrisponde un prezzo od una quotazione) in prossimità del quale è presumibile aspettarsi un’inversione del trend vista la maggior pressione dei compratori rispetto ai venditori..

IMMAGINE DI SUPPRTO E RESISTENZA

Nel caso di un trend rialzista, il livello nel quale si assiste ad una interruzione del movimento rialzista viene definito resistenza. Una resistenza è quindi un

163

Page 164: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

livello grafico in prossimità del quale è presumibile aspettarsi un inversione del trend rialzista vista la maggiore pressione dei venditori rispetto ai compratori. Supporti e resistenze rivestono un ulteriore ruolo tecnico per la comprensione dell’evoluzione e dell’andamento di un sottostante finanziario. Qualora si verifichi un breakout ovvero una rottura di tali livelli, il trend principale tenderà ad accelerare la sua progressione ed acquisterà una maggiore forza propulsiva.

A seconda che venga perforato un supporto o una resistenza questo implica significative considerazioni sul futuro andamento delle quotazioni: infatti le rotture di livelli di prezzo chiave, sia essi supporti che resistenze, determinano una sconfitta delle forze (compratori o venditori) che si opponevano rispettivamente alla salita o alla discesa delle quotazioni.

Infine sappiate che ad avvenuta rottura di un supporto o resistenza questo si trasformerà nel corrispondente antitetico: quindi un supporto perforato al ribasso si trasformerà in resistenza qualora il mercato riprenda a salire e viceversa.

Trend is your friend

Il primo pilastro dell’analisi tecnica è la convinzione secondo cui i mercati finanziari non si muovono in maniera imprevedibile, quanto piuttosto seguono tendenze e direzioni che possono essere individuate con buona probabilità di successo.

Il detto “trend is your friend” ovvero il trend di borsa è tuo amico rappresenta la migliore constatazione per avallare un determinato investimento o per prendere decisioni circa uno nuovo. Ne abbiamo già parlato nel quarto capitolo dal punto di vista della disciplina, mai sfidare il mercato e quindi mai prendere decisioni di

164

Page 165: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

investimento avverse alla direzione che esse stanno manifestando.

Graficamente è possibile individuare un trend congiungendo due o più livelli di minimo crescenti (trend rialzista) oppure due o più livelli di massimo decrescente (trend ribassista). La linea che supporta il trend viene definita trendline ed è tanto più efficace nel sostenere la direzione intrapresa dal mercato quanto più sono i punti di contatto che la individuano.

GRAFICO CON UN TREND

Ogni trend mantiene la sua validità fintanto che non inizi a dare chiari segnali di esaurimento o di inversione, ad esempio con la rottura di una trendline.

Prima di effettuare un investimento sul mercato azionario di qualunque tipologia (singole azioni, fondi di investimento, index linked e così via) sarebbe di basilare importanza comprendere se il mercato si trova in trend oppure alla fine di un trend, questo per evitare ovviamente di trovarsi dalla parte sbagliata. I prossimi paragrafi saranno d’ausilio per imparare a come riconoscere graficamente la persistenza ed il futuro sviluppo di un trend oppure dove raccogliere le informazioni necessarie a formulare questa considerazione. La teoria delle onde di Elliott

Prima di descrivere quali possono essere dei validi ausili per comprendere il possibile andamento del mercato azionario, desidero soffermarmi per illustrarvi la Teoria delle Onde di Elliott, a mio avviso

165

Page 166: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

un argomento propedeutico a quelli che succederanno in seguito.

Ralph Nelson Elliott è l’autore della teoria sul comportamento ondulatorio dei mercati azionari che porta appunto il suo nome: in qualità di analista americano vissuto durante il Grande Crollo del 1929 si occupò di registrare come l’andamento di un indice azionario fosse riconducibile ad un ciclo regolato al suo interno da leggi e proporzioni che sono individuabili anche in natura. Elliott intuì la presenza di intervalli temporali tra momenti di sviluppo di un trend a momenti di rafforzamento o discesa, i quali si ripetevano ciclicamente mutando solo la durata e l’ampiezza.

Sostanzialmente (per evitare di appesantire troppo l’argomento e per una sintetica e semplificata esposizione) la sua teoria descrive un trend di borsa, sia al rialzo che al ribasso, attraverso uno sviluppo a cinque onde: tre onde caratterizzate da una spinta propulsiva e due onde da una spinta inerziale che porta il trend individuato ad effettuare una correzione. Potete comprenderne il comportamento dagli esempi grafici riportati qui sotto (in caso di trend ribassista le onde si comportano esattamente in maniera antitetica, quindi con le onde 1, 3 e 5 il mercato scende, mentre con le onde 2 e 4 il mercato sale).

INSERIRE TREND DI ELIOTT soo al rialzo

166

Page 167: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Nel precedente paragrafo abbiamo compreso l’importanza che ha un trend in qualsiasi mercato finanziario: conoscere con relativa convinzione in che fase di mercato ci troviamo ci aiuterà ad evitare perdite che si potrebbero realizzare da un’inversione del trend oppure ci darà il giusto tempismo per prendere profitto su precedenti investimenti. Non vi preoccupate non pretendo di farvi diventare degli analisti in grado di saper individuare da soli la struttura eliottiana ad onde su un determinato mercato sul quale avete investito, però potreste cercare informazioni per supportare le vostre decisioni, a riguardo vedremo più avanti da quali contenitori mediatici è possibile raccogliere questo genere di proiezioni analitiche. Non dimenticate che in ogni caso potete cercare suggerimenti ed ausilio sia dall’ufficio studi della vostra banca che dal vostro promotore, i quali una volta interpellati dovranno essere in grado di rispondervi e fornirvi il loro scenario di analisi. Si noti come questa analisi tenga conto anche dell’emotività degli investitori e della loro comune psicologia.

La potenzialità del modello ondulatorio di Elliott viene individuata nella palese capacità di riuscire a descrivere le ventate speculative mosse dalle emozioni degli operatori: la configurazione e lo sviluppo grafico permettono infatti di comprendere come i mercati passino dall’euforia, tipico sentimento rialzista, alla frustrazione e al panico, caratteristiche dei ribassi.

A livello pratico pertanto sarà necessario trovare riscontro circa le proprie intenzioni di investimento con l’analisi eliottiana per comprendere se la proiezione grafica attesa del trend di mercato sia in

167

Page 168: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

sinergia con gli investimenti in procinto di essere effettuati. Immaginate infatti di voler investire con una strategia short (quindi ribassista) su un indice azionario attraverso un ETF, quando l’analisi eliottiana fa presupporre che stiamo per completare l’onda 4 di un ciclo rialzista. Andremmo in questo caso ad effettuare un investimento con un timing completamente errato, in quanto ci aspetterebbe il movimento di onda 5 che proietterebbe l’indice al rialzo, quindi il nostro ETF si deprezzerebbe di continuo giorno dopo giorno. Volete capire quanto sono preparate le persone che vi stanno seguendo il portafoglio titoli o vi propongono la tal gestione patrimoniale ? Semplice, metteteli alla prova, chiedete loro in che onda dovremmo presumibilmente trovarci sull’indice S&P500 prendendo un arco temporale di sviluppo a 5 anni. Resterete sbalorditi nel sentire quanti di loro vi risponderanno: le onde di Elliott ? e chi sarebbe ?

Un aiuto pratico ed istantaneo: le medie mobili

Sulla base di quanto abbiamo visto sino ad ora, possiamo comprendere l’importanza di trovarsi con un investimento in trend che possa beneficiare nel tempo delle opportunità di un rialzo o ribasso (se con strategia short) prolungato. L’analisi tecnica ci ha dato attraverso il concetto di trendline uno strumento grafico che ci consente di identificare lo sviluppo di un trend. La teoria ondulatoria di Elliott ci permette di focalizzarci sulle spinte propulsive di un trend per consentirci di investire con il timing più opportuno.

Tutto questo tuttavia richiede tempo ed attività di ricerca, oltre che di analisi grafica anche semplicemnete per disegnare le trendline, i canali ed ipotizzare la seguenza ondulatoria di Elliott. Qualora desiderassimo un indicatore grafico di immediato

168

Page 169: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

utilizzo, di facile lettura e ad aggiornamento automatico nel tempo allora possiamo utilizzare le medie mobili.

Queste ultime sono medie solitamente aritmetiche di una serie di dati omogenei (prezzi o quotazioni), calcolate semplicemente sommando i valori della serie e dividendo il tutto per il numero delle osservazioni. Ad esempio, se voglio calcolare la media mobile a 10 periodi su un grafico giornaliero, dovrò sommare i prezzi o le quotazioni (si usa prendere il dato di chiusura a fine giornata) degli ultimi 10 giorni e dividere il risultato per dieci.

Quanto sopra descrive il procedimento di calcolo della media mobile giornaliera a 10 periodi, ma potreste utilizzare anche una media a 50 periodi, in questo caso dovreste considerare quindi i dati di chiusura delle ultime cinquanta giornate di borsa. Non vi preoccupate non vi sto chiedendo di registrare e calcolare minuziosamente a mano ogni giorno la media mobile, in quanto a questo ci pensa qualsasi piattaforma per grafici o qualsiasi sito nche offre la possibilità di selezionare a piacimento un proprio grafico. Vedremo nel successivo paragrafo dove trovare queste opportunità, concentriamoci pertanto sul suo uso.

INSERIRE GRAFICO CON MEDIA MOBILE Trend al rialzo ed al ribasso

169

Page 170: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

La media mobile viene utilizzata dagli analisti grafici in qualità di linea di tendenza ovvero un espediente grafico che permette di identificare a quali prezzi un trend, rialzista o ribassista, rimane sostenuto o delimitato.Per convenzione la media calcolata a 10/15 sedute identifica la tendenza di breve termine, quella a 75/100 sedute la tendenza di medio periodo, infine quella a 200 il trend di lungo termine (molto importante come vedremo).La lunghezza del periodo di osservazione determina la caratteristica della media mobile: veloce (10/15 sedute), lenta (75/100 sedute) e molto lenta (oltre 100 sedute). Una media veloce quindi si riferisce ad un orizzonte temporale piuttosto ristretto e viene definita appunto veloce in quanto tende ad essere più reattiva (per ragioni di calolo aritmetico) rispetto ad una lenta, quindi con molte osservazioni.

In ogni caso questo libro non vuole insegnarvi a diventare analisti tecnici od operatori di borsa indipendenti, quanto piuttosto fornirvi quella base conoscitiva per imparare almeno a saper leggere i mercati finanziari. Su questo intento verranno volutamente tralasciate molti argomentazioni di natura tecnica sull’argomento, limitandoci ad un uso con grafici a time frame giornalieri, settimanali o addirittura mensili. Il mio intento è di insegnarvi l’esistenza di questi indicatori grafici che vi possono aiutare a comprendere che aria tira in un determinato mercato finanziario o se un titolo azionario è ben impostato al rialzo, prima che voi decidiate di investirci direttamente o per suggerimento di una terza parte.

Per fare questo è necessario sapere per esempio l’importanza che riveste la media mobile a 200

170

Page 171: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

giorni, la più utilizzata per descrivere il trend di fondo nel lungo periodo o la sua possibile approssimazione nel tempo: a questa media guardano molti interlocutori di mercato, soprattutto gestori di fondi.

GRAFICO MEDIA A 200 GG

Molto significativo ai fini dell’investimento risulta essere come possono utilizzarsi le medie mobili per l’interpretazione dei movimenti di mercato. Nella fattispecie riveste molta importanza il verificarsi di un incrocio tra due medie mobile, ad esempio una veloce ed una lenta. Se infatti una media mobile veloce taglia al rialzo una media mobile lenta, questo deve essere interpretato come un segnale rialzista, mentre se la media mobile veloce taglia al ribasso la media mobile lenta, si genererà un segnale ribassista: il grafico qui sotto vi consentirà di comprendere questo pensiero.

GRAFICO CON INCROCIO MEDIE

171

Page 172: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Qualora approndirete questi argomenti con manuali di analisi tecnica potrete comprendere come sia possibile utilizzare le medie mobili rapportandole ai soli prezzi, visto che quando questi ultimi incrociano una o piu medie mobili inviano anche loro un segnale di pericolo o di allerta. Nello specifico utilizzando ad esempio una sola media mobile a 100 giorni, evidenzieremo un segnale rialzista quando i prezzi o le quotazioni incroceranno dal basso verso l’alto la media mobile viceversa il contrario per un segnale ribassista.

Altrettanto efficace è l’usanza di considerare le medie mobili come possibili livelli di supporto o resistenza, a riguardo proprio la media mobile a 200 giorni funge da supporto dei prezzi per il movimento che si sta delineando.

Se utilizzate su orizzonti temporali sufficientemente ampi (6 mesi o 2 anni) possono diventare un vostro leale alleato per individuare la tendenza di fondo o lo sviluppo di un trend, l’importante è che non le utilizziate per implementare esclusivamente strategie di entrata su determinati investimenti, ma solo come supporto o conferma per le vostre decisioni di smobilizzo o mantenimento delle allocazioni già effettuate.

Dove procurarsi i grafici

BorsaitaliaSoldionlineYahoo.itProrealtimeBorsaplus.it

172

Page 173: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

La correlazione tra gli indici

la correlazione tra gli indicifare scaletta se sale uno salgono anche gli alrtrilo sp500 fa da guidail paper trading per imparare

Il book di negoziazione

Se non li sapete creare chiedeteli, alla vosra banca o il vostro promotore, ve li devono rpdurre, se non lo fanno lasciate perdere e cercate oltre, li trovate anche con un quasiasi servizio online yahoo, prorealtime, soldionline, borsa italia e cosi via oppure presso un qualsiasi

http://www.ifaworld.it/

elenco fee only planner

173

Page 174: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

i forum delle associazioni dei consumatoriadubef aduc

Spiegare che sono famoso perché ho prevsito la crisiDestrieorDeltoro holdingPotere pareteciapre ai miei seminari che si fannoGuardare i miei dvd

Il trading online: ma è realmente un affare ?

Certo che lo è, ma non per voi ! ma per chi ve lo propone, sapete quanto guadagnano con le commissioni, in alcuni casi l’overtrading porta afior di commisioni, si sono inventati lo scalping, ricordate che è uno strumento che serve per mettervi delle opportunità a servizio della vostra vita e non il contrario

Libri consigliati per migliorare la propria cultura economico finanziaria:

no logole candele giappnesi

174

Page 175: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

money managemente la borsa e la vitadunbartitoli da trading library

film da guardarerogue traderwall strreetuna poltrona per dueun kkm da wall streetthe banki banchieri di diodiario di un saccheggio

175

Page 176: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

CONCLUSIONI

L’AUTORE

176

Page 177: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

GLOSSARIO

Analisi Tecnica : metodologia di analisi di titoli o indici rappresentativi di indici di mercato, che si focalizza sulla storia passata di variabili conosciute, come i prezzi dei titoli o i volumi di contrattazione. Analizzando l'andamento passato di queste variabili, l'analisi tecnica permette di effettuare previsioni sull'evoluzione futura dei prezzi o sull'andamento generale del mercato, supportando così le decisioni operative.

Analisi Fondamentale : studio e valutazione dei dati di bilancio e di conto economico di un’impresa. Mediante questa analisi possono essere valutate le potenzialità future dell’azienda sotto osservazione e da qui la convenienza ad effettuare investimenti su di essa.

Asset Allocation : Processo in cui si definisce la filosofia a cui riferirsi nella scelta di investimento al fine di soddisfare al meglio i propri obbiettivi. Scelto il benchmark cui parametrarsi, si selezionano gli strumenti finanziari (strumenti del mercato monetario, titoli di stato, obbligazioni, azioni ecc) e i singoli titoli con cui concretizzare la scelta di investimento. Il punto di approdo è la ripartizione del proprio patrimonio in un determinato numero di ETF.

Asset manager : è' il gestore di patrimoni. Spetta a lui, tramite l'attività di asset allocation, definire le politiche tese a massimizzare il rendimento di un portafoglio e a minimizzarne i rischi, coerentemente con le politiche di investimento definite. Il suo compito è infatti quello di investire il denaro della clientela.

177

Page 178: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Azioni: sono strumenti finanziari che rappresentano quote di partecipazione al capitale sociale di imprese costituite sotto forma di società per azioni, in accomandita per azioni o di società cooperativa per azioni a responsabilità limitata. Le azioni si distinguono in ordinarie che permettono di esercitare i diritti di azionista, privilegiate che conferiscono diritto di prelazione sugli utili e nel rimborso del capitale ed il diritto di voto solo nelle assemblee straordinarie- di risparmio, che garantiscono il dividendo minimo garantito nella misura del 5% del valore nominale delle azioni, mentre il voto viene espresso solo nella assemblea degli azionisti di risparmio.

Banca depositaria: banca in cui viene depositato il patrimonio del fondi comuni di investimento. Oltre a custodire i titoli e le disponibilità liquide, effettua il regolamento degli acquisti e delle vendite dei titoli, di divisa e di altri valori mobiliari, accredita le sottoscrizioni e addebita i rimborsi di quote effettuati dai risparmiatori ed effettua la custodia dei certificati di partecipazione ai fondi stessi. La Banca d’Italia inoltre, affida alla Banca depositaria anche il compito di controllo sulla congruità delle operazioni effettuate dalla società di gestione e la verifica del rispetto dei limiti di investimento in attività finanziarie fissati dalla legge.

Book di negoziazione: è una tabella che generalmente presenta le ultime cinque offerte in acquisto e in vendita di un titolo, ed i rispettivi volumi

Broker: è un intermediario finanziario che permette di negoziare titoli e prodotti finanziari in generale

178

Page 179: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Borsa: comunemente intesa come il luogo in cui si scambiano i titoli delle società quotate, anche se ormai tutte le contrattazioni avvengono su una rete telematica. Di conseguenza, la Borsa si identifica con il mercato azionario. In senso più esteso, le Borse valori sono il luogo in cui si scambiano titoli (ma anche valute) appartenenti alla categoria dei cosiddetti valori mobiliari.

Buoni ordinari del Tesoro: titoli di Stato privi di cedole, emessi a breve termine con scadenza fino a 12 mesi.

Buoni del Tesoro poliennali: titoli di Stato a tasso fisso con cedola semestrale emessi dal Tesoro per la copertura del debito pubblico con durata compresa tra i 2 e i 30 anni.

Cartolarizzazione: è una emissione di obbligazioni con il pagamento delle cedole e il rimborso del capitale a scadenza pagati con il flusso di cassa generato da un portafoglio di attività finanziarie (mutui, crediti di carte commerciali, contratti di leasing) possedute dalla società veicolo (v.) che emette la cartolarizzazione. Ogni cartolarizzazione è divisa in varie tranche di bond con rating diversi (dalla AAA fino alla BBB o anche meno) sulla base del differente rischio di credito. In Italia la materia è regolata dalla L. 30.4.1999, n. 130 e successive modificazioni (v. anche Cdo).

Capital gain: termine inglese che viene utilizzato per indicare i guadagni in conto capitale. Altrimenti detto plusvalenza, esso è espresso dalla differenza (positiva) tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di un determinato titolo. Alla possibilità di un capital gain, le azioni e le obbligazioni affiancano sempre una remunerazione periodica. Nel caso delle

179

Page 180: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

azioni tale remunerazione è data dai dividendi, in quello delle obbligazioni dal flusso di cedole. Dal primo luglio '98 i capital gain sono soggetti a un'imposizione del 12,5%.

Capitalizzazione di Borsa: valore della società quale risulta dalla quotazione delle sue azioni moltiplicata per il numero delle azioni stesse.

Commissione di gestione: commissione prelevata dal gestore quale compenso per la propria attività di gestione.

Commissione di performance: onere aggiuntivo che è sopportato, se previsto dal prospetto, da un investitore che sottoscrive quote o azioni di fondi comuni nel caso che il gestore ottenga un risultato finanziario maggiore rispetto al benchmark di riferimento dichiarato.

Commissione di sottoscrizione: importo trattenuto dalla Sgr sul capitale investito al momento della sottoscrizione. Tale commissione è applicata a discrezione della Sgr. I fondi Soprarno non sono soggetti a commissioni di sottoscrizione

Commissione di smobilizzo: importo pagato dal sottoscrittore e trattenuto dalla Sgr o dal collocatore in occasione del disinvestimento dal fondo. Soprarno non applica commissioni di uscita. I soli collacatori hanno la facoltà di applicare una commissione di uscita per i fondi: Soprarno Sp-Mib, Soprarno DJ Euro Stoxx 50, Soprarno S&P 500, Soprarno Nikjkei 225 e Soprarno Pronti Termine

Commodities: termine inglese utilizzaato per esprimere il conetto di materie prime che possono essere oggetto di operazioni finanziarie le più diverse

180

Page 181: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

sotto forma digaranzia di finanziamenti, contratti a termine con riferimento alla loro materialità o indicizzati al loro valore,contratti derivati di protezione ecc.

Collocatore; soggetto preposto al collocamento di servizi o prodotti finanziari. Può essere una società di gestione del risparmio, una banca o una società di investimento autorizzata all'esercizio dell'attività di collocamento.

Covered warrant: titolo con il quale si acquisisce il diritto di acquistare (call) o vendere (put) una determinata quantità di attività sottostante ad una certa data e ad un certo prezzo.

Deflazione: fenomeno caratterizzato da una riduzione del livello generale dei prezzi.

Denaro: prezzo al quale un operatore è disposto a comprare un determinato quantitativo di titoli o contrattiLe prime contrattazioni si svolgevano intorno al 1500 nella città belga di Bruges in un palazzo dove abitava la famiglia van De Bourse e da qui deriverebbe il nome ''borsa.'' Quelli che acquistavano offrivano DANARO, quelli che vendevano offrivano la LETTERA cioè il documento cartaceo e da qui la diffusione dei due termini DANARO e LETTERA Ancora oggi sono diffusi questi due termini, danaro e lettera; il danaro rappresenta quello che siamo disposti a pagare per acquistare delle azioni, la lettera è, invece, la richiesta di danaro da parte del venditore:Ad esempio: se la migliore offerta di acquisto è di 14 euro, si dice che il danaro è 14, mentre la lettera si riferisce alla richiesta del venditore ed è di 14.02.

181

Page 182: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Diversificazione: indica la strategia che mira a ridurre l'esposizione a rischi non sistematici (e cioè quelli che l'investitore può controllare, al contrario di quelli non controllabili detti sistematici). Per esempio l'investitore può controllare se il proprio capitale viene investito in mercati emergenti o in altri investimenti rischiosi, ma non può controllare le oscillazioni del mercato globale. La diversificazione implica quindi l'investimento in una varietà di strumenti finanziari e di categorie di fondi. Un portafoglio diversificato deve includere azioni, obbligazioni e beni reali diversificati settorialmente e geograficamente. L'obiettivo è assicurare che l'eventuale "underperformance" di un'area sia compensata da una "overperformance" di un'altra area.

Eonia (euro overnight index average): rappresenta la media ponderata dei tassi d’interesse sulle transazioni overnight non garantite effettuate nel mercato interbancario dell’area dell’euro da un gruppo selezionato di banche

Exchange traded funds: fondi comuni di investimento che hanno la stessa composizione di un determinato indice di borsa- i certificati rappresentativi delle quote sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato

Fondi comuni di investimento: patrimonio indiviso di una pluralità di partecipanti, ciascuno dei quali possiede una quota proporzionale all'importo che vi ha versato. Il patrimonio del Fondo viene investito in valori mobiliari, le cui caratteristiche dipendono dalla tipologia del Fondo stesso. Il valore della quota non deriva da un prezzo formatosi sul mercato, ma è ottenuto facendo il rapporto tra il valore netto del patrimonio del Fondo e il numero di quote in

182

Page 183: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

circolazione. Qualora il Fondo preveda periodicamente il riparto degli utili di gestione ai Sottoscrittori, viene definito a distribuzione dei proventi- nel caso opposto, viene identificato come Fondo ad accumulazione. Inoltre, i Fondi comuni possono essere: - aperti, se il Sottoscrittore può effettuare versamenti o chiedere rimborsi in qualsiasi momento- - chiusi, se i rimborsi sono possibili solo ad una scadenza prefissata.

Fondi pensione: fondi che erogano prestazioni previdenziali in favore dei lavoratori di un’impresa, settore o categoria professionale, volti a integrare o a sostituire il trattamento pensionistico pubblico.

Future: contratto a termine con il quale si assume l'obbligo di acquistare o di vendere ad una certa data ed ad un certo prezzo l'ammontare del bene sottostante al contratto. Il prodotto finanziario oggetto del contratto può essere rappresentato da merci, tassi d'interesse, obbligazioni, indici azionari e valute.

GPF: acronimo di gestioni patrimoniali in fondi. Le G.P.F. sono un servizio di gestione finanziaria, attraverso il quale il risparmiatore conferisce mandato al gestore di investire il proprio patrimonio in quote di fondi e Sicav.

Hedge Fund: fondo d'investimento che applica spesso tecniche e strategie d'investimento non convenzionali tramite l'impiego di derivati, vendite allo scoperto e assunzioni di credito, ottenendo così un effetto leva. I rischi che ne derivano possono essere molto elevati. A causa della sua bassa correlazione con gli investimenti tradizionali, un hedge fund è in molti casi un eccellente strumento di diversificazione.

183

Page 184: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Indice: è un indicatore che misura l'andamento medio di una serie di variabili (per esempio i prezzi dei beni di consumo, oppure le quotazioni dei fondi comuni o quelle delle azioni quotate ad esempio alla Borsa di Milano).

Investitori istituzionali: società ed enti che effettuano sistematicamente investimenti in strumenti finanziari o in immobili- ad esempio: le compagnie di assicurazione, i Fondi pensione, gli OICVM e i servizi di gestione di patrimoni mobiliari su base individuale

IPO: acronimo di initial public offering ovvero offerta pubblica iniziale, è' l'offerta iniziale di titoli al pubblico da parte di una società che sta per essere quotata su un listino ufficiale.

ISIN: è un codice internazionale che identifica univocamente tutti gli strumenti finanzari.

Junk bond: pbbligazione di scarsa qualità ad alto rischio il cui rimborso a scadenza può non essere garantito a causa dellaprecaria situazione finanziaria dell’emittente. I junk bond hanno un rendimento superiore a quello di altri titoli areddito fisso.

Leva Finanziaria: rapporto tra il controvalore di mercato delle posizioni nette in strumenti finanziari ed il controvalore del patrimonio affidato in gestione

Liquidabilità: attitudine di un'attività finanziaria ad essere prontamente trasformata in denaro senza alcuna perdita di valore. Essa dipende dall'ampiezza e dallo spessore del mercato in cui è scambiata.

Market maker: intermediario finanziari specializzato, il cui compito è quello di garantire liquidità e

184

Page 185: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

spessore al mercato. Esso ha di solito obblighi quantitativi di presenza continuativa sul mercato e, a volte, di competitività dei prezzi in acquisto (denaro) e in vendita (lettera) a cui si impegnano a concludere le transazioni.

Mercati emergenti: paesi asiatici, economie latino-americane, economie di transizione dell’Est europeo, paesi medio-orientali e africani selezionati.

NAV acronimo di Net Asset Value: è il valore attribuito al patrimonio netto. Il patrimonio netto rappresenta l’insieme degli strumenti finanziari, valorizzati al valore di mercato, che costituiscono il fondo.

Obbligazione: titolo che incorpora un diritto di credito del Sottoscrittore verso una società che ha emesso un prestito: il Sottoscrittore ha diritto al pagamento di interessi sull'importo dato a credito e al rimborso del capitale ad una scadenza prestabilita o su richiesta dell'emittente. Un'obbligazione può essere emessa alla pari, sotto la pari o sopra la pari.

Opzione: contratto tra due soggetti con il quale uno accorda all'altro il diritto (ma non l'obbligo) di acquistare o vendere un prodotto finanziario, a condizioni prefissate di prezzo e scadenza. L'acquirente del diritto paga alla controparte un premio che rappresenta il corrispettivo per la facoltà che gli viene riservata. Le opzioni possono essere di due tipi: di acquisto-call e di vendita-put. Il prodotto finanziario oggetto del contratto può essere rappresentato da valute estere, monete e metalli preziosi, tassi d'interesse, titoli, indici di borsa.

PAC - Piano di Accumulazione : modalità di sottoscrizione di quote di Fondi comuni che consiste

185

Page 186: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

in una serie di versamenti dilazionati nel tempo, la cui periodicità e il cui ammontare sono pianificati dal Sottoscrittore stesso.

Prospetto Informativo di un Fondo Comune: documento che la Società di Gestione di un Fondo deve consegnare tassativamente a coloro che intendono sottoscrivere il suddetto prodotto. Il Prospetto Informativo contiene tutte le informazioni relative al Fondo comune, quali le modalità di funzionamento, gli oneri a carico dei Sottoscrittori e i compiti della Società di Gestione, della Banca Corrispondente e della Banca Depositaria. Può essere unico per tutti i tipi di Fondi offerti da una stessa società, purché per quei Fondi sia stato stabilito un solo regolamento

Rating: è l'indicatore del grado di solvibilità di un soggetto debitore quale uno Stato o un'impresa. I più importanti rating sono quelli elaborati dalle società statunitensi Moody's e Standard & Poor's. Essi esprimono il merito di credito degli emittenti di prestiti obbligazionari sui mercati internazionali. La tripla A (AAA) indica il massimo dell'affidabilità del debitore: i voti scendono progressivamente su AA, A, BBB, BB, B. La tripla C (CCC) è il rating che si assegna ai debitori assai inaffidabili.

Scalping: operazione di compravendita di strumenti finanziari a breve termine, effettuata con lo scopo di conseguire unrapido profitto.

Spread: con questo termine normalmente si indica: la differenza tra due tassi di interesse; lo scarto tra le quotazionidenaro e lettera nelle contrattazioni in titoli; la maggiorazione che l’emittente di valori mobiliari riconosce inaggiunta ad un tasso di riferimento.

186

Page 187: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

Stock picking: è l'attività di selezione dei titoli azionari che si presume possano rivalutarsi in modo più rapido, praticata dai gestori. Uno dei principali criteri guida dello stock picker, ossia del gestore di un fondo o di un patrimonio, è di stimare il prezzo teorico delle società quotate.

Supporto: nel grafico delle quotazioni di un valore finanziario si possono rilevare dei livelli di prezzo che, in qualche maniera, ostacolano il proseguimento della tendenza in corso: questi ostacoli prendono il nome di supporti e resistenze. In altri termini, il supporto non' altro che un livello che si oppone al proseguimento di un trend discendente: visivamente, si può osservare che il titolo arresta la sua discesa, tentenna, rimbalza una o piu' volte per poi invertire la rotta o proseguire definitivamente nella direzione iniziale

Switch: meccanismo che consente al sottoscrittore di passare da un fondo ad un altro di una stessa società di gestione

Tasso ufficiale di sconto (Tus): tasso d'interesse praticato dalla Banca Centrale sui finanziamenti concessi al sistema bancario in forma di apertura al credito, risconto di titoli o anticipazioni.

Volatilità: indica la rischiosità di un investimento. Quanto più uno strumento finanziario è volatile, tanto maggiore è l’aspettativa di guadagni elevati, ma anche il rischio di perdite. La deviazione standard è l’indicatore di volatilità più frequentemente integrato all’informativa sulla redditività dei fondi. Essa permette di misurare quanto un determinato fondo abbia probabilità di allontanarsi dal suo andamento medio. L’informazione sulla variabilità

187

Page 188: Padrone Del Tuo Denaro - Eugenio Benettazzo

dei rendimenti è indispensabile per valutare la performance dei fondi.

Zero coupon: titolo senza cedole (coupon), gli interessi vengono pagati tutti in una volta alla scadenza del titolo e sono costituiti dalla differenza fra prezzo di emissione e prezzo di rimborso. Le quotazioni di uno zero coupon, durante la sua vita, oscillano più sensibilmente di quelle di un normale titolo con cedole al variare dei tassi di mercato, perché la mancanza di interessi periodici da reinvestire accentua il bisogno di allineare il rendimento con un calo o con un aumento del prezzo di Borsa.

188