I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I CHIESA · Elemosina, preghiera e digiuno: i tre...

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I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I CHIESA L’OMELIA Le parole pronunciate da monsignor Malvestiti nella celebrazione in duomo Elemosina, preghiera e digiuno: i tre sentieri per la Quaresima L'agenda del Vescovo Sabato 17 febbraio A Lodi, in Cattedrale, alle ore 11.00, presiede il Rito di Elezione dei Catecumeni. A Gugnano, alle ore 17.00, presie- de la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale e alle 18.00 incon- tra i collaboratori e i gruppi parroc- chiali. A Mairano, per la Visita Pastorale, alle ore 19.15, incontra gli adole- scenti. Domenica 18 febbraio I di Quaresima A Mairano, alle ore 10.00, presie- de la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale. Alle ore 11.00, incontra i ragazzi dell’iniziazione cristiana e i loro genitori. Alle ore 12.15, porge il saluto all’Amministra- zione Comunale di Casaletto e Mairano. Lunedì 19 febbraio A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 21.00, presiede l’incontro per le Pubbliche Autorità e gli Ammini- stratori del Lodigiano ad un mese dalla Festa patronale di San Bassia- no. Martedì 20 febbraio A Mairano, per la Visita Pastorale, alle ore 10.00, incontra i bambini dell’asilo parrocchiale e alle 10.45 gli alunni della scuola elementare. Alle ore 12.00, visita la chiesetta di Cascina Villarossa e un’azienda. Nel pomeriggio, a Gugnano, prega per i defunti al Cimitero, visita la chie- setta del Guado, un luogo di lavoro e gli ammalati. A Lodi Vecchio, per la Visita Pastorale, alle ore 21.00, incontra i giovani del Vicariato. Mercoledì 21 febbraio A Mairano, per la Visita Pastorale, alle ore 10.00, prega per i defunti al Cimitero, visita alcuni luoghi di lavoro e gli ammalati nelle loro famiglie. A Lodi, nella Sala Capitolare, alle ore 16.15, partecipa alla conferenza stampa di presentazione al Concer- to che si terrà sabato 10 marzo in Cattedrale. A Mairano, per la Visita Pastorale, alle ore 21.00, incontra i collabora- tori e i gruppi parrocchiali. Giovedì 22 febbraio A Lodi, nella Casa delle Figlie dell’Oratorio, alle ore 9.45, parteci- pa all’incontro di aggiornamento del Clero dedicato a San Vincenzo Grossi. A Lodi, in Cattedrale, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa in suffragio di Don Luigi Giussani. Venerdì 23 febbraio A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.30, riceve il Parroco di Mon- tanaso e Arcagna in preparazione alla Visita Pastorale. A Castiglione d’Adda, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa per l’apertura della Missione parroc- chiale. «In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta gior- ni». Nel giro di una frase, il vangelista Marco usa due volte la parola “deserto”, come se la ritenesse necessaria, esattamente come è indispensabile la solitudine che in quel luogo si vive. Spesso si confonde la solitudine con l’isolamento. In realtà sono due condizioni molto diverse. L’isolato non vuol avere a che vedere con gli altri. Invece, chi prova la soli- tudine desidera i legami e fa di tutto per mantenerli, ma sente di non riuscire a mo- strarsi, darsi e dirsi come vorrebbe. Ciò gli crea non poca sofferenza, poiché se da un lato cerca la relazione, dall’altro ne coglie Ecco l’omelia pronunciata dal Vescovo il mercoledì delle Ceneri. Il Padre in dialogo con i figli Elemosina, preghiera, digiuno: sono “la buona notizia” che Gesù ci conse- gna all’inizio della Quaresima. Il vangelo (Mt 6,1-6.16-18) indica que- sti impegni confermando l’impor- tanza che il Signore riserva al dialo- go personale. L’appello alla conver- sione non è generico. E così la grazia divina, che la compie se incontra la libertà e la volontà, pur deboli ma umili, di quanti hanno ricevuto il battesimo e di coloro che si prepara- no alla rinascita in Cristo. Personale è il dono. Solo personale può essere la risposta da quando si prende co- scienza dell’amore che ha per noi il Figlio di Dio, il Crocifisso, facendoci passare dalle tenebre della morte alla luce della sua risurrezione. Tre inviti aprono, dunque, la Quaresima: elemosina, preghiera, digiuno. Per ognuno il riferimento è al Padre, che vede e ricompensa, scrutando nei cuori l’autenticità delle intenzioni. Solo Dio può entrare nel segreto del- la coscienza. Talora temiamo di var- care quella soglia perché là non pos- siamo più nasconderci. Là, si impon- gono verità e amore. Il resto svani- sce. Là, ciascuno è davanti a se stes- so e a Dio, che ci attende e – addirit- tura – ci precede per un dialogo sempre nuovo. L’approdo ecclesiale La Quaresima è tempo propizio per dialogare con Dio. E sarà vera Pa- squa se il dialogo approderà alla confessione. La Chiesa la raccoman- da con le parole di san Paolo: «La- sciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5,20) per vivere da figli, come real- mente siamo dal battesimo, nostra prima pasqua. Ma certamente alla Chiesa sta a cuore la responsabilità di ciascuno nell’accogliere la grazia divina. Formiamo, infatti, «un solo corpo». Le debolezze del singolo, purtroppo, e, per fortuna, la sua con- versione e perseveranza nella se- quela, feriscono o sostengono l’in- sieme ecclesiale. Il profeta Gioiele (cf 2,12 ss) sottolinea che il cammino della conversione è di tutto il popo- lo. Sono convocati grandi e piccoli, vecchi e giovani, coi sacerdoti, per dire in sincerità di cuore: «Perdona, Signore» (ivi 2,17). La parola di papa Francesco Elemosina, preghiera, digiuno. Papa Francesco, nel messaggio per la Quaresima 2018, ha descritto questi tre sentieri. «L’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Dedicando più tem- po alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzo- gne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita. Il digiu- no, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte, ci permette di speri- mentare ciò che provano quanti mancano dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani della fame; dall’altra, esprime la condizio- ne del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame». Gesù è la via Sono sentieri sicuri. Ci immettono sulla via alla verità e alla vita, che è Gesù stesso. Percorrendoli incon- triamo tutti i cristiani, con gli uomi- ni e le donne che professano altre religioni: gli ebrei, ad esempio, e i musulmani, i quali, vivono fianco a fianco cristiani in tante parti del mondo. Ed anche tra noi, credendo nel Dio unico e su questi sentieri avvicinandosi a Lui e ai fratelli per avere la pace da condividere con tutti affinché ognuno viva in dignità nel rispetto di Dio e del prossimo. Su questi sentieri impareremo a privar- ci del superfluo e di qualcosa in più, affascinati dall’essenzialità della vi- ta, e quali missionari autentici testi- monieremo che «non di solo pane vive l’uomo» (Mt 4,4). È questo un messaggio tanto urgente per il mon- do. Abbiamo bisogno di Dio e di fati- care nella ricerca di Lui. Egli rimuo- ve così le false sicurezze, recandoci l’interiore serenità che ci rende in- crollabili nella speranza proprio quando sembra assalirci il vortice della storia. La carità concreta Confido la mia soddisfazione per la nuova mensa aperta in Seminario. Era un debito che avevamo col Si- gnore. Nel vangelo, rivolgendosi an- che a noi e riferendosi a quanti sono affamati, Egli afferma: «Voi stessi date loro da mangiare» (Mc 6,37). Ringrazio e incoraggio le comunità e i fedeli, i volontari di ogni genere, e li incoraggio a proseguire sorretti dalla fantasia di cui è sempre capa- ce la carità e mai dimenticando, quando si va incontro a quanti han- no fame, che «non di solo pane vive l’uomo». I poveri hanno bisogno di confidenza e di ascolto ed hanno in serbo da regalarci la sapienza della vita. Interroghiamoci su cosa pos- siamo dare a tutti, accanto al pane quotidiano, ricordando che «Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9,7) e consegna in cambio se stesso nel- l’amore. In Quaresima la nostra dio- cesi pregherà per i cristiani perse- guitati nella Piana di Ninive in Iraq. Sono stati scacciati brutalmente dalle loro case e chiese. Li aiuteremo a tornare. Ma accoglieremo l’invito di Papa Francesco ad allargare lo sguardo all’Africa tanto sofferente. Nella “24 ore” di adorazione che egli chiede alle comunità ecclesiali, ma- gari anche consecutive, lo Spirito suggerirà altri gesti di concreta cari- tà e ci condurrà a testimoniare con efficacia la divina compassione per il mondo. Amen. n IL VANGELO DELLA DOMENICA La solitudine e l’ascolto della propria unicità di don Cesare Pagazzi l’impossibile completezza. Eppure è proprio il sentimento di solitudine a fare da apripista al reale mistero dei legami. Infatti esso sma- schera l’enfasi romantica del «Se mi ami, capisci tutto di me. Se ti amo, intuisco tutto di te». «Se ci amiamo, siamo sempre in com- pleta intesa, all’unisono». No. Chi vive un legame è spesso in anticipo o in ritardo sul- l’altro. Essere incapaci di darsi, dirsi e mo- strarsi come si aspirerebbe è effetto della mancanza di gesti e parole adatte, quasi che quelle a disposizione siano insufficienti ad esprimere “ciò” che si vive, poiché si avverte in noi qualcosa di talmente unico da risulta- re indescrivibile con i consueti gesti e parole. La solitudine è il sentimento che accompa- gna l’esperienza della propria irripetibile unicità, quella voluta dal Creatore, quando ci ha chiamati alla vita. Siamo tutti pezzi unici, una parola di Dio, detta una volta per tutte, a vantaggio di tutti. Vivere almeno un poco la solitudine quaresimale, la stessa provata dal Signore nel deserto, significa mettersi in ascolto di quell’unica parola di Dio che sono io. Si tratta di entrare nel miste- ro più profondo della mia vocazione, della mia chiamata alla vita. Probabilmente sono divenuto un po’ incapace di solitudine. Non per niente la Chiesa ci regala ben 40 giorni di Quaresima. Tempo d’esercitarci ce n’è.

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I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I

CHIESAL’OMELIA Le parole pronunciate da monsignor Malvestiti nella celebrazione in duomo

Elemosina, preghiera e digiuno:i tre sentieri per la Quaresima

L'agenda del Vescovo

Sabato 17 febbraioA Lodi, in Cattedrale, alle ore 11.00, presiede il Rito di Elezione dei Catecumeni.

A Gugnano, alle ore 17.00, presie-de la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale e alle 18.00 incon-tra i collaboratori e i gruppi parroc-chiali.

A Mairano, per la Visita Pastorale, alle ore 19.15, incontra gli adole-scenti.

Domenica 18 febbraioI di QuaresimaA Mairano, alle ore 10.00, presie-de la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale. Alle ore 11.00, incontra i ragazzi dell’iniziazione cristiana e i loro genitori. Alle ore 12.15, porge il saluto all’Amministra-zione Comunale di Casaletto e Mairano.

Lunedì 19 febbraioA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 21.00, presiede l’incontro per le Pubbliche Autorità e gli Ammini-stratori del Lodigiano ad un mese dalla Festa patronale di San Bassia-no.

Martedì 20 febbraioA Mairano, per la Visita Pastorale, alle ore 10.00, incontra i bambini dell’asilo parrocchiale e alle 10.45 gli alunni della scuola elementare. Alle ore 12.00, visita la chiesetta di Cascina Villarossa e un’azienda. Nel pomeriggio, a Gugnano, prega per i defunti al Cimitero, visita la chie-setta del Guado, un luogo di lavoro e gli ammalati.

A Lodi Vecchio, per la Visita Pastorale, alle ore 21.00, incontra i giovani del Vicariato.

Mercoledì 21 febbraioA Mairano, per la Visita Pastorale, alle ore 10.00, prega per i defunti al Cimitero, visita alcuni luoghi di lavoro e gli ammalati nelle loro famiglie.

A Lodi, nella Sala Capitolare, alle ore 16.15, partecipa alla conferenza stampa di presentazione al Concer-to che si terrà sabato 10 marzo in Cattedrale.

A Mairano, per la Visita Pastorale, alle ore 21.00, incontra i collabora-tori e i gruppi parrocchiali.

Giovedì 22 febbraioA Lodi, nella Casa delle Figlie dell’Oratorio, alle ore 9.45, parteci-pa all’incontro di aggiornamento del Clero dedicato a San Vincenzo Grossi.

A Lodi, in Cattedrale, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa in suffragio di Don Luigi Giussani.

Venerdì 23 febbraioA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.30, riceve il Parroco di Mon-tanaso e Arcagna in preparazione alla Visita Pastorale.

A Castiglione d’Adda, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa per l’apertura della Missione parroc-chiale.

«In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù neldeserto e nel deserto rimase quaranta gior-ni». Nel giro di una frase, il vangelista Marcousa due volte la parola “deserto”, come se laritenesse necessaria, esattamente come èindispensabile la solitudine che in quel luogosi vive. Spesso si confonde la solitudine conl’isolamento. In realtà sono due condizionimolto diverse. L’isolato non vuol avere a chevedere con gli altri. Invece, chi prova la soli-tudine desidera i legami e fa di tutto permantenerli, ma sente di non riuscire a mo-strarsi, darsi e dirsi come vorrebbe. Ciò glicrea non poca sofferenza, poiché se da unlato cerca la relazione, dall’altro ne coglie

Ecco l’omelia pronunciata dal Vescovo il mercoledì delle Ceneri.

Il Padre in dialogo con i figliElemosina, preghiera, digiuno: sono“la buona notizia” che Gesù ci conse-gna all’inizio della Quaresima. Il vangelo (Mt 6,1-6.16-18) indica que-sti impegni confermando l’impor-tanza che il Signore riserva al dialo-go personale. L’appello alla conver-sione non è generico. E così la graziadivina, che la compie se incontra lalibertà e la volontà, pur deboli ma umili, di quanti hanno ricevuto il battesimo e di coloro che si prepara-no alla rinascita in Cristo. Personaleè il dono. Solo personale può esserela risposta da quando si prende co-scienza dell’amore che ha per noi ilFiglio di Dio, il Crocifisso, facendocipassare dalle tenebre della morte alla luce della sua risurrezione. Treinviti aprono, dunque, la Quaresima:elemosina, preghiera, digiuno. Perognuno il riferimento è al Padre, chevede e ricompensa, scrutando neicuori l’autenticità delle intenzioni.Solo Dio può entrare nel segreto del-la coscienza. Talora temiamo di var-care quella soglia perché là non pos-siamo più nasconderci. Là, si impon-gono verità e amore. Il resto svani-sce. Là, ciascuno è davanti a se stes-so e a Dio, che ci attende e – addirit-tura – ci precede per un dialogo sempre nuovo.

L’approdo ecclesiale La Quaresima è tempo propizio perdialogare con Dio. E sarà vera Pa-squa se il dialogo approderà alla confessione. La Chiesa la raccoman-da con le parole di san Paolo: «La-sciatevi riconciliare con Dio» (2Cor5,20) per vivere da figli, come real-mente siamo dal battesimo, nostraprima pasqua. Ma certamente allaChiesa sta a cuore la responsabilitàdi ciascuno nell’accogliere la grazia

divina. Formiamo, infatti, «un solocorpo». Le debolezze del singolo, purtroppo, e, per fortuna, la sua con-versione e perseveranza nella se-quela, feriscono o sostengono l’in-sieme ecclesiale. Il profeta Gioiele(cf 2,12 ss) sottolinea che il camminodella conversione è di tutto il popo-lo. Sono convocati grandi e piccoli,vecchi e giovani, coi sacerdoti, perdire in sincerità di cuore: «Perdona,Signore» (ivi 2,17).

La parola di papa FrancescoElemosina, preghiera, digiuno. PapaFrancesco, nel messaggio per la Quaresima 2018, ha descritto questitre sentieri. «L’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire chel’altro è mio fratello: ciò che ho nonè mai solo mio. Dedicando più tem-po alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzo-gne segrete con le quali inganniamonoi stessi, per cercare finalmente laconsolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita. Il digiu-no, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisceun’importante occasione di crescita.

Da una parte, ci permette di speri-mentare ciò che provano quanti mancano dello stretto necessario econoscono i morsi quotidiani dellafame; dall’altra, esprime la condizio-ne del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Ildigiuno ci sveglia, ci fa più attenti aDio e al prossimo, ridesta la volontàdi obbedire a Dio che, solo, sazia lanostra fame».

Gesù è la viaSono sentieri sicuri. Ci immettonosulla via alla verità e alla vita, cheè Gesù stesso. Percorrendoli incon-triamo tutti i cristiani, con gli uomi-ni e le donne che professano altrereligioni: gli ebrei, ad esempio, e i musulmani, i quali, vivono fianco afianco cristiani in tante parti del mondo. Ed anche tra noi, credendonel Dio unico e su questi sentieri avvicinandosi a Lui e ai fratelli peravere la pace da condividere con tutti affinché ognuno viva in dignitànel rispetto di Dio e del prossimo. Suquesti sentieri impareremo a privar-ci del superfluo e di qualcosa in più,affascinati dall’essenzialità della vi-

ta, e quali missionari autentici testi-monieremo che «non di solo panevive l’uomo» (Mt 4,4). È questo un messaggio tanto urgente per il mon-do. Abbiamo bisogno di Dio e di fati-care nella ricerca di Lui. Egli rimuo-ve così le false sicurezze, recandocil’interiore serenità che ci rende in-crollabili nella speranza proprio quando sembra assalirci il vorticedella storia.

La carità concretaConfido la mia soddisfazione per lanuova mensa aperta in Seminario.Era un debito che avevamo col Si-gnore. Nel vangelo, rivolgendosi an-che a noi e riferendosi a quanti sonoaffamati, Egli afferma: «Voi stessi date loro da mangiare» (Mc 6,37). Ringrazio e incoraggio le comunitàe i fedeli, i volontari di ogni genere,e li incoraggio a proseguire sorrettidalla fantasia di cui è sempre capa-ce la carità e mai dimenticando, quando si va incontro a quanti han-no fame, che «non di solo pane vivel’uomo». I poveri hanno bisogno diconfidenza e di ascolto ed hanno inserbo da regalarci la sapienza dellavita. Interroghiamoci su cosa pos-siamo dare a tutti, accanto al panequotidiano, ricordando che «Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9,7)e consegna in cambio se stesso nel-l’amore. In Quaresima la nostra dio-cesi pregherà per i cristiani perse-guitati nella Piana di Ninive in Iraq.Sono stati scacciati brutalmente dalle loro case e chiese. Li aiuteremoa tornare. Ma accoglieremo l’invitodi Papa Francesco ad allargare lo sguardo all’Africa tanto sofferente.Nella “24 ore” di adorazione che eglichiede alle comunità ecclesiali, ma-gari anche consecutive, lo Spirito suggerirà altri gesti di concreta cari-tà e ci condurrà a testimoniare conefficacia la divina compassione peril mondo. Amen. n

IL VANGELO DELLA DOMENICA

La solitudine e l’ascolto della propria unicità

di don Cesare Pagazzi

l’impossibile completezza. Eppure è proprioil sentimento di solitudine a fare da apripistaal reale mistero dei legami. Infatti esso sma-schera l’enfasi romantica del «Se mi ami,capisci tutto di me. Se ti amo, intuisco tuttodi te». «Se ci amiamo, siamo sempre in com-pleta intesa, all’unisono». No. Chi vive unlegame è spesso in anticipo o in ritardo sul-l’altro. Essere incapaci di darsi, dirsi e mo-strarsi come si aspirerebbe è effetto dellamancanza di gesti e parole adatte, quasi chequelle a disposizione siano insufficienti adesprimere “ciò” che si vive, poiché si avvertein noi qualcosa di talmente unico da risulta-re indescrivibile con i consueti gesti e parole.

La solitudine è il sentimento che accompa-gna l’esperienza della propria irripetibileunicità, quella voluta dal Creatore, quandoci ha chiamati alla vita. Siamo tutti pezziunici, una parola di Dio, detta una volta pertutte, a vantaggio di tutti. Vivere almeno unpoco la solitudine quaresimale, la stessaprovata dal Signore nel deserto, significamettersi in ascolto di quell’unica parola diDio che sono io. Si tratta di entrare nel miste-ro più profondo della mia vocazione, dellamia chiamata alla vita. Probabilmente sonodivenuto un po’ incapace di solitudine. Nonper niente la Chiesa ci regala ben 40 giornidi Quaresima. Tempo d’esercitarci ce n’è.

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II I CHIESA I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI

Castiglione, monsignor Gabriele Bernardelli, spiegando il valore del-la Missione parrocchiale: «È un attodi amore per la gente di Castiglione,perché con la Missione parrocchialela comunità cristiana che vive in Castiglione fa sua la “compassione”(con-patire; soffrire insieme) di Ge-sù per la nostra gente e scommetteancora sull’annuncio del Vangelo,perché sa che in esso è racchiusa una proposta di “vita buona”, che èofferta a tutti coloro che la deside-rano; non possiamo nascondere in-

fatti il disorientamento presente inmolte famiglie e in molte coscienze–continua – ed essere disorientatisignifica non avere più punti di rife-rimento, per cui ci si perde». E per-dersi è il contrario di salvarsi. «Ci siperde quando siamo vittime delleemozioni passeggere e ingannatrici–conclude monsignor Bernardelli-: la Missione parrocchiale vuole of-frire qualche “luce” per potersi rio-rientare verso una vita bella, giusta,una realizzata e ciò può avvenire solo nell’amore, accogliendo la pro-

APPUNTAMENTI Il tema è “Gerusalemme e i giorni della Pasqua”

La giornata di spiritualità per laiciFamiglie, adulti, diciottenni e

giovani in preghiera: domani, do-menica 18 febbraio, il camminospirituale della Quaresima muovei suoi primi passi. L’Azione Cattoli-ca della diocesi di Lodi, in collabo-razione con l’Ufficio per la Pastora-le della Famiglia, il Centro Diocesa-no Vocazioni e l’Ufficio di Pastora-le Giovanile, organizzano una gior-nata di spiritualità dal titolo “Geru-salemme e i giorni della Pasqua”.

Si tratta di un momento promossoin occasione della Quaresima e chesi inserisce nel percorso tracciatolungo l’anno liturgico che per l’Av-vento è partito da Betlemme, inQuaresima fa tappa a Gerusa-lemme e che poi terminerà a Naza-reth. L’appuntamento con la medi-tazione, l’adorazione e con la ri-conciliazione è fissato dalle 9.15alle 12.30 all’istituto Figlie dell’Ora-torio (in via Gorini – Lodi) per una

intensa mattinata di spiritualitàrivolta agli adulti e alla terza etàche avrà inizio con un momento dipreghiera e che proseguirà con lameditazione guidata da don Stefa-no Chiapasco. In seguito con l’ado-razione. Cuore della mattinata dispiritualità resta però l’Eucarestiacon la celebrazione della santamessa. I sacerdoti nel corso dellamattinata sono a disposizione perle confessioni. Sempre domenica

dalle 18 alle 20, ma nel seminariovescovile, la giornata di spirituali-tà sarà dedicata invece ai diciot-tenni e ai giovani. La meditazione

sarà guidata da don Angelo Man-fredi.

Domenica 25 febbraio invecel’Azione Cattolica, sempre in colla-borazione con l’Ufficio per la Pa-storale della Famiglia, il CentroDiocesano Vocazioni e l’Ufficio diPastorale Giovanile, promuovo unamattinata di spiritualità per giova-ni coppie e famiglie presso il semi-nario vescovile dalle 16 alle 18. Ilmomento di preghiera e riflessioneè a cura dell’Ufficio di Pastoraledella Famiglia.

Per agevolare la partecipazio-ne, è garantita l’assistenza deibambini. n

Alcuni incontri sono in seminario

Casale in ascolto dei testimo-ni del Vangelo. La parrocchia deiSanti Bartolomeo e Martino pro-pone un cammino quaresimaledi riflessione, partito ieri sera conuna Lectio Divina dal tema “Man-dati nel mondo come fratelli” (Lu-ca 10, 1 - 20), guidata da don Ste-fano Chiapasco, parroco e inse-gnante.

Si prosegue venerdì 23 feb-braio: “Missionario in terra lom-barda: l’esperienza di San Vin-cenzo Grossi”, interviene donGianpaolo Maccalli, vicario epi-scopale diocesi di Cremona.

Venerdì 2 marzo, per la seratadedicata a Santa Francesca Ca-brini.

La stessa parrocchia proponegli esercizi spirituali nelle datedel 7-8-9 marzo ore 21 in chiesa

a Sant’Antonio. La riflessione sa-rà guidata da don Marco D’Ago-stino, rettore Seminario di Cre-mona. Il 13 - 14 - 15 marzo, eserci-

Santa Francesca Cabrini: la serata dedicata alla patrona dei migranti è in programma per venerdì 2 marzo

Una missione di comunità. A Castiglione venerdì 23 febbraio, ore21, il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti presiederà la santa Messa di apertura della Mis-sione parrocchiale, consegnando ilmandato ai missionari. Il camminofa parte dell’itinerario triennale chela parrocchia vive in comunione con la diocesi e che quest’anno è incentrato sulla missione. È un ten-tativo di risposta a quanto il Vesco-vo ha scritto nell’itinerario pastora-le 2015/2018 “Nello Spirito del Risor-to”, laddove afferma: «… il terzo pas-so è dunque la missione esplicita: una sorta di cantiere che si apre percondividere idee, esperienze, propo-ste e tentare vie concrete di nuovaevangelizzazione».

Lo ha sottolineato il parroco di

posta che ci fa Gesù Cristo, il quale“sa che cosa c’è nel cuore dell’uomo”,la Missione parrocchiale è dunqueun atto di amore, è un “salvagente”,è l’annuncio che Cristo ci cerca conpassione, ci viene incontro, ci vuoleoffrire la ricostruzione del pensierosecondo la prospettiva del Vangelo,che è vita buona per tutti». Ed è allaMadre di Gesù, Maria, che la parroc-chia dedicata proprio all’Assunzio-ne della Beata Vergine affida questocammino.

La Missione, organizzata dallaparrocchia con la Fraternità France-scana di Loreto, coinvolgerà dal 23febbraio al 3 marzo, famiglie, adulti,giovani, ragazzi, anziani, ammalati,scuole, negozi e fabbriche che sa-ranno visitati. Fra gli eventi signifi-cativi, l’evento-testimonianza “Diomi ha disegnata senza braccia e ioballo per lui” della ballerina SimonaAtzori, sabato 24 febbraio ore 21 nel-la sala polivalente Giovanni PaoloII. Sabato 3 marzo alle ore 18 la San-ta Messa conclusiva con concessio-ne dell’Indulgenza Plenaria. n

CASTIGLIONE Una risposta a quanto scritto nell’Itinerario pastorale della Diocesi

Si apre la missione parrocchiale:«Atto di amore per la nostra gente»Venerdì la Messa presieduta dal Vescovo darà il via al cammino della parrocchia, che scommette sull’annuncio del Vangelo

La missione inizierà nella chiesa parrocchiale e poi raggiungerà la gente nei suoi luoghi di vita, dalle fabbriche, ai negozi, alle case dei malati e delle famiglie, fino agli allenamenti degli sportivi

È in programma per giovedì 22febbraio la seconda mattinata diaggiornamento del programma diformazione dei presbiteri messoa punto dalla Diocesi.

L’approfondimento sarà dedi-cato alla figura di San VincenzoGrossi, che insieme a Santa Fran-cesca Cabrini accompagna con ilsuo modello l’anno pastorale delladiocesi di Lodi.

L’appuntamento comincerà alle9.45 e, diversamente da quandoindicato in precedenza, sarà pressola Casa Madre delle Figlie dell’ora-torio, a Lodi in via Paolo Gorini.

Il tema “Don Vincenzo Grossi:l’educatore in pastorale” sarà trat-tato da don Bruno Bignami. DonBignami è docente presso l’istitutoteologico dei Seminari di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano e pressogli Istituti superiori di Scienze reli-giosa di Mantova e di Crema-Cre-mona-Lodi. Lo scorso settembre èdiventato vice direttore dell’Uffi-cio Nazionale per i problemi socialie il lavoro. n

SACERDOTI Aggiornamentodel clero:giovedìla mattinata

ni hanno già comunicato la propriaadesione, ma l’iscrizione verrà for-malizzata nel primo incontro di oggipomeriggio, che sarà anche mo-mento di accoglienza e di conoscen-za dei partecipanti, oltre che di pre-sentazione del corso e delle temati-che che saranno trattate. Chi si av-vicina al sacramento della Cresimain età adulta spesso viene da un pa-ese straniero, o ha sempre vissutonel Sud Italia dove il sacramento non viene celebrato in età scolasti-ca, ma c’è anche chi riscopre la fedein età adulta e vuole così dare com-pimento a un percorso di avvicina-mento nato e coltivato nel tempo.

Oggi in Cattedrale il Vescovopresiederà invece il rito di Elezionedei catecumeni che riceveranno i sacramenti durante la Veglia di Pa-squa. n

zi spirituali con riflessioni delparroco don Pierluigi Leva alle15.30 nella chiesa di Sant’Anto-nio.

Gli altri appuntamenti quare-simali: venerdì 16 marzo “L’an-nuncio del Vangelo e la via deldialogo: la vita di don AndreaSantoro”. Interviene Giorgio DelZanna, docente universitario,esperto di medioriente.

Venerdì 23 marzo “Il Vangelocome piccolo seme: la vicendaumana di Charles de Focauld”. In-terviene sorella Cristina Zaros,della fraternità di San GiulianoMilanese.

Infine venerdì 30 marzo ci sa-rà la celebrazione della Passionedel Signore: il gruppo Missionarioanimerà la processione ricordan-do i martiri della fede. n

IL PROGRAMMA Il 23 febbraio una serata su San Vincenzo Grossi

La Quaresima della comunità di Casalein ascolto dei testimoni del Vangelo

Un cammino di approfondimen-to e un’esperienza di fede, per ac-compagnare i cresimandi adulti verso il sacramento. Comincia oggipomeriggio, alle 17, nella Casa Madredelle Figlie dell’Oratorio, al civico 27di via Paolo Gorini, il percorso di av-vicinamento alla cresima dei fedeliadulti, che saranno coinvolti in set-te incontri di formazione tenuti dasuor Silvia Petrone. «Un camminodi approfondimento e di riappro-priazione della propria fede, pensa-to per permettere a queste personedi recuperare valori della fede cherischiano di perdersi - spiega suorSilvia Petrone - : l’avvicinarsi a que-sto sacramento permette di vivereun’esperienza di fede, in cui il temaprincipale sarà lo Spirito Santo, pro-tagonista della Cresima». Le parroc-chie sono state già informate e alcu-

INCONTRI Alla casa madre delle Figlie dell’Oratorio

Comincia oggi il corsoper i cresimandi adulti

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CHIESA I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I III

ta di venerdì 23 febbraio. Alle 19.00nella chiesa di San Giacomo in Lodici sarà una veglia di preghiera. Alle20 presso cascina Fanzago (dietroal cimitero di Lodi) seguirò una ce-na povera di condivisione. I duemomenti sono promossi dalla Cari-tas Lodigiana, dal Centro Missio-nario Diocesano, con la collabora-zione del Movimento Contro la Fa-me del Mondo di Lodi e l’associa-zione Il Cortile.

Oltre all’appuntamento dioce-sano, altri sono organizzati dalleparrocchie sul territorio. n

Tornerà domani, domenica 18 febbraio, all’in-terno del quotidiano “Avvenire” una pagina dedi-cata alla vita ecclesiale diocesana.

Si parlerà prima di tutto dell’iniziativa propostadal vescovo Maurizio Malvestiti per la Quaresimadi carità. La diocesi di Lodi intende infatti sostene-re la ricostruzione dei villaggi cristiani della pianadi Ninive. Un secondo articolo sulla recente cele-brazione diocesana per la Giornata del malato.«Questa santa messa – aveva detto il vescovoMalvestiti nell’omelia - è per ciascun ammalatoperché lo spirito si allei col corpo a guadagnareguarigione e serenità e quando la prima non è

Dinanzi al tragico protrarsi disituazioni di conflitto in diverseparti del mondo, Papa Francescoinvita tutti i fedeli ad una specialeGiornata di preghiera e digiuno perla pace il 23 febbraio prossimo, ve-nerdì della Prima Settimana diQuaresima. Digiuno e preghierasaranno, in particolare, per le po-polazioni della Repubblica Demo-cratica del Congo e del Sud Sudan.Come in altre occasioni simili, ilPapa ha invitato anche i fratelli ele sorelle non cattolici e non cri-stiani ad associarsi a questa inizia-tiva nelle modalità che riterrannopiù opportune, ma tutti insieme.

«Il nostro Padre celeste ascoltasempre i suoi figli che gridano aLui nel dolore e nell’angoscia, “ri-sana i cuori affranti e fascia le loroferite” (Sal 147,3). Rivolgo - ha dettoPapa Francesco durante l’angelusdi domenica 4 febbraio - un acco-rato appello perché anche noiascoltiamo questo grido e, ciascu-no nella propria coscienza, davantia Dio, ci domandiamo: “Che cosaposso fare io per la pace?”. Sicura-mente possiamo pregare; ma nonsolo: ognuno può dire concreta-mente “no” alla violenza per quan-to dipende da lui o da lei. Perché levittorie ottenute con la violenzasono false vittorie; mentre lavora-re per la pace fa bene a tutti!»

La nostra diocesi invita le par-rocchie a vivere nelle proprie co-munità questa giornata e promuo-ve due momenti aperti di preghie-ra e sensibilizzazione nella giorna-

Venerdì una veglia di preghiera alle 19 nella chiesa di San Giacomo, seguita da una cena povera di condivisione

IL 23 FEBBRAIO La Diocesi di Lodi accoglie l’appello lanciato da Papa Francesco

Una giornata di preghiera e digiunoper la pace in Sud Sudan e in Congo

Il Papa nell’Angelus del 4 febbraio: «Lavorare per la pace fa bene a tutti»

La parrocchia di Maleo e l’Azio-ne Cattolica propongono una “Qua-resima verso le periferie”. «Nella prospettiva del cammino pastoralediocesano che ci chiede un rinnova-to impegno missionario intendiamolasciarci provocare dalle parole diPapa Francesco che chiede alla Chiesa di uscire e andare verso le periferie esistenziali – spiega il par-roco don Enzo Raimondi -, ma nonsi tratta solo di un movimento di carità verso chi vive l’emarginazio-ne bensì di consapevolezza circa lecause affinché siano superate: la periferia con tutto il suo valore evo-cativo di solitudine, povertà mate-riale e spirituale è il frutto della mentalità dello scarto, un sottopro-dotto di una cultura che non sa piùmettere al centro la persona e le re-lazioni».

Martedì 20 febbraio interverràPierpaolo Triani, docente dell’Uni-versità Cattolica di Piacenza, su “L’invito di Papa Francesco ad anda-re verso le periferie”. Lunedì 26, Alessandro Pezzoni della Caritas Ambrosiana e Aldo Scaiano, presi-dente dell’associazione “Gatti spiaz-zati”, parleranno de “I cittadini sen-za dimora: appunti e spunti per unprogetto di comunità”. Martedì 6 marzo, “Giocare tutto per malattia,come guarire”: intervento di Anto-nio Mosti, direttore Sert città di Pia-cenza con testimonianze dei Gioca-tori anonimi e Familiari ed amici deigiocatori compulsivi della Lombar-dia. Martedì 13 Giuseppe Miglioriniparlerà della tipografia sociale di Lodi “Sollicitudo”, infine martedì 20padre Aniello Manganiello, sacerdo-te della periferia di Napoli, parleràdi “Scampia, una Chiesa di periferia”.

Sempre ore 21, in chiesa parroc-chiale. n Sara Gambarini

IN PARROCCHIA Per Maleouna Quaresima“Versole periferie”

possibile non manchi la serenità. È preghiera perfamiliari e volontari:mai si sentano esperti delsoffrire e mai si abituino ad esso sottovalutandola fatica della malattia. E piuttosto perseverinoaccanto ai malati preoccupandosi anch’essi primadello spirito. È preghiera per quanti vi accompa-gnano ed assistono nelle strutture sanitarie, colpersonale medico, infermieristico e di servizio...».Un altro articolo sarà dedicato alla recente letteradel vescovo ai missionari di tutto il mondo in vistadel loro ritorno per la veglia di Pentecoste.

Poi l’annuncio della giornata di spiritualità dio-cesana, con momenti specifici per le diverse età,in programma domenica 18.

Infine l’annuncio dell’imminente incontro delvescovo con gli Amministratori pubblici nella Casavescovile. n Giacinto Bosoni

IL 18 FEBBRAIODomenica su “Avvenire”la pagina dedicata a Lodi

Torna, questo sabato, l’inizia-tiva “Per te mi spendo”, promossadalla Caritas in occasione dellaQuaresima, che vedrà centinaiadi volontari nei vari supermerca-ti del Lodigiano, per una raccoltaalimentare a favore del Centro diraccolta solidale del cibo.

Diciotto sono i supermercaticoinvolti: il Bennet di Pieve Fissi-raga, i due Simply di Lodi e quellodi Lodi Vecchio, l’IperDì di Lodi,il Conad di Lodi, quello di Casal-pusterlengo e quello di Sant’An-gelo, il centro Coop MyLodi, il Gi-gante di Montanaso Lombardo,l’Esselunga di Pantigliate e l’IperSimply di Codogno, l’IperFamilaIl Castello di Sant’Angelo Lodigia-no, l’Auchan di San Rocco al Por-to, i due Carrefour lodigiani equello di Paullo, e la Coop di Paul-

lo. Per vivere la carità nella Qua-resima basta poco: anche questasettimana i parcheggi dei super-mercati saranno pieni, la codaalle casse interminabile, perchépraticamente tutti andranno afare la spesa. Ma anche nel car-rello più pieno c’è sempre spazioper un pacco di pasta in più. I cibirichiesti sono quelli a lunga con-servazione, di facile stoccaggio,e quindi soprattutto olio, latte,passata di pomodoro, sgombri,tonno, legumi, zucchero, farine,biscotti, pasta o riso. C’è sempreuna grande richiesta anche diprodotti per l’infanzia, come pan-nolini, pappe e omogeneizzati,ma anche di prodotti per l’igiene.

A fine giornata tutto il mate-riale raccolto sarà portato al Cen-tro di Raccolta solidale per il di-

ritto al cibo (nella sede di Lodi oin quella di Codogno), dove le va-rie Caritas parrocchiali ed altrienti caritativi coinvolti provve-deranno a distribuirlo alle fami-glie più bisognose del Lodigianoe del Sudmilano.

«Siamo contenti, anche que-st’anno, di poter dar vita a questainiziativa insieme alle parrocchiee alle realtà che aderiscono alcentro di raccolta – spiegano dal-la Caritas lodigiana -. Per te miSpendo vede il coinvolgimento ditanti volontari, e sappiamo quan-to sia importante per sensibiliz-zare il nostro territorio sulla po-vertà alimentare, segno di unadifficoltà economica che accom-pagna ancora oggi la storia ditante famiglie nel Lodigiano». n F. G. Per contribuire basta mettere nel carrello qualche alimento per i poveri

CARITAS Centinaia i volontari in campo per l’iniziativa contro la povertà alimentare

Oggi in 18 supermercati del Lodigianola raccolta alimentare “Per te mi spendo”

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IV I CHIESA I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI

La pace e l’impegno a costruirlatutti assieme sono stati grandiprotagonisti di questa pagina del-la visita, a cominciare dal cantoiniziale di accoglienza “La pacesi può” scandito da tutti gli alun-ni, che andavano dalla prima allaquinta classe.

Il vescovo, come altre volte difronte all’uditorio under-11, si èseduto “ad altezza di bambino” suuna seggiola e ha cominciato aconversare. Prima di tutto l’invitoai giovanissimi della Rodari a “farsplendere il sorriso sui vostri vol-ti anche quando crescerete”. Par-tendo poi da una piccola inchie-sta sui nomi dei presenti, il Ve-scovo Maurizio ha selezionatoquelli che hanno un’attinenzacon il linguaggio biblico e alcuni

importanti concetti: Sofia, la sa-pienza; Irene, la pace, unendolinel lanciare anche ai più piccoliun invito ad avere la “sapienzadella pace”. Al suo fianco hannopreso posto due bambine di nomeSofia e una Irene. “La sapienzadella pace, il desiderio della paceche diventa sapienza per la no-stra vita - ha detto monsignorMalvestiti agli alunni – ci aiuterà

non dividerci di fronte alle diffi-coltà, rimanendo sempre uniti”.I bambini delle elementari sonostati poi coinvolti nel canto di in-vocazione della pace tratto dallaliturgia di alcune chiese cristia-ne: quella di lingua greca, comei nomi Sofia e Irene, ma ancheslava perché una bimba ortodos-sa, tra gli scolari presenti, senten-do la formula liturgica ha subitosorriso come quando si incontrauna persona cara e ben conosciu-ta. Il Vescovo ha spiegato che pa-pa Francesco e il patriarca Barto-lomeo di Costantinopoli si sonoincontrati molte volte e in unaoccasione hanno piantato un uli-vo di pace assieme ai presidentidi Israele e Palestina. “Quattrosono i regali che dobbiamo scam-

biarci: pace, sapienza, unità e fe-licità. E col tempo imparerete cheli custodisce questi regali il sacri-ficio dei grandi e dei piccoli”. Ilvescovo, ringraziando le inse-gnanti, ha loro augurato di averela gioia esperimentata della suaanziana maestra delle elementa-ri, la quale dopo tanti anni si èpresentata a salutarlo al terminedi una celebrazione da lui presie-duta commuovendo tutti i pre-senti. Don Carlo Patti ha coltol’occasione per ringraziare i ra-gazzi della scuola di Salerano checon i sacrifici di avvento hannocoperto le spese per acquistareesattamente “mezza finestra” diuna Casa famiglia sostenuta dallaCaritas in Siria. n E. D.

Nuovo incontro fra il VescovoMaurizio e i più giovani abitantidi Casaletto, Salerano e Santa Ma-ria in Prato. Ieri mattina la visitapastorale è approdata alla scuolaprimaria Rodari di Salerano, doveil Pastore, col parroco don CarloPatti, è stato accolto da circa no-vanta bambini. Al preside EnricoPallotta, in rappresentanza del-l’istituto comprensivo, si sono af-fiancati il sindaco Stefania Mar-colin con la giunta, gli insegnanti,il personale Ata e alcuni genitori.

Monsignor Malvestiti ha raccontato un commovente incontro con la sua anziana maestra, augurando alle insegnanti quella gioia

«Fate splendere il sorriso sui vostri volti anche quando crescerete

VISITA PASTORALE Il Vescovo Maurizio ieri mattina tra gli alunni della scuola elementare di Salerano

L’invito ad avere la sapienza della pace

Il vescovo tra gli alunni dell’istituto Rodari, accompagnato dal parroco don Patti e accolto dal preside Enrico Pallotta e dal sindaco Stefania Marcolin, presente con la giunta, gli insegnanti, il personale Ata e alcuni genitori

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CHIESA I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I V

La Visita pastorale del Ve-scovo Maurizio alle comunità diMairano e Gugnagno cominciaoggi alle 17, con la Santa Messaa Gugnano, seguita dall’incontrocon collaboratori e gruppi par-rocchiali. Alle 19.15 a Mairano èin programma l’incontro del Ve-scovo con gli adolescenti.

Domenica la Messa a Maira-no sarà alle ore 10, seguita dal-l’incontro con ragazzi dell’ini-ziazione cristiani con i loro ge-nitori. È previsto invece alle12.15 l’incontro del Vescovo conl’amministrazione.

Durante la settimana il Pa-store entrerà nella vita concretadella comunità: martedì dalle 10

incontrerà l’asilo parrocchiale,poi la scuola elementare. A mez-zogiorno è atteso alla CascinaVillarossa per visitare la chie-setta e un’azienda.

Nel pomeriggio ci sarà la vi-sita agli anziani e agli ammalatidi Gugnano, mentre alle 15 il Ve-scovo pregherà al cimitero, pri-ma di una sosta alla chiesettadel Guado e della visita agli am-malati e a un luogo di lavoro.

Infine mercoledì mattina ilVescovo sarà a Mairano per lapreghiera al cimitero (alle 10) ead alcune aziende. Visiterà poi

anziani e malati nelle loro fami-glie, mentre la sera la Visita pa-storale alle due parrocchie si

chiuderà con l’incontro con icollaboratori e i gruppi pastoralia partire dalle 21.15. n

A sinistra la chiesa parrocchiale di Gugnano, qui sopra quella di Mairano

PROGRAMMA Ieri l’incontro col parroco in episcopio in vista delle intense giornate

Oggi alle 17 la Santa Messa a Gugnano, domani a Mairano celebrazione alle 10

Maurizio sarà alle 21 alla casa della gioventù di LodiVecchio. Seguiranno l’incontro con le famiglie il primomarzo e quello con il mondo del lavoro il 15 marzo. n

VISITA PASTORALE Monsignor Malvestiti in due comunità di grande tradizione di fede cristiana

Il Vescovo a Gugnano e Mairanodi Don Franco Bertolotti *

Le Comunità parrocchiali diGugnano e Mairano dieci anni faaccolsero nella Visita pastoralemonsignor Giuseppe Merisi, que-st’anno accolgono mon-signor Maurizio Malve-stiti.

A Gugnano la comu-nità è dedicata a San Vi-to,Modesto e Crescenziae a Mairano a sant’Apolli-nare. Due comunità dif-ferenti, ma legate religio-samente da un unico par-roco,don Franco Bertolotti e dall’es-sere entrambe “frazioni” del Comu-ne di Casaletto Lodigiano.

A Gugnano, è da secoli la par-rocchia dedicata a San Vito,ragaz-zo esemplare,divenuto cristianoper educazione di Modesto,suo in-segnante/precettore e di Crescen-zia, sua “balia”, il quale con doti di“guaritore”, ebbe però spirito digrande coraggio nel testimoniarela fede cristiana fino al martirio,an-cor giovinetto,nella società roma-na pagana di allora.

La bella chiesa attuale è dellafine del 1500, eretta col contributodella nobile famiglia dei Bascapè;grande e con un campanile, uno deipiù alti del Lodigiano (che necessi-ta di restauro esterno), come ri-chiamo alle numerose cascine.Grande la chiesa, pur essendo pic-colo il paese (340 persone!),ma dauna parte segno di una comunitàdi grande tradizione di fede cristia-na e dall’altra dall’avere le numero-se cascine, che nel secolo passatoerano piene di gente… fino ad arri-vare a quasi 2000 anime. Oggi talicascine e le poche famiglie sonopassate sotto la guida religiosa del-la comunità di Bascapè (Pavia).

A Mairano la chiesa, eretta allametà del 1700 su un’altura del pae-se, al posto di una vecchia chiesapiù in prossimità del fiume Lambro(di cui oggi non esiste più nulla) èdedicata al ravennate Sant’Apolli-nare; unica dedica nel Lodigiano efa pensare a San Bassiano, prove-

niente da Ravenna. Lavoriamo difantasia! Sarebbe troppo bello pen-sare al Santo Patrono, che nel pic-colo borgo di Mairano consacrauna chiesetta o cappella a san-t’Apollinare.

La chiesa è abbastan-za capiente, anche se at-tualmente Mairano supe-ra le 2000 persone, per-ché essendo sulla provin-ciale Sant’Angelo–Milanosi è sviluppato con celeri-tà e, come i paesi vicini, èformato da molte fami-glie giovani e numerosa

gioventù, da divenire “una sfidaeducativa pastorale/religiosa”.

La vita pastorale è viva con lenormali funzioni religiose, più par-tecipate dal “vecchio ceppo” diMairano, ma che pia piano cresceanche con le nuove giovani fami-glie.

Anche l’oratorio è frequentato, soprattutto in primavera ed estatedalle famiglie e dalla gioventù, gra-zie anche alla vicinanza della scuo-la materna. Varie iniziative ci sonoper i ragazzi, anche se è ancora for-te,da parte dei genitori,il legamecon il paese da dove provengono eche “frena” la loro volontà di “but-tarsi” per collaborare nella nuovarealtà di Mairano e del suo orato-rio… sia per le attività sportive,siaper le iniziative varie dell’anno. Coltempo,la pazienza, e l’insistenzanell’invitare… darà frutto nel futu-ro per una partecipazione viva ecostruttiva.

Già si impegnano adulti, avendoformato l’“Associazione Brunelli”(due fratelli deceduti giovani,ma con spirito di dedizione e passioneper il bene del paese ), che animanoil paese con varie iniziative per adulti e per la gioventù . Ultima-mente è nata la Pro loco, formata dagiovani che desiderano coordinareiniziative benefiche soprattutto perla gioventù. Un buon auspicio, fattocon l’intento di fare qualcosa di bel-lo per la comunità. n

* Parroco di Mairano e Gugnano

Il parroco

Giovani protagonisti martedì sera con il primo degliappuntamenti vicariali in programma per Lodi Vecchio.L’incontro dei giovani di tutto il vicariato con il Vescovo

INCONTRI VICARIALI L’1 marzo tocca alle famiglie, il 15 al mondo del lavoro

Martedì i giovani sono attesi a Lodi Vecchio

VisitaPastorale del

Vescovo Maurizio

... per il mondo

Incontri VicarialiGiovani

Martedì 20 Febbraio 2018Famiglie

Giovedì 1 Marzo 2018Mondo del lavoro

Giovedì 15 Marzo 2018

Gli incontri si terrannoa Lodi Vecchio, ore 21:00

(Casa della gioventù)

Lodi VecchioDomenica 14 Gennaio, ore 10:30

Sabato 20 Gennaio, ore 16:00 (Basilica)

Tavazzano e VillavescoSabato 20 Gennaio, ore 20:30 (Villavesco)

Domenica 21 Gennaio, ore 11:00 (Tavazzano)

Cerro al LambroDomenica 28 Gennaio, ore 9:00

RiozzoDomenica 4 Febbraio, ore 10:30

Salerano, Casalettoe Santa Maria in Prato

Sabato 10 Febbraio, ore 17:00 (Casaletto)Domenica 11 Febbraio, ore 10:30 (Salerano)

Domenica 11 Febbraio, ore 17:00 (S. Maria in Prato)

Mairano e GugnanoSabato 17 Febbraio, ore 17:00 (Gugnano)

Domenica 18 Febbraio, ore 10:00 (Mairano)

Montanaso e ArcagnaDomenica 25 Febbraio, ore 9:30 (Arcagna)

Domenica 25 Febbraio, ore 11:00 (Montanaso)

Borgo San GiovanniDomenica 4 Marzo, ore 11:00

San ZenoneDomenica 11 Marzo, ore 10:00

SordioDomenica 18 Marzo, ore 11:00

Chiesa di Lodi - Anno 2018Vicariato di Lodi Vecchio

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VI I CHIESA

tri abitati di Casaletto e Maira-no, dopo che lo scorso autunnoavevamo provveduto ad asfalta-re le vie interne di Gugnano ol-tre ad un tratto della ex provin-ciale 166. Ed un altro interventoriguarda l’ulteriore potenzia-mento del sistema di videosor-veglianza: attualmente è in cor-so il cablaggio di nuove teleca-mere che entreranno in funzio-ne nei prossimi giorni».

Anche a Casaletto Lodigianole associazioni di volontariatosono parte viva della comunità.«Assicurano un contributo mol-to importante in campo sociale,culturale e sportivo. Tra le no-stre tante realtà, tutte meritevo-li di grande considerazione, vor-rei ricordare l’Associazione Ca-saletto per il Sociale, preziososupporto all’amministrazionecomunale. Poi l’AssociazioneBrunelli, il Centro Ricerche Sto-riche, la Polisportiva San Luigi,l’Associazione dei Cacciatori edei Pescatori, l’Associazione Ar-tiglieri d’Italia e la Pro Loco, l’ul-tima nata, costituitasi lo scorsoanno. Come sindaco non possoche essere molto soddisfatto delnostro patrimonio associazioni-stico».

Lo sviluppo del territorio, lacrescita demografica, la condi-visione dei servizi sotto il vessil-lo dell’Unione, la forza del vo-lontariato. Alle note positive, os-serva il sindaco, si affianca an-che qualche preoccupazione.

Preoccupati per la logistica«Arriviamo - sostiene il sindaco- da un paio d’anni di trepidazio-ne per gli avvicendamenti diproprietà, per fortuna conclusipositivamente, che hanno ri-guardato le nostre due aziendechimiche, la Olon e la Euticals,che ora si chiama Lodichem.Due realtà che danno lavoro an-che a parecchie persone di Casa-letto».

«Ora però - e in questo sta lapreoccupazione del primo citta-dino - ci preoccupa quanto staavvenendo alla Stef Logistics diMairano. Non è possibile cheuna ventina di Cobas blocchinol’attività. Mi risulta che alcuniclienti dell’azienda abbiano giàspostato i loro prodotti dal sito,e questo significa che potrebbe-ro esserci ricadute a livello oc-cupazionale. La Stef, tra impie-gati e personale nei magazzini,dà lavoro a numerose famigliedel paese. È disarmante che leistituzioni preposte siano lati-tanti. Io alle ultime quattro pro-teste ero presente, ho cercato

mente la quota che l’Unione tor-na a Casaletto per i servizi so-ciali è di circa 240mila euro l’an-no, circa il 15 per cento del no-stro bilancio. E all’interno diquesto capitolo abbiamo istitui-to anche il fondo di solidarietàper le famiglie bisognose di aiu-to: l’ammontare è mediamentecompreso fra i 3 e i 4mila euroannui. Ed anche nelle scuole, aquelle dell’infanzia e delle ele-mentari che sono sul nostro ter-ritorio e a quella media che è aCaselle, facciamo confluire pa-recchie risorse attraverso il pia-no per il diritto allo studio con-diviso nell’Unione: circa700mila euro l’anno».

L’Unione del GrifoneL’Unione del Grifone, osserva ilsindaco, ha dato ottimi frutti.

«È un’esperienza molto posi-tiva che ci ha permesso e ci per-mette di condividere obiettivi eprogetti, l’ho ricordato anche loscorso dicembre sulle paginedel Cittadino dedicate al brindisidei sindaci e l’ho detto più volteanche in consiglio comunale.Personalmente ritengo però chesarebbero maturi i tempi peruna fusione con Caselle. Il fattoè che è i matrimoni bisogna farliin due. In questo momento mi li-mito a dire che ho molto apprez-zato la scelta fatta da Cavacurtae Camairago».

Casaletto è il piccolo capoluogo di una frazione, Mairano, molto più popolata

inutilmente un dialogo coi Co-bas, me ne sono andato com’eroarrivato. L’auspicio è che possaesserci da parte delle istituzioniun intervento consono rispettoal disagio e alle preoccupazioni.Io non sono contro gli scioperi,ma la libertà di poter lavoraredev’essere tutelata. Permaneinoltre la preoccupazione che ri-guarda la vicenda del fallimentodell’ex cooperativa Garibaldinae delle undici villette a schieradi Casaletto che non sono statecompletate. E’ una situazioneche stiamo cercando di sblocca-re nell’interesse dei cittadiniche nel progetto avevano messoi loro risparmi. Ci auguriamo dipotercela fare prossimamente».

L’indispensabile c’èNon solo sulle aziende chimichee sulla logistica si fonda il tessu-to economico del paese.

«Sul territorio sono operati-ve diverse aziende agricole im-pegnate nella coltivazione dimais, frumento e foraggi. E sonoin attività anche due allevamen-ti di bovini. Ci sono poi alcuneattività artigianali, tra le qualidue falegnamerie. E non manca-no varie attività commerciali: ilminimarket a Mairano, l’agrige-lateria in località Guado, i bar, letrattorie e i ristoranti sull’interoterritorio comunale. L’indispen-sabile c’è, anche per quanto ri-guarda i servizi: le Poste apertetutti i giorni a Mairano, la farma-cia sempre a Mairano, un po-liambulatorio ancora a Mairano,un ambulatorio a Casaletto euno a Gugnano. L’unica cosa chemanca da un po’ di tempo in quaè uno sportello bancario. All’isti-tuto di credito che aveva qui lafiliale abbiamo chiesto di poteravere un paio di bancomat, unoa Mairano e uno a Casaletto, vi-cino al municipio. Ad oggi peròla richiesta non è stata soddi-sfatta».

La scuola, il nuovo municipioAl capitolo delle opere pubbli-che il sindaco annota prima ditutto l’avvenuta realizzazionedella nuova scuola primaria aMairano e l’ampliamento in cor-so del cimitero.

«La scuola è stata consegna-ta alla cittadinanza lo scorsogiugno. La spesa è stata di2.600.000 euro, 2 dei quali otte-nuti con un finanziamento sta-tale. Per quanto riguarda l’am-pliamento del cimitero, que-st’anno è in programma la co-struzione di due nuove cappelle,una privata e una per le urne ci-nerarie. Tra gli altri lavori in cor-so ci sono quelli per la coperturadel campo che all’interno delcentro sportivo è utilizzato siaper il tennis che per la pallavolo.E in previsione ci sono quelli diasfaltatura delle strade dei cen-

di Andrea Soffiantini

«La nostra è una comunitàcoesa, laboriosa e generosa, condei servizi sociali molto effi-cienti. Ed anche aperta verso ilnuovo, come dimostra il fattoche in trent’anni ha raddoppiatola sua popolazione».

È così che Giorgio Marazzina,sindaco di Casaletto Lodigianodal 2004 alla guida della “Listacivica di Rinnovamento”, 61 an-ni, imprenditore nel settore deitrasporti e della logistica, pre-senta in prima analisi il comuneche amministra.

«Il nostro sviluppo urbanisti-co - spiega - è iniziato tra l’85 e il90 e nel corso del tempo è sem-pre stato ordinato. Qui non ci so-no casermoni. La nostra realtàabitativa è fatta di villette aschiera o palazzine con pochiappartamenti. Questo ha fatto sìche molte famiglie di altre zonesi trasferissero da noi: trent’an-ni fa eravamo più o meno 1.500abitanti, oggi siamo quasi 3.000.Significa che l’incremento me-dio è stato di circa 50 abitantil’anno. E va detto che gli stranie-ri che si sono insediati in paesesi sono ben integrati senza maicausare particolari criticità.Inoltre da molti anni prestiamomolta attenzione alla gestionedei servizi sociali»

«Da due anni qua - prosegueil primo cittadino - all’internodell’Unione Lodigiana Grifonecostituita con Caselle Lurani enella quale conferiscono tutti iservizi e tutte le funzioni deidue comuni, abbiamo anche inquest’ambito degli uffici moltoefficienti, attenti anche a capi-talizzare le risorse messe incampo dal Servizio civile nazio-nale nell’ambito del programmaGaranzia Giovani. Complessiva-

DOVE VA LA VISITA PASTORALE Parla il primo cittadino Giorgio Marazzina

Prima il nuovo edificio scolastico,ora a Mairano il futuro municipioIl sindaco: «Sono molto preoccupato per il polo della logistica. Non è possibile che una ventina di Cobas blocchino l’intera attività»

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I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I VII

zione attiva), passato da 19,6 a23,6; stabile a 23,4 invece l’indi-ce di dipendenza giovani.

Dinamiche demograficheLe iscrizioni e le cancellazioniin anagrafe da e per altre locali-tà italiane indicano un “traffico”moderato, con una media di po-co più di cento nuovi residenti ealtrettanti trasferimenti ognianno. Il saldo del quinquennio2012-2016 è attivo (615 arrivi e597 partenze) ma interessacomplessivamente solo il 7 o 8per cento della popolazione. At-tivo è anche il saldo con l’estero(39 arrivi e 22 partenze), ma suvalori assai contenuti.

A spingere la crescita è inve-ce il saldo naturale, con un dif-ferenziale ampio tra nuovi nati(183 in cinque anni) e decessi(90 nello stesso periodo), contassi di natalità costantementevicini al 15 per mille, con unapunta di oltre il 17 nel 2012:un’eccezione in un territorio do-ve la media non arriva all’8,5.

StranieriGli stranieri non sono una pre-senza particolarmente rilevan-te a Casaletto Lodigiano. Se inprovincia rappresentano oltrel’11 per cento della popolazione,qui arrivano a fatica al 6 percento dopo aver toccato unmassimo del 7,2 ad inizio 2016.Quelli registrati in anagrafe al 1°gennaio 2017 erano 176 (di cui101 donne), 41 in meno rispettoall’anno prima, una flessioneche cancella d’un colpo la cre-scita dei cinque anni preceden-ti. La stragrande maggioranza(135, pari al 76,7 per cento) è inetà lavorativa, con una compo-nente giovanile sotto la media(33 pari al 18,7 per cento) e soli 8anziani.

Poco meno di un quarto sonoromeni (38); seguono albanesi(19), peruviani (15), egiziani (14),ecuadoregni (12) e tunisini (11);poi altre 26 diverse nazioni conmeno di dieci presenze ciascu-na.

TerritorioCon la crescita della popola-

zione è aumentata a Casalettoanche la densità demografica,passata da 171 abitanti per chi-

lometro quadrato del 1991 ai 201del 2001 fino ai 285 del censi-mento 2011. Nello stesso perio-do è raddoppiata anche la quan-tità di suolo edificata, dal 4,4per cento del territorio comuna-le all’8,5, complice un rinnova-mento del patrimonio edilizioparticolarmente evidente nelprimo decennio del terzo mil-lennio (il 36 per cento delle casesono state realizzate in quel pe-riodo). Anche per questo l’etàmedia delle abitazioni post 1962è addirittura diminuito nellostesso periodo da 19,4 a 18,3 an-ni e la quasi totalità delle abita-zioni censite è considerato inbuono stato di conservazione(98.9 per cento). E tutto ciò mal-grado resista un 5,7 per cento diabitazioni storiche ancora oc-cupate. Le case abitate dai pro-prietari sono invece l’88 percento.

IstruzioneIl livello di istruzione dei resi-denti di Casaletto Lodigiano siallinea a quello del territorio. Alcensimento 2011, il 51,4 per cen-to degli adulti aveva un diplomao una laurea, percentuale chevent’anni prima era del 21 percento e nel 2001 ancora del 38.Nel primo scorcio del Duemila èpoi raddoppiata la quota di gio-vani fra i 30 e i 34 anni con istru-zione universitaria, passata dal-l’8,8 al 19,2 per cento. Quasi tutti

di Aldo Papagni

L’esplosione demografica èdurata vent’anni, ma dal 2015 lapopolazione di Casaletto Lodi-giano, con le annesse “pertinen-ze” di Mairano e Gugnano, hasmesso di crescere. Gli anni delboom sono stati i primi del terzomillennio. La crescita, già avvia-ta negli anni Novanta (da 1.668residenti del 1991 ai 1.959 del2001, +17,4 per cento), è aumen-tata a dismisura nel decenniosuccessivo con un’impennatadel 41,8 per cento fino a quota2.779 al censimento 2011. Nelnovembre 2014 il paese ha su-perato la soglia dei 3mila abi-tanti, scesi a 2.997 a fine anno emai più aumentati di numero.

Al 1° gennaio 2017, ultimo ri-levamento ufficiale dell’Istat, iresidenti a Casaletto Lodigianoerano 2.927, ulteriormente scesi– secondo la statistica ufficialedi fine agosto – a 2.898. Unaflessione comunque minimaper una realtà che in un quartodi secolo ha quasi raddoppiatola popolazione.

A quella data i residenti delpaese erano equamente divisitra maschi (1.459) e femmine(1.468), con marcata prevalenzadi celibi sulle nubili (715 contro623) e di vedove sui vedovi (143contro 38); quasi in pareggiomariti e mogli (667 a 665), maanche i divorziati, uomini e don-ne (39 a 37).

Fasce d’etàCasaletto è un paese giovane,con una quota di anziani che,pur in aumento, risulta moltopiù bassa delle media provincia-le. Sempre al 1° gennaio 2017 gliunder 15 erano 466, pari al 15,9per cento (cinque anni primaerano il 16,3), mentre gli over 64erano 470 pari al 16,1 per cento(nel 2012 erano 385, pari al 13,7per cento): malgrado l’incre-mento, tuttavia, la popolazioneanziana di Casaletto resta per-centualmente di un quarto infe-riore a quella del Lodigiano (21per cento). La fascia di popola-zione attiva 15-64 anni si è inve-ce leggermente contratta in ter-mini percentuali (dal 70 al 68per cento, quota per altro eleva-ta), ma è aumentata in terminiassoluti (da 1.965 a 1.991 unità).

Gli indici demografici si sonocomportati di conseguenza.L’indice di vecchiaia (rapportotra over 64 e under 15) è peggio-rato passando da 84 a 100 (ma inprovincia è di 150), come purel’indice di dipendenza anziani(rapporto tra anziani e popola-

i giovani tra i 15 e i 19 anni ave-vano poi almeno la licenza me-dia (97,4 per cento), anche se 18ragazzi tra i 15 e i 24 anni dichia-ravano di essere usciti dal siste-ma di istruzione dopo averla ot-tenuta.

LavoroLa forte presenza della compo-nente attiva della popolazione,spinge in su l’indice di parteci-pazione dei casalettesi al mer-cato del lavoro: sempre al censi-mento 2011, 63 su 100 avevanoun lavoro o lo stavano cercando:una quota che per gli uomini su-perava addirittura il 72 per cen-to, eccezionalmente in aumentorispetto alle rilevazioni prece-denti. Sul mercato del lavoroerano invece attive 54 donne sucento, dieci in più rispetto al2001.

Una sostanziale stabilità diregistra nel tasso di disoccupa-zione, oscillante nel ventenniotra il 5 e il 6 per cento: più basso(4,8), ma in aumento per gli uo-mini (3,2 nel 2001); più elevato(6,9), ma in flessione per le don-ne (8,6 dieci anni prima). Alta,ma non superiore al resto delterritorio, la disoccupazionegiovanile, attestata nel 2011 al23 per cento.

Il tasso di occupazione è an-dato di contro in costante cre-scita, arrivando al 59,6 nel 2011;l’incremento ha riguardato siagli uomini (dal 63,9 al 69 in ven-t’anni) che le donne (dal 38,3 al50,5 nello stesso periodo).

Tra il 1991 e il 2011 è crollatala quota di addetti all’industria(dal 47,6 al 29,9 per cento, conuna accelerazione nei primi an-ni Duemila), mentre è cresciutala presenza di lavoratori nel ter-ziario (dal 31 al 48 per cento).Lievi progressi per il commercio(dal 16 al 18,7 fino al 19,3 per cen-to), mentre l’agricoltura ha di-mezzato il proprio contributotra il 2001 e il 2011 con una quo-ta di impiegati che è scesa dal5,5 al 2,8 per cento. n

CASALETTO LODIGIANO IN CIFRE Una differenza ampia tra le nascite e ei decessi

In soli venticinque anni la popolazioneè raddoppiata, gli abitanti sono tremilaÈ un paese giovane, con una quota di anziani che, pur in lieve aumento, risultaessere molto più bassa della media del Lodigiano

L’ultima annotazione del sin-daco riguarda il progetto delnuovo edificio del municipio.

«Sarà realizzato a Mairano esostituirà l’attuale di Casaletto.La spesa stimata è di circa1.500.000 euro. Per reperire le ri-sorse saranno alienati alcuniimmobili e alcuni terreni comu-nali. L’attuale municipio, unavolta dismesso, sarà destinatoad uso residenziale». n

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VIII I CENTROMISSIONARIO I SABATO 17 FEBBRAIO 2018 I IL CITTADINO DI LODI

Come reagisce la comunità cittadina diLodi a questo processo di integrazione?«Similmente ad altre realtà: vi sonotradizioni consolidate verso l’acco-glienza, e zone di chiusura. Viviamoin un sistema globalizzato, e poi pri-vilegiamo il localismo esasperato.Trovandosi lo straniero vicino di casa, si barcolla. La vera sfida è la-vorare sulla prospettiva di un cam-biamento d’opinione: un processopossibile».

Partendo da quale approccio?«Dalla valorizzazione delle diversi-tà. Oggi il cittadino si appella alle istituzioni perché vuole limitata lapresenza dello straniero, quanto-meno non lo vuole come suo vicino!A Sant’Angelo Lodigiano sono stateposte in risalto fotografie di rifiutiall’uscita di una nostra casa: atteg-giamento frutto di demagogia e pro-vocazione. È nel suo essere cittadi-no che l’uomo deve aprire le portee vivere nel suo essere del mondo:la diversità è ricchezza».

Chi può agevolare l’inserimento? Gli im-prenditori possono offrire soluzioni?«Sì, ma vanno aiutati dalle leggi: sgravi a tempo limitato, bonus occa-sionali, non sono una soluzione strutturale. In ogni caso, sarebbe importante offrire un modello eco-nomico dove l’imprenditore metteal centro non il profitto, ma l’uomo».

Luca, quanto c’è delle tue convinzioni religiose in questo tuo lavoro?«La fede è chiamata in causa da quando mi sveglio a quando vadoa dormire. In tanti incontri rivedoi piccoli di cui si parla nei Vangeli. Ma analogo impegno potrebbe met-tere anche un non credente, o mos-so da altra religione. La diversità èla prospettiva: la spinta all’impegnoè volta verso la comunità; cioè nelvivere una fede che si manifesta nelle opere di carità e sempre in re-lazione con le persone che cammi-nano al nostro fianco, o di cui ci sifa carico». n

traversata del deserto per raggiun-gere la Libia: si parte su jeep stipate,e stando ai racconti il numero dei morti durante quel percorso, per lepiù svariate cause, è già rilevante;in Libia, poi, avvengono situazioniincresciose...».

Chi legge i giornali ne è informato...«Solo in parte, purtroppo. Prima dipartire via mare, queste persone so-no stipate in veri e propri lager. Ledonne sono orribilmente stuprate.Chi ce la fa, chi sopravvive, prose-guirà il suo viaggio».

Com’è il loro arrivo in Italia?«La prima sensazione che si coglieè lo spaesamento, l’incomunicabili-tà figlia del terrore e della paura. Prevalgono poche parole: deserto,mare, morte».

Quanti richiedenti asilo vi sono a Lodi provincia?«Circa 900, seguiti nei CAS (CentriAccoglienza Straordinaria, ndr) e inmisura minore dallo Sprar (Sistemadi Protezione per Richiedenti Asiloe Rifugiati, di matrice governativa,ndr). Sul territorio vi sono sia buonestrutture per la recettività che altrefrancamente inadeguate, come quelle cooperative che sorgono dalnulla, dall’oggi al domani, e che ba-sano tutto sul profitto, prendendopersone come merci perché, comenoto, per ciascun ospite si corri-spondono 35 euro; ma in queste ul-time cooperative non c’è nulla allabase, e nulla come prospettiva».

In Caritas questo riconoscimento econo-mico come viene investito?«A parte i servizi di base, quali vittoe alloggio, e quelli richiesti dalla Prefettura, ciò che riceviamo, spen-diamo: abbiamo figure specializzarecome lo psicologo, l’assistente so-ciale, una scuola d’italiano con dueinsegnanti, più un coordinamentocon diverse proposte di integrazio-ne. Alle nostre proposte si aggrega-no i volontari, che sono essenziali».

più gettonate».

Cosa hanno in comune tutti i migranti?«Il viaggio, quello della speranza, ma anche della disperazione e dellamorte. Ci sono aspetti che non si conoscono...».

Ad esempio?«Chi intraprende il viaggio non è un“poveraccio” con alle spalle nulla. Anzi. Per mettersi in cammino oc-corrono soldi per organizzare il tra-sferimento, ed una famiglia o unarete parentale, una comunità che spinga il giovane a migrare: questagente, socialmente, appartiene allaclasse media africana, certo non pa-ragonabile alla nostra. Ma non sonoi reietti della terra, difficile che arri-vino dalle zone della povertà asso-luta».

Com’è questo loro viaggio?«Noi sappiamo delle vittime in ma-re. Ma questa è la punta dell’iceberg.Quello che c’è prima è più terrifican-te: si tratta di un viaggio inimmagi-nabile».

Cosa può accadere, realmente?«Dai singoli paesi si arriva ad Aga-dez, in Niger; da qui si affronta la

Dove sono queste case?«Sul territorio e collegate alle par-rocchie: non avviamo una realtà senon quando una comunità sia di-sponibile ad impegnarsi e offrire volontari che ci accompagnino inquesta offerta di servizio».

Che età hanno gli ospiti?«Tutti maggiorenni, prevalente-mente giovani d’età, perché per i minori c’è bisogno di educatori spe-cifici: al limite, noi gestiamo fami-glie con bambini. I richiedenti arri-vano principalmente dall’Africa subsahariana: Eritrea, Somalia, Sene-gal, Gambia e soprattutto Nigeria».

E tutti richiedono asilo politico, ma in che termini?«Quelli che, arrivati in Italia, riesco-no ad ottenere il titolo della prote-zione internazionale costituisconouna percentuale bassissima. C’è unaCommissione territoriale - quella diriferimento è per noi a Milano - chesvolge un esame scrupolosissimosulla concessione di questo status».

Altrimenti?«Se la Commissione non concede laprotezione internazionale, che ga-rantisce 5 anni di permesso, si puòavere un permesso sussidiario, di analogo periodo; oppure un per-messo umanitario pari a due anni.Ma finito il periodo non è detto chel’immigrato sia pronto ad inserirsinella società in cui è arrivato. Il “no”all’integrazione da parte del siste-ma è un “no” alle speranze altrui, espesso questa negazione viene as-sociata dai migranti al nostro viso:questa è una cosa molto difficile delnostro lavoro».

Che fine fa chi non riceve alcuno status?«Chi rimane sul territorio alla finedell’iter senza avere ottenuto nullafinisce per alimentare il numero de-gli irregolari “cronici”, che in Italiasono circa 400mila, oppure tenta unaltro viaggio verso il Nord Europa:Francia e Germania le destinazioni

emozionati sentimenti ha sottolineato co-me realizzare questo volume sia stato unmodo per «dare ancora voce alle parole didon Daccò e consegnare ai tanti che melo chiedevano la parte più vera di lui. So-prattutto ci tenevo a lasciare ai miei figlie ai miei nipoti il ricordo di una personastraordinaria, che ha sempre portato nellanostra famiglia quel messaggio di bene dicui tutti abbiamo sempre bisogno».

Sempre Moroni ha raccontato come«quando don Angelo tornava dall’Africa,ogni 4-5 anni, era una festa per tutti eun’occasione per vederci e rinfrancare lerelazione anche con quei parenti e cono-scenti, che, magari pur abitando vicini,non s’incontravano spesso. Sapeva tenereinsieme e portare pace tra tutti». Da queste

corrispondenze, ha proseguito Moroni, èpossibile cogliere la generosa personalitàdi don Angelo anche se «nelle lettere, co-me nella vita quotidiana, lui non parlavamai tanto di sé. Una sua caratteristica èsempre stata l’umiltà, il non mettere maiin mostra quello che faceva. Però, soprat-tutto quando si giustificava per il pocotempo che aveva a disposizione per scri-vere, si capiva a quali e quante attività sidedicava. La sua giornata di missionarioera piena di impegni sia come sacerdote,sia come soccorritore ad ogni emergenza:trasportava gli ammalati all’ospedale, fa-ceva costruire scuole, acquedotti, organiz-zava incontri di gruppi e associazioni… iltutto con molta semplicità e con gli aiutieconomici che gli arrivavano dalle nostre

comunità».L’incontro è stato poi arricchito dagli

interventi di Gianni Agratti, che ha donatoalla comunità due suoi ritratti su don An-gelo, e dalle testimonianze di don Erman-no Livraghi e don Ferdinando Bravi, checon Daccò divise un periodo comune del-l’esperienza missionaria.

Lettere dal Burundi può essere acqui-stato, con offerta libera, nelle parrocchiedi Maiano, Sant’Angelo, Bargano, Villano-va, Miradolo, Camporinaldo, Graffignanae Tribiano. Ma l’invito è rivolto ad ognicomunità parrocchiale della Diocesi cheintenda diffondere e ricordare la figura didon Angelo Daccò e l’impegno missiona-rio. I proventi saranno devoluti alle suorepresenti in Burundi. n E.L.

C’era l’intera comunità di Maiano, fra-zione del comune di Sant’Angelo Lodigia-no, alla presentazione del libro Lettere dalBurundi, che contiene numerose missivescritte dal missionario don Angelo Daccò,scomparso poco più di un anno fa. Unapartecipazione di gente commossa e at-tenta, che ha voluto testimoniare il pro-prio affettuoso ricordo del prete lodigiano.

Ha fatto gli onori di casa don AngeloManfredi, che ha sottolineato l’intensissi-ma relazione di don Daccò con il popoloafricano, che ebbe modo di guidare conl’amorevolezza del buon pastore, contri-buendo a realizzare la vivacità e la ric-chezza della chiesa africana.

È poi intervenuto il curatore del libro,Francesco Moroni, che con vibranti ed

IL LIBRO

Don Angelo Daccò rivive nelle sue “Lettere dal Burundi”

di Eugenio Lombardo

Pur conoscendo Luca Servidatida qualche tempo, ed apprezzandola passione con la quale lavora pres-so la Caritas lodigiana, credo di nonavere mai affrontato con lui il suoimpegno volto all’accoglienza dei richiedenti asilo sul territorio lodi-giano; sapevo che ha una laurea inFilosofia, conoscevo la sua passioneper il calcio, e che a Milano è prota-gonista dell’associazione culturaleIDeal, promotrice di contenuti so-ciali e politici, e poco altro; perchéLuca Servidati è così: su certi aspet-ti, non ama mettersi in vetrina.

Credo che quest’intervista l’ab-bia accettata per togliersi un peso:dire di sì ad un amico, rispetto ad unfastidio, è come liberarsene definiti-vamente: «Ma no - mi spiega Luca-, è che non voglio ingenerare equi-voci; chi si occupa di assistenza ri-schia di passare per un professioni-sta della carità. E non è così: non sono, non siamo delegati a gestirela carità da parte di altri. In linguatedesca ci sono due parole molto simili con due valori diversi, “beruf”,“berfung”, cioè vocazione e profes-sione: in questo riconosco la cifra,la radice del mio lavoro».

Di cosa ti occupi in Caritas?«Di immigrazione, in particolare deirichiedenti asilo, ma c’è anche qual-che rifugiato già accettato. Abbiamo11 case, e ospitiamo al momento 65persone. Nel mio gruppo siamo 9 operatori, tutti under 30. Svolgo ilruolo di coordinatore dell’equipe, ma l’ultima parola spetta a don An-drea Tenca, che ha ben in mente cosa significa la “Chiesa in uscita”,di cui parla Papa Francesco, vissutasulla concretezza dei gesti».

«Da noi ci sono tradizioniconsolidate di accoglienzae zone di chiusura: la verasfida è lavorare per uncambiamento d’opinione

TESTIMONIANZE Luca Servidati opera presso la Caritas nel settore dell’accoglienza ai richiedenti asilo

Migranti, valorizzare la diversità

Luca Servidati