I SABATO 13 APRILE 2019 I CHIESA · 2019. 4. 15. · I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI...

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I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I CELEBRAZIONI Gli orari e le informazioni dei riti presieduti dal Vescovo in Cattedrale Si apre con la Domenica delle Palme il “cammino” della Settimana Santa Fra qualche giorno il Signore verrà ucci- so. E lo sa. Scende dal Monte degli ulivi e sale verso Gerusalemme sul dorso di un asinello mentre la gente gli fa festa, con canti, acclamazioni, gesti che esprimono entusiasmo per lui. Gesù accoglie e gode questo momento di gioia. Anzi di fronte ad alcuni guastafeste che lo rimprovera- no affinché faccia smettere lo schiamaz- zo, il Signore prende le difese di quanti lo rallegrano, come se non volesse per- dersi questo momento sereno e glorioso. La terribile forza di gravità della Pas- sione che di lì a poco si sarebbe consuma- ta avrebbe potuto attirarlo nel vortice della tristezza, della preoccupazione. Ma IL VANGELO DELLA DOMENICA Il Signore difende la propria gioia e quella degli altri di don Cesare Pagazzi egli non si lascia distrarre nemmeno da una cosa così seria e drammatica, viven- do appieno questo momento di festa. La comprensibile apprensione per il Triduo santo e terribile che comincerà fra qual- che giorno non gli impedisce di vivere il momento felice di oggi. Forse il Signore ha potuto sopportare la tristezza, la pau- ra e l’angoscia provate nel giardino degli ulivi anche grazie alla spinta regalatagli da questo momento di festa che ha sapu- to cogliere in pienezza. Dio riserva nelle “settimane sante” di ogni vita attimi di respiro e sollievo come l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Essere discepoli di Cristo significa anche saperli individuare, godere e custodire, come la scorta d’acqua in una borraccia prima di affrontare un sentiero riarso. Purtroppo la preoccupazione per quanto ci aspetta spesso ci impedisce di godere il momento di gioia preparato per oggi. Abbiamo troppo spesso la testa e il cuore a doma- ni, distraendoci dal pane quotidiano che oggi ci è offerto. Oppure, ci comportiamo come i gua- stafeste: non sappiamo vivere i nostri momenti di festa e impediamo agli altri di godere i propri. Per fortuna il Signore è un signore: difende la propria gioia e anche quella degli altri, come fece alle nozze di Cana. Come fa ogni giorno. Cari Confratelli, sono lieto di rinnovare l’invito alla Messa Cri- smale del prossimo Giovedì Santo, 18 aprile 2019, alle ore 10 in Cattedrale, alla quale, con i vostri familiari, siete tutti attesi insieme ai fedeli della Diocesi, in particolare i diaconi, i seminaristi, i consa- crati. Avremo, come sempre, un ricordo per tutti i sacerdoti, specialmente per quelli ammalati e in difficoltà, e pregusteremo la gioia dei confratelli per i quali ricorrerà quest’anno un anniversario giubila- re, a partire dal caro Vescovo emerito Giacomo nel 30° della ordinazione episcopale e nel 90° anno di età. Al Sacro Triduo ci ha preparati il commiato ai tre confratelli che ci hanno da poco lasciato. Saranno anch’essi nel memento eucaristico, con tutti i cari pastori e fedeli e ciò renderà ancora più intenso il significato ecclesiale della fraternità sacramentale che ci unisce. La grazia singolare di questa annuale celebrazio- ne, ci raduna nella Chiesa in festa per l’unzione che da Cristo, nostro Capo, rifluisce su tutte le membra del suo Corpo, a servizio del quale siamo stati posti con il Sacramento dell’Ordine. Rinnoveremo le pro- messe sacerdotali, confermando e rafforzando il dono totale di noi stessi a Dio e alle comunità che ci sono affidate nell’unica Chiesa e nel mondo. Sono grato fin d’ora per la vostra presenza alla concelebrazione, che al termine avremo la gioia di prolungare nel ritrovo conviviale presso il collegio vescovile. Vi saluto nel Signore Gesù, dal quale invochiamo abbondanti benedizioni sulla Chiesa diocesana. Con gli auguri pasquali più fervidi. + Maurizio Vescovo n Alla vigilia della Domenica del- le Palme e della Settimana Santa, ecco le celebrazioni principali che saranno presiedute da monsignor Maurizio Malvestiti nella Catte- drale di Lodi. Domani, domenica 14 aprile, il vescovo presiederà il rito con la comunità parrocchiale di Santa Maria Assunta. Si parte alle 10.30 nella chiesa di Santa Maria del So- le con la benedizione degli ulivi nella Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Poi la proces- sione verso la Cattedrale e alle 11 la Santa Messa con la proclama- zione a più voci la lettura della Passione. Il 18 aprile sarà Giovedì Santo. Alle 10 avrà inizio la Messa Cri- smale, durante la quale saranno benedetti gli olii e tutti i sacerdoti della diocesi rinnoveranno le pro- messe della propria ordinazione. Concelebrerà anche il vescovo emerito di Lodi, monsignor Giu- seppe Merisi. Le indicazioni per i presbiteri sono quelle di portare camice e stola bianca che potran- no essere indossati nella Sala del- l’Armario, in Vescovado, con acces- so dallo scalone della Cattedrale. I canonici, i vicari foranei, i consul- tori e i sacerdoti che quest’anno celebreranno il 70esimo, 65esimo, 60esimo, 50esimo e 25esimo di or- dinazione troveranno i paramenti nella Sacrestia maggiore e conce- lebreranno in presbiterio. Per il pranzo, alle 12.15 al Collegio vesco- vile, occorre comunicare la propria Domani mattina la benedizione degli ulivi nella chiesa di Santa Maria del Sole, poi la processione e la Messa alle 11 in Duomo presenza entro la mattina di mar- tedì 16 aprile all’Opera diocesana Sant’Alberto. Alle 21 del Giovedì Santo sarà poi celebrata la Messa in Coena Domini, con la Lavanda dei piedi ai bambini della parrocchia di San- ta Maria Assunta che presto rice- veranno la Prima Comunione. Il 19 aprile sarà Venerdì Santo. Alle 8 in cripta, l’Ufficio delle lettu- re e le Lodi mattutine. Alle 17, la celebrazione della Passione del Si- gnore. Il 20 aprile, Sabato Santo, si aprirà alle 8 in cripta con l’Ufficio delle letture e le Lodi. Alle 21.30 la Veglia pasquale, durante la quale sedici catecumeni riceveranno il Battesimo, la Comunione e la Cre- sima. Domenica 21 aprile sarà Pasqua di risurrezione. La Messa delle 11 in Cattedrale si concluderà con la benedizione apostolica. n L’arrivo in cattedrale per la Messa presieduta dal Vescovo Maurizio MESSA CRISMALE L’invito di monsignor Malvestiti a tutti i confratelli della Diocesi CHIESA L'agenda del Vescovo Sabato 13 aprile A Sant’Angelo, nella Parrocchia di Maria Madre della Chiesa, per la Visita Pastorale, alle ore 17.00, presiede la Santa Messa. In serata, alle ore 18.30, partecipa al Pellegrinaggio coi giovani dalla Basilica dei XII Apostoli di Lodi Vecchio verso la Cattedrale di Lodi, dove alle ore 21.00, presiede la Veglia diocesana nella XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù con la Professione di fede dei diciannovenni. Domenica 14 aprile, delle Palme e della Passione del Signore A Lodi, nella chiesa di Santa Maria del Sole, alle ore 10.30, presiede la Benedizione degli ulivi e delle palme e guida la Processione verso la Basilica Cattedrale, dove alle ore 11.00, celebra la Santa Messa. A Sant’Angelo, nella Parrocchia di Maria Madre della Chiesa, alle ore 14.15, incontra i ragazzi dell’inizia- zione cristiana e alle 15.15 le fami- glie. Alle ore 20.45, partecipa alla rappresentazione della Passione. Lunedì 15 aprile A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 21.00, riceve la Presidenza dell’Azione Cattolica per gli auguri pasquali. Martedì 16 aprile A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.30, riceve i Collaboratori degli Uffici di Curia per lo scambio degli auguri pasquali. Mercoledì 17 aprile Conclude la visita ai sacerdoti malati e anziani. Giovedì 18 aprile Giovedì Santo A Lodi, in Cattedrale, alle ore 10.00, presiede la Santa Messa Crismale. A Lodi, in Cattedrale, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa nella Cena del Signore. Venerdì 19 aprile Venerdì Santo A Lodi, nella cripta della Cattedra- le, alle ore 8.00, presiede l’Ufficio delle Letture e le Lodi mattutine. Al termine incontra il Capitolo per lo scambio degli auguri pasquali. A Lodi, in Cattedrale, alle ore 17.00, presiede la Celebrazione della Passione del Signore. A Graffignana, alle ore 21.00, partecipa alla Via Crucis.

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I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I

CELEBRAZIONI Gli orari e le informazioni dei riti presieduti dal Vescovo in Cattedrale

Si apre con la Domenica delle Palmeil “cammino” della Settimana Santa

Fra qualche giorno il Signore verrà ucci-so. E lo sa. Scende dal Monte degli ulivie sale verso Gerusalemme sul dorso di unasinello mentre la gente gli fa festa, concanti, acclamazioni, gesti che esprimonoentusiasmo per lui. Gesù accoglie e godequesto momento di gioia. Anzi di frontead alcuni guastafeste che lo rimprovera-no affinché faccia smettere lo schiamaz-zo, il Signore prende le difese di quantilo rallegrano, come se non volesse per-dersi questo momento sereno e glorioso.

La terribile forza di gravità della Pas-sione che di lì a poco si sarebbe consuma-ta avrebbe potuto attirarlo nel vorticedella tristezza, della preoccupazione. Ma

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Il Signore difende la propria gioia e quella degli altri

di don Cesare Pagazzi

egli non si lascia distrarre nemmeno dauna cosa così seria e drammatica, viven-do appieno questo momento di festa. Lacomprensibile apprensione per il Triduosanto e terribile che comincerà fra qual-che giorno non gli impedisce di vivere ilmomento felice di oggi. Forse il Signoreha potuto sopportare la tristezza, la pau-ra e l’angoscia provate nel giardino degliulivi anche grazie alla spinta regalataglida questo momento di festa che ha sapu-to cogliere in pienezza.

Dio riserva nelle “settimane sante” diogni vita attimi di respiro e sollievo comel’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Esserediscepoli di Cristo significa anche saperli

individuare, godere e custodire, come lascorta d’acqua in una borraccia prima diaffrontare un sentiero riarso. Purtroppola preoccupazione per quanto ci aspettaspesso ci impedisce di godere il momentodi gioia preparato per oggi. Abbiamotroppo spesso la testa e il cuore a doma-ni, distraendoci dal pane quotidiano cheoggi ci è offerto.

Oppure, ci comportiamo come i gua-stafeste: non sappiamo vivere i nostrimomenti di festa e impediamo agli altridi godere i propri. Per fortuna il Signoreè un signore: difende la propria gioia eanche quella degli altri, come fece allenozze di Cana. Come fa ogni giorno.

Cari Confratelli,sono lieto di rinnovare l’invito alla Messa Cri-

smale del prossimo Giovedì Santo, 18 aprile 2019,alle ore 10 in Cattedrale, alla quale, con i vostrifamiliari, siete tutti attesi insieme ai fedeli dellaDiocesi, in particolare i diaconi, i seminaristi, i consa-crati. Avremo, come sempre, un ricordo per tuttii sacerdoti, specialmente per quelli ammalati e indifficoltà, e pregusteremo la gioia dei confratelli peri quali ricorrerà quest’anno un anniversario giubila-re, a partire dal caro Vescovo emerito Giacomo nel30° della ordinazione episcopale e nel 90° anno dietà.

Al Sacro Triduo ci ha preparati il commiato ai treconfratelli che ci hanno da poco lasciato. Sarannoanch’essi nel memento eucaristico, con tutti i cari

pastori e fedeli e ciò renderà ancora più intenso ilsignificato ecclesiale della fraternità sacramentaleche ci unisce.

La grazia singolare di questa annuale celebrazio-ne, ci raduna nella Chiesa in festa per l’unzione cheda Cristo, nostro Capo, rifluisce su tutte le membradel suo Corpo, a servizio del quale siamo stati posticon il Sacramento dell’Ordine. Rinnoveremo le pro-messe sacerdotali, confermando e rafforzando ildono totale di noi stessi a Dio e alle comunità checi sono affidate nell’unica Chiesa e nel mondo.

Sono grato fin d’ora per la vostra presenza allaconcelebrazione, che al termine avremo la gioia diprolungare nel ritrovo conviviale presso il collegiovescovile.

Vi saluto nel Signore Gesù, dal quale invochiamoabbondanti benedizioni sulla Chiesa diocesana. Congli auguri pasquali più fervidi.

+ MaurizioVescovo n

Alla vigilia della Domenica del-le Palme e della Settimana Santa,ecco le celebrazioni principali chesaranno presiedute da monsignorMaurizio Malvestiti nella Catte-drale di Lodi.

Domani, domenica 14 aprile, ilvescovo presiederà il rito con lacomunità parrocchiale di SantaMaria Assunta. Si parte alle 10.30nella chiesa di Santa Maria del So-le con la benedizione degli ulivinella Domenica delle Palme e dellaPassione del Signore. Poi la proces-sione verso la Cattedrale e alle 11la Santa Messa con la proclama-zione a più voci la lettura dellaPassione.

Il 18 aprile sarà Giovedì Santo.Alle 10 avrà inizio la Messa Cri-smale, durante la quale sarannobenedetti gli olii e tutti i sacerdotidella diocesi rinnoveranno le pro-messe della propria ordinazione.Concelebrerà anche il vescovoemerito di Lodi, monsignor Giu-seppe Merisi. Le indicazioni per ipresbiteri sono quelle di portarecamice e stola bianca che potran-no essere indossati nella Sala del-l’Armario, in Vescovado, con acces-so dallo scalone della Cattedrale.I canonici, i vicari foranei, i consul-tori e i sacerdoti che quest’annocelebreranno il 70esimo, 65esimo,60esimo, 50esimo e 25esimo di or-dinazione troveranno i paramentinella Sacrestia maggiore e conce-lebreranno in presbiterio. Per ilpranzo, alle 12.15 al Collegio vesco-vile, occorre comunicare la propria

Domani mattina la benedizione degli ulivi nella chiesa di Santa Maria del Sole, poi la processione e la Messa alle 11 in Duomo

presenza entro la mattina di mar-tedì 16 aprile all’Opera diocesanaSant’Alberto.

Alle 21 del Giovedì Santo saràpoi celebrata la Messa in CoenaDomini, con la Lavanda dei piediai bambini della parrocchia di San-ta Maria Assunta che presto rice-veranno la Prima Comunione.

Il 19 aprile sarà Venerdì Santo.Alle 8 in cripta, l’Ufficio delle lettu-re e le Lodi mattutine. Alle 17, lacelebrazione della Passione del Si-gnore.

Il 20 aprile, Sabato Santo, siaprirà alle 8 in cripta con l’Ufficiodelle letture e le Lodi. Alle 21.30 laVeglia pasquale, durante la qualesedici catecumeni riceveranno ilBattesimo, la Comunione e la Cre-sima.

Domenica 21 aprile sarà Pasquadi risurrezione. La Messa delle 11in Cattedrale si concluderà con labenedizione apostolica. n L’arrivo in cattedrale per la Messa presieduta dal Vescovo Maurizio

MESSA CRISMALEL’invito di monsignor Malvestitia tutti i confratelli della Diocesi

CHIESAL'agendadel Vescovo

Sabato 13 aprileA Sant’Angelo, nella Parrocchia di Maria Madre della Chiesa, per la Visita Pastorale, alle ore 17.00, presiede la Santa Messa.In serata, alle ore 18.30, partecipa al Pellegrinaggio coi giovani dalla Basilica dei XII Apostoli di Lodi Vecchio verso la Cattedrale di Lodi, dove alle ore 21.00, presiede la Veglia diocesana nella XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù con la Professione di fede dei diciannovenni.

Domenica 14 aprile, delle Palme e della Passione del SignoreA Lodi, nella chiesa di Santa Maria del Sole, alle ore 10.30, presiede la Benedizione degli ulivi e delle palme e guida la Processione verso la Basilica Cattedrale, dove alle ore 11.00, celebra la Santa Messa.A Sant’Angelo, nella Parrocchia di Maria Madre della Chiesa, alle ore 14.15, incontra i ragazzi dell’inizia-zione cristiana e alle 15.15 le fami-glie. Alle ore 20.45, partecipa alla rappresentazione della Passione.

Lunedì 15 aprileA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 21.00, riceve la Presidenza dell’Azione Cattolica per gli auguri pasquali.

Martedì 16 aprileA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 11.30, riceve i Collaboratori degli Uffici di Curia per lo scambio degli auguri pasquali.

Mercoledì 17 aprileConclude la visita ai sacerdoti malati e anziani.

Giovedì 18 aprileGiovedì SantoA Lodi, in Cattedrale, alle ore 10.00, presiede la Santa Messa Crismale.A Lodi, in Cattedrale, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa nella Cena del Signore.

Venerdì 19 aprileVenerdì SantoA Lodi, nella cripta della Cattedra-le, alle ore 8.00, presiede l’Ufficio delle Letture e le Lodi mattutine. Al termine incontra il Capitolo per lo scambio degli auguri pasquali.A Lodi, in Cattedrale, alle ore 17.00, presiede la Celebrazione della Passione del Signore.A Graffignana, alle ore 21.00, partecipa alla Via Crucis.

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II I CHIESA I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

Un momento di fede, raccogli-mento e preghiera, capace di coin-volgere l’intera città. Riflettori acce-si, domenica sera, sul quartiere SanRocco a Sant’Angelo Lodigiano perla tradizionale processione itineran-te “La Passione di Cristo”, grande rie-vocazione realistica - grazie ad oltrecento figuranti in costume - ideataormai dieci anni fa dal gruppo ora-toriano Nuovi Orizzonti. L’appunta-mento è per domani, alle 20.45, conil via previsto all’oratorio San Rocco,con ingresso dal carrabile di via Co-lombo per accedere al salone audi-tourium dove sarà allestita, per laprima volta, la scena dell’ultima ce-na e della lavanda dei piedi. Da quiil pubblico seguirà gli attori nel giar-dino del villaggio Pilota, di fronte all’oratorio, teatro della rievocazio-ne dell’orto degli ulivi, e poi di nuovo

all’oratorio, con ingresso da via Vol-ta, per assistere al giudizio del Sine-drio. Di grande effetto la scenografiaallestita davanti alla chiesa della parrocchia Maria Madre della Chie-sa di via Cavour che ospiterà i dram-matici e fatidici momenti della nonscelta di Pilato e il coinvolgimentodi Erode, ma anche la flagellazionee il momento in cui Cristo - interpre-tato per il decimo anno consecutivoda Emmanuele Giuliano - viene cari-cato della Croce e inizia il camminoverso il Golgota. Accompagnati daifedeli, gli interpreti percorrerannopiazza Vittorio Emanuele II, via Sta-tuto, via del Pescherone e via Co-lombo, per tornare all’oratorio SanRocco e assistere alla crocifissione.Oltre 200 le persone coinvolte perdare vita all’evento, tra figuranti, addetti alla sicurezza, staff tecnico

e di sicurezza, alla processione è at-teso anche monsignor Malvestiti.

Venerdì 19 aprile Graffignana ce-lebra il Venerdì Santo con la tradi-zionale Via Crucis vivente per le viedel paese, alla cui conclusione que-st’anno assisterà anche il vescovodi Lodi. È la 15esima edizione dellamanifestazione, per la prima voltaorganizzata però dal gruppo di vo-lontari e catechisti dell’oratorio, conil supporto dello storico gruppo didonne che in passato se ne occupa-va direttamente. L’avvio alle 21 è previsto sul sagrato della Chiesa, dove poi si concluderà con il sepol-cro, e la prima scena sarà dedicataagli antefatti, con l’ultima cena. Dalì in poi saranno rappresentate le stazioni classiche, una in ogni ango-lo diverso del centro storico del pae-se, con letture ispirate a brani della

presenti alla sua morte, contem-plando il suo costato trafitto. Depo-sto infine in quel sepolcro, pressoil quale il mattino di Pasqua si recaMaria Maddalena, risorge e con lasua luce accarezza i nostri occhi ei nostri cuori, invitandoci a guarda-re dentro la storia del mondo e quel-la personale di ciascuno di noi.

Rivivendo i misteri della nostrasalvezza, pensiamo con maggioreintensità ai fratelli e sorelle che vi-vono e testimoniano la fede nel Cri-sto morto e risorto in Terra Santa,esprimendo loro anche la solidarie-tà nella carità. Nella sua prima Udienza generale il 27 marzo 2013,Papa Francesco ha ricordato ai pel-legrini: Vivere la Settimana Santaseguendo Gesù vuol dire impararead uscire da noi stessi per andare incontro agli altri, per andare versole periferie dell’esistenza, muoverciper primi verso i nostri fratelli e lenostre sorelle.

Quest’anno, in occasione dellaColletta pro Terra Sancta, assiemeall’invito di Papa Francesco voglia-mo riascoltare anche San Paolo VI,che volle recarsi in Terra Santa agliinizi di gennaio del 1964, primo Suc-cessore dell’Apostolo Pietro a com-piere questo pellegrinaggio. Nel-l’Esortazione Apostolica Nobis in Animo, con la quale nel 1974 istituìla Colletta, afferma: «La Chiesa di Gerusalemme occupa un posto dipredilezione nella sollecitudine del-la Santa Sede e nelle preoccupazio-ni di tutto il mondo cristiano, men-tre l’interesse per i Luoghi Santi, edin particolare per la città di Gerusa-lemme, emerge anche nei più alti consessi delle Nazioni e nelle mag-giori Organizzazioni internazionali.Tale attenzione è oggi maggior-mente richiesta dai gravi problemidi ordine religioso, politico e sociale

ivi esistenti».Ancora oggi il Medio Oriente as-

siste ad un processo che ha laceratoi rapporti tra i popoli della regione,creando una situazione di ingiusti-zia tale che sperare la pace diventaquasi temerario. A Bari, lo scorso 7luglio, all’inizio della preghiera delSanto Padre con i Capi delle ChieseOrientali del Medio Oriente, sono risuonate queste parole: «Su questasplendida regione si è addensata,specialmente negli ultimi anni, unafitta coltre di tenebre: guerra, vio-lenza e distruzione, occupazioni eforme di fondamentalismo, migra-zioni forzate e abbandono, il tuttonel silenzio di tanti e con la compli-cità di molti. Il Medio Oriente è dive-nuto terra di gente che lascia la pro-pria terra. E c’è il rischio che la pre-senza di nostri fratelli e sorelle nellafede sia cancellata, deturpando il volto stesso della regione, perchéun Medio Oriente senza cristiani non sarebbe Medio Oriente».

La Chiesa, come ricorda san Pa-olo VI nella Nobis in animo, da tem-po non è rimasta a guardare: «Dallaseconda metà del secolo scorso vifu un importante aumento di operepastorali, sociali, caritative, cultu-rali, a beneficio della popolazione

Il Cardinale Sandri a Lodi nel 2016

Si rinnova anche quest’anno la Colletta pro Terra Santa, che nasce dalla volontà dei Papi di mantenereforte il legame tra i Cristiani del mon-do e i Luoghi Santi. La Colletta sarà raccolta come consuetudine, nella giornata del Venerdì Santo. Il cardina-le Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orienta-li, ha scritto ai Vescovi per ricordarel’importanza di questo appuntamen-to di solidarietà nella carità. Pubbli-chiamo di seguito le sue parole.

Eccellenza Reverendissima,Il cammino quaresimale invita

ciascuno di noi a riandare ai luoghie agli avvenimenti che hanno cam-biato il corso della storia dell’uma-nità e l’esistenza personale di ognu-no di noi: sono i luoghi e gli avveni-menti che ci trasmettono la memo-ria viva di tutto ciò che il Figlio di Dio incarnato ha detto, compiuto esofferto per la nostra redenzione.

Centro di tutto l’anno liturgicoè la Settimana Santa che inizia a Betfage, con l’entrata di Gesù a Ge-rusalemme. Lo seguiamo a Betaniae assistiamo all’unzione col profu-mo di nardo, profezia della Sua pas-sione, morte e resurrezione. Nel Ce-nacolo Egli offre se stesso per noi,nel pane e nel vino, e ci lava i piedi,insegnandoci l’umile servizio comecomandamento nuovo dell’amore.Viviamo nel Getsemani il suo arre-sto e lo seguiamo da lontano con tutta la nostra fragilità, come Pietroche lo rinnega. Sotto la croce, con Maria e il discepolo amato siamo

L’appello del cardinale Sandri alla carità, perchè «c’è il rischio che la presenza di nostri fratelli e sorelle nella fede sia cancellata»

scrittrice Susanna Tamaro e dell’ar-civescovo metropolita di BolognaMatteo Maria Zuppi, con altri breviinserti laici tra cui la lettera-testa-mento di Lorenzo Orsetti, il giovaneitaliano combattente contro l’Isis ucciso un mese fa in Siria. I figurantisono un centinaio, con 10 attori adalternarsi nella parte di Cristo. Pre-viste almeno mille persone tra il pubblico.

Il primo appuntamento con la“rievocazione” della Passione di Cri-sto però è questa sera, sabato 13 aprile, a Borghetto in piazza Dalla Chiesa alle 21. Un nutrito gruppo divolontari con il coro della parroc-chia dell’Oratorio di Borghetto orga-nizza la rappresentazione viventedella Passione di Cristo mettendo inscena i momenti centrali del raccon-to evangelico. Tutta la manifesta-zione si tiene in piazza, con la con-clusione poi nella vicina parrocchia-le con la contemplazione del Croci-fisso. n Rossella Mungiello, Andrea Bagatta

QUARESIMA Oggi rappresentazione a Borghetto, domani a S. Angelo, venerdì Via Crucis animata a Graffignana

La Passione di Cristo rivive sul territorioEcco gli appuntamenti nelle parrocchie

SOLIDARIETÀ L’invito a vivere il Triduo Pasquale imparando a uscire da se stessi per andare verso gli altri

Venerdì in tutte le parrocchietorna la colletta “Pro Terra Sancta”

locale senza distinzioni e delle co-munità ecclesiali in Terra Santa [...].Affinché la presenza cristiana bi-millenaria nella sua origine e nellasua permanenza in Palestina, possasopravvivere ed anzi consolidarela propria presenza in maniera atti-va ed operare al servizio delle altrecomunità con cui deve convivere,è necessario che i cristiani di tuttoil mondo si mostrino generosi, fa-cendo affluire alla Chiesa di Gerusa-lemme la carità delle loro preghiere,il calore della loro comprensione edil segno tangibile della loro solida-rietà».

Nell’ultimo periodo, assistiamocon speranza ad una certa ripresadei pellegrinaggi, toccando con ma-no la gioia della fede di tanti fedeliche giungono in Terra Santa sem-pre più numerosi dalla Cina, dall’In-dia, dall’Indonesia, dalle Filippinee dallo Sri Lanka: come non pensareal compimento della profezia evan-gelica verranno da Oriente e da Oc-cidente, dal Settentrione e dal Mez-zogiorno e siederanno a mensa nelRegno di Dio?. Tale vitalità apostoli-ca è un segno grande per le comuni-tà locali, e interpella quelle dell’Oc-cidente talora tentate di scoraggia-mento e rassegnazione nel viveree testimoniare la fede nel quotidia-no.

A Lei, ai Sacerdoti, ai Religiosi eai Fedeli, che si adoperano per la buona riuscita della Colletta, in fe-deltà ad un’opera che la Chiesa ri-chiede di compiere a tutti i suoi figlisecondo le modalità note, ho la gioiadi trasmettere la viva riconoscenzadel Santo Padre Francesco. E men-tre invoco copiose benedizioni divi-ne su questa Diocesi, porgo il più fraterno saluto nel Signore Gesù.

Suo dev.moLeonardo Card. Sandri n

La Colletta per la Terra Santa èla fonte principale per il sostenta-mento della vita che si svolge intor-no ai luoghi in cui è nato, ha vissuto,ha predicato Cristo. In questo modola Custodia di Terra Santa può so-stenere una duplice missione: da unlato quella di custodire le pietre del-la memoria, dall’altro le pietre vivedella Terra Santa, la sua presenzacristiana, attraverso opere di solida-rietà, il mantenimento delle struttu-re pastorali, educative, assistenziali,sanitarie e sociali. La Custodia è unamissione francescana che da secolisi impegna per la conservazione ela rivitalizzazione dei luoghi santidel cristianesimo nella terra di Gesùe in tutto il Medio Oriente. Tra i variobiettivi della missione, ci sono ilsostegno e lo sviluppo della mino-ranza cristiana che vi abita, la con-servazione e valorizzazione di areearcheologiche e santuari, l’inter-vento nei casi di emergenza, la litur-gia nei luoghi di culto, le opere apo-stoliche e l’assistenza ai pellegrini.

I territori che beneficiano sottodiverse forme di un sostegno pro-veniente dalla Colletta sono: Geru-salemme, Palestina, Israele, Giorda-nia, Cipro, Siria, Libano, Egito, Etio-pia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.

Di norma, la Custodia di TerraSanta riceve la maggior parte dellaColletta, mentre ciò che rimane allaCongregazione per le Chiese orien-tali .

Il totale delle offerte pervenutenell’anno 2018 per la Colletta di Ter-ra Santa ammonta a oltre 8 milionie mezzo di euro (8.633.099,88).Grazie alla Colletta il dicastero vati-cano provvede a devolvere contri-buti ai seminari, alle case di forma-zione religiosa e istituzioni culturalinei territori di competenza, soste-nendo sotto varie forme (borse distudio, tasse universitarie e ognialtra necessità sanitaria) anche aRoma, giovani seminaristi e sacer-doti, religiosi e religiose e, compati-bilmente con i fondi disponibili, al-cuni laici. Per la formazione di semi-naristi, sacerdoti e suore a Roma,mantenimento dei Collegi sono sta-ti destinati 3.154.548,93 di euro e690.846 al Pontificio istituto orien-tale. Per la formazione scolasticadei giovani della Terra Santa sonoinvece stati destinati 1.067.000 didollari al Segretariato di Solidarietà,900.000 alle Scuole del Patriarca-to Latino di Gerusalemme,1.300.000 alla Bethlehem Univer-sity. La Congregazione, inoltre, con-tribuisce a sostenere le Chiese po-ste sotto la sua competenza, consussidi, attinti dalla Colletta TerraSanta (1.573.500 di dollari e 15.145di euro). Inoltre, per sussidi straor-dinari ed emergenze sono stati elar-giti 350.000 dollari per la Siria, infavore dei sacerdoti e diaconi, reli-giosi e religiose, seminaristi; 12.500dollari per sussidi straordinari a Ge-rusalemme; 50.000 dollari per sus-sidi straordinari per la collaborazio-ne culturale. n

I DATILo scorso annograzie alle offertesono stati raccolti8,5 milioni di euro

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CHIESA I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I III

LODI Ieri sera una folla alla “statio” quaresimale che raccoglie alla Maddalena fedeli di tutte le parrocchie cittadine

Il Crocefisso ci offre la speranza che salva

luogo di supplizio, ma che ognipasso del condannato, ogni suogesto e parola, possano parlarciincessantemente, svelando la ve-rità su Dio e sull’uomo».

Nella Via Crucis che ieri sera,come ogni anno, ha condotto ifedeli dalla cattedrale alla chiesadella Maddalena, «il santo Croce-fisso è sceso – ha detto il vescovoMaurizio - e vuole avvicinarsi aciascuno di noi, guarire le nostreferite offrendo la speranza chesalva».

Questa vicinanza intima conla Croce, come ha affermato mon-signor Malvestiti, «chiama tuttala Chiesa di Lodi ad una vitaleunità con la Chiesa universale, edona consolazione e speranza

per la missione che ci attendenella società lodigiana: portareluce, respiro, solidarietà, a partiredal nostro rinnovamento in Cri-sto».

La vicinanza intima a Cristoci rende consapevoli dell’esserefigli, «in un contesto culturale esociale che sembra smarrire vo-lentieri paternità e maternità,mettendo in pausa fraternità eamicizia». La Parola di Cristospinge a lottare contro la culturache svende la famiglia sull’altaredell’individualismo, che raccogliesolo solitudini, mentre rimaneinsopprimibile l’anelito alla co-munione: «Questa è la missioneecclesiale: accogliere e contribui-re a sviluppare l’anelito alla co-

munione, perché Dio vuoleun’unica famiglia per i suoi figli,e non tollera divisioni di sorta».

Così la Croce pasquale è con-ficcata nel cuore del mondo, e iltradizionale bacio al Crocefissoindica che esso non si ferma da-vanti a noi, ma «entra nella pro-fondità dei cuori e dello spirito,a confermare quanto dice laScrittura, la Parola divina chenon passa, e fa passare noi allapienezza pasquale, perché stia-mo bene solo nella promessa del-l’immortalità futura».

Il Vescovo Malvestiti, strin-gendo tra le mani il Crocefissolungo le tappe della Via Crucis,ha ripensato «agli anziani e agliammalati incontrati nel corso

della Visita pastorale, ai distrattiche cercano lontano colui che èvicino». E ha ricordato come ognitappa della Visita pastorale siapra proprio con il bacio al Croce-fisso, perché «in questo bacio c’èl’avvio del nostro pellegrinaggioper essere popolo di Dio vicinoalla croce di ogni uomo e donna,per condividere la sofferenza ela speranza dei crocefissi di og-gi». Un rito che si ripeterà anchenella Visita pastorale alle parroc-chie lodigiane, in autunno: «Allacittà di Lodi chiederò di tornareintimamente a Cristo, come orachiedo a tutti di pregarlo, perchéa visitarci è il Signore che ci vuo-le popolo santo sotto la Croce diGesù». n

di Federico Gaudenzi

Il Crocefisso, sorretto dallemani del vescovo, ha raccolto in-torno a sé, passo dopo passo, mi-gliaia di persone. Rapite tra lestrade della centro cittadino alpassaggio della processione, han-no deciso di seguire le orme dellaCroce, di inginocchiarsi davantia quel Cristo che muore, «nellaconvinzione che la via per il Gol-gota non sia l’avvicinarsi a un

Il Vescovo: «La via per il Golgota non è l’avvicinarsi a un luogo di supplizio, ogni passo di Cristo ci svela la verità su Dio e sull’uomo»

La Via Crucis ha percorso le vie del centro e si è chiusa con le parole del Vescovo e il bacio al Crocefisso della Maddalena Foto Ribolini

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IV I CHIESA I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

trice Caterina Zurlo, la comandan-te Simona Di Cesare, gli educatori,l’agente di rete Elena Zeni. Il cap-pellano don Luigi Gatti junior haletto il Vangelo, il coro diretto daGraziamaria Giandini ha accompa-gnato la celebrazione, mentre ac-canto ai detenuti non sono manca-ti i diversi volontari che da decen-ni operano all’interno del carceredi Lodi, chi per una necessità dellepersone, chi con un’attenzione de-licata. A tutti è andato il “grazie”non soltanto del vescovo, ma an-

che di un detenuto che ha dato ilbenvenuto a monsignor Malvestitiaffermando: «Quello che ti chiedia-mo è una preghiera per tutti i no-stri cari, che forse sono le vere per-sone che con la lontananza stannoscontando la nostra pena».

Parole riprese dalla direttriceal termine della Messa. «Sono con-vinta che le famiglie scontino lapena – ha detto Caterina Zurlo - macondividono anche la speranzache nel cuore rimane sempre, so-prattutto se pensiamo a chi amia-

mo e in particolare ai figli. A tutti,l’augurio di Buona Pasqua, ancheagli agenti che lavorano su turnie sono qui nelle festività».

L’augurio è stato condiviso dalvescovo che ha espresso la “BuonaPasqua” nelle varie lingue parlatedai detenuti e affermato: «C’è unaPasqua per noi, sempre: per questosiamo per la vita sempre. Mai e poimai la disperazione. Con il Signoreal nostro fianco, partendo dalla no-stra debolezza e responsabilità,possiamo uscire alla libertà e alla

pace».Monsignor Malvestiti ha rice-

vuto in dono una colomba realiz-zata dai detenuti con i volontari,ha benedetto i rametti di ulivo checiascuno ha poi portato con sé e hastretto la mano ad ognuno mentrevenivano distribuite le immaginet-te della visita pastorale. «Dopo Pa-squa – ha salutato - sarò a Gerusa-lemme, città della pace, con semi-naristi e sacerdoti. Come fratelli eamici, vi porterò tutti nella pre-ghiera». n

TRA I DETENUTI Ieri pomeriggio la celebrazione eucaristica del Vescovo Maurizio nel carcere di via Cagnola

La Pasquaè promessa di libertàper ogni uomo

di Raffaella Bianchi

«La Pasqua è una promessa dilibertà»: sono le parole di monsi-gnor Maurizio Malvestiti ai dete-nuti del carcere di Lodi, che ha in-contrato ieri pomeriggio per laMessa appena precedente la Pa-squa. «Ogni cuore cerca la pace,indipendentemente dalla propriareligione o meglio, grazie alla pro-pria religione – ha affermato il ve-scovo -. Voi conoscete la reclusionefisica, ma esistono tanti tipi di re-clusione come la prigionia interio-re data da una malattia fisica o spi-rituale o dal cuore che a volte sisente imprigionato o viene addirit-tura imprigionato da noi. La Pa-squa – ha sottolineato – è questoappello per tutti, in qualunquecondizione siamo, a dare il megliodi noi stessi per vivere in libertà edessere in pace con tutti per usciredalle nostre reclusioni. Ecco la Pa-squa che è per tutti». Anche perquesto il vescovo ha annunciatola volontà di stringere la mano aciascuno dei presenti.

Nella grande sala al piano infe-riore della struttura di via Cagnola,numerosi detenuti hanno volutopartecipare alla Messa con monsi-gnor Maurizio Malvestiti che è or-mai consuetudine in occasionedella Pasqua e del Natale e cheogni volta vede l’adesione di per-sone anche non cattoliche e noncristiane, per un momento di ri-flessione per tutti.

Nelle prime file c’erano la diret-

Due momenti della Messa e, sotto, il saluto della direttrice e il vescovo con il cappellano e il dono dei detenuti

Monsignor Malvestiti: «Conil Signore al nostro fianco, partendo dalla nostra debolezza e responsabilità, possiamo uscire alla pace»

Fede, storia, tradizione: merco-ledì 17 aprile alle 21 a Corte San-t’Andrea si terrà la Via Crucis, ritodella Chiesa Cattolica che riper-corre e commemora il percorsodoloroso di Gesù verso la Croce eche ogni anno conduce nella fra-zione di Senna Lodigiana, XXXIXtappa del cammino di Sigerico,moltissimi fedeli in arrivo dai pae-si vicini e persino da fuori Provin-cia. Sono i vecchi residenti, cheoggi abitano lontano, e in que-st’occasione tornano a Corte San-t’Andrea. Alle 21 il parroco don En-rico Bastia guiderà la processione

Anche all’Ospedale Maggioredi Lodi è possibile celebrare la Set-timana Santa e la Pasqua. Domani,14 aprile e Domenica delle Palme,alle 10 nel corridoio del sesto pianosaranno benedetti i rami di ulivoe poi si farà la processione versola cappella, dove il cappellanomonsignor Sandro Bozzarelli cele-brerà la Messa. Giovedì Santo, 18aprile, alle 15.30 sarà accolto l’oliodegli Infermi benedetto in matti-nata in Cattedrale, poi la Messa“nella cena del Signore”; nel pome-riggio le volontarie passeranno neireparti per chi volesse prenotarsi

Da questa mattina, sabato 13aprile, al monastero delle Carmeli-tane scalze di Lodi, in viale Milano,si tiene una giornata di ritiro orga-nizzata dalla comunità dell’Ordinesecolare dei Carmelitani scalzi. Do-po le Lodi alle 9.15, alle 9.30 donFlaminio Fonte terrà la meditazio-ne cui seguirà alle 10.30 la celebra-zione della Messa, il silenzio e lapreghiera personale. Alle 12.15 larecita dell’Angelus e la preghieradell’Ora media. Poi il pranzo al sac-co e alle 14 la ripresa con l’adora-zione eucaristica. Alle 15.30 i Vesprie il canto della Salve Regina. n

DA STAMATTINA

Ordine secolaredei Carmelitani:il ritiro a Lodi

per la Confessione e la Comunione.Il Venerdì Santo la preghiera conil bacio al Crocifisso e la Comunio-ne sarà alle 15.30, mentre l’Eucare-stia nei reparti sarà portata in mat-tinata.

Nel Sabato Santo i sacerdoti so-no disponibili per confessare dalle9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18; alle 21sarà celebrata la veglia pasqualee la liturgia eucaristica.

La Domenica di Pasqua, il 21aprile, le Messe solenni sarannoalle 10.15 e alle 19.30, medesimiorari del Lunedì. n R. B.

LODI Gli appuntamenti di spiritualità al Maggiore

In preghiera all’ospedaleper la Settimana Santa

lungo le quattordici stazioni in ter-racotta realizzate da Ottorino But-tarelli e inserite sui muri dellachiesa e degli edifici. Meditazionidi Anna Maria Canopi lette da Ma-riangelo Pagani e Laura Dabusti,musiche sacre ed accompagna-mento della banda di Santa Cecilia.Seguirà la benedizione dell’anticaCroce della Chiesa posizionata trai falò sull’argine del Po riprenden-do un antico rito degli abitanti delborgo. Al termine saranno offertebevande calde presso l’osteria Co-rona. n L. G.

SENNA Mercoledì il cammino e il falò sull’argine del Po

Torna a Corte Sant’Andreala Via Crucis fino al fiume

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CHIESA I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I V

«Queste sette parole sono il te-stamento che Gesù ci ha lasciato per seguirlo sulla stessa via del-l’amore, un amore grandissimo, sfo-ciato nella salvezza per noi. In par-ticolare, “ho sete”: ma di che cosa hasete il Signore oggi? Dell’amore chenon trova. Trova ancora aceto, amarezza nei cuori; con questo gri-do Gesù vuole raccogliere il gridoche oggi si eleva per la poca solida-rietà, per le famiglie che si sfascia-no, per la mancanza di lavoro, perla poca dignità. E che sete ci ha spinto qui questa sera? Abbiamo sete di pace, di giustizia, di fraterni-tà. Signore, siamo qui a chiederti dipoter fare davvero Pasqua con te».È il messaggio offerto ieri a Meletida don Pino Bergomi, parroco di Fombio, in occasione della StazioneQuaresimale del Vicariato. Dalla chiesa di Santa Giulitta i fedeli e i sacerdoti, guidati dal vicario fora-neo monsignor Iginio Passerini, hanno ripercorso “le sette parole”di Gesù sulla Croce, camminandonel buio, illuminati dalle candele poste ai lati della strada e dalle fiac-cole strette fra le mani, insieme allaCroce di Meleti che custodisce la

reliquia della Sacra Spina. Ad ogniparola è corrisposta una tappa cheha visto la folla riflettere sulla trac-cia del testo di Enzo Bianchi “Le ul-time parole di Gesù. Sigillo di tuttala sua vita”.

«Dio mio, Dio mio, perché mi haiabbandonato?»: nella prima parola,Gesù arriva a interrogare Dio Padre,ma è attraversando questa tenebrache scoprirà che Dio resta accantoall’uomo. Dunque, «Padre, perdonaloro perché non sanno quello chefanno»: Gesù non giustifica il malee la violenza, ma su di essi chiedeil perdono che può interrompere questa spirale; così facendo rinun-cia alla vendetta e mostra di amarel’umanità fino alla morte. «Oggi sa-rai con me in Paradiso»: nella terza

parola, Gesù parla dell’oggi fissatoda Dio per ciascuno, l’oggi nel qualeammonisce a non indurire il cuore,assicurando che nessuno, per quan-to sia malvagio, se riconosce l’amo-

re, può essere escluso dalla vita ol-tre la morte. Quindi, «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito»:vivere significa accogliere la vita che viene donata ma anche donar-

si. Questa è vita in pienezza. «Don-na, ecco tuo figlio - ecco tua madre»:nella quinta parola Gesù mostra chela comunità ormai è presente nellastoria del mondo, nella compagniadegli uomini. Dunque, «ho sete»: èla sete di Gesù, sete di comunionecon Dio, sete di vita, sete di portarea compimento la volontà di Dio, cioè sete di amore. Infine, tutto «ècompiuto»: vuol dire che Gesù haportato a compimento la missionedel Padre, è l’inizio della Salvezza.

La croce con la reliquia della Sa-cra Spina è giunta quindi in chiesaparrocchiale, dove sono state rac-colte le offerte per la Carità della diocesi di Lodi e dove i fedeli hannopotuto baciare la Croce. n Sara Gambarini

Ieri sera la processione con il Crocefisso che custodisce la reliquia della Sacra Spina

SACRA SPINA Ieri la tradizionale stazione quaresimale del Vicariato di Codogno dalla chiesa di S. Giulitta alla parrocchiale di Meleti

«Anche oggi il Signore ha setee trova aceto, come sulla Croce»

di Raffaella Bianchi

I 19enni con il vescovo a piedida Lodi Vecchio a Lodi, dalla culladella diocesi alla sede episcopaleodierna, segno dell’unità dellaChiesa locale, dove i ragazzi pro-fesseranno pubblicamente la lorofede. Inizierà così la serata dedi-cata alla Veglia per la Giornatamondiale della gioventù. Oggi,sabato 13 aprile, saranno proprioi 19enni a ritrovarsi alle 18.30 allabasilica di Lodi Vecchio, per poicompiere il significativo cammi-no verso la Cattedrale di Lodi. Econ loro camminerà monsignorMaurizio Malvestiti, che poi pre-siederà la Veglia in duomo, coninizio alle 21.

Con il vescovo e i 19enni pos-sono compiere il percorso anchegli altri giovani, i catechisti, glieducatori, i sacerdoti, le religiose,i genitori, tutti coloro che lo desi-derano. La cena è al sacco. L’Uffi-cio di pastorale giovanile inoltrechiede di fare attenzione all’orga-nizzazione dei mezzi di trasportoin quanto al termine della Vegliain duomo, per Lodi Vecchio nonè prevista alcuna navetta e quin-di ciascun gruppo deve pianifica-re gli spostamenti degli autisti.

Se ogni anno nella Domenicadelle Palme viene celebrata laGiornata mondiale della gioven-tù, la diocesi di Lodi è solita cele-

brare, il sabato precedente, la Ve-glia ai giovani tutta dedicata. Equest’anno la Gmg è ancor piùparticolare perché a livello mon-diale è appena avvenuto il radu-no con Papa Francesco, tenutosiin gennaio a Panama. Proprio igiovani lodigiani che a Panamaerano presenti insieme al Vesco-vo Maurizio offriranno la loro te-stimonianza a tutti i coetaneinella veglia di questa sera.

L’organizzazione è a cura del-l’Ufficio diocesano di pastoralegiovanile, saranno presentil’équipe Upg e il grande coro. Unmomento solenne sarà dunquequello in cui i 19enni faranno laprofessione di fede, in un annocosì particolare per chi terminala quinta superiore e decide comeproseguire il proprio cammino.

Tema della XXXIV Giornata

STASERA La celebrazione con la professione di fede dei 19enni

Oggi la veglia della Gmgpresieduta dal Vescovo

mondiale della Gioventù è “Eccola serva del Signore” (Luca 1,38).Su Maria di Nazareth, ha affer-mato Papa Francesco nel videomessaggio per questa giornata:“Le sue parole sono un “sì” corag-gioso e generoso. Il “sì” di chi hacapito il segreto della vocazione:uscire da se stessi e mettersi alservizio degli altri. La nostra vitatrova significato solo nel servizioa Dio e al prossimo”. Ancora: “Cisono molti giovani, credenti onon credenti, che al termine di unperiodo di studi mostrano il desi-derio di aiutare gli altri, di farequalcosa per quelli che soffrono.Questa è la forza dei giovani, laforza di tutti voi, quella che puòcambiare il mondo; questa è larivoluzione che può sconfiggerei “poteri forti” di questa terra: la“rivoluzione” del servizio”. n

La veglia sarà in cattedrale, ma i 19enni arriveranno in cammino da Lodi Vecchio insieme al Vescovo Maurizio

È un calendario fitto di appun-tamenti quello che il santuario diOssago Lodigiano ospiterà per lafesta della Mater Amabilis. Il pro-gramma inizia già il 23 aprile, perculminare giovedì 25 con la santaMessa solenne per gli ammalati:a presiederla sarà monsignor Egi-dio Miragoli, vescovo di Mondovìnativo del Lodigiano, e sarà pre-sente anche l’Unitalsi di Lodi. Lafunzione inizierà alle ore 15, magià dalle 14 si comincerà l’acco-glienza dei pellegrini presso ilsantuario, e ci sarà l’arrivo della44esima edizione della fiaccolata.

In serata, alle ore 20.45, si ter-ranno il canto del vespro e la pro-cessione con il simulacro dellaMadonna. Il momento di preghie-ra sarà guidato da monsignor Igi-nio Passerini, parroco di San Bia-gio in Codogno, mentre ad accom-pagnare il corteo ci sarà la Filar-monica di Castiglione d’Adda.

Gli eventi legati alla MaterAmabilis proseguiranno anchenel finesettimana successivo allafesta, e si completeranno merco-ledì 5 giugno, che segna la conclu-sione dell’anno pastorale del Se-minario. Per l’occasione, il vesco-vo di Lodi Maurizio Malvestitipresiederà la santa Messa delleore 16, con benedizione eucaristi-ca e supplica alla Mater Amabi-lis. n Fe. Ga.

OSSAGO Mater AmabilisUn ampio programmadi iniziative

Questo finesettimana segna lachiusura della Visita pastorale al vicariato di Sant’Angelo. Oggi pome-riggio, infatti, il vescovo Maurizio celebrerà la santa Messa alla chiesadi san Rocco della parrocchia di Ma-ria Madre della Chiesa in Sant’Ange-lo, l’ultima del “pellegrinaggio” che,in questi anni, ha portato il vescovoin tutte le parrocchie foranee.

Dopo la Messa, rimangono alcu-ne occasioni di incontro previste perdomani: nel pomeriggio, a partire dalle 14.15, il vescovo incontrerà i gruppi del cammino dell’iniziazionecristiana e le famiglie. In serata, par-teciperà alla rappresentazione dellaPassione.

Dopo la festività di Pasqua e lapausa estiva, il cammino del vesco-vo Maurizio riprenderà con la Visitapastorale nelle undici parrocchie diLodi città. n

S. ANGELO Si chiude la Visita pastoraleal Vicariato

Oggi la Messa nella chiesa di S.Rocco

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VI I CHIESA I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

tuale.Abbiamo chiacchierato tanto,

nei lunghi anni di permanenza aOrio (soprattutto in occasionedella sagra che viveva in pienez-za) abbiamo condiviso molto, edanche in questi ultimi mesi, per-fino nelle ultime visite si preoc-cupava di chiedermi come stavoper i miei recenti trascorsi, ma disé diceva sempre di stare bene,di non avvertire nulla e di esserenella pace, sempre ottimista!

Un “passaggio” dignitoso ilsuo, di affidamento totale e fidu-cioso come è stata tutta la suavita sacerdotale.

Lo ricordo come un amico sa-cerdote tenace, volitivo, energico,ma tanto generoso ed attento allepersone e che mai si sarebbestancato di ripetere quanto gran-de e bella fosse la carità, la gra-tuità nel donare, l’importanza diuna vera esistenza da cristiano,spesa intensamente al serviziodella Chiesa. La sua missione sa-cerdotale gli ha fatto testimonia-re il Vangelo con la sua vita, vis-suta nel segno di una vera Luce.

È la “Luce” che speriamo stiacontemplando con i suoi carissi-mi genitori e tanti fratelli e sorel-le che ha accompagnato e lo han-no preceduto. È la “luce” che chie-diamo anche per queste comuni-tà della Cabrini e della Triulzaaffinché possano continuare se-renamente il proficuo camminopercorso con lui. Ed è anche la“luce” che auspichiamo per i fa-miliari e per il Presbiterio (nelquale lascia un sentito vuoto)perché facciamo tesoro della suatestimonianza. n

ventava rapporto personale congli alunni, molti dei quali, purcrescendo e lasciando la scuola,avevano spesso in lui un puntodi riferimento, e con i colleghi deiquali diventava confidente ecompagno di viaggio soprattuttoin momenti magari complicatidella vita di ciascuno.

L’amore per la liturgia, che hasempre contraddistinto il suo es-sere sacerdote, si concretizzavanelle celebrazioni ben preparate,nell’attenzione ai ministranti af-finché fossero ben coscienti delruolo che era loro affidato e nel-l’arte omiletica che con la sua vo-ce tonante non risparmiava didispensare la parola di Dio innan-zitutto, ma anche richiami chefossero un costante invito allaconversione e alla crescita spiri-

al momento giusto. Grande atten-zione al discernimento vocazio-nale sacerdotale e religioso edabbiamo esempi concreti che lotestimoniano!

E che dire del servizio estivodel GREST: encomiabile la sua di-sponibilità, organizzazione e te-nacia che spiazzava chiunque elo rendeva inarrestabile, affinchéa tutti i ragazzi (anche extra par-rocchia) fosse dato un sano servi-zio per il lungo periodo delle va-canze scolastiche.

In questo amore/passionerientra anche il servizio allascuola, fatta di ragazzi e di colle-ghi docenti! Anche qui non si èmai risparmiato dedicando tem-po ed attenzione con acume e di-sponibilità grande che andavaben oltre l’orario scolastico e di-

non mai! Nel cuore non l’ha mai,mai lasciata (ed ha sempre avutoun occhio di riguardo per Orio egli oriesi!), pur dandosi anima ecorpo alle comunità che via viasi succedevano nel suo ministerosacerdotale: prima l’Addoloratain Lodi mentre era anche vicerettore del Collegio Vescovile, poiBorghetto, poi Casalpusterlengo(la parrocchia che l’ha forgiatocome sacerdote alla scuola diMons. Orsini) ed infine parrocoqui a Santa Francesca Cabrini inCodogno e alla Triulza, accoglien-do una eredità complessa ma chein questi 26 anni aveva fatto cre-scere e strutturato con passioneed amore prima di tutto nelle per-sone, i gruppi, le iniziative, mapoi anche nelle strutture curatecon zelo e tanta generosità prati-ca perché potessero al meglio es-sere a servizio dell’evangelizza-zione.

Don Giorgio amava la genteperché amava Cristo!

Mamma Ausilia durante il pe-riodo del seminario più volte, nelrapporto personale col figlio, ave-va verificato la verità della suascelta ma sempre l’amore per Cri-sto prevaleva e gli dava di checontrobattere, rinsaldando laconvinzione di continuare il suocammino.

Amava Cristo, sì, e un uomoche appartiene al Signore comelui diventa padre per le comunitàche ha incontrato e che ha accu-dito, dai bambini del catechismofino agli adulti, ai vecchi e ai ma-lati, con generosità, devozione,carità, passione, paternità e conla capacità di dire la parola giusta

Martedì è spirato a 67 anni donGiorgio Croce, parroco della par-rocchia codognese di Madre Cabri-ni e di Triulza. Don Croce era natoil 27 febbraio 1952 a Orio Litta edera stato ordinato sacerdote il 25giugno 1977, guidava le due par-rocchie codognesi dal 1992.

Giovedì pomeriggio il vescovoMaurizio ha presieduto i funeralicui ha partecipato un’autentica fol-la. Hanno concelebrato il vescovodi Mondovì don Egidio Miragoli eil clero diocesano. Al termine dellacelebrazione è stato don RenatoFiazza a tracciare il profilo del con-fratello, pubblichiamo di seguitole sue parole.

«Spero in Te Signore, salva-mi!» questa frase scelta per “into-nare” il tempo di quaresima dellacomunità parrocchiale sembrasia stato un presagio, un auspicio,un atto di fede per quello chestiamo vivendo.

E l’imponenza della nostrapresenza dice a tutti la grandezzadella pagina della nostra chiesache don Giorgio ha scritto nellasua troppo breve, fedele, feconda,instancabile ed appassionata vi-ta sacerdotale.

Sono oltremodo certo cheognuno di voi potrebbe racconta-re meglio di me chi fosse donGiorgio: ricordi che sgorgano dalcuore, aneddoti vari, ringrazia-menti riconoscenti, e chi più neha, più ne metta... abbiate perciòpazienza delle mie povere parole.

Ho conosciuto Don Giorgiogiusto 20 anni fa, diventandoparroco di Orio Litta e da subitomi sono sentito un po’ “adottato”da lui che amava la sua Orio come

Monsignor Malvestiti benedice il feretro del confratello

DON GIORGIO CROCE Il sacerdote è morto martedì e giovedì pomeriggio sono stati celebrati i funerali

Un’esistenza di affidamento totale

“Chi partecipa fa vincere gli al-tri”. È lo slogan che promuove ilconcorso per le parrocchie Tuttix-Tutti, promosso dalla C.E.I. a livellonazionale, in corso fino al 31 mag-gio 2019. Ogni parrocchia potràparteciparvi iscrivendosi online suwww.tuttixtutti.it, creando ungruppo di lavoro, ideando un pro-getto di solidarietà e organizzandoun incontro formativo per promuo-vere il sostegno economico allaChiesa cattolica.

Le iscrizioni saranno aperte fi-no al 31 maggio 2019 mentre la pro-clamazione dei vincitori avverràil 30 giugno tramite la pubblicazio-ne sul sito www.tuttixtutti.it.

Dieci i premi, compresi tra€1.000 e €15.000, attribuiti dallaGiuria composta dai membri delServizio per la Promozione del So-stegno Economico alla Chiesa cat-tolica, che selezionerà i 10 progettidi solidarietà considerati più meri-tevoli secondo i criteri di valutazio-ne pubblicati sul sito e giudicherà

la qualità degli incontri formativirealizzati.

«TuttixTutti rappresenta unagrande opportunità per le parroc-chie che possono vincere contribu-ti rilevanti per la realizzazione diiniziative solidali. Il nostro concor-so nazionale ha contribuito, in ottoanni di storia, - afferma Matteo Ca-labresi, responsabile del ServizioPromozione della C.E.I. - alla realiz-zazione di moltissime proposte cheoffrono risposte concrete ai biso-gni delle famiglie, dei giovani e de-gli anziani. Penso in particolare adalcune parrocchie in contesti so-ciali a rischio o caratterizzati dapovertà e disoccupazione anchegiovanile».

Un successo crescente quellodi TuttixTutti, concorso atteso edapprezzato dalle parrocchie, chepremia quelle idee che nascono daun’intera comunità parrocchiale,desiderosa di aiutare chi ha più bi-sogno. Può essere una sala proveper i giovani, un doposcuola di

qualità, una mensa per senza fissadimora o un piano di formazione-lavoro in un’azienda agricola.

«Nel corso degli anni abbiamoregistrato una crescente partecipa-zione raggiungendo, - prosegueMatteo Calabresi - nel 2018, ben567 iscritti con migliaia di personecoinvolte e centinaia di candidatu-re presentate. Siamo rimasti colpitidalla capacità e dall’attenzione del-le parrocchie che hanno aderito albando presentando progetti a so-stegno delle più svariate situazionidi disagio e fatica emergenti dalterritorio. I vincitori hanno potutoavviare iniziative utili a tutta lacomunità come nel caso del pro-getto presentato dalla ParrocchiaSanti Pietro e Paolo di Catania, vin-citrice del 1° premio dell’edizione2018, che ha realizzato una casad’accoglienza per nuclei familiariin difficoltà o, tra le altre, contri-buendo all’avviamento del Multi-service solidale per offrire stru-menti professionali nella forma del

prestito d’uso, pensato dalla Par-rocchia Sacro Cuore in Soria di Pe-saro che si è aggiudicata il 2° pre-mio, e all’articolato progetto, 3°classificato, ideato dalla parrocchiaSanta Maria della Fiducia di Roma,rivolto a persone senza fissa dimo-ra e a famiglie in stato di disagio».

Anche quest’anno le parrocchieche si impegneranno a formare ipropri fedeli organizzando un in-contro formativo, secondo i criteriindicati nel regolamento disponibi-le su www.sovvenire.it/incontri-formativi, potrebbero ricevere uncontributo variabile tra €500 e

€1.500 a seconda della qualità del-l’incontro organizzato.

«Gli incontri formativi hanno lafinalità di spiegare alle comunitàcome funziona il sistema di soste-gno economico alla Chiesa, temasul quale c’è ancora poca cono-scenza,- conclude Matteo Calabresi- per promuoverne i valori fonda-mentali come la trasparenza, lacorresponsabilità, la comunione,la solidarietà. Gli incontri rappre-sentano un’ulteriore opportunitàper le parrocchie che si sono impe-gnate a formare i propri fedeli, se-condo le linee guida fornite dal no-stro ufficio, di ricevere un utilecontributo per le attività svolte».

Per partecipare a TuttixTutticon la propria parrocchia bastaideare un progetto di solidarietà,organizzare un incontro formativoe iscriversi online sul sitowww.tuttixtutti.it, in accordo conil parroco.

Tutti gli approfondimenti sonodisponibili su www.tuttixtutti.it esulle pagine Facebook e Twitter.

Facebook: https://www.face-book.com/CeiTuttixTutti/

Twitter: https://twitter.com/Ce-iTuttixTutti. n

PER LE PARROCCHIE Torna l’iniziativa della Cei che premia progetti di utilità sociale coniugando la solidarietà con la formazione

Nona edizione per il concorso TuttixtuttiLe iscrizioni sono aperte fino al 31 maggio

Page 7: I SABATO 13 APRILE 2019 I CHIESA · 2019. 4. 15. · I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I CELEBRAZIONI Gli orari e le informazioni dei riti presieduti dal Vescovo in

CHIESA I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I VII

pubblicò con traduzione in italiano e notenel 1962 stampato della Tipografia Bian-cardi di Lodi.L’anonimo scrive: «Mondi(guariti) dalla lebbra, i lebbrosi se ne vivo-no lieti e senza demoni, perchè furono se-gnati col crisma di Bassiano e rinacqueroal suo fonte battesimale». Il testo si riferi-sce alla guarigione dei lebbrosi che SanBassiano sanò baciandoli uno per unoquando entrò nella città di Laus Pompeia,l’attuale Lodi Vecchio. Si riferisce, inoltre,alla constatazione che i lodigiani venivanopreservati dalla lebbra, tanto che moltivenivano a Lodi a prendere il “Crisma” con-sacrato dal Vescovo di Lodi sull’altare diSan Bassiano (rito antichissimo che si ri-pete tuttora) per l’amministrazione, comedetto, del Battesimo e della Cresima. Lecronache ci dicono che il Vescovo conscra-va molto olio crismale perché richiesto damolte diocesi. Ed è confermato, anche, daOrfino da Lodi. Nella seconda metà del sec.XIII un poeta e giudice chiamato Orfino daLodi o “Rufinus de Laude”, vissuto tra il1190 e il 1250/1252 e giudice ghibellino diFederico II, scrisse un poema dal titolo “Deregimine et sapientia potestatis” (Compor-tamento e saggezza del podestà), nel qualescrive una preghiera a San Bassiano in cuial versetto 100 Orfino afferma che Bassia-no, presule (vescovo) di Lodi, «ebbe il poteredi scacciare i demoni e la lebbra». Lodi,continua, «terra in cui scorre latte e miele,senza contaminazione di fiele, qui piovedal cielo dolce rugiada, manna in quanti-

tà» (cfr. Orfino da Lodi: De regimine et sa-pientia potestatis- ed. curata da Sara Poz-zi- Quaderni di studi lodigiani- 7- pg.. 73).Da quella breve citazione sui demoni e sul-la lebbra, san Bassiano fu ritenuto un“esorcista”e la devozione tanto si diffuseche non solo si veniva a prendere l’olio cri-smatico ma si veniva a ricevere il Battesi-mo e la Cresima nel Lodigiano.

Questa tradizione in seguito fu raffor-zata da un’altra che si interpreta come unaleggenda simbolica a sfondo teologico.

Ne riferisce il gesuita Padre Fedele Sa-vio (Saluzzo 1848 - Roma 1916), noto stori-co. Secondo tale leggenda, tutti i vescovidi Lodi sarebbero colpiti dalla lebbra aduna gamba, al fine di poter preservare leloro “pecorelle” e, nello stesso tempo, diconservare questo prezioso privilegio otte-nuto da San Bassiano (cfr Analecta Bollan-diana, t.XXVII-I908-pag. 61: “Sur un episo-de connu del la vie de S.Bassien de Lodi”).Quest’ultima leggenda è stata ripresa an-che dallo scrittore Piero Bargellini (Firenze,5 agosto 1897 – Firenze, 28 febbraio 1980)che, nel suo volume “Mille santi del giorno”(Vallecchi Editore- 1977), dà una sua plau-sibile interpretazione della stessa. «Sem-brava, scrive, che quella gamba affettadalla lebbra dei Vescovi di Lodi avesse l’ef-fetto di un vaccino, non per un solo indivi-duo, ma per l’intero organismo della comu-nità dei fedeli». Di questa possibile esenzio-ne dalla lebbra molto si e discusso e lascia-mo agli esperti il compito di verificare, ma

è importante cogliere il significato teologi-co di questa leggenda che evidenzia l’unitànella comunità tra Vescovo e fedeli, tantoche il Pastore si carica dei disagi dei fedeli..Ma, parlando di lebbra e ricordando chesimboleggia il peccato, si può pensare che,anche il Vescovo, diventa “vittima” per lasalvezza dei fedeli. È il Buon Pastore chediventa come Gesù così descritto dal il pro-feta Isaia: «Egli si è caricato delle nostresofferenze, si è addossato i nostri dolori»(Is 53, 4). Il Vescovo certamente non hanessuna piaga di lebbra, ma diventa pernoi il Buon Pastore che lo imita nell’unitàdei fedeli, nella preghiera, nell’insegna-mento della Parola del Vangelo, nel convi-vere la realtà quotidiana dei suoi fedeli. IlVescovo nel nostro cammino in unità difede sarà un vero vaccino contro la menta-lità di questo mondo. E il compito del Ve-scovo che come “episcopo” visita, corregge,insegna la “Via, la Verità e vita”. Quest’an-no l’olio verrà miscelato con il nardo prove-niente dalla Terra Santa. Dal nostro Patro-no giunge a noi il profumo di Cristo peressere come scrive San Paolo: «Noi siamoinfatti dinanzi a Dio il profumo di Cristoper quelli che si salvano e per quelli che siperdono; per gli uni odore di morte per lamorte e per gli altri odore di vita per lavita».( 2 Cor. 2, 15.17). La nostra testimo-nianza, guidata e illuminata dallo SpiritoSanto con l’aiuto di San Bassiano e accom-pagnati dal Vescovo diffonderemo il profu-mo di Cristo come odore di vita per la vita.

Chi partecipa alla cerimonia mattutina delGiovedì Santo partecipa alla così dettaSanta Messa Crismale nella quale il Vesco-vo benedice gli Oli Santi che verranno usatinell’unzione dei catecumeni, degli infermie consacra l’Olio Crismale che verrà usatoper il Battesimo, la Cresima e l’ordinazionedei Sacerdoti, dei Vescovi e nella dedicazio-ne delle Chiese. Il sacro rito è presieduto dalVescovo della Diocesi con la concelebrazio-ne dei sacerdoti e si svolge sull’altare mag-giore della cattedrale. Ma a Lodi vi è unparticolare che coinvolge San Bassiano.Il Vescovo, infatti, dopo la benedizione de-gli Oli dei catecumeni e degli infermi, lascial’altare maggiore e scende nella cripta dovevi è l’urna di San Bassiano e, sull’altareposto davanti all’urna, consacra l’Olio delCrisma, mescolando l’olio ad alcune essen-ze profumate. Perchè aggiungere il profu-mo? Per il suo significato simbolico. Il pro-fumo è un gesto di stima e di gentilezza diamore verso gli altri (come la peccatriceche unse i piedi di Gesù), toglie i cattiviodori, si espande attorno e attira l’atten-zione, è quello che ognuno di noi deve farecon il suo comportamento che guidato dal-lo Spirito Santo diffonde il profumo di Cri-sto nei suoi discepoli con la testimonianzadi fede. Ma ci si domanda, anche, perchési sceglie l’altare di San Bassiano. La rispo-sta l’abbiamo leggendo un poemetto inlatino risalente al 13° secolo, con il titolo:“De laude civitatis laude” ( Della Lode allacittà di Lodi) che il prof. Alessandro Caretta

NEI 1700ANNI DALLA NASCITA DEL PATRONO

San Bassiano, la lebbra e la Messa Crismale

di don Antonio Spini

Il funerale presieduto dal Vescovo Maurizio nella basilica di Sant’Angelo

Casa di Riposo S. Francesca Cabriniqui, in Sant’Angelo Lodigiano. Co-me ogni vita sacerdotale, tra questidue estremi leggiamo le successiveesperienze, i successivi incarichisacerdotali: vicario parrocchialea San Colombano al Lambro; Dre-sano; di nuovo San Colombano alLambro; parrocchia dell’Addolora-ta in Lodi; quindi parroco di Arca-gna; cappellano presso l’IstitutoValsasino di San Colombano alLambro; Mansionario del Capitolodella Cattedrale in Lodi, non hamancato di conoscere alcune espe-rienze fuori diocesi: Assistentepresso l’Istituto sordomuti di Mila-no; Cappellano presso l’Istituto Fa-tebenefratelli di Varazze.

La lettura di questa ricca sche-da potrebbe far pensare a una sor-ta di “inquietudine” o apprensione,

nel contesto di una dedizione neivari posti occupati.

Penso che innanzitutto sia im-portante, fondamentale rilevare:nella Chiesa talvolta ci si sentestretti e forte può essere la tenta-zione di andarsene, sbattendo ma-gari la porta. Oggi noi salutiamodon Luigi e lo salutiamo come sa-cerdote rimasto fedele alla sceltacompiuta, anche se pure per luiqualche volta la Chiesa è apparsastretta e qualche inquietudine èserpeggiata nella sua vita. E qui,ritengo, emerge come don Luigi hasaputo e voluto vivere i capisaldidi una vita sacerdotale: in una fe-deltà, che si interroga sul meglioche si possa raggiungere, per il me-glio che qualche cambiamento puòchiederlo, pur con qualche sacrifi-cio, con qualche incomprensione,

con qualche silenzio da mantene-re, e qualche mugugno da reprime-re. Tutto questo non ha mancatopure di avere qualche ripercussio-ne sulla sua salute. Ricordo la serain cui don Luigi ha dovuto esserericoverato in ospedale. Era unapartenza che sarebbe stata defini-tiva dalla Casa S. Cuore. Ed è statauna partenza che può aver eviden-ziato il tutto degli spostamenti nel-la sua vita: è partito dolorosamen-te e silenziosamente, con la spe-ranza di poter ritornare e un gros-so interrogativo su un futuro chenon riusciva ad inquadrare bene.Infatti di frequente ha chiesto: «C’èancora la mia stanza?». Convincen-dosi che qualcuno potesse con luicondividere la speranza di un ritor-no e di una attenzione, a cui tenevamolto. Era quell’attenzione che vo-leva dedicare agli altri, andando almattino presto al bar a vedere sepoteva dare il buongiorno a chi aquell’ora non andava, ma tornavadal lavoro dopo una notte insonne.Era l’attenzione che lo portava adandare a celebrare presso l’Istitutodi protezione della Giovane, dovepoteva dare e ricevere un sorrisoche sapeva molto di gratuito. Maerano anche le discussioni che in-tavola con chi la pensasse diversa-mente da lui, e non facili da conclu-dere sempre serenamente.

Ora la sua giornata terrena, lasua giornata sacerdotale si è con-clusa. Riposi in pace è la reazioneche può nascere in noi. Riposa inpace, auguriamo a lui, caro donLuigi. E così sia. n

Sabato scorso, a 77 anni, si èspento nella Casa per sacerdoti della“Fondazione Madre Cabrini” di San-t’Angelo don Luigi Maiocchi.

I funerali del sacerdote sono statipresieduti dal vescovo di Lodi, mon-signor Maurizio Malvestiti, lunedì aSant’Angelo. Al termine della cele-brazione il ricordo del confratello èstato affidato alle parole di donGianfranco Fogliazza, che riportiamodi seguito.

La Chiesa sta vivendo, qualepreparazione alla Pasqua di nostroSignore Gesù Cristo, il Tempo fortedella Quaresima, Tempo peniten-ziale, ma costantemente protesoalla gioia della Risurrezione: di no-stro Signore Gesù Cristo, e, nellasperanza, nostra. È in questa luceche oggi noi, riuniti in questa basi-lica dei santi Antonio abate e Fran-cesca Cabrini, rivolgiamo il nostrosaluto e accogliamo il messaggioche il nostro fratello sacerdote donLuigi Maiocchi ci consegna. Hachiuso e concluso la sua giornataterrena nel nome del Signore, e alui nel nome del Signore abbiamo

dedicato la celebrazione dell’Euca-restia, perché a lui in pienezza siaprano le braccia della misericor-dia del Padre, misericordia qualepace e serenità, che don Luigi hacostantemente desiderato e cerca-to.

Il nostro saluto e il suo messag-gio li possiamo unire nell’augurio,che rivolgiamo a lui, ma che faccia-mo anche nostro. La vita di un sa-cerdote, offerta a Dio e ai fratellicon i propri pregi e difetti; con leproprie ricchezze e povertà, è chia-mata a fare propri alcuni snodi, chepossiamo definire capisaldi dellavita personale e della dedizionepastorale. Tradizionalmente li de-finiamo: la liturgia; la catechesi; lacarità.

Don Luigi è nato a San Colom-bano al Lambro, il 14 dicembre del1941. Alunno del nostro Seminariodi Lodi, è diventato sacerdote il 24giugno del 1967. Cinquantadue an-ni quindi è durata la sua giornatasacerdotale: dal suo essere studen-te presso la Facoltà Teologica diVenegono alla sua residenza nella

IL RICORDO Don Maiocchi si è spento a Sant’Angelo, il Vescovo Maurizio ha presieduto il funerale in basilica

Riposa in pace,don Luigi,sacerdoterimasto fedele

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VIII I CENTROMISSIONARIO I SABATO 13 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

re una maggiore integrazione fan-no parte del gruppo anche quattroragazzi italiani.

Saranno orizzonti di gloria?Si parte da giuste ambizioni, a talpunto che mister Gabriele Peccati,uomo di indiscusse qualità tecni-che, e per il quale i ragazzi strave-dono, desiderosi di vincere più peril loro condottiero che non per sestessi, si affiderebbe alla cabaladella superstizione, trincerandosidietro un silenzio stampa scara-mantico e sornione. Ma i rapportidi amicizia prevalgono sulla ritua-lità, e mister Peccati confida: «Ilgiudizio tecnico sulla squadra la-scia il tempo che trova perché ilcentro del progetto non è l’aspettocalcistico. Come allenatore possoritenermi soddisfatto per il livellodi impegno, partecipazione e atten-zione di tutti i ragazzi nel corso diquesti mesi. Quello che mi ha sor-preso di più è il mio secondo allena-tore, Massimo Servidati, sia per lapuntualità che per la fantasia cheha messo nelle proposte didattichedi campo, e in qualche occasionesi è cimentato nel ruolo di portiere,pur di assistere da vicino alle pro-dezze balistiche dei ragazzi».

Mister Peccati elogia il gruppo:«Le migliori qualità espresse sonola fantasia, l’altruismo e la destrez-za, abilità che i cosiddetti paesi invia di sviluppo non hanno ancoraperso e che se adeguatamente sti-molate da chi li allena, sono quelleche ancora oggi, nel calcio moder-no e super specializzato, fanno ladifferenza».

La riflessione di Famiglia NuovaSulle effettive attese, si esprimeManuel Aloise di Famiglia Nuova:«Così come le storie che li accom-

pagnano, i “nostri” ragazzi sonomolto diversi l’uno dall’altro: c’èquello timido, chi si nasconde eviene fuori per quello che è real-mente solo quando si fida, così co-me c’è il ragazzo spavaldo e sicurodi sé. Queste diversità emergonoanche sul campo da calcio del pro-getto Rete. Per qualcuno è solo l’oc-casione per rimettersi in forma, ilcorpo è importantissimo per tuttigli adolescenti del mondo; perqualcun altro è l’occasione di gio-care a calcio, sport che amano mache hanno difficoltà a praticare,per via della complessità dei tesse-ramenti o semplicemente per il fat-to di non sentirsi adeguati nel mili-tare in un torneo italiano. Ma pertanti altri il pallone rappresenta lavoglia di socializzare, di incontrarei “compagni di viaggio” fuori dagliappartamenti e da scuola; per qual-

cuno è anche voglia di riscatto». Manuel Aloise spiega anche

una speciale emozione: «Questoprogetto Rete rappresenta per tuttii ragazzi anche la voglia di vincereper una città che, nel bene o nelmale, li ha accolti e che rappresen-ta la loro nuova casa…. Le grida “Lo-di, Lodi!” al momento della premia-zione, dopo la vittoria dello scorsoanno, rappresentano alla perfezio-ne questo loro sentimento».

Calcio e razzismoIl tema dell’integrazione, però, al-meno quella che si promuove attra-verso il canale sportivo, scuote einterroga profondamente su comequesto particolare ambiente acco-glie realmente gli immigrati. Pur-troppo anche il calcio in miniatura,cioè quello giocato nei campetti dicasa nostra, in realtà d’oratorio, ri-flette ciò che avviene sul più ampiopalcoscenico nazionale, nel buondestino, come nei pessimi atteggia-menti.

C’è razzismo sui campi di gioco?Né più, né meno di quanto avvienenella società in generale. Tempo faalcune persone appassionate dicalcio avevano pensato di chiede-re, a chi nel territorio promuovequesto evento, cioè alle cooperati-ve Le Pleiadi e Famiglia nuova,nonché alla Laudense Ausiliatrice,di proseguire questo esperimento,realizzando una squadra di soliafricani, che sparsi fra diverse so-cietà sportive del territorio costitu-iscono un numero importante.

Il progetto naufragò all’idea diimpattare contro avversarie cheavrebbero potuto ribellarsi versogiocatori dotati di una tecnica di-versa, di una corsa più potente, purse spesso refrattari agli schemi digioco, comunque restii ad interpre-

tare quella mentalità tattica spessoimposta dagli allenatori.

Un gol preso da un africano, daparte di un avversario, può rivelar-si più pesante, meno sopportabile,di un gol preso da un rivale italiano.Posso dirlo per esperienza, vistoche da molti anni frequento i campidi calcio del territorio.

Eppure, questi ragazzi stranierivanno in qualche modo tutelati,anche sui campi di gioco. Ci si in-tenda: le regole ci sono per tutti gliatleti. Senza distinzione di colorealcuna. Però molti di questi ragazzistranieri, almeno quelli che oggiappaiono privi di significativi dirit-ti, si giocano qualcosa in più di unavittoria sul campo di calcio. Hannoin ballo il loro futuro: un permessoavente validità giuridica che li ren-da liberi di vivere la propria dignitàe costruirsi un domani. Vanno aiu-tati a non sbagliare, con i compor-tamenti, e vanno soprattutto tute-lati affinché non siano bersaglio dialcun genere.

La riflessione de Le PleiadiRiguardo a quest’ultimo tema Vin-cenzo Panicola, operatore della co-operativa Le Pleiadi, capellone ra-sta e cuore d’oro, porta un contri-buto di serena saggezza: «Ho la for-tuna di lavorare con alcuni dei ra-gazzi impegnati nel progetto Rete- racconta-: si tratta di un lavoroeducativo, che si articola nella vitadi tutti i giorni: scuola, lavoro, rela-zioni sociali e ovviamente sport. Ilcalcio per molti di loro rappresentasì un gioco, sì un divertimento, maanche un’ambizione, nonché unconfronto continuo con gli altri. Inquesti anni, sia per il progetto Reteche nelle squadre in cui sono statitesserati (Laudense Ausiliatrice,Fanfulla, Paullo, ndr) si sono sem-pre distinti per correttezza e rispet-to per le figure adulte, rivelando ilmassimo impegno e, come suol dir-si, un forte attaccamento alla ma-glia».

Però non tutto a volte ha fun-zionato per il verso giusto: «A voltei ragazzi hanno commesso indub-biamente anche errori, magari pertroppa foga agonistica; mentre tal-volta si sono sentiti, giustamenteo ingiustamente, presi di mira. Suquesto ciascuno è chiamato ad unariflessione. Il mio compito di edu-catore è sempre quello di riprende-re insieme a loro alcune questioni:sgomberare alibi e pregiudizi, guar-dare avanti con passione e diverti-mento, elementi questi imprescin-dibili per raggiungere traguardi evittorie dentro e fuori dal campo.In questo senso il progetto Reterappresenta un momento in cuimettere in campo tutti questi valo-ri: divertimento, passione, l’esseregruppo, il rispetto per l’avversario.Come dico sempre ai miei ragazzi,quando ci si diverte e si è in gruppo,si vince sempre».

Panicola porta con sé la gioiadella condivisione con le altre figu-re adulte del progetto: «Credo chequalcosa di buono abbiamo realiz-zato – spiega – grazie anche aglialtri educatori ed ai tecnici, Peccatie Servidati, gente che si è appassio-nata, raggiungendo traguardi ina-spettati, che hanno avuto ricadutepositive nella vita di tutti i giorni;certe volte ci penso e mi dico cheè strano, ma bello, che lo sport ab-bia prodotto tutto questo». n

di Eugenio Lombardo

Domani riparte il torneo nazionaleRete, promosso dalla FederazioneItaliana Gioco Calcio e dal Sistemadi Protezione per Richiedenti Asiloe Rifugiati, riservato alle squadredi giovani immigrati richiedentiasilo politico e protezione umani-taria.

Sotto la guida di mister GabrielePeccati, i giovani africani di stanzaa Lodi e a San Martino in Stradaintendono aggiudicarsi, per il se-condo anno consecutivo, la vittoriafinale del torneo, cui aderisconogruppi da tutte le regioni d’Italia.Per le cooperative lodigiane Le Ple-iadi e Famiglia Nuova è un’oppor-tunità per aprire una finestra spor-tiva sul percorso dell’integrazionee della socializzazione.

All’iniziativa partecipa la socie-tà sportiva della Laudense Ausilia-trice, che ha messo a disposizionegli impianti sportivi per gli allena-menti nonché Massimo Servidati,che affianca nella conduzione tec-nica mister Peccati. Non solo: lasocietà ha integrato alcuni giocato-ri, che disputano il campionato diTerza Categoria, nonché quello gio-vanile della Juniores.

Il gruppo di stranieri è eteroge-neo: un atleta giunge dal Senegal,uno dal Gambia, uno dalla Somalia;un calciatore proviene dalla GuineaConakry; quattro sono i ragazzidella Nigeria; altrettanti sono dellaCosta d’Avorio; tre dal Ghana; quat-tro tra Albania e Kosovo. Per favori-

«Questi ragazzi si giocanopiù di un successosu un prato verde: a Lodi mettono in gioco il loro futuro, vanno aiutati»

IL PROGETTO “RETE” La squadra lodigiana dei richiedenti asilo torna in campo

I migranti del pallone a caccia di gol,la vittoria più bella è l’accoglienza

Una seduta di allenamento del team lodigiano allenato da Gabriele Peccati e da Massimo Servidati, qui sotto, rappresentante della Laudense Ausiliatrice